Ripasso interattivo: Lo sputting PDF
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Summary
Questo documento, un riassunto di un documento più esteso, presenta un riepilogo dell'analisi della struttura narrativa, della fabula e dell'intreccio, delle sequenze e dello schema logico di un testo letterario. Contiene anche esempi pratici relativi alla struttura del racconto.
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## Ripasso interattivo: Lo sputting ### La struttura Di grande importanza sono i meccanismi tecnici che uno scrittore ha la possibilità di utilizzare per costruire un romanzo o un racconto ben riuscito. Seguire l'ordine cronologico dei fatti oppure alterare il loro succedersi consente di dare un'...
## Ripasso interattivo: Lo sputting ### La struttura Di grande importanza sono i meccanismi tecnici che uno scrittore ha la possibilità di utilizzare per costruire un romanzo o un racconto ben riuscito. Seguire l'ordine cronologico dei fatti oppure alterare il loro succedersi consente di dare un'impronta molto personale al proprio stile espressivo e quindi alla propria opera. ### La fabula e l'intreccio * **Fabula:** L'ordine naturale, cioè l'ordine logico-cronologico dei fatti. * **Intreccio:** L'autore può alterarlo, lavorando sull'ordine naturale. La fabula è dunque l'insieme degli eventi secondo la loro successione logico-temporale-causale (il "prima" e il "dopo"; prima le cause, poi le conseguenze). L'intreccio è la costruzione, il montaggio degli eventi secondo un ordine voluto dall'autore, che li organizza sulla base delle sue personali esigenze espressive. Grandi poemi del passato sono stati costruiti alterando il corso naturale degli eventi. Nell'Odissea di Omero, per esempio, gran parte delle peripezie di Ulisse viene narrata dallo stesso protagonista al re dei Feaci, Alcinoo, presso il quale l'eroe è giunto dopo aver perso la propria imbarcazione e i compagni di viaggio. Il breve testo che segue è narrato secondo un ordine logico e cronologico, cioè secondo la fabula: 1. Un pomeriggio Luigi ha preso la bicicletta per fare un giro in paese. 2. In piazza ha incontrato casualmente il suo amico Luca. 3. Non si vedevano da tempo e si sono quindi raccontati le loro ultime vicende di vita. 4. Prima di lasciarsi si sono dati appuntamento per la sera in pizzeria. 5. I due amici trascorrono in pizzeria una piacevole serata. La successione degli avvenimenti narrati sopra può essere alterata, creando uno o più intrecci, come negli esempi seguenti: #### Intreccio 1 1. dopo aver preso la bicicletta per fare un giro in paese. 2. Un pomeriggio Luigi ha incontrato casualmente in piazza il suo amico Luca. 3. Non si vedevano da tempo e si sono quindi raccontati le loro ultime vicende di vita. 4. Prima di lasciarsi si sono dati appuntamento per la sera in pizzeria. 5. I due amici trascorrono in pizzeria una piacevole serata. #### Intreccio 2 1. dopo aver deciso di prendere la bicicletta per fare un giro in paese. 2. Si erano incontrati casualmente nel pomeriggio nella piazza del paese, dove Luigi era giunto. 3. I due amici non si vedevano da tempo e si sono quindi raccontati le loro ultime vicende di vita. 4. Prima di lasciarsi si sono dati appuntamento per la sera in pizzeria. 5. Luigi e Luca trascorrono una piacevole serata in pizzeria. ### Le sequenze Dopo aver distinto tra fabula e intreccio, la successiva operazione nell'analisi del testo narrativo consiste nell'individuare le sequenze che lo compongono. Ogni racconto, infatti, procede attraverso il susseguirsi di parti, brevi o ampie, dotate di una loro autonomia logico-sintattica, che sviluppano per esteso un evento e offrono in maniera compiuta un'informazione, pur mantenendo la loro pienezza di significato solo in collegamento con l'intero racconto. Suddividere un testo in sequenze è un'operazione piuttosto soggettiva. Spesso una nuova sequenza inizia quando nel testo c'è un cambiamento: di tempo verbale, di luogo, di azione, di personaggi, di modalità narrative (per esempio, prima una descrizione e poi un dialogo). Possiamo avere vari tipi di sequenze, a