Teoria dell'Intermediazione Finanziaria PDF

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Questo documento descrive la teoria dell'intermediazione finanziaria, spiegando perché esistono gli intermediari finanziari all'interno di un sistema economico. Vengono discussi i costi di transazione, l'asimmetria informativa e le diverse forme di scambio finanziario come lo scambio diretto, assistito e indiretto. Il documento cita diverse teorie, come la teoria dell'intermediazione e la teoria di Diamond che sottolineano l'importanza degli intermediari per superare le imperfezioni del mercato dei capitali.

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TEORIA DELL’INTERMIDAZIONE FINANZIARIA: perché esistono gli intermediari finanziari? In un sistema finanziario ci sono due soggetti, che hanno uno un surplus (avanzo) e uno un deficit(fabbisogno di risorse finanziarie) Nel surplus Ricavi> Costi, ottenendo i savings(Risparmi) tipico delle famiglie...

TEORIA DELL’INTERMIDAZIONE FINANZIARIA: perché esistono gli intermediari finanziari? In un sistema finanziario ci sono due soggetti, che hanno uno un surplus (avanzo) e uno un deficit(fabbisogno di risorse finanziarie) Nel surplus Ricavi> Costi, ottenendo i savings(Risparmi) tipico delle famiglie 3D Nel deficit si trovano le imprese e stato, si hanno prima le uscite e poi le entrate Scambio diretto=mercati Finanziari—MERCATO EFFICIENTE(non riesco a fare nessun azione per migliorare uno senza danneggiare un’altro) Le risorse finanziarie circolano con uno scambio, in un determinato spazio e tempo (es. tempo zero, oggi). Secondo la teoria economica “classica”,in condizioni di efficienza,l’incontro diretto di domanda e offerta di risorse finanziarie è sempre possibile senza alcuna intermediazione; Pareto-efficiente(si trova sempre la controparte) Mercato efficiente, efficienza paretiana(condizioni in cui NON servono gli intermediari finanziari) assunti del modello: 1) preferenze scambisti analoghe: le due persone dello scambio vogliono la stessa cosa 2) stesse informazioni 3) i mercati sono completi: tutti trovano lo strumento di cui hanno bisogno 4) no costi di transazione In questa situazione gli intermediari finanziari non esistono, potendosi svolgere gratuitamente lo scambio. Assunti del mercato efficiente NON sono veri, tale imperfezioni del mercato dei capitali giustificano l’esistenza degli intermediari, le loro funzioni e il loro contributo all’efficenza del sistema economico 1) L'unità in surplus, il risparmiatore, ha bisogno di trovare qualcuno a cui dare denaro, l'impresa qualcuno da cui prenderlo. Le preferenze però non sono realmente uguali. Ci sono delle differenze sulla qualità delle risorse finanziarie, come la durata dell'operazione, generalmente preferibile a breve tempo, ma l'impresa spesso ha bisogno di investimenti in capitale fisso, con beni che hanno vite utili molto lunghe, non trova quindi una controparte per un così lungo tempo, ma solo per breve. Anche L'ammontare del denaro non è sempre uguale. Il denaro ha quindi caratteristiche diverse, su fondi con bassa durata c'è un eccesso di offerta, su fondi con lunga durata un eccesso di domanda. Così si smentisce la prima condizione. 4) costi di transazione esistono, un'unità in surplus cercherà delle potenziali controparti: ricerca controparte, informazioni, valutazione, monitoraggio... Questo genera quindi dei costi di transazione, e fa si che il mercato non sia più Pareto efficiente, il costo di transazione rende lo scambio non più conveniente. La riduzione dei molteplici costi (diretti e indiretti, impliciti ed espliciti, monetari e non monetari) connessi alla conclusione di qualsiasi transazione migliora l’efficienza del processo di trasferimento delle risorse, è una delle principali funzioni attribuite agli intermediari finanziari —>costi di frazionamento sono in primo luogo associati all’“imperfetta divisibilità” degli strumenti finanziari i quali da un lato sono ritagliati sulle esigenze di finanziamento delle imprese e per questo non sempre conciliabili con le preferenze di investimento dei risparmiatori, dall’altro comportano costi fissi di promozione che l’emittentetente sostiene per il collocamento delle proprie passività. Un ulteriore vincolo è rappresentato dall’importo assoluto (spesso limitato) delle disponibilità da investire e dall’impossibilità di garantire, nel contempo, un’adeguata diversificazione del portafoglio. Inoltre, l’intervento dell’intermediario riesce a ridurre i costi di smobilizzo, altrimenti particolarmente elevati: in tal senso agiscono le banche che, con i depositi, offrono strumenti di investimento estremamente liquidi. —>costi di informazione sono sostenuti per la ricerca e la valutazione delle controparti adatte allo scambio e per la selezione della migliore opportunità (ricerca delle opportunità di scambio, analisi delle informazioni, selezione) sono spesso impliciti e solo in parte soggetti a un pricing esplicito. è evidente il vantaggio derivante dalla presenza di un intermediario in grado da un lato di acquisire e gestire sistematicamente le informazioni con maggiore efficacia ed efficienza (economie di scala), dall’altro di ridurre i rischi di insolvenza attraverso un portafoglio ben diversificato di impieghi (legge dei grandi numeri). —>I costi operativi sono sostenuti per definire le clausole contrattuali dello scambio, predisporre la necessaria documentazione, effettuare la transazione (costi di ne- goziazione); inoltre, vi rientrano le spese di trasporto sostenute dalle controparti per “trovarsi” e per scambiarsi le informazioni necessarie alla realizzazione della transazione. L’incertezza è presente in qualsiasi rapporto di scambio e assume nei contratti finanziari un’importanza tale da essere individuata quale elemento di per sé esplicativo dell’attività di intermediazione. Pertanto, i rischi presenti nelle transazioni e l’esigenza di ridurne l’impatto rappresentano la principale giustificazione dell’esistenza degli intermediari. 2) Non c'è una perfetta informazione, il patrimonio informativo si misura su quantità e qualità delle informazioni. Quantitativamente-il soggetto stesso sa più di se rispetto a gli altri, Qualitativamente (affidabilità) le informazioni sono diverse. L'asimmetria informativa ha due effetti, una prima e una dopo lo scambio. · 3) Razionalità perfetta: fare una scelta giusta. In finanza quando a parità di rischio prendo il rendimento più alto o a pari rendimento prendo il rischio più basso. Alla base della razionalità vi è l'istruzione, che generalmente porta a una maggiore flessibilità mentale. La razionalità viene influenzata ad esempio anche dalla ricchezza, e necessita soprattutto di informazioni, in loro assenza l'assunto crolla, il mercato non è quindi Pareto efficiente, vi sono soggetti insoddisfatti che si rivolgono agli intermediari, costruiti sui fattori di inellicienza.Bisogno di informazioni. Teoria dell'intermediazione, giustificano esistenza intermediari 1) Asset diversification: siccome gli intermediari possono diversificare, il rischio del portafoglio è più basso. Avendo 30 uova, sono più al sicuro in luoghi diversi che nello stesso luogo. Se investo in titoli diversi il rendimento del portafogli è la media, il rischio è minore. Asset-attività. Diversificando si abbassa il rischio del portafoglio, ottenendo un rendimento rischio migliore.tanti fondi in un capitale unico. 2) Asset evaluation(teoria di diamond): gli intermediari finanziari esistono perché fanno ciò che il singolo non sa fare: raccolta informazione, valutazione... abbassando quindi i costi di transazione. Valutano per conto del privato. 3)Le banche sono le uniche imprese il cui passivo è moneta, mezzo di pagamento, passività come mezzo pagamento (carte di credito). Produtto, PERS L - gERL QAT(trasformazione qualitativa degli attivi degli intermediari finaziari implica che la banca raccolga passività finanziarie poco rischiose e molto liquide eO investa in attività finanziarie rischiose e meno liquide, S D D=DURATA a L=LIQUIDITA Scambio intermediario o indiretto è lo scambio per A=AMMONTARE mezzo dell’intermediario finaziario tra surplus e deficit RISCHIO (qualitative asset transformation) Adverse selection (selezione avversa): è l’asimmetria informativa che caratterizza il momento precedente la conclusione del contratto finanziario, poiché il prezzo pagato dal prenditore non corrisponde al prezzo che si determinerebbe se il datore di fondi fosse a conoscenza di tutti i fattori di rischio (in questo caso si parla di market for lemons). Moral hazard (rischio morale): è l’asimmetria informativa che caratterizza il contratto finanziario nel corso del suo svolgimento, in quanto il prenditore può, in base alle informazioni a sua disposizione, condizionare a proprio vantaggio l’evoluzione e la conclusione del rapporto di finanziamento. DISTINZIONE INTERMEDIARI Una prima distinzione degli intermediari attiene al profilo funzionale con riferimento allo svolgimento della funzione monetaria: intermediari monetari (banche e intermediari specializzati) e intermediari non monetari (tutti gli altri). Simile, in quanto legata alla specificità istituzionale della banca, è la distinzione tra intermediari bancari e intermediari che, per differenza, vengono definiti “non