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ECONOMIA POLITICA (Nozioni di base) Indice: TEORIE: COMPORTAMENTO del CONSUMATORE IMPRESA e PRODUZIONE PRINCIPALI FORME DI MERCATO...

ECONOMIA POLITICA (Nozioni di base) Indice: TEORIE: COMPORTAMENTO del CONSUMATORE IMPRESA e PRODUZIONE PRINCIPALI FORME DI MERCATO MODELLO KEYNESIANO ELEMENTARE La microeconomia studia le scelte razionali degli individui in condizioni di scarsità Quindi come si comportano i consumatori sul mercato I soggetti sono: ! gli INDIVIDUI # Ovvero gli AGENTI ECONOMICI = ! Consumatori # Imprese $ Istituzioni (= mercati dei beni e stato) TEORIA DEL COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE ! Poiché l’economia si basa su un concetto di scambio… (= ovvero si pone su un equilibrio fra richiesta e offerta) …la teoria del consumatore ci dice come il consumatore si comporta all’interno del mercato LA TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE DEL CONSUMATORE = è il modello che si trova alla base di tutte le decisioni individuali d’acquisto, la cui somma determina le curve di domanda Curve di domanda = è una semplice relazione matematica che ci dice quanti beni sono disposti ad acquistare i consumatori per un certo prezzo Tale modello parte dall’assunto che: A. i consumatori hanno preferenze ben definite B. e che cercano di utilizzare (allocare) il loro reddito nel modo più efficace al fine di soddisfare le loro preferenze ed esigenze Il processo di decisione si svolge in due fasi: 1 Identificazione e definizione delle 2 Selezione fra le combinazioni di diverse combinazioni di beni che il beni possibili che il consumatore consumatore può permettersi di preferisce a tutte le altre opzioni acquistare disponibili M Il consumo viene sempre misurato in termini di flusso = ovvero la quantità fisica per unità di tempo N /⏳ (= la quantità di beni consumati in un dato periodo di tempo) ⏳ È molto importante rilevare la dimensione temporale, perché aiuta a comprendere se il livello di consumo è consistente o limitato **Anche il reddito viene misurato in termini di flusso, al fine di determinare quanto denaro La teoria del consumatore spiega come le persone prendono decisioni di acquisto nel mercato E lo fa mediante la rappresentazione di grafici e mappe Paniere = termine utilizzato per descrivere una combinazione specifica di beni (x e y) che un consumatore può scegliere di acquistare Vincolo di bilancio - anche chiamato linea di bilancio = Rappresenta l’insieme di tutte le combinazioni di beni (panieri) che un consumatore può permettersi di acquistare con il proprio reddito e ai prezzi attuali N Questo vincolo può assumere una forma a gomito se ci sono: - Offerte speciali: come sconti su quantità o tariffe particolari es: "compra uno, prendi il secondo gratis" o "consegna gratuita per spese sopra i 50 €” - Tariffe divise in parti in cui è prevista una somma forfettaria per accedere al servizio. es: palestre, reti telefoniche… Insieme di bilancio = Include tutti i panieri che appartengono al vincolo di bilancio o che si trovano sotto di esso E che il consumatore (dati i prezzi) può acquistare senza superare il suo reddito disponibile, poiché la spesa è inferiore o uguale al suo reddit P Variazione dei prezzi * Variazione del reddito Le modifiche ai prezzi dei beni e il L’effetto è simile a quello ottenuto con reddito del consumatore determinano la la variazione dei prezzi, solo che in pendenza e la posizione del vincolo di questo caso la retta si sposta sempre bilancio tutta *: - Cambiando il prezzo di uno o più beni - O verso l’interno, se il reddito in proporzioni diverse cambia anche diminuisce la sua o le loro pendenza/e nel - O verso l'esterno se aumenta grafico * mantenendo sempre la stessa - Se invece il prezzo dei due beni è pendenza modificato proporzionalmente, la pendenza rimane la medesima Il reddito è sempre parallelo al vincolo (es: aumentare il prezzo di un bene fa originario, così la pendenza del vincolo ruotare la retta verso l’interno/sinistra di bilancio rimane la stessa (riducendo le opzioni di acquisto); mentre diminuire il presso fa ruotare la retta verso l’esterno/destra (aumentando le opzioni) Iper-piano o piano multidimensionale = termine utilizzato per indicare ciò che diventa il vincolo di bilancio quando c’è la presenza di più di tre beni Rendendo più complessa la