La Seconda Guerra d'Indipendenza

True (A)

Emilia e Toscana

<p>Quarto</p> Signup and view all the answers

<p>Francesco Crispi = Democratico siciliano che convinse Garibaldi a liberare il Mezzogiorno Francesco II = Re del Regno delle Due Sicilie Garibaldi = Condottiero che guidò la spedizione dei Mille Cavour = Primo Ministro del Regno di Sardegna</p> Signup and view all the answers

<p>Volevano unificare la Penisola sotto il dominio dei Savoia (C)</p> Signup and view all the answers

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

<p>Scoppiò una rivolta dei contadini siciliani contro i garibaldini, che fu duramente repressa. I garibaldini arrestarono, processarono e condannarono a morte i rivoltosi.</p> Signup and view all the answers

<p>Nino Bixio</p> Signup and view all the answers

<p>Giuseppe Garibaldi = Capo militare della spedizione dei Mille Nino Bixio = Braccio destro di Garibaldi Vittorio Emanuele II = Re d'Italia Cavour = Primo Ministro del Regno di Sardegna Papa Pio IX = Capo della Chiesa cattolica</p> Signup and view all the answers

<p>26 ottobre 1860 (C)</p> Signup and view all the answers

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

<p>Regno delle Due Sicilie, Marche e Umbria</p> Signup and view all the answers

<p>Torino</p> Signup and view all the answers

<p>Palazzo Carignano = Sede del Parlamento del Regno di Sardegna e poi del Regno d'Italia Palazzo Pubblico di Siena = Luogo dell'affresco che ritrae l'incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II Palazzo Reale di Torino = Residenza dei sovrani sabaudi Museo Nazionale del Risorgimento Italiano = Sito storico che ospita il museo dedicato al Risorgimento italiano</p> Signup and view all the answers

<p>Guidare il Regno di Sardegna verso l'indipendenza (D)</p> Signup and view all the answers

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

<p>Ultraconservatori, democratici, Chiesa.</p> Signup and view all the answers

<p>fiscale</p> Signup and view all the answers

<p>Liberali = Monarchia costituzionale Democratici = Repubblica Liberali moderati = Suffragio ristretto Democratici rivoluzionari = Giustizia sociale</p> Signup and view all the answers

<p>Abolizione dei dazi sul grano (A)</p> Signup and view all the answers

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

<p>Riforme graduali e leggi.</p> Signup and view all the answers

<p>Il canale Cavour (D)</p> Signup and view all the answers

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

<p>Inviare i bersaglieri piemontesi a sostenere la Francia nella Guerra di Crimea.</p> Signup and view all the answers

<p>83</p> Signup and view all the answers

<p>Invio dei bersaglieri piemontesi = Ottenimento dell'alleanza con la Francia Costruzione della ferrovia = Progresso economico Congresso di Parigi = Discussione della pace della Guerra di Crimea Canale Cavour = Supporto all'agricoltura</p> Signup and view all the answers

<p>La Guerra di Crimea (B)</p> Signup and view all the answers

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

<p>siderurgica</p> Signup and view all the answers

<p>I Patti di Plombières (B)</p> Signup and view all the answers

<p>False (B)</p> Signup and view all the answers

<p>Giuseppe Garibaldi</p> Signup and view all the answers

<p>Villafranca</p> Signup and view all the answers

<p>Patti di Plombières = Accordo tra Cavour e Napoleone III Seconda guerra d'Indipendenza = Conflitto contro l'Austria Armistizio di Villafranca = Fine della guerra con perdite francesi Battaglie di Solferino e San Martino = Vittorie contro gli Austriaci</p> Signup and view all the answers

<p>Il Lombardo-Veneto sarebbe andato al Re Vittorio Emanuele II. (C)</p> Signup and view all the answers

<p>True (A)</p> Signup and view all the answers

<p>Brescia, Bergamo, Como e Varese</p> Signup and view all the answers

Il governo di Cavour promosse la costruzione di infrastrutture come canali, porti e ferrovie per stimolare la crescita economica del Piemonte.

Il canale Cavour, inaugurato nel 1856, era un'opera strategica per l'agricoltura piemontese, in particolare per la coltivazione del riso. Si estendeva per circa 83 km, collegando il fiume Po al Ticino.

