Capitolo 5 e 6 PDF
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Questo documento tratta di diversità socioculturale e del temperamento. Si analizzano le differenze tra stili comportamentali e le problematiche legate alla povertà per quanto riguarda il rendimento scolastico. Il documento è scritto in italiano.
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Temperamento Temperamento: Lo stile comportamentale e il tipico modo di reagire di una persona. Nei primi anni di vita non riusciamo a classificare i tratti di personalità dell'individuo perché non sono ancora formati, allora si usa il temperamen...
Temperamento Temperamento: Lo stile comportamentale e il tipico modo di reagire di una persona. Nei primi anni di vita non riusciamo a classificare i tratti di personalità dell'individuo perché non sono ancora formati, allora si usa il temperamento Classificazioni del temperamento (Chess e Thomas) - Bambino facile: stile dei bambini che di solito sono di buon umore, stabiliscono routine velocemente e si adattano velocemente a nuove esperienze - Bambino difficile: stile dei bambini che tendono a reagire negativamente, piangono spesso, hanno routine irregolari e si adattano lentamente alle esperienze nuove - Bambino lento-a-scaldarsi: stile dei bambini che hanno un basso livello di attività e manifestano stati di umore con bassa intensità, in parte negativi Jerome Kagan distingue tra bambini disinibiti e inibiti Dimensioni del temperamento secondo Rothbart e Bates 1. Estroversione/sorgenza: approcci, piacere, attività, sorrisi e risate (bambini disinibiti) 2. Affettività negativa: paura, frustrazione, tristezza (bambini inibiti) 3. Effortful control (relativo all'autoregolazione); quando elevato i bambini tengono in equilibrio il proprio arousal e usano strategie per autoconsolarsi, quando basso i bambini non regolano il proprio arousal, si agitano facilmente e provano intense emozioni Goodness of fit - Goodness of fit: L’adattamento tra il temperamento di un bambino e le richieste ambientali con cui il bambino deve confrontarsi 5 - Diversità socioculturale 5.1 - Stato Stato socioeconomico socioeconomico, - Stato socioeconomico (SES): Raggruppamento delle persone in base a caratteristiche cultura e etnia occupazionali, educative ed economiche simili. Il livello socioeconomico di una famiglia è correlato al quartiere in cui vive, alle scuole frequentate dai figli e può influenzare il successo e l’adattamento scolastico dei bambini. I figli di famiglie benestanti si trovano ad affrontare, sebbene in misura minore, alcune difficoltà (es., maggiore probabilità di uso di droghe). Povertà socioeconomica e rischi per la scolarità In Italia, nel 2018, i minori in povertà assoluta rappresentavano il 12.6% (ISTAT, 2019). Povertà e livello di istruzione: essa aumenta al diminuire del grado di scolarità; legame bidirezionale. I bambini poveri sperimentano le seguenti difficoltà: più conflitti familiari, violenza, caos e separazione dalla famiglia; minor supporto sociale; meno stimoli intellettuali; più tempo di fronte alla televisione; minori opportunità di frequentare buone scuole o buoni servizi per l’infanzia; minore coinvolgimento dei genitori nelle attività scolastiche; maggiore possibilità di vivere in abitazioni sporche, affollate e rumorose e in quartieri pericolosi e degradati. Intervenire in situazioni di povertà con l’istruzione Interesse da parte delle istituzioni e della comunità per migliorare sia il successo scolastico dei bambini in povertà sia la condizione sociale dei loro genitori. Possibili azioni per contrastare le conseguenze negative della povertà: aiutare nei compiti, coinvolgerli in progetti per la comunità, promuovere attività culturali La cultura - Cultura: I modelli comportamentali, le credenze e tutti gli altri prodotti di uno specifico gruppo di persone che vengono tramandati di generazione in generazione. Le persone di tutte le culture spesso credono che ciò che accade nella propria cultura sia «naturale» e «giusto» e ciò che accade nelle altre sia «innaturale» e «ingiusto». Studi interculturali: Studi che confrontano ciò che accade in una cultura con ciò che Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 27 - Studi interculturali: Studi che confrontano ciò che accade in una cultura con ciò che accade in culture diverse; forniscono informazioni su quanto le persone siano simili tra di loro e su quanto certi comportamenti siano specifici di determinate culture. Culture