Diagnosi e Colloqui Clinici in Psicologia
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Questions and Answers

Cosa significa il termine "diagnosi"?

Il processo per conoscere il funzionamento psichico del soggetto venuto in consultazione.

Qual è il principale strumento del processo diagnostico?

Il colloquio clinico.

Quali tipi di conoscenza vengono combinati nel colloquio clinico?

  • Idrografica e Nomologica
  • Idiosincratica e Nomenclatura
  • Idiografica e Nomotetica (correct)
  • Idiomatica e Nominale
  • La diagnosi psicologica è un processo statico e lineare.

    <p>False (B)</p> Signup and view all the answers

    Cosa si intende per 'alleanza diagnostica'?

    <p>Un clima emotivo in cui clinico e paziente sospendono il loro giudizio, e lavorano insieme per comprendere la sofferenza del paziente.</p> Signup and view all the answers

    Quali sono i due livelli di lettura nei colloqui iniziali con pazienti 'difficili'?

    <p>Le chiavi d'ingresso per la comprensione della psicopatologia e i dati e informazioni che il paziente sottopone all'attenzione del clinico.</p> Signup and view all the answers

    Quali sono i tipi di strumenti psicodiagnostici?

    <p>Proiettivi, Narrativi, Cognitivi e Neuropsicologici (C)</p> Signup and view all the answers

    Cosa si intende per 'restituzione' nel processo diagnostico?

    <p>Offrire al paziente una prospettiva alternativa a quella che lui ha finora considerato, verificando le risorse che può mettere in campo per utilizzare le nuove informazioni.</p> Signup and view all the answers

    Quali sono i due tipi di restituzione?

    <p>Ricostruttiva, Mirata e Parziale (D)</p> Signup and view all the answers

    Cosa si intende per 'contagio emotivo' nel contesto del colloquio clinico?

    <p>L'effetto che la psicopatologia del paziente ha sul funzionamento emotivo, cognitivo, sull'identità personale e sulla autostima del clinico.</p> Signup and view all the answers

    Quali sono alcuni esempi di misure di sicurezza che il clinico può adottare?

    <p>Cercare di apparire intelligente, essere freddo, essere amichevole. (A)</p> Signup and view all the answers

    Cosa distingue il colloquio clinico dalla conversazione?

    <p>Il colloquio clinico è finalizzato al conseguimento di un obiettivo predeterminato.</p> Signup and view all the answers

    Quali sono le competenze essenziali per chi conduce il colloquio clinico?

    <p>Capacità di diagnosi e di osservazione, conoscenza dei trattamenti, instaurare alleanze, prendere decisioni in tempo utile, comunicare e motivare il paziente.</p> Signup and view all the answers

    Quali sono i tipi di situazioni in cui è importante ricercare informazioni da interlocutori diversi dal paziente?

    <p>Bambini, adolescenti, adulti con mancanze di conoscenza della propria storia familiare, pazienti psicotici, con disturbo organico, con disturbi del carattere, egosintonici, o quando c'è il sospetto di un segreto di famiglia.</p> Signup and view all the answers

    Quali aree si possono indagare nel colloquio con i genitori?

    <p>Storia psichiatrica della famiglia, storia evolutiva del paziente, capacità di autogestione del paziente, disponibilità della famiglia a occuparsi di eventuali deficit del paziente, cambiamenti della qualità della vita in famiglia, idee dei familiari sul funzionamento emotivo del paziente, modificazioni del comportamento del paziente, opinioni sulla genesi della malattia, segni e sintomi rilevati dai familiari, informazioni sulle opinioni e prescrizioni dei curanti, opinioni su eventuali reticenze del paziente, strutture di eventuali alleanze tra i familiari.</p> Signup and view all the answers

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    Study Notes

    Psicologia Clinica e Psicodiagnostica Corso

    • Psicologia Cognitiva: Il corso si concentra sulle Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva.
    • Psicologia Clinica C.I.: Si tratta di un Corso di Psicologia Clinica C.I. di Psicodiagnostica.
    • Anno accademico: 2024/2025
    • Docente: Marianna Contrada, Psicoterapeuta, PhD
    • Contatti: [email protected]

