Fondamenti di Organizzazione Aziendale PDF
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Sapienza Università di Roma
Idiano D'Adamo
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Questi appunti forniscono i fondamenti dell'organizzazione aziendale, le principali teorie e i dettagli della progettazione organizzativa. Il documento è un'introduzione al campo della gestione aziendale, ideali per studenti universitari.
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Fondamenti di Organizzazione Aziendale Principali teorie ed elementi di progettazione organizzativa prof. Idiano D’Adamo Sapienza Università di Roma Agenda Introduzione Principali teorie organizzative Progettazione organizzativa Prof....
Fondamenti di Organizzazione Aziendale Principali teorie ed elementi di progettazione organizzativa prof. Idiano D’Adamo Sapienza Università di Roma Agenda Introduzione Principali teorie organizzative Progettazione organizzativa Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 2 Agenda Introduzione Principali teorie organizzative Progettazione organizzativa Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 3 L’IMPRESA NEL SISTEMA ECONOMICO IMPRESA Istituto (società umana a carattere stabile) economico e sociale che realizza attività di produzione di beni e/o servizi attraverso lo scambio con il mercato e l’impiego di fattori che vengono remunerati attraverso i risultati dell’attività economica stessa Aggrega risorse diverse per quantità e tipologia Opera in un ambito limitato specializzazione orizzontale (solo alcuni beni e servizi - settore) specializzazione verticale (solo su parte del ciclo produttivo) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 4 CARATTERISTICHE DELL’IMPRESA Il “sistema impresa” è caratterizzato da: Fini/Obiettivi il sistema ha fini/obiettivi propri che non coincidono necessariamente con quelli dei propri partecipanti Struttura insieme relativamente stabile di relazioni tra i sottosistemi più o meno formalizzata può evolvere nel tempo in modo incrementale (piccole modifiche - adattamento) o per salti (ristrutturazioni). Funzioni insieme di attività che hanno caratteristiche simili e che servono al raggiungimento dei fini/obiettivi. dettagliate in base alla scomposizione degli obiettivi Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 5 AZIENDE DI PRODUZIONE O IMPRESE L’attività economica di produzione di beni e servizi è svolta da unità economiche denominate aziende di produzione o imprese (Fiat, Carrefour, negozi di alimentari, officine meccaniche, banche, ecc.) Pur avendo dimensioni diverse, hanno in comune i seguenti elementi: 1. un’organizzazione duratura, cioè una struttura capace di coordinare beni e persone e destinata a perdurare nel tempo (non occasionale) 2. le risorse (edifici, macchinari, automezzi, merci, ecc.) 3. le persone che operano nell’azienda (l’imprenditore, i dirigenti, gli impiegati, gli operai) 4. le operazioni che le persone svolgono nell’esecuzione del proprio lavoro per raggiungere il fine dell’azienda 5. il fine da perseguire, cioè la creazione di ricchezza (valore) al fine di remunerare chi ha investito capitale in azienda, tenuto conto delle attese dei prestatori di lavoro Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 6 CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELL’IMPRESA L’impresa è un sistema complesso per la presenza di un insieme elevato di compiti che necessitano di essere coordinati fra loro e in quanto costituito da persone L’impresa è un sistema aperto che interagisce con la realtà esterna in cui è possibile individuare un insieme di fattori che influenzano l’attività d’impresa e non risultano da essa del tutto prevedibili e/o controllabili: Concorrenti Fornitori/Clienti Stato/istituzioni Sistema finanziario Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 7 Agenda Introduzione Principali teorie organizzative Progettazione organizzativa Gestione per processi Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 8 LE TEORIE ORGANIZZATIVE OBIETTIVO Le teorie organizzative hanno come obiettivo di cercare e sviluppare modelli interpretativi in modo da spiegare, capire e quindi progettare modi per coordinare diverse attività e risorse dentro le organizzazioni per raggiungere meglio i loro obiettivi. Costa (1997) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 9 DIMENSIONI ORGANIZZATIVE AMBIENTE settore economia regionale … individui gruppi di individui … economico RELAZIONI sociale ATTORI psicologico Adattato da: Costa (1997) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 10 ORGANIZZAZIONE: TIPO DI SISTEMA DEFINIZIONE DI ORGANIZZAZIONE Un’organizzazione è un insieme di individui orientati al raggiungimento RAZIONALE di obiettivi relativamente specifici e che mostrano una struttura sociale relativamente formalizzata. TIPO DI SISTEMI Un’organizzazione è un insieme di individui che condiidono un interesse comune sulla sopravvivenza del sistema e che si impegnan in NATURALE attività collettive, strutturate informalmente, in modo da garantire la sopravvivenza. Un’organizzazione è un sistema di attività mutualmente dipendenti che connettono coalizioni di persone instabili; tali sistemi hanno radici APERTO nell’ambiente dove operano; dipendono da e sono costituite da continui scambi con esso. Adattato da: Scott (1981) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 11 GLI UOMINI CIECHI E L’ELEFANTE È È sicuramente sicuramente un ventaglio un muro È sicuramente un serpente È sicuramente una corda … l’importanza di una prospettiva sistemica È sicuramente “we must always be aware of this background un albero uncertainty” Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 12 PRINCIPALI TEORIE D’IMPRESA CLASSICHE ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO TEORIA ORGANIZZATIVA Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 13 LE TEORIE CLASSICHE: CONCETTI COMUNI CONCETTI AUTORI Le organizzazioni sono mezzi intenzionali creati per Thompson e McHugh (1990) raggiugere uno specifico obiettivo Le organizzazioni lavorano in modo razionale ed Tillett, Kempner e Wills (1970) efficiente Coleman (1990) Le organizzazioni potrebbero essere progettate ed Bolman e Deal (1984) implementate sistematicamente Gli aspetti formali hanno priorità assoluta Scott (1981) È possibile cercare soluzioni universali Koontz (1961) La scienza è la base per migliorare il management Duncan (1989) Adattato da: Isotta (1997) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 14 LE BASI DELL’ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO