Riassunto Istologia PDF
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Questo documento riassume l'istologia, concentrandosi sulle cellule, i tessuti e i metodi di indagine microscopica per studiarli. Descrive i diversi tipi di cellule, le loro forme e dimensioni, e le tecniche utilizzate per osservarle come il microscopio ottico, a contrasto di fase, a fluorescenza e a microscopio elettronico. Include anche una panoramica sui tessuti epiteliali, con la loro classificazione e specializzazioni di superficie.
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Cellula → definizione: La cellula è l'unità morfologico-funzionale di tutti gli organismi viventi e possiede tutte le caratteristiche della materia vivente (omeostasi, reazione a stimoli ambientali, metabolismo, riproduzione). Essa forma il nostro organismo ma lavora in sinergia con altre cellule, p...
Cellula → definizione: La cellula è l'unità morfologico-funzionale di tutti gli organismi viventi e possiede tutte le caratteristiche della materia vivente (omeostasi, reazione a stimoli ambientali, metabolismo, riproduzione). Essa forma il nostro organismo ma lavora in sinergia con altre cellule, pur mantenendo la propria autonomia. Le cellule eucariotiche del nostro corpo hanno una struttura e organizzazione interna simile a quelle degli organismi unicellulari. Caratteristiche delle cellule eucariote: - **Nucleo:** Contiene il materiale genetico. - **Compartimenti delimitati da membrane:** Differenziano varie funzioni cellulari. - **Ribosomi:** Sedi della sintesi proteica. - **Citoscheletro:** Fornisce supporto strutturale e facilita il movimento cellulare. - **Mitocondri:** Responsabili della produzione di energia (ATP). - **Differenziazione cellulare:** Capacità di specializzarsi in diversi tipi cellulari. **Formazione delle cellule:** - La cellula del nostro organismo deriva dallo zigote, che si forma dalla fusione di uno spermatozoo con l'ovocita, combinando due patrimoni genetici → ha quindi caratteristiche uniche. - Lo zigote subisce mitosi per segmentarsi, formando cellule inizialmente identiche (totipotenti) → in grado di dare origine ad ogni cellula dell’organismo - Allo stadio a 16 cellule, queste iniziano a differenziarsi in base alla loro posizione, influenzando il loro comportamento e funzione futura→ non si hanno più cellule totipotenti - La differenziazione è regolata dall'espressione differenziale del DNA. **Forma e dimensioni delle cellule:** - **Forma:** - **Ambiente liquido:** Sferica (es. cellule del sangue). - **Ruolo:** Ad esempio, cellule epiteliali (forma poligonale) e neuroni (forme variabili). - **Tempo:** I globuli bianchi cambiano forma per spostarsi. - **Dimensioni:** - **Linfociti:** Circa 5 micron. - **Cellula uovo:** Circa 150 micron. - **Neuroni:** Corpo cellulare di alcune decine di micron, con prolungamenti di oltre un metro. - **Sincizio muscolare:** Può estendersi per diversi centimetri. Tessuti: I tessuti sono porzioni di materia vivente con caratteristiche omogenee, costituite da un insieme di cellule e materiale extracellulare. **Metodi di indagine morfologica di cellule e tessuti:** → Preparazione dei campioni:** - **Prelievo:** Con bisturi si preleva la parte interessara - **Fissazione:** Con formaldeide o paraformaldeide. - **Disidratazione:** Sostituzione dell'acqua con etanolo e poi paraffina. - **Inclusione:** In paraffina per facilitare il taglio. - **Taglio:** Con microtomo. - **Reidratazione:** Rimozione della paraffina. - **Colorazione:** Con ematossilina (colora componenti acide) ed eosina (colora componenti basiche). - **Montaggio:** Disidratazione e fissazione tra vetrini. 1. **Microscopio ottico:** - Ingrandisce le immagini fino a 1500 volte usando luce visibile e lenti rifrattive. - chiamato anche a luce trasmessa in quanto l’immagine si forma sul diverso assorbimento che le radiazioni subiscono → si basa a sua volta dei vari spessori e dei colori - Problematiche → luce può attraversare materiali con spessore ridotto + maggior parte dei tessuti sono molli e nel momento del taglio potrebbero venire alterati 2. **Microscopio a contrasto di fase:** - Utilizza luce visibile per osservare cellule vitali senza colorazione, sfruttando la diffrazione della luce. - Produce immagini in toni di grigio, vi sono grandi limiti per quanto riguarda il dettaglio 3. **Microscopio a fluorescenza:** - Rileva molecole autofluorescenti o rese fluorescenti con fluorocromi. Utilizza lampade a vapori di mercurio o ad arco voltaico per l'illuminazione. - Si definisce Fluorescente → quando una sostanza assorbe la luce ad una determinata lunghezza d’onda e la emette con una lunghezza d’onda maggiore. Procedura: - bersaglio viene immobilizzato su un vetrino - Anticorpo primario:** Riconosce l'antigene specifico e ci si lega. - Anticorpo secondario:** Marcato con fluorocromo, si lega all'anticorpo primario per amplificare il segnale. - NB: i due anticorpi sono provenienti da animali diversi 4. **Microscopio confocale:** - Utilizza luce laser per una maggiore risoluzione rispetto al microscopio a fluorescenza → si parla di una luce puntiforme, quindi più intensa. - Tutta la luce emessa dal punto a fuoco é a fuoco a livello del forellino e raggiunge il rivelatore. La luce emessa dal punto fuori fuoco non è a fuoco a livello del forellino ed è in gran parte esclusa dal rilevatore - Fornisce immagini tridimensionali attraverso la scansione di vari piani del campione. 5. **Microscopio elettronico a trasmissione (TEM):** - capacità di ingrandimento aumentata in quanto si diminuisce la dimensione della particella - Utilizza elettroni per ottenere immagini con una risoluzione molto elevata. - Le lenti sono elettromagneti → deviare le particelle cariche e concentrarle sul campione, in base all’intensità del campo magnetico - le immagini risultanti sono in bianco e nero = arrivo o no dell’elettrone 6. **Microscopio elettronico a scansione (SEM):** - Scansiona le superfici del campione, fornendo immagini tridimensionali. - Richiede la copertura del campione con metalli pesanti per fermare gli elettroni → se no continuano a penetrare. - campione bombardato da elettroni e li riflette nella loro forma Tessuti Epiteliali 1. Tessuto Epiteliale: Riveste esternamente l'organismo e le cavità interne. Cellule a stretto contatto, con poca matrice extracellulare. Non vascolarizzato; riceve nutrienti dal tessuto connettivo sottostante. Cellule polarizzate con specializzazioni si trovano alla base, apice e superficie laterale. Riveste cavità interne (mesoteli → pleura e micardio, mucose, vasi sanguigni e linfatici). 2. Classificazione degli Epiteli: Epitelio Semplice (monostratificato), può essere: NB → sempre presente una lamina basale su cui appoggiano le cellule, è una piccola porzione di matrice secreta dalle cellule stesse ed è in continuità con la matrice del tessuto connettivo. Squamoso (pavimentoso): ○ Cellule sottili, appiattite → nucleo risulta una sporgenza ○ superficie molto estesa ○ Trovato negli alveoli polmonari e capillari sanguigni → Facilitano il trasferimento di gas respiratori. Cubico: ○ Cellule quadrate → forma più vicina alla sfera ○ Presente in dotti escretori di ghiandole esocrine e tubuli renali →Funzione di pompaggio di ioni e regolazione del passaggio di soluti. ○ il volume è proporzionale allo sforzo che deve compiere la cellula Cilindrico (colonnare): ○ Cellule alte, maggior volume → mole di lavoro più impegnativa ○ Trovato nell'intestino →Funzione di assorbimento e secrezione, vie respiratorie + ghiandole esocrine di maggior dimensione Cilindrico con Microvilli: ○ Aumentano la superficie di assorbimento grazie alle digitazioni superficiali ○ strutture cilindriche molto fitte che ricoprono interamente la superficie apicale ○ immobili, no movimento ○ Presenti nell'epitelio intestinale e respiratorio. Pseudostratificato: ○ Cellule di diverse altezze, tutte in contatto con la membrana basale. ○ basse = giovani → vanno a rinnovare le cellule morte, alte =vecchie ○ Presente nelle vie respiratorie, contiene cellule ciliari e ghiandole mucipare. ○ → cigliato : sono presenti delle strutture in grado di muoversi in maniera coordinata, creano onde che spingono in maniera organizzata il muco (lo secernono le ghiandole) Epitelio Pluristratificato: → cellule hanno forma e dimensione diversa, il nome dell’epitelio deriva dalla parte alta del tessuto (cellule apice) Squamoso (pavimentoso): ○ Cellule apicali appiattite → più specializzate, basali più isoprismatiche → propense a dividersi. ○ Presente in cavo orale/mucosa, vagina e epidermide. ○ cellule nucleate ○ margine molto ondulatorio → aumenta la superficie di scambio ○ ai lati troviamo giunzioni particolarmente sviluppate Squamoso Cheratinizzato: ○ Cellule apicali prive di nucleo e parte del citoplasma, con cheratina → questo perchè vanno incontro all’apoptosi ○ Presente sulla superficie del corpo e mucosa orale → nelle zone più esposte e sollecitate ○ Protezione meccanica attraverso cellule morte cheratinizzate (costituite da filamenti di cheratina) ○ cheratinizzazione → specializzazione per indurire la superficie Cubico Pluristratificato: ○ Cellule cubiche in più strati → es dotto escretore, aumento degli strati in relazione al diametro del dotto ○ Trovato nei dotti escretori delle grandi ghiandole esocrine (come parotide). Epitelio di Transizione: ○ Presente nell'apparato escretore (vescica urinaria). ○ Cellule capaci di adattarsi ai cambiamenti di dimensioni → da cellule rilassate, lunghe in verticale, a estese orizzontalmente ○ definite anche cellule ad ombrello Specializzazioni di Superficie: Cilia: Vie respiratorie, muovono muco. Microvilli: Aumentano la superficie di assorbimento, presenti nell'intestino. Stereocilia: Lunghe e immobili, selezionano spermatozoi → si trovano nell’epididimo Cheratinizzazione: Indurisce la superficie, protezione meccanica. Funzioni della cute 1. **Impermeabilizzazione:** - **Prevenzione dell'Essiccazione:** Protegge dalla disidratazione in ambienti caldi. - **Controllo dell'Assorbimento:** Impedisce l'assorbimento eccessivo di acqua. 