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Appunti di Parassitologia e Malattie Parassitarie

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Summary

These notes cover parassitology and parasitic diseases, detailing different types of parasitic associations (commensalism, mutualism, parasitism), life cycles, and reproduction of parasites. The notes are specific to animals and their interactions with these parasites. Different categories of parasites (protozoa, helminths, arthropods) are discussed, as well as specific examples and host-parasite relationships.

Full Transcript

DELIA PIA CALDAROLA APPUNTI PARASSITOLOGIA E MALATTIE PARASSITARIE ASSOCIAZIONI FRA ANIMALI.................................................................................................... 2 PROTOZOI...................................................................................................

DELIA PIA CALDAROLA APPUNTI PARASSITOLOGIA E MALATTIE PARASSITARIE ASSOCIAZIONI FRA ANIMALI.................................................................................................... 2 PROTOZOI........................................................................................................................................ 7 COCCIDI.......................................................................................................................................... 10 TOXOPLASMOSI........................................................................................................................... 17 ECHINOCOCCUS...................................................................Errore. Il segnalibro non è definito. ECHINOCOCCUS GRANULOSUS GRANULOSUS..................................................... 29 ECHINOCOCCUS MULTICEPS MULTICEPS............................................................. 35 DISTOMATOSI EPATICHE.......................................................................................................... 38 Dicrocoelium dendriticum.............................................................................................. 38 Fasciola hepatica........................................................................................................... 42 NEMATODI...................................................................................................................................... 44 STRONGILOSI............................................................................................................. 50 ROGNE............................................................................................................................................. 56 SARCOPTES................................................................................................................ 57 PSOROPTIDAE: Psoroptes, Chorioptes, Otodectes........................................................ 60 PSOROPTES OVIS:...................................................................................................... 61 PSOROPTES CUNICULI.............................................................................................. 62 ZECCHE........................................................................................................................................... 65 RHIPICEPHALUS SANGUINEUS................................................................................ 71 DERMACENTOR MARGINATUS................................................................................ 72 DERMANYSSIUS............................................................................................................................ 73 MIASI................................................................................................................................................ 78 Oestrus ovis................................................................................................................... 80 IPODERMOSI DEI BOVINI......................................................................................... 83 ASSOCIAZIONI FRA ANIMALI Associazioni omogenetiche ed eterogenetiche, che possono essere molto o poco specializzate. Le associazioni omogenetiche possono essere le mandrie di bufali, stormi di uccelli, api, formiche, termiti. Mentre nelle associazioni eterogenetiche sono le cosiddette simbiosi: ossia la relazione tra due esseri viventi che vivono insieme in una sorta di simbiosi (commensalismo, mutualismo e parassitismo). Il commensalismo non procura danni l’uno all’altro, ma convivono insieme, un esempio è la foresi, ossia un portatore, un insetto che porta altri insetti. Il mutualismo è un’associazione beneficiaria tra due specie, può accadere in alcuni ciliati nel rumine di alcuni animali che ad esempio sono in grado di scindere la cellulosa di cui sono fatte le piante; quindi, loro si nutrono e portano assimilazione di nutrienti anche nel rumine degli animali. Il parassitismo è composto da un parassita e da un ospite. Una simbiosi antagonista tra ospite e parassita, il quale vive o nell’ospite o su di esso arrecandone un danno diretto o indiretto. Infatti, il parassitismo detiene una dipendenza metabolica. Il parassita utilizza l’ospite per vivere, mentre il parassitismo è una relazione in cui uno dei partecipanti, ossia il parassita, usa l’ospite o vive a spese dell’ospite. L’azione parassitaria può essere sia ectoparassita (al di fuori dell’ospite) o endoparassita (dentro l’ospite). È UN’ASSOCIAZIONE ETEROGENETICA I parassiti possono avere diverse tipologie di relazione con gli ospiti, temporanea (zanzare), facoltative, obbligatorie (non sopravvivono se non trovano l’ospite, infatti non uccidono l’ospite). Non uccidendo l’animale ed essendo subdoli sotto questo punto di vista è molto problematico dal punto di vista animale. Gli ospiti possono essere: definitivi o intermediari. Definitivi in cui avviene la riproduzione sessuale del parassita, intermedi in cui non avviene la forma sessuale. Inoltre, una relazione parassitaria può essere: - TEMPORANEA: limitata nel tempo, ad esempio la zanzara è un ectoparassita temporaneo che parassitizza per il tempo di nutrirsi di sangue dell’ospite, ma comunque può trasmettere malattie come la malaria, di cui è vettore. - FACOLTATIVA: se il parassita può scegliere se parassitizzare o meno. - OBBLIGATORIA: se il parassita per poter completare il suo ciclo biologico ha bisogno necessariamente di una vittima, altrimenti morirebbe. (forma di parassitismo più evoluta) Vettore: trasmette il parassita da un ospite all’altro, può essere biologico (senza cui non avviene il ciclo biologico del parassita) o meccanico (non è essenziale per il ciclo biologico ma fa passare il parassita da un punto all’altro). - Vettore: artropode che trasmette il parassita da un ospite a un altro - Vettore biologico: vettori essenziali nel ciclo biologico del parassita poiché esso compie parte del suo ciclo biologico al suo interno, per esempio la zanzara è indispensabile per svolgere parte del ciclo biologico dell’anofeles, ovvero l’agente patogeno della malaria. - Vettore meccanico: vettori che i parassiti utilizzano per spostarsi, ma al loro interno o su di loro non compiono nessuna parte del ciclo biologico. Le mosche sono solite nutrirsi del letame degli animali in allevamenti; infatti, defecano o vomitano sulle superfici trasmettendo problematiche. Ciclo vitale – classificazione - Ciclo vitale diretto: effettua il ciclo in un solo ospite. - Ciclo vitare indiretto: effettua il ciclo in più ospiti - Trasmissione orizzontale: trasmissione da un ospite insetto ad altri membri della popolazione conviventi. - Trasmissione verticale: trasmissione dalla madre al feto. - Trasmissione mista: sia orizzontale che verticale. - Zoonosi: malattie degli animali trasmessi all’uomo. La penetrazione del parassita nell’ospite: cute, mucose, orifizi, contatto diretto tra persone, ingestione, scambio di indumenti o biancheria, contatto sessuale, passaggio transplacentare, trasfusione e trapianto. RIPRODUZIONE DEI PARASSITI Asessuata o sessuata, quindi possono essere ermafroditi (con entrambi gli apparati sessuali), altri sessualmente separati. La riproduzione asessuata può avvenire per scissione binaria, schizogonica (il nucleo si divide con più divisioni all’interno della stessa cellula), endoduogenia (divisione che avviene soltanto per toxoplasma). La riproduzione sessuale può avvenire per coniugazione (due esseri viventi che si incontrano insieme e scambiano materiale genetico, come ad esempio i protozoi) o gametogonia (unione di due cellule sessualmente differenziate, ossia la divisione di due gameti che danno origine allo zigote a livelli primitivi, quindi una sorta di microgameti). I nematodi sono molto evoluti infatti si differenziano per maschi e femmine, il maschio avvolge la vulva della femmina trasmettendo spermatozoi. - SCISSIONE BINARIA: divisione mitotica del nucleo seguita da una divisione del citoplasma in modo da ottenere due cellule figlie. - SCISSIONE MULTIPLA O SCHIZOGONIA: il nucleo subisce diverse divisioni all’interno della cellula genitore; infatti, vi saranno diverse cellule figlie che verranno liberate quando la cellula genitore si rompe. - ENDODUOGENIA: divisione che avviene solo in toxoplasma, si dividono all’interno della cellula due cellule sorelle, avviene in un contesto preciso della cellula. Azione patogena: I parassiti all’interno degli animali o dell’uomo possono sottrarre sostanze; quindi, si parla di diverse tipologie di azioni: - spoliatrice, i parassiti sottraggono / spogliano l’ospite di alcune sostanze. - dimetabolica, alterando il metabolismo entrando nel ciclo metabolico dell’ospite. - ostruttiva, bloccano alcune funzioni anche solo grazie alla loro presenza, ostruendo ad esempio l’intestino. - ematofaga anemizzante, nutrendosi di sangue abbassano i globuli rossi rendendo anemici gli animali che sono affetti. - Veicolatrice, veicolano i batteri. - Antigenica, i parassiti stimolano la produzione di anticorpi perché vengono letti come antigeni, lo sviluppo può essere acquisito (vaccini ecc) o innato (tramite la madre), ciò comporta che l’animale è immunizzato da futuri attacchi dello stesso parassita. Gli animali più suscettibili sono i più giovani e i più anziani, immunodepressi o immunocompromessi. Il parassita tende a mettersi in equilibrio con l’ospite, infatti sono in una forma di equilibrio che compromette