Principi di Economia Politica Acemoglu PDF
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Università degli Studi di Trento
2023
Acemoglu
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Questo documento presenta note su Principi di Economia Politica, focalizzandosi sull'economia italiana e la crescita economica. Vengono analizzati i fattori che influenzano la produttività e la competitività del paese, con particolare attenzione al settore manifatturiero. Si approfondiscono concetti di base come ottimizzazione, equilibrio ed empirismo in economia.
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Principi di Economia Politica (Acemoglu) Economia Politica Università degli Studi di Trento (UNITN) 142 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-polit...
Principi di Economia Politica (Acemoglu) Economia Politica Università degli Studi di Trento (UNITN) 142 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Greta Matiz Studi Internazionali 2022-2023 II....... Economia Politica 1 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Economia Politica – notes – 22/02/23 Introduzione PICCOLA PRESENTAZIONE DELL’ECONOMIA ITALIANA La crescita del PIL in Italia dopo la stagnazione del 2007 è dovuta all’inflazione, ma può essere influenzata anche dalla produttività. Negli anni ’80, Italia e Francia avevano la stessa produttività, oggi invece la Francia l’ha maggiore di 10 punti percentuale. Fino al 2007, l’economia dell’Italia era in crescita, poi si è fermata. Il problema è soprattutto il settore manufatturiero. Perché? Le riforme in Italia, come il mercato del lavoro e la riforma delle pensioni, sono davvero tante, di più che in molti altri paesi… quindi non può trattarsi di una mancanza di riforme. Dagli anni Novanta, il costo del lavoro è sceso notevolmente (la percentuale dei salari rispetto al PIL era quasi del 98%, cioè i salari rappresentavano quasi il 98% del PIL). Le riforme, però non è detto che siano state efficaci in senso positivo. Le decisioni politiche incidono molto sull’economia e viceversa. Domanda: a Suo avviso, è la politica ad È possibile fare una svalutazione interna della moneta senza svalutare la moneta influenzare l’economia maggiormente rispetto a quanto l’economia influenzi in generale, ma è un percorso difficile e costoso. la politica o viceversa? È quello che sta facendo la Spagna: il costo del lavoro diminuisce, i salari sono più bassi. Ha gli stessi effetti della svalutazione monetaria. Dal 2010 circa, in Italia, gli investimenti sono diminuiti molto, Domanda 2: come crescere infinitamente? soprattutto quelli pubblici. La Spagna, pur avendo un modello Perché gli Stati vogliono continuare a simile all’Italia, è invece cresciuta. crescere regolarmente, se questo non è possibile? Perché, tenendo conto IMPRESE ITALIANE dell’inflazione l’inflazione e inflazione a 95% delle imprese italiane sono piccole (microimprese) con meno parte, non ci si accontenta della stagnazione? di 10 impiegati; anzi, l’impresa media italiana ha una media di meno di quattro impiegati. Questa è un’altra grande differenza con gli altri paesi, Spagna esclusa, ancora una volta. In Italia mancano quindi le grandi imprese, quelle più competitive. Potrebbe essere quindi un problema di management, anche relativamente alle piccole imprese. Per poter essere economicamente efficienti, il management è importante. In Italia, anche imprese medio- grandi hanno management familiare, il che non è ideale per la produttività. Gli imprenditori agiscono per propria convenienza, non necessariamente in senso economico: l’imprenditore che sta appena sotto la soglia di energia tale per cui deve pagare un certo importo in tasse, non si sognerà mai di sviluppare la propria impresa e passare così a una categoria di imprese in una fascia di tasse più alte. Aumentando il proprio fatturato di 2000 euro, ci perde 15000. Nessun imprenditore farebbe questo. Per questo motivo gli imprenditori pongono un limite su loro stessi - questo blocca la crescita dell’impresa stessa e quindi dell’economia del paese in generale, ovviamente. 2 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Economia Politica 23/02/23 Capitolo 1 La corruzione è uno dei fattori che ostacolano i livelli di convergenza Child penalty: le donne sono penalizzate nel mercato del lavoro, specialmente tra paesi in via di sviluppo e paesi quando hanno un figlio. sviluppati. L’Italia non considera bambini e giovani come una risorsa, bensì come un peso. COSA SI STUDIA IN ECONOMIA Non è nell’interesse dell’economista studiare qualcosa che non può essere cambiato. LA SCELTA Gli economisti studiano le scelte compiute dalle persone, in particolare i costi e benefici di quelle scelte. La scelta -non il denaro- è l’elemento unificante di tutte le tematiche studiate dagli economisti. AGENTE ECONOMICO Un agente economico è un individuo o gruppo che compie delle scelte. Un agente economico può anche essere un gruppo: uno Stato, un esercito, un’impresa, un’università, un partito, un sindacato... Talvolta, gli economisti semplificano la loro analisi trattando questi gruppi come decisori individuali senza preoccuparsi di come i differenti membri contribuiscono alla decisione. [come Manca uno studio serio internazionale sulla causalità dello studio musicale, che ha un impatto sulla comunicazione e una persona giuridica] prestazione accademica tra i giovani. Come sceglie l’agente economico, perché, cosa e che conseguenze produce è ambito di studio degli economisti. RISORSE SCARSE L’economia studia l’allocazione di risorse scarse. Le risorse scarse sono cose che gli individui vogliono quando la quantità desiderata è superiore alla quantità disponibile. Risorse scarse: domanda superiore a offerta. La scarsità esiste perché le persone hanno bisogni illimitati, quando le risorse sono limitate. Si hanno per esempio 24 ore da allocare ogni giorno: questo è il budget giornaliero del tempo. Le risorse scarse vanno ai consumatori che sono in grado di pagarle e sono intenzionati a farlo. Le risorse scarse vanno i consumatori che sono in grado di pagarle e sono intenzionati a farlo. Economia = scelte = analisi costi-benefici. DEFINIZIONE DI TEORIA ECONOMICA La teoria economica o economia e lo studio dei modi in cui gli agenti scelgono di collocare risorse scarse e dell’influenza di tali scelte sulla società. L’economia studia l’allocazione di risorse scarse. ECONOMIA POSITIVA ED ECONOMIA NORMATIVA L’economia positiva descrive ciò che le persone fanno realmente. Descrizioni. L’economia normativa raccomanda che cosa si dovrebbe fare. Avvertenze. Consiglia individui e società sulle scelte da compiere. L’economista interroga l’agente economico sulle sue preferenze e fa raccomandazioni in base a queste, non cerca di imporre le proprie preferenze, spetterà alla persona determinare le proprie preferenze. L’analisi normativa genera anche consigli per la società in generale. Per esempio, agli economisti si chiede spesso di valutare le politiche pubbliche. Quando una politica pubblica vincitori e perdenti, gli economisti, per effettuare l’analisi normativa, dovranno formulare dei giudizi etici. Gli economisti 3 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ devono giungere a giudizi etici ogniqualvolta valutano politiche che peggiorano la situazione di. un gruppo allo scopo di migliorare la situazione di un altro gruppo. Si decide quindi se i costi sperimentati dei perdenti sono giustificati dei benefici sperimentati dei vincenti: giudizio etico. MACROECONOMIA E MICROECONOMIA La teoria economica è divisa in due grandi campi di studio: La MICROECONOMIA è lo studio di come individui, nuclei familiari, imprese e governi compiono le loro scelte e come tali scelte influiscono sui prezzi, l’allocazione delle risorse e il benessere degli altri agenti. Per esempio, politiche per ridurre l’inquinamento carbon tax – i microeconomisti hanno il compito di definire le caratteristiche della carbon tax e di determinare in che modo influirà sull’uso dell’energia da parte di famiglie imprese. Microeconomia capire una piccola parte dell’economia. La MACROECONOMIA è lo studio dell’economia nel suo insieme. Studia fenomeni la cui ampiezza coincide con quella dell’economia, come il tasso di crescita della produzione totale del paese, il tasso di inflazione o il tasso di disoccupazione. Progetta politiche che migliorano la performance economica complessiva o “aggregata”. La macroeconomia è microfondata, cioè si basa sulla micro per gli studi. I TRE PRINCIPI DELLA TEORIA ECONOMICA Gi economisti pongono l’accento su 3 concetti fondamentali: 1. Ottimizzazione: gli economisti hanno identificato alcuni potenti concetti che unificano l’enorme varietà delle scelte che gli agenti economici compiono. Una di queste idee è che tutte le scelte sono caratterizzate dall’ottimizzazione: le persone decidono che cosa fare soppesando sconciamente o inconsciamente tutti i pro e i contro e cercano di selezionare la migliore opzione fattibile ( calcolo costi-benefici). Gli economisti ritengono che l’ottimizzazione spieghi la maggior parte delle nostre scelte. Gli agenti economici fanno scelte di massimizzazione in base all’informazione disponibile. 2. Equilibrio: I sistemi economici tendono ad essere in equilibrio, una situazione in cui nessun agente otterrebbe un vantaggio personale scegliere diversamente / cambiando il proprio comportamento: tutti ottimizzano simultaneamente. Esempio: le casse al supermercato: ognuno sceglie la cassa che ha meno coda, così ci si distribuisce omogeneamente tra le casse. La scelta armonica porta vantaggi alla società in questo senso. 