visualizzazione delle scelte di consumo Il consumatore non si trova quasi mai in situazioni dove ha solo 2 possibilità di scelta Infatti, il problema dell'allocazione del reddito del consumatore tra diversi possibili acquisti può essere posto in termini di scelta tra un certo numero (N) di possibili beni Bene composito (insieme di beni y, che si differenziano da un bene in particolare x) = rappresenta il reddito residuo disponibile per l'acquisto di altri beni (y), dopo aver acquistato un bene specifico (x) È quindi la parte di reddito che spende il consumatore per acquistare tutti i beni diversi da x Questo concetto aiuta a semplificare l'analisi delle scelte di consumo quando ci sono molti beni tra cui scegliere L’ORDINAMENTO DI PREFERENZE = consente al consumatore di classificare i diversi panieri, ma non di fare affermazioni più precise sulla loro desiderabilità relativa L’ordinamento varia tra i consumatori, ma si può assumere che quasi tutti gli ordinamenti di preferenza abbiano in comune delle caratteristiche Riassunte in 5 assiomi: 1. Q Completezza Questo principio afferma che un consumatore può confrontare e classificare tutte le possibili combinazioni di beni e servizi, valutando quali di questi comprare Tuttavia, nella realtà può essere difficile valutare ogni possibile combinazione a causa dell'ampia varietà di beni disponibili di cui il consumatore sa troppo poco per poterli valutare in modo preciso 2. R Transitività Questo principio aiuta a mantenere coerenza nelle preferenze del consumatore, anche se ci possono essere eccezioni, infatti questo principio non vale per tutte le relazioni comparative Es: se un consumatore preferisce il paniere A al paniere B, e preferisce il paniere B al paniere C, allora dovrebbe logicamente preferire anche il paniere A al paniere C oppure: se la squadra X batte la squadra Y non è detto che la squadra X batta anche la squadra Z Questi due principi permettono di disegnare un grafico delle preferenze del consumatore in cui ritroviamo le: Curve di indifferenza = mostrano tutte le combinazioni di panieri possibili I quali forniscono al consumatore lo stesso livello di soddisfazione rispetto al paniere originario Essa permette anche di confrontare la soddisfazione del consumatore per i panieri che appartengono alla curva stessa 3. S Monotonicità (non sazietà) T Questo principio suggerisce che è preferibile avere un quantitativo maggiore di un determinato bene che un quantitativo minore 4. U Continuità Questo principio afferma che piccole variazioni nella quantità di un bene non dovrebbero causare grandi cambiamenti nelle preferenze Quindi vengono anche considerati altri panieri vicini a quello originario 5. V Convessità Questo principio implica che i consumatori preferiscono combinazioni intermedie di beni rispetto a quelle estreme Se un consumatore è indifferente tra due panieri, preferirà un paniere che è una combinazione dei due piuttosto che uno degli estremi Questo suggerisce che i consumatori cercano varietà nelle loro scelte di consumo Le curve di indifferenza coprono tutti i panieri Q Questa proprietà è assicurata dalla proprietà di completezza delle preferenze Le curve di indifferenza hanno una pendenza negativa S Altrimenti violerebbe la proprietà di non sazietà T Le curve di indifferenza non possono incrociarsi Altrimenti violerebbero almeno un assioma delle preferenze L’inclinazione delle curve di indifferenza si riduce man mano che ci si sposta verso destra V La proprietà di convessità delle preferenze aiuta a capire il modo in cui i consumatori valutano i beni lungo una curva di indifferenza In pratica lungo una curva di indifferenza: - maggiore è il quantitativo di un bene a disposizione del consumatore (= quanto più un consumatore ha di un bene) - tanto più sarà necessario offrirgli un incremento sostanziale di un altro bene Al fine che questo sia disposto a rinunciare e compensare la perdita di una unità del primo bene Saggio marginale sostituivo (MRS Marginal Rate of Substitution) = Indica quanto una persona sia pronta a scambiare un bene con l ́altro Si tratta della pendenza della curva di indifferenza che mostra il tasso al quale il consumatore è disposto a sostituire un bene con l'altro mantenendo lo stesso livello di soddisfazione Man mano che ci si sposta verso destra lungo la curva di indifferenza, il MRS