Summary

Questo documento fornisce una panoramica sul concetto di sviluppo e crescita, in particolare riguardo allo sviluppo cranico. Include i cambiamenti dimensionali e le trasformazioni direzionali, considerando il ritmo di crescita in diverse fasi dello sviluppo umano.

Full Transcript

2 Sviluppo e crescita A cura del Prof. Domenico Ciavarella CAP. 2 Sviluppo e crescita I cambiamenti dimensionali del cranio dell’individuo sono caratterizzati da due eventi distinti definiti come: crescita e sviluppo. Il primo rappresenta l’aspet- to quantitativo delle modifiche cranic...

2 Sviluppo e crescita A cura del Prof. Domenico Ciavarella CAP. 2 Sviluppo e crescita I cambiamenti dimensionali del cranio dell’individuo sono caratterizzati da due eventi distinti definiti come: crescita e sviluppo. Il primo rappresenta l’aspet- to quantitativo delle modifiche craniche ed è valutato come aumento di una struttura per l’unità di tempo (centimetri x anno). Il secondo termine associa i cambiamenti dimensionali alle trasformazioni direzionali. Crescita e sviluppo lavorano sinergicamente e per semplicità descrittiva e di- dattica verranno definiti come crescita cranica e direzione di crescita (Figura 1). Figura 1: Crescita: rappresenta l’aspetto quantitativo dello sviluppo ed è mi- surata in unità di aumento per unità di tempo (centimetri all’anno). Sviluppo: trasformazioni direzionali quindi: crescita + differenziazione+ traslocazione- Questi due fattori sono poi da correlare anche al Ritmo di Crescita. 33 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche Le ossa del cranio subiscono delle modifiche volumetriche e direzionali sequen- ziali. Tali modifiche sono correlate al raggiungimento delle funzioni. Il ritmo con cui queste si modificano, ovviamente, è diverso e commisurato al raggiungimento delle funzioni da assolvere. Per tale motivo è comprensibile che nella prima parte della vita extra uterina la maggior quantità di crescita avvenga a livello cranico. La maggior parte delle funzioni vitali (respirazione, vista, udito, cavita orale) del- la specie animale e quindi dell’uomo sono presenti a livello cranico. La direzione d’incremento di crescita volumetrica segue un timing ben preciso. La direzione di crescita è, normalmente, cranio caudale. Quindi il timing di crescita biologico prevederà che le prime ossa ad accrescer- si siano quelle del cranio e successivamente le ossa del tronco ed infine le os- sa caudali. Infatti è stato dimostrato che all’età di 2 mesi il 50% del corpo è rappresentato dal cranio ed il restante 50% dal resto del corpo. Il ritmo di crescita biologico, successivamente, desciverà un decremento della crescita cranica ed un’accel- lerazione della crescita del resto del soma. Il tasso di crescita si modifica dopo la prima grande infanzia. Tutto quello che avviene a livello somatico generale e cioè la differenzazione di crescita cranio-caudale avviene anche a livello delle ossa craniche. In tal senso le ossa della volta e della base cranica saranno le prime a svilupparsi ed a mo- dificarsi, a cui faranno seguito le ossa del complesso rino mascellare ed in ulti- mo la mandibola1. La conoscenza dell’evoluzione dell’individuo dalla nascita al termine dell’ado- lescenza è contraddistinto da diverse fasi che determinano il ritmo di crescita. La crescita non è un fenomeno regolare. Questa è caratterizzata da 5 fasi (Fi- gura 2) : 1. la prima infanzia (bambino) 2. la media infanzia (ragazzo) 3. la grande infanzia (ragazzo) 4. l’adolescenza 5. la giovinezza/età adulta. 1 Il rapporto maxillo mandibolare alla nascita è sempre di seconda classe scheletrica. 