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Capitolo 1 1. Quale è il fattore che influenza maggiormente l’apprendimento? a. Aspettative b. Compiti a casa c. Bocciatura d. Competenze del dirigente scolastico 2. Quale era l’intento originario degli autori del Marshmallow test? a. Scoprire quando i...

Capitolo 1 1. Quale è il fattore che influenza maggiormente l’apprendimento? a. Aspettative b. Compiti a casa c. Bocciatura d. Competenze del dirigente scolastico 2. Quale era l’intento originario degli autori del Marshmallow test? a. Scoprire quando i bambini acquisiscono la capacità di posticipare la gratificazione b. Scoprire se i bambini sono golosi c. Scoprire se i bambini sanno ad adempiere agli ordini di un adulto d. Scoprire se esiste una relazione tra la presenza di un compagno e la capacità di attendere 3. Cosa è la trasposizione didattica? a. La selezione dei contenuti da insegnare b. La modalità di insegnamento c. La traduzione dei contenuti di una lezione in un’altra lingua d. Nessuna delle precedenti è giusta 4. Cos'è la mediazione didattica? a. La modalità con cui si trasmettono i contenuti b. La relazione tra docente e discente c. La comunicazione tra docente e discente d. La selezione dei contenuti da trasmettere 5. I mediatori didattici possono essere… a. attivi, analogici, iconici, simbolici. b. osservativi, rappresentativi, descrittivi, prescrittivi. c. attivi, reattivi, educativi, pedagogici. d. analogici, digitali, reali, sperimentali. 6. Quali sono i tre paradigmi della didattica? a. trasmissione, mediazione e promozione. b. osservazione, progettazione e valutazione. c. comunicazione, relazione e promozione. d. mediazione, trasposizione e comunicazione. 7. Cosa indica la sigla ES? a. Effect Size b. Empowerment of students. c. Evidence Situation. d. Educazione alla salute. 8. A chi si attribuisce l’ideale pansofico, ovvero che con l’opportuno metodo si può insegnare tutto a tutti? a. Comenio. b. Maritain. c. Morin d. Fiorin 9. In che cosa consiste l’effetto Pigmalione/Rosenthal? a. Le aspettative e le credenze degli insegnanti influenzano l’apprendimento degli alunni. b. Gli insegnanti sono come “scultori” dell’apprendimento degli alunni. c. L’insegnante apprezza una particolare caratteristica e ne è influenzato nel valutare gli allievi. d. Le aspettative e le credenze degli insegnanti non influenzano l’apprendimento degli alunni. 10. Che cosa intende Edgar Morin per “educare all’autonomia”? a. Educare ad affrontare le sfide della complessità. b. Educare gli studenti a svolgere lavori autonomamente. c. Aiutare lo studente a sviluppare capacità per svolgere le attività quotidiane. d. Educare gli studenti ad essere indipendenti. 11. L’empowerment a quale paradigma si ricollega? a. Alla promozione. b. Alla mediazione. c. Alla trasmissione. d. Alla relazione. 12. Che cosa è l’EBE? a. Una prospettiva di ricerca mirata a produrre conoscenze affidabili per supportare gli insegnanti e i “decisori” in ambito educativo. b. Una prospettiva didattica basata sulle convinzioni personali dei docenti e sui metodi da loro sperimentati in diversi contesti. c. Una prospettiva di ricerca basata sulla trasmissione dei metodi didattici da un contesto di riferimento ad un altro. d. Una prospettiva didattica mirata a utilizzare metodi per l’allenamento delle competenze trasversali. 13. Che cosa si intende per “relazione interna” in didattica? a. La relazione tra mente, mano e cuore. b. La relazione tra maestro e allievo. c. La relazione tra scuola e contesto territoriale. d. La relazione tra gli studenti all’interno dell’aula. 14. Quale tra quelle indicate NON è una caratteristica degli insegnanti eccellenti? a. Facilitano l’apprendimento. b. Guidano l’apprendimento tramite le interazioni. c. Forniscono frequentemente feedback. d. Partecipano alle manifestazioni affettive. Capitolo 2 1. Secondo Giovanni Gentile, un buon insegnante, per essere definito tale, doveva possedere: a. Una buona cultura, passione per il sapere e essere un buon oratore b. Una buona dialettica, passione per i suoi allievi e molta pazienza c. Una buona cultura, passione per i suoi allievi e ottime capacità di trasmissione d. Una buona