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Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina Veterinaria

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bronchite infettiva malattia respiratoria virus biologia

Summary

Questa informazione dettagliata si concentra sulla malattia respiratoria acuta nota come bronchite infettiva, mettendo in luce le sue caratteristiche, l'eziologia, i polipeptidi virali e la classificazione dei ceppi. Fornisce anche informazioni sulla patogenicità e sulla replicazione virale. Include informazioni biologiche fondamentali .

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BRONCHITE INFETTIVA La Bronchite infettiva è una malattia respiratoria acuta ad elevata contagiosità. Rappresenta una continua minaccia a causa dell’elevata trasmissibilità e velocità di diffusione e della presenza di numerosi sierotipi di IBV. Malattia di notevole importanza economica per l’impatt...

BRONCHITE INFETTIVA La Bronchite infettiva è una malattia respiratoria acuta ad elevata contagiosità. Rappresenta una continua minaccia a causa dell’elevata trasmissibilità e velocità di diffusione e della presenza di numerosi sierotipi di IBV. Malattia di notevole importanza economica per l’impatto sulla produzione (carne ed uova). Le perdite economiche da IB di solito derivano dagli effetti sulle produzioni piuttosto che dalla mortalità. Nei broiler, però, la mortalità può assumere notevole importanza. Raggiunge il picco nelle ultime 2 settimane di vita (di solito a 5-6 settimane); la morte è di solito causata da infezioni batteriche secondarie; alcuni ceppi nefropatogeni possono causare una mortalità fino al 30% negli animali giovani. Nelle ovaiole IB determina calo dell’ovodeposizione dal 10 ad oltre il 50% e produzione di uova deformi o con guscio decolorato, che non ritorneranno ai livelli normali EZIOLOGIA Famiglia Coronaviridae Genere Coronavirus (gruppo antigenico 3) Specie Virus della Bronchite infettiva (IBV) Recentemente alcuni Coronavirus del tacchino, strettamente correlati all’IBV, sono stati inseriti nel gruppo antigenico 3 Morfologia del virus Nucleocapside a simmetria elicoidale Virione pleomorfo: di solito sferico ( 80-200 nm.) Envelope con proiezioni superficiali o peplomeri a forma di “petalo” (20 nm.), rappresentate dalla proteina S (sito di adsorbimento) Genoma: ssRNA a polarità positiva (formato da 27.600 nucleotidi) Polipeptidi virali Proteina N o nucleoproteina: circonda l’RNA formando il capside a simmetria elicoidale Proteina M o di matrice: è una proteina transmembrana che attraversa l’envelope più volte, ripiegandosi su se stessa; ha la funzione di legare il nucleocapside all’envelope durante l’assemblaggio; anticorpi diretti nei confronti di questa proteina sono neutralizzanti solo in presenza di complemento Proteina S: è composta da 2-3 copie di ognuna delle 2 glicoproteine S1 e S2; svolge la funzione di “sito di adsorbimento”, cioè aderisce ai recettori glicoproteici della membrana cellulare, condiziona la fusione dell’envelope con le membrane cellulari e la fusione delle membrane di cellule infette contigue; induce la formazione di anticorpi neutralizzanti Proteina E: è una piccola proteina di membrana associata all’envelope e che svolge un ruolo importante nella formazione della particella virale Classificazione dei ceppi Sierotipo: si identifica con reazioni sierologiche della proteina S (subunità S1) nei test di VN ed HI, oppure con ELISA (mAb) o sequenziamento nucleotidico Esistono circa 60 sierotipi con differenze