Contratti atipici e misti in diritto

La vendita di cosa futura è un contratto con effetto traslativo differito, in cui il compratore acquista la proprietà solo dopo che la cosa futura esiste. Le condizioni per la validità di questo tipo di contratto sono che le parti non desiderino un contratto aleatorio, in tal caso il contratto sarà valido e il compratore pagherà lo stesso prezzo.

Il venditore deve garantire che la cosa venduta sia idonea all'uso e non contenga vizi occulti. Il compratore può richiedere la risoluzione del contratto o un prezzo ridotto in caso di vizi noti al venditore.

L'Art. 1559 stabilisce che la somministrazione è un contratto per il quale una parte si obbliga a prestazioni periodiche o continuative con un corrispettivo di prezzo.

Le diverse modalità di risoluzione di un contratto senza l'intervento del giudice includono la 'diffida ad adempiere' (atto unilaterale, con effetti quando arriva a conoscenza della controparte, richiede termine e avvertenza) e la clausola risolutiva espressa, che contiene la facoltà di risoluzione nel contratto originario e subordina la risoluzione all'inadempimento o modalità di esecuzione.

La risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta si verifica nei contratti a esecuzione continuata o periodica, in cui la prestazione è diventata eccessivamente onerosa a causa di avvenimenti straordinari e imprevedibili. In tali casi, una parte può chiedere la risoluzione del contratto.

Gli strumenti di difesa preventiva includono l'eccezione di inadempimento (per sospendere la prestazione), l'impotenza sopravvenuta (che estingue l'obbligazione), il contratto di scambio (per ciane il contratto se la prestazione di una parte è impossibile) e la sentenza di accertamento (che riguarda tutte le caratteristiche dell'impossibilità).

Le condizioni necessarie sono la presenza di un'ingiustizia soggettiva e di una sproporzione tra le prestazioni di una parte, tale per cui la controprestazione vale la metà della prestazione aspetto oggettivo.

L'azione di rescissione si può trascrivere entro 1 anno dalla stipulazione del contratto.

L'articolo 1372 stabilisce che il contratto ha forza di legge tra le parti e non può essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge.

La successione legittima avviene secondo le regole stabilite dalla legge e riguarda i parenti più stretti, come coniuge, figli, ascendenti e collaterali. La successione testamentaria avviene invece in base alla volontà espressa dal defunto tramite un testamento.

Nella successione legittima, l'ordine di priorità è il coniuge, i figli, gli ascendenti, i collaterali, gli altri parenti e infine lo Stato.

La successione si apre al momento della morte nel luogo dell'ultimo domicilio del defunto, come stabilito dall'articolo 456.

Il locatore ha l'obbligo di consegnare la cosa in buono stato abitativo e gestire le spese di manutenzione ordinarie.

Il contratto di affitto si distingue dalla locazione perché il locatore non ha creato l'attività e il conduttore non ha diritto all'indennità d'avviamento.

Un contratto di transazione è un accordo tra le parti per risolvere una lite, non può coprire diritti indisponibili come diritti personalissimi, diritti dei lavoratori e diritto agli alimenti.

La novazione è un contratto con il quale le parti legate da un rapporto obbligatorio sostituiscono all'obbligazione originaria una nuova obbligazione avente oggetto diverso, mentre la compensazione richiede l'esistenza di valide obbligazioni di partenza e la capacità d'agire.

La remissione del credito è una dichiarazione unilaterale del creditore che estingue il debito del debitore, a meno che questo non dichiari in un congruo termine di non voler approfittare. Produce effetti quando è arrivata a conoscenza del destinatario, cioè al debitore.

Un'obbligazione contrattuale può essere estinta per via volontaria mediante novazione o remissione del credito.

Le condizioni necessarie per la validità di una novazione nel contesto di obbligazioni contrattuali sono la volontà di estinguere la precedente obbligazione in modo non equivoco e la scrittura sul contratto che la nuova obbligazione estingue quella vecchia.

