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Giovanni Piras
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This document contains a set of questions related to employment law. It includes quiz questions about labor law, employment issues, and legal topics. The document is presented as part of a university course.
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lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassan...
lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 011 01. Quali sono le condizioni affinchè, dal 1° gennaio 2016, ai applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione? qualora la durata del rapporto sia superiore agli otto mesi e/o il fatturato verso un unico committente superi l'80% del volume d'affari in un anno solare ogni volta in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale, sia resa in maniera continuativa e le modalità di esecuzione della stessa siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro il collaboratore deve avere una postazione fissa presso la sede del committente per un periodo superiore ai sei mesi ogni volta in cui il collaboratore sia sottoposto alle direttive del committente 02. E' una forma speciale di retribuzione: solo la retribuzione in natura la retribuzione a cottimo la retribuzione a tempo la retribuzione in natura, la retribuzione con provvigione, la partecipazione agli utili 03. Ci sono delle ipotesi in cui la disciplina del rapporto subordinato non applica alle nuove forme collaborazione? la nuova disciplina non trova applicazione, ad esempio, con riferimento alle collaborazioni per le quali gli accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore la nuova disciplina non trova applicazione ai datori di lavoro che abbiano alle loro dipendenze meno di 15 dipendenti no, si applica anche ai rapporti di collaborazione in essere alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/2015 no, si applica a tutti i rapporti di collaborazione istaurati dopo il 1° gennaio 2016 Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 18/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 014 01. Entro quali limiti temporali rileva la recidiva nelle infrazioni? entro 2 anni entro 3 anni entro 5 anni entro 1 anno 02. Le sanzioni disciplinari possono essere impugnate? si, sempre no no, ad eccezione del licenziamento si, se previsto dal contratto collettivo 03. Dopo la contestazione dell'addebito, il datore di lavoro è obbligato a sentire il lavoratore a sua difesa? no, non ha nessun obbligo si, qualora il lavoratore ne faccia richiesta si, sempre soltanto se il lavoratore chieda l'intervento di un rappresentante sindacale 04. In quali modi è possibile impugnare le sanzioni disciplinari? ricorso al Tribunale Lavoro, procedura arbitrale presso la DTL, procedure previste dai contratti collettivi azionando la procedura di conciliazione preventiva prevista dalla legge n. 92/2012 accordandosi bonariamente con il datore di lavoro le modalità di impugnativa sono stabilite soltanto dai contratti collettivi 05. Quale articolo dello Statuto dei Lavoratori è dedicato alle sanzioni disciplinari? art. 8 art. 5 art. 3 art. 7 06. Ai fini del legittimo esercizio del potere disciplinare si esige, innanzitutto, la sussistenza e imputabilità del fatto, in che cosa consistono? si tratta, in sostanza del requisito della proporzionalità tra infrazione agli obblighi contrattuali e sanzione disciplinare si tratta di un presupposto di fatto consistente nella colpevole violazione dei doveri contrattuali imposti al lavoratore dal vincolo della subordinazione ci si riferisce alla condotta colpevole del lavoratore anche con riferimento ai comportamenti che attengono alla sfera privata dello stesso soltanto condotte dolose del lavoratore possono essere punite con le dovute sanzioni disciplinari 07. La sanzione della multa: può essere comminata entro il limite massimo di 10 ore della retribuzione base può essere comminata senza alcun limite quantitativo non può essere comminata per un importo superiore a 4 ore della retribuzione base non può essere comminata per un importo superiore a 6 ore della retribuzione base Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 19/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella 08. La sanzione della sospensione dal lavoro e dalla retribuzione: non può essere disposta per un periodo superiore a 20 giorni può essere disposta per un periodo superiore a quello stabilito dalla legge purché sia indicato dal contratto collettivo nazionale non può essere disposta per un periodo superiore a 10 giorni può essere disposta senza limiti quantitativi 09. Quali sono i limiti procedurali al potere disciplinare? predeterminazione e pubblicità del codice disciplinare, preventiva contestazione dell'addebito, diritto di difesa del prestatore di lavoro divieto di interferenza e indagini sulle opinioni dei lavoratori non vi sono limiti al potere disciplinare sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva 10. La