Apparato Cardiocircolatorio 🫀 PDF
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Università di Verona
Dott.ssa Cecchini
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These notes cover the cardiovascular system, including the anatomy of the heart, blood vessels, and the systemic and pulmonary circulations. The document is meant to be supplementary to a textbook for educational purposes.
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Apparato cardiocircolatorio 1 Le diapositive NON sono sufficienti per la preparazione all’esame e si considerano strumento di supporto ad integrazione di un libro di testo Questo file creato dalla Dott.ssa Cecchini-Dip. di Neuroscienze, Biomedicina e Movi...
Apparato cardiocircolatorio 1 Le diapositive NON sono sufficienti per la preparazione all’esame e si considerano strumento di supporto ad integrazione di un libro di testo Questo file creato dalla Dott.ssa Cecchini-Dip. di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento- Università di Verona non può essere riprodotto in alcun modo a scopo di lucro. Ogni violazione del diritto d’autore sarà perseguita secondo la legge vigente 2 L’apparato cardiocircolatorio è costituito dal cuore e dai vasi sanguigni Il cuore funziona come una pompa muscolare che sostiene il flusso di sangue lungo l’albero vascolare I vasi distribuiscono il sangue ossigenato a tutti gli organi e tessuti del corpo e poi riportano al cuore quello desossigenato destinato quindi ai polmoni per ossigenarsi (circolo sistemico e circolo polmonare ) 3 Anatomia cardiaca Dimensione: circa un pugno chiuso Peso: 250 gr (donna); 300 gr (uomo) 4 Il cuore è localizzato sopra il diaframma all’interno della cavità toracica in un compartimento detto mediastino Il mediastino è il compartimento centrale della cavità toracica compreso fra le due logge pleuro-polmonari Contiene quindi tutti i visceri toracici ad eccezione dei polmoni Talvolta, alle radiografie, il mediastino può apparire dilatato Ogni struttura contenuta nel mediastino può contribuire alla sua dilatazione patologica (es. traumi, tumori, ipertrofia cardiaca…) 5 Posizione del cuore nella cavità toracica 6 Asse maggiore del cuore rivolto verso sinistra In basso riposa sulla cupola diaframmatica, in avanti è protetto dallo sterno e dalle cartilagini costali (dalla 3za alla 6sta). Posteriormente corrisponde alle vertebre toraciche (dalla 5ta all’8va) 7 Proiezione radiografica 8 Proiezione sul torace 9 Pericardio: membrana fibro- sierosa che ricopre il cuore ed il tratto iniziale dei grossi vasi 10 Porzione superiore : BASE Estremità inferiore: APICE 11 Pericardio fibroso: è una robusta lamina esterna Pericardio sieroso: è costituito da due foglietti. Quello parietale riveste internamente il pericardio fibroso, mentre quello viscerale si riflette sul cuore e sui grossi vasi (aorta, tronco polmonare, vene cave) La cavità pericardica è quello spazio virtuale tra le lamine parietale e viscerale del pericardio sieroso. Questa normalmente contiene un sottile strato di liquido che permette al cuore di muoversi e di pulsare in un ambiente con attrito ridotto 12 Sacco pericardico 13 Parete cardiaca Tre strati: Epicardio (o foglietto viscerale del pericardio) Miocardio (tessuto muscolare che avvolge il cuore in fasci) Endocardio (fornisce un rivestimento liscio per le cavità cardiache e ricopre le valvole cardiache) 14 Configurazione interna del cuore Suddiviso in 4 cavità Due atri (cavità riceventi superiori, NON comunicanti tra loro) Due ventricoli (cavità di pompaggio inferiori, NON comunicanti tra loro) Auricole: strutture a forma di orecchio, applicate alle cavità atriali che aumentano leggermente la capacità dell’atrio (maggior volume di sangue contenuto) 15 La cavità dell’atrio destro comunica con quella del ventricolo destro tramite l’orifizio atrio-ventricolare destro La cavità dell’atrio sinistro comunica con quella