3. Empirismo: analisi che usa dati per controllare teorie e stabilire cosa determina gli avvenimenti. Usare i dati per verificare che le ipotesi siano corrette. L’OTTIMIZZAZIONE Fattibilità: le opzioni fattibili sono quelle che l’agente - ha a disposizione e (dal punto di vista non prettamente finanziario, anche - che si può permettere geografico, temporale, etc.). Il concetto di fattibilità va oltre al budget finanziario dell’agente. La definizione di ottimizzazione si riferisce anche all’informazione disponibile per tipo di scelta. Ottimizzazione significa, in una decisione, considerare anche i potenziali rischi. Razionalità: quando si sceglie l’opzione fattibile migliore data l’info disponibile, gli economisti dicono che il decisore è stato razionale / mostra razionalità. È importante ricordare che per la maggior parte degli agenti economici, l’ottimizzazione non riguarda soltanto quanto denaro abbiamo (quindi la categoria più ampia del beneficio). 4 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Benché la maggior parte delle imprese cerchi di massimizzare il profitto, gli agenti economici in generale non cercano di massimizzare solo il reddito. Infatti, la maggior parte dei nuclei familiari cerca di utilizzare il benessere complessivo, il che richiede reddito, tempo libero, salute etc. Trade-off: per ottimizzare, si considera il trade-off, cioè il fatto che quando si fa una scelta, si rinuncia a un’altra scelta – occorre rinunciare a un beneficio per ottenerne degli altri. Altro modo per dirlo: per ottimizzare, l’agente economico deve considerare in quale altro modo potrebbe usare le proprie risorse limitate. Vincoli di bilancio: insieme di beni e servizi che un consumatore può scegliere, date le risorse limitate (tempo, denaro…). Un vincolo di bilancio è l’insieme delle cose che una persona può scegliere di fare o di acquistare senza superare suo budget. I vincoli di bilancio solo utili strumenti economici perché quantificano i trade-off. Infatti, quando parlano della scelta che sta di fronte all’agente economico, gli economisti specificano innanzitutto i vincoli bilancio. Scelta A Scelta B vincolo di bilancio Scelta X Trade-off: Risorsa limitata (per esempio il tempo) = Scelta A (es. lavorare) + Scelta B (es. social media) Questo significa che una quantità maggiore di tempo dedicata a un’attività implica una quantità minore dell’altra. Questa equazione rappresenta un trade-off. Costo opportunità: gli economisti tendono a concentrarsi sulla scelta che rappresenta l’alternativa migliore. Ci riferiamo a questa alternativa come costo opportunità, cioè, ciò a cui un ottimizzatore sta rinunciando durante, per esempio, lo svago sui social (scelta peggiore). Il costo opportunità rappresenta il migliore uso alternativo di una risorsa. Il tempo che passiamo nello svago è tempo che potremmo aver speso in qualche altro modo. Se la prima scelta (la preferita) è A, e la seconda è B, allora il costo opportunità di A è B. E viceversa. Implicitamente, quando si passa il tempo guardando i social, si sacrifica il tempo per le attività alternative, come ad esempio un lavoro. Peer questo, in genere gli economisti attribuiscono un valore monetario al costo opportunità (rende tutto più facile da analizzare). Per esempio, so che un’ora di lavoro frutta 10€, sono cosciente che se trascorro quell’ora su Instagram, è some se perdessi 10€. – il costo opportunità di stare su Instagram è di 10 €. Analisi costi-benefici: procedura in cui si confronta un insieme di alternative fattibili e si sceglie la migliore. È un calcolo che somma i costi e i benefici usando una comune unità di misura (dollari o euro) per identificare l’alternativa che ha il maggior beneficio netto, equivalente ai benefici meno i costi. Esempio: - viaggiare in auto: 200€ + 50 ore - viaggiare in aereo: 300€ + 10 ore Viaggiare in auto costa quindi 100€ in meno, ma 40 ore in più. Si attribuisce a ogni ora un valore di 10€, quindi in auto: 100€ risparmiati – 40 ore di viaggio x (10€ x 40) = 100€ - 400€ = -300€ Per un economista, analisi costi-benefici e ottimizzazione sono la stessa cosa. L’analisi costi-benefici è utile per l’analisi economica normativa - determina ciò che un individuo o una società dovrebbero fare. 5 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ L’EQUILIBRIO In equilibrio, tutti gli agenti economici stanno compiendo le loro migliori scelte fattibili tenendo conto di tutte le informazioni che possiedono, comprese le loro credenze sul comportamento degli altri. In equilibrio, nessuno percepisce che potrebbe ottenere un vantaggio cambiando il proprio comportamento. Esempio: - prezzo di mercato benzina: 3€ al litro - il mercato della benzina è in equilibrio Devono essere soddisfatte tre condizioni: La quantità di benzina offerta Dalle compagnie petrolifere è uguale alla quantità di benzina acquistata dai compratori. Offerta = domanda Le compagnie petrolifere producono benzina a un costo inferiore al prezzo di mercato di 3€ al litro. < Prezzo di mercato > costi di produzione. I compratori di benzina la useranno solo per attività per cui vale effettivamente la pena spendere 3€ al litro. La domanda si regola in base al prezzo di mercato. In economia, si studia l’equilibrio che emerge quando gli agenti economici interagiscono. Si esamina l’economia assumendo che tutti stiano simultaneamente ottimizzando. Gli economisti ritengono l’equilibrio fornisca una buona descrizione di ciò che realmente accade quando gruppi di persone interagiscono. IL PROBLEMA DEL FREE RIDER Sarebbe vantaggioso per il gruppo se ognuno partecipasse attivamente a un compito, ma ognuno ha un incentivo a ‘lasciar fare agli altri’. La maggior parte delle persone preferisce lasciare che gli altri facciano il lavoro sporco e, talvolta, i free rider la fanno franca: quando sono pochissimi loro e molti i partecipanti, per esempio, potrebbero passare inosservati. Un piccolo numero di persone usa, ad esempio, i trasporti pubblici senza pagare, ma sono un gruppo talmente piccolo da non compromettere sistema di trasporto metropolitano; certo che se ognuno cominciasse a saltare i tornelli, la Gli atti disinteressati -da eroe- metropolitana rimarrebbe senza soldi. sono eccezionali, mentre gli altri I benefici privati degli individui spesso non sono in sintonia con l’interesse egoistici sono più comuni. pubblico. L’analisi di equilibrio aiuta a predire il comportamento di gruppi di persone e a capire perché si verifica il free riding. L’APPROCCIO EMPIRISTICO Empirismo: studio basato sull’evidenza. Gli economisti controllano le loro idee con i dati. Sono anche interessati a capire qual è la causa di ciò che accade nel mondo. Talvolta, le cause sono facili da individuare, mentre altre volte, identificare la causa e l’effetto richiede grande ingegnosità. Esempio: avere intelligenza è la causa che induce gli individui ad andare L’investimento più redditizio si è all’università? O andare all’università è rivelato essere l’educazione dei ciò che conferisce agli individui bambini sotto ai 5 anni. un’intelligenza? O agisce processo di causazione in entrambe le direzioni? 6 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Economia Politica 01/03/23 Capitolo 2 Il metodo scientifico è il processo continuo che gli economisti, altri scienziati sociali e scienziati della natura usano per: - sviluppare modelli del mondo - controllare quei modelli con dati, valutando la corrispondenza tra i modelli e i dati. Gli economisti non si aspettano che il loro studio riveli la verità del mondo, poiché il mondo è molto complesso. Tuttavia, ritengono di poter identificare i modelli che siano utili per comprenderlo. L’empirismo è il cuore di ogni analisi scientifica. I modelli sono i modi in cuoi pensiamo che il mondo funzioni. È una descrizione o rappresentazione semplificata del mondo. Poiché sono semplificati, i modelli non sono repliche perfetta della realtà. Tutti i modelli economici rappresentano un’approssimazione e cominciano con delle assunzioni che il ricercatore da per vere, non verificate, come la razionalità e massimizzazione dei consumatori e imprese. Talvolta, gli economisti si riferiscono ad un modello come ad una teoria. La media è una tecnica comunemente usata per fornire un indice di tendenza centrale. Ci sarà però sempre un acquisto che Esempio: non segue la logica del modello di La cartina è un modello, non è una rappresentazione adeguata, è semplificata mercato. Sembra un acquisto poiché vuole riassumere in due dimensioni un mondo che in realtà è irrazionale, ma non lo è. tridimensionale. È inadeguata per calcolare la rotta più breve per un aereo. Le cartine della subway sono anch’esse semplificate, ma sono adeguate, funzionali. Comunque è una rappresentazione migliorabile: non funziona per le bici o i taxi. Tuttavia, ci sarà un modello per ogni obbiettivo. Per questo motivo non ci sono modelli che rappresentano verità assolute. Il punto di forza del modello è un campione statistico Assunzione = per esempio: che forma hanno domanda e vasto, rafforza un’argomentazione empirica. offerta. I modelli economici non sono necessariamente la realtà. È un errore usare un campione piccolo di persone per Rappresentano delle previsioni basate sulla razionalità. cercare di stabilire una relazione statistica. assunzione = ipotesi CAUSAZIONE E CORRELAZIONE L’economista può anche commettere errori parecchio gravi. Una variabile è un fattore che ha una certa probabilità di cambiare e determina una scelta. Si confonde spesso la causazione con la correlazione. Causazione ha luogo quando una variabile influenza direttamente un’altra variabile attraverso una relazione di causa-effetto. Correlazione significa che esiste una reazione tra due variabili: quando una cambia, cambia anche l’atra. Esempio: i morti per affogamento aumentano con l’incremento della produzione dei gelati. Quando si producono più gelati, aumentano i morti per affogamento. In realtà non è una relazione Correlazione = due variabili causale, bensì una semplice correlazione: la vera causa sono le temperature medie - d’estate, la sono entrambe influenzate gente fa più bagni e perciò ci sono più morti per annegamento e d’estate si producono anche più da una stessa causa. gelati È stata omessa una parte di informazione importante. Le correlazioni sono divise in tre categorie: - correlazione positiva due variabili tendono a muoversi nella stessa direzione [proporzionalità diretta] - correlazione negativa le due variabili tendono a muoversi in direzioni opposte [proporzionalità inversa] - correlazione nulla le due variabili non sono correlate. La correlazione non indica causalità per due ragioni: 1- variabili omesse, ovvero qualcosa che è stato trascurato da uno studio e che, se fosse incluso, potrebbe spiegare parte della relazione tra due variabili comprese nello stesso studio. 