2. **Protezione dai Raggi Ultravioletti (UV):** - **Protezione del DNA:** Filtra i raggi UV che possono causare danni al DNA, riducendo il rischio di mutazioni. 3. **Termoregolazione: → Bisogna mantenere una temperatura costante all'interno dell’organismo - **Sudorazione:** Aiuta a dissipare il calore corporeo. - **Regolazione del Flusso Sanguigno:** Modula il flusso sanguigno cutaneo per mantenere la temperatura corporea. - **Brividi:** Attiva i muscoli per produrre calore → consuma l’energia chimica trasformandola in meccanica 4. **Sensazioni Tattili:** → Funzione Sensoriale:** Contiene recettori sensoriali per il tatto. 5. **Protezione Meccanica: → Strato di Cheratina:** Fornisce una barriera resistente contro traumi fisici. 6. **Protezione Immunitaria: → Difesa contro Microrganismi:** Strati profondi della cute impediscono la proliferazione di agenti patogeni. Strati del Tessuto Epiteliale: NB: l’intera cute può essere più densa o sottile in base/funzione alla zona 1. **Epidermide:** - **Componente Epiteliale:** Include cellule pigmentate come i melanociti. - **Funzioni:** Barriera protettiva esterna. 2. **Derma:** (formata da) - **Tessuto Connettivo:** Composto da due strati: tessuto connettivo lasso e denso. - **Strato Superficiale:** Più vicino all'epitelio, ricco di cellule, vasi sanguigni e cellule immunitarie → dovuto alla presenza della matrice extracellulare - **Strato Profondo:** Contiene fibre di collagene che conferiscono resistenza meccanica. 3. **Ipoderma:** - **Tessuto Connettivo Adiposo:** Ricco di adipociti, fornisce isolamento termico. - **Funzioni:** - **Isolamento Termico:** Protegge dagli sbalzi di temperatura grazie ai trigliceridi. - **Vascolarizzazione Orizzontale:** I vasi sanguigni si espandono o si contraggono (cambio di diametro) in risposta alla temperatura attraverso la muscolatura liscia. Cellule dell'Epidermide 1. Cheratinociti → le più numerose ○ Funzione: Protezione meccanica e impermeabilizzazione. ○ Strati: Strato basale: Cellule in replicazione frequente, si differenziano per sostituire le squame cornee (vanno verso l’alto).Si parla di un differenziamento terminale Strato spinoso: Cellule con legami intercellulari aumentati per resistenza meccanica. Possono essere anche più strati. Strato granuloso: cheratinociti → producono sostanze che si trovano in vescicole e si riversano poi all’esterno → cheratoialine , con queste si nota la compattazione della cheratina, si aumenta l’adesione e impermeabilizzazione; dopo la produzione di cheratoialine la cellula fa la morte cellulare programmata. Strato corneo: Strato di squame cheratinizzate. 2. Melanociti ○ Funzione: Pigmentazione cutanea. ○ Origine: Derivano dalle cellule della cresta neurale (mesenchimali) → nell’embrione va a costituire il sistema nervoso. Cellule mesenchimali migrano differenziandosi in melanociti. ○ Localizzazione: Strato basale dove producono melanosomi → granuli di melanina (insieme di composti → 3 gruppi che portano a colorazioni diverse grazie ad una serie di enzimi che trasformano la tirosina nelle differenti melanine) ○ Attività: Produzione e trasferimento di melanosomi che gemmano in piccoli frammenti di citoplasma del melanocita e si diffondono in quello dei cheratinociti, questi frammenti tendono ad essere spostati ed ad essere messi in protezione del nucleo dai raggi ultravioletti. ○ Capacità di autorinnovamento: Le cellule staminali dello strato basale, che possono includere melanociti, hanno la capacità di autorinnovarsi. Dopo la mitosi, una cellula si differenzia e l'altra si autorinnova, mantenendo costante il numero di cellule basali tramite divisione asimmetrica. Vi è un numero massimo di duplicazioni, che varia a seconda del tessuto → la cellula può arrivare anche ad una specializzazione massima 3. Cellule di Merkel → Meccanocettori per il senso del tatto. 4. Cellule di Langerhans → Parte del sistema immunitario, riconoscono gli agenti patogeni e causano infiammazione. Elementi Tipici della Cute 1. Bulbo pilifero ○ Struttura: struttura cilindrica, costituito da cheratinociti accumulati grazie ad altre cellule epiteliali ○ Annessi: Muscoli erettori del pelo: Raddrizzano il pelo quando si accorciano → passaggio d’aria minore → riducono la dispersione di calore (pelle d'oca). Si crea un isolamento termico Ghiandola sebacea (esocrina): Produce sebo, sostanza untuosa, per lubrificare il bulbo e ridurre la desquamazione → pelle più morbida possibile. Posizione parte alta bulbo. Ghiandola sudoripara (tubolare semplice): formata da un tubulo che aumenta di diametro in profondità formando una vera ghiandola. Funzioni Fisiologiche degli Epiteli di Rivestimento 1. Creazione di una barriera: Isolamento dell'organismo dall'ambiente esterno → linea di confine 2. Scambio regolato di sostanze: Barriera selettiva per il passaggio di sostanze. 3. Resistenza meccanica: Difesa contro lesioni meccaniche e agenti infettivi. Le strutture cellulari che supportano molte di queste necessità sono riconducibili alle giunzioni cellulari e al citoscheletro Citoscheletro → formato da strutture filamentose che percorrono il corpo della cellula, è un apparato locomotore in quanto gestisce il movimento Funzioni ○ Movimento della cellula e degli organuli. ○ Organizzazione spaziale e interazione con l'ambiente. ○ Sostegno alla membrana plasmatica → la cellula riesce a sopportare stress e tensioni ○ Movimenti cellulari come la migrazione dei fibroblasti e dei globuli bianchi, e la nuotata degli spermatozoi. ○ Contrazione muscolare e estensione dei neuroni → deformando la membrana crea prolungamenti responsabili del trasporto dei neurotrasmettitori Componenti → Filamenti intermedi - Funzione: Resistenza agli stress meccanici, no movimento ma creano tensione - Struttura: Composti da proteine filamentose (es. cheratine, lamine).La proteina forma una lunga alfa elica , lineare, con 2 strutture terminali globulari. Queste proteine vanno incontro alla maturazione formando dimeri → due proteine unite in maniera parallela. Due dimeri si uniscono in maniera antiparallela e sfalsata → tetrameri → si appaiono formando ottameri. Queste strutture vengono stabilizzate da punti di contatto. che garantiscono stabilità e resistenza alle trazioni → diverse tipologie e creano filamenti con proprietà diverse - Lamine: filamento intermedio comune, va a formare il nucleoscheletro ed è fondamentale per la dissoluzione e assemblaggio involucro nucleare. Con la fosforilazione → perdita di integrità, dal nucleo passano ad un sistema meno organizzato e compatto. Cromosomi comunque connessi all’involucro nucleare. La lamina si ricompone rapidamente attraverso la defosforilazione della lamina. - Cheratine: miscela di cheratina di tipo I (acida) e II (neutra/basica), tenute insieme da legami disolfuro. possono sopravvivere alla morte cellulare. continuità con strutture adiacenti → filamenti continui - Mutazioni delle cheratine: epidermolisi bollosa semplice, epidermide si stacca dalla cute a causa delle cellule della lamina basale che formano filamenti di cheratina che hanno poca resistenza alle sollecitazioni meccaniche → Microtubuli → entrano in gioco quando si parla di fuso mitotico e citodieresi - Funzione: Determinazione della posizione degli organelli e trasporto intracellulare. - Struttura: Spessi e si irradiano in tutte le direzioni a partire dal nucleo. Composti da dimeri di alfa e beta tubulina (proteine globulari), tenute insieme da legami testa-coda e laterali, organizzati in cilindri cavi di 13 protofilamenti. Le interazioni sono deboli e si sviluppano in numero minore rispetto ai filamenti = poca resistenza meccanica - Subunità tubulina → avviene la polimerizzazione per idrolisi di GTP (guanina bifosfato) inglobato nei monomeri. I legami testa-coda creano un filamento polarizzato con 2 estremità : una che tende ad allungarsi → positiva ed una che tende ad accorciarsi → negativa. Possibilità di smontarsi in base alle necessità cellulari. →Centrosoma - si trova vicino al nucleo ed è il centro di organizzazione dei microtuboli - formato da 2 centrioli (per ogni cellula)disposti perpendicolarmente uno all’altro → costituiti da 3 