comunque il benessere animale, quando si rompe l’equilibrio si entra in malattia, la malattia si esprime con una serie di espressioni cliniche quali: perdita di liquidi, dimagrimento. I parassiti sono importanti nella medicina veterinaria, in medicina umana infatti vi è un’importanza medica, veterinaria ed economica. Gravità della malattia parassitaria: Numero di parassiti presenti, velocità di riproduzione, età dell’ospite, razza, sesso, stato di nutrizione dell’ospite. I parassiti più evoluti provano danni più ridotti perché non portano alla morte l’ospite. Immunità acquisita o innata, con anticorpi o propensioni a tenere a bada determinati parassiti. Sintomi in forma acuta (in cui sono espresse le patologie visivamente, come ad esempio la diarrea) e sintomi cronici (non vengono espressi dagli animali). Un allevamento con coccidiosi è importante l’analisi delle feci e contarle, inoltre all’interno dell’allevamento puzza di coccidiosi. ENDOPARASSITA ED ECTOPARASSITA Un parassita che vive dentro al corpo dell’ospite è chiamato ENDOPARASSITA (protozoi ed elminti), mentre, parassiti che vivono al di fuori del corpo dell’ospite viene chiamato ECTOPARASSITA (artropodi). Infatti, ogni parassita ha una specifica biologia che permette di sopravvivere in un organismo o in più distretti anatomici. EFFETTI DEI PARASSITI SUGLI OSPITI - Induzione di immunità con sviluppo di anticorpi, in modo da poter evitare future reinfezioni, proteggendo l’animale nel futuro. - L’ospite può produrre resistenza, o no. Immunità: - Innata: trasmessa dalla madre - Acquisita: tramite vaccino PROTOZOI: - Flagellati - Ciliati - Sporozoi - Ameboidi ELMINTI: - Trematodi - Cestodi - Nematodi ARTROPODI: - Insetti - Aracnidi Alcuni parassiti possono essere facilmente trovati in allevamenti estensivi, in quanto sarà per loro più semplice nascondersi; infatti, i parassiti preferiranno sempre i pascoli in quanto sono i contesti in cui si evolvono e sviluppano. Una prerogativa essenziale per combattere i parassiti è conoscere la loro biologia. Vi sono esempi di altri parassiti che si sviluppano solo al chiuso; quindi, è sempre importante valutare il contesto. PER L’ESAME E LA VALUTAZIONE IN UN’AZIENDA: - Specie responsabile - Tassonomia - Morfologia dell’agente eziologico - Sede di sviluppo - Ciclo biologico - Patogenesi - Sintomatologia - Diagnosi - Trattamento e controllo. PROTOZOI Sono microscopici organismi unicellulari che possono vivere liberi o come parassiti, possono moltiplicarsi all’interno di essere umani o animali e di innescare una serie di infezioni a partire da un singolo organismo. - I protozoi che colpiscono il tratto gastrointestinale GIT si solito si trasmettono per via orale. - I protozoi che vivono nel sangue o nei tessuti sono trasmessi tramite artropodi; quindi, dei vettori come possono essere ad esempio le zecche. Sono quindi delle cellule con specializzazione nel parassitismo, avendo le caratteristiche delle cellule possono svilupparsi in un ospite respirando, muovendosi e nutrendosi. - Respirazione - Nutrizione - Escrezione - Secrezione - Locomozione - Incistazione - Riproduzione Sono di una struttura che varia da 1 a 150 micron; quindi, possono essere osservati attraverso un microscopio ottico. Essi possono muoversi attraverso diversi meccanismi, ad esempio con l’utilizzo di ciglia, pseudopodi o flagelli. RIPRODUZIONE: vi sono diverse modalità di riproduzione, sia sessuate che asessuate. Riproduzione asessuata: - SCISSIONE BINARIA: divisione mitotica del nucleo seguita da una divisione del citoplasma in modo da ottenere due cellule figlie. - SCISSIONE MULTIPLA O SCHIZOGONIA: il nucleo subisce diverse divisioni all’interno della cellula genitore; infatti, vi saranno diverse cellule figlie che verranno liberate quando la cellula genitore si rompe. - ENDODUOGENIA: divisione che avviene solo in toxoplasma, si dividono all’interno della cellula due cellule sorelle, avviene in un contesto preciso della cellula. Riproduzione sessuata: - CONGIUZIONE: due protozoi si incontrano insieme per mescolare il loro materiale genetico. (NON POSSIBILE PER I PROTOZOI) - GAMETOGONIA: unione di due cellule sessualmente differenti o divisione cellulare per la formazione dei gameti. PROTOZOI: - Ameba - Flagellati - Ciliati - Sporozoa (coccidi) L'endoduogenia è una forma di riproduzione asessuata che avviene in alcuni parassiti protozoi, come i Toxoplasma gondii. Durante questo processo, due nuove cellule figlie si formano all'interno di una cellula madre, che alla fine viene consumata e distrutta. Ecco una descrizione dettagliata di come funziona: Formazione delle cellule figlie: All'interno della cellula madre, si sviluppano due nuclei figlie. Intorno a ciascuno di questi nuclei si forma una membrana, creando così due nuove cellule all'interno della cellula madre. Consumo della cellula madre: Le cellule figlie continuano a crescere e svilupparsi fino a riempire completamente la cellula madre. Alla fine, la cellula madre si rompe e viene consumata dalle cellule figlie, che ora sono pronte per infettare nuove cellule ospiti. Distribuzione: Le cellule figlie, ora chiamate tachizoiti, si liberano e possono infettare nuove cellule ospiti, continuando il ciclo di riproduzione. Questo processo permette ai parassiti di proliferare rapidamente all'interno di un organismo ospite, contribuendo alla diffusione dell'infezione. L'endoduogenia è un meccanismo efficiente che favorisce la sopravvivenza e la diffusione dei parassiti in ambienti favorevoli. COCCIDI I coccidi sono una classe di protozoi facente parte del gruppo dei sporozoa, le patologie collegate a questi sono le eimeriosi dei ruminanti e dei leporidi e la toxoplasmosi. COCCIDIOSI: Phylum: APICOPLEXA Classe: SPOROZOASIDA Sottoclasse: COCCIDIASINA Ordine: EUCOCCIDIORIDA Sottordine: EIMERIORINA Famiglia: EIMERIDAE In questa foto è rappresentata la forma infettante di questo parassita, ossia le oocisti del genere Eimeria, esse si localizzano a livello intestinale. L’analisi, quindi, deriva o dalle analisi delle feci o dalla raschiatura dell’intestino dell’animale morto. Forma in cui sono pronti a diffondersi, la fase finale che viene rilasciata nell’ambiente. Vi sono due forme diverse per ogni specie di coccidi, una forma differenziata e una forma indifferenziata, quella differenziata è la forma matura in grado di poter attaccare un animale se ingerita dallo stesso, la forma immatura e per esserlo deve sporulare, quindi maturare, maturazione che avviene solo a livello ambientale. Vi sono due cicli: CICLO ENDOGENO CICLO ESOGENO I coccidi defecano eliminando la forma indifferenziata, la quale in un certo tempo va in contro a maturazione, quindi pronta ad infettare (ciclo esogeno), le oocisti sporulate verranno assunte dagli animali che si infettano (ciclo endogeno), per i protozoi si preferisce il termine infezione, mentre per i parassiti superiori si parla di infestazione. Quando le oocisti maturano si formano all’interno 4 sporocisti al cui interno si svilupperanno 8 sporozoiti che innescheranno il meccanismo di parassitizzazione degli animali. Espulsione e Sporulazione: L'oocisti non sporulata viene espulsa nell'ambiente dall'animale. Condizioni ambientali favorevoli (temperatura, ossigenazione, umidità) fanno sì che l'oocisti sporuli e diventi matura. Sviluppo delle Sporocisti e Sporozoiti: Nell'oocisti matura si sviluppano 4 sporocisti. Ogni sporocisti contiene 2 sporozoiti, per un totale di 8 sporozoiti. Ingestione e Rilascio dei Sporozoiti: L'oocisti sporulata viene ingerita e arriva allo stomaco. I succhi gastrici rompono la parete dell'oocisti, liberando le sporocisti. Gli sporozoiti escono dalle sporocisti e invadono le cellule dei microvilli intestinali. Differenziazione e Schizogonia: Gli sporozoiti si trasformano prima in trofozoiti e poi in schizonti. Attraverso la schizogonia, gli schizonti producono merozoiti (invadono le cellule dei microvilli). I merozoiti invadono altre cellule, ripetendo il ciclo di trasformazione e moltiplicazione. Specializzazione in Gameti: Alcuni merozoiti si differenziano in microgameti (gameti maschili) e macrogameti (gameti femminili). La fusione dei gameti forma uno zigote che sviluppa un'oocisti indifferenziata. Espulsione e Maturazione dell'Oocisti: L'oocisti indifferenziata viene espulsa per completare la sua maturazione nell'ambiente, dove le condizioni sono favorevoli alla sporulazione. Importanza dell'Ambiente: L'ambiente gioca un ruolo cruciale nella maturazione dell'oocisti e nella diffusione dell'infezione. CICLO BIOLOGICO INFEZIONE → OOCISTI NELLE FECI: 6-30 giorni BOVINI > OVINI > SUINI PERIODO DI PREPATENZA: Il periodo di prepatenza è il lasso di tempo che intercorre dall'ingresso dello stadio infettivo di un parassita nell'organismo ospite al momento in cui il parassita o i suoi prodotti (come le uova o le oocisti) possono essere rilevati o escretati. Questo periodo varia a seconda del tipo di parassita e delle condizioni specifiche dell'ospite. Quindi, fino al termine del periodo di prepatenza non è possibile confermare la presenza del parassita nelle feci, bisogna attendere per una diagnosi accurata. Periodo di Incubazione Definizione: Intervallo di tempo tra l'ingresso del patogeno nell'organismo e lo sviluppo dei sintomi clinici. Distinzione: Differente dal periodo di prepatenza; si riferisce specificamente all'apparizione dei sintomi. Fasi del Ciclo del Parassita Ingestione: L'oocisti infettiva viene ingerita dall'ospite. Rottura delle Oocisti: Nel tratto intestinale, le oocisti si rompono liberando gli sporozoiti. Attacco ai Microvilli: Gli sporozoiti attaccano le cellule dei microvilli intestinali, insediandosi all'interno. Produzione di Merozoiti: Gli sporozoiti producono merozoiti che colonizzano altre cellule. Schizogonia: Questa fase si ripete più volte, culminando con la formazione di oocisti immature. Espulsione: Le oocisti immature vengono escrete attraverso le feci e possono essere re-ingerite, completando così un nuovo ciclo di infezioni. Prolificazione: Una singola oocisti può produrre fino a 30 milioni di oocisti nelle feci. Coccidiosi e Allevamenti Condizioni Climatiche: La coccidiosi è più comune negli allevamenti chiusi, meno nelle condizioni estensive dove il clima è sfavorevole. Sensibilità degli Animali: I giovani sono più sensibili alle coccidiosi; gli adulti fungono da portatori