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Summary

Questo documento descrive il concetto di Stato, i suoi elementi costitutivi (popolo, territorio e sovranità) e le diverse forme di stato, come quello unitario, federale e regionale. Analizza inoltre il rapporto tra sovranità e popolo, sovranità e territorio, e la forma di governo.

Full Transcript

LO STATO CAP. 2 LO STATO Lo Stato è definito come un ordinamento giuridico che esercita il potere sovrano su un territorio specifico e sui suoi abitanti, detenendo il monopolio legale dell'uso della forza. Il sistema giuridico comprende diverse norme, tra cui quelle dell'Unione Europea, dello Sta...

LO STATO CAP. 2 LO STATO Lo Stato è definito come un ordinamento giuridico che esercita il potere sovrano su un territorio specifico e sui suoi abitanti, detenendo il monopolio legale dell'uso della forza. Il sistema giuridico comprende diverse norme, tra cui quelle dell'Unione Europea, dello Stato italiano, delle regioni e delle autorità comunali/provinciali, indicando l'esistenza di molteplici ordinamenti giuridici ai quali i cittadini devono conformarsi, con quello statale come fondamentale. Come organizzazione, lo Stato ha la responsabilità di creare e far rispettare le regole. Il diritto è influenzato dalla politica, con esempi come la legalizzazione dell'aborto variabile da Stato a Stato. La Costituzione funge da norma fondamentale che rappresenta diverse scelte politiche e consente alla politica di affrontare i problemi in base alle priorità del tempo, definendo così i fini da perseguire nella società. Lo stato attraverso la politica, che è maggioranza in quel momento, genera regole e segue un ordinamento politico (fatto di diverse norme). Lo stato come soggetto di generatore di norme è l'unico soggetto che usa legittimamente forza fisica, secondo un sistema di regole predeterminate. STATO - tre concetti distinti - Stato-comunità: si indica il popolo, stanziato su un territorio definito, organizzato attorno ad un potere centrale (chiamato stato-nazione). Siamo noi, i cittadini italiani. - Stato-apparato (o stato-organizzazione): si indica l'organizzazione del potere centrale sovrano, che conosce molti possibili modi, detiene il monopolio della forza e impone il rispetto di determinate norme nell'ambito di un territorio ben definito. Stato inteso come ministeri, il parlamento, il governo. - Stato-persona: con cui si indica, per astrazione, la soggettività dello Stato come entità, nel suo complesso. Si parla dello stato come se si parlasse di un essere 3 ELEMENTI FONDAMENTALI DELLO STATO - Il popolo: elemento soggettivo - Il territorio: elemento oggettivo, materiale - La sovranità, l'elemento giuridico IL POPOLO è l'insieme delle persone che hanno con lo stato un rapporto di cittadinanza, che conferisce alle persone diritti e doveri. È un concetto diverso da popolazione (=concetto statistico, numero di persone presenti in un certo luogo e in un certo momento storico) e nazione (concetto più culturale e antropologico, è fatto dall'insieme delle persone legate da lingua, religione, storia...). Dunque, in Italia ci sono più nazioni (ladini, albanesi, minoranze francofone sono nazioni diverse) IL POPOLO 2 - LA CITTADINANZA è la condizione che ci dà diritti e doveri. Essere cittadini apre a una serie di condizioni e di responsabilità. La cittadinanza si può acquistare: Al momento della nascita: - Jus sanguinis per discendenza da genitore/i cittadini (usato in Italia) - Jus soli per nascita sul territorio dello stato da genitori ignoti o apolidi (utilizzato in Italia in via sussidiaria) Successivamente alla nascita: - Juris communicatio per l'esistenza di particolari condizioni: come in caso di matrimonio, straniero adottato da italiano... - Naturalizzazione per concessione da parte dello stato: come in caso di straniero da 10 anni in Italia, apolide da 5 anni in Italia, cittadino della CE da 4 anni in Italia... Per quanto riguarda la cittadinanza europea, secondo il trattato di Maastricht chiunque IL TERRITORIO è la superficie di terra emersa su cui vive gran parte del popolo e su cui lo stato esercita il proprio potere (l'ordinamento italiano si ferma al proprio confine). È la parte della superficie terrestre su cui si costituisce lo stato e gli è coessenziale, essendone sia lo spazio indispensabile sia la