Summary

Questo documento fornisce un'introduzione alla geografia, esplorando i concetti fondamentali e l'evoluzione storica della disciplina. Vengono trattati aspetti etimologici, metodologici e storici, da cui si possono comprendere i metodi e gli scopi principali della geografia. Inoltre, fa luce sulla relazione tra spazio, società e ambiente.

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# Sapere e saper fare geografia ## Capitolo 1 Etimologicamente geografia significa "scrittura della terra", inteso come relazione fra società e spazio. I saperi geografici si pongono come strumento essenziale per sostenere il tentativo di comprendere quello che si potrebbe definire il progetto u...

# Sapere e saper fare geografia ## Capitolo 1 Etimologicamente geografia significa "scrittura della terra", inteso come relazione fra società e spazio. I saperi geografici si pongono come strumento essenziale per sostenere il tentativo di comprendere quello che si potrebbe definire il progetto umano di vivere il pianeta. È una disciplina sistematica che educa a collocarsi in uno spazio relazionale dove ogni singolo percorso umano è parte di interazioni che interconnettono sistemi naturali, socio-culturali ed economici. In questo senso la geografia è indirizzata a sviluppare la capacità di pensare, organizzare, progettare e cambiare la propria esistenza in relazione a quelle comunità, delle culture, degli ambienti e nazioni con cui siamo in contatto. Da sempre l'uomo sente il bisogno di conoscere e di rappresentare il mondo: oltre alla scienza e agli studi filosofici, abbiamo tante altre manifestazioni dell'essere umano ad esempio con la creazione del mito della religione della pratica del sacro. Prima dell'avvento della cosiddetta geografia scientifica di fine 700 inizi 800 risulta difficoltoso il tentativo di definire tali saperi che accoglievano conoscenze diversificate (dalle nozioni astronomiche alle cartografie) tra loro slegate e per di più arricchite con informazioni del tutto fantastiche: a volte inserite in racconti di esplorazioni condotte in aree quasi del tutto ignote. Le radici di una geografia della quotidianità si collocano in tempi remoti legati soprattutto alla narrazione della mitologia, che costituiva un tentativo di dare spiegazioni a fenomeni naturali incomprensibili, ma anche la trasmissione del patrimonio d'idee e tradizioni dei popoli. Nelle civiltà in possesso di una scrittura offrono un quadro di quale fosse la loro condizione di vita e del mondo: un esempio sono poemi di Omero. Abbiamo testimonianza di diversi filosofi che ricercano spiegazioni sul mondo: in particolare ricordiamo i filosofi presocratici tra cui Talete, Anassimandro, Anassimene, ricercano il cosiddetto arché cioè il principio primo di ogni cosa. Nel V secolo, Ecateo cercò di disegnare la superficie terrestre in modo più preciso rispetto al suo predecessore, Anassimandro. Ad oggi la ricerca geografica si trova di fronte a quadri sociali ambientali fortemente trasformati negli ultimi decenni in continuo mutamento, tanto da richiedere nuove chiavi interpretative nuove metodologie e nuovi strumenti sia per riuscire a descrivere i processi di antropizzazione del pianeta terra sia per analizzare i nuovi equilibri e squilibri della globalizzazione in atto. Alla fine del quarto secolo Dicearco di Messina scriverà un'opera intitolata "itinerario intorno al mondo", un'opera di notevole spessore scientifico per la rappresentazione del disegno della terra, ottenuto dall'introduzione di una coordinata rappresentata dal parallelo centrale passante per Rodi da cui è possibile determinare l'individuazione dei vari luoghi. Altra figura di rilievo è Eratostene che scrive un'opera intitolata "gheografika" articolata in tre libri: il primo dei quali relativo alla storia della geografia da Omero fino ai suoi tempi, il secondo libro parla della geografia astronomica e fisica, il terzo libro riguarda la descrizione del mondo fino ad allora conosciuto. Altre figure importanti nell'ambito della geografia sono: Strabone di Amasea e Tolomeo. -Strabone di Amasea ritiene la geografia materia da filosofo in quanto la molteplicità e le conoscenze di cui è portatrice considera il divino e l'umano. -Tolomeo porterà la rinascita della cartografia umanistica, disegno il mondo all'epoca dell'impero romano, in modo dettagliato. Le sue opere geografiche sono "Almagesto", in cui sono contenute le leggi del sistema planetario geogentrico. "Introduzione alla geografia" suddivisa in 8 libri con 27 carte allegate, sono presenti le caratteristiche geografiche del mondo conosciuto. Nel Medioevo la geografia vive un periodo di decadenza, tanto che lo stesso termine geografia va a scomparire verrà utilizzato il termine cosmografia o de natura rerum o ancora de universo, la carta geografica