sani. Importanza della Lettiera: Lettiera pulita e asciutta è essenziale per impedire la sporulazione delle oocisti. È l’ambiente in cui gli animali defecano quindi è molto importante che sia asciutto in modo da impedire la sporulazione delle oocisti stesse. Fattori di Patogenicità Età: Animali giovani e madri in gravidanza sono più vulnerabili. Stato Immunitario: Stress, cambi di alimentazione e condizioni climatiche sfavorevoli aumentano la patogenicità. Svezzamento: Alimentazione colostrale (che fornisce anticorpi) insufficiente. Stato Nutrizionale: Carenze o eccessi vitaminici e alimenti di bassa qualità. Misure Preventive in Allevamento Controllo della Sporulazione: Mantenere la lettiera asciutta e ben pressata. Evitare la Disseminazione: Prevenire l'accumulo di materiale fecale e umidità. Gestione degli Animali: Evitare sovraffollamento e presenza di animali giovani. Manutenzione: Lettiera, abbeveratoi, e areazione devono essere curati per prevenire perdite d'acqua e umidità eccessiva. Diagnosi di Coccidiosi Analisi in Caso di Diarrea: Controllare lo stato di igiene della lettiera, areazione, condizioni degli abbeveratoi e numero e divisione degli animali. Conoscenza del Parassita: Fondamentale per una diagnosi precisa. Presenza Necessaria di Coccidi Equilibrio Ospite-Parassita: Un numero minimo di coccidi è necessario per sviluppare resistenza. Uso di Coccidiostatici: Rallentano la produzione dei coccidi senza eliminarli completamente, mantenendo l'equilibrio ospite-parassita. Portatori Sani: Gli adulti non manifestano sintomi ma possono trasmettere le coccidiosi. SINTOMATOLOGIA Disidratazione e Diarrea: Causati dal danneggiamento dei microvilli intestinali. Diarrea Emorragica: Comune nei bovini quando i parassiti raggiungono i vasi del microvillo (parte basale). Mentre se i parassiti non attaccano i vasi del microvillo non vi sarà una diarrea emorragica. Forme della Malattia Acuta: Diarrea emorragica, anemia (riduzione dei globuli rossi) dovuta all’emorragia. In un allevamento è preferibile che si mostri subito in modo acuto per consentire interventi rapidi. Negli agnelli vi si possono presentare feci acquose, con muco e sangue per disidratazione delle cellule epiteliali, il pelo è probabile che sia ruvido con una disidratazione rapida, perdita di peso e morte, i più colpiti sono quelli a 3 e a 6-8 mesi di età con immunità se superata dopo i 10- 14 giorni e tempi di prepatenza più lunghi. In foto si può notare il perineo sporco di materiale fecale, da analizzare per controllare la presenza di sangue anche se i coccidi non sono gli unici a causarla. Mucosa intestinale affetta da coccidiosi, si presenta gonfia e molto arrossata, edematosa ed inspessita. Cronica: Attenuati, dovuti a un numero non elevato di parassiti. In soggetti di 4-5 mesi di età vi sarà una diarrea giallo – verdastra talvolta striata di sangue, appunto in quanto vi sarà appunto una DIARREA EMATOLOGA. Probabile che vi siano dolori addominali, disidratazione, dimagrimento e anoressia, quindi diverse specie che possono colpire ovini e caprini. Diagnosi Esame Coprologico: Valutazione del numero di oocisti nelle feci. Range di Non Intervento: Fino a 5000 oocisti per grammo di feci. Obiettivo: Stabilire l’equilibrio tra presenza di parassiti e salute dell’animale. Prevenzione Condizioni Igieniche: Pulire regolarmente la lettiera (almeno due volte alla settimana). Tenere cibo e acqua puliti e a basse contaminazioni fecali. Buona Nutrizione: Assicurare una dieta equilibrata. Riduzione dei Fattori di Stress: Programmare i periodi di parto. Non mischiare animali di diverse età. Pulire regolarmente gli animali, specialmente le mammelle. Ambiente Allevamenti Chiusi vs. Aperti: Chiusi: Maggior rischio di coccidiosi; necessità di una migliore gestione igienica. Aperti: Meno rischio di coccidiosi, ma sempre necessarie buone pratiche igieniche. Indicatori di Coccidiosi Perineo Sporco: Presenza di materiale fecale sporco di sangue. Mucosa Intestinale: Gonfia, arrossata, edematosa e inspessita. Controllo dell'Infezione Range di Tolleranza: Mantenere il numero di oocisti entro un certo limite per evitare interventi inutili. Strategia di Prevenzione: Igiene e Sanità: Pulire le aree di riposo e alimentazione. Gestione Animale: Evitare sovraffollamenti e stress inutili. Esame e Prevenzione Qualità e Quantità degli Oocisti: Valutare entrambi gli aspetti per determinare la necessità di intervento. Studio del Contesto: Analizzare sia adulti che giovani per una diagnosi accurata e completa. PROFILASSI La profilassi è una qualsiasi procedura medica o di sanità pubblica a scopo di prevenzione di una malattia. In prima analisi, le misure di profilassi sono divise in profilassi primaria (per prevenire l'insorgere di una malattia cronica, o l'acquisizione di un'infezione nel caso delle malattie infettive), profilassi secondaria (laddove l'infezione è già stata acquisita e si vuole evitare che essa sfoci nella malattia conclamata; oppure nel caso delle malattie cronico-degenerative quando la malattia è già insorta e il paziente viene difeso dal peggiorare del processo patologico). - Giusto equilibrio nutrizionale - Controllo fecalizzazione - Controllo tasso di affollamento - Non introdurre animali giovani - Razionalità della lettiera con principio del tutto pieno / tutto vuoto, pulizia e disinfezione. Coccidiosi ovina e caprina: TERAPIA Lasalocid Monensin Sulfaguandinia Le oocisti sono resistenti agli agenti atmosferici e si mantengono vitali nell’ambiente anche per parecchi mesi, la luce solare diretta e l’essiccamento le devitalizzano in poche ore; infatti, è una malattia parassitaria condizionata a diffusione cosmopolita. In breve: Introduzione Descrizione generale: Introduzione all'argomento, spiegando di cosa si tratta e perché è importante. Sintomi della Coccidiosi Sintomi generali: Diarrea, disidratazione. Sintomi specifici: Diarrea emorragica, causata dall'invasione dei parassiti nei vasi dei microvilli, più comune nei bovini. Non emorragica: quando i parassiti non intaccano i vasi. Anemia: Riduzione dei globuli rossi dovuta all'emorragia. Forma acuta: Sintomi più gravi, rapido intervento necessario. Forma cronica: Sintomi attenuati, minore numero di parassiti. Diagnosi: Esame coprologico: Valutazione del numero di oocisti nelle feci. Range accettabile: Fino a 5000 oocisti per grammo di feci. Importanza di qualità e quantità: Determina se intervenire o no. Prevenzione Condizioni igieniche: Mantenere l'ambiente pulito. Buona nutrizione: Alimentazione adeguata agli animali. Ridurre lo stress: Minimizzare i fattori di stress nell'ambiente. Pratiche specifiche: Pulire gli ambienti prima delle nascite. Mantenere cibo e acqua puliti. Evitare contaminazioni fecali. Programmare i periodi di parto. Non mischiare animali di età diversa. Pulire regolarmente gli animali, soprattutto le mammelle. Considerazioni Finali Specie-Specificità: Eimeria spp. è specifica per ogni specie animale e non attacca gli esseri umani. Importanza del Monitoraggio: Controllare regolarmente gli animali e l'ambiente per prevenire e gestire la coccidiosi. TOXOPLASMOSI Toxoplasma gondii: (Coccidia, Apicomplexa). Phylum: Apicomplexa Classe: Conoidasia Ordine: Eucoccidiorida Famiglia Sarcocystidae Toxoplasma è un endoparassita, con ciclo indiretto, presenta vettori meccanici (scarafaggi mosche ecc.), troviamo ospiti definitivi che sono i gatti e ospiti intermedi che sono tutti gli animali uomo e gatto compreso, è parassita obbligatorio, penetra per contatto ingestione passaggio transplacentare e trasfusione. Definizione: Toxoplasmosi è una patologia causata da Toxoplasma gondii, ossia il promo mammifero in cui è stato trovato, è una patologia di interesse zoonosico tra le più importanti al mondo. È un coccide come Eimeria e presenta un ciclo biologico simile; quindi, è un protozoo, ma si differenza dai coccidi poiché parassita sia gli ospiti definitivi (felidi) che gli ospiti intermedi (tutti gli animali compresi i felidi). Ospiti Definitivi Felidi: Essenziali per la produzione e disseminazione delle oocisti infettanti. Fase sessuata: Avviene nei gatti, dove si differenziano e uniscono micro e macrogameti. Ospiti Intermedi Tutti gli animali: Compresi bovini, ovini, suini, avicoli e anche l'uomo. In cui avviene la fase asessuata. Essendo una ZOONOSI, quindi una patologia che si può passare da animale a uomo, rientra perfettamente nel concetto di One Health e coinvolge infatti la salute dell’uomo, dell’ambiente e degli animali. Per felidi si intendono tutti i felidi, ma si prendono maggiormente in considerazione i gatti, quindi i felidi più vicini all’allevamento e al nostro territorio, che sono i maggiori disseminatori di oocisti. Vi sono TRE FORME INFETTANTI: Oocisti I soli gatti eliminano attraverso le feci le forme immature delle oocisti (poiché al suo interno avviene la fase sessuata del ciclo del parassita), la cui sporulazione avviene all'aperto in 48-72 ore. La struttura delle oocisti contiene 2 sporocisti con 4 sporozoiti ciascuna (totale 8 sporozoiti). Tachizoite: Forma che si trova in TUTTE le cellule del corpo rappresentando la fase acuta della malattia. Infatti, la trasmissione avviene facilmente seguita da ingerimento con latte e secrezioni. Bradizoite: Si raggruppano in cisti terminali che si trovano nel sistema nervoso centrale e muscoli; quindi, la trasmissione può facilmente avvenire se ingerita con la carne. CICLO BIOLOGICO: Eliminazione delle oocisti: I gatti eliminano nell'ambiente oocisti immature nelle feci. Queste oocisti maturano (sporulano) in 48-72 ore, diventando infettive. Le oocisti mature contengono due sporocisti, ciascuna con quattro sporozoiti, per un totale di otto sporozoiti. Ingestione da parte degli ospiti intermedi: Mammiferi e uccelli possono infettarsi ingerendo oocisti mature presenti su ortaggi e verdure non lavate o in ambienti contaminati. Le oocisti, una volta nello stomaco, rilasciano tachizoiti che invadono le cellule ospiti, causando una fase acuta della malattia. Dopo l'invasione iniziale, i tachizoiti liberati all’interno dell’ospite intermedio iniziano a replicarsi per scissione binaria e poi per endoduogenia penetrando in tutte le cellule dell’ospite intermedio di cui verrà invaso tutto il corpo (fase acuta). Una volta che il processo di colonizzazione del corpo sarà ultimato i tachizoiti rallentano e si fermano diventando