IL DIRITTO COSTITUZIONALE PDF

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Summary

Questi appunti di diritto costituzionale trattano la definizione di diritto, le forme di stato e il concetto di potere. Il documento spiega le diverse forme di legittimazione del potere e i tre elementi costitutivi dello stato: sovranità, popolo e territorio. Analizza inoltre l'acquisizione della cittadinanza.

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CHE COS’È IL DIRITTO? Il termine diritto viene impiegato, nel linguaggio tecnico dei giuristi, ed ha due significati diversi: - In senso soggettivo, indica una pretesa ossia; diritto= facoltà, potere che un individuo (o un gruppo) ha di richiedere (esigere)qualcosa da un altro. In al...

CHE COS’È IL DIRITTO? Il termine diritto viene impiegato, nel linguaggio tecnico dei giuristi, ed ha due significati diversi: - In senso soggettivo, indica una pretesa ossia; diritto= facoltà, potere che un individuo (o un gruppo) ha di richiedere (esigere)qualcosa da un altro. In altre parole, una persona ha il "diritto" di richiedere il rispetto di un certo comportamento o di ottenere una certa prestazione da parte di altri. - In senso oggettivo, indica un insieme di norme giuridiche ossia un ordinamento giuridico (diritto civile e tedesco). Questo quadro normativo sottolinea l'importanza delle formazioni sociali nel creare un contesto di partecipazione, solidarietà e pluralismo, essenziali per una democrazia sana e funzionante. Il diritto posto dalle istituzioni sociali, dalla famiglia alle associazioni, dai partiti alle società commerciali non si presenta con delle norme giuridiche ma sono costituiti da norme sociali che anch’esse sono sanzionate ma sono sanzioni sociali che prevedono per esempio l’espulsione dal gruppo. (esempio di Anna). Rappresenta il diritto viene percepito e applicato nella vita quotidiana. Il diritto vero è quello dello Stato che è fatto di vere norme giuridiche, esso regola in modo efficace e pertinente i comportamenti e le relazioni tra le persone in una società. Si tratta di un sistema normativo valido e riconosciuto. I diritti possono essere classificati in due famiglie, due sottoinsiemi di norme: ♦ il diritto pubblico, organizzazione pubblici poteri e rapporti autorità pubblica ♦ Il diritto privato, rapporti tra soggetti privati 1 CAP I LO STATO NOZIONI INTRODUTTIVE Il diritto costituzionale tiene in equilibrio la libertà e il potere, principalmente limita l’esercizio del potere. In un gruppo di individui capita che qualcuno riesce far prevalere le sue preferenze e la sua volontà sugli altri che hanno idee, opzioni diverse. Potere sociale = capacità di influenzare il comportamento, le azioni di altri individui. In base allo strumento utilizzato si distinguono: Potere economico, possesso di certi beni materiali necessari o percepiti necessari. Potere ideologico, possesso di certe forme di sapere o di conoscenza di alcune dottrine filosofiche o religiose e spinge i membri di un gruppo a compiere o ad astenersi dal compiere certe azioni. Potere politico, imporre la propria volontà, ricorrendo alla forza, obbligo fisico. Relativamente al potere politico il principio di giustificazione LEGITTIMAZIONE è cruciale perché stabilisce la base su cui le autorità governative possono esercitare il loro potere. Senza una legittimazione adeguata, un governo può essere visto come arbitrario o oppressivo, il che può portare a conflitti, rivolte o a un generale scetticismo nella società. La legittimazione è quindi fondamentale per la stabilità e la longevità di un sistema politico. LO STATO Lo stato moderno si afferma in Europa tra il XV e il XVII secolo, intorno la metà del 1500 dalle grandi monarchie dalla pace di Westfalia (1648). Lo stato esercita il monopolio della forza legittima in un determinato territorio e si avvale di un apparato amministrativo. Questo vuol dire utilizzare la forza per mantenere l'ordine pubblico, applicare la legge e garantire la sicurezza dei cittadini. Questo concetto è centrale nella teoria politica e sociologica, in particolare nella concezione di stato di Max Weber. Lo Stato rimane la forma di organizzazione del potere politico, incarna la figura del potere politico, per far rispettare le sue leggi può imporre: 2 o Ordinanza disposizioni emanate da autorità competenti o Sanzioni nel caso in cui si ha una violazione delle leggi. Ma dove trae la sua legittimazione il potere? MAX WEBER: Max Weber formulò 3 fondamentali chiavi di legittimazioni del potere: PRINCIPI LEGITTIMAZIONE: IL POTERE TRADIZIONALE: Principio basato sul principio della tradizione, il principio ereditario che contraddistingueva le monarchie spagnola,inglese,francese 500/600 era basato sulla regola della tradizione. In base a un principio ereditario se fosse morto il sovrano ci sarebbe stato la successione del figlio o quella persona che aveva un legame più vicino con il sovrano che era morto improvvisamente. POTERE CARISMATICO: Chi detiene il potere deve avere certe caratteristiche carismatiche, sia titolare di determinate virtù magari legate al fatto di aver in mano una certa conoscenza scientifica, religiosa culturale. Un esempio che può venire in rilievo può essere rappresentato da quelli stati nei quali il potere è esercitato da chi ha saputo manifestare un carisma molto forte (Stati totalitari del 900) nazismo con Hitler e fascismo con Mussolini. Ricordando che in entrambi gli stati totalitari l’insediamento del potere avvenne attraverso libere elezioni. POTERE LEGALE RAZIONALE: Si individua nei sistemi, Stati liberali democratici, si fonda sui meccanismi legali nazionali; meccanismi basati sullo svolgimento di libere elezioni e attraverso queste libere elezioni si trae il titolo per governare ed esercitare il potere GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLO STATO Cosa deve avere uno stato? Lo stato si distingue per la presenza di tre elementi: 1. LA SOVRANITÀ 2. IL POPOLO 3. IL TERRITORIO 1. La sovranità: è l’elemento senza il quale lo stato non potrebbe definirsi tale. Inizialmente si attribuisce al monarca, mentre in seguito alle riflessioni di Rousseau si considera il popolo come detentore della sovranità. La sovranità ha due aspetti la sovranità esterna e la sovranità interna, essi sono interconnessi per comprendere la natura e il funzionamento degli Stati nel contesto internazionale. ⮚ La sovranità interna, è l’autorità che uno Stato esercita all’interno dei confini, include il potere di emanare le leggi, fare rispettare l’ordine pubblico e amministrare la giustizia. Essa implica il 3 riconoscimento e l’affermazione della legittimità del governo nel gestire i propri affari senza interferenze da parte di entità esterne. ⮚ La sovranità esterna, è la capacità di uno Stato di interagire con altri Stati, consiste nell’indipendenza dello Stato rispetto a qualsiasi altro Stato. Significa anche che uno Stato non deve essere soggetto a interventi o pressioni da parte di altre nazioni. Nella costituzione italiana gli articoli 1,7 e 11 disciplinano l’esercizio della sovranità. L’articolo 1, comma 2: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. L’articolo 7, comma 1: La parola sovranità è presente nell’articolo 7” Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani… disciplina la sovranità dello Stato e della chiesa, i quali sono indipendenti e sovrani e i loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. L’articolo 11: Esprime un principio fondante pacifista, (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”). Ma consente in condizioni di parità con gli altri Stati alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni. 2. Il popolo: il popolo è il titolare del potere. Il concetto di popolo si distingue da quello di popolazione nazione. Il termine popolo, infatti, indica un gruppo di persone aventi la cittadinanza dello Stato di cui fanno parte, sono i cittadini. La popolazione invece è composta da tutti coloro che decidono nel territorio dello Stato, pur non avendone nascita cittadinanza. Infine, con nazione si indica una comunanza culturale, linguistica ed etnica. ( Nel caso della Confederazione Helvetica,in cui non vi è comunanza linguistica, si mantiene la cittadinanza). 4. Il territorio: Il territorio è la sfera materiale in cui lo Stato esercita il potere. È delimitata da confini che possono essere naturali (es Alpi) o politici (legati ai conflitti). Un problema diverso si pone nel caso dei confini costieri: se fino al XVI secolo il confine marino era destinato alla gittata dei cannoni, oggi invece il territorio dello Stato si estende fino alle 12 miglia a partire dalla costa. Il territorio è inoltre composto da velivoli e navi in cielo/mare libero e da tutte le sedi diplomatiche poste all’esterno dei confini (es. Ambasciate). Una grande influenza è esercitata oggi dalle migrazioni, dall’uso della rete che permette la navigazione illimitata e l’appartenenza a contesti internazionali come l’UE. LA CITTADINANZA La costituzione italiana stabilisce che nessuno può essere privato della cittadinanza per motivi politici art 22. Ma ci si chiede Come si acquista la cittadinanza? La cittadinanza italiana viene acquistata per: IUS SANGUINIS = la cittadinanza si eredita dai genitori IUS SOLI= la cittadinanza si ottiene alla nascita nel territorio dello Stato Tale processo è particolarmente influenzato dal fenomeno migratorio. In passato si trattava specialmente di emigrazione, la quale ha condotto alla nascita dei grandi Stati migratori, composti da immigrati che garantivano alla loro discendenza la cittadinanza tramite lo ius soli; ancora oggi è possibile ereditare la cittadinanza del Paese d’origine del proprio antenato. Nei tempi moderni, in Italia si tratta invece di immigrazione, la quale comporta inoltre un aumento di nascite di bambini nati da genitori stranieri. In questo caso, dunque, è possibile applicare diversi criteri: I bambini nati da genitori ignoti non ottengono la cittadinanza italiana; 4 I bambini nati da genitori stranieri noti possono far richiesta di ottenere la cittadinanza italiana al compimento dei 18 anni di età; In alcuni casi, è possibile applicare il criterio dello ius scholae, per cui ottengono la cittadinanza i bambini istruiti in Italia; I cittadini stranieri, provenienti da uno Stato UE, possono fare richiesta di ottenere la cittadinanza italiana dopo cinque anni di residenza continuativa sul territorio italiano; I cittadini stranieri, provenienti da un Paese extra-UE, possono fare richiesta di ottenere la cittadinanza italiana dopo dieci anni di residenza continuativa sul territorio italiano; Un cittadino straniero può ottenere la cittadinanza italiana contraendo matrimonio con un/una cittadino/a italiano/a, il/la quale mantiene la propria cittadinanza. Tale procedimento non è stato sempre possibile: una legge del 1912 impediva alle donne italiane di mantenere la cittadinanza italiana in seguito al matrimonio con un cittadino straniero; Nell'ambito dell’UE, dal 1993 possedere la cittadinanza dell’UE permette di ottenere la cittadinanza del Paese appartenente all’UE, anche se diverso da quello di nascita. 