7 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ 2- causalità inversa: È la situazione in cui si scambia la causa per l’effetto. Per esempio: la corsa rende sani ≠ si è sani, quindi si corre. ECONOMIA SPERIMENTALE ED ESPERIMENTI NATURALI Ci sono vari strumenti per determinare cos’è una causa azione e cosa una mera correlazione, tra cui condurre un esperimento, cioè un metodo controllato per indagare la relazione casuale tra le variabili. Per condurre un esperimento, solitamente i ricercatori creano un gruppo di trattamento ed un gruppo di controllo. Esempio: esperimento farmaceutico. I partecipanti sono assegnati a caso al gruppo di trattamento (vaccinati) o al gruppo di controllo (non vaccinati), seguendo un processo chiamato randomizzazione. I risultati su chi è vaccinato e chi non vengono confrontati. La randomizzazione può compromettere l’esperimento se fatta male. Un esperimento farmaceutico viene finanziato quando c’è un certo interesse a livello nazionale Se non si ha il budget e il tempio per condurre l’esperimento, causa ed effetto possono essere identificati studiando i dati storici generati da un esperimento naturale, cioè uno studio empirico in cui un dato processo – al di fuori del controllo dello sperimentatore- ha assegnato soggetti a gruppi di controllo e di trattamento in modo casuale o quasi (randomizzazione). Randomizzazione: assegnazione in modo casuale, e non per scelta, dei soggetti a un gruppo di trattamento o un gruppo di controllo. Esperimento naturale: qualcosa che abbia diviso in due gruppi la popolazione, senza che questa sappi a se è influenzata o meno da qualcosa. Economisti: nella loro ricerca, si pongono domande e cercano risposte. Le buone domande possono essere molto varie, ma le questioni economiche più gettonate hanno due caratteristiche in comune: - affrontano argomenti importanti per singoli agenti economici o per il complesso della società; - hanno sempre una risposta. LEGGERE I GRAFICI Presi due punti nel grafico, la pendenza è la variazione della variabile riportata sull’asse delle Y divisa per la variazione del valore della variabile riportata sull’asse delle X pendenza = variazione x / variazione y cioè: pendenza = punto Bx – punto Ax / punto By - punto Ay Pendenza positiva: Pendenza negativa: 8 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Economia Politica 02/03/23 Capitolo 3 TIPI DI OTTIMIZZAZIONE Gli economisti non presumono che tutti ottimizzino sempre con successo, ma credono che gli agenti cronici cerchino di ottimizzare i solitamente ci riescano abbastanza, date informazioni a loro disposizione. L’ottimizzazione è soggettiva, si basa sugli interessi personali. Essa descrive il modo in cui sono compiute delle scelte (di persone, governi, imprese, famiglie). Gli economisti non presumono che tutti ottimizzino sempre con successo, ma ritengono che le scelte siano fatto in modo approssimato all’ottimizzazione il comportamento delle persone è approssimato all’ottimizzazione, che è spesso molto complessa. Esempio: il fumatore ha una rational addiction. Non è massimizzazione perché fumare costa ed è malsano, ma ci sono fattori sociali ed individuali che determinano questa scelta. L’ottimizzazione può essere raggiunta usando due tecniche di analisi costi-benefici: 1- Ottimizzazione nei livelli calcola il beneficio netto totale di differenti alternative e poi sceglie la migliore. Esempio: si sceglie il servizio di catering che offre il maggior piacere totale. Si calcola il beneficio di ogni proposta e poi si sceglie quella migliore. Si visualizza quindi il ‘pacchetto completo’ dell’offerta. Il costo totale è composto da costo diretto e costo indiretto. Per esempio: l’appartamento (costo totale) comprende l’affitto (costo diretto) e il tempo di trasferimento (costo indiretto). Tione nei livelli consiste in tre fasi: a. tradurre tutti i costi e benefici in unità comuni, come dollari o euro; b. calcolare il beneficio netto totale di ogni alternativa; c. scegliere l’alternativa con i più elevato beneficio netto. 2- L’ottimizzazione nelle differenze calcola la variazione dei benefici netti quando una persona passa da un’alternativa all’altra e poi usa questi confronti marginali per scegliere l’alternativa migliore. Ci si concentra sulle differenze, non sul pacchetto completo. Esempio: due servizi di catering diversi propongono dolci tutti uguali, solo che una proposta contiene torta ai mirtilli, mentre la seconda torta alle fragole. Poiché tutti gli altri dolci sono identici, è naturale concentrarsi su quest’unica differenza; bisogna quindi scegliere tra torta di fragole o torta i mirtilli e, in base le preferenze, ottimizzare. Si visualizza quindi la differenza tra le due alternative: si sceglie il servizio di catering che offre il maggior piacere marginale. L’ottimizzazione delle differenze e spesso più veloce. Gli economisti usano il termine “marginale” per indicare una differenza tra alternative, solitamente una differenza che rappresenta un’unità in più. Es: il quinto giorno di vacanza è il marginale tra la vacanza di quattro giorni e quella di cinque. Un calcolo costi-benefici che si concentra sulle differenze viene chiamato “analisi marginale”. L’ottimizzazione nelle differenze si divide in tre fasi: a. tradurre tutti i costi e benefici in unità comuni, come dollari o euro; b. calcolare le conseguenze marginali del muoversi tra alternative; c. applicare il principio dell’ottimizzazione al margine: scegliere la migliore alternativa migliora la situazione dell’agente economico, mentre allontanarsene la peggiora. Le due tecniche danno gli stessi risultati. La costruzione è la medesima. Posizione ottimale per pendenza: per capire qual è il punto ottimo, basta immaginare di lasciar cadere una biglia nel grafico: il punto in cui la biglia si ferma è il punto ottimo. STATICA COMPARATA 9 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ I modelli economici predicono come cambiano le scelte degli individui quando cambia qualcosa nell’ambiente. Con l’espressione statica comparata si indica il metodo di analisi che confronta due situazioni di equilibrio prima e dopo la variazione di uno dei fattori rilevanti. L’analisi di statica comparata si concentra sugli effetti della variazione, mentre l’analisi dinamica si concentra sul processo di mutamento. Per esempio, alcuni consumatori, se la loro ricchezza aumenta, sceglieranno passare ad auto più costose. La scelta dell’auto è qui il comportamento economico che varia al variare della variabile “ricchezza del consumatore”. Esempio di statica comparata: viene variato il costo opportunità nella scelta dell’appartamento adatto. IL COSTO MARGINALE Il costo marginale è il costo aggiuntivo generato dal passaggio da un’alternativa possibile a un’altra alternativa possibile successiva. A differenza dell’ottimizzazione nelle differenze, l’analisi marginale, invece di compiere una scelta “pura” tra due opzioni, sceglie se passare da un’opzione all’altra. Principio di ottimizzazione al margine: principio secondo il quale l’alternativa è ottima quando avvicinarsi ad essa migliora la situazione dell’agente, mentre allontanarsi da essa la peggiora. Gli economisti usano perlopiù l’ottimizzazione delle differenze o “ottimizzazione al margine” perché è più semplice, essendo che si può ignorare qualsiasi altro aspetto delle due alternative che si stanno considerando, eccetto le differenze. Non sempre produrre un prodotto in più (prodotto marginale) può essere un vantaggio, infatti una produzione di una maglietta in più, per esempio, è indifferente, mentre nella costruzione di reattori nucleari, assolutamente no. Nel breve periodo, la relazione produzione-costi marginali è positiva. L’impresa sa che se vuole produrre di più, deve pagare di più per espandersi o per assumere nuovi lavoratori etc. Se il prezzo del prodotto aumenta, le imprese guadagnano di più e decideranno di investire in una maggiore produzione. I costi di produzione più alti sono coperti dal prezzo del prodotto. SCARSITÀ, PREZZI E INCENTIVI L’incentivo economico cambia la scelta delle persone. Perché i prezzi degli affitti scendono quanto più ci si allontana dal centro? In centro non ci sono sufficienti appartamenti per tutti coloro che li vorrebbero. Questo è un esempio di scarsità economica. I prezzi di mercato forniscono incentivi che implicitamente allocano risorse economiche. Quando il prezzo degli appartamenti in centro sale, solo i lavoratori con il più alto costo opportunità del tempo saranno disposti a prenderli in affitto. Questo è un trade-off: il tempo da trascorrere in viaggio, in cambio di un affitto mensile più basso. Il meccanismo di allocazione del mercato assicura che le persone disposte a pagare di più per i migliori appartamenti li otterranno. Spesso, l’analisi costi-benefici è più facile Ottimo = costi minimi. tradurre in valore monetario (come il valore Valore produttivo della vita = è determinato dalla monetario del tempo), ma non per forza si potenzialità deve fare. Per fare una giusta analisi costi- lavorativa (è tradotto quindi in valore monetario). benefici, però, tutte le considerazioni In seguito si possono aggiungere tutta una serie di devono avere la stessa unità di misura. valori. Questione del termovalorizzatore di Roma: valutazione costi-benefici Il termovalorizzatore abbassa il valore delle case + rischi potenziali per la salute, però conviene avere un termovalorizzatore a Roma, poiché diminuisce la spazzatura. La scelta del valore, per esempio, della salute si può discutere, perciò si propongono delle alternative: dare più valore alla salute umana o meno, trasformato in termini economici. Gli economisti portano i dati in politica, ma a fare la scelta sono i politici, quindi l’economista può solo sperare che il politico faccia una scelta razionale; purtroppo però il politico