Summary

Questo documento descrive il concetto di nutrizione e alimentazione, mettendo in risalto le differenze tra animali e esseri umani. Analizza la fame selettiva e la regolazione della fame e della sazietà, con particolare attenzione alle vie dopaminergica e serotoninergica. Esplora inoltre l'ipotesi omeostatica.

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Alimentazione 4 Ogni animale mangia per nutrirsi, mangia perché il cibo gli consente le funzioni vitali, tranne l’uomo che in realtà mangia anche per nutrirsi e qui il concetto di nutrizione si distingue dal concetto di alimentazione. l’uomo si alimenta e alimentandosi si nutre ma se si nutre non è...

Alimentazione 4 Ogni animale mangia per nutrirsi, mangia perché il cibo gli consente le funzioni vitali, tranne l’uomo che in realtà mangia anche per nutrirsi e qui il concetto di nutrizione si distingue dal concetto di alimentazione. l’uomo si alimenta e alimentandosi si nutre ma se si nutre non è detto che si alimenta perché ci sono diverse ragioni che distinguono questi due momenti della introduzione di una qualunque cosa edibile. quando si nutre si introducono le sostanze che ci mantengono in vita. l'animale risponde a questo principio in maniera molto precisa, infatti è difficilmente un predatore accetta altri predatori a consumare la prenda che ha catturato. l’uomo invece non è predatori perché usa il momento del pasto come un momento di condivisione, di convivialità e queste sono ragioni per le quali si alimenta senza senza lo scopo specifico di nutrire. La fame selettiva, comune negli animali, indica la capacità di percepire un bisogno specifico e soddisfarlo consumando determinati alimenti anziché altri. Negli esseri umani, questa tendenza è più evidente nelle prime fasi della vita e può diminuire o arricchirsi con l'età. La regolazione della fame e della sazietà coinvolge un complesso sistema di segnali provenienti da diverse cellule e organi del corpo. Ogni cellula comunica i suoi bisogni attraverso segnali neurologici ed ormonali che vengono elaborati dal cervello, in particolare dall'ipotalamo. Numerose sostanze agiscono come messaggeri per influenzare lo stimolo finale di fame o sazietà, con origine da vari tessuti e organi. Quando questi segnali raggiungono il cervello, vengono interpretati dalla corteccia cerebrale e tradotti in un'azione: continuare a mangiare se si percepisce fame, o smettere se si percepisce sazietà. Le aree del cervello coinvolte includono l'ipotalamo, che ha un ruolo chiave nella percezione e nell'elaborazione dei segnali di fame e sazietà. Inoltre, i sensi come la vista, l'olfatto e il gusto possono influenzare il desiderio di mangiare, così come le emozioni. Le reazioni alle stimolazioni sensoriali ed emotive possono variare da individuo a individuo, e il desiderio di mangiare può essere influenzato da molteplici fattori. In definitiva, la nutrizione umana è il risultato di un complesso intreccio di segnali biochimici, sensoriali ed emotivi che determinano l'atto finale di alimentarsi o smettere di farlo. La regolazione della fame e della sazietà può seguire due ipotesi principali: la via dopaminergica e la via serotoninergica. La via dopaminergica coinvolge il neurotrasmettitore dopamina, il quale trasmette messaggi tra i neuroni nel cervello. Questa via è associata a una sorta di ricompensa emotiva o mentale legata al cibo, sia in risposta a stimoli positivi che negativi. La teoria dopaminergica può variare significativamente da individuo a individuo, e vi è una stretta relazione tra lo stato di nutrizione e l'attivazione della dopamina. Consumare cibi graditi può aumentare i livelli di dopamina, inducendo una sensazione di piacere. La via serotoninergica coinvolge il neurotrasmettitore serotonina, che svolge un ruolo simile nella trasmissione dei messaggi tra i neuroni nel cervello. La diminuzione dei livelli di serotonina può stimolare il desiderio di alimentarsi, e alcuni cibi hanno la capacità di influenzare la produzione di questa sostanza nel cervello. Entrambe le vie, dopaminergica e serotoninergica, sono importanti nella regolazione della fame e della sazietà, e la loro attivazione può essere influenzata da una serie di fattori, compresi gli stimoli sensoriali, emotivi e nutrizionali. La comprensione di queste vie neurochimiche può contribuire a comprendere meglio i meccanismi che regolano l'assunzione di cibo e le scelte alimentari. L'ipotesi omeostatica riguardante la regolazione della fame e della sazietà si basa sul concetto che ogni singola cellula del corpo debba mantenere un equilibrio interno. Quando questo equilibrio viene disturbato, le cellule richiedono sostanze nutritive per ripristinare la condizione ottimale, generando così l'appetito come risposta a uno stato