Introduzione alla Psicologia

Lo studio scientifico del comportamento e dei processi mentali.

Il comportamento umano è guidato da diversi fattori, inclusi i processi cognitivi come la memoria, il linguaggio e la decisione.

I processi cognitivi sono interconnessi. Un danno a un processo può influenzare gli altri.

La psicologia utilizza metodi scientifici per studiare il comportamento e i processi mentali.

Per studiare il comportamento, la psicologia utilizza diverse fasi, dalla osservazione alla descrizione.

La memoria svolge un ruolo fondamentale nella nostra vita, consentendoci di ricordare il passato e di imparare dal presente.

Il processo di categorizzare o classificare qualcosa, ad esempio identificando un bambino come DSA (Disturbo Specifico dell'Apprendimento).

Il processo di misurazione o valutazione delle qualità o delle quantità di qualcosa, ad esempio confrontare le prestazioni di più candidati per un lavoro.

Lo studio del motivo per cui un'azione o un evento specifici si verificano, ad esempio cercando le cause del comportamento dispettoso di un bambino.

Un evento casuale che porta ad altri eventi, inclusa una particolare azione. I livelli di spiegazione di questi eventi variano.

La psicologia si propone come scienza per studiare il comportamento e i processi mentali.

Un'affermazione generale che viene testata nella ricerca scientifica, in genere riguardante la relazione causa-effetto tra due o più eventi.

Un insieme di idee che spiegano le relazioni sistematiche in un particolare campo di studio, con l'obiettivo di descrivere e predire.

Metodo che utilizza regole e procedure per condurre ricerche scientifiche.

Un tipo di ricerca che si concentra sull'osservare e registrare la frequenza di un evento in particolare, senza manipolare variabili.

Un tipo di ricerca che cerca di scoprire se ci sono relazioni sistematiche tra due o più variabili.

Un tipo di ricerca che manipola deliberatamente alcune variabili per studiare l'impatto su altre variabili.

Una teoria basata sull'esperienza personale e sul senso comune piuttosto che su controlli scientifici rigorosi.

Osservazioni oggettive basate su dati oggettivi e misurazioni, al contrario di giudizi soggettivi personalizzati.

Informazioni raccolte in modo sistematico e analizzate per studiare un fenomeno o rispondere a una domanda di ricerca.

Il processo di misurare o quantificare un evento o fenomeno specifico.

L'osservazione di un fenomeno può influenzare il fenomeno stesso. I partecipanti a uno studio che sanno di essere osservati potrebbero comportarsi in modo diverso.

Tipi di esperimento dove i partecipanti NON sanno le ipotesi o le variabili, e lo sperimentatore sì.

Tipi di esperimento dove NÉ i partecipanti NÉ lo sperimentatore sanno le ipotesi o le variabili.

Spiegazione di un fenomeno che si cerca di dimostrare falsa.

L'insieme dei risultati che portano alla rigettazione dell'ipotesi nulla.

Variabile che lo sperimentatore controlla o manipola, vista come la causa di un effetto.

Variabile che dipende dalla VI, misurata e osservata per vedere l'effetto della VI.

Secondo il principio di Popper, una teoria scientifica deve essere falsificabile, cioè dimostrabile come falsa.

Un gruppo di partecipanti a cui NON viene somministrata la VI, serve per confronto.

Avere almeno due livelli di una VI per poter confrontare gli effetti.

Un effetto che si sovrappone al potenziale effetto della VI, creando ambiguità nell'interpretazione.

La misurazione di una variabile in modo preciso e oggettivo.

Lo studio delle relazioni tra due o più variabili per individuare una relazione causa-effetto.

Le variazioni che avvengono tra diversi gruppi di partecipanti, causate dalla VI.

Le variazioni che avvengono all'interno di un gruppo di partecipanti, indipendentemente dalla VI.

Il metodo sperimentale si basa sull'osservazione oggettiva, ovvero su ciò che non dipende da valutazioni personali, e che può essere misurata utilizzando strumenti.

Quando un'osservazione è oggettiva, può essere ripetuta da diverse persone, in tempi e luoghi differenti, ottenendo risultati simili.

La variabilità individuale (intra-individuale e inter-individuale) rappresenta uno degli ostacoli alla replicabilità degli esperimenti.

Per superare le difficoltà legate alla misurazione diretta delle variabili, il metodo sperimentale prevede 5 fasi cruciali.

Nella prima fase del metodo sperimentale, si identifica il problema da indagare attraverso l'osservazione, la formulazione di ipotesi e lo sviluppo di teorie.