sfera di validità o di efficacia del proprio ordinamento e del proprio imperio. Il territorio è un elemento determinante per gli ordinamenti giuridici. La rete, invece, ignora l'elemento territoriale. Questo elemento, in questi anni, è in crisi. I confini del territorio sono tracciati dall'uomo oppure dalla natura. IL TERRITORIO 2 - ELEMENTI - Terraferma: porzione di superficie terrestre delimitata da confini, siano naturali (fiumi, mari, catene montuose), siano stabiliti mediante accordi internazionali - Mare territoriale: costituito dalla fascia di mare lungo le coste che corrisponde alle esigenze di vita e di difesa delle comunità statale e sulla quale lo stato esercita la propria sovranità (tra le 3 e le 12 miglia marine). Al di là dei limiti del mare territoriale il mare è considerato libero (principio della libertà dei mari); qui ogni stato ha lo stesso diritto di trarne tutte le utilità che il mare può offrire. Il limite è verticale: Il limite è l'atmosfera. Fin dove riusciamo a sfruttare il territorio, è territorio italiano. Chi sorvola l'Italia è deciso dall'Italia. Invece i satelliti non li ferma nessuno Gli aerei e le navi sono del territorio in cui attraccano bandiera. Quando arrivano nel territorio straniero si applicano le leggi dell'altro paese. Gli aerei e le navi militari sono sempre del territorio da cui partono. SOVRANITA’ è il potere assoluto supremo che non riconosce un'autorità al di sopra di sé. L'avere questo potere sovrano legittima quello stato a darsi un sistema giuridico, a darsi una costituzione. È la supremazia nei confronti di ogni altro ente esterno, che si concretizza nell'affermazione di: - L'originarietà è una caratteristica giuridica. Ossia ogni ordinamento statale, in quanto sovrano, si autolegittima, cioè trova in sé la giustificazione giuridica della sua esistenza e del suo potere - L'indipendenza comporta che ogni stato, in quanto sovrano, non possa essere subordinato ad altri ordinamenti e, nel suo ambito, gode del diritto di esclusione degli altri. In Italia, stato repubblicano, secondo l'articolo 1 della costituzione, "la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione" (non solo nel titolo, ma anche nell'esercizio). Esercizio delle scelte politiche del corpo elettorale attraverso la forma rappresentativa, la forma di gran lunga oggi prevalente nell'esercizio della sovranità popolare. Per secoli la sovranità si è giustificata in Dio, vi era un legame tra il potere degli imperatori e il potere del Papa. SOVRANITA’ 2 - MARX WEBER Marx Weber identifica tre modi per giustificare la sovranità: - Potere carismatico: deriva dalla capacità di una persona di impressionare gli altri, come nel caso di Luigi XIV, il cui potere era considerato assoluto. - Potere aristocratico: la sovranità è conferita solo a coloro che sono ritenuti degni, ma questa visione è problematica perché chiunque può aspirare a quel potere. Con la Rivoluzione francese e le successive trasformazioni liberali, la sovranità non è più concentrata in un sovrano assoluto, ma si fonda su regole e diritti che disciplinano l'esercizio del potere. La nascita dello stato di diritto e dei diritti di libertà rappresenta una conquista significativa, con l'individuo che acquista un ruolo centrale. SOVRANITA’ 3 - 3 GENERAZIONI DEI DIRITTI - Libertà negative: diritti che richiedono una protezione dall'interferenza dello Stato. - Diritti politici: diritti di partecipazione nello Stato. - Libertà positive: diritti sociali che richiedono l'intervento dello Stato per garantire uguaglianza. SOVRANITA’ 4 Il passaggio da uno stato liberale a uno liberal-democratico implica che la sovranità passa dai monarchi ai cittadini. Tuttavia, esiste una frattura tra chi detiene il potere e chi lo esercita, risolvibile attraverso un sistema elettorale. Con la Rivoluzione industriale, emerge una nuova classe sociale, i salariati, che cercano pari opportunità in sanità e istruzione, richiedendo un intervento attivo dello Stato nelle loro vite. Questo porta a un pensiero progressista. Infine, si evidenzia che la sovranità è in crisi, poiché alcune competenze, come la politica monetaria, sono trasferite a entità sovranazionali come l'Unione Europea. LA FORMA DI STATO La combinazione tra sovranità e popolo o sovranità e territorio si chiama forma di stato. L'espressione forma di stato esprime