antigeniche molto elevate, ma con patogenicità poco variabile (ad es. M41, Connecticut, AZ23/74, 793/B, D274, D1466, etc.) Patogenicità IBV replica a livello dell’apparato respiratorio, enterico, renale e nell’ovidutto Tutti i ceppi di IBV hanno affinità per l’apparato respiratorio La gravità della malattia viene influenzata da alcuni fattori gestionali (dieta e freddo) ed infezioni concomitanti (Mycoplasma synoviae ed Escherichia coli) Sierotipi respiratori classici: forma respiratoria (forma classica) Sierotipi nefropatogeni: forma respiratoria/forma renale (nefrite/nefrosi) Replicazione virale 1. Adsorbimento del virus ai recettori cellulari e fusione dell’envelope a livello della membrana citoplasmatica a pH neutro (mediato dalla S) 2. Rilascio dell’RNA genomico nel citoplasma 3. Traduzione primaria in una poliproteina che svolge la funzione di RNA polimerasi RNA dipendente 4. Sintesi di un RNA(-) di lunghezza genomica, ad opera della RNA polimerasi RNA dipendente, che funge da stampo per la sintesi di 6 mRNA di lunghezza subgenomica e l’RNA(+) progenie 5. Traduzione secondaria degli RNA subgenomici in proteine virali 6. Maturazione e assemblaggio delle proteine virali a livello del reticolo endoplasmatico 7. Formazione dei virioni per “budding” a livello della membrana del reticolo endoplasmatico 8. Il meccanismo del rilascio delle particelle virali dalla cellula è sconosciuto Sensibilità ad agenti fisico-chimici IBV viene inattivato dopo 15’ a 56°C e dopo 90’ a 45°C; si conserva per anni a –30°C o in forma liofilizzata; è sensibile ad etere e cloroformio, b-propiolattone (non altera la proprietà emoagglutinante) e formalina; la stabilità al pH dal ceppo Nell’ambiente sopravvive fino a 12 giorni in primavera e a 56 giorni in inverno PATOGENESI ED EPIDEMIOLOGIA Patogenesi 1. Replicazione primaria a livello respiratorio (trachea o sacchi aerei ?). La penetrazione del virus avviene per viropessi prima nelle cellule epiteliali ciliate, poi nelle cellule secernenti. Nell’apparato respiratorio il virus è titolabile per 5-7 gg. p.i. Dopo 49 gg. non è più rilevabile nei tessuti respiratori. Altro sito di replicazione primaria è l’apparato digerente 2. Viremia entro 1-2 gg. p.i. 3. Replicazione secondaria nelle cellule epiteliali dei dotti e dei tubuli renali (nefrite-nefrosi); nelle cellule epiteliali dell’ovidutto (danno funzionale forse di origine ormonale); borsa di Fabrizio ed altri organi (escluso cervello) Se IBV colpisce pulcini femmine entro le 2 settimane di vita determina casi di sterilità in una percentuale limitata di animali. Raggiunta l’età adulta questi soggetti, pur presentando i caratteri sessuali secondari, non depongono Se IBV colpisce galline adulte determina pesanti cali di deposizione (fino al 50%), che non verranno più completamente recuperati, e caratteristiche alterazioni delle uova (guscio irregolare e rugoso ed albume acquoso) L’infezione precoce dei pulcini provoca danni funzionali all’ovidutto immaturo per alterazioni anatomiche permanenti (simili all’atrofia fisiologica dell’ovidutto dx) Dal 5° all’11° gg. p.i., a causa della presenza del virus, si verifica nella parete dell’ovidutto infiltrazione linfocitaria ed edema Dopo il 22° gg. p.i., a causa di un’ipoplasia, il lume dell’ovidutto si presenta particolarmente piccolo e non funzionale in una o più porzioni Tra le aree ipoplastiche l’ovidutto è funzionale, e le secrezioni ghiandolari causano la formazione di cisti, visibili macroscopicamente dopo 6 settimane p.i. Incidenza e Distribuzione