diminuisce/si riduce = ciò significa che il consumatore richiede quantità sempre maggiori del secondo bene per rinunciare a ulteriori unità del primo bene V Le curve di indifferenza caratterizzate da un MRS decrescente sono perciò convesse rispetto all’origine Con le curve di indifferenza si possono anche notare le differenze delle preferenze dei consumatori Se l ́ordinamento delle preferenze soddisfa le proprietà di: 1. Q Completezza È possibile rappresentare le preferenze 2. R Transitività con una mappa di indifferenza C 3. U Continuità = È l’insieme completo di tutte le curve di indifferenza Ci possono essere N panieri rappresentati sulla mappa C La mappa di indifferenza Il vincolo di bilancio indica quali sono i panieri specifica come sono ordinati i che il consumatore è in grado di acquistare, panieri in termini di preferenze dati il reddito e il prezzo dei due beni A questo punto, il consumatore non dovrà fare altro che integrare questi due elementi e scegliere il paniere preferito, ovvero il miglior paniere ammissibile T La proprietà di non sazietà ci dice che il paniere si deve trovare sul vincolo di bilancio per garantire la soddisfazione più alta possibile Perciò il paniere migliore si trova sempre in corrispondenza del punto di tangenza tra la curva di indifferenza e il vincolo di bilancio Il miglior paniere non è sempre e necessariamente collocato in un punto di tangenza In alcuni casi, infatti: - un punto di tangenza semplicemente non esiste - e il MRS è sempre superiore, o inferiore, alla pendenza del vincolo di bilancio Quindi sappiamo che i panieri che si trovano parzialmente all ́interno del vincolo su una curva di indifferenze non sono quelli migliori Il paniere deve trovarsi su una curva di indifferenza che ha un solo punto in comune con il vincolo di bilancio Soluzione d’angolo = si verifica quando, nella scelta tra due beni, il consumatore potrebbe decidere di acquistare solo uno dei due beni e rinunciare completamente all’altro Questo accade perché il tasso al quale il consumatore è disposto a scambiare un bene con l'altro (MRS) non corrisponde/uguaglia la pendenza del vincolo di bilancio In pratica, il consumatore trova ottimale consumare solo uno dei due beni offerti Le curve di indifferenza poco convesse sono caratteristiche di beni che possono essere facilmente sostituiti l'uno con l'altro Le soluzioni d’angolo si verificano: Più spesso per i beni altamente sostituibili Certamente quando i beni in questione sono dei sostituti perfetti = Per questi beni, il MRS rimane costante e non è mai decrescente, risultando in curve di indifferenza che sono lineari (rette) - Se la curva di indifferenza è più inclinata del vincolo di bilancio, il consumatore opterà per il bene sull'asse orizzontale - Se è meno inclinata, la soluzione d’angolo implicherà che il consumatore sceglierà il bene sull'asse verticale Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non si ha a che fare con soluzioni d’angolo > ma con soluzioni interne dove il miglior paniere di beni si trova in corrispondenza al punto in cui la curva di indifferenza più alta tocca il vincolo di bilancio In questa situazione, il MRS corrisponde esattamente alla pendenza del vincolo di bilancio > indicando un equilibrio tra il tasso al quale il consumatore è disposto a scambiare i beni e il loro rapporto di prezzo nel mercato Nel caso in cui siano presenti più di due beni Le curve di indifferenza vengono presentate con lo stesso metodo utilizzato per rappresentare i vincoli di bilancio nel caso della scelta di più beni = scelta del consumatore tra un bene particolare (X) e un insieme di altri beni (Y) (= bene composito) Qui la curva di indifferenza indica dove il consumatore è disposto a scambiare il bene composito per X Non indica il punto in cui il consumatore è disposto a sostituire il bene Y con il bene X TEORIA DI # IMPRESA e PRODUZIONE U Per un'impresa, il principale obiettivo è guadagnare il più possibile, cioè massimizzare i propri profitti > qual è la quantità ottimale di produzione che permette il massimo profitto? Il profitto è definito sottraendo i costi totali dai ricavi totali Ricavi totali - Costi totali - Ricavo totale - Costo totale = è il guadagno totale dato dalla = è l’ammontare complessivo che vendita di tutti i beni l’impresa spende per produrre i beni (prezzo di vendita x quantità