Anatomia 2 PDF - Lezione del 29 Ottobre 2024 - Fegato Anatomia
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Università degli Studi di Parma (UNIPR)
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Il documento tratta l'anatomia del fegato, descrivendone i rapporti anatomici con gli altri organi dell'addome. Vengono analizzati i legamenti che lo sostengono, la sua vascolarizzazione, i lobi e le funzioni principali, relative alla filtrazione del sangue e alla produzione della bile. Particolare attenzione è dedicata ai processi metabolici e alla struttura interna.
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Lezione 29 ottobre 2024 suaparteposterointerioreivisceriLascerannoleimpronteèunorganoperitoneale estendeper Igregiggiffasi varieregioni tagliatoametà Il fegato EHaunaformadiinferiore...
Lezione 29 ottobre 2024 suaparteposterointerioreivisceriLascerannoleimpronteèunorganoperitoneale estendeper Igregiggiffasi varieregioni tagliatoametà Il fegato EHaunaformadiinferiore unovoide dellagabbiatoracicaaldisopradiessoa forgiapammgraine Ha rapporti con la cavità addominale, occupa la regione posta in alto a destra, ovvero la regione ippocondriaca destra, si estende anche nella regione gastrica, quella che si trova al centro, ma raggiunge anche un pezzettino della regione ippocondriaca sinistra; ha quindi una forma ovoide tagliato a metà. Il fegato si trova nel margine inferiore della gabbia toracica, sempre per la forma del muscolo diaframma, sotto la cupola ed è li che troviamo buona parte del fegato, al di sopra del muscolo c’è il polmone (alla base con la cupola), quindi sotto la cupola del diaframma troviamo i visceri che salgono verso l’alto; dove sentiamo le costole il fegato si trova sotto. Si presenta con un colore rosso scuro intenso perche è un organo molto vascolarizzato perche le sue funzioni sono legate al passaggio del sangue attraverso questo organo, il fegato riceve il 50% della gettata cardiaca. Il parenchima è piuttosto friabile, delicato, non è consistente, quindi gli organi che si vanno ad appoggiare lasceranno un’impronta; la faccia anteriore sembra essere abbastanza liscia perche siamo in corrispondenza della parete inferiore della gabbia toracica, poi la parete addominale anteriore; sarà quella postero-inferiore a presentare le impronte dei visceri. È un organo peritoneale, quindi è completamente coperto, ha comunque una piccola area in alto che rimane un po’ scoperta ma lo si considera comunque un organo totalmente peritoneale. Ha una lamina viscerale che arriva da destra e una che arriva da sinistra e quando si uniscono danno origine a un legamento, sia anteriormente che posteriormente, questo prende il nome di legamento falciforme. Questo legamento mi permette di iniziare una prima suddivisione del parenchima del fegato. Per descrivere dal punto di vista strutturali il fegato devo dividerlo in parti sempre più piccolo: Entita Si Un'EtàDestra Iniziamo a dividerlo in due parti che prendono il nome di lobi: lobo destro —> un po’ più voluminoso Legamentorotondo èuncordoncino chehaunispessimentoè presentenellaparte Lobo sinistro Anche posteriormente abbiamo lo stesso comportamento e abbiamo la presenza di un legamento chiamato legamento falciforme; nella parte inferiore c’è un cordoncino che ha un ispessimento ed è chiamato legamento rotondo, questo è un residuo cicatriziale della vena ombelicale, quindi dobbiamo tornare prima della nascita. Osservando la faccio posteriore vediamo l’ilo epatico, che è il corrispettivo dell’ilo polmonare, ovvero il punto di accesso dell’uscita di quelli che sono gli elementi vascolari, canali propri dell’organo secondo la funzione. Che cosa si osserva passare da questa apertura? Bileprodottanel nel andare fegatodeve duodeno Ci sarà l’ingresso dell’arteria che vascolarizza il fegato, chiamata arteria epatica, prende origine dal tronco celiaco, essa entra attraverso l’ilo epatico e da supporto metabolico alle cellule del fegato. Ora entra un altro vaso sanguifero chiamato vena porta, contiene nutrienti che sono stati assimilati nell’intestino tenue, questo sangue deve uscire, esce grazie alla vena porta che entra nel nostro fegato attraverso l’Ilo, quindi portiamo tantissimo sangue al fegato. Il terzo tubicino esce, ed è quello che raccoglie la bile prodotta dal fegato, perche la bile ci serve nel duodeno, quindi le cellule del fegato la producono che poi verra convogliata mediante un singolo canale che uscirà dal fegato attraverso l’ilo, che è condotto nel dotto biliare, che sono canali che trasportano la bile. Il sangue come entra deve anche uscire, le vene epatiche non escono dall’Ilo, ma escono dall’’alto; il fegato posteriormente si appoggio a un tratto della vena cava inferiore, vena della grande circolazione che raccoglie tutto il sangue degli organi; il fegato, una volta raccolto tutto il sangue proveniente dall’arteria epatica e dalla vena porta, verra a contatto con tutte le cellule del fegato dove il sangue verra portato fuori, attraverso le vene epatiche che fuoriescono dal parenchima epatico nel punto in cui la vena cava prende il rapporto diretto con il fegato. In questo tratto della vena cava inferiore non c’è l’interposizione del peritoneo, quindi è proprio inclusa nel peritoneo viscerale del fegato; mentre negli altri visceri c’è questa interposizione. Un’altra eccezione è presente nella cistifellea, è un sacchettino dove viene accumulata la bile, prodotta dal fegato e che esce attraverso un condotto biliare e che viene accumulata, in attesa di essere chiamata dal duodeno attraverso il condotto coledoco, quello che si apre in corrispondenza della papilla duodenale maggiore. Quindi questa rappresenta un sistema di deposito della bile che il nostro fegato produce. Anche essa è inclusa nel peritoneo del fegato; quindi sono i due elementi viscerali aventi un rapporto diretto con il fegato. Grazie alla presenza di questi due rapporti, sulla faccia posteriore, oltre ai due lobi identifichiamo altri due lobi: lobo caudato (si trova tra il legamento falciforme, la vena cava e l’ilo epatico) —> al di sopra dell’ilo Lobo quadrato (tra il legamento falciforme e la cistifellea) —> al di sotto dell’ilo Parte più macroscopica Faccia posteriore è la faccia viscerale, si va ad appoggiare a diversi visceri; questi rapporti viscerali sono: Anteriormente —> diaframma Posteriormente —> stomaco, duodeno, rene di destra con sopra la sua ghiandola surrenale, intestino crasso nel. Colon trasverso, cistifellea (inclusa nel peritoneo), rapporto con la vena cava. LAVENACavae LacistifelleasacchettinochecontieneLaBilesonoinclusinelperitoneodelfegato Comportamento della vena porta: Higratziestate L EETraneifegatousar Entra attraverso l’ilo epatico, è collegata attraverso rami della vena porta che sono le vene tributarie al nostro canale alimentare (stomaco, duodeno, ilo, intestino crasso, milza e pancreas), il sangue venoso è raccolto tutto da questa vena che entra dall’Ilo epatico. Il sangue proveniente dai visceri posti a destra e a sinistra, questo sangue venoso ha un suo percorso e una volta arrivato all’interno della vena porta, dove si uniscono le vene provenienti da destra e da sinistra, si dice che mantengano questa divisione e quindi questo sangue non si mescola; il sangue venoso raccolto dagli organi che stanno più a destra o più a sinistra, si portano principalmente nel lobo sinistro del fegato mentre quelli che stanno nella parte destra si portano principalmente nella parte destra del fegato. Poi il sangue esce mediante le vene epatiche Grazie a questo le cellule del fegato riusciranno a svolgere tutte le loro funzioni. sconaninizianannerana.ms geae i i II unitzionare co L.ge Quando i tre condotti si trovano i corrispondenza dell’ilo, devono raggiungere tutte le cellule e quindi iniziano a RE merdum dividersi in ramo i sempre più piccoli, accompagnati anche dai condotti biliari, sono sempre tutti e tre insieme; noi dobbiamo raggiungere le cellule epatiche, ma raggiungono prima l’unità funzionale ossia la parte più piccola dove troviamo le cellule che svolgono le funzioni del fegato, questa unita funzionale è rappresentata dal lobulo epatico. Le cellule del fegato, gli epatociti, sono organizzate in modo particolare dove qui vengono svolte tutte le funzioni. Per fare lo scambio dobbiamo arrivare ai capillari, quindi all’interno di questo fegato ci sono delle porzioni che prendono il nome di lobuli epatici. Hanno una sezione esagonale e anche regolare, nell’uomo possono avere 5/6 lati ma la forma non è cosi perfetta; una specie animale, i suini, hanno i lobuli perfettamente