Business Innovation e Strategie di Marketing Digitale PDF

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RockStarPoisson8248

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Alma Università Umanità

2022

Prof.ssa Piva Maria Laura

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marketing digitale business innovation strategie di marketing globalizzazione

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These lecture notes from Alma Universitas Umanità cover business innovation, digital marketing strategies, and internationalization. They discuss cultural considerations and communication strategies.

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Business innovation e strategie di marketing digitale PROF.SSA PIVA MARIA LAURA ANNO ACCADEMICO 2022/2023 LA CULTURA RIPRODUCE SE STESSA - OMEOSTASI NOI e LORO Nessun gruppo può scappare dal...

Business innovation e strategie di marketing digitale PROF.SSA PIVA MARIA LAURA ANNO ACCADEMICO 2022/2023 LA CULTURA RIPRODUCE SE STESSA - OMEOSTASI NOI e LORO Nessun gruppo può scappare dalla cultura. Il concetto di NOI e LORO è un chiaro sintomo di come noi si abbia interiorizzato la cultura e di come questa ci identifichi come appartenenti o meno ad un gruppo. LA CULTURA IDENTIFICA E AGGREGA La nostra programmazione mentale, l’insieme dei simboli, dei rituali e degli eroi della nostra cultura, influenzano non solo le pratiche ma anche il nostro CERCHIO DELLA MORALITÀ. Proprio a causa di questo, saremo più o meno fieri o felici dei nostri comportamenti, riterremo più o meno giusti i nostri modi di agire, esattamente come saremo più o meno a disagio per i nostri fallimenti. La moralità derivante dalla nostra cultura influenza il cuore del nostro pattern: INFLUENZA I NOSTRI VALORI. La filosofia, la spiritualità e la religione sono anch’essi dei mezzi attraverso cui la nostra differenza di buono o di sbagliato si colloca nella nostra cultura. Come esseri umani negoziamo costantemente il nostro concetto di moralità e proprio per questo abbiamo bisogno di sentirci parte di un gruppo, di avere un senso di appartenenza che ci faccia sentire nella nostra confort zone. “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” “Ama il tuo vicino come te stesso” Sono dei dogmi che si imparano dalla religione ma che, volente o nolente sentiamo di aver interiorizzato. ATTENZIONE: Alcune culture hanno la tendenza a considerare l’intera umanità come parte aggregata di una singola unità morale. I livelli della cultura Quanti livelli culturali abbiamo? 1. Individuale: La cultura di un singolo individuo, influenzata ed influenzabile dalla cultura sociale e quella organizzativa. 2. Organizzativa: Insieme di idee condivise, implicite e assunte all’interno di un gruppo, che determina il modo in cui il gruppo percepisce, valuta e reagisce all’ambiente esterno. 3. Sociale: Insieme di convinzioni e valori relativi a ciò che è auspicabile o meno all’interno di una comunità di persone e in una serie di consuetudini formali e informali che sostengono tali valori. La cultura è una forza persuasiva che influenza anche il comportamento individuale e organizzativo, non solo quello nazionale. La cultura aziendale viene quindi a definirsi come un sottoinsieme della cultura sociale che influisce a sua volta sui valori e sull’etica degli individui. Sui loro atteggiamenti, sugli assunti di base e le aspettative. Quando un individuo si trova infatti all’interno di una cultura organizzativa, viene influenzato dalla stessa, dando inizio a determinate ed interessanti dinamiche interculturali. ATTENZIONE! Prima di parlare di cosa sia una cultura e come la si possa identificare bisogna tener conto di alcuni piccoli nodi cruciali: ETNOCENTRISMO INFLUENZA DEL CONTESTO PARADOSSI CULTURALI Etnocentrismo L’etnocentrismo viene definito come la convinzione che la cultura, la lingua e i comportamenti del proprio paese nativo siano superiori a quelli di tutti gli altri. Questo porta a voler non solo emettere un giudizio negativo o positivo su di una determinata cultura partendo da una chiave di lettura già impostata ma rischia di eliminare la diversità rendendo ogni possibile visione alternativa impossibile o difficile da perseguire. Influenza del contesto Possiamo distinguere due tipologie di influenze del contesto: Alta e Bassa Le popolazioni appartenenti a culture con alta influenza del contesto sono quelle culture che nella comunicazione e nella percezione dei significati si riferiscono a segnali deboli, situazionali e non verbali. Elementi non verbali, relativi alla posizione ufficiale di un individuo, al suo status o alle relazioni familiari, trasmettono messaggi più efficaci di quanto non facciano le parole. ex. MEISHI KOUKAN: l’etichetta giapponese dei biglietti da visita. 