venduta) (costi fissi + costi variabili) - Ricavo marginale - Costo fisso = è il guadagno ottenuto vendendo = sono spese che non cambiano a un'unità in più del prodotto prescindere da quante unità - Ricavo medio l'impresa produce = è il guadagno di quanto si quanto > sul grafico è una retta orizzontale es: affitto ottiene dalla vendita di un bene - Costo variabile = cambiano a seconda della quantità prodotta La massimizzazione del profitto si > sul grafico è una curva crescente ottiene quando: es: + prodotti = + materie prime - Costo marginale Il costo marginale = è il costo che l’impresa deve (che tende a crescere) sostenere per produrre una quantità È uguale = in più di un bene Al ricavo marginale > detto anche variazione del costo totale (che può essere costante o in diminuzione) Produzione = è l'attività che crea qualcosa di utile ora o in futuro Essa prevede la trasformazione di diverse risorse in prodotti o servizi È quindi un processo di trasformazione di: Input = risorse usate per creare un prodotto o servizio Output = sono i prodotti o servizi risultanti dal processo produttivo > sono l’utilità creata, che può essere: - Immediata (come il pasto preparato da uno chef) - Futura (come l'investimento nella formazione dei lavoratori) Funzione di produzione = si tratta della formula matematica che mette in relazione gli input con gli output K = capitale L = lavoro Q = quantità prodotta F = funzione matematica Q= F(K,L) Tale formula descrive quanto prodotto (Q) può essere creato dalla combinazione di capitale e lavoro Es: ristorazione - Il capitale (fornelli e padelle) - e il lavoro (servizi professionali di uno chef) sono insufficienti, da soli, a produrre un pasto Occorrono anche gli ingredienti di base, che rappresentano prodotti intermedi Questi vengono trasformati dal processo produttivo in beni di valore maggiore, poiché gli ingredienti sono trasformati nel processo di produzione in un pasto che vale più di quanto valgono i singoli ingredienti da soli. Questo aumento di valore si chiama valore aggiunto Lungo periodo Breve periodo Periodo di tempo minimo necessario a Periodo di tempo massimo entro il quale far variare le quantità di tutti gli input almeno uno degli input utilizzati nel utilizzati nel processo produttivo processo produttivo non può variare (Si ha tutto il tempo necessario per cambiare la (c'è almeno una risorsa che non si può quantità di qualsiasi risorsa usata nella modificare) produzione) Fattore variabile Fattore fisso = input la cui quantità può essere = input la cui quantità non può essere variata liberamente variata liberamente è quindi una risorsa che può essere è una risorsa che non può essere cambiata facilmente cambiata rapidamente es: ore di lavoro es: affitto di un locale Nella produzione di breve periodo se: - Il capitale (K) rimane constante F.fisso L’output diventa una funzione - e il lavoro (L) è il solo fattore variabile del solo input variabile F.variabile Es: se possiamo cambiare solo le ore di lavoro (L) e non possiamo variare, ad esempio, la grandezza del locale (K), l'output prodotto dipenderà solo dalle ore di lavoro impiegate (fattore/input variabile) Per alcune funzioni di produzione, il livello dell’output può diminuire quando le unità dell’input variabile superano un certo livello Es: aumentare troppo la quantità di risorse variabili, come il lavoro, può ridurre la produzione totale Le funzioni di produzione di breve periodo non sono semplici linee rette Legge dei rendimenti decrescenti = è un fenomeno di breve periodo, secondo cui: - se vengono aggiunte quantità uguali di un fattore variabile - e tutti gli altri fattori rimangono costanti = i conseguenti incrementi dell’output, a un certo punto, inizieranno a diminuire (= ogni nuova aggiunta produrrà sempre meno rispetto a prima) Curve del prodotto totale = mostrano come aumenta la produzione complessiva al variare della quantità di una risorsa che possiamo cambiare (come le ore di lavoro) È la relazione tra: - La quantità totale di output - Con la quantità di input variabile Prodotto marginale Prodotto medio Si tratta della variazione nel prodotto Si tratta del rapporto tra il prodotto totale totale e la quantità del fattore conseguente a una variazione impiegate unitaria dell'input variabile (quando tutti gli altri fattori rimangono È quanto otteniamo in media da costanti) ciascuna