deve fare i conti anche con i voti e fa ciò che secondo lui crea un’immagine migliore di sé. Quindi anche se fare il termovalorizzatore è socialmente la scelta ottima, il politico magari rischia di perdere più voti così e quindi fa la scelta peggiore per la società, migliore per i propri interessi. Economia Politica 08/03/23 10 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Capitolo 4 I MERCATI Mercato: insieme di agenti economici che scambiano un bene o un servizio sulla base di determinate regole e accordi. Anche i siti di incontri sono mercati. I mercati usano i prezzi per allocare beni e servizi i prezzi agiscono come un meccanismo di selezione. Come funzionano i mercati? Oggi abbiamo a disposizione strumenti per studiare i mercati, ma non ci si aspetta che i mercati funzionano effettivamente come previsto. Ci sono per esempio il mercato perfettamente concorrenziale, mercati ideali/utopici che non si attueranno mai, ma servono come riferimento. Un mercato perfettamente concorrenziale è attraente dal punto di vista economico, ma tende a causare disparità di distribuzione (tra ricchi e poveri). IL MERCATO CONCORRENZIALE Se tutte le imprese e tutti i consumatori devono fare i conti con lo stesso prezzo, quest’ultimo viene chiamato prezzo di mercato. Si stabilisce automaticamente un prezzo di equilibrio. Ma ci sono delle condizioni alle quali questo possa avvenire. In un mercato perfettamente concorrenziale: Tutte le imprese vendono un bene omogeneo (oppure un servizio omogeneo) - non ci sarebbero differenze tra Armani e la bancarella dei venditori cinesi, per esempio. Nessun singolo consumatore e nessuna singola impresa hanno il potere di influenzare o cambiare il prezzo di mercato Consumatori e imprese sono price-taker. Un’impresa non può vendere un prodotto a un prezzo più alto perché i clienti andrebbero dalla concorrenza. Se invece vende a un prezzo più basso, non sarebbe in grado di farlo, perché allora tutti andrebbero a comprare lì e l’impresa da sola non ha la capacità di soddisfare tutto il mercato, tutta la richiesta. DOMANDA Quantità domandata: ammontare di un bene o di un servizio che consumatori sono disposti ad acquistare a un dato prezzo. Scheda di domanda: tabella che riporta la quantità domandata a prezzi differenti, ceteris paribus. Curva di domanda: rappresentazione grafica della quantità domandata di un bene per ceteris paribus = mantenen- livelli di prezzi differenti. Traduce in un grafico la scheda di domanda. do invariato tutto il resto. Relazione tra domanda e prezzo = curva di domanda, che è un grafico, ma anche una funzione. Determina quanto viene richiesto di un prodotto o servizio a un determinato prezzo: se si cambiasse il prezzo, quanto cambierebbe la domanda dei consumatori? Legge della domanda: In genere, la correlazione è negativa: in quasi tutti i casi, la quantità domandata sale quando il prezzo si abbassa, ceteris paribus. Nel grafico, per convenzione Disponibilità a pagare: è il prezzo più alto che un compratore è disposto a pagare la quantità domandata sta per un’unità addizionale di un bene. sull’asse orizzontale x, mentre Quanto maggiore è la quantità di un bene in possesso dell’agente, tanto minore è il il prezzo sull’asse verticale y. vantaggio di acquisire un’altra unità dello stesso bene (beneficio marginale decrescente). Per esempio: comprare una pizza quando si ha fame può causare un’alta disponibilità a pagare, ma comprare la seconda pizza, quando già si è pieni della prima, ha un beneficio minore: beneficio marginale decrescente. Aggregazione: processo mediante il quale vengono raggruppati comportamenti individuali, cioè raggruppare tutte le curve di domanda individuali. Per calcolare la quantità totale domandata a un prezzo dato, si addiziona semplicemente la quantità domandata degli agenti. Per esempio: al prezzo di $4 al gallone, Sofia domanda 200 galloni l’anno, mentre Alberto 400. Aggregazione domanda per $4/gallone: 200 + 400 = 600. 11 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Non dimenticare che sono le quantità ad essere sommate, non i prezzi. Quando la curva di domanda è una linea retta, la relazione tra prezzo e quantità domandata è detta lineare (le curve di domanda del mondo reale non tendono ad essere linee rette perfette, per cui il modello lineare è usato a scopo illustrativo). Curva di domanda di mercato: somma delle curve di domanda individuali di tutti i potenziali acquirenti. Descrive graficamente la relazione tra la quantità domandata totale e il prezzo di mercato, ceteris paribus. La linea tratteggiata orizzontale rappresenta il prezzo di mercato del petrolio. All’intersezione della linea tratteggiata con la curva, la disponibilità a pagare dei consumatori (l’altezza della curva di domanda) è uguale al prezzo di mercato del petrolio. I consumatori continuano ad acquistare petrolio finché la loro disponibilità a pagare è maggiore uguale al prezzo del petrolio. Lo spostamento della curva di domanda ha luogo quando la quantità di domanda cambia a un prezzo dato. Se il prezzo di un bene varia e la sua curva di domanda non si è spostata, la variazione del prezzo produce un movimento lungo la curva di domanda. Cos’è in concreto “ceteris paribus”? La curva di domanda si sposta quando variano questi cinque importanti fattori: gusti e preferenze reddito e ricchezze disponibilità e prezzi di beni correlati numero e dimensione dei consumatori (tanti consumatori = grande mercato, pochi consumatori = piccolo mercato) aspettative dei consumatori per quanto riguarda il futuro. Con il covid, per esempio, abbiamo scelto di risparmiare perché il futuro era incerto. 12 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Spostamento della curva di domanda: avviene quando la quantità domandata cambia a un prezzo dato. Spostamento a sinistra della curva di domanda perché una minore quantità domandata per un dato prezzo corrisponde un a movimento verso sinistra della domanda lungo l’asse orizzontale. Movimento lungo la curva di domanda: se il prezzo di un bene varia e la sua curva di domanda non si è spostata, la variazione del prezzo causa movimento lungo la curva di domanda. SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI DOMANDA Cause = preferenze, reddito, disponibilità e prezzi di beni correlati, dimensione del mercato, aspettative dei consumatori per quanto riguarda il futuro. Bene normale: bene per il quale un incremento del reddito causa uno spostamento della domanda verso destra, restando fisso il prezzo (cioè induce i consumatori ad acquistarne di più). Bene inferiore: se l’aumento del reddito sposta la curva della domanda di un bene a sinistra a parità di prezzo. Qui troviamo per esempio la carne in scatola e prodotti di scarsa qualità che, appena il reddito si alza, vengono sostituiti. Beni sostituti: quando la scelta tra due beni è basata unicamente sul prezzo: la caduta del prezzo di un bene provoca l’aumento della quantità domandata dell’altro. Beni complementari: quando due beni vengono consumati associati (tipicamente insieme) quando cioè è necessario l’uso congiunto dei due per la soddisfazione di un bisogno. Come cereali e latte. MOVIMENTO LUNGO LA CURVA DI DOMANDA L’unica ragione per un movimento lungo la curva di domanda e la variazione del prezzo del bene. Economia Politica 09/03/23 OFFERTA Quantità offerta: la quantità di un bene o servizio che le imprese sono disposte a offrire a un prezzo dato. Scheda di offerta: tabella che riporta la quantità offerta a differenze prezzi, ceteris paribus. Curva di offerta: rappresentazione grafica delle quantità offerta differenti prezzi. Legge dell’offerta: afferma che, in quasi tutti i casi, la quantità offerta sale quando il prezzo sale, ceteris paribus. Disponibilità ad accettare: il prezzo più basso che un venditore è disposto a farsi pagare per vendere un’unità extra di un bene. Coincide con il costo marginale di produzione. Costo marginale Antitrust: Attività garante della concorrenza e del mercato. 13 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ SPOSTAMENTI DELLA CURVA DI OFFERTA La curva di offerta descrive la relazione tra prezzo e quantità offerta, ceteris paribus. Il “ceteris paribus” nella curva di offerta: le principali variabili che sono mantenute fisse quando si costruisce una curva di offerta sono quattro: prezzi degli input usati per ridurre il bene; tecnologia usata per produrre il bene; numero e dimensione delle imprese offerenti avuto; attese dell’impresa e circa il futuro. Spostamento della curva di offerta: ha luogo quando la quantità offerta varia a un prezzo dato. Movimento lungo la curva di offerta: se il prezzo di un bene varia e la sua curva di offerta non si è spostata, la variazione del prezzo causa un movimento lungo la curva di offerta. SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI DOMANDA Cause = variazione dei prezzi degli input usati per produrre il bene, tecnologia usata per produrre il bene, numero e dimensione delle imprese, aspettative circa il futuro. Input: è un bene o un servizio usato per produrre un altro bene o servizio. Per esempio, l’acciaio è usato per costruire le piattaforme petrolifere. Di conseguenza, l’acciaio è un input essenziale nella produzione di petrolio. Un incremento del prezzo dell’acciaio porta la curva sposta la curva di offerta di petrolio verso sinistra. La caduta del prezzo dell’acciaio la sposta verso destra. Aspettative circa il futuro L’impresa, se prevede che non riuscirà a vendere altrettanto bene in futuro, reagisce molto più fortemente del singolo. In questo senso, le imprese sono molto più razionali dal punto di vista economico, anche perché l’obbiettivo è molto più chiaro rispetto a un singolo (massimizzare il profitto). Altro esempio: sottraendo offerta al mercato estivo a basso prezzo e incrementando l’offerta nel mercato ad alto prezzo invernale, i produttori di gas naturale ottengono un prezzo medio più alto. Con questa strategia, i produttori di gas naturale aggiustano la propria offerta nell’arco dell’anno in base ad aspettative riguardanti il movimento futuro del prezzo del gas naturale. MOVIMENTO LUNGO CURVA DI DOMANDA L’unica ragione per un movimento lungo la curva di offerta è un cambiamento del prezzo del bene. EQUILIBRIO DI DOMANDA E OFFERTA Mercato perfettamente La curva di domanda (in blu) e la curva di offerta (in rosso) per il mercato del concorrenziale = “mercato petrolio si incrociano in corrispondenza del prezzo di $100 al barile e della concorrenziale”. quantità di 35 miliardi di barili. Gli economisti chiamano il punto in cui le curve si intersecano equilibrio concorrenziale. Il prezzo al punto di incrocio è detto prezzo di equilibrio concorrenziale. Ci si riferisce talvolta ad esso come al clearing price, il prezzo che svuota al mercato, perché a quel prezzo c’è un compratore per ogni unità offerta nel mercato Equilibrio concorrenziale: intersezione tra curva di offerta e curva di domanda in un mercato concorrenziale. Prezzo di equilibrio concorrenziale: prezzo che uguaglia la quantità offerta e la quantità domandata. Eccesso di offerta: quantità offerta > quantità domandata. Questo avviene quando il prezzo di mercato e al di sopra del prezzo di equilibrio concorrenziale. Qui il mercato non è in equilibrio concorrenziale: il prezzo di mercato sta infatti al di sopra dell’equilibrio. 