Introduzione alla Neuropsicologia PDF - Università degli Studi Guglielmo Marconi
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Questa lezione di neuropsicologia introduce i concetti fondamentali, gli obiettivi dello studio e le origini storiche della materia. Vengono trattati i primi studi sulla lateralizzazione delle funzioni cognitive, insieme alla localizzazione delle funzioni nel cervello e la specializzazione emisferica. Infine, vengono descritti i metodi e le tecniche di studio attuali.
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ni rco Ma l mo lie Introduzione alla Neuropsicologia ug iG ud St Argomenti gli In questa lezione verranno trattati i seguenti argomenti: – che cos’è e cosa studia la neuropsicologia: p g concetti introduttivi; de – quali sono gli obiettivi dello studio neuropsicologico; – le origini storiche; – i primi studi sulla lateralizzazione delle funzioni tà cognitive: il linguaggio; – la localizzazione delle funzioni cognitive; si – la specializzazione emisferica; – la neuropsicologia cognitiva: metodi e tecniche di er studio attuali. iv Un 2 ni rco Obiettivi Gli obiettivi della lezione sono: Ma – avere una conoscenza panoramica della neuropsicologia, delle sue tecniche e dei suoi obiettivi; – conoscere le sue origini storiche, le teorie ed i nomi di mo coloro che ne hanno permesso lo sviluppo; – seguire lo sviluppo delle teorie localizzazioniste che hanno fatto da base alle attuali conoscenze neuropsicologiche; l lie – introdurre le attuali tecniche di studio e indagine della neuropsicologia. ug 3 iG ud St Concetti introduttivi gli La Neuropsicologia è la scienza che studia: de – le relazioni fra l’attività dell’encefalo e le funzioni cognitive; tà – la localizzazione delle funzioni cognitive nel cervello; si – il rapporto fra danno cerebrale e deficit funzionale. er iv Un 4 ni rco Concetti introduttivi La Neuropsicologia trae contributo da diverse discipline Ma scientifiche: – la neurologia; – la neurofisiologia; – la neuroanatomia; mo – la neurofarmacologia; – la psicologia; – l’intelligenza artificiale. l lie Questi studi sono compiuti con metodi sperimentali. L’obiettivo di questa ricerca è, oltre che conoscitivo, ove ug possibile orientato alla riabilitazione della funzione. 5 iG ud St Obiettivi dello studio neuropsicologico gli La Neuropsicologia ha: de Valenza teorica: permette di effettuare un’analisi della natura e della struttura della mente. tà si Valenza ppratica: ppermette la diagnosi g dei deficit funzionali derivanti da lesioni cerebrali. er Fornisce gli strumenti per la riabilitazione di queste lesioni. iv Un 6 ni rco Origini storiche Gli antichi Egizi Ma ritenevano il cuore la sede della mente, mentre scartavano il cervello. mo Luxor, 1862: il papiro chirurgico ritrovato da Edwin Smith: primo l d documento scritto suglil lie effetti dei traumi alla testa. Nell’antico Egitto il cervello veniva scartato nella conservazione della mummia. ug 7 iG ud St Origini storiche gli René Cartesio immaginava il Sistema Nervoso suddiviso in due livelli fondamentali: de uno inferiore, che si occupava massimamente di produrre tà risposte motorie; uno superiore, deputato alla comunicazione con la mente. si er René Descartes (1596-1650). iv Un 8 ni rco La frenologia Secondo il medico tedesco Franz Joseph Ma Gall: – ogni comportamento o funzione mentale ha una base nervosa; mo – esiste un’area specifica del cervello per ogni funzione mentale; l – un’area ’ sii può ò espandere d con lie l’esercizio, producendo delle protuberanze visibili dall’esterno del cranio. ug Franz Joseph Gall (1758 – 1828) 9 iG ud St La frenologia gli Secondo la teoria di Gall, detta “frenologia”, ci sono (almeno) 35 aree de distinte nel cervello. La personalità di tà ognuno sarebbe rilevabile dalle protuberanze che queste sviluppano sul si cranio (i ( “bozzi”). “b i”) er Rappresentazione grafica della iv teoria frenologica Un 10 ni rco La teoria dei campi aggregati Pierre Flourens fisiologo Ma francese, si oppose con forza a questa visione riduttiva della mente umana. mo Egli sosteneva che il cervello funziona come un organo compatto nella l produzione d d di ogni lie comportamento e azione mentale (teoria dei campi aggregati). ug Pierre Flourens (1794 –1867) 11 iG ud St La lateralizzazione funzionale gli 1861: il medico francese Paul Pierre Broca descrive il caso di un paziente divenuto de afasico in seguito a danno del lobo frontale sinistro (oggi area di Broca). tà Egli riteneva che:“se vi è una frenologia, questa è quella si delle d ll circonvoluzioni l cerebrali, e non dei bozzi er cranici”. Paul Pierre Broca (1824 – 1880). iv Un 12 ni rco La lateralizzazione funzionale 1876: il neurologo tedesco Karl Ma Wernicke descrive un altro caso di paziente afasico con danno del lobo parietale sinistro (oggi area di Wernicke). Wernicke propone la teoria secondo cui mo solo le funzioni semplici sarebbero localizzabili in un’unica area cerebrale. Quelle più complesse sarebbero, invece, frutto della collaborazione di più aree l cerebrali b l distinte. d lie Questa fu la prima teoria di processi distribuiti in parallelo, alla base del Karl Wernicke cognitivismo. ug (1848 –1905) 13 iG ud St La lateralizzazione funzionale gli L’area lesa nel paziente di Broca era localizzabile nella regione posteriore del lobo frontale sinistro de (afasia di produzione). L’area