34 CAP. 2 Sviluppo e crescita Figura 2: Nella figura vi è la rappresentazione schematica del ritmo di crescita seondo Bjork. I numeri in basso fanno riferimento alla stadiazione auxologica della mano e del polso che si esaminerà in seguito. Nella prima infanzia il tasso di crescita è considerevole (del 44% nell’uomo e del 40% nella donna). In questo periodo si ha il raggiungimento del volume qua- si complessivo della volta cranica. Le strutture maxillo mandibolari subiscono una dislocazione dovuta alla rapida espansione delle strutture della volta crani- ca e della base cranica. Nella prima infanzia compaiono i denti decidui. Il pe- riodo infantile termina con il cammino libero. La media infanzia è il periodo compreso tra i 30 mesi ed i 6 anni. Si colloca dal- la fine della comparsa della dentizione decidua all’inizio della dentizione per- manente (evoluzione del dente di 6 anni). Questo periodo ha un tasso di cresci- ta staturale considerevolmente rallentato. La parte superiore della testa è gran- de e contrasta con la parte inferiore poco sviluppata2. La crescita avviene più in larghezza che in altezza. Dopo la media infanzia si assiste al periodo più importante per l’evoluzione del- le ossa craniche e nello specifico delle ossa mascellari: la grande infanzia. Questa è compresa in un periodo che parte all’età di 6 anni e termina all’età di 12-13 anni per i maschi ed ai 10-11 anni per le femmine. In questo momento si potrà assistere ad un notevole incremento del tasso di cre- scita. Si ha uno sviluppo delle ossa in lunghezza. La fase di allungamento inte- 2 In questo periodo il neurocranio rappresenta il 50 % dell’ intero cranio. Lo splancno cranio è ancora poco rappresentato. 35 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche ressa in particolar modo gli arti inferiori, accompagnata da un dimagramento fi- siologico. Sul piano psicologico, questa è l’età della ragione, dove l’adolescente si interessa al mondo esterno e prende coscienza della “relazione causa effetto”. La maggior parte dei cambiamenti e delle trasformazioni craniche avvengono in questo periodo dello sviluppo post natale. Sebbene la spinta di crescita più im- portante avviene in relazione con il picco puberale, questo periodo, nella sua fase iniziale, rappresenta il momento decisivo per intrapendere una terapia or- topedica di tipo intercettivo. Il successivo periodo di crescita cronologica (dai 10-11 anni nelle femmine sino ai 16 e dai 12-13 nei maschi sino ai 19 anni) è definito adolescenza. Questo periodo di grande spinta di crescita è accompagnato da trasformazio- ni morfologiche importanti con l’acquisizione di caratteri sessuali che daran- no all’adolescente un aspetto adulto. Questa fase è contraddistinta da due sub- fasi definite: periodo pre puberale, periodo della pubertà propriamente detto. È un periodo in cui l’aumento staturale è massimo, accompagnato da un tasso di crescita mascellare e mandibolare importante. Dal punto di vista psicologi- co è riconosciuta come “l’eta’ ingrata”. Il bambino diventa grande con atteggia- mento goffo. Il periodo puberale propriamente detto inizia da 1 a 2 anni dopo il periodo pre- puberale ed è caratterizzato da: una maturazione delle ghiandole sessuali, com- parsa del menarca, comparsa dei caratteri sessuali secondari (peli pubici e ascel- lari, modificazioni della voce), sviluppo degli organi genitali esterni, la cresci- ta in altezza si rallenta e si produce un brusco sviluppo in larghezza. In questo momento la tendenza ereditaria si manifesta per dare le caratteristiche morfo- logiche dell’adulto. L’ultima fase cronologica è definita giovinezza. In questa fase la crescita staturale diminuisce progressivamente e si livella (verso i 16-17 anni nelle femmine, verso i 18-20 anni nei maschi); il soggetto acquisisce il suo tipo morfologico definiti- vo e raggiunge