Anatomia 4 PDF - Apparato Urogenitale - Lezione 7
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Università degli Studi di Torino
2024
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Questa lezione di anatomia del 2024 tratta l'apparato urogenitale, concentrandosi principalmente sull'apparato urinario. Vengono descritte le funzioni dei reni, le vie urinarie, gli ureteri e la vescica, inclusi i dettagli anatomici e fisiologici di ciascun organo, come il processo di filtrazione glomerulare. Sono incluse anche informazioni sulla regolazione ormonale e la struttura dei nefroni.
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Lezione 7 del 20/05/2024 APPARATO UROGENITALE La funzione principale dell'apparato urinario è escretoria, funzione che si chiama anche emuntoria e serve ad eliminare l’urina. Eliminando l’urina dal corpo si mantiene costante la composizione dei soluti nel sangue attraverso...
Lezione 7 del 20/05/2024 APPARATO UROGENITALE La funzione principale dell'apparato urinario è escretoria, funzione che si chiama anche emuntoria e serve ad eliminare l’urina. Eliminando l’urina dal corpo si mantiene costante la composizione dei soluti nel sangue attraverso una regolazione della concentrazione plasmatica di alcuni ioni, come il sodio, il potassio, il calcio. Ciò regola il volume e la pressione del sangue, stabilizza il pH, permette di conservare le sostanze nutritive ed eliminare le sostanze di rifiuto e tossiche, ma anche di sintetizzare il calcitriolo (vitamina D3 per assorbimento del Ca a livello intestinale). L'apparato urinario è costituito da organi che producono l'urina, i reni, e da una serie di canali che formano le vie urinarie ed hanno lo scopo di trasportare l'urina fino alla vescica. I reni sono degli organi pari, di colore marrone rossiccio, a forma di fagiolo e hanno una lunghezza di circa 12 cm per 6 e sono spessi 3 cm. Sono degli organi retroperitoneali e si trovano tra la fine delle vertebre toraciche, quindi T12, e le prime tre vertebre lombari, ma in realtà il rene di destra si trova più basso ha rapporti con il fegato (oltre che con duodeno e colon) che è al di sopra: il lobo destro del fegato porta il rene destro a localizzarsi più in basso a livello della cavità addominale. Il rene di sinistra avrà ha rapporti con lo stomaco, con il digiuno e il pancreas. I reni sono protetti da tre strati di tessuto connettivo: - Dalla capsula renale fibrosa, formata da 2 strati di collagene - Da tessuto adiposo che va a stabilizzare e mantenere la posizione retroperitoneale - Dalla fascia renale, più esterna, costituita da tessuto connettivo denso che riveste i muscoli del dorso. In una sezione di rene si distingue lo strato più esterno della capsula fibrosa che avvolge una porzione detta corticale, e un'altra regione più profonda detta midollare. La regione midollare è caratterizzata dalla presenza di strutture triangolari, in numero variabile, che si chiamano piramidi del Malpighi: la base è rivolta verso l'alto, quindi verso la zona corticale, e l'apice invece verso la regione mediale. Ciascuna piramide, sbocca in un piccolo dotto, che si chiama calice renale o calice minore renale, infine i calici minori vengono convogliati in calici più grandi fino ad arrivare alla pelvi renale dove viene conservata l’urina. L'interno dell'ilo del rene, quindi l'interno della pelvi renale, è irrorato da due grossi vasi sanguigni: l'arteria renale e la vena renale, entrambe si diramano dalla zona midollare a quella corticale formando una matassa di capillari chiamata glomerulo o corpuscolo renale che ha la funzione di produrre un filtrato dal sangue. Lezione 7 del 20/05/2024 Nello strato corticale troviamo delle unità funzionali del rene che si chiamano nefroni costituite proprio glomeruli renali che hanno lo scopo di concentrare l'acqua per la produzione di urina che verrà poi rilasciata nei dotti. Nel corpuscolo renale c’è un'arteriola afferente che entra, si divide, forma questo gomitolo ed esce formando un arteriola efferente. La rete di capillari è circondata da una camera a forma di coppa chiamata capsula di Bowman. A questo livello il sangue che passa attraverso le arteriole viene filtrato e viene convogliato a livello di una capsula di D-Bone nel secondo tratto del corpuscolo renale: il tubulo 28. Il resto viene poi portato all'esterno tramite l'arteriola efferente. In contatto con le arteriole efferenti troviamo un'altra struttura importante per la funzionalità renale che rappresenta proprio questo apparato di filtrazione del sangue: L’apparato Iuxtaglomerulare. Questo Apparato è formato da diverse barriere ed è necessario per il rilascio di ormoni come la renina e l’eritropoietina che vanno a regolare la pressione e il volume del sangue e la velocità di filtrazione glomerulare. Le barriere dell’apparato iuxtaglomerulare sono: L'endotelio dei capillari; La lamina basale; I pedicelli di queste cellule che si chiamano podociti. Il filtrato che si forma a livello del corpuscolo renale viene mandato in quello che è il tubulo contorto prossimale cioè il primo tratto del tubulo renale che si chiama così per via della struttura che si ripiega formando anse a livello della corticale dell'interna. Nel primo tratto si ha il riassorbimento di acqua sotto l’effetto dell’ADH (ormone antidiuretico o vasopressina). La prima porzione del tubulo renale presenta diversi microvilli che vanno ad aumentare la superficie di assorbimento. Successivamente il tubulo renale scende, si porta nella zona midollare formando prima un tratto discendente poi curva e ritorna verso l'alto formando un tratto ascendente, formando l'ansa di Henle: è la porzione che si dirige verso la zona midollare. Nell’ansa di Henle si ha un ulteriore riassorbimento di acqua, quindi l’urina che viene ulteriormente concentrata. L'assorbimento di acqua, sodio e calcio avviene sempre sotto controllo ormonale. Lezione 7 del 20/05/2024 Al termine dell’ansa di Henle, che non presenta microvilli, troviamo un altro tratto del tubulo renale che è detto tubulo contorto distale. In questo tratto Sali ed acqua vengono assorbiti ma in minor quantità perché la superficie di assorbimento è minore. Anche la porzione distale contorta distale non presenta microvilli. Il Nefrone è utile per il riassorbimento di ioni sodio, ioni cloro e acqua. L’urina prodotta viene poi convogliata in un sistema di dotti, detti collettori proprio perché accolgono questa urina prodotta. Ogni nefrone è collegato al dotto collettore più vicino. Non troviamo un dotto collettore per ogni singolo nefrone, ma ogni nefrone è collegato al dotto collettore tramite tubuli riunienti di dimensioni più piccole (in cui si verifica un