Neuropsicologia - Funzioni Esecutive PDF
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These notes provide an overview of the executive functions of the brain and the anatomy of the prefrontal cortex. They cover various aspects like apraxia, attention, and memory. The document also contains information on different types of tests used to evaluate these functions.
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VALUTAZIONE: Test dell’aprassia orale di Spinnler e Tognoni → 10 movimen7 bucco-facciali con richiesta di imitazione (es: cercare di leccarsi il naso, fare una pernacchia…), 30 secondi per l’esecuzione, ripe7zione massimo due volte, a?ribuito punteggio finale. APRASSIA DEL TRONCO: - Deficit di movime...
VALUTAZIONE: Test dell’aprassia orale di Spinnler e Tognoni → 10 movimen7 bucco-facciali con richiesta di imitazione (es: cercare di leccarsi il naso, fare una pernacchia…), 30 secondi per l’esecuzione, ripe7zione massimo due volte, a?ribuito punteggio finale. APRASSIA DEL TRONCO: - Deficit di movimen7 esegui7 con la muscolatura assiale ma solo su comando verbale. - Sindrome associata a lesioni frontali bilaterali che può includere anche aprassia della stazione ere?a e della marcia. APRASSIA DEGLI ARTI: - Sogge?a a dissociazione automa7co-volontaria e fa riferimento al 7po di funzione compromessa (aprassia idea7va o aprassia ideomotoria). APRASSIA CALLOSA: - Lesioni non chirurgiche del corpo calloso causano un deficit aprassico; in par7colare se interessano le fibre che conne?ono le aree motorie supplementari, aree premotorie laterali, lobuli parietali superiore e inferiore e aree senso-motorie primarie. - Ha cara?eris7che sia idea7ve che ideomotorie ed è limitata ai movimen7 degli ar7 omolaterali all’emisfero dominante. APRASSIA DELL’ABBIGLIAMENTO: - Disturbo della componente motoria per cui il paziente non sa più fare i movimen7 necessari per allacciarsi le stringhe delle scarpe o infilarsi i pantaloni e, quindi, per far corrispondere i vari indumen7 alle diverse par7 del corpo. - Simile alla forma idea7va dell’aprassia e può conseguire a lesioni parietali bilaterali e a mala:e degenera7ve 8/10/24 3. ATTENZIONE E FUNZIONI ESECUTIVE FUNZIONI ESECUTIVE Le funzioni esecu7ve sono una serie di processi che vanno a coordinare altri processi cogni7vi → sono processi cogni7vi di controllo che riguardano l’organizzazione (selezione ed organizzazione temporale) di sta7 cogni7vi per raggiungere uno scopo specifico. Le funzioni esecuQve sono quei processi cogni7vi superiori che controllano il comportamento finalizzato e le risposte ada:ve a s7moli in situazioni nuove, complesse o ambigue, quando non vado in automa7co, il nostro comportamento si ada?a a situazioni che non conosciamo. Tu?e queste funzioni sono generalmente associate alla corteccia prefrontale. Le funzioni esecuQve includono alcuni processi più basilari: - controllo dell’a?enzione e resistenza all’interferenza (eseguo un compito escludendo altre interferenze) - memoria di lavoro - flessibilità cogni7va (ada?arsi a s7moli che cambiano) - eseguire monitoraggio e cambiare il comportamento in base alla situazione che si prospe?a - mantenimento di uno scopo specifico - a:vare altri processi cogni7vi Le funzioni esecu7ve includono anche processi di ordine più elevato che richiedono l’uso di altri processi esecu7vi come pianificazione, soluzione dei problemi, ragionamento e intelligenza fluida. ANATOMIA DEL LOBO FRONTALE Quali aree so+endono alle funzioni esecu1ve? Il lobo frontale è quell’area che è posta anteriormente alla scissura di Rolando, ci sono 3 aree: - AREA MOTORIA PRIMARIA → responsabile della esecuzione dei movimen7 (area 4) 11 - AREA PREMOTORIA → posta anteriormente all’area motoria, e programma i movimen7 volontari (area 6) oppure movimen7 oculari (area 8) e per quanto riguarda l’emisfero di sx ciò che interessa la produzione linguis7ca (area 44, di Broca) - AREA PREFRONTALE → più anteriore alla premotoria e motoria, ci sono: - aree prefrontali rostrali (sono dorsolaterali e mesiali all’encefalo) e la zona anteriore del giro cingolato - aree inferiori orbitarie (dorsolaterale, mesiale, orbitofrontale) e rinencefaliche PRINCIPALI NETWORK NEUROFUNZIONALI C’è anche una distribuzione di queste aree in NETWORK (ovvero circui7): - CIRCUITO PREFRONTALE DORSOLATERALE → coinvolge la corteccia dorsolaterale e il nucleo caudato = viene definito come corteccia frontale dorsolaterale so?ende alle funzioni esecu5ve (un danno a queste regioni causa una sindrome disesecu1va) - CIRCUITO DEL GIRO CINGOLATO ANTERIORE → me?e in connessione il nucleo del pallido ai nuclei profondi = è un’area coinvolta nella mo5vazione a7vazione (un defici7 dell’area mi porta ad apa1a) - CIRCUITO ORBITO FRONTALE LATERALE → coinvolge una serie di stru?ure che danno sopra?u?o funzione di controllo e inibizione (un danno a questo livello mi dà disinibizione e impulsività) FUNZIONI DELLA CORTECCIA PREFRONTALE Ha molte funzioni, con interazioni di più processi cogni7vi: 12 1. Apprendimento e pianificazione di strategie 2. Astrazione e categorizzazione 3. Giudizio e cri7ca 4. Crea7vità e flessibilità cogni7va 5. Inibizione e autocontrollo 6. Personalità ed emo7vità 7. Memoria e organizzazione temporale delle esperienze 8. A?enzione 9. Memoria di lavoro SINDROME DISECUTIVA CORTECCIA PREFRONTALE DORSOLATERALE - SINDROME DISESECUTIVA Avrò come sintomi: - distraibilità, tendenza a portare l’a?enzione su s7moli non rilevan7 - non riesce a giudicare, a dire se un evento ha senso o non ha senso - scarsa flessibilità cogni7va, quindi capacità ad ada?arsi a situazioni che cambiano - comportamento disorganizzato e cao7co, con intrusione di azioni irrilevan7 che non sono appropriate al fine prefissato - questo disturbo di organizzazione non va a interferire con l’esecuzione di risposte automa7che e abituali - produce una notevole interferenza nell’organizzazione di schemi comportamentali nuovi → questa incapacità di pianificazione ha notevoli ripercussioni sulla vota quo7diana - il paziente ha rigidità cogni7vo/comportamentale, tende a dare risposte stereo7pate con comportamen7 persevera7vi, non è flessibile → in situazion i nuove a?ua risposte automa7che apprese in passato ma che non riesce ad applicare al nuovo contesto, senza applicare nuove strategie CORTECCIA ORBITOFORNTALE - SINDROME DISESECUTIVA - questa corteccia è il luogo dove si realizza l’orientamento del processo decisionale → un danno a questa stru?ura determina l’impossibilità ad accedere alle info necessarie ad orientare il comportamento in modo funzionale e socialmente vantaggioso, comprome?endo il processo di decisione CORTECCIA CINGOLATA ANTERIORE – SINDROME DISESECUTIVA - un danno esteso può provocare un mu7smo acine7co, ovvero il paziente rimane muto e immobile dal punto di vista motorio, è apa7co, manca inizia7va, è indifferente verso le proprie necessità → si associano deficit della capacità di inibire risposte che darebbe in risposta automa7ca, apprese in precedenza TEORIE E MODELLI DELL’ORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI ESECUTIVE Non sono in realtà molto chiare, non c’è una visione unitaria del sistema Il modello più accreditato è quello di Norman e Shallice ↓ MODELLO DI NORMAN E SHALLICE Prevede due meccanismi di regolazione del comportamento: - selezione compeQQva (contenQon scheduling): a:va o inibisce set di regole e schemi comportamentali per situazioni rou7narie → senza il controllo prefrontale si verifica la messa in a?o di soli schemi rou7nari senza