Corso di Massaggio Tradizionale - Biomeccanica e Anatomia Scheletrica PDF
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Questi appunti descrivono il corso di massaggio tradizionale, focalizzandosi su biomeccanica e anatomia scheletrica. Vengono spiegati i piani del movimento e l'apparato locomotore. L'approccio è rivolto a studenti di massaggio.
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Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 CORSO DI MASSAGGIO TRAD...
Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 CORSO DI MASSAGGIO TRADIZIONALE B) CENNI DI BIOMECCANICA E ANATOMIA SCHELETRICA 1) PIANI DI MOVIMENTO E DESCRIZIONE DEI MOVIMENTI IN BIOMECCANICA Piano superiore (cefalico/craniale) Piano inferiore (podalico/caudale) Piano frontale (coronale) Piano anteriore (ventrale) Pianto posteriore (dorsale) Piano laterale dx Piano laterale sx Piano trasversale Piano sagittale Flessione: movimento che avvicina un arto o una parte del corpo al piano ventrale (anteriore) Estensione: movimento che avvicina un arto o una parte del corpo al piano dorsale (posteriore) Inclinazione: movimento che avvicina un arto o una parte del corpo al piano laterale Adduzione: movimento che avvicina un arto o una parte del corpo al piano sagittale Abduzione: movimento che allontana un arto o una parte del corpo al piano sagittale 1 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 Rotazione: movimento che porta un arto a ruotare intorno al proprio asse (interna/esterna). Torsione: movimento di rotazione del tronco Circonduzione: movimento di rotazione attorno ad una articolazione (anca, spalla) Pronazione/Supinazione: movimento di rotazione dell’avambraccio (riferito al palmo della mano) 2) L’APPARATO LOCOMOTORE L’apparato locomotore è costituito dagli “organi del movimento”: ossa, articolazioni e muscoli. Le ossa, nel loro insieme, formano il “sistema scheletrico”. Esso ha le seguenti funzioni: a) funzioni di supporto/sostegno (innesto di muscoli, vasi, organi, visceri ecc.) b) funzione di protezione (cranio protegge cervello, gabbia toracica protegge polmoni e cuore, colonna vertebrale protegge midollo spinale, ecc.) c) funzione di movimento (insieme al sistema nervoso, ai muscoli e alle articolazioni costituisce la struttura meccanica che dispiega il movimento corporeo) d) funzione metabolica (cede e rielabora il calcio utile per il funzionamento cellulare) e) funzione emopoietica (il midollo osseo – rosso e giallo – produce le cellule del sangue) 2 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 3) IL SISTEMA SCHELETRICO Lo scheletro è costituito da oltre 200 ossa (in alcuni testi 205/206), alcune delle quali impari (ad esempio, l’osso frontale, l’osso occipitale, la mandibola, lo sterno, le vertebre), le altre pari e simmetriche. Le ossa sono così classificate: a) Piatte (sterno, scapole, bacino, cranio) b) Brevi (carpo, tarso) a) Lunghe (femore, tibia) b) Irregolari (vertebre, sfenoide del cranio) c) Sesamoidi (ossa orecchio, patella/rotula) Di esso, distinguiamo una porzione assile (la parte centrale, costituita da cranio, colonna vertebrale e gabbia toracica) ed una porzione appendicolare (gli arti superiori ed inferiori). Due “cerniere”, il cingolo scapolare (per gli arti superiori) ed il cingolo pelvico (per gli arti inferiori), hanno la funzione di unire ed articolare tra loro centro (cranio, colonna vertebrale, gabbia toracica) e periferia (arti superiori ed inferiori). Lo scheletro è sottoposto a due ordini di forze: -le forze statiche, rappresentate soprattutto dalla forza di gravità, per le quali le parti sovrastanti gravitano sulle parti sottostanti del corpo. -le sollecitazioni funzionali, rappresentate dalla trazione che i muscoli esercitano sulle ossa durante la loro contrazione. Queste forze modellano e plasmano le ossa: le trabecole ossee si orientano infatti lungo la direzione delle linee di forza che devono sopportare. Così, ogni osso possiede una struttura trabecolare specifica, determinata dalla sua funzione. 3 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 Le ossa non sono piene, ma cave. Ciò consente loro di resistere meglio ad un carico pressorio, sono robuste e leggere, con le cellule allineate nel senso del carico. 4) CONFORMAZIONE DELLE OSSA Distinguiamo due tipi di tessuto osseo: -compatto: avvolge la parte esterna delle ossa -spugnoso: occupa le parti centrali delle ossa ed ha una struttura trabecolare Le ossa si possono classificare in tre grandi gruppi: a) Ossa lunghe (le ossa degli arti): in esse, la lunghezza supera ampiamente le altre due dimensioni. Le ossa degli arti superiori ed inferiori sono ossa lunghe. Un osso lungo è caratterizzato da: -un corpo, detto DIAFISI, costituito da un cilindro di osso compatto che delimita una cavità, il CANALE MIDOLLARE, costituita da osso spugnoso, contenente, nell’adulto, il midollo osseo giallo. -due estremità (prossimale e distale), dette EPIFISI, che presentano superfici cartilaginee lisce per articolarsi con le ossa vicine. Nella loro porzione centrale, le epifisi sono costituite da osso spugnoso. b) Ossa brevi (le ossa del carpo e del tarso; le vertebre): sono costituite da una massa centrale di osso spugnoso, avvolta da uno strato sottile di osso compatto. In esse, le tre dimensioni pressoché uguali. c) Ossa piatte (le ossa del cranio, le scapole, lo sterno, le ossa dell’anca) : sono formate da due lamine di osso compatto fra le quali è interposto uno strato di tessuto osseo spugnoso. Vi sono inoltre alcune ossa che vengono definite “irregolari” a causa della lroro forma (alcune ossa facciali, ad es.). 