seconda della funzione che esse svolgono: * **Sequenze narrative:** Le parti di testo che presentano le azioni, gli avvenimenti che costituiscono la storia. * **Sequenze descrittive:**le parti del racconto che hanno il compito di delineare un personaggio, di descrivere un ambiente, di introdurre il luogo nel quale si svolge la vicenda. * **Sequenze riflessive:**le parti del racconto che riportano ragionamenti, giudizi, opinioni, stati d'animo dei vari personaggi o dell'autore del racconto. * **Sequenze dialogiche:**le parti del racconto che propongono dialoghi tra i personaggi. A volte, una stessa sequenza può avere un carattere misto perché svolge varie funzioni: per esempio, può introdurre contemporaneamente descrizioni e riflessioni (sequenza descrittivo-riflessiva), oppure presentare dialoghi alternati alla narrazione di fatti (sequenza dialogico-narrativa). Nella fiaba che segue di Italo Calvino, vengono indicate le diverse sequenze, sia omogenee sia miste. Le sequenze che maggiormente contribuiscono alla costruzione del racconto e allo sviluppo degli eventi sono le **sequenze narrative** e, spesso, anche quelle **dialogiche**. Esse hanno un carattere **dinamico** poiché fanno procedere la storia. Gli altri tipi di sequenze hanno un carattere più **statico**, in quanto vi si descrivono ambienti e personaggi o si riflette su una determinata azione. ## Lo schema logico A livello generale, è possibile individuare un modello, o **schema logico**, al quale è riconducibile la maggior parte dei testi narrativi. In esso sono riconoscibili diverse "parti", dette **fasi narrative**: * **La situazione iniziale:** Ha la funzione di fornire il quadro generale della narrazione, descrivendone i luoghi, presentando i personaggi e fornendo le coordinate temporali. A volte è preceduta da un prologo che contiene l'antefatto della narrazione, cioè quello che è accaduto prima che la storia avesse inizio. * **La rottura dell'equilibrio iniziale:** L'evento inaspettato che rompe l'equilibrio iniziale, scatenando la catena delle peripezie di cui si compone la narrazione. * **L'evoluzione della vicenda:** L'argomento centrale della narrazione, che costituisce solitamente la maggior parte del testo, in cui si situano le vicende dei personaggi. * **La Spannung:** Il punto di massima tensione drammatica della narrazione, in cui si trova in genere un conflitto o un punto di svolta decisivo, superato il quale le vicende si avviano verso una ricomposizione dell'equilibrio. * **La ricomposizione dell'equilibrio:** La situazione che emerge superato il picco drammatico, quando la tensione va gradualmente sciogliendosi e la storia si avvia verso la conclusione. * **La situazione finale:** È il punto di conclusione della narrazione, può dare origine a un nuovo ordine. Un simile modello, che non esaurisce la gamma di possibilità disponibili per organizzare un testo narrativo, è rintracciabile in fiabe, racconti, romanzi popolari o d'avventura, ma anche in generi letterari più complessi. Nel brano seguente, ispirato alla favola di Esopo, trovi applicato lo schema logico descritto: ### Il tempo Un importante elemento di ogni testo narrativo è il **tempo**. È utile saper distinguere fra il **tempo della storia** (cioè la durata temporale degli eventi raccontati) e il **tempo del racconto** (cioè la lunghezza della narrazione). ### Il tempo della storia e il tempo del racconto * **Il tempo della storia** è l'arco temporale che occupano i fatti narrati, la loro durata reale. * **Il tempo del racconto** è l'arco temporale che occupano i fatti narrati, la loro durata reale. Qualsiasi storia disponga di questa duplicità temporale. Per esempio, molti anni di vita di un personaggio (tempo della storia) possono essere riassunti in poche righe (tempo del racconto): L'autore di un testo può scegliere se dilatare o sintetizzare il tempo della narrazione, ricorrendo alle seguenti modalità: la scena, la pausa, il sommario e l'ellissi. * **Nella scena** il tempo della storia e il tempo del racconto coincidono. Si tratta in prevalenza di **sequenze dialogiche**. * **Nella