prima bradizoiti e successivamente si incisteranno nel sistema nervoso centrale e nei muscoli formando una cisti terminale. Si spostano nei muscoli, negli occhi e nel sistema nervoso, dato che si sono distribuiti ovunque nel corpo attraverso il sangue, disseminandosi, fermandosi in una fase latente in cui rimarranno a vita; infatti, è molto probabile che se qualcuno si fosse infettato possieda i bradizoiti nei muscoli e nel sistema nervoso centrale, la presenza di cisti terminale infatti determina una risposta immunitaria post – contatto. L’individuo con cisti terminali trasmette la malattia se ne vengono ingerite le carni. La trasmissione avviene attraverso la carne, gli animali e gli esseri umani possono infettarsi mangiando carne cruda o poco cotta contenente cisti. I gatti possono anche infettarsi predando piccoli mammiferi o uccelli portatori di cisti terminali. Infatti, quando dal gatto viene ingerita la forma cistica, i tachizoiti vengono liberati nello stomaco a seguito del contatto con i succhi gastrici, i tachizoiti finiscono nelle cellule, si avrà la schizogonia (scissione multipla) e dopo vari passaggi si formano micro e macrogameti (fase sessuata) e si formerà l’oocisti immatura che verrà poi espulsa dal gatto e maturerà all’aperto; quindi, il ciclo più breve per il gatto è quello dell’assunzione di carne contenente bradizoiti. Si evince che solo i gatti possono liberare le oocisti mentre se il carnivoro è generico il ciclo in azzurro si ripete.. Conoscere questi passaggi è cruciale per controllare la toxoplasmosi. Ad esempio, è fondamentale evitare di alimentare i gatti con carne cruda e lavare accuratamente frutta e verdura per prevenire l'infezione. I gatti iniziano la predazione dai 2 mesi ai 6 e la predazione avviene se hanno possibilità di stare all’aperto prederà animali con all’interno cisti terminali e quindi bradizoiti. Un gatto domestico corre meno il rischio di infettarsi. La toxoplasmosi si trasmette principalmente attraverso l'ingestione di cisti parassitarie presenti nelle feci di gatti infetti. Gli esseri umani possono infettarsi consumando carne cruda o poco cotta contenente cisti parassitarie. Tuttavia, il calore della cottura elimina le cisti, rendendo sicura la carne cotta o in scatola. Una volta infettati, gli individui sviluppano anticorpi che offrono protezione a lungo termine. Durante la gravidanza, l'infezione può essere pericolosa poiché i parassiti possono attraversare la placenta e infettare il feto, portando a gravi conseguenze come aborto spontaneo o anomalie congenite. Le madri infette possono trasmettere l'infezione ai loro bambini durante il parto o attraverso l'allattamento, ma solo se contraggono l'infezione per la prima volta durante la gravidanza. I gatti infetti eliminano le oocisti (che derivano dalle cisti) nelle loro feci. Le oocisti possono sopravvivere nell'ambiente per mesi, contaminando il terreno e l'acqua piovana, che a sua volta può trasportare i parassiti e infettare altri animali o esseri umani, si possono trovare oocisti di toxoplasma anche nel suolo, nelle acque di rifiuto, nei laghi e nelle acque potabili, quindi anche nei frutti freschi e nei vegetali. Le oocisti contaminano tanti contesti diversi, e anche le carni possono essere veicolo di cisti terminali. Mentre un bambino allattato da madre sieropositiva prenderà una toxoplasmosi congenita e sarà lui stesso a produrre anticorpi. L’ingestione di una cisti terminale implica la schiusa quindi avremo prima bradizoiti poi schizogonia e poi endoduegenia (solo nel gatto) e quindi si avrà il proseguo del ciclo fino all’espulsione della cisti immatura. I gatti hanno l’abitudine di defecare sempre nello stesso contesto per cui ci sono delle zone piene di materiale fecale e quindi di oocisti, queste oocisti si diffondono se altri gatti andranno a scavare oppure per effetto dell’acqua contaminata poiché appunto l’acqua piovana trasporta le oocisti. Un gatto può eliminare in 7-21 giorni dai 3-810 milioni di oocisti. Gli animali di allevamento assumono oocisti mature che hanno contaminato per esempio l’erba che questi ultimi vanno a brucare. Gli ovini soffrono particolarmente la toxoplasmosi. Oocisti immatura a sinistra e oocisti immatura a destra. TACHIZOITI: liberi in tutti i tessuti: cellule del sangue, SRE e cellule parenchimali. Gli animali più colpiti sono gli ovini, che possono infettarsi solo tramite oocisti poiché essi non sono carnivori. La malattia ha un decorso composto di due fasi: la fase acuta, in cui sono presenti i tachizoiti che colonizzeranno tutti i tessuti e tutte le cellule, e la fase "latente", in cui sono presenti i bradizoiti che però si incistano e quindi formano delle cisti solo nei muscoli e nel sistema nervoso centrale dove permarranno a vita. Gli ovini sono molto sensibili perché i tachizoiti penetrano in tutte le cellule del sistema reticolo- endoteliale tramite il sangue e si riproducono per endoduogenia grazie al cono apicale. Penetrano nelle cellule e si distribuiscono in tutto il corpo fino a che si formano i bradizoiti e successivamente le cisti terminali. Gli animali, quando hanno la forma acuta, non manifestano grandi sintomi (l’uomo manifesta febbre), ma il sintomo principale è l’aborto. Se un animale gravido ingerisce l’oocisti, i tachizoiti che si libereranno andranno a colonizzare tutte le cellule, incluse quelle del feto. L’aborto si verifica se i tachizoiti si distribuiscono nella prima fase della gravidanza; man mano che essa progredisce, essa genererà figli poco sani o addirittura mummificati (lo stesso succede per la donna). Questa condizione quindi porta all’aborto, perché il feto in formazione non ha alcuna capacità di reazione. Nell’uomo, invece, può portare a malformazioni se l’infezione acuta avviene successivamente e non nelle prime fasi. I feti vengono rigettati perché i tachizoiti hanno danneggiato le cellule importanti che ne impediscono lo sviluppo. Se l’infezione avviene nei primi 40 giorni, si ha l’aborto dell’embrione, non verrà generato niente, quindi, economicamente è molto svantaggioso. Se invece l'infezione avviene tra i 70 e i 90 giorni, l’aborto sarà fetale. Se l'infezione avviene dopo 110 giorni, la prole sarà sana ma congenitamente infetta e albergherà i parassiti (non è la stessa cosa per le donne). Quando si ha un aborto, il primo pensiero è la toxoplasmosi. La toxoplasmosi è sottovalutata ma è difficile da controllare poiché è quasi impossibile ridurre a zero i gatti. Per i suini vi sono rare segnalazioni di aborti e di nascite premature, così come rare segnalazioni di polmoniti, miocarditi ed encefaliti, generalmente vi sono infezioni subcliniche o con segni non patognomonici, quali ipotermia, anoressia e tachipnea. INFEZIONI NELL’UOMO L’uomo potrebbe contrarlo tramite verdure lavate male (oocisti), carni crude o poco cotte (bradizoiti quindi cisti terminale) o attraverso l’acqua (oocisti), tutti possiamo contrarla. Nell’uomo se l’infezione acuta non avviene pre-gravidanza il problema non sussiste in quanto si sviluppano anticorpi che quindi impediranno grazie alla loro azione e al fatto che i bradizoiti non sono più in circolo l’aborto. Se la donna lo prende mentre è gravida i tachizoiti attaccheranno anche il feto e si avrà l’aborto. Un’altra modalità di contagio può essere una trasfusione di sangue (tachizoiti). Anche il suolo può essere contaminato, uno studio in Brasile ha dimostrato che le donne che appunto svolgono lavoro sul suolo hanno probabilità maggiori di contrarre le oocisti dal suolo rispetto ad altre popolazioni. Nel suolo troviamo solo oocisti. Le oocisti restano in superficie fino a 10 cm di profondità. Le oocisti sopravvivono nel suolo 18 mesi. La dose di oocisti minima per infettare l’uomo non è nota ma si stima che sia molto bassa. Le infezioni indotte dalle oocisti sono clinicamente più severe di quelle indotte dalle cisti terminali nell’uomo. I tachizoiti possono essere ingeriti assumendo latte non pastorizzato quindi crudo. I tachizoiti possono essere assunti anche con il sangue. Essi hanno una vitalità molto bassa, infatti vengono distrutti dalle secrezioni gastriche entro un’ora ma sono comunque registrati casi di infezione dovuta a carne cruda. I tachizoiti potrebbero riuscire in meno tempo a colonizzare l’organismo. I TACHIZOITI sono incapaci di sopravvivere al di fuori dell’ospite e sono distrutti dalle secrezioni gastriche entro un’ora. La macellazione è un grande rischio da non sottovalutare (tachizoiti), la carne (bradizoiti), il latte (tachizoiti). L’uomo può infettarsi con tutte e tre le forme, le più probabili sono oocisti e bradizoiti. Queste superano la barriera placentale e infettano il feto, uccidendolo. Fonti di infezione: - Carne cruda e semicruda (carpaccio, prosciutto crudo, capocollo, tartare, salsicce, carne salata ed essiccata); - Alimentazione; - Acque e suolo. Le precauzioni da suggerire a una donna sieronegativa che intende avere una gravidanza sono: evitare carne cruda o poco cotta (>60°C), lavare bene le verdure e cuocerle. Le donne sono più esposte oggi rispetto a prima poiché abbiamo meno contatto con l’esterno (quindi meno possibilità di immunizzarci). Evitare i gatti è una cosa che va valutata in base alla vita del gatto: se esso ha vissuto sempre in totale cattività il rischio sarà nullo, se il gatto è appena adottato o ha occasione di predare il rischio sarà sicuramente più alto. L’altro consiglio è di non bere latte non pastorizzato, evitare il giardinaggio e la lettiera del gatto per esporsi meno al rischio. In caso fosse obbligata, potrà effettuarla tutti i giorni in modo da evitare la sporulazione delle oocisti presenti nelle feci. Il prosciutto crudo andrebbe evitato perché non è cotto anche se il sale neutralizza le cisti terminali ma la salatura potrebbe non essere sufficiente in tutti i punti. Gli altri salumi cotti potranno essere consumati tranquillamente. Ovviamente, se la carne viene abbattuta verranno distrutte le cisti terminali. La toxoplasmosi è la terza causa di morte tra le malattie alimentari (in riferimento ai feti). Gli animali e l’uomo possono contrarre la malattia senza accorgersene, avendo pochi sintomi (oligosintomatica) come lieve febbre o linfonodi ingrossati, oppure si manifesta con la toxoplasmosi congenita nel caso del bambino allattato da madre sieropositiva. In caso di immunocompromissione si ha la riattivazione