bancari” indipendentemente dall’attività svolta. In base alle modalità di svolgimento dell’attività, si distinguono gli investitori delegati(banche caratterizzate dall’emissione di passività a valore nominale) e le imprese di investimento (gli intermediari mobiliari e quelli con passività di mercato). Il grado di estensione della delega concessa dal cliente all’intermediario può essere: quasi nullo nei servizi a supporto degli scambi diretti; medio nella gestione di portafogli (“negoziazione delegata”); elevato (delega totale), quando l’intermediario isola completamente il datore dei fondi (il depositante) dai rischi legati all’erogazione di finanziamenti. Per ciascuna delle principali categorie di attività (creditizia, assicurativa e previdenziale, mobiliare, offerta di strumenti di pagamento) è possibile individuare la tipologia dell’intermediario coinvolto; in alcune aree esiste una “riserva di attività” a favore di soggetti specializzati, in altre si verifica la “coesistenza” di soggetti diversi: ciò determina da un lato il potenziale di diversificazione degli intermediari, dall’altro il grado di concorrenza all’interno di ciascun segmento dell’intermediazione finanziaria. Centrale appare il ruolo della banca, per la quale “raccolta del risparmio presso il pubblico” e “esercizio del credito” costituiscono, congiuntamente, la combinazione minima. Le caratteristiche dell’attività esercitata dall’intermediario si riflettono sulla tipica struttura del suo bilancio e sulle modalità di formazione del margine di economicità (di interesse, da commissioni, da plusvalen- za, tecnico- assicurativo). Scambio diretto assistito-Gli intermediari fanno dei servizi per fare uno scambio diretto, faccio servizi a supporto (consulenza, investimento, broker), lo scambio è diretto tra le controparti ma mi avvalgo dei servizi degli intermediari Mercati regolamentati, regole scritte in un regolamento, risolvo il problema informativo Mercati secondario, strumenti già emessi Agenzie di reating, risolvono il problema dell’ asimmetria informativa, raccogliendo informazioni Capitale sociale- numero di azioni per valore nominale Capitalizzazione di mercato-Numero di azioni per prezzo di borsa Perché esistono gli intermediari(nuove teorie) Sanno gestire i rischi, risk management Abbattono i costi di partecipazione, costo che io assorbo per partecipare ad un mercato(raccolta informazione sui titoli) L’intermediario ottimizza il portafoglio e fa le scelte al posto mio. I costi di partecipazione sono prima di quelli di transazione. Forme di scambio finaziarrio Scambio diretto autonomo-nel quale datori e prenditori non ricorrono ad alcun intermediario per concludere lo scambio Scambio diretto assistito -nel quale datori e prenditori sono controparti dirette ma sono assistiti da intermediari che svolgono una funzione di mediazione; Scambio indiretto-nel quale il trasferimento di risorse tra datori e prenditori avviene attraverso un soggetto intermedio ch svolge una funzione di intermediazione. NON è lo scambio diretto regolamentato Nei primi 2 tipi di scambio parliamo di circuiti diretti o “intermediazione mobiliare” infatti lo scambio avviene tramite val mobiliari(titoli) in genere emessi dal prenditore.Gli intermediari finanziari agiscono “in nome e per conto” con grande variabilità in termini di ampiezza della delega. Nel 3 tipo di scambio parliamo di circuiti indiretti o “intermediazione creditizia” dove lo scambio avviene attraverso strumenti appositamente creati dagli intermediari finanziari(es.contratto di mutuo)di solito personalizzati e non cedibili(se non mediante tecniche particolari es.cartolarizzazione).Si realizzano due scambi(uno tra datore e intermediario finanziario uno tra intermediario finanziario e prenditore),basati su due distinti contratt Quali dei seguenti interventi NON aiuta i mercati finanziari a diventare più efficienti: la regolamentazione dei mercati l'introduzione di mercati secondari lo sviluppo dei mercati telemativi lo sviluppo di nuovi prodotti finanziari Rimane comunque essenziale il ruolo degli intermediari finanziari per la: Offerta di servizi di brokerage(es.servizi di investimento),ossia svolgono servizi per la partecipazione al mercato. Qualitative Asset Transformation:le unità in surplus vogliono un’operazione con un rischio pari a 0 e con alta liquidità,mentre le unità in deficit vogliono una transazione con un rischio diverso da 0 e con bassa liquidità.Quindi gli intermediari servono a rendere compatibili le due operazioni(se ne occupa il Risk management,il comparto più importante di una banca). Produzione di informazioni (delegated monitoring); Trasformazione dei rischi e delle scadenze; Riduzione dei costi di transazione attraverso economie di scala, scopo e apprendimento. IL SISTEMA FINANZIARIO E L’OFFERTA DEI SERVIZI FINANZIARI Il SISTEMA ECONOMICO è un insieme di soggetti, strumenti, attività e regole legati tra loro al fine di produrre, scambiare e consumare beni e servizi I soggetti sono classificati principalmente in:famiglie, imprese, autorità di governo politico ed economico(ogni autorità ha propri compiti specifici), pubblica amministrazione (PA)(evoca «l'attività dell'amministrare la cosa pubblica», nonché il soggetto, cioè l'organizzazione che esercita tale attività) All'interno del sistema economico: da un lato, si scambiano beni, servizi e forza lavoro → dando luogo al CIRCUITO REALE dall'altro, si trasferisce la moneta o altri mezzi di pagamento o strumenti finanziari (titoli rappresentativi di crediti e debiti) → dando luogo al CIRCUITO FINANZIARIO Gli strumenti finanziari sono definiti nel Testo Unico della Finanza del 1998 (si veda art. 1, comma 2) → principale fonte normativa in materia di mercati e intermediari finanziari (es obbligazioni e azioni...) Se una società ha bisogno di fondi può chiedere a un risparmiatore di sottoscrivere un'obbligazione → il risparmiatore diventa allora creditore della società In alternativa, la società potrebbe chiedere al risparmiatore di sottoscrivere un'azione → il risparmiatore diventa socio, come se possedesse un pezzo della società Circuito reale e Circuito finanziario sono strettamente legati, essendo generati da qualsiasi tipo di scambio che prevede: da un lato, il trasferimento del bene o la produzione del servizio (aspetto reale) e dall'altro lato, la corresponsione del prezzo (aspetto finanziario) N.B. nel caso del baratto, invece, si ha uno scambio diretto di beni contro beni La struttura finanziaria dell’economia, che fa riferimento alle modalità di trasferimento delle risorse, individua poi i CIRCUITI DIRET TI (mercati) e INDIRET TI (intermediazione finanziaria), mediante i quali avviene il trasferimento delle risorse, esso è necessario, visto che nel sistema economico si registra la contemporanea presenza di: soggetti in avanzo finanziario (surplus) e soggetti in disavanzo finanziario (deficit) I soggetti in avanzo finanziario (surplus) sono soggetti disposti a scambiare potere d’acquisto attuale contro potere d’acquisto futuro in presenza di un adeguato vantaggio economico e un accettabile livello di rischio soggetti in disavanzo finanziario (deficit) sono soggetti che non riescono a finanziare autonomamente gli investimenti programmati, e dunque debbono colmare il fabbisogno aggiuntivo reperendo risorse esterne, purché: costo risorse5000/2500 = costo di 2,5 euro per ogni prestito! Gli intermediari rendono dunque possibile un trasferimento indiretto di risorse dalle unità in surplus a quelle in deficit 2)ASIMMETRIA INFORMATIVA: SELEZIONE AVVERSA E AZZARDO MORALE Un prenditore di fondi dispone di info più complete, rispetto al prestatore di fondi, su rendimenti e rischi connessi ai progetti di investimento ai quali tali fondi sono destinati asimmetria informativa La mancanza di informazioni crea 2 tipi di problemi, prima e dopo la transazione. Selezione avversa: problema causato dall’asimmetria informativa prima che avvenga la transazione, precontrattualee ES.Potete concedere un prestito a Marta e Bianca. Bianca è una persona prudente. Marta no, e pensa di aver scoperto un sistema che la renderebbe milionaria se solo potesse ottenere in prestito 1.000 euro. Chi vi chiamerà per chiedervi un prestito? Marta, perché ha tanto da guadagnare qualora l’investimento andasse a buon fine. Naturalmente, voi non dovreste concederle il prestito, a causa del fatto che probabilmente non riuscirà a restituirvi il denaro. In questo caso, le informazioni sono simmetriche: conoscete Marta e Bianca. Ma se non conoscete bene né Marta né Bianca, allora è probabile che concediate un prestito a Marta, perché continua a chiedervelo.A causa della possibilità della selezione avversa, tuttavia, potreste decidere di non prestare denaro a nessuna delle due. Azzardo morale: problema causato dall’asimmetria informativa dopo la conclusione della transazione, post-contratto ES.Avete concesso un prestito a un vostro cugino, Riccardo, che ha bisogno di soldi per acquistare un computer che gli consentirà di avviare un’attività di copisteria. Tuttavia, una volta ricevuto il vostro denaro, Riccardo potrebbe usarlo per puntare sulle corse dei cavalli. Se scommettesse 20 a 1 e vincesse con i vostri soldi, potrebbe restituirvi i 1.000 euro e godersi i restanti 19.000. Ma se perdesse, com’è