1. I biglietti da visita dovrebbero avere un fronte-retro con le indicazioni in lingua giapponese e in inglese, in modo da mostrare rispetto per l’interlocutore e contribuire a costruire un rapporto di fiducia; 2. Dovrebbero essere riposti in una scatola e non essere sgualciti; le condizioni del nostro biglietto da visita dicono molto sulla modalità con cui intendiamo condurre il nostro business; 3. Assicurarsi che il lato in lingua giapponese sia rivolto sul fronte in modo che chi lo riceve possa leggerlo; 4. È consigliato stare in piedi quando ci si scambia i biglietti da visita e tenere il biglietto con entrambe le mani, porgendo individualmente ad ogni singolo partecipante all’incontro e accennando un lieve inchino; 5. Mai distribuire i propri biglietti da visita come fossero carte da gioco: è come se si mostrasse di non avere alcuna stima dell’azienda che si rappresenta! 6. Quando si riceve un biglietto da visita da un giapponese, è bene accettarlo con entrambe le mani e studiarne attentamente il contenuto, evitando di coprire con le dita il nome della persona; 7. Se si ricevono più biglietti da visita da persone diverse ma facenti parte della stessa azienda e reparto, spesso è possibile stabilire chi è più anziano dal numero dei titoli riportati e di conseguenza posizionarli sul tavolo in ordine gerarchico; 8. Non piegare e non scrivere sul biglietto da visita ricevuto in presenza del nostro interlocutore: per l’alta concezione che i giapponesi hanno dell’onore sarebbe come scrivergli sulla faccia! Se si ha qualche appunto da annotare è meglio farlo su un tablet o su un taccuino (ma non con una penna rossa, usata per i biglietti funebri); 9. Una volta ricevuto il biglietto da visita, va messo in evidenza sul tavolo, evitando di riporlo nella tasca dei pantaloni o della giacca, perché i biglietti da visita sono considerati come un’estensione della persona e metterlo in tasca equivarrebbe ad una profonda mancanza di rispetto! Le culture a bassa influenza del contesto sono quelle culture in cui le parole, scritte e pronunciate, si assumono in buona parte il compito di trasmettere i significati condivisi. Nell’ambito di culture ad alta influenza del contesto si ha la tendenza a prendere accordi basandosi sulla parola o sulla stretta di mano, mentre in quelle a bassa influenza del contesto sono le parole e le firme sui contratti ad avere valore legale. Paradosso culturale Per paradosso culturale si intende l’eccezione che conferma la regola. Gli individui, infatti, non sempre si inseriscono all’interno dello schema culturale atteso. Non appena si scivola nella trappola che porta a credere che tutti siano fatti in un certo modo si incorre all’interno di uno stereotipo. La strategia di comunicazione internazionale L’esigenza di pianificare le azioni promozionali La comunicazione è un fattore determinante per avere successo nei mercati internazionali. Tutti gli sforzi fatti rischiano infatti di venire vanificati se l’impresa non è in grado di attuare una buona strategia di comunicazione e promozione. Molte sono le imprese che rinunciano a impostare in modo corretto tale attività ma bisogna ricordarsi che nella maggior parte dei casi, ciò che non si comunica non si vende. Le azioni di comunicazione si caratterizzano per una varietà molto ampia di strumenti che si diversificano per finalità, efficacia, costi e destinatari. Per questo motivo è molto importante fare una pianificazione dei vari strumenti per attivarli in modo corretto e coordinato fra loro, rendendoli coerenti con il marketing mix. SENZA PIANIFICAZIONE E SENZA COORDINAMENTO OGNI I N I Z I AT I VA R I S C H I A D I P R O D U R R E U N ’ E F F I CAC I A INFERIORE ALLE POTENZIALITÀ, DIVENTANDO UNO SPRECO. La pianificazione delle attività di comunicazione La pianificazione si articola delle seguenti fasi: 1. Identificazione del target; 2. Definizione degli obiettivi; 3. Elaborazione del messaggio; 4. Scelta dei canali e relativi strumenti da utilizzare; 5. Assegnazione del budget totale da destinare alla comunicazione; 