Civiltà Sumera: Storia e Caratteristiche PDF
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Questo documento presenta un'introduzione alla civiltà dei Sumeri, descrivendo le loro origini, le città-stato e le attività principali legate all'agricoltura e all'allevamento. La gestione delle acque, attraverso opere idrauliche, era fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo della comunità.
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DOVE E QUANDO Non abbiamo notizie certe sulle origini dei Sumeri. Sappiamo però che a partire dal 4000 a.C. alcune popolazioni nomadi divennero sedentarie e costruirono i loro primi villaggi nella Mesopotamia meridionale, fra il Tigri e l’Eufrate, in una regione chiamata Sumer. Intorno al 3500 a.C....
DOVE E QUANDO Non abbiamo notizie certe sulle origini dei Sumeri. Sappiamo però che a partire dal 4000 a.C. alcune popolazioni nomadi divennero sedentarie e costruirono i loro primi villaggi nella Mesopotamia meridionale, fra il Tigri e l’Eufrate, in una regione chiamata Sumer. Intorno al 3500 a.C. alcuni villaggi si trasformarono in vere e proprie città: le più importanti furono Ur, Uruk, Nippur, Eridu e Lagash. La civiltà dei Sumeri si sviluppò attorno a queste città e durò fino al 2000 a.C., quando altri popoli occuparono la Mesopotamia e imposero un modo diverso di vivere e di organizzarsi. Città simili a piccoli Stati Per vivere insieme pacificamente e proteggersi dai pericoli, gli abitanti delle città sumere dovettero sviluppare un’ organizzazione avanzata: servivano regole che tutti rispettassero, cioè delle leggi; un capo che guidasse la popolazione, magari un re; territori da coltivare; mura di difesa che proteggessero la città. La costruzione delle mura, inoltre, richiedeva un lavoro di squadra ben coordinato. Ogni città si trasformò perciò in un piccolo Stato: era autonoma dalle altre, aveva leggi proprie, era governata da un re, aveva un suo territorio e lo difendeva. Per questi motivi gli storici e le storiche chiamano le città sumere città-stato. La parola Stato indica un territorio abitato da un popolo e la sua organizzazione, cioè le sue leggi, il tipo di governo... Le attività principali Nelle città-stato sumere la maggior parte della popolazione si dedicava all’agricoltura e all’allevamento, attività indispensabili per produrre cibo e altri beni essenziali per l’intera comunità. I contadini coltivavano i campi con zappe, falcetti e aratri. Grazie al loro lavoro, i Sumeri avevano a disposizione grano, orzo, ortaggi, legumi, datteri, fichi, oltre a lino e canapa, utili per realizzare tessuti. I pastori allevavano capre, pecore e bovini, da cui ricavavano latte, carne e pellame. Inoltre pecore e capre fornivano lana per confezionare vestiti e coperte, mentre i bovini venivano usati per trainare gli aratri nei campi. Il controllo delle acque Ogni primavera il Tigri e l’Eufrate s’ingrossavano a causa dello scioglimento delle nevi e delle piogge abbondanti, uscivano dal loro letto e indondavano il terreno circostante. Per proteggere i campi dalla violenza delle inondazioni e per sfruttare al meglio le piene dei fiumi, i Sumeri realizzarono delle opere idrauliche.