microtubuli connessi + 12 triplette formando un cavo cilindrico - attorno alle tuboline ci sono altre molecole di gamma-tubolina → stabilizzano l’estremità dei microtubuli principali - microtubuli → binari della cellula a cui sono associati motori cellulari →. I microtubuli rappresentano i binari della cellula a cui sono associati i motori cellulari → chinesina (da – a +) e dineina (da + a -). Possono anche organizzarsi in strutture più complesse → elementi mobili di cilia e flagelli [disposizione 9 (coppie) +2 dei microtubuli]. I corpi basali radicano fermamente le ciglia alla superficie cellulare → hanno conformazione simile a quella dei centrioli (9 triplette). Il movimento delle ciglia è compiuto grazie alla dineina ciliare che forma ponti fra i microtubuli adiacenti intorno alla circonferenza dell'assonema. →Microfilamenti determinano la forma della cellula e guidano la locomozione. Sono i più sottili e sono posizionati prevalentemente sul bordo cellulare, danno struttura e mantengono, ad esempio, i microvilli. Sono formati da una singola catena proteica globulare di actina che, come la tubulina, ha un sito di legame per un nucleotide che in questo caso è l’ATP che può essere idrolizzato. Anche per l’actina le subunità si assemblano testa-coda per generare filamenti con una polarità strutturale distinta (estremità + e -) → le proteine ARP stabilizzano il filamento di actina. I filamenti di actina hanno la capacità di interagire con moltissime altre proteine accessorie → possono forare reti che costituiscono legami crociati con l’actina in una rete tridimensionale (spettrina: globuli rossi e flamina: lamellipodi). Un’altra proteina che interagisce con l’actina è la miosina (motore cellulare). GIUNZIONI CELLULARI: Le giunzioni cellulari sono strutture cruciali per la resistenza strutturale dell’organismo, permettendo l’interazione tra le cellule e la matrice extracellulare. Si distinguono in tre principali categorie: giunzioni occludenti, giunzioni di ancoraggio, e giunzioni comunicanti. Importanza Strutturale → Le giunzioni cellulari, insieme al citoscheletro e alla matrice extracellulare, giocano ruoli fondamentali nella resistenza strutturale dell’organismo, formando una rete integrata che supporta la funzione e l’integrità dei tessuti. Giunzioni Occludenti (o Strette) - Funzione: Sigillano gli spazi tra le cellule, rendendo gli epiteli una barriera di permeabilità selettiva → cellule adiacenti sigillate - Struttura: → Proteine Transmembrane: Claudina e occludina sono le principali proteine che sigillano le cellule adiacenti. Ricorda che l’andamento della giunzione riduce il doppio strato fosfolipidico unendo due mosaici fluidi → Microscopio Elettronico a Scansione: Utilizzato per studiare queste giunzioni in dettaglio. - Effetti sulla Cellula: Aumentano la polarizzazione cellulare. Esempio: trasporto del glucosio che avviene tramite trasporto attivo in alto e diffusione facilitata in basso. Giunzioni di Ancoraggio - Funzione: Connessione meccanica che lega il citoscheletro di una cellula a quello di cellule vicine o alla matrice extracellulare → zone protospecifiche, formate da 2 proteine: → Proteine di Adesione Transmembrana: - **Caderine**: Giunzioni cellula-cellula, richiedono calcio per l’adesione. - **Integrine**: Giunzioni matrice-cellula, formano dimeri (integrina alfa e beta), considerate recettori. →Proteine di Ancoraggio Intracellulare: - Tipi di Giunzioni di Ancoraggio: - Giunzioni Aderenti: - **Funzione**: Favoriscono l’adesione cellula-cellula. - **Connessione**: connessione con i microfilamenti grazie a legami laterali che forniscono adesione → connessione f.actina - Desmosomi: - **Funzione**: Giunzioni cellula-cellula connesse ai filamenti intermedi. - **Regolazione**: Caderine che danno continuità a proteine citoplasmatiche e a filamenti intermedi→ saldatura filamenti cheratinici - **Struttura**: limitate nello spazio, punti di adesione come bottoni - Emidesmosomi: Giunzioni cellula-matrice nella parte basale, coinvolgono integrine → no caderina e filamenti intermedi. - Adesioni Focali: - **Funzione**: Giunzioni cellula-matrice. - **Connessione**: Microfilamenti. Giunzioni Comunicanti (o Gap) - Funzione: Mettono in comunicazione diretta le cellule adiacenti → continuità tra citoplasmi, permettendo il passaggio di piccole molecole e ioni → attivazione molecole in base agli stimoli della cellula - Formati da Connessine: Proteine transmembrane che si uniscono in esameri (connessoni) e formano canali intercellulari.Sono delle zone che possono avere varie dimensioni - Proprietà: - **Passaggio di Molecole**: Ioni, acqua, zuccheri, amminoacidi, nucleotidi, vitamine, e mediatori intracellulari. - **Accoppiamento Elettrico**: Sincronizzano le cellule eccitabili elettricamente, es. cellule cardiache → coord. stimoli elettrici - **Smorzamento delle Fluttuazioni**: Riduzione delle fluttuazioni casuali delle concentrazioni di piccole molecole - **Cooperazione Cellulare**: Permettono alle cellule di cooperare. Matrice Extracellulare (ECM) Tessuto Connettivo: La matrice extracellulare è abbondante nel tessuto connettivo, con le cellule sparse al suo interno. Componenti: - Polimeri Fibrosi: Ricca di polimeri fibrosi, specialmente il collagene. - Collagene: Il componente principale che sopporta la maggior parte dello stress meccanico. EPITELI GHIANDOLARI→ le ghiandole sono costituite da cellule epiteliali che formano ammassi di lamine non vascolarizzate. A lv embrionale derivano dall’epitelio di rivestimento che prolifera e crea una gemma che si insinua nel tessuto connettivo→ creazione di una ghiandola. Due tipi di ghiandole: - ghiandole esocrine → mantengono la connessione con l'epitelio.Secernono i prodotti attraverso dotti. - ghiandole endocrine → diventa indipendente dal tessuto generato. I suoi prodotti (principalmente ormoni) di secrezione finiscono nel sangue Ghiandole esocrine - ghiandola calciforme mucipara → unicellulare, molto semplice - si trova negli epiteli cilindrici IPOTALAMO - regola l’attività endocrina dell’ipofisi - i nuclei possono essere di due tipologie: → Presenti all’interno dell'ipotalamo con assoni fino alla neuroipofisi, stessi neuroni posizionati nell’ipotalamo che vanno a scaricare gli ormoni ADH e OSSITOCINA nella neuroipofisi → l’adenoipofisi presenta cellule epiteliali differenziate, ogni singolo ormone che troviamo nell’adenoipofisi viene secreto da ghiandole endocrine nel sangue. Il circolo portale (che è il circolo dei capillari) deriva da un reticolo di capillari che si trovano alla base dell’ipotalamo e grazie a fattori di rilascio (neurotrasmettitori) inducono la secrezione degli ormoni. TIROIDE → si trova nella parte anteriore del collo, davanti - costituita da due lobi - produce tiroxina e triiodotironina → comportano effetti sul metabolismo e sulla crescita - vi è la produzione di calcitonina → che diminuisce la calcemia (lv del calcio nel sangue) - si parla di una ghiandola a follicoli, dalla struttura poco colorabile, abbastanza pura che rappresenta un precursore degli ormoni tiroidei - formata da cellule epiteliali → tireociti che si uniscono per formare uno strato che riveste un follicolo. Assorbono il pre-ormone, ne finiscono la maturazione e poi rilasciano l’ormone T3 e T4 → coniugati con iodio che è piuttosto raro, si cerca di captarne il più possibile PARATIROIDI → ghiandole endocrine - produzione di paratormone → antagonista della calcitonina, in quanto aumenta la calcemia GHIANDOLE SURRENALI - si trovano nella cavità addominale a diretto contatto con i reni - ormoni che possono essere prodotti - Mineralcorticoidi → funzionano per il riassorbimento renale - Glucocorticoidi → stress e metabolismo - Androgeni ed estrogeni → per i caratteri sessuali secondari - Adrenalina e noradrenalina → per una reazione a stress improvviso, vanno a regolare l’attività cardiaca e dove il sangue si deve dirigere, responsabili dunque della vasocostrizione e della vasodilatazione in quanto agiscono sulla muscolatura liscia dei vasi PANCREAS - affianco al duodeno - ghiandola sia endocrina che esocrina acinosa composta che produce diverse sostanze: → carbonati per tamponare ciò che esce dallo stomaco → enzimi come le lipasi pancreatiche per la digestione - parte esocrina → sono presenti le isole di langherans, zone eterogenee che producono ormoni come l’insulina, il glucagone (regolazione glicemia nel sangue) e la somatostatina, responsabile della digestione GONADI → ghiandole sessuali, testicoli e ovaie - impiegati per la produzione di gameti - formate da cellule specializzate per la produzione di ormoni sessuali → testicolo - Ripiegamento numerosi tubuli con parete di cui non si riconosce un epitelio di rivestimento ma una struttura germinativa specializzata nel produrre e maturare spermatozoi - Cellule di Sertoli, cellule nutritrici → formano invaginazioni che accoglieranno le cellule della linea germinale (meiosi). Gli spermatozoi crescono e una volta maturi finiscono nei tubuli - Cellule di Leydig, responsabili della produzione di ormoni (testosterone) si trovano in mezzo ai tubuli seminiferi → Ovaio - forma