del ventricolo sinistro tramite l’orifizio atrio-ventricolare sinistro Gli orifizi atrio-ventricolari sono dotati di valvole 16 Cuore aperto a libro Visione delle valvole e cavità cardiache 17 Cuore: visione anteriore 18 Cuore: visione posteriore 19 20 Scheletro fibroso del cuore (insieme di formazioni connettivali che formano l’impalcatura fibrosa del cuore): 4 anelli di tessuto connettivo denso che circondano le valvole del cuore, base strutturale per le valvole cardiache Valvole cardiache (atrio/ventricolari e semilunari): assicurano un flusso di sangue unidirezionale 21 22 Le valvole atrioventricolari (AV) sono formate da lembi triangolari detti CUSPIDI. Ogni cuspide presenta un margine aderente all’anello fibroso atrio- ventricolare e un margine libero frastagliato su cui si inseriscono le corde tendinee (ancorano le cuspidi valvolari ai muscoli papillari localizzati sul pavimento del ventricolo). la valvola AV di destra è detta tricuspide la valvola AV di sinistra è detta mitrale o bicuspide Le valvole semilunari (polmonare e aortica) regolano il flusso di sangue dai ventricoli alle grandi arterie Tutte le valvole si aprono e si chiudono in seguito a modificazioni della pressione sanguigna (la chiusura determina un suono, detto tono, che può essere auscultato con il fonendoscopio) 23 24 25 Bicuspide o mitrale Tricuspide 26 27 Circolazione sanguigna dell’adulto 28 Distretti circolatori Dal punto di vista anatomo-funzionale il sistema cardiovascolare si può suddividere in due distretti circolatori, la grande circolazione (o sistemica) e la piccola circolazione (o polmonare) Il grande ed il piccolo circolo iniziano e terminano a livello del cuore ed il sangue ne percorre prima uno poi l’altro 29 30 Il circolo sistemico Fornisce il sangue ossigenato a tutti gli organi e tessuti del corpo, comprese parti dei polmoni e la parete del cuore stesso e riporta al cuore il sangue ricco di anidride carbonica Il sangue ossigenato viene immesso dal ventricolo sinistro nell’arteria aorta e attraverso le successive diramazioni arteriose si distribuisce ad organi e tessuti, dove a livello capillare (diametro medio 10 μ) cede l’ossigeno e si carica di anidride carbonica Dalla rete capillare originano le vene che, confluendo via via in vasi di maggior calibro, sboccano poi nelle vene cave (superiore ed inferiore) che portano il sangue non ossigenato al cuore immettendosi nell’atrio destro 31 Composizione del sangue nel circolo sistemico: In questo distretto le arterie contengono sangue ricco di ossigeno e le vene contengono sangue povero di ossigeno e ricco di anidride carbonica 32 Tutte le arterie sistemiche si diramano dall’aorta Tutte le vene sistemiche drenano nella vena cava superiore, inferiore che sboccano entrambe nell’atrio destro le vene del cuore invece veicolano il sangue non ossigenato nel seno coronario il quale sbocca poi anch’esso nell’atrio destro 33 Il circolo polmonare Responsabile del trasporto di sangue ricco di anidride carbonica ai polmoni, affinchè possa essere ossigenato e riportato al cuore 34 Il sangue povero di ossigeno, proveniente da tutti i distretti corporei (compreso il cuore), giunge all’atrio destro del cuore, passa al ventricolo destro, quindi nell’arteria polmonare da cui, tramite ramificazioni sempre più fini fino alla rete capillare, si distribuisce ai polmoni dove cede l’anidride carbonica e si carica di ossigeno Ritorna quindi ossigenato, tramite le vene polmonari (che derivano dalla confluenza di vasi venosi sempre di maggior calibro), all’atrio sinistro del cuore 35 36 Composizione del sangue: nel circolo polmonare le arterie trasportano sangue povero di ossigeno e le vene trasportano sangue ricco di ossigeno 37 Riassumendo…CIRCOLO POLMONARE: Ventricolo destro (CO2) Arteria polmonare (CO2) Polmoni (scambio gassoso capillare) Vene polmonari (O2) Atrio sinistro (O2) 38 Riassumendo…CIRCOLO SISTEMICO: Ventricolo sinistro (O2) Arteria aorta (O2) organi compresi cuore e parte dei polmoni (cessione di O2 a livello capillare e carico di CO2) Vene cave (CO2) Atrio destro (CO2) 39 Circolo polmonare 40 Scambio gassoso polmonare 41 42 Riassumendo…. Nelle arterie il sangue circola in direzione centrifuga (dal cuore verso la periferia) e nelle vene in direzione centripeta (verso il cuore) Questo indipendentemente dal tipo di sangue contenuto A livello capillare avvengono gli scambi metabolici fra sangue e tessuti 43 Vascolarizzazione cardiaca: la circolazione coronarica I vasi sanguigni della parete cardiaca costituiscono la circolazione coronarica Le arterie coronarie nascono dall’aorta ascendente e circondano il cuore come una corona. Forniscono il sangue ossigenato al miocardio Le vene coronarie drenano il sangue deossigenato dalle pareti cardiache confluendo poi in un seno vascolare sulla superficie posteriore del cuore: il seno coronario che si svuota nell’atrio destro L’anatomia della circolazione coronarica è molto variabile nella popolazione 44 Irrorazione del cuore: arterie e vene coronarie Le arterie coronarie sono DUE: destra e sinistra La coronaria destra irrora l’atrio destro, la maggior parte del ventricolo destro, la parte posteriore del setto interventricolare e della parete del ventricolo sinistro 45 La coronaria sinistra irrora l’atrio sinistro, il ventricolo sinistro e parte del destro, parte del setto interventricolare Il sangue refluo dalla parete cardiaca, raccolto dalle vene coronarie e ricco di CO2, ritorna poi all’atrio destro tramite un grosso ramo venoso, detto seno coronario. Riceve come affluenti tutte le diverse vene del cuore. 46 Territorio di irrorazione Territori coronarica irrorati dalla coronaria destra Territori irrorati dalla coronaria sinistra 47 48 Circoli collaterali Quando due o più vasi arteriosi forniscono sangue ad una stessa regione ci possono essere dei punti in cui le arterie si uniscono (anastómosi) Le anastómosi arteriose forniscono una via di irrorazione alternativa definita come circolo collaterale, che può assicurare il flusso di sangue al tessuto cardiaco anche se la via principale venisse ostruita (es. aterosclerosi) 49 Ostruzione coronarica 50 Tessuto muscolare striato cardiaco Miocardio comune Miocardio di conduzione (specifico) 51 Miocardio comune Elementi cellulari distinti, mononucleati Più corti di quelli del muscolo scheletrico Ramificati (aspetto a scalino) Nucleo centrale Dischi intercalari 52 I dischi intercalari permettono ai potenziali d’azione muscolari di propagarsi da una fibra muscolare a quelle vicine Ciò consente all’intero miocardio atriale o ventricolare di contrarsi come unità singola e coordinata (prima gli atri, poi i ventricoli) 53 54 Il miocardio comune è più sviluppato nei ventricoli (specialmente il sinistro) rispetto agli atri Le fibre miocardiche (miocardiociti) tendono a riunirsi in fasci di dimensioni variabili immersi in uno stroma riccamente vascolarizzato In linea generale, i fasci muscolari hanno origine e terminano sulle varie componenti dello scheletro fibroso 55 Le fibre miocardiche (miocardiociti) tendono a riunirsi in fasci di dimensioni variabili immersi in uno stroma riccamente vascolarizzato In linea generale, i fasci muscolari hanno origine e terminano sulle varie componenti dello scheletro fibroso 56 Miocardio di conduzione o specifico Il sistema di conduzione è formato da strutture costituite da tessuto miocardico specializzato da cui insorgono gli stimoli che determinano la contrazione cardiaca È quindi un tessuto specializzato nel generare e trasmettere impulsi al miocardio comune ↙ ↘ cellule nodali cellule del Purkinje più piccole rispetto a quelle molto più grandi, di forma fusata del miocardio comune con uno o due nuclei 57 Del sistema di conduzione cardiaco fanno parte: Il nodo del seno Il nodo atrioventricolare Il fascio