più probabile, voi non sareste rimborsati. Riccardo ha un forte incentivo a puntare sulle corse il denaro preso in prestito, perché il guadagno di un’eventuale vincita sarebbe superiore al costo da sostenere in caso di perdita (ossia, soltanto la perdita della sua reputazione di persona onesta). Se conosceste le intenzioni di vostro cugino, fareste in modo di proibirgli di scommettere. Ma se c’è asimmetria informativa, è probabile che Riccardo scommetta su un cavallo.L’azzardo morale potrebbe disincentivarvi dal prestare i 1.000 euro. Gli intermediari finanziari fanno sì che i piccoli risparmiatori possano destinare i loro fondi a investimenti finanziari prestandoli a un intermediario di fiducia, che a sua volta concederà prestiti o acquisterà azioni o obbligazioni Gli intermediari finanziari realizzano rendimenti più elevati dai loro investimenti perché sono meglio attrezzati a distinguere tra impieghi più o meno rischiosi rispetto ai singoli individui, riducendo quindi le perdite derivanti dalla selezione avversa Inoltre, poiché hanno esperienza nel monitoraggio delle controparti a cui prestano i fondi, riducono le perdite derivanti da azzardo morale TIPOLOGIE DI INTEMEDIAZIONE O Intermediazione creditizia (definita anche intermediazione pesante): si identifica con il circuito indiretto di scambio, in cui gli intermediari assumono impegni nei confronti dei datori di fondi e posizioni di credito nei confronti dei prenditori di fondi Banche: raccolgono fondi principalmente attraverso depositi e li impiegano per concedere prestiti a imprese/ individui Altri intermediari creditizi, non bancari : concedono finanziamenti a imprese/individui, ma non raccolgono risorse attraverso depositi, bensì si finanziano attraverso l'emissione di azioni e obbligazioni (rientrano in questa categoria: società di credito al consumo, factoring, leasing) Intermediazione mobiliare: (definita anche intermediazione leggera): si identifica con il circuito diretto (scambio assistito), in cui gli intermediari intervengono fornendo servizi a coloro che domandano e offrono fondi senza interporre il proprio bilancio L'attività di intermediazione mobiliare costituisce la funzione specifica delle società di intermediazione mobiliare, ma può essere anche svolta dalle banche Intermediazione assicurativa: riguarda l'assunzione da parte della compagnia di assicurazione di rischi riferiti a eventi incerti, la cui manifestazione ha solo effetti negativi Le imprese di assicurazione ottengono fondi dai premi che gli assicurati corrispondono a fronte della sottoscrizione del contratto assicurativo, e li investono (ad es. in obbligazioni) I RISCHI TIPICI DEGLI INTERMEDIARI FINAZIARI I RISCHI : UN INQUADRAMENTO Complessità delle cause e ampiezza delle conseguenze di una decisione rendono necessario uno sforzo di classificazione delle diverse tipologie di rischio In relazione alla natura dell’evento, i rischi possono essere distinti in: & qualsiasi soggetto (NO int) rischi sistematici: traggono origine da situazioni relative al contesto generale sia dall’andamento delle variabili di mercato(tasso di inflazione),, a prescindere dalla situazione specifica del singolo intermediario rischi NON sistematici: traggono origine da fenomeni che dipendono dalla gestione caratteristica di ciascun intermediario Inoltre, è possibile distinguere tra: rischi prevalentemente macro, di natura sistemica, legati ad es. alla possibilità che fenomeni di crisi inizialmente isolati possano rapidamente propagarsi con un effetto chiamato «contagio» o «domino» (reazione a catena) questi rischi aumentano per la presenza di operatori definiti di rilevanza sistemica, per via delle loro caratteristiche (non solo dimensionali) che li rendono più esposti a determinare la trasmissione di effetti negativi rischi prevalentemente micro, di natura finanziaria e operativa Gli intermediari finanziari sono esposti anche a rischi non finanziari, come: RISCHIO CLIMATICO E AMBIENTALI- mancato rispetto dei principi ambientali (es. inquinamento), sociali (es. diritti umani) e di governo societario (es. politiche di retribuzione dei manager) → Environmental, Social, Governance - ESG Nell’ambito di tale rischio, rientrano: & «Il rischio fisico indica l'impatto finanziario dei cambiamenti climatici, compresi eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché del degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione» Banca Centrale Europea (BCE), Guida sui rischi climatici e ambientali. Aspettative di vigilanza in materia di gestione dei rischi e informativa, novembre 2020. Il rischio fisico è classificato come: acuto" se causato da eventi estremi come siccità, alluvioni e tempeste o "cronico" se causato da mutamenti progressivi come aumento delle temperature, innalzamento del livello del mare, stress idrico, perdita di biodiversità (→ può essere definita come ricchezza di vita sulla terra) O rischio di transizione indica la perdita finanziaria in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale Tale situazione può essere causata, ad esempio, dall'adozione improvvisa di politiche climatiche e ambientali Sulla base dei loro effetti, è condivisa la distinzione tra: rischi puri, la cui manifestazione comporta solo effetti negativi, e la cui gestione è oggetto specifico dell’attività assicurativa rischi finanziari (o anche speculativi), la cui manifestazione comporta effetti che possono essere positivi o negativi * Perché il rischio finanziario è «speculativo»? Perché, ad esempio, si manifesta nell’oscillazione del prezzo di un titolo, che nel tempo può aumentare o diminuire rispetto a quelllo iniziale Provoca incertezza dei risultati Si misura tipicamente con indicatori statistici di volatilità e distribuzione intorno alla media Si possono realizzare rendimenti più elevati solo accettando livelli di rischio crescenti Rischio variabile x, indipendente Rendimento variabile y, dipendente —>Il rendimento dipende dal rischio * Diversa capacità degli individui di sopportare l’incertezza(diversa tolleranza al rischio, risk tolerance) O La definizione dell’obiettivo di rendimento deve essere condotta valutando la propria propensione al rischio sulla base di elementi di natura oggettiva e soggettiva -Fattori oggettivi: ad es. fattori legati alle condizioni di investimento (es. congiuntura dei mercati) -Fattori soggettivi: (i)eventuali passate esperienze negative di investimento; (ii)il grado di cultura finanziaria, ossia il livello delle conoscenze economiche-finanziare (ad es. legato a professione). In Italia il livello delle conoscenze economiche-finanziare è basso! (iii)l’età e l’orizzonte temporale prescelto Come misurare il rischio? 06 ⑳ La varianza indica la dispersione o la distanza dei rendimenti garantiti da un'attività finanziaria rispetto alla media dei rendimenti medesimi. Tanto maggiore è la varianza associata ai rendimenti di un'attività finanziaria, quanto più alto è il rischio a essa associato 2v - > R Calcoliamo la varianza per avere informazioni sulla variabilità dei rendimenti (10+15+11+9+30):5=15% Dalla varianza si può calcolare la deviazione standard consente di quantificare la dispersione dei rendimenti intorno alla media nella medesima unità di ESEMPIO misura dei valori analizzati rendimento e il rischio sono oggetto di misurazione: ex ante, prima di effettuare l’investimento, si guarda ai valori futuri ponderati per la probabilità di manifestazione ex post, una volta conclusa l’operazione, si considerano i valori effettivamente manifestatisi e il loro scostamento da quelli previsti (la deviazione standard è una tipica misura di rischio ex post) Con riferimento al valore (prezzo) o al rendimento periodico, esistono: indicatori di rischio assoluto (misurano la variabilità complessiva) sintetizzano tutti i fattori di rischio indicatori di rischio relativo (misurano l’andamento rispetto a un elemento preso come riferimento) indicatori di sensibilità (misurano la variabilità rispetto al fattore di rischio cui la posizione è esposta) sintetizzano una sola fonte di rischio (svantaggio) LA TASSONOMIA DEI RISCHI FINANZIARI La grande crisi finanziaria del 2008 e il suo rapido propagarsi hanno reso evidente la dimensione e il potenziale impatto dei rischi di natura macro * qualsiasi soggetto Focus sul rischio SISTEMICO, di natura macro & effetto domino Questo tipo di rischio è stato tradizionalmente riferito al solo sistema dei pagamenti (nel quale l’incapacità di un partecipante ai sistemi di compensazione di assolvere alle proprie obbligazioni avrebbe potuto dar luogo all’inadempienza a catena di altri aderenti) Oggi esso è riferibile al rischio che le conseguenze di uno shock iniziale (l’evento sistemico) si propaghino facilmente e velocemente nei diversi segmenti del sistema finanziario. In particolare, nel sistema bancario, caratterizzato da complesse interconnessioni, le difficoltà di uno o pochi soggetti possono provocare insolvenze o fallimenti a catena di altri soggetti Ad oggi, non esiste una DEFINIZIONE univoca di RISCHIO SISTEMICO Esso è stato definito come: Il rischio che il fallimento di un partecipante nell’adempiere ai suoi obblighi contrattuali possa a sua volta causare il fallimento di altri partecipanti (Banca dei Regolamenti Internazionali - BRI) La BRI promuove la cooperazione