dialettica, passione per il sapere e pazienza con i suoi alunni 2. Quale cambiamento avviene nel sistema educativo con l'avvento dell'Attivismo pedagogico? a. La centralità dell'insegnante viene sostituita da quella dell'alunno b. L'insegnante è l'unica figura importante all'interno della scuola c. La centralità dell'alunno viene sostituita da quella dell'insegnante d. Il protagonista dell'apprendimento degli studenti diventa l'insegnante 3. Perché l'insegnante, durante il periodo dell'Attivismo, viene definito "maestro di bottega"? a. Perché l'aula si trasforma in un vero e proprio laboratorio dove l'alunno impara non ascoltando e ripetendo, ma facendo. b. Perché l'aula si trasforma in un vero e proprio laboratorio dove l'alunno può specializzarsi in diverse arti c. Perché l'insegnante svolge il suo lavoro anche dentro le botteghe 4. Verso la fine degli anni Cinquanta, l'Attivismo viene fortemente criticato perché: a. Non basta fare, per capire. b. Ascoltare e ripetere sono meglio di fare. c. L'insegnante si deve limitare alla trasmissione dei contenuti. 5. Cos’è il Curricolo? a. Strumento di programmazione e sintesi elaborato dagli insegnanti b. Documento che mira a l'unitarietà del sistema di istruzione c. Modello didattico preconfezionato d. Elaborato sugli strumenti della valutazione 6. In cosa consiste la riflessione “on action” a. Il tempo dopo l’aula b. Il tempo della progettazione c. Il tempo dell’aula d. Il tempo della riflessione 7. Il compito dell'insegnante secondo il paradigma dell’apprendimento è tenere insieme? a. Radici, apertura, memoria, futuro b. Memoria,radici e sviluppo c. Radici e apertura d. Memoria e futuro 8. Quali tra questi è il compito di salute pubblica che deve ridiventare l’insegnamento? a.Missione b.Funzione c.Professione d.Specializzazione 9. E’ la teoria centrata sulle materie di studio: a. Teoria classica b. Teoria canonica c. Teoria romantica d. Teoria del manuale 10. La teoria romantica: a. Sviluppa la creatività b. Richiede esecutività c. Privilegia l’insegnamento d. Fornisce informazioni 11. Fanno parte di un orientamento euristico: a. La lezione strutturata e la didattica per competenze b. La didattica per problemi e la lezione frontale c. La ricerca attivistica e la didattica per concetti d. La didattica mista e la lezione laboratoriale 12. Problema → discussione → soluzione: di quale modello si tratta? a. Modello per problemi b. Modello deduttivo c. Modello espositivo d. Modello induttivo Capitolo 2 - Seconda parte (dal paragrafo 2.10) 1. Per garantire lo studio in profondità E. Morin suggerisce: a. Concentrare l’attenzione didattica su nuclei tematici b. La presenza di motivazione c. La presenza di attività pratiche d. Concentrare l’attenzione didattica sugli alunni 2. Come può lavorare la scuola per rispondere alle esigenze dell’alunno? a. L’insegnamento deve saper trasformare i problemi in occasioni di apprendimento b. Trasmettere contenuti c. Avere a disposizione all’interno della scuola la figura dello psicologo d. Garantire un’alfabetizzazione base 3. L’orientamento espositivo: a. Ha come obiettivo la trasmissione di contenuti dell’insegnamento b. Pone attenzione alle esigenze dell’alunno che apprende c. E’ caratterizzato dal rapporto insegnante-alunno d. Favorisce il lavoro autonomo dell’alunno 4. L'orientamento euristico: a. Focalizza l’attenzione sulle esigenze del soggetto che apprende b. Trasmette contenuti di insegnamento c. E’ un metodo didattico che consiste nel creare mappe concettuali d. E’ finalizzato a presentare i contenuti di conoscenza in modo chiaro ed efficace Capitolo 3 Prima parte 1 Quali erano le 2 concezioni di insegnamento secondo Lawton? 1. Contenuti da trasmettere e allievo attivo e pensante 2. Legame tra abilità e conoscenze 3. Contenuti da apprendere e allievo passivo 4. Apprendimento significativo e motivazionale. 2 Con quali altri termini può essere chiamata la lezione frontale? 1. Lezione conferenza 2. Lezione strutturata 3. Lezione interattiva 4. Lezione per concetti. 3 Su cosa si basava la lezione durante il Medioevo? 1. Rapporto esperienziale, discussione, confronto e ascolto. 2. Memorizzazione, trasmissione, ascolto e valutazione. 