5 CAP 2 LE FORME DI STATO I 3 elementi costitutivi dello Stato sono importanti perché intrecciandosi creano dei rapporti che permettono di costruire la classificazione delle forme di stato e forme di governo. Con l’espressione FORMA DI STATO si intende il rapporto che corre tra le autorità di potestà; rapporto tra Stato e società … Invece, il termine FORMA DI GOVERNO si intendono i modi in cui il potere è distribuito tra gli organi principali di uno stato- apparato e i rapporti che intercorrono tra essi. Lo stato è un ordinamento ai fini generali, indica la sua funzione di regolatore e organizzatore della vita sociale, volto a garantire ordine, giustizia e coesione all'interno della comunità. Lo stato doveva astenersi dall’intervenire nella società e nell’economia ma poi assunse tra i suoi compiti di realizzare eguaglianza tra i cittadini, si ebbe un’estensione dei suoi interventi nella sfera economica e sociale. Si distinguono Stato assoluto, Stato liberale, Stato democrazia pluralista, Stato totalitario e stato socialista. Le diverse forme di stato e di governo elaborate dalla dottrina costituzionalistica sono IDEALTIPI ossia modelli, descrizioni non perfette dei sistemi reali ma rappresentazioni teoriche, evidenziando solo alcuni aspetti ritenuti caratterizzanti le diverse esperienze costituzionali. Dunque, aiutano a comprendere le caratteristiche essenziali delle diverse forme di stato e governo. LO STATO ASSOLUTO Le monarchie nazionali hanno dato vita a questa forma di organizzazione del potere. Lo stato assoluto è la prima forma dello stato moderno, è uno stato che ha piena dimensione di diritto pubblico che si manifesta in vari aspetti: 1. CENTRALIZZAZIONE DEL POTERE; Il potere politico è centralizzato e accentrato nel sovrano (il re, la corona) che detiene il monopolio sulla forza e autorità legislativa. Perciò la Corona era titolare sia della funzione legislativa che di quella esecutiva, mentre il potere giudiziario era esercitato da Corti e Tribunali formati da giudici nominanti dal Re. 2.LIMITATA PARTECIPAZIONE POPOLARE; Le possibilità di partecipazione politica da parte dei cittadini sono limitate, poiché il potere è esercitato in modo autoritario. Lo stato assoluto è uno stato che interviene dentro il sistema economico,la condizione dell’assolutismo vivrà una crisi irreversibile legata a ragioni di natura economico finanziaria o rivendicazioni da parte della società che vogliono avere rilievo. La Rivoluzione francese segna la crisi profonda dell’assolutismo (STATO ASSOLUTO) 1688-1689 FINE ASSOLUTISMO INGLESE. La crisi dello stato assoluto fu dovuta soprattutto a ragioni finanziarie e all’indebolimento della legittimazione politica. Durante la 6 Rivoluzione francese il sovrano convoca gli stati generali che erano uno di quei PROTOPARLAMENTI dove si riunivano: l’aristocrazia, l’alto clero e la borghesia. Accadeva che ogni comunità individuava chi avrebbe dovuto rappresentarlo nella riunione, dava a questo deputato, delegato un’indicazione di mandato (i quaderni delle lamentele). STATO LIBERALE Lo stato liberale nasce tra la fine del 700 e la prima metà dell’800 a seguito della crisi dello Stato assoluto. Lo stato liberale sostituirà l’assolutismo, Lo stato liberale è uno stato monoclasse dove gli interessi di una sola classe sociale sono protetti. Esso è uno stato che protegge gli interessi della classe borghese, in che modo? Il modello liberale è uno stato minimo che deve garantire la libertà d’impresa, l’ordine pubblico e nei rapporti di lavoro, vale una regola dell’autonomia privata. o Lo Stato liberale è detto anche stato minimo poiché nonostante si fondi sul principio del laissez faire, richiede comunque la presenza di un intervento, seppur minimo, dello Stato nelle questioni legate alla sicurezza collettiva. o Il sovrano riceve il potere dalla volontà del popolo, ed è affiancato nel suo operato dal Parlamento, il quale si forma come organo rappresentativo in seguito a libere elezioni, che però non coinvolgono tutte le classi sociali poiché sono indette su base censitaria. L’obiettivo dello Stato liberale e del sovrano è la tutela delle libertà individuali. Tra gli elementi critici dello Stato liberale si può riscontrare la presenza dell’assemblea monoclasse che si è formata per volontà della borghesia. Non permette l’intervento in politica di tutte le classi sociali,ottenuto invece con la nascita dei partiti di massa. Nel caso dell’Italia, la nascita dei partiti di massa segue lo sviluppo dei partiti notabili (Destra e Sinistra storica), composti cioè da membri dell’alta società, eletti però da una componente minima della società. È solo dopo la Prima Guerra Mondiale che il suffragio viene reso universale e rivolto a tutti gli uomini che avessero compiuto la maggiore età. L’ECONOMIA DI MERCATO, si basa sul libero incontro tra domanda e offerta di un determinato bene, nello stato liberale si ha un liberismo economico permette agli individui e alle imprese di prendere decisioni autonome riguardo alla produzione, investimento e consumo. Invece, nello stato assoluto, le politiche economiche sono decise centralmente, e spesso il governo controlla settori chiave dell’economia. La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789, adottata durante la Rivoluzione Francese, afferma che la principale finalità dello Stato è la protezione dei diritti naturali degli individui. Dunque, lo Stato è considerato uno strumento per la tutela della libertà e diritti degli individui. Tra questi diritti vi sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione. L'organizzazione costituzionale dello Stato deve quindi basarsi su questi principi fondamentali, promuovendo un governo che rispetti e garantisca tali diritti 7 STATO LIBERALE VS STATO DI DIRITTO Lo stato liberale enfatizza la libertà individuale e la riduzione dell'intervento statale, lo stato di diritto si concentra sul rispetto delle leggi e sulla salvaguardia dei diritti dei cittadini, indipendentemente dal loro status sociale o politico. STATO LIBERALE 1. Principi Fondamentali: Si basa sull'ideale di libertà individuale e sull'idea che l'autorità dello Stato deve essere limitata per garantire i diritti e le libertà dei cittadini. 2. Libertà Economiche: Promuove il libero mercato, la proprietà privata e la riduzione dell'intervento statale nell'economia. 3. Tolleranza Politica: Accetta la pluralità di opinioni e ideologie, ma spesso privilegia gli interessi di gruppi sociali e politici dominanti. 4. Rappresentanza: Si caratterizza per forme di democrazia rappresentativa in cui i cittadini eleggono i loro rappresentanti. STATO DI DIRITTO (concetto più giuridico) 1. Principi Fondamentali: Si fonda sul rispetto delle leggi e sull'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. La legge è la massima autorità e nessuno è al di sopra di essa. 2. Protezione dei Diritti: Garantisce la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini, anche contro le leggi che potrebbero violarli. 3. Indipendenza della Giustizia: Fondamentale è l'autonomia del potere giudiziario, che deve essere in grado di tutelare i diritti individuali e responsabile nell'applicazione delle leggi. 4. Accesso alla Giustizia: Promuove la possibilità per i cittadini di accedere a procedure legali efficaci per la difesa dei propri diritti. STATO democrazia pluralista (democratico) Lo stato democratico si afferma a seguito di un lungo processo di trasformazione dello Stato liberale che porta all’allargamento della sua base sociale. Si fonda sulla PLURALITA’ DI GRUPPI, si ha un allargamento della base elettorale. Ci sono state 3 trasformazioni che hanno contribuito alla formazione dello stato democratico pluralista. 1) Vengono affermati i partiti di massa organizzazione la partecipazione politica. 2) Configurazione organi elettivi luogo di confronto degli interessi eterogenei. 3) Vengono riconosciuti i diritti di libertà e diritti sociali. Gli elementi fondanti della democrazia vi è il suffragio universale (maschile e femminile), garantito In Italia dall’articolo 48 della costituzione. È garantito il pluralismo a tutti livelli: culturale, linguistico, religioso e politico; quest’ultimo si manifesta tramite libere elezioni, che permettono 8 ai cittadini di essere rappresentati e ai rappresentanti di essere eletti. Per questi motivi gli Stati democratici si definiscono anche come democrazie pluraliste. La democrazia richiede l’intervento dello Stato nell’ambito economico, soprattutto se quest’ultima rappresenta un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza tra i soggetti; ciò non significa che le diversità debbano essere eliminate quanto piuttosto che non debbano costituire fonti di discriminazione. L’uguaglianza non deve essere solo formale (“tutti sono uguali davanti alla legge”) ma anche sostanziale cioè tutti devono avere le stesse possibilità di accedere ai servizi. SEPARAZIONE DEI POTERI Vige sin dal periodo dello Stato liberale la separazione dei poteri, che prevede innanzitutto che non siano concentrati nelle mani di un unico organo. I poteri individuati da Montesquieu sono: Il potere legislativo (emanare le leggi, norme giuridiche) spetta al Parlamento Il potere esecutivo (realizzare concretamente i fini dello stato secondo le norme vigenti) spetta al Governo Il potere giudiziario (applicare la legge per risolvere eventuali controversie) spetta alla Magistratura Secondo Montesquieu se la funzione legislativa ed esecutiva venissero attribuite al medesimo soggetto questi potrebbero adottare leggi tiranniche. Nell’ordinamento costituzionale statunitense il principio della separazione dei poteri ha trovato la più coerente applicazione perché il potere legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario sono giuridicamente separati e indipendenti. Infatti, nella forma di governo presidenziale tipica negli Stati Uniti, il Presidente e il Congresso cioè (il potere esecutivo e legislativo) sono eletti separatamente dal corpo elettorale ed esercitano funzioni distinte. SISTEMA DEMOCRAZIA PLURALISTA In alcuni paesi come Germania e Italia non c’è stato l’adozione della democrazia pluralistica con l’affermazione dei nuovi partiti di massa. (difficoltà tenere insieme società con democrazia pluralista). Dunque, in alcuni paesi emerge che l’adozione della democrazia di massa non è stata accompagnata da una reale accettazione dei valori pluralismo e tolleranza, questi valori sono fondamentali per il funzionamento effettivo della democrazia. LO STATO DI DEMOCRAZIA PLURALISTA descrive un sistema politico in cui coesistono più gruppi e partiti con diverse ideologie opinioni e interessi all’interno di una comunità, questo sistema garantisce i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini, promuovendo la partecipazione attiva nella vita politica e favorendo il dibattito pubblico. In un contesto di democrazia pluralista, vi è un sistema multipartitico, dove più partiti politici competono per il potere, e le elezioni sono libere e giuste. L'uguaglianza dei diritti e la protezione delle minoranze sono aspetti essenziali, contribuendo a una governance inclusiva e rappresentativa. ALTERNATIVE ALLA DEMOCRAZIA 9 In Germania con la fine della Prima guerra mondiale 11/11/1918 la Germania diede vita alla Repubblica di Weimar del 1919 regime costituzionale. In Italia con lo Stato fascista che ha operato dal 1922 al 1943 non promosse mai una democrazia pluralista e nemmeno un modello liberale, ma piuttosto un regime autoritario che negava i diritti fondamentali e la diversità di opinioni. Un’altra alternativa alla democrazia pluralista fu LO STATO SOCIALISTA di cui dopo la Caduta del Muro di Berlino non restano più tracce. STATO SOCIALE (suffragio universale) Lo stato sociale, o welfare state, è un modello di organizzazione sociale in cui lo Stato si assume la responsabilità di garantire il benessere dei cittadini attraverso una serie di politiche e servizi. Questi includono l'assistenza sanitaria, l'istruzione, la previdenza sociale e il sostegno economico per le persone in difficoltà. L'obiettivo principale è ridurre le disuguaglianze sociali e garantire un livello minimo di vita a tutti, promuovendo così la giustizia sociale e la coesione. La realizzazione del welfare state può variare notevolmente da un paese all'altro, influenzata da fattori economici, politici e culturali L'Italia è considerata uno stato sociale, poiché garantisce diritti fondamentali ai cittadini, come l'accesso alla sanità, all'istruzione e alla previdenza sociale. La Costituzione italiana, promulgata nel 1948, stabilisce principi di solidarietà e giustizia sociale, promuovendo il benessere e la protezione dei più vulnerabili. LA RAPPRESENTANZA POLITICA La rappresentanza politica è una componente chiave del funzionamento di uno stato democratico, poiché permette la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e garantisce che le loro esigenze siano considerate nelle decisioni politiche. È il meccanismo attraverso il quale i cittadini sono in grado di partecipare indirettamente alla vita politica del proprio paese. In un contesto democratico, la rappresentanza politica avviene principalmente attraverso l'elezione di rappresentanti che agiscono per conto dei cittadini in istituzioni legislativa, come il Parlamento o il Consiglio comunale. Questi rappresentanti sono responsabili di prendere decisioni e vigilare sull'operato del governo. In uno stato democratico, la rappresentanza politica è fondamentale perché garantisce: 1. Voce ai cittadini: I rappresentanti eletti ascoltano le esigenze e le preoccupazioni della popolazione e si adoperano per rifletterle nel processo decisionale. 