minimo di riassorbimento dell’acqua grazie all’ormone vasopressina o antidiuretico). Il sistema dei dotti collettori si localizza a livello del parenchima renale. Il sistema è così riassunto: i dotti riunienti versano nel dotto collettore più vicino, i dotti collettori a loro volta confluiscono a formare dei dotti più grandi, detti dotti papillari. Questi ultimi si uniscono formando i calici minori che a loro volta confluiscono nel calice maggiore e poi nella pelvi renale. L'urina a livello della pelvi renale viene poi riversata in quelli che sono gli organi di conduzione e di raccolta dell'urina che costituiscono le vie urinarie. Queste strutture, dai calici minori ai calici maggiori, la pelvi renale, gli ureteri, la vescica e l'uretra, sono caratterizzati da un particolare tipo di epitelio di transizione (si nota notevolmente nella vescica perché la sua parete non è liscia, ma presenta delle rugosità), che ha lo scopo di sopportare facilmente, senza danni, la continua alternanza di distensione e contrazione dell'organo, perché la dimensione della vescica varia notevolmente a seconda della quantità di urina. GLI URETERI Gli ureteri sono dei condotti muscolari, capaci di contrarsi ed estendersi, che comunicano con la pelvi renale superiormente e che terminano a livello della vescica e sono lunghi circa 30 cm. Essi trasportano l'urina verso la vescica grazie alle contrazioni peristaltiche dei tubi muscolari. Gli ureteri si trovano annessi alla parete addominale, quindi sono retroperitoneali, non sono circondati da peritoneo, ma si trovano dietro il peritoneo ed entrano nella porzione posteriore della vescica, uno a destra e uno a sinistra. Lo sbocco degli ureteri non è dritto, ma piuttosto obliquo. Viene chiamato sbocco a fessura, ciò fa sì che non ci sia un ritorno dell'urina verso la pelvi renale nel momento di contrazione della vescica, quando l'urina viene spremuta verso il basso. Gli ureteri sono costituiti da tre strati: La tonaca mucosa, quello più interno, formato da questo un epitelio di transizione che resiste bene alla contrazione e alla distensione; Lo strato muscolare, intermedio; La tonaca avventizia, più esterna. LA VESCICA Lezione 7 del 20/05/2024 La vescica è un organo muscolare sempre che funziona un po' come serbatoio per l’urina. Essa ha una parete esterna estensibile, molto resistente, tanto che può sopportare fino a circa un litro di urina al suo interno, anche se la capacità media è di circa 450 ml. La vescica è contenuta nella pelvi, in particolare in quella che si chiama loggia vescicale ed è invece un organo intraperitoneale: la sua faccia anteriore è circondata da peritoneo. La posizione precisa varia a seconda del sesso. Nel maschio è localizzata tra la sinfisi pubblica anteriormente e il retto posteriormente, nella femmina è localizzata al di sotto dell'utero, anteriormente alla vagina e posteriormente alla sinfisi pubica. Inoltre, presenta dei legamenti che uniscono ad altre regioni del corpo: Il legamento ombelicale mediano è un residuo embrionale che metteva in comunicazione la vescica con il cordone ombelicale del feto e adesso rimane un legamento, un residuo interiore; I due legamenti ombelicali laterali che erano importanti durante la gravidanza e si chiudono rimanendo solo legamenti; Nei maschi troviamo dei legamenti vescicali posteriori, alla base della vescica, che uniscono la base della vescica e la prostata. L'unica porzione liscia della parete vescicale è una porzione piccola a triangolo (triangolo vescicale) che si trova tra gli sbocchi laterali degli ureteri e l'uretra, punta verso il basso formando un imbuto in cui l'urina viene convogliata per essere poi mandata nell’uretra. L’apice in basso del trigono vescicale è circondato dallo sfintere uretrale interno, un muscolo liscio controllato dal sistema nervoso autonomo per il controllo involontario sullo svuotamento della vescica. L’URETRA L'uretra è un canale di natura muscolare che si estende dallo sfintere vescicale, cioè lo sfintere uretrale interno, fino allo sfintere uretrale esterno. Quindi abbiamo due restringimenti che impediscono il rilascio di urina in maniera incontrollata. A differenza dello sfintere uretrale interno, che è composto da muscolatura liscia ed è controllato dal sistema autonomo, lo sfintere uretrale esterno è costituito da muscolatura scheletrica, quindi è controllata Lezione 7 del 20/05/2024 volontariamente. Siamo noi infatti che, a seguito dello stimolo, possiamo svuotare la vescica, quindi contornare l’azione rilasciando le pareti muscolari dello sfintere uretrale esterno. L'uretra è fortemente dimorfiche nel sesso maschile e femminile: nelle femmine l'uretra è lunga circa 3-4 cm con circa 8 mm di diametro, dall’orifizio uretrale interno della vescica si apre con il meato uretrale esterno nel vestibolo della vagina; nel maschio ha una lunghezza di circa 18 cm ed è costituita da tre segmenti. Il primo tratto dell'uretra passa attraverso la prostata ed è chiamato uretra prostatica, essa prosegue per circa 3 cm attraverso la prostata e a livello dell'uretra prostatica sboccano gli orifizi delle ghiandole prostatiche. Il secondo tratto si chiama uretra membranosa: è piccolo ed attraversa il diaframma urogenitale, quindi il pavimento pelvico. Il tratto maggiore dell'uretra per lunghezza è l'uretra spongiosa (peniena o cavernosa) ed è quel tratto che percorre tutta la lunghezza del corpo spongioso del pene fino all'ultima porzione detta glande. Anche in questo caso abbiamo questo un epitelio di transizione e alla fine a livello del glande del pene troviamo un orifizio che è l'orifizio uretrale esterno che è formato da una struttura scheletrica e viene regolato volontariamente. Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 APPARATO GENITALE INTRODUZIONE: Avevamo visto già la volta scorsa gli organi che fanno parte di quello che è l'apparato urinario e quindi hanno la funzione di produrre, raccogliere ed eliminare l'urina, che sono alcuni organi localizzati a livello addominale in particolare nella regione del pavimento pelvico. Vediamo adesso altri organi, alcuni dei quali (soprattutto nel caso dell'apparato maschile) hanno anche una funzione legata all'apparato escretore. Sono organi localizzati a livello della regione inguinale del pavimento pelvico e fanno parte dell'apparato genitale. Naturalmente, come vedremo, l'apparato genitale è l'apparato che risulta maggiormente dimorfico tra il sesso maschile e il sesso femminile per moltissimi aspetti. FUNZIONI: In generale la funzione dell'apparato genitale di entrambi i sessi è quella di provvedere allo sviluppo, all'accumulo e alla maturazione delle cellule riproduttive, quindi dei gameti (maschili e femminili). La prima differenza sta nel numero di gameti che vengono prodotti dall'apparato genitale maschile e femminile perché nell'apparato maschile questi organi permettono la produzione di circa 500 milioni di gameti al giorno, mentre nell'apparato femminile la produzione dei gameti è molto più rallentata e infatti si parla di un singolo gamete prodotto ogni mese. Oltre alla produzione delle cellule riproduttive, alcune regioni dell'apparato genitale producono ormoni sessuali che servono anche per la maturazione dell'apparato genitale stesso o per la maturazione delle cellule e naturalmente per quanto riguarda l'apparato femminile, una volta avvenuta la fecondazione, fornisce tutte le condizioni necessarie per lo sviluppo, la crescita e il nutrimento prima dell'embrione e poi del feto. ORGANIZZAZIONE GENERALE: L'organizzazione degli apparati genitali è simile per quanto riguarda gli aspetti generali. Organi riproduttivi: specializzati a produrre i gameti e gli ormoni, questi organi riproduttivi (si chiamano gonadi). Vie genitali: insieme di dotti che hanno il compito o di accumulare i gameti o di trasportarli verso determinate regioni. Ghiandole annesse: riversano il loro secreto nelle vie genitali. Genitali esterni: strutture che si ritrovano a livello del perineo, associate agli organi genitali interni. APPARATO GENITALE MASCHILE: Iniziamo con l'apparato genitale maschile. 1 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Le gonadi maschili si chiamano testicoli e sono due formazioni ovoidali alloggiate in una sacca, una borsa cutanea che si chiama scroto. SCROTO: Lo scroto si ritrova visibile all'esterno; è localizzato anteriormente all'ano e in posizione inferiore rispetto alla regione del perineo; infatti si allunga durante lo sviluppo fino a portarsi all'esterno e al di sotto del perineo. Questa borsa cutanea protegge i testicoli formando 2 camere (una a destra e una a sinistra) ovvero le cavità chiamate cavità scrotali al cui interno sono alloggiati i testicoli. Nella porzione interna queste cavità scrotali sono separate internamente da un setto che decorre verticalmente (setto scrotale), ma anche all'esterno si osserva un ispessimento della cute che va a delimitare appunto le cavità anche all'esterno (rafe del perineo). Lo scroto è formato da diversi strati: Cute scrotale (strato più esterno). Muscolo liscio detto dartos. Muscolo scheletrico detto muscolo cremastere. Tonaca vaginale (a contatto col testicolo, strato più interno): membrana sierosa formata a sua da diversi foglietti: - foglietto viscerale (più interno) che avvolge il testicolo; - foglietto parietale (più esterno) che ricopre la superficie interna delle cavità scrotali. La presenza della tonaca vaginale fa sì che si riduca l'attrito che il testicolo potrebbe subire, ad esempio durante i movimenti. Esternamente alla tonaca vaginale troviamo uno strato di muscolatura scheletrica a fascia che avvolge il testicolo (fascia cremasterica, muscolo cremastere), sotto il controllo volontario. Questo è il muscolo che quando contratto avvicina il testicolo al corpo: questo riflesso viene indotto dall'aumento della temperatura all'interno della sacca scrotale. Infatti lo sviluppo degli spermatozoi richiede una certa temperatura che è di un grado minore rispetto alla temperatura corporea; se è 2 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 necessario aumentare la temperatura a livello della sacca scrotale, il muscolo cremastere può avvicinarla al corpo. L'altra fascia muscolare molto importante è una fascia di muscolatura liscia data dal muscolo dartos: fascetti di muscolatura liscia nel derma che formano uno strato dello scroto. Infine lo strato più esterno della appunto della tasca scrotale è dato dalla cute (derma e epidermide). I testicoli appunto all'interno della tasca scrotale sono raggiunti da una serie di strutture che formano quello che viene detto funicolo spermatico. Questo è un insieme di strutture che dalla regione del plesso lombare (perineo), scendono e si portano fino al testicolo. Queste strutture comprendono: - i vasi arteriosi e venosi quindi che vascolarizzano il testicolo; - il nervo genitofemorale che innerva questa regione; - il dotto deferente che dal testicolo risale e si porta a livello del plesso lombare. Queste strutture passano attraverso il canale inguinale che collega la cavità scrotale alla cavità peritoneale. TESTICOLI: Come sono fatti internamente i testicoli? Anche i testicoli sono rivestiti, sono costituiti da diversi strati o tonache. La più interna si chiama tonaca albuginea che viene esternamente rivestita dalla tonaca vaginale vista prima per la riduzione dell'attrito. La tonaca albuginea forma dei setti che si portano all'interno del testicolo e lo vanno a suddividere in diversi lobuli al cui interno sono presenti i tubuli seminiferi. Questi lobuli convergono tutti verso una regione che si trova nella porzione superiore del testicolo e si chiama mediastino del testicolo. Anche i vasi sanguigni, i vasi linfatici e i dotti per gli spermatozoi convergono in questa porzione superiore. 3 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 All'interno di ciascun lobulo si trovano i tubuli seminiferi ovvero delle strutture lunghissime (possono arrivare fino a 80 cm) e numerosissime (si trovano anche fino a 800 tubuli in un singolo lobulo). Quindi sono estremamente ripiegati su loro stessi per poter essere contenuti all'interno di ciascun lobulo. Ogni tubulo poi converge in un primo tratto composto dai tubuli retti, che a loro volta si portano nel mediastino e vanno a formare una rete che prende il nome di rete testis o reticolo spermatico. Dalla rete testis ripartono degli altri tubuli più piccoli, chiamati condottini efferenti, che si allontanano dal mediastino e convogliano in un'altra struttura tubulare che avrà il compito di portare gli spermatozoi all'esterno del testicolo, ovvero l'epididimo. Poi dall'epididimo appunto gli spermatozoi verranno portati appunto verso il canale deferente. SPERMATOGENESI: La produzione degli spermatozoi avviene a livello dei tubuli seminiferi perché qui si trovano delle cellule che stimolano sia la produzione che la maturazione degli spermatozoi, quindi sostengono la spermatogenesi. La spermatogenesi avviene nello strato più esterno dei tubuli seminiferi. Nell’immagine: tubuli seminiferi in sezione coronale; si possono notare le cellule progenitrici degli spermatozoi che via via maturano. 