pausa** il tempo del racconto è maggiore di quello della storia, perché l'autore si sofferma a descrivere dettagli, a fare riflessioni oppure introduce delle digressioni, rallentando la velocità del racconto. Si tratta in prevalenza di **sequenze descrittive**. * **Nel sommario** il tempo del racconto è inferiore a quello della storia. L'autore presenta in modo sintetico alcune situazioni, dando spazio solo agli elementi essenziali e necessari perché la vicenda risulti chiara; la velocità della narrazione ne risulta aumentata. * **Nell'ellissi** il tempo del racconto è nullo, viene eliminato con poche parole o con salti cronologici; l'autore sottintende o sceglie di non trattare vicende che si svolgono anche in lunghi periodi di tempo, accelerando la narrazione. ### Il ritmo narrativo L'autore può dunque agire sul rapporto fra tempo della storia e tempo del racconto, ottenendo un certo effetto sul ritmo narrativo. Questo può essere: * **Veloce**, quando prevalgono sommari ed ellissi. * **Moderato**, quando prevalgono le scene. * **Lento**, quando prevalgono le pause. In un testo narrativo l'autore può "dosare" scene, pause, sommari ed ellissi, creando un ritmo alternato e variato, che coinvolge il lettore e tiene desta la sua attenzione. ### La distanza L'autore può inoltre scegliere quale distanza intercorre tra il momento della narrazione dei fatti e il tempo in cui essi accadono, secondo le seguenti modalità: la coincidenza, la massima distanza, la distanza precisa, la distanza alternata. * **La coincidenza**, quando il momento della narrazione corrisponde con quello in cui accadono gli avvenimenti narrati. Di solito questo avviene nella narrativa moderna e vede l'uso di tempi verbali come il presente e il passato prossimo, non comuni nei racconti della tradizione. * **La massima distanza**, quando l'autore frappone un lungo intervallo di tempo tra la narrazione e i fatti presentati; in questo caso spesso il tempo assume valore simbolico, configurando una dimensione atemporale. Nell'incipit, cioè nelle prime parole di un testo (dal latino incipere, "incominciare”), si trovano connettivi vaghi, come nelle fiabe: "Un tempo...", "C'era una volta...". * **La distanza precisa**, quando l'autore pone la narrazione in un momento lontano da quello in cui si svolgono le vicende, collocandole però in un tempo reale, individuabile dal lettore attraverso precisi connettivi temporali, date o riferimenti a eventi storici noti. Questo avviene di solito nei racconti o romanzi di genere storico. * **La distanza alternata**, soprattutto nei romanzi del Novecento, quando l'autore varia la distanza, passando repentinamente da fatti posti a notevole distanza a fatti coincidenti con il momento della narrazione. ### Lo spazio Le vicende presentate in un testo narrativo sono sempre inserite in uno spazio nel quale agiscono i personaggi e che l'autore crea mediante diverse modalità descrittive. Lo spazio, quindi, costituisce un importante elemento nell'analisi del testo. ### Lo spazio e le sue rappresentazioni Sulla base di come viene rappresentato, lo spazio può essere: * **Reale**, se contiene indicazioni di precisi luoghi geografici, con le loro vere caratteristiche. * **Verosimile**, se, pur non essendo collocato in un'area geografica specifica, presenta elementi realistici, che potrebbero esistere nella realtà. * **Fantastico**, se la descrizione del narratore supera o contraddice la realtà. Inoltre, gli ambienti in cui si svolge la vicenda possono essere classificati in due gruppi: * **Esterni**, cioè ambienti aperti, come città, campagne, spiagge o monti. * **Interni**, cioè ambienti chiusi, come case, scuole e uffici. ### Le funzioni dello spazio In base alle esigenze narrative, lo spazio può assumere varie funzioni. Per esempio, esso può fungere da: * **Sfondo agli eventi della vicenda.** Lo spazio costituisce quasi il fondale, la scena teatrale in cui si muovono i personaggi, come avviene spesso nei romanzi di avventura. * **Specchio dei sentimenti, degli stati d'animo dei personaggi.