14 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ I consumatori che non riescono ad avere il bene entreranno in competizione tra loro offrendosi di pagare i prezzi più alti per ottenere il prodotto. Avanti così finché il prezzo di mercato non avrà raggiunto il prezzo di equilibrio concorrenziale. Qofferta – Qdomandata SPOSTAMENTO = eccesso DELLA di offerta CURVA IN EQUILIBRIO COMPETITIVO Uno shock nel mercato di un prodotto che influenza ha su quantità di equilibrio e prezzo di equilibrio? Se un’azienda fermasse improvvisamente la produzione, l’effetto sarebbe uno spostamento a sinistra della curva. Poiché il prodotto è diventato più scarso, il prezzo deve salire per eguagliare la quantità offerta e quantità domandata. Esempio: aumento del prezzo di equilibrio del petrolio - movimento lungo la curva di domanda (che non si è spostata). Si può predire l’effetto di un cambiamento nella domanda: preoccupazioni ambientali inducono i consumatori a ridurre la loro impronta di carbonio, consumando meno petrolio - la curva di domanda si sposta a sinistra. Il prezzo di petrolio deve quindi scendere per uguagliare quantità offerta e domandata. La caduta del prezzo del petrolio non dovrebbe condurre a un incremento degli acquisti? No, perché il prezzo più basso è causato da uno spostamento della curva di domanda di mercato verso sinistra. Quando entrambe le curve si spostano nello stesso momento: in tutte e tre i quadri sotto, la curva di domanda e la curva di offerta si sposta a sinistra. Quando sia l’offerta sia la domanda si sposta a sinistra, la quantità di equilibrio concorrenziale diminuirà, ma il prezzo di equilibrio concorrenziale può muoversi in entrambe le direzioni o restare immutato. La domanda (blu) diminuisce molto, Domanda e offerta diminuiscono L’offerta (rosso) diminuisce molto, la l’offerta diminuisce poco. ugualmente ( quantità di equilibrio domanda diminuisce poco diversa, prezzo uguale). 15 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ INTERVENTO STATALE SUL PREZZO I mercati concorrenziali raggiungono un equilibrio concorrenziale automaticamente, ma solo se si lascia che i prezzi rispondano liberamente alle pressioni del mercato. Tuttavia, in alcuni mercati i prezzi vengono stabiliti per legge. Gli economisti sono interessati a conoscere anche mercati ai quali non è dato di raggiungere un equilibrio concorrenziale. Quando il prezzo di mercato di un bene è mantenuto artificialmente basso, la quantità del bene domandato eccede la quantità di offerta È un’offerta fissa, ci (eccesso di domanda). Si parla di tetto per il prezzo. sono solo 1000 unità Esempio: l’amministrazione comunale riceve un dono da offerte, quindi la linea è un’azienda produttrice di computer e, con l’intenzione di distribuire una retta verticale! i computer alle persone meno abbienti, annuncia una svendita di 1000 computer al prezzo di 50 l’uno, prezzo molto più basso del prezzo di mercato. L’intervento statale sul prezzo crea squilibrio. È per questo che la Germania non ha voluto fissare un tetto massimo al costo dell’energia. Le imprese sentono molto prima l’aumento del costo dell’energia: non solo perché aumentano le bollette, ma anche perché le imprese decidono di ridurre la produzione e alzare quindi i prezzi del prodotto. Anche la curva di domanda poi si ridurrà, si adegua, anche perché le bollette, alzandosi, mettono in dubbio il futuro e il consumatore agisce con più cautela. I modelli visti finora non hanno tenuto conto delle bolle (trattate più avanti), avrebbero aiutato a prevedere/prevenire il crollo della borsa di Wall Street. I modelli del mercato perfettamente concorrenziale sono estremamente complessi nella realizzazione, ma anche estremamente semplificativi per prevedere il mercato. Economia Politica 15/03/23 Capitolo 5 IL PROBLEMA DEL CONSUMATORE Si riferisce al modo in cui i consumatori fanno alla scelta su che cosa acquistare. Si compone di 3 elementi: 1. preferenze dei consumatori 2. prezzi di beni e servizi 3. budget del consumatore Le preferenze sociali cambiano, sono fluide e sono determinate in parte anche dalle regole del gioco a somma nulla che è l’economia. Nel momento della decisione di acquisto, i consumatori devono porsi il problema di ottenere quanto più possibile da ogni euro e devono considerare il trade-off che affrontano. Gli economisti assumono che il consumatore tenterà di massimizzare i benefici del consumo. I prezzi sono i più importanti incentivi studiato dagli economisti perché ci permettono di definire formalmente il costo relativo dei beni. Immaginiamo che il prezzo di un paio di jeans sia di $50 e che il prezzo di maglione sia di 25. Ciò che questi prezzi implicano è che il costo opportunità dell’acquisto di un paio di jeans e di due maglioni. Prezzi e budget sono i due elementi che definiscono lo spazio di manovra del consumatore; l’ingrediente finale del problema del consumatore è quanto può Una flat tax al 15% non sarebbe acquistare. possibile, perché l’aliquota Insieme di bilancio o budget set: l’insieme di tutti i possibili panieri di beni e (IRPEF, cioè la tassazione sulla persona fisica) non lo servizi che un consumatore può acquistare con il suo reddito. permetterebbe, mentre il 35% sì. Vincolo di bilancio o budget constraint: rappresenta, tra beni e servizi che si possono scegliere, quelli che esauriscono interamente il suo budget. Vincolo di bilancio = spendere tutto il budget. Un consumatore che torna dallo shopping senza prodotti acquistati o non spendendo quanto egli ritiene ottimo, quindi l’intero budget, non è contento. 16 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Prodotto A Prodotto B ERRATO! negozio vicino: negozio vicino: costi e benefici vengono €500 negozio €20 calcolati in modo assoluto, lontano: €490 negozio lontano: non relativo/proporzionale! €10 Si sarebbe dovuto “non vale la rispondere uguale a pena di andare “conviene più entrambe le situazioni. lontano” lontano” 10 euro sono 10 euro. Quando rappresentiamo graficamente il vincolo di bilancio, poniamo sugli assi x e y le quantità di ciascun bene: le intercette (intersezioni con gli assi) del vincolo di bilancio rappresentano la quantità massima che può essere acquistata se si decidesse di acquistare solo quel bene. quindi, i valori delle intercetta e sono dati dal denaro disponibile diviso per il prezzo del bene. L’area triangolare in verde rappresenta tutte le possibili combinazioni di beni che si possono acquistare (insieme di bilancio), che in economia viene spesso chiamato “paniere”. La linea blu rappresenta il vincolo di bilancio ANALISI MARGINALE Il concetto che determina quale scelta farà il consumatore per quanto riguarda le varie combinazioni possibili per spendere l’intero budget, è il beneficio marginale, ovvero quanto porta comprare una determinata cosa rispetto a un’altra, in base alle esigenze e al prezzo: inconsciamente, il consumatore da un valore a ogni prodotto in base all’esigenza che ha di comprare quel prodotto e ragione in base a quel valore. Ciò non vuol dire che si assegna un valore monetario al benessere, ma semplicemente che il consumatore ha delle priorità che traduciamo in valore. Cosa serve e ha valore e cosa invece è accessorio e ha meno valore. Non ci si ferma al valore del beneficio marginale, ma lo si declina in base al prezzo: quanto beneficio mi da spendere tot per x prodotto? Poiché il vincolo di bilancio è una linea retta, la pendenza è costante. Ciò significa che il costo opportunità è costante. numero di maglioni a cui si rinuncia perdita in maglioni Costo opportunità = guadagno in jeans jeans: 4 costo opportunità jeans= 8/4 = 2 maglioni Un altro modo per calcolare il costo opportunità dell’acquisto di jeans considerare il vincolo di bilancio. Si divide intercetta sull’asse y per l’intercetta sull’asse x: 12/6 = 2 maglioni. Il primo maglione produce $100 di beneficio marginale, mentre il primo paio di jeans ne produce 160. Anche se il primo maglione ha un beneficio marginale più basso dei jeans, il suo prezzo e metà di quello dei jeans acquistare il maglione ha un beneficio marginale per dollaro più alto. (Il maglione dà un beneficio di 4 = 100/25 per dollaro speso, mentre i jeans 3,2 = 17 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ 160/50). Quindi bisognerebbe acquistare il maglione. Si continua il ragionamento al margine, scorrendo sulla colonna delle quantità a sinistra. La tabella delle ottimizzazioni può anche non essere vera per la singola sessione di shopping, ma complessivamente, nel tempo, l’ottimizzazione coincide sorprendentemente quasi del tutto con la tabella. Regola dell’uguale soddisfazione per ogni dollaro/euro: quando i calcoli sono finiti, nella colonna del beneficio marginale appare lo stesso valore. Il problema di ottimizzazione richiede un approccio basato sul ragionamento al margine. Utilizzando il suddetto