individualistiche e culture collettivistiche - Individualismo: Insieme di valori che danno priorità agli obiettivi personali piuttosto che a quelli di gruppo. - Collettivismo: Insieme di valori che sostengono il gruppo. Molte culture si pongono in un punto intermedio del continuum tra individualismo e collettivismo Italia: base individualista ma con marcati aspetti collettivisti. Le persone hanno bisogno sia di sviluppare un senso positivo del sé sia di essere connesse agli altri. Confronti interculturali sull’uso del tempo da parte degli adolescenti - Adolescenti americani: più tempo libero perché, trascorrendo il 60% del loro tempo a scuola, hanno meno compiti a casa. - Adolescenti italiani: gran parte del loro tempo libero è impegnato con lo studio, dato che l’impegno scolastico è perlopiù la mattina. Probabilmente gli adolescenti americani hanno troppo tempo libero (Larson, 2007, 2014): se possono sceglierei, gli adolescenti trascorrono il loro tempo libero in attività non impegnative e non strutturate (es., tv) le attività strutturate (es., sport) possono fornire più opportunità di sviluppo L'etnia - Etnia: Insieme condiviso di caratteristiche quali eredità culturale, nazionalità, religione e lingua L’immigrazione In Italia, nell’a.s. 2017-2018 il 9.7% degli studenti era di origine straniera (MIUR, 2019). Ogni gruppo etnico ha caratteristiche diverse rispetto a un altro. Molti studenti provengono da culture collettiviste: senso del dovere e impegno verso la famiglia (es., devono aiutare nei lavori manuali o occuparsi dei fratelli minori). Pregiudizio, discriminazione e preconcetti - Pregiudizio: Attitudine negativa ingiustificata verso un individuo per la sua appartenenza a un gruppo. Il pregiudizio può essere dovuto a questioni come l’etnia, il sesso, l’età o qualsiasi altra differenza rilevabile. Diversità e differenze I gruppi etnici sono tutti diversi tra di loro: è importante riconoscere e rispettare queste differenze. Apprendimento di una seconda lingua Periodi sensibili per l’apprendimento di una seconda lingua. Chi apprende una seconda lingua da adolescente o adulto impara più facilmente vocaboli rispetto a suoni o nuove regole grammaticali (Neville, 2006). Gli Stati Uniti sono l’unica nazione occidentale tecnologicamente avanzata a non avere come requisito nazionale l’apprendimento di una seconda lingua a scuola. - Bilinguismo: effetto positivo sullo sviluppo cognitivo dei bambini (tanti benefici e pochi svantaggi dall’insegnare ai bambini piccoli due lingue contemporaneamente). - Bilinguismo sottrattivo: i bambini immigrati possono passare dal parlare solo la lingua del Paese di origine, all’essere bilingue al parlare solo la lingua del Paese ospitante (effetti negativi: i bambini possono vergognarsi della propria lingua madre). Educazione bilingue Come insegnare ai bambini che provengono da altri Paesi e parlano un’altra lingua? 1) Fare lezione solo nella lingua di accoglienza 2) Fare lezioni sia nella lingua madre sia nella lingua da apprendere: approccio della doppia lingua (o bilingue) 5.2 - Educazione Educazione interculturale interculturale Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 28 Educazione interculturale interculturale - Educazione interculturale: Educazione che, su base regolare, valorizza la diversità e include i punti di vista di una varietà di gruppi culturali. Componenti: - Riduzione del pregiudizio: gli insegnanti possono fare attività volte a eliminare stereotipi negativi verso gli altri. - Pedagogia dell’uguaglianza: modifica del processo di insegnamento per incorporare materiali e strategie adatte sia per maschi sia per femmine, e per diverse etnie Rafforzamento e valorizzazione degli studenti - Empowerment: Fornire alle persone le competenze intellettuali e di adattamento per avere successo e creare un mondo più giusto. Secondo questa prospettiva, le scuole dovrebbero fornire agli studenti l’opportunità di conoscere le esperienze, le difficoltà e i punti di vista di molti gruppi etnici e culturali diversi. - Studenti dei gruppi minoritari: aumento dell’autostima e riduzione dei pregiudizi nei loro confronti - Studenti dei gruppi maggioritari: maggiore conoscenza degli studenti di gruppi minoritari e comprensione di problemi e punti di forza L'insegnamento culturale rilevante L’insegnamento culturalmente rilevante è un aspetto importante dell’educazione interculturale. Gli insegnanti dovrebbero valorizzare i punti di forza degli studenti