inoltre si riduce spesso a rozzi e grossolani disegni del pianeta in cui elementi reali e fantastici vengono combinati. Solo nel dodicesimo secolo si delineano nuove realtà e più ampi scenari derivanti anche dalle lotte combattute dai popoli cristiani d'europa contro i musulmani, si diffondono in Occidente traduzioni di opere greche rimaste sconosciute e opere di scienza araba. Muhammad Al-Idrisi a lungo vissuto presso la Corte palermitana di Ruggiero il normanno, a lui si deve una delle più famose opere geografiche ispirate alle teorie di Tolomeo, scriverà difatti il libro di re Ruggiero. Il volume consiste in una descrizione fisica socioeconomica e politica del mondo che analizza, egli illustra e commenta un grande planisfero orientato con il sud in alto; Sempre in questo periodo avviene la traduzione del pensiero di Aristotele. ## Il metodo sperimentale Dopo un lungo periodo di oblio medievale ritorna l'opera geografica e cartografica di Tolomeo, si susseguono poi sequenze di ricerca e invenzioni da quali la scienza moderna trae salde radici, si diffonde la conoscenza mediante il metodo, molto comune per molti studiosi del 600, ricordiamo tre di essi Bacone Descartes e Galilei. Il metodo sperimentale costituisce l'aspetto centrale per l'avvio della rivoluzione scientifica del 600, che fa sì che il libro nella natura subentri nella scuola. ## Periodo illuminista Durante l'illuminismo esercitano una marcata influenza sulla geografia due grandi personalità: Rousseau, Kant e Humbolt. -Rousseau, egli stabilisce che la geografia deve essere studiata immergendosi nella natura senza lunghi discorsi o libri, e lo esplica nel volume Emilio in particolare nella lezione attiva di geografia. -Secondo Kant la geografia insegna a conoscere l'officina della natura, ci rende cittadini del mondo e ci mette in correlazione con le nazioni più remote. -Humbolt a lui si deve il fatto di saper correlare i diversi fenomeni geografici alle altre materie o la sociologia e questo è un aspetto tutt'ora fondamentale per un buono studio accademico "Komos". Un altro grande pensatore illuminista è Friedrich Ratzel che riunisce il ricco patrimonio di informazioni concetti e idee elaborate nel corso dei secoli. Lo studioso tedesco giunge così ad una concezione unitaria della geografia, è importante sapere che Ratzel si forma in un ambiente scientifico naturalistico immerso nelle idee di Darwin: infatti si parla di una sorta di determinismo ambientale. Ratzel è il fondatore del determinismo geografico teoria secondo la quale l'ambiente influenza i gruppi umani insediati nelle varie zone. Ratzel (capostipite della scuola culturale) vede uno stretto rapporto tra l'uomo e l'ambiente, secondo il quale i comportamenti umani sarebbero rigidamente determinati dalla condizione dall'ambiente fisico e della natura. (Determinismo). In Francia la disciplina sviluppa un nuovo orientamento con Paul Vidal De La Blanche, egli elaborò un principio basilare quello di "genere di vita" definibile nell'insieme di comportamenti abituali e stabiliti di un gruppo umano che si organizza su un determinato territorio del quale ottiene il necessario sostentamento e che risponde agli stimoli provenienti dall'ambiente naturale scegliendo una tra le tante possibili azioni. Possibilismo geografico: ha come caposcuola Vidal de Lablanche. Si comincia a mettere in dubbio il nesso causale del determinismo w si afferma che il condizionamento tra l'uomo e ambiente sia reciproco e dipenda dai diversi generi di vita. Anche in questo caso parliamo solo di relazioni verticali, che nel determinismo prendevano un considerazione solo risorse naturali o ambiente. L'approccio privilegiato del possibilismo è di tipo induttivo, si parte dall'osservazione del territorio e dai suoi processi evolutivi per poi recuperare un metodo descrittivo. Sarà una geografia non più volta a scoprire principi generali ma caratteristiche peculiari del territorio, si occupa di spiegare e descrivere le relazioni, in questo senso si propone come scienza di sintesi. Luoghi delle esperienze svolgono un ruolo determinante non solo nell'acquisizione delle abilità strumentali ma anche dello sviluppo cognitivo, compresi gli aspetti psicologici e sociali. La geografia è fondamentale, nella battaglia di Sedan 1870-71 secondo Filippo Porena la battaglia fu vinta dai tedeschi in quanto i francesi erano ignoranti nella geografia, difatti La Germania si trovava in una posizione più avanzata nello studio della geografia. In seguito alla disfatta di Sudan, la geografia fu introdotta nella scuola francese come materia obbligatoria. Nella prima metà del 900 abbiamo diverse elaborazioni significative in ambito psicopedagogico con loro renderla alcuni spunti interessanti di carattere geografico. Jean piaget indaga il modo in cui il bambino