4 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 La spermatogenesi è favorita da grandi cellule interstiziali che si trovano in ciascun tubulo, chiamate cellule di Leydig. Queste producono ormoni sessuali maschili (androgeni, in particolare testosterone) e quindi: - stimolano la spermatogenesi; - come conseguenza della produzione di testosterone, determinano la comparsa dei caratteri sessuali secondari durante la pubertà nella fase appunto di giovane-adulto. Durante lo sviluppo il testosterone influenza anche lo sviluppo del SNC, soprattutto di alcune regioni del cervello. Gli spermatozoi dunque vengono prodotti nella regione più esterna dei tubuli seminiferi, ma la spermiogenesi (maturazione degli spermatozoi) si ha nella regione più interna, grazie alla presenza di grandi cellule, chiamate cellule di Sertoli. Nelle invaginazioni di queste cellule si trovano i gameti più o meno maturi. Sono cellule nutrici (fanno maturare gli spermatozoi) e servono anche a regolare la spermatogenesi (produzione degli spermatozoi). 2 tipologie principali cellulari appunto nel testicolo sono le cellule di Leydig (interstiziali) e le cellule di Sertoli. Nonostante la funzione di spermiogenesi delle cellule di Sertoli, al termine del percorso attraverso questi condotti (fino all'epididimo) gli spermatozoi sono ancora immaturi: sono immobili, non sono ancora caratterizzati dalla mobilità spermatica. VIE SPERMATICHE: La maturazione funzionale degli spermatozoi infatti non si ha all'interno del testicolo, ma si ha nei dotti spermatici, che faranno sì che gli spermatozoi vengano portati nell'uretra. Nei dotti o vie spermatiche si ha: - accumulo degli spermatozoi; - maturazione funzionale. Il primo tratto delle vie spermatiche è l'epididimo, che raccoglie i condottini efferenti. Ѐ un lungo tubo che si trova sul margine posteriore del testicolo. Anche questo tubo è estremamente arrotolato perché srotolandolo può arrivare circa a 4 m di lunghezza, ma è ripiegato su se stesso tanto da avere dimensioni di circa 5 cm. 5 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Può essere suddiviso in: Testa: in contatto con i condottini efferenti, riceve gli spermatozoi e si trova nella superficie superiore del testicolo. Corpo: si estende dalla porzione superiore del testicolo fino alla porzione inferiore del testicolo. Coda: ha meno pieghe, cambia direzione e risale (ascendente) e vi si accumulano gli spermatozoi. Funzioni dell’epididimo: 1. Fagocitosi degli spermatozoi alterati. 2. Maturazione funzionale degli spermatozoi (iniziano a diventare mobili), favorita dalla modificazione della composizione del fluido prodotto dai tubuli seminiferi tramite il quale vengono trasportati gli spermatozoi. 3. Accumulo degli spermatozoi fino a 2 settimane. Dall'epididimo gli spermatozoi vengono convogliati in un tubulo più grande che si chiama canale o dotto deferente. Il dotto deferente è la porzione di continuazione della coda dell'epididimo. Questo risale, passa attraverso il canale inguinale, entra nella cavità pelvica e arriva fino alla vescica urinaria posteriormente (uno dal testicolo destro e uno dal testicolo sinistro). La risalita degli spermatozoi lungo il dotto deferente fino alla vescica è favorito da una parete di muscolatura liscia, le cui fibre si contraggono con movimenti peristaltici e fanno progredire il fluido dentro cui sono immersi gli spermatozoi. Nella porzione terminale il dotto deferente si espande e forma l’ampolla del dotto deferente. Le ampolle si uniscono in un'altra struttura che si chiama vescichetta seminale (sempre una per lato). L’ampolla del dotto deferente e la vescichetta seminale sono convogliate nel dotto eiaculatore che sbocca nell'uretra prostatica (punto di comunicazione tra il sistema urinario e quello genitale). 6 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 GHIANDOLE ANNESSE: Ci sono delle ghiandole annesse a questi organi (visibili nell’immagine sopra) che hanno la funzione di produrre il liquido seminale necessario ad attivare gli spermatozoi, fornire nutrimento a queste cellule e produrre delle sostanze neutralizzano l'acidità dell'urina (perché gli spermatozoi vengono convogliati nell'uretra dove passa anche l'urina e devono sopravvivere). Ci sono 3 tipi di ghiandole annesse a questo sistema. 1. Vescichette seminali (lateralmente alle ampolle dei dotti deferenti, tra la parete posteriore della vescica e la parete anteriore del retto): producono il 60% del fluido che serve a dare mobilità agli spermatozoi (capacitazione). Durante l’eiaculazione la prostata e le vescichette seminali (costituite da muscolatura liscia) si contraggono spingendo il liquido nel dotto eiaculatore e poi nell'uretra; nello stesso momento arrivano gli spermatozoi che vengono in contatto con questo fluido e diventano mobili. 2. Prostata (attorno al primo tratto dell'uretra maschile = uretra prostatica): in realtà è un insieme di ghiandole (circa 30-50 ghiandole di forma tubulo-alveolare) che è circondato uno strato molto spesso di muscolatura liscia, proprio perché durante l'eiaculazione si contrae e riversa il liquido prostatico (circa ⅓ del liquido seminale) nell'uretra prostatica, che serve sia per la capacitazione degli spermatozoi che per prevenire le infezioni di questo tratto grazie alla plasmina seminale. 3. Ghiandole bulbo-uretrali (alla base del pene, nel diaframma urogenitale): due piccole ghiandole che producono un secreto mucoso con un pH molto basico, che neutralizza l'acidità dell'urina che può restare nell'uretra anche a lungo e favorisce quindi la sopravvivenza dei gameti maschili. PENE: Gli espermatozoi riversati a livello dell'uretra vengono appunto all'esterno attraverso il pene, che è l'organo copulatore dell'apparato genitale maschile e ha la funzione di condurre lo sperma (ma anche l'urina perché contiene l’uretra peniena) all'esterno del corpo. Presenta: Radice: porzione che lo connette alle ossa dell'anca, grazie a dei legamenti (al di sotto della sinfisi pubica). Corpo: porzione più lunga, mobile perché contiene uno strato di muscolatura erettile (tessuto erettile). Glande: ultima porzione, sporge verso l'esterno e si espande, circonda l'orifizio uretrale esterno. 