la sua maturazione sessuale. La crescita mandibolare può anco- ra esprimersi e comportare: sia recidive con un affollamento incisale inferiore secondario, sia un aggravamento del prognatismo mandibolare. La valutazione del tasso di crescita nei pazienti che si devono sottoporre al trat- tamento ortognatodontico viene condotto con l’ausilio di tre tipi di radiografie: la radiografia della mano e del polso sinistra (nei destrorsi), la radiografia del cra- nio nella proiezione latero laterale per la valutazione della stadiazione vertebra- le ed infine l’ortopantomografia. Questo tipo di valutazione è fondamentale poi- chè spesso l’età cronologica non corrisponde con l’età biologica. 36 CAP. 2 Sviluppo e crescita 2.1 ESAME OBIETTIVO: ETÀ BIOLOGICA/ETÀ DENTALE La prima visita del giovane paziente dovrebbe iniziare con l’inquadramento cro- nologico/biologico dell’individuo. È consigliabile fare una valutazione statura- le complessiva del paziente sia per indicare in cartella clinica la presenza di al- terazioni posturali di rilievo che per fare una valutazione dell’altezza del giova- ne paziente. Ciò ovviamente può essere più agevole se si ha visione anche dei percentili di crescita forniti dal pediatra. Oltre alla valutazione clinica l’indagine radiografica della mano e del polso, la te- leradiografia del cranio in proiezione latero laterale ed infine l’ortopantomografia possono aggiungere informazioni importanti alla nostra valutazione (Figura 3). Figura 3: a) radiografia del- la mano e del polso; b. te- leradiografia in proiezione latero-laterale del cranio; c) ortopantomografia del- le arcate dentali. La valutazione auxologica condotta mediante radiografie deve sempre essere fatta dal clinico in presenza di un chiaro dubbio sul timing biologico di crescita del paziente. Quindi saranno utili in presenza di un paziente cronologicamen- te vicino al picco di crescita puberale, ma con segni clinici discordanti, oppu- re nei pazienti in cui si deve intrapendere un trattamento ortodontico di com- penso a fine crescita. Le corrette indicazioni per questo tipo di valutazione sono: a) ogni volta che si hanno dubbi sulla esistenza di una crescita residua; b) prima di utilizzare un ap- parecchio funzionale o avviare una terapia occlusale di compenso in casi con gravi alterazioni occluso-scheletriche a fine crescita; c) nei pazienti con forte di- screpanza tra età dentale ed età cronologica; d) nei casi che necessitano di chi- rurgia ortognatodontica fra i 16 e i 20 anni d’età. Tale analisi è stata ideata da Bjork, Grave e Brown e prevede la stadiazione del- la maturità dell’età scheletrica non tanto in linea con la maturazione dentale, ma quanto in relazione allo stadio di crescita e quindi della curva di crescita di Bjork[7, 8] (Tabella 1). 37 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche PERIODO DI CRESCITA 1 3 3 4 5 6 7 8 9 PP2 MP3 Pisi S H2 Cap- union union union union H1 R ping DP3 PP3 MP3 R MP3 R PP1 10,6 12,0 2,6 13,0 14,0 15 16 16 18,5 8,1 8,1 9,6 10,6 11,0 13 13,5 13,5 16 Tabella 1: La tabella indica la correlazione cronologica e biologica dei nove stadi di crescita indicati da Bjork. La valutazione prende in esame le ossa del carpo e del metacarpo e il relativo stadio di sviluppo. Nello specifico vengono esaminate la falange prossimale del 2° dito (PP2), la falan- ge media del 3° dito (MP3), l’osso pisiforme (pisi), la calcificazione del processo dell’ uncinato (H1), l’epifisi distale del radio (R), il sesamoide (S), la falange dista- le del 3° dito (DP3), epifisi-diafisi falange prossimale del 3° dito (PP3) (Figura 4). Figura 4: Classificazio- ne delle strutture valu- tate durante la stadia- zione auxologica. Di queste ossa vengono valutati tre fattori: il raggiungimento dello stesso diame- tro tra epifisi e diafisi, la calcificazione di alcune ossa, e la maturazione sino al- la fusione delle epifisi e delle diafisi. I nove stadi sono: 1. L’epifisi prossimale eguaglia in larghezza la dimensione della diafisi nella falange prossimale del 2° dito (PP2) (Figura 5) 38 CAP. 2 Sviluppo e crescita Figura 5. Figura 6. 