Distribuzione mondiale Epidemie di IB si verificano frequentemente anche in gruppi vaccinati, perché causate da ceppi differenti da quello vaccinale Spettro d’ospite Il pollo è considerato il solo volatile che può infettarsi naturalmente con IBV ed in cui il virus determina la malattia. Sono sensibili polli di tutte le età, ma la malattia è più grave nei pulcini Coronavirus, geneticamente molto simili ad IBV, sono stati isolati anche da fagiani e tacchini Trasmissione e Diffusione IBV si trasmette per via orizzontale sia per contatto diretto sia per contatto indiretto IBV viene escreto nelle secrezioni ed escrezioni respiratorie e nelle feci per lunghi periodi di tempo IBV si diffonde molto rapidamente, ad es. comparsa dei sintomi in animali sensibili presenti nello stesso locale entro 48 ore Periodo di incubazione 18-36 h a seconda della dose e della via di somministrazione SINTOMATOLOGIA Nei pulcini si osservano: dispnea, respirazione affannosa, tosse, starnuti, rantoli tracheali, scolo nasale, testa gonfia, congiuntivite, sinusite, depressione, tendenza ad accalcarsi, riduzione del consumo di mangime, calo dell’incremento ponderale Nei pulcini dopo le 6 settimane di vita e negli adulti si osservano: sintomi respiratori simili a quelli dei pulcini (raro lo scolo nasale); la malattia può anche passare inosservata. L’infezione con ceppi nefrotropi si manifesta con una prima fase respiratoria seguita da depressione, penne arruffate, feci acquose (lettiera bagnata), sete intensa, disidratazione Nelle galline ovaiole si osservano: sintomi respiratori; calo dell’ovodeposizione notevole (compreso fra il 10 ed il 50%), che può ritornare agli stessi livelli pre-infezione dopo 6-8 settimane, ma spesso è irreversibile; produzione di uova, con gusci rugosi, pallidi e fragili, albume acquoso e ridotta schiudibilità Morbilità e Mortalità Morbilità: 100% Mortalità: 25% e più in animali al di sotto delle 6 settimane di vita e trascurabile in animali di oltre 6 settimane di vita La mortalità dipende da: virulenza del ceppo, età, stato immunitario, stress (freddo), infezioni batteriche secondarie, sesso, razza e stato di nutrizione (forma renale) Lesioni anatomo-patologiche Apparato respiratorio: presenza di essudato sieroso, catarrale o caseoso a livello di trachea, cavità nasali e seni; ispessimento e presenza di essudato caseoso giallastro nei sacchi aerei; tappo caseoso alla biforcazione della trachea o nei bronchi; piccole aree di polmonite intorno ai bronchi principali Apparato riproduttivo: follicoli congesti e presenza di tuorlo nella cavità addominale; atrofia dell’ovaio/ovidutto Apparato urinario: reni aumentati di volume, pallidi con tubuli ed ureteri distesi per la presenza di urati Lesioni isto-patologiche Trachea: edema, perdita delle ciglia, iperplasia epiteliale, infiltrazione di eterofili e linfociti, rigenerazione dell’epitelio entro 48 h Sacchi aerei: edema, desquamazione dell’epitelio, presenza di essudato fibrinoso, aumento degli eterofili, proliferazione fibroblastica, rigenerazione dell’epitelio Reni: nefrite interstiziale; degenerazione granulare, vacuolizzazione e desquamazione dell’epitelio tubulare ed infiltrazione di eterofili nell’interstizio negli stadi acuti; aree focali di necrosi e rigenerazione dell’epitelio tubulare; in alcuni casi atrofia, parziale o totale, dei reni e presenza di urati negli ureteri Ovidutto maturo: diminuzione di volume e perdita delle ciglia da parte delle cellule epiteliali; dilatazione delle ghiandole tubulari; infiltrazione di