rappresenta il mondo, tutti gli oggetti che li rende dotati di una propria coscienza e sentimenti, si parla quindi di animismo infantile. Secondo Dewey l'unità di tutte le scienze si trova nella geografia. In Italia l'assetto della disciplina si modifica con eccessiva lentezza rispetto ad altri paesi europei questo anche perché si risente ancora la riforma di Giovanni gentile del 1923, che ha squilibrato la collocazione della geografia facendola l'assorbire una posizione del tutto marginale, soltanto allo scadere degli anni 60 la comunità geografica comincia a recepire i nuovi fermenti provenienti dalla società, come ai cambiamenti prodotti in demografia, gli imponenti flussi migratori interni, gli attacchi subiti prodotti dalla crescita economica. Secondo un pensiero marxista la geografia dovrebbe essere attiva e critica in grado di fornire strumenti capaci di permettere ai singoli cittadini di pensare economicamente e praticamente il loro spazio di vita. ## Geografia e ambiente Le sollecitazioni provenienti dall'ecologia e dai settori della società sensibili alla questione ambientale esercitano la significativa e salutare influenza anche sulla ricerca geografica, l'indirizzo ecologista della geografia si allaccia alla teoria del sistema generale, esso intende fornire visioni d'insieme relative alla reciprocità natura-società, tale indirizzo ecologista si ricollega poi allo sviluppo sostenibile. Nel continuo rinnovamento dell'impianto scientifico grazie allo sviluppo di metodologie matematico statistiche nasce una nuova geografia che si diffonda sempre di più negli anni 60 in Italia, si parla di una rivoluzione quantitativa, da questa geografia ispirata a principi neopositivisti impostata sul ragionamento deduttivo con il trattamento matematico dei dati ha consentito gli introdurre tra geografi le innovative tecniche di rivelazione di calcolo statistico con risultati positivi in molti settori tra cui la cartografia tematica computerizzata e i sistemi informatici geografici gis che hanno aperto nuove strade alla ricerca anche in chiave interdisciplinare: in quanto la matematica e la statistica sono parte della geografia quantitativa la psicologia l'arte e la letteratura fanno parte della geografia della percezione. il percorso della geografia da metà 800 fino alla rivoluzione quantitativa è un processo complesso voi che porta a quella che è la piena legittimazione scientifica della disciplina. La geografia della percezione per esempio punta l'attenzione sullo spazio vissuto arricchito di elementi psicologici e della visione del territorio che hanno i suoi fruitori. ## Lo spazio Lo spazio si distingue in assoluto (inteso come estensione materiale) e relativo (rete di relazioni) e può essere misurato in scale temporali ma anche in base a percezione psicologica Il concetto di spazio non è solo geografico: si parla di spazio in fisica, astronomia e geometria. Lo spazio geografico, oggetto di studio della geografia, indica la superficie terrestre, l'area del pianeta che comprende anche una parte del sottosuolo. Lo spazio di vita è quasi sempre un insieme di luoghi che condividiamo con altre persone, uno spazio che amplia fino comprendere il pianeta interi. Il concetto di destino geografico deve essere interpretato in positivo come insieme di condizioni che possono costruire matrici, opportunità e risorse per lo sviluppo del proprio progetto di vita ma anche in negativo come insieme di condizioni che posso costruire condizionamenti pregiudizi, ostacoli che limitano la libertà individuale e sociale. Blij e Murphy nel loro manuale di geografia affermano che la geografia è destino per quanto la maggior parte egli abitanti della terra, il luogo di nascita rappresenta l'elemento più importante nel determinare le esperienze di vita. Il luogo di nascita influenza anche la probabilità di sopravvivenza nell'infanzia e sulle opportunità future di farsi strada in un mondo competitivo. (Nella sua ricerca plurima la geografia sta considerando con particolare attenzione ai problemi ambientali prodotti dalle interazioni tra natura e società umane divenute così profonde da minacciare il funzionamento stesso della terra linea della situazione alla base della comparsa del concetto di antropocene che apre strade innovative percorribili da varie discipline sociali comprese). La geografia è una disciplina di relazioni e interazioni per cui le varie conoscenze non vanno ad aggregarsi come altri fra loro perciò sono in grado di offrire interazioni strutturate e critiche dai processi di antropizzazione dello spazio terrestre. Secondo la carta internazionale sull'educazione geografica la disciplina si occupa della variabilità spaziale cioè del modo in cui i fenomeni gli eventi e i processi variano tra i diversi luoghi e all'interno di ciascuno di essi. L'associazione