L'osservazione non partecipante è un tipo di osservazione in cui l'osservatore non interferisce con la situazione osservata.

L'osservazione partecipante prevede l'intervento dell'osservatore nella situazione osservata, come nella ricerca etnografica o nell'osservazione clinica.

L'ipotesi rappresenta il punto di partenza di ogni studio scientifico, derivata dall'accumulo di esperienza e ricerca.

Una teoria è un'ipotesi elaborata che genera nuove ipotesi verificabili.

La progettazione dell'esperimento prevede la rilevazione delle variabili, la definizione operazionale e le procedure di controllo.

Le variabili sono elementi che possono variare in valore o categoria, come i comportamenti. Le variabili si distinguono in indipendenti e dipendenti.

La definizione operazionale traduce i concetti generali in termini operativi, specificando le operazioni per misurare o manipolare una variabile.

Il controllo delle variabili è fondamentale per evitare che altre variabili non considerate influenzino i risultati dell'esperimento.

La conduzione dell'esperimento prevede lo sviluppo di misurazioni attendibili, la selezione dei partecipanti e la manipolazione delle variabili indipendenti.

Un metodo di misurazione attendibile fornisce risultati coerenti in condizioni costanti.

Il rischio di partire dal presupposto che la propria teoria sia già vera, senza mettere in discussione le sue basi.

La tendenza a concentrarsi su un solo aspetto del problema, ignorando altri importanti elementi.

Il risultato ottenuto da un esperimento che deve essere analizzato per vedere se è significativo o dovuto al caso.

Una tecnica di ricerca in cui la variabile indipendente (il fattore manipolato dallo sperimentatore) viene manipolata per studiare il suo effetto sulla variabile dipendente.

Un effetto che si verifica quando le persone rispondono a un trattamento o terapia in base alle loro aspettative, non per il vero effetto del trattamento stesso.

Un effetto che si verifica quando i risultati di uno studio sono dovuti a fattori che non sono stati considerati o controllati dallo sperimentatore.

Tecnica di ricerca che non prevede la manipolazione della variabile indipendente.

Il grado di accordo tra diversi osservatori indipendenti, che non conoscono le ipotesi del lavoro di ricerca.

Un metodo che studia le relazioni tra due o più variabili senza controllare le cause.

Raccolta sistematica di informazioni su un paziente, come un'anamnesi.

L'insieme di provvedimenti per curare o mitigare una malattia.

La raccolta di informazioni sulla storia di un paziente (ad esempio famiglia, esperienze significative, relazioni).

Un metodo per esplorare la mente umana, ricercando i conflitti inconsci. Si basa su libere associazioni, sogni e lapsus.

Uno studio del modo in cui il pensiero e la conoscenza si sviluppano, attraverso l'osservazione e l'interazione con i bambini.

Il processo di parlare e condividere le emozioni legate a problemi per liberarsene.

Un procedimento per indagare i processi mentali che usa le libere associazioni anziché ipnosi.

L'insieme di conoscenze che si ottengono studiando i processi mentali umani, sia attraverso la ricerca teorica che quella clinica.

Un insieme di principi etici che regolano la ricerca psicologica, ponendo al primo posto il rispetto delle persone.

La principale attenzione del codice etico è quella di prevenire eventuali danni secondari per i partecipanti alla ricerca.

I principali codici etici condividono valori fondamentali che guidano il comportamento etico delle persone nella vita quotidiana.

Il documento che stabilisce regole etiche per la ricerca e l'insegnamento in psicologia in Italia.

Il codice etico AIP si occupa di regolare gli aspetti etici della ricerca e dell'insegnamento della psicologia, mentre l'Ordine Professionale degli Psicologi regolamenta altri ambiti (ad esempio, la professione libera o il lavoro sanitario).

La Costituzione Italiana tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo, riconoscendo il diritto a cure sanitarie gratuite ai più bisognosi.

Nessuno può essere obbligato a sottoporsi a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

I limiti dell'operare del medico-sanitario sono definiti dall'obbligo di tutelare la vita, la salute e la dignità del paziente, e dal dovere di rispettarne la volontà e di ottenere il consenso al trattamento.

Un insieme di principi che guidano la condotta dei ricercatori nella progettazione, esecuzione e reporting degli studi.

Informati i partecipanti della natura dello studio, rischi e benefici. Ottieni il consenso volontario e informato.

L'inganno è consentito solo se non causa danni ai partecipanti e se la fiducia viene ripristinata.