7 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Il corpo del pene è formato dal cosiddetto tessuto erettile, che è fatto da fasci di fibre muscolari lisce che si intervallano a fasci di tessuto connettivo. Ѐ un tessuto piuttosto lasso perché all'interno di questi fasci di fibre muscolari e tessuto connettivo troviamo dei canali vascolari che possono essere riempiti di sangue durante la fase di erezione del pene (corpo cavernoso del pene), il che causa un aumento di dimensione e di mobilità. Il tessuto erettile è formato essenzialmente dal corpo cavernoso e poi alla base anche da un'altra struttura chiamata corpo spongioso. Ci sono delle arteriole che passano appunto a livello del tessuto erettile e permettono il flusso di sangue all'interno del pene; questo flusso è favorito naturalmente 8 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 dal sistema nervoso simpatico e parasimpatico (autonomo), che regolano o l'erezione o lo stato di riposo dell'organo. In questo modo il liquido spermatico alla fine percorre l'uretra lungo tutto il corpo del pene fino alla porzione più esterna dove si trova l'orifizio uretrale esterno e quindi viene emesso. APPARATO GENITALE FEMMINILE: Passiamo adesso all'apparato genitale femminile, che produce i gameti femminili: L'apparato genitale femminile è essenzialmente caratterizzato da tre grandi componenti che si trovano tutte comprese a livello del peritoneo da un grande legamento che si chiama legamento largo dell'utero: Ovaie: dove vengono prodotti i gameti femminili. Tube uterine: per il trasporto dei gameti femminili e la fecondazione. Utero. Quindi l'apparato genitale femminile si ritrova all'interno della cavità pelvica e nelle sue porzioni laterali è circondato da peritoneo che forma un grosso legamento che ancora queste strutture. OVAIE: La prima regione dell'apparato genitale femminile è rappresentata dalle ovaie. Esse sono appunto le responsabili della produzione degli ovociti (gameti femminili) e anche in questo caso producono anche ormoni sessuali femminili per la maturazione dell'apparato. Le ovaie sono localizzate nella cavità pelvica lateralmente, ancorate ai lati dal legamento largo dell'utero. C’è una serie di altri legamenti che legano l'utero e le regioni annesse alla parete: in particolare le ovaie sono tenute alla parete laterale grazie a un legamento chiamato legamento sospensore dell'ovaio che le tiene in sospensione lateralmente nella cavità pelvica. Ce ne sono poi altri, come ad esempio il legamento utero-ovarico, il mesovario… 9 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Anche le ovaie sono caratterizzate dalla presenza di una tonaca interna che si chiama tonaca albuginea (come per il testicolo) che delimita un tessuto connettivo lasso che a sua volta delimita: - zona corticale (più vicina alla tonaca albuginea); - zona midollare (porzione più centrale). OVOGENESI: A livello della regione corticale dell'ovaio si ha quella che è l'ovogenesi, ovvero la produzione di gameti femminili (ovociti). Nella femmina l'ovogenesi inizia durante la vita embrionale (prima della nascita), ma rimane silente fino all'inizio del ciclo ovarico, quindi fino alla pubertà, e termina naturalmente con la menopausa. Questo perché gli ovociti non vengono più prodotti durante la vita adulta (si producono durante la vita fetale), quindi, quando l'ultimo ovocita viene espulso, si va incontro alla menopausa. Prima della nascita ci sono dunque queste strutture staminali dette follicoli ovarici che completano le loro divisioni mitotiche prima della nascita, producendo i follicoli primari. Questi ultimi rimangono silenti fino alla pubertà, quando si iniziano a produrre anche ormoni sessuali femminili. Il ciclo ormonale fa sì che questi follicoli primari (uno al mese) vadano incontro a maturazione e vengano a formarsi follicoli secondari e terziari. CICLO OVARICO: L'ormone che alla pubertà dà avvio a questo ciclo di maturazione del follicolo primario è l'FSH (Follicle Stimulating Hormone). I follicoli primari si sono formati durante lo sviluppo, dalle cellule follicolari primordiali che formano anche delle cellule che si chiamano cellule tecali (iniziano a produrre estrogeni). 10 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Dopo appunto 8-10 giorni dall'inizio del ciclo ovarico, un follicolo primario matura in un follicolo secondario. Infatti le ovaie contengono ogni ciclo (ogni mese) un solo follicolo secondario che va avanti nel suo sviluppo. Dopo 2 settimane circa il follicolo secondario diventa un follicolo terziario (follicolo di Graaf) ovvero il follicolo maturo: questo ha una morfologia particolare perché è pieno di liquido follicolare all'interno (struttura molto più grande rispetto agli altri follicoli immaturi). Il follicolo di Graaf dopo il 14esimo giorno esce dall'ovaio e quindi si ha il rilascio del gamete che corrisponde con un picco di ormone luteinizzante (LH). La cellula follicolare esce dall'ovaio e percorre le tube uterine per raggiungere l'utero. Il follicolo che ha espulso l’ovocita degenera e forma il corpo luteo, che è una struttura che produce estrogeni e progesterone in caso di fecondazione e quindi di gravidanza. Se non avviene la fecondazione, circa 12 giorni dopo l'ovulazione il corpo luteo degenera ulteriormente e si trasforma in corpus albicans: si ha una diminuzione del progesterone e degli estrogeni e si ricomincia il ciclo ovarico, quindi si avranno poi le mestruazioni perché la parete dell'utero degenera e va incontro a rinnovamento. TUBE UTERINE: L’ovocita che viene rilasciato dal follicolo di Graaf, percorre le tube uterine per arrivare all'utero. Le tube uterine sono delle strutture muscolari (cavità tubulari) lunghe circa 13 cm. Per ogni tuba uterina (di destra e di sinistra) c’è una porzione più espansa che è rivolta in realtà verso l'ovaio e si chiama infundibolo della tuba uterina. L'infundibolo nella sua porzione più vicino all'ovaio presenta delle digitazioni che si chiamano fimbrie e vibrano (epitelio ciliato), quindi il loro movimento favorisce la progressione dell'ovocita verso l'utero, per evitare una gravidanza extrauterina. Poi c’è una regione più larga che si chiama ampolla, dove avviene la fecondazione (regione ricca di muscolatura liscia). Successivamente c’è una porzione 11 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 che si porta verso l'utero (istmo) e infine la cosiddetta parte uterina, che si apre nell'utero. Il passaggio dell'ovocita dall'infundibolo fino all'utero dura circa 3-4 giorni, che sono i giorni in cui può avvenire la fecondazione. UTERO: L'utero è un organo cavo che naturalmente serve a fornire nutrimento e protezione all'embrione e poi al feto in via di sviluppo in caso di fecondazione, avvolgendolo. Si trova nella porzione posteriore rispetto alla vescica, al di sopra di essa. Questa è detta posizione di antiflessione. Infatti l'utero è per l'80% delle donne piegato in avanti, anche se nel 20% dei casi il corpo dell'utero può essere in posizione di retroflessione, cioè piegarsi all’indietro verso il colon. Generalmente è in antiflessione tanto che, in caso di gravidanza, l'aumento delle dimensioni del feto preme sulla vescica e quindi di solito costringe la donna a svuotare la vescica più frequentemente. L'utero è costituito da quello che si chiama corpo dell'utero, che è la porzione più grande e