italiana insegnanti di geografia fondata nel 1954 ha promosso la sua missione nella società e nel mondo della scuola diffondendo l'educazione e la cultura geografica favorendo la conoscenza e la tutela dei beni ambientali e culturali nel quadro di una corretta educazione geografica ed ecologica. Allo scopo di rafforzare l'impatto sociale del sapere geografico si possono ricordare alcuni segnali come il manifesto per una pubblic geography presentato il 14 settembre 2018. ## L'attività didattica La formazione iniziale e l'aggiornamento adeguatamente programmati, risultano necessari per migliorare la qualità e la produttività dell'azione didattica oltre che per seguire l'evoluzione incessante della ricerca nell'ambito dei vari settori scientifici e in quello pedagogico didattico. L'aggiornamento rappresenta un mezzo significativo non soltanto per contribuire alla ricerca pedagogica didattica e a quella disciplinare, ma anche per sostenere le sfide sempre più decisive all'inclusione. Le istituzioni scolastiche dovrebbero concentrarsi soprattutto all'unità culturale e sociale della geografia perché questa offre chiavi appropriate per leggere, dare ordini e interpretare i segni, i fenomeni e i processi a diversa scala spaziale. ## Capitolo 2 La didattica generale è l'insieme di principi e di tecniche da applicare ai processi di apprendimento-insegnamento per sviluppare al meglio le potenzialità e le solide strutture, alimentate da una molteplicità e complessità di conoscenze riconducibili alle scienze dell'educazione. La didattica generale si può qualificare come una scienza di frontiera, aperta su molteplici orizzonti che si ampliano quando transita nelle varie materie d'insegnamento, dando luogo a didattiche disciplinari. Si rivelano in questo caso essenziali le interazioni con le attività svolte dalla ricerca prodotta negli specifici ambiti, occorre trasformare queste ultime conoscenze in obiettivi formativi. Attraverso l'insegnamento, gli obiettivi di conoscenza con l'esplicazione di abilità e di competenze diventano obiettivi formativi. Le potenzialità della didattica geografica si esplicitano nel mettere in relazione i saperi e i metodi della geografia, con i processi di apprendimento-insegnamento. Cioè occorre trasformare una chiave didattica corretta tra i saperi disciplinari, il loro apparato nozionistico e il loro modello epistemologico, organizzandoli secondo l'età di studenti e studentesse. L'insegnamento della geografia in un mondo di profondo cambiamento dove i rapporti società-natura diventano sempre più difficili deve svolgere una funzione formativa di grande rilevanza. ## Esempi torsioni educative Esempi di torsioni educative non mancano soprattutto nei regimi dittatoriali che perseguono obiettivi determinati volti in primo luogo all'autoesaltazione e alla proclamazione delle loro virtù. Va precisato come non corrisponde alle reali esigenze della società la concezione tradizionalista, si parla infatti di una geografia soltanto descrittiva che espone e spiega senza entrare nel merito e nella qualità delle questioni. ## L'insegnamento in Italia Inizialmente le politiche dell'istruzione condizionano in maniera grave la libertà di insegnamento in Italia, fino a qualche decennio fa tali norme consistevano nell'elaborazione di programmi ministeriali delle varie discipline prescrittivi per una scuola molto centralizzata ad obiettivi. Il definitivo spostamento del baricentro dai processi di insegnamento a quelli di apprendimento agevolano il passaggio alle indicazioni nazionali. La carta oltre a dedicare un intero capitolo "alla ricerca dell'educazione geografica" insiste sul ruolo che la ricerca dovrebbe svolgere sulle strategie di apprendimento e sui metodi di insegnamento della disciplina. Ribadisce che l'insegnante di geografia dovrebbe possedere un'adeguata qualificazione nel campo della geografia fisica e in quello della geografia umana (per poter integrare entrambi gli aspetti della disciplina in modo appropriato ai diversi gradi di scuola). Un'altra importante novità della carta è la proposta di un piano d'azione per migliorare a scala internazionale la qualità dell'educazione e della ricerca geografica per contrastare l'analfabetismo geografico. ## Scuola dell'infanzia L'attenzione alla scuola italiana verso l'infanzia è stata piuttosto tardiva anche per la presenza di alcuni pregiudizi che vedono la formazione universitaria al vertice di una piramide. Il primo rilevante risultato per un sistema educativo rivolto all'infanzia risale alla promulgazione della legge 444 del 1968, dove troviamo spunti interessanti riferibili alla geografia in particolare al coordinamento percettivo-motorio, il potenziamento e le capacità di osservazione e interpretazione della realtà attraverso il cambiamento del punto di vista: (viene sostituita quella che allora si chiamava scuola materna statale). Nelle indicazioni nazionali del 2012 il capitolo dedicato alla scuola dell'infanzia si apre con una dichiarazione che evidenzia come dovrebbe svilupparsi il rapporto tra generazione, i suoi primi passi e lo spazio. Sono programmati i 5 campi di esperienza: il sé e l'altro, corpo e movimento, immagini suoni colori, discorsi e parole, la conoscenza del mondo. Numerosi sono gli spunti per agire geograficamente e si riscontrano nelle esposizioni di ogni campo di esperienza, in due in particolare: il sé e l'altro e corpo e movimento. Secondo la specialista Elizabeth Hinde è possibile apprendere la geografia fin dai primissimi anni di età quando bambino e bambini non sanno ancora né leggere né scrivere. Iniziali elementi di geografia possono fornire una conveniente propedeuticità all'itinerario da percorrere nella scuola primaria contribuendo ad avviare attività in grado di donare la necessaria fiducia nelle proprie capacità, di capire e ricercare spiegazioni. ## Scuola primaria Nella scuola primaria, con la comparsa nelle materie di insegnamento, la geografia deve acquisire le sue specifiche competenze e abilità essenziali sia per la descrizione e l'interpretazione di sistemi ambientali/territoriali sia di fenomeni storico-sociali. I programmi e i curriculi di geografia nel corso degli anni si sono rinnovati in sintonia con i mutamenti verificatisi nella società e nella ricerca scientifica. Dalla seconda guerra mondiale in poi la metodologia era espositiva costruita sul sussidiario e sulla lezione fondale, nei programmi del 1955 associano la geografia non soltanto alla storia ma anche alle scienze introducendo poi l'approccio descrittivo e nozionistico regionale con un percorso ancora più dettagliato del precedente. Ma decisivi e significativi stimoli riformatori si ritrovano nei programmi del 1985 dove gli elementi naturali non costituiscono più l'oggetto principale di studio della geografia, che ora rivolge più attenzione al paesaggio e ai rapporti tra ambiente e gruppi sociali per poi arrivare ad un cambiamento netto con le indicazioni nazionali del 2004, si assiste una vera e propria rivoluzione dei contenuti. Si ribadisce inoltre l'importanza del linguaggio della geograficià. La geografia è vista come uno strumento per imparare a leggere l'ambiente (modificato dalla società) e a comprendere lo spazio inteso come sistema in continua trasformazione: la geografia è una finestra sul mondo. Nel 2007 vengono aggregate tre aree: linguistico artistico espressiva, storico geografica, matematico scientifico tecnologica. Nel 2012 si realizzò una revisione generale delle indicazioni nazionali, vengono modificati quattro nuclei degli obiettivi di apprendimento presenti nel documento: orientamento, linguaggio della geo graficità, paesaggio, regione e sistema territoriale. I primi due nuclei riguardano lo sviluppo di abilità necessarie per muoversi e sapersi collocare nello spazio mentre i rimanenti riguardano la trattazione delle grandi tematiche dell'Italia e del mondo contemporaneo. Nel Febbraio 2018 vengono rivisitate le indicazioni sia mediante la lente delle competenze di cittadinanza sia attraverso gli obiettivi dell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, i quattro nuclei definiti dalle indicazioni nazionali del 2012 rimangono in ogni caso concetti essenziali. ## Orientamento fin dall'infanzia è bene operare sulle competenze relative allo spazio la cui prima consapevolezza va percepita in stretto collegamento con il proprio corpo e con punti di riferimento offerti dagli indicatori topologici, progressivamente la cognizione di spazio si amplierà grazie all'acquisizione delle capacità di orientamento. Qualora invece il territorio non si conosca direttamente è indispensabile sapersi orientare per trovare la giusta direzione in ambedue i casi spazi familiari o inesplorato, si applica l'intelligenza spaziale una tra le varie tipologie di intelligenze teorizzate dallo psicologo Gardner. Il concetto di "andamento” può procedere dall'individuazione di elementi fissi pur di cardinali stabiliti dall'apparente percorso che il sole compie nella volta celeste, in pratica è sufficiente trovare un punto cardinale per ricavare tutti gli altri (orizzonte bussole stella polare adeguatamente affrontati in classe costituiscono ulteriori passaggi di approfondimento per rafforzare le funzioni e le abilità relative all'intelligenza spaziale). Per definizione esatta di un punto sulla superficie terrestre esiste un sistema di riferimento assoluto che è fornito da reticolato geografico dai meridiani e dei paralleli grazie a esso si determinano le coordinate geografiche. Per individuare invece la posizione relativa di un luogo rispetto a un'altro occorre conoscere sia la