lesa nel paziente di Wernicke si trova nella giunzione tà parieto-temporo-occipitale (afasia di comprensione). si Egli postulòò l’esistenza di un terzo tipo di afasia (di conduzione). er I due studiosi posero le basi della iv moderna Neuropsicologia. A: l’emisfero cerebrale sinistro B: le aree del linguaggio. Un 14 ni rco La localizzazione Nella metà del XX secolo, il Ma neurologo canadese Wilder Penfield scoprì, stimolando la corteccia cerebrale di pazienti epilettici, delle singole aree specifiche per il linguaggio, la mo percezione sensoriale, il movimento. l Perfino f l emozioni le i i ed d i vissuti lie psichici più profondi sembrano avere una base nervosa. ug Wilder Penfield (1891-1976) 15 iG ud St La localizzazione gli Lurija, psicologo russo, ordina la letteratura neurologica fino ad allora sparsa ed aggiunge numerosi suoi casi de clinici all’osservazione neuropsicologica. Di lui ricordiamo due opere tà fondamentali nella letteratura neuroscientifica: “Le funzioni corticali superiori p si nell’uomo” (1962); er “Come lavora il cervello” (1973). Aleksandr Romanowitsch Lurija (1902-1977) iv Un 16 ni rco La localizzazione Ma Per Lurija i processi mentali superiori, corticali, sono d i “sistemi dei “ i t i funzionali” f i li”, quindi: i di – composti da sottofunzioni autonome; mo – la localizzazione cerebrale riguarda la sottofunzione (e non la funzione); – le aree cerebrali sono funzionalmente associate; l lie – una lesione ad un’area porta un danno selettivo di una sola sottofunzione, non di tutta la funzione. ug 17 iG ud St La specializzazione emisferica gli Gli studi del neuroscienziato statunitense t t it Roger R Sperry S suglili de split brain, negli anni ‘60, mostrarono che gli emisferi tà agiscono in modo autonomo, indipendente e, talvolta, si addirittura ddi itt contraddittorio. t dditt i er Roger Sperry (1913-1994) iv Un 18 ni rco La specializzazione emisferica Quando due stimoli Ma tachistoscopici vengono proiettati i i separatamente aii due d emisferi, ognuno di essi elabora separatamente nello split brain. mo – L’emisfero di sx (linguaggio) dice di avere a e o l’anello. l lie – L’emisfero di dx (movimenti mano sx) Esempio di esperimento prende, invece, la chiave. su soggetto split brain. ug 19 iG ud St La specializzazione emisferica gli Emisfero dominante (sx): linguaggio e comprensione de linguistica, lettura, pensiero logico, analitico. tà Emisfero non dominante (dx): analisi spaziale, analisi si emozionale emozionale, linguaggio non verbale e prosodia, melodia e er ritmo. iv Gli emisferi cerebrali sono specializzati in funzioni diverse Un 20 ni rco La Neuropsicologia Cognitiva La Neuropsicologia Cognitiva, dagli anni ‘60, segna una Ma svolta nell’approccio di studio del rapporto fra funzioni cognitive i i e cervello ll postulando l d che: h – il sistema cognitivo è modulare. Una lesione cerebrale danneggia selettivamente uno o più di questi moduli, lasciando intatti gli altri; mo – i diversi moduli agiscono separatamente fra loro, ma anche in parallelo, derivandone una produzione funzionale integrata di quella capacità cognitiva; – anche compiti mentali semplici attivano reti distribuite l lie e non un singolo “centro dedicato”; – i moduli rimasti illesi in seguito ad un trauma possono in una certa misura recuperare la funzionalità dell’area lesa. ug 21 iG ud St La Neuropsicologia Cognitiva gli I suoi assunti sono: de Modularità (componenti distinte). Isomorfismo (le rappresentazioni fisiche di ogni dato modulo si trovano in zone adiacenti della corteccia tà cerebrale). Costanza (un paziente cerebroleso mostra tutte le si normalil funzioni f cerebrali b l tranne quella ll corrispondente d all’area lesa). er Sindrome (ogni patologia si caratterizza come insieme di sintomi). iv Un 22 ni rco La Neuropsicologia Cognitiva Ma La valutazione neuropsicologica: i l i ognii deficit di sottofunzione è valutabile con specifici mo strumenti, come i test neuropsicologici l lie Test neuropsicologico ug 23 iG ud St La Neuropsicologia Cognitiva gli Gli strumenti di indagine moderni (PET, RMN) mostrano la localizzazione modulare delle sottofunzioni. de tà si er iv Localizzazione corticale delle sottofunzioni linguistiche. Un 24 ni rco Conclusioni La Neuropsicologia ha delle origini che si perdono nelle Ma origini della civiltà umana, giacché da sempre l’uomo si chiede dove sia ubicata la mente e quale siano i suoi rapporti con il corpo. mo Nel corso del tempo questa scienza ha fatto passi enormi, raggiungendo la capacità di sviluppare un isomorfismo fra il cervello e le funzioni cognitive superiori. l lie ug 25 iG ud St Conclusioni gli Oggi ci possiamo avvalere di tecniche di studio sempre più all’avanguardia per raggiungere gli obiettivi di questa scienza: de – la conoscenza della mente ed il recupero, dove possibile, delle funzioni lese. tà Come per tutte le neuroscienze, la Neuropsicologia si evolve continuamente, segnando sempre nuove g conoscenze e nuovi traguardi da raggiungere. gg g si er iv Un 26 ni rco Copyright Ma mo AVVISO - Ai sensi dell'art. 1, comma 1 del decreto-legge 22 marzo 2004, n. 72, come modificato dalla legge di conversione 21 maggio 2004 n. 128, le opere presenti su questo sito hanno assolto gli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d'autore e sui diritti connessi. 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