6. Definizione del mix promozionale, o mix della comunicazione; 7. Rilevazione e misurazione dei risultati. Esistono numerose forme di comunicazione attuabili nei mercati internazionali, ciascuna delle quali deve essere adattata alla cultura e alle tradizioni locali. Gli strumenti attuabili possono essere classificati in quattro distinte categorie: Pubblicità; Promozione e vendite; Propaganda e relazioni pubbliche; Vendita promozionale. Gli ostacoli e i limiti della comunicazione internazionale Lingua: attenzione al modo in cui la traduzione di slogan e messaggi risulta efficace; Cultura e tradizioni locali: incidono sulle scelte dei consumatori; Normative: in alcuni paesi sono in vigore normative ad hoc; Concorrenza: condiziona le regole della comunicazione; Costi: le diverse forme di comunicazione comportano costi molto differenti tra loro: Strumenti della comunicazione La Pubblicità DEF. Qualsiasi forma di presentazione e promozione impersonale di idee, beni o servizi da parte di un promotore ben identificato, effettuata a titolo oneroso. Il carattere sociologico, antropologico e psicologico della pubblicità la rende sensibile alle diversità culturali, sociali e religiose in aggiunta a quelle linguistiche già esistenti fra i vari paesi. Occorre tenere conto delle caratteristiche dei gruppi linguistici e sociali con i relativi valori e disvalori, dei meccanismi percettivi, motivazionali e psico-sociali. Il pericolo si palesa nel rischio che i messaggi possano essere decifrati in maniera errata, per cui tradurre in maniera letteraria il messaggio pubblicitario è la prima regola da non seguire. La scelta dei media nei mercati esteri dipende molto dalla disponibilità e dal costo di questi ultimi, insieme alla compatibilità con il target individuato. La televisione può avere una minore diffusione a causa dei bassi redditi, e l’analfabetismo può rendere meno efficace la copertura attraverso la stampa. Il web, le riviste specializzate, la televisione, le affissioni, la radio, i giornali e i periodici possono essere più o meno idonei in base al tipo di prodotto offerto. L’investimento in comunicazione si giustifica soprattutto in presenza delle seguenti condizioni relative al mercato obiettivo: Esistenza di una strategia di penetrazione a lungo termine; Obiettivi di elevati volumi di vendite; Presenza di infrastrutture pubblicitarie efficienti; Strategia di comunicazione coerente con la strategia di penetrazione a livello distributivo. La pubblicità La televisione É fra i media più potenti ed utilizzati per arrivare al consumatore finale. Ha costi molto elevati ma visto il numero di soggetti raggiungivili, il costo per contatto è relativamente più basso. Stampa quotidiana e periodica Ha la peculiarità di essere esaustiva e permette di selezionale meglio il target, permettendo di arrivare anche a selezionare giornali specializzati ed altamente categorizzati. La pubblicità La radio Richiede un’approfondita conoscenza delle reti, ma la radio anche in passato ha dimostrato di essere uno s t r u m e n t o p o t e n t i s s i m o, proprio come nell’incidente della guerra dei mondi. La pubblicità Affissioni e outdoor advertising A partire dalla tradizionale cartellonista l’outdoor advertising si è trasformata negli anni quasi in una forma d’arte e di intrattenimento, che spesso riesce persino a discostarsi dal prodotto pubblicizzato. Questo tipo di pubblicità viene speso utilizzato per stimolare la curiosità del consumatore e cerca molte volte di raggiungere il più alto numero di persone puntando ad una altissima cassa di risonanza. L’outdoor advertising è spesso anche il preludio al marketing di rottura, come successo per la sponsorizzazione del telefilm Blindspot. La pubblicità Internet e i social media I social media ed internet hanno completamente stravolto il mondo della pubblicità arrivando a trasformare in qualcosa di certo l’incertezza che prima permeava il marketing. Attraverso i social si ha infatti la certezza della precisa targhettizzazione. Attraverso le scelte costanti che i consumatori fanno sui social e in internet, sono i consumatori stessi ad aiutare il marketing a trovare il target principale a cui riferirsi. Ogni scelta, dalla più insignificante fino alle informazioni esplicitate al momento dell’iscrizione, permettono al social di assicurare al suo cliente di riferimento non solo di raggiungere il proprio obiettivo, ma anche di riuscire