flessibilità strategica, Il pz non riesce a sopprimere ques7 schemi inappropria7, tende a essere ca?urato dal contesto - sistema aNenzionale supervisore (SAS): consente di selezionare strategie e pianificare azioni in situazioni nuove (in caso di deficit del SAS: si ha prevalenza dei disturbi in situazioni non familiari) → non interviene nell’acquisizione di rou7ne di base, ma solo nel loro assemblaggio e di fornte a situazioni nuove o di pericolo il apziente è in difficoltà. Questo sisstema ha anche un controllo strategico sui porcessi cogni7vi andando a spostare l’az?enzione su unporcesso a spese di un altro, li a:va a seocnda di quaele è neecesssario Se ho un deficit del SAS avrò: - disa?enzione - incapacità di concentrazione - incapacità a formulare ipotesi - intraprendere inizia7ve - riformulare strategie 13 MODELLO DI WORKING MEMORY DI BADDELEY’S Sistema Esecu7vo Centrale (Central Execu7ve): supervisiona e coordina un insieme di sistemi sussidiari o periferici: -Loop Ar7colatorio (Ar7culatory Loop): deputato al mantenimento e all’elaborazione di informazioni verbali e acus7che -Taccuino Visuo-spaziale (Visual-spa7al Sketch Pad): responsabile del mantenimento e della manipolazione di materiale visuo- spaziale Baddeley (2000) ha successivamente ampliato il modello: - Episodic Buffer: ulteriore componente capace di integrare le informazioni che provengono dai due so?o-sistemi con quelle della MLT, so?o il controllo dell’Esecu7vo Centrale. LA SINDROME DISESECUTIVA FUNZIONI ESECUTIVE DELLA CORTECCIA PREFRONTALE 1. APPRENDIMENTO E PIANIFICAZIONE DI STRATEGIE = deficit è rilevabile in tu?e quelle prove in cui la soluzione di un problema richiede la pianificazione di una serie si azioni coordinate, prevedono una flessibilità nell’ado?are strategie diverse a seconda delle circostanze e la comprensione delle cause di errore di strategie alterna7ve - va ad u7lizzare ed escludere info non per7nen7 allo scopo, quindi implica le capacità di an7cipare, definire e gerarchizzare le sequenze d’azione che portano alla risoluzione di un compito - la capacità di an7cipare e produrre schemi d’azione dire: verso uno scopo ben preciso con l’abilità nel modificare il proprio comportamento sulla base dei feedback interni ed esterni, con eventuale implementazione di strategie alterna7ve Tipologie di test: TEST DELLA TORRE DI LONDRA = test ideato per valutare le capacità di meJere in aJo processi di decisione strategica e di pianificazione di soluzioni efficaci per la risoluzione del compito. Il soggeJo dispone di 3 pioli, allinea5 su una base fissa, e di 3 palline così possano essere infilate nei pioli a piacere. I pioli hanno altezza diversa, le palline hanno colore diverso. Il soggeJo deve ricollocare le palline nei pioli, passando col minor numero di mosse possibile, dalla configurazione iniziale a quella finale, non violando le due regole fondamentali di: non meJere più palline in un piolo rispeJo a quelle che può ospitare e non deve spostare più di una pallina alla volta. L’esame consiste in 12 problemi a difficoltà crescente. Per ogni prova si da un punteggio al paziente in base anche al tempo che il paziente impiega ad effeJuare il test, e valuta le 5piche funzioni esecu5ve. Questo test richiede: abilità di pianificazione, abilità di previsione, capacità di monitoraggio delle proprie azioni, capacità di raggiungere uno scopo, capacità di pensare ad un approccio non ovvio e di controllare la plausibilità della risposta 14 Il paziente con sindrome disesecuQva non riesce a formare una nuova configurazione perché non comprende la capacità di passare a?raverso una o più configurazioni intermedie per poter arrivare al suo scopo TORRE DI HANOI = spostare i dische7 della torre da una parte all’altra secondo dei criteri di grandezza, con tan5 passaggi e strategie, e diventa sempre più complicato. 