dei bradizoiti che potrà portare addirittura a morte. Se non si è avuto l’aborto il bambino può nascere morto a causa della meningoencefalite perché i tachizoiti hanno distrutto il sistema nervoso centrale, oppure una corioretinite congenita (lesioni oculari). La toxoplasmosi è un problema solo per la prima gravidanza; infatti, se viene contratta tra la prima e la seconda il problema non si porrà più. I test per evidenziare la presenza del parassita all’interno di un animale variano in base all’animale analizzato: infatti, posso effettuare un esame delle feci solo per il gatto, mentre per gli ovini dovrò analizzare il sangue oppure il latte. Nelle donne in gravidanza si utilizza l'esame sierologico tramite le IGG perché consente di comprendere se essa ha già contratto la malattia e quindi possiede già gli anticorpi. Se non ci sono gli anticorpi la donna sarà sieronegativa; se si hanno alte IGG vorrà dire che l’infezione è cronica e quindi si è fuori pericolo di aborto. Se si riscontrano nella donna le IGN, l’infezione è ancora in corso e quindi a rischio aborto. Se la donna non possiede né IGG né IGN è sieronegativa e quindi verrà richiesto un controllo periodico delle IGN in caso di gravidanza. Il controllo del randagismo attraverso la castrazione può essere utile a limitare la diffusione della malattia. I cani non possono trasmettere la malattia, ma limitare tutte le possibilità di ingerire carne cruda nei gatti può essere utile a evitare la diffusione. È quasi impossibile però impedire la coabitazione dei gatti con animali di interesse zootecnico. I veterinari si espongono a toxoplasmosi quando aiutano gli animali nel parto; stesso discorso può essere fatto per i macellai o coloro che manipolano carne cruda. I governi e l’industria alimentare potrebbero, ad esempio, vietare la vendita di latte crudo in tutto il mondo come precauzione, oppure sottoporre gli ovini ad esami del sangue anche se questo è molto difficile. La cosa migliore sarebbe vaccinare i gatti. Toxo CONGENITA: - Primo trimestre aborto spontaneo. - Dopo il primo trimestre le manifestazioni nel bambino infetto sono: EPILESSIA, ENCEFALITI, MICROCEFALIA, CALCIFICAZIONI CEREBRALI, IDROCEFALO, CORIORETINITI, RITARDO MENTALE. ELMINTI (Echinococcus, Distomatosi,) Gli elminti si dividono in nematodi, cestodi e trematodi. Trematodi: Sono vermi piatti ermafroditi. Nematodi: Sono vermi tondi. Cestodi: Ricordano di più i vermi veri e propri e sono suddivisi in: Testa (scolice): Può avere ventose o uncini. Se presenti entrambi, si parla di testa armata, utile per ancorarsi alla parete intestinale. Collo: Punto da cui si accrescono. Proglottidi: Segmenti dopo il collo. L'insieme delle proglottidi si chiama strobila. Le proglottidi più vicine al collo sono immature; man mano che ci si allontana diventano mature e infine gravide. I cestodi sono ermafroditi sufficienti e nelle ultime proglottidi troviamo le uova che vengono allontanate dall’ospite definitivo. I cestodi, al contrario dei protozoi, sono poco patogeni nell’ospite definitivo, infatti: - Colonizzano il lumen dell’intestino e si cibano su materiale nutritivo assunto dall’ospite - Non si riproducono nello stesso individuo - Non inducono una risposta immunitaria che potrebbe causare immuno – patologie - Scarsa disponibilità nutritiva: destrobilisazione. Infatti, i cestodi sono ERMAFRODITI: autofecondazione è molto rara, infatti nella maggior parte delle specie vi è una fecondazione PROTEANDRIA (maturazione che avviene prima a carico degli organi maschili, mentre negli organi femminili nelle proglottidi posteriori) CESTODI: - Privi di apparato digerente - Corpo allungato, più lungo che largo - Corpo segmentato - Ermafroditi - Scolice con solchi muscolosi o con ventose e talvolta uncini Ospiti secondari e forme intermedie Idatide: Si trova nel fegato o nei polmoni e contiene proto-scolici (teste da cui prenderà origine un nuovo cestode). A seconda della specie, il numero di proto-scolici varia. L'idatide è una cisti che contiene liquido cistico, una sorta di sabbia iatidea ed è formata da tre strati dall’interno verso l’esterno: Strato germinativo: Da cui si originano i proto-scolici. Strato intermedio. Strato esterno (avventizio). Cisticerco: Contiene un solo proto-scolice, tipico delle tenie. Cenuro: Contiene numerosi proto-scolici. Vi sono diverse specie di ECHINOCOCCUS: - Echinococcus granulosus granulosus - Echinococcus multilocularis - Echinococcus oligarthrus - Echinococcus vogeli - Echinococcus shiquicus ECHINOCOCCUS GRANULOSUS GRANULOSUS Ohylum: Plathelminthes Classe: Cestoda Ordine: Cyclophyllidea Famiglia: Taenidae Genere: Echinococcus PARASSITI ADULTI PROGLOTTIDE GRAVIDA Misura 5 mm, quindi ridotte dimensioni rispetto alle tenie che ad esempio possono arrivare a lunghezze di diversi metri. L'adulto si trova nell'intestino dei canidi (ospite definitivo), esso attraverso la testa aderisce alle pareti intestinali dell’ospite, l’ultima proglottide conterrà uova che verranno eliminate dal cane attraverso le feci. Le uova vengono eliminate tramite le feci e contaminano il pascolo. Gli ovini e i caprini ingeriscono le uova tramite l’erba contaminata. Le uova si aprono nell'intestino e la larva esacanta si diffonde tramite il circolo linfo-ematico. La larva si insedia in vari organi, come ad esempio fegato e polmoni, ma può arrivare anche a reni, cervello ecc. formando l'idatide. Questo comunque può avvenire per tutti gli ospiti intermedi, uomo incluso, che può infestarsi solo mangiando verdure contaminate, ma mai attraverso carni poco cotte. Infatti, gli ospiti possono infettarsi solo da forme che loro non producono, se l’uomo produce cisti allora non potrà infettarsi attraverso le cisti. Il cane defeca, diffondendo le feci nel pascolo, le pecore brucano e assumono le uova eliminate dal cane in un determinato ambiente del pascolo, gli ovini assumendo queste uova che contengono la larva esacanta comincia a vagare nel corpo dell’animale e il primo organo che trovano è il fegato, localizzandosi. Il cane si infetta mangiando gli organi interni infetti. Infatti, potrebbero avvenire delle macellazioni non controllate o delle morti non volute in natura. L’uomo può infettarsi anche alimentandosi di verdure crude sporche di feci di cane. Nell’uomo vi sarà solo la forma larvale. In 37 giorni la larve diventano adulte, una proglottide può contenere anche 1500 uova, infatti la proglottide si stacca, viene eliminata nelle feci e disfacendosi va ad eliminare tutte le uova nell’ambiente. Una volta in questi organi le larve vanno a formare l’idatide che presenta 3 strati (esterno, intermedio e interno da quello interno si formeranno i proto scolici), una volta che l’idatide è formata essa continuerà ad accrescersi, il ciclo ricomincia quindi nel momento in cui il cane mangia un organo contaminato dell’ovino o del caprino o del bovino (fegato o polmoni) e quindi i proto-scolici presenti nella cisti vengono liberati (grazie ai succhi biliari prodotti dal fegato e liberati nell’intestino) al livello dell’intestino del cane e i proto scolici quindi si evaginano si attaccano alla mucosa intestinale e si forma così il cestode adulto, le forme infettanti sono quindi le cisti (idatidi che si sviluppano solo dall’ospite intermedio) e le uova (che si sviluppano solo nell’ospite definitivo quindi il cane). La vita del parassita adulto all’interno del cane continua dopo aver rilasciato la proglottide piena di uova. L’adulto si nutre stando fermo e assorbendo non si sposta dopo aver aderito alle pareti intestinali. Per ogni singola proglottide gravida possono esserci dalle 400 alle 1500 uova questo ci fa comprendere come facilmente possa diffondersi l’infestazione. Periodo di prepatenza che va da quando riscontriamo il problema a quando lo si scopre. Incubazione: entro quando si mostrano dei sintomi. Il CICLO BIOLOGICO: - Liberazione in sede intestinale dei protoscolici adesi alla parete dell’intestino tenue - Crescita, in 4-8 settimane (periodo di prepatenza) dei protoscolici fino alla formazione degli adulti. Sintomatologia: ospite definitivo con infestazioni massive presenteranno: dimagrimento, polifagia, stipsi, diarrea. Uomo: Le idatidi possono causare difficoltà respiratorie e reazioni allergiche (shock anafilattico). La diagnosi avviene tramite radiografie, TAC ed ecografie. Cane: Spesso asintomatica o con sintomi aspecifici come diarrea emorragica. La diagnosi avviene tramite esame coprologico o tecniche sierologiche. Animali da reddito: Problemi economici legati alla riduzione della produzione e alla distruzione degli organi infetti al macello. Diagnostica ed Epidemiologia Le uova sono resistenti a varie condizioni ambientali e le mosche possono essere vettori meccanici. La diagnosi nel cane è limitata e spesso richiede indagini molecolari per identificare la specie. Nell'uomo, la diagnosi avviene tramite immagini radiografiche, TAC ed ecografie. Contesti più colpiti Gli allevamenti di ovini e caprini sono particolarmente colpiti a causa della convivenza con cani pastore e della macellazione domestica. Il randagismo rappresenta un ulteriore elemento di diffusione della patologia. Una dinamica che può portare alla permanenza della malattia negli allevamenti è la macellazione “domestica” quindi non in macello, perché potrebbe capitare che ai cani vengano dati da mangiare gli organi interni degli animali macellati quindi fegato e polmoni questo permette la permanenza della malattia in questi contesti. All’interno dei macelli invece i fegati e i polmoni vengono prima esaminati. Il cane non può infettarsi dalle uova, ma solo dalle idatidi. L’uomo può infettarsi solo attraverso le UOVA. Vi si possono trovare: - Iatidi caseose (> 10 cm) - Iatidi calcificate (0.5 – 1.5 cm) - Cisti sterili (acefalocisti) non si formano gli elementi gemmanti, probabilmente per reazioni immunitarie dell’ospite. PERIODO DI PREPATENZA: 4 – 11 settimane VITA PARASSITA ADULTO: 6 mesi – 2 anni PROGLOTTIDE GRAVIDA: 1 sola ogni 8 – 15 giorni. CRESCITA DELLE CISTI: (circa 1.5 cm / anno) Pecora: 18 mesi, 2 – 5 anni. Suini: almeno un anno. Bovini: 4 – 6 anni. La longevità delle cisti è pari alla vita degli animali. Diagnosi nell’ospite definitivo: - Ricerca delle proglottidi: Dimensioni molto ridotte. Infestazioni massive possono passare inosservate - Ricerca delle uova: Le uova non sono differenziabili da quelle