a quantificarne l’investimento dedicato. La Strumenti della comunicazione vendite Promozioni vendite Le tipologie di promozione sono numerose e in continua evoluzione. Si può individuare una distinzione fra quattro gruppi: Promozione di convenienza; Omaggi e campioni; Programmi a premio; Concorsi a estrazione. La promozione vendite Promozione di convenienza Fanno leva sulla riduzione temporanea del prezzo o su offerte più ricche a parità di prezzo, come incentivo all’acquisto e possono riguardare: Prezzi speciali, liquidazioni e saldi; Economy pack; Vendite abbinate, value pack, multipack, 3x2, 2x1 La promozione vendite Omaggi e campioni La promozione vendite Programmi a premio Le promozioni vendite Le restrizioni legali alle attività promozionali In Giappone le leggi per la tutela del consumatore limitano il valore delle riduzioni sul prezzo a un massimo del 10% del prezzo di vendita e comunque mai superiore a 100 yen al pezzo (0,85 dollari). In Messico le riduzioni sul prezzo e le offerte speciali devono essere approvate preventivamente da un’apposita agenzia governativa. In Germania, la legge sulla competizione sleale vieta il ricorso a buoni sconto, confezioni promozionali e omaggi in generale, a meno che l’azienda non applichi la stessa politica per tutti il corso dell’anno. Propaganda e relazioni pubbliche La propaganda e le relazioni pubbliche consistono in uno stimolo impersonale della domanda di un prodotto, di un servizio o di un settore di attività, ottenuto mediante la diffusione di informazioni rilevanti attraverso i vari mezzi di comunicazione, senza che ciò costituisca un onere diretto per il promotore. Gli obiettivi di questa tipologia di strumenti sono riconducibili alla costruzione di un’immagine aziendale che si rifletta favorevolmente sui propri prodotti, ma anche a contrastare possibilità resistenze di fronte a determinate categorie di prodotti suscettibili di critiche. Propaganda e relazioni pubbliche Relazione con i media Queste sono importanti perché trasmettono la maggiore credibilità dell’azienda. Il sistema più efficace è quello di avviare rapporti di collaborazione affidando loro delle pubblicità, il che assicura un’attenzione maggiore nel momento in cui l’azienda dovrà diffondere notizie riguardo se stessa. Propaganda e relazioni pubbliche Eventi, convegni e conferenze Propaganda e relazioni pubbliche Sponsorizzazioni e pubblicazioni editoriali La sponsorizzazione è il patrocinio o finanziamento da parte dell’impresa per eventi o personaggi di pubblico interesse con l’obiettivo di far conoscere o migliorare l’immagine aziendale. La principale differenza con le pubblicità è che a fronte di un costo certo, il ritorno non è certo ma è legato ai risultati dell’evento o del personaggio sponsorizzato. Le pubblicazioni editoriali invece sono come dei veri e propri periodici che trattano svariati argomenti di interesse generale ma con frequenti richiami all’azienda o al suo marchio. Propaganda e relazioni pubbliche Relazioni con la comunità La partecipazione alla vita sociale di una comunità rappresenta un modo per costruire una relazione positiva dell’impresa con il mercato. La partecipazione attiva ad interventi o convegni del settore, le iniziative a sostegno delle famiglie dei dipendenti, o verso le università, sono segni dell’impegno concreto dell’impresa verso il sociale. Verso certi mercati, soprattutto quelli emergenti, il ruolo delle relazioni pubbliche diventa essenziale per farsi accettare non solo dai clienti, ma anche dall’opinione pubblica. Propaganda e relazioni pubbliche Vendita basata sulle persone La vendita personale è costituita dalla presentazione verbale effettuata durante una conversazione con uno o più clienti potenziali. La forza vendita è efficace non solo per la conclusione di una transazione, ma anche perché è in capace di instaurare un rapporto a lungo termine con la clientela. Possiamo distinguere due tipologie di vendita personale: vendita business to business e business to consumers. Nelle vendite business to business instaurare un rapporto a lungo termine con il cliente è una parte essenziale della vendita. Le diversità culturali rendono opportuno utilizzare personale di vendita del paese target, o che sia fortemente preparato sulla cultura dello stesso. Forza vendite business to business Esempio pratico Pranzi e incontri in paesi come la Cina, la Russia o il Giappone, sono momenti