2. ASTRAZIONE E CATEGORIZZAZIONE = consiste nell’incapacità di “astrazione”, cioè di cogliere le cara?eris7che essenziali che accomunano tra loro alcuni elemen7 differenziandoli da altri: - comportamen7 lega7 alla concretezza ed immediatezza della situazione - difficoltà ad u7lizzare feedback sul proprio comportamento Tipologie di test: SUBTEST DELLE ANALOGIE DELLA WAIS (Wechsler 1981) Somministrazione Si inizia per tu: dall’esempio: «Ora le dirò due parole e le chiederò in che cosa si assomigliano. In che cosa si assomigliano due e seJe? Che cosa hanno di simile?» ANenzione: Gli item 4 e 5 sono di esercitazione: è importante che la persona comprenda che deve astrarre, perciò una risposta a punteggio 2 deve essere suggerita se la persona non la produce spontaneamente. - Item 4: “Si ha ragione, ma ancor di più sono entrambi animali!” - Item 5: “Si ha ragione, ma ancor di più sono entrambi strumen7 musicali” - Se le risposte non sono da 2 pun7 nell’item 4 e 5 allora tornare indietro Il test viene valutato tramite un punteggio da 2 a 0 pun5 che viene assegnato in base al 5po di risposta data dal paziente. GIUDIZI VERBALI (Spinnler e Tognoni 1987) 1. Differenze Es. Nano/bambino Cespuglio/albero 2. Proverbi Es. Una rondine non fa primavera A caval donato non si guarda in bocca 3. Assurdità Es. Un giudice disse al condannato: “Ti condanno all’impiccagione e spero che ciò 7 serva come avver7mento”. Un signore riceve?e una le?era con scri?o: “Se non dovessi ricevere questa le?era, fammelo sapere”. 4. Classificazioni Es. Pantaloni, mutande, giacca, scarpe, calze TEST DI COMPRENSIONE DI ESPRESSIONI METAFORICHE (Papagno et al. 1995) 3. GIUDIZIO E CRITICA = consiste nell’incapacità nel fornire risposte fondate e a?endibili in compi7 che prevedono di u7lizzare conoscenze che già abbiamo Tipologie di test: STIME COGNITIVE (Shallice and Evans 1978; Della Sala et al. 2003) Es. Quan7 cammelli ci sono in Italia Quanto è lunga la colonna vertebrale nell’uomo? Quanto tempo impiega un uomo giovane a percorrere un chilometro, camminando 4. CREATIVITA’ E FLESSIBILITA’ COGNITIVA = è la capacità di passare rapidamente da un conce?o ad un altro e di a?ribuire significa7 diversi ad un conce?o è un requisito fondamentale per compiere le operazioni necessarie per poter risolvere la maggior parte dei problemi. È 15 anche l’abilità di generare soluzioni a problemi a?raverso una modalità di pensiero flessibile, è quindi necessario saper modificare la propria flessibilità di risposta. Quando il paziente ha questa sindrome disesecu7va il paziente ha: - rigidità e limitatezza di pensiero, vede le cose da una sola prospe:va - è incapace di generare nuovi conce: e idee - è incapace di passare da un conce?o ad un altro, persevera nelle sue risposte → uno dei mo7vi che impediscono un normale apprendimento in ques7 pazien7 è la loro perseverazione, essi hanno un comportamento rigido, inflessibile e tendono ad insistere in comportamen7 non adegua7 al contesto Tipologie di test: TEST DI FLUENZA VERBALE FONEMICA (Novelli et al. 1986) = in un minuto, il paziente deve elencare la maggior numero possibile di parole appartenen5 alla categoria fonemica data, non sono validi nomi propri e di ciJà. Il paziente con deficit delle funzioni esecu5ve ha una scarsa produzione verbale, sceglie secondo categorie sbagliate, tende a perseverare ripetendo sempre le stesse parole, ha una prestazione migliore nella fluenza seman5ca (u5lizza una ricerca compa5bile a quella in aJo nella vita di tu7 i giorni) e fa più difficoltà nella fluenza fonemica (5po di strategia di ricerca insolita). TEST WISCONSIN CARD SORTING TEST (Miner 1963) = viene u5lizzato per indagare la capacità di