appartenenti a diversi gruppi etnici e proporre loro attività che li mettano in evidenza. È importante che gli insegnanti abbiano aspettative elevate sul rendimento di questi studenti: numerosi vantaggi come una maggiore probabilità di iscriversi e frequentare con successo l’università. L'educazione mirata all'uguaglianza L’educazione mirata all’uguaglianza è un altro aspetto importante dell’educazione interculturale. Gli studenti sono spronati a ragionare su argomenti legati ai temi dell’uguaglianza e della giustizia sociale (es., studenti che non possono partecipare a una gita per mancanza di fondi: i compagni possono impegnarsi per ridurre questa ingiustizia facendo lavoretti che consentano di raccogliere i soldi sufficienti) Miglioramento delle relazioni tra studenti appartenenti a gruppi etnici diversi La classe puzzle, o «jigsaw classroom» - Classe puzzle: Una classe in cui gli studenti collaborano a diverse parti di un progetto per raggiungere un obiettivo comune. Esempio: lezione sulla vita e sui lavori di Gianni Rodari. Suddividere la classe in gruppi di 6 studenti, bilanciati per etnia e rendimento scolastico. Dividere la lezione in 6 parti e assegnarne una a ogni membro del gruppo. Concedere agli studenti di studiare la propria parte. Far riunire i gruppi: ogni studente cerca di insegnare ali altri membri la parte di lezione che ha approfondito. L’apprendimento dipende dall’interdipendenza e dalla collaborazione. - Contatto personale positivo con persone di diversa estrazione culturale: Il solo contatto di per sé non basta a migliorare le relazioni. È importante che gli studenti di diversa estrazione culturale parlino tra di loro e condividano aspetti personali. In tal modo si possono abbattere le barriere tra ingroup e outgroup. La comprensione dal punto di vista degli altri Le relazioni interetniche possono beneficiare anche di: - Esercizi o attività in cui gli studenti sono spinti a comprendere il punto di vista degli altri: in tal modo si capisce lo shock culturale derivante dal trovarsi in situazioni in cui le persone si comportano in modo diverso da quello a cui si è abituati - Rappresentazioni teatrali che permettono di mettersi nei panni degli altri e di capire pregiudizi e discriminazioni - Libri o video che mostrano culture diverse e portano a riflettere su somiglianze e differenze Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 29 differenze Connettersi con gli studenti di tutto il mondo attraverso la tecnologia (es: videoconferenze, social network, strumenti di collaborazione…) Ridurre il pregiudizio e aumentare la tolleranza (es: mostrare immagini di bambini di diversa provenienza etnica (anche nei libri), scegliere giochi e attività, come le rappresentazioni teatrali, che non rappresentino solo ruoli stereotipici, parlare chiaramente di stereotipi e discriminazione, ponendo regole…) La scuola e la comunità come una squadra Lo psichiatra Comer (1988, 2006, 2010) ha sottolineato l’importanza del «fare squadra» con la comunità, con un approccio mirante alla risoluzione dei problemi e non focalizzato sull’attribuzione di colpa 5.3 - Genere Genere - Genere: Caratteristiche delle persone in quanto maschi e femmine - Ruolo di genere: Insieme di aspettative riguardo al modo in cui le femmine o i maschi dovrebbero pensare, agire e sentire - Tipizzazione di genere: Acquisizione di un ruolo tradizionalmente maschile o femminile. Influenza di fattori biologici, sociali e cognitivi Grande importanza dei contesti sociali in cui i bambini crescono: - Genitori: propongono diversi tipi di giochi e attività (es., bambole e babysitting per femmine; giochi aggressivi e più libertà per maschi) - Pari e scuola: contesti di gioco come «scuole di genere» (Luria & Herzog, 1985); nella scuola primaria si verifica il fenomeno della segregazione sessuale - Media: la televisione presenta ancora i maschi come più competenti delle femmine Teoria dello schema di genere - Teoria dello schema di genere: La tipizzazione di genere emerge man mano che i bambini sviluppano schemi su ciò che è appropriato o inappropriato al genere nella loro cultura. Gli stereotipi di genere - Stereotipi di genere: Ampie categorie che riflettono le impressioni e le credenze su quale sia il comportamento appropriato per femmine e maschi. Etichettare un ragazzo come «femminile» o una ragazza come «maschile» può incidere sull’accettazione nel gruppo. Similitudine e differenze di genere in ambito scolastico Il cervello I