3. Esperienza in laboratorio, confronto, collaborazione e riflessione. 4. Lavoro di gruppo, cooperazione, discussione e ascolto. 4 Quale è il mediatore principale della lezione conferenza ? 1. La parola. 2. La ricerca 3. L’esperienza. 4. Gli esempi. 5 Quali sono i 3 modelli di lezione proposti da Maurizio Castagna? 1. Deduttiva, induttiva e per problemi 2. Trasmissiva, strutturata e deduttiva 3. Euristica, algoritmica e induttiva. 4. Deduttiva, induttiva e riflessiva. 6 A quale lezione fanno riferimento i 3 modelli proposti da Castagna? 1. Lezione interattiva 2. Lezione conferenza 3. Lezione per concetti. 4. Lezione strutturata. 7 Cosa aveva evidenziato Francoise Dolto? 1. L’importanza di una scuola che insegna a pensare con la propria testa. 2. L’importanza di una scuola che offra le stesse opportunità a tutti. 3. L’importanza di apprendere attraverso l’esperienza sul campo. 4. L’importanza di una scuola che stabilisca i passi da compiere. Seconda parte 1. Che cos’ è la didattica per concetti? a) Si intende un metodo didattico che fa riferimento alla struttura concettuale delle discipline e che si allontana dalla lezione frontale b) Si intende un metodo didattico fondato sulla presentazione dei problemi significativi tratti dal reale c) Si intende una strategia didattica che fa riferimento ad una formazione che non fornisce solo conoscenza e abilità ma che riesca ad incidere sugli atteggiamenti e comportamenti di una persona. d) Si intende un metodo didattico che consiste nel rendere responsabile e autonomo lo studente. 2. Che cos’e un curriculum a spirale? a) E’ un modo in cui i concetti chiave vengono prima espressi generalmente e successivamente ripresi più volte nel corso del tempo. b) E’ un modo in cui l’inserimento dei concetti passa da quelli più semplici a quelli più complessi. c) E’ un modo in cui si selezionano i concetti più importanti che non possono essere trascurati. d) E’ un modo che sottolinea la complessa rete di relazioni che legano i concetti di una disciplina. 3. Ogni unità didattica si articola in tre blocchi, quale funzione ha il secondo blocco? a) Ha la funzione di mettere in crisi il sapere spontaneo tramite le acquisizioni scientifiche b) Ha la funzione di mettere in campo il sapere dell’alunno,quindi si lavora su ciò che fa emergere la conversazione clinica. c) Ha la funzione di stabilizzare i concetti conquistati attraverso un processo ideato da Ausubel. d) Ha la funzione di rafforzare il sapere spontaneo tramite le acquisizioni scientifiche 4. Che cosa intendiamo per “asse verticale”? a) É un sistema della rappresentazione che propone una successione di mediatori attivi,iconici,analogici e simbolici che si basa sulla costruzione della realtà attraverso l’esperienza diretta. b) É un sistema della rappresentazione che propone l’integrazione attraverso la proposta di una lista di obiettivi ordinata su cinque gradi per ciascuna classe dei mediatori. c) É un sistema della rappresentazione che propone di evidenziare le differenze tra gli schemi presenti negli alunni, e gli schemi nuovi al quale si é pervenuti. d) É un sistema della rappresentazione che evidenzia le informazioni principali e i legami interni del gruppo classe che avvengono durante l’apprendimento. 5. Quali modelli di lezione sono stati individuati da Maurizio Castagna? a) deduttiva, induttiva, per problemi b) deduttiva, induttiva, per concetti c) frontale, deduttiva, per problemi d) strutturata, induttiva, per problemi 6. Quali sono le caratteristiche di una buona comunicazione verbale? a)continuità e fluidità, semplicitá e chiarezza b)semplicitá,organizzazione verbale,fluiditá c) continuitá e fluiditá, d) chiarezza, organizzazione verbale, linguaggio semplice, continuitá. Capitolo 4 Parte 1 L’orientamento euristico si fonda: a. sull'apprendimento come scoperta in cui lo studente ha un ruolo attivo mentre l’insegnante ha un ruolo da mediatore. b. sull’apprendimento come trasmissione di concetti in cui lo studente ha il ruolo da ricevitore mentre l’insegnante ha un ruolo attivo. c. sull’apprendimento come mediazione dei contenuti in cui lo studente ha il ruolo di tutee mentre l’insegnante ha un ruolo da facilitatore. d. sull’apprendimento