unità della risorsa variabile impiegata È quanto aumenta la produzione quando aggiungiamo un'unità in più di questa Quando l ́input variabile è il lavoro, il risorsa variabile, tenendo tutto il resto prodotto medio si chiama anche costante produttività del lavoro Curva del prodotto marginale Curva del prodotto medio Rappresenta quanto aumenta la Indica la produzione media per ogni produzione ogni volta che aggiungiamo unità della risorsa un'unità di una risorsa che possiamo cambiare - Quando giace sopra la curva del prodotto medio, il prodotto medio è crescente - Quando giace sotto la curva del prodotto medio, il prodotto medio è decrescente La quantità di prodotto ideale per fare più profitto è quella dove: i costi aggiuntivi per produrre un'unità in più, (ovvero i costi marginali), sono uguali… …ai ricavi ottenuti dalla vendita di quella stessa unità, (ovvero i ricavi marginali) Se vendere un'unità in più porta più soldi di quanto costa produrla, allora conviene all'impresa aumentare la produzione Quando la produzione aggiunta da un'unità in più è maggiore della produzione media, allora la produzione media cresce Questo è come quando uno studente con una media di 27 prende un 30 all'esame e la sua media aumenta Al contrario, se costa di più produrre quell’unità aggiuntiva rispetto ai soldi che si guadagnano vendendola, allora non è conveniente produrne di più Se, invece, l'aggiunta di una nuova unità porta meno produzione rispetto alla media precedente, la produzione media scende È come se lo stesso studente prendesse un 22 all'esame, abbassando così la sua media La regola per allocare un fattore produttivo in modo efficiente… (= per usare al meglio una risorsa) …È assegnare ciascuna unità della risorsa all ́attività in cui il suo prodotto marginale è massimo (= assegnarlo là dove rende di più, cioè dove il suo effetto sulla produzione è massimo) Questa formulazione della regola si applica a: Risorse che non sono perfettamente divisibili Casi in cui il prodotto marginale di una risorsa è sempre più elevato in un ́attività rispetto alle altre Se invece: Una risorsa è perfettamente divisibile Il prodotto marginale della risorsa non è più elevato in un ́attività rispetto alle altre La regola impone di allocare la risorsa in modo che il suo prodotto marginale sia lo stesso in ciascuna attività (= ci sarà una spartizione della risorsa tra diverse attività in modo che il suo contributo aggiuntivo alla produzione sia uguale ovunque) Nel lungo periodo tutti i fattori produttivi sono variabili (= si possono cambiare tutte le risorse usate per produrre qualcosa) In questo caso: - Il capitale (K) Diventano variabili - Il lavoro (L) A differenza del breve periodo in cui non lo erano Risulta, quindi, necessario lavorare su un grafico a tre o più dimensioni Questo perché quando vi sono più di due fattori variabili, serve un numero maggiore di dimensioni Isoquanto = rappresenta tutte le possibili combinazioni di fattori produttivi variabili che consentono di ottenere un determinato livello di output (= quindi è una linea che mostra tutte le possibili combinazioni di risorse variabili che ci danno un certo livello di produzione) La mappa degli isoquaanti fornisce la rappresentazione sintetica di un processo produttivo > È simile alla mappa delle curve di indifferenza utilizzata per rappresentare le preferenze dei consumatori Quindi, tutto quello che vale per la mappa sulle curve di indifferenza vale anche per la mappa degli isoquanti L'unica differenza è che: - La mappa delle curve di indifferenza indica solo l’ordinamento relativo dei panieri (= ordina solo le preferenze del consumatore) - La mappa degli isoquanti, invece, mostra il livello effettivo di output (= quanto si produce con diverse combinazioni di risorse) Saggio Marginale di Sostituzione Tecnica (MRTS) = si tratta del saggio secondo il quale un fattore produttivo può essere sostituito con un altro Lasciando inalterato il livello di output Se la quantità utilizzata di un fattore viene diminuita Risulterà necessario aumentare la quantità dell ́altro fattore per ottenere l ́output iniziale (= È quanto si può ridurre una risorsa senza cambiare la quantità prodotta, aumentando di conseguenza un'altra risorsa) La relazione tra: - MRTS Ci dice di quanto dobbiamo - e il prodotto marginale di ogni risorsa aumentare una risorsa