di altri cestodi - Tecniche sierologiche: Sensibili ma spesso aspecifiche Nell’ospite definitivo è impossibile differenziare le uova dei cestodi dei cani. La diagnosi può essere effettuata intra vitam attraverso coproantigeni (ELISA), e attraverso metodiche biomolecolari come ad esempio PCR. ECHINOCOCCUS MULTICEPS MULTICEPS Classificazione: Phylum: Elminti Famiglia: Tenidae Genere: Echinococcus Specie: Echinococcus multiceps multiceps Caratteristiche e Ciclo Biologico: Cenuro: Gli Echinococcus multiceps multiceps appartengono ai cestodi e formano cisti chiamate "cenuri," simili all'idatide, ma contenenti meno proto-scolici. Ospiti: Definitivi e Diffusori: Canidi Intermedi: Ovini Cenurus cerebralis: Il cenuro si colloca principalmente nel cervello, causando gravi ripercussioni. Queste cisti possono raggiungere i 7 cm e contengono proto-scolici. Prepatenza: Il periodo di prepatenza nei canidi è di 60 giorni. Le uova diagnostiche non distinguono tra infezioni da multiceps multiceps e granulosus granulosus. Infezione Umana: Può colpire anche l'uomo, con cisti che si formano nel cervello dopo il passaggio della larva esacanta dall'intestino. Sintomatologia: La pressione delle cisti sul cervello provoca i sintomi. Diagnosi negli ovini avviene analizzando il cervello al mattatoio. La presenza nei cani può essere rilevata tramite esame delle feci. Impatto Economico: In Sardegna, la cenurosi costa agli allevatori 665,80€ per singolo animale all'anno. TAENIA SOLIUM E SAGINATA Classificazione: Phylum: Elminti Famiglia: Tenidae Genere: Taenia Specie: Taenia Solium e Taenia Saginata Caratteristiche e Ciclo Biologico: Cisticerco: La forma larvale che contiene un solo proto-scolice. L'ospite definitivo è l'uomo, mentre gli ospiti secondari sono animali. Specie: Taenia Solium: Armata, ospite intermedio suino. Forma larvale denominata "cisticerco Cellulose." L'uomo può fungere anche da ospite intermedio. Taenia Saginata: Non armata, ospite intermedio bovino. Forma larvale denominata "cisticerco bovis." L'uomo è solo ospite definitivo. Ciclo Biologico: Le uova vengono eliminate tramite le feci dell'uomo. Gli animali ingeriscono erba contaminata e le larve migrano nei loro muscoli. L'uomo si infetta mangiando carne cruda o poco cotta. Il ciclo di prepatenza per Taenia Solium è di 60-70 giorni, producendo numerose uova e proglottidi gravide. Sintomatologia: Nell'uomo, i sintomi possono includere forti dolori addominali e, in caso di infezione larvale (neurocisticercosi), colpisce tessuti molli e sistema nervoso centrale. Per Taenia Saginata, il dimagrimento è il sintomo principale. Controllo: Il controllo delle carni nei mattatoi è fondamentale, ispezionando organi come lingua e cuore. Echinococcus multiceps: Forma larvale: Cenuro Ospiti: Definitivi: Canidi Intermedi: Ovini Localizzazione delle cisti: Cervello (Cenuro cerebrale) Dimensioni delle cisti: Fino a 7 cm Sintomatologia: Provoca sintomi gravi a causa della pressione delle grandi cisti sul cervello. Impatto economico significativo sull'allevamento. Echinococcus granulosus: Forma larvale: Cisti idatidee Ospiti: Definitivi: Canidi Intermedi: Vari ungulati, inclusi ovini, bovini e umani Localizzazione delle cisti: Fegato, polmoni e occasionalmente altri organi Dimensioni delle cisti: Generalmente più piccole rispetto a quelle di E. multiceps Sintomatologia: Le cisti idatidee causano danni principalmente attraverso l'effetto spazio-occupante negli organi colpiti. Le infezioni umane possono essere serie e potenzialmente fatali. Taenia solium: Forma larvale: Cisticerco cellulose Ospiti: Definitivi: Umani Intermedi: Suini Localizzazione delle larve negli ospiti: Muscoli, cervello (quando gli umani sono ospiti intermedi) Sintomatologia: Provoca neurocisticercosi negli umani, portando a gravi sintomi neurologici. Nella sua forma adulta nell'intestino, può causare disturbi digestivi. Taenia saginata: Forma larvale: Cisticerco bovis Ospiti: Definitivi: Umani Intermedi: Bovini Localizzazione delle larve negli ospiti: Muscoli Sintomatologia: Provoca disturbi digestivi negli umani, con sintomi come perdita di peso. Non causa neurocisticercosi. Sintesi delle Differenze Principali Echinococcus multiceps: Causa grandi cisti nel cervello degli ospiti intermedi ovini, con gravi impatti neurologici. Echinococcus granulosus: Causa cisti idatidee più piccole principalmente nel fegato e nei polmoni di vari ospiti intermedi, inclusi umani. Taenia solium: Può causare infezioni intestinali e neurocisticercosi negli umani, con suini come ospiti intermedi. Taenia saginata: Causa infezioni intestinali negli umani, con bovini come ospiti intermedi, e non colpisce il cervello. DISTOMATOSI EPATICHE Le distomatosi epatiche sono infezioni causate da trematodi, vermi piatti e non segmentati, sono ermafroditi, dotati di organi riproduttivi maschili e femminili. Questi parassiti sono noti per avere un ciclo di vita complesso che coinvolge ospiti intermedi. Esistono due specie principali di trematodi epatici che colpiscono frequentemente gli animali domestici: Dicrocoelium dendriticum e Fasciola hepatica. I trematodi hanno la caratteristica di presentare contemporaneamente testicoli ed ovaia, un utero che può contenere centinaia di uova e inoltre posseggono due ventose, una orale e una ventrale, non sono a ciclo diretto ma a ciclo indiretto con intervento di ospiti intermedi. Le specie, quindi, sono agenti causali delle distomatosi epatiche (distoma = due bocche) sono quindi patologie che si possono contrarre all’aperto, quindi definite malattie del pascolo. Dicrocoelium dendriticum Phylum: Plathelminthes Classe: Digenea Ordine: Plagiorchiida Famiglia: Dicroceliidae Genere: Dicrocelium Specie: dendriticum / hospes Ambiente: Questo parassita si trova prevalentemente in ambienti secchi, dove l'acqua non è necessaria per il suo ciclo di vita, specializzazione dovuta agli ospiti intermedi. Di forma lanceolata, vive nei dotti biliari del fegato degli animali le cui uova arrivano all’intestino e vengono rilasciate nell’ambiente. È più piccolo rispetto ad altri trematodi epatici. Ciclo Biologico: - Uova: Le uova vengono espulse nell'ambiente attraverso le feci degli animali infetti. - Ospiti Intermedi: Le uova sono ingerite dalle chiocciole, come Cernuella virgata o Theba pisana. All'interno delle chiocciole, le uova si trasformano in miracidi, poi in sporocisti, redie e infine in cercarie. Il miracidio penetra all’interno del piede della lumaca diventando sporocisti di prima e seconda generazione, forma immatura in modo da maturare per produrre uova. Il miracidio una volta penetrato nel gasteropode si sviluppa nell’epatopancreas della lumaca diventando sporocisti e infine uova. Miracidio > sporocisti di prima generazione > sporocisti di seconda generazione > cercaria immatura > cercarie mature > cercarie vitrine (tutto all’interno dell’epatopancreas) La cercaria immatura è molto simile all’adulto definitivo ma successivamente si dota di un flagello per poter essere rilasciato nell’ambiente sottoforma di slime balls. - Formiche: Le cercarie sono rilasciate dalle chiocciole in "slime balls" che vengono ingerite dalle formiche. Le cercarie si incistano nel cervello delle formiche, modificandone il comportamento per facilitare l'ingestione da parte degli ospiti definitivi. La particolarità è che la presenza di queste cercarie all’interno delle formiche fa in modo che esse durante le prime ore della giornata rimangano agganciate alle erbe in una forma di paralisi, una paralisi funzionale all’ingestione delle formiche da parte dell’ospite definitivo. Le cercarie presenti nel ganglio sono metacercarie, ossia cercarie incistate che permettono di riprendere il ciclo nell’ospite definitivo una volta ingerite, il caldo infatti allieva la paresi causata dalle metacercarie, ecco perché il parassita preferisce le ore più fredde. Man mano che arriva il caldo si libera la paralisi. - Ospite Definitivo: Le formiche infette vengono ingerite dagli animali, permettendo alle cercarie di raggiungere il fegato e maturare nei dotti biliari. - Una volta ingerita dall’ospite definitivo la metacercaria entra nello stomaco e si formano le adolescarie, ossia le forme definitive che migrano al fegato, esse sono molto piccole e invadono gravemente il fegato causando la forma acuta danneggiando le cellule, ad un certo punto si muovono verso i dotti biliari, si fermano e diventano adulti quando liberano le uova e ricomincia il ciclo. È un parassita molto diffuso infatti risulta impossibile da eradicare in quanto gli ospiti intermedi sono difficili da eliminare (chiocciole e formiche). Le specie più esposte sono le pecore e la forma acuta si riscontra nel momento in cui le ADOLESCARIE sono all’interno del fegato e ne distruggono le cellule, superata la forma acuta il parassita forma la forma cronica. La forma acuta è più facile da rilevare nei giovani che pascolano per la prima volta, ma la gravità dipende dal numero di metacercarie ingerite, se un allevatore dovesse quindi manifestare un problema di epatiti sarebbe necessario indagare sugli animali appena trasferiti da altre aree, saranno gli individui più colpiti da forma acuta non avendo sviluppato negli anni nessuna forma di resistenza. Gli animali in fase acuta vanno in contro ad episodi diarroici, dimagrimento e i parassiti interferiscono sulla corretta crescita degli animali. I fegati colpiti tuttavia non andranno venduti. Sia ovini che caprini sono particolarmente colpiti, perché mangiano l’erba più prossima alla terra mentre i bovini tendono a mangiare le zone più superficiali essendo più alti. È quindi molto facili che il parassita venga contratto in zone e periodi in cui si ha abbondanza di chiocciole. Effetti: Fase acuta: Distruzione delle cellule epatiche. Fase cronica: Provoca periangiocolite e cirrosi epatica, riducendo la funzionalità epatica. Fasciola hepatica Phylum: Plathelminthes Classe: Digenea Ordine: Echinostomatida Famiglia: Fascioidae Genere: Fasciola Ambiente: Questo parassita prospera in aree acquitrinose. Ha come ospite definitivo i bovini, presenta delle spine retroverse che rappresentano un elemento lesionante durante il passaggio; infatti, è ematofaga e si nutre di sangue. È più grande di Dicrocoelium dendriticum, raggiungendo fino a 2 cm di lunghezza. L’ospite intermedio è un mollusco acquatico che vive in ambienti allagati, all’interno