come cooperazione in cui lo studente ha un ruolo di leader mentre l’insegnante ha un ruolo di guida. Quale grande cambiamento per la didattica ha portato con se l’attivismo? a. Metodi e programmi gravitano intorno all’alunno. b. Autonomia scolastica nella progettazione del curricolo. c. Metodi inclusivi per alunni con disabilità. d. La scuola come un laboratorio di pedagogia pratica. Quali sono i 5 principi pedagogici di una didattica rinnovata? a. didattica attiva, didattica individualizzata, didattica intenzionale, didattica collaborativa e didattica responsabilizzante. b. didattica attiva, didattica personalizzata, didattica intenzionale, didattica collaborativa e didattica responsabilizzante. c. didattica attiva, didattica individualizzata, didattica per problemi, didattica collaborativa e didattica responsabilizzante. d. didattica attiva, didattica individualizzata, didattica intenzionale, didattica sperimentale e didattica responsabilizzante. Quale è la critica che Ivan Illich rivolge alla scuola? a. La scuola è vista come uno strumento di omologazione che favorisce la disuguaglianza. b. La scuola costa troppo per quel che produce. c. La scuola banalizza la mente umana con i suoi metodi di valutazione d. La scuola non valorizza abbastanza i suoi studenti. La scuola di Barbiana di Don Luigi Milani è un esempio di scuola alternativa. Perchè? a. Si introducono novità come: il “tempo pieno” e l’integrazione del povero e del disabile. b. Si introducono novità come: la mensa scolastica ed il dormitorio. c. Si introducono novità come: corsi laboratoriali dedicati alle competenze artistiche. d. Si introducono novità come: test di ingresso per selezionare gli studenti più meritevoli di istruzione. Parte II Dal paragrafo 4.3.1 1)Cosa accade nella scuola a partire dagli anni cinquanta ? - la scuola diventa di massa - la scuola diventa elitaria - avviene la descolarizzazione - si apre l’era dell’attivismo 2) Chi è il fautore della descolarizzazione ? - Ivan Illich - Paulo Freire - Don Milani - Alfredo Giunti 3)Qual è la prospettiva di Paulo Freire ? - sociocentrica - puerocentrica - attivistica - curricolare 4)Chi realizza la prima esperienza di scuola alternativa in italia ? - Lorenzo Milani - Le sorelle Agazzi - Mario Lodi - Maria montessori 5) Quali sono le innovazioni all’interno della scuola di Barbiana ? - tempo pieno, scuola comunità professionale e sociale, scuola accogliente - curricolare, tempo pieno, lavori manuali - lavori manuali, gestione scolastica, integrazione - didattica trasmissiva, imparare facendo, modellamento guidato Capitolo 5 Parte seconda 1. Cosa intendiamo per il brainstorming? a. Una tecnica efficace per favorire l’uscita delle preconoscenze b. Una tecnica complessa per consolidare ciò che si è appreso al momento c. Una tecnica valutativa delle conoscenze acquisite a seguito di una spiegazione d. Uno strumento digitale per stimolare l’apprendimento degli studenti. 2. Cosa si intende per “peer teaching”? a. L’insegnamento che prevede un tutor adulto che guidi gli studenti. b. Insegnamento tra pari. c. Interdisciplinarità nei percorsi didattici selezionati dagli insegnanti. d. La funzione dell’insegnante di sostegno in classe. 3. Secondo Kagan,attraverso le attività di ricerca: a. Gli alunni autonomamente riescono a risolvere problemi,diventando soggetti attivi e attenti. b. Gli alunni potrebbero perdersi facilmente nei percorsi di ricerca di gruppo. c. Gli alunni sono maggiormente predisposti ad essere dipendenti tra di loro. d. Gli alunni si impegnano solo dal punto di vista esperienziale piuttosto che intellettuale. 