2. Legittimità: L'elezione di rappresentanti attraverso il voto conferisce loro legittimità e permette ai cittadini di esercitare il proprio diritto di partecipazione politica. 3. Responsabilità: I rappresentanti sono responsabili verso i loro elettori e possono essere soggetti a controlli e bilanciamenti, oltre a essere rieletti o meno alle successive elezioni. 4. Pluralismo: In un sistema democratico, diverse opinioni, gruppi e interessi possono essere rappresentati, favorendo una società più inclusiva e coesa. DEMOCRAZIA DIRETTA E RAPPRESENTATIVA 10 La democrazia diretta è un sistema politico in cui i cittadini prendono decisioni su questioni legislative. Questo approccio favorisce un coinvolgimento attivo e immediato nella governance. La democrazia pluralista, rappresentativa, riconosce e valorizza la diversità di opinioni e interessi all'interno della società, promuovendo il confronto tra diversi gruppi e il rispetto dei diritti delle minoranze. Combina la partecipazione diretta con un sistema di rappresentanza, consentendo a diverse voci di essere ascoltate nel processo decisionale. IL REFERENDUM Il più importante strumento di democrazia diretta è il REFERENDUM. Il referendum è uno strumento di democrazia diretta che consente ai cittadini di esprimere il proprio parere su una questione specifica, attraverso il voto. Può riguardare vari temi, come modifiche legislative, di costituzione o altre decisioni politiche.Il referendum ABROGATIVO, regolato dall'articolo 75 della Costituzione italiana, consente di annullare leggi esistenti con la raccolta di almeno 500.000 firme. La richiesta deve essere approvata dalla Corte costituzionale, che può indire il referendum se il voto supera il 50% + 1 degli aventi diritto. Non è possibile per temi tributari e non si può tenere nell'anno delle elezioni politiche. IL REFERENDUM COSTITUZIONALE, disciplinato dall'articolo 138, interviene nel processo di revisione della Costituzione. Può essere indetto(dichiarato) dopo l'approvazione di una modifica costituzionale da parte del Parlamento con una maggioranza qualificata (2/3). La richiesta deve avvenire entro tre mesi dall'approvazione. Anche in questo caso, non si può tenere nell'anno delle elezioni politiche. MAGGIORANZA E MINORANZA Uno dei problemi legati alla democrazia è rappresentato dal fatto che gli interessi della minoranza non sempre sono tutelati. L’articolo 64 al comma 3 prevede un quorum definito strutturale, cioè composto dal 50% + 1 degli aventi diritto, per rendere valide le votazioni in Camera e Senato, e un quorum funzionale basato sulla maggioranza semplice. La Costituzione italiana riconosce e tutela sia la maggioranza che le minoranze. Maggioranza: È la parte preponderante della popolazione o del parlamento che sostiene una certa iniziativa o proposta. In democrazia, le decisioni importanti vengono spesso prese dalla maggioranza, ma è fondamentale che le minoranze abbiano la possibilità di esprimere le loro opinioni. Minoranze: Rappresentano gruppi più piccoli che possono avere opinioni, diritti o culture diverse dalla maggioranza. La Costituzione garantisce loro protezione e rappresentanza, affinché non siano discriminate e possano partecipare pienamente alla vita politica e sociale. I rapporti tra stato e confessioni religiose La nascita dello Stato moderno comporta un processo di secolarizzazione al termine del quale c’è il riconoscimento della laicità dello Stato. Questo si intende la neutralità dello Stato rispetto alla questione delle verità religiosa. La laicità è strettamente legata al fenomeno religioso ed si manifesta sia a livello privato che pubblico: in Italia è concesso a tutti esibire il proprio simbolo religioso. La laicità consente di costruire un contesto multiculturale ed evita che le singole confessioni raggiungono il monopolio della forza. Per osservare il rapporto tra Stato e Religione (CHIESA)è essenziale tenere conto dei patti lateranensi stipulati nel1929. La costituzione italiana definisce al comma 1 e 2 dell’articolo 7 11 riconosce che lo Stato e la chiesa sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani e i rapporti tra di loro sono regolati dai patti lateranensi. Mantenere i Patti Lateranensi, stipulati nell’Era Fascista, generò diversi attriti nell’Assemblea costituente, composta principalmente da coloro che negli anni precedenti combatterono il fascismo. Fu Togliatti a proporre un compromesso: Se la Costituzione nasce dall’unione di credenze politiche diverse tramite il voto, è necessario mantenere un accordo condiviso da Stato e Chiesa e i loro rapporti possono essere regolati attraverso i Patti lateranensi. Essi sono fondamentali, dunque, per comprendere l’equilibrio e le dinamiche tra Stato e Chiesa. La costituzione adotta una prospettiva di laicità positiva, secondo la Corte costituzionale il principio di laicità implica non indifferenza dello stato dinnanzi alle religioni ma garanzia dello stato per la salvaguardia della libertà di religione in regime di pluralismo confessionale e culturale. TUTELA DELLE MINORANZE STORICHE E LE NUOVE MINORANZE L’articolo 6 della Costituzione italiana contempla il principio di tutela delle minoranze, è un breve articolo composto da un solo comma. Si afferma: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. In Italia ci sono diverse anche numerose minoranze linguistiche presenti nelle Regioni in Trentino alto Adige, Friuli Venezia giulia e Valle d’Aosta. Le comunità che parlano queste lingue minoritarie sono comunque meritevoli di tutela secondo la nostra costituzione. Questo articolo può essere una specificazione dell’articolo 3 del principio di uguaglianza, perché impedisce alla discriminazione basata sulla diversità linguistica. Durante il fascismo le minoranze linguistiche non erano riconosciute anzi erano costrette all’assimilazione alla cultura e alla lingua dominante. L’obbiettivo del regime fascista era mantenere e preservare la purezza linguistica della lingua italiana. In che modo la repubblica tutela le minoranze linguistiche? Con apposite norme. Viene tutelata non in quanto lingua seconda, lingua straniera ma lingua madre. In nessun articolo, la costituzione italiana cita la lingua italiana come lingua ufficiale dello stato. Mentre hanno fatto riferimento solo alle minoranze linguistiche memori della recente esperienza fascista. LE NUOVE MINORANZE: Si tratta di una miriade di gruppi caratterizzati da una serie di somiglianze che includono la lingua, le modalità di vita, le tradizioni culturali e l'organizzazione familiare, che nel tempo si sono anche fuse con elementi di altre popolazioni. Rapporti mantenuti dallo Stato 12 Rapporti con le minoranze territoriali Lo stato può definirsi UNITARIO, REGIONALE E FEDERALE. STATO UNITARIO il potere è attribuito allo Stato, lo stato unitario ha caratterizzato a lungo l’esperienza europea ad eccezione Germania e svizzera. STATO FEDERALE Il federalismo, proposto da Carlo Cattaneo, è uno dei modelli su cui avrebbe potuto fondarsi l’Italia al momento dell’Unità. Ad oggi è rappresentato dagli Stati Uniti d’America, i quali nascono, dopo la Guerra d’Indipendenza, come Stato Federale dall’unione delle colonie che già precedentemente si distinsero come Stati aventi il proprio potere. Gli Stati Federali si basano sulla presenza di una Camera rappresentativa. I caratteri tipici dello stato federale sono: -ordinamento statale federale dotato di una costituzione scritta e rigida -parlamento bicamerale dove esiste una camera rappresentativa degli stati membri Senato, e il consiglio federale. -presenza di una Corte costituzionale in grado di risolvere i conflitti tra stato federale e stati membri. STATO REGIONALE In Italia vige invece un modello di Stato regionale; nonostante l’articolo 5 della Costituzione preveda la Repubblica Italiana come una e indivisibile, sono riconosciute le autonomie locali. Lo stato regionale presenta: -Costituzione statale che riconosce e garantisce l’esistenza di enti territoriali dotati di autonomia politica -Attribuito il compito di risolvere i conflitti tra Stato e Regioni alla Corte costituzionale 13 CAP 3 L’UNIONE EUROPEA (è nata dal trattato di Lisbona) Non è del tutto corretto parlare di organizzazioni internazionali e sovranazionali allo stesso modo: l’Unione Europea deve essere definita come SOVRANAZIONALE, poiché ogni Stato cede una parte del proprio potere sovrano e viene imposta una moneta unica, la quale permette di considerare il concetto di popolo europeo; nonostante tale definizione, dalla sua fondazione il Parlamento Europeo è stato eletto dai cittadini per la prima volta nel 1979. Allo stesso modo, non si può dire che l’Unione Europea sia un’unione di Stati Federali. La NATO rientra tra le organizzazioni internazionali, e prevede l’intervento in guerre difensive da parte dell’Italia nonostante la sua Costituzione ne dichiari il rifiuto. L’unione europea è un’organizzazione sovranazionale fondata su due trattati: il trattato sull’unione europea. (TUE) il trattato sul funzionamento dell’Unione europea. (TFUE) Gli obbiettivi dell’Unione sono stabiliti dall’articolo 3 TUE. L’unione europea agisce sulla base del principio di attribuzione esercita sulle competenze attribuite dai trattati (art.5 tue e articolo 7 tfue), oltre ad attribuire la competenza indica di che tipo di competenza si tratta e le procedure che devono essere seguite. Le competenze dell’unione sono 2 o Esclusive; l’Unione può adottare leggi, gli stati membri possono agire solo se l’unione attribuisce loro il potere. o Non esclusive; sia l’unione che gli stati membri possono agire per conseguire gli obbiettivi dell’Unione. Esistono due tipi di competenze non esclusive come: concorrenti dove gli stati membri possono agire ma se l’unione ha già esercitato la competenza gli stati membri perdono la loro competenza. I PRINCIPI FONDAMENTALI UNIONE EUROPEA L’unione deve rispettare i principi stabiliti nei trattati come il principio di SUSSIDARIETA’ E PROPORZIONALITA’ E DI COOPERAZIONE. 1. Principio di leale cooperazione, reciproca degli organi nazionali, delle istituzioni europee, istituzione unione europea degli stati membri e istituzioni tra loro. 2. Il principio di sussidiarietà; Interviene solo in caso di impossibilità degli stati a raggiungere i propri obiettivi. 3. Il principio di proporzionalità; UE interviene nella misura necessarie a raggiungere gli obiettivi posti dai trattati. 4. Principio di uguaglianza; nell’applicazione dei trattati è vietata ogni discriminazione in base alla nazionalità. ORGANI UNIONE EUROPEA (Istituzioni principali) IL CONSIGLIO EUROPEO: Organo politico ed è composto dai Capi di Stato e di governo degli stati membri, (presidente e presidente commissione). Il consiglio europeo decide le strategie comuni dell’unione ed è garante del rispetto dei principi fondamentali da parte degli stati membri. Identifica gli interessi e gli obbiettivi dell’unione. Il consiglio elegge a maggioranza il Presidente che dura in carica 2 anni e mezzo. 