Un approccio scientifico per superare i tradizionali sistemi di management Il bisogno di una rivoluzione mentale per cambiare i tradizionali sistemi di management Il bisogno di un incontro di interesse tra datori di lavoro e dipendenti Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 15 PRINCIPI DELL’ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO 1. Lo sviluppo di una vera scienza 2. La selezione, l’educazione e lo sviluppo scientifico del lavoratore 3. Unire la scienza e il lavoratore selezionato scientificamente 4. Cooperazione tra il management e i lavoratori Fonte: Taylor (1911) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 16 PRINCIPIO 1 ESEMPIO DI UN DATO NUMERO DI METODI DI LAVORO DIVISIONE DEL LAVORO IN ATTIVITA’ ELEMENTARI TEMPI E METODI STUDIO DI OGNI ATTIVITA’ ELEMENTARE CON UN CRONOMETRO SELEZIONE DELLE BEST PRACTICE ELIMINAZIONE DEGLI ERRORI O DEGLI SPRECHI DI MOVIMENTO ONE BEST WAY STANDARDIZZAZIONE Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 17 PRINCIPI DELL’ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO 1. Lo sviluppo di una vera scienza 2. La selezione, l’educazione e lo sviluppo scientifico del lavoratore 3. Unire la scienza e il lavoratore selezionato scientificamente 4. Cooperazione tra il management e i lavoratori Fonte: Taylor (1911) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 18 18 PRINCIPIO 2 ANALISI DEL LAVORATORE PERSONALITA’ E ATTITUDINI POTENZIALITA’ E LIMITI DEL COMPRENSIONE LAVORATORE ABILITA’ E PERFORMANCE SELEZIONE VERIFICA PROCESSO CONTINUO SVILUPPO DEL LAVORATORE STUDIO E INSEGNAMENTO FIT TRA LAVORATORE E COMPITI SVILUPPO ASSEGNATI ALLENAMENTO Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 19 PRINCIPI DELL’ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO 1. Lo sviluppo di una vera scienza 2. La selezione, l’educazione e lo sviluppo scientifico del lavoratore 3. Unire la scienza e il lavoratore selezionato scientificamente 4. Cooperazione tra il management e i lavoratori Fonte: Taylor (1911) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 20 20 PRINCIPIO 3 E PRINCIPIO 4 SISTEMA DI ORGANIZZAZIONE MANAGEMENT VECCHIO SCIENTIFICA DEL LAVORO RESPONSIBILITA’ DEL MANAGEMENT RESPONSIBILITA’ DEL LAVORATORE PROGETTAZIONE DEL LAVORO COLLABORAZIONE STRETTA CONTROLLO DEL LAVORO ESECUZIONE DEL LAVORO RESPONSIBILITA’ DEL LAVORATORE SUGGERIMENTI DI MIGLIORAMENTO Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 21 APPROCCIO DEL TAYLORISIMO STUDIO DEL PROCESSO PRODUTTIVO PARCELLIZAZIONE DEL LAVORO DIVISIONE DEL LAVORO ATTIVITA’ DI PROCEDURE FORMALI / GERARCHIA COORDINAMENTO CONTROLLO ADEGUATO EFFICIENZA SODDISFAZIONE ECONOMICA Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 22 ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO (1/2) Attenzione alle strutture e aspetti formali Mansione prioritaria sull’uomo IPOTESI Organizzazione come sistema chiuso Obiettivo: massimizzare l’efficienza Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 23 ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO (2/2) Divisione del lavoro VARIABILI Coordinamento Incentivo economico Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 24 PRINCIPALI TEORIE D’IMPRESA CLASSICHE ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO DIREZIONE AMMINISTRATIVA TEORIA ORGANIZZATIVA Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 25 SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE ORGANIZZAZIONE SCIENZA SCIENTIFICA DEL LAVORO DELL’AMMINISTRAZIONE (Taylor, 1911) (Fayol, 1931) MANAGER MANAGER CAPOREPARTO CAPOREPARTO APPROCCIO SCIENTIFICO DIPENDENTE DIPENDENTE COMPITO COMPITO BOTTOM-UP TOP-DOWN Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 26 LEGAMI CON L’ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO ORGANIZZAZIONE SCIENZA SCIENTIFICA DEL LAVORO DELL’AMMINISTRAZIONE L’uso dell’approccio scientifico per … … studiare i processi di produzione e … studiare le funzioni manageriali e identificare la “one best way” identificare i principi guida generali Complementarietà di due teorie organizzative Studiare i livelli più bassi Studiare i livelli più alti dell’organizzazione dell’organizzazione Cercare l’efficienza nei processi di Cercare l’efficienza nei processi produzione e nelle attività manageriali e nelle attività Fonte: Isotta (1997) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 27 IL CONTRIBUTO DI FAYOL FUNZIONE DI FUNZIONE FUNZIONE SICUREZZA TECNICA AMMINISTRATIVA FUNZIONE FUNZIONE FUNZIONE DI COMMERCIALE FINANZIARIA CONTABILITA’ Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 28 IL CONTRIBUTO DI FAYOL La funzione amministrativa è universale e diffusa nell’organizzazione La funzione amministrativa richiede di assolvere specifiche SECURITY capacità e queste possono essere imparate TECHNICAL e migliorate non solo FUNZIONE FUNCTIONla pratica ma anche attraverso attraverso FUNCTIONprogrammi di AMMINISTRATIVA apprendimento formale Ci sono diversi modi di perseguire la funzione amministrativa, quindi c’è bisogno di identificare principi generali LIVELLO GERARCHICO PRINCIPIO GENERALE DI FAYOL Il tempo dedicato alle operazioni amministrative e alle operazioni tecniche varia inversamente, COMMERCIAL FINANCIAL ACCOUNTING essendo il tempo necessario per FUNCTION FUNCTION FUNCTION le operazioni amministrative il maggiore per il general manager % DI TEMPO SPESO PER TIPO DI ATTIVITA’ FUNZIONE AMMINISTRATIVA ALTRE FUNZIONI Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 29 ELEMENTI DELLA FUNZIONE AMMINISTRATIVA Valutare e preparare il futuro. La sua manifestazione principale è il programma PREVEDERE E di azione, la cui preparazione mette in gioco tutte le funzioni (soprattutto la PIANIFICARE funzione direzionale). Creare l’organismo sociale, in modo che, dotato delle risorse materiali necessari, possa svolgere le funzioni fondamentali. Le caratteristiche ORGANIZZARE dell’organismo sociale sono legate soprattutto alla dimensione, che determina il grado di esplicitazione delle funzioni. Far funzionare il corpo sociale, dopo averlo formato. L’arte di comandare si COMANDARE E fonda su alcune qualità personali e sulla conoscenza dei principi generali di DIREZIONARE direzione. Promuovere l’armonia fra tutti gli atti di un’impresa in modo da facilitarne il funzionamento e il successo, in particolare attribuendo ai diversi fenomeni COORDINARE l’importanza che a essi compete e adattando i mezzi agli scopi. Per raggiungere il coordinamento tra le attività è utile stabilire incontri settimanali con i manager o la creazione di regole di broker con