regolati da precise caratteristiche di cui non si può ignorare le dinamiche. Evitare situazioni imbarazzanti o persino conflittuali è a volte più un problema di cultura che di educazione. In Cina per esempio, è ritenuto maleducato scomporre i cibi (come i ravioli che non andrebbero mai aperti), girare il pesce nel piatto o lasciare le bacchette nella ciotola. In Giappone è considerato maleducato non fare rumore quando si mangia il brodo e infilzare il cibo con le bacchette o lasciarlee conficcate nel piatto, in quanto indice di cattiva sorte. In Cina nel piatto va sempre lasciato un po’ di cibo, al contrario della nostra cultura italiana dove avanzare nel piatto può significare di non aver gradito la pietanza. Quando viene servito il tè in Cina si ringrazia facendo il Finger Tapping, gesto che per altre culture simboleggia di voler ancora da bere. In Russia la maggior parte degli accordi commerciali vengono conclusi alle terme e portare o dare regali è la consuetudine. Forza vendite business to consumer La gestione del brand a livello internazionale La strategia connessa al brand La strategia connessa al brand (branding), definisce la personalità e l’essenza di ciò che si vuole comunicare e trasmettere per rafforzare il posizionamento sul mercato. UN BRAND É UN INSIEME COMPOSTO DA UN NOME, UN LOGO E UN CONCETTO ASSOCIATI AD UN’IMPRESA, AD UN PRODOTTO O AD UNA LINEA DI PRODOTTI. La gestione del brand a livello internazionale Marchio standardizzato Una prima possibilità di branding consiste nel mantenere il marchio invariato ed adottarlo in tutti i paesi in cui l’azienda è presente. Questa opzione ha due diverse logiche: una è quella che considera il brand aziendale valido su tutti i mercati, l’altra è finalizzata ad enfatizzare l’origine locale di un prodotto sfruttandone la politica “made in”. Questo viene spesso identificato con il fenomeno di Country Branding, e riguarda paesi come Italia, Francia, USA, Giappone, Corea e Germania. Questo fenomeno è riassumibile nella capacità che ha la marca di costruire la fiducia del consumatore in base all’identità e all’immaginario della nazione di origine. La gestione del brand a livello internazionale Marchio globale Creare una marca globale significa ottenere vantaggi in termini di maggiore riconoscibilità, tuttavia l’approccio comporta il rischio di perdere i contatti con i mercati locali, creando una distanza fra l’impresa, talvolta connotata negativamente, in quanto multinazionale. Esempio lampante ne è la Nestlè. La gestione del brand a livello internazionale Marchio adattato personalizzato L’adattamento del brand o la costituzione di un brand ad hoc per un singolo paese consiste nell’ideare un marchio che risponda più possibile al mercato di riferimento. Esempio lampante è l’Algida. Algida è uno storico marchio del gelato italiano acquistato nel 1974 da Unilever. Il nome Algida deriva dal latino “algidus” ma l’Unilever attraverso una serie di acquisizioni di imprese produttrici di gelati in vari paesi ha creato una costellazione di marchi accomunati dall’unico logo Heart Brand, il cuore della Algida. Stesso brand ma aziende diverse quindi, dove il logo richiama un unico codice visuale, mentre i diversi nomi preservano le identità dei vari paesi. La gestione del brand a livello internazionale Marchio ibrido L’approccio ibrido si basa sul combinare standardizzazione ed adattamento. Di solito viene utilizzato per superare problemi legati alla legge, alla lingua o alla cultura del paese specifico. Questo è il caso per esempio di Burger King che in Australia ha dovuto prendere il nome di Hungry Jack’s, visto che il marchio Burger King era già stato registrato da un fast food locale. L’approccio globale è infatti sinonimo non tanto di un brand identico ovunque, quanto di una strategia complessiva globale. In questo caso si rendono possibili molteplici operazioni nella combinazione tra lo standardizzare o adattare il brand, come nello standardizzare o adattare la comunicazione. Marchio ibrido Brand name e pubblicità standardizzati Un unico nome e una unica pubblicità vengono utilizzati in diversi paesi. Di solito si utilizza per prodotti molto standardizzati come per esempio Disney, Coca Cola, Nike o Armani. Marchio ibrido Brand name standardizzato e pubblicità non standardizzata Il nome del brand in questo caso rimane uguale in modo da mantenere una brand-identity continua, ma la pubblicità è