14 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA: è l’organo decisionale formato dai rappresentanti dei governi che intervengono attraverso un proprio ministro competente per materia. Il consiglio assieme al parlamento europeo esercita la funzione legislativa (adotta la legislazione) ed approva il bilancio dell’unione europea. LA COMMISSIONE EUROPEA: è l’organo esecutivo formata dal suo presidente ed alcuni commissari (26) ciascuno competente su un certo ambito di materie. La commissione dura in carica circa 5 anni. La commissione promuove L’interesse generale dell’unione, ha il monopolio dell’iniziativa legislativa e predispone il progetto di bilancio. Prepara i testi degli atti legislativi, rappresenta l’UE nei rapporti internazionali e assicura l’attuazione del diritto. IL PARLAMENTO EUROPEO: è l’organo rappresentativo eletto direttamente dai cittadini dell’unione europea a suffragio universale e diretto, ha funzione legislativa e di bilancio e ha i poteri di controllo sulle altre istituzioni. CORTE DI GIUSTIZIA: organo giurisdizionale formata da giudici, essa giudica sulle controversie che sorgono fra gli organi dell’unione europea sulla validità e interpretazione del diritto comunitario. CORTE DEI CONTI: Organo di controllo dei conti, contabile della comunità, esamina le entrate e le spese. COMITATO ECONOMICO E SOCIALE: organo consultivo del consiglio è formato da rappresentanti ed esprime i suoi pareri nei casi previsti sui trattati, su richiesta delle istituzioni comunitarie o di propria iniziativa. COMITATO REGIONI: organo consultivo delle istituzioni europee, è composto da rappresentanti è consultato obbligatoriamente dalle istituzioni comunitarie. BANCA CENTRALE EUROPEA: BCE è l’organo che autorizza l’emissione dell’euro, guida la politica monetaria e mantiene stabilità dei prezzi. CAPITOLO 4 LA COSTITUZIONE 15 Italia il documento che regolamenta, limita l’esercizio del potere da parte del soggetto che lo detiene è la Costituzione Italiana. DEFINIZIONE DI COSTITUZIONE. Il termine costituzione ha significati diversi nel linguaggio giuridico: In un primo senso, termine usato in funzione descrittiva, si riferisce agli elementi che definiscono un sistema politico e descrivendo com’è organizzato e funziona ed includendo aspetti come la distribuzione del potere, i rapporti tra governi e cittadini. Si può affermare che ogni società ha una sua costituzione. La costituzione come manifesto politico si riferisce al documento fondamentale che stabilisce i principi, i diritti segna il trionfo di un ideale, sancisce la vittoria di una visione politica dell’organizzazione sociale e della sua forma istituzionale. La costituzione può essere considerata come testo normativo, come fonte del diritto da cui derivano diritto, obblighi e divieti giuridici, attribuzioni di poteri e regole per il loro esercizio. Questa è la costituzione che applicano i giudici, i giuristi guardano la costituzione come testo normativo collocato al vertice della piramide, gerarchia delle fonti. La costituzione è l’atto più importante dell’ordinamento dello stato, la libertà va preservata difesa e tutelata, la costituzione protegge la libertà. COMPITO COSTITUZIONE Un’autentica costituzione deve dunque preservare le libertà e limitare l’esercizio del potere. Con la costituzione si esaurisce il potere costituente e inizia il potere costituito. Successivamente quando la costituzione viene approvata ci sono poteri costituiti, quando venne eletta l’Assemblea costituente doveva scrivere la costituzione. Il potere costituente è un concetto complicato dove domina l’idea che il potere costituente manifesti una libertà assoluta. La costituzione diventa esercizio della normatività, diventa il nuovo testo di riferimento di una comunità. Un esempio di costituzione è Lo statuto Albertino è una costituzione viene concessa dall’alto, ottriata non votata, la costituzione del 1948 è votata dall’Assemblea costituente (essa può essere anche votata da popolo). Quelle del 900 sono costituzioni votata. DIFFERENZE TRA COSTITUZIONE DEL 1948 E STATUTO ALBERTINO: Le costituzioni possono essere modificate o cambiate seguendo particolari procedimenti. Le costituzioni dell’800 come statuto albertino, sono concesse e sono costituzioni flessibili e brevi. Sono brevi perché dedicano alle libertà uno spazio importante ma ridotto, circoscritto. Sono le costituzioni fondate sul principio dell’uguaglianza formale. Ossia, costituzioni che per essere modificate da leggi ordinarie, si ricorre al medesimo procedimento previsto per l’approvazione delle leggi. Legge ordinaria= atti normativi primari deliberati dal parlamento secondo il procedimento disciplinato dall’articolo 70 (processo legislativo). La costituzione del 900 sono costituzioni rigide e lunghe. Esse si possono approvare se si ricorre ad un procedimento aggravato. Sono definite rigide perché può essere cambiata solo con una particolare procedura. In questo caso la costituzione prevale sulla legge ordinaria. Esse sono lunghe perché non si limitano a disciplinare le regole generali dell’esercizio del potere pubblico e della produzione delle leggi ma contengono principi e anche disposizioni che riguardano diverse materie, dal credito, al risparmio, alla famiglia all’ambiente. 16 LA NOSTRA COSTITUZIONE La costituzione italiana entrò in vigore il 1° gennaio del 1948. Essa fu approvata dall’Assemblea costituente eletta contemporaneamente al referendum istituzionale. La nostra è una costituzione votata non dal popolo, rigida, la rigidità preservata dalla Corte costituzionale, lunga perché il consenso vasto si è potuto realizzare commando le istanze, gli interessi e i valori delle diverse componenti. Interviene dentro il sistema economico-sociale, rimuovere questi ostacoli. Nell’arco di circa 80 anni – dal 1963 ad oggi – il parlamento ha approvato in totale 21 modifiche della costituzione. Una prima serie di riforme vide la luce tra il 1963 e il 1967. In questo periodo il parlamento approvò modifiche di sistema molto rilevanti. La costituzione presenta 139 articoli, vi sono inizialmente i principi fondamentali sono i primi 12 articoli che contengono complesso di norme e vi sono disposizioni importanti e di grande rilievo. Articolo 1 della costituzione riporta che la repubblica italiana si fonda sul lavoro. La repubblica garantisce e riconosce i diritti inviolabili dell’uomo (art.2). tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge (art.3). Riconosce il lavoro come un diritto fondamentale (articolo 4). Riconosce le autonomie locali (art.5), tutela le minoranze linguistiche (art.6), stabilisce che lo stato e la chiesa sono ciascuno indipendenti e sovrani (art.7). tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge (art.8). la repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica (art.9). i rapporti tra l’Italia e gli altri Stati sono regolati dagli articoli 10 e 11 della Costituzione. L’ARTICOLO 10 C.3 – IL DIRITTO D’ASILO Clandestino (“colui che è invisibile”): termine non giuridico che indica un soggetto straniero irregolare; introdotto nel Codice penale legato all’aggravante della clandestinità, fu rimosso nei primi anni 2000. Richiedente asilo: colui che presenta domanda di asilo politico per stare legalmente nel territorio. Extracomunitario: straniero rispetto all’UE Migrante: colui che si sta spostando o comunque che non si cava definitivamente in un paese. Profugo: colui che si allontana per ragioni non dipendenti da sé stesso. Rifugiato: ha ottenuto tale status colui che ha visto accettato la propria richiesta d’asilo. Ragioni dell’immigrazione o Povertà o Guerra o Cambiamenti climatici Italia o Luogo di destinazione o Luogo di transito Luoghi di provenienza e rotte o Mediterraneo o Area Asiatica o Sud America 17 “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.” Nell'art. 10, c. 3 l'Assemblea costituente incarica il Parlamento di formulare una legge che regolamenti il diritto d’asilo, ma la legge in questione non è mai stata approvata. In mancanza di una legge di attuazione della norma costituzionale si è ricorso all’Ordinamento UE (diritto internazionale) che fa riferimento a tre elementi: lo status di rifugiato, la protezione sussidiaria e la protezione complementare interna. STATUS DI RIFUGIATO 1948, Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, art. 14: diritto di rifugiarsi in altri Paesi. 1951, Convenzione di Ginevra: introduce il concetto di status di rifugiato, cioè la forma di protezione più complessa che si possa attribuire ai soggetti che nel proprio Paese siano perseguitati per motivi di religione, opinione politica, appartenenza a un gruppo sociale, guerra (introdotta negli anni ‘90); permette al rifugiato di ricevere un permesso di soggiorno valido per cinque anni. 1981, Testo Unico Immigrazione, art. 5: il diritto d’asilo occupa uno spazio marginale. 2000, Carta Europea dei Diritti dell’Uomo, art. 8: diritto alla vita privata e familiare, diritto di domicilio, diritto di corrispondenza. RICHIESTA D’ASILO La domanda d’asilo è gestita da organi amministrativi che convocano il richiedente di fronte alla Commissione Territoriale, il cui compito è decidere se riconoscere una forma di protezione in base alle intenzioni del richiedente (es. Tempo di permanenza previsto nel Paese). Se la Commissione nega il riconoscimento, il richiedente deve lasciare l’Italia entro sette giorni durante i quali è possibile che si rivolga a un avvocato: la procedura ordinaria richiede trenta giorni per poter presentare il ricorso, la procedura accelerata 14 giorni, a seguito dei quali il richiedente e l’avvocato si presentano davanti a un giudice che ripercorre gli eventi dell’interessato. Protezione sussidiaria Si riconosce a chi non è considerato rifugiato ma non ha la possibilità di elencare nel proprio paese senza incorrere in rischi per la sua persona, legati ad esempio con condanna atto minaccia alla vita Protezione di derivazione interna PERMESSO DI SOGGIORNO PER MOTIVI UMANITARI Formulazione originaria o non è possibile revocare il permesso di soggiorno se ci sono seri motivi di carattere umanitario 2018, Decreto Sicurezza o introduce nuovi tipi di permessi di soggiorno e li rende rinnovabili ma non convertibili; inoltre, impedisce ai soggetti interessati di iscriversi all’anagrafe del luogo di domicilio 2020 o Viene ripristinata la formulazione originaria Testo unico immigrazione, articolo 19 o Introduce la convertibilità per i permessi di soggiorno 2023, Decreto Cudro o Ristabilisce il decreto sicurezza 18 o Introduce la questione dei paesi sicuri Lista aggiornata periodicamente Che proviene da tali paesi, accede alla procedura accelerata per richiesta d’asilo Profughi/migranti ambientali/climatici Si ritiene che tali soggetti non possano essere considerati rifugiati perché la questione ambientale non rientra tra le cause dei gravi danni alla persona. Tra il 2017 e il 2020 il 68% dei migranti in Italia sono climatici e provengono anche da Paesi sicuri. Residenza anagrafica Il Decreto Sicurezza stabiliva l’impossibilità per i richiedenti asilo di registrarsi nella città di domicilio come residenti. Tale passaggio avrebbe reso più veloce la procedura di acquisto della cittadinanza. ARTICOLO 11 Oltre a dichiarare il ripudio della guerra, definisce l’Italia come parte di un contesto internazionale più ampio e afferma la possibilità di limitare il potere sovrano dei singoli Stati al fine di costruire organizzazioni internazionali volte a mantenere la pace e la giustizia. 