2. L’epifisi prossimale eguaglia in larghezza la dimensione della diafisi nella falange media del 3° dito (MP3). 3. Calcificazione iniziale del processo uncinato dell’osso omologo (H1), l’e- pifisi distale del radio raggiunge in larghezza la dimensione della diafisi (R), formazione dell’osso pisiforme (pisi) (Figura 6). 4. Calcificazione completa del processo uncinato (H2), comparsa del sesa- moide (S) (Figura 7). 5. Stadio di capping della epifisi sulla diafisi della falange mediale del 3° di- to, della falange prossimale del 1° dito e del radio (Figura 8). Figura 7. Figura 8. 39 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche 6. Fase di unione delle epifisi alle diafisi, la prima unione avviene sulla fa- lange distale del 3° dito 7. Fusione episi-diafisi della falange prossimale del 3° dito 8. Fusione episi-diafisi della falange media del 3° dito 9. Fusione epifisi distale-diafisi del radio (Figura 9). Figura 9. Tale valutazione, come già detto, è molto utile per eseguire una valutazione auxolo- gica del nostro paziente, sia per identifica- re il momento più favorevole all’inizio del- la terapia ortognatodontica sia per stabili- re il momento in cui la crescita è ultimata. Vi è da dire che lo stadio 4 è raggiunto po- co prima o in concomitanza dell’accelerazione di crescita puberale e che nel- lo stadio 5 è raggiunto il picco di accelerazione di crescita puberale. Lo stadio 9 rappresenta il termine dell’ossificazione di tutte le ossa della mano e contem- poraneamente della crescita scheletrica (Figura 10). Figura 10: Curva di crescita di Bjork in cui è possibile osservare la stadiazione della mano e del poso in relazione all’età biologica. 40 CAP. 2 Sviluppo e crescita 2.2 LA VALUTAZIONE AUXOLOGICA DELLE VERTEBRE CERVICALI Un secondo tipo di valutazione auxologica può essere fatta sulla radiografia la- terale del cranio e nello specifico grazie alla valutazione della maturazione sche- letrica delle vertebre cervicali (C2, C3 e C4). Ideata da Lamparski D.G. nel 1972 questo tipo di valutazione sembra essere un valido indicatore della maturazione scheletrica mandibolare. In questo tipo di valutazione la stadiazione è fatta in 6 stadi in cui vengono uti- lizzati due paramentri per stabilire la maturazione scheletrica: 1. Forma delle vertebre trapezoidale, quadrata, rettangolare. 2. Concavità del bordo inferiore delle vertebre. Nello stadio 1 i bordi inferiori delle vertebre cervicali sono rettilinei ed i corpi di C3 e C4 hanno forma trapezoide, col margine superiore che si inclina dal die- tro in avanti ed in basso (Figura 11). Figura 11. Figura 12. Nello stadio 2 si manifesta una concavità nella parete inferiore della seconda vertebra (epistrofeo) e la parete anteriore dei corpi vertebrali aumenta di altez- za rimanendo di forma trapezoidale (Figura 12). Stadio 3: si determina una concavità inferiore anche nella terza vertebra cervi- cale ed i corpi vertebrali di C3 e C4 possono assumere forma sia trapezoidale che rettangolare orizzontale (Figura 13). Stadio 4: concavità inferiore evidente nella seconda, terza e quarta vertebra. Per l’aumento delle dimensioni anteriori i corpi vertebrali tendono ad assumere una forma rettangolare orizzontale (Figura 14). 