Processo di rivelazione degli aspetti nascosti della ricerca dopo la sua conclusione.

Il ricercatore deve avere le giuste competenze e conoscenze per condurre la ricerca in modo efficace e sicuro.

Il ricercatore deve essere sincero e trasparente riguardo ai suoi titoli, formazione e esperienze.

Il ricercatore ha la responsabilità di promuovere il benessere sociale e evitare il cattivo uso della ricerca.

Il ricercatore deve rispettare le leggi sulla sicurezza e la ricerca con persone e animali.

La libertà di ritirarsi dalla ricerca in qualsiasi momento senza conseguenze negative.

Il consenso informato per i minorenni deve essere fornito da chi ha la responsabilità legale.

Ogni situazione con dinamiche di potere asimmetriche deve essere affrontata con chiarezza e trasparenza.

Il tempo a disposizione influenza la propensione ad aiutare gli altri.

L'esperimento di Princeton ha dimostrato che anche i seminaristi, generalmente considerati portatori di valori etici elevati, non sempre mostrano comportamenti prosociali.

Il ricercatore ha l'obbligo di informare i partecipanti su tutti gli aspetti della ricerca, anche quelli che potrebbero influenzare la loro partecipazione.

La ricerca deve condurre a conclusioni valide e accurate.

Questo codice definisce gli standard di comportamento che gli iscritti all'AIP devono seguire per garantire la correttezza della ricerca in psicologia.

Questo principio implica agire con onestà, trasparenza ed equità in tutte le fasi della ricerca.

La dignità e il benessere dei partecipanti devono essere sempre la priorità nella ricerca.

I ricercatori devono essere consapevoli dei propri limiti e utilizzare solo metodi e tecniche in cui sono competenti.

La ricerca deve essere condotta in modo responsabile, considerando le sue implicazioni etiche e sociali.

La ricerca non deve mai mettere a rischio il benessere psico-fisico dei partecipanti.

Questo codice è stato approvato dagli iscritti all'Ordine degli Psicologi Italiani ed è entrato in vigore nel 1998.

La tutela del cliente è uno degli obiettivi principali del codice deontologico.

Il codice si preoccupa anche di tutelare il professionista nei confronti dei suoi colleghi.

Il codice mira anche a tutelare il gruppo professionale nel suo insieme.

Il codice deontologico considera anche le responsabilità degli psicologi nei confronti della società.

Il rispetto della dignità, dell'autonomia e dell'autodeterminazione è un principio fondamentale del codice.

Il codice deontologico promuove e tutela il benessere psicologico delle persone.

Il codice enfatizza la competenza e la responsabilità professionale degli psicologi.

Il codice deontologico promuove l'integrità relazionale e professionale degli psicologi.

Il codice deontologico definisce l'identità professionale dello psicologo.

La capacità di evocare la risposta è condizionata dall'associazione con lo stimolo elicitante, come il cibo nell'esperimento di Pavlov.

Uno stimolo che provoca una risposta naturale, come la salivazione in risposta al cibo.

La risposta che si verifica in modo naturale a uno stimolo incondizionato, come la salivazione in risposta al cibo.

La risposta che si verifica dopo l'apprendimento in risposta a uno stimolo condizionato, come la salivazione in risposta a un suono che è stato associato al cibo.

Un processo di apprendimento in cui uno stimolo neutro viene ripetutamente associato a uno stimolo incondizionato, creando una risposta condizionata allo stimolo neutro.

Un processo di apprendimento in cui un comportamento è più probabile che si verifichi se è seguito da un rinforzo.

Qualsiasi stimolo che aumenta la probabilità che un comportamento si verifichi nel futuro.

La capacità di prevedere eventi basata su esperienze passate.

Un'eccessiva paura o ansia in risposta a un determinato stimolo.

La riduzione della sensibilità a uno stimolo ripetuto.

L'apprendimento di un comportamento in un'unica esperienza.

Il processo in cui un'esperienza precedente impedisce l'apprendimento di una nuova associazione.

L'apprendimento si verifica solo se il rinforzo è inaspettato e sorprende l'individuo.

Il condizionamento si verifica solo se il comportamento attuale non è già adeguato all'ambiente.

L'assunzione di sostanze stupefacenti può diventare un comportamento condizionato, con il luogo o l'ora di assunzione come stimolo condizionato.

La tendenza a vedere gli oggetti solo per la loro funzione usuale, limitando la capacità di pensare a soluzioni creative.