di carenza. Questo processo è guidato dalle esigenze energetiche e biochimiche di ogni singola cellula. Ad esempio, le cellule adipose, che contengono riserve di grasso, inviano segnali quando le loro riserve diminuiscono, contribuendo a stimolare la sensazione di fame. La via omeostatica assicura che ogni cellula abbia accesso ai nutrienti necessari per sopravvivere. Questo concetto si integra con le vie neurochimiche come la via dopaminergica, che è associata a una sorta di ricompensa emotiva legata al cibo, e riflette anche i concetti di emozioni, psiche e sensi. Il dispendio energetico di ogni cellula è un aspetto cruciale della regolazione metabolica. Esistono due meccanismi principali di dispendio energetico: il metabolismo basale e quello volontario. Il metabolismo basale rappresenta la quantità di energia necessaria al mantenimento della vita e dei processi vitali, e può variare in base all'attività fisica e al livello di attivazione metabolica. Il cervello è uno dei principali consumatori di energia, mentre il cuore non smette mai di pompare sangue, contribuendo al dispendio energetico costante. La termoregolazione è un altro aspetto importante del metabolismo basale. Mantenere una temperatura corporea costante richiede energia, e il corpo consuma più energia quando è esposto al freddo per mantenere la temperatura interna ottimale. Inoltre, lo stato emotivo può influenzare il dispendio energetico: l'emozione può aumentare la frequenza cardiaca e il dispendio cardiaco, mentre la calma o il riposo possono ridurlo. Questi meccanismi insieme contribuiscono alla regolazione complessiva del metabolismo e della fame nel corpo umano. Meriam Hassine Alimentazione 5 Il processo di digestione e assorbimento degli alimenti comporta un certo dispendio energetico, poiché richiede l'attivazione di una serie di reazioni chimiche che avvengono lungo il tratto digestivo. Anche il rimpiazzo cellulare è un fattore che contribuisce al dispendio energetico, poiché le cellule del nostro corpo hanno una durata limitata e devono essere costantemente rimpiazzate. Questo processo avviene a ritmi diversi a seconda del tipo di cellula, e può comportare un consumo variabile di energia. Oltre al dispendio energetico basale, c'è quello volontario, che include tutte le attività fisiche e mentali che intraprendiamo consapevolmente. La somma del metabolismo basale e del dispendio energetico volontario costituisce l'intero dispendio energetico di un individuo nel corso del tempo. Tuttavia, il fatto che spesso non mangiamo solo per fame, ma anche per abitudine o per altri motivi, può influenzare il bilancio energetico complessivo. È fondamentale prestare attenzione al bilanciamento alimentare, ovvero assicurarsi di introdurre una giusta quantità di ogni nutriente necessario per il nostro corpo. Questo bilanciamento dipende anche dal momento della giornata e dalle attività che svolgiamo. Inoltre, la varietà degli alimenti è essenziale per garantire un apporto completo di nutrienti, quindi è importante alternare le fonti alimentari per ottenere una dieta equilibrata. Il controllo del peso è un'altra priorità importante per la salute, poiché il peso corporeo influisce su vari aspetti del benessere. Mantenere un peso adeguato richiede una combinazione di alimentazione sana e attività fisica regolare. Tuttavia, questo è un obiettivo che non sempre viene raggiunto dalle persone, anche se ci sono persone che possono avere un eccesso di peso. La consapevolezza e l'educazione riguardo all'alimentazione possono aiutare a migliorare il controllo del peso e a promuovere uno stile di vita sano. Il bilanciamento alimentare implica avere tutti i nutrienti necessari nella giusta quantità. I nutrienti possono essere suddivisi in macronutrienti e micronutrienti, ai quali si aggiungono le fibre e l'acqua, fondamentali per la nostra nutrizione. I macronutrienti includono i carboidrati, i grassi e le proteine. I carboidrati sono composti da catene di monosaccaridi, come il glucosio, che possono essere presenti in diverse fonti alimentari come frutta e zuccheri. Le proteine, invece, sono catene complesse di amminoacidi, i mattoni di base delle proteine, che svolgono un ruolo cruciale nel nostro organismo. I grassi, infine, sono catene complesse di acidi grassi e sono essenziali per diverse funzioni corporee. Accanto ai macronutrienti, ci sono i micronutrienti, come i sali minerali, i metalli e le vitamine. Questi sono detti anche oligoelementi e, sebbene necessitino in piccole quantità, sono fondamentali per il funzionamento ottimale del nostro organismo. I sali minerali, in particolare, sono necessari in quantità significative per sostenere varie funzioni corporee. Le fibre sono anch'esse un componente importante della nostra dieta, sebbene