esagonale; si appoggia in modo regolare a quelli vicini. Ai vertici degli esagoni ho le ultime diramazioni, che assumono il nome di triade portale dei tre canali presenti a livello dell’ilo: diramazione dell’arteria epatica Diramazione della vena porta Diramazione del condotto biliare Il sangue arriva li, ai vertici del globulo epatico, devo portare il sangue all’interno dove trovo l’organizzazione delle cellule del fegato, ovvero degli epatociti. Organizzazione degli epatociti all’interno del globulo epatico: Non si dispongono casualmente ma c’è una disposizione a raggiera, dove ogni raggio rappresenta una parete, infatti questa struttura prende il nome di muralium (fila di mattoncini —> epatociti). A raggiera —> dal centro verso la periferia Abbiamo il vertice, dove arrivano le diramazione dei tre condotti, dando origine alla triade portale, dentro al lobulo troviamo le cellule che si dispongono a muralium formando delle file che dal centro vanno verso la periferia, quindi hanno una disposizione a raggiera. Tra un muralium e l’altro c’è uno spazio dove troviamo i capillari sanguigni, il sangue dell’arteria epatica e della vena porta si mescolano, e questo sangue verra a contatto con le pareti dei muralium formando tanti epatociti; è un capillare sinusoide ovvero un capillare dotato di ampie finestrazioni, il sangue entra e essendoci questi ampi buchi va a contatto con gli epatociti, esso sarà in grado a svolgere tutte le funzioni legate alla presenza di questo sangue. Il sangue è entrato nell’ilo, si e diramato, ha raggiunto i vertici, è arrivato nel lobulo e si porta al centro di esso dove troviamo la vena centrale, la quale raccoglie il sangue, poi tutte le vene centrali si uniranno dando origine alle vene epatiche che poi porteranno fuori il sangue dal fegato e lo immetteranno all’interno della vena cava inferiore. Dove c’è la triade portale il sangue entra le lobulo nello spazio tra i muralium, dove troviamo gli epatociti, il sangue immettonoilsanguegenzerano continua e raggiunge la vena centrale. lobulovenacentrale siunisconodandooriginealleveneepatiche Funzioni fegato: Regolazione metabolica —> il fegato regola l’immissione dei nutrienti nel sangue, perche esso rappresenta una sorta di deposito, come la vena porta, la quale raccoglie i nutrienti dal canale alimentare li porta al fegato e a livello capillare escono e vanno nell’epacita e li deposita, e quando ho bisogno di nutrienti li libereranno nel sangue. Regolazione ematologica —> regolazione nei confronti del sangue, il fegato è in grado di distruggere i globuli rossi invecchiati, il fegato allontana le cellule che muoiono, è supportato dalla milza; inoltre produce le proteine plasmatiche. cenadirapper Funzione ghiandolare —> il fegato produce un secreto, chiamato bile, che ci serve per iniziare e preparare alla digestione lipidica tramite il processo di emulsione. EEE LIVE.ieEEEE interferàLima TE Io concentrata viene neracistifeneaLaBile La funzione ematologica viene svolta da un tipo di cellula che si trova sulla parete del capillare, è una cellula fagocitaria, ha prolungamenti citoplasmatici, viene chiamata cellula di kupffer, svolge quest’azione fagocitaria, ossia mangia i globuli rossi invecchiati che transitano nel sangue che scorre all’interno dei capillari. Le cellule responsabili della produzione della bile, sono gli epatociti. La bile non deve entrare nel sangue, se entra si generano patologie, quindi essa viene liberata, tra un mattoncino e l’altro prende origine un canalino —> canalicolo biliare, tra una cellula epatica ho una sorta di apertura che riceve la bile prodotta dagli epatociti e che viene raccolta in questo condotto, che poi esce dal fegato attraverso l’ilo epatico. Sulla membrana capillare abbiamo dei microvilli, specializzazione cellulare, l’epatocita presenta questi microvilli rivolti verso la parete del capillare —> questo per esporre la cellula verso il capillare e favorire un maggior scambio. I canalicoli biliari si uniscono ed escono tramite il dotto biliare che riversa la bile all’interno dell cistifellea, incluso nel peritoneo che ricopre il fegato. La cistifellea viene richiamata dal duodeno quando arriva il chilo, contente sostanze lipidiche, quindi la bile viene richiamata attraverso il condotto coledoco arriviamo all’interno della cavita duodenale. Questa cistifellea non è solo una sorta di magazzino, qui la bile subisce una piccola trasformazione, ossia viene concentrata; la bile è formata da acqua, sali biliari e bilirubina che sono elementi che servono per svolgere l’emulsione lipidica, per concentrare la bile devo ridurre la quantità di acqua, la cistifellea assorbisce l’acqua, ma ce il rischio di calcoli. Il sistema endocrino ormoni riversatinelsanguedevono bersaglio raggiungerel'organo agggergangheggeariconoscere10 reteCAPILLAREsinusoide Racchiude tutte le nostre ghiandole di tipo endocrino, ovvero quelle che producono un secreto e lo riversano direttamente nel sangue, queste sostanze vengono chiamate ormoni, utilizzano il sangue come mezzo di trasporto per raggiungere il bersaglio, ovvero l’organo che deve rispondere a quel comando che sarà in grado di riconoscere l’ormone. Le nostre cellule presenteranno queste ghiandole secernenti, le quali si circonderanno di una rete capillare ed essendo molecole piuttosto voluminose, questa rete capillare sarà costituita da capillari di tipo sinusoide (buchi molto grandi). Il sistema endocrino lavora quasi nello stesso modo del nostro sistema nervoso, mandiamo segnali, mediante sostanze chimiche, che devono raggiungere una sede. EFFETTETE entrambelecomponenti come m odificate nervose se Il sistema nervoso utilizza messaggi rapidi condivisi attraverso i nervi, mentre il sistema endocrino deve inviare i messaggi di natura fisica, gli ormoni, che arrivano a destinazione mediante la circolazione sanguigna. Nel nostro corpo troviamo diverse ghiandole di natura endocrina, quindi troviamo numerosi ormoni, ogni ghiandola avrà il suo ormone, questo verra introdotto nel sangue attraverso questo raggiungerà l’organo bersaglio. Il bersaglio come fa a riconoscere l’ormone? Avrà dei recettori, ossia delle molecole situate sulla membrana cellulare in modo da legare l’ormone e riconoscere il messaggio inviato (attivazione o inibizione). Ci sono ormoni che sono formati da diversi amminoacidi e avranno una natura proteica, altri derivati dal colesterolo, definiti ormoni steroidei e hanno la caratteristica di essere liposolubili (penetrare all’interno della cellula), e poi ce ne sono alcuni formati solo da un amminoacido. Per gli ormoni non steroidei non hanno la caratteristica di essere liposolubili, quindi non riescono a entrare all’interno della cellula, quindi vengono riconosciuti dai recettori, che riconosco la molecola e si legano. 8278 EERRriohe.EEbosozuBinHannoBisognodirecettori Meccanismi della comunicazione nervosa —> nervi che trasportano l’informazione da una sede all’altra, tra i diversi neuroni (sinapsi) Dal punto di vista endocrino —>. La ghiandola, formata da cellule endocrine, producono un ormone, viene immesso nel torrente sanguifero e attraverso il sangue può raggiungere la cellula bersaglio. Esistono complicazioni che coinvolgono entrambe le componenti; per alcune ghiandole endocrine, queste cellule secernenti saranno cellule nervose modificate. Esame delle diverse ghiandole endocrine: Iniziamo dalla scatola cranica dove abbiamo: ipofisi e epifisi; si trovano in prossimità del nostro cervello; sempre all’interno della scatola cranica troviamo l’ipotalamo, che è una parte del cervello, che comunica con l’ipofisi. Ipofisi —> vera e propria parte endocrina Ipotalamo —> mezzo di comunicazione che l’ipofisi ha con il nostro cervello. A livello del collo troviamo la tiroide, va ad abbracciare il canale respiratorio, in corrispondenza della catena tiroidea, della laringe e degli anelli tracheali; troviamo anche altre ghiandole e che sono le paratiroidi. Scendiamo in cavità toracica dove troviamo il timo, vediamo anche il cuore. Poi entriamo in cavita addominale dove troviamo le ghiandole surrenali, poi nel tratto digerente ci sono anche cellule di natura endocrina; anche a livello renale ci sono cellulite con funzioni endocrine. Abbiamo visto il pancreas endocrino —> isole di langerans (produzione di insulina e glucagone); infine abbiamo le gonadi maschili e femminili: testicolo e ovaio —> responsabili per la produzione di ormoni maschili (testosterone) e femminili (estrogeni e progesterone). O Lossitocina admirer Ipofisi centroregolatoredituttoilsistemaendocrinoossosfenoideeIIII antidiuretico