19 CAPITOLO 5 FORME DI GOVERNO Le diverse forme di governo sono ottenute dall’intrecciarsi dei tre elementi costitutivi dello Stato ossia la sovranità, il popolo e il territorio. Le forme di governo conosciute dallo stato liberale sono la monarchia costituzionale, il governo parlamentare e la forma di governo presidenziale negli Stati Uniti e semipresidenzialismo. LA MONARCHIA COSTITUZIONALE E PARLAMENTARE LA MONARCHIA COSTITUZIONALE è la forma di governo che si afferma nel passaggio dallo stato assoluto allo stato liberale. Essa nasce dapprima in Inghilterra dopo le due rivoluzioni del 1649 e del 1688 dalle reazioni alle pretese assolutistiche degli Stuart quando il parlamento vede riconosciuti anche formalmente i suoi poteri che limitavano quelli del re. Nell’Europa continentale questa forma di governo si afferma più tardi dopo la Rivoluzione francese del 1789. L’INGHILTERRA All'inizio del ‘700 l’Inghilterra è una monarchia costituzionale, in cui il sovrano detiene il potere esecutivo accompagnato dalle assemblee rappresentative (Camera dei Lords, Camera dei Comuni), mentre il potere giudiziario è indipendente. Il sovrano si avvale di ministri scelti personalmente, che possono essere nominati e allo stesso modo revocati; in questo modo, qualsiasi responsabilità, soprattutto penale, viene trasferita su un soggetto diverso dal re. STORIA DELL’INGHILTERRA Nella prima fase della guerra civile, si scontrarono dal 1642 al 1649 parlamentari, le teste rotonde, e i realisti. A capo delle teste rotonde c’era Oliver Cromwell e, dopo 4 anni di scontri, vincono i realisti. Carlo I è giustiziato nel 1649, Cromwell e il Parlamento fondano la Repubblica Unita di Inghilterra, Scozia e Irlanda: il Commonwealth. Cade la monarchia, Cromwell si concentra sull’indipendenza della Chiesa, il diritto di proprietà e la libertà di culto, eliminando gli estremisti. In Irlanda vige il pugno di ferro, mentre la Scozia ha più libertà. Cromwell diventa Lord protettore del Regno, iniziando in realtà una dittatura, pacificando la Scozia e riportando ordine in Inghilterra. Vince la guerra anglo-olandese, iniziando accordi per i commerci, sconfigge la Spagna insieme alla Francia nel 1660 e il suo dominio dura fino al 1658; quando muore. Succede il figlio Richard, dimettendosi dopo poco non riuscendo a far fronte a tutto il potere. I realisti nel 1660 ripristinano la corona, con re Carlo II. La Gloriosa Rivoluzione Con la morte di Carlo II iniziano i problemi di successione. Dopo vari scontri tra parlamento e sostenitori, nel 1685 viene incoronato Giacomo II, iniziando con dispotismo. Voleva riportare il regno al cattolicesimo romano, iniziando nuovi conflitti. Il parlamento nomina così Guglielmo III d’Orange come nuovo re nel 1672. Nel 1688 Guglielmo arriva in Inghilterra, sbarcando a Torbay, mentre Giacomo scappa in Francia. Per evitare nuovi problemi nella monarchia costituzionale e accentramenti di potere, viene emanato il Bill of Rights, iniziando così la gloriosa rivoluzione. In Scozia e Irlanda molti rimasero fedeli agli Stuart, cercando di rimettere sul trono Giacomo, iniziando le ribellioni giacobite, terminate nel 1746. L’Età georgiana 20 Con la morte di Guglielmo III d’Orange, durante l’inglese storia viene emanato l’atto di Successione nel 1701. La corona passa ad Anna Stuart, sposa di Ernesto Augusto di Brunswick-Lüneburg di Hannover. Vengono unite anche le corone di Scozia e Inghilterra, creando la Gran Bretagna. Nel 1714, con la morte di Anna Stuart il trono va a Giorgio I di Hannover, terminando la dinastia Stuart. Giorgio I non era interessato alla Gran Bretagna e non parlava inglese, essendo nato in Germania. Durante il suo regno, però, vennero iniziate importanti riforme politiche e militari, plasmando l’attuale sistema politico. A Giorgio I salì al trono Giorgio II nel 1727. Il governo era guidato da Sir Robert Walpole tra 1730 e 1742, migliorando il sistema costituzionale. Quando Giorgio I diventa re, dirada la sua partecipazione ai consigli di Gabinetto, in modo che un ministro possa acquisire più poteri degli altri e diventare così Primo Ministro; questo passaggio è indispensabile per comprendere gli eventi successivi. Intorno alla metà del ‘700, l’Inghilterra deve gestire la Rivoluzione Americana che interessa le sue colonie. In seguito alla sconfitta non è il re a pagarne le conseguenze, bensì il Primo Ministro Lord North che perde immediatamente la fiducia delle Camere. Da questo momento l’Inghilterra procede verso la costruzione di una Monarchia Parlamentare, così definita perché prevede per il Primo Ministro sia la fiducia del re sia la fiducia del parlamento. FORMA PARLAMENTARE. Si caratterizza per l’esistenza di un rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento, presenta un Governo che esercita il potere grazie alla fiducia ricevuta dalle Camere. La costituzione italiana prevede una forma di governo parlamentare a debole razionalizzazione. Rispetto agli schemi del parlamentarismo ottocentesco, la costituzione presenta un Presidente della Repubblica titolare di poteri propri (potere di sciogliere le camere e nominare il presidente del consiglio e Corte costituzionale) e di una Corte costituzionale al cui sindacato è sottoposto l’esercizio della funzione legislativa. La forma di governo parlamentare che noi abbiamo ha un’eccezionalità rispetto alle altre forme parlamentari. Il bicameralismo paritario è un’eccezione, da un lato è sempre più paritario. 1963 legge di revisione costituzionale durata del senato e della camera viene uguagliata. Le due camere hanno avuto sistema elettorale simili. Il senato fino alla revisione costituzionale del 2021 venisse eletto da chi aveva compiuto almeno 25 anni mentre la Camera dei deputati veniva eletta a suffragio universale chi aveva compiuto 18 anni. Il voto che veniva dato da chi aveva 25 anni poteva essere un voto un po' più conservatore. Chi vota a 18 anni e chi vota a 25 (deputati) ha fatto un percorso diverso nella sua vita. In origine i deputati erano 630 oggi 400. I senatori prima erano 315 ora 200. Perfetta coincidenza tra elettorato che elegge camera ed elegge senato (40 anni). IN GERMANIA La Germania prevede una forma di governo parlamentare dove i cittadini tedeschi eleggono i loro deputati e tramite loro un governo e un cancelliere. Questa forma di governo è spesso detta cancellierato. Il sistema elettorale tedesco è spesso oggetto di dubbi e incomprensioni. Si parla di "sistema misto" e "parlamentarismo compromissorio ". Il parlamentarismo maggioritario o a prevalenza del governo si caratterizza per la presenza di un sistema politico bipolare con due partiti o due poli ciascuno formato da più 21 partiti. Il leader del partito o della coalizione di partiti che vince le elezioni ossia ottiene la maggioranza è nominato capo del governo. Il parlamentarismo maggioritario è diffuso in numerosi paesi, tra cui Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Svezia e Spagna. Il parlamentarismo compromissorio è un parlamentarismo a prevalenza del parlamento caratterizzato da un sistema politico che opera seguendo un modulo multipolare ossia in presenza di molti partiti, tra cui esistono molte differenze ideologiche. Dopo le elezioni ottenuta la maggioranza di individua la composizione dl governo e la persona che lo guiderà. La stabilità del governo dipende dal mantenimento degli accordi tra i partiti della maggioranza. Se gli accordi vengono meno si apre la crisi del governo. GOVERNO PRESIDENZIALE È una forma di governo rappresentata al meglio dagli USA, Diversi Paesi hanno tentato di replicare il modello USA senza successo. La forma di governo presidenziale è quella in cui il Capo dello Stato ossia il PRESIDENTE è eletto dall’intero corpo elettorale nazionale, non può essere sfiduciato da un voto, presiede e dirige i governi da lui nominati. La Costituzione Americana, approvata nel 1787, prevede la presenza di un Presidente scelto dai grandi elettori che detiene la direzione politica e un Parlamento (Congresso) composto da una Camera dei Rappresentanti e un Senato. Quando il Congresso si divide tra Repubblicani e Democratici, i cittadini sono chiamati a scegliere i grandi elettori che rappresentano i singoli Stati e che successivamente eleggono uno dei due partiti. Di conseguenza, si può dire che siano i cittadini a scegliere direttamente il proprio Presidente. Il governo degli USA si definisce Presidenziale per due motivi: È valorizzata l’elezione del Presidente Il Presidente stesso dirige la politica Di fronte al presidente vi è il Parlamento che prende il nome di CONGRESSO ed ha struttura bicamerale. Le due camere sono il senato formata da due rappresentanti per ogni stato membro rinnovati ogni due anni. L’altra è la camera dei rappresentanti formata su base nazionale. Il congresso è titolare del potere legislativo ed approva il bilancio annuale. Il presidente ha il potere di veto sospensivo delle leggi approvate dal congresso. GOVERNO SEMIPRESIDENZIALE È rappresentato dalla Francia ed è così definito perché combina elementi del sistema presidenziale e di quello Parlamentare. Questa forma di governo si caratterizza per: - il Capo dello Stato il PRESIDENTE è eletto direttamente dal corpo elettorale dell’intera nazione e dura in carica per un periodo stabilito. -il Presidente è indipendente dal Parlamento non ha bisogno della sua fiducia ma deve servirsi del governo da lui nominato. 22 -il governo deve avere la fiducia del parlamento Il parlamento ha una struttura bicamerale, ovvero è composto da due Camere: l'Assemblea Nazionale ed il Senato. L'Assemblea Nazionale e il Presidente mantengono la carica per cinque anni, e il Presidente deve ottenere la fiducia dalle Camere. Il presidente godeva di importanti poteri come quello di nomina il primo ministro e nomina e revoca i ministri. Sottopone a referendum ogni progetto di legge, può sciogliere l’assemblea nazionale, può nominare tre membri del consiglio costituzionale e presiede le riunioni del Consiglio dei ministri. FORMA DI GOVERNO DIRETTORALE Si realizza nella Confederazione Elvetica, CONFEDERAZIONE SVIZZERA, viene così definito perché eredita alcuni aspetti del Direttorio della Rivoluzione Francese. Nella Confederazione Elvetica, il Parlamento è definito bilaterale ed è composto da Una Camera formata da un numero di rappresentanti proporzionato al numero di abitanti Una Camera formata da due deputati per Cantone Il Parlamento si rinnova tramite elezioni ogni quattro anni. Il parlamento, ogni anno, seleziona uno tra sette Consiglieri Federali per attribuirgli il ruolo di Presidente. Il Consiglio Federale mantiene la propria carica per quattro anni: non è possibile sciogliere anticipatamente le Camere e queste ultime non possono revocare la fiducia al Presidente. QUINDI PRESENTA UN PARLAMENTO BILATERALE + DIRETTORIO composto da 7 membri. I SISTEMI ELETTORALI I sistemi elettorali è il meccanismo attraverso cui i voti espressi dagli elettori si trasformano in seggi. Il sistema elettorale si compone di 3 parti. 1. Tipo di scelta che spetta all’elettore. L’elettore può esprimere solamente una scelta oppure un ordine di preferenze. 2. La dimensione del collegio. Si distingue collegio unico che si ha quando esiste un solo collegio, o più collegi ciascuno dei quali eleggerà un certo numero di parlamentari. 