Un processo di conoscenza che porta alla soluzione improvvisa e creativa di un problema.

La diminuzione graduale della forza di una risposta precedentemente rinforzata quando non è più seguita da un rinforzo.

Un processo di apprendimento in cui un comportamento complesso viene appreso attraverso il rinforzo di comportamenti successivi sempre più simili a quello finale desiderato.

Un'azione umana è sempre legata al contesto in cui si verifica.

Il processo di trasformazione dell'energia di uno stimolo in un segnale neurale.

L'informazione sulla posizione di uno stimolo viene codificata dal cervello attivando specifici neuroni.

L'intensità di uno stimolo viene codificata dal cervello tramite la frequenza di scarica dei neuroni.

Lo studio scientifico della relazione tra le caratteristiche fisiche di uno stimolo e la percezione che ne deriva.

Il cambiamento minimo percepibile nell'intensità di uno stimolo.

Metodo per misurare la sensibilità a uno stimolo in presenza di rumore.

Effetto comportamentale causato da uno stimolo impercettibile a livello cosciente (sotto la soglia assoluta).

Riuscire a scoprire nuove relazioni e soluzioni a un problema, derivando da ciò che già si conosce.

Il processo di analisi delle situazioni passate per cercare soluzioni a problemi simili.

La percezione della profondità è influenzata dalla posizione degli oggetti nel campo visivo: gli oggetti alti nel campo visivo appaiono più lontani rispetto a quelli in basso.

La trama superficiale di un oggetto fornisce informazioni sulla sua dimensione, orientamento e distanza, con la tendenza a mantenerla costante.

La trama ambientale, ottenibile con trame grafiche o naturali, crea un'illusione di profondità, con l'orientamento delle superfici che dipende dalla disposizione della trama.

Il movimento di un oggetto sul piano fronto-parallelo aiuta a percepire la profondità e può potenziare altri indizi, come la disparità monoculare.

Il significato di un oggetto influenza la sua collocazione tridimensionale: gli oggetti noti con dimensioni fisse vengono proiettati nello spazio in base al loro significato.

Lo strato della retina che contiene i bastoncelli e i coni, responsabili della trasformazione della luce in segnali neurali.

La struttura dell'occhio che regola la quantità di luce che penetra.

La differenza tra le immagini che arrivano ai due occhi, fornendo informazioni sulla profondità.

Il fenomeno di spostamento apparente di un oggetto quando osservato da punti diversi, utilizzato per percepire la profondità.

L'indice di profondità basato sulla differenza tra le immagini successive, quando l'osservatore o l'oggetto si muovono.

La struttura dell'occhio che focalizza la luce, cambiando forma per oggetti vicini o lontani.

Il fenomeno per cui la grandezza di un oggetto varia a seconda della distanza dall'osservatore.

Il processo di integrare informazioni visive con altre informazioni cognitive per costruire una rappresentazione dell'ambiente.

La convinzione che la nostra esperienza percettiva corrisponda esattamente alla realtà fisica.

La comprensione che la nostra esperienza percettiva è una costruzione del nostro cervello e non una copia esatta della realtà.

L'indice di profondità basato sul fatto che gli oggetti più vicini appaiono più definiti e contrastati rispetto agli oggetti lontani.

L'indice di profondità basato sulla variazione delle dimensioni degli oggetti in relazione alla distanza.

L'indice di profondità basato sulla convergenza delle linee parallele all'orizzonte.

L'indice di profondità basato sulla presenza di ombre, che suggeriscono il volume e la posizione degli oggetti.

La luce è formata da radiazioni elettromagnetiche, ma solo una parte dello spettro elettromagnetico è visibile all'occhio umano. Questo intervallo è chiamato spettro visibile e le diverse lunghezze d'onda corrispondono a colori differenti.

La cornea è la parte trasparente e bombata dell'occhio che permette all'occhio di ricevere la luce e focalizzarla all'interno.

Il cristallino, situato dietro la pupilla, modifica la sua forma per mettere a fuoco gli oggetti a diverse distanze. Questo processo si chiama accomodazione.

Iride e pupilla lavorano insieme per regolare la quantità di luce che entra nell'occhio. L'iride è la parte colorata dell'occhio e contiene la pupilla, un'apertura che si dilata o si restringe per controllare l'intensità della luce.

La retina è lo strato interno dell'occhio che contiene i fotorecettori, cellule sensibili alla luce. Queste cellule trasformano la luce in segnali neurali.

I bastoncelli sono fotorecettori sensibili alla luce bassa, ma non distinguono i colori. Sono importanti per la visione notturna.