Prima ghiandola che si trova in corrispondenza della base del cranio, in una conca ricavata da un osso —> osso sfenoide (presenta questa concavità chiama sella turcica, che accoglie l’ipofisi). Essa è in comunicazione con l’ipotalamo attraverso il peduncolo. Ha due parti principali: Adeno-ipofisi (più voluminosa) —> natura epiteliale Neuro-ipofisi (rapporto con la porzione nervosa attraverso il peduncolo) —> derivazione nervosa differenza di derivazione embriologica. La neuro-ipofisi produce due ormoni, mentre l’altra ne produce 7, in totale producono 9 ormoni. La neuro ipofisi produce: antidiuretico ADH (come bersaglio avrà i nostri reni), ossitocina (ha come bersaglio la muscolatura liscia principalmente la parete dell’utero e delle cellule che si trovano in una ghiandola dell’aparato riproduttore maschile che è la prostata ghiandola che favorisce l’espulsione del secreto, la presenza di cellulite che hanno filamenti di actina e di miosina che si contraggono e favorisce la fuoriuscita del secreto; nella donna invece questo ormone viene prodotto quando devono esserci delle forti contrazioni della parete muscolare dell’utero, al termine della gravidanze, durante il parto) NEUROIPOFISI L’adeno-ipofisi ne produce 7: ACTH (ormone adrenocorticotropo): l’organo bersaglio è la ghiandola surrenale, è una ghiandola endocrina quindi l’ipofisi è il centro regolatore di tutto il sistema endocrino perche diversi ormoni vanno a comandare altre ghiandole endocrine TSH (ormone tireostimolante): il suo organo bersaglio è la tiroide ma essa è un’altra ghiandola endocrina GH (ormone della crescita):va a stimolare lo sviluppo dei tessuti e del nostro organismo; se si ha troppo sviluppato questo ormone si va incontro al gigantismo, in caso opposto si ha il nanismo. PRL (ormone prolattina): va a stimolare la ghiandola mammaria e la produzione del latto post parto FSH (ormone follicolo stimolante) e LH (ormone luteinizzante): hanno gli stessi organi bersaglio ovvero le gonadi, ovaio e testicolo, questi ormoni follicolo stimolante—> indurranno alla maturazione del follicolo quindi della cellula uovo; e nel uomo stimoleranno la spermatogenesi; ma anche cellule che saranno responsabili della produzione di ormoni specifici —> testosterone per il testicolo e estrogeni e progesterone per l’ovaio. MSH ( ormone melanotropo): ha un azione sulla cellule pigmentate della cute, i melanociti, dotati di pigmenti tanti —> pelle scura pochi —> pelle chiara modificati formanoil peduncolo portaall'ippotalamoneuroni chemi neuroipofisicanarino Ogni cellula produce un tipo di ormone, quindi avremo 7 tipi diversi di cellule nell’adenoipofisi; nella neuro ipofisi non ce la cellula, ma ce un canalino che mi porta all’ipotalamo dove trovo la cellula —> neuroni modificati che vengono modificati e portati lungo l’assone del neurone e andrà a formare il peduncolo entra nella neuro ipofisi dove trova la rete capillare e libera gli ormoni. L’ipofisi rappresenta il centro regolatore di buona parte del sistema endocrino. A livello del collo, nella parte anteriore e posteriore, troviamo una ghiandola che si va ad appoggiare al canale respiratorio anteriormente, posteriormente c’è il canale digerente e ancora più posteriormente c’è la colonna vertebrale. La nostra ghiandola, chiamata tiroide si appoggia sul tratto del canale respiratorio, sulla parte alta trova la laringe e subito sotto la trachea. Ha una forma a farfalla, che va ad abbracciare il canale respiratorio nel tratto superiore, ha un aspetto modulato perché è caratterizzata dalla presenza di formazione chiamate follicoli tiroidei, in questi troviamo le cellule specifiche del parenchima tiroideo, sono organizzate a cerchio e definiscono una cavità centrale, che non è vuota, ma viene riempita 127849h 958 oideesceesiform da un secreto prodotto da queste cellule, chiamate cellule follicolari o tiroiciti. Questo secreto, chiamato colloide, non è il nostro ormone, questo è prodotto dalle gentile gattivasdeve i lega cellule che lo liberano nella cavità, la produzione dell’ormone tiroideo si distingue dagli altri perché qui la cellula fa un primo secreto, poi lo recupera, prima esce poi rientra nella cellula, quando rientra subirà un altro trasformazione dando origine all’ormone vero e proprio, l’ormone tiroideo viene definito anche con T3 o T4. Questo ha la funzione di controllare il metabolismo delle nostre cellule, infatti quando si parla di un soggetto ipotiroidismo è un soggetto stanco e fa fatica a eseguire attività importanti. comeparatollicolari calcitonina regolalaquantitàdi nelsangue calcio Nel parenchima troviamo anche un altro tipo di cellula, che si trovano al di fuori dei follicoli e queste sono chiamate cellule parafollicolari o cellule C, perché producono un ormone chiamato calcitonina. La tiroide è rivestita da un filamento esterno connettivale dove vediamo il passaggio dei vasi sanguiferi. Le cellule parafollicolari sono più grandi. Nella cellula follicolare c’è una cavità che viene riempita con una sostanza definita colloide, questa molecola viene recuperata dalla cellula, è una volta ripresa, questa si deve legare a degli Ioni di iodio, perché solo così otteniamo la molecola attiva, l’ormone. Questo ione lo troviamo nel sangue e infatti all’esterno del follicolo troviamo tutti i capillari sanguigni, nel sangue ci arriva grazie all’alimentazione, anni fa si era notato che alcune popolazioni erano più affette a malattie tiroidee rispetto ad altre, perché manca lo iodio, le popolazione sa e erano vicino al mare. Lo iodio è stato introdotto nel sale. A questa molecola, tiro globulina si devono legare 3 o 4 atomi di ioni, una volta legati, esce dalla cellula dove troviamo i capillari che permette il passaggio di queste molecole, T3 e T4 all’interno del sangue in modo da distribuirsi e raggiungere gli organi bersaglio, sono tutte le cellule. La tiroide non lavora sempre, se sono a riposo le cellule sono più sottili, mentre se sono attive sono più grandi. La cellula parafollicolare o cellula C è la responsabile dell’ormone calcitonina, questo ormone interviene nella regolazione della quantità di calcio nel sangue e quindi controlla la calcemia. Un’altra ghiandola endocrina, situata a ridosso della tiroide, per questo definita paratiroide, in genere sono 4 e sono molto piccole, sono ai lati della tiroide —> ghiandole paratiroidee; sono in grado di produrre il paratormone, è L’antagonista della calcitomina quindi interviene nel processo di regolazione della quantità di calcio presente nel sangue. Chi stimola le cellule follicolare nella produzione del ormone T3 o T4, è uno degli ormoni dell’ipofisi chiamato TSH, questo ormone, stimola le cellule a produrre ormoni tiroidei che può entrare nel circolo e raggiungere le cellule di tutti i tessuti. PARATIROIDE dellacalcitonina cena tiroide PrghaffIntone antagonista RafeleImei LE moschea ah 7gal Eseguito Eia EEadifendonodaipatogeni com'eimmunocome gg Phi p a8I5soIIInlat Dal collo scendiamo in cavità toracica dove troviamo il Timo, che si trova nel mediastino, spazio tra i due polmoni, anteriore superiore, sotto c’è il cuore. Si presenta sviluppata in modo diversa a seconda delle fasce di età. Nell’adolescenza raggiunge il punto di massima evoluzione e dopo nell’età adulta inizia il processo di involuzione dove si riduce. Essa rappresenta la sede del differenziamento di linfociti T, in questa ghiandola queste cellule completano la loro maturazione, sono cellule che si trovano nel sangue, esse non completano la loro maturazione quando vengono prodotte nel midollo osseo, non sono cellule mature, quindi escono vanno nel torrente sanguigno, vanno nel timo e completa la sua maturazione differenziandosi in linfocita T, sono cellule dei globuli bianchi quindi cellule specifiche che riconoscono e distruggono i patogeni, in questa ghiandola raggiungono la parte centrale dove vanno in contro a questo processo di maturazione diventando così delle cellule immuno-competenti ossia specifiche per quei patogeni; una volta mature lasciano il timo e attraverso il sangue raggiungono organi o sedi di tessuto linfoide. Questa ghiandola produce ormoni timici che promuovono il differenziamento delle cellule T e quindi favoriscono la completa maturazione dei linfociti, sono maturi e quindi in grado di distruggere i patogeni. Nel timo sono presenti dei lobuli che sono unite e collegate, c’è una parte periferica più scura chiamata corticale è una parte più interna e più chiara chiamata midollare, queste sono le sedi dove i linfociti si differenziano e maturano in linfociti T. 88 erano Haiti In cavità