3. La formula elettorale meccanismo attraverso cui si procede sulla base dei voti espressi alla ripartizione dei seggi tra i soggetti che hanno partecipato alla competizione elettorale. I SISTEMI ELETTORALI SI DISTINGUONO IN MAGGIORITARI E PROPORZIONALI: MODELLO MAJORITI: Il seggio in palio è attribuito a chi ottiene la maggioranza dei voti. Contano dunque solo i voti confluiti sul candidato che ottiene la maggioranza dei voti, mentre gli altri finiscono per non contare nulla. È possibile distinguere la maggioranza assoluta e la maggioranza relativa. La maggioranza assoluta per essere eletti occorre aver ottenuto almeno la metà + 1 dei voti. Se nessun candidato la raggiunge, le discipline elettorali prevedono un 2 turno di 23 votazione. (come successe con la V repubblica francese). Nella v repubblica si applica la maggioranza a doppio turno dove risulta eletto chi ottiene più voti (maggioranza relativa). MODELLO PLURALITY: È eletto chi ottiene più voti. Per ogni collegio diventa deputato colui che ottiene la maggioranza dei voti prende il seggio. Un modello maggioritario ha un effetto selettivo perché l’accesso alle aule parlamentari viene consentito esclusivamente a chi ottiene più voti nei collegi. In Italia abbiamo il plurality sotto il 15 mila e il majority sopra i 15mila. Noi eleggiamo o il presidente della regione diventa colui che ottiene il maggior numero di voti. MODELLO PROPORZIONALE: si scelse già dal 1948 in Italia un modello proporzionale quando nel 1953 si approvò la legge TRUFFA dava il premio a chi avesse avuto il 50% + 1 dei voti il premio di maggioranza fallisce. Si scelse un modello proporzionale già dal 1948 in Italia. Quando nell’ 1953 si approvò una legge; LEGGE TRUFFA dava il premio a chi avesse avuto il 50%che assicurava a chiunque avesse ottenuto già la maggioranza assoluta dei voti un ulteriore premio di maggioranza. Per poche migliaia di voti il premio di maggioranza previsto dalla legge non scattò questo riporta a tornare ad una legge proporzionale. I modelli proporzionali hanno il vantaggio di garantire la massima rappresentatività. Le formule proporzionali possono essere corrette in due modi. Partecipano alla distribuzione proporzionale soltanto le forze politiche che hanno ottenuto una certa percentuale di voti. Fissare delle soglie minime, soglie di sbarramento risolve all’esigenza di correggere le formule proporzionali. In Germania dal 1949 l’elezione di una delle due camere avviene rispettando la soglia del 5% stabilita prima di sapere l’effettivo consistenza. Più si alza la soglia di sbarramento si escludono alcune forze politiche. Premio di maggioranza, distribuiscono proporzionalmente e assicuro a chi ottiene il maggior numero di voti un premio di maggioranza. Esempio legge acerbo esempio dirompente che assicurava i 2/3 dal 25%. Il premio di maggioranza è un modo per garantire che pure utilizzando un sistema proporzionale dia forza ad un qualche schieramento. Nella realtà concreta spesso vi sono formule elettorali che mescolano una parte proporzionale e una parte maggioritaria: SI TRATTA DEI SISTEMI ELETTORALI MISTI. Il sistema proporzionale è un modo per permettere, a tutte queste frammentazioni trovino un luogo dove manifestarsi. Garantiscono l’accesso in Parlamento anche alle minoranze politiche avendo come obbiettivo quello di fotografare la realtà politica del Paese dunque hanno effetto proiettivo. Nel 2017 a ridosso delle elezioni politiche della primavera del 2018 è stata approvata una nuova legge elettorale la LEGGE ROSATELLUM. Questa legge ha optato per un sistema ELETTORALE FORMALMENTE MISTO, POCO SELETTIVO. L’attuale sistema elettorale per elezione delle camere è 1/3 maggioritario e 2/3 proporzionale. Invece il sistema elettorale per elezione del parlamento europeo è proporzionale. 24 CAP 6 L’ORGANIZZAZIONE COSTITUZIONALE IN ITALIA La forma di governo italiana delineata dalla costituzione è una forma di governo parlamentare a debole razionalizzazione dove cioè sono previsti solo limitati interventi del diritto costituzionale per assicurare la stabilità del rapporto di fiducia e la capacità di direzione politica del governo. La proposta di Calamandrei resto isolata, egli era a favore di un sistema presidenziale. Le sinistre invece, preferivano un sistema parlamentare aperto e flessibile. Venne successivamente l’ordine del giorno Perassi il 4 gennaio 1946 presentava come forma di governo quella parlamentare. Questo però portò ad una restrittiva del suo ordine: la razionalizzazione del parlamentarismo si manifestò nella previsione di un Presidente della Repubblica dotato di poteri di garanzia. Il rapporto di fiducia ed il ruolo del governo restano affidati ad una disciplina piuttosto essenziale. IL RAPPORTO DI FIDUCIA: la costituzione stabilisce un tempo massimo entro il quale il governo deve presentarsi in parlamento (10 giorni). Il governo entro 10 giorni dalla sua formazione si presenta alle camere per ottenere la fiducia che viene accordata e respinta sempre con una mozione motivata e votata per appello nominale. Entrambe le camere del parlamento senato e deputati devono votare la fiducia, Italia è l’unico paese al mondo al quale vi sia una forma di governo parlamentare che lega entrambe le camere. Si costruisce tutto dall’articolazione 94. L’articolo 94 riporta che il voto contrario di una o entrambe le camere non porta le dimissioni del governo. La costituzione vuole proteggere il governo. Il procedimento di formazione del Governo termina positivamente solo se entrambe le camere votano la fiducia del Governo. La questione di fiducia costituisce uno strumento attraverso cui il Governo rivendica la sua responsabilità tra approvazione e crisi opera come mezzo di pressione sulla maggioranza affinché resti compatta e coerente con le scelte dell’indirizzo su cui si basa il rapporto di fiducia con il Governo. Alla questione di fiducia si applicano le regole analoghe a quelle previste per la mozione di sfiducia per cui il governo ne trae evidenti vantaggi, la discussione viene aggiornata così da consentire alla maggioranza di serrare i ranghi, la votazione è per appello nominale e per di più viene bloccata la votazione degli emendamenti. MOZIONE DI SFIDUCIA L’atto con cui il Parlamento interrompe il rapporto di fiducia con il governo obbligandolo alle dimissioni. Essa deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della camera e non può essere messa in discussione prima dei tre giorni dalla sua presentazione. La mozione di sfiducia viene messa in votazione sempre per appello nominale e con un voto di maggioranza semplice, maggioranza relativa da una sola Camera. In Italia noi abbiamo avuto decine di crisi di governo abbiamo avuto una grande instabilità ma nessun governo si è dimesso. Le crisi di governo sono state causate non a 25 seguito della mozione di sfiducia ma dalla rottura degli accordi tra i partiti che danno vita alla maggioranza ed al governo. VOTAZIONI AD APPELLO NOMINALE L'obbligo della votazione ad appello nominale si spiega in quanto con la votazione della fiducia i partiti ed i singoli parlamentari assumono una precisa responsabilità politica di fronte al corpo elettorale, il sostegno da dare al governo in vista della realizzazione dell’indirizzo politico.Il governo dichiara che se la proposta non dovesse essere approvata dal parlamento (proposta necessaria per l’attuazione dell’indirizzo concordato con la maggioranza riterrà venuta meno la fiducia di quest’ultima e come conseguenza rassegnerà le sue dimissioni. IL NOSTRO MODELLO: Il modello presidenziale favorevole non era un modello ottimale in quanto manifestava una forza del presidente, in quel periodo nessuno voleva in quel momento in Italia un uomo forte al comando. (Il modello statunitense presidenziale). Un paese appena uscito da una dittatura la sicurezza era un modello parlamentare che già si conosceva e sviluppato in Italia e non avrebbe portato uno squilibrio. La scelta avvenne votando un ordine del giorno, si diceva che il modello elettorale né presidenziale è adatto in Italia ma vogliamo un governo che dia stabilità, equilibrio tra parlamento e governo. La storia dell’evoluzione della forma di governo potrebbe aver tradito l’idea dell’ordine del giorno. ORDINE DEL GIORNO In Assemblea costituente si ritiene che il modello elettorale e presidenziale non fossero utili per il nuovo modello da formare. In costituzione non c’è scritto quale avrebbe dovuto essere il sistema elettorale ma fu votato un ordine del giorno come primo firmatario Giolitti in cui si dava indicazione di un sistema elettorale di tipo proporzionale. In Assemblea costituente si ritiene che il modello elettorale e presidenziale non fossero utili per il nuovo modello da formare. In costituzione non c’è scritto quale avrebbe dovuto essere il sistema elettorale ma fu votato un ordine del giorno come primo firmatario Giolitti in cui si dava indicazione di un sistema elettorale di tipo proporzionale. LE ELEZIONI Le prime elezioni del 18/04/1948 per eleggere Camera dei deputati segnarono la netta vittoria della democrazia cristiana. La democrazia nasce dal voto del 2 giugno del 1946. Nessuno voleva o poteva rischiare che l’altro dei contendenti…. Il referendum elettorale del 18 aprile del 1993 ha fatto registrare una soglia molto alta di si e che aveva come oggetto l’abrogazione del sistema elettorale proporzionale a favore di un sistema prevalentemente maggioritario. 26 DAL SISTEMA POLITICO MULTIPOLARE A UN SISTEMA TENDENZA BIPOLARE. Da quello descritto sopra dinanzi si ebbe una lunga fase di ristrutturazione del sistema politico, una lunga crisi. Le forze politiche votano non più secondo criteri di appartenenza ideologica ma valutando quello che ciascun partito propone in futuro o ciò che ha fatto. Gli anni 90 sono un anno rappresentato dalla nascita di nuovi partiti e dalla scomparsa dei partiti storici della democrazia italiana. A seguito del processo di ristrutturazione del sistema politico tutte le forze politiche hanno accettato i principi di democrazia pluralista e sono dunque diventate parti potenziali di una maggioranza di governo. Con la fondazione del partito democratico la tendenza alla bipolarizzazione del sistema politico italiano si è rafforzata. IL GOVERNO COME SI FORMA IL GOVERNO? COSA FA IL GOVERNO? Il governo è un organo costituzionale complesso formato da: -Presidente del Consiglio -Ministri -Consiglio dei ministri (organo collegiale dato dall’unione dei due sopra riportati) COME SI FORMA IL GOVERNO? L’articolo 92 della costituzione riporta che il governo della repubblica è composto dal presidente del consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. REGOLE GIURIDICHE CHE DISCIPLINANO IL GOVERNO: Il presidente del consiglio è nominato dal Presidente della Repubblica. I ministri sono nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio. I membri del governo devono prima di assume le loro funzioni devono giurare nelle mani del Capo dello Stato (Presidente della Repubblica). Articolo 93. Entro 10 giorni dalla sua formazione il governo deve presentarsi alle camere per ottenere la fiducia. (articolo 94) La fiducia è accordata e revocata mediante mozione motivata votata per appello nominale (articolo 94) Articolo 93 2 comma: Il presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Nominato dal Presidente della Repubblica sul consiglio. 