monetaria e finanziaria tra le banche centrali sue azioniste, fornisce servizi di gestione delle riserve in valuta a numerose banche centrali, svolge attività di ricerca e produce statistiche Un rischio diOdisordine del sistema finanziario che può avere gravi conseguenze negative per il sistema finanziario e l’economia reale (Direttiva 2013/36, CRD IV) Si tratta di una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio (sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento) O Un rischio di perturbazione del sistema finanziario che può avere gravi conseguenze negative per il mercato interno e l’economia reale. Tutti i tipi di intermediari, mercati e infrastrutture finanziari sono potenzialmente importanti in certa misura per il sistema (Regolamento UE n. 1092/2010) Si tratta di un Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio (relativo alla vigilanza macroprudenziale del sistema finanziario nell’Unione europea e che istituisce il Comitato europeo per il rischio sistemico) Il rischio che il default(incapacità di adempire agli impresi presi)di un partecipante al mercato abbia ripercussioni negli altriOpartecipanti a causa della natura collegata che presentano i mercati Il rischio che l’insolvenza o il fallimento di uno o più& intermediari determini generalizzati fenomeni di ritiro dei depositi(corsa a gli sportelli), provocando insolvenze o fallimenti a catena di altri intermediari Elemento comune tra le diverse definizioni è il riconoscimento di un processo che trasforma: (i) una crisi circoscritta a un contesto limitato (ii) in grave e generalizzata difficoltà per l’intero settore finanziario Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria («il suo mandato consiste nel rafforzare la regolamentazione, la vigilanza e le prassi bancarie a livello mondiale allo scopo di accrescere la stabilità finanziaria», come definito dal relativo Statuto) ha fatto riferimento al rischio sistemico come: * presente nel settore finanziario, essendo le istituzioni finanziarie maggiormente correlate rispetto a quelle non finanziarie * connesso con il livello di interconnessione del sistema bancario e finanziario Il Financial Stability Board (FSB), che promuove la stabilità finanziaria internazionale, in consultazione con il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e le autorità nazionali, identifica le banche di rilevanza sistemica a livello globale (global systemically important banks, G-SIB) a partire dal 2011. Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria pubblica la metodologia per la valutazione e l'identificazione delle G-SIB Per aumentare la trasparenza dei mercati finanziari, l'Autorità bancaria europea pubblica un elenco degli istituti individuati dalle autorità nazionali competenti (o dalle autorità designate) come altre istituzioni a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institutions, 0-SIl) Il processo di identificazione delle O-SIl è iniziato nel 2015 Le banche di rilevanza sistemica a livello globale e le altre istituzioni a rilevanza sistemica devono detenere capitale aggiuntivo(buffer,riserva) Sul sito web del Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB) sono riportate le notifiche di capitale aggiuntivo richiesto alle banche rilevanti a livello sistemico per affrontare rischi sistemici (systemic risk buffer). Si tratta di un buffer (riserva di capitale) residuale, che ha lo scopo di fronteggiare i rischi sistemici non coperti da altri buffer Le tre autorità europee di vigilanza,(l’autorità bancaria europea, l’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e l’autorità europea dell’assicurazione delle pensioni aziendali e professionali) il Comitato europeo per il rischio sistemico e le autorità nazionali di vigilanza costituiscono il Sistema europeo di vigilanza finanziaria, con il compito di assicurare una vigilanza finanziaria coerente e adeguata in tutta l'Unione europea RAPPORTO TRA RISCHIO SISTEMICO E BANCHE Vi sono due canali di propagazione degli shock: il canale dell'esposizionec O diretta-fa riferimento a effetti domino che possono verificarsi a causa dei fitti collegamenti presenti nel mercato interbancario (costituito dall'insieme delle operazioni di credito e debito che intervengono tra banche) C - il canale dell'informazione- si riferisce alle asimmetrie informative o agli errori di interpretazione dei segnali da parte dei partecipanti al mercato e dei risparmiatori, che causano le corse agli sportelli (di cui si è già parlato) Come detto, per poter svolgere la propria attività di intermediazione, le banche trattengono a riserva sotto forma di liquidità solo una frazione dei depositi raccolti necessaria a soddisfare solo un determinato quantitativo di richieste di rimborso, non si spettano che tutti ritirano nello stesso momento...... anche perché soltanto una parte dei clienti ritirerà l'ammontare depositato, mentre la parte più consistente manterrà il deposito presso la banca Se tutti decidessero, improvvisamente, di ritirare i propri depositi, la banca si potrebbe trovare in una situazione di forte difficoltà causata dall'assenza di risorse liquide necessarie a soddisfare l'intera domanda di rimborso I depositanti non appena avvertono un segnale di crisi o comunque di difficoltà corrono allo sportello per ritirare i propri depositi: per il cosiddetto effetto gregge, chi vede la gente che fa la fila allo sportello per ritirare replica il comportamento, accodandosi e generando quindi le premesse di un fallimento della singola banca Nello specifico, nel linguaggio mutuato dagli studiosi del comportamento di branchi, greggi o stormi, si fa riferimento al termine «herding» («herd» significa gregge) per descrivere situazioni in cui molti individui effettuano scelte simili non per effetto di decisioni razionali prese singolarmente, né per effetto di decisioni concordate collettivamente La banca potrebbe anche essere solida, ossia in grado di ripagare tutti solo se i tempi di prelievo dei depositi fossero # più lunghi, ma diventa illiquida, ossia non in grado di soddisfarli tutti immediatamente (una banca è «liquida» se è in grado di adempiere alle proprie obbligazioni con tempestività e senza compromettere la propria solvibilità prospettica; una banca è solvibile se totale delle sue attività > totale delle sue passività) Questo fenomeno può sfociare molto velocemente in una situazione di panico (ossia in una corsa agli sportelli su scala più estesa) Dunque, la causa principale del passaggio ad una situazione di crisi a livello sistemico è l'elevata correlazione esistente tra le banche, che sono molto attive sul mercato interbancario O Un altro fenomeno che favorisce il propagarsi dello shock è l'errata interpretazione da parte dei depositanti di una banca del fallimento di un altro istituto di credito → una corsa agli sportelli di un'altra banca può essere vista dai depositanti come una minaccia circa il rimborso del prestito interbancario tra la loro banca e quella oggetto del bank run.Quindi danno inizio alla corsa agli sportelli anche della loro banca, portandola al fallimento Un altro motivo di propagazione a livello sistemico delle crisi bancarie è che le banche investono in progetti parzialmente illiquidi e devono affrontare le richieste di rimborso dei depositi nei momenti di incertezza Finché l'eccedenza dei prelievi rispetto ai flussi di cassa generati dagli investimenti a medio/lungo termine viene soddisfatta ricorrendo al mercato interbancario allora la banca continua a operare Ma se non dispone di fondi a sufficienza fallisce, e il panico si diffonde nell'intero sistema, perché la carenza di liquidità della singola banca viene interpretata come carenza di liquidità di tutto il sistema bancario RISCHI DI NATURA MICRO Le fonti principali dei rischi di natura micro possono essere: esterne: riconducibili al tipo e alla natura dei rapporti che l’intermediario instaura con le diverse categorie di controparti: -datori di fondi (es. depositanti) -prenditori di fondi e controparti delle transazioni in titoli -mercati mobiliari (che rappresentano una particolare caratterizzazione dei mercati finanziari, e in cui sono emessi, rimborsati e scambiati strumenti finanziari) -autorità di regolamentazione e vigilanza interne: riconducibili alle conseguenze delle scelte strategiche e gestionali e delle modalità di svolgimento dell’attività, ad esempio: -decisioni di finanziamento e investimento -organizzazione dei processi produttivi * 8 Er Ni Il rischio di provvista, o anche di approvvigionamento o di funding, G è legato alla capacità dell’intermediario di O raccogliere continuativamente, presso le diverse controparti, le - risorse finanziarie necessarie, ad esempio: -depositi dalla clientela -depositi interbancari (prestiti a breve o brevissimo termine fra intermediari finanziari) -obbligazioni collocate sul mercato -capitale proprio dagli azionisti per quantità e a prezzi (tassi di interesse) compatibili con: -gli obiettivi di crescita -le scelte di composizione dell’attivo -il rendimento degli investimenti Con l’espressione «capitale proprio» si fa riferimento alla porzione del capitale di un’impresa apportata, appunto a titolo di capitale proprio, dall’imprenditore, o dai soci nel caso di società È detto anche «capitale di rischio». Rappresenta