linfociti, cellule mononucleate, plasmacellule ed eterofili; edema e fibroplasia della mucosa IMMUNITÀ Immunità attiva L’immunità protettiva è dovuta ad anticorpi diretti nei confronti della proteina S1 ed anticorpi presenti nelle secrezioni nasali (ghiandola di Harder) La protezione del tratto respiratorio è osservabile 3-4 settimane p.i. o dopo la vaccinazione Ruolo dell’immunità cellulo-mediata importante, ma non completamente chiaro Immunità passiva È protettiva al massimo per 1 settimana dopo la schiusa DIAGNOSI Campioni: tamponi tracheali e tamponi cloacali; trachea, feci, tonsille cecali, polmoni, reni ed ovidutto; “polli sentinella” per 1 settimana Rilievo diretto: 1) Immunofluorescenza con sieri policlonali IBV-specifici o con mAb su sezioni o raschiato della mucosa tracheale; 2) Immunoperossidasi con sieri policlonali IBV-specifici o con mAb su sezioni o raschiato della mucosa tracheale; 3) PCR Isolamento del virus: 1) uova embrionate: inoculazione nella cavità allantoidea di uova embrionate di 10-11 gg. d’età. Al 1° passaggio il 10% degli embrioni presenta nanismo e mortalità, al 10° passaggio l’80%; le lesioni macroscopiche dell’embrione sono: accartocciamento, nanismo, rachitismo, amnios ispessito ed aderente all’embrione, sacco vitellino raggrinzito, persistenza del mesonefro contenente urati; le lesioni microscopiche dell’embrione sono: congestione ed infiltrazione cellulare a livello polmonare, con essudato sieroso nei bronchi; congestione con manicotti perivascolari e necrosi del fegato; nefrite interstiziale con edema e dilatazione dei tubuli prossimali, con stampi fibrinosi; membrane corionallantoidea ed amniotica edematose; 2) colture cellulari: colture primarie di rene di embrione di pollo (CEK), di rene di pollo (CK) e di fegato di embrione di pollo (CEL). L’effetto citopatico consiste nella formazione di sincizi (20-40 nuclei), con vacuolizzazione e picnosi dei nuclei. I sincizi diventano rotondeggianti e si staccano dal monostrato; colture d’organo: colture di anelli tracheali di pollo o di embrione di pollo (TOC). Ciliostasi dopo 3-4 giorni p.i. Identificazione del virus: 1) Microscopia elettronica; 2) Immunodiffusione; 3) Immunofluorescenza; 4) Immunoperossidasi; 5) Inibizione dell’emoagglutinazione; 6) Virus-neutralizzazione; 7) ELISA; 8) PCR Sierologia: è complicata dalla presenza di numerosi sierotipi e varianti antigeniche; impiegata per monitorare la risposta vaccinale e l’aumento del titolo anticorpale p.i.; 1) Inibizione dell’Emoagglutinazione; 2) Immunofluorescenza; 3) Virus-neutralizzazione; 4) ELISA (con mAb) Diagnosi differenziale: Malattia di Newcastle; Laringotracheite infettiva; Corizza infettiva; EDS ‘76 PREVENZIONE E CONTROLLO Profilassi diretta Dà poche garanzie di riuscita a causa della grande velocità e facilità di diffusione per via aerogena e l’elevatissima contagiosità Vaccinazione Modalità di somministrazione  Vaccinazione individuale: oculare - intratracheale - intranasale (laboriosa).  Vaccinazione di massa: spray - aerosol (pericolosa) - idrovaccinazione (inattivazione antigene)  1a vaccinazione: ( vaccino vivo attenuato) 1 gg. di vita o 2 settimane (più frequente). Sfrutta la risposta immunitaria della ghiandola di Harder  Richiami: ( vaccino inattivato) 7-12 o 16-18 settimane di vita e al picco della deposizione I VACCINI ANTI-IB SIA VIVI SIA INATTIVATI SONO SPESSO ASSOCIATI CON VACCINI ANTI-ND PERCHÉ PERMETTONO L’INSTAURARSI DI UN’OTTIMA IMMUNITÀ VERSO AMBEDUE GLI ANTIGENI

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