41 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche Figura 13. Figura 14. Stadio 5: la concavità del bordo inferiore vertebrale è ben presente in tutti i corpi vertebrali cervicali. Almeno uno dei corpi di C3 o C4 è di forma quadrata, con l’altro che può essere di forma quadrata o rettangolare (Figura 15). Stadio 6: tutte le concavità inferiori sono ben evidenti ed i corpi vertebrali sono più alti che larghi (rettangolari verticali) (Figura 16). Figura 15. Figura 16. 42 CAP. 2 Sviluppo e crescita Utilizzando questo tipo di valutazione auxologica (specifica per la stadiazio- ne evolutiva della mandibola) si può affermare che al momento dello stadio 1 il picco di maturazione mandibolare avverrà non prima di due anni dopo que- sto stadio. In presenza invece di uno stadio 2 il picco di maturazione mandibolare avver- rà non prima di un anno dopo questo stadio. In presenza di uno stadio 3 avre- mo che il picco di crescita mandibolare verra’ raggiunto entro l’anno successivo a questo stadio e che nello stadio 4 il picco di maturazione mandibolare è sta- to raggiunto all’incirca uno- due anni prima di questo stadio. Infine negli stadi 5 e 6 il picco di crescita mandibolare è terminato da almeno un anno (stadio 5)/ due anni (stadio 6) prima (Figura 17). Figura 17. Quindi è chiaro che tra lo stadio 3/4 avverrà il picco puberale di maturazione scheletrica mandibolare e che lo stadio 3 rappresenta quindi, in linea di massi- ma, un momento molto favorevole per intraprendere una terapia ortopedica fun- zionale dato che il picco di crescita avverra’ entro l’anno successivo. La valutazione auxologica della mano e del polso piò essere confrontata con la valutazione auxologica fatta sulla radiografia laterale del cranio (Figura 18). 43 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche Figura 18: Confronto tra la classificazione della mano e del polso e la classifi- cazione di maturazione secondo la stadiazione vertebrale. Prendendo come riferimento la curva di crescita di Bjork si può osservare la cor- rispondenza tra le due valutazioni parametriche. All’età di 9 anni il giovane pa- ziente avrà (in media) l’inizio del picco di crescita puberale che corrisponderà allo stadio 1 di maturazione vertebrale della crescita vertebrale ed alla compar- sa nel primo dito dell’osso sesamoide. Subito dopo questo momento cronologi- co (che viene definito il minimo pre-puberale) inizia il momento più importan- te dello sviluppo dell’individuo: l’accelerazione di crescita. In questa fase avre- mo la presenza delle fasi PP2 e MP3 nella mano e la comparsa, nelle vertebre cervicali, della concavità nel margine inferiore di C2, l’aumento dell’altezza del margine anteriore del corpo vertebrale e la forma trapezoidale dei corpi di C3 e C4 (stadio 2). Lo stadio 2 rappresenta la fase ascendente del picco puberale in cui si assisterà al 65-85% di crescita residua. Il raggiungimento della parte api- cale della curva di crescita di Bjork prevede la presenza, nella mano e nel pol- so, della fase di incappucciamento della diafisi da parte delle epifisi della falan- ge media del 3° dito e si ha l’ossificazione del sesamoide, si avrà contempora- neamente la presenza della concavità sui margini inferiori C2 e C3. I corpi di C3 e C4 possono essere sia di forma trapezoide che rettangolare orizzontale. Il picco di crescita mandibolare avverrà durante l’anno successivo a questo sta- dio. Lo stadio 3 vede il 25-65% di crescita residua: ci si sta portando verso l’a- pice del picco di crescita (Figura 19). 