la relazione tra sovranità e gli altri due elementi. Il concetto esprime la reciproca posizione degli elementi costitutivi dello stato (popolo, territorio e potere sovrano), ponendo l'attenzione sulle finalità. RAPPORTO SOVRANITA’ - POPOLO La relazione tra sovranità e popolo determina rispetto al popolo, dove sta la sovranità. Nei paesi in cui la forma di sovranità è del popolo, la forma prende il nome di democrazia. È difficile garantire che il popolo sovrano possa esercitare la sovranità ed è per questo motivo che votiamo. Quindi adottiamo i sistemi elettori, con cui i sovrani scelgono alcuni tra loro per esercitare quel potere. RAPPORTO SOVRANITA’ - TERRITORIO NELLO STATO UNITARIO: la sovranità è concentrata in un punto solo (es: l'Impero Romano e l'impero di Napoleone). Esiste un solo ordinamento giuridico sovrano, un solo popolo, un solo territorio, un solo potere sovrano. Es: nei territori governati da Roma vi erano dei prefetti, che erano i rappresentanti del potere centrale in periferia, sul territorio. Il prefetto è colui che applica le regole che sono decise dalla capitale. Questo modello è tipico dello stato unitario. Una rete che si espande dalla capitale sul territorio (questo modello si chiama decentramento). RAPPORTO SOVRANITA’ - TERRITORIO NELLO STATO COMPOSTO O FEDERALE: incontro fra ordinamenti sovrani dal quale nasce un nuovo ordinamento giuridico sovrano a somma dei popoli e dei territori degli stati membri, mentre il potere sovrano si esercita nell'ambito delle competenze che sono conferite allo stato dalla costituzione federale. Il modello opposto a quello unitario è quello degli Stati Uniti d'America. 13 colonie scrivono la dichiarazione d'indipendenza e riescono a vincere la guerra d'indipendenza dal Regno Unito. Una volta che hanno vinto decidono di rimanere insieme e di essere 13 stati. Decidono di prendere la Virginia, il pezzo di terra più grande, la isolano e decidono di dargli il nome del generale che ha vinto la guerra: Washington. Washington per nome di tutti si occupa della difesa. Nasce così il più famoso stato federale del mondo: tanti stati (ad oggi 51) che rinunciano ad un po' della propria sovranità a favore di un centro unico. Rinunciano al potere di avere un esercito, la politica fiscale, i rapporti con l'estero, la giustizia, di cui si occupa Washington. Però poi ogni stato ha la propria costituzione e il proprio codice civile. Quando le cose si complicano passo in mano allo stato federale. Un tempo lo stato unitario era quello più potente, ad oggi viene usato solo da stati piccolissimi. Stati grandi tendono ad essere delle federazioni. La sovranità è data ad un potere superiore. RAPPORTO SOVRANITA’ - TERRITORIO NELLO STATO REGIONALE: soluzione intermedia. Ogni ambito/regione esercita un numero consistente di autonomie, tra cui quella legislativa, nei limiti delle competenze attribuitegli dallo stato sovrano. L'Italia ha scelto una forma di stato intermedio, ovvero lo stato regionale. In Italia la sovranità è una, la repubblica italiana. Ma invece di tenere tutto il potere su Roma ha riconosciuto la capacità di autodeterminarsi e di fare propria politica a 20 regioni che fanno leggi come Roma (anche i comuni). Le regioni e i comuni scelgono di lasciare autonomia politica a Roma, da dove arrivano tutte le direttive politiche. Il modello delle regioni si chiama autonomia. Lo stato regionale prende certe decisioni e certe leggi al centro, ma poi le 20 regioni e i comuni italiani hanno autonomia politica. Lo stato riconosce alle autorità l'autonomia di decisione politica. LA DIVERSA RELAZIONE TRA GLI ORGANI FONAMENTALI La forma di Stato riguarda la relazione tra sovranità, popolo e territorio, mentre la forma di governo si riferisce alla regolazione tra gli organi fondamentali. Esistono diverse forme di governo: - Monarchia: caratterizzata dalla presenza di una figura centrale. - Repubblica: in Italia, il popolo elegge i rappresentanti nel parlamento (potere legislativo), che forma una maggioranza e dà fiducia a un governo. Il Parlamento sceglie anche il presidente ogni sette anni. Questa struttura è definita governo parlamentare. Negli Stati Uniti, il popolo vota sia per il parlamento sia per il presidente, creando un sistema presidenziale, in cui il presidente è direttamente eletto e non richiede la fiducia del