per mantenere lo stesso livello di produzione quando ne diminuiamo un'altra. Lo studio di come funziona il mercato si basa sull’analisi di: Domanda Offerta MERCATO = si tratta dell’insieme di chi compra e chi vende un certo bene o servizio I mercati sono differenti per caratteristiche come spazio, tempo e luogo. L'analisi della domanda e dell'offerta considera i mercati in modo molto specifico Legge della domanda = se il prezzo di un bene diminuisce, la gente ne compra di più Legge dell’offerta = se il prezzo di un bene aumenta, i venditori ne offrono di più La risposta a un cambiamento di prezzo si divide in due parti: 1. Effetto di sostituzione = cambia la quantità comprata perché > il prezzo altera la convenienza del bene rispetto ad altri simili 2. Effetto di reddito = cambia la quantità comprata perché > il cambiamento di prezzo influisce sul potere d'acquisto Curva di domanda individuale = mostra la quantità che un consumatore vuole acquistare a vari prezzi Tale quantità si somma a quella degli altri consumatori per creare la curva di domanda di mercato In tutti i tipi di mercato la curva di domanda del mercato è la somma delle curve individuali Somma orizzontale = Questo processo secondo cui vengono sommate le quantità richieste dai singoli dai singoli consumatori Questa curva è influenzata anche dai redditi dei consumatori La distribuzione del reddito tra i consumatori può creare curve di domanda diverse anche se il reddito medio è lo stesso Il governo deve tenere conto di questa relazione quando valuta politiche di redistribuzione del reddito La quantità di un bene che viene comprata sul mercato non dipende solo dal suo prezzo, ma anche da quello di beni correlati PRINCIPALI FORME DI MERCATO Il mercato può assumere forme diverse a seconda delle condizioni in cui compratori e venditori operano Le principali forme di mercato sono: CONCORRENZA PERFETTA Presenza di un numero elevato di venditori e compratori, nessuno dei quali ha il potere di influenzare i prezzi di mercato > i quali si stabiliscono attraverso l’incontro tra domanda e offerta Tutte le imprese possono entrare liberamente nel mercato MONOPOLIO Presenza di un solo venditore che offre un determinato bene o servizio > mentre i compratori sono numerosi Il prodotto offerto è unico > e le nuove imprese non possono facilmente entrare nel mercato OLIGOPOLIO Presenza di poche, ma grandi aziende che dominano il mercato > il quale ha molti compratori L’ingresso di nuove imprese è impedito e il prezzo è fissato e controllato generalmente solo dai venditori CONCORRENZA MONOPOLISTICA Presenza di molti venditori e compratori > ogni venditore offre prodotti leggermente diversi (eterogenei), permettendo a ciascuno di differenziarsi dagli altri CONCORRENZA PERFETTA 2 condizioni necessarie perché questa esista: 1 2 Il numero di produttori dev'essere Nel settore devono essere prodotti solo elevato beni standardizzati > nessuno deve avere una quota = prodotti di diverse imprese di mercato rilevante considerati equivalenti (= percentuale della produzione che fa capo al produttore) Solitamente questi mercati hanno la caratteristica di libertà di entrata e uscita dal settore Questo è importante perché garantisce che nessuno venga escluso e che il numero di operatori si adegui alle necessità Perché la concorrenza perfetta sussista è necessario: Prodotto omogeneo Comportamento da price-taker delle imprese = sussiste quando il prezzo è indipendente dalle decisioni del consumatore e quando le imprese non hanno alcun effetto sul prezzo del bene venduto Il quale prende il prezzo di mercato dato In un mercato perfettamente concorrenziale tutti sono price-taker Perfetta mobilità delle risorse Perfetta informazione dei consumatori e delle imprese Il profitto economico dato dalla concorrenza perfetta è la differenza tra i ricavi totali e i costi totali, sostenuti esplicitamente e implicitamente per l'uso di tutte le risorse impiegate nella produzione Ricavi totali - Costi totali Sostenuti per l’uso delle risorse nella produzione MONOPOLIO Si verifica quando una sola impresa serve l'intero mercato = monopolista è un'impresa unica > produttrice di un bene senza sostituti È difficile trovare monopoli data la presenza delle norme anti-trust Il monopolista ha potere di mercato = la capacità di alzare il prezzo al di sopra del livello