addominale, sono presenti le ghiandole surrenali, sono piuttosto voluminose, si trovano sopra i reni, anche queste presentano una parte più esterna chiamata corticale e una porzione più interna chiamata midollare, la parte periferica è maggiore, circa un 80% mentre la parte più interna è minore, circa un 20%. La parte corticale presenta cellule che si dispongono in modo diverso tra le varie zone perché sono le responsabili di diversi tipi di ormoni, la corticale più esterna viene suddivisa in tre zone: aldosteronecontrozzaaitoni sangue mineralcorticoidi nel 1. La zona più esterna, chiamata zona glomerulare: le cellule si dispongono a glumeroli, ed è circa il 15% glucocorticoidi cortisoloecortisteroneregge 2. La parte intermedia invece è chiamata zona fascicolata: le cellule si dispomgomo in fasci paralleli tra loro, ed è circa il 78% mandrogeni 3. La zona più interna viene chiamata zona reticolare: le cellule si dispongono per formare una rete, ed è circa il 7% Internamente c’è la midollare che rappresenta circa il 20%. Nella zona glomerulare sono prodotti gli ormoni mineralcorticoidi, il principale è l’aldosterone, controlla gli ioni presenti nel sangue. La zona intermedia è grado di produrre vari ormoni, tutti quanti nel loro insieme prendono il nome di glucocorticodi, tra questi abbiamo il cortisolo e il corticosterone, controllano il metabolismo da parte del glucosio. La zona reticolare invece produce gli androgeni, sono ormoni che vengono prodotti principalmente dalle gonadi maschili, dopo la pubertà il tutto viene assolto dalle gonadi maschili, si pensa che l’attività continua da parte della zona reticolare sia quella che caratterizza i caratteri sessuali secondari. Il colore è piuttosto giallastro perché contengono tante molecole lipidiche, nella parte corticale si vede la diversa midonare collaboroconilsu neurotrasmettitoricadrenaunanora nelsangue adrenalina riversati organizzazione delle varie cellule. La midollare ha un compito importare, è una parte della ghiandola che collabora con il sistema nervoso, infatti è la responsabile di adrenalina e noraadrenalina, sono dei neurotrasmettitori, il sistema nervoso li produce come neurotresmettitori di tipo eccitatore ma noi abbiamo questa midollare che immetterà, sotto forma di ormoni nel torrente sanguifero questa molecola, adrenalina, che risulterà essere eccitante. Il neurotrasmettitore libera l’ormone che verrà raccolta dal dendrita del neurone successivo; l’adrenalina la troviamo anche nel contesto endocrino, questa ghiandola è in grado di produrre adrenalina e noradrenalina che vengono immesse nel torrente sanguigno. Attraverso il sistema nervoso ho una risposta immediata, attraverso il sangue ci vuole più tempo. La ghiandola surrenale è stimolato da uno degli ormoni dell’ipofisi —> ACTH. diLangheranseggffffgngo pancreasisole Un’altra ghiandola endocrina è quella del pancreas, 1%, cellule unite che danno origine alle isole di langerans, ci sono le cellule alfa, beta e delta; responsabili della produzione del glucagone, insulina e somastotatina. Il pancreas ha una piccola parte endocrina, costituita da cellule che si riuniscono tra loro e in queste troviamo diverse tipologie cellulari, le cellule alfa che producono il glucagone, le cellule beta che producono l’insulina (ormoni regolatori della glicemia). Quando eseguiamo una attività fisica intensa, le nostre cellule richiedono ossigeno e glucosio, con l’alimentazione abbiamo assunto poco glucosio quindi lo dobbiamo richiamare dal fegato, stimolato dal glucagone ( ormone che mi permette di alzare la quantità di zucchero nel sangue) mentre l’insulina agisce in modo opposto, chi non ha questo ormone ogni volta che assume zuccheri deve iniettarsi l’insulina. L’ultimo ormone, la somatostatina, controlla e attiva le cellule alfa e le cellule beta. Altri tipi di cellule producono il polipeptide pancreatico che è l’ormone che va ad agire a livello della cistifellea in modo da favorire il rilascio della bile. Infine abbiamo le gonadi, maschili e femminili. La gonade maschile è in grado di produrre il testosterone, queste cellule responsabili vengono chiamate le cellule di leydig, controllate da uno degli ormoni dell’ipofisi. Anche a livello femminile gli ormoni principali, estrogeni e progestinici, prodotti dall’ovaia che devono essere comandati da parte della nostra adeno ipofisi. gonademaschileproducetestosterone cenaredilexolia dalle gonadefemminile estrogenieprogestinicieprodotti ovaie L’apparato urinarioREIn IIIraegaigpergggeggiatizzazionedeireni 13,47 2vescicasacchettinoincuil'urinasideposita 2 Questo consta di una sola tipologia di organi pieni, i reni, e da vie di trasporto del prodotto di filtrazione da parte dei reni del sangue, le urine e quindi le vie urinarie (tubi che trasportano l’urina prodotta dai reni). Il primo canale è chiamato uretere, parte dai reni in grado di ricevere l’urina, da qui l’urina va in un sacchettino di accumulo temporaneo, la vescica, mi conoscente di accumulare l’urina prodotta dai reni; la vescica man mano che si riempie si distende e a un certo punto arriva un segnale, e abbiamo il bisogno di liberarla, l’ultimo canale prende il nome di uretra, attraverso questa noi liberiamo la vescica. I reni sono gli organi principali perché loro filtrano il sangue, perché esso contiene dei cataboliti che sono prodotti di rifiuto tossici per la cellula e vanno eliminati; il rene tramite la filtrazione riesce a trattenere queste scorie e eliminarle tramite l’urina. A livello delle urine, oltre alla raccolta di cataboliti abbiamo il passaggio di ioni attraverso il processo di filtrazione e il rene ha questo controllo. 38m75 p neglobulirossiemopoiesi attraversoL'ormoneeritroproiennafavorisceneiossigeno 3,2997792PEE8 Enco7E79Yuidipersie assimilati anni Controllo della produzione di nuovi globuli rossi (emopoiesi), attraverso la secrezione di ormoni —> cellule endocrine in grado di produrre un ormone chiamato eritroproietina (doping) —> fornisce più ossigeno favorendo una prestazione più efficiente. Contribuisce alla regolazione della pressione del sangue; funzione renale legata alla filtrazione del sangue e esso ha una sua pressione quindi deve arrivare ai reni con una pressione esatta per favorire questo processo di filtrazione. L’ammoniaca viene trasformata dal fegato in urea e poi eliminata sotto forma di urina. Regola la concentrazione degli ioni e di altre sostanze e mantiene l’equilibrio idrico tra i liquidi persi e quelli introdotti nel corpo. ammoniaca ureaurina vascolare venarenale 2724,18272 Efa ARTE EEg medianteaa Sono organi o pari e simmetrici all’interno della cavità addominale; si trovano in una posizione molto profonda, si trovano posteriormente ai lati della colonna vertebrale, tra la XII vertebre dorsale e alle prime due lombari, hanno una forma definita a fagiolo; due margini quello mediale concavo e quello laterale convesso. In corrispondenza del margine mediale ce l’ilo renale, consente l’ingresso degli elementi vascolari, degli elementi propri dell’apparato perchè si tratta di un organo pieno, e infatti si trova in corrispondenza del margine mediale, vediamo il passaggio degli elementi vascolari, il sangue arriva mediante un arteria chiamata renale, è un ramo diretto nell’aorta addominale discendente. Il sangue entra e conferisce il colore rosso scuro, questo sangue deve essere filtrato e per questo il rene è formato da tantissime unita funzionali: nefrone; dove arriverà il sangue e viene filtrato; il sangue entra nei nefroni e dovrà uscire attraverso le vene (anche se il sangue è filtrato ma abbiamo raccolto i prodotti di rifiuto del verme stesso; quindi è un sangue venoso e quindi trasportato dalla vena renale. Oltre gli elementi vascolari attraverso l’ilo prendono origine le vie urinarie, che portano fuori l’urina attraverso l’uretere; a livello dell’ilo renale troviamo: arteria renale, vena renale e uretere. ilsangueentramedianteaarteriarenaleedesceattraversodavena renale I reni si vanno ad appoggiare sul piano addominale dorsale; si vede come il peritoneo sta davanti e non avvolge i reni definiti quindi retroperitoneali, davanti ci sono i visceri quindi avrà rapporti di tipo viscerale renisonoretroperitoneale ilperitoneoglipassadavanti Per il rene destro troviamo una ghiandola surrenale, poi abbiamo un rapporto con il fegato, medialmente e il duodeno, abbiamo poi alcune anse del digiuno e un tratto del colon. Il rene sinistro superiormente abbiamo sempre la ghiandola surrenale poi abbiamo lo stomaco, più lateralmente la milza, scendendo troviamo un tratto del pancreas e del colon. Dietro