la partecipazione al progetto imprenditoriale e pertanto è pienamente soggetto al rischio d’impresa: ad esso non è associata una remunerazione minima La remunerazione del capitale di rischio dipende dal risultato raggiunto. Inoltre, in caso di perdite rilevanti di un’impresa, con conseguente avvio della procedura di liquidazione (in cui verranno vendute le attività ed estinte le passività), prima si rimborsano i creditori (es. gli obbligazionisti) e poi, con i mezzi residui, si E rimborsano i titolari del capitale di rischio (es. gli azionisti). Si dice dunque che i portatori di capitale di rischio hanno «diritti residuali», visto che la loro soddisfazione avviene solo successivamente alla soddisfazione degli altri portatori di capitale I rischi di controparte sonoOlegati ai rapporti che gli intermediari intrattengono con i soggettiE finanziati Esprimono l’esistenza di possibili situazioni di insolvenza/inadempienza ma anche di deterioramento del merito creditizio *Insolvenza: condizione in cui si trova l’impresa che non riesce più a fare fronte regolarmente alle proprie obbligazioni e che si manifesta con “indizi sintomatici” (es. inadempimenti contrattuali anche di modesta entità, fuga dell’imprenditore, chiusura improvvisa delle attività, sfratti) &Merito creditizio: capacità del cliente di restituire la somma ottenuta in prestito alle scadenze stabilite dal contratto di finanziamento. Il merito creditizio viene valutato dal finanziatore prima di concedere il prestito, sulla base di informazioni riguardanti la situazione economica e finanziaria del cliente Il merito creditizio è importante non solo per poter accedere a un finanziamento, ma anche per la definizione delle condizioni: infatti, dinnanzi a un maggiore rischio di insolvenza (rischio che il debitore non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi di pagamento di interessi e di rimborso del capitale), il finanziatore potrebbe chiedere un tasso di interesse più alto per coprire i rischi connessi alla concessione del credito Diffidate di chi promette finanziamenti a chiunque! Controllate sempre tassi di interesse, spese accessorie e le altre condizioni economiche previste dal contratto Per quale motivo dovete controllare? Per evitare sorprese legate a costi eccessivamente elevati, che potrebbero mettervi in difficoltà impedendovi di restituire la somma ricevuta LeE ⑧ informazioni riguardanti la situazione economica e finanziaria del cliente possono essere chieste direttamente al cliente, oppure essere raccolte da banche dati come: la Centrale dei Rischi (CR) gestita dalla Banca d’Italia i Sistemi di Informazione creditizia (SIC) gestiti da soggetti privati La CR è una① banca dati (ossia un archivio di informazioni) che fornisce una fotografia deiO debiti di famiglie e imprese verso il sistema bancario e finanziario…A chi serve? Ai clienti con una buona «storia creditizia», perché potrebbero ottenere un finanziamento più facilmente e a migliori condizioni Agli intermediari e alle società finanziarie, al fine di valutare la capacità dei clienti di restituire i finanziamenti concessi Sono registrati in CR i finanziamenti e le garanzie quando l’importo che il cliente deve restituire supera i 30.000 euro (ossia la «soglia di censimento»). Tale soglia si riduce a 250 euro se il cliente ha gravi difficoltà nel pagare il suo debito, ossia è in sofferenza Cosa sono le garanzie? Beni o strumenti sui quali un creditore si può rivalere presso un debitore, qualora quest’ultimo non dovesse rimborsare un prestito nel rispetto dei termini concordati La garanzia serve ad assicurare al creditore il recupero della somma concessa al debitore, anche se quest’ultimo non dovesse provvedere al suo rimborso Cosa significa essere debitori in sofferenza? Gli intermediari classificano un cliente come debitore in sofferenza, e lo segnalano come tale in CR, quando pensano che abbia gravi difficoltà a restituire il suo debito. La classificazione presuppone che l’intermediario si basi sulla situazione finanziaria complessiva del cliente e non su singoli eventi (es. uno o più ritardi nel pagamento del debito) Siete registrati nella CR non soltanto se ottenete un finanziamento, ma anche se: garantiti dallaE siete ⑧ banca che vi concede un credito di firma e l’importo della garanzia supera la soglia di censimento; Ogarantite il finanziamento di un altro soggetto, per esempio con una fideiussione per un familiare che riceve un mutuo, e l’importo della fideiussione supera la soglia di censimento Credito di firma: impegno, assunto dagli intermediari, a garantire l’adempimento di obblighi dei clienti Fideiussione: impegno a garantire personalmente al creditore il pagamento di un debito di un’altra persona (una delle forme tecniche con cui si realizzano i crediti di firma) Il mutuo è un finanziamento a medio-lungo termine Chi riguarda? Banche, società finanziarie e altri intermediari che concedono finanziamenti e garanzie o ricevono garanzie (o acquistano da altri intermediari finanziamenti o garanzie già registrati) sono tenuti per legge a - partecipare alla CR, inviando informazioni.Essi vengono definiti “intermediari partecipanti alla CR” Come funziona? & Per ciascun cliente, la CR raccoglie ogni mese informazioni dagli intermediari partecipanti Dopo aver raccolto queste informazioni, la CR le “restituisce”, sempre ogni mese, agli intermediari, cosicché essi conoscano l’indebitamento complessivo dei loro clienti e la regolarità (o meno) dei loro pagamenti ~ Quali informazioni raccoglie la CR? Gli intermediari segnalano ogni mese alla CR le informazioni sui finanziamenti e le garanzie che superano le soglie di censimento Le informazioni riguardano la categoria di censimento (classificazioni, per le segnalazioni CR, che raggruppano tipologie di finanziamenti e garanzie con caratteristiche comuni), la durata e la tipologia Cosa possono vedere gli intermediari nella CR? Se chiediamo un finanziamento, gli intermediari possono visualizzare i dati presenti in CR per conoscere il nostro indebitamento complessivo nei confronti dell’intero sistema bancario e finanziario Non possono sapere il nome degli altri intermediari con i quali siamo indebitati, e possono consultare solo i dati in CR degli ultimi 3 anni Come si accede ai propri dati? L’accesso ai dati della CR è gratuito. È possibile effettuare l’accesso via internet, oppure inviare o presentare una richiesta di accesso Tutti possiamo sapere se siamo segnalati nella CR e chi ci ha segnalato; possiamo anche chiedere la correzione delle informazioni presenti se pensiamo che siano errate Se chiedete alla Banca d’Italia di conoscere i vostri dati registrati in CR, riceverete un prospetto che mostra: i finanziamenti e le garanzie che vi riguardano altre informazioni, come ad esempio tipologia e scadenza del finanziamento che vi è stato concesso e l’intermediario che vi ha segnalato N.B. Se in CR risulta, a vostro nome, più di un finanziamento o garanzia con uno stesso intermediario, il prospetto raggrupperà le informazioni in categorie aventi caratteristiche comuni Cosa non è la CR? La CR non è una lista di cattivi pagatori, in quanto contiene: sia informazioni «positive», come la regolarità del pagamento delle rate e la chiusura del rapporto di finanziamento sia (eventuali) informazioni «negative», che riguardano le difficoltà nel restituire il debito Quindi, cosa fa la banca o la società finanziaria quando chiediamo un finanziamento? Può consultare i dati della CR al fine di valutare il nostro merito di credito, e avere così un quadro completo della nostra storia creditizia (es. se abbiamo pagato regolarmente le rate di un mutuo precedente la nostra reputazione e il merito di credito migliorano: di conseguenza, l’intermediario potrebbe offrirci condizioni migliori per il finanziamento che chiediamo) La CR è un archivio gestito dalla Banca d’Italia per finalità di interesse pubblico In Italia esistono anche altri archivi “centralizzati” sul credito gestiti da soggetti privati e ai quali gli intermediari partecipano volontariamente.Si tratta dei già citati SIC, che la Banca d’Italia non supervisiona, dunque, per conoscere i vostri dati archiviati nei SIC (ed eventualmente chiedere una loro correzione) dovete contattare direttamente i SIC, perché la Banca d’Italia non è responsabile delle banche dati gestite da organismi privati I rischi di mercato evidenziano gli* effetti prodotti sul valore di attività e passività dalla variabilità: dei tassi (rischio di interesse) delle valute (rischio di cambio) delle quotazioni degli strumenti negoziati sui mercati (rischio di prezzo) Il rischio di regolamentazione riguarda gli effetti derivanti: dall’introduzione di nuove norme che modificano l’operatività degli intermediari (rischio legislativo) o da inadempienze interne nel rispetto delle regole (rischio di compliance, di conformità), che possono portare a sanzioni da parte delle autorità di vigilanza Il rischio di liquidità si riferisce alla possibilità che un intermediario, in presenza di improvvisi squilibri tra entrate e uscite, debba effettuare operazioni integrative diO raccolta a condizioni non convenienti (rischio di funding) per superare la temporanea situazione di difficoltà, può diventare indispensabile reperire risorse anche mediante lo smobilizzo