voluminosa. Questo, un po' come lo stomaco, è sormontato da una porzione superiore che si chiama fondo dell'utero. Il fondo dell'utero è la regione in cui arrivano le tube uterine. Poi c’è il corpo dell'utero che ha una forma ad imbuto e si restringe nella porzione inferiore, nella regione chiamata istmo uterino. La porzione ancora più inferiore si chiama cervice uterina o collo dell'utero, che può essere colpita dal famoso tumore del collo dell'utero. Il canale della cervice è delimitato da 2 orifizi: - orifizio uterino interno; - orifizio uterino esterno. La cervice uterina sbocca poi a livello della vagina. La parete uterina va incontro a continua rigenerazione e degenerazione una volta al mese durante il ciclo ovarico e quindi è molto spessa (fino a 1.5 cm) ed è formata da tre strati: Endometrio (strato più interno): formato da un epitelio cilindrico semplice, molto ricco di vasi sanguigni e di ghiandole dell'endometrio. Questo epitelio è quello che cambia di dimensioni e di spessore durante le varie fasi del ciclo uterino (ciclo mestruale): va incontro a 12 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 rigenerazione una volta al mese. Si sfalda, essendo molto ricco di vasi sanguigni si ha perdita di sangue e prima della nuova ovulazione l'endometrio viene ripristinato per eventualmente accogliere l'ovocita fecondato. Miometrio (strato intermedio): strato muscolare, tonaca di muscolatura liscia che va incontro a contrazioni durante le ultime fasi di gestazione, per l'espulsione del feto, regolata anche ormonalmente ma anche dal sistema nervoso autonomo favorisce poi quella che è l'espulsione del feto al termine della gravidanza. Perimetrio (strato più esterno): membrana sierosa che avvolge l'utero e va a continuarsi con il peritoneo. Come già detto, l'endometrio è la membrana che va incontro a modificazioni dipendenti anche dal ciclo ormonale ovarico. Durante la fase secretiva, che è quella in cui l'ovulazione c'è già stata e eventualmente c'è stata la fecondazione, le cellule dell'endometrio si arricchiscono di grasso e di glicogeno per poter favorire la crescita e la maturazione dell'ovocita fecondato. VAGINA: Abbiamo detto che la cervice uterina termina a livello della vagina. La vagina è un condotto muscolare e mucoso che si estende dal collo dell'utero fino al vestibolo della vagina (porzione che dà verso l'esterno ed è delimitata dai genitali esterni). Come si vede nell’immagine a pagina 13, la vagina decorre parallelamente all'uretra (posteriormente) e al retto (anteriormente). Funzioni della vagina: 1. Via di passaggio per il flusso mestruale. 2. Durante la copulazione, ricezione degli spermatozoi diretti verso l'utero 3. Ultimo tratto del canale del parto, infatti contiene muscolatura liscia che favorisce il passaggio del feto verso l'esterno; questo è anche favorito dalla parete epiteliale ricca di cellule che producono delle sostanze mucose e delle sostanze tampone del liquido seminale, che compongono un secreto ad alta attività antibatterica che difende la parete vaginale dai patogeni, ma inibisce la motilità degli spermatozoi. 13 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 ORGANI GENITALI ESTERNI: La vagina termina verso l'esterno, negli organi genitali esterni che sono racchiusi in una regione che si chiama vulva. La vagina e l'uretra si aprono nel vestibolo che è una regione esterna ricoperta e protetta da pieghe della cute, ovvero le grandi e le piccole labbra. Anche qui troviamo un tessuto omologo al tessuto erettile del corpo spongioso del pene, che si trova all'esterno e lateralmente alle piccole labbra. GHIANDOLA MAMMARIA: Anche nell'apparato genitale femminile si trovano degli organi accessori che non sono annessi anatomicamente all'apparato genitale femminile ma hanno delle funzioni specializzate nell'aiutare alcuni aspetti dell'apparato stesso. In particolare una regione annessa funzionalmente alla gravidanza e al mantenimento dell'embrione e del feto è la ghiandola mammaria. In realtà bisognerebbe parlare di ghiandole mammarie perché sono diverse strutture ghiandolari contenute in una regione che si chiama mammella, localizzata sulla faccia anteriore del torace. Queste ghiandole sono avvolte da un cuscinetto adiposo a livello del muscolo pettorale. La ghiandola mammaria presenta al suo esterno una regione che si chiama capezzolo che una sporgenza conica che rappresenta il punto di uscita e di sbocco dei canali ghiandolari: questi si chiamano canali galattofori proprio perché il secreto prodotto da queste ghiandole è il latte. Infatti questo è l'organo specializzato nella lattazione. Vediamo una serie di lobi ghiandolari che producono il latte e questa sostanza viene riversata attraverso i dotti galattofori all'esterno. Ci sono anche molti legamenti che tengono la mammella ancorata al grande pettorale che passa al di sotto. 14 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 SISTEMA ENDOCRINO GENERALITÀ: Si parla di sistema perché fanno parte del sistema endocrino organi e regioni diverse che anatomicamente possono essere distinte, ma funzionalmente hanno funzioni analoghe o molto simili. La funzione degli organi che costituiscono il sistema endocrino è quella della produzione di ormoni. Fanno parte del sistema endocrino tutti i tessuti e le cellule che producono ormoni del corpo umano, siano grandi organi o poche cellule. Gli ormoni sono delle sostanze che vengono prodotte e rilasciate a livello della circolazione sistemica oppure in alcuni casi a livello dei vasi linfatici e una volta rilasciate raggiungono l'organo target utilizzando la circolazione sanguigna. Abbiamo diversi tipi di ormoni a seconda dell'origine, della composizione chimica e delle molecole da cui derivano: Derivati dagli aminoacidi → ormoni tiroidei, catecolamine, melatonina. Peptidici → ormoni ipofisari. Steroidei, derivati dal colesterolo → prodotti dagli organi riproduttivi e dalla corticale del surrene. Tutti questi organi producono questi ormoni che sono diretti verso le regioni target o cellule bersaglio; ciascun ormone avrà un target e andrà ad agire sulle cellule di quel target grazie al fatto che esso esprime i recettori in grado di riconoscere quei determinati ormoni. La produzione di ormoni è un sistema di produzione a feedback, cioè ci sono dei meccanismi che controllano lo stato (variazioni umorali = variazioni di ormoni nel sangue) e vanno ad aumentare la produzione di un ormone o a inibirlo. Generalmente questo tipo di controllo include il SNC, in particolare l'ipotalamo e alcune altre regioni. Questo perché il sistema endocrino e il sistema nervoso sono strettamente collegati. Entrambi rispondono agli stimoli ambientali per far sì che venga mantenuto il controllo dell'omeostasi corporea. La differenza è che: - il sistema nervoso mette in atto risposte a breve termine, molto rapide e altamente specifiche; - il sistema endocrino risponde in modo molto più lento quindi con risposte a lungo termine, lente perché viaggiano nel torrente ematico che è molto più lento rispetto ad una risposta nervosa data dall'attivazione di determinati neuroni. La produzione ormonale di solito non coinvolge un singolo tessuto o organo, ma è una risposta più sistemica e diffusa quindi coinvolge di solito diversi organi e tessuti. 