si va ad appoggiare sulla parete dorsale, sul piano muscolare, i muscoli si dispongono in modo simmetrico quindi il rapporto muscolare è identico, superiormente ho un rapporto con il muscolo diaframma, inferiormente invece ho nella parte più laterale ho un tratto in rapporto con il muscolo trasverso dell’addominale, fibre che decorrono trasversalmente; abbiamo poi il muscolo quadrato dei lombi e il muscolo grande psoas (muscoli più profondi della cavita addominale). c onsistentenon parenchima daivisceri cisonorapportilasciar Sulle fasce dei reni non ci sono impronte lasciate dai visceri perche il parenchima è piuttosto consistente. È un organo retroperitoneale quindi questa membrana sta davanti; allora troviamo un triplice sistema di protezione nei confronti Eonhot99LEbhesurrenali.ai si mediamenteIan Lati uniscono dei reni: de ireniconunfogliettoantipiegaLa Igienizzazione 95 P fascia renale —> è quello più esterno, lamina connettivale che lo include con un foglietto anteriore e uno posteriore, superiormente i due foglietti si fondono includendo la ghiandola surrenale, mentre inferiormente la fascia renale rimane aperta. Ai lati i foglietti si uniscono, medialmente non si uniscono; fascia continua che davanti include i due reni, mentre posteriormente si interrompe dove ce la colonna vertebrale. L’apertura mediale comporta infezioni, patologia che arriva al foglietto anteriore del rene sinistro che attraverso la fascia renale può raggiungere il rene destro; se raggiunge il foglietto posteriore si interrompe e non ce nessun rischio e per l’altro rene. cuginettoadiposoaggeggi sitoper riservaenergetica L’apertura inferiore —> subito sotto la fascia renale ce uno strato di tessuto adiposo chiamato cuscinetto adiposo, serve per proteggere il rene, inoltre qui abbiamo una delle principali sedi di deposito come principale riserva energetica ed e una delle vie preferenziali dove andiamo a prendere in caso di bisogno, ad esempio per forti dimagrimenti, interventi chirurgici, se io riduco questo strato del cuscinetto adiposo, il reno inizia a scendere, la fascia renale è aperta quindi si avrà un abbassamento del rene —> ptosi renale che può dare fastidi perche i nervi vengono schiacciati. Capsula renale —> sottile strato che racchiude il parenchima renale, aderisce alla superficie del rene. chiudeilparenchimarenale La superficie del rene appare liscia, ma ci sono delle piccole incisure che ci fanno dividere il rene in aree più piccole che prendono il nome di lobi, nei neonati ce ne sono tanti e con la crescita si fondono fino ad arrivare a 13-14 lobi renali. incisurenelrene Macroscopicamente identifichiamo due aree: una più periferica che prende il nome di corticale E una parte centrale chiamata midollare (aspetto striato e forma particolare, a piramide), queste prendono il nome di piramidi di malpighi e queste colonne ai lati delle piramidi prendono il Folian spicchio piramididi Bertem nome di colonne di bertem. MALPIGHI statrehihlhrenare canaleL'uretere unico Pettinare sistemadi raccoltadell'urina un con Dove c’è l’ilo renale c’è tutto il sistema di raccolta dell’urina, questo insieme di tubicini che prende il nome di pelvi renale che si apre poi all’interno dell’’ilo con un unico canale chiamato uretere. Ciascuna piramide, da origine a lo spicchio del rene che corrisponde al lobo renale, si osserva con delle linee più o meno pronunciate. neraporzione a EE corneale mail.ge i e eaie EIIE.EEI EIuoprossimaeasia Il nefrone è una struttura microscopica; dobbiamo prendere uno spicchio del lobo che comprende la corticale e la midollare, allargo e inizio a vedere i nefroni, quelle strutture anatomiche e funzionali dove avvengono tutte le funzioni del rene; ci troviamo nella porzione corticale, i nefroni non si trovano nella midollare, solo quelli che si trovano al confine hanno un tratto che si infila nella midollare. I nefroni sono composti da due parti principali. YEEZELselettiva corpuscolo renale —> provvede a filtrare il sangue ma non e in grado di riconoscere le molecole di scarto, non è una filtrazione selettiva nei confronti dei cataboliti, tutto entrerà nel tratto tubulare; quindi il tubulo deve riprendere quello che è passato e che gli serve, lasciando andare i prodotti di rifiuti. Insieme di tubuli che si sviluppa attorno al corpuscolo —> sono in continuità tra loro ma hanno un andamento diverso, viene rappresentato in tre diverse parti: 1. Tubulo contorno prossimale: si sviluppa all’inizio del corpuscolo 2. Questo da contorto diventa rettilineo, scende e poi risale a U —> ansa di Hell 3. Il tubulo torna in prossimità del corpuscolo, da origine a un altro groviglio che prende il nome di tubulo contorto distale perché siamo alla fine. Quindi grazie a questo tragitto tubulare noi recupereremo tutto, alla fine ci saranno solo i prodotti di rifiuto che vanno a costituire l’urina. FEELEFIELIAil il o ttenendo FILTRATOGLomerurale S ANGUE LEI Il corpuscolo a sua volta comprende un glomerulo, che è la componente vascolare, è formato da capillari sanguiferi: Arteriola afferente (entra) da origine alla rete capillare finestrati (passa l’acqua, il glucosio, gli amminoacidi), ho filtrato il sangue e ottengo un prodotto chiamato filtrato glomerurale, ottenuto attraverso la rete capillare. Arteriola efferente (esce) in condizioni normali uscirebbe dalla venula, ma non ce l’abbiamo e abbiamo ancora un arteriola. capsuladiBowmannonfaspargereilliquidoeporteràilfiltratoneltrattotubulare il liquido non si sparge perche attorno alla rete capillare ce la capsula di bowman che raccoglie il filtrato e lo porta nella seconda porzione ossia il tratto tubulare che riceverà il filtrato glomerulare. Nell’arco delle 24H otteniamo 180 L di filtrato glomerulare, e 1l e mezzo di urina. Attraverso il tratto tubulare andiamo a riassorbire le molecole perse, l’acqua le recuperiamo e lasciamo andare i favorireunulteri prodotti di rifiuto che andranno a costituire l’urina. PodocIIIgheggggibbracciano i capillariLasciandounafessuraper La filtrazione non avviene solo attraverso i capillari, a rivestire i capillari ci sono anche delle cellule, sulla membrana basale è più spessa rispetto ad altre, ce una cellula che abbraccia il capillare, viene chiamata podocita, sono le cellule che vanno a rivestire i capillari e impedisco la filtrazione, queste non chiudono completamente il capillare ma lasciano una fessura per fare filtrare ulteriormente il sangue; a creare questa barriera di filtrazione ho la parete del capillare, la lamina basale e i podociti; tra un prolungamento e l’altro del citoplasma ho una fessura che permette la filtrazione e quindi la formazione del filtrato che entra all’interno della capsula di bowman —> barriera emato-urinaria (sangue e pre urina). Questa rete si crea una rete capillare tra due arteriole, il sangue ha perso molto, molta acqua ma anche molecole di piccole e medie dimensioni. Il sangue che esce sarà povero di tanti elementi, dall’arteriola efferente prenderà origine la vera e propria rete capillare sanguifera che origina tra un arteriola e una venula, si svilupperà quindi un’altra. Rete capillare che si svilupperà intorno alla seconda parte del nefrone che e il tratto tubulare. Abbiamo ottenuto il filtrato glomerulare, entriamo nella seconda parte, il tratto tubulare possiede diverse porzioni che sono: il tubulo contorto prossimale Ansa di hell Tubulo contorto distale Ogni nefrone a livello dell’ultimo avrà la sua urina, trasformazioni del filtrato glomerulare per ottenere l’urina finale. All’interno del rene si sviluppano questi tubi o dotti collettori, che ricevono tutto il prodotto finale di ciascun nefrone che si aprirà in fondo, base minore delle piramidi, questi fiorellini prendono questa apertura. E prende il nome di papilla renale. Dobbiamo per prima cosa recuperare l’acqua, gli ioni, il glucosio, gli amminoacidi che sono stati filtrati nel glomerulo paretecon renale. microvilli Yento Nella prima parte del tubulo contorto prossimale avremo un epitelio in grado di assorbire, delle cellule ricche di organuli cellulari; nella porzione apicale troviamo dei microvilli, proiezioni della membrana cellulare che mi permettono di avere un ampia superficie per assorbire dal filtrato glomerulare tutto cio che e utile, poi queste cellule lo devono riportare nel sangue, attorno ai tubuli ce un altra rete capillare quella che deriva dall’arteriola efferente, la quale si sviluppa intorno ai tubuli quindi i capillari sanguiferi recuperano quello che c’era di utile nel filtrato glomerulare; avviene la maggior parte del assorbimento. Può succedere che alcune sostanze dannose, farmaci non riescono ad essere filtrate tramite il glomerulo, qui possiamo trattenere ancora queste sostanze tossiche quindi escono nel sangue e da qui entrano all’interno dei tubuli, ma attorno a tubuli ho una seconda rete capillare e queste sostanze riescono ad entrare e quindi questo processo viene definito come un processo di secrezione. Quindi ho un processo di assorbimento, attraverso la parete del tubulo, ma allo stesso tempo il sangue che circola nella rete capillare che contiene queste molecole dannose riescono a uscire e entrare nel tubulo per entrare nella composizione dell’urina per essere eliminata. 