di attività liquide, tipicamente titoli facilmente negoziabili, sostenendo perdite da negoziazione (rischio di mercato) Perché questo accade? Quando molti intermediari (o al limite tutti) affrontano simultaneamente una domanda consistente di liquidità e si rivolgono al mercato, il costo dei fondi aumenta e la disponibilità si riduce. A questo punto, un intermediario potrebbe essere costretto a vendere alcune attività meno liquide per far fronte all’inatteso fabbisogno di liquidità La liquidazione a prezzi di realizzo può a sua volta innescare una crisi di redditività e di solvibilità per l’intermediario I problemi di liquidità sono legati anche alla struttura contrattuale delle passività degli intermediari: es. i depositi delle banche sono rimborsabili su richiesta del creditore, per cui se si diffondessero notizie negative sulla situazione finanziaria della banca, si innescherebbe un bank run INTERNA La categoria dei rischi interni (operativi, strategici e reputazionali) comprende un variegato insieme di aspetti potenzialmente in grado di produrre effetti negativi sui risultati economici Esistono numerose declinazioni dei rischi interni, difficilmente catalogabili A titolo di esempio: rischi legati alla perdita di reputazione Per le sue manifestazioni, il rischio operativo presenta elementi di differenziazione tali da poterlo assimilare a quelli puri Rischio operativo: rischio di perdite derivanti da fallimenti o inadeguatezza dei processi interni, delle risorse umane e dei sistemi tecnologici oppure derivanti da eventi esterni. È doveroso sottolineare quanto sia difficile isolare cause esterne e interne, motivo per cui è stato utilizzato un criterio di prevalenza delle une sulle altre Il rischio dell’attività svolta è misurato dalle possibili oscillazioni: sia del valore delE capitale economico (differenza tra valore economico delle attività e delle passività) sia della sua redditività ROE (return on equity) … questo è valido per qualsiasi impresa, con l’inclusione degli intermediari finanziari Rischio mercato-il rischio che l'attività produttiva di un’impresa non riesca a produrre quei ricavi necessari a coprire i costi,cioè il rischio che l’impresa non realizzi profitti e che quindi subisce perdite che se sono protratte nel tempo,il disequilibrio economico diventa un disequilibrio patrimoniale e l’impresa va in default. LA LET TURA DEL SISTEMA DEI RISCHI NEGLI AGGREGAI DI BILANCIO L’indicatore (ROE) può essere considerato come una sintesi della economicità complessiva, valutando come il management sia riuscito a gestire i mezzi propri per incrementare gli utili aziendali In caso di perdita, il ROE è negativo. Ciò significa che lo squilibrio economico è così grave da erodere i mezzi propri L’effettiva esposizione di un intermediario alle diverse tipologie di rischio dipende: dalle scelte di composizione del portafoglio di attività e passività dalle caratteristiche contrattuali delle operazioni concluse e degli strumenti finanziari sottoscritti e/o emessi La distribuzione degli impieghi (lato attivo) tra attività non negoziabili (prestiti) e titoli negoziabili (azioni e obbligazioni), e la scelta di procedere a una raccolta per mezzo di depositi o di emissione di strumenti di debito forniscono una prima indicazione circa la dimensione e la tipologia dei rischi assunti Bisogna considerare anche l’effetto dei vincoli imposti dalla normativa di vigilanza quindi il controllo dei rischi costituisce non solo una necessità interna all’intermediario, ma un elemento fondamentale alla base dell’azione di controllo e regolamentazione Perché concentrarsi sulla banca? Perché si tratta di un intermediario «universale», che ha la possibilità di svolgere (con alcune eccezioni legate alla riserva di attività a favore di alcuni soggetti) tutte le attività... L'esercizio dell’attività assicurativa nei rami vita e nei rami danni è riservato alle imprese di assicurazione (Codice delle assicurazioni private, Decreto legislativo del 07/09/2005 n. 209) bilancio della banca è costituito da numerosi documenti (redatti secondo gli schemi previsti dalla Banca d’Italia (circ. 262/2005 e successive modifiche)):Stato patrimoniale, Conto economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, Rendiconto finanziario, Nota integrativa, Relazione degli amministratori sull’andamento della gestione CONTENUTO DEL BILANCIO VERITÀ E CORRET TEZZA «Il bilancio dell’impresa e il bilancio consolidato* sono redatti con chiarezza e rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria e il risultato economico dell’esercizio.» IMPORTANZA DELLA NOTA INTEGRATIVA «Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nel presente fascicolo non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.» POSSIBILITÀ DI DEROGA «Se, in casi eccezionali, l’applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non deve essere applicata» RUOLO DELLA NOTA INTEGRATIVA «Nella nota integrativa sono spiegati i motivi della deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico Lo stato patrimoniale (attivo) La principale posta dell’attivo è costituita dalle attività finanziarie fruttifere di interessi Comprendono: depositi presso altre banche, portafoglio prestiti (banking book) e portafoglio titoli (trading book) O definitiva delleO L’insolvenza controparti debitrici è fonte del rischio di credito (rientra nei rischi di controparte), ossia di potenziale perdita del capitale prestato e dei relativi interessi I rischi di mercato si ripercuotono sulle attività i cui valori subiscono variazioni per effetto delle oscillazioni dei prezzi, dei tassi di interesse e dei tassi di cambio Lo stato patrimoniale (passivo) Particolarmente rilevanti ai fini della rilevazione e gestione dei rischi sono le passività onerose: debiti verso molteplici controparti (es. altre banche, depositanti) che assumono diverse forme tecniche (es. depositi a vista e vincolati) e comportano costi in termini di interessi passivi In questo caso, i rischi emergenti sono: il rischio di mercato (nella forma del rischio di tasso di interesse) e il rischio di liquidità. D La variazione dei tassi di mercato determina effetti positivi e negativi sui costi di raccolta In caso di tassi fissi, la riduzione di quelli di mercato costringe l’intermediario a continuare a garantire una remunerazione a tassi maggiori (e viceversa) In caso di tassi variabili, che si adeguano all’andamento di quelli di mercato, il rialzo espone l’intermediario a maggiori oneri (e viceversa) # Il rischio di liquidità generato dalle passività onerose dipende soprattutto dalla presenza, per le banche, di depositi della clientela «a vista»,i depositi a vista sono caratterizzati da totale incertezza circa tempi ed entità dei rimborsi e dunque determinano un maggiore rischio di liquidità Le passività onerose costituite da titoli obbligazionari o altre forme di deposito vincolate a tempo consentono all’intermediario di programmare con maggiore certezza i flussi in uscita I mezzi propri rappresentano l’apporto di risorse da parte degli azionisti/proprietari I gussivit ose) dalla dimensione del patrimonio dipende la capacità di assorbire le perdite derivanti dai rischi che non è stato possibile prevedere e gestire in anticipo mezzi propri rappresentano il principale indicatore di solvibilità a medio/lungo termine, anche se rappresentano un vincolo a causa del legame, imposto dalle autorità, tra dotazione minima e rischi sopportati I mezzi propri sono soggetti al rischio di compliance alle regole che stabiliscono la loro dimensione minima Il conto economico Il cuore di un conto economico bancario è rappresentato da: 1)margine di interesse- è dato dalla differenza fra gli interessi attivi (generati dalle attività fruttifere) e gli interessi passivi (costo delle passività onerose). Rappresenta il risultato tipico dell’attività di intermediazione creditizia, intesa come investimento in prestiti e altre attività finanziarie, e raccolta del risparmio. Rileva il rischio di interesse, perché il margine di interesse dipende dipende dall’oscillazione dei tassi. 