Nell'obbligazione alternativa il debitore ha la possibilità di scegliere quale prestazione adempiere, mentre nell'obbligazione semplice esiste una sola prestazione da adempiere.

La scelta del debitore diventa irrevocabile una volta che esegue una delle due prestazioni, sia tramite adempimento che tramite dichiarazione.

Si parla di obbligazione in solido quando più debitori sono obbligati per la stessa prestazione, e il debitore può scegliere quale creditore pagare a meno che non sia diversamente specificato nel contratto.

In caso di obbligazione indivisibile, essa si estingue una volta adempiuta.

La novazione è un contratto che estingue una vecchia obbligazione con una nuova, con la contemporanea volontà di due parti, mentre nella prestazione in luogo dell'adempimento il debitore propone di estinguere un rapporto obbligatorio con una nuova prestazione diversa, esistendo solo il rapporto obbligatorio tra credito e debito.

L'obbligazione si estingue per impossibilità sopravvenuta (Art. 1256) quando una causa non imputabile al debitore rende impossibile la prestazione, che può essere temporanea o definitiva. Il debitore non è responsabile dell'adempimento finché l'impossibilità perdura, ma se l'impossibilità è solo temporanea, la prestazione rimane sospesa.

Le obbligazioni pecuniarie (Art. 1277) hanno per oggetto una somma di denaro e si estinguono con la moneta avente corso legale.

Le obbligazioni alternative (Art. 1285) consentono al debitore di eseguire una delle due prestazioni alternative indicate nel contratto.

La fideiussione è una garanzia dell'obbligazione, in cui un soggetto (il fideiussore) si assume lo stesso obbligo verso il creditore a garanzia del debito principale. Nel contesto di un debito bancario, il debitore può presentare un fideiussore per garantire il suo debito verso la banca. Il fideiussore ha il beneficio di escussione, il che significa che la banca prima va dal debitore principale e se quello non adempie va dall'altro.

La solidarietà passiva si verifica quando un creditore ha più debitori e chiede l'intero debito a uno di loro. Se il debitore paga, libererà tutti i condebitori, ma avrà ancora il diritto di chiedere agli altri condebitori la parte corrispondente al loro rapporto interno. La solidarietà passiva rafforza il diritto del creditore, ma esclude la solidarietà quando il debito si divide tra gli eredi in proporzione alle rispettive quote.

La cessione del credito è la sostituzione nella parte attiva del rapporto obbligatorio, consentendo al creditore di cedere il suo credito a un'altra persona. Questo trasferimento può avvenire a titolo oneroso o gratuito e non richiede il consenso del debitore. Il debitore si libera pagando al cessionario dopo essere stato notificato della cessione. La cessione passa con tutte le garanzie, comprese quelle reali e personali, e può essere accettata anche prima della notificazione.

La cedibilità dei crediti si riferisce al diritto del creditore di cedere il suo credito senza il consenso del debitore, a condizione che il credito non abbia carattere strettamente personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge. In caso di più cessioni dello stesso credito, prevale la cessione notificata per prima al debitore o quella che è stata accettata per prima dal debitore con atto di data certa, indipendentemente dalla data di acquisto.

I tre istituti per la sostituzione del debitore nel rapporto obbligatorio sono la delegazione, l'espromissione e l'accollo.

L'Art. 1268 riguarda la delegazione cumulativa, che aggiunge un altro debitore. Se il nuovo debitore paga, il debitore originario si libera. Se il nuovo debitore non paga, il creditore può chiedere al debitore originario, a meno che il creditore non dia il suo consenso.

L'Art. 1269 riguarda la delegazione di pagamento, in cui il debitore resta lo stesso ma incarica un terzo di effettuare il pagamento. Questo rappresenta solo l'esecuzione dell'attività di pagamento.

L'Art. 1273 stabilisce che se il debitore e un terzo convengono che quest'ultimo assuma il debito dell'altro, il creditore può aderire alla convenzione, rendendo irrevocabile la stipulazione a suo favore. Questo implica un accordo tra le parti e il creditore.