cervelli umani sono molto simili, ma ci sono piccole differenze: Cervello femminile più piccolo ma con più ripiegamenti. L’area del lobo parietale deputata alle abilità visuospaziale è più ampia nei maschi. Le aree deputate all’espressione emotiva ha più attività metabolica nelle femmine Le prestazioni fisiche I maschi superano le femmine in abilità atletiche. Influenza di fattori biologici: negli anni della pubertà i maschi aumentano la massa muscolare e le femmine grasso corporeo. Influenza di fattori ambientali: ragazze meno propense a partecipare ad attività che promuovono capacità motorie. Intelligenza Non ci sono differenze nell’abilità intellettuale, ma ci sono differenze nelle abilità matematiche e verbali (maschi migliori nei punteggi invalsi di matematica e in competenze scientifiche, mentre le femmine verso le competenze verbali. In genere, le ragazze ottengono voti migliori rispetto ai maschi. Alcuni ricercatori sostengono che le ragazze siano più «orientate verso le persone» e i ragazzi più «orientati verso le cose». Comportamento prosociale Le ragazze sono ritenute più prosociali ed empatiche rispetto ai ragazzi. Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 30 Le ragazze sono ritenute più prosociali ed empatiche rispetto ai ragazzi. Aggressività Aggressività più frequente nei maschi rispetto alle femmine: influenze sia biologiche (es., ormoni) sia ambientali (es., aspettative culturali). Le ragazze usano soprattutto l’aggressività relazionale. Le emozioni e la loro regolazione Da alcuni studi emerge come le bambine mostrano più emozioni positive (es., compassione) ed emozioni associate a problemi di internalizzazione (es., tristezza, paura, ansia). Le ragazze inoltre sono di solito più competenti dei ragazzi nel regolare e controllare le proprie emozioni e il proprio comportamento. Le controversie sul genere Quanto sono davvero diversi maschi e femmine? Diverse posizioni - Differenze ampie dovute all’evoluzione e ai problemi di adattamento affrontati - Differenze ampie dovute a condizioni sociali - Differenze di genere minori di quanto si creda Classificazioni del ruolo di genere A partire dagli anni Settanta, anziché vedere la femminilità e la mascolinità come gli estremi di un continuum, si è iniziato a pensare che gli individui potessero avere sia tratti maschili sia tratti femminili. - Androginia: La presenza di caratteristiche positive maschili e femminili nello stesso individuo. Il genere nel contesto Comportamento di aiuto ed emozioni Secondo gli stereotipi, le ragazze offrono più aiuto rispetto ai ragazzi. In realtà dipende dal contesto: le ragazze sono più propense ad aiutare chi ha problemi personali, i ragazzi aiutano maggiormente in situazioni di pericolo. Secondo gli stereotipi, l’emotività è una caratteristica femminile. In realtà dipende dal contesto: i ragazzi è più probabile mostrino rabbia e si comportino in modo aggressivo se si sentono sfidati, le ragazze esprimono più paura e tristezza. La cultura Nei Paesi occidentali oggi c’è una maggiore accettazione delle somiglianze nel comportamento di maschi e femmine. In molti Paesi del Medio Oriente vi è ancora una forte divisione del lavoro tra maschi e femmine e ogni deviazione è disapprovata. Le origini culturali ed etniche influenzano l’educazione di ragazzi e ragazze. Eliminazione del pregiudizio di genere A scuola ci sono pregiudizi sia nei confronti dei maschi sia delle femmine. Aumentare la consapevolezza di questi pregiudizi può rappresentare un primo passo per ridurli. È meglio un’educazione omogenea (separata per genere) o mista? - Chi sostiene l’educazione omogenea ne sottolinea il vantaggio in termini di annullamento delle distrazioni legate al genere. - Chi si oppone ad essa sostiene che si riducono per maschi e femmine le possibilità di lavorare insieme in un ambiente supervisionato e propositivo Contenuti dei programmi scolastici e partecipazione negli sport Le scuole negli ultimi anni hanno ridotto notevolmente il sessismo presente nei materiali scolastici, anche se il problema non è ancora del tutto risolto, soprattutto se vengono adottati libri di testo datati. Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 31 6 - Alunni eccezionali 6.1 - Studenti con DSA disturbi del - Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): Significative difficoltà nell’apprendimento neurosviluppo che riguardano la comprensione o l’uso del linguaggio scritto; la difficoltà può manifestarsi anche a livello di linguaggio orale, ma prevale la difficoltà nell’apprendimento del linguaggio scritto, in particolare nella lettura, nella scrittura e nell’ortografia. I DSA possono riguardare anche difficoltà di calcolo e nella matematica. Per essere classificato e diagnosticato, il disturbo specifico di apprendimento non può essere il risultato di disabilità visive, uditive o motorie, disabilità intellettive, disturbi emotivi o dovuti a svantaggi ambientali, culturali o economici. Differenze di genere: più frequente nei maschi. L’identificazione iniziale di solito avviene grazie all’insegnante di classe. - Bisogni Educativi Speciali (BES): Sono definiti dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento (ICF) come difficoltà di funzionamento permanenti o transitorie in ambito educativo e che richiedono un piano educativo speciale e individualizzato. - Piano educativo personalizzato (PEI): Documento ministeriale che guida la programmazione di un piano educativo di un alunno con BES, per favorirne l’inclusione e promuoverne al massimo livello le potenzialità. - Inclusione: Istruire gli studenti con BES a tempo pieno nella classe insieme ai loro coetanei con sviluppo tipico. Difficoltà di lettura, scrittura e matematica - Dislessia: Grave compromissione della capacità di leggere in termini di velocità e accuratezza. Problemi a livello fonologico e talvolta anche nella comprensione del testo. - Disgrafia e disortografia: Difficoltà nella scrittura a mano e nell’uso corretto dell’ortografia. - Discalculia: Difficoltà nel calcolo matematico. Spesso vi è comorbidità. Cause specifiche non ancora ben identificate: possibili cause genetiche, maggiore incidenza nei maschi ADHD - Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (attention deficit hyperactivity disorder, ADHD): Disturbo del neurosviluppo in cui i bambini o i ragazzi mostrano costantemente una o più delle seguenti caratteristiche per un certo periodo di tempo: (1) disattenzione, (2) iperattività e (3) impulsività Nel DSM-V (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) è indicato che l’ADHD riguarda circa il 5% dei bambini/ragazzi. Valutazione che deve basarsi su criteri diagnostici specifici che competono a un team multidisciplinare (tra cui anche neuropsichiatra e psicologo). Problemi nella scuola primaria: difficoltà a lavorare in modo indipendente, a completare i compiti stando seduti e a organizzare il proprio lavoro; irrequietezza e distraibilità. Spesso i problemi perdurano anche in età adulta. Cause specifiche non ancora ben identificate: possibili cause genetiche, possibili danni al cervello pre- o post-natali, esposizione a sigarette o alcolici, alto stress materno prenatale, basso peso alla nascita. Trattamento: in alcuni casi anche terapia farmacologica (da usare con cautela) o interventi di training cognitivo e fisico. Disabilità intellettiva - Disabilità intellettiva: Condizione con esordio prima dei 18 anni che comporta un basso livello di intelligenza (di solito con un punteggio inferiore a 70 in un tradizionale test di intelligenza somministrato individualmente) e difficoltà ad adattarsi nella vita di tutti i giorni. Classificazione in base al punteggio del QI e sostegno necessario Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 32 Determinanti - Fattori genetici es: Sindrome di Down (forma di disabilità intellettiva genetica a causa di un cromosoma in più). Con intervento precoce e ampio sostegno da parte della famiglia, le persone con sindrome di Down possono diventare adulti autonomi. - Danni cerebrali (convulsioni, infezioni, rischi ambientali come malnutrizione o abuso di alcol della madre) Disabilità fisiche - Disturbi del movimento: Movimenti limitati o mancanza di controllo dei movimenti, dovuti a problemi muscolari, ossei o articolari. Cause: problemi prenatali o perinatali, malattie, incidenti - Paralisi cerebrale: Disturbo che comporta una mancanza di coordinazione muscolare, tremori o difficoltà a parlare. Causa: la più comune è mancanza di ossigeno alla nascita - Disturbi convulsivi come l'epilessia (disturbo neurologico caratterizzato da attacchi sensomotori o convulsioni) trattato con farmaci anticonvulsionanti. Insegnanti devono familiarizzare con le procedure di monitoraggio e assistenza. Disturbi sensoriali - Disturbi della vista (ipovedenti e non vedenti) - uso di supporti come lenti correttive o altri supporti tecnici per la lettura - Disturbi dell'udito: se si verificano entro i 7 anni