Il mito PDF
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Questo documento introduce i miti, in particolare quelli della letteratura greca. Esplora l'origine dei miti e le loro caratteristiche. Fornisce un'introduzione ai miti per gli studenti di scuola secondaria.
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A Il mito Il racconto della letteratura A All’origine di tutte le storie 2 1 I miti della creazione 6 2 I miti di fondazione...
A Il mito Il racconto della letteratura A All’origine di tutte le storie 2 1 I miti della creazione 6 2 I miti di fondazione 24 3 I miti della natura e delle metamorfosi 48 FIGURE ALLO SPECCHIO Icaro e Noè. Meglio osare o essere prudenti? 58 ALTRE VOCI, ALTRE STORIE L’epopea di Gilgamesh 60 PAROLE MAESTRE Mitico! 5 Parità 13 Progresso 25 Narcisismo e stima di sé 51 Il Minotauro, coppa attica, 515 a.C., Madrid, Museo Arqueológico Nacional Marie-Lan Nguyen. Il racconto della letteratura A Scarica GUARDA! e inquadrami per guardare i video e ascoltare gli audio All’origine di tutte le storie La prima forma di racconto inventata dall’umanità è il mito: storie che spiegano l’origine del mondo, degli dèi, degli uomini e della religione. Ogni popolo ha i propri miti, VIDEO spesso con caratteristiche comuni a quelle degli altri po- I concetti chiave poli: tuttavia, per la civiltà occidentale i miti più importanti sono quelli dell’antica Grecia. Che cos’è il mito La parola mito deriva dal greco antico mythos, che significa “narrazione”. I miti sono racconti antichissimi tramandati attraverso i secoli, che si presume siano nati circa 4 500 anni fa presso i Sumeri e gli Egizi. Ogni civiltà e ogni popolo ha i propri miti, nati in epoche lontanissime e trasmessi gra- zie alla narrazione orale. In queste storie, ogni civiltà ha spiegato a proprio modo l’origi- ne del mondo, degli dèi e degli uomini e i fenomeni della natura, della vita e della morte. I miti di tutto il mondo sono strettamente legati alla nascita delle religioni: infatti, pres- so molti popoli antichi, i testi contenenti i racconti mitologici erano considerati sacri. Le “verità” del mito Per gli antichi, i miti erano molto importanti perché da un lato costituivano la base delle proprie credenze e della propria visione del mondo e della vita, dall’altro con- tribuivano a formare la propria identità culturale: chi era nato in una città o viveva in un regno trovava in questi racconti una spiegazione delle proprie origini che, insieme alla lingua e ad altre caratteristiche culturali, lo distingueva da altri popoli. Raramente ciò che è narrato nei miti è confermato dalla storia e dall’archeolo- gia. Perciò ai nostri occhi i miti sembrano soltanto bellissimi racconti di fantasia, senza alcun legame con la realtà. Perché leggiamo i miti I miti più antichi spiegano l’origine del mondo, ma altri narrano le origini di riti e cerimonie religiose che sono importanti per comprendere il funzionamento di una società del passato. Per questo, i miti sono oggi un’utile fonte di informazioni sulle credenze e sulla vita quotidiana delle antiche civiltà. Alcuni miti, inoltre, illustrano in modo simbolico temi e sentimenti che riguardano ogni essere umano, come l’amore, l’invidia, la gelosia, la vendetta e la giustizia; altri raccontano una verità universale, cioè valida per tutti. Anche per questa ragione i miti sono stati e con- tinuano a essere una fonte di ispirazione ine- sauribile per gli scrittori e gli artisti di tutti i tempi, che li hanno raffigurati ed elabo- rati in opere letterarie, quadri e statue. 2 A Il mito Gli ingredienti del genere Gli argomenti del mito I miti si possono dividere in tre grandi categorie in base al loro argomento principale. 1 I miti della creazione o “delle origini” Raccontano la nascita dell’universo e del mondo, l’origine degli dèi e degli uomini. Sono detti anche cosmogonie, dal greco kòsmos (“universo”) + gonìa (“nascita”). A questa tipologia appartiene anche il racconto della creazione contenuto nella Bibbia, il “libro sacro” di ebrei e cristiani. 2 I miti di fondazione Narrano le imprese leggendarie di divinità, creature semidivine, eroi e mortali che hanno portato alla nascita di civiltà, città e regni. 3 I miti della natura e delle metamorfosi Metamorfosi deriva dal greco antico e significa “trasformazione, cambiamento di for- ma”. Questo tipo di miti narra storie legate alla natura e ai fenomeni naturali, di cui spiegano le origini e le caratteristiche. Gli elementi comuni I miti hanno caratteristiche simili in tutto il mondo. Ad esempio, nei miti della creazione di quasi tutti i popoli, la divinità creatrice separa il cielo e la Terra, oppure modella i pri- mi uomini a partire dalla materia inanimata. I miti, dunque, pur appartenendo a culture diverse e tra loro lontane, hanno elementi in comune; in particolare: i protagonisti sono divinità, esseri sovrumani o animali immaginari; l’ambientazione è fantastica, anche se si incontrano anche nomi di luoghi reali; si narra il succedersi delle stirpi di uomini, che sono considerati gli antenati degli esseri umani attuali; alcuni temi o protagonisti si assomigliano, come il mito del diluvio, una grande inon- dazione che ha cancellato le più antiche generazioni dell’umanità, o la presenza di gemelli o fratelli di origine divina, come Caino e Abele (nella Bibbia), Romolo e Remo (nelle leggende sulla fondazione di Roma), Castore e Pollùce (nei miti greci e romani). Le ragioni di queste somiglianze sono diverse; una tesi molto accreditata è che, in una stessa area, i miti siano nati da uno stesso racconto più antico, al quale ogni popolo ha aggiunto varianti e nuovi dettagli. Secondo alcuni studiosi, però, le somiglianze tra i miti dipendono soprattutto dal fatto che essi rispecchiano un modo di pensare comune a tutti gli uomini delle prime civiltà. Il linguaggio e lo stile La struttura narrativa è molto semplice e si compone di quattro momenti fondamentali: 1 Descrizione della situazione iniziale. 