l’organizzazione. Verificare se tutto si svolge in conformità al programma adottato, agli ordini impartiti e ai principi riconosciuti. La sua efficacia dipende dalla tempestività e CONTROLLARE dal ricorso alle sanzioni. Inoltre è suggerito di evitare di mischiare il controllo da una parte e la direzione e l’esecuzione delle attività dall’altra. Adattato da: Fayol (1931), Isotta (1997) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 30 IL PRINCIPIO SCALARE CAPO ESECUTIVO ALTO ALTO OBIETTIVO DI RESPONSABILITA’ DI PIANIFICAZIONE PIANIFICAZIONE BOTTOM-LINE BASSO BASSO Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 31 PRINCIPI DI DIREZIONE (1/2) Riflette il processo di differenziazione riscontrabile nel mondo animale e 1 DIVISIONE DEL LAVORO sociale, è generale, dà luogo a vantaggi ma comporta dei limiti che non debbono essere superati. L’autorità è il diritto di comandare e il potere di farsi obbedire, è fondata sia AUTORITÁ E 2 RESPONSABILITÁ sulla posizione occupata sia sulle caratteristiche personali. La responsabilità è la conseguenza naturale dell’autorità. E’ l’azione dei comportamenti (obbedienza, assiduità, lavoro) richiesti dalle 3 DISCIPLINA convenzioni o “contratti” esistenti tra impresa e dipendenti. 4 UNITÁ DEL COMANDO Un dipendente deve ricevere ordini da un solo capo. Per un insieme di operazioni che sono rivolte a uno stesso scopo vi devono 5 UNITÁ DI DIREZIONE essere un unico capo e un unico programma. SUBORDINAZIONE DEGLI INTERESSI PARTICOLARI Occorre evitare che gli interessi particolari prevalgono sull’interesse del 6 ALL’INTERESSE tutto. GENERALE RETRIBUZIONE DEL E’ il prezzo del servizio prestato dai dipendenti. La sua entità deve risultare 7 PERSONALE equa e soddisfacente per entrambe le parti in causa. Adattato da: Fayol (1931), Isotta (1997) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 32 PRINCIPI DI DIREZIONE (2/2) Descrivere l’influenza e l’importanza del ruolo dei dipendenti rispetto a 8 ACCENTRAMENTO quelle del vertice. Si tratta di individuare il grado che consente i risultati migliori. Descrivere la successione dei livelli che vanno dal vertice al livello inferiore e quindi il percorso che debbono seguire le comunicazioni. I ponti e i 9 GERARCHIA rapporti diretti sono consentiti in certe situazioni a patto di essere stati autorizzati dai capi. Comprende l’ordine materiale (un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo 10 ORDINE posto) e l’ordine sociale (un posto per ogni persona e ogni persona al suo posto). In entrambe i casi deve essere un ordine perfetto, non apparente. 11 EQUITÁ Combina la benevolenza e la giustizia nei rapporti con i dipendenti STABILITÁ DEL Limitare la mobilità interna e verso l’esterno del personale per consentire e 12 PERSONALE trarre vantaggio dell’apprendimento che il personale sviluppa sul lavoro. E’ la possibilità di progettare e di realizzare, come anche di proporre e di 13 INIZIATIVA realizzare. L’UNIONE DEL E’ l’esistenza di armonia tra i dipendenti. Occorre coltivarla perché “l’unione 14 PERSONALE fa la forza”. Adattato da: Fayol (1931), Isotta (1997) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 33 COORDINAMENTO E SPECIALIZZAZIONE Gerarchia COORDINAMENTO Unità di comando Centralizzazione Su obiettivi Su processi SPECIALIZZAZIONE Su clienti serviti Su mercati serviti Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 34 LINEA E STAFF Attività direttamente legate con il raggiungimento degli LINEA obiettivi organizzativi, che è direttamente connessa con la produzione e la consegna del prodotto o servizio Attività che supportano il raggiungimento dell’obiettivo STAFF organizzativo, che sono consulenza, servizi e altre attività ausiliarie Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 35 PRINCIPALI TEORIE D’IMPRESA CLASSICHE ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO DIREZIONE AMMINISTRATIVA TEORIA BUROCRAZIA ORGANIZZATIVA Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 36 COS’È LA GERARCHIA? GERARCHIA Modalità di coordinamento di aggregazioni di risorse basata sul principio dell’autorità. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 37 AUTORITA’ E POTERE Ogni possibilità di far valere il proprio volere, su POTERE qualsiasi base, entro una responsabilità sociale, anche quando è mostrata opposizione. La possibilità di specifici comandi (o per ogni comando) AUTORITA’ per ottenere sottomissione da un certo gruppo di individui. POTERE ≠ AUTORITA’ POTERE + LEGITTIMAZIONE = AUTORITA’ Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 38 TIPI DI AUTORITA’ AUTORITA’ DESCRIZIONE LEGITTIMAZIONE Poggia sulla “dedizione straordinaria al carattere AUTORITÁ Si obbedisce al capo sacro o alla forza eroica o al valore esemplare di una CARISMATICA qualificato carismaticamente persona” Poggia sulla “credenza quotidiana nel carattere sacro AUTORITÁ Si obbedisce alla persona delle tradizioni valide da sempre, e nella legittimità di TRADIZIONALE designata dalla tradizione. coloro che sono chiamati a rivestire un’autorità”. Si obbedisce Poggia sulla “credenza nella legalità degli all’ordinamento impersonale AUTORITÁ ordinamenti statuiti e del diritto di comandare di statuito legalmente e agli LEGALE coloro che sono chiamati ad esercitare in base ad individui preposti in base ad essi”. esso. Adattato da: Weber (1922), Isotta (1997), Bonazzi (2002) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 39 CARATTERISTICHE DELLA BUROCRAZIA CONCETTI DESCRIZIONE I subordinati devono obbedire ai superiori in seguito alle loro posizioni Gerarchia delle autorità legittimate. I superiori devono rispondere ai loro capi non solo sul loro lavoro ma anche su quello dei loro subordinati. Obietivi ed attività sono assegnate attraverso criteri razionali e Divisione del lavoro e rimagono fissati in modo da raggiungere la massima efficienza e specializzazione tecnica standardizzazione. Ogni lavoratore è perfettamente intercambiabile a causa dell’impersonalità del lavoro. Un sistema di regole è deliberatamete formulato in modo da guidare Sistema di regole tutte le azioni e i comportamenti. Questo insieme di regole è stabile e deve coprire tute le possibili situazioni da incontrabili. Forte separazione tra I diritti e i doveri sono definiti chiaramente per ogni dipendente rispetto proprietà e diritti personali e ai compiti da svolgere e non in base ad interesse e caratteristiche proprietà e diritti lavorativi personali. Ogni dipendente riceve un salario pagato dall’organizzazione e non Salari fissi e carriere riceve compenso monetario direttamente da clienti. I salari sono fissi professionali per ogni posizione ma il dipendente può progredire di carriera grazie ai meriti e all’anzianità di servizio. Fonte: Weber (1922), Fabris (1980), Scott (1981), Bonazzi (2002, 2006) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 40 DRIVER PER LA BUROCRATIZZAZIONE Uniformità e stabilità delle situazioni e dei problemi Ripetitività delle attività Dimensione ed età dell’organizzazione Tipi di sistemi produttivi Fonte: Fabris (1980) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 41 PUNTI CHIAVE DELLE TEORIE CLASSICHE Questi sono i principali temi che abbiamo visto sulle teorie organizzative classiche: Richiamo della possibilità e del bisogno di usare un approccio scientifico; Riflessione sul contenuto della funzione manageriale e sulle richieste del suo effettivo raggiungimento; Identificazione dei temi principali e dei fattori da considerare per la progettazione organizzativa. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 42 PRINCIPALI TEORIE D’IMPRESA CLASSICHE ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO DIREZIONE AMMINISTRATIVA TEORIA BUROCRAZIA ORGANIZZATIVA MODERNE SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 43 SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE AUTORE CONCETTO CHIAVE Il ruolo dei fattori informali nel determinare la Mayo (1930, 1933) produttività del lavoro. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 44 STUDI SULLA PRODUTTIVITA’ Hanno più effetto sulla produzione le condizioni di lavoro che il numero di giorni lavorativi in una settimana. Le condizioni non direttamente correlate al compito (fattori informali) influenzano la produttività. Il metodo del supervisore è il più importante fattore informale. Gli incentivi monetari non stimolano la produzione se le altre condizioni lavorative sono sbagliate. Aumento di produttività nelle fabbriche Hawthorne (Mayo, 1930) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 45 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 46 SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE AUTORE CONCETTO CHIAVE Il ruolo dei fattori informali nel determinare la Mayo (1930, 1933) produttività del lavoro. L’organizzazione come sistema cooperativo: mix Barnard (1938) di fattori formali e informali. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 47 ORGANIZZAZIONE COME SISTEMA COOPERATIVO La metafora della roccia Relazione tra aspetti formali ed informali della cooperazione umana. Distinzione tra obiettivi dell’organizzazione e obiettivi individuali. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 48 SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE AUTORE CONCETTO CHIAVE Il ruolo dei fattori informali nel determinare la Mayo (1930, 1933) produttività del lavoro. L’organizzazione come sistema cooperativo: mix Barnard (1938) di fattori formali e informali. Maslow (1943) La gerarchia dei bisogni umani. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 49 PIRAMIDE DEI BISOGNI DI MASLOW Autorealizzazione Sfide, creatività, opportunità di crescita personale Stima Riconoscimenti, responsabilità, importanza Appartenenza Relazioni amichevoli con i colleghi, integrazione nel gruppo Sicurezza Sicurezza sul lavoro, trattamento pensionistico, garanzie occupazionali Fisiologici Comfort fisico, salario di sussistenza, condizioni lavorative di base Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 50 BISOGNI FISIOLOGICI Salari e redditi Condizioni di lavoro confortevoli Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 51 BISOGNI DI SICUREZZA Incarico lavorativo Possibilità di una carriera nell’organizzazione Servizi di sanità e social care Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 52 BISOGNI DI APPARTENENZA Organizzare le attività lavorative in modo da permettere e favorire la socializzazione tra i lavoratori Attività e strutture sociali e sportive Stabilire meeting frequenti Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 53 BISOGNI DI STIMA Creare posizioni di lavoro in modo da dare ai dipendenti completa autonomia, responsabilità e controllo sul suo lavoro Premiare i risultati raggiunti attraverso ricompense e promozioni Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 54 BISOGNI DI AUTO-REALIZZAZIONE Raggiungere la totale dedizione attraverso l’organizzazione Il dipendente vede il suo lavoro come la massima espressione di se stesso Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 55 SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE AUTORE CONCETTO CHIAVE Il ruolo dei fattori informali nel determinare la Mayo (1930, 1933) produttività del lavoro. L’organizzazione come sistema cooperativo: mix Barnard (1938) di fattori formali e informali. Maslow (1943) La gerarchia dei bisogni umani. Personalità e organizzazione: problemi di mutuo Argyris (1957) bilanciamento. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 56 EVOLUZIONE DELLA PERSONALITA’ UMANA 1 PASSIVITA’ ATTIVITA’ 2 DIPENDENZA INDIPENDENZA INPREVEDIBILITA’ PREVEDIBILITA’ DEI 3 DEI COMPORTAMENTI COMPORTAMENTI MOLTI INTERESSI INTERESSE STABILE 4 INCOSTANTI PROFONDO ACCETTAZIONE DI RICERCA DI 5 UNA POSIZIONE POSIZIONI SOCIALI SUBORDINATA UGUALI PROSPETTIVA DI PROSPETTIVA DI 6 BREVE TERMINE LUNGO TERMINE MANCANZA DI AUTOSTIMA E 7 AUTOSTIMA AUTOCONTROLLO TEMPO NEONATO ADULTO Adattato da: Argyris (1957) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 57 SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE AUTORE CONCETTO CHIAVE Il ruolo dei fattori informali nel determinare la Mayo (1930, 1933) produttività del lavoro. L’organizzazione come sistema cooperativo: mix Barnard (1938) di fattori formali e informali. Maslow (1943) La gerarchia dei bisogni umani. Personalità e organizzazione: problemi di mutuo Argyris (1957) bilanciamento. Likert (1958, 1961) Stili di leadership. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 58 STILI DI LEADERSHIP PARTICIPATIVO ALTO ALTO ALTO CONSULTIVO DEMOCRAZIA IMPEGNO PERFORMANCE PATERNALISTICO AUTORITARIO BASSO BASSO BASSO Adattato da: Likert (1958, 1961) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 59 SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE AUTORE CONCETTO CHIAVE Il ruolo dei fattori informali nel determinare la Mayo (1930, 1933) produttività del lavoro. L’organizzazione come sistema cooperativo: mix Barnard (1938) di fattori formali e informali. Maslow (1943) La gerarchia dei bisogni umani. Personalità e organizzazione: problemi di mutuo Argyris (1957) bilanciamento. Likert (1958, 1961) Stili di leadership. McGregor (1960) Teoria X e teoria Y: conseguenze per la leadership. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 60 FILOSOFIE ESECUTIVE TEORIA X TEORIA Y Alla maggior parte delle persone Per la maggior parte delle persone non piace lavorare e cercano di lavorare è naturale come giocare o evitare di farlo. riposarsi. L’individuo medio preferisce essere L’individuo medio si comanderà da comandato e non gli piacciono le solo se dimostra impegno per ciò responsabilità. che fa. Il sistema di gestione di comando e Dare autonomia e favorire l’auto- controllo è il solo modo per organizzazione favorisce il ottenere la massima efficienza. successo organizzativo. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 61 PRINCIPALI TEORIE D’IMPRESA CLASSICHE ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO DIREZIONE AMMINISTRATIVA TEORIA BUROCRAZIA ORGANIZZATIVA MODERNE SCUOLA DELLE RELAZIONI UMANE TEORIE CONTINGENTI Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 62 UN CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA TEORIE CLASSICHE TEORIE CONTINGENTI ONE BEST WAY ONE BEST FIT METAFORA METAFORA MECCANICA BIOLOGICA Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 63 LA METAFORA BIOLOGICA CONCETTO DESCRIZIONE I sistemi biologici esistono a causa del continuo scambio di risorse con Sistemi aperti l’ambiente: questo avviene attraverso un costante ciclo di input, trasformazione interna, output e feedback, così che ogni esperienza influenzi quella successiva. Si riferisce alla capacità di auto-regolazione dei sistemi biologici basati su Omeostasi feedback negativi. Le deviazioni dalle normali condizioni sono corrette da questi meccanismi. Nel sociale questo rappresenta un’attitudine conservativa. Gli organismi biologici sopravvivono grazie al lavoro interconnesso di strutture e Struttura, funzione, funzioni, dove i primi sono rappresentazioni degli ultimi. Quando la complessità differenziazione e dell’organismo cresce, le funzioni hanno bisogno di specializzarsi e differenziarsi, integrazione quindi richiedendo sistemi di integrazione più complessi. I meccanismi di regolazione interna di un sistema hanno bisogno di mostrare lo Richiesta di varietà stesso grado di varietà richiesta dall’ambiente interno nel quale sono. La capacità di evolvere dipende fortemente dall’abilità di raggiungere forme più Evoluzione del complesse di differenziazione ed integrazione e raggiungere più varietà tanto sistema quanto sistemi di regolazione interna sono interessati. Un sistema aperto può trovare diversi modi di raggiungere un certo stato finale, Equi-finalità diversamente dai sistemi chiusi dove ogni relazione del sistema è determinato da relazioni causa-effetto. Adattato da: Morgan (1986) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 64 UN CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA TEORIE CLASSICHE TEORIE CONTINGENTI ONE BEST WAY ONE BEST FIT METAFORA METAFORA MECCANICA BIOLOGICA ORGANIZZARSI ORGANIZZARSI PER PER LA L’OTTIMIZZAZIONE SOPRAVVIVENZA Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 65 65 IL MODELLO CONTINGENTE VARIABILE INDIPENDENTE VARIABILE DIPENDENTE STRUTTURA COMPORTAMENTO SITUAZIONE ORGANIZZATIVA ORGANIZZATIVO RISULTATI ECONOMICI Adattato da: Kieser e Kubicek (1992) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 66 SITUAZIONE COME… AMBIENTE TECNOLOGIA SITUAZIONE DIMENSIONE STRATEGIA Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 67 IL MODELLO CONTINGENTE VARIABILE INDIPENDENTE VARIABILE DIPENDENTE STRUTTURA COMPORTAMENTO AMBIENTE ORGANIZZATIVA ORGANIZZATIVO RISULTATI ECONOMICI Adattato da: Kieser e Kubicek (1992) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 68 68 SISTEMA MECCANICO versus SISTEMA ORGANICO SISTEMA MECCANICO SISTEMA ORGANICO Differenziazione e specializzazione Ridondanza Standardizzazione e one best way Integrazione e adattamento continuo Diritti e doveri definiti rispetto alla posizione Diritti e doveri ridefiniti rispetto alle condizioni lavorativa emergenti Responsibilità assegnate rispetto alla posizione Responsibilità assegnate rispetto al raggiungimento lavorativa occupata di obiettivi di sopravvivenza Informazione e conoscenza centralizzate Informazione e conoscenza distribuite Informazione e avvisi da colleghi dall’alto o dal Comandi e ordini dai superiori basso livello Enfasi su lealtà e obbedienza Enfasi su impegno e valori professionali AMBIENTI STABILI AMBIENTI TURBULENTI Adattato da: Burns e Stalker (1961) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 69 IL MODELLO CONTINGENTE VARIABILE INDIPENDENTE VARIABILE DIPENDENTE STRUTTURA COMPORTAMENTO TECNOLOGIA ORGANIZZATIVA ORGANIZZATIVO RISULTATI ECONOMICI Adattato da: Kieser e Kubicek (1992) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 70 70 TIPI DI SISTEMI PRODUTTIVI FUNZIONI ORGANIZZATIVE CHIAVE UNITA’ O LOTTI DI MARKETING RICERCA & PRODUZIONE PRODUZIONE SVILUPPO PRODUZIONE RICERCA & PRODUZIONE MARKETING RIPETITIVA SVILUPPO PROCESSO RICERCA & MARKETING PRODUZIONE SVILUPPO CONTINUO Fonte: Woodward (1965) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 71 IL MODELLO CONTINGENTE VARIABILE INDIPENDENTE VARIABILE DIPENDENTE STRUTTURA COMPORTAMENTO DIMENSIONE ORGANIZZATIVA ORGANIZZATIVO RISULTATI ECONOMICI Adattato da: Kieser e Kubicek (1992) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 72 STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DIMENSIONE Più grande è la dimensione dell’azienda: Più alto è il grado di specializzazione dei compiti; Più alta è la standardizzazione delle procedure; Più alta è la formalizzazione delle procedure; Più bassa è la dipendenza di uffici e funzioni dalla tecnologia; Più alta è la burocratizzazione. Fonte: Bonazzi (2002) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 73 IL MODELLO CONTINGENTE VARIABILE INDIPENDENTE VARIABILE DIPENDENTE STRUTTURA COMPORTAMENTO STRATEGIA ORGANIZZATIVA ORGANIZZATIVO RISULTATI ECONOMICI Adattato da: Kieser e Kubicek (1992) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 74 Primo principio del TPS Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 75 75 Secondo principio del TPS Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 76 76 Terzo principio del TPS Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 77 77 Quarto principio del TPS Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 78 78 Evoluzione dei paradigmi produttivi Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 79 79 Relazione volumi-mix Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 80 80 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 