atrioventricolare e le sue diramazioni intraventricolari 58 Il battito cardiaco è quindi miogenico cioè il segnale origina all’interno del tessuto muscolare stesso I segnali elettrici originano nel nodo del seno o nodo seno-atriale (localizzato a livello dell’atrio destro in prossimità dello sbocco della vena cava superiore) Da qui il segnale elettrico si propaga ai due atri e raggiunge il nodo atrio- ventricolare (localizzato a livello del pavimento dell’atrio destro) 59 Dal nodo atrio-ventricolare, il segnale elettrico entra nel fascio di His o fascio atrio-ventricolare che poi si biforca in due branche di destra e di sinistra che percorrono il setto interventricolare e scendono fino all’apice del cuore Dall’estremità inferiore delle branche del fascio di His si dipartono le fibre del Purkinje che distribuiscono l’eccitazione elettrica ai miocardiociti di entrambi i ventricoli Le fibre del Purkinje non raggiungono ogni miocita, ma i miociti passano poi il segnale da uno all’altro 60 Sistema di conduzione cardiaco 61 62 Innervazione del cuore Le cellule nodali (miocardio specifico) stabiliscono la frequenza cardiaca di base. Il sistema nervoso autonomo (SNA) può modificare la frequenza: plesso cardiaco simpatico e parasimpatico. Parasimpatico: nervo vago (acetilcolina) riduzione frequenza cardiaca Simpatico: nervi cervicali e toracici (noradrenalina) aumento frequenza cardiaca IMPORTANTE: il plesso cardiaco che innerva il cuore NON genera i battiti cardiaci, ma può aumentare o diminuire il ritmo dei battiti 63 Circolazione: arterie e vene e capillari 64 Arterie e Vene Le arterie distribuiscono il sangue alle varie parti del corpo e le vene lo raccolgono e riportano il sangue al cuore Le arterie in genere decorrono più in profondità rispetto alle vene Le arterie di solito seguono vie più definite mentre le vene, più difficili da seguire, si connettono in reti irregolari 65 Le vene superficiali si possono visualizzare spesso facilmente sotto la cute e sono di importanza clinica come sito di prelievo di sangue o di iniezione Le vene profonde di solito decorrono accanto alle arterie omonime 66 Capillari Nei tessuti, dalle arterie originano le arteriole di diametro minore che infine sfociano nella estesa rete capillare Lo scambio di nutrienti e gas avviene attraverso la sottile parete dei capillari (0.2-0.4 μ di spessore, data da solo endotelio e membrana basale) Quindi il sangue entra nelle venule che drenano dai tessuti il sangue deossigenato Le venule si uniscono poi a formare vene sempre di maggior calibro 67 Struttura dei vasi sanguigni La parete dei vasi sanguigni è costituita da 3 strati o tonache che dall’interno all’esterno sono: intima, media e avventizia. La struttura istologica delle tonache varia a seconda del tipo di vaso 68 Arterie Arterie di grosso calibro (ø >7 mm) Arterie di medio calibro ( ø = 2.5 mm) Arterie di piccolo calibro o arteriole (ø < 2.5 mm) A seconda del calibro la costituzione della parete si modifica gradualmente Hanno una struttura tissutale relativamente forte dovendo resistere agli aumenti pressori 69 Arterie elastiche: le più grandi (es. aorta, arteria polmonare…) in cui la tonaca media è costituita soprattutto da tessuto elastico Arterie muscolari: sono quelle di medio calibro che si distribuiscono ai tessuti, in cui la tonaca media è formata in gran prevalenza da fascetti di fibrocellule muscolari lisce circolari 70 71 Arteria muscolare 72 73 Vene Le vene si possono considerare vasi di capacità . Si dilatano facilmente per ospitare un cospicuo volume di sangue In rapporto al calibro del vaso la parete venosa è più sottile di quella arteriosa, più distensibile e meno elastica Rispetto alla parete arteriosa la distinzione fra le tre tonache è meno netta Collassano quando sono vuote ed hanno una forma piuttosto appiattita e irregolare in sezioni istologiche 74 Arteriola e Venula 75 Nelle vene il sangue