2 Imprese e peripezie dei protagonisti, che devono superare alcune difficoltà. 3 Intervento della divinità. 4 Conclusione della storia e “morale” del mito. Il linguaggio e lo stile dei miti derivano dalle caratteristiche del racconto orale, con cui sono stati trasmessi originariamente: frasi brevi e semplici, ripetizione di concetti, lun- ghe enumerazioni, dialoghi tra i personaggi. Queste caratteristiche rendono i miti simili alle favole, con cui condividono anche il tono sospeso e immaginifico della narrazione. Il racconto della letteratura A All’origine di tutte le storie 3 Il racconto della IMMAGINARI Un diluvio per tante civiltà letteratura Il mito del diluvio universale si trova nella Bibbia degli Ebrei, ma A anche nella mitologia greca (vedi Deucalione e Pirra p. 21 ), nella mitologia dell’antico Egitto e in quella dei Sumeri (Mesopotamia). La sostanza del racconto è simile: la divinità suprema vuole punire l’umanità perché è malvagia e perciò distrugge un’intera generazione mandando una pioggia incessante e un’inondazione che ricopre tutta la terraferma. Al termine del diluvio, un individuo o un piccolo gruppo di persone, destinati a sopravvivere grazie alla loro virtù, ripopoleranno il mondo. Alcuni studiosi si sono chiesti se un evento naturale e catastrofico, accaduto realmente, possa aver colpito la fantasia di quegli antichi popoli, ponendosi all’origine di questo mito. Forse il racconto si ispira alle grandi inondazioni ricorrenti che avvenivano in Mesopotamia e nella valle del Nilo (Egitto), dopo le quali la terra diventava più fertile. Oppure, il mito contiene il ricordo delle devastanti alluvioni che seguirono l’ultima grande glaciazione, avvenuta 10 000 anni fa. Altri studiosi, invece, ritengono che il diluvio universale sia un racconto diffuso nel Vicino Oriente e che la sua versione più antica, quella dei Sumeri (2500 a.C. circa) sia poi passata alle civiltà successive, tra cui la greca e l’ebraica. La mitologia greca L’insieme dei miti tramandati da un popolo si chiama mitologia. Per la cultura occiden- tale è particolarmente importante la mitologia greca, cioè i miti tramandati da cantori vissuti nella Grecia antica, e che sono stati di seguito adottati anche dai Romani. I principali protagonisti della mitologia greca sono: gli dèi dell’Olimpo, cioè le divinità che gli antichi credevano abitassero sul monte Olimpo, e alcuni semidèi; gli eroi; le ninfe e molte creature semidivine e fantastiche. La mitologia greca è alla base dell’antica religione greco-romana, che era politeista (cioè, credeva in molte divinità) e che si basava sul culto degli dèi olimpici (Per i nomi e le caratteristiche degli dèi dell’Olimpo, vai a Che personaggi! p. 8 ). Conosciamo i miti greci grazie a 94 autori greci e latini che nelle loro opere hanno tra- mandato le storie degli dèi; perciò esistono tante versioni diverse di uno stesso mito. Tra questi autori, i più importanti sono: il poeta greco Esiodo (VIII-VII secolo a.C.), autore di due raccolte di miti, la Teogonia (“origine degli dèi”) e Le opere e i giorni; il poeta latino Ovidio (I secolo a.C.), che nelle Metamorfosi narra le più celebri storie della mitologia greca e romana. 4 A Il mito PAROLE MAESTRE Mitico! Ti sarà capitato, qualche volta, di usare o ascoltare l’esclamazione «Mitico!». Quando lo hai fatto, intendevi probabilmente indicare qualcuno o qualcosa di eccezionale, fuori dal comune. È proprio questa la ragione per cui sono nati e si sono diffusi i miti: tramandare il racconto di un’impresa eccezionale e leggendaria. Oggi quando parliamo di “miti moderni” ci riferiamo a personaggi o fatti noti a tutti, come un personaggio sportivo, un attore o un’attrice, un cantante o un successo sportivo... Per gli antichi, però, il mito era qualcosa di più: era un racconto che conteneva un insegnamento, una verità condivisa, e per molti popoli aveva un valore sacro. IL CASSETTO DEGLI ATTREZZI I simboli Nei miti si incontrano molti simboli e alcuni personaggi mitologici sono a loro volta diventati simboli di virtù, vizi o sentimenti umani. La parola simbolo deriva da un verbo greco che significava “mettere insieme, unire”: il simbolo è un’immagine, un segno, un oggetto, un animale o una pianta che si usa per indicare un’idea, una persona o, anche, un’istituzione. Una bandiera o uno stemma sono esempi di simboli. Tu quali altri simboli conosci? Verifica dei fondamentali IL MITO / Caratteristiche Completa i seguenti testi con le informazioni mancanti. a. La parola mito significa. In base all’argomento, possiamo distin- guere categorie di miti: 1. i miti della , che raccontano l’ del mondo, degli dèi e degli uomini; 2. i miti di , che raccontano la di città e regni a opera di dèi, semidèi , eroi e mortali. 