approccio, si acquisterà il bene disponibile che produce i più alti benefici marginali per dollaro/euro speso. Questi modelli sono fondamentali per prendere decisioni di politica economica. Se, per esempio, l’Iva viene abbassata sui beni essenziali, è possibile con questo modello prevedere i consumi. Quando il prezzo di un bene cambia in relazione all’altro, deve cambiare anche la pendenza del vincolo di bilancio: L’aumento del prezzo determina uno spostamento rotatorio del vincolo verso l’interno. La diminuzione del prezzo determina uno spostamento rotatorio verso l’esterno. Cambia quindi anche il costo opportunità tra comprare maglioni o jeans. Un incremento del reddito determina uno spostamento parallelo della retta del vincolo. Quando il reddito raddoppia, l’intercetta sull’asse y e l’intercetta sull’asse x del vincolo di bilancio devono raddoppiare a loro volta. Funzione di utilità: funzione matematica che serve a rappresentare la misura di felicità/soddisfazione (beneficio totale) che un consumatore trae da un acquisto. La formula è implicita, non esplicita, poiché è estremamente complesso trovare una formula fissa, poiché i consumi in sé sono complessi. Al beneficio viene dato un valore che non equivale a un valore monetario, per poter calcolare l’ottimo. Se la disponibilità a pagare un prodotto e dollari due, ciò significa questo prezzo è il più alto che si è disposti a pagare. La disponibilità individuale a pagare, misurata su differenti quantità del bene, genera la curva di domanda individuale. Abbiamo anche visto che la quantità domandata si riferisce all’ammontare di bene che i consumatori sono disponibile ad acquistare a un particolare prezzo. La curva di domanda mostra graficamente come la quantità domandata risponde a variazioni di prezzo, ceteris paribus. LA CURVA DI INDIFFERENZA Costo opportunità = rapporto tra prezzi di due beni. Curva di indifferenza: l’insieme di panieri che forniscono un uguale livello di utilità al consumatore (cioè è indifferente scegliere una combinazione di scelta ottimale rispetto a un’altra perché jeans e maglioni portano lo stesso divello di felicità/soddisfazione). = rapporto tra i benefici marginali di due beni. Utilità: misura della soddisfazione e della felicità che deriva dal consumo di un bene o di un servizio. 18 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ È possibile rappresentare graficamente le preferenze in modo analogo a quello usato per il vincolo di bilancio. A questo scopo, gli economisti usano comunemente il concetto di curva di indifferenza. Due curve di indifferenza con un vincolo di bilancio di $300. Ovunque ci si trovi sulla curva, si è ugualmente soddisfatti, ogni paniere da un beneficio totale di $845. Nella figura ci sono solo due curve di indifferenza, ma per ogni dato livello di utilità, esiste una curva di indifferenza. Nell’immagine, il punto C è al di fuori del proprio vincolo di bilancio. È più facile per gli economisti utilizzare le curve di indifferenza perché riassumono ogni possibile paniere tra i quali si è indifferenti sulla base delle proprie preferenze. Quando questa curva è tracciata con il vincolo di bilancio, il punto di tangenza mostra l’ottimo per massimizzare l’utilità dato il vincolo di bilancio. EFFETTO REDDITO ED EFFETTO SOSTITUZIONE Effetto reddito: variazione del consumo che avviene quando una variazione di prezzo muove il consumatore verso una curva di indifferenza più bassa o più alta. Effetto sostituzione: variazione del consumo che ha luogo quando una variazione di prezzo muove il consumatore lungo una data curva di indifferenza. Per esempio: il prezzo dei jeans è dimezzato freccetta adesso ci si sente più ricchi, per cui si andrà ad acquistare una quantità maggiore di jeans e di maglioni (effetto reddito). Ora i jeans sono relativamente a più buon mercato se confrontati con i maglioni, per cui si acquisteranno più jeans e meno maglioni (effetto sostituzione). Da una parte, i jeans sono relativamente più accessibile, il che significa che l’effetto sostituzione dovrebbe crescere quantità domandata di jeans. D’altra parte, tornando la tabella viola a pag. 17, si vede che il beneficio marginale dei jeans scende rapidamente dopo il quarto paio, mentre i maglioni restano un affare piuttosto traente, indicando che l’effetto reddito può favorire i maglioni. Con questa variazione di prezzo, il numero dei jeans acquistati è salito a 4 e il numero dei maglioni a 8, invece di tre paia di jeans e sei maglioni (punto A). Quando il prezzo scende, il vincolo di bilancio ruota verso l’esterno e il punto C è il nuovo punto ottimo. La caduta del prezzo induce ad acquistare quattro paia di jeans e otto maglioni, ma perché? Attraverso la combinazione dell’effetto reddito e dell’effetto sostituzione. Quanti maglioni e paia di jeans comprare data l’originaria curva di indifferenza (U1 = $825) e i jeans al nuovo prezzo più basso (effetto sostituzione)? La risposta si trova nel punto S*. Come funziona: si traccia una linea (blu tratteggiato) parallela al nuovo vincolo di bilancio (rosso), all’altezza in cui è tangente all’originaria curva di indifferenza (U1 = $825) (il punto S* è la tangente). Questa curva tratteggiata a una pendenza di -1 (perchè il rapporto tra prezzi di jeans e maglioni prima era $50/$25= 2 e ora $25/$25 = 1 e, quindi c’è una differenza di 1) e interseca sia l’asse x sia l’asse y a 8,5 unità. Si ottiene la stessa utilità di prima ($845), ma spendendo meno ($25 × 8,5 = $212,50 < $300). Qual è il nuovo ottimo, tenendo conto anche dell’effetto reddito? Ci sono ancora 87,5 $ da spendere: la risposta è il punto C (tangente tra nuova curva d’indifferenza e nuovo vincolo di bilancio). Riassumendo: l’effetto sostituzione trova nel punto S* il proprio ottimo; Le principali caratteristiche della curva di indifferenza sono: + l’effetto reddito, il - Inclinazione negativa, perché, essendo l'unione di panieri ad utilità nuovo ottimo è il punto C. costante, il maggiore consumo di un bene implica sempre il minore consumo dell'altro bene. - Convessità. In base al principio dell'utilità marginale decrescente, la scelta di panieri con entrambe le quantità dei beni fornisce un livello di utilità superiore rispetto alla scelta dei panieri estremi (cioè di quelli in cui prevale la scelta di uno solo dei due beni). Ad esempio, a parità di quantità di consumo il paniere (10, 10) fornisce una utilità superiore del paniere (5,15) o del paniere (15,5 ). - Le curve di indifferenza non si possono intersecare poiché sono associate a livelli di utilità differenti. 19 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Nella curva di indifferenza più esterna (3) il consumatore ottiene una maggiore quantità di un bene a parità dell'altro e quindi un maggiore beneficio (scelta ottima). = Inoltre: pendenza curva della retta di bilancio = pendenza curva d’indifferenza. IL SURPLUS DEL CONSUMATORE Nei mercati, il processo decisionale ottimale da parte dei consumatori spesso genera benefici totali superiori al prezzo che pagano per i benefici che per i beni che acquistano. Surplus del consumatore: la differenza tra disponibilità a pagare e prezzo pagato per il bene. Esempio: la disponibilità a pagare il secondo paio di jeans e $75 (beneficio marginale). Perché questo surplus del consumatore è considerevolmente più basso del beneficio totale che si riceverebbe acquistando i tre jeans ($260)? Ciò dipende dal fatto che le due misure sono concettualmente diverse: il surplus del consumatore misura la differenza tra la disponibilità a pagare (beneficio marginale) e ciò che realmente si paga per il bene. Ricorda: il beneficio marginale di mangiare una seconda pizza è minore rispetto alla prima pizza, per cui è minore anche la disponibilità a pagare. Il surplus del consumatore per il mercato nel suo complesso si calcola sommando orizzontalmente le curve di domanda individuali. Poiché la curva di domanda è lineare, l’area che si forma è un triangolo, quindi può essere calcolata come base (quantità) per altezza (prezzo), fratto due. I policy maker spesso usano il surplus del consumatore per misurare il valore in dollari o euro dei guadagni che i consumatori ricavano da un mercato specifico e la variazione a portata questi guadagni dai provvedimenti proposti. In caso di aumento dei prezzi, il consumatore perde surplus. I policy maker confrontano queste perdite di surplus con i benefici ottenuti attraverso la policy che vogliono mettere in atto (oltre a considerare le variazioni del surplus del produttore). ELASTICITÀ DELLA DOMANDA Quanto la quantità domandata è sensibile a un cambiamento di prezzo? Elasticità: misura della sensibilità di una variabile a una variazione di un’altra variabile. Forme di elasticità più importanti: 1 elasticità della domanda rispetto al prezzo; 2 elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo; 3 elasticità della domanda rispetto al reddito. L’ELASTICITÀ DELLA DOMANDA RISPETTO AL PREZZO Elasticità della domanda rispetto al prezzo: variazione percentuale della quantità domandata di un bene dovuto a una variazione percentuale del suo prezzo. A causa della legge della domanda, l’elasticità della domanda rispetto al prezzo sarà generalmente negativa. Perciò gli economisti, nel riportare il valore dell’elasticità, spesso tralasciano il segno meno (utilizzano il valore assoluto). Elevata elasticità = i consumatori sono più sensibili a un cambiamento di prezzo. Esempio: vendita settimanale di 20 tazze, a $5 l’una ricavi = $100. Dopo l’aumento del prezzo da 5 a 6 dollari, il negozio vende 12 tazze la settimana, con ricavi per $72. L’elasticità della domanda rispetto al prezzo fornisce la spiegazione: il prezzo è aumentato del 20% e la quantità domandata è diminuita del 40% (8tazze/20tazze = 0,4) ciò significa che l’elasticità della domanda rispetto al prezzo è 2 (40% / 20%). Quando l’elasticità della domanda rispetto al prezzo è maggiore di 1, la variazione percentuale della quantità domandata è maggiore della variazione percentuale del prezzo. Ciò significa che ogni incremento di prezzo porterà a ricavi inferiori. In