1secrezione Assorbimento 2 È L’arteriola afferente porta il sangue a ciascun nefrone, essa dà origina al glomerulo dove avviene la filtrazione , sotto ce la capsula di bowman e poi si continua con il tubulo, quindi prima filtro il sangue ottenendo il filtrato glomerulare, entra nel tubulo, attorno ai tubuli si sviluppa la vera rete capillare chiamata: peritubulare che deriva dall’arteriola efferente; poi il sangue esce grazie ad essa. Attraverso questa rete eseguo il processo di riassorbimento, quindi dal filtrato glomerulare recupero acqua, amminoacidi, sali minerali, ioni, vitamine e li riporto nel sangue; ma allo stesso modo ho la possibilità di liberarmi delle molecole dannose e tossiche tramite il processo di secrezione, queste sostanze le posso portare nel tubulo; alla fine ho riassorbito e ottengo l’urina che verra eliminata tramite il processo di escrezione. L'urinaescemedianteLa parina renale Nel dotto collettore ho il prodotto finale, rappresentato dall’urina che uscirà mediante la papilla renale che si trova in corrispondenza della base minore della piramide. Questo processo è favorita dalla pressione idrostatica del capillare che spinge fuori, pero ce anche la pressione oncotica che e opposta e trattiene il liquido all’interno del capillare, ho la pressione idrostatica della capsula di Bowman, la quale trattiene il liquidò all’interno del capillare; infine ho la pressione oncotica della capsula di bowman la quale è pari a zero. Le pressioni in uscita sono maggiori rispetto alle due pressioni di richiamo. In corrispondenza del polo vascolare troviamo che un tratto del tubulo contorto distale, ce un puntino nero che sta a indicare che un tratto di esso entra in rapporto con l’ateriola efferente; queste cellule si modificano e troviamo cellule cellule Afffrate nuove che stanno in mezzo alle pareti le tubulo e la parete dell’arteriola. Lecenesi modificano esi nuove creano Queste cellule entrano a far parte dell’apparato iuxtaglomerulare, insieme di cellule che troviamo in corrispondenza del polo vascolare e quel tratto del tubulo contorto distale che si va ad appoggiare contro la parete dell’arteriola. A questo apparato appartengono: 1. Le cellule della macula densa (si trovano in prossimità della parete e riconoscono la composizione dell’urina e se c’è qualcosa che non va, essendo a ridosso della parete dell’arteriola, richiamano un sistema complesso che va a regolare la variazione della pressione del sangue) 2. Cellule iuxaglomerulari (cellule muscolari lisce che si sviluppano intorno alla parte e sono in grado di produrre l’eritroproietina, va stimolare la produzione di nuovi globuli rossi) 3. Cellule del messaggio extraglomerulare (sitiuate tra le due arteriole, in continuità con le cellule intra glomerulari; hanno la capacita di regolare il flusso sanguigno) Abbiamo ottenuto l’urina che entra nei dotti collettori che termineranno in corrispondenza della base minore della piramide, aprendosi questi fiorellini che sono le papille renali; adesso l’urina va nella pelvi renale, in corrispondenza dell’ilo renale, la pelvi renale comprende da tanti imbuti chiamate calici, si apre in corrispondenza delle papille per raccogliere l’urina. papinepelvirenalecaliciminoriemaggiori uretereportod'urinafuoridai rene I primi calici sono chiamati calici minori essi si uniscono formando i calici maggiori per poi unirsi in un unico canale, la pelvi renale e si continua poi con l’uretere e cosi porto l’urina al di fuori del rene. Da un prendono origine le vie urinarie, l’uretere è la prima via urinaria. È un canale lungo ai lati della colonna vertebrale che deve attraversare la nostra cavità dominale perche deve arrivare nella vescica, la quale raccoglie l’urina trasportata dai due ureteri. EpitezioPLASTICO eimpermeabile Le vie urinarie sono caratterizzate da un epitelio di transizione o plastico, varia il suo spessore a seconda del grado di estensione dei suini organi;l’altra sua caratteristica è quello di essere impermeabile, quindi il tubo non lascia passare i composti dell’urina dalla sua parete. Gli ureteri sono piuttosto lunghi circa 30 cm; la vescica si trova nella parte pelvica; il canale scende dall’alta verso il basso, l’urina deve andare avanti, la parete di questi organi avrà una parete muscolare e in seguito a delle contrazioni favorisce l’ avanzamento del contenuto. Ci sono dei punti più ristretti rispetto ad altri, ci sono quando ci sono dei calcoli; la muscolatura inizia ad vere spasmi sempre più forti per fare passare l’urina ma non riesce ed e per questo che subentrano dei dolori quando si hanno i calcoli. L’uretere si apre poi a livello della vescica; esso ha una tonaca muscolare con due strati. La vescica raccoglie l’urina, quando è vuoto è raggrinzito, la parete interna si presenta sollevata in pieghe, mentre quando l’urina arriva la parete si distende, grazie all’epitelio di transizione dove ci sono dei sensori che risentono di questo grando di distensione; quando raggiungono la distensione massima i segnali vengono passati al cervello e sentiamo il bisogno di svuotare la vescica, quindi il rilascio della muscolatura favorisce il rilascio dell’urina attraverso l’ultimo tubulo delle vie urinario: uretra. Iphigeniaèabbinatoall'apparato L’uretra è un condotto che trasporta l’urina all’esterno, c’è una differenza tra quella maschile e quella femminile; quella maschile si estende per circa 20 cm mentre invece quella femminile si estende per 5 cm; un altra differenza è che quella maschile diventerà comune con l’apparato riproduttore maschile mentre nella donna rimangono indipendenti. Intorno al primo tratto dell’uretra maschile si sviluppa una ghiandola che è la prostata. A livello della vescica questi neuroni modificate risentono dello stato della parete e inviano il messaggio al cervello e viene rilasciata la muscolatura per favorire il passaggio dell’urina all’interno dell’uretra. L’urina è formata da: Acqua, bilirubina (le da il colore), area (questo composto di cui dobbiamo liberarci che è il prodotto finale delle nostre cellule). corredocromosomicocheèLametà altre bene a pre go pCellule che si differenziano rispetto a tutte le altre cellule somatiche, perche presentano un corredo cromosomico che è la meta delle altre, dall’unione di queste due cellule prende origine una cellula che poi andrà incontro ad altre divisioni, lo zigote che poi formerà il feto e quindi un nuovo individui. Questi organi responsabile della creazione dei gameti sono: Gli spermatozoi (apparato riproduttore maschile —> testicolo), cellula uovo (apparato riproduttore femminile —> ovaio). uter Io 158Felonallorafinirafermare.EEEenEEaggeMneofameei bI'Etiopia Apparato riproduttore femminile Ia maturazionedelleceneuovoiniziaduranteiapubertàvièuncicloovarico Comprende diversi organi: ovaie, sono due, ed è dove avviene la maturazione della cellula uovo e che dovrà raggiungere l’altro organo, chiamato utero, dove in caso di fecondazione si dovrà piantare sulla parete di esso e dare origine a un nuovo individuo. La cellula uovo, dall’ovaia, presente nella parte pelvica, deve raggiungere l’utero, organo cavo, la raggiunge tramite le tube di falloppio, non c’è continuità con tuba e ovaio. La produzione delle cellule germinali femminili non avviene costantemente, avviene a partire dalla pubertà, ma non è continua, la maturazione di questa cellula nella donna avviene attraverso un ciclo chiamato ciclo ovarico, la gonade femminile è soggetta a questi cicli che comportano la maturazione di una cellula uovo ogni 28 giorni. Anche a livello dell’utero ci sarà uno sviluppo della parete di esso che dovrà accogliere la cellula fecondata e se non è stata fecondata ricomincerà il ciclo da capo. viii758 haha L99292pesiIa.mn5aiaenaETEga9nEo kob'EEEF.EE ze II nFIEgr L’ovaio è un organo pari, è circondata dal peritoneo pero non viene definita come organo peritoneale perché ci passa vicino ma non è all’interno; si trova all’interno della cavità