3. i miti delle , che raccontano storie di fenomeni , di cui spiegano origini e caratteristiche. b. L’insieme dei miti di un popolo costituisce la sua. La mitologia ebbe inizio 4 500 anni fa, con i e gli Egizi; le storie venivano tra- mandate. Ha come protagonisti , eroi, semidèi, animali. Ha una struttura simile a quella delle. Con- tiene delle perché costituiva la base dell’identità culturale di una comunità e, per qusto, i miti trattano temi comuni a ogni uomo. c. Tutti i miti condividono le seguenti caratteristiche: hanno come divinità, esseri sovrumani o animali fantastici; hanno un’ambientazione , anche se si incontrano anche nomi di luoghi reali; narrano il succedersi delle , che sono considerati gli antenati degli esseri umani attuali; condividono alcuni , come il. e sono gli autori greci più importanti che ci hanno tramandato le storie della mitologia greca. Il racconto della letteratura A All’origine di tutte le storie 5 1 I miti della creazione L’origine del mondo, degli dèi e degli uomini Ogni popolo ha tramandato il proprio racconto sulle ori- gini del mondo. Dalla creazione del Cielo e della Terra a quella dell’uomo e della donna, questi racconti antichissimi, contenuti in testi della religione e della letteratura, hanno molte caratteristiche in comune e rivelano alcuni aspetti delle prime civiltà. Spiegare l’origine del mondo Una delle prime domande che si posero i primi esseri umani mentre osservavano il cielo stellato, il ciclo delle stagioni o il susseguirsi delle generazioni, fu: «Da dove viene tutto questo e perché accade così?». La risposta che riuscirono a darsi fu che soltanto divinità ed esseri superiori, non umani, potevano aver creato il mondo che li circondava. Nacquero così le cosmogonie (dal greco kòsmos, ”mondo”, e gonía, “origine”), cioè i miti sull’origine del mondo. Queste spiegazioni, che a noi oggi sembrano invenzioni fantastiche, per millenni sono state ritenute vere e soltanto le riflessioni di alcuni pensatori antichi e, a partire dal XVI secolo, le scoperte della scienza, hanno messo in dubbio questi racconti. Racconti diversi, con molte somiglianze Ogni popolo ha sviluppato le proprie credenze e, quindi, i propri miti sulle origini del mondo, ma la maggior parte di essi si fonda su idee e concetti comuni. 1 Il caos Prima della creazione esisteva soltanto il caos, cioè una condizione di disordine pri- mordiale. 2 Un evento mette ordine nel caos La creazione del mondo nasce da un evento avvenuto in epoche lontanissime e re- mote, che mette ordine nel caos. 3 Gli elementi naturali Gli elementi naturali, in particolare l’acqua, indispensabile per la vita, e il fuoco, neces- sario per lo sviluppo della civiltà, sono fondamentali nella spiegazione delle origini. VIDEO I concetti chiave 4 Il ruolo di ciascun essere vivente La creazione assegna a ogni essere vivente e a ogni aspetto della natura un ruolo e una funzione precisi. 6 A Il mito La struttura narrativa dei miti Anche la struttura della narrazione è la stessa in tutti i miti della creazione e può riassu- mersi in 3 momenti fondamentali. 1 Dal caos il mondo La creazione del mondo avviene a partire del caos a opera di una divinità. 2 La creazione All’uomo e alla donna vengono assegnati ruoli sociali diversi. 3 La punizione Gli esseri umani vengono puniti per ristabilire un nuovo ordine. In tutti i miti della creazione, il mondo subisce catastrofi e rivolgimenti voluti dalle divinità ma, quando prende finalmente la sua forma definitiva, esso resta immutabile e non si evolve. L’origine dell’uomo I miti delle origini narrano anche la nascita dell’uomo e della donna. Nella maggior parte di questi miti, l’umanità viene modellata da una materia inanimata (terra, fango, argilla, sassi...), che la divinità rende animata. In altri, gli esseri umani nascono dal sottosuolo, oppure da animali o da elementi naturali, come il fuoco e l’acqua, fondamentali per la vita e la civiltà. Diluvi e altre catastrofi: le età dell’uomo I rapporti tra le divinità e le sue creature non sono sempre facili: diversi miti spiegano l’origine della guerra, del dolore e della morte come la conseguenza di un patto violato dall’uomo. In molti miti delle origini esiste un momento in cui la divinità decide di punire gli uomini per avere disobbedito ai suoi or- dini. Diversi miti delle origini comprendono un racconto del diluvio: una grande pioggia che sommerge il mondo e per- mette la nascita di un nuova generazione di esseri umani. Queste catastrofi permettono alle divinità creatrici di stabilire un nuovo ordine nel mondo. I miti delle origini e la società I miti della creazione spiegano l’origine del mondo, ma servono anche a stabilire un ordine sociale, a cominciare dal ruolo della donna e dell’uomo. Le cosmogonie rispecchiano le idee diffuse nei luoghi e nelle epoche in cui sono nate: poiché sono le più antiche narrazioni dell’umanità, si formarono insieme alle prime religioni; per que- sta ragione, contengono un messaggio preciso: l’umanità deve rispettare le istruzioni degli dèi, ma anche l’autorità dei re e dei sacerdoti. Secondo le religioni antiche, compiere correttamente i riti e rispettare le divinità e i loro rappresentanti era un modo per garantire la pace tra gli dèi e l’umanità, evitare terribili punizioni divine e, quindi, assicurare fortuna e prosperità al proprio popolo. 