i bambini non sviluppano un linguaggio nella norma. Uso di approcci educativi differenti: approccio orale (uso del labiale e capacità uditiva residua) e approccio manuale (uso della lingua dei segni) Disturbi del linguaggio - Disturbi del linguaggio: Una serie di problemi del linguaggio (come i disturbi dell’articolazione, i disturbi della voce e i disturbi della fluenza) e di problemi linguistici (difficoltà nel comprendere e produrre il linguaggio). - Disturbi dell’articolazione: Problemi del pronunciare correttamente i suoni. L’articolazione dovrebbe essere priva di errori a 8 anni. Possono essere migliorati o risolti con la logopedia. - Disturbi della voce: Disturbi che comportano un eloquio rauco, duro, troppo forte, troppo acuto o troppo basso. Palatoschisi: eloquio difficile da capire. - Disturbi della fluenza: Disturbi che spesso implicano ciò che viene comunemente chiamato “balbuzie”. L’ansia che molti studenti provano a causa della balbuzie, fa sì che la loro balbuzie peggiori - Disturbo primario del linguaggio (DPL): Si manifesta tramite problemi di sviluppo del linguaggio senza altre difficoltà fisiche, sensoriali o emotive, e comporta evidenti difficoltà nella produzione e nella comprensione del linguaggio orale. Compromissione del linguaggio espressivo (usare il linguaggio per esprimere i propri pensieri e comunicare con gli altri) o recettivo (comprendere il linguaggio). Identificazione precoce entro i 5 anni. Può condurre anche a problemi di apprendimento. Disturbi dello spettro dell'autismo - Disturbi dello spettro dell’autismo: Comprendono un ampio spettro di disturbi, da quello più lieve (un tempo chiamato sindrome di Asperger) al disturbo più grave. Gli Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 33 quello più lieve (un tempo chiamato sindrome di Asperger) al disturbo più grave. Gli studenti con questi disturbi sono caratterizzati da problemi di interazione sociale e di comunicazione verbale e non verbale e da comportamenti ripetitivi e stereotipati. Un grave disturbo dello spettro dell’autismo ha il suo esordio nei primi tre anni di vita e comprende carenze nelle relazioni sociali, anomalie nella comunicazione e modelli di comportamento limitati, ripetitivi e stereotipati. Un disordine dello spettro dell’autismo relativamente lieve caratterizza i bambini e i ragazzi con un linguaggio verbale abbastanza buono, problemi linguistici non verbali più lievi, una gamma ristretta di interessi e relazioni e routine ripetitive. Benefici da un’aula ben strutturata, un’istruzione personalizzata e dal lavoro in piccoli gruppi Disturbi emotivi e comportamentali - Disturbi emotivi e comportamentali: Problemi gravi e persistenti che riguardano le relazioni, l’aggressività, la depressione, le paure associate a questioni personali o scolastiche e altre caratteristiche socioemotive inappropriate. - Comportamenti aggressivi e fuori controllo: comportamenti distruttivi, aggressivi, provocatori o pericolosi. Più probabile che siano maschi e provenienti da famiglie a basso reddito - Depressione, ansia e paura: problemi internalizzanti. Depressione: è un tipo di disturbo dell’umore in cui l’individuo si sente indegno, ritiene improbabile che le cose migliorino e si comporta in modo letargico per un periodo di tempo prolungato. Ansia: comporta una vaga e sgradevole sensazione di paura e di apprensione. 6.2 - Questioni In Italia è stabilito per legge l’inserimento degli studenti con disabilità nelle classi regolari. didattiche che Direttiva Ministeriale 27/12/2012; Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 riguardano studenti con disturbi del Le scuole possono avvalersi per tutti gli alunni con BES di: neurosviluppo - Strumenti compensativi: Sostituiscono o facilitano la prestazione quando essa richiede un’abilità che è compromessa. Possono riguardare la scrittura, la lettura o il calcolo e permettono all’alunno di studiare e apprendere con efficacia. - Misure dispensative: Interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcuni compiti che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltosi e che non migliorano l’apprendimento. Dal 2012 si è passati dal paradigma medico a quello pedagogico-sociale: - Paradigma medico: Si basa su un approccio che attribuisce il deficit all’individuo - Paradigma pedagogico-sociale: Approccio secondo cui il disturbo viene interpretato come prodotto di un’interazione tra la persona e il contesto in cui vive Uso di tecnologie per allievi