Psicologia Pediatrica Clinica, 2024-25, Università di Ferrara PDF
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Università degli Studi di Ferrara
2024
Tiziana Battistin
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Queste slide presentano un programma di un corso di Psicologia Pediatrica Clinica presso l'Università di Ferrara, 2024-2025. Il corso approfondisce lo sviluppo, analizzando i concetti di sviluppo e diversi approcci teorici.
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Modulo PSICOLOGIA PEDIATRICA CLINICA Corso integrato: Comunicazione e relazione Corso di Laurea: Orto>ca ed Assistente di O?almologia Docente: Tiziana Ba6s7n Dipar7mento di Neuroscienze e Riabilitazione Università di Ferrara Anno Accademico 2024-25 La...
Modulo PSICOLOGIA PEDIATRICA CLINICA Corso integrato: Comunicazione e relazione Corso di Laurea: Orto>ca ed Assistente di O?almologia Docente: Tiziana Ba6s7n Dipar7mento di Neuroscienze e Riabilitazione Università di Ferrara Anno Accademico 2024-25 La Fondazione è un ente privato non convenzionato che si occupa di consulenza e sostegno allo sviluppo di bambini con deficit visivo. Fondazione Robert Hollman Fondazione Robert Hollman Sede di Cannero Riviera (VB) Sede di Padova www.fondazioneroberthollman.it Contenu7 del corso 1. Obie6vi della psicologia pediatrica clinica. ConceUo di sviluppo 2. Lo sviluppo psicomotorio prenatale e post natale ( con par7colare aUenzione alla funzione visiva) 3. Riconoscimento di segni clinici e comportamen7 indici di sviluppo a7pico, con par7colare riferimento alla funzione visiva 4. Il ruolo dei caregivers e dell’ambiente nello sviluppo 5. Introduzione ai principali disordini visivi, centrali e periferici, in età evolu7va 6. Percorso dalla comunicazione della diagnosi alla valutazione funzionale visiva e alla presa in carico ri-abilita7va Contenu7 del corso 2. Lo sviluppo psicomotorio prenatale e post natale ( con par7colare aUenzione alla funzione visiva) 3. Riconoscimento di segni clinici e comportamen7 indici di sviluppo a7pico, con par7colare riferimento alla funzione visiva 4. Il ruolo dei caregivers e dell’ambiente nello sviluppo 5. Introduzione ai principali disordini visivi, centrali e periferici, in età evolu7va 6. Percorso dalla comunicazione della diagnosi alla valutazione funzionale visiva e alla presa in carico ri-abilita7va Psicologia pediatrica clinica E’ una disciplina che lo studia lo sviluppo 7pico e a7pico del bambino, soffermandosi, in presenza di un disturbo, non solo sulla sua eziologia, segni clinici e traUamento, ma andando a considerare come incide e come modifica lo sviluppo Dimensione evolu7va: dall’infanzia all’età adulta (DSM V non più dis7nzione fra disturbi dell’infanzia e dell’età adulta) Obie6vi: riconoscere la con7nuità/discon7nuità nel percorso di sviluppo del bambino correlare eventuali deviazioni dallo sviluppo 7pico nella prima infanzia all’insorgenza di disturbi dello sviluppo e dell’età adulta Teorie dello sviluppo 1. qual è la natura del cambiamento che caraUerizza lo sviluppo? 2. quali sono i faUori che causano questo cambiamento? 3. Lo sviluppo è con7nuo e graduale o no? Cornici di riferimento 1. Comportamen7smo: 1. la natura del cambiamento che caraUerizza lo sviluppo è quan7ta7va, con graduale accumulo di modificazioni nel tempo 2. il comportamento del bambino viene influenzato dai faUori ambientali 3. lo sviluppo è un processo con7nuo Cornici di riferimento 2. Teorie organismiche (Piaget, Vigotskij) la natura del cambiamento che caraUerizza lo sviluppo è qualita7va: il bambino ha un ruolo a6vo nel costruire le proprie abilità Lo sviluppo è il risultato dell’interazione fra i faUori ambientali e i faUori personali inna7 Lo sviluppo ha un andamento discon7nuo Cornici di riferimento 3. Approccio psicoanali7co L’individuo è determinato dalla sua storia personale Il cambiamento è l’esito di confli6 interni Lo sviluppo è un processo qualita7vo e procede per stadi Lo Sviluppo in età evolu7va Successione di cambiamen7 nel tempo processo DINAMICO