1 I miti della creazione L’origine del mondo, degli dèi e degli uomini 7 CHE PERSONAGGI! Gli dèi dell’Olimpo Nella mitologia greca (e poi romana) esistevano molte divinità, una per ogni aspetto della natura o della vita quotidiana. Gli dèi che vivevano sul monte Olimpo erano i più importanti. A questi gli antichi Greci attribuirono un aspetto umano e caratteri e difetti simili a quelli di uomini e donne. Qui ti proponiamo gli dèi più importanti, con i rispettivi nomi greci e latini. Era (Giunone) È la moglie di Zeus, ma anche sua sorella, perché entrambi sono nati da Cronos (Saturno), il dio del tempo (vedi Zeus bambino e La Titanomachia p. 26 ). È la protettrice dei matrimoni, ed è estremamente gelosa del marito e vendicativa. Atena (Minerva) È nata dalla testa Zeus (Giove) di Zeus ed è una È il re degli dèi dell’Olimpo e divinità guerriera, il padre di molte altre divinità. dèa della saggezza e Governa le tempeste ed è dell’intelligenza. anche il dio della giustizia. I suoi È raffigurata con simboli sono il fulmine e l’ègida, l’eImo e la lancia e un grande scudo rivestito con il suo simbolo è la la pelle della capra Amaltea, civetta. che ha nutrito con il suo latte il È la divinità protettrice dio bambino. Sua moglie è Era della città di Atene e (Giunone per i Romani), che perciò diviene molto Zeus tradisce molto spesso, importante per gli unendosi con esseri divini, come antichi Greci. le ninfe, o donne mortali. Si arrabbia facilmente, ma sa anche Apollo (Febo) essere giusto. Suo padre è Zeus, sua madre Latona. È il dio del Sole e rappresenta l’ideale della bellezza, della giovinezza e dell’armonia. Afrodite (Venere) Apollo è il protettore È nata dalla spuma delle arti, e in del mare ed è la dea particolare della dell’amore e della musica e della bellezza. Insieme ad poesia. È definito Ares ha avuto un figlio, anche “risanatore”, Eros (Amore o Cupido cioè guaritore, e per i Romani), che suo figlio Asclepio colpisce con le sue (Esculapio per i frecce chi vuole far Romani) era il dio innamorare. della medicina. 8 A Il mito Poseidone (Nettuno) È il dio del mare ed è fratello di Zeus. È lui a provocare le tempeste marine, i terremoti e i maremoti. È un dio molto Artemide (Diana) potente, spesso ostile La sorella di Apollo è la dea della agli uomini, e ha generato caccia, protettrice dei boschi e degli creature fantastiche animali selvatici. I suoi simboli sono come il cavallo alato l’arco e le frecce, ma anche la Luna. Pegaso o i Ciclopi (giganti con un solo occhio). Vive in fondo al mare, da dove governa le acque e le onde con il suo tridente. Ermes (Mercurio) È il messaggero degli dèi, raffigurato con sandali dotati di ali ai piedi. Il suo Ares (Marte) simbolo è un bastone con È il dio della guerra, nato da Zeus ed due serpenti intrecciati, Era. Ha un carattere violento e irascibile, chiamato “caduceo”. che spaventa gli uomini, e i suoi simboli sono l’armatura di bronzo e la lancia. Ade (Plutone) Dioniso (Bacco) È il dio degli Inferi, il regno Divinità del vino, sotterraneo destinato alle dei piaceri e degli ombre dei defunti. Per eccessi; simboleggia sei mesi all’anno, durante gli istinti promordiali l’autunno e l’inverno, con lui della natura e il vive prigioniera Persefone, suo simbolo è il figlia della dea del grano e dei grappolo d’uva. raccolti, Demetra: sono i mesi durante i quali i campi non si possono coltivare e riposano in una coltre di freddo. Efesto (Vulcano) È il dio del fuoco, che forgia le armi e le armature per gli dèi e per gli eroi mitologici utilizzando il fuoco dei vulcani. È il signore della lavorazione dei metalli e perciò era molto importante per gli antichi. Che personaggi! 9 Gea e Urano Il poeta greco Esiodo (VIII-VII secolo a.C.) nella Teogonia (“L’origine degli dèi”) narra la nascita della luce e dell’oscurità, della notte e del giorno, del mare e della terra. All’origine di tutto è Gea, la “madre terra”, che genera Urano, il cielo stellato, e il mondo da sé stessa. La Madre terra tratto da: K. Kerényj, Gli dèi e gli eroi della Grecia, P rima sorse il Caos1; poi Gea, dall’ampio seno, solida ed eterna sede di tutte le divinità che abitano lassù, sul monte Olimpo2, oppure in lei stessa, nella Terra, ed Eros3, il più bello tra gli dèi Il Saggiatore, immortali, che scioglie le membra e soggioga lo spirito di tutti gli Milano 1963-2015 dèi e di tutti gli uomini. Dal Caos discendono Erebo4, il buio pri- vo di luce delle profondità, e Nyx, la Notte. Nyx partorì l’Etere, la luce del cielo, ed Emera, il Giorno, essendosi unita con Erebo. Gea invece prima di ogni altra cosa partorì come suo simile il Cielo stellato, Urano, affinché questi l’abbracciasse5 interamente e fos- ASCOLTA se sede solida ed eterna degli dèi beati. Essa partorì poi le gran- IL BRANO di montagne, nelle cui valli dimorano così volentieri certe dee, le Ninfe. Infine, diede alla luce Ponto, il Mare deserto6 e spumeg- giante. Essa creò tutto ciò senza Eros, senza accoppiamento7. IL CASSETTO DEGLI ATTREZZI 1. Caos: la parola greca Cháos 5. l’abbracciasse: la circondasse. La personificazione significa “vuoto”, “voragine”. 6. deserto: il mare è deserto perché 2. monte Olimpo: la montagna non può essere coltivato né La personificazione celeste dove vivono gli dèi greci. abitato dagli uomini. (o prosopopea) è la 3. Eros: è il dio dell’amore, inteso 7. Essa… accoppiamento: Gea figura retorica con cui come capacità di generare. (essa) creò il mondo da sé stessa 4. Erebo: è l’oscurità del sottosuolo. (senza l’aiuto di Eros, cioè senza si attribuiscono qualità Indica anche gli Inferi. accoppiamento). tipicamente umane alle cose inanimate e astratte o agli animali. Nel mito, le forze, gli elementi della natura e i concetti astratti sono “personificati”, agiscono e parlano come esseri umani. 