    Il Processo Diagnostico e il Colloquio Clinico

    • Diagnosi: Processo per comprendere il funzionamento psichico del paziente in consultazione.
    • Formulazione del Caso: Mappatura del funzionamento psichico del paziente.
    • Specificità: La diagnosi deve considerare le caratteristiche specifiche del paziente.
    • Generalità: La diagnosi deve identificare le similitudini con altri individui simili.
    • Intervento: Quando si svolge un lavoro di psicoterapia, la diagnosi ha lo scopo di elaborare un intervento.
    • Trasparenza: Lo psicologo deve esplicitare chiaramente strumenti, informazioni e teorie alla base della sua ipotesi diagnostica.
    • Valutazione: Il lavoro di esplicitazione permette di controllare le operazioni e i risultati ottenuti.
    • Confronto: Consente il confronto con le ipotesi cliniche e empiriche più consolidate.
    • Verificabilità: Una diagnosi esplicita è verificabile ed è quindi scientifica.

    Il Processo Diagnostico e il Colloquio Clinico (continua)

    • Ricerca: Una buona diagnosi considera le ricerche scientifiche per validarla empiricamente.

    • Letteratura: Tiene conto della letteratura clinica applicativa e dimostra l'utilità.

    • Dialogo: La diagnosi è un luogo di dialogo tra ricerca empirica e sapere clinico.

    • Sistemi diagnostici: I sistemi diagnostici devono essere stabili ma anche flessibili.

    • Alleanza diagnostica: Il processo diagnostico è possibile solo in presenza di una buona alleanza diagnostica.

    • Multidimensionale: La diagnosi psicologica è multidimensionale e multi-strumentale.

    Gli Strumenti del Processo Diagnostico

    • Strumento principale: Colloquio clinico
    • Approccio: Si pone il problema tra conoscenze idiografiche (singolo individuo) e nomotetiche (leggi che ricorrono in diversi individui).
    • Approccio clinico: I clinici devono impiegare entrambi gli approcci applicandoli al paziente.

    Il Processo Diagnostico

    • Scopo: Rilevare, circoscrivere, significare ed attribuire i disturbi lamentati.
    • Obiettivo: Comprendere il funzionamento del paziente tramite integrazione di dati longitudinali (storia clinica) e trasversali (test).

    Dati Raccolti

    • Dati descrittivi: Problemi attuali, tentativi di fronteggiamento, storia evolutiva, sociale, scolastica, lavorativa e clinica.
    • Dati specifici: Dati che hanno significato specifico per il paziente e semplificano la comprensione.

    Caratteristiche del Processo Diagnostico

    • Processualità: Il clinico segue un percorso emotivo-cognitivo.
    • Giudizio: Il clinico ritiene da parte del clinico e del paziente.
    • Obiettivo: Individuazione di funzionamenti disattivi per il paziente in quel momento e che siano antieconomici per il paziente.

    Il Colloquio Clinico di Consultazione

    • Alleanza Diagnostica: Basato sul presupposto che la diagnosi sia costruita da entrambi in un clima emotivo di reciproca sospensione del giudizio.

    La Processualità

    • Interrogazione: Impegna il paziente a fornire dati, interrogarsi sul proprio comportamento e ricercare ipotesi.
    • Conversazione: La dinamica si genera da una conversazione biunivoca che è frutto di elaborazione continua a cui si partecipa.

    Gli Strumenti del Processo Diagnostico

    • Multi-method assessment: Integra risultati di strumenti diversi (colloquio, dati bio-psico-sociali, test).

    Gli Strumenti psicodiagnostici

    • Proiettivi, narrativi, cognitivi e neuropsicologici: Vengono usati per problem solving e per comprendere le risorse emotive, cognitive e motivazionali.

    La Restituzione

    • Prospettiva alternativa: Offre una prospettiva alternativa rispetto alla comprensione del paziente precedente.

    La Restituzione (continua)

    • Tipo ricostruttivo: Integra le dinamiche affettive e relazionali della vita del paziente
    • Tipo mirato e parziale: Focalizzata su un aspetto.

    Il Processo Diagnostico con i "Casi Difficili"

    • Due livelli di lettura: Primo livello per comprendere la psicopatologia e il secondo livello su che percezione ha del disturbo.
    • Capacità: Il paziente deve avere capacità per avere un'interazione collaborativa per riuscire a confrontarsi.
    • Informazione: il paziente deve sottoporre il suo aspetto al clinico come la sua percezione e le sue difficoltà.

    Chiavi di Ingresso e Disturbi dell'Alleanza

    • Alcuni pazienti: Creato una relazione di cooperazione per la comprensione del disturbo.