direzione che la distanza ovvero il calcolo mediato matematico espresso come intervallo spaziale. Tuttavia nella pratica quotidiana quasi mai la distanza è costituita dalla lunghezza del tratto di linea retta occorre seguire percorsi le vie disponibili molto spesso più lunghi di quelli diretti (distanza itineraria). ## Distanza Al concetto di distanza sono diverse le tipologie di riferimento, la più immediata riguarda la velocità quale rapporto tra il cammino compiuto e il tempo impiegato a percorrerlo. Tuttavia la distanza può essere calcolata anche con parametri economici (un esempio la diffusione delle forme di trasporto low cost), ma può essere valutata anche in termini socio culturali considerando le divisioni e le affinità tra gli esseri umani (distanze culturali). Ma la distanze possono essere considerate in prospettiva soggettiva permeate di emotività che rendono il parametro non più soltanto spaziale. ## Il linguaggio Geo grafico Alcuni termini di uso geografico sono impiegati pure da altre discipline è ad esempio il caso di paesaggio nell'accezione di panorama. Il linguaggio della Geograficità è essenziale per educare gli aspetti visivo-spaziali della comunicazione umana e presenta alcune caratteristiche peculiari come sinteticità efficacia e immediatezza. Il linguaggio della geografia del quale la maggiore espressione è la carta geografica, fin dall'infanzia andrebbero acquisite le prime competenze per contrastare da subito quell'analfabetismo spaziale troppo spesso presente anche in età adulta. Un'altra caratteristica del linguaggio geografico è l'universalità da valorizzare portando per esempio in classe atlanti o carte di diversa nazionalità. ## Le carte il primo problema cartografico deriva dalla forma della terra che essendo simile a una sfera non può essere riproducibile su un piano senza alterazioni, di conseguenza è detta approssimata per definizione: (Per riprodurre in piano con la minore imprecisione possibile si utilizzano le proiezioni). La carta geografica è ridotta in quanto trasferisce su un foglio di carta la superficie di tutto il pianeta o parte (riduzione). La riduzione mediante scala esprime il rapporto tra le distanze lineari disegnate sulla carta e le rispettive realtà, su una carta la scala numerica 1:5.000 significa 1 cm sulla carta equivale a 5000 cm nella realtà ovvero 50 m. Ogni carta geografica deve riportare in maniera ben visibile il valore della scala che è assolutamente fondamentale perché senza questa informazione non si può avere idea delle dimensioni dello spazio di prodotto. La carta è simbolica in quanto si utilizzano segni grafici. Il simbolismo si deve all'utilizzo di segni convenzionali puntiformi lineari areali, di grande supporto sono pure i colori e i diversi tratteggi impiegati. Le carte possono essere divise: In base al contenuto: * Carta fisica: rappresenta la posizione degli elementi geografici, fisici e morfologici di un territorio come fiumi, laghi, paesaggio. * Carta politica: rappresenta le divisioni politiche e amministrative di un territorio. * Carta speciale: usata in particolari ambiti (carte stradali, carte nautiche, ecc.). * Carta tematica: descrive un territorio in base ad una caratteristica particolare come il clima, la piovosità, ecc. Sono spesso carte ad alta complessità, la multi-specificità delle carte tematiche ne valorizza l'utilizzo per un vasto numero di discipline oltre a quelle geografiche quali la geologia, la climatologia, ecc. Le carte tematiche hanno ricevuto un nuovo impulso dall'affermazione diffusione della cartografia computerizzata e dei GIS (Geographic and Information System), che consentono di registrare e di gestire in maniera rapida ed efficace una moltitudine di dati quantitativi e qualitativi. Per la loro metodologia di trattazione in: * Carte qualitative: affrontano il tema nella sua globalità e nella sua distribuzione spaziale (la specie della vegetazione, delle colture, le lingue o le religioni, ecc.); * Carte quantitative: evidenziano gli elementi di misura, come la quantità delle precipitazioni, la densità delle popolazioni, ecc.; * Carte analitiche: rivolgono l'attenzione ad un singolo tema o a un gruppo di temi affini. * Carte complesse: riuniscono più temi anche in collegamento tra loro. * Carte statiche o dinamiche: rappresentano un fenomeno rispettivamente stabile o mutevole nel tempo. In base alla scala e a seconda di come viene rappresentato i territorio: * Mappe (rappresentano terreni e proprietà rurali) * urbani e identificano strade e edifici). * (rappresentano i centri Si utilizzano per rappresentare piccole porzioni di territorio con molti dettagli, ad esempio un centro abitato. Una mappa è un disegno semplificato di uno spazio che viene visto dall'alto. Nella mappa si vedono le strade e i vari simboli che indicano i