pubblicità del codice disciplinare: impone al datore di pubblicare sul sito aziendale il codice disciplinare impone al datore di lavoro di rendere pubblico il codice disciplinare affinchè sia accessibile a tutti impone al datore di lavoro di contestare pubblicamente i fatti di cui si è reso responsabile il lavoratore impone al datore di lavoro di redigere un regolamento aziendale che contempli le infrazioni e le relative sanzioni 11. La preventiva contestazione dell'addebito al lavoratore: impone al datore di lavoro di rendere pubblico il codice disciplinare affinchè sia accessibile a tutti impone al datore di lavoro di redigere un regolamento aziendale che contempli le infrazioni e le relative sanzioni esige che il datore di lavoro non possa adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l'addebito e specificato i fatti imputati con precisione in modo che egli si possa difendere esige che il datore di lavoro ascolti il lavoratore che ne faccia richiesta 12. Quali sono le sanzioni disciplinari? non sono predeterminate, vengono stabilite a livello di contrattazione aziendale soltanto il licenziamento è una sanzione disciplinare soltanto le sanzioni conservative richiamo verbale, ammonizione scritta, multa, sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, il licenziamento disciplinare 13. Quali sono i limiti procedurali al potere disciplinare? sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva divieto di interferenza e indagini sulle opinioni dei lavoratori pretedeterminazione e pubblicità del codice disciplinare, preventiva contestazione dell'addebito e diritto di difesa del prestatore di lavoro non vi sono limiti al potere disciplinare 14. In che cosa consiste il potere disciplinare? compendia una serie di facoltà e poteri finalizzati ad assicurare l'esecuzione e la disciplina del rapporto di lavoro indica il diritto del datore di lavoro di organizzare l'attività lavorativa dei dipendenti dell'impresa indica il potere del datore di effettuare dei controlli sull'attività lavorativa dei suoi dipendenti indica la facoltà del datore di lavoro di irrogare sanzioni al lavoratore che venga meno ai suoi doveri contrattuali Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 20/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella 15. Quali sono i limiti sostanziali al potere disciplinare? sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva preventiva contestazione dell'addebito e diritto di difesa del lavoratore pubblicità del codice disciplinare non vi sono limiti al potere disciplinare 16. La disciplina sulle nuove collaborazioni organizzate dal committente ex D.lgs n. 81/2015: trova applicazione anche con riferimento alle pubbliche amministrazioni non trova applicazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni trova applicazione anche nei confronti dei contratti dii lavoro sottoposti alla certificazione della commissioni istituite ai sensi dell'art. 76 del D. Lgs. n. 276/2003 è applicabile alle collaborazioni stipulate con i titolari di trattamento pensionistico 17. I lavoratori parasubordinati possono richiedere gli assegni per il nucleo familiare? no, soltanto i lavoratori subordinati possono farne richiesta si, qualora sia previsto dal contratto si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato si, se iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi INPS 18. Alle collaborazioni prestate nell'esercizio di professioni intellettuali per le quali e' necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato qualora sia resa in maniera continuativa verso un solo committente? si, si applica si applica soltanto qualora le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro si applica soltanto nel caso in cui il rapporto sia di durata pari o superiore ai 15 mesi consecutivi no, è escluso dal comma 2, dell'art. 2 del decreto legislativo n. 81/2015 19. Le lavoratrici parasubordinate possono richiedere l'indennità di maternità? si, se iscritte alla Gestione separata INPS no, soltanto le lavoratrici subordinate ne hanno diritto si, qualora sia prevista dal contratto di lavoro si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato 20. Quali sono i requisiti essenziali per il legittimo esercizio del potere disciplinare? requisiti sostanziali e procedurali requisiti formali non vi sono requisiti per l'esercizio del potere disciplinare requisiti di fatto Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 21/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 016 01. Di quali elementi si compone la retribuzione? la retribuzione è composta unicamente dalla paga base paga base, maggiorazioni lavoro straordinario, gratifiche, compensi per ferie non godute la retribuzione si compone di varie voci o elementi che unitamente determinano il complessivo trattamento economico del lavoratore paga base e attribuzioni patrimoniali accessorie 02. L'erogazione del trattamento di fine rapporto da parte del Fondo di Garanzia avviene in caso di: fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria dell'impresa in crisi fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria ed esecuzione forzata dell'imprenditore fallimento dell'imprenditore fallimento e concordato preventivo dell'impresa 03. Che cosa è l'indennità di contingenza? è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita è un elemento accessorio della retribuzione è il minimo contrattuale, il cui ammontare è determinato dai contratti collettivi e che varia in base alla qualifica attribuita al lavoratore 04. Nel caso di insolvenza accertata in sede fallimentare, la domanda al Fondo può essere presentata: entro cinque anni dal deposito dello stato passivo trascorsi 15 giorni dal deposito dello stato passivo, salvo il caso in cui siano proposte opposizioni allo stato passivo per cui i 15 giorni decorrono dalla sentenza che decide su di esse entro dodici mesi dal deposito dello stato passivo entro 15 giorni dal deposito dello stato passivo, anche nel caso in cui siano proposte opposizioni 05. Che cosa è l'E.D.R. (elemento distintivo della retribuzione)? è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita è un elemento accessorio della retribuzione è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva 06. Che cos'è il Fondo di Garanzia? è un Fondo tesoreria dello Stato per l'erogazione del trattamento di fine rapporto istituito presso l'INPS che si occupa di rivalutarlo e renderlo disponibile al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro è un Fondo istituito dalla legge n. 297/1982 presso l'INPS che si sostituisce al datore di lavoro nel pagamento del trattamento di fine rapporto e delle ultime tre mensilità in caso di sua insolvenza è una forma di previdenza complementare è un Fondo privato alimentato dal datore di lavoro che eroga il trattamento di fine rapporto in caso di fallimento dell'imprenditore Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 22/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella 07. Il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto: ad una percentuale dell'indennità di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro solo se l'indennità è maturata prima della sentenza ad una percentuale pari al 50% dell'indennità di fine rapporto riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio ad una percentuale dell'indennità di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro anche se l'indennità viene a maturare dopo la sentenza il coniuge divorziato non ha diritto ad alcun emolumento dell'ex coniuge 08. In caso di morte del prestatore di lavoro, le indennità previste dagli articoli 2118 e 2119 c.c. possono essere corrisposte alla parte dell'unione civile? soltanto se non ci sono altri parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo no, salvo che non sia stato disposto dal prestatore nel suo testamento no, mai si, devono corrispondersi anche alla parte dell'unione civile 09. Come si calcola il TFR? si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5 si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 12,5 non comprende eventuali mensilità aggiuntive e la tredicesima mensilità si calcola moltiplicando la retribuzione per ogni anno di servizio 10. Il trattamento di fine rapporto: non spetta in caso di dimissioni non spetta in caso di fallimento dell'azienda non spetta in caso di licenziamento disciplinare spetta in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro 11. Dopo la contestazione dell'addebito, il datore di lavoro è tenuto a ricevere le eventuali difese scritte del lavoratore entro un dato termine? si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 10 giorni no, il datore può irrogare la sanzione disciplinare anche subito il datore di lavoro può, a sua insindacabile scelta, concedere al lavoratore il termine che ritenga più opportuno per le sue eventuali difese scritte od orali si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 5 giorni 12. Le sentenze che pronunciano condanna per i crediti di lavoro: sono esecutive possono essere azionate esecutivamente soltanto dopo il deposito delle motivazioni sono esecutive e all'esecuzione si può procedere anche con la sola copia del dispositivo non sono esecutive 13. Che cosa sono gli scatti di anzianità? aumenti della retribuzione determinati dal giudice in base all'anzianità di servizio del lavoratore aumenti periodici che sono erogati a richiesta del lavoratore aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell'anzianità di lavoro presso lo stesso datore aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell'anzianità di lavoro presso lo stesso datore ma che non possono essere determinati dalla contrattazione collettiva Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 23/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella 14. I crediti retributivi, in caso di insolvenza del datore di lavoro: sono crediti chirografari sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili sono assistiti da privilegio generale sui beni immobili sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili e non sono posposti alle spese di giustizia 15. La busta paga o cedolino: non deve essere consegnata obbligatoriamente dal datore di lavoro al lavoratore consiste in un prospetto paga, consegnato mensilmente al lavoratore unitamente alla retribuzione in cui sono indicate in modo analitico tutte le voci che compongono la retribuzione, le ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali consiste in un prospetto paga analitico che, sottoscritto dal lavoratore, ha valore di quietanza non può essere trasmessa al lavoratore telematicamente 16. Ai sensi dell'art. 2099 c.c. la misura della retribuzione può essere determinata: solo dalle parti dalla contrattazione collettiva, dalle parti e dal giudice dalla contrattazione collettiva e dalle parti solo dalla contrattazione collettiva 17. Quali sono i principi costituzionali in tema di retribuzione sanciti dall'art. 36? principio di tutela della professionalità acquisita principi di proporzionalità della retribuzione e adeguatezza della stessa principi di proporzionalità e sufficienza della retribuzione principi di equità e giustizia della retribuzione 18. Quale principio in materia di retribuzione è sancito dall'art. 37 Cost.? il principio di proporzionalità della retribuzione il principio di sufficienza della retribuzione il principio di parità della retribuzione tra uomo e donna il principio di proporzionalità e sufficienza della retribuzione 19. La partecipazione alle assemblee durante l'orario di lavoro dà diritto alla retribuzione? no, le assemblee tenute durante l'orario di lavoro non danno diritto alla retribuzione le assemblee non possono essere tenute durante l'orario di lavoro si sempre, senza limiti di orario si, purché si rientri nelle dieci ore annue previste dall'art. 20 dello St. Lav 20. Che cosa è il superminimo? un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita è un elemento fisso della retribuzione è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva è il minimo contrattuale, il cui ammontare è determinato dai contratti collettivi e che varia in base alla qualifica attribuita al lavoratore Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 24/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella 21. Che cosa è il premio di produzione? un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita un elemento accessorio della retribuzione che ha la finalità di far partecipare il lavoratore ai benefici della produttività aziendale è un'attribuzione non retributiva è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva 22. La retribuzione può essere determinata dal giudice? no, è sempre determinata dall'accordo tra le parti no, mai no, è sempre stabilita dalla contrattazione collettiva si, in mancanza di accordo tra le parti, tenuto conto ove occorra del parere delle associazioni professionali 23. E' una forma ordinaria di retribuzione: la retribuzione con provvigione la retribuzione a tempo la retribuzione in natura la retribuzione con partecipazione agli utili dell'impresa 24. Il principio di corrispettività tra retribuzione e prestazione di lavoro può essere derogato qualora il lavoratore sia assente dal lavoro? no, fatta solo eccezione nel caso in cui l'assenza sia autorizzata dalla DTL si, in alcuni casi tassativamente previsti di assenze dal lavoro autorizzati dalla legge o dai contratti collettivi si, qualora vi sia accordo tra datore e lavoratore no, in nessun caso. 25. Forme di retribuzione 26. Il TFR 27. L'anticipazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) 28. Cosa si intende per giusta retribuzione? 29. Il TFR in caso di insolvenza del datore di lavoro 30. Quali sono le forme di retribuzione? 31. Elementi accessori della retribuzione Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 25/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 017 01. Tutela della sicurezza sul lavoro Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 26/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 019 01. La tutela dei diritti del lavoratore nel trasferimento di azienda 02. Il rapporto di lavoro nel trasferimento dell'impresa in crisi Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 27/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 024 01. In caso di trasferimento d'azienda, chi ha l'obbligo del pagamento dei crediti di lavoro? soltanto il cessionario previsioni del contratto collettivo possono consentire la liberazione del cedente dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento soltanto il cedente Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 28/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 025 01. Quando, pur sussistendone i requisiti, il datore di lavoro non deve applicare la disciplina dei licenziamenti collettivi? il datore, sussistendone i requisiti, deve obbligatoriamente applicare la disciplina dei contratti collettivi nei casi di: somministrazione a tempo determinato nei casi tassativamente previsti dai contratti