Dal dominio assiro alla rinascita babilonese PDF
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Summary
Questo documento tratta del dominio assiro in Mesopotamia e della successiva rinascita di Babilonia. Descrive le caratteristiche culturali e politiche degli Assiri, le conquiste militari e la loro influenza sulla regione. Il testo evidenzia anche il declino dell'Impero assiro e la nascita dell'Impero neobabilonese.
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## Dal dominio assiro alla rinascita babilonese **CONCETTI CHIAVE** Gli Assiri, popolo della Mesopotamia settentrionale, dopo una lunga fase di consolidamento, realizzarono a partire dal IX secolo a.C. un vasto impero, che dalla Mesopotamia si estendeva fino al Mediterraneo. Il loro dominio era fon...
## Dal dominio assiro alla rinascita babilonese **CONCETTI CHIAVE** Gli Assiri, popolo della Mesopotamia settentrionale, dopo una lunga fase di consolidamento, realizzarono a partire dal IX secolo a.C. un vasto impero, che dalla Mesopotamia si estendeva fino al Mediterraneo. Il loro dominio era fondato sull'oppressione dei popoli sottomessi, di cui seppero però ereditare la cultura. Rivolte interne indebolirono l'impero, favorendo la rinascita di Babilonia, che nel VII secolo a.C. conobbe un periodo di splendore. ### Un popolo guerriero Gli Assiri, popolo di lingua semitica, avevano occupato sin dal III millennio a.C. l'alta valle del Tigri. Il nome "Assiri" è legato a quello della loro capitale Assur, e Assur si chiamava anche il dio supremo che adoravano (la loro religione comprendeva peraltro una molteplicità di dèi). Nel corso dei secoli gli Assiri maturarono una spiccata attitudine alla guerra, forse perché fin dalle loro origini, per sopravvivere in una regione che era un crocevia di migrazioni, dovettero tenere testa ad attacchi e a scorrerie di altre popolazioni. Il terrore ispirato dalla loro ferocia si coglie ancora nelle fonti e non è del tutto infondato. Tale crudeltà viene a volte addirittura esibita nelle iscrizioni fatte realizzare dai sovrani in ricordo delle proprie imprese: nel trattare le popolazioni sottomesse o nel reprimere le ribellioni essi procedevano con deliberata durezza, allo scopo di scoraggiare ogni tentativo di sottrarsi al loro dominio. ### Continuità e rottura Dopo una prima stagione di affermazione militare nel XVIII secolo a.C., tra il XIV e il XII secolo a.C. gli Assiri estesero il proprio controllo su un'ampia parte della Mesopotamia e sulla Siria, giungendo fin quasi al mar Nero. Tra l'altro, i conquistatori si impadronirono del cosiddetto Regno di Mitanni, fondato nel XV secolo a.C. da una popolazione forse di origine caucasica, gli Hurriti, e divenuto in seguito abbastanza potente da sfidare le massime potenze militari del tempo. In un primo momento tali conquiste rimasero relativamente precarie; soltanto a partire dal IX secolo a.C., sotto i regni di Assurnasirpal II (883-859 a.C.) e Salmanassar III (858-824 a.C.), prese forma un vero e proprio Impero assiro, organizzato come una potente macchina bellica capace di assoggettare i popoli dell'intera Mesopotamia, della Siria, della Fenicia e della Palestina (nell'VIII-VII secolo a.C.) e persino dell'Egitto (sottomesso nel 671 a.C.). Come già era accaduto ai primi conquistatori della Mesopotamia, gli Assiri non cancellarono le culture precedenti, ma ne assorbirono molti tratti, relativi in particolare alla lingua (parlavano e scrivevano in accadico-babilonese), alla legislazione (ebbero codici di leggi simili a quelli babilonesi) e ai racconti mitici o letterari (come l'Epopea di Gilgamesh, da loro trascritta e tramandata). ### La Porta di Ishtar, entrare a Babilonia A partire dal 1930, presso il Pergamonmuseum di Berlino è stata ricostruita, con i reperti originali provenienti dagli scavi condotti nel 1912-1915, la facciata della Porta di Ishtar, uno degli otto accessi monumentali che si aprivano nella doppia cinta muraria dell'antica Babilonia. Eretta nel 575 a.C. circa per volontà del re Nabucodonosor II, prende il nome dalla dea Ishtar, che sovrintende alle sfere dell'amore, della fertilità e della guerra. A colpire lo sguardo dell'osservatore, oltre all'imponenza della costruzione (alta 14 metri e larga 10), è la splendida copertura in mattonelle invetriate blu da cui si stagliano, in rilievo, mattonelle colorate raffiguranti animali reali e fantastici, simbolicamente posti a difesa della città. Fra di essi vi è il leone, emblema di Ishtar, che si ritrova anche lungo la via processionale che passa attraverso la porta e che conduceva alla ziqqurat di Marduk. ### Dall'apogeo al crollo Raggiunto il culmine dell'espansione, gli Assiri vissero il periodo del loro massimo splendore sotto il re Assurbanipal, chiamato dai Greci Sardanapalo (668-circa 630 a.C.), un sovrano colto che legò il proprio nome alla fioritura degli studi e alla più alta produzione artistica assira. Nella nuova capitale posta sull'alto corso del Tigri, Nìnive (nell'odierno Iraq), Assurbanipal fondò una straordinaria biblioteca, in cui raccolse decine di migliaia di tavolette d'argilla contenenti le opere letterarie e religiose dell'epoca. La potenza assira, basata su una politica di deportazioni e di sterminio ai danni delle popolazioni conquistate, produsse però una serie di rivolte, dall'Egitto alla Mesopotamia, che finirono per travolgerla. I Babilonesi, alleati con i Medi, un popolo degli altopiani iranici, attaccarono e distrussero Ninive: era il 612 a.C. e l'impero assiro crollò definitivamente. ### L'Impero neobabilonese La caduta repentina della potenza assira liberò dall'oppressione le città della Mesopotamia. Babilonia ebbe così modo di vivere una seconda stagione di ricchezza e di espansione, specialmente sotto il lungo regno di Nabucodonosor II (604-562 a.C.), che si spinse fino al Mediterraneo, conquistando la Siria, le città della costa fenicia e la Palestina, con Gerusalemme. Fu il cosiddetto Impero neobabilonese, destinato a vita breve perché, dopo la morte di Nabucodonosor, le contese dinastiche e le ribellioni ne provocarono rapidamente la disgregazione. Nel 539 a.C. Babilonia stessa cadde nelle mani della nuova potenza emergente, i Persiani, sotto i quali la storia della Mesopotamia si avviava a prendere una direzione nuova.