** Lo spazio suggerisce l'atmosfera di una vicenda e si carica delle emozioni o del carattere dei personaggi, come succede spesso nei romanzi epistolari o psicologici. * **Simbolo di un concetto, di un'idea, di un ideale.** Per esempio, lo spazio chiuso può rappresentare la costrizione, ma anche la sicurezza; lo spazio aperto può simboleggiare la libertà, ma anche l'incertezza; i paesaggi assolati possono essere associati alla gioia di vivere. Nel seguente esempio la sciara, roccia di colore nero, simboleggia l'esistenza oscura e arida del protagonista della novella, che non conosce la gioia degli affetti familiari, ma solo fatiche e difficoltà. ### La descrizione dello spazio Oltre alla varietà e alla funzione dei luoghi presentati in un testo, occorre prestare attenzione anche alle modalità utilizzate dall'autore per descrivere lo spazio. Si può avere: * **Una descrizione dettagliata, puntuale**, che rende lo spazio un elemento costitutivo, fondamentale del racconto. * **Una descrizione sommaria, sbrigativa**, che costituisce solo lo sfondo delle azioni dei personaggi. In entrambi i casi l'autore può procedere con un ordine preciso, sviluppando la descrizione in diverse modalità: * **Dal particolare al generale.** L'attenzione è focalizzata dapprima su un elemento e si amplia poi all'ambiente circostante. * **Dal generale al particolare.** Dopo la presentazione di un ampio quadro si scende ai singoli dettagli. * **In senso circolare.** Dato uno dei due modi in precedenza presentati, la descrizione si chiude tornando all'elemento iniziale. La descrizione può risultare: * **Oggettiva**, se presenta gli spazi nel modo più obiettivo possibile, senza valutazioni o sensazioni personali, talora solo con indicazioni quantitative e geografiche. * **Soggettiva**, se i luoghi appaiono carichi di emozioni, animati dalle sensazioni dei personaggi. ### I personaggi L'analisi dei personaggi è un aspetto centrale della riflessione su un testo narrativo. Da qui l'esigenza di mettere a fuoco sia il modo in cui vengono presentati, sia come vengono caratterizzati, sia, infine, il ruolo da loro svolto nell'economia del testo. ### La presentazione dei personaggi Un personaggio può entrare nel racconto in diversi modi. Vediamo come. * **Può essere presentato dal narratore**, che ne delinea un ritratto fisico e psicologico. * **Può essere introdotto da un altro personaggio**, il quale lo presenta esprimendo il proprio punto di vista. * **Può presentarsi da sé**, con tono confidenziale, usando la prima persona. * **Può essere presentato con tecnica mista**, cioè sia dal narratore, sia dagli altri personaggi, sia da sé stesso. * **Può essere presentato indirettamente**, sulla base delle azioni che svolge, dei pensieri che elabora, dei giudizi che esprime. In questo caso è il lettore a dover ricostruire il quadro complessivo del personaggio. ### La caratterizzazione dei personaggi Nel costruire un personaggio, l'autore si preoccupa di delinearne la personalità, facendo emergere tutti quegli elementi che contribuiscono a renderlo credibile, funzionale alla storia, interessante per chi legge. Per analizzare un personaggio ne vanno considerate le caratteristiche fisiche, psicologiche, sociali e culturali. Vediamole in concreto con alcuni esempi. * **Le caratteristiche fisiche** servono a dare letteralmente "corpo" a un personaggio, mettendo il lettore nella condizione di poterlo visualizzare. * **Le caratteristiche psicologiche** ci restituiscono un ritratto del temperamento e del carattere del personaggio. * **Le caratteristiche sociali** gettano luce sull'estrazione sociale di un personaggio e sugli elementi riconducibili al suo gruppo di appartenenza. * **Le caratteristiche culturali**, infine, mettono in evidenza il sistema di valori di un personaggio, la sua formazione intellettuale, la sua visione del mondo, le sue convinzioni. Da tutti questi elementi il lettore può ricostruire il ritratto completo di un personaggio, individuando ciò che lo caratterizza. Non sempre sono tutti presenti o vengono presentati contemporaneamente; anzi, soprattutto nella narrativa moderna, il carattere