pianificazione, il ragionamento logico e la capacità di u5lizzare un feedback ambientale. Al paziente viene consegna5 il “mazzo risposta”, 128 cartoncini con figure analoghe ai modelli per qualcuno dei caraJeri, con queste istruzioni: “Queste che ha davan5 sono 4 carte guida, vorrei che lei meJesse ciascuna di queste carte che le ho da5 in mano soJo una delle carte guida dove lei pensa che sia opportuno meJerle. Io le dirò cosa fa giusto o sbagliato”. Vengono dichiarate giuste le assegnazioni effeJuate per colore, e dopo 10 risposte correJe consecu5ve, quelle eseguite per forma, e infine quelle per numero senza che il soggeJo sia mai avver5to quando il criterio “giusto” cambia. Il test dura fino aa quando sono state iden5ficate 6 categorie o fino all’esaurimento dei 128 cartoncini. In questo caso il paziente con sindrome disesecu5va non comprende il cambio di consegna, e con5nuerà a perseverare con5nuando a scegliere la carta che pensa che sia correJa nonostante la consegna sia cambiata. Cos’è la PERSEVERAZIONE? = Ripetuta produzione involontaria di una precedente risposta (verbale o motoria) che non risulta più adeguata allo s7molo a?uale. Ci sono vari 7pi di perseverazioni: - PERSEVERAZIONE STUCK-IN-SET (Tipologia di test: WCST) - PERSEVERAZIONE RICORRENTE (Tipologie di test: FLUENZA FONEMICA (“P”: “pane, pasta, palo, poltrona, pane, pila, palo”) - PERSEVERAZIONE CONTINUA 15/10/24 5. INIBIZIONE E AUTOCONTROLLO: = Nell’ambiente circostante dobbiamo focalizzare l’a?enzione su alcuni de?agli e inibire altri s7moli che possono ca?urare la nostra a?enzione. Questo 7po di deficit, in un paziente con problemi ai lobi frontali (mala:e neurodegenera7ve 7po la demenza frontotemporale) causa la sindrome da dipendenza ambientale che è cara?erizzata da 2 7pi di comportamento: - Comportamento d’uso: Il paziente tende ad afferrare, u7lizzare o manipolare gli ogge: e le persone presen7 nell’ambiente circostante. Importante mancanza di autocontrollo e disinibizione. - Comportamento d’imitazione: Il paziente in questo caso tende a riprodurre/imitare l’esaminatore in ges7, parole. Si osserva nei pazien7 con lesioni nelle aree mediali e a livello di corteccia. 6. PERSONALITÀ ED EMOTIVITÀ: Citazione a Phineas Cage (Incidente in cui è stato trafi?o a livello dei lobi frontali da un pezzo di metallo): In conseguenza all’incidente ha sviluppato una sindrome frontale a causa della lesione dei lobi frontali, che lo hanno portato a essere una persona volubile, disinibita, avventata, era indifferente all’ambiente circostante, non aveva più empa7a, crea7vità, originalità e inizia7va. Queste sono tu: elemen7 che cara?erizzano pazien7 con sindromi frontali di ogni 7po (Da lesioni ischemiche, vascolari, tumorali, mala:e neurodegenera7ve, post-traumi) Si osservano 2 classi di sindromi da sindrome frontale: 16 - Pseudo Depressiva: Il paziente è apa7co, non ha inizia7va, presenta abulia, non ha inerzia, ha l’umore depresso e non farebbe nulla dalla ma:na alla sera. Questo 7po di sindrome frontale è spesso dovuta a lesioni della corteccia mediale. - Pseudo psicopa5ca: Pra7camente l’opposto della depressiva, con il paziente che è ipera:vo, ha a?eggiamen7 infan7li, tendono ad essere dipenden7 a livello patologico dalle persone, sono molto impulsivi e mancano dei freni inibitori (toccano gli ogge: e le persone, dicono parole scurrili…). Il tono dell’umore è tendenzialmente euforico. Si ha per lesioni corteccia orbitaria (quindi la parte inferiore) 7. MEMORIA E ORGANIZZAZIONE TEMPORALE DELLE ESPERIENZE: 1. Apprendimento: Un paziente con una sindrome frontale avrà disturbi dell’apprendimento, quindi deficit nel programmare strategia per apprendere, non tanto un deficit puro di memoria (manca un metodo/strategia per apprendere nuovi conce:). 