conclusione, i ricavi dipendono criticamente dall’elasticità della domanda rispetto al prezzo. Elasticità della domanda: L’elasticità varia lungo la curva di domanda. - >1 ricavi inferiori - 1, mentre sulla metà inferiore è < 1. ELASTICITÀ D’ARCO Elasticità d’arco: metodo per calcolare l’elasticità. Un’altra misura spesso utilizzata dagli economisti è questa. Realizza un’elasticità stabile e indipendente dal punto di partenza usando nel calcolo il prezzo medio e la quantità media; in questo modo l’elasticità è uniforme su tutta la curva di domanda. MISURE DELL’ELASTICITÀ Domanda elastica: caratteristica di un bene che ha un’elasticità >1. Esempio: se l’elasticità della domanda rispetto al prezzo è uguale a cinque, allora la domanda è molto sensibile al prezzo Variazione% quantità domandata > variazione% prezzo. Domanda perfettamente elastica: la domanda è molto sensibile al prezzo. Caratterizza i beni per i quali anche un piccolo incremento di prezzo a zero la quantità domandata dai consumatori. Domanda con elasticità unitaria: caratterizza i beni che presentano elasticità della domanda = 1. Variazione% prezzo = variazione% quantità domandata. Un incremento di prezzo non influenza la spesa totale per il bene. Viene misurata con l’elasticità d’arco. Domanda anelastica: caratteristica dei beni che hanno l’elasticità della domanda rispetto al prezzo prezzo bisogna non produrre l’unità in più e assumere un numero minore di lavoratori; CM = prezzo (l’impresa dovrebbe espandere la produzione fino al punto nel quale ricavo marginale e costo marginale sono uguali) Costo marginale di produzione: ogni volta che viene prodotto un’unità in più e a mano a mano che il personale aumenta, il costo marginale aumenta, portando i costi il profitto a zero. È naturale pensare che, se si massimizza il profitto unitario (della singola unità), si massimizza anche il profitto totale. Se l’impresa guadagna $10 per unità, è chiaro che va meglio che se stesse guadagnando $8 per unità. Il difetto del ragionamento è che prende in considerazione solo metà della soluzione ottima: in altre parole, dell’equazione del profitto totale considera solo la parte prezzo – CTMe. Bisogna ricordarsi che il profitto totale comprende non solo il prezzo al quale si vende, ma anche quante unità vendute realmente. Se i $10 per unità sono ottenuti con 500 vendite, allora i profitti totali sono 5000. Ma se gli $8 per unità sono onnenuti con 1000 vendite, allora il profitto è 8000. Poiché il ricavo marginale è una linea orizzontale, il profitto unitario è massimizzato quando CTM nel suo punto più basso, perché il costo di produzione per unità è più basso. La regola RM=CM è potente perché permette di descrivere la curva di offerta dell’impresa che mette relazione output e prezzi. 25 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ In che modo il prezzo di mercato determina la scelta dell’output da parte dell’impresa? Se il prezzo delle confezioni di formaggio salisse a $1,41 a scatola, Cheeseman incrementerà la quantità offerta, ma di quanto? Espanderà la sua produzione fino a CM=RM, che avviene a 1390 unità. Se invece il prezzo di mercato è sceso a $0,78, Cheeseman ridurrebbe la produzione sempre a CM=RM, 854 unità. La proiezione sull’asse X dell’intersezione tra costo marginale e ricavo marginale (prezzo) e la quantità ottimale. ELASTICITÀ DELL’OFFERTA RISPETTO AL PREZZO Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo: variazione percentuale della quantità offerta di un bene, dovuta una variazione percentuale del suo prezzo. L’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo tenderà ad essere positiva perché quando i prezzi aumentano, le imprese tendono ad aumentare a loro volta la quantità offerta. L’elasticità dell’offerta è determinata da diversi fattori: disponibilità di scorte in eccesso da parte dell’impresa. Esempio: se Cheeseman ha in stock diverse tonnellate di formaggio, può aumentare più facilmente la quantità di produzione (Cheeseman produce scatole di formaggio). Il tempo che l’impresa disposizione per rispondere le variazioni di prezzo (maggiore è il tempo, più elastica è l’offerta). se vi sono lavoratori prontamente disponibili (se sì, l’offerta sarà più elastica, poiché l’impresa può rispondere all’aumento del prezzo assumendo prontamente nuovi lavoratori). SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ Shutdown (o punto di fuga di breve periodo): sospensione temporanea dell’attività, situazione di mercato estrema,. È una decisione di breve termine di non produrre durante uno determinato periodo. Costi sommersi (o sunk costs): costi che, una volta sostenuti, non possono più essere recuperati. Non possono influenzare i costi e i benefici delle decisioni di produzione correnti e future. La regola dell’ottimizzazione è che se i ricavi non coprono completamente i costi variabili, lo shutdown è una scelta ottima nel breve periodo. Se il prezzo è inferiore al CVMe, l’impresa dovrebbe sospendere l’attività. Chiudendo, non impiega nessun lavoratore e dunque ha un costo variabile pari a zero. Se i ricavi non coprono completamente i costi totali, ma coprono i costi variabili, l’impresa dovrebbe continuare a produrre. Questo è un caso in cui l’azienda dovrebbe continuare l’attività anche se sta registrando delle perdite, perché oltre a coprire tutti i costi variabili, sta anche coprendo una frazione dei costi fissi. Perché non chiudere? La spiegazione sta nell’assunzione che i costi fissi siano dei costi sommersi, per cui, una volta sostenuti, non possono più essere recuperati (per res. locazione di un edificio per la durata di cinque anni: l’azienda per legge è tenuta a pagare l’affitto per l’intero periodo), per cui non possono influenzare i costi e benefici delle decisioni di produzione future. In questa situazione, l’azienda copre almeno una parte del costo fisso. - punto S CM < CVMe e CTMe Shutdown. Il ricavo marginale (prezzo) non basta per pagare nemmeno il costo variabile medio, che è più alto (linea viola), non riesce a pagare gli impiegati. - punto C CVMe < CM < CTMe continuare produzione. - ultimo punto ottimo. La curva di offerta di 26 breve periodo è perciò la porzione della curva di costo marginale che giace sopra il costo variabile medio. Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ Se i ricavi coprono i costi variabili (costo del lavoro), tutto apposto: è il limite al di sotto del quale conviene chiudere l’azienda. Per ottimizzare, è necessario prendere decisioni utilizzando il pensiero marginale, il che significa ignorare i costi sommersi. Per esempio: si parla di costi di SMS e telefonate; i costi sommersi sono il telefono cellulare, del quale non si tiene più conto una volta comprato. IL SURPLUS DEL PRODUTTORE Surplus del produttore: differenza tra il prezzo di mercato e curva del costo marginale (che è la curva di offerta). È l’area al di sopra della curva di costo marginale al di sotto della linea del prezzo di equilibrio. Il surplus del produttore è diverso Cheeseman affronta un prezzo di mercato di $2 può produrre molte più unità a un dal profitto economico poiché i costo marginale inferiore al prezzo di mercato. profitti economici includono una Mentre il surplus del consumatore sorge dalla disponibilità a pagare al di considerazione del costo totale, sopra del prezzo di mercato, il surplus del produttore sorge dalla vendita di non solo del costo marginale. unità a un prezzo al di sopra del costo marginale. Se aumenta il prezzo di mercato, il produttore può guadagnare di più. È l’inverso rispetto al consumatore: l’aumento del prezzo riduce il surplus del consumatore e aumenta quello del produttore. Nel caso di curve di offerta lineari, per calcolare il surplus del produttore si usa sempre la formula matematica bxh. 2 Il surplus del produttore può variare al variare della curva di domanda Infatti, se la domanda si sposta determinando un alto prezzo di equilibrio di mercato, il surplus del produttore aumenta perché l’area del surplus diventa più grande. DAL BREVE AL LUNGO PERIODO Il lungo periodo è il tempo in cui tutti i fattori di produzione sono variabili, cioè non ci sono fattori fissi di produzione perché anche le macchine e gli edifici possono essere venduti e acquistati, ampliati, etc. Per questa ragione, vi sono importanti differenze tra le curve di offerta di breve e di lungo periodo. Per capire le differenze tra costo di breve e di lungo periodo, si consideri i costi totali medi di tre impianti di dimensioni differenti: uno piccolo, uno medio, uno grande. Nel riquadro, il CTMe di lungo periodo giace sotto i tre CTMe di breve periodo. Nel breve periodo, quando viene incrementata la produzione, il costo medio sale di più perché l’azienda può solo assumere più forza lavoro; nel lungo periodo, invece, l’azienda può assumere più lavoro e anche acquistare capitale fisico, così i coti medi salgono meno. Economie di scala: quando il costo totale medio diminuisce al crescere della quantità prodotta. Questo effetto potrebbe verificarsi perché, quando la scala dell’impatto è più grande, i lavoratori hanno più opportunità di specializzarsi. Rendimenti di scala costanti: quando il costo totale medio non economie di scala diseconomie di scala cambia al cambiare della quantità prodotta. rendimenti di scala costanti Diseconomie di scala: quando il costo totale medio aumenta all’aumentare 27 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ della quantità prodotta. Le cause delle diseconomie di scala potrebbero essere la rarefazione della presenza del management all’espandersi dell’organizzazione produttiva oppure le duplicazioni dei compiti. Generalmente, all’aumentare della dimensione dell’impresa, diminuisce il costo di produzione. Questo almeno fino a un certo punto. Quando succede questo si dice che ci sono delle economie di scala. Per essere competitivi con le grandi aziende (per esempio se si vogliono produrre macchine), bisogna prima ampliare molto la propria azienda. Se invece si è per esempio una start app che progetta applicazioni, allora non si traggono vantaggi evidenti nell’aumento delle dimensioni