e la psicologia dei personaggi vengono via via approfonditi durante lo svolgersi della vicenda. Tuttavia, molto spesso, fin dal primo apparire di un personaggio il narratore tende a caratterizzarlo, nel senso che cerca di far trasparire qualche elemento fisico o psicologico che lo renda unico in tutta la vicenda, qualche elemento che già ne suggerisca il ruolo. ### Il sistema dei personaggi É importante anche mettere in evidenza le relazioni che si stabiliscono tra i personaggi: è infatti dai rapporti che intercorrono tra loro che si delineano ruoli e caratteri, amicizie e rivalità. Tali relazioni vanno a determinare il cosiddetto **sistema dei personaggi**. Nell'ambito di questo sistema si distinguono in primo luogo i **personaggi principali** e I **personaggi secondari**. * **I personaggi principali** sono coloro che reggono lo sviluppo della vicenda nelle sue trame più importanti. Fra loro si distingue il **protagonista**, colui che è presente in tutti i passaggi decisivi del racconto ed sempre al centro della storia. A volte, invece di un solo protagonista, è possibile trovare più personaggi sullo stesso piano d'importanza: in questo caso si parla di **comprimari**. * **I personaggi secondari** svolgono un ruolo di secondo piano, di contorno alle azioni dei protagonisti. A volte sono partecipi dei fatti principali, ma quando non hanno una loro specifica caratterizzazione si parla di **comparse**. Gli studiosi delle tecniche narrative hanno individuato un sistema di personaggi più articolato, che però si adatta con precisione solo alle forme di narrazione più tradizionali, come la fiaba. Nell'analisi di romanzi e racconti, pertanto, esso non va applicato in maniera rigida. Tale sistema prevede l'esistenza di: * **Un protagonista.** Di questa figura centrale abbiamo appena parlato. Qui aggiungeremo che è possibile anche chiamarlo eroe, positivo o negativo a seconda dei valori morali che incarna. * **Un antagonista.** È il personaggio che nella vicenda si oppone al protagonista, è il suo avversario; ha un ruolo importante nella rottura dell'equilibrio iniziale e quindi nello sviluppo della narrazione. Protagonista e antagonista si contendono un oggetto del desiderio, che può essere una persona, una cosa o un concetto astratto (il potere, la ricchezza, la giustizia). * **Un aiutante.** È colui che ha il compito di "aiutare” il protagonista, intervenendo nella vicenda al suo fianco. È possibile individuare più aiutanti, ma nell'analisi occorre distinguere dai falsi aiutanti, personaggi che per vari motivi tradiscono le aspettative del protagonista. * **Un oppositore.** Nella trama delle relazioni è il personaggio che contrasta anch' egli l'azione del protagonista, quindi si colloca al fianco dell'antagonista, finendo con l'essere un suo aiutante. ### Il narratore e il punto di vista Le vicende, il tempo, lo spazio e i personaggi sono gli elementi che più caratterizzano una narrazione. Un lettore attento, tuttavia, sa cogliere anche aspetti più tecnici, scelte più raffinate che un autore compie nello scrivere un racconto, come per esempio il rapporto tra narratore e narrazione. ### I vari tipi di narratore Innanzitutto, bisogna specificare che autore e narratore sono due entità distinte: * **L'autore** è la persona reale che scrive il testo narrativo. * **Il narratore**, invece, non è una persona reale, ma la "voce" all'interno del testo a cui l'autore affida il compito di narrare la storia. Fatta questa doverosa specificazione, a seconda del rapporto che esiste tra il narratore e i fatti narrati distinguiamo tra **narratore esterno** e **narratore interno**. * **Il narratore esterno** si ha quando la voce narrante non partecipa alla vicenda, ma presenta la storia in terza persona; viene chiamato **narratore extradiegetico**, ossia esterno alla diegèsi, il termine tecnico con cui si indica la narrazione. Si parla di **narratore esterno palese** quando il narratore esterno si affaccia talora nel testo e rivela esplicitamente la sua funzione, dando giudizi e commentando i fatti, come fa in qualche occasione Alessandro