tondeggiante, rivestiti da un epitelio pubico che si affaccia alla cavità addominale - Producono le cellule uovo che si liberano all’esterno dell’ovaio durante l’ovulazione nelle prossimità delle tube uterine, il quale viene accolto fino ad essere portato nella cavità uterina - Cellula uovo compagnata da cellule follicolari → aiutano lo sviluppo e formeranno i follicoli - Cellula uovo pronta a svilupparsi si trova nella parte più esterna dell’ovaio ed è rivestita da un epitelio pavimentoso che tende a diventare cubico → passaggio follicolo primordiale a follicolo primario → follicolo secondario presenta una membrana pellucida che permette ad un singolo spermatozzo di penetrare e fecondarlo - Follicolo di Graff → stadio maturo del follicolo, si rompe, si svuota e rilascia l’uovo all’esterno - Se avviene la fecondazione → formazione del corpo luteo attraverso la proliferazione di cellule follicolari → organo endocrino che produce alterazioni a lv ormonali per condurre la gravidanza TESSUTI CONNETTIVI → - derivano dal mesenchima, cellule mesenchi mali dette anche staminali totipotenti → possono trasformarsi in fibroblasti, lipoblasti,condroblasti, osteoblasti o cellule emopoietiche - tessuti meno compatti con matrice extracellulare largamente presente → circonda le cellule e ne definisce le proprietà del tessuto. La matrice ha una composizione variabile e viene considerata come un unione di : - Sostanza fondamentale → funzione di collante che tiene unite le fibre. Costituita a sua volta da: - Glicosamminoglicani → lunghe catene polisaccaridiche, costituite da unità ripetute di disaccaridi. ricche di gruppi anionici come carbossilici e solfato che complessano cationi di sodio e grosse quantità di H2O. Anche a basse concentrazioni formano dei gel in quanto l’H2O è talmente influenzata dal movimento che perde la sua liquidità. I gag idratati occupano uno spazio =80% conferendo al tessuto turgore e resistenza alla compressione. Acido ialuronico → è un gag costituito da tanti zuccheri - Proteoglicani → gag legati a residui di serina + vengono sintetizzati nell’apparato di golgi => O-glicosilazione, non si aggiungono carboidrati alla proteina. Tetrasaccaride di collegamento → xilosio, galattosio e acido glucuronico. Hanno dimensioni variabili → decorina che si complessa al collagene ha una sola catena di gag, l’aggrecano oltre cento - Glicoproteine - Componente fibrillare - Di collagene→ materiali composti e resistenti. Proteina più presente nel corpo umano, formata da : tre proteine ad alfa-eliche ricche di glicina, idrossiprolina e idrossilisina → formano il tropocollagene, molecola a 3 filamenti → più tropocollageni formano la microfibrilla → stabilizzata da legami covalenti crociati che sono in grado di creare ponti tra amminoacidi modificati (ex : prolina e lisina che vengono idrossilate → questa reazione dipende da un enzima che dipende dalla vitamina C. Una carenza di questa vitamina porta allo scorbuto = incapacità di rinnovare fibre di collagene, di conseguenza le strutture non saranno più tenute assieme.) Il collagene viene sintetizzato nel RER dai ribosomi attaccati alla membrana. Esistono diversi tipi di collagene, almeno 15. Il collagene presente in matrice tende ad essere correlato al citoscheletro → guidare la direzione del collagene e influenzare le caratteristiche delle cellule → le quali sono flessibili e resistenti dunque alle trazioni. - Elastiche → possono subire un allungamento e tornare alla dimensioni originali. Formate da fibrillina, che è la componente fibrillare costituita da proteine allungate attorno le quali si deposita l’elastina che aggrega le componenti tra loro. - tessuto vascolarizzato (presenza di vasi sanguigni) → fondamentali per supportare tutti i tessuti TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO costituito da forme lasse e forme dense - Forme lasse → funzione trofica, sono deputate a sostenere metabolicamente gli altri tessuti, si trovano sotto le membrane basali dei tessuti epiteliali. Es formano lo stroma delle ghiandole endocrine. Dà vascolarizzazione e crea un ambiente nel quale promuove il movimento delle cellule immunitarie - Forme dense→ presentano grande quantità di collagene che gli conferisce resistenza alle forze meccaniche. In base a come sono disposte le fibre possiamo trovare: irregolare a fibre intrecciate, regolare con fibre parallele o a fibre incrociate (sono sempre parallele soltanto che una è disposta in un verso mentre l’altra in un altro → direzione diversa, creazione di una rete) cellule residenti in questo tipo di tessuto → → Fibroblasti - Cellule principali dalla forma allungata con nucleo ovoidale e più numerose perché hanno una capacità replicativa modesta - derivano dalle cellule mesenchimali → cellule differenziate terminalmente - secernono sostanza fondamentale e proteine fibrillari - se si rompono entrano in gioco i periciti, cellule mesenchimali dormienti a stretto contatto con i vasi sanguigni, producono fibroblasti - A lv di adesione sono in grado di modificare la loro forma e muoversi all'interno della matrice extracellulare → lamellipodi vengono mediati da integrine che aderiscono alla cellula attraverso contatti focali - contrazione dovuta da filamenti di miosina II - microfilamenti di actina utilizzati per la locomozione cellulare → si associano a proteine accessorie formando diversi tipi di organizzazione → fasci e strutture a rete → Macrofagi residenti - cellule fagocitarie integranti del sistema immunitario - presentano l’antigene ai linfociti T e secernono ormoni che stimolano i granulociti neutrofili - prodotti dagli organi emopoietici, rilasciati nel sangue sottoforma di monociti e in 1-2 giorni si distribuiscono nei tessuti connettivi - macrofagi residenti → derivano da monociti, prodotti a lv embrionale e rimangono costanti nel tempo, hanno capacità di rinnovarsi. Si parla di una popolazione stanziale che serve a mantenere una quota base di macrofagi (NB: Si trovano sia nel tessuto connettivo che negli altri epiteli) - diversi sono i macrofagi migranti → sempre da monociti, possono essere richiamati in grande quantità durante un evento infiammatorio. Vengono reclutati monociti che escono dal flusso sanguigno e si differenziano in macrofagi. - ha una membrana variegata, con pieghe e ondulazioni che favoriscono l'avvolgimento di strutture molto grandi = fagocitosi - fagosoma → all’interno del macrofago vengono formati i lisosomi, che maturano acquisendo enzimi idrolitici,che riescono a tagliare i legami covalenti. Quindi il lisosoma smonta le macromolecole per ottenere monomeri. Queste idrolasi sono formate da proteine transmembrana (marcate con mannosio 6 fosfato). Corpi residui diversi destini → esocitosi. - spezzettano la proteina andando a formare → peptidi,utilizzati per presentare l’antigene, utili per il sistema immunitario → Mastociti/mastocellule - cellule grandi piene di granuli che contengono eparina (anticoagulante = mantiene lo stato edematoso per far agire in maniera facilitata le altre cellule del sistema immunitario), istamina (vasodilaltante) e fattori chemiotattici → tutti proinfiammatori - degranulazione è regolata da interazioni antigene anticorpo → causa reazioni eccessive come shock anafilattico - non producono anticorpi, ma riescono a legare sulla superficie le Ig-E prodotte dai linfociti B → Adipociti - cellule adibite all'accumulo di grassi → i lipidi vengono stoccati sotto forma di gocce lipidiche, che essendo idrofobe si aggregano in micelle → vengono prodotte proteine che ne favoriscono la stabilizzazione - trigliceride→ formata da una molecola di glicerolo +acidi grassi, i legami di carbonio di quest’ultimi vengono utilizzati dal mitocondrio per ricavare energia chimica per fosforilare ATP - Riserva di trigliceridi =riserva di energia chimica - glicogeno → accumulato in fegato e muscoli, contiene meno energia chimica dei trigliceridi, è un polimero del glucosio compensato con una grande quantità d’acqua che fanno peso - adipociti prendono dal sangue acidi grassi e glicerolo che derivano dagli enterociti → e li assorbono a lv intestinale - metabolismo degli adipociti sensibile agli stimoli ormonali soprattutto insulina e noradrenalina - tessuto adiposo dove si trovano → protezione e ammortizzazione, si parla di una funzione meccanica - producono la leptina (ormone) → espressa dal gene ob, comunica al cervello lo stato nutrizionale dell’ organismo, i recettori si trovano nell’ipotalamo - esiste il tessuto adiposo bruno → multivacuolato, più scuro a causa di una vascolarizzazione aumentata e con una quantità di mitocondri maggiore, che producono calore utilizzando come fonte le gocce lipidiche → fondamentale nel neonato in quanto il rapporto superficie volume è rilevante e non avendo i muscoli sviluppano non riesce a produrre calore muovendoli - negli adulti, tessuto adiposo beige → si può trasformare in bruno (esposizione al freddo) o in bianco (esposizione al caldo) → Migranti : macrofagi reclutati, leucociti e plasmacellule. Queste ultime derivano dai linfociti B attivati, sono cellule di sorveglianza che escono dal sangue ed entrano nel