del mollusco avviene il ciclo biologico che si completa in circa due mesi. Ciclo Biologico: Uova: Le uova vengono espulse attraverso le feci nell'acqua. Ospiti Intermedi: Le uova svilupperanno il miracidio che fuoriesce e va alla ricerca dell’ospite intermedio. Infettano molluschi acquatici, come Limnea truncatula. All'interno dei molluschi, i miracidi si sviluppano in sporocisti, redie e cercarie (munita di flagello). Le cercarie escono dai molluschi e si incistano come metacercarie sulla vegetazione acquatica. Ospite Definitivo: Gli animali ingeriscono la vegetazione contaminata, permettendo alle metacercarie di raggiungere il fegato e i dotti biliari dove maturano. L’uovo è opercolato (presenta coperchio) all’interno si possono vedere i maracidi. Limnea trucatula, presenta 4 spirali, il suo sviluppo ottimale è a 15 – 22°C ed è lunga circa 1 cm. Quando diventano cercarie, esse fuoriescono e diventano metacercarie, ossia si sviluppa una pallina, la gravità dell’infestazione sarà dovuta dalla quantità di metacercarie ingerite. Si può riscontrare anemia e il fegato potrebbe prendere sembianze di una spugna che ha perso consistenza e con i dotti biliari molto inspessiti, a causa del passaggio della fasciola epatica. Esame delle feci per identificare le uova. Osservazione dei fegati nei mattatoi per individuare segni di infezione. - Evitare il pascolo in aree paludose o bonificare tali zone. - Utilizzare farmaci specifici per ridurre il numero di parassiti, considerando l'impatto sulla qualità di carne e latte. La completa eradicazione di queste malattie è difficile a causa del ciclo complesso e della presenza di ospiti intermedi. La forma acuta è più facilmente diagnosticabile nei giovani animali, mentre la forma cronica prevale in climi temperati. Nonostante questo, a volte è possibile riscontrare questo parassita in stalla, ciò avviene perché i foraggi potrebbero essere contaminati da metacercarie, determinante per la fasciolosi in stalla. Il foraggio fresco, infatti, non deve essere somministrato se non previo stoccaggio. Le distomatosi epatiche rappresentano un serio problema per la salute degli animali domestici e richiedono strategie di gestione e prevenzione mirate per minimizzare i danni economici e migliorare la salute degli animali. NEMATODI TRICHINELLA Phylum: Nemathelmintes Classe: Nematoda Famiglia: Trichuridae Genere: Trichinella Descrizione Generale I nematodi appartengono al gruppo degli elminti, vermi tondi a sessi separati. La trichinellosi è un'infestazione causata da varie specie di Trichinella spp., una zoonosi trasmissibile da animali all'uomo e viceversa, con diffusione cosmopolita. Gli animali colpiti includono mammiferi, uccelli e rettili, con un'incidenza maggiore in ambienti selvatici. Specie di Trichinella Fino agli anni '70: Conosciuta solo Trichinella spiralis, associata al consumo di carne suina cruda o poco cotta. Attualmente: Riconosciute 9 specie. Specie presenti in Italia ed Europa: Trichinella spiralis: Colpisce principalmente suini e ratti, prevalentemente in Europa dell'est. Trichinella britovi: Presente in Italia, associata alla fauna selvatica (cinghiali, volpi). Trichinella pseudospiralis: Presente in Italia, infesta prevalentemente uccelli. Specie Incapsulate e Non Incapsulate Presenta delle forme larvali che si localizzano nel sistema linfoematico, lunghe circa 100 micron, mentre le larve muscolari (nella cisti) vanno da 125 micron a 1 mm. Gli adulti sono rinvenuti nell’intestino e le larve nel sistema linfoematico, mentre le muscolari si trovano nelle cisti all’interno dei muscoli. Incapsulate: Trichinella spiralis e Trichinella britovi (infestano solo mammiferi e uomo). Non Incapsulate: Trichinella pseudospiralis (infestano anche uccelli e rettili). Femmina: 3-4 mm. Maschio: 1.5 mm. Larve: Sistema linfo-ematico: Circa 100 micron. Larve muscolari: 125 micron - 1 mm, trovate nelle cisti nei muscoli. Ciclo Biologico Ingestione: L'uomo contrae la trichinellosi consumando carne cruda o poco cotta contenente cisti di larve L1. Liberazione Larve: Le cisti si disgregano nello stomaco, liberando larve L1 che si spostano nell'intestino. Maturazione: Le larve L1 mutano fino a L5, raggiungendo lo stadio adulto sessualmente maturo nel duodeno. Accoppiamento: Gli adulti si accoppiano, producendo nuove larve L1 (New Born) che entrano nel sistema linfo-ematico. Incistamento: Le larve L1 si dirigono ai muscoli maggiormente irrorati, dove si incistano. Predazione: Il ciclo riprende quando un altro ospite ingerisce carne contenente cisti. Durata del Ciclo: Dall'ingestione all'incistamento: Circa 5 giorni. Sopravvivenza delle Cisti Nei suini: Fino a 2 anni. Nell'uomo: Fino a 10 anni. Infestazione negli Animali: Suini: Possono infettarsi tramite carcasse infette o avanzi di macellazione. Equini: Possono infettarsi attraverso farine di carne contaminate. Altri animali: Cinghiali, volpi e cani da caccia presentano un ciclo misto tra ambiente silvestre e domestico. I rifiuti di macellazione possono essere dati in pasto agli allevamenti solo in caso di specifico permesso che detiene l’allevatore per autoclave, molto importante anche per il benessere animale in quanto i suini in caso di mancato benessere possono manifestare fenomeni di cannibalismo. Gli equini, invece, possono infettarsi attraverso alimenti mescolati con farina di carne, esistono quindi animali che sono diventati a metà tra ciclo silvestre e ciclo domestico, come ad esempio i cinghiali, volpi e cani da caccia. L’uomo può infettarsi consumando carne cruda o poco cotta di animali silvestri o domestici Specie prevalenti: Trichinella spiralis e Trichinella britovi. Fonti principali: Carne di cavallo, cinghiale e suino. Categoria a rischio: Cacciatori, per la macellazione fai-da-te. Sintomi e Trasmissione: Un animale con trachinellosi appare asintomatico, vengono distinte due fasi: - Fase intestinale (acuta): Dolori addominali, diarrea. - Fase muscolare (cronica): Dolori muscolari, difficoltà respiratorie, mialgia, eosinofilia, aumento degli enzimi muscolari. Trasmissione verticale: Presente in volpi, furetti e roditori. Legislazione e Controlli Controlli ufficiali: Su carcasse di scrofe riproduttrici e verri. Allevamenti con stabulazione controllata: 10% delle carcasse dei capi controllati. Allevamenti senza stabulazione controllata: Controllo totale, incluso per animali selvatici ed equini. I suini ogni anno sono sottoposti ad esame per accertare la presenza di trichinella. Le condizioni di stabulazione controllata sono: - Impedire accesso ai roditori ed ad altri tipi di mammiferi ed uccelli carnivori. - Mangimi conservati in silos chiusi o sottoposti a trattamento termico. - Animali morti tempestivamente raccolti, identificati e rimossi. - Introduzione di nuovi capi solo se provenienti da aziende ufficialmente riconosciute per l’applicazione di condizioni di stabulazione controllata. - Nessun animale ha accesso a strutture esterne. Nella tabella sottostante viene definito quanto muscolo va prelevato per effettuare le analisi, le carcasse quindi vengono mantenute fino a che non si ha esito negativo, in caso di esito positivo la carcassa verrà distrutta durante l’attesa dell’esito, la carcassa può essere sezionata massimo in sei parti. Metodi diagnostici: Metodo con Agitatore Magnetico e Digestione Artificiale di Campioni Aggregati In passato, il Trichinoscopio era utilizzato per rilevare la trichinella, ma questo strumento permetteva di visualizzare solo le cisti, portando a falsi negativi e limitando l'analisi a un caso per volta. Ora si utilizza il metodo con agitatore magnetico e digestione artificiale di campioni aggregati per migliorare l'efficacia e l'efficienza Si lavorano campioni aggregati (pool) di 100g di tessuto muscolare, che rappresentano un certo numero di animali basato su una tabella di riferimento. Digestione Artificiale: I campioni vengono mescolati con acqua, acido cloridrico e pepsina in un becher. L'agitatore magnetico mantiene la soluzione in movimento per facilitare la digestione delle carni e la liberazione delle larve di Trichinella. Filtrazione e Sedimentazione: La soluzione digerita viene passata attraverso un setaccio per rimuovere i detriti grossolani. Il liquido filtrato viene raccolto in un imbuto di sedimentazione. Si lascia sedimentare il liquido per permettere alle larve di spostarsi verso il fondo. Si fanno fuoriuscire 40 ml di liquido dal rubinetto dell'imbuto. Il sedimento viene raccolto e posto in una piastra Petri per l'osservazione al microscopio. Se vengono trovate larve, non è possibile risalire all'esatta carcassa infestata poiché si tratta di un pool. Si procede quindi a un esame più specifico. Esame di Seconda Istanza: Si esaminano 20 pool di 5 animali ciascuno per restringere il gruppo contenente larve. Se si rileva positività, quei 5 animali vengono ritestati con una quantità maggiore di campione (20g). Questo metodo permette di identificare la presenza di Trichinella in modo più accurato rispetto al Trichinoscopio, sebbene sia necessario eseguire ulteriori test per determinare l'esatto animale infestato. Diagnostica per l’uomo: - Campagne di sensibilizzazione e di educazione nei confronti di cacciatori e consumatori - Le carni destinate al consumo umano devono essere sottoposte a controlli ufficiali, qualora applicabile devono essere sottoposte al test per la presenza di trichinella nelle carni. - È necessario evitare l’abbandono delle carcasse degli animali, oggetto di attività venatoria sul territorio di caccia, o in altri luoghi dove gli animali domestici o altri animali selvatici possano avere facile accesso. STRONGILOSI È un complesso di forme parassitarie causate dai nematodi appartenenti all’ordine dei Strongylidae. La forma adulta è l’L5 ed è quella in grado di accoppiarsi e riprodursi, mentre la forma L3 è quella infettante se ingerita. I ruminanti sono animali poligastrici (presentano 4 stomaci) e gli strongidi possono collocarsi in ognuno di essi. STRONGILI GASTRO INTESTINALI DEI RUMINANTI Le dimensioni variano notevolmente, ad esempio gli ematofagi sono quelli più problematici in quanto causano danni ben gravi. CICLO BIOLOGICO Gli adulti si trovano nello stomaco, intestino tenue o crasso dell'ospite e rilasciano le uova nell'ambiente esterno. Le uova si schiudono rilasciando larve di primo stadio (L1). Le larve subiscono mute