scorre ad un regime pressorio di molto inferiore (5-10 mmHg pressione cavale) rispetto a quello che vige nelle arterie (40-70 mm Hg) In molte vene, soprattutto in quelle in cui il sangue scorre in senso antigravitario di medio calibro, si osserva la presenza di dispositivi valvolari che impediscono il reflusso della colonna ematica Il flusso verso l’alto in parte dipende dall’azione di pompa muscolare scheletrica 76 77 I nomi dei vasi sanguigni spesso descrivono la loro posizione indicando la regione del corpo attraversata (es. arteria ascellare..), oppure un osso adiacente (es. arteria radiale, arteria temporale…), o l’organo vascolarizzato o drenato da quel vaso (es. arteria epatica, vena renale..) 78 Vasi del circolo polmonare Tronco polmonare: ha un diametro di circa 3.5 cm, sale in diagonale dal ventricolo destro verso sinistra e sotto l’arco aortico si dirama, dividendosi a T, nelle arterie polmonari destra e sinistra L’arteria polmonare destra passa dietro alla vena cava superiore e raggiunge l’ilo del polmone destro L’arteria polmonare sinistra passa davanti alla parte terminale dell’arco aortico e raggiunge l’ilo del polmone corrispondente 79 80 Le vene polmonari, solitamente due per lato, fuoriescono dall’ilo di ciascun polmone e, dopo un breve decorso, raggiungono la faccia posteriore dell’atrio sinistro 81 Vasi del circolo sistemico Un’arteria sistemica (l’aorta) conduce il sangue ossigenato dal ventricolo sinistro del cuore ai vari distretti del corpo tramite varie diramazioni Tre vene sistemiche (seno coronario, vena cava superiore, vena cava inferiore) riportano il sangue non ossigenato all’atrio destro del cuore 82 Aorta Arteria più grande del corpo (diametro 2-3 cm) Aorta ascendente Arco dell’aorta Aorta toracica Aorta addominale 83 L’aorta ascendente ha come suoi unici rami le due arterie coronarie (destra e sinistra) L’arco aortico si piega a sinistra e indietro verso la colonna vertebrale (fino a T4), come una U capovolta sopra al cuore. Dà origine a tre arterie principali che da destra a sinistra sono: l’arteria anonima o tronco brachio-cefalico, l’arteria carotide comune di sinistra e l’arteria succlavia sinistra 84 85 L’aorta discendente decorre posteriormente al cuore, alla sinistra della colonna vertebrale Attraversa la cavità toracica (aorta discendente toracica, sopra il diaframma) e la cavità addominale (aorta discendente addominale, sotto il diaframma) Nella regione inferiore della cavità addominale termina dividendosi nell’ arteria iliaca comune destra e sinistra (a livello di L4-L5) 86 Arco dell’aorta Aorta discendente toracica DIAFRAMMA Aorta discendente addominale Arterie iliache comuni 87 Arterie collo-testa Arteria anonima o tronco brachio-cefalico: dopo aver lasciato l’arco aortico, si divide in arteria succlavia destra e carotide comune di destra Arteria carotide comune di sinistra: origina subito dopo l’anonima, direttamente dall’arco dell’aorta Entrambe le carotidi comuni si portano verso l’alto, attraversando la regione antero-laterale del collo Al margine superiore della laringe si dividono, da ciascun lato, in art. carotide esterna ed interna 88 89 90 La carotide comune, lungo il suo decorso nel collo, è accompagnata dalla vena giugulare interna, posta subito lateralmente e dal nervo vago che decorre posteriormente Carotide comune, vena giugulare interna e nervo vago costituiscono il FASCIO VASCOLO-NERVOSO del collo 91 Fascio vascolo-nervoso del collo 92 Nei pressi della sua biforcazione, la carotide comune presenta un rigonfiamento fusiforme detto SENO CAROTIDEO In tale sede la parete dell’arteria accoglie terminazioni nervose sensitive (del n. glossofaringeo) che, stimolate dalla pressione del sangue circolante, hanno funzione barocettrice regolando per via riflessa la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria e la pressione sanguigna 93 L’arteria carotide esterna risale