4 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 Ci sono poi alcune ossa brevi (rotonde o ovoidali), di piccolo volume, dette “ossa sesamoidi”, presenti, in modo incostante, in vicinanza di alcune articolazioni delle mani e dei piedi, e nello spessore di alcuni tendini: la rotula, ad esempio, è un osso sesamoide “inglobato” nello spessore del tendine distale del muscolo quadricipite femorale. Tutte le ossa dello scheletro sono poi avvolte da una membrana fibrosa, costituita da tessuto connettivo, il periostio, che nel suo strato interno presenta numerosi osteoblasti. Questi formano, durante tutto l’accrescimento, uno strato continuo a contatto con l’osso (questo strato, nell’adulto, si fa discontinuo): il periostio è dunque responsabile dell’accrescimento in spessore dell’osso. Esso non è presente a livello delle superfici articolari delle ossa ( che sono rivestite da cartilagine articolare) ed in corrispondenza dell’inserzione dei tendini e dei legamenti sulle ossa. 5 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 Anche la cavità midollare della diafisi è rivestita da una sottile lamina connettivale, l’endostio, anch’essa provvista di proprietà osteogenetiche. Il nutrimento dell’osso avviene attraverso un complesso sistema di arterie che raggiungono il periostio, dove formano una rete a maglie molto strette. Di queste, la più voluminosa è l’arteria nutritizia. Essa penetra attraverso l’osso compatto e raggiunge l’osso spugnoso, dove fornisce rami per il midollo osseo. In genere, ogni arteria è accompagnata da due vene. I vasi linfatici, invece, si riscontrano soltanto nel periostio: tessuto osseo compatto e spugnoso mancano di canali linfatici. Da queste premesse, e da quanto esposto nella descrizione del tessuto osseo, emergono le quattro caratteristiche fondamentali dello scheletro: -Resistenza (sostanza intercellulare calcificata) -Leggerezza (tessuto osseo spugnoso) -Capacità di reagire in modo elastico alle sollecitazioni (fibre collagene) -Capacità di rigenerarsi (periostio) 5) IL PROCESSO DI OSSIFICAZIONE Lo scheletro dell’individuo adulto rappresenta il risultato di un processo di ossificazione (ovvero, della progressiva comparsa di tessuto osseo nello scheletro cartilagineo) che accompagna tutta la fase di accrescimento dell’organismo. Durante la crescita, alle due estremità della diafisi delle ossa lunghe rimane del tessuto cartilagineo, la cartilagine epifisaria o “di accrescimento”, che separa la diafisi dalle epifisi. Essa produce continuamente tessuto osseo sul versante diafisario, consentendo l’accrescimento in lunghezza dell’osso. Nel tempo, questa cartilagine si assottiglia progressivamente, fino a scomparire al termine dell’accrescimento, quando osso diafisario ed epifisario si saldano definitivamente. Il processo di ossificazione “risparmia” alcune parti: alcune strutture (le cartilagini articolari, le cartilagini costali) rimangono, anche nell’adulto, cartilaginee. 6 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 Infine, è necessario ricordare che, pur essendo vero che l’ossificazione rappresenta, per tutta la durata dell’accrescimento, un evento fondamentale per la costruzione dello scheletro, essa, di fatto, resta in atto, nelle sue caratteristiche essenziali, per tutta la vita, sia nel processo di continuo rimaneggiamento delle ossa, sia in occasione di eventi eccezionali (fratture). 6) CALCIO E METABOLISMO Nel corso della vita, il tessuto osseo subisce un continuo processo di rimaneggiamento, per l’apposizione di nuova sostanza ossea (ad opera degli osteoblasti) e per processi di erosione (ad opera degli osteoclasti): questi due processi procedono di pari passo e determinano un rimodellamento strutturale, interno e continuo, delle ossa. Soltanto in età senile i processi distruttivi non sono più adeguatamente compensati dalla ri-apposizione di nuovo tessuto osseo: le lamelle di osso spugnoso si fanno più sottili e si realizza, così, il quadro dell‘osteoporosi. Il 99% del calcio presente nel corpo mano è depositato nelle ossa e nei denti e solo una piccola porzione si trova nel sangue e nel liquido interstiziale: tuttavia, la disponibilità di calcio è fondamentale per l’organismo umano. La sua presenza rende infatti possibili molte funzioni vitali: ad