2. Deficit Temporale: Sono confusi dall’ordine e dalla frequenza in cui avvengono le cose, si ricordano l’evento, ma non lo sanno collocare nel tempo. Manca anche la capacità di prevedere qualcosa in un futuro, manca quindi la pianificazione. 3. Confabulazione: Il paziente tende a inventare even7 o li colloca in un contesto fallace. ESEMPIO: Il paziente racconta cos’ha fa?o al ma:no e mentre lo fa vede una palla da tennis sul tavolo: Dice che ha giocato a tennis anche se non è vero, quindi prende spun7 dall’ambiente esterno per raccontare situazioni che non sono mai accadute (Confabulazione provocata). Ci sono anche le confabulazioni spontanee: Inventa avvenimen7 falsi senza mo7vo. Ques7 aspe: si hanno in una mala:a non frequente, la mala:a di Wernicke -> Deficit di vitamina B1, in questa mala:a il paziente ha fa7ca a deambulare, ma crea spesso delle confabulazioni. Cosa viene preservato? 1. La memoria esplicita a lungo termine (Si ricorda della festa dei 18 anni) 2. La memoria a breve termine 3. La memoria implicita e procedurale (Andare in bici). Cosa viene compromesso? Non è compromesso il contenuto della memoria, bensì il modo in cui il paziente ges7sce il ricordo. 8. ATTENZIONE: Definizione di William James: “Il prender possesso da parte della mente, in chiara e vivida forma, di uno tra tan7 ogge: o treni di pensiero possibili” Da un punto di vista neuropsicologico l’aNenzione = è quell’insieme di processi cogni7vi che sono vol7 a mantenere un comportamento finalizzato, in antagonismo ai tan7 distra?ori ambientali. Quindi è un meccanismo che va a privilegiare l’elaborazione di un 7po specifico di informazione o l’esecuzione di un determinato processo cogni7vo. L’a?enzione va a dire al nostro cervello quali processi cogni7vi a:vare e quali inibire. Va ad allocare in maniera sele:va le risorse cogni7ve. Il nostro cervello elabora informazioni in capacità limitata, in termini spazio/temporali ed energe7ci. Non possiamo elaborare tu?e le informazioni disponibili nello spazio e nel tempo oppure a:vare tu: i processi cogni7vi contemporaneamente. L’a?enzione o:mizza le risorse limitate per quello che è importante. L’a?enzione è una funzione di base necessaria per l’esecuzione delle diverse a:vità e viene a:vata insieme ad altre funzioni cogni7ve (Memoria, linguaggio, percezione). Ha una funzione trasversale su tu: gli altri processi cogni7vi in quanto può a:varli o disa:varli. L’a?enzione ha la sua complessità: Ha varie funzioni e varie componen7, oltre ad essere inscindibile da altre funzioni cogni7ve 17 MODELLO ANATOMO-FUNZIONALE DELL’ATTENZIONE (Quali stru?ure sono adibite all’a?enzione): 1. Sistema aJenzionale anteriore: Controlla e monitora il comportamento ed è so?eso dalla corteccia cingolata anteriore e dalla corteccia supplementare motoria 2. Sistema aJenzionale posteriore: orienta l’a?enzione verso s7moli sensoriali seleziona7 per la loro posizione nello spazio (le aree parietali sono coinvolte nelle vie del “Dove?”) ed è so?eso dalla corteccia parietale posteriore, dal collicolo superiore e dal nucleo del Pulvinar 3. Sistema di Vigilanza: Regola il mantenimento di uno stato di a:vazione, prepara all’allerta ed è so?eso dal Locus coeruleus che è posto a livello del mesencefalo ed è una regione ricca di noradrenalina, quindi essendo un neurotrasme:tore eccitatorio va ad a:vare le aree cerebrali (in foto) per aumentare il livello di vigilanza MODELLO FUNZIONALE MULTICOMPONENZIALE DELL’ATTENZIONE: - Intensità: Si divide in ALLERTA e VIGILANZA/ATTENZIONE SOSTENUTA (Minima che può essere aumentata o diminuita-> Allerta + vigilanza e a?enzione sostenuta - SeleRvità: Si divide in ATTENZIONE DIVISA e SELETTIVA SAS (Sistema A?enzionale Supervisore): Perme?e un uso strategico delle componen7 