Manzoni nei Promessi sposi. Si parla di **narratore esterno occulto** quando il narratore esterno rimane sempre distaccato e lontano dai fatti, mirando all'oggettività, come nei romanzi del Naturalismo francese o del Verismo italiano (p. 169), per esempio nei Malavoglia di Giovanni Verga. * **Il narratore interno** si ha quando uno dei personaggi della storia narra in prima persona le vicende a cui prende parte o di cui è stato testimone (lo narrante). In questo caso si usa il termine tecnico di **narratore intradiegetico**, cioè interno, appartenente alla narrazione. La scelta operata dall'autore nell'introdurre il narratore interno o esterno non è casuale né indifferente: l'adozione di un narratore interno conferisce maggiore soggettività, maggior carica emotiva alla narrazione; il narratore esterno, invece, rende il testo più oggettivo, relativamente più distaccato dai suoi giudizi e dalle sue sensazioni. Diverso sarà quindi il coinvolgimento del lettore. Un altro artificio che l'autore può utilizzare è quello di introdurre un narratore (interno o esterno) di secondo grado, ossia una voce a cui il narratore principale (narratore di primo grado) affida la narrazione dei fatti. Ne troviamo due illustri esempi nell'epica classica. Nell'Eneide, Virgilio, cioè l'autore del poema, fa raccontare direttamente a Enea (narratore di secondo grado), durante un banchetto presso la reggia della regina Didone, le peripezie da lui vissute fino a quel momento e, successivamente, riprende la narrazione in terza persona (narratore di primo grado). Espediente analogo viene utilizzato da Omero nell'Odissea quando Odisseo, giunto presso i Feaci, racconta loro le sue avventure. ### Il punto di vista o focalizzazione A seconda del tipo di narratore e del suo grado di coinvolgimento rispetto alle vicende narrate, sarà diverso il punto di vista, o focalizzazione, cioè d'angolazione da cui vengono presentate le vicende. Il narratore, infatti, può essere paragonato a una cinepresa che di volta in volta riprende la realtà utilizzando diverse focalizzazioni. Distingueremo pertanto tra focalizzazione zero, interna, esterna, fissa e variabile. * **La focalizzazione zero** (o posizione non focalizzata) si ha quando l'ottica del narratore, che è esterno, è illimitata: egli conosce tutto e può vedere tutto, anche quello che i singoli personaggi non sanno. È un narratore onnisciente: sa tutto ciò che è avvenuto e avverrà nella storia, conosce i problemi, i luoghi, i sentimenti e i pensieri più intimi dei personaggi. Questa scelta permette al narratore di variare a suo piacimento la struttura del racconto, inserendo analessi e prolessi. È la modalità caratteristica dei grandi romanzi dell'Ottocento europeo e la troviamo ben evidente nel seguente testo di Johann Wolfgang Goethe: * **La focalizzazione interna** si ha quando il narratore, che può essere interno o esterno, adotta il punto di vista di un personaggio e conosce solo ciò che può sapere da quell'angolatura, quindi ha una conoscenza parziale dei fatti. Nell'esempio seguente un narratore interno narra in prima persona: * **La focalizzazione esterna** si ha quando il punto di vista è completamente esterno ai personaggi. Il narratore, che può essere interno o esterno, sembra sapere meno di quanto sappiano i personaggi: è simile a uno spettatore che assiste alla vicenda e registra fatti e dialoghi senza avere ulteriori informazioni. Questo tipo di focalizzazione evita analisi psicologiche e giudizi, conferendo al testo un tono neutro e oggettivo. Ne sono esempi molti romanzi del Verismo italiano e i romanzi polizieschi, in cui nascondere gli eventi serve a creare la suspense necessaria. * **La focalizzazione fissa**, quando il punto di vista rimane invariato per tutta la narrazione. Per esempio, nel Diario di Anna Frank il punto di vista è sempre quello di Anna, autrice del diario e protagonista. * **La focalizzazione variabile**, quando il narratore cambia il suo punto di vista mentre procede nel narrare si ha una focalizzazione variabile. Per esempio, nella Coscienza di Zeno, di Italo Svevo, si ha