tessuto connettivo. Se la cellula entra in contatto con l’antigene, si attivano e si duplicano creando una batteria di cellule con gli stessi anticorpi. → Lisosomi : spezzano le proteine e vanno a generare peptidi che di norma sono lunghi fino a 20 aa, servono per presentare l’antigene portando il peptide in superficie e mostrandolo alla cellula. TESSUTO CONNETTIVO di SOSTEGNO → CARTILAGINE - post natale la cartilagine si trova: nell’orecchio, nel naso e crea un cuscinetto elastico che va ad ammortizzare i colpi - matrice densa→ riesce a far diffondere gli elementi necessari per la sopravvivenza e non è vascolarizzata - sono presenti glicosamminoglicani complessi (acido ialuronico) + collagene II → forma microfibrille, non visibili ad occhio nudo - La cartilagine aggregandosi forma gruppi isogeni - pericondrio → zone di confine tra cartilagine + tessuto connettivo - Formata da cellule condrogeniche (condroblasti,condrociti,condroclasti) La cartilagine si può specializzare: Ialina → vie respiratorie e articolazioni - più diffusa - forma la struttura iniziale delle ossa lunghe durante lo sviluppo → che verrà sostituita da tessuto osseo - cartilagine articolare in quanto va a coprire l’estremità delle ossa - cellule della cartilagine che si nutrono grazie al liquido sinoviale → si trova all’ interno cavità articolare (gel estremamente denso e ricco di H2O) → cartilagine scivolosa, si crea strato di acqua immobilizzata,resistere alla compressione Elastica → padiglione auricolare ed epiglottide - presenza di numerose fibre elastiche che le conferiscono un colore giallastro→ colorabili con metodi specifici - accresce soprattutto per apposizione e meno per il liquido interstiziale - contiene molti condrociti singoli e gruppi isogeni formati da poche cellule - presenza cellule più abbondanti rispetto alla ialina→ motivo della crescita per apposizione Fibrosa → sinfisi pubica e menischi - ricca di collagene II e I parzialmente smascherate → riunite in fasci orientati secondo linee di forza - condrociti disposti in file tra i fasci → vivono bene con concentrazioni di ossigeno basse → formano zone di transizione tra ialina e tessuto connettivo denso - stessa resistenza alla compressione della cartilagine ialina ma una maggiore resistenza alla trazione TESSUTO OSSEO Funzioni → sostegno, protezione, locomozione e riserva minerale Cellule presenti nel tessuto osseo: Osteociti → cellule proprie Osteoblasti → produzione Osteoclasti → demolizione, macrofagi che derivano dai monociti - plurinucleati - possono fondersi insieme formando → sincizio che aderendo alla matrice ossea → zone di adesione, bloccano la diffusione di sostanze Successivamente secernono idrolasi acide → nei lisosomi che demoliscono molecole organiche → si crea una zone sigillante (= lisosoma esterno) → si crea una struttura al di sotto dove vengono rilasciate idrolasi acide - differenziamento e attivazione → sotto controllo osteoblasti Struttura tessuto osseo → collagene I e idrossiapatite (elemento inorganico di natura cristallina) + matrice Matrice extracellulare: - presenta elementi inorganici → stabiliscono mineralizzazione del tessuto - organica (1/3) → o Fibre (90%) → collagene di tipo I organizzato in fibre parallele (aumentano la resistenza alla flessione) o Proteoglicani → decorina e biglicano o Glicoproteine → regolano la mineralizzazione e sono osteopontina, osteocalcina e sialoproteina ossea. - inorganica (2/3) → o Fosfato di calcio cristallino (85% della matrice inorganica) → idrossiapatite cristallina o Fosfato di calcio (10% della matrice inorganica) → forme non cristalline e facilmente riassorbibili per l'omeostasi del Ca2+ o Acqua e sali minerali Classificazione tessuto → - compatto: ricopre tutte le superfici di tutte le ossa. Si divide in: → Periostio : zona di transizione tra osseo e connettivo, finisce la mineralizzazione e inizia il connettivo denso con irraggiamento di fibre di collagene + porta vascolarizzazione nutrendo l’osso (canali longitudinali => havers + trasversali detti folkman) → Endostio: strato tessuto connettivo, tappezza intercapedini + superficie rivolta verso la cavità midollare, canali havers. Interviene nell’ossificazione e riassorbimento dell’osso. Costruisce lo stroma di sostegno del midollo osseo. → formato da osteoni - danno struttura e volume - nascono attorno al vaso centrale → che garantisce nutrimento - formati da lamelle (fibre di collagene parallele ma con inclinazioni diverse) intervallati da osteociti → stanno nelle lacune ossee e si connettono grazie a prolungamenti citoplasmatici sottili + giunzioni comunicanti → fondamentale perchè la matrice inorganica è priva di acqua quindi impossibile diffusione di gas respiratori → necessità di avere rete continua di nutrimento - si sviluppano in verticale con biforcazione - tra uno osteone e l’altro → frammenti di osteoni → tessuto osseo in continua rigenerazione → rimodellamento grazie agli osteoclasti → mantenimento concentrazione calcio : calcitonina (elimina quando troppo) + paratormone (libera quando poco) → cavità interna è costituita= midollo osseo → può essere bianco con tessuto adiposo oppure rosso tessuto emopoietico - spugnoso → costituito da una sottile trama di trabecole (lamelle interconnesse che formano reticolo continuo) → nelle lacune del reticolo : midollo osseo → no osteoni ma struttura lamellare simile a quella dell’osso compatto → lamelle + tessuto adiposo (midollo) OSSIFICAZIONE → Formazione dell'osso Ossificazione diretta o intramembranosa Differenziamento delle cellule mesenchimali nel connettivo embrionale (tipica delle ossa piatte). Avviene nel mesenchima in zone intensamente vascolarizzate, dove alcune cellule si addensano e formano gli osteoblasti grazie a specifici fattori di crescita. Gli osteoblasti producono una matrice ricca di collagene. Viene prima creata la matrice inorganica e poi si ha il processo di mineralizzazione grazie alla matrice organica. Gli osteoblasti intrappolati nella matrice diventano osteociti, caratterizzabili con metodi istochimici e immunologici poiché positivi alla fosfatasi alcalina. Questo tessuto è chiamato osteoide, in quanto presenta fibre di collagene disposte in modo caotico, non strutturato a lamelle. Successivamente, il tessuto osteoide viene riassorbito e sostituito dall'azione da osteoclasti e osteoblasti. Ossificazione indiretta o endocondrale Avviene tramite un modello cartilagineo (tipico delle ossa lunghe e corte). I centri primari di ossificazione endocondrale compaiono entro il terzo mese di vita intrauterina. La proliferazione e successiva ipertrofia dei condrociti segnano l'inizio dell'ossificazione endocondrale. Le cellule cartilaginee ipertrofiche secernono il fattore angiogenetico. La matrice cartilaginea calcificata viene parzialmente riassorbita dai condroclasti, formando cavità occupate dai vasi e dal mesenchima. Dal mesenchima si differenziano osteoblasti che si ancorano alle spicole di cartilagine calcificata e cominciano a secernere matrice osteoide. Fasi della calcificazione indiretta 1. Riposo 2. Proliferazione 3. Maturazione 4. Ipertrofia (parziale riassorbimento della matrice e ingrandimento delle cellule, seguita dalla morte programmata dei condrociti) 5. Ossificazione Accrescimento delle ossa lunghe - Metafisi: Zona di transizione tra epifisi e diafisi, dove la cartilagine prolifera e viene gradualmente sostituita dall’osso. È cruciale per l'accrescimento in lunghezza del segmento scheletrico → dipende dalla presenza di cartilagine di coniugazione - Cartilagine di coniugazione (o cartilagine di crescita): Qui si identifica chiaramente la sequenza ordinata delle tappe dell’ossificazione endocondrale. Negli adulti, quando i condrociti della cartilagine di coniugazione cessano di proliferare, il processo di ossificazione continua fino alla completa sostituzione della cartilagine, portando alla chiusura dell’epifisi. - Manicotto periostale diafisario: Responsabile dell’accrescimento in diametro della diafisi. Questo accrescimento è di tipo membranoso. SANGUE→ Il sangue è un tessuto connettivo con matrice liquida e svolge diverse funzioni fondamentali: Trasporto di gas respiratori Trasporto di sostanze nutritive Trasporto di ormoni Trasporto di cataboliti ai reni Trasporto di cellule coinvolte nei processi di difesa Termoregolazione Mantenimento dell'equilibrio acido-basico e della pressione Composizione del sangue: Elementi figurati (ematocrito): Costituiscono il 45% del sangue e incl\udono eritrociti, leucociti e piastrine (frammenti di cellule). Plasma: Costituisce il 55% del sangue ed è composto per il 90% da acqua. Contiene sostanze organiche (proteine, lipidi → assorbimento intestinale , glicidi → sostanze base per macromolecole, ormoni, vitamine → tutte in maggiore quantità) e inorganiche (ioni e minerali). Siero: Deriva dal plasma, ma senza fibrina, utile per studiare le proteine sieriche attraverso l'elettroforesi. Elementi figurati del sangue: 1. Eritrociti (globuli rossi): ○ Hanno forma di dischi biconcavi, sono cellule enucleate derivanti dagli eritroblasti → immaturo globulo rosso che quando si differenzia