con disabilità - Tecnologia per la didattica: Analisi e uso degli strumenti tecnologici più appropriati per favorire l’apprendimento degli alunni. - Tecnologia assistiva: Include dispositivi assistivi, adattivi e riabilitativi per le persone con disturbi e con disabilità, che hanno lo scopo di promuovere una maggiore indipendenza consentendo alle persone di svolgere compiti che prima non erano in grado di realizzare 6.3 - Studenti con Bambini e ragazzi con plusdotazione plusdotazione - Bambini e ragazzi con plusdotazione: Bambini e ragazzi con un’intelligenza superiore alla media (solitamente definita come un QI pari o superiore a 130) e/o con un talento superiore in alcuni ambiti, come, per esempio, l’arte, la musica o la matematica. Secondo Ellen Winner (1996) ci sono tre caratteristiche degli studenti con plusdotazione: - Precocità: padroneggiano prima dei coetanei una certa abilità - «Marciare» al proprio ritmo: imparano in modo diverso, spesso fanno scoperte da soli senza il bisogno di istruzione esplicita o di sostegno - La passione di apprendere: hanno un interesse ossessivo e grande concentrazione Natura-cultura Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 34 Natura-cultura Plusdotazione come prodotto dell’eredità o dell’ambiente? Entrambi: il talento spesso emerge prima dell’istruzione formale ma poi si alimenta anche grazie ad anni di formazione. Eccezionalità dominio-specifica Gli individui con plusdotazione spesso non eccellono in molti domini. Si parla per questo di eccezionalità dominio-specifica. Istruire gli studenti con plusdotazione Alcuni esperti sostengono che gli studenti con plusdotazione necessitino di modalità specifiche di istruzione: altrimenti il rischio è che si comportino male, perdano interesse, diventino passivi verso la scuola. Alcune opzioni (Hertzog, 1998): - Classi speciali: lezioni specifiche anche dopo la scuola - Accelerazione e arricchimento nell’ambiente scolastico normale: ammissione anticipata a scuola, salto di classe, completamento di due classi in una… - Mentore e programmi di apprendistato - Programmi di lavoro/studio e/o di servizio alla comunità: realizzazione di progetti, apprendimento per problemi, portfolio… In Italia i bambini con plusdotazione rientrano nei BES (http://www.leggeplusdotazione.it/). 7 - Approccio comportamentista e sociocognitivo Che cosa è e cosa non è l'apprendimento - Apprendimento: Influenza relativamente permanente sul comportamento, sulle conoscenze e sulle abilità di pensiero che si realizza tramite l’esperienza. Esso riguarda comportamenti che caratterizzano i contesti scolastici, accademici, formativi, ma anche quelli informali - Per me l'apprendimento è un processo caratterizzato da una modifica del SNC in seguito all'esperienza con modificazione delle sinapsi o rafforzamento delle stesse (approccio neuroscientifico). Bandura è uno dei primi che dice che possiamo imparare qualcosa senza mostrarlo nel nostro comportamento (per i comportamentisti invece l'apprendimento era visibile solo nel comportamento, siccome quello non osservabile era una "black box"). Apprendimento per osservazione: i bambini imparano osservando qualcosa (apprendimento vicario) - aggressività (non facendole esclusivamente come dicono i comportamentisti). I bambini si formano una rappresentazione cognitiva a lungo termine dell'azione aggressiva. I bambini che vedono lodato l'adulto che tratta in modo aggressivo la bambola è più probabile che mettano in atto questo comportamento. I bambini che lo vedono essere rimproverato non mettono in atto il comportamento aggressivo anche se lo sanno richiamare a parole e anche se lo mettono in atto se vedono un modello successivo lodato. Quindi avviene apprendimento, un cambiamento nelle conoscenze (e non solo nel comportamento come dicevano i comportamentisti!). I sociocostruttivisti (basati sul pensiero di Vygotskij) sostengono che l'apprendimento avvenga dall'interazione tra più persone nel contesto sociale. Approcci sull'apprendimento - Approccio comportamentista - Comportamentismo: Prospettiva secondo cui il comportamento dovrebbe essere spiegato tramite le esperienze osservabili, non tramite i processi mentali. - Processi mentali: Pensieri, sentimenti e motivi che non possono essere osservati dagli altri. I due meccanismi alla base dell’apprendimento sono il condizionamento classico e quello operante, basati sull’apprendimento associativo. Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 35