27 COME FA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A SCEGLIERE LA PERSONA ADATTA PER ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, PERSONA CHE GUIDA IL GOVERNO? -Leader politico che ottiene la maggioranza, se le elezioni delineano una maggioranza nel parlamento favorisce il Presidente della Repubblica ma se non si manifesta la maggioranza? -Il primo istituto che si è formato è stato quello in cui il Presidente della Repubblica ha attivato delle presentazioni, ciò avviene in modo costante dal 1948 a oggi. Consulta, sente le posizioni, opinioni dei leader delle forze politiche e dei segretari delle forze politiche. L’attività di consultazione si conclude rapidamente se c’è un buon, chiaro quadro politico, individua il presidente e lo nomina. COSA FA IL GOVERNO? Secondo Montesquie governi sono titolari del potere esecutivo, è titolare della funzione di indirizzo politico rappresenta l’espressione che meglio qualifica la circostanza in cui il governo detti la linea politica. Il governo ha la funzione esecutiva e poteri normativi. Il presidente del Consiglio dei ministri è eletto direttamente dal popolo? Nooo dal 1948 ad oggi nessun presidente del Consiglio dei ministri è eletto dal popolo. COM’E’ FORMATO IL GOVERNO? La costituzione si limita a prevedere che il Capo dello Stato nomini il Presidente del Consiglio e su sua proposta i ministri (articolo 92). Tale norma costituzionale avrebbe consentito che il Capo dello Stato eventualmente dopo avere svolto le consultazioni procedesse diretta alla nomina del presidente del consiglio che poi avrebbe esercitato il potere di proporre al Capo dello Stato la lista dei ministri da nominare. Tale soluzione presupponeva un presidente del consiglio autorevole perché in grado di formare personalmente e direttamente la lista dei ministri. Il governo dall’articolo 92 al primo comma è composta dal presidente del consiglio e i ministri assieme costituiscono il Consiglio dei ministri. Il governo ha bisogno di un organo collegiale che riunisca insieme il presidente del consiglio e ministri. A volte c’è stata la sostituzione di un ministro con un altro ministro. Se presidente Consiglio dei ministri e Consiglio dei ministri sono organi necessari ci sono organi che si possono profilare all’interno di alcuni governi e non in altri. Nel 2018 avevamo un parlamento numeroso ma nel 2022 è diminuito il numero dei deputati e senatori. La storia repubblicana è una storia in cui il presidente fa le consultazioni successivamente ha individuato a seguito di queste consultazioni una persona potenziale presidente del consiglio, ma prima di arrivare alla nomina il Presidente della Repubblica da l’incarico verbalmente a questa persona di formare il governo. La persona se accetta, accetta con riserva di andare a capire se è in grado di formare il governo. L’incarico di formare il governo è una figura che si è delineata dietro al testo della costituzione ossia si è delineata in via di prassi convenzione. Quando la persona accetta scioglie la riserva e si porta dietro la lista dei ministri e rispetto a questa lista (proposta del consiglio). QUESTI PASSAGGI NON STANNO ESPRESSAMNETE SCRITTI DALL’ARTICOLO 92. 28 LE RESPONSABILITA’ SINGOLA E COLLEGIALE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E DEI MINISTRI E SULL’ORGANIZZAZIONE DEL GOVERNO. L’articolo 95 della costituzione riporta, prevede che: 1. Il presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del governo e ne è responsabile 2. Il presidente del consiglio mantiene l’unità dell’indirizzo politico ed amministrativo del governo promuovendo e coordinando l’attività dei ministri. 3. I ministri rispondono collegialmente per gli atti del Consiglio dei ministri e individualmente per gli atti de loro ministeri. 4. DIRIGERE vs DETERMINARE: Dirigere non vuol dire determinare. Determinare vuol dire; definire decidere quella che è la linea politica mentre nel nostro ordinamento costituzionale è l’organo collegiale. Il consiglio dei ministri determina la politica generale del governo. Il presidente del consiglio dirige. Nelle democrazie pluralistiche la formazione di governo avviene in maniera diversa secondo 2 tipi: - DEMOCRAZIE MEDIATE; I partiti dopo le elezioni sono i reali detentori del potere e decidono la struttura e programma del governo. -DEMOCRAZIE IMMEDIATE; investitura popolare diretta del capo del Governo. La forma parlamentare prevista dalla Costituzione esclude che il corpo elettorale formalmente possa scegliere il presidente del Consiglio. Il governo è nella pienezza dei suoi poteri solo dopo aver ottenuto da entrambe le Camere il voto di fiducia. Entro dieci giorni dal giuramento il Governo deve presentarsi alle camere (articolo 94 comma 3 della costituzione). Il Presidente del Consiglio dei ministri espone il programma di governo approvato dal Consiglio dei ministri. In ciascuna camera i parlamentari di maggioranza presentano una MOZIONE DI FIDUCIA MOTIVATA perché così il Parlamento può incidere sullo stesso programma di governo. La mozione deve anche essere VOTATA PER APPELLO NOMINALE. La fiducia si intende accordata se la mozione è approvata in entrambe le camere (sufficiente maggioranza relativa). GOVERNO TECNICO In alcuni casi può succedere che si crei un GOVERNO TECNICO ossia si riferisce a un tipo di governo composto principalmente da esperti e tecnici piuttosto che da rappresentanti politici. Questo tipo di governo è spesso istituito in situazioni di crisi o problemi complessi come una crisi economica o situazione di emergenza. In Italia nel novembre del 2011 con l’aggravarsi della crisi della finanza pubblica il governo Berlusconi si è dimesso e si è proceduto alla forma di un governo tecnico. 29 GOVERNO MONOCOLORO E DI COALIZIONE In un sistema pluripartitico come quello italiano nessuna forza politica ha la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari, la maggioranza sarà formata solo attraverso l’accordo tra più partiti = COALIZIONE. Governo che si basa su 1 fiducia ottenuta attraverso l’accordo 2 di più forze politiche = GOVERNO DI COALIZIONE. Se presenta 1 solo partito= GOVERNO MONOCOLORE (Parlamentarismo maggioritario, Regno Unito). Le elezioni del 4/3/2018 segnano la fine delle coalizioni. I MINISTRI I Ministri sono nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri. I ministri possono essere MINISTRI CON IL PORTAFOGLIO E MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO. I ministri con portafoglio sono i ministri a capo di una struttura burocratica amministrativa, per esempio, i ministri degli interni, degli esteri, dell’economia o il ministro della difesa. I ministri senza portafoglio sono quei ministri che si vedono assegnate delle deleghe e funzioni di natura politica come il ministro che cura i rapporti del parlamento o il ministro per le riforme istituzionali. Ciascun ministro è proposto ad uno dei grandi rami dell’amministrazione ( Ministero). Il ministro periodicamente e comunque non oltre dieci giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio definisce obbiettivi, priorità, piani e programmi da attuare ed emana le conseguenti direttive generali che dovranno conformarsi con i dirigenti. In passato i ministeri sono stati sempre numerosi circa una ventina poiché ciascun ministro fa parte del Consiglio dei ministri. Quest’ultimo collegio è stato composto da un numero particolarmente elevato di membri (questo ha portato ad una limitata funzionalità del governo). La soluzione a questi problemi è stata con il decreto legislativo 300/1999 che ha ridotto il numero dei ministeri. Accanto ai ministeri operano LE AGENZIE strutture amministrative che svolgono attività di interesse nazionale. Accanto a queste figure organi necessari del governo ci sono altri organi che la costituzione non prevede ma ci sono in alcuni governi. I Sottosegretari DI STATO Colo che coadiuvano il ministro, esercitano i compiti che quest’ultimo delega loro con apposito decreto pubblicato su Gazzetta Ufficiale. Essi sono collaboratori del ministro o del presidente del consiglio, non possono però partecipare alla formazione della politica 30 generale di governo. Più i ministeri sono complicati, più il numero di sottosegretari tende ad aumentare. VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO Si ricorre alla nomina del Vicepresidente del consiglio per dare risalto alla presenza nella coalizione ad un partito diverso da quello che esprime il Presidente del Consiglio. Ce ne sono 2 per equilibrio politico. Quando si formò il governo conte i 2 vicepresidenti sembravano loro che dettavano la linea politica. Questa varietà di figure pensando alle grandi difficoltà di formazione dei governi d’Italia, governi coalizione, si è molto dilatata. In che senso? Anche nella fase di bipolarismo noi abbiamo avuto comunque tante diverse ipotesi di coalizione. È importante estendere la coalizione del governo. CONSIGLIO DI GABINETTO. In passato il presidente del consiglio ha istituito il consiglio di Gabinetto per riunire i ministri. IL PARLAMENTO La struttura dei parlamenti moderni può essere bicamerale o monocamerale. La costituzione italiana ha optato per la prima alternativa prevedendo l’articolazione del parlamento in due camere: la Camera dei deputati ed il senato della repubblica. (articolo 55 comma 1 della costituzione) il bicameralismo caratterizza principalmente gli Stati federali e rinviene la sua ragion d’essere nell’esigenza di avere una camera in cui siano rappresentati gli stati membri, il Bundesrat in Germania e il Senato negli Usa. Invece, negli ordinamenti non federali il bicameralismo presenta la seconda camera che dovrebbe ponderare le decisioni che il parlamento assume. In questi ordinamenti però di regola c’è un bicameralismo imperfetto dove le due camere hanno diversa composizione e hanno poteri diversi: in alcuni ordinamenti per esempio Francia, Germania, Regno unito e Spagna la seconda camera non può votare la sfiducia al governo. Il monocameralismo invece si collega all’esigenza di rafforzare il parlamento soprattutto in quei sistemi costituzionali che vedono nell’assemblea l’organo in cui si esprime la sovranità popolare. In Svezia e Danimarca e altri stati nel mondo si ha un parlamento monocamerale. La costituzione ha optato ad un bicameralismo paritario perfetto in cui si hanno due camere dotate delle medesime funzioni aventi lievi differenze strutturali. Vi sono alcune differenziazioni relative alla composizione dei due rami del parlamento: - Camera dei deputati e senato hanno una consistenza numerica differente e solo per la seconda camera è previsto che il Presidente della Repubblica possa nominare 5 senatori a vita articolo 59 della costituzione. -sono stabilite età diverse per essere eletti deputati e senatori rispettivamente 25 anni per essere eletti deputati e 40 anni per essere eletti senatori. I SENATORI A VITA Dal punto di vista strutturale c’è la presenza dei senatori a vita che compongono il senato c’è l’articolo 59 che al suo primo comma stabilisce che chi ha ricoperto la carica di Presidente della Repubblica diventa a meno che non rinunci senatore a vita. C’è un secondo comma che stabilisce che il Presidente della Repubblica può nominare dei cittadini che hanno dimostrato la patria in campo sociale artistico come senatori a vita. La presenza dei senatori a vita è massima di 5. I senatori a vita hanno accompagnato la 31 storia della repubblica dovrebbero essere persone che hanno caratteristiche non esposti politicamente ma hanno avuto ruolo politico. La legge costituzionale del 1963 ha stabilito una durata analoga ad entrambe le camere del parlamento, entrambi i rami del parlamento che è pari a 5 anni, periodo in cui le due camere durano in carica si chiama LEGISLATURA. La costituzione ha anche previsto il Parlamento in seduta comune svolge funzioni elettive che è un organo collegiale composto da tutti i parlamentari deputati e senatori per lo svolgimento di alcune particolari funzioni. È considerato però un collegio imperfetto perché non è padrone del proprio ordine del giorno ma viene riunito solo per specifiche funzioni tassativamente elencate dalla costituzione che consistono in compiti elettorali. - Quando si deve eleggere il Presidente della Repubblica - Elezione di 5 giudici costituzionali - Elezione di un terzo dei componenti del consiglio superiore della magistratura - La votazione dell’elenco dei cittadini dal quale si sorteggiano i membri aggregati alla Corte costituzionale per giudicare sulle accuse costituzionali. - La messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica. Ciascuna camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi membri, i regolamenti definiscono le regole del funzionamento del parlamento, le quali devono avere un certo grado di stabilità e possibilmente essere condivise dalle forze di maggioranza e minoranza. CAMERA E SENATO Ciascuna camera normalmente ordinariamente lavorano operano separatamente una dall’altra. Camera e Senato si riuniscono separatamente ognuno ha la sua struttura organizzativa. Si vota la fiducia articolo 94 il governo si deve presentare davanti a ciascuna camera per avere la fiducia. Funzione delle camere funzione legislativa non viene svolta dal parlamento in seduta comune. Le due camere si riuniscono insieme andando a creare l’organo del parlamento in seduta comune. Il parlamento in seduta comune si riunisce, alla Camera dei deputati c’è un presidente e anche alla camera del senato. La scelta della costituzione affida al presidente della Camera dei deputati di presiedere il parlamento in seduta comune. Il presidente del senato è supplente del Presidente della Repubblica. Subentra il presidente del senato finché non si giunge all’elezione di un nuovo presidente. Il presidente della camera presiede il parlamento in seduta comune. GRUPPI PARLAMENTARI Un ruolo fondamentale nell'organizzazione di ciascuna camera è svolto dai gruppi parlamentari. La costituzione si limita a menzionarli e gli articoli 72 e 82 per stabilire che le commissioni sia quelle permanenti che le commissioni di inchiesta devono essere formati in modo da rispecchiare la consistenza dei gruppi parlamentari. ARTICOLO 67 L’articolo 67 rende molto forte il libero mandato parlamentare ma c’è un’appartenenza a un gruppo politico. Tra il 2018 e il 2022 una forza politica che ha avuto enorme forza politica che ha avuto maggioranza è il movimento 5 stelle. Cambiare apparenza gruppo politico vuol dire cadere dalla carica parlamentare. (Cost. Portoghese). Se scelgo per esempio il gruppo parlamentare rosso blu e poi divento nero azzurro la prossima volta alle elezioni non mi candiderà il partito rosso blu. Ogni gruppo parlamentare ha un capogruppo parlamentare, leader politici segretaria del partito. 