non vengano digerite o assorbite direttamente. Le fibre svolgono un ruolo cruciale nel nutrire i batteri intestinali benefici, contribuendo così alla nostra salute digestiva e generale. Inoltre, le fibre aiutano a regolare il tempo di digestione, contribuendo a una sensazione di sazietà prolungata e al mantenimento della regolarità intestinale. Meriam Hassine Alimentazione 6 Altro elemento tra i nutrienti da citare quando si parla di bilancio alimentare è quello dell'acqua, infatti senza l’acqua l'organismo umano non funziona e quindi bisogna introdurlo. l'approvvigionamento di acqua deve essere a piccole prese costanti nella giornata e se possibilmente non inferiore al litro al giorno. l'approvvigionamento di acqua lo troviamo nei cibi, infatti si pensi all'acqua nei vegetali, nella frutta ma anche nel cibo cotto come il riso, la pasta e gli amidi. Quindi avere una dieta bilanciata significa avere macronutrienti, micronutrienti, fibre e acqua in maniera adeguata e corretta. Il concetto di pro nutriente aggiunge una prospettiva interessante alla nutrizione, evidenziando il ruolo interconnesso dei diversi nutrienti nella dieta. Questo concetto suggerisce che ogni alimento non solo fornisce energia o sostanze nutritive in sé, ma può anche migliorare l'assorbimento o l'utilizzo di altri nutrienti quando consumato insieme. Ad esempio, l'assunzione di vitamina C insieme al ferro può aumentare l'assorbimento del ferro stesso, mentre il sodio può migliorare l'assorbimento del glucosio. Questa interazione tra nutrienti sottolinea l'importanza di una dieta equilibrata e variegata per garantire un ottimale utilizzo dei nutrienti da parte dell'organismo. Oltre al ruolo di pro nutriente, esiste anche il ruolo enzimatico dei cibi. Gli enzimi presenti negli alimenti possono facilitare reazioni chimiche all'interno dell'organismo, contribuendo così al metabolismo e al corretto funzionamento del corpo. Questi enzimi possono essere prodotti dall'organismo stesso o forniti direttamente attraverso il cibo. La presenza di enzimi nei cibi può influenzare la digestione e l'assorbimento dei nutrienti, svolgendo un ruolo importante nella salute e nel benessere generale. Inoltre, i nutrienti presenti negli alimenti possono svolgere diversi ruoli all'interno dell'organismo. Ad esempio, i carboidrati non solo forniscono energia, ma alcuni monosaccaridi possono anche contribuire alla formazione di strutture di polimeri nel corpo, fornendo supporto strutturale. Le proteine sono essenziali per la costruzione e il mantenimento dei tessuti muscolari e corporei, ma possono anche essere utilizzate per produrre energia attraverso processi come la gluconeogenesi. I grassi e i lipidi, oltre a essere una fonte concentrata di energia, sono anche componenti importanti delle membrane cellulari e svolgono un ruolo fondamentale nella salute cellulare e nel metabolismo. il concetto di metabolismo è uno degli elementi cardine nel determinare il nostro bisogno di alimentarci. infatti ci nutriamo per rimanere efficienti, per rimanere vivi e quindi il cibo è salute, è mantenimento della Salute. cambiare le fonti alimentari è uno degli elementi cardine di una buona nutrizione ma anche il concetto di igiene quindi si deve considerare che i diversi alimenti che abbiamo a disposizione sono stati coltivati, raccolti, conservati ecc e quindi dobbiamo modificare le nostre scelte alimentari giorno per giorno per ridurre l'effetto inquinante del cibo stesso sul nostro organismo. Inoltre, il bilanciamento alimentare deve contenere dentro quello che serve e per saperlo si deve controllare il peso corporeo. infatti se si introduce tanto cibo quanto si spende il peso rimarrà costante e se invece si introduce meno o più cibo il peso varierà. Quindi il controllo del peso deve avvenire settimanalmente e con discreta costanza per avvicinare il più possibile alle reali necessità alimentari. Meriam Hassine Alimentazione 7 Un aspetto dell'effettivo introito alimentare che è molto complesso è quello delle ormoni coinvolte nella digestione e nell'assorbimento. se si introduce una caloria non è detto che si ha una caloria a disposizione e le ragioni sono molteplici e una sta in quella secrezione ormonale che abbiamo quando mangiamo cibo. Quando si introduce una cosa in bocca si innesca una serie di reazioni quindi questa serie di conseguenze vengono inglobate nel riflesso gastro colico, il riflesso gastrocolico è uno dei più complicati riflessivi e il riflesso è quella reazione che il corpo, quindi l’organismo ha ad uno determinato stimolo. il più comune riflesso è quello alla luce cioè se si va improvvisamente in un posto molto illuminato si chiudono gli occhi per proteggerli dalla luce fino a che non si abitua a quella determinata fonte luminosa. un