pelvica, anteriormente si va ad appoggiare a un legamento, proprio dell’utero, formato dalla membrana del peritoneo che prende il nome di legamento largo. La parte terminale della tuba presenta dei prolungamenti chiamate fibbrie che vanno ad abbracciare l’ovaia, la tuba rappresenta la sede della fecondazione è li che la cellula uovo incontra lo spermatozoo per la fecondazione. L’ovaia è mantenuta nella sua posizione tramite dei legamenti: legamento sospensorio dell’ovaio, legamento proprio dell’ovaio; cordoncini di tessuto connettivo che mi permettono di mantenere nel sito l’ovaio. Legguferianornioccorncare C cisonotantecanneuovoinviadimaturazionediventanofollicoliovarici ogni28 giorninematurasoriginandoLa Nell’ovaio ci sono tante formazioni più o meno simili e grandi che si sviluppano lungo la porzione periferica e che rappresentano le diverse cellule uovo in via di maturazione; danno origine a follicoli ovarici, ogni 28 giorni ne parte uno, maturano fino a dare origine alla cellula uovo; questi si trovano nella parte più periferica dell’ovaio chiamata corticale; mentre la parte più interna prende il nome di midollare. Nella corticale abbiamo la sede dello sviluppo dei follicoli ovarici che porteranno alla maturazione la cellula uovo, mentre nel midollare troviamo del connettivo dove ce una ricca rete vascolare. piùinternamidollaretroviamodatessconnettivo eunariccaretevascorare nellaparte Le cellule del corpo si dividono per mitosi, la meiosi è propria di queste cellule, perche hanno un corredo cromosomico che è la meta di tutte le altre cellule. pubertà allanascitailcorredodeiforconiesuficiente L IEIiYecIIEFigfgiaIeri tièp a Alla nascita abbiamo già un corredo di follicoli più che sufficiente per tutto il periodo fertile della donna, parte circa ai 13 anni e matura una cellula al mese, la fine del periodo fertile corrisponde alla menopausa, 53 anni circa; alla nascita ne abbiamo molti di più ma via via si degenerano perche mi serve un numero limitato; queste cellule vengono chiamate ooociti primari (le prime che si formano durante la fase di sviluppo embriologico). In ciascun ciclo ovarico che prende inizio con la pubertà, inizia la maturazione del follicolo, uno parte e continua a svilupparsi, alla fine del ventottesimo giorno questo follicolo è maturo e scoppia, si apre e rilascia la cellula uovo. Il segnale ai follicoli di andare avanti nella produzione della maturazione della cellula uovo è uno stimolo ormonale (ipofisi FSH); i 28 giorni comprendono tutto il ciclo ovarico, qui siamo a metà, poi andiamo avanti con quello che rimane del follicolo e andiamo avanti per altri 14 giorni; questo residuo follicolare prende il nome di corpo luteo e questo può avere due destinazioni: consegue alla fecondazione della cellula uovo, questo residuo comincia a ingrossarsi Va alla non fecondazione, il residuo va incontro alla cicatrizzazione, chiamata corpus albicans Questo ciclo ovarico, che parte dallo sviluppo del follicolo, si ha lo scoppio follicolare al 14 giorno e rappresenta il periodo fertile della donna, il residuo follicolare da origine al corpo luteo, stimolato dall’ormone LH, prodotto sempre dall’ ipofisi, induce la maturazione del corpo luteo. La gonade femminile è in grado di produrre i propri ormoni: estrogeni (prodotti da cellule che fanno parte del follicolo chiamata teca interna) e pregestinici (prodotti dal corpo luteo, seconda meta del ciclo ovarico), entrambi andranno a influenzare il ciclo uterino. 1. Fase follicolare: primi 14 giorni del ciclo ovarico 2. Fase lutinica: ultimi 14 giorni maturazione del corpo luteo L’utero accoglie la cellula uovo,eventualmente fecondata che si va ad impiantare sulla pareti di esso, dove trova le condizioni ideali per poter continuare il suo sviluppo dando origine al feto; anche l’utero ha un suo ciclo, chiamato ciclo uterino che comprende modificazioni a cario della parete interna dell’utero; esso è un organo cavo, la tonaca mucosa, chiamata endometrio, è quella che è soggetta a questo ciclo, comprende più fasi: fase mestruale no Fase proliferativa —> iniziale sviluppo delle ghiandole che daranno il sostegno all’eventuale cellula uovo sviluppata, circa al 14 giorni. Fase secretiva —> le ghiandole raggiungono il loro massimo sviluppo, in questo momento arriva la cellula uovo e se fecondata si va a impiantare sulla tonaca mucosa dell’utero. Nell’eventualità che non ci sia stata fecondazione, la cellula viene persa attraverso la cavita uterina, l’endometrio si è preparato, la cellula uovo non è stata impiantata, quindi avviene una fase di costrizione degli elementi vascolari, si attorcigliano per impedire il passaggio del sangue e mancando il sostegno metabolico, lo strato più superficiale, chiamato: strato funzionale dell’endometrio, muore e si stacca e quindi si ritorna alla fase mestruale, e cosi ci sarà una quota di sangue è una sorta di emorragia, poi si formeranno nuove cellule che daranno origine alle ghiandole; tutto cio è indotto dagli ormoni, prodotti durante il ciclo ovarico, la prima fase proliferativa, sostenuta dagli estrogeni e la seconda fase secretoria promossa dai progestinici. Quando l’utero non riesce a tener attaccato l’embrione si è davanti a un aborto spontaneo. seLacellulanonèstataimpiantataLapartepiùsuperficiale dell'endometriosistaccae siritornaallafasemestruale spermatozoizedo.IE hia perché d evonoraggiungerelacellula uovo nelle gonadisono presenti itesticoli con dovevièunliquidoseminale annesse g hiandole dove sonodiscionglispermatozoi trasporta elementi addominalea dallacavità quellapubica Apparato riproduttore maschile cordones permatico gli siassocia vascolare a questas truttura L'epididimo Troviamo gli spermatozoi, cellule di tipo apolide, corredo cromosomiche che è la meta di quelle somatiche; durante il processo di meiosi si avrà la produzione 4 cellule germinali maschili; è una delle cellule più piccole e possiede una mobilità propria perche deve raggiungere la cellula uovo. L’apparato riproduttore maschile possiede le gonadi, testicoli insieme a ghiandole annesse, dove viene prodotto il liquido seminali dove si trovano dispersi gli spermatozoi, insieme alle vie di trasporto di queste cellule. Le gonadi hanno sede al di fuori della cavita addominale, però in fase embrionale i testicoli si sviluppano in fase addominale poi scendono e vengono accolti nello scroto, è una sacca; è per questo che l’arteria si trova cosi in alto, questa discesa deve esserci perche serve una temperatura inferiore rispetto a quella della cavità addominale per svolgere le loro funzioni. Quindi si crea un canale in grado di trasportare gli elementi vascolari, che si troveranno in questo cordone spermatico. A questa struttura inguinale si associa la prima porzione che fa parte di quei canali che poi si assoceranno le cellule che dovranno raggiungere le vie spermatiche, questa struttura si chiama epididimo, proseguirà come dotto referente lungo il canale inguinale. Il testicolo è avvolto da una membrana chiamata tonaca albuginea ed è quella che riveste più interamente il testicolo ed essendo di natura connettivale e grazie a questa natura entreranno anche le diramazioni dei vasi sanguigni. Il tessuto connettivo entra con un certo ordine perche dà origine a aree chiamate lobuli, all’interno di essi si sviluppano i tubi seminiferi, canali piccoli e sottili, hanno una lunghezza variabile da 40 cm fino a 2 m e rappresentano la sede di produzione degli spermatozoi, a seguito di divisione cellule che comprende mitosi e meiosi. Si parte dagli spermatogoni, che sono di due tipo A e B, si trovano in periferia e sono le cellule più grandi e sono loro che daranno poi origine a queste nuove cellule che si svilupperanno e divideranno per dare origine agli spermatozoi. All’inizio ho una divisione mitotica perche se ho uno spermatogone e lo avvio verso la produzione di uno spermatozoo finita la riserva ho finito tutto, invece no perche questi si dividono per mitosi per mantenere la riserva degli spermatogenesi; altre invece si divideranno in maniera meiotica: lo spermatogone parte e matura diventando spermatocita primario, poi spermatide e infine spermatozoo; sui diversi piani della parete osserviamo primarioaiumitotica spermatinesperm spermatocita queste diverse maturazioni. spermatogone è dalla Testicoso avvolto abugineanaturaconnettivale entranoivasi tonaca ed sanguigni daorigineadareecui sobuli amate sisvilupperanno itubiseminiferi produzdispermatozoi dove reglispermagonsonopresentilecelluledel sertolieLe di dell'ormone cellule Leydigresponsabili il maschile testosterone Il tubulo non comprende solo