10 A Il mito VERSO LE COMPETENZE COMPRENSIONE 1. ◎◎ Ricostruisci l’albero genealogico delle divinità e degli elementi naturali citati nel brano Caos (Vuoto) / Gea (Terra) / Erebo generano (Buio) / Nyx (Notte) / Etere (Luce) / Emera (Giorno) / Urano (Cielo) / Monti / Ponto (Mare) genera ANALISI 2. ◎ Rispondi alle seguenti domande. a. Esiodo utilizza ampiamente una figura retorica grazie alla quale oggetti, fenomeni o concetti astratti parlano o agiscono; qual è il nome di questa figura retorica?. b. Tra tante divinità concrete, spicca una immateriale, di natura intima e invisibile: quale?. LESSICO 3. ◎ Trova dieci parole italiane contenenti il prefisso o il suffisso geo/gea, che derivano proprio dal nome greco della Terra, Gea. Segui l’esempio. geometria ▶ misurazione della Terra.. SCRITTURA Testo narrativo > Tipologia A1 4. È il tuo turno: racconta una tua immaginaria nascita del mondo, dopo aver creato un albero genealogico simile a quello di Esiodo, utilizzando a piacimento ele- menti naturali, sentimenti o anche entità astratte. COMPETENZA CIVICA DISCUTERE INSIEME MADRE TERRA SUPERSTAR 5. Gli antichi Greci non avevano dubbi: dopo il nulla caotico, la prima a sorgere fu lei, la nostra Terra, la dea primordiale da cui tutto ha inizio. A classe intera, con l’aiuto dell’insegnante, animate una discussione riguardo all’origine del nostro mondo, a partire dalle seguenti domande. a. Perché i Greci ponevano all’origine della vita la Terra e non altro? La loro socie- tà era maschilista: perché hanno scelto una divinità femminile? b. Che cosa significano geo- ed eco -logia? Quale delle due si riferisce alla cura della nostra “casa”? c. Secondo le vostre conoscenze e convinzioni, come si è formata realmente la Terra? d. Conoscete altri miti inerenti alla nascita della Terra? Quale vi affascina di più? 1 I miti della creazione Gea e Urano 11 Pandora Il poeta greco Esiodo (VIII secolo a.C.) narra che Prometeo, figlio del titano Giapeto, creò l’uomo per ordine di Zeus, modellandolo con il fango e dan- dogli la vita con il fuoco divino. Poi, però, Prometeo rubò il fuoco agli dèi per donarlo all’umanità, che voleva aiutare. Questo fece infuriare Zeus, che creò la prima donna, Pandora, alla quale affidò un dono fatale per gli uomini: un vaso contenente tutte le malattie e le sofferenze, che da quel momento avrebbero afflitto i mortali. Il vaso di Pandora «F iglio di Giapeto1, tu che sai più di tutti gli altri, tu ti ralle- gravi di aver rubato il fuoco e di avermi ingannato; ma ciò sarà a danno tuo e degli uomini futuri. Essi infatti riceveranno da tratto da: K. Kerényj, op. cit. me, in cambio del fuoco, un male di cui gioiranno, circondando d’amore ciò che costituirà la loro disgrazia». Così parlò il padre degli dèi e degli uomini2 e rise. Egli ordinò subito a Efesto3 di me- scolare un po’ di terra e acqua, di introdurvi voce umana e forza, e di creare una bella e desiderabile fanciulla, simile nell’aspetto ASCOLTA alle dee immortali. Ad Atena4 fu ordinato di insegnarle l’arte di IL BRANO tessere, lavoro femminile, all’aurea5 Afrodite di circonfondere6 la testa della fanciulla di fascino amoroso e di desideri struggenti. A Ermes7 Zeus ordinò di dotare la creatura di una spudoratezza da cagna e di fallacità8. Tutti ubbidirono all’ordine del sovrano. Il celebre artefice9 fece con la terra l’immagine di una pudica10 fanciulla. Pallade11 Atena la ornò di una cintura e di una veste. Le Cariti12 e Peito13 le misero al collo una collana d’oro. Le Ore14 1. Figlio di Giapeto: è 6. circonfondere la testa: 9. celebre artefice: Efesto. Prometeo, figlio di diffondere attorno alla 10. pudica: modesta, timida. Giapeto, uno dei sei Titani testa. 11. Pallade: giovane. È un nati dall’unione di Urano 7. Ermes: è il messaggero attributo di Atena. (il Cielo) e Gea (la Terra). degli dèi. 12. Cariti: personificazioni 2. padre degli dèi e degli 8. spudoratezza... fallacità: della bellezza. uomini: Zeus. assenza di vergogna 13. Peito: personificazione 3. Efesto: è il dio del fuoco. (spudoratezza, che deriva della persuasione, cioè 4. Atena: dea della sapienza da “pudore”) simile a dell’abilità nel convincere e figlia di Zeus. quella di una cagna e gli altri. 5. aurea: dorata, bionda. capacità di ingannare 14. Ore: personificazione (fallacità). delle stagioni. ZOOM Un piacevole inganno Pandora, da cui secondo il mito greco discendono tutte le donne, è la vendetta che Zeus manda agli uomini senza che essi se ne accorgano: un male di cui gioiranno. Pandora è bella e appare mite (pudica) e perciò gli uomini se ne innamorano. Questo, però, costituirà la loro disgrazia: quando Pandora apre il vaso che porta con sé, tutti i mali si diffondono per il mondo. Ancora oggi il modo di dire aprire il vaso di Pandora significa scatenare una serie di guai. 12 A Il mito inghirlandarono la fanciulla con fiori primaverili. Ermes le pose nel petto15 la menzogna, le lusinghe16 e l’inganno. Il messaggero degli dèi le conferì17 la voce e chiamò la donna Pandora18, poiché tutti gli Olimpici19 l’avevano creata come un dono, a danno degli uomini mangiatori di pane. Quando fu pronta l’insidia minaccio- sa, contro la quale non vi è difesa, il padre inviò il celebre veloce messaggero da Epimeteo20, con il dono. Questi non si preoccupò di ciò che Prometeo una volta gli aveva detto, cioè di non accettare alcun regalo da parte di Zeus, bensì di rimandargli tutto, affinché nessun male derivasse ai mortali. Prese il dono e solo in seguito si accorse del male. Prima il genere umano era vissuto sulla terra senza d’esso, senza fatiche e malattie che dovessero portare gli uo- mini alla morte. Ora invece la donna levò il coperchio del grosso vaso e le lasciò diffondersi dappertutto, con profonda preoccupa- zione degli uomini. Soltanto Elpis, la Speranza, rimase dentro il carcere indistruttibile, sotto l’orlo del vaso, e non volò fuori. 