Cavour credeva fermamente che le ferrovie fossero essenziali per lo sviluppo economico del Piemonte. Iniziò la costruzione di una rete ferroviaria che collegava Genova al Piemonte e alla Lombardia.

La guerra di Crimea (1853-1856) fu un conflitto internazionale che coinvolse la Russia, l'Impero Ottomano, la Francia e l'Inghilterra, con l'obiettivo di controllare i luoghi sacri in Palestina.

Cavour inviò i bersaglieri piemontesi a combattere al fianco della Francia nella guerra di Crimea. Questo gesto strategico gli permise di ottenere l'alleanza della Francia, che avrebbe poi supportato il Piemonte nella guerra contro l'Austria.

Il Congresso di Parigi, convocato nel 1856, riunì le grandi potenze europee per definire le condizioni di pace della guerra di Crimea. Cavour, grazie alla partecipazione piemontese al conflitto, ebbe l'opportunità di presentare la questione italiana al Congresso e denunciare l'oppressione austriaca.

Il conte di Cavour divenne presidente del consiglio del Regno di Sardegna nel 1852.

L'obiettivo principale della politica di Cavour era guidare il Regno di Sardegna verso l'indipendenza, creando un Regno del Nord unito.

Cavour utilizzò una politica liberale moderata, antirepubblicana e borghese, per raggiungere i suoi obiettivi.

Cavour incontrò diversi ostacoli, tra cui gli ultraconservatori, i democratici radicali e la Chiesa.

I liberali erano legati alla borghesia e miravano a una monarchia costituzionale, suffragio ristretto, liberismo economico e libertà politiche.

I democratici rappresentavano le classi popolari e volevano una repubblica, suffragio universale, giustizia sociale, distribuzione delle terre e migliori condizioni di lavoro.

Cavour riuscì a far votare due leggi importanti per la modernizzazione del Piemonte e della Liguria.

L'abolizione dei dazi sul grano nel Regno di Sardegna e l'eliminazione delle barriere doganali favorirono l'esportazione dei prodotti piemontesi.

Il 26 ottobre 1860 a Teano, Garibaldi consegnò il Regno delle Due Sicilie a Vittorio Emanuele II. Questo atto ha rappresentato la rinuncia di Garibaldi ai suoi obiettivi di unità e repubblica e l'appoggio ai Savoia.

Tra ottobre e novembre 1860, si svolsero plebisciti in diverse regioni italiane. Questi plebisciti sancirono l'annessione al Regno di Sardegna di aree come il Regno delle Due Sicilie, le Marche e l'Umbria.

Il 17 marzo 1861, a Torino, si riunì il primo Parlamento nazionale italiano. In questa occasione, Vittorio Emanuele II fu proclamato re d'Italia.

Anche se mancavano ancora il Veneto e Roma, la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861 ha rappresentato un passo fondamentale verso l'unificazione nazionale.

Palazzo Carignano, situato a Torino, ha avuto un ruolo importante nell'ascesa dell'Italia unita. Dal 1848 al 1860, ha ospitato il Parlamento del Regno di Sardegna e dal 1861 al 1865 il Parlamento del Regno d'Italia.

La spedizione dei Mille guidata da Garibaldi incontrò resistenze e tensioni dalla popolazione contadina siciliana a causa delle loro diverse aspettative e obiettivi.

I contadini siciliani desideravano una rivoluzione sociale con la distribuzione delle terre, la fine dello sfruttamento e la soppressione della leva militare.

I garibaldini si concentrarono sul successo militare e sull’unificazione dell’Italia, imponendo la leva militare e conquistando il Regno delle Due Sicilie.

Le richieste dei contadini siciliani per la distribuzione delle terre non furono soddisfatte da Garibaldi e dai suoi uomini, che si limitarono a requisire i terreni dello Stato borbonico.

I contadini, delusi dalla mancanza di riforme sociali, insorsero in diverse ribellioni, attaccando palazzi nobiliari e incendiando registri demaniali.

Garibaldi, attraverso il suo braccio destro Nino Bixio, represse duramente le rivolte contadine, causando arresto, condanne e morti tra la popolazione.

L’episodio di Bronte, in cui i garibaldini soffocarono una rivolta contadina, fu un momento cruciale della tensione tra i due gruppi, segnando un conflitto irreconciliabile.