collettivi anche aziendali nei casi di: scadenza dei contratti a termine; fine lavoro nelle costruzioni edili; attività stagionali o saltuarie 02. Il lavoratore che voglia impugnare un licenziamento collettivo ha il medesimo onere stabilito per i licenziamenti individuali? si, deve impugnare il licenziamento scritto, a pena di decadenza, entro 60 giorni si, deve impugnare il licenziamento entro 180 giorni deve impugnare il licenziamento soltanto se previsto nell'accordo stipulato tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali no, non ha nessun onere 03. Come si calcola il requisito dimensionale ai fini dell'applicabilità della disciplina del licenziamento collettivo? il requisito dimensionale è determinato considerando l'ipotesi in cui l'azienda abbia più di 15 dipendenti a prescindere dalla loro collocazione territoriale il requisito dimensionale è determinato con riferimento all'occupazione media dell'anno antecedente all'avvio della procedura di licenziamento il requisito dimensionale è identico a quello previsto per l'applicazione dell'art. 18 St. Lav. (più di 15 dipendenti nell'unità produttiva ovvero in più unità produttive presenti all'interno dello stesso comune ovvero più di 60 dipendenti sull'intero territorio nazionale) nel computo dei lavoratori vanno inclusi anche i lavoratori assunti con contratto di inserimento e con contratto di lavoro somministrato 04. Prima della legge n. 223 del 1991, il licenziamento collettivo: era disciplinato dal codice civile non era affatto disciplinato era disciplinato dagli accordi interconfederali era disciplinato interamente dalla legge n. 604/1966 05. I criteri di selezione determinati dal legislatore in caso di licenziamento collettivo sono: anzianità, carichi di famiglia ed esigenze tecnico-produttive e organizzative carichi di famiglia anzianità e fedeltà aziendale esigenze tecnico-produttive e organizzative e carichi di famiglia 06. In caso di violazione dei criteri di scelta nell'individuazione dei lavoratori da licenziare, a seguito della dichiarazione di illegittimità del licenziamento quale tipo di tutela di applica per i lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015? la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto la reintegrazione nel posto di lavoro e la condanna del datore al pagamento di un'indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione in misura non superiore a dodici mensilità la reintegra nel posto di lavoro e la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità commisurata all'ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione la condanna del datore di lavoro al pagamento di un'indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari a due mensilità dell'ultima retribuzione globale di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio in misura non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 29/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella 07. I requisiti per procedere al licenziamento collettivo per riduzione di personale sono: impresa con più di 15 dipendenti, ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale che ritenga di non garantire il reimpiego a tutti i lavoratori; datore di lavoro che occupi almeno 15 dipendenti; presenza di una situazione oggettiva di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro che imponga un ridimensionamento dell'organico; intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell'arco di 120 giorni impresa con più di 15 dipendenti, ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale che ritenga di non garantire il reimpiego a tutti i lavoratori; intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell'arco di 120 giorni datore di lavoro che occupi meno di 15 dipendenti; intenzione di effettuare almeno 3 licenziamenti nell'arco di 60 giorni; 08. La procedura di licenziamento collettivo si applica ai dirigenti? si, nel calcolo dei dipendenti si deve tenere in considerazione anche questa categoria no, mai no, ad eccezione del licenziamento collettivo intimato a seguito di procedure concorsuali si, se previsto dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale 09. Le norme sui licenziamenti collettivi: non si applicano al pubblico impiego non si applicano agli operai non si applicano ai datori di lavoro privati non imprenditori non si applicano ai licenziamenti dei dirigenti Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 30/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 027 01. Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria 02. Cassa Integrazione Straordinaria 03. Cassa Integrazione in Deroga 04. Contratto di solidarietà Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 31/58 lOMoARcPSD|48675232 Set Domande: DIRITTO DEL LAVORO PSICOECONOMIA (D.M. 509/99) Docente: Cassandro Antonella Lezione 028 01. Diritti dei lavoratori ed irrinunciabilità. Scaricato da Giovanni Piras ([email protected]) © 2016 - 2018 Università Telematica eCampus - Data Stampa 19/03/2018 17:23:25 - 32/58