esempio, esso garantisce la “struttura” di ossa e denti; regola la permeabilità delle membrane cellulari; regola l’eccitabilità muscolare; regola l’attività cardiaca e nervosa; interviene nella coagulazione del sangue. La sua concentrazione nel sangue dipende, quindi, dalle necessità dell’organismo e la sua omeostasi (equilibrio) è determinata dal bilancio tra 4 fattori: -l’assorbimento intestinale -l’eliminazione renale -il riassorbimento osseo -la deposizione ossea Numerosi ormoni sono deputati al controllo dell’omeostasi del calcio: 7 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 Il paratormone, ormone secreto dalle paratiroidi (corpuscoli posti sulla faccia posteriore della tiroide). Esso ha un’azione ipercalcemizzante, pertanto: -favorisce il riassorbimento osseo (mediante la demolizione della parte minerale e la mobilizzazione del calcio realizzata grazie alla depressione dell’attività degli osteoblasti e all’esaltazione dell’attività degli osteoclasti ) -favorisce il riassorbimento del calcio a livello renale -aumenta l’assorbimento del calcio a livello intestinale La calcitonina, ormone prodotto da cellule epiteliali sparse (sono, ad esempio, presenti nella tiroide e nelle paratiroidi). Esso ha un’azione ipocalcemizzante, pertanto: -diminuisce il riassorbimento del calcio dal tessuto osseo, riducendo l’attività degli osteoclasti -aumenta l’escrezione urinaria del calcio -favorisce l’assorbimento del calcio a livello intestinale Gli ormoni tiroidei T3 (tri-iodotironina) e T4 (tiroxina), essenziali per l’accrescimento e la maturazione scheletrica Gli ormoni sessuali , prodotti dagli organi primari degli apparati riproduttori (ovaie e testicoli). Gli estrogeni intervengono nella crescita e nella maturazione dello scheletro, gli androgeni stimolano la crescita delle ossa, facilitando il processo di ossificazione Il cortisolo, uno degli ormoni secreti dalle ghiandole surrenali (situate a livello dei poli superiori renali) riveste, tra le sue molteplici azioni, anche un ruolo nell’escrezione urinaria del calcio L’ormone della crescita (GH) agisce sull’accrescimento e sul rimodellamento dello scheletro Anche la vitamina D3 svolge un ruolo essenziale nell’omeostasi del calcio, favorendone l’assorbimento intestinale e regolandone l’escrezione renale 8 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 7) FEMORE E’ l’osso più lungo dello scheletro. La diafisi, a sezione triangolare, posteriormente presenta una cresta longitudinale, la linea aspra. L’epifisi prossimale è costituita dalla testa del femore (a forma di 2/3 di sfera) che si prolunga, lateralmente ed in basso, con il collo anatomico, di forma cilindrica. Lateralmente al collo vi è un’eminenza quadrilatera, il grande trocantere, mentre sulla parte postero-inferiore del collo vi è un grosso tubercolo, il piccolo trocantere. L’epifisi distale è costituita da una voluminosa massa incurvata all’indietro ed espansa trasversalmente, rappresentata dai condili femorali (mediale e laterale); all’esterno dei condili femorali si trovano due grosse eminenze ossee, gli epicondili (mediale e laterale). 8) ROTULA (PATELLA) E’ un osso sesamoide, a forma triangolare ad apice inferiore, inserito nel tendine del muscolo quadricipite. Posteriormente presenta una faccia articolare, in rapporto con l’articolazione del ginocchio. 9 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 9) TIBIA E’ il secondo osso più lungo del corpo. La diafisi ha una sezione triangolare: la faccia anteriore presenta uno spigolo tagliente, la cresta tibiale, mentre la faccia posteriore è percorsa verticalmente da una cresta rugosa, la linea poplitea. L’epifisi prossimale è molto voluminosa, quadrangolare: la faccia superiore, il piatto tibiale, presenta due facce articolari leggermente concave, i condili tibiali (mediale e laterale), separati tra loro dall’eminenza intercondiloidea (cresta ossea smussa, orientata in senso antero-posteriore). La faccia anteriore dell’epifisi prossimale presenta la tuberosità tibiale, area triangolare, rugosa, ad apice inferiore. Appena al di sopra e lateralmente ad essa è presente un’altra sporgenza ossea, il tubercolo del Gerdy. L’epifisi distale, espansa trasversalmente, si prolunga, in basso e medialmente, nel malleolo mediale, mentre lateralmente si articola con il malleolo laterale del perone. 10 Scuola di Massaggio ArteCorpo Via della Libertà 10, int. A 16129 Genova C.F. 95164610107 10) PERONE (FIBULA) La diafisi del perone è, come quella della tibia, a sezione triangolare: rispetto ad essa, tuttavia, è molto più sottile. L’epifisi prossimale, detta capitello o testa, si articola medialmente con la tibia. L’epifisi distale è più voluminosa della prossimale e coincide con il malleolo laterale: questo, medialmente, si articola con la tibia. Tra tibia e perone è tesa la membrana interossea, costituita da fasci fibrosi diretti obliquamente dall’alto in basso e dal mediale al laterale. 11