il punto di vista del dottor S. nella Prefazione e il punto di vista del protagonista, Zeno, nel resto del romanzo. ### La lingua e lo stile Per uno scrittore non è sufficiente avere buone idee narrative e saper costruire un intreccio accattivante: bisogna anche che sappia esprimere in maniera efficace, adeguata alle sue intenzioni, sfruttando tutte le potenzialità che la lingua offre. ### L'importanza della forma Come far parlare i personaggi, quali termini usare, come organizzare le frasi sono questioni tecniche che hanno un impatto decisivo sul risultato complessivo di una narrazione. L'articolazione delle scelte linguistiche e stilistiche diventa allora un altro passaggio delicato e importante dell'analisi testuale, da articolarsi secondo tre aspetti: * **I pensieri e le parole del personaggi.** * **I registri linguistici e le scelte lessicali.** * **La sintassi del testo.** ### I pensieri e le parole dei personaggi Per far parlare i personaggi ed esprimere i loro pensieri l'autore può scegliere tra diverse tecniche. * **Discorso diretto**, si ha quando vengono citati fedelmente le parole o i pensieri di un personaggio, così come sono stati pronunciati o pensati. Tali parole sono racchiuse tra virgolette o trattini, spesso introdotte da verbi dichiarativi (disse, esclamò, rispose...). * **Discorso indiretto**, Si ha quando il narratore riferisce le parole o i pensieri di un personaggio, introducendoli con un verbo dichiarativo e una congiunzione subordinante (disse che..., rispose che...). * **Discorso indiretto libero**, Si ha quando, senza far uso di verbi dichiarativi o di virgolette, si riportano i pensieri e le parole di un personaggio. In questo modo si evita la laboriosità delle continue proposizioni subordinate del discorso indiretto e le parole dei personaggi hanno una espressività più incisiva. * **Soliloquio o monologo interiore**, Si ha quando un personaggio parla da solo oppure con un interlocutore immaginario, a voce alta o mentalmente. * **Flusso di coscienza**, Si ha nel caso in cui i pensieri, i ricordi, le impressioni di un personaggio si susseguono secondo un flusso mentale ininterrotto, presentandosi nel loro libero e casuale fluire. Riguardo alla forma, il flusso di coscienza si caratterizza per mancanza di punteggiatura, per frasi incomplete o disordinate. ### I registri linguistici e le scelte lessicali Ogni contenuto narrativo richiede l'utilizzo di una forma particolare, l'assunzione di modalità espressive adatte a un personaggio, a un tipo d'ambiente, a un determinato fatto. Queste modalità espressive si chiamano **registri linguistici**. Possiamo avere vari registri: * **Registro aulico e solenne**, quando si ricorre a un lessico ricercato, ricco di vocaboli rari o arcaismi e il periodare è piuttosto elaborato e articolato. * **Registro formale**, quando si utilizza un lessico meditato, attento, e la sintassi è chiara e precisa. * **Registro medio**, quando l'espressività non è particolarmente studiata e la sintassi, pur corretta e fluente, non risulta molto accurata. * **Registro colloquiale**, quando ci si esprime con termini informali, tratti dal quotidiano per cui anche le strutture sintattiche risultano semplici o addirittura proprie del parlato . ### La sintassi del testo Il modo in cui un autore costruisce le singole frasi e le salda all'interno del periodo costituisce un aspetto fondamentale della sua espressività. Si parla di: * **Coordinazione o paratassi**, quando la sintassi è semplice e lineare, basata su periodi indipendenti, separati dalle virgole oppure legati da congiunzioni. È uno stile più concreto, che serve per descrizioni oggettive oppure per esprimere caratteri e psicologie comuni. * **Subordinazione o ipotassi**, quando si tratta di una sintassi complessa, basata su periodi articolati, con una principale alla quale si collegano varie subordinate introdotte da congiunzioni subordinanti. Ne deriva un periodare ampio e strutturato, con possibili digressioni e variazioni. È lo stile proprio dell'espressione colta, letteraria, che impegna maggiormente anche il lettore.