gli spermatogoni ma comprende anche le cellule del sertoli, molto voluminose, si estende per tutta la parete dello spessore del tubulo; le altre cellule trovano supporto da esse. Tra un tubulo e l’altro ce un altro tipo di cellula: cellule di leydig sono le cellule responsabili dell’ormone maschile, il testosterone, serve per: stimolare la spermatogenesi per la maturazione degli spermatozoi controlla l’attività delle vie spermatiche e delle ghiandole annesse determina i caratteri sessuali secondari determina il comportamento sessuale influendo su SNC L’ormone follicolo-stimolante (FSH) stimola la spermatogenesi nei tubuli seminiferi; mentre l’altro ormone, LH l’ormone luteinizzante controlla la produzione di testosterone da parte delle cellule di leydig. Il testosterone è il principale ormone sessuale maschile, è indispensabile per lo sviluppo e la funzionalità degli organi sessuali e per la maturazione degli spermatozoi; inoltre mantiene e produce le caratteristiche sessuali secondarie. Una volta che gli spermatozoi escono dal tubulo seminiferi, sono mature? Dove vanno? No, non sono ancora mature e entrano in una rete chiamata rete testis, che continua in questi canalini che si sviluppano sempre di più in un canale unico che da origine all’epididimo che abbraccia il testicolo. Lungo le vie spermatiche avvengono i processi di maturazione, esse iniziano con l’epididimo, siamo ancora a ridosso del testicolo, poi si fuoriesce dal testicolo tramite il dotto deferente che è quello che scorre all’interno del cordone spermatico; lungo il dotto deferente, quando risale incontrerà le ghiandole annesse a questo apparato, responsabili alla produzione del secreto che serve per favorire la maturazione completa dello spermatozoo; quindi è lungo le vie spermatiche che lo spermatozoo completa la sua maturazione. Nell’epididimo lo spermatozoo acquisisce la mobilita che gli serve per continuare lungo le vie spermatiche; nel tubulo seminiferi non ha ancora una mobilita propria, quindi per attraversare questi tubuli lo fa con una leggera pressione dovuto all’aumento della produzione di queste cellule, via via che matura acquisisce la mobilita e quindi è in grado di continuare da solo. maturazionedegli nel mobilità continua avvienelungoleviespermatiche partonodall'epididimoacquisisce dottodeferentesie gegen La spermatozoi Eone ne genetico EEFEEEEIIIIaii.info A livello della vescica troviamo le ghiandole annesse a quest’apparato sono: Posteriormente alla vescica, le vescichette seminali, in grado di produrre un secreto ricco di glucosio; posteriormente e inferiormente alla vescica troviamo un altra ghiandola che è la prostata, dimensioni di una castagna e va ad abbracciare il primo tratto delle vie urinarie, quindi l’uretra; contribuisce alla produzione di secreti; infine abbiamo l’ultima ghiandola che è la ghiandola vulvu-uretrale; questo secreto è entrato all’interno dell’uretra e quindi abbiamo unito i due apparati:urinario e riproduttore maschile; cosa che non abbiamo visto nella donna perché i due apparati rimangono indipendenti; l’uretra trasporterà sia l’urina che gli spermatozoi. Negli anni si è visto che nelle varie generazioni ce stata una modificazione della mobilita di queste cellule che con gli anni è andata a calare, cosi come il numero a causa dello stile di vita. L'uretratrasportasiad'urinache Glispermatozoi ghiandolavivouretrale riccodiglucosio seminalisecreto YEIGEe esterno EFFICIHIEFIELÈIELEFIÉFI.EEEEbEon5e'f orecchio SIn89feLE gigione sede La uditoeseneauizibrio dei L’orecchio è È la sede dell’udito e dell’equilibrio; dal punto di vista anatomica viene diviso in tre parti: orecchio esterno: comprende il padiglione auricolare, formato da cartilagine elastica, convoglia le onde sonore nel canale acustico esterno, serve per raccogliere le onde sonore e convogliarle in questo canale. In questa parte dell’orecchio troviamo la secrezione di ghiandole che producono cerume e inoltre troviamo la membrana del timpano, la attraversiamo e entriamo nell’orecchio medio. Orecchio medio: delimitata dalle ossa del cranio, all’interno di esso troviamo i tre ossicini più piccoli del nostro corpo che sono il martello, l’incudine e la staffa; in prossimità della membrana del timpano troviamo il martello che si appoggia all’incudine e che di conseguenza si appoggia alla staffa. Dall’altra parte troviamo due membrane che danno origine a due finestre: la finestra ovale e la finestra rotonda. Il martello riceve le vibrazioni della membrana del timpano provenienti dall’ambiente esterno, va a picchiare sull’incudine, appoggiato alla staffa, questi ossicini amplificano l’origine del suono; la staffa si va a appoggiare sulla finestra ovale, camera piena d’aria e sotto c’è la tuba uditiva, si apre nella rinofaringe, quindi comunica con l’orecchio medio, serve per stabilire un equilibro della variazione della pressione esterna, sentiamo un disturbo alle orecchie e per portare la stessa pressione lo facciamo attraverso a questo canale di comunicazione con la rinofaringe che comunica con l’ambiente esterno; ci sono inoltre dei muscoli che intervengono in caso di rumori molto forti che possono creare danni alla parte più interna dell’orecchio. Il segnale da onda sonora diventa un movimento meccanico. Orecchio interno: struttura ossea troviamo la sede degli organi dell’equilibrio (parte vestibolare) e dell’udito (chiocciola); sotto la finestra ovale c’è la finestra rotonda, è presenta in questa parte dell’orecchio. Tutto cio si trova all’interno dell’osso temporale, fa parte delle ossa cranico e non si ha una camera aperta , esso segue la forma delle strutture proprie di questi organi, questo andamento osseo prende il nome di labirinto osseo, dentro questo troviamo il labirinto membranoso ovvero gli organi dell’equilibrio e dell’udito, tra quest due labirinti ce un piccolo spazio dove scorre un liquido chiamato perilinfa L’organo dell’equilibrio, comprende due parti: canali semicircolari (sono tre: uno anteriore, uno posteriore e uno laterale) cannibriodinamico al centro troviamo due espansioni chiamate utricolo e sacculo equilibriostatico Queste due sacche sono quelle che raccolgono informazioni relative a un equilibrio di tipo statico, es: accelerazione lineare (macchina) o gravità (ascensore). In queste due sacche troviamo un liquido chiamato endolinfa e le pareti di queste camere presentano cellule specializzate chiamate capellute, le cui ciglia sono immerse in una sostanza gelatinosa e su questa si trovano gli otoliti, sono dei sassolini che si trovano sulla sostanza; fungono da indicatori gravitazionali, scorrendo sulla sostanza gelatinosa dove ci sono le ciglia di queste cellule che raccolgono il segnale quando le ciglia si muovono quindi parte l’informazione nervosa, che permetterà di riconoscere questo segnale. I canali semicircolari raccolgono un equilibrio dinamico, abbiamo tre canali disposti nelle tre direzioni dello spazio, sono semicircolari perche sono un po aperti, dove abbiamo un ampolla che accoglie le cellule capellute, dotate di ciglia, si trovano immerse alla sostanza gelatinosa, quando muoviamo la testa si determina un movimento del liquido che sta dentro al canale, l’endolinfa, andiamo a muoverla che fa muovere la sostanza gelatinosa che è immersa nelle ciglia e andiamo a stimolare le cellule capellute alla ricezione del segnale. Cellule capellute —> cellule recettrici dell’equilibrio dinamico e statico. Troviamo un labirinto osseo che contiene il labirinto membranoso che ha la forma di una chiocciola formata da due giri e mezzo. Nel labirinto membranoso troviamo tre condotti: condotto vestibolare: in alto —>. Scorre la perilifa Condotto cocleare: al centro —> scorre l’endolinfa, si trovano le cellule recettrici, sono cellule caepellute, per stimolarle la staffa picchia contro la finestra ovale, raccolgo il segnale e li ce la perilinfa, lo vado a scuotere, questo si ripercuote su questo condotto, dove ci sono le cellule recettrici, raccolgo questo movimento e le cellule recettrici si attivano mandando il segnale al cervello. Il liquido per non si comprime ma io ho schiacciato contro la finestra ovale, quindi questo movimento, queste onde le ritrovo nel condotto timpanico. Condotto timpanico: in basso —> arriva alla finestra rotonda (schiaccio da una parte e fuoriesco dall’altra) Cosi ho raccolto il segnale e ho attivato le cellule capellute, i loro assoni si uniranno agli assoni provenienti dal segnale vestibolare per dare origine a un nervo che trasporta sia le informazioni acustiche sia quelle vestibolari rappresenta uno dei nervi cranici. L