perde il nucleo → non avendo DNA non riescono a produrre proteine ○ Funzione: trasporto di ossigeno. ○ Contengono emoglobina, prodotta nei reticolociti → In uno stadio subito precedente all'eritrocita finale si può parlare di reticolociti perché all'interno del citoplasma si ha una struttura filamentosa in cui è presente RNA e grazie alla quale si produce emoglobina (poi sparisce anche questa). ○ Struttura dovuta ad un insieme di proteine (proprie e membrana) che si combinano e danno collegamento al citoscheletro sottostante → diminuisce frizione e resistenza che i sangue ha a fluire nei vasi ○ La loro elasticità è essenziale per passare attraverso i capillari stretti. ○ Numero: 4-6 milioni/mm³. ○ Acido carbonico → fondamentale per sistema tampone in quanto mantiene il PH costante nel sangue, Co2 che si lega all’emoglobina carbossiemoglobina ○ Anidrasi carbonica → si trova nel globulo e serve per accelerare la reazione tra Co2 + acqua => acido carbonico, favorisce il trasporto di CO2 nel sangue ○ Durata di vita: circa 120 giorni, poi vengono eliminati dalla milza → macrofagi che ne degradano la superficie. ○ Produzione: avviene nel midollo osseo rosso (tessuto emopoietico→ si trova all’interno dell’osseo spugnoso) ci sono cellule staminali che si dividono e producono globuli rossi, attività regolata dall'eritropoietina prodotta dalle cellule che stanno vicino ai glomeruli (reni) → posizione molto vascolarizzata in un organo molto attivo a livello metabolico quindi il livello di ossigenazione regola la produzione di eritrociti. ○ Gruppi sanguigni: sono determinati dalle molecole glicidiche (antigeni) presenti sulla superficie degli eritrociti. È determinato geneticamente e dipende dall'attività di una determinata glicosiltransferasi. La proteina può essere glicosilata in maniera differente e portare a diversi antigeni. 2. Piastrine Origine: Frammenti di megacariociti, cellule molto grandi con un grande nucleo che si trovano nel midollo emopoietico. I megacariociti rimangono nel midollo, ma creano prolungamenti chiamati filopodi che si insinuano nei vasi sanguigni. Questi prolungamenti vengono frammentati dal citoscheletro, formando le piastrine (o trombociti → si occupano di coagulazione → trombosi). Funzione: Coagulazione del sangue (trombosi) ed emostasi (solidificazione del sangue e rigenerazione dei tessuti lesionati). Dimensioni: 2-3 micron (molto più piccole rispetto ai globuli rossi di 12-13 micron). Numero: Circa 200.000-300.000/mm³. Coagulazione: Le piastrine si aggregano e rilasciano fattori che promuovono la coagulazione del sangue, tra cui: ○ Serotonina: Riduce il calibro dei vasi lesionati e rallenta il flusso sanguigno. ○ Fattori che attivano la trombina: La trombina (enzima) trasforma il fibrinogeno in fibrina. Il fibrinogeno viene attivato in fibrina attraverso un taglio proteolitico. Emostasi: 1. Adesione piastrinica: Le piastrine si attaccano al sito della lesione. 2. Aggregazione piastrinica: Le piastrine si aggregano formando un tappo. 3. Formazione del coagulo: Le piastrine e i fattori della coagulazione formano un coagulo di fibrina. 4. Retrattazione del coagulo: Il coagulo si consolida e si ispessisce, stabilizzando la lesione. 3. Leucociti I leucociti, o globuli bianchi, sono incaricati della difesa dell'organismo. Possono migrare fuori dai vasi sanguigni in risposta a fattori chemotattici attraverso un processo chiamato diapedesi. I fattori chemotattici sono percepiti dai macrofagi e dalle cellule epiteliali, e attraggono i leucociti verso il sito di infezione o infiammazione → chemotassi (attrarre le cellule in un punto specifico). Nel sangue, i leucociti sono presenti in una concentrazione di circa 5000-7000/mm³. Tipi di leucociti: 1. Granulociti: Contengono granuli nel citoplasma, che sono vescicole di secrezione o fagocitarie. I granulociti si dividono in tre sottogruppi: ○ Neutrofili: Costituiscono il 50-70% dei leucociti. Sono molto attivi nella fagocitosi e presenti in grandi quantità nel pus delle ferite. Reagiscono a pochi coloranti e hanno un nucleo polimorfonucleato (composto da 4 elementi collegati). Sono reattivi ai complessi antigene-anticorpo (Atg-Atb → recettori Fc) e alle proteine del complemento + batteri e frammenti cellulari Citoplasma con granulazione, reagisce alla colorazione Non presentano l'antigene, a differenza dei macrofagi. Fagocitano sostanze estranee riconosciute da altri elementi del sistema immunitario, contribuendo a combattere le infezioni → complessi antigene-anticorpo ○ Eosinofili: Reagiscono a coloranti acidi. Aggrediscono parassiti e fagocitano complessi antigene-anticorpo. Secernono istaminasi, un antagonista dell'infiammazione. ○ Basofili: Reagiscono a coloranti basici. Secernono sostanze anticoagulanti (eparina) e vasodilatatrici (istamina e serotonina). Hanno una capacità fagocitaria limitata. Insieme ai mastociti, sono responsabili dei fenomeni allergici. Secernono sostanze in relazione all'attivazione delle IgE. 4. Linfociti I linfociti sono globuli bianchi molto più piccoli dei granulociti, con un nucleo che occupa gran parte del citoplasma. Sono molto numerosi. Oltre a essere presenti nel sangue, si trovano negli organi e nei tessuti linfoidi, così come nella linfa che circola nei vasi linfatici (circolo aperto). Gli organi linfoidi comprendono: il timo (vengono eliminati i linfociti immaturi), il midollo osseo, la milza, i linfonodi, le tonsille palatine, le placche di Peyer e il tessuto linfoide dei tratti respiratorio e digerente. Caratteristiche Generali Struttura: Cellule relativamente piccole, con la maggior parte dello spazio occupato dal nucleo. Funzione: Inattivi fino all'incontro con il loro specifico antigene. Cooperando con altre cellule promuovono la difesa immunitaria. Specializzazione: Riconoscono un solo tipo di antigene tramite un solo tipo di anticorpo. Linfociti immaturi, che non riescono a riconoscere molecole del proprio organismo → eliminati dal timo Immunità Acquisita: Il sistema immunitario reagisce più velocemente e intensamente se incontra più volte lo stesso antigene. Nel processo di differenziazione dei linfociti avvengono delle ricombinazioni genetiche casuali che portano a variabilità tra gli anticorpi → fenomeni permanenti in quanto sono fenomeni di ricombinazione. Tipi di Linfociti: Ne esistono di due classi → Linfociti T (Immunità Cellulo-Mediata) T Cell Receptor (TCR): Proteina iper-variabile sulla membrana dei linfociti T, riconoscono solo peptidi presentati da altre cellule + rimane sempre su una proteina transmembrana. Comunica con le altre cellule attraverso → contatto Presentazione dell'Antigene: Dipende da altre cellule che presentano l'antigene tramite il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC → espressa da tutte le cellule nucleate, ha un'enorme variabilità). → Nb:+ si analizza per capire se il donatore può essere compatibile con il ricevente Esistono altre proteine che servono per stabilizzare il contatto Subtipi di Linfociti T: ○ Linfocita T Citotossico: Riconosce e uccide cellule comuni che presentano l'antigene (MHC I), inducendo l'apoptosi. Le proteine MHC1 si legano al recettore della cellula grazie all’aiuto delle proteine CD8. ○ Linfocita T Helper: Riconosce cellule specializzate che presentano l'antigene (MHC II) e modula la risposta immunitaria. Necessità della proteina CD4 per legarsi all'MHC II. Essenziale per l'attivazione di linfociti B e T citotossici. Media con tutte le altre cellule del sistema immunitario. ○ Linfociti T Suppressor: Modulano negativamente l'attività del sistema immunitario. ○ Linfociti NK (Natural Killer): Possono agire senza il consenso dei linfociti T helper. Linfociti B (Immunità Umorale) Produzione di Anticorpi: Producono anticorpi specifici tramite ricombinazioni genetiche casuali che aumentano la variabilità di conoscere gli antigeni. NB: essendo che si parla di combinazioni, esiste un numero elevato di anticorpi rispetto al numero di geni del nostro corpo. Creare anticorpi a caso tuttavia ha bisogno anche di un ordine → infatti durante il processo di maturazione i linfociti vengono selezionati ed eliminati quelli che riconoscono delle proteine del nostro corpo → eliminazione nel midollo osseo Anticorpo: proteina costituita da quattro diversi polipeptidi → due catene lunghe e due corte, le cui estremità sulle punte della y riconoscono gli antigeni. Parlando di tante combinazioni è possibile che non tutti i linfociti incontrino il proprio antigene, comunque ogni linfocita ha solo un anticorpo. Nel linfocita appena differenziato gli anticorpi si trovano sulla membrana essendo proteine transmembrana B Cell Receptor (BCR): Anticorpo transmembrana che riconosce specifici antigeni. Gira in maniera inattiva. Quando un linfocita B trova il suo antigene, si attiva e prolifera,creando una popolazione in grado di conoscere quell’antigene Plasmacellule: Sono le cellule attive che secernono anticorpi, saturando gli umori con anticorpi in grado di riconoscere l'antigene specifico. l’anticorpo ha un’azione neutralizzante ma non basta→ entrano in gioco anche le cellule fagocitarie che riescono a riconoscere