44 CAP. 2 Sviluppo e crescita Figura 19: Nella figura si mette in relazione lo stadio di maturazione auxologica eseguita meiante valutazione della radiografia della mano e del polso e la valutazione eseguita mediante valutazione delle vertebre cervicali. a. Stadio pp2 -stadio 1; b. Stadio mp3 -stadio 2, c. Stadio pisi, H1 ed R-stadio 3; d. MP3 cap,PP1 cap e R cap-stadio 4; e DP3u-stadio 5; f. Ru-stadio 6. L’apice della curva di crescita è caratterizzato da concavità sui margini inferiori di C2, C3 e C4. La forma di C3 che di C4 è di forma rettangolare orizzontale. Il picco di crescita mandibolare è avvenuto all’incirca da uno a due anni prima di questo stadio. Nello stadio 4, la crescita comincia a rallentare, con previsione di crescita residua del 10-25%. In questo stadio i corpi vertebrali di C3 e C4 sono di forma più quadrata, Nella mano si evidenzia che l’epifisi della falange media del terzo dito della mano presenta alla sua estremità delle piccole spicule a for- ma di caschetto che sembrano coprire la diafisi e l’inizio del processo di fusio- ne per epifisi e diafisi della falange distale del 3° dito. Una volta superato il picco di crescita scheletrico sulla curva di Bjork avremo la maturazione del paziente con la formazione di concavità sui margini inferio- ri di C2, C3 e C4. I corpi di C2 e C3 tendono ad essere quadrati, sono ben defi- nite le concavità dei margini inferiori di tutte le sei vertebre cervicali. Il picco di crescita mandibolare è terminato almeno un anno prima di questo stadio. Pos- siamo contare su un 5-10% di crescita residua. Nella mano l’epifisi della falan- ge distale del 3° dito è saldata alla diafisi, questo stadio si situa dai 18 ai 24 me- si dopo il picco puberale e coincide di solito con il menarca. Con il completamento della crescita evidenzieremo sulle radiografie laterali del cranio e della mano/polso che le concavità sui bordi inferiori di C2, C3 e C4 so- no ben definite, i corpi vertebrali sono di forma rettangolare verticale. Il picco di crescita mandibolare è terminato almeno 2 anni prima di questo stadio; la cre- 45 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche scita adolescenziale è completata: c’è una scarsa o nulla previsione di crescita residua. L’epifisi della falange mediana del 3° dito della mano si salda alla diafi- si e si ha la saldatura dell’epifisi radiale. Questo stadio si situa dai 24 ai 36 mesi dopo il picco di crescita e materializza il termine del tasso di crescita. Il completamento della crescita si evidenzia sulla radiografia della mano e del polso con la fusione dell’ epifisi e della diafisi del radio e con lo stadio 6 della maturazione delle vertebre cervicali. 2.3 LA VALUTAZIONE DELLO STADIO DI MATURAZIONE DENTALE Un ultimo metodo per la valutazione auxologica è stato ideato da Demirjian A. nel 1973. Tale metodo permette di valutare l’età biologica attraverso lo stu- dio dello stato di mineralizzazione dei denti fatto sulla ortopantomografia. La valutazione viene effettuata mediante un metodo basato su un sistema di pun- teggio attribuito ad ogni dente nella sua fase di maturazione. La valutazione vie- ne condotta sui denti di un solo quadrante delle arcate dentali. In base al momento di maturazione/mineralizzazione l’autore di tale metodi- ca assegna 9 stadi indicati con le lettere O fino a H come riportato nella tabel- la. Una volta fatta la classificazione dei denti del quadrante preso in esame si procede con il calcolo del punteggio finale. Ad ogni stadio di maturazione vie- ne asseganto un punteggio. Stadio Definizione O Germe dentale senza segni di calcificazione Calcificazione di singoli punti occlusali senza fusione delle A diverse arre di calcificazione Fusione dei punti mineralizzati: si riconosce il contorno B occlusale del dente L’amelogenesi coronale è completata: inizia la formazione della C dentina Conclusione della formazione della corona sino alla giunzione D cemento-smalto E La lunghezza radicolare è minore dell’altezza coronale F La lunghezza radicolare è uguale all’altezza della corona Conclusione della formazione radicolare: il forame apicale è G ancora aperto H Il forame apicale è chiuso Tabella 2: Stadio di maturazione degli elementi dentari. 