intensive e sele:ve dell’a?enzione sulla base degli obie:vi. Va a ges7re l’a?enzione Intensità: Allerta: Siamo in a?esa di uno s7molo, al sogge?o viene richiesto di rispondere con prontezza ad un segnale bersaglio (Es. Sparo della pistola in una gara dei 100m) 18 - ALLERTA FASICA: è l’incremento della capacità di risposta in seguito alla comparsa di un segnale di avver7mento. E’ un incremento dell’a?enzione momentaneo, globale e non specifico (non c’è un reale focus) causato da un segnale d’avver7mento. Questo 7po di allerta è legata all’area del Locus Coeruleus (LC) che carica in maniera tonica la noradrenalina (NA) a livello di tu?o l’encefalo e fa aumentare le capacità cogni7ve (quindi l’allerta) di tu: gli altri processi. La presentazione di uno s7molo d’avver7mento causa una scarica fasica dei neuroni del LC che vanno a “inondare” il cervello di NA, migliorando temporaneamente l’elaborazione dei neuroni. - ALLERTA TONICA: è la capacità di mantenere un adeguato livello di prestazione per un certo periodo di tempo. Va ad a:vare il sistema di Arousal (Prontezza generale) che è legato al ciclo sonno-veglia Se abbiamo una bassa a:vità tonica avremo sonno/stanchezza, poi avremo un’a:vità tonica fisiologica dove avremo una buona distribuzione di NA, per poi avere un effe?o opposto quando la NA è troppo alta che ci porta ad essere iper-vigili e ad un abbassamento delle nostre prestazioni. Si ha quindi un grafico a U rovesciata -> Un buon livello di Arousal è o:mo per le prestazioni, ma troppo ha l’effe?o opposto. TEST per valutare l’allerta: - Allerta Tonica: Test di reazione semplice (Sento un suono e devo premere un pulsante) - Allerta Fasica: Test di reazione con preallarme, quindi uno s7molo che avverte dell’arrivo di un altro s7molo Ba?eria di Test computerizzato: TEA, per valutare l’allerta sia tonica che fasica. Perché l’allerta è importante da un punto di vista neuropsicologico? Perché dobbiamo valutare lo stato di coscienza (collegato all’Arousal e alla vigilanza), se il livello di a?enzione è scarso tu: gli altri domini cogni7vi ne risen7ranno (se il paziente è in coma per esempio non possiamo valutare mol7 fa?ori). Si hanno cali dell’a?enzione in seguito a traumi cranici, lesioni diffuse e patologie neurodegenera7ve Il livello di allerta tonica quindi rifle?e 3 sta7 fisiologici e mentali di base che rispecchiano la responsività del sistema: Bassa (stanco/sonno) Media (o:male) Alta (stress). Ognuno di ques7 sta7 può essere mantenuto per un tempo più o meno breve (Se si man7ene un livello medio a lungo nel tempo si parla solitamente di VIGILANZA) Vigilanza: E’ la capacità di mantenere uno stato psicofisiologico di prontezza (allerta) di più di 15 minu7 nel rispondere a s7moli potenzialmente rilevan7. La vigilanza è da ricordare che è uno stato di a?enzione aspecifica e diffusa (non è focalizzato), quindi tu?o il sistema viene a:vato. A+enzione Sostenuta: Si ha quando si man7ene a lungo nel tempo (più di 5 minu7) uno stato a?en7vo specifico verso una determinata informazione o operazione mentale. Esempio: Quando devo fare dei lavori nella produzione, nella sicurezza, raggi x negli aeropor7 -> mantengono a?enzione su un solo target a lungo. E’ quasi impossibile mantenere l’a?enzione sostenuta per molto tempo per ques7oni anche energe7che. L’a?enzione sostenuta si valuta con i paziente tramite l’eseguimento di compi7 semplici per abbastanza tempo (si chiede al paziente di valutare tra una serie di s7moli quello raro) dove si va a notare il declino della prestazione nel tempo. SeleRvità: A+enzione divisa: Si parla di a?enzione divisa quando le limitate risorse cogni7ve devono essere divise/condivise tra più processi. La prestazione sarà deficitaria in almeno in uno dei 2 compi7 e questo