Implica processi interconnessi e interagen7 di natura biologica, psicologica e sociale SVILUPPO GLOBALE SVILUPPO CEREBRALE E DELLE SUE AREE SVILUPPO: riferito anche allo sviluppo cerebrale ed allo sviluppo delle varie aree FISICO MOTORIO SENSORIALE PRASSICO AUTONOMIE SVILUPPO COGNITIVO COMUNICATIVO AFFETTIVO- RELAZIONALE SOCIO-EMOTIVO SVILUPPO Lo sviluppo é stato influenzato dall’evoluzione della specie SVILUPPO Lo sviluppo viene influenzato anche dallo sviluppo embrionale Tempo di sviluppo maggiore degli altri mammiferi per permeUere: Maggior possibilità di esperienze ambientali Maggior sviluppo corteccia prefrontale Sviluppo di comportamen7 complessi SVILUPPO EMBRIONALE PERIODO EMBRIONALE: 3°- 8° seU. gestaz. (dopo il periodo germina7vo) DIFFERENZIAZIONE CELLULARE REGIONI DEL CORPO TESSUTI SPECIALIZZATI SVILUPPO EMBRIONALE PATRIMONIO AMBIENTE GENETICO EPIGENESI BIDIREZIONALE GENI STRUTTURE FUNZIONI ESPERIENZE SVILUPPO E’ un processo: EVOLUTIVO DINAMICO ESPRESSIONE DELL’INTERAZIONE FRA FATTORI INTERNI E ESTERNI di DIFFERENZIAZIONE PERIODI CRITICI Sono delle finestre temporali definite, essenziali per lo sviluppo di determinate funzioni. In ques7 periodi, il SNC è par7colarmente plas7co e responsivo alle esperienze e ai faUori ambientali necessari per l’apprendimento e lo sviluppo fisiologico di determinate funzioni. SVILUPPO CEREBRALE - Processo esperienza-dipendente - Tempi differen7 di maturazione delle diverse aree cor7cali VELOCITA’ DI CRESCITA Periodo prenatale Periodo neonatale: dalla nascita al 28°giorno RAPIDA Prima infanzia: da 0 a 2 anni Adolescenza: da 10 anni al completamento dello sviluppo sessuale Seconda infanzia: da 2 a 6 anni LENTA Terza infanzia: da 6 a10 anni CRESCITA POSTNATALE CEFALO-CAUDALE LEGGI DELLO SVILUPPO PSICOMOTORIO O DELLA PROGRESSIONE PROSSIMO-DISTALE CRESCITA POSTNATALE LEGGI DELLO SVILUPPO PSICOMOTORIO O DELLA PROGRESSIONE Ø Legge cefalo – caudale: la maturazione neuro- motoria inizia dalla testa e coinvolge progressivamente le estremità. Ø Legge prossimo – distale: lo sviluppo procede, a par7re dall’asse centrale del corpo, dalle par7 più vicine all’asse a quelle più lontane. LE TAPPE DELLO SVILUPPO Le tappe fisiologiche sono fondamentali nello sviluppo neuropsicomotorio, ma è importante considerare che esistono anche le differenze individuali. Differenze individuali nel ritmo di sviluppo del linguaggio Media Minimo Massimo Età di comparsa delle prime 13 8 18 parole mesi mesi mesi Ampiezza del vocabolario 50 22 628 a 20 mesi parole parole parole Comprensione di parole a 30 nessuna 200 8 -10 mesi parole Comprensione di parole a 215 22 398 17 - 18 mesi 20 14 24 Età di comparsa delle prime frasi mesi mesi mesi Bergonzoli S., Zane6 M.A., 2011 IL MOVIMENTO ruolo primario e basilare nello sviluppo dei processi cogniNvi e della conoscenza Consapevolezza aUraverso il movimento: ci si muove per imparare ad imparare. Un cervello senza corpo non potrebbe pensare (Feldenkrais M., 1970) Il movimento è il mezzo per la conoscenza. Il movimento è cogni7vo (Perfe6 C., La teoria neurocogni7va, 1970) Percezione e azione streUamente interconnesse (Berthoz A., 2002) I neuroni specchio alla base dell’apprendimento per imitazione e della comprensione dell’azione (Rizzola6 G. e Craighero L., 2004) I NEURONI SPECCHIO (Rizzola> et al. 1992) Neuroni cor7cali BIMODALI, ovvero si a6vano: ØQuando compiamo un’azione motoria ØQuando vediamo compiere la stessa azione motoria da qualcun altro Neuroni specchio: Øponte fra l’osservatore e l’aUore Øa6vi anche nella specie umana Øal centro di comportamen7 imita7vi: Ø nei movimen7 ed azioni: ad es. un bambino che vede un altro bambino fare una capriola Ønell’intelligenza linguis7ca, quando un bambino piccolo impara ad imitare i suoni degli adul7 E’ aUraverso l’osservazione e l’azione motoria che un bambino compie una serie di apprendimen7 concre7 che, nel tempo, si trasformeranno in conce6 astra6. Funzione neuroni specchio E’ la comprensione dell’intenzione, ovvero della finalità dell’azione. Prima della nascita