lungo la superficie esterna del cranio, irrorando le strutture del collo (tra cui tiroide, faringe, parte dell’esofago, laringe) la regione facciale e le pareti del cranio* I suoi due rami terminali sono l’arteria temporale superficiale e l’arteria mascellare interna *alcuni rami meningei penetrano nel cranio ed irrorano la dura madre 94 L’arteria carotide interna prosegue verso l’alto e raggiunta la base del cranio penetra nel canale carotico della piramide dell’osso temporale entrando così nella cavità cranica 95 Arteria carotide interna: non ha rami nel collo e rifornisce le strutture interne del cranio Dapprima stacca come ramo collaterale l’arteria oftalmica quindi si risolve infine nei suoi rami terminali Tra questi l’arteria cerebrale anteriore (che irrora la maggior parte della porzione mediale dell’encefalo) e l’arteria cerebrale media (che irrora la maggior parte della porzione laterale dell’encefalo). 96 97 Arteria succlavia Prima di dirigersi a livello ascellare, l’arteria succlavia dà origine da ciascun lato all’arteria vertebrale che, passando attraverso il forame dei processi trasversi vertebrali (dalla VI fino alla I cervicale), entra nel cranio attraverso il grande forame occipitale, raggiungendo la superficie inferiore dell’encefalo. A tale livello, le due arterie vertebrali (dx e sx) si uniscono a formare l’arteria basilare che, passando lungo la linea mediana anteriore del tronco encefalico, emette diversi rami per le porzioni posteriori dell’encefalo 98 Arteria vertebrale dx Arteria vertebrale sx 99 Poligono del Willis 100 Poligono del Willis All’interno del cranio, le anastomosi (connessioni) delle arterie carotidi interne insieme all’arteria basilare formano un circuito di vasi sanguigni alla base dell’encefalo detto circolo arterioso o poligono del Willis. Le sue funzioni sono: equilibrare la pressione nel circolo cerebrale fornire vie alternative di irrorazione encefalica qualora alcune arterie venissero danneggiate. 101 Vene maggiori testa-collo La maggior parte del sangue drenato dalla testa viene ad essere convogliato in 3 paia di vene: giugulari interne, giugulari esterne e vertebrali. Le vene giugulari interne dx e sx (originano da varie vene e seni venosi encefalici e da vene profonde della regione della faccia e del collo) decorrono lungo i lati del collo, lateralmente alle arterie carotidi interne e carotidi comuni. Quindi si uniscono alle vene succlavie per formare le vene brachio-cefaliche dx e sx. Queste ultime poi convergono a formare la vena cava superiore che sbocca in atrio dx. 102 103 Le vene giugulari esterne dx e sx (che drenano in generale strutture esterne al cranio come lo scalpo e le regioni superficiali e profonde della faccia) sono vene superficiali che scendendo lungo il collo terminano svuotandosi nelle vene succlavie dx e sx 104 Vena giugulare interna Vena succlavia Vena brachio-cefalica Vena cava superiore 105 Le vene vertebrali dx e sx discendono, con le arterie vertebrali, attraverso i forami delle prime 6 vertebre cervicali, emergono dai forami della sesta vertebra cervicale e si svuotano nel tronco brachio-cefalico. Drenano le strutture profonde del collo. 106 Aorta toracica L’aorta toracica origina distalmente all’arco aortico (T4) E termina a livello dello iato aortico un passaggio attraverso il muscolo diaframma Lungo il suo percorso emette vari rami arteriosi per i visceri toracici e la parete toracica (bronchi, pleura, pericardio, esofago…) 107 108 Arterie arto superiore Le arterie dell’arto superiore derivano dall’arteria succlavia Cavo ascellare: arteria ascellare Braccio: arteria brachiale (fornisce il principale apporto di sangue alla regione brachiale e si può apprezzarne la pulsazione durante la misurazione della pressione arteriosa) 109 Appena distalmente alla piega del gomito, l’arteria brachiale si divide in arteria radiale (lateralmente) ed arteria ulnare (medialmente) L’arteria radiale a livello del polso è la sede più usata per misurare le pulsazioni 110 111 112 113 Nel palmo della mano i rami delle due arterie si anastomizzano a formare l’arco palmare superficiale e l’arco palmare profondo 114 Vene superficiali arto superiore Le principali vene che drenano gli arti superiori sono le vene cefaliche (lateralmente) e basiliche (medialmente) Originano dalla mano e dalla regione dell’avambraccio e convogliano il sangue venoso in regione ascellare Le vene mediane iniziano nel plesso venoso palmare, rete venosa del palmo delle mani. Drenano il palmo delle mani e l’avambraccio 115 116 Vene profonde arto superiore Radiali Ulnari Brachiali Ascellari Succlavie (terminano a livello clavicolare dove si uniscono alle vene giugulari interne per formare le vene brachio-cefaliche) 117 In viola: vene profonde In azzurro: vene superficiali 118 Vena succlavia dx Vena succlavia sx La vena succlavia è una delle grosse vene utilizzate per posizionare un catetere venoso centrale (CVC) per somministrare farmaci e/o nutrienti o liquidi. La vena succlavia destra si preferisce alla sinistra perché l’accesso alla v. cava superiore è più breve e diretto a destra ed anche perché il dotto toracico è a sinistra 119 Arterie arto inferiore Dalle arterie iliache comuni (rami terminali dell’aorta addominale) originano le arterie iliache interna (o a. ipogastrica) ed esterna Le interne sono le principali arterie del bacino (rami parietali) degli organi pelvici (rami viscerali) e della regione glutea Le esterne, più grandi, si distribuiscono agli arti inferiori diventando arterie femorali poi poplitee (decorre nella fossa poplitea dietro al ginocchio), tibiali anteriori, posteriori, peroneali e del piede 120 a. iliaca comune dx aorta a. iliaca interna dx a. iliaca esterna dx 121 122 123 124 Vene arto inferiore Come per l’arto superiore, anche il sangue proveniente dagli arti inferiori è drenato da vene superficiali e profonde Le vene profonde hanno lo stesso nome delle arterie corrispondenti Tutte le vene degli arti inferiori possiedono valvole, più numerose che nelle vene degli arti superiori 125 In viola: vene profonde In azzurro: vene superficiali 126 Vene superficiali principali Vene grandi safene (o safene lunghe) sono le più lunghe vene del corpo Originano a livello dorsale mediale del piede, poi decorrono lungo il lato mediale della gamba e della coscia fino alla regione inguinale dove si svuotano nelle vene femorali Sono più facilmente soggette a varici, dovendo sostenere il peso di una colonna di sangue molto alta 127 Vena grande safena 128 Vena femorale Vena grande safena 129 Vene superficiali principali Vene piccole safene Iniziano a livello dorsale laterale del piede, passano poi posteriormente lungo la faccia posteriore della gamba A livello della cavità poplitea si svuotano nelle vene poplitee (dietro il ginocchio) 130 Vena piccola safena 131 Vena cava superiore Ha un diametro di 2 cm Inizia posteriormente alla prima cartilagine costale destra dall’unione delle vene brachiocefaliche o anonime destra e sinistra e si svuota nell’atrio destro Drena testa, collo, torace e arti superiori, ovvero tutte le strutture superiori al diaframma Suo ramo affluente maggiore a livello toracico è la vena azygos che risale la parete destra posteriore del torace La vena azygos drena il sangue refluo dalle pareti del torace, dal midollo spinale e da alcune strutture del mediastino 132 133 134 Vena cava inferiore E’ la più grande vena del corpo (ø 3.5 cm) Inizia a livello della V vertebra lombare dall’unione delle vene iliache comuni Decorre sul lato destro della colonna vertebrale lombare, parallelamente all’aorta addominale Attraversa il diaframma in un apposito orifizio e dopo un breve decorso toracico, sbocca nella parete inferiore dell’atrio destro Raccoglie sangue refluo da addome, bacino e arti inferiori 135 136 137