parlamento, aumentando così la stabilità del governo. La Repubblica semipresidenziale è un modello francese, in cui i cittadini eleggono sia il parlamento che il presidente. Tuttavia, può verificarsi una situazione in cui il parlamento non sostiene il presidente, creando una dinamica di supervisione politica e potenziali disaccordi tra le diverse fazioni politiche. IL VOTO Il primo organo fondamentale è il popolo che ha determinati poteri, tra cui il potere di voto sancito dagli articoli 56 e 58: suffragio universale e diretto. I caratteri del voto sono: libero, segreto, uguale, personale - Libero: nessuna forma di costrizione su ciò che votiamo e ci deve essere un'offerta plurale - Segreto: nessuno ci può costringere a rivelare il proprio voto - Uguale: esprimiamo un voto che vale 1 (vi sono stati in cui il voto degli uomini vale 3 e il voto delle donne vale 1) - Personale: il voto non si delega, va espresso personalmente I SISTEMI ELETTORALI - PROPORZIONALE - Riproducono le proporzioni dell’elettorato - Il territorio è suddiviso in circoscrizioni che più o meno hanno lo stesso numero di cittadini. Circoscrizioni elettorali plurinominali. Sono suddivisi fra le varie liste in proporzione ai voti ottenuti. Per ogni lista, sulla base dei seggi assegnati, sono eletti. - Il vantaggio del sistema proporzionale è che è una fotografia abbastanza esatta delle opinioni politiche degli italiani. Lo svantaggio del sistema proporzionale è che i voti si disperdono molto. Il problema a è che bisogna creare una maggioranza per dare fiducia al governo. I SISTEMI ELETTORALI - MAGGIORITARIO I collegi sono ripartizioni del territorio per popolazione omogenea. Collegi uninominali. Ogni collegio assegna un solo posto a sedere. La maggioranza viene eletta rappresentante del collegio. Il maggioritario è molto poco fedele perché c'è uno che vince e uno che perde, ma consegna alle camere delle maggioranze più forti. La fotografia è imprecisa perché gli altri voti non contano più niente. Il maggioritario suggerisce le alleanze. Conglomera i partiti in poli in modo che più forze portano voti. I SISTEMI ELETTORALI - PREGI E DIFETTI Sia il sistema proporzionale che quello maggioritario hanno dei pregi e dei difetti. Entrambi conoscono dei correttivi. - Il correttivo del sistema proporzionale è la soglia di sbarramento (se non hai almeno il 3% da solo o il 10% se in coalizione non entri). Questo compatta di più il voto. - Il secondo correttivo al proporzionale è il premio di maggioranza: raggiunta una certa soglia di voti ti regalo dei seggi, fino ad arrivare al 51%, in modo da avere la maggioranza. - L'unico correttivo possibile per il maggioritario è emettere una quota proporzionale, attuare la durezza del maggioritario lasciando una parte di seggi per il proporzionale. Riserva 8 seggi all'esterno per la camera e 4 per il senato. LISTA BLOCCATA Lista bloccata: è una modalità di formazione della lista di candidati in cui l'ordine di elezione dei candidati non è modificabile dall'elettore. Non scegliamo chi della lista proporzionale viene eletto. Si va nell'ordine stabilito dal partito, non c'è il voto di preferenza. Questo toglie rapporto tra l'elettore e l'eletto. VOTO DI PREFERENZA Voto di preferenza: l'elettore può esprimere una o più preferenza all'interno di una rosa di candidati. Si è tolto il voto di preferenza perché ci sono stati numerosi casi di vendita del voto da parte della mafia. Era a rischio di influenza mafiosa. I SISTEMI ELETTORALI NELLE REGIONI E NEI COMUNI I sistemi elettorale nelle regioni e nei comuni funziona diversamente: si vota il capo dell'esecutivo (sindaco e presidente della regione) e l'assemblea. Simile al sistema presidenziale americano. Voto disgiunto: possibilità di votare, allo stesso tempo, un partito e un candidato che non vi appartiene. in quelle elezioni è possibile disgiungere, in queste chi voti al maggioritario voti al proporzionale. Ci sono metodi di conta dei voti che ripartiscono i voti ma secondo una logica che premia sempre di più i partiti grandi (d'hont). Mantenendo il proporzionale rafforza nel proporzionale chi prende più voti. Nei comuni c'è il doppio turno: al primo giro si va a votare e sono tutti candidati. Alla fine, nessuno ha il 50% e 15 giorni dopo si va a votare i due che hanno più voti.

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