4. Secondo E. Morin,quale è la conseguenza dei saperi iperspecializzati? a. Semplificazione dei contenuti didattici da apprendere. b. Raggiungimento rapido delle competenze europee. c. Incapacità di comprendere i problemi complessi della realtà globalizzata. d. Facilità nel dichiarare gli obiettivi formativi da raggiungere alla fine del percorso scolastico. Capitolo 6 1. Dove troviamo le competenze chiave? a. Indicazioni Nazionali b. Raccomandazioni europee c. Nel curricolo scolastico d. PISA 2. Qual è il punto di riferimento del core curriculum? a. Le competenze chiave b. Gli obiettivi didattici c. L’empowerment d. Le competenze laboratoriali 3. Che cos’è la didattica dell’empowerment? a. una didattica attraverso la quale l’insegnante responsabilizza gli alunni rendendoli autonomi b. una didattica attraverso la quale l’insegnante favorisce la collaborazione tra gli alunni c. una didattica attraverso la quale la scuola si accontenta di un apprendimento di tipo meccanico d. una didattica attraverso la quale l’insegnante lascia gli alunni in piena libertà 4. Quali sono i campi di azione della didattica dell’empowerment? a. programmazione, insegnamento e valutazione b. programmazione, responsabilizzazione e valutazione c. pianificazione, insegnamento e osservazione d. pianificazione, responsabilizzazione e osservazione 5. Che cos’è il Service Learning? a. è un approccio pedagogico dove gli studenti mettono al servizio della comunità quanto appreso b. è un approccio pedagogico dove gli studenti offrono servizio per la scuola su quanto appreso c. è un approccio pedagogico dove gli studenti hanno un coinvolgimento passivo d. è un approccio pedagogico dove gli studenti si aiutano tra di loro 6. Quale tra queste fa parte della carta di identità del Service Learning? a. trasformativo b. intuitivo c. individuale d. motivato 1. Che cosa è una competenza secondo Pellerey? - fronteggiare efficacemente richieste e compiti complessi comporta non solo il possesso di conoscenze e di abilità ma anche l’uso di strategie necessarie per la loro applicazione - fronteggiare efficacemente richieste e semplici compiti comporta non solo il possesso di conoscenze e di abilità ma anche l’uso di strategie necessarie per la loro applicazione - fronteggiare efficacemente richieste e compiti complessi comporta solo il possesso di conoscenze e di abilità ma anche l’uso di strategie necessarie per la loro applicazione - fronteggiare efficacemente richieste e compiti complessi comporta non solo il possesso di conoscenze e di abilità necessarie per la loro applicazione 2. Per comprendere il significato di conoscenza usiamo la piramide di David McClelland alla cui base e nella parte mediana troviamo: - attitudini, caratteristiche personali, abilità, conoscenze - attitudini, caratteristiche personali, abilità, competenze - attitudini, caratteristiche generali, abilità e conoscenze - attitudini, caratteristiche generali, abilità e competenze 3. Come ci accorgiamo che una persona è competente? - la persona competente è quella che sa individuarle ed è in grado di utilizzare tali risorse che spesso sono potenzialmente disponibili - la persona competente è quella che sa individuarle ma non è in grado di utilizzare tali risorse che spesso sono potenzialmente disponibili - la persona competente è quella che sa riconoscere ed è in grado di utilizzare risorse - la persona competente è quella che non sa individuarle ma è in grado di utilizzare tali risorse che spesso sono potenzialmente disponibili 4. Il rapporto dell’OCSE definisce le competenze chiave ed induca tre fondamentali criteri per selezionarle: - importanza dei benefici economici e sociali che ne derivano, la varietà e ampiezza di contesti nei quali si manifestano tali benefici, universalità di tali benefici, che riguardano tutte le persone, non semplicemente qualche categoria - importanza dei benefici economici e culturali che ne derivano, la varietà e ampiezza di contesti nei quali si manifestano tali benefici, universalità di tali benefici, che riguardano tutte le persone, non semplicemente qualche categoria - importanza dei benefici economici e sociali che ne derivano, la varietà e ampiezza di contesti nei quali si manifestano tali benefici, universalità di tali benefici, che riguardano qualche categoria - importanza dei benefici economici e sociali che ne derivano, la limitatezza dei contesti nei quali si manifestano tali benefici, universalità di tali benefici, che riguardano tutte le persone, non semplicemente qualche categoria 5. Quali sono le competenze essenziali dell'agire in modo autonomo? - saper difendere e affermare i propri diritti, interessi, responsabilità, limiti e bisogno; saper definire e realizzare programma di vita e progetti