81 81 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 82 82 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 83 83 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 84 84 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 85 85 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 86 86 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 87 87 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 88 88 Agenda Introduzione Principali teorie organizzative Progettazione organizzativa Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 89 LA STRATEGIA GUIDA L’ORGANIZZAZIONE POSIZIONAMENTO COMPETITIVO ENTRO IL SETTORE STRATEGIA PIANIFICAZIONE ORGANIZZAZIONE ESECUZIONE Fonte: Newman e Logan (1971) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 90 MODELLO COMPLESSO DI INPUT/OUTPUT Processo di OUTPUT/RISULTATI INPUT/RISORSE Trasformazione Materiali Flusso fisico Uomini Flusso informativo Beni/Prodotti Capitali Flusso economico/finanziario Servizi Energie Flusso decisionale Livello tecnologico Tecnologie programmazione e controllo Sviluppo professionale organizzativo e del personale Soddisfazione Know-How Obiettivi Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 91 CATENA DEL VALORE E STRUTTURA ORGANIZZATIVA La catena del valore disaggrega un’azienda nelle sue attività strategicamente rilevanti Ogni unità di business è un insieme di attività che vengono svolte per progettare, produrre, vendere, consegnare e assistere i suoi prodotti La catena del valore serve a rappresentare tutte queste attività La struttura organizzativa aggrega e suddivide le attività della catena del valore (sviluppate da risorse umane) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 92 PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA Differenza tra organizzazione e struttura organizzativa Struttura come organigramma e progettazione organizzativa (organizational design) Costruzione collettiva e non fatto naturale Configurazione stabile che influenza il comportamento individuale CLASSICHE FUNZIONALE STRUTTURE ORGANIZZATIVE DIVISIONALE A MATRICE Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 93 VOCABOLARIO DELLE COMPONENTI DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Specializzazione verticale: suddivide in senso gerarchico l’organizzazione secondo il potere decisionale attribuito in modo decrescente tra superiori e subordinati. Specializzazione e livello gerarchico sono inversamente proporzionali. Mansioni: compiti tramite cui si articola la linea. Derivano dalla posizione gerarchica ricoperta. Top-management: posizioni apicali Mansioni dirigenziali (management): pianificazione e supervisione di obiettivi settoriali Middle management: quadri o funzionari Funzioni esecutive: nucleo operativo Specializzazione orizzontale: suddivide l’organizzazione in senso funzionale (settori, reparti, dipartimenti, direzioni, etc.) individua sub-unità organizzative semi-indipendenti secondo diversi criteri: lo scopo, le tecnologie, le aree geografiche, la clientela. Funzioni di linee e di staff Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 94 CONCETTI CHIAVE - Job enlargement (allargamento dei compiti) - Job enrichment (arricchimento dei compiti) - Job rotation (rotazione dei compiti) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 95 Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 96 OBIETTIVI: INTEGRAZIONE E DIFFERENZIAZIONE Differenziazione: divisione del lavoro e specializzazione (A. Smith) Integrazione: riduzione ad unità di ciò che e’ stato diviso. principi opposti ma complementari. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 97 INTEGRAZIONE (I) Oltre che dal grado di differenziazione delle unità, la difficoltà di realizzare l’integrazione è influenzata anche da numerosi altri fattori: i) il numero di unità da integrare ii) il tipo di interdipendenza che può essere generica, sequenziale e reciproca (secondo Thompson) iii) la frequenza dell’interazione iv) la strategia dell’organizzazione v) la complessità e l’incertezza delle informazioni Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 98 INTEGRAZIONE (II) Il raggiungimento dell’integrazione dipende da due gruppi di fattori: 1. Meccanismi di integrazione: unità di integrazione, ruoli di integrazione, gruppi interfunzionali 2. Le modalità di risoluzione dei conflitti Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 99 ARTICOLAZIONE DELLA STRUTTURA FUNZIONALE Direzione Generale Servizio Pianificazione Direzione Direzione Direzione Direzione Direzione Finanziaria Amministrativa. Esercizio Personale Commerciale Direzione Direzione Direzione Stabilimento A Stabilimento B Stabilimento C Servizio personale Officine Manutenzione Progettazione Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 100 CARATTERISTICHE DELLA STRUTTURA FUNZIONALE E’ la struttura organizzativa classica, definita anche struttura gerarchico-funzionale Utilizza il principio della divisione del lavoro Ha come principio di differenziazione la funzione: le risorse umane e tecniche sono attribuite alle funzioni aziendali Obiettivo: conseguimento di efficienza/efficacia Vantaggi: regge i grandi numeri, elevata stabilità e sicurezza, favorisce la specializzazione Svantaggi: elevata rigidità, compartimentalizzazione e incomunicabilità, scarsa circolazione orizzontale delle informazioni, segmentazione, sotto- culture organizzative (si risponde con uffici di staff) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 101 LE FUNZIONI AZIENDALI In un’azienda industriale strutturata secondo criteri classici vi sono, in linea di massima (e con le ovvie differenze da azienda ad azienda e da settore a settore) nove principali funzioni in azienda A seconda del settore, oltre che delle singole aziende, può variare molto il peso numerico (e quello “politico”) degli addetti in queste funzioni Alle nove funzioni aziendali corrispondono nove principali aree di inserimento e di carriera Tuttavia nella propria carriera l’incrociarsi di aree e di esperienze è oggi la norma, più che l’eccezione Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 102 1. RICERCA E SVILUPPO Preposta allo studio, alla formulazione, alla innovazione continua dei prodotti aziendali Si occupa di ricerche sui materiali, di invenzione di nuovi prodotti e tecnologie, e di progettazione e sviluppo di nuovi macchinari e processi di produzione, di analisi di nuove applicazioni e miglioramento di prodotti già esistenti Il ricercatore è costantemente affiancato da un lato dal personale addetto al marketing, che suggerisce e