15 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Nel nostro organismo troviamo numerose strutture che possono essere incluse appunto nel sistema endocrino. Troviamo delle vere e proprie ghiandole (in viola), ovvero organi la cui funzione è proprio quella di produrre ormoni, ma anche altri organi che hanno delle funzioni secondarie endocrine (il cuore, il timo, il tessuto adiposo, il tratto digestivo, i reni, le gonadi, l'ovaio). Le ghiandole sono localizzate in diversi distretti del corpo: sia nella testa, sia nella regione del torace e in quella addominale. Nella testa (a livello dell'encefalo) troviamo ipotalamo, epifisi e ipofisi; poi ci sono la tiroide, le ghiandole surrenali, il pancreas e cellule endocrine in diversi altri tipi di tessuto. IPOTALAMO E IPOFISI: Nella regione della testa troviamo due grandi ghiandole che producono ormoni: - ipofisi (in realtà anche l'ipotalamo) - epifisi. Come avevamo visto, ipotalamo e epifisi fanno parte del diencefalo, localizzato al di sotto del telencefalo, quindi nascosto dalla corteccia cerebrale. L'ipotalamo è il centro principale di controllo del sistema endocrino a livello cerebrale e per controllare l'omeostasi a livello sistemico agisce in tre modi: 1. Secerne ormoni che regolano l’ipofisi (in particolare l'ipofisi anteriore o adenoipofisi). 2. Produce altri 2 tipi di ormoni rilasciati sempre nell’ipofisi, ma in questo caso nell’ipofisi posteriore o neuroipofisi: questi sono l'ossitocina e la vasopressina (o ormone antidiuretico). 3. Possiede dei centri nervosi che possono agire sulla funzionalità di altre ghiandole come le ghiandole surrenali e cellule endocrine. L'ipotalamo ha uno stretto rapporto con l'ipofisi che è detta anche ghiandola pituitaria. L'ipofisi è una ghiandola che ha forma ellissoidale ed è attaccata all'ipotalamo da una porzione che si chiama infundibolo e protetta da una cavità dell'osso sfenoide detta sella turcica. L'ipofisi in realtà è formata da due porzioni: Anteriore (adenoipofisi) che è una ghiandola vera e propria. 16 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Posteriore (neuroipofisi) che fa parte del tessuto nervoso. In totale gli ormoni rilasciati a livello dell'ipotalamo-ipofisi sono 9 tipi di ormoni. Le cellule endocrine nell'adenoipofisi rilasciano 7 di questi 9 tipi di ormoni nel sangue perché attorno all'adenoipofisi c'è una fitta rete vascolare di capillari e questi ormoni quindi raggiungono gli organi target attraverso la circolazione sistemica. Vediamo tutti i tipi di ormoni, ciascuno dei quali ha una regione target preferenziale e va a stimolare la produzione di altri ormoni o la funzionalità dell'organo. L'adenoipofisi produce: TSH (tireotropine o ormoni tireostimolanti) = hanno come bersaglio la tiroide e stimolano dunque la produzione di ormoni tiroidei. ACTH (ormone adrenocorticotropo) = ha come bersaglio la corticale del surrene per produrre gli ormoni steroidei (ad esempio, i glucocorticoidi). GH (ormone della crescita) = soprattutto durante lo sviluppo ha come bersaglio le ossa in accrescimento e i muscoli; un'assenza di ormone della crescita porta a nanismo ipofisario. FSH (ormone follicolo stimolante) = serve per lo sviluppo dell'ovocita nel follicolo e nel maschio serve alla spermatogenesi. LH (ormone luteinizzante) = induce l'ovulazione nella femmina e nel maschio fa produrre ormoni steroidei per la maturazione degli spermatozoi. PRL (prolattina) = agisce sulla ghiandola mammaria e regola la produzione del latte. MSH (ormone melanotropo) = stimola la produzione della melanina dai melanociti quindi la colorazione della cute. FSH e LH sono detti gonadotropine perché hanno come organo bersaglio le gonadi. 17 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Questa produzione di ormoni è favorita dalla stimolazione da parte dell'ipotalamo nei confronti delle cellule endocrine dell'adenoipofisi. L'ipofisi è formata anche dalla neuroipofisi che è la porzione posteriore. In questo caso non troviamo delle cellule endocrine che producono ormoni, ma vi arrivano gli assoni dei neuroni ipotalamici. Sono i neuroni ipotalamici dei nuclei sopraottico e paraventricolare che producono ormoni. Questi nuclei producono 2 ormoni (vasopressina ed ossitocina) e li rilasciano nella neuroipofisi perché anche qui c’è un piccolo circuito capillare (molto più piccolo rispetto a quello che si trova nell’ipofisi anteriore). La vasopressina è l'ormone antidiuretico ADH che agisce sul rene e serve a regolare la ritenzione e l'assorbimento di acqua a livello dei corpuscoli renali. L'ossitocina è invece un ormone importante durante la gravidanza (in particolare durante il travaglio) perché stimola la contrazione della muscolatura liscia uterina e quindi serve durante le ultime fasi per l'espulsione del feto verso l'esterno. Serve anche a stimolare la contrazione della muscolatura liscia che circonda la ghiandola mammaria o la prostata e quindi a favorire l’espulsione di latte o del liquido prostatico Questa rete vascolare che abbiamo citato si chiama sistema portale ipotalamo-ipofisario: questo perché è un network molto simile a quello che si ha nel fegato con i vasi che derivano dalla vena porta. 