in maniera specifica gli anticorpi combinati con l’antigene Memoria Immunitaria: Dopo l'infezione, vengono prodotte cellule della memoria che permettono una risposta rapida ed efficace a future esposizioni allo stesso antigene. → monociti - grandi e frequenti, permangono nel sangue per 24-36 ore - precursori dei macrofagi - in presenza di un evento infiammatorio migrano nel tessuto connettivo dove si differenziano in macrofagi che operano nella difesa immunitaria, presentando l’antigene alla cellula specializzata → linfociti Th e B - oltre a faagocitare e presentare l’antigene → produzione di sostanze difensive come il lisozima, ma anche sostanze che modulano la funzionalità delle altre cellule, interferoni Processi Immunitari Attivazione e Differenziazione: I linfociti immaturi che riconoscono molecole proprie dell'organismo sono eliminati selettivamente durante lo sviluppo. Cooperazione tra Linfociti: Linfociti T e B cooperano tra loro e con altre cellule specializzate per promuovere una difesa immunitaria efficace. EMOPOIESI → FORMAZIONE DELLE CELLULE DEL SANGUE - cellula staminale emopoietica pluripotente - progenitore emopoietico pluripotente che dà origine a 2 strade: 1. progenitore linfoide comune → origine a NK,T e B + cellula dendritica 2. progenitore mieloide comune → origine a eritrociti, megacariociti, piastrine, basofili,eosinofili, neutrofili, monociti, osteoblasti e macrofagi ANGIOGENESI → formazione di nuovi vasi sanguigni meglio guardare immagine pag 21 TESSUTI LINFOIDI - tessuti in cui si stabiliscono i linfociti - MALT : tessuto linfoide associato alla mucosa → si trova nel tratto gastrointestinale, tiroide, polmoni, occhi e pelle - organi linfoidi primari → midollo osseo e il timo. Quest’ultimo seleziona in maniera positiva e negativa i linfociti in base alla presenza o meno di CD4 o CD8. Le cellule timiche sono le uniche cellule del corpo che sanno esprimere tutte le proteine del genoma in modo da poter selezionare al meglio i linfociti → questo perché se ci sono linfociti che si combinano con cellule del corpo vanno eliminati. - organi linfoidi secondari → sono zone in cui i linfociti T vengono in contatto con gli antigeni in maniera preferenziale → linfonodi sono piccole stazioni di filtraggio presenti nei vasi linfatici da cui passa il liquido interstiziale che viene rilasciato dai tessuti connettivi. Queste stazioni servono per intercettare e distruggere sostanze estranee. Formati da una rete di cellule all’interno, circondato da una capsula che riceve i vasi linfatici, da questa capsula esce il vaso linfatico efferente ( dall’ilo). Quindi i linfonodi vengono attraversati dalla linfa che porta i linfociti → la linfa è un liquido simile al plasma che porta anche linfociti che girano e sorvegliano l’organismo - milza → ha una circolazione aperta, ed è formata da polpa rossa e polpa bianca (si trovano i globuli bianchi) - tessuto linfoide circonda le arteriole TESSUTO MUSCOLARE - In grado di contrarsi e garantire sostegno - insieme a quello scheletrico → dona la capacità di muoversi formato da una fibra muscolare scheletrica multinucleata → si tratta di tessuto muscolare striato scheletrico - funzioni: postura, movimento, consolidazione articolazione e produzione di calore - ogni muscolo ha una porzione in grado di contrarsi + all’estremità è in continuazione con il tessuto connettivo denso che costruisce i tendini - cellule plurinucleate si distinguono tra sincizi → sono la fusione di tante cellule nucleate + plasmodi → nuclei che si dividono senza la divisione del citoplasma - tessuto connettivo avvolge e sostiene le fibrocellule, si hanno poi i tendini che prendono connessione con lo scheletro - connettivo decorrono i vasi sanguigni e le fibre nervose che stimolano la contrazione → Endomisio: fibre di collagene che entrano all’interno delle fibre muscolari → Perimisio: parte esterna del muscolo → Epimisio: parte più esterna - Due tubuli T in ogni sarcomero in corrispondenza della fine dei filamenti di miosina - Forza espressa dal muscolo → in funzione al numero di unità motorie. Anche la frequenza agli stimoli modula l’entità della forza - A seconda dello stimolo → la fibra assume un determinato aspetto, viene influenzata dai diversi fatti : → Attività : a seconda dell'attività richiesta si sviluppano fibre bianche oppure fibre rosse → Innervazione: fibre nervose innervano quelle muscolari bianche e rosse, hanno morfologia ed attività differenti. quelle che innervano le bianche hanno diametro maggiore e giunzioni neuromuscolari più sviluppate → Fibra: 'innervazione è responsabile delle caratteristiche contrattili della fibra muscolare, sia a breve termine (ritmo di contrazione) che a lungo termine (espressione genica) - Eterogeneità metabolica delle fibre → data dall’attività mitocondriale, attività metabolica e presenza di glicogeno Cellule che si possono trovare nel tessuto muscolare - Cellule cardiache: Il tessuto muscolare striato cardiaco, costituito da cellule chiamate cardiomiociti, compone la parete del cuore. Queste cellule mononucleate presentano striature e sono connesse tramite dischi intercalari, che le uniscono meccanicamente e fisiologicamente. I cardiomiociti si contraggono autonomamente e automaticamente, pur essendo innervati da nervi che ne modulano l'attività. Struttura dei Cardiomiociti - Forma e Connessioni: I cardiomiociti sono cellule cilindriche con biforcazioni, formando una rete cellulare essenziale per il corretto funzionamento del tessuto. I dischi intercalari presentano due tipi di giunzioni: → Desmosomi: Giunzioni meccaniche perpendicolari alle fibre contrattili, con filamenti intermedi costituiti da desmina. → Gap Junctions: Giunzioni parallele alle fibre, permettono il passaggio di ioni, garantendo continuità elettrica. → Giunzioni particolari connettono i filamenti di actina sarcomeri di cellule consecutive - Nucleo e Citoplasma: Il nucleo centrale si trova nella parte prossimale della cellula, dove le miofibrille non possono attraversarlo. Il citoplasma in questa zona è differente. - Tessuto Connettivo e Capillari: Tra i cardiomiociti è presente tessuto connettivo che li separa, contenente capillari necessari per il nutrimento e l'ossigenazione del cuore. - Struttura Interna: I cardiomiociti hanno una struttura interna simile alle fibre muscolari scheletriche, con tubuli T e cisterne del reticolo sarcoplasmatico, sebbene meno sviluppate. I tubuli T sono allineati con le linee Z, di diametro maggiore, e in sezione trasversale si nota una diade invece della triade. Il reticolo sarcoplasmatico (diffonde calcio) e la membrana lavorano insieme per la diffusione del calcio. - Mitocondri: Sono abbondanti e simili a quelli delle fibre muscolari lente. Sistema di Conduzione del Cuore Il sistema di conduzione, formato da cardiomiociti specializzati, trasmette velocemente il segnale elettrico attraverso il cuore, in particolare tramite il fascio di His → collega anatomicamente le due branche del cuore - Nodo Seno-Atriale: Le cellule di questo nodo non mantengono il potenziale di riposo della membrana e si depolarizzano automaticamente, generando un potenziale d'azione che si distribuisce ai cardiomiociti degli atri. - Nodo Atrio-Ventricolare: Riceve l'onda di depolarizzazione e la ritarda temporaneamente, permettendo la contrazione ritardata dei ventricoli. Innervazione e Funzione Endocrina Il miocardio è innervato dal Sistema Nervoso Autonomo (SNA) tramite il nervo vago: → Sistema Nervoso Parasimpatico (SNP): Rallenta il battito cardiaco (fibre amieliniche parasimpatiche). → Sistema Nervoso Simpatico (SNS): Accelera il battito cardiaco e ne aumenta l'intensità tramite il rilascio di adrenalina.(fibre nervose ortosimpatiche) Alcuni cardiomiociti, situati negli atri, hanno attività endocrina e sono sensibili a quanto il sangue riempia velocemente gli atri. Regolano il volume del sangue, se troppo secernono un fattore natriuretico atriale favorendo l'escrezione di sodio e urina, aumentando la pressione → riducendo di conseguenza il volume plasmatico - Cellula muscolare liscia Dimensioni e Distribuzione: Le cellule muscolari lisce variano di diametro e sono disposte molto vicine tra loro. Il tessuto connettivo tra le cellule è meno abbondante rispetto ad altri tipi di muscolatura. Contrazione: La contrazione della muscolatura liscia può essere molto lunga e mantenuta senza un grande dispendio energetico, permettendo lo scorrimento senza consumo di ATP → in quanto essendo molto fitte il tessuto connettivo è meno abbondante Orientamento delle Cellule: Le cellule muscolari lisce hanno un andamento parallelo e sono molto più fitte. La forma del nucleo può indicare lo stato di contrazione o rilassamento del muscolo; le fibre contrattili sono disposte in modo incrociato, influenzando la tensione della membrana nucleare. Caveole: Le cellule muscolari lisce non possiedono tubuli T. Al loro posto, presentano caveole, piccole invaginazioni della membrana ricche di colesterolo e sfingolipidi, che potrebbero aumentare la superficie cellulare e contribuire alla regolazione del calcio intracellulare. Controllo della