deficit sarà maggiore quando i due compi7 usano le stesse informazioni o gli stessi processi (come leggere e parlare allo stesso momento che è quasi impossibile). A+enzione focale o seleNva: Seleziona l’informazione che origina da una determinata parte dello spazio (a?enzione di 7po spaziale) o da una par7colare modalità visiva, acus7ca o una par7colare cara?eris7ca dello s7molo (forma, colore) e contemporaneamente inibisce le informazioni distraen7 o in compe7zioni. E’ quindi l’abilità di focalizzare, selezionare, 19 dirigere l’a?enzione verso un 7po specifico di informazione o processo, migliorandone l’elaborazione (ES: Cocktail Party: Quando nel caos ci concentriamo sull’ascoltare una persona in una condizione di rumore molto importante) L’a?enzione sele:va può essere rivolta a tu: i 7pi di informazioni/processi la cui elaborazione può essere privilegiata/ migliorata in diverse modalità sensoriali. Ad esempio nella modalità visiva, l’a?enzione può essere dire?a da forma, colore, movimento, posizione nello spazio. La forma d’a?enzione sele:va più studiata è quella visuospaziale (la più facile da valutare con i test). TEST: Per lobi frontali 1) Matrici ANenQve: Valuta l’a?enzione sele:va in un compito di scanning visivo, ovvero trovare i numeri richies7 all’interno delle matrici (richiede l’u7lizzo dei lobi frontali, ci si concentra sui numeri richies7 e il resto va INIBITO) Il punteggio è dato dal numero totale di risposte esa?e entro 45 secondi in ciascuna delle matrici. 2) Test di Stroop: Si inizia con i cerchi colora7 e si legge ad alta voce il colore del cerchio. Nella seconda parte del test bisogna dire il colore in cui sono scri?e le parole (La parola ROSSO, ma scri?a in VERDE -> Bisogna leggere VERDE). Me?e in evidenza la difficoltà di sopprimere la risposta di 7po automa7co. L’effe?o Stroop è l’effe?o per cui vi è un rallentamento dei tempi di denominazione dell’inchiostro quando la condizione è incongruente: quando all’azione di selezione bisogna associare un’azione di inibizione su un processo automa7co molto forte (le?ura). Nel paziente con sindrome frontale: Mancata inibizione della risposta, fallimento dell’a?enzione sele:va, mol7 errori di interferenza e aumento dei tempi di le?ura) 3) Test con compiQ in cui il paziente deve fare 2 cose contemporaneamente: Trail Making Test (A e B): Nel test A bisogna collegare i numeri senza alzare la penna e senza fare errori, valuta funzioni esecu7ve e a?enzione. Nel B, che è più difficile, bisogna conne?ere numeri a le?ere alternandole in modo crescente (simile al MOCA) E’ molto più sensibile per patologie neurodegenera7ve (ES. Alzheimer) Il Punteggio è dato dal tempo richiesto per fare il test (max 300”) lasciando che il paziente si autocorregga. Il paziente con sindrome frontale mostra marcata lentezza nell’esecuzione 9. WORKING MEMORY Comprende i meccanismi o processi che sono coinvol7 nel controllo, nella regolazione e nel mantenimento a:vo di informazioni rilevan7 per l’esecuzione di compi7 cogni7vi complessi, siano essi nuovi o familiari. La memoria di lavoro è stre?amente legata alla memoria a lungo termine in quanto i suoi contenu7 consistono essenzialmente in rappresentazioni a:vate dalla MLT, ma possono anche estendersi a rappresentazioni che possono essere rapidamente ria:vate dalla MLT mediante cue di recupero. Test: DIGIT SPAN FORWARD AND BACKWARD: Il Digit Span è l'unità di misura della misurazione della memoria in Neuropsicologia ed è composto da due test. Il Digit Forward, la memorizzazione di cifre in avan7 e il Digit Backward, la memorizzazione di cifre a rovescio. DUAL TASK (Sensibile al Parkinson): Il paziente, mentre disegna su un foglio un percorso stampato appositamente, deve ripetere le cifre proposte dall’esaminatore. 20