    La Sfiducia

    • Qualità passiva: Si manifesta come rinuncia alla fiducia e scoraggiamento

    • Tempo: Può essere durevole o legata a situazioni di crisi.

    E la Diffidenza

    • Propensione: Stato ipervigile e guardiano, che va da un'eccessiva prudenza a sospettosità estrema.

    • Verso la realtà: Determina la peculiarità dell'approccio del paziente verso la realtà.

    • Primaria: Legata a lesioni precoci della fiducia di base.

    • Secondaria: Legata a esperienze vicende successive.

    • In contrapposizione all'affidamento magico: L'individuo rinuncia alle proprie capacità e crolla la fiducia nelle proprie capacità, senza fiducia nella possibilità di un reale cambiamento.

    L'individuazione dell'organizzatore psicopatologico

    • Organizzazione complessiva: Rete di pattern affettivi, cognitivi e relazionali in interazione dinamica e in rapporto con gli eventi di vita del paziente.

    • Conseguenze: L'individuazione ha come conseguenza l'intervento.

    L'intervento

    • Azione clinica: Azione psicologica significativa, ma senza impianto psicoterapeutico predefinito.

    • Crisi, sostegno e riabilitazione: Dal coaching all'intervento di crisi, ai colloqui di sostegno alla riabilitazione psichiatrica.

    • Comprensione e sofferenza: Si concentra ed esplicita il funzionamento che genera sofferenza e disagi per comprendere meglio al paziente.

    Il Colloquio Clinico

    • Proattivo: Interattivo tra persone, con obiettivo ben definito.
    • Obiettivo: Dare chiarezza al modo di vivere.

    Il Colloquio clinico (continua)

    • Capacità diagnostiche: Chi conduce il colloquio deve avere buone capacità.

    • Gamma di trattamenti: Conoscenza di diverse opzioni, dal farmacologico all'assistenziale, comprese indicazioni e controindicazioni.

    • Alleanza: Saper instaurare alleanza diagnostica con il paziente.

    • Decisione in tempo utile: Tolleranza dell'inevitabile senso di responsabilità.

    • Comunicazione e motivazione: Comunicare e motivare il paziente è fondamentale.

    • Chiarezza: Le decisioni devono essere chiare e comprensibili per il paziente.

    • Mediazione: Capacità di trovare mediazione tra clinica, vita del paziente e percezione personale del suo problema.

    Richiesta di appuntamento e invio

    • Decisioni: La decisione può essere presa dal paziente solo o può essere influenzato da pressione esterna
    • Alleanza: L'accettazione passiva è da verificare attentamente.

    Il paziente che si autoinvia

    • Psichica o organica: Sofferenza identificata come psichica, con dubbio sulla causa, o come disagio non ben definito.

    Il paziente che si rivolge allo psicologo per la prima volta

    • Vari possibili stati: Il paziente può essere perplesso, disorientato dalla scoperta del disturbo, avvilito.

    ...In contrapposizione all'affidamento magico

    • Sfiducia: Il paziente cerca di mostrarsi pronto ad essere di aiuto a dispetto di stati di sfiducia.

    Funzione dei modelli e delle teorie

    • Variabilità: Riconoscere che ogni paziente ha diversi modelli per essere compresi al meglio.

    • Univoco: Il ricorso precoce a un unico modello è riduttivo.

    Conduzione del colloquio e raccolta delle informazioni

    • Differenziazione: Differenziare le variabili che definiscono il colloquio, dalla qualità dell'alleanza diagnostica e dalla quantità/qualità delle informazioni.

    La gravità della situazione clinica del paziente

    • Acute: Richiede un'acquisizione rapida di informazioni con alleanza diagnostica forte.

    • Croniche: Richiede una comprensione emotiva da parte del clinico e un'alleanza diagnostica ben strutturata.

    L'effetto della psicopatologia del paziente sul clinico e sulla conduzione del colloquio

    • Contagio emotivo: Effetto sul funzionamento emotivo e cognitivo del clinico
    • Reazione del clinico: Reazioni specifiche dell'operatore relative alla personalità, al tipo di informazione ricevuta.
    • Difficoltà del paziente: Il paziente può dare reazioni o presentare difficoltà relative all'alleanza, a sensazioni imbarazzanti, eccessive pretese di saper tutto e comprensione.

    Livello di formazione e capacità tecnico di chi conduce il colloquio

    • Ansia del clinico: L'ansia è un elemento psicologico che ogni operatore deve affrontare nella fase di prima visita.
    • Sicurezza: I meccanismi di difesa impiegati per governare l'ansia
    • Caratteristiche personali: La struttura di personalità.