diventando L2 e poi L3. In condizioni ideali, questo processo può avvenire in 7 giorni. Le uova sono molto grandi anche se le dimensioni restano comunque variabili all’interno del gruppo le dimensioni medie sono dai 60-70 micron. La maggior parte delle infezioni avviene per ingestione delle larve L3 da parte dell'ospite (PECORA). Le larve ingerite raggiungono l'intestino dove maturano fino a L5, si accoppiano e rilasciano uova. I generi Bunostomum e Strongyloides possono infettare anche per via cutanea. Le larve sono molto resistenti e possono sopravvivere durante l'inverno, rendendosi disponibili per la nuova stagione di pascolo. Temperatura, umidità, ossigenazione sono i fattori ambientali indispensabili per lo svolgimento del ciclo biologico. I nematodi sono idrotropici, geostrofici e fototrofici, attratti dall'umidità e dalla luce. Alcuni nematodi possono entrare in uno stato di ipobiosi, una sorta di letargo, in attesa di condizioni favorevoli all'interno dell'ospite. Alcuni fattori che influenzano la fase endogena del ciclo sono legati all’ospite: età, stato immunologico, stato fisiologico e infezioni concomitanti. Emissione Fecale di Uova nel Periodo Peri-Parto: Durante il periodo peri-parto, c'è un aumento dell'emissione fecale di uova. Azioni patogene: - Traumatica (adulti e larve) - Depauperatorie - Anemizzante - Dismetabolizzante (adulti e larve) - Disoressica - Tossica Nell’allevamento delle vacche da latte la prevalenza della strongilosi gastro intestinale è elevata. Ma vi sono delle azioni patogene legate alle larve ipobiotiche: - Aumento pH gastrico - Interferenza sulla secrezione della pepsina - Aumento secrezione gastrina. SINTOMATOLOGIA: In genere è un parassita che si mostra in modo asintomatico, ma nei giovani o negli animali immunodepressi si potrebbe riscontrare: diarrea, disappetenza, disidratazione, anemia, dimagrimento, calo delle produzioni ed edemi (ipoalbuminemia). La diagnosi può essere effettuata intra-vitam attraverso esami coprologici qualitativi e quantitativi con diagnosi generica ad eccezione di Nematodrius, marshallagia e strongyloides. Il prelievo delle feci può essere effettuato direttamente dal retto, prelievo dal 10-15% dei capi, conservarle in frigorifero a 5°C e portare il campione al laboratorio al più presto. Post-mortem possono essere prelevati i parassiti in situ, si possono riscontrare delle lesioni con abomasite da ostertagia, enterite nodulosa. ROGNE Phylum: Arthropoda Classe: Aracnida Ordini: Acaria Gli acari della rogna: Gli acari appartengono agli artropodi, i quali si dividono in due classi principali: Insecta e Aracnida. Questa divisione deriva dal fatto che gli insetti hanno il corpo suddiviso in testa, torace e addome, mentre negli aracnidi testa e torace sono fusi insieme, con l'addome separato. Gli acari che saranno trattati sono gli acari della rogna. Identificazione e Comportamenti della Rogna Gli acari della rogna sono individuabili in allevamento attraverso alcuni comportamenti caratteristici degli animali infetti, come prurito intenso e lesioni cutanee. Sono parassiti permanenti, quindi la rogna è una malattia parassitaria causata da acari, questi vivono e si nutrono. Tipi di Acari della Rogna Sarcoptes: scavando gallerie; Psoroptes e Chorioptes: sulla superficie della cute; Demodex: Nei follicoli piliferi e nelle ghiandole sebacee. Questi acari vivono sul corpo degli animali, all'interno dello spessore della cute. Possono essere presenti in maniera più profonda (Sarcoptes) o più superficiale (Psoroptes e Chorioptes). Sono Aracnidi, con corpo diviso in cefalotorace e addome e presenta 4 paia di arti. Anatomia e Ciclo Vitale Allo stato adulto, gli acari della rogna presentano quattro paia di arti. Il ciclo vitale degli acari della rogna è simile tra i diversi generi, ad eccezione di Demodex: Accoppiamento: La femmina si accoppia e depone le uova da cui schiudono larve esapodi. Le larve si trasformano in protoninfe (Ninfa 1) e deutoninfe (Ninfa 2). Le ninfe maturano in adulti (maschio o femmina). I primi tre generi indicati (Sarcoptes, Psoroptes, Chorioptes) sono simili a livello anatomico, ma differiscono per la fine del ciclo vitale. Demodex, invece, ha una morfologia e un ciclo vitale distinti, essendo caratterizzato da un aspetto allungato simile a un sigaro. SARCOPTES Sono acari scavatori, con forma rotondeggiante ed arti molto corti, con un apparato buccale atto a scavare e cheliceri atti a tagliare, si nutrono di linfa e cellule. Sarcoptes Scabiei Forma: Rotondeggiante, dotata di spine visibili al microscopio sulla porzione superiore. Arti: Molto corti. Nella femmina, gli arti posteriori non sono visibili, mentre nel maschio sporgono. Apparato Buccale: Adatto a trinciare le cellule della cute, aiutandosi con secrezioni salivari. Gli acari scavano tunnel nella cute, nutrendosi di linfa e cellule. Causa: Sarcoptes scabiei, con diverse varietas a seconda della specie ospite (canis per cani, bovis per bovini, ovis per ovini, e hominis per l'uomo). Varietà: La varietas hominis è responsabile della scabbia nell'uomo. L'uomo può essere infettato da varietas che infestano anche gli animali. Specie-specificità: Le varietas hanno una preferenza specifica per le loro specie ospiti, ma non è assoluta. Ciclo di Vita Il ciclo vitale completo si esaurisce in un mese. - Giorni 0-5 → fecondazione e inizio della deposizione delle uova - Giorni 8-12 → schiusa delle uova con larve esapodi - Giorni 13-18 → ninfe ottopodi - Giorni 28-32 → maturazione ad adulti Le femmine depongono le uova nella cute. Dalle uova nascono larve dopo 3-4 giorni, che si trasformano in ninfe (protoninfe e deuteroninfe) prima di diventare adulti. Sintomi: Le femmine scavano gallerie nella pelle causando prurito intenso e reazioni allergiche. Dopo l’accoppiamento, i maschi muoiono mentre le femmine vivono 3-4 settimane, le ninfe scavano altre gallerie aggravando il processo e i sintomi tipici di prurito. Prurito: Causato dall'attività degli acari nella pelle, portando a lesioni e croste. Lesioni: Localizzazione preferita varia per specie (es. perineo nei bovini, muso e orecchie negli ovini). Il risultato della colonizzazione è la comparsa di lesioni lì dove il sarcoptes preferisce una data area, per esempio, nei bovini preferiscono il perineo, il prurito determina il peggioramento delle condizioni si ha la formazione di croste, si crea un processo infiammatorio con alterazione del trofismo cutaneo e l’alterazione dei follicoli piliferi distrutti nell’atto di scavo attuato dagli acari portando all’alopecia. Reazione Allergica: I prodotti di scarto degli acari provocano risposte immunitarie inefficaci. Nell’immagine si nota l’apparato buccale che è coinvolto nel momento in cui l’acaro entra nello spessore della cute, utilizza i palpi e i cheliceri per alimentarsi, in sezione vediamo le spine presenti sull’acaro. Gli acari vivono nello spessore della cute vivendo riproducendosi e defecandosi, tutte le secrezioni rappresentano elementi estranei per l’animale che le riconosce come esogene e reagisce con risposte immunitarie che risultano inefficaci. Contaminazione Batterica: Le ferite aperte possono essere contaminate da batteri. L’Intenso prurito causa una reazione allergica e si ha quindi ipersensibilità cutanea e dalle lesioni si avrà l’irruzione di batteri; quindi, le ferite causate si contaminano. Colpisce in particolare gli animali di età superiore ai 6 mesi, le lattiferi e i soggetti a stabulazione fissa, le lesioni iniziali interessano la base della coda, il perineo, il piatto delle cosce. Se l’animale non venisse curato si passa dalla zona iniziale. Modalità: Per contatto diretto o tramite attrezzi contaminati (es. tosatrici). Resistenza: Gli acari non sopravvivono a lungo fuori dall'ospite. Condizioni Favorenti: Ambienti caldo-umidi, stabulazione fissa, elevata umidità. Si presenta una pella edematosa e ispessita, ricoperta di essudato e vi è presenza di vescicole e papule, progressivamente l’essudato si essicca e si formano croste, la cute diviene secca, grinzosa e squamosa. Negli ovini invece Sarcoptes scabiei colpisce gli animali di tutte le età e si localizza nelle parti sprovviste di lana come: muso, occhi, padiglioni auricolari, se in un allevamento ci si trova in condizioni di un gregge il sospetto di rogna sarcoptica potrebbe intervenire in caso gli animali provano a grattarsi contro le strutture, sono irrequieti, ma nell’avvicinarsi dovrebbero apparire ben chiare le lesioni e noteremo subito la presenza delle croste. INFESTAZIONE NELL'UOMO Zoonosi: Alcune varietas (bovis, canis) possono causare dermatiti nell'uomo, anche se non scavano gallerie come nella scabbia umana. Scabbia Umana: Causata da Sarcoptes scabiei var. hominis, con sintomi più marcati e specifici. Ambienti: Controllo delle condizioni di stabulazione, evitando elevata umidità e promiscuità. Attrezzature: Sanificazione degli strumenti utilizzati sugli animali. Trattamenti: Applicazione di acaricidi sugli animali infestati. La conoscenza dettagliata della morfologia e del ciclo vitale di Sarcoptes scabiei è essenziale per comprendere la patogenesi della rogna sarcoptica, diagnosticare tempestivamente la malattia e adottare efficaci misure di prevenzione e trattamento. PSOROPTIDAE: Psoroptes, Chorioptes, Otodectes. Sono acari non scavatori di forma ovolare, arti lunghi e un apparato buccale atto a pungere; infatti, si nutrono di essudato e cellule. Provocano la rogna umida negli ovini, caratterizzata da alopecie molto importanti. È molto più contagiosa di Sarcoptes. Non presenta spine: Non ne ha bisogno poiché non è scavatore. Il pedicello è lungo e articolato. Ciclo vitale: Uguale a quello di Sarcoptes, ma più breve (10- 12 giorni). AZIONE PATOGENA: traumatismi a carico della cute, alterazione del trofismo cutaneo, rapidità con cui si diffondono, reazioni immunitarie degli ospiti. Infestano gli animali da reddito ed è molto contagiosa. PSOROPTES OVIS: Non presenta spine perché non ne ha bisogno non essendo scavatore, il pedicello in questo caso è lungo e articolato. Domande chiave: Da quanto tempo gli animali si grattano? Ci sono nuovi animali introdotti? Le attrezzature di tosatura sono pulite? Localizzazione: Bovini: Alla base del collo e della coda, non attacca mai gli arti. Infiammazione, desquamazione e imponente essudato

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