32 Presidenza commissioni permanenti vada alla maggioranza di governo. Sono presenti alcuni organi interni LE GIUNTE che svolgono funzioni diverse (controllo e garanzia): Sicurezza stato Indirizzo confronti della rai (funzione dove non prevedono l’affidamento a un parlamentare di maggioranza o di funzione. I SENATORI Ciascun senatore individualmente è titolare di particolari prerogative soprattutto prerogative l’articolo 68 della costituzione riporta le libertà mandato riconoscere indennità parlamentare. prerogative dell’insindacabilità delle opinioni e dei voti riportati nel comma 1. Inviolabilità del diritto penale comma 2 e 3. Il primo comma dell’articolo 68 tutelando il deputato e il senatore che nell’esercizio delle sue funzioni esprime un voto o un’opinione si proteggere l’istituzione del deputato. L’articolo 68 comma 1 vuole difendere certamente il deputato senatore ma in realtà vuole difendere l’autonomia dell’assemblea a cui appartiene. Il magistrato ha la possibilità di ritenere dichiarazioni del parlamentare un reato, deve chiedere alla camera di appartenenza di pronunciarsi. Il secondo e il terzo comma si impedisce che un deputato o un senatore subisca delle limitazioni della sua libertà personale. (Perquisizione personale, detenzione provvisoria). Per il deputato serve una garanzia supplementare, ulteriore, serve il mandato del giudice e serve che quella perquisizione abbia il fondamento in una legge che ciascuno di noi possa subire la perquisizione del parlamentare, garanzia riserva di legge. Serve anche l’autorizzazione della camera di appartenenza del deputato o del senato. PREROGATIVE ARTICOLO 68 Il testo originale dell’articolo 68 diceva un ulteriore cosa, questo ha creato molti problemi: c’era scritto che per ravviare una qualsiasi indagine che riguardasse un deputato o un senatore (indagine; dare inizio ad un procedimento penale semplice) servisse l’autorizzazione della camera di appartenenza. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Cosa fa? La presenza del Presidente della Repubblica nel nostro sistema costituzionale non è una presenza soltanto cerimoniale, non è soltanto in organo che è Capo dello Stato, rappresenta unità nazionale. Il Presidente della Repubblica si vede riconosciuti anche dei poteri che hanno un importante rilevanza costituzionale, li esercita e sviluppa alla luce del testo costituzionale, di ciò che la Costituzione prevede. In Italia la nostra forma di governo non assegna al Presidente della Repubblica la funzione di indirizzo politico (è del governo). Il Presidente della Repubblica esercita la funzione di garanzia in cui egli proprio perché rappresenta l’unità nazionale deve stare al di sopra della contesa politica e della lotta politico-partitica. Possono realizzarsi alcune situazioni in cui il ruolo del Presidente della Repubblica si amplifica, si allarga, ciò può accadere quando c’è un chiaro quadro politico. In situazioni di forte divisioni il Presidente della Repubblica deve “utilizzare gli attrezzi della cassetta” per realizzare, formazione del governo. Il presidente se interviene dentro le questioni politiche deve essere quello che utilizza tutti i poteri che la costituzione gli mette a disposizione per fare in modo che vi sia un buon funzionamento del sistema costituzionale. 33 COME VIENE ELETTO IN ITALIA IL PRESIDENTE In parlamento in seduta comune che però viene integrato nella sua composizione da 3 delegati per ciascuna regione alla val d’Aosta solo 1 delegato, per un totale di 58 delegati, garantiscono la rappresentanza delle minoranze. (Minoranza= Partito democratico) l’elezione del presidente avviene con quale maggioranza? ELEZIONE PRESIDENTE Pag. 221 Non è sufficiente la maggioranza semplice ma una maggioranza qualificata di 2/3 dei componenti, dal 4 scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta. L’elezione del Presidente della Repubblica (elezione Mattarella 2015). Successivamente Mattarella stato eletto 8 scrutinio. Per eleggere un presidente al 1 scrutinio le forze politiche si sono messe d’accordo per votare quella determinata persona. La costituzione non dice che non si possa eleggere di nuovo il Presidente della Repubblica, per un 2 mandato. Il Presidente della Repubblica resta in carica 7 anni. o All’età di 50 anni o godere di diritti politici o Godere diritti civili. o Parlamento in seduta comune organo presieduto dal presidente della Camera dei deputati La costituzione fissa dei termini, 30 giorni prima che si completano 7 anni il presidente della camera convoca i delegati regionali. (articolo 85) la costituzione vuole impedire che il presidente venga eletto da camere molto vicine che siano negli ultimi tre mesi della loro vita. Scegliere il Presidente della Repubblica da camere rappresentative di ciò che sono le opinioni e gli orientamenti del popolo. La costituzione stabilisce una proroga dei poteri del presidente. Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni. Trenta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali , per eleggere il nuovo Presidente della Re- pubblica. Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere…. L’organo supplente del Presidente della Repubblica è il presidente del senato che subentra nel momento in cui avviene l’elezione del presidente. Articolo 86 “Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato. In caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice la elezione del nuovo Presidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte o manca meno di tre mesi alla loro cessazione. “ NON C’È UN PRESIDENTE La costituzione non riporta una situazione in cui: le camere vengono convocate ma il parlamento non riesce ad eleggere il presidente cosa succede? La costituzione non riporta cosa fare. Il presidente scade il mandato ma non è stato eletto ancora il nuovo presidente. Questo non è mai accaduto ma sappiamo già che se in costituzione non è scritto dobbiamo riempire la lacuna con elemento fattuale, cosa potrebbe farsi se siamo in questa situazione? -presidente in carica ha completato i 7 anni, muore, si dimette -non si è riuscito a eleggere nuovo presidente. Le due ipotesi prese in considerazione sono: 34 1. prolungare il tempo, proroga mandato. Carica un po' lunga (14 anni) 2. Far subentrare presidente del senato. Negli ultimi 6 mesi il Presidente della Repubblica non può sciogliere le camere. Il Presidente della Repubblica deve scegliere 10 giudici costituzionali anziché 5. CHE COSA FA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Nell’articolo 87 riporta l’elenco di funzioni che il presidente si vede riconosciuto.” Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. Può inviare messaggi alle Camere. Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione. Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regola- menti. Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione. Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato. Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere. Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Presiede il Consiglio superiore della magistratura. Può concedere grazia e commutare le pene. Conferisce le onorificenze della Repubblica.” Istituto della controfirma ministeriale. Indice la data delle elezioni ARTICOLO 89 Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei ministri. L’ 1 comma ci spiega che c’è un mistero proponenti, tutti gli atti formali del presidente per essere validi devono essere controfirmati. La costituzione riporta che c’è il ministro che propone. Ministri competenti in materia del contenuto dell’atto. La controfirma implica che vi sia un ministro che interviene: ministro competente o proponente. Se il ministro è proponente l’atto è del governo e formalmente del presidente. Se invece il ministro è competente l’atto sarà formalmente del presidente e anche sostanzialmente. GLI ATTI Questa distinzione atti formalmente e sostanzialmente del presidente, atti formalmente e sostanzialmente governativi. Capiamo la particolare qualificazione che il presidente ha dal punto di vista del testo costituzionale italiano. Tutti gli atti devono essere controfirmati e formali, l’atto delle dimissioni non è un atto formale, questo atto prevede delle dimissioni che il Presidente della Repubblica sono personali. Le dimissioni sono l’esempio che sfugge all’articolo 89 della costituzione comma 1. Il Presidente della Repubblica può nominare fino a 5 senatori a vita questo è un atto formalmente e sostanzialmente del presidente. L’articolo 89 riporta 2 atti più importanti che il presidente esercita -nomina presidente del Consiglio dei ministri -scioglimento camere -atti complessi e uguali duumvirali, due volontà del Presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio dei ministri. POTERI DEL PRESIDENTE Articolo 87 35 o Il presidente può inviare messaggi alle camere atto che assume di sua iniziativa. o Indice le elezioni delle nuove camere e fissa la data o Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. o Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti. Il presidente può decidere che quella legge non le piace dunque rinvia la legge alla camera articolo 74. o Il presidente potrebbe rifiutarsi di emanare un atto ( adottato dal governo come per esempio il decreto legge). Rifiutare è un’ipotesi estrema. o Indice il referendum. o Nomina nei casi indicati dalla legge i funzionari dello stato. o Conferisce le onorificenze della repubblica. o Può concedere grazia e commutare le pene. o Prerogativa del presidente è la nomina di 5 dei giudici della corte costituzionale. o Potere di grazia è un potere, provvedimento individuale serve ad estinguere la pena e i reati ad una singola persona. Potere di grazia è un potere presidenziale è un potere del Presidente della Repubblica. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PRESIEDE DUE ORGANI IMPORTANTI: Consiglio superiore della magistratura organo che garantisce l’indipendenza organizzativa dei magistrati ordinari. Consiglio supremo di difesa esercitando anche il comando delle forze armate. Il Presidente della Repubblica può essere messo in stato d’accusa da parte del parlamento in seduta comune. Articolo 90 alto tradimento e attentato alla costituzione. Non c’è mai stata la situazione che davanti alla Corte costituzionale sia stato messo in stato d’accusa il parlamento. L’attentato alla costituzione è più complicato da definire esercizio o omissione del funzionamento ordinario della costituzione. Metafora fisarmonica serve a dire che in alcuni momenti di maggiore crisi

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