L'Impero Romano da Augusto a Traiano

Un imperatore romano dal 54 al 68 d.C., noto per la sua crudeltà e per aver incendiato Roma.

Imperatore romano dal 69 al 79 d.C. Noto per aver ristabilizzato l'ordine nell'impero dopo un periodo di instabilità.

Imperatore romano dal 79 all'81 d.C., noto per la sua benevolenza e per la tragedia dell'eruzione del Vesuvio.

Imperatore romano dal 81 al 96 d.C., noto per la sua tirannia e per aver perseguitato i cristiani.

Imperatore romano dal 96 al 98 d.C., noto per la sua saggezza e per aver scelto Traiano come suo successore.

Imperatore romano dal 117 al 138 d.C., considerato uno dei migliori imperatori romani.

La moglie di Claudio, condannata a morte per aver preso parte a una congiura.

La nipote di Claudio, che sposò l'imperatore e lo fece assassinare.

Il primo imperatore romano proveniente da una provincia, in particolare dalla Spagna. Era noto per le sue abilità militari e amministrative, e per la sua giustizia. Non si attribuì il titolo di Domiziano, preferendo un approccio più moderato.

La politica estera di Traiano si basava sull'espansione territoriale, con l'obiettivo di raggiungere i confini massimi possibili. Conquistò la Dacia (106) e la Petra in Arabia.

Traiano attuò importanti investimenti per finanziare le conquiste e promuovere lo sviluppo economico. I fondi furono destinati ai meno abbienti, ai poveri e al mantenimento dei bambini.

Dopo la morte di Traiano, Adriano assunse il trono. Nonostante avesse un'alta educazione greca e fosse un grande amministratore, fu un imperatore controverso. Decise di abbandonare le province orientali, ritirando le truppe da territori considerati troppo costosi da controllare. Questo causò malcontento tra l'esercito.

Adriano fece costruire il Vallo di Adriano in Gran Bretagna, come segno di delimitazione e controllo del territorio. Questo muro, che si estendeva per circa 117 chilometri, rappresentava un simbolo di difesa del confine romano.

L'imperatore Augusto, celebre per aver portato pace all'impero romano, si presentava come restauratore dei valori tradizionali romani, il mos maiorum. Promosse la cultura, proteggendo artisti e letterati e commissionando capolavori come l'Ara Pacis Augustae. Si dedicò anche al ripristino dei culti religiosi antichi, ristrutturando i templi e promulgando leggi sulla famiglia, promuovendo l'aumento delle nascite e punendo l'adulterio come crimine di stato.

Tiberio, nipote di Augusto, successe al trono dopo la morte di quest'ultimo. Governò con saggezza, mostrando grande abilità amministrativa. Tuttavia, sospettato di essere coinvolto nella morte del figlio adottivo Germanico, che inviò in una spedizione pericolosa contro i Parti, si ritirò a Capri, affidando il potere al suo fidato Seiano. La sua morte, forse dovuta a una congiura, segnò la fine di un periodo di pace.

Caligola, figlio di Germanico, salì al trono dopo la morte di Tiberio. Dopo un iniziale periodo di equilibrio, si lasciò trasportare da ambizioni di potere, adottando un comportamento despotico e crudele. Desiderava essere trattato come un monarca orientale, dilapidando le finanze pubbliche. La sua morte, avvenuta in seguito a una congiura, fu seguita dalla damnatio memoriae.

Claudio, zio di Caligola, un uomo colto ma impacciato e balbuziente, divenne imperatore grazie alla manipolazione dei pretoriani e del Senato. Il suo regno fu segnato da una serie di eventi turbolenti, tra cui l'esilio di Seneca e il ritorno di Agrippina Minore, sua moglie. Claudio fu accusato di aver ucciso troppe persone ed è stato condannato alla damnatio memoriae, dove le immagini e le statue dell'imperatore venivano distrutte.

La damnatio memoriae era una pratica romana antica che prevedeva la cancellazione della memoria di una persona condannata. Coinvolgeva la distruzione delle immagini, delle statue e delle iscrizioni dell'individuo condannato. Era un modo per cancellare completamente la sua esistenza dalla memoria pubblica.