personali; saper agire in un contesto ampio - saper difendere e affermare i propri diritti, interessi, responsabilità, limiti e bisogno; saper definire e realizzare programma di vita e progetti personali; - saper difendere e affermare interessi, responsabilità, limiti e bisogno; saper definire e realizzare programma di vita e progetti personali; saper agire in un contesto ampio - saper definire e realizzare programma di vita e progetti personali; saper agire in un contesto ampio 6. Quali sono le competenze chiave? - comunicazione nella madrelingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica e tecnologia, competenza digitale, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale - comunicazione nella madrelingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica e tecnologia, l’agire autonomo, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale - comunicazione nella madrelingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica e tecnologia, competenza digitale, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, usufruire di strumenti in maniera interattiva - comunicazione nella madrelingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica e tecnologia, competenza digitale, imparare ad imparare,interagire con gruppi eterogenei , spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale CAPITOLO 7 Prima parte 1) Qual è la finalità delle prove INVALSI? a. valutare il sistema di istruzione nei singoli istituti scolastici b. valutare il raggiungimento dei prerequisiti indispensabili per l’accesso al grado di istruzione superiore c. valutare la capacità degli alunni di rispondere a quesiti in un tempo ristretto d. stilare una classifica delle migliori prestazioni raggiunte dagli studenti in un numero definito di scuole 2) Come viene tracciato il profilo dell’insegnante nelle Indicazioni Nazionali? a. soggetto che partecipa attraverso la ricerca, la sperimentazione e lo sviluppo dell’innovazione b. esecutore dei programmi ministeriali che trasmette esclusivamente conoscenze c. figura professionale che si occupa di trasmettere esclusivamente progetti educativi d. soggetto che certifica l’acquisizione delle competenze chiave 3) Quali sono le prime norme che hanno consentito la riorganizzazione della scuola garantendo autonomia didattica, partecipazione sociale e il legame tra il curricolo e le singole realtà locali? a. legge 477/73 e Decreti delegati del 1974 b. legge 517/77 c. legge 59/97 d. DPR 275/99 4) Per cosa sta la sigla PTOF? a. Piano Triennale dell’Offerta Formativa b. Progetto Triennale dell’Offerta Formativa c. Programmazione Traguardi dell’Offerta Formativa d. Promozione Traguardi dell’Offerta Formativa 5) Quali sono i 3 fondamenti pedagogici del curricolo? a. centralità della persona, concetto di cittadinanza, comunità educante b. centralità del docente, collaborazione interdipendente, comunità professionale c. centralità della persona, concetto di inclusione, competenze trasversali d. obiettivi di apprendimento, traguardi per le competenze, concetto di cittadinanza Seconda parte 1) Qual è la finalità delle prove INVALSI? a. valutare il sistema di istruzione nei singoli istituti scolastici b. valutare il raggiungimento dei prerequisiti indispensabili per l’accesso al grado di istruzione superiore c. valutare la capacità degli alunni di rispondere a quesiti in un tempo ristretto d. stilare una classifica delle migliori prestazioni raggiunte dagli studenti in un numero definito di scuole 2) Come viene tracciato il profilo dell’insegnante nelle Indicazioni Nazionali? a. soggetto che partecipa attraverso la ricerca, la sperimentazione e lo sviluppo dell’innovazione b. esecutore dei programmi ministeriali che trasmette esclusivamente conoscenze c. figura professionale che si occupa di trasmettere esclusivamente progetti educativi d. soggetto che certifica l’acquisizione delle competenze chiave 3) Quali sono le prime norme che hanno consentito la riorganizzazione della scuola garantendo autonomia didattica, partecipazione sociale e il legame tra il curricolo e le singole realtà locali? a. legge 477/73 e Decreti delegati del 1974 b. legge 517/77 c. legge 59/97 d. DPR 275/99 4) Per cosa sta