Contrazione Sistema Nervoso Autonomo (SNA): La contrazione può essere controllata dal SNA, ma esistono molte altre tipologie di controllo che rendono la contrazione specifica per ogni tipo di muscolo liscio. Stimoli Ormonali: La muscolatura liscia dei vasi sanguigni è particolarmente sensibile agli stimoli ormonali. Ad esempio, l'adrenalina può stimolare sia la contrazione che il rilassamento, a seconda del tessuto target: ○ Rilassamento Gastrointestinale ○ Dilatazione dei Bronchi ○ Aumento della Frequenza Cardiaca ○ Deviazione del Flusso Sanguigno verso Muscoli e Fegato Altri Fattori: Anche pH e temperatura possono modulare la contrazione. Diverse situazioni ambientali e fisiologiche possono influenzare specificamente la contrazione dei vari tipi di muscolatura liscia. Innervazione → Monounitaria e Multiunitaria: Esistono diversi tipi di innervazione muscolare liscia, che possono essere più o meno numerose. Ad esempio, l'innervazione può essere monounitaria, dove le cellule muscolari si contraggono come un singolo unità, o multiunitaria, dove ogni cellula muscolare riceve un innervazione separata e si contraggono indipendentemente. Applicazione nella Parete Intestinale Tonaca Sottomucosa e Follicoli Linfoidi: Nella parete intestinale, la tonaca sottomucosa ospita i follicoli linfoidi associati alla mucosa (MALT). Strati Muscolari: La muscolatura liscia della parete intestinale è organizzata in due strati distinti: ○ Strato Interno: Fibre perpendicolari all'asse centrale. ○ Strato Esterno: Fibre parallele all'asse centrale. Questa organizzazione consente un'efficace peristalsi e movimento dei contenuti intestinali lungo il tratto digestivo - Cellula mioepiteliale: cellule specializzate simili ai muscoli presenti nei vari tessuti e organi del corpo. Si trovano nelle strutture che contengono elementi ghiandolari o secretori. TESSUTO NERVOSO Ha 3 funzioni principali : sensoriale, integrazione ed effettrice SNC - tutto ciò all’interno della scatola cranica =encefalo + midollo spinale - funzione di integrazione e gestione → interpreta gli stimoli e articola una risposta adeguata a quest’ultimi - nell’encefalo si distinguono: → sostanza grigia: la più esterna, con un numero elevato di cellule, tra cui i neuroni che tendono ad avere un corpo cellulare grande, un nucleo ricco di eucromatina e un citoplasma ricco di ribosomi e RER con elevato metabolismo → sostanza bianca: più interna - midollo spinale, la struttura è invertita → bianca esterno, grigia interno - Tra una vertebra e l'altra ci sono due nervi spinali →unione di una radice dorsale(Afferente, sostanza grigia → corpi dei neuroni da cui emergono le vie di comunicazione) e una ventrale (efferente, sostanza bianca -_> formata da guaina mielinica con assone al centro) Cellule di questo sistema: Astrociti: - numerosi, con molti prolungamenti → fortemente ramificate - Formano strutture appiattite che rivestono i capillari del sistema nervoso - con l’endotelio dei capillari costituiscono la BEE - creano zona di controllo che protegge il SN dalle infezioni e dalle sostanze esterne - gap junction : li connettono ai neuroni e alle sinapsi - rivestono corpo neuroni → creando un ambiente controllato sia chimicamente che per la migrazione Oligodendrociti - poche ramificazioni - presenti nella sostanza grigia e bianca - avvolgono i prolungamenti assonici del SNC isolandoli elettricamente e costituiscono la guaina mielinica - possono rivestire più assoni Microglia - macrofagi del tessuto nervoso, derivano da monociti embrinali - Eliminano cellule morte, promuovono le infiammazioni e richiamano linfociti. Ependimociti - cellule ependimali che rivestono i ventricoli cerebrali e il canale ependimale con una lamina monostratificata - provvisti di cilia vibratili e prolungamenti nella membrana basale → si collegano agli astociti - Favoriscono il microcircolo del liquido Cefalorachidiano e rivestono anche i plessi corioidei che producono il liquido. SNP - Nervi, gangli e Terminazioni Nervose. - Funzione di trasporto di segnali per e da il SNC + trasduzione del segnale, connette il snc al resto del corpo - si divide in → afferente si trovano i nervi → somatici: trasmettono impulsi dalla pelle, dai muscoli e dagli organi al SNC → viscerali:trasmettono impulsi dagli organi viscerali. → efferente : trasmettono impulsi dal SNC agli organi effettori. Il sistema nervoso efferente viene diviso in nervoso volontario e autonomo, che a sua volta si divide in simpatico e parasimpatico → in antagonismo tra di loro Cellule presenti in questo tessuto: o Cellule satelliti → costituiscono un rivestimento che isola il corpo dei neuroni gangliari degli altri tessuti. o Cellule di Schwann → avvolgono un singolo assone e ne costituiscono la guaina mielinica NEURONI Caratteristiche Generali - Funzione: I neuroni generano e conducono il segnale nervoso. - Struttura e Dimensione: Sono cellule estremamente grandi e articolate nello spazio, longeve e generalmente non vanno incontro a mitosi. Tuttavia, esiste una limitata capacità rigenerativa che può dar origine a nuovi neuroni. - Suddivisione Funzionale: ○ Dendriti (zona afferente): Ricevono segnali. ○ Corpo Cellulare (zona di integrazione): Integra i segnali. ○ Monticolo Assonico (zona di inizio dell'impulso): Punto di origine dell'impulso nervoso. ○ Assone (zona di conduzione): Conduce il segnale nervoso. ○ Sinapsi (zona effettrice o di trasmissione): Trasmette il segnale ad altre cellule. Corpo Cellulare Descrizione: È abbondante, con un nucleo sviluppato e un nucleolo visibile. Colorazione: Per l'osservazione al microscopio si utilizza il deposito di metalli di argento. Dendriti - Di diametro grande che si riduce progressivamente con la ramificazione. - Funzione: Ricevono segnali elettrici centripeti che arrivano all'assone sotto forma di depolarizzazioni localizzate, ma non come potenziali di azione. Assone - Descrizione: Ha un diametro costante e può essere mielinizzato o meno. - Mielinizzazione: → Formazione: La guaina mielinica è formata dall'avvolgimento di cellule specializzate (cellule di Schwann nel sistema nervoso periferico e oligodendrociti nel sistema nervoso centrale). →Funzioni: Diminuisce il dispendio energetico. Aumenta la velocità di conduzione del segnale. Protegge e isola elettricamente le fibre assoniche → Nodi di Ranvier: La depolarizzazione è localizzata nei nodi di Ranvier, dove sono concentrati i canali ionici e dove si interrompe la guaina mielinica, permettendo la conduzione saltatoria del segnale. Riassunto Funzionale delle Zone del Neurone 1. Zona Afferente (Dendriti): Riceve segnali ma non è interessata dal potenziale d'azione. 2. Zona di Integrazione (Corpo Cellulare): Integra i segnali ricevuti dai dendriti. 3. Zona di Inizio dell'Impulso (Monticolo Assonico): Origina il potenziale d'azione. 4. Zona di Conduzione (Assone): Conduce il potenziale d'azione lungo la lunghezza dell'assone. 5. Zona Effettrice o di Trasmissione (Sinapsi): Trasmette il segnale ad altre cellule, che possono essere altri neuroni, cellule muscolari o ghiandolari. SINAPSI - Chimica (neurotrasmettitore) o elettrica - possono essere di diversi tipi: assodendritiche, assosomatiche, assoassoniche, dendrodendritiche e dendrosomatiche - composta da due parti: postsinaptica e presinaptica - il neurotrasmettitore viene rilasciato dal calcio.Ci sono diversi tipi di neurotrasmettitori → ammine biogene, amminoacidi, peptidi e nuovi messaggeri come ATP, NO e CO. Arco riflesso → movimenti rapidi in caso di emergenza (es. toccare oggetto incandescente). I neuroni che portano gli stimoli dalla periferia al SNC (afferenti) sono i neuroni che hanno il ganglio nelle radici dorsali → neuroni pseudounipolari. Successivamente il primo neurone che incontra il PA (che arriva dalle radici dorsali) è un interneurone che porta rapidamente il segnale a un motoneurone della radice ventrale che va ad innervare il muscolo effettore. L'interneurone va anche al cervello per produrre la sensazione di dolore. I proriocettori danno informazioni sulla postura dei muscoli e sulla velocità e intensità della contrazione → altra tipologia di arco riflesso. NERVI → strutture simili a quelle che costituivano il muscolo, guardando al tessuto connettivo che riveste il nervo si parla di endonervio, mesonervio, perinervio. All'interno del nervo cambia l'orientamento della sezione in quanto l'andamento delle singole fibre nervose non è rettilineo → le fibre nervose viaggiano ad onde in quanto c'è bisogno di maggiore resistenza alla trazione. All'interno del nervo si trovano assoni di diametro diverso e mieline di spessore diverso. GANGLI → cellule di grandi dimensioni. CELLULE NEL CORPO UMANO → il numero stimato è di trentamila miliardi di cui la gran parte di queste sono cellule del sangue. In termini di massa 2/3 è costituito da cellula invece 1/3 è sostanza extracellulare. Turnover cellulare → ogni giorno vengono sostituite 300 miliardi di cellule (4 milioni di cellule al secondo). L'80% delle cellule sostituite sono cellule del sangue che però, per le loro piccole dimensioni, corrispondo al 40% del turnover in termini di massa.