concorrenziale > diminuendo la quantità > tutto ciò per aumentare il profitto Perché il monopolio sopravviva sono necessarie delle barriere all’entrata: Controllo su input fondamentali = controllo delle risorse e di fattori di produzione scarsi Le economie di scala = rendimenti di scala crescenti le aziende con un maggior volume d'affari hanno un vantaggio di costo Superiorità tecnologica (normalmente è una barriera solo nel breve periodo) Economie di rete = esternalità di rete > il valore del bene aumenta all'aumentare degli individui che lo usano > Molto presente nella tecnologia e nelle comunicazioni Licenze pubbliche = barriere di natura giuridica i più importanti monopoli creati per legge sono: - il brevetto che conferisce all'inventore il diritto esclusivo di produzione e vendita (16 -20 anni) - e il copyright che da all'autore di un'opera letteraria o artistica i diritti esclusivi di sfruttamento dell'opera (imposizione di diritti di proprietà) MONOPOLIO CONCORRENZA PERFETTA Massimo profitto quando il prezzo è Massimo profitto quando il prezzo è maggiore del ricavo marginale uguale al costo marginale Profitto positivo Profitto nullo Prodotte quantità minori Prodotte il massimo delle quantità Applicati prezzi maggiori possibili Non ha una curva di offerta Applicati prezzi che corrispondono al È inefficiente costo marginale = fallimento del mercato Ha molte curve di offerta uguali È efficiente A differenza della concorrenza perfetta che può produrre quanto desidera a uno stesso prezzo, il monopolista deve ridurre il prezzo per aumentare le vendite La regola per la massimizzazione del profitto in monopolio è la stessa seguita nella concorrenza perfetta: 1. si deve aumentare la produzione se il maggior ricavo (ricavo marginale) è superiore all'aumento dei costi (il costo marginale) 2. si deve ridurre la produzione se il minor ricavo è superiore al prezzo di monopolio. (in concorrenza perfetta i due valori coincidono) OLIGOPOLIO Si tratta di un settore in cui operano poche imprese La principale caratteristica dei mercati di oligopolio è l'interdipendenza tra le imprese ** DUOPOLIO = è un settore in cui operano solo 2 imprese CONCORRENZA IMPERFETTA = quando le imprese competono ma hanno anche potere di mercato per influenzare il prezzo (OLIGOPOLIO + CONCORRENZA MONOPOLISTICA) TEORIA DEI GIOCHI Strumento per analizzare l'interazione strategica tra le imprese di oligopolio I 3 elementi fondamentali: 1. Giocatori 2. Strategie 3. Matrice dei pay-off Collusione = quando le società si accordano essa è la soluzione più redditizia rispetto a un comportamento non cooperativo Collusione tacita = un impresa limita la produzione per far aumentare i profitti dell'altra aspettandosi lo stesso in cambio Guerra di prezzo = avviene quando una collusione si interrompe e implica una riduzione del prezzo che può portare anche a far fallire le altre imprese > Ciò accade perché le aziende si trovano in situazione di interdipendenza Cartello = accordo esplicito tra produttori che stabilisce la quantità che ciascuna impresa può produrre (illegale) (collusione portata all’estremo) Il dilemma del prigioniero Il risultato di un giocatore (= pay-off) dipende anche dalle azioni degli altri In questo caso: - Entrambe le aziende hanno un incentivo a tradire - Ma se tradiscono si trovano in una situazione peggiore Strategia dominante = azione per un giocatore a prescindere dal comportamento dell'altro Equilibrio di Nash = quando ciascun giocatore sceglie l'azione che massimizza il suo playoff ignorando l'effetto che avrà sugli altri Strategia occhio per occhio = si inizia tenendo un comportamento cooperativo, poi se l'altro tradisce > dall'anno dopo tradirà anche chi non ha tradito Negli oligopoli non si decide sulla base del breve periodo Quindi si attua un comportamento strategico tenendo conto che gli effetti delle azioni si ripercuoteranno sul futuro Le imprese operanti in una determinata industria possono talvolta scoraggiare strategicamente l'entrata di concorrenti potenziali Ma questo implica che spesso si debbano sostenere costi più elevati di quanto sarebbe necessario L’idea fondamentale del modello dei mercati contendibili è che: > quando il costo di entrata e uscita è pari a zero > la minaccia di entrata in un mercato può essere sufficiente a generare un esito simile a quello di concorrenza perfetta