la sigla PTOF? a. Piano Triennale dell’Offerta Formativa b. Progetto Triennale dell’Offerta Formativa c. Programmazione Traguardi dell’Offerta Formativa d. Promozione Traguardi dell’Offerta Formativa 5) Quali sono i 3 fondamenti pedagogici del curricolo? a. centralità della persona, concetto di cittadinanza, comunità educante b. centralità del docente, collaborazione interdipendente, comunità professionale c. centralità della persona, concetto di inclusione, competenze trasversali d. obiettivi di apprendimento, traguardi per le competenze, concetto di cittadinanza CAPITOLO 9 Prima Parte 1) Cosa si intende per sfida dell’inclusione: a) individuare e valorizzare la diversità per evitare che si trasformi in disuguaglianza b) includere ogni alunno nella classe senza creare distinzioni di alcun genere c) inserire nel gruppo classe ogni alunno predisponendo un percorso separato dai compagni d) evidenziare le differenze di ciascuno studente in termini di possibilità e capacità 2) La scuola si definisce selettiva quando: a) quando fin da subito non si presta attenzione alla diversità di partenza b) quando si ascoltano i bisogni di ciascun alunno c) quando sulla base delle abilità degli allievi si sceglie l’alunno “medio” d) quando si accompagna l’alunno durante l’intero percorso scolastico 3) Cosa non prescrive la L. 517\77 : a) lo studente viene posto ai margini dell’azione didattica b) la scuola deve diventare competente nell’accoglienza c) la scuola deve possedere flessibilità nella capacità di rispondere alle esigenze degli alunni d) la scuola deve garantire specializzazione negli insegnanti 4) Cosa prevede la cultura dell’accoglienza? a) insegnare in prospettiva interculturale b) accogliere tutti senza diversificare l’azione didattica c) includere soltanto alunni con disabilità grave d) creare una didattica con obiettivi diversi rispetto alla persona 5) La scuola come comunità prevede tre dimensioni: a) scuola culturale,ispirare politiche inclusive, pratiche didattiche condivise b) scuola accogliente, personalizzata, individuale c) scuola inclusiva,funzionalista,comunitaria d) scuola culturale, ispirare politiche inclusive,scuola individualizzata Seconda Parte 1) La bussola indica quattro punti che definiscono l’azione didattica. Quali sono? A. Individualizzare l'insegnamento, promuovere apprendimento collaborativo, favorire la riflessione sull’apprendimento, personalizzare l’apprendimento. B. Personalizzare l’apprendimento, favorire la riflessione sull’apprendimento, individualizzare l’insegnamento, favorire il gruppo classe. C. Promuovere apprendimento collaborativo, scegliere adeguati obiettivi didattici, favorire riflessione sull’apprendimento, personalizzare l’apprendimento. D. Si basa su metodi didattici universali, promuove l’apprendimento collaborativo, personalizza l’apprendimento, individualizza l’insegnamento. 2) In cosa consiste la terminologia “ individualizzare l'insegnamento ”? A. Consiste nel definire obiettivi su misura delle possibilità degli alunni. B. Consiste nel definire obiettivi in base alle scelte personali dell’insegnante. C. Consiste nel facilitare l’apprendimento in base agli interessi degli alunni. D. Consiste nel semplificare le attività didattiche. 3) Individua quali tra questi principi non è del cooperative learning ? A. Composizione di un gruppo omogeneo B. Responsabilità individuale e di gruppo. C. Partecipazione attiva D. Interdipendenza positiva. 4) Che cos’è il tutoring ? A. è una strategia di apprendimento collaborativo. B. è una metodologia didattica. C. è un orientamento didattico. D. è una disciplina dell’ apprendimento. 5) La scuola inclusiva mette al centro: A. il valore della persona e della relazionalità B. i metodi didattici C. il rapporto scuola-famiglia D. una didattica trasmissiva 6) Per far si che un apprendimento sia definito “efficace” e dunque che rimanga nella nostra memoria a lungo termine, oltre la pratica didattica, è necessario…. A. riflettere sul proprio comportamento in modo “critico” B. studiare e svolgere i compiti a casa C. ascoltare l’insegnante in classe D. osservare il comportamento dei compagni

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