2)margine commissionale-misura il contributo fornito dalle commissioni attive (percepite per i servizi offerti alla clientela) al netto delle commissioni passive (per i servizi resi da terzi). Le commissioni sono tipicamente connesse allo scambio diretto assistito, e sono legate all’andamento dei mercati finanziari (quindi rileva il rischio di mercato La diversa possibile combinazione tra il margine di interesse e le commissioni nette rappresenta un ottimo indicatore del tipo di business svolto dalla banca... - Se il margine di interesse è prevalente rispetto all’importo delle commissioni nette, il segnale che riceviamo dal conto economico è quello di una banca di tipo «commerciale», cioè più orientata all’attività creditizia -Viceversa, il ruolo delle commissioni da servizi diventa dominante nelle cosiddette «banche di investimento» - Infine, se i due margini sono di dimensione comparabile, la banca esprime un elevato grado di diversificazione produttiva, nella logica della «banca universale» 3)i ⑧ profitti/perdite da gestione titoli rappresentano il contributo dell’attività di negoziazione (trading) e gestione del portafoglio titoli di proprietà. Livello e variabilità di questa voce dipendono dall’effetto dei rischi di mercato (prezzo, tasso, cambio) sui risultati del trading — ————————>>>>>margine di intermediazione è pari alla somma algebrica dei 3 precedenti margini misura il risultato complessivo dell’attività esercitata dall’intermediario mostra il peso delle 3 principali aree d’affari: intermediazione creditizia, prestazione di servizi, attività di investimento e di trading sui mercati mobiliari i costi operativi esprimono l’entità degli oneri sopportati per realizzare la produzione, e dipendono dalle scelte concernenti:le aree d’affari, le combinazioni produttive (capital/labour intensive), le politiche di innovazione rileva il rischio operativo la differenza tra il margine di intermediazione e i costi operativi (al netto degli accantonamenti) esprime il risultato di gestione (rileva rischio di mercato) c’è poi il totale di rettifiche/riprese di valore su attività finanziarie e accantonamenti per rischi e oneri, che mostra l’impatto del rischio di credito infine si evidenzia utile/perdita della gestione corrente al lordo delle imposte, e da esso si giunge infine all’utile netto Rischio di Quouviste ESTERNI di regolamento Rischio di di credito Controparte di concentr Rischio di sent RISCHI aimercato) MICRO di cambio INTERNI di - Quezzo N RISCHI MICRO LA MISURAZIONE E I PRINCIPI DI GESTIONE DEI RISCHI MICRO Il rischio di provvista-rischio che dipende dalla capacità dell’intermediario di raccogliere le risorse finanziarie presso & le diverse controparti Le banche sono particolarmente esposte al rischio di provvista, perché il loro passivo è caratterizzato da una rilevante quota di depositi a vista, se i depositanti decidessero all’improvviso di ritirare i loro fondi, la banca dovrebbe reperire velocemente le risorse necessarie per far fronte alle richieste della clientela Il peggioramento della capacità di raccolta di una banca può essere legata a: -una crisi sistemica -dubbi sulla sua affidabilità (crollo della fiducia) Nel corso del tempo, l’emissione di titoli obbligazionari collocati dalle banche presso la clientela al dettaglio ha assunto un peso preponderante. Tuttavia, tale forma di raccolta, a fronte di vantaggi legati ad esempio alla riduzione della componente a vista, comporta per gli emittenti maggiore dipendenza dalle condizioni generali del mercato Il rischio di funding riguarda anche il comportamento degli azionisti, che potrebbero non essere più disposti a sottoscrivere aumenti di capitale, se percepiscono un aumento del rischio ⑧ Cdall’eventualità che alcuni soggetti possano risultare inadempienti, ossia non più in I rischi di controparte-derivano grado di rispettare gli impegni contrattuali assunti Si distinguono di solito in: 1)rischi di regolamento (legati al trading book) 2)rischi di credito (legati al banking book) 3)rischi di concentrazione g 1)Il rischio di regolamento rappresenta il rischio di insolvenza della controparte contrattuale obbligata a consegnare una certa somma di denaro a fronte di strumenti finanziari (o viceversa) Nei mercati organizzati è prevista la presenza di un organo centrale (clearing house) che, ponendosi come controparte di tutti i contratti, elimina il rischio di regolamento. 2)Il rischio di credito riguarda la possibilità che la controparteO non sia in grado di far fronte ai propri E impegni di pagamento oppure che si riduca il suo livello di affidabilità nel mantenere fede agli impegni presi (pagamento degli interessi e restituzione del capitale preso a prestito) Esistono diverse accezioni del rischio di credito, in relazione al fattore causale e alla natura della posizione: -rischio di insolvenza della controparte: pari al prodotto tra esposizione effettiva e tasso di perdita -rischio di migrazione: connesso al mutamento del merito creditizio del debitore (downgrading) -rischio di spread: connesso al premio per il rischio richiesto dal mercato in termini di differenziale tra i migliori e i peggiori prenditori , è riconducibile al flight to quality ,ossia alla preferenza degli investitori per profili di rischio più bassi (soprattutto nei momenti di particolare tensione sui mercati) -rischio di recupero: connesso al tempo e/o valore di realizzo delle garanzie in caso di insolvenza -rischio paese: connesso a eventi di natura politica o legislativa, esogeni, ma che incidono sulla probabilità di default della controparte per prassi, a un qualsiasi soggetto privato non può essere assegnato un grado di rischio inferiore a quello del suo paese di appartenenza -rischio di portafoglio: connesso non alle caratteristiche della singola posizione, ma alla composizione complessiva delle posizioni la cui gestione può trarre beneficio dalla diversificazione! Un concetto astratto che in concreto significa: “non mettere tutte le uova nello stesso paniere”, perché se cade la cesta si rompono tutte - Per quantificare il rischio di credito bisogna misurare, al momento della concessione del credito, laO perdita che la E banca potrebbe subire se il debitore fallisse, o in presenza di un peggioramento del suo merito creditizio M Si introducono quindi i concetti di: perdita attesa (expected loss), 6 valore medio della distribuzione delle possibili perdite associate a ogni operazione di finanziamento perdita inattesa (unexpected loss), ossia la probabilità che ex post la perdita conseguita sia > rispetto a quella stimata. l’errore che si commette(ex post) nello stimare i parametri del rischio att La PERDITA AT TESA è un COSTO mentre la PERDITA INAT TESA è coperta dal CAPITALE. La perdita attesa è stimata sulla base di: probabilità di insolvenza (probability of default, PD) del debitore- misura la probabilità che il soggetto finanziato non sia più in grado di onorare i propri impegni (orizzonte di 1 anno) - esposizione al momento dell’insolvenza (exposure at default, EAD)-esprime, in percentuale, il grado di perdita atteso al termine delle procedure di recupero nei confronti del debitore insolvente tasso di perdita in caso di insolvenza (loss given default, LGD), che rappresenta il complemento all’unità dell’ammontare dell’esposizione recuperabile (recovery rate, RR)-rappresenta, in valore assoluto, l’esposizione attesa al momento dell’insolvenza del debitore (calcolata come somma della quota di crediti scaduti e non pagati, dei crediti a scadere, degli interessi e delle commissioni riconosciute alla banca dal contratto di finanziamento) & 1- RR(tasso recupero) EL = PD x LGD x EAD oQual è la probabilità di insolvenza della controparte? PD oQuanto perderò al verificarsi di tale eventualità? LGD oQuale sarà l’esposizione effettiva al momento dell’insolvenza? EAD ES Esposizione creditizia pari a 1.000 euro (EAD). Probabilità di insolvenza pari all’1% (PD) Tasso di recupero del 55% (RR) Ricordando che 1-RR = LGD La perdita attesa (EL) sarà pari a 0,01 x 0,45 x 1.000 = 4,5 euro Poiché rappresenta una componente di costo certa, la perdita attesa deve essere considerata nella definizione del «prezzo» del credito (tasso di interesse praticato al cliente) L’analisi del rischio di credito viene svolta dalle singole istituzioni creditizie utilizzando anche le informazioni fornite dalla Centrale dei Rischi (CR), di cui si è già parlato 3)rischio di concentrazione, che deriva dal non sufficiente frazionamento per classi di importo, settori merceologici, forma tecnica, aree geografiche Nel caso di un finanziamento erogato oggi del valore nominale di 100.000 euro della durata di 4 anni, rimborsato con quote capitali costanti e assumendo di incassare il primo pagamento ad un'impresa privata con una PD stimata del 2% e un tasso di recupero del 30%, la perdita attesa sarà: 100000:4=25000+50000 00207(1-83) 75000 73000 ↓ ↓ - 1050 euro PERDITA AT TESA= PD* LGD (tasso di récupero) * EAD (100000 : 3 = 25000 (ammontare dell'esposizione al momento dell'insolvenza) 100000 2500 - ↓ desposiziesche ho già Incassi 25000 I rischi di mercato derivano dall’impatto dei mutamenti delle condizioni dei mercati sul valore di attività e passività · Il rischio di interesse, legato alla volatilità dei tassi di mercato, influenza: - l’attività di intermediazione creditizia, sia per effetto delle variazioni che subiscono il rendimento degli impieghi (prestiti e titoli), il costo della raccolta (depositi e obbligazioni) e il correlato margine di interesse che per effetto delle variazioni che subiscono i volumi negoziati, in seguito ai mutamenti delle scelte allocative della clientela il prezzo degli strumenti finanziari detenuti, che nel caso delle obbligazioni a tasso fisso subisce unaG variazione di segno opposto rispetto all’andamento del mercato ESEMPIO Consideriamo un titolo di Stato (si tratta di obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso il Dipartimento del Tesoro, per finanziare lo Stato) con scadenza 10 anni il cui rendimento (o tasso) è del 4% Supponiamo che il tasso di mercato a 10 anni a un certo punto aumenti al 4,5%: di conseguenza, il rendimento di quel titolo di Stato non sarà più considerato attraente. Nessuno infatti sarà disposto a comprare quel titolo e ottenere un rendimento del 4%, quando è possibile investire i propri risparmi sopportando lo stesso rischio e ottenere un rendimento del 4,5%! & tasso mercato Di conseguenza, il valore del titolo di Stato diminuisce & titolo Tipicamente nel bilancio