verifica le attese del mercato rispetto ai bisogni, alle nuove scoperte o agli sviluppi dei prodotti esistenti, e dall’altro dal personale addetto alla produzione che controlla costi, fattibilità, concretezza delle sue analisi, che devono essere trasformabili in modo efficace in un prodotto vendibile Oggi anche al bravo ricercatore si aprono carriere manageriali, attraverso una complessa attività di coordinamento di più progetti, o il passaggio ad altre funzioni come il marketing e la produzione Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 103 2. PRODUZIONE La produzione governa i processi di trasformazione delle materie prime, o dei semilavorati, nel prodotto finito In produzione, è fondamentale il ruolo del caporeparto, o responsabile di linea di produzione, in cui spesso i giovani laureati si fanno le ossa non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto da quello della leadership. Importanti sono anche i servizi tecnici, o engineering, che assicurano le innovazioni tecniche, l’efficienza degli impianti e la manutenzione necessari nello stabilimento. Dall’interno della produzione è nata inoltre una funzione che oggi ha acquisito una specifica dignità ed autonomia: la Qualità. La Qualità definisce non solo la qualità dei prodotti ma anche quella dei processi produttivi e di tutti i processi aziendali, all’insegna delle esigenze della Qualità Totale (Total Quality Management). Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 104 3. LOGISTICA La Logistica (che talvolta si estende fino al “Supply Chain Management”) cura l’acquisto dei materiali, la loro gestione nei magazzini, la programmazione della produzione in stabilimento, e la distribuzione dei prodotti. Da un lato opera per ridurre gli enormi oneri finanziari legati alle scorte di materie prime e prodotti finiti e, dall’altro integra la produzione e le vendite per migliorare la tempestività nella consegna e l’affidabilità nella gestione degli ordini. È una funzione cardine per cercare di orientare al mercato tutta l’azienda e non solo le funzioni commerciali. Richiede un know-how di tipo organizzativo, legato anche ad aspetti informatici e tecnologici. Nel mondo della logistica, tra le mansioni più critiche vi è quella del buyer, o compratore, che cura l’acquisto di materie prime, semilavorati etc., selezionando i fornitori e negoziando le condizioni. Altre mansioni tipiche della logistica sono la programmazione della produzione, che gestisce gli stock e alimenta le fabbriche, e la distribuzione fisica, che cura i flussi dei prodotti dal produttore ai clienti. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 105 4. MARKETING È la funzione incaricata di trovare il modo di soddisfare i bisogni dei consumatori. Deve curare lo studio ed il lancio di nuovi prodotti, il costante aggiornamento dei contenuti e dell’immagine di quelli esistenti, il loro posizionamento, la comunicazione pubblicitaria, la definizione dei prezzi ottimali di vendita, le iniziative promozionali, formati e confezioni, modalità distributive, etc. La figura tipica del marketing è il product manager, che deve garantire, interagendo con tutte le altre funzioni, che il prodotto si sviluppi e si affermi nel mercato secondo le sue massime potenzialità. In certe aziende si distingue tra: Marketing Strategico, che cura l’evoluzione dei mercati e dei modelli di consumo, valuta i cicli di vita dei prodotti e le esigenze di innovazione, studia la concorrenza e la clientela, ipotizza alleanze o “aggressioni”, verifica la obsolescenza di prodotti o tecnologie esistenti, pianifica insomma il futuro. Marketing Operativo, che sviluppa le azioni di supporto alle vendite: campagne promozionali e pubblicitarie, merchandising, politiche di incentivazione, operazioni sui punti vendita. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 106 5. VENDITE/COMMERCIALE Oggi la funzione Vendite è forse la più importante per la maggioranza delle aziende. E’ principalmente la qualità della forza vendita che può assicurare il successo del prodotto a scapito dei competitor. Recentemente la concentrazione della distribuzione commerciale ha cambiato il volto del cliente: non più il piccolo negozio all’angolo, ma il responsabile acquisti della catena di supermercati... … di conseguenza, mentre i laureati fino a poco fa erano presenti nella funzione vendite come tecnici commerciali solo in caso di prodotti sofisticati (ad esempio, ad alto contenuto tecnologico o prodotti finanziari), oggi sono molto diffusi anche nel largo consumo, dove si è affermata la figura del “key account”, nata, sulla falsariga degli “account” delle agenzie pubblicitarie, per prendersi cura di clienti di particolare importanza. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 107 6. AMMINISTRAZIONE E FINANZA L’area amministrativa cura la redazione dei Bilanci, sia civilistici e fiscali che interni, la Contabilità Generale e le attività di Budgeting e Controllo di Gestione che richiedono l’effettuazione di studi e verifiche sull’andamento aziendale, sui rapporti costi/ricavi a livello analitico e sui livelli di scostamento dai piani di gestione. Il settore fiscale e quello dei Servizi Amministrativi, a cavallo tra amministrazione ed Sistemi Informativi, cura le innovazioni nei sistemi di reporting e banche dati. Un altro settore è quello della Revisione Interna, cioè delle attività di auditing, controllo e consulenza ai propri uffici amministrativi rispetto alla correttezza formale e sostanziale delle operazioni amministrative e gestionali. L’area della gestione finanziaria comprende le attività di Tesoreria, cioè di reperimento ed impiego dei fondi necessari alle attività correnti a breve termine, e la Pianificazione Finanziaria, più complessa, che riguarda da un lato lo studio delle strutture finanziarie ottimali per la società, e dall’altro l’impostazione di tutte le azioni di medio e lungo periodo necessarie per la loro realizzazione. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 108 7. ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL PERSONALE La funzione Organizzazione che ha vissuto momenti gloriosi, tende oggi a scomparire nelle aziende come funzione in sé, e a essere inglobata, a seconda degli ambiti operativi, nelle aree del Personale, dei Sistemi Informativi o della Produzione. La Gestione (e lo sviluppo) del Personale (Human Resouces Management/Development) è una delle funzioni che più stanno evolvendosi e in cui si sono sviluppate negli ultimi anni diverse nuove professionalità. La gestione del personale contempla due campi d’azione: le Relazioni Industriali e la gestione delle Risorse Umane; in linea di massima, la prima tocca gli ambiti normativi e i rapporti con il sindacato e la componente operaia, la seconda cura i sistemi di selezione, formazione, carriera e retribuzione di impiegati, quadri e dirigenti. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 109 8. SISTEMI INFORMATIVI L’area dei sistemi informativi (“Information Technology) è stata oggetto di profonde rivoluzioni in questi ultimi anni in quasi tutte le aziende. Negli ultimi anni si è assistito ad un diffuso “outsourcing” delle attività: le aziende, cioè, hanno ceduto a società esterne la gestione di buona parte dei propri sistemi, e spesso anche buona parte del personale, in quanto non riuscivano a generare al loro interno l’efficienza, la innovazione e lo sviluppo delle competenze indispensabili per tenere i ritmi velocissimi di evoluzione delle tecnologie e dei sistemi. Il ruolo del sistemista, come quello dell’analista-programmatore, è quindi stimolante solo quando si opera in aree innovative, sia in termini di linguaggi e strumenti informatici, sia in termini di strategie aziendali. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 110 9. RELAZIONI ESTERNE Molte volte curate in prima persona dal “capo”. Funzione molto delicata e usualmente assegnata a personale già esperto. Le Relazioni Esterne hanno di solito un’area che segue i rapporti con la stampa, i media e gli enti pubblici, e un’altra area che promuove l’immagine dell’azienda presso i consumatori attraverso sponsorizzazioni o manifestazioni pubbliche, nonché attraverso la predisposizione e supervisione di campagne promozionali e pubblicitarie. Queste ultime sono curate in accordo con la funzione Marketing. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 111 STRUTTURA DIVISIONALE Direttore Generale Ufficio Ufficio Finanza Studi Ufficio Controllo Personale di Gestione Divisione Divisione Divisione A B C Controllo Controllo Servizi di Gestione di Gestione Logistici Acquisti Produzione Vendite Acquisti Distribuzione Interna Esterni Italia Estero Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 112 CARATTERISTICHE DELLA STRUTTURA DIVISIONALE Evoluzione della struttura funzionale: maggior flessibilità operativa rispetto alla struttura funzionale Ha come principio di differenziazione il prodotto/risultato Sviluppo di competenze manageriali trasversali ai mercati e ai prodotti (ma non alle funzioni!) Vantaggi: regge i grandi numeri, maggiore flessibilità, maggiore responsabilizzazione e motivazione sul prodotto, cultura organizzativa dentro alle divisioni più condivisa Svantaggi: elevata complessità gestionale per la funzione di coordinamento del gruppo (direzione centrale deve allineare gli obiettivi della singola unità con quelli globali) competizione tra le divisioni (quasi-mercati), enormi dimensioni (territori geografici diversi) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 113 CONCETTO DI PROGETTO PROGETTO Insieme di attività, complesse e interrelate, con un obiettivo ben definito, raggiungibile attraverso sforzi sinergici e coordinati, entro un tempo pre-determinato e con un preciso ammontare di risorse umane e finanziarie. Le variabili da gestire all’interno di un progetto sono: 1. Qualità (di conformità / di progetto) 2. Tempi 3. Costi 4. Risorse (vincoli) Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 114 CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI DI UN PROGETTO Budget (Costi) Target (Qualità) Durata (Tempo) Inizio Fine UN PROGETTO HA UN INIZIO E UNA FINE Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 115 STRUTTURA ORGANIZZATIVA E GESTIONE PER PROGETTI La gestione per progetti: Chiama intrinsecamente a sé risorse e competenze appartenenti a diverse funzioni aziendali (progettazione, marketing, produzione, acquisti ecc.) Opera per obiettivi (di progetto), piuttosto che in riferimento a specifici standard (di funzione) Impone una diversa organizzazione delle risorse per i progetti Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 116 STRUTTURA ORGANIZZATIVA A MATRICE E’ la struttura organizzativa del project management Governa le risorse dal punto di vista della loro appartenenza funzionale (per tipologia e omogeneità) Utilizza una gestione specifica e targetizzata delle risorse su un singolo progetto; All’interno di questa struttura esistono quindi 2 dimensioni e 2 diversi tipi di manager … Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 117 TIPOLOGIE DI MANAGER NELLA STRUTTURA A MATRICE MANAGER DI FUNZIONE (o di “linea”) Deve mantenere standard di efficienza/efficacia tipici della funzione, la gestione, mantenimento e crescita di risorse e competenze similari, la loro “messa a disposizione” al servizio di più progetti aziendali. MANAGER DI PROGETTO (o project manager) Ha il compito di sfruttare al meglio le risorse a disposizione per quel progetto, per indirizzarle e conseguire gli obiettivi del progetto, eventualmente richiedendo risorse suppletive. Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 118 STRUTTURA A MATRICE “DEBOLE” Direzione Generale Dir. Dir. Dir. Dir. Dir. Dir. Dir. R&S progettazione produzione commerciale acquisti logistica … Manager progetto 1 Manager progetto 2 Manager progetto 3 Manager progetto 4 Autorità attribuita al manager funzionale (manager di line) Project manager: ruolo di coordinamento, indirizzamento e semplice impiego delle risorse per progetto Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 119 STRUTTURA A MATRICE “FORTE” Direzione Generale Dir. Dir. Dir. Dir. Dir. Dir. Dir. R&S progettazione produzione commerciale acquisti logistica … Manager progetto 1 Manager progetto 2 Manager progetto 3 Manager progetto 4 Autorità attribuita al project manager Manager funzionale spetta il compito di fornire le risorse ai progetti, assicurando comunque delle performance minime di funzione Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 120 CRITICITÀ SOCIO-ORGANIZZATIVE… No! E’ la mia risorsa E’ la mia risorsa di di progetto! “line”! Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 121 STRUTTURA PER PROGETTI “PURA” Direzione Generale Manager Manager Manager Manager Manager Manager progetto 1 progetto 2 progetto 3 progetto 4 progetto 5 progetto 6 Notevole autorità e autonomia del project manager Grande rapidità nel rispondere alle criticità operative Proliferazione e moltiplicazione di specializzazioni funzionali tipica delle strutture divisionali Prof. Idiano D'Adamo Gestione aziendale - Laurea in Ingegneria Gestionale 122