15. le pose nel petto: mise 18. Pandora: il nome un regalo (anche se nel suo cuore. Per gli Pandora significa “piena pericoloso) per gli antichi, i sentimenti di doni” o “dono per uomini. nascevano nel cuore. tutti”. Le divinità le 19. gli Olimpici: gli dèi che 16. lusinghe: falsi hanno infatti donato vivono sul monte Olimpo. complimenti. molte virtù. Allo stesso 20. Epimeteo: è il fratello di 17. conferì: diede. tempo, Pandora è Prometeo. PAROLE MAESTRE Parità Uno dei princìpi fondamentali riconosciuti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dall’Onu nel 1948, è la parità di genere. Parità di genere significa che, per la legge e per la società, maschi e femmine devono godere degli stessi diritti e avere pari opportunità, cioè le stesse possibilità di affermarsi. Nella famiglia, nel lavoro, nello sport, nella vita quotidiana e anche a scuola le discriminazioni in base al sesso, come quelle in base alla nazionalità, alla religione, o al colore della pelle, non sono ammesse. Purtroppo ancora oggi non sempre questo principio viene rispettato. La parità di genere è prevista anche dalla Costituzione italiana (Articolo 3) ed è uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, elaborata dall’Onu e accolta anche dall’Italia come una sfida da vincere. 1 I miti della creazione Pandora 13 VERSO LE COMPETENZE COMPRENSIONE 1. ◎◎ Completa la tabella specificando quali doni riceve Pandora dalle singole divinità. doni caratteriali, capacità e abilità doni esteriori Efesto a. a. Atena b. b. Afrodite c. c. Cariti e Peito d. d. Ore e. e. Ermes f. f. ANALISI 2. ◎ Sottolinea nel brano una figura retorica molto ricorrente nella letteratura antica: l’enumerazione, cioè un elenco prolungato di persone, azioni o concetti. Attenzione: nel brano ci sono due blocchi di enumerazioni. LESSICO 3. ◎ Con l’aiuto del dizionario, trova alcuni sinonimi e contrari della parola pudore. a. sinonimi ▶ b. contrari ▶ SCRITTURA Testo narrativo > Tipologia A1 4. Capovolgi e stravolgi il mito: racconta come Era, moglie di Zeus, ordini di cre- are il sesso maschile al fine di punire le donne per una loro colpa. Quali effetti negativi avrà l’uomo sulle donne, quali doni nefasti gli dèi infonderanno in lui? COMPETENZA CIVICA DISCUTERE INSIEME UOMO vs DONNA: UNA STORIA INFINITA? 5. Non è incredibile? Già 2 700 anni fa, quando il brano è stato scritto, la discri- minazione della donna era ben radicata e, per di più, era ritenuta già un feno- meno antichissimo! A classe intera, con l’aiuto dell’insegnante, animate una discussione riguardo alla considerazione e al ruolo della donna nella nostra società, a partire dalle seguenti domande. a. Come reagite istintivamente leggendo testi che trattano l’argomento? Ragaz- ze o ragazzi: reagite allo stesso modo? b. Anche oggi alcuni uomini criticano il comportamento o l’indole delle donne, e viceversa. Credete sia corretto? Si tratta di una diffidenza seria o di un gioco innocuo? c. Esistono, secondo voi, differenze di carattere e di comportamento tra uomini e donne? d. Conoscete l’etimologia di donna e di uomo? Derivano entrambi dal latino: don- na dal termine domina, che significa “signora, padrona”; uomo da humus, “ter- ra”, dunque con il significato di “terrestre, generato dalla terra” e imparentato con umile. Una padrona e un essere umile: siete stupiti? e. È mai esistita una società matriarcale, secondo voi? 14 A Il mito Adamo ed Eva Nel libro della Genesi, all’inizio della Bibbia, Dio crea il cielo, la terra, le pian- te e gli animali. Poi crea anche il primo uomo (Adamo), soffiando la vita in un impasto di fango, e la prima donna (Eva), da una costola di Adamo. La coppia vive felicemente nel giardino dell’Eden, dove può nutrirsi dei frutti della terra senza doverla coltivare. Eva, però, si fa convincere dal serpente ad assaggiare i frutti dell’albero della conoscenza del bene e del male, che il Signore aveva proibito di toccare. Per punizione, Dio condanna Adamo ed Eva, e tutto il genere umano che discenderà da loro, alla sofferenza e alla fatica, lontani dal giardino dell’Eden. Eva e il serpente tratto da: La Bibbia, Antico Testamento, I l serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Genesi, 3, Cei Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giar- dino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando1 voi ne ASCOLTA mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, IL BRANO conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per ac- quistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture2. Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giar- dino alla brezza del giorno e l’uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli dis- se: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo co- mandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il ser- pente mi ha ingannata e io ho mangiato». 