18 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 RIASSUNTO DEGLI ORMONI PRODOTTI DA NEUROIPOFISI E ADENOIPOFISI: Le disfunzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi portano ad alcune patologie: se l'adenoipofisi è coinvolta, a seconda del tipo di ormoni che viene a mancare o che viene prodotto in quantità insufficiente, si avranno delle conseguenze diverse; se la disfunzione è a livello dell'ipotalamo e della neuroipofisi 19 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 (quindi della produzione di ossitocina e vasopressina) può portare a diabete insipido, ovvero una malattia caratterizzata dalla carenza di vasopressina e ossitocina in cui diminuisce la diuresi, la capacità di assorbimento dell'acqua a livello dei tubuli contorti. Le persone con diabete insipido sono dunque costrette a bere un’elevata quantità di liquidi (circa 10 litri al giorno) per reintegrare i liquidi che si perdono perché non c'è assorbimento. EPIFISI: A livello del sistema nervoso troviamo un'altra ghiandola di cui abbiamo già parlato parlando di encefalo, che è l'epifisi, detta anche ghiandola pineale (forma di pigna). È una ghiandola sempre impari, mediana; si trova posteriormente al talamo, al di sopra del cervelletto quindi nella porzione posteriore dell'encefalo. È formata da un particolare tipo di cellule nervose specializzate che si chiamano pinealociti e producono un ormone che si chiama melatonina. La melatonina è un derivato della serotonina ed è l'ormone del sonno: viene prodotta nelle ore notturne e quindi va a regolare il ritmo circadiano sonno-veglia. La produzione di melatonina si arresta con le prime luci dell'alba mentre aumenta via via con le ore di buio. L'epifisi produce la melatonina e la rilascia in un letto capillare che si ritrova attorno a questa ghiandola. Come fa l'epifisi a sapere quando c’è buio e quando c’è luce? Perché riceve delle informazioni dalla retina e attraverso l'ipotalamo che stimolano o riducono la produzione di melatonina. TIROIDE: Un'altra grande ghiandola specializzata nella produzione di ormoni è la tiroide: si trova nel collo, a livello della laringe e dei primi anelli della trachea al di sotto della cartilagine più grande della laringe (cartilagine tiroidea). La tiroide è fatta da una porzione centrale che si chiama istmo e da 2 lobi (uno destro e uno sinistro) e quindi ha una forma un po' a farfalla. 20 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 Ѐ formata da diversi lobuli, o meglio follicoli tiroidei che danno l'aspetto un po' bitorzoluto. Nei follicoli tiroidei l'epitelio è formato da cellule follicolari che si chiamano tireociti e producono una sostanza molto vischiosa, detta sostanza colloide. Questa viene rilasciata nella porzione centrale dei follicoli che dunque presentano una porzione molto allargata piena di sostanza colloide. La sostanza colloide è ricca di alcuni ormoni, in particolare di tireoglobulina. Quindi in realtà la funzione della tiroide è quella di produrre questo ormone tiroideo e di accumularlo all'interno dei follicoli. Qui la tireoglobulina subisce delle modificazioni perché viene coniugata ad alcuni ioni, in particolare a ioni ioduri, e si formano i principali ormoni tiroidei: - T4 tiroxina; - T3 triiodotironina. Questi ormoni regolano alcune funzioni metaboliche dell'organismo, in particolare il consumo di ossigeno. Hanno un'azione sistemica su diverse regioni del corpo. Un altro ormone che viene prodotto nella tiroide dalle cellule parafollicolari è la calcitonina, regola la concentrazione di calcio nei fluidi corporei. Se la concentrazione di calcio deve essere diminuita, la calcitonina diminuisce l'attività degli osteoclasti che modificano il tessuto osseo, quindi il calcio viene escreto a livello renale. La tiroide è l'unica ghiandola che accumula gli ormoni al di fuori delle cellule che le producono, nella sostanza colloide all'interno dei follicoli tiroidei. PARATIROIDI: Dietro la tiroide ci sono altre 4 piccole ghiandole che si chiamano paratiroidi. Queste producono il paratormone che ha un'azione antagonista a quella della calcitonina, quindi favorisce l'aumento della concentrazione di calcio nei fluidi corporei (calcio assorbito a livello intestinale). GHIANDOLE SURRENALI: Le ghiandole surrenali (o surreni) si trovano sul polo superiore di ciascun rene, hanno una forma a piramide, sono di colore giallastro e sono vascolarizzate dalle stesse arterie che vascolarizzano il diaframma perché si trovano proprio al di sotto di esso. Sono caratterizzate da una porzione più esterna (corticale) e una porzione più interna (midollare). 21 Sara Collatin ANATOMIA I Lezione 8 (Prof. Schellino) 23/05/2024 La regione corticale produce i corticosteroidi (ormoni steroidei), derivati dal colesterolo: glucocorticoidi, mineralcorticoidi, androgeni. Porzioni diverse della surrene producono ormoni steroidei diversi. In particolare il cortisolo è l'ormone dello stress e la sua produzione è regolata da un asse che coinvolge anche l'ipotalamo. La regione midollare invece produce altri 2 tipi di ormoni, grazie alle cellule cromaffini. Questi ormoni sono noradrenalina e adrenalina, importanti per l'utilizzo dell'energia, per il metabolismo e per la mobilitazione delle riserve energetiche. PANCREAS: Avevamo già visto il pancreas per quanto riguarda la sua funzione esocrina per la digestione, ma è anche una ghiandola endocrina. Infatti l'1% del tessuto pancreatico ha una funzione endocrina, grazie alla presenza delle cellule o isole di Langerhans. Queste producono 2 ormoni ovvero insulina e glucagone, che arrivano al fegato e regolano la glicemia del sangue. Inoltre le cellule delle isole pancreatiche producono anche la somatostatina e il polipeptide pancreatico, che regolano la produzione di insulina e glucagone. ORGANI CON FUNZIONI ENDOCRINE SECONDARIE: Come precedentemente accennato, ci sono degli organi con funzioni endocrine secondarie. Tra questi abbiamo il cuore: a livello dell'atrio destro ci sono delle cellule muscolari modificate che producono atriopeptina o ormone natriuretico atriale, che si attiva se c'è un eccessivo volume di sangue all'interno dell'atrio destro e va a ridurre il volume ematico. Lo fa favorendo la perdita di acqua e di sodio nell'urina Anche i reni, oltre alla loro funzione di assorbimento di acqua e di escrezione, producono degli ormoni: Eritropoietina (EPO) → stimola la produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo se si riducono la pressione e l’ossigenazione ematica. Calcitriolo → serve per favorire l'assorbimento del calcio nelle ossa; infatti viene dato alle persone che soffrono di osteoporosi. Il timo, è un organo linfatico, ma una sua piccola parte ha anche una funzione ghiandolare; questo soprattutto nei bambini, perché nell'adulto il timo regredisce (involuzione timica). Produce la timosina e la timopoietina, che servono alla crescita e al differenziamento dei linfociti T. Infine le gonadi, come accennato prima, possiedono delle cellule che producono ormoni sessuali. In particolare, nel maschio, le cellule interstiziali di Leydig producono il testosterone (serve alla spermatogenesi) e le cellule di Sertoli producono delle sostanze che servono alla maturazione degli spermatozoi. Una di queste sostanze è l’inibina, che serve a mantenere i livelli di spermatozoi nell'adulto. Nella femmina, le cellule follicolari dell'ovaio producono estrogeni, soprattutto estradiolo, che aiuta la maturazione dell'ovocita e la rigenerazione dell'epitelio dopo la degenerazione del corpo luteo. Il corpo luteo produce inibina e progesterone. 22