dell’azienda. CURVA DI OFFERTA DI LUNGO PERIODO Nella figura ci sono la curva di offerta di lungo periodo e la curva del costo totale medio di lungo periodo. Curva di offerta di lungo periodo: porzione della curva del costo marginale che giace al di sopra del costo totale medio. Se il prezzo è più basso del CTMe, e quindi il ricavo totale è inferiore al costo totale, il risultato è un profitto economico negativo (perdita). L’unica scelta è uscire dal mercato nel lungo periodo (exit). Exit (o punto di fuga d lungo periodo): decisione di uscire dal mercato nel lungo periodo. Il profitto totale nel lungo periodo è calcolato allo stesso modo il suo profitto La curva di offerta di a breve termine: reddito totale meno costo totale. lungo periodo è la Profitto = P x Q - CTMe x Q (P – CTMe) x Q porzione della curva di Quali fattori determinano la posizione della curva di offerta dell’impresa nel costo marginale che giace grafico? Poiché la curva di offerta coincide con la curva del costo marginale sopra il costo totale medio. al di sopra della curva CVMe (nel breve periodo) o al di sopra della curva CTMe (nel lungo periodo), la risposta sta nel costo. La posizione della curva di offerta dell’impresa è determinata dal costo. EQUILIBRIO CONCORRENZIALE DI LUNGO PERIODO Come per l’impresa individuale, anche a livello di settore sono importanti le distinzioni tra breve e lungo periodo. La principale differenza è che nel lungo periodo le imprese possono entrare nel settore uscirne in risposta a variazioni della profittabilità perché nel lungo periodo hanno la capacità di variare la forza lavoro e il capitale fisico. L’ENTRATA DI IMPRESE Quando il prezzo di mercato corrente è superiore al costo totale medio minimo di lungo periodo entrano nuove imprese. Il profitto è dato dall’area del rettangolo verde (P – CTMe) x Q. Se vi è free entry, molte imprese decidono di entrare e il processo di entrata continua finché l’ultimo entrante fa scendere il prezzo di mercato al costo totale medio minimo. Free entry: quando l’entrata in un settore di mercato non è ostacolata da nessuna particolare barriera legale tecnica. L’entrata sposta la curva di offerta di mercato verso destra; questo spostamento causerà una diminuzione del prezzo di mercato e quando esso scende al minimo della curva del costo totale medio, il mercato raggiunge un equilibrio, poiché non entrerà più nessun’altra impresa. I profitti economici sono portati a zero. 28 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ EXIT Una volta raggiunto l’equilibrio, può succedere, per esempio, che un gruppo di ricercatori renda pubblico un articolo che causa una diminuzione della curva di domanda; questo sposta la curva di domanda di mercato verso sinistra, di conseguenza varia il prezzo di equilibrio e lo fa scendere al di sotto del costo totale medio minimo delle imprese. Per le imprese ciò significa profitti negativi, quindi, se è possibile il free exit, ciò determina l’exit. Free exit: quando l’uscita da un settore di mercato non è ostacolata da nessuna particolare barriera legale o tecnica. Se si vede che c’è mercato, per esempio, di kebab, si apre un’impresa, ma altri faranno lo stesso, così l’offerta sarà ampia e i profitti minori. Così alcune imprese dovranno chiudere e si torna al punto di partenza. PROFITTO ZERO NEL LUNGO PERIODO Free entry e free exit spingono il prezzo di mercato verso il costo totale medio minimo di lungo periodo. Sempre assumendo un mercato perfettamente concorrenziale, questo ci porta a due risultati: 1. anche se la curva di offerta di breve periodo è inclinata positivamente, la curva di offerta di lungo periodo è orizzontale, a livello del costo totale medio minimo di lungo periodo. Questo perché il prezzo torna sempre il costo totale medio minimo, rimane lo stesso le variazioni dell’output del settore nel lungo periodo sono assorbite dall’entrata e uscita delle imprese, causando il cambiamento delle quantità di lungo periodo, ma non dei prezzi di equilibrio. 2. le imprese tengono un equilibrio di profitto economico nullo. I profitti economici forniscono un importante segnale che fa capire se le imprese vanno meglio in un settore piuttosto che in un altro: se i profitti economici sono positivi, si verificheranno entrate, se sono negativi, uscite, tornando sempre a profitti nulli. Le imprese con costi bassi possono ottenere profitti economici positivi nell’equilibrio di lungo periodo [argomento non trattato]. PROFITTO ECONOMICO E PROFITTO CONTABILE Perché avviare un’attività economica se il risultato finale sarà un profitto nullo? I profitti economici non sono la stessa cosa dei profitti contabili: quando i profitti sono a zero, ciò significa semplicemente che se si trasferiscono i propri talenti in un altro settore, non si può guadagnare di più. Differenza tra profitto contabile e profitto economico esempio: chiude Cheeseman. La notizia è stata una sorpresa, perché si credeva che Cheeseman stesse ottenendo profitti. Perché, un’azienda che fa profitti dovrebbe uscire dal mercato? La risposta si trova nella definizione di profitto: Cheeseman poteva avere profitti contabili positivi e, nello stesso tempo, profitti economici negativi. Se Cheeseman decidesse di migrare dal settore del confezionamento di formaggio a quello dell’immagazzinamento di fast-food, potrebbe incrementare notevolmente i suoi profitti. In questo caso, i profitti contabili ottenuti confezionando formaggi potrebbero essere positivi, mentre i profitti economici sono negativi. Questa è la ragione per cui i costi impliciti del confezionamento di formaggio (il costo opportunità di tempo, management e impianto) devono essere considerati. Come il costo del lavoro, questo costo implicito deve essere sottratto dai ricavi per produrre profitto come lo concepiscono gli economisti. In poche parole Cheeseman non era profittevole, perché il suo costo opportunità (lavorare in un altro settore) era maggiore della propria scelta (produrre scatole per formaggio) il costo opportunità si sottrae dal profitto dell’azienda per determinare il profitto economico. Profitto contabile: Profitto contabile = entrate totali - costi espliciti. È il profitto che è registrato nelle dichiarazioni di profitti e perdite di un'azienda. (Si parla di utile contabile). Profitto economico: Profitto economico = entrate totali - (costi espliciti + costi impliciti). I costi impliciti sostenuti da un'impresa sono i costi di opportunità che un'azienda deve affrontare nella scelta di una tra le alternative disponibili. L’EFFETTO DEI SUSSIDI SU UN’IMPRESA Sussidio: pagamento o facilitazione fiscale usato come incentivo perché un agente metta in atto un determinato comportamento. 29 Document shared on https://www.docsity.com/it/principi-di-economia-politica-acemoglu-1/10936763/ I profitti economici di un settore aumentano quando vengono concessi dei sussidi? Un segno di profitti economici positivi e l’entrata di imprese. Esperimenti hanno dimostrato che, indipendentemente dalla presenza del sussidio, nel lungo periodo il profitto economico va sempre a zero. In un mercato perfettamente competitivo, i produttori sono influenzati dai sussidi nel breve periodo, ma non nel lungo. Economia Politica 22/03/23 Capitolo 7 LA MANO INVISIBILE Adam Smith, padre della teoria economica: secondo lui l’auto interesse (egoismo) è un ingrediente necessario perché l’economia funzioni in modo efficiente. Nel suo trattato La Ricchezza Delle Nazioni “non è certo dalla benevolenza del macellaio, del birraio del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dal fatto che siano cure proprio interesse.” Questa intuizione è diventata nota come la “mano invisibile”: quando tutte le assunzioni di un mercato perfettamente concorrenziale sono rispettate, il perseguimento del proprio interesse individuale promuove il benessere della società nel suo insieme, quasi come se gli individui fossero guidati da una mano invisibile. Quando in concorrenza perfetta, il sistema di mercato crea un’armonia tra gli interessi degli individui con la società. Il mercato libero provvede ad allocare la produzione e il consumo finale dei beni e servizi e le risorse scarse in maniera perfettamente efficiente, il segreto consiste nel lasciare che sia il a prezzo guidare compratori e venditori. EFFICIENZA Valore di riserva: (disponibilità a pagare) prezzo al quale un partner commerciale è indifferente tra concludere lo scambio o non concluderlo. Il prezzo di equilibrio (4 iPhone) è determinato dall’intersezione delle curve di domanda e offerta di mercato. Il grafico è a scalini perché l’offerta è poca. Il surplus del consumatore è la differenza tra i valori di riserva dei compratori e ciò che consumatori pagano realmente mentre il surplus del produttore è la differenza tra il prezzo e il valore di riserva (costi marginali). Surplus sociale: somma dei surplus dei consumatori e dei produttori. Rappresenta il valore generato dallo scambio di mercato. Perché sia massimizzato, occorre che a comprare siano i compratori a più alto valore di riserva (disponibilità a pagare) e che a vendere siano i venditori con il costo più basso. L’equilibrio di mercato concorrenziale massimizza il surplus sociale. Per capire perché il surplus sociale è massimizzato a livello dell’equilibrio concorrenziale, si immagini di restringere la quantità venduta nel mercato a due scambi: ora c’è un surplus totale più basso rispetto all’esito dell’equilibrio concorrenziale di mercato. Se ci fosse invece uno scambio di cinque iPhone, la regione in giallo rappresenta le perdite del quinto scambio. La perdita si verifica perché il beneficio marginale di avere Gianni che riceve un iPhone ($30) è inferiore al costo marginale di avere Adamo che vende il suo iPhone ($50). Poiché i benefici marginali sono più bassi dei costi marginali, l’azione non è ottimale. Il mercato perfettamente concorrenziale si autoregola per quanto riguarda la massimizzazione, ma non regola la distribuzione dei beni, quindi possono esserci anche grosse disparità (tra ricchi e poveri) perché basato sulla produzione, non tiene conto di questi fat