I coni sono più attivi in condizioni di luce intensa e sono responsabili della visione del colore. Sono concentrati nella fovea, la parte centrale della retina, che fornisce una visione dettagliata.

La transduzione è il processo di conversione della luce in segnali neurali. Questo avviene quando i fotopigmenti nei fotorecettori assorbono la luce e cambiano la loro forma, innescando una serie di reazioni chimiche che producono un segnale elettrico.

L'adattamento all'oscurità è il processo di aumento della sensibilità dell'occhio alla luce debole. Avviene quando la rodopsina, un fotopigmento presente nei bastoncelli, viene rigenerata.

L'adattamento alla luce è il processo di riduzione della sensibilità dell'occhio alla luce intensa. Avviene quando la rodopsina si depigmenta, riducendo la sensibilità dei bastoncelli.

I movimenti oculari involontari, come i microsaccadi, aiutano a mantenere le immagini nitide sulla retina. Questi movimenti sono rapidi e involontari.

I movimenti oculari volontari, come i movimenti coniugati, permettono agli occhi di muoversi insieme per focalizzare un oggetto. Questo aiuta a percepire la distanza.

I movimenti saccadici sono movimenti rapidi e bruschi degli occhi che ci permettono di cambiare il punto di fissazione da un oggetto all'altro. Sono importanti per esplorare il campo visivo e trovare informazioni specifiche.

I movimenti di inseguimento sono movimenti lenti e fluidi degli occhi che ci permettono di seguire un oggetto in movimento. Ci aiutano a mantenere l'immagine dell'oggetto nitida sulla fovea, la parte centrale della retina.

La percezione dei colori è possibile perché ci sono tre tipi di coni nella retina, ciascuno sensibile a una diversa lunghezza d'onda: blu, verde e rosso. La combinazione dell'attività di questi coni ci permette di vedere una vasta gamma di colori.

La quantità di energia luminosa emessa da una superficie. Una luminanza elevata acceca, mentre una luminanza minima appare nera.

La purezza di un colore, misurando la quantità di luce monocromatica presente. Un colore molto saturo ha una sola lunghezza d'onda, mentre un colore poco saturo appare slavato.

Si crea quando si combinano due o più luci di diverse lunghezze d’onda, creando un colore più chiaro. Esempio: i monitor combinano luci rosse, verdi e blu per creare il bianco.

Si crea quando si mescolano pigmenti o tinte, si sottraggono lunghezze d’onda dalla luce riflessa, producendo un colore più scuro. Per esempio, un oggetto appare blu perché assorbe tutte le altre lunghezze d’onda e riflette solo il blu.

La teoria tricromatica spiega che ci sono 3 tipi di coni nella retina, sensibili a lunghezze d'onda blu, verde e rosso. Ogni cono contribuisce alla percezione del colore, funzionando come i pixel di uno schermo.

La teoria dei processi opponenti spiega che le cellule gangliari nella retina sono sensibili a coppie di colori opposti (rosso/verde, giallo/blu). L'attività di queste cellule determina la percezione di un colore.

Le cellule gangliari della retina si adattano a stimoli prolungati, generando un'immagine postuma negativa. Per esempio, dopo aver osservato un colore verde, si vede un'immagine postuma rossa.

Un deficit nella visione del colore, più frequente nei maschi, causato da un anomalo funzionamento dei coni nella retina. Esempio: protanopia, deuteranopia, tritanopia.

È il processo percettivo che permette di organizzare, interpretare e dare senso alle informazioni ricevute dall'ambiente.

Attribuire al percetto proprietà del corrispettivo fisico. Esempio: pensare che un oggetto appaia grande perché è realmente grande, senza considerare la distanza.

Attribuire alla realtà fisica proprietà che sono proprie del vissuto personale. Esempio: pensare che il mare appaia blu perché è blu, quando in realtà la sua luce è riflessa dal cielo.

Descrivere i meccanismi fisiologici reali o presunti al posto dei vissuti percettivi. Esempio: parlare di impulsi nervosi al posto di descrivere il colore di una mela.

Il percorso che l'informazione visiva compie dalla stimolazione dell'occhio fino alla corteccia visiva nel cervello.

Il fenomeno per cui gli oggetti percepiti sono influenzati non solo dallo stimolo fisico, ma anche dall'esperienza del soggetto percipiente. Esempio: il colore della luce visibile dipende non solo dalla fonte di luce ma anche dall'oggetto che la riflette.

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