ristoranti, le chiese, i parchi ecc. La legenda ci aiuta a comprendere a quali parole sono associati i simboli. * Le piante: rappresentano i centri urbani. * Carte topografiche: (rappresentano porzioni limitate di territorio come comuni, città con ricchezza di particolari). Si utilizzano per rappresentare aree non molto estese, come una città insieme a una parte della sua regione, un parco naturale, una zona montuosa. * Carte coreografiche (raffigurano regioni o stati; riportano dettagli come rilievi, fiumi e laghi e vengono usate per le carte stradali). Si utilizzano per rappresentare le aree più estese, come uno Stato o gruppi di regioni. * Carte geografiche: (rappresentano stati, continenti, ecc.) Si dividono in planisferi e mappamondi. Si utilizzano per rappresentare aree estese come Stati o continenti. Legate al disegno, alla rappresentazione e alla narrazione spaziale e alla narrazione dei legami affettivi con i luoghi, il geografo Yi-Fu Tuan usa il concetto di topofilia (Tuan, 1990), sono le due metodologie denominate. * Mappa del quartiere: La metodologia si basa sull'integrazione dei due strumenti quali il disegno e l'intervista abbinata alla visione di fotografie e immagini. Il disegno ha lo scopo di lasciare ai bambini la massima libertà sul tipo e sul contenuto dell'espressione grafica. Dopo il disegno viene proposta una conversazione durante la quale i bambini sono invitati a riconoscere in fotografia alcuni luoghi del quartiere, a indicarne l'uso e a parlare della loro mobilità e del loro tipo di percezione. I disegni sono influenzati non solo dall'esperienza personale, ma anche dalla padronanza dello strumento grafico utilizzato e possono restituire informazioni anche sulla gente del luogo conosciuta. Esso può rivelarsi un indicatore prezioso in merito al senso dell'orientamento e dell'intelligenza. Le interviste e le fotografie permettono di aggiungere informazioni e individuare altri aspetti della conoscenza e della percezione dei luoghi da parte dei bambini, soprattutto per quanto riguarda la dimensione sonora che permette di distinguere tra zone più tranquille e zone più rumorose. La metodologia può essere basata anche sull'articolazione di tre fasi: disegno, questionario e conversazione clinica. * Mappa del cuore: permette di collegare le relazioni affettive ai luoghi e nei luoghi inserire bambini, mamme, papà, fratelli, nonni, ma anche bambole e peluche. La correlazione tra luoghi e persone è molto importante del punto di vista educativa, perché include lo spazio con i suoi oggetti vissuti nella sfera delle relazioni sociali nella sfera delle relazioni sociali esplicitando il ruolo dei luoghi e i loro legami con la dimensione familiare. ## Tecnologia e geografia Il notevole sviluppo della ricerca scientifica e della tecnologia nel campo dell'informatica e del telerilevamento da molti anni ha alimentato il filone delle geotecnologie e dei sistemi informativi geografici che permettono di creare organizzare e gestire geodatabase. Le nuove forme di rappresentazione consentono di transitare immediatamente dal banco dell'aula al satellite e dal satellite al banco, in questa prospettiva operano con massima efficacia i visualizzatori di immagini dall'alto da aereo, a satellite come Google Earth Google Maps Bing e stanno accrescendo le loro funzioni e potenzialità in quanto veri e propri mappamondi virtuali. Si aggiunga che lo sviluppo delle competenze cartografiche è largamente favorito dall'utilizzo di questi nuovi strumenti e metodi tecnologici di rappresentazione dello spazio. Negli ultimi decenni del 900 la geografia ha sviluppato un indirizzo ecologista fondato sull'osservazione degli ecosistemi. E' un indirizzo psicologico comportamentista attento ai modi in cui il territorio è percepito e vissuto da individui e da comunità che nella soggettività delle loro visioni del paesaggio accostano rappresentazioni diverse. ## Paesaggio Il paesaggio non è solo l'insieme costruito da forme da colori e suoni in uno spazio ben definito, ma è prodotto delle relazioni dinamiche e complesse poste in essere dagli elementi che lo costituiscono, è confronto di varietà della natura ed è comparazione dei differenti modi attraverso cui i gruppi umani si sono proiettati nell'ambiente nel corso dei secoli. La dimensione cronologica è essenziale in quanto il paesaggio e il tempo si presentano nello spazio. Il paesaggio può essere considerato il sistema vivente costituito dall'associazione di comunità naturali e umane. Una determinata configurazione territoriale può fungere come strumento prezioso per affrontare obiettivi ambientali compresi e proposti dall'agenda 2030, come in particolare: * 13. LOTTA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO * LA VITA SOTTIACQUA * LA VITA SULLA TERRA * 11. CITTA E COMUNITA SOSTENIBILI * 