Un impresa deve sostenere elevati costi non recuperabili per entrare in qualsiasi mercato CONCORRENZA MONOPOLISTICA Essa si caratterizza da: mercati in cui coesistono più imprese in concorrenza tra loro con prodotti differenziati e libertà di entrata e uscita nel lungo periodo (Le imprese non sono price-taker) MODELLO SPAZIALE Secondo tale modello i consumatori preferiscono particolari localizzazioni o caratteristiche del prodotto Quindi ogni impresa tende a misurarsi soprattutto con le concorrenti che offrono prodotti più simili al suo Il punto cruciale è il trade-off tra: - il desiderio di ridurre i costi di produzione - e il desiderio di aumentare la varietà o il numero delle localizzazioni produttive La differenziazione cresce all'aumentare della densità della popolazione e del costo di trasporto Differenziazione di prodotto = è il tentativo da parte dell'impresa di convincere i consumatori che il suo bene è diverso La differenziazione avviene in base a: - Stile - Localizzazione - Qualità Modello di Cournot = ogni impresa considera che le quantità prodotte dalle concorrenti siano fisse Modello di Bertrand = si assume che i prezzi delle avversarie siano costanti Modello di Stackelberg = un'impresa ricopre il ruolo di leader e l'altra si adegua alle decisioni della prima Qui l'impresa leader sfrutta strategicamente la funzione di reazione dell'altro giocatore MODELLO KEYNESIANO ELEMENTARE Si tratta di un approccio teorico che si rifà ai concetti espressi da John Maynard Keynes nella sua opera: General theory of employment, interest and money (1936) Tale approccio era volto a smentire le idee delle teorie classiche secondo cui il sistema economico si trova sempre in una situazione di equilibrio Ne è esempio la legge sostenuta da Say e dai neoclassicisti = secondo cui la domanda è sempre uguale all’offerta Secondo questa teoria qualsiasi fenomeno economico è in realtà transitorio perché è solo una fase di passaggio fra situazioni di equilibrio Inoltre, Keynes afferma che la condizione tipica del sistema economico non è l’equilibrio, ma la sottoccupazione = ovvero: - risorse disponibili Sono inferiori rispetto all’offerta - e domanda Approccio macroeconomico Tale teoria tratta le variabili economiche a livello aggregato, ossia riferendosi alla collettività nel suo complesso L’analisi neoclassica esaminava le singole unità economiche, studiando il comportamento del consumatore-tipo, del produttore-tipo, e così via… Distinzione di variabili reali da quelle monetarie - Variabili reali: si riferiscono ai beni e servizi concretamente prodotti e distribuiti nel mercato - Variabili monetarie: riguardano i diversi compensi monetari derivanti dalla produzione Domanda aggregata come motore dell’economia D.A. = si tratta della quantità di beni e servizi che la collettività chiede al sistema, nella convinzione che la domanda condiziona l’offerta Non è quindi vero – come sostenevano Say e i neoclassici – che l’offerta crea sempre i presupposti per il proprio totale assorbimento Intervento pubblico Affinché venga assorbita la differenza fra produzione totale e consumi è importante che lo Stato intervenga attraverso la spesa pubblica In questo modo: - i redditi delle famiglie possono aumentare e di conseguenza anche i loro consumi - le imprese possono creare nuovi lavori aumentando la produzione Secondo Keynes è importante aumentare la spesa pubblica anche se si rischia il deficit spending (deficit pubblico) in quanto in futuro porta a una crescita Lo stato in questo caso deve però ricorrere a prestiti Negli anni, la teoria keynesiana ha assunto forme diverse da quella presentata da Keynes Le forme che la nuova teoria keynesiana utilizza oggi per esprimere le idee di Keynes risentono delle critiche che sono state portate dagli anni 60 a oggi In particolare: Ha dovuto individuare adeguati micro-fondamenti dei comportamenti aggregati, che spiegano i risultati Keynesiani studiando le conseguenze macroeconomiche delle imperfezioni strutturali e informative che caratterizzano i mercati dei beni, del lavoro e quelli finanziari Inoltre ha dovuto adottare l’ipotesi di aspettative razionali e utilizzare i modelli di ottimizzazione intertemporale originariamente proposti per il più anti-keynesiano dei modelli macroeconomici: il real business cycle

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