46 CAP. 2 Sviluppo e crescita La somma del punteggio di ogni singolo dente costituisce il valore finale. Tale valore viene confrontato con le tabelle di riferimento che indicheranno l’età bio- logica esatta (Tabella 3) (Figura 20). Figura 20: Rappresentazione radiografica dei vari stadi di maturazione dentale. Dente O A B C D E F G H M2 M 2,1 3,5 5,9 10,1 12,5 13,2 13,6 15,4 F 2,7 3,9 6,9 11,1 13,5 14,2 14,5 15,6 M1 M 0 8 9,6 12,3 17,0 19,3 F 4,5 6,2 13,5 14 16,2 PM2 M 1,7 3,1 5,4 9,7 12 12,8 13,2 14,4 F 1,8 3,4 6,5 10,6 12,7 13,5 14 16,2 PM1 M 0 3,5 7,0 11 12,3 12,7 13,5 F 3,7 7,5 11 13,1 13,4 14,1 C M 0 3,5 7,9 10 11 11,9 F 3,2 5,6 10,3 11,6 12,4 I2 M 0 3,2 5,2 7,8 11,7 13,7 F 3,2 5,6 8 12,2 14,2 I1 M 0 1,9 4,1 8,2 11,8 F 2,4 5,1 9,3 12,9 Tabella 3: Punteggi da affidare ai singoli elementi dentari nei vari stadi di maturazione. 47 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche Basterà classificare i denti dell’arcata dentale inferiore di sinistra, collocarli all’ interno di uno dei gruppi (da O ad H), trovare il punteggio dato nella tabella 3 e verificare l’età biologica corrispondente per quel determinato paziente (Tabella 4). Età di riferimento M F 3 12,4-17,6 13,7-20,3 4 18,2-24,6 21-28 5 25,4-32,6 28,9-37 6 33,6-45,1 38-49,5 7 46,7-69 51-77 8 71,6-82,8 78,8-86,7 9 83,6-88,6 87,2-91,4 10 89-91,8 91,8-94,2 11 92-93,9 94,5-96,2 12 94-95,4 96,3-97,2 13 95,6-96,6 97,3-98,3 14 96,6-97,5 98,3-99,1 15 97,6-98,3 99,2-99,9 16 98,4 100 Tabella 4: Punteggio finale ottenuto dallo studio di maturazione dentale. Al punteggio ottenuto verrà poi corrisposta una età biologica. Questo tipo di valutazione si affianca bene con la valutazione delle vertebre cer- vicali in quanto normalmente la ortopantomografia e la teleradiografia del cra- nio sono prescritte di routine nel check up ortodontico e quindi possono aiuta- re il clinico nella valutazione dell’età biologica dei giovani pazienti. 48 CAP. 2 Sviluppo e crescita BIBLIOGRAFIA 1. Kean, M.R. and P. Houghton, The role of function in the development of hu- man craniofacial form--a perspective. Anat Rec, 1987. 218(2): p. 107-10. 2. Hermanussen, M., Auxology: an update. Horm Res Paediatr, 2010. 74(3): p. 153-64. 3. Bjork, A., Timing of interceptive orthodontic measures based on stages of ma- turation. Trans Eur Orthod Soc, 1972: p. 61-74. 4. Helm, S., et al., Skeletal maturation of the hand in relation to maximum pube- ral growth in body height. Tandlaegebladet, 1971. 75(12): p. 1223-34. 5. Helm, S., et al., [Relationship between skeletal maturation of the hand and pu- bertal spurt in stature growth]. Mondo Ortod, 1977. 19(6): p. 64-74. 6. Baccetti, T., L. Franchi, and J.A. McNamara, Jr., An improved version of the cervical vertebral maturation (CVM) method for the assessment of mandibu- lar growth. Angle Orthod, 2002. 72(4): p. 316-23. 7. Bjork, A., [Program in interceptive orthodontics: measures and calculations based on phases of maturation]. Mondo Ortod, 1977. 19(6): p. 8-17. 8. Brown, T. and K.C. Grave, Skeletal maturation in Australian Aborigines. Aust Paediatr J, 1976. 12(1): p. 24-30. 9. Lamparski, D., Skeletal age assesment utilizing cervical vertebrae. Thesis, Uni- versity of Pittsburg, Pennsylvania, 1972. 10. Demirjian, A., H. Goldstein, and J.M. Tanner, A new system of dental age as- sessment. Hum Biol, 1973. 45(2): p. 211-27. 11. Tanner, J.M., Whitehouse, H., Healy, J.R. , A new system for estimating skele- tal maturity from the hand and wrist, with standards derived from a study of 2.600 healthy British children. Centre International de l’Enfance, 1973. Paris. 49

Use Quizgecko on...
Browser
Browser