1. quando: se. mangiando il frutto la vergogna e si coprono 2. si accorsero... cinture: proibito, il bene e il male, le parti intime con una dopo avere conosciuto, Adamo ed Eva scoprono foglia di fico. 1 I miti della creazione Adamo ed Eva 15 Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché tu hai fatto que- sto, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe3: questa ti schiaccerà la testa e tu le insi- dierai il calcagno4». Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà5». All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: “Non ne devi mangiare”, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita6. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra7, perché da essa sei stato tratto8: polvere tu sei e in polvere tornerai!». L’uomo chiamò la moglie Eva9, perché essa fu la madre di tutti i viventi. Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì. Il Signore Dio disse allora: «Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!». Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini10 e la fiamma della spada folgo- rante, per custodire la via all’albero della vita. 3. tra la tua stirpe e la sua 5. Moltiplicherò... dominerà: 8. da essa... tratto: Dio ha stirpe: tra i serpenti e gli soffrirai per mettere al creato l’uomo modellando uomini. mondo i vostri figli, sarai della terra umida. 4. questa... calcagno: attratta dall’uomo, ma 9. Eva: Eva significa “colei gli esseri umani dovrai essere sottomessa che dà la vita”. Il nome schiacceranno la testa a lui. Adamo, invece, deriva da dei serpenti, e i serpenti 6. Con dolore... vita: per una parola ebraica che morderanno (insidieranno) tutta la vita coltiverai con indica la terra. al piede (calcagno) gli fatica la terra. 10. cherubini: angeli esseri umani. 7. tornerai alla terra: morirai. guardiani. 16 A Il mito VERSO LE COMPETENZE COMPRENSIONE 1. ◎◎ Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere V o false F. a. Nell’Eden gli uomini coltivavano i frutti più buoni. V F b. Fuori dall’Eden, gli uomini faranno fatica per trovare cibo. V F c. Eva è creata da una costola di Adamo. V F d. Il serpente invita Eva a mangiare i frutti dell’albero della vita. V F 2. ◎ Completa la tabella con le punizioni comminate da Dio. serpente a. donna b. uomo c. genere umano d. ANALISI 3. ◎ Sottolinea nel brano il discorso diretto, qui sempre introdotto da espres- sioni di dire. LESSICO 4. ◎ Dio reagisce alla disobbedienza del serpente e degli uomini maledicen- doli; trova il maggior numero possibile di sinonimi della parola maledizione.. SCRITTURA Testo descrittivo > Tipologia A2 5. Descrivi con abbondanza di dettagli l’Eden, per come lo immagini tu: sofferma- ti in particolar modo sui due alberi proibiti citati nel brano: quello della cono- scenza e quello della vita. COMPETENZA CIVICA DISCUTERE INSIEME SCARICABARILE IN PARADISO 6. Sintesi del brano: «Che hai fatto, uomo?». «Non è colpa mia, ma della don- na!». «Allora, che hai fatto, donna?». «Non è colpa mia, ma del serpente!». «In ogni caso, siete tutti colpevoli: sarete puniti voi e i vostri discendenti». A classe intera, con l’aiuto dell’insegnante, animate una discussione riguardo alla tendenza umana – antichissima, evidentemente – di non assumersi le proprie responsabilità. Prendete spunto dalle seguenti domande. a. Quando avete torto, capita anche a voi di accampare delle scuse e indicare altri colpevoli? b. Perché ciò accade? Semplicemente per evitare le punizioni oppure perché è oggettivamente ingiusto che altri colpevoli (se esistono) rimangano impuniti? c. Se sfidate le regole, lo fate per ribellione, per curiosità o perché qualcuno vi ha tentati, suggerendovi di sbarazzarvi di regole imposte? d. Ritenete giusto che a pagare le conseguenze di una colpa possano essere an- che i discendenti, i compagni e gli amici dei colpevoli? Vi è mai capitata una situazione simile? 1 I miti della creazione Adamo ed Eva 17 Il diluvio universale Uno dei racconti più celebri sulle origini del mondo è contenuto nella Bibbia: il dio unico degli ebrei, manda una pioggia devastante e un’inondazione per distruggere l’umanità perché corrotta e violenta. Prima però chiede al vec- chissimo Noè, un uomo giusto e devoto, di costruire una grande imbarcazione coperta, l’arca di Noè, dove salirà con la sua famiglia e sulla quale imbarcherà anche coppie di tutti gli animali, domestici e selvatici. Al termine del diluvio, i discendenti di Noè e quelli delle specie animali ripopoleranno la Terra. L’arca di Noè tratto da: La Bibbia Antico Testamento, I l Signore disse a Noè: «Entra nell’arca1 tu con tutta la tua fami- glia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione. D’ogni animale mondo2 prendine con te sette paia, il maschio e la Genesi, 7, Cei sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il ma- schio e la sua femmina. Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. Perché tra sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; sterminerò dalla terra ogni essere che ho ASCOLTA fatto». Noè fece quanto il Signore gli aveva comandato. Noè aveva IL BRANO seicento anni3, quando venne il diluvio, cioè le acque sulla terra. Noè entrò nell’arca e con lui i suoi figli, sua moglie e le mogli dei suoi figli, per sottrarsi alle acque del diluvio. Degli animali mondi e di quelli immondi, degli uccelli e di tutti gli esseri che strisciano sul suolo entrarono a due a due con Noè nell’arca, maschio e femmina, come Dio aveva comandato a Noè. Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra; nell’anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello 1. arca: è l’arca di Noè, che a Dio e dei quali gli 3. seicento anni: le età dei Dio ha fatto costruire. Ebrei potevano cibarsi. patriarchi (i capostipiti 2. mondo: puro. Gli animali Per questo Dio ne fa delle tribù) nella Bibbia puri erano quelli che imbarcare un numero di sono eccezionali. Noè potevano essere sacrificati coppie maggiore. muore a 950 anni. ZOOM Numeri come simboli Nella Bibbia il sette è un numero sacro: la creazione del mondo descritta nel Libro della Genesi avviene in sei giorni, mentre il settimo giorno è il più sacro di tutti, perché dedicato al riposo e alla preghiera. Altri numeri ricorrenti nell’Antico Testamento sono il tre, il dodici, il quaranta. Le tribù del popolo di Israele, per esempio, sono dodici, come gli Apostoli di Gesù nel Nuovo Testamento. La materia che anticamente studiava il significato nascosto dei numeri presenti nella Bibbia si chiama numerologia. L’origine di questi simboli è forse legata all’osservazione di fenomeni naturali, soprattutto celesti: le quattro fasi della Luna (luna nuova, luna crescente, luna piena e luna calante), che durano ognuna sette giorni, o i dodici mesi, basati sui dodici cicli lunari che si susseguono in un anno. 18 A Il mito stesso giorno, eruppero4 tutte le sorgenti del grande abisso e le ca- teratte5 del cielo si aprirono. Cadde la pioggia sulla terra per qua- ranta giorni e quaranta notti. In quello stesso giorno entrò nell’arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli: essi e tutti i viventi secondo la loro specie e tutto il be- stiame secondo la sua specie e tutti i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. Vennero dunque a Noè nell’arca, a due a due, di ogni carne in cui è il soffio di vita. Quelli che venivano, ma- schio e femmina d’ogni carne, entrarono come gli aveva comanda- to Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui. Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l’arca che si innalzò sulla terra. Le acque divennero poderose6 e crebbero molto sopra la terra e l’arca galleggiava sulle acque. Le acque si innalzaro- no sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo. Le acque superarono in altezza di quindici cubiti7 i monti che avevano ricoperto. Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto8 era sulla terra asciutta morì. Così fu sterminato ogni essere che era sulla terra: con gli uomini, gli ani- mali domestici, i rettili e gli uccelli del cielo; essi furono sterminati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell’arca. Le acque restarono alte9 sopra la terra centocinquanta giorni. 4. eruppero: sgorgarono in dighe (le cateratte) che 7. cubiti: il cubito era modo violento. si aprono all’improvviso un’antica unità di misura 5. cateratte: provocando usata per le lunghezze dighe, naturali o artificiali, l’inondazione, ma (per i Greci, corrispondeva in genere lungo un anche dal mondo a 44 centimetri). grande fiume. L’acqua sotterraneo e primordiale 8. quanto: tutto ciò che. del diluvio proviene (il grande abisso). 9. restarono alte: la terra da due parti: dal cielo, 6. poderose: violente, rimase sommersa paragonato a una serie di impetuose. dall’acqua. 1 I miti della creazione Il diluvio universale 19 VERSO LE COMPETENZE COMPRENSIONE 1. ◎◎ Associa alle seguenti domande la risposta corrispondente. a. Quanti esseri umani sono nell’arca? 1. 14 b. Quanti animali mondi per specie sono nell’arca? 2. 600 c. Quanti animali immondi per specie sono nell’arca? 3. 2 d. Quanti anni ha Noè? 4. 5 e. Di quanti metri le acque superano in altezza i monti? 5. 8 f. Per quanti mesi le acque ricoprono la terra? 6. 6,6 g. Per quanti giorni e notti piove ininterrottamente? 7. 40 2. ◎◎ Rispondi alle seguenti domande a. Perché Dio salva Noè?. b. Perché Dio provoca il diluvio?. c. Qual è l’obiettivo di Dio?. ANALISI 3. ◎ Nel brano è presente una caratteristica narrativa, tipica di molti testi an- tichi: quale?. LESSICO 4. ◎ Sembra il diluvio universale: quante volte hai sentito e utilizzato questa espressione per descrivere un violento temporale? Con l’aiuto del dizionario, trova il significato della parola diluvio e alcuni sinonimi. a. significato ▶ b. sinonimi ▶ SCRITTURA Sintesi, riassunto, parafrasi > Tipologia C 5. Riassumi il contenuto del brano due volte: la prima volta in cinque righe al mas- simo; la seconda volta in una sola riga. COMPETENZA CIVICA DISCUTERE INSIEME E SE OGGI NOÈ… 6. Tutto finito: un’ecatombe, pochissimi sopravvissuti. Film, serie TV, libri, video- games, anime: in molti hanno immaginato un cataclisma a livello mondiale dagli esiti paragonabili a quelli del diluvio universale biblico. A classe intera, con l’aiuto dell’insegnante, animate una discussione riguardo a una possibile catastrofe che potrebbe colpire il nostro pianeta, a partire dalle seguenti domande. a. Tralasciando l’intervento divino, che cosa oggi potrebbe scatenare una simile tragedia? Le guerre? Le malattie? L’inquinamento? Un asteroide? b. Temete che una tale catastrofe possa realmente accadere? c. I pochi uomini sopravvissuti sarebbero in grado di ricostruire una civiltà ricor- dandosi degli errori compiuti prima del nuovo “diluvio”? d. Se, come Noè, poteste scegliere in anticipo, che cosa o chi salvereste? 20 A Il mito