adattata alle diverse località. Esempio lampante sono Pepsi e Barilla. https://youtu.be/W7jkygJ_QNo https://youtu.be/YHn8Zg1XJ74?list=PLDXRIEkOHHPdaBmzKSJqmV38qQEd61jDA https://youtu.be/CyE7kTv5iGY?list=PLDXRIEkOHHPdaBmzKSJqmV38qQEd61jDA Il branding internazionale per Barilla - Il caso Barilla è presente in 125 paesi. Il pay-off adottato in Italia, “Dove c’è Barilla, c’è casa”, è stato modificato all’estero in “The Choise of Italy” per enfatizzare la provenienza dall’Italia. L’unica eccezione è in Australia dove viene mantenuta l’espressione Italiana, tradotta in “ Where is Barilla there is home”. La ragione è dovuta al fatto che una quota consistente della popolazione in Australia è di origine italiana e molto legata alle tradizioni del paese di origine. In Francia e in Germania, i primi paesi in cui Barilla si è sviluppata, la comunicazione ha puntato su uno stile raffinato ed elegante, sempre ricorrendo al concetto di italianità ma allo stesso tempo proponendo un’immagine di qualità. Nei paesi nordici, come Scandinavia e Norvegia, Barilla si propone come un’azienda tecnologica e attenta alla salute, ricorrendo ad app per smartphone e promuovendo maggiormente la pasta integrale. Negli USA la comunicazione Barilla è una combinazione delle precedenti: alla praticità e qualità pubblicizzate nei pesi europei viene associata l’enfasi sul Value for money, concetto a cui il consumatore americano è particolarmente sensibile. La strategia è quella di mantenere standardizzato il brand e adattare la pubblicità. Gli spot pubblicitari vengono affidati ad aziende locali che conoscono a fondo il mercato e che ne interpretano meglio i bisogni. Tuttavia rimangono, come linee guida di fondo, i concetti di convivialità e italianità. Solo in Svezia viene fatto maggiore uso della stampa, che tradizionalmente ha un’influenza maggiore in quel paese, ricorrendo comunque a testimonial che possano incantare i valori che l’azienda vuole trasmettere. Brand name non standardizzato e pubblicità standardizzata Per i brand di prodotto che sono stati adattati ai mercati locali per ragioni linguistiche, culturali e normative. Può trattarsi di adattamenti nel brand dell’insegna, come nel caso già citato di Burger King in Australia. Brand name e pubblicità non standardizzati Esempi di questo tipo possono essere tratti dal settore automotive, con Opel che commercializza i prodotti con il marchio Vauxahall in Gran Bretagna e con il marchio Chevrolet in Sud America. Fra standardizzazione e adattamento, sia del marchio che della comunicazione, bisogna in ogni caso tenere conto degli aspetti culturali del mercato di sbocco, anche se si vuole optare per una scelta di standardizzazione. Non sempre la formula pubblicitaria usata nel paese di provenienza dell’impresa si traduce efficacemente in quello estero. Le fiere: perché esserci e come Finalità e tipologie di fiere Se in passato il ruolo primario delle fiere era visto come l’occasione per vendere i propri prodotti, attualmente tale ruolo è diventato quello di comunicare, trovare contatti, raccogliere informazioni da clienti e concorrenti. Soprattutto all’estero, la partecipazione a una fiera rappresenta non solo una vetrina per promuovere la propria offerta e, ancora di più, l’immagine aziendale, ma anche e soprattutto un modo per sviluppare rapporti con nuovi clienti e intensificare quelli con i clienti già acquisiti, analizzare il feed-baci del mercato e raccogliere informazioni sulla concorrenza. I costi di partecipazione ad una fiera si suddividono in tre tipologie: Costi diretti visibili; Costi diretti figurativi; Costi indiretti. Il caso - La problematica della marca in Cina La traduzione linguistica Per introdurre un marchio in Cina è necessario rispettare le norme che impongono di tradurlo e registrarlo in lingua cinese. L’adozione di un nome cinese è necessario perché non sono molti coloro che conoscono l’inglese e tantomeno l’italiano. La traduzione fonetica, come quella semantica, sono alcuni degli esempi di come spesso sia necessario adattarsi al paese. Per esempio Parmalat ha optato per una traduzione fonetica, traducendosi con i kanji che pronunciati sono “Pà mâ lā tè”. Data l’importanza di questi aspetti è consigliabile fare ricorso ad esperti madre lingua e mediatori in grado di riconoscere le sfaccettature del linguaggio e le relative implicazioni culturali.

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