    Elementi informativi (diretti e indiretti)

    • Comunicazione e osservazione: Inclusi informazioni verbali e non verbali del paziente

    • Autodiagnosi: La percezione del paziente sul proprio malessere.

    • Attività: Atteggiamento, linguaggio, mimica del paziente

    • Valutazione: Deve includere ogni informazione.

    • Identificazione: Identificare e valutare diversi tipi di dati per una migliore comprensione.

    Elementi informativi (diretti e indiretti) (continua)

    • Insignificante: Ritenere alcune informazione inutili o insignificanti.
    • Vergogna e autovalutazione: Blocco di informazioni se il paziente si vergogna.
    • Problemi non affrontati: Non affrontare problemi.
    • Attribuzione di capacità: Attribuire capacità magiche o capacità imprecise di comprensione.

    Bisogna valutare nel paziente: Funzionamento emotivo

    • Sentimenti, emozioni e umore: Le emozioni del paziente durante il colloquio (stato d'animo).
    • Percezione: Come il paziente percepisce il mondo.

    Bisogna valutare nel paziente: Sentimenti e Emozioni

    • Stato psicopatologico: Le emozioni del paziente sono correlate al suo stato psicopatologico.

    • Eventi problematici: Emozioni legate a eventi stressanti.

    • Tolleranza/Intolleranza: Tolleranze nei confronti della situazione corrente.

    • Sensazione di impotenza: Sensazione di non poter fare niente.

    • Relazione: Fiducia e diffidenza nei confronti del clinico e del contesto.

    • Fiducia/speranza/sconforto: Fiducia, fiducia, aspettative, senso di impotenza ed altre sensazioni del paziente.

    • Fattori esterni: Anche lo stato psichico e le ansie del paziente sono correlate alle sue reazioni al contesto familiari.

    Bisogna valutare nel paziente: Funzionamento mentale (continua)

    • Funzioni: Coscienza, consapevolezza, orientamento, attenzione, concentrazione, memoria, concettualizzazione, astrazione, giudizio.

    Bisogna valutare nel paziente: Modalità di interazione (continua)

    • Relazione paziente-clinico: Come il paziente si relaziona ai contenuti del suo racconto e al clinico stesso.
    • Strategie di coping: Uso di misure di sicurezza per fronteggiare l'ansia durante il colloquio.
    • Variabilità paziente: Le misure di sicurezza che il paziente mette in atto durante il colloquio dipendono dalla struttura della sua personalità.

    Altre fonti di informazione

    • Bambini/adolescenti: Per questi pazienti è necessario approfondire la percezione del proprio comportamento.
    • Adulti: Gli adulti possono avere difficoltà a ricordare elementi importanti della storia familiare.
    • Pazienti con disturbi di personalità: Questi pazienti hanno modalità uniche di interazione e potrebbe essere necessario raccogliere informazioni aggiuntive da fonti diverse (familiari).
    • Pazienti psicotici: Possono avere interpretazioni bizzarre della realtà.
    • Pazienti con disturbi organici: Potrebbero avere difficoltà di dare informazioni attendibili.
    • Storia pre e postnatale: In alcuni casi, è necessaria una ricostruzione della storia familiare.

    Nel colloquio con i genitori

    • Storia familiare: Raccogliere informazioni relative alla storia psichiatrica di altri membri della famiglia.
    • Sviluppo, capacità e disponibilità: Capire lo sviluppo, la capacità di autogestione e la disponibilità da parte della famiglia per prendersi cura di eventuali carenze.
    • Qualità di vita: Modifiche della qualità della vita familiare in rapporto alla presenza/assenza del paziente.
    • Emozioni e comportamento: Percezioni dei familiari sul funzionamento emotivo, comportamentali, opinioni sulla malattia, segni e sintomi.
    • Informazioni dai curanti: Raccogliere informazioni dai curanti del paziente.
    • Alleanze: Possono esserci alleanze fra i familiari a favore o contro il paziente.

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    Questo quiz esplora le diverse facce della diagnosi psicologica e il processo dei colloqui clinici. Vengono analizzati strumenti, alleanze diagnostiche e le competenze richieste per condurre colloqui con pazienti 'difficili'. Scopri le varie tipologie di restituzione e il ruolo fondamentale del contagio emotivo nel contesto clinico.

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