riflesso complicatissimo è quello gastronomico, nel momento stesso in cui si introduce una cosa qualunque in bocca, comincia una serie di eventi che l’organismo pone in essere per digerire, assorbire e utilizzare al meglio quella cosa introdotta. nei primi istanti avvengono la salivazione che producono saliva, il movimento della lingua e la masticazione ma comincia un movimento di peristalsi cioè di determinazione di propulsione di quello che è contenuto nel tubo digerente che parte dalla esofago e arriva fino all'ultimo centimetro del tubo digerente e questa è tutta una serie di secrezioni e di produzione di sostanze molto complesse per ogni singolo pezzetto del tubo digerente che servirà ad avere una maggiore efficacia di digestione assorbimento e utilizzo di quel nutrimento. non si può non avere riflesso gastronomico perché ciò avviene indipendentemente quindi si attivano dei meccanismi digestivi anche se non si manda giù una cosa. il riflesso gastronomico quindi è movimento perché l'attività si chiama di peristalsi del tubo digerente e fa sì che ci sia un transito intestinale di quello che si ha nel tubo digerente. i movimenti peristalsi sono molti ma da soli servono a costruire una propulsione perchè il cibo transiti a giusta velocità così venga digerito e assorbito. Inoltre nella saliva abbiamo sostanze che cominciano la digestione degli zuccheri perché sono l'alimento di cui abbiamo più bisogno e quindi cerchiamo di digerire più velocemente quegli alimenti di cui abbiamo più bisogno. non ci sono invece meccanismi favorenti l'assorbimento dei grassi direttamente in bocca perché i grassi non hanno necessità di essere digeriti e assorbiti con la stessa velocità e efficienza degli zuccheri. Lo stomaco è il punto fondamentale dove il processo di digestione avviene e nello stomaco vengono prodotte molte sostanze diverse a seconda delle parti dello stomaco che hanno il ruolo di frammentare, di rompere in termini chimici quello che abbiamo introdotto. una delle secrezioni dello stomaco più importante è quella dell'acido cloridrico, l'acido che serve a frammentare. lo stomaco che è pieno o completo in parte, fa partire un messaggio che arriva al sistema nervoso centrale che ci dice di smettere di mangiare. il materiale dopo un certo tempo esce dallo stomaco ed entra in un tubo che è una specie di collettore di sostanze e di ormoni e di secrezioni prodotte altrove in particolare la bile che è prodotta dal fegato e ha la funzione di assorbimento dei grassi e succhi pancreatici che servono invece a digerire i grassi e i carboidrati. le proteine vengono attaccate da queste secrezioni ossia esistono degli enzimi specifici per ogni tipo di proteine proprio per rompere e digerire singoli pezzetti delle proteine. Poi i villi intestinali, che sono delle strutture fondamentali per l'assorbimento dei nutrienti nell'intestino tenue, aumentano in modo significativo la superficie assorbente, consentendo un contatto più stretto tra il materiale da digerire e assorbire e la mucosa intestinale. Grazie ai villi intestinali, l'assorbimento dei nutrienti diventa più efficiente e decisivo per una corretta digestione. Durante il passaggio attraverso l'intestino tenue, il materiale viene progressivamente assorbito, mentre le secrezioni digestive diminuiscono. Questo processo di assorbimento è fondamentale per l'elaborazione e l'utilizzo dei nutrienti da parte dell'organismo. Tuttavia, man mano che il materiale procede lungo il tratto intestinale, l'assorbimento diventa meno efficiente e alcune sostanze vengono eliminate attraverso le feci. L'acqua è uno dei nutrienti essenziali assorbiti dall'intestino. Questo processo inizia all'inizio del tubo digerente e continua fino alla fine. Se c'è un'elevata disponibilità di acqua, le feci risultano più umide, voluminose e facili da espellere. Le cellule enterociti, che rivestono la superficie dei villi intestinali, svolgono un ruolo cruciale nell'assorbimento dei nutrienti. Queste cellule possiedono una sorta di doppia porta: una che permette al materiale di entrare nell'intestino e un'altra che consente ai nutrienti di entrare nel flusso sanguigno. Ogni singolo nutriente viene assorbito attraverso una porta specifica nell'enterocita. Una volta assorbiti, i nutrienti vengono rapidamente trasportati al fegato attraverso il flusso sanguigno, dove vengono elaborati e distribuiti a tutte le cellule del corpo per il normale funzionamento. Il fegato ha un ruolo chiave nell'elaborazione dei nutrienti, nella secrezione della bile per la digestione dei grassi e nell'eliminazione delle sostanze nocive. Tuttavia, un'eccessiva esposizione a sostanze nocive può portare a danni epatici e a malattie del fegato nel tempo. Meriam Hassine

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