Psicologia della Comunicazione: Codici Visivi e Verbali PDF

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Università di Ferrara

Tania Cerni

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Psicologia della comunicazione Codici visivi Codici verbali Principi di unificazione percettiva

Summary

Questi appunti forniscono una panoramica dei codici visivi e verbali nella comunicazione, includendo principi di organizzazione percettiva, come la vicinanza e la somiglianza. L'illustrazione di esempi concreti facilita la comprensione dei concetti. L'autore fa riferimento all'esperimento di Masuda e Nisbett (2001) per evidenziare le differenze culturali nella percezione.

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PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE 3. CODICI VISIVI E a.a. 2024/25 CODICI VERBALI Docente: Tania Cerni [email protected] 1 Indice argomenti – Parte A - Codice visivo - Regole di configurazione spaziale - Princ...

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE 3. CODICI VISIVI E a.a. 2024/25 CODICI VERBALI Docente: Tania Cerni [email protected] 1 Indice argomenti – Parte A - Codice visivo - Regole di configurazione spaziale - Principi di organizzazione percettiva - Principio della vicinanza - Principio della somiglianza - Principio della buona continuazione (o destino comune) - Principio della chiusura - Principio dell’esperienza passata - Principio della pregnanza 2 La comprensione migliore deriva dall’integrazione dei due codici - Anche se a volte il contenuto del messaggio può essere indipendente dal linguaggio usato 3 Codice visivo - Ha un proprio potere semantico e risponde con diversa efficacia, rispetto al codice verbale, a determinati scopi comunicativi. - Favorisce la comunicazione di concetti e rapporti spaziali (e.g., piantine geografiche, disegni anatomici, indicazioni stradali). 4 - Universalità: i codice visivo può essere compreso anche da individui che non parlano la stessa lingua - L’universalità dipende dalla relazione di somiglianza strutturale/percettiva con l’oggetto descritto. 5 Regole di configurazione spaziale - La percezione è un processo cognitivo complesso e «interpretativo» (non dipende solo dalle caratteristiche dello stimolo percepito ma anche da l’individuo che percepisce) MA! alcuni principi di organizzazione percettiva sono considerati innati (Psicologia della Gestalt). - Il nostro sistema nervoso organizza la nostra percezione in modo automatico, permettendo di dare struttura a ciò che è elaborato dalla vista. 6 Articolazione figura-sfondo Capacità di isolare le diverse configurazioni presenti nel campo visivo. 7 - Quali zone del campo tendono ad assumere il ruolo di figura? Candelabro o Profili. Non entrambi! Lo sfondo si estende dietro alla parte che viene percepita come figura. Non ha forma né contorni. 8 Dipende dal tipo di margine diventa figura l’area con i margini convessi La figura convessa è (percettivamente) davanti o sopra lo sfondo Dipende dalla grandezza relativa la zona più piccola è la figura e dai rapporti topologici la zona inclusa è la figura 9 10 Figure reversibili (inversione sistematica fra figura e sfondo) Instabilità percettiva impossibilità di percepire le due figure contemporaneamente 11 Principi di organizzazione percettiva - Gli elementi presenti nel campo visivo tendono ad essere percepiti in unità percettive, cioè ad essere percettivamente raggruppati in modi diversi in funzione delle leggi o principi di unificazione - Principio della vicinanza - Principio della somiglianza - Principio della buona continuazione (o destino comune) - Principio della chiusura - Principio dell’esperienza passata - Principio della pregnanza 12 Principio della vicinanza = Tendenza a percepire come un’unica configurazione elementi vicini tra loro. Modificando la distanza relativa tra i punti si ottengono figure stabili 13 - 3 colonne verticali sottili, non 2 colonne larghe. Esempio di raggruppamento per vicinanza. Alcuni pesci piccoli nuotano in formazione, in modo da simulare un pesce grande 14 Principio della somiglianza = Tendenza a percepire come un’unica configurazione elementi simili tra loro Somiglianza cromatica è possibile modificare caratteristiche qualitative e non spaziali per ottenere oggetti definiti Somiglianza di forma 15 16 PRINCIPIO DI SOMIGLIANZA Vedete gli stambecchi? questi animali tendono a formare un’unità col proprio sfondo, risultando così perfettamente mascherati. © PA OLA BRESSAN, IL COLORE DELLA LUNA. LATERZA, 200 7 le macchie di questo serpente non formano unità fra di loro, ma vengono raggruppate assieme agli elementi simili dello sfondo (qui, foglie e pezzi di legno), rompendo la coesione percettiva del corpo. 18 Principio della buona continuazione = Tendenza a percepire come un’unica configurazione elementi che sono coerenti nella forma e direzione. 19 Uso nella pubblicità Uso nella segnaletica 20 Principio della chiusura = Tendenza a percepire come un’unica configurazione elementi che formano o tendono a formare una figura chiusa I raggruppamenti si realizzano secondo la vicinanza e la somiglianza Gli elementi neri sono percettivamente completati dietro ai rettangoli bianchi. Si “formano” due esagoni in parte coperti. 21 il sistema percettivo tende a completare le parti mancanti Triangolo di Kanizsa 22 Il tappo a corona e la fettuccia su cui è scritto il nome dell'aperitivo inducono in chi guarda questa illustrazione il completamento amodale: chiudere percettivamente i contorni. L’osservatore difficilmente dimenticherà questa immagine perché lui stesso l'ha costruita mentalmente. 23 Principio dell’esperienza passata = Tendenza a percepire come un’unica configurazione le forme familiari l’esperienza passata non è molto forte e agisce quando non agiscono altri fattori. 24 Per noi i volti sono configurazioni molto familiari. Alcuni elementi della scena (rocce, ombre, fronde) si raggruppano assieme grazie al principio di esperienza passata, diventando occhi, nasi, bocche 25 26 Il volto su Marte Pareidolia: l'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale What it means if you can see faces in objects - Susan G. Wardle 27 Principio della pertinenza = Tendenza a percepire come un’unica configurazione le forme coerenti, equilibrate, simmetriche e armoniche. Le tre forme sono percepite come figure distinte per il principio di chiusura Quando le tre figure si avvicinano si trasformano in due figure diverse e non è più possibile vedere le tre figure di partenza. Nel nuovo insieme ogni linea trova un nuovo ruolo ed appartiene al contesto che è più congeniale 28 Processi percettivi in diverse culture - Persone appartenenti a culture diverse sembrano percepire, categorizzare e memorizzare diversamente le stesse scene Esperimento di Masuda e Nisbett (2001) Veniva mostrata un’illustrazione dell’interno di un acquario e i soggetti intervistati (americani e giapponesi) dovevano descriverla 30 Risultati: - Processi percettivi analitici: la percezione si concentra su stimoli salienti, indipendenti dal contesto →Tipici della cultura occidentale - Gli americani descrivevano per primi gli oggetti principali (pesci) - Processi percettivi olistici: privilegiano le relazioni tra oggetti; risultano più dipendenti dal contesto → Tipici della cultura orientale - I giapponesi descrivevano per primi gli oggetti dello sfondo 31 - Anche se le somiglianze percettive tra i popoli sono maggiori delle differenze, alcune differenze esistenti dimostrano che la percezione può essere influenzata dalla cultura: Holt et al., 2023 32

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