14: conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani i mari e le risorse marine come per uno sviluppo sostenibile. * 15: proteggere ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre. La Convenzione europea del paesaggio adottata dal comitato dei ministri del Consiglio d'Europa a Strasburgo nel 2000 afferma che "il paesaggio designa una determinata parte di territorio così come è percepita dalle popolazioni il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e le loro interrelazioni". Oggi molto importanti sono gli studi sul paesaggio culturale in cui si cerca di individuare nella trasformazione del paesaggio i segni visibili sia dell'impronta culturale di gruppi sociali etnia religione sia del rapporto tra società umana e natura. Didatticamente il concetto di paesaggio è importante mediatore tra la realtà visibile e la sua percezione, è un concetto che spinge a individuare le connessioni tra natura e società (uno dei primi esercizi scolastici e consiste proprio nel far distinguere in un paesaggio gli elementi naturali da quelli andrologici o di individuare le relazioni tra attività umane e ambiente e interrogandosi sui modi attraverso cui la natura è stata cambiata per soddisfare i bisogni dell'uomo). ## Territorio Il termine territorio è una parola di uso comune e dalle molteplici valenze semantiche, va spesso a confondersi con altri termini anche in ambito geografico tra gli studiosi, il concetto è al centro di un dibattito articolato. Il territorio è prodotto dell'azione antropica su uno spazio fisico e fa riferimento alla comunità che vi si risiede, è quindi uno spazio di vita significativo per l'elaborazione di conoscenze valori e relazioni. Il territorio è definito come una porzione di spazio geografico trasformata controllata e governata da parte delle comunità umane, esso è inteso come area a cui fanno riferimento culture ed etnie, ossia uno spazio come valore simbolico e identitario. il territorio può avere un forte connotato politico ma anche un connotato più sfumato con confini più o meno variabili Ha diverse caratteristiche: * politiche: nel senso del potere esercitato su uno spazio delimitato da una determinata istituzione. * dinamiche: nel senso di uno spazio in continua trasformazione dagli essere umani. * simboliche: nel senso che la popolazione residente presenta aspirazioni simili ed è una determinata cultura che le conferisce un valore identitario. In geografia si parla anche di territorialità in riferimento alla specie umana e la sua capacità di organizzare, trasformare e controllare attraverso costruzioni materiali e simboliche, riconoscendovi alle caratteristiche con nomi strutture confini controllo politico e senso del luogo Il concetto di territorio si reca così al processo di appropriazione dello spazio naturale da parte della specie umana chiamato processo di territorializzazione Il territorio va visto quindi come "sistema" in quanto costruito da un grandissimo numero di elementi e da una rete di relazioni complesse e mutevoli nel tempo. Angelo Turco osserva la territorializzazione e definisce tre atti: denominazione, reificazione e strutturazione -la denominazione ossia l'assegnazione agli oggetti dello spazio geografico di nomi e quindi confini e identità -la reificazione ossia la trasformazione materiale degli spazi realizzando opere utilizzando risorse materiali - la strutturazione ossia l'organizzazione dello spazio con funzioni regole con testi di senso Il processo di territorializzazione è un punto di riferimento importante per la didattica della geografia, consente di educare i bambini a riconoscersi come "costruttori di territori" e di identificare il ruolo della comunità umana e dei suoi diversi soggetti nella costruzione e trasformazione del paesaggio dei luoghi in cui fanno esperienza. L'educazione al territorio si legittima come progetto integrato di cittadinanza, di sostenibilità e di convivenza nella complessità delle relazioni che coinvolgono la vita delle persone nel mondo. Come per il termine territorio vi è una molteplicità di segni di significati anche per il concetto di Regione. Nell'uso abituale quando si parla di regione in primo pensiero va a una delle 20 regioni italiane, dunque ad una regione amministrativa come organismo territoriale, in questo caso si possono specificare le regioni economiche, insediative, culturali, storiche, politiche e amministrative. La regione storica può offrire didatticamente spunti stimolanti sia per le sue potenzialità interdisciplinari sia per l'ampia scelta disponibile in tutte le regioni italiane. Il concetto di regione è un ordinatore logico, ON. classificatore spaziale che permette di raggruppare i luoghi in base a caratteristiche comuni Distinguiamo: * regione formale

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