Lo scrittore Giovanni Verga raccontò la violenza e la tragedia delle rivolte contadine e le tensioni tra i garibaldini e la popolazione nella sua novella "Libertà".

L'Austria cedette la Lombardia al Regno di Sardegna, ma mantenne il Veneto. Pretese la restituzione dei territori del Nord Italia ai Granduchi Asburgo. I democratici e liberali considerarono l'armistizio un tradimento, portando Cavour a dimettersi.

Nel 1860, Cavour tornò al governo dopo la sua precedente dimissione, cedendo alla Francia Nizza e la Savoia in cambio del loro non intervento nelle future questioni italiane. Incoraggiò le popolazioni dell'Emilia-Romagna e della Toscana ad organizzare plebisciti per l'annessione al Regno di Sardegna.

Il Mezzogiorno d'Italia, sotto il dominio di Francesco II di Borbone, era un territorio desideroso di liberarsi dal dominio Borbonico. I democratici vedevano nella liberazione del Meridione un passo fondamentale per l'unificazione italiana.

Francesco Crispi, un democratico siciliano, convinse Garibaldi ad organizzare una spedizione per liberare la Sicilia dai Borboni. Garibaldi ebbe l'approvazione del re del Regno di Sardegna per iniziare questa spedizione.

La Spedizione dei Mille, guidata da Garibaldi, partì da Quarto, vicino Genova, salpando il 5 maggio 1860. Dopo una breve sosta in Toscana, la spedizione sbarcò a Marsala, in Sicilia, sconfiggendo i Borbonici a Calatafimi.

Garibaldi si diresse verso Palermo, già in rivolta, e la conquistò. I Mille, riconoscibili per le loro camicie rosse, erano accompagnati da contadini e braccianti che speravano in una riforma agraria per migliorare le loro condizioni.

Garibaldi marciò attraverso la Sicilia, unendo le forze con contadini e braccianti desiderosi di una riforma agraria promesse da Garibaldi. Tuttavia, l'entusiasmo fu poi deluso, come vedremo nelle slide successive.

Nel 1858, Napoleone III e Cavour firmarono un accordo segreto chiamato i Patti di Plombières. L'accordo garantiva il supporto francese all'Italia in una guerra contro l'Austria, con la promessa di un intervento francese in cambio di cessioni territoriali.

Secondo i Patti di Plombières, l'Italia sarebbe stata divisa in quattro regni: Nord, Centro, Stato Pontificio e Sud. Il re Vittorio Emanuele II avrebbe ottenuto il Lombardo-Veneto, ma avrebbe dovuto cedere Nizza e la Savoia alla Francia.

Cavour provocò deliberatamente l'Austria per farla attaccare il Regno di Sardegna, ignorando che Napoleone III aveva promesso il suo sostegno. L'Austria, ignara del patto segreto, varcò il confine con il Piemonte, dando inizio alla Seconda guerra d'Indipendenza.

Durante la Seconda guerra d'Indipendenza, l'esercito francese arrivò dalle Alpi e dal mare per unirsi ai Piemontesi, mentre gli Austriaci furono ostacolati dalle risaie allagate. Le prime battaglie furono vinte dai Franco-Piemontesi (Palestro, Magenta).

Giuseppe Garibaldi, al comando dei "Cacciatori delle Alpi", liberò diverse città italiane come Brescia, Bergamo, Como e Varese. Gli Austriaci furono sconfitti in battaglie cruciali, come Solferino (Francesi) e San Martino (Piemontesi).

Dopo la vittoria iniziale, Napoleone III decise improvvisamente di ritirare il suo sostegno all'Italia. L'opposizione dei conservatori e del clero francese, preoccupati per il destino del Papa e per la nascita di un grande stato italiano, spinse Napoleone III a ritirarsi.

Le forti proteste del popolo francese contro i costi e le perdite in guerra contribuirono alla decisione di Napoleone III di porre fine al conflitto. L'armistizio di Villafranca fu firmato tra Napoleone III e l'imperatore Francesco Giuseppe, ponendo fine alla Seconda guerra d'Indipendenza.

Il ritiro di Napoleone III dalla Seconda guerra d'Indipendenza e la firma dell'armistizio di Villafranca impedirono l'unificazione immediata dell'Italia. La prospettiva di uno stato italiano unito, forte e indipendente suscitò paura e resistenza nelle altre potenze europee.