La Seconda Guerra d'Indipendenza

Il Canale Cavour è una delle opere pubbliche più importanti realizzate dal governo di Cavour. Inizia dal fiume Po a Chivasso e termina nel Ticino, vicino a Novara. È stato costruito per favorire lo sviluppo dell'agricoltura, in particolare la coltivazione del riso.

Nel 1859 la rete ferroviaria del Regno di Sardegna si dimostrò strategicamente importante durante le operazioni militari contro l'Austria.
Le truppe piemontesi furono trasportate rapidamente da Casale a Novara, cogliendo di sorpresa l'esercito austriaco.

Cavour capì che per liberare l'Italia dall'Austria era necessaria l'alleanza con una potenza straniera, in particolare la Francia. Per questo motivo, il Regno di Sardegna partecipò alla Guerra di Crimea, inviando i bersaglieri per sostenere la Francia.

La Guerra di Crimea fu combattuta in Crimea tra la Russia e una coalizione composta dalla Francia, dall'Inghilterra, dall'Impero Ottomano e dal Regno di Sardegna. La causa scatenante fu una disputa sul controllo dei luoghi santi in Palestina.

Nel 1856, il Congresso di Parigi riunì le grandi potenze europee per discutere le condizioni di pace dopo la Guerra di Crimea. Questa fu un'occasione importante per Cavour per denunciare le prepotenze dell'Austria e far conoscere la questione italiana al mondo.

Il 26 ottobre 1860 a Teano, Garibaldi consegnò il Regno delle Due Sicilie a Vittorio Emanuele II. Questo evento significò che Garibaldi rinunciò alla Repubblica e all'unità italiana come la volevano i democratici, appoggiando invece gli obiettivi monarchici dei Savoia.

Tra ottobre e novembre 1860, una serie di plebisciti confermarono l'annessione del Regno delle Due Sicilie, delle Marche e dell'Umbria al Piemonte.

Il 17 marzo 1861, il primo Parlamento nazionale italiano si riunì a Torino e Vittorio Emanuele II fu proclamato re d'Italia.

Il Parlamento del Regno di Sardegna, dal 1848 al 1860, sede del primo Parlamento nazionale italiano, dal 1861 al 1865. Oggi ospita il Museo Nazionale del Risorgimento italiano.

Il Veneto e Roma non erano ancora parte del Regno d'Italia, anche se si può dire che l'Unità era stata realizzata.

Il conte di Cavour divenne il Primo Ministro del Regno di Sardegna nel 1852 e guidò la politica piemontese verso l'unificazione italiana.

L'obiettivo principale della politica di Cavour era l'indipendenza del Regno di Sardegna, la creazione di un Regno del Nord unito e la promozione dello sviluppo economico del Piemonte.

Per raggiungere i suoi obiettivi, Cavour usò una politica liberale e moderata, promuovendo il liberismo economico e agevolando gli imprenditori.

Cavour affrontò diversi ostacoli, come gli ultraconservatori (aristocratici e cattolici), i democratici rivoluzionari e la Chiesa, che si opponeva alle riforme.

I liberali moderati, appartenenti alla borghesia, si battevano per una monarchia costituzionale, suffragio ristretto e liberismo economico. Mentre, i democratici rivoluzionari, rappresentati dal popolo, volevano una repubblica, suffragio universale e giustizia sociale.

Cavour riuscì a farsi votare due leggi fondamentali che portarono alla modernizzazione del Piemonte e della Liguria: l'abolizione dei dazi sul grano e la riforma fiscale.

L'abolizione dei dazi sul grano e le barriere doganali con l'estero favorì l'esportazione dei prodotti piemontesi, contribuendo allo sviluppo economico.

La riforma fiscale colpì le persone con redditi più alti, garantendo a Cavour i fondi necessari per finanziare lavori pubblici e promuovere lo sviluppo capitalistico.

I garibaldini volevano l'unificazione dell'Italia, ma imposero la leva militare obbligatoria, creando discontento tra i contadini.

I contadini siciliani, desiderosi di una rivoluzione sociale, volevano la distribuzione delle terre demaniali e la fine dello sfruttamento.

I garibaldini repressero le rivolte contadine, in particolare a Bronte, dove furono arrestati, processati e condannati a morte.

I garibaldini avanzarono in Italia meridionale, sconfiggendo i Borboni a Milazzo.

Cavour e il re Vittorio Emanuele II temevano che Garibaldi proclamasse una repubblica democratica al Sud, minacciando il loro potere.

L'incontro a Teano fu deciso da Vittorio Emanuele II per impedire a Garibaldi di occupare Roma.

Vittorio Emanuele II entrò nello Stato Pontificio per impedire a Garibaldi di occupare Roma, assicurandosi il controllo dell'Italia.

Garibaldi assunse la dittatura del Regno delle Due Sicilie in nome del re d'Italia, contribuendo all'unificazione italiana.

L'Austria cedette la Lombardia al Regno di Sardegna, ma mantenne il Veneto.

I democratici e i liberali credevano che l'armistizio fosse un tradimento e Cavour si dimise.

Cavour tornò al governo nel 1860 e cedette la Nizza e la Savoia alla Francia in cambio del suo sostegno all'unificazione italiana.

Cavour incoraggiò le popolazioni dell'Emilia-Romagna e della Toscana a indire plebisciti per unirsi al Regno di Sardegna.

Garibaldi e i suoi Mille sbarcarono in Sicilia nel maggio 1860 e sconfissero i Borboni, conquistando Palermo e marciando verso l'interno dell'isola.

I Mille indossavano la camicia rossa e furono sostenuti dai contadini siciliani che speravano in una riforma agraria.

Francesco Crispi convinse Garibaldi a guidare la spedizione in Sicilia per liberare il sud dall'oppressione borbonica.

La spedizione dei Mille partì da Quarto, presso Genova, e sbarcò a Marsala, in Sicilia, dove sconfisse i Borboni a Calatafimi.

Un accordo segreto tra Napoleone III e Cavour nel 1858 che prevedeva l'intervento francese per l'unificazione italiana. In cambio, l'Italia avrebbe concesso alla Francia Nizza e Savoia.

La divisione proposta dell'Italia in quattro regni dopo una possibile vittoria nella guerra contro l'Austria. I regni sarebbero stati: il Nord, il Centro, lo Stato Pontificio e il Sud.

La seconda guerra di indipendenza italiana, iniziata nel 1859 con l'invasione del Piemonte da parte dell'Austria, e che vide la partecipazione della Francia a fianco del Regno di Sardegna.

Un gruppo di volontari guidati da Giuseppe Garibaldi, che combatterono nella seconda guerra di indipendenza, liberando diverse città del nord Italia.

Lo stop improvviso al sostegno francese all'Italia, deciso da Napoleone III. Ciò fu dovuto a diverse ragioni, tra cui il timore di destabilizzare la Francia e il costo elevato della guerra.

Un accordo di pace firmato tra Napoleone III e l'imperatore Francesco Giuseppe dopo la battaglia di Solferino e San Martino. L'armistizio pose fine alla seconda guerra di indipendenza italiana, lasciando l'Italia incompleta.

L'obiettivo dell'Italia di diventare un unico stato nazionale, guidato da un unico re.

La guerra che si combatté tra Austria e il Regno di Sardegna nel 1859.