dell’intermediario si contrappongono strumenti di raccolta e impiego: -con scadenze non coincidenti che comportano la rinegoziazione ai nuovi tassi di mercato, con effetti sul margine di interesse differenti in termini contrattuali (es. raccolta a t. fisso e impieghi a t. variabile) cosicché una componente del margine di interesse (interessi attivi o passivi) risulti influenzata dalle variazioni dei tassi di mercato La misurazione dell’esposizione al rischio richiede la riclassificazione delle poste di bilancio in base alla loro sensibilità alla variazione dei t. di interesse, identificando le attività e passività che: -giungono a scadenza e dovranno essere rinegoziate -prevedono revisione periodica del tasso -sono a vista (quindi caratterizzate da un continuo allineamento della remunerazione alle condizioni di mercato) La differenza tra attività e passività sensibili a variazioni dei tassi di interesse, nel periodo considerato, esprime il 6 cosiddetto gap: G = AS – PS gap consente di stimare l’impatto del rischio di tasso sul margine di interesse oHa segno positivo se attività sensibili > passività sensibili oHa segno negativo se attività sensibili < passività sensibili oSegno nullo se attività sensibili = passività sensibili margine d'interesse ΔMI = Δi*(AS – PS). ΔMI = Δi*(G) AMP = = intatto inteass : Ar E Se Δi>0 quando G>0 ΔMI>0 G = gag Se Δi>0 quando GLa banca cede titoli a pronti in cambio di denaro con patto di riacquisto a termine... —>Si tratta di una doppia compravendita di segno opposto: una a pronti e una a termine Nel caso specifico delle operazioni di raccolta, si parla div«pronto contro termine passivi» La remunerazione per l'erogatore dei fondi (in questo caso specifico, il cliente) è data dalla differenza fra il prezzo di vendita e quello di riacquisto Come funziona? L'operazione di pronti contro termine ha come controparti una banca e un investitore - Nel primo contratto, la banca vende titoli all'investitore e ne ottiene il relativo prezzo - Nel secondo contratto, l'investitore cede i titoli acquistati alla banca, e ottiene il prezzo pagato a pronti maggiorato del rendimento stabilito (al netto del prelievo fiscale e delle spese) Quale vantaggio per la banca? → Soddisfa un temporaneo bisogno di liquidità (finanziandosi a un tasso pari alla differenza tra i due prezzi) Quali vantaggi per l'investitore? → L'operazione garantisce un rendimento spesso superiore a investimenti alternativi di pari durata → Il rischio è più contenuto (in quanto prodotto bancario) GLI STRUMENTI DI IMPIEGO DELLE BANCHE Mediante la concessione di prestiti alla clientela (operazioni di impiego), le banche contribuiscono a realizzare un'efficiente allocazione delle risorse finanziarie Le banche infatti consentono ai datori e ai prenditori di fondi di concludere scambi, seppure indiretti...inoltre, instaurare una relazione durevole con i clienti permette alle banche di raccogliere molte informazioni sulle controparti. Le informazioni raccolte dalle banche, riducendo le asimmetrie informative (solitamente, è il prenditore di fondi a essere in possesso di migliori elementi per valutare la propria affidabilità), contrastano: la selezione avversa (asimmetria informativa ex ante rispetto alla stipula del contratto) l'azzardo morale (asimmetria informativa ex post rispetto alla stipula del contratto) Nell'ambito delle operazioni diE impiego delle banche, distinguiamo tra prestiti monetari e prestiti non monetari Prestiti monetari: sono caratterizzati dalla certezza di (almeno) un flusso finanziario in uscita per la banca, che eroga risorse finanziarie al soggetto finanziato (es.: con riferimento alla clientela rappresentata dalle imprese, strumenti di finanziamento del capitale circolante o del capitale fisso) Ricavi per la banca: interessi attivi, dipendono dalla tipologia del finanziamento Prestiti non monetari: non comportano necessariamente un flusso di cassa in uscita, perché la banca si limita a garantire l'obbligazione di un determinato soggetto, sopportando un impegno di cassa solo qualora questo sia insolvente → ossia, soltanto qualora non sia nella condizione di soddisfare, o non soddisfi, le proprie obbligazioni (crediti di firma) Ricavi per la banca: commissioni attive -Prestiti monetari: strumenti di finanziamento del capitale circolante Servono per fare fronte al fabbisogno di capitale circolante delle imprese → che è una costante nella vita dell'azienda.Tale fabbisogno nasce nell'intervallo di tempo esistente tra il sostenimento dei costi operativi (costi sostenuti per svolgere l'attività caratteristica dell'impresa, come i costi per il personale) e l'incasso dei ricavi Le principali forme di finanziamento a breve termine concesse dalle banche, a copertura del fabbisogno di capitale circolante delle imprese, sono: l'apertura di credito in conto corrente le operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali le anticipazioni garantite O -Apertura di credito in conto corrente → La banca, previa valutazione dell'affidabilità del cliente, si impegna a tenere a sua disposizione(cliente)una data somma di denaro per un certo periodo oppure a tempo indeterminato (in questo ultimo caso, ciascuna parte può recedere dando un preavviso di norma non inferiore a 15 giorni, anche se in realtà le condizioni previste dalle banche impongono spesso un termine di pochi giorni) La somma di denaro corrispondente al fido accordato (→ importo massimo di credito che la banca ha deciso di concedere a un cliente) non viene automaticamente accreditata sul conto corrente Il cliente può disporne per l'importo e per il tempo che meglio rispondono alla sue esigenze, in una o più soluzioni, potendo anche ricostituire l'ammontare a sua disposizione mediante versamenti successivi → l'apertura di credito ordinaria ha quindi carattere rotativo (revolving) -Qualora il rapporto di credito sia stato formalizzato e il conto corrente presenti frequentemente saldi negativi → apertura di credito ordinaria -Se il cliente è autorizzato in via informale a effettuare saltuariamente prelievi oltre le proprie disponibilità per brevissimi intervalli di tempo → apertura di credito per elasticità di cassa -Operazioni di00 smobilizzo dei crediti commerciali Le imprese possono soddisfare il proprio fabbisogno finanziario di breve periodo anche attraverso strumenti che consentano di liquidare in via anticipata i crediti vantati nei confronti dei propri clienti → In questo caso l'azienda non ottiene nuove risorse, ma si limita a disporre dei crediti commerciali (dilazioni di pagamento concesse dall'azienda ai propri clienti) derivanti dalla propria attività prima della loro naturale scadenza La cessione del credito avviene di norma pro solvendo, con l'apposizione della clausola salvo buon fine (SBF): ciò significa che, in caso di insolvenza del debitore, la banca può rivalersi sul suo cliente (ossia, colui che ha chiesto lo smobilizzo dei crediti) → L'operazione più classica di smobilizzo di crediti commerciali è lo sconto: contratto mediante il quale la = O banca, previa deduzione dell'interesse, anticipa al cliente l'importo di un credito verso terzi non ancora scaduto, mediante cessione, SBF, del credito stesso Lo sconto cambiario (il più diffuso) può riguardare singole cambiali oppure effetti che l'azienda cede sistematicamente alla banca In questo secondo caso, il cliente dispone di un «castelletto di sconto», ossia di un importo di fido massimo di natura rotativa (revolving) che si reintegra ogni volta che un effetto precedentemente scontato giunge a scadenza → L'importo anticipato al cliente si chiama «netto ricavo» * Le operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali si possono basare anche sulle ricevute bancarie (RIBA) In particolare, il cliente, che vanta un credito, impartisce un ordine di incasso alla propria banca (banca assuntrice), per ottenere l'accredito di una somma sul proprio conto corrente La banca può essere delegata soltanto all'incasso oppure anticipare l'importo della RIBA prima della sua scadenza, con apposizione della clausola salvo buon fine e nei limiti del fido concesso all'azienda Infine, in assenza di altri documenti comprovanti l'esistenza di crediti commerciali, l'impresa può chiedere finanziamenti a breve scadenza basati su anticipi delle fatture stesse → La banca in genere si limita ad anticipare il 70-80% dell'importo complessivo fatturato -Anticipazioni garantite La banca eroga un finanziamento a breve termine contestualmente alla costituzione, da parte del soggetto finanziato, di un pegno su beni mobili L'importo del finanziamento risulta pari al valore della garanzia, decurtato di uno scarto prudenziale La garanzia può essere costituita da merci oppure titoli, entrambi custoditi dalla banca e restituiti a scadenza Si distingue tra: - anticipazioni a scadenza fissa: la banca eroga il prestito in un'unica E soluzione e il cliente paga interessi per tutto il periodo, a prescindere dall'utilizzo della somma a sua disposizione E anticipazioni in conto corrente: il finanziamento risulta oneroso soltanto nei limiti dell'effettivo utilizzo. Il tasso di interesse applicato è generalmente superiore rispetto a quello delle anticipazioni a scadenza fissa -Prestiti monetari: strumenti di finanziamento del capitale fisso Gli strumenti