Disturbi Specifici di Apprendimento PDF
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Questo documento fornisce una panoramica dei disturbi specifici di apprendimento (DSA), discutendo le caratteristiche, le tipologie (dislessia, disgrafia, discalculia), la prevalenza, l'intervento abilitativo e le misure compensative e dispensative. Il documento copre anche gli aspetti neurobiologici e le difficoltà associate a questi disturbi.
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Disturbi specifici di apprendimento quadro clinico caratterizzato da deficit nell'acquisizione di una o più abilità scolastiche nonostante intelligenza nella norma, assenza di deficit neurologico o sensoriali e normali opportunità educative La diagnosi può essere formulata solo a partire dalla fine...
Disturbi specifici di apprendimento quadro clinico caratterizzato da deficit nell'acquisizione di una o più abilità scolastiche nonostante intelligenza nella norma, assenza di deficit neurologico o sensoriali e normali opportunità educative La diagnosi può essere formulata solo a partire dalla fine del 2° o del 3° anno della scuola primaria Classificazione dei DSA: avviene sulla base delle specifiche abilità scolastiche compromesse - disturbi specifici della lettura: disturbo specifico della lettura decifrativa (o dislessia evolutiva) e disturbo specifico di comprensione del testo - disturbi specifici della scrittura: disturbo specifico della competenza ortografica (disortografia evolutiva), disturbo specifico della componente grafo-motoria della scrittura (disgrafia evolutiva) disturbo specifico delle abilità di scrittura (disturbo dell’espressione scritta) - disturbi specifici della abilità numeriche e aritmetiche: discalculia evolutiva In età prescolare possono manifestare un ritardo di acquisizione del linguaggio orale, problemi di coordinazione e impaccio motorio. In assenza di un intervento specifico tendono a persistere nel tempo. Nei ragazzi con DSA i tempi di completamento della scolarità sono mediamente più lunghi I DSA si associano ad altri disturbi dello sviluppo indipendenti come disturbo da deficit di attenzione e/o iperattività (ADHD) e disprassia (disturbo della capacità di eseguire in modo automatico movimenti finalizzati in assenza di deficit primari del movienti) Presenti le ripercussioni di ordine emotivo e motivazionale. Può manifestare - rifiuto attivo di svolgere attività scolastiche - tendenza ad assumere ruoli aggressivi all’interno della classe - comparsa di disturbi somatici (vomito, diarrea) - tendenza a scomparire nel gruppo di compagni mascherando più a lungo possibile le difficoltà Prevalenza complessiva compresa tra il 2 e il 10% della popolazione in età scolare maggior concordanza intorno al 3,5-4,5%. Più frequenti nei maschi Sono disturbi di natura neurobiologica, anomalo funzionamento di alcuni circuiti cerebrali deputati all'espletamento di aspetti specifici dell’attività cognitiva. Hanno una forte componente genetica e non sono determinati da problematiche di natura emotiva e/o relazionale Intervento abilitativo sui DSA Intervento compensativo e dispensativo sui DSA: le misure compensative prevedono che il ragazzo possa avvalersi di strumenti in grado di compensare la sua debolezza funzionale (es. programmi di videoscrittura, libri digitali con sintesi vocale, calcolatrice). Le misure dispensative prevedono che il bambino venga esentato dallo svolgere attività e dall’essere sottoposto a valutazioni che lo penalizzerebbe Dislessia evolutiva: disturbo di acquisizione delle abilità della lingua scritta. Forte componente genetica. La DE può essere conseguenza di: - deficit di rappresentazione: recupero e/o utilizzo dei suoni del linguaggio - deficit di natura visiva: fenomeno del crowding cioè interferenza degli stimoli visivi circostanti che riduce il numero di lettere riconoscibili con una singola fissazione deficit nella capacità di apprendere una serie di abilità che tipicamente attraverso la pratica vengono automatizzate Disgrafia evolutiva: disturbo dell’acquisizione delle competenze grafo-motorie della scrittura (capacità di scrivere a mano in modo sufficientemente veloce e leggibile). Porta anche difficoltà a carico degli altri aspetti della scrittura (ortografia, controllo grammaticale, organizzazione dei contenuti). - disgrafia con difficoltà prevalentemente visuo spaziali: mancato rispetto dei margini del foglio, fluttuazioni sopra e sotto il rigo di scrittura, spaziatura inadeguata tra le parole, eccessiva variabilità della dimensione delle lettere, capovolgimenti - disgrafia dovuta a problematiche posturali e motorie: scrittura lenta, tremolante, impacciata - disgrafia con difficoltà di recupero e di pianificazione degli schemi motori: scambi tra lettere graficamente simili - disgrafia con difficoltà del controllo motorio: dismetrie (cioè errori di misurazione nell'esecuzione delle traiettorie, occhielli non chiusi, intersezioni tratto iniziale e finale, intersezione tra tratto di collegamento delle lettere) disgrafia dovuta all’apprendimento e all’automatizzazione di strategie inefficienti caratteristiche da valutare: - velocità: numero di lettere scritte in un minuto o parole scritte in un minuto leggibilità - dismetrie: lettere in cui la traiettorie tracciata è dislocata rispetto a una traiettoria ideale risultando in forme non chiuse o parte della stessa lettera o di lettere adiacenti disgiunte e sovrapposte direzionalità del movimento - grandezza relativa delle lettere: il corpo centrale della lettera deve mantenere una dimensione costante nel corso della scrittura e che lettere con e senza estensione siano adeguatamente proporzionate - spaziatura tra lettere e parole: lo spazio tra parole successive dovrebbe corrispondere all’incirca alla larghezza del corpo di una lettera, quello tra lettere tale da evitare il contatto o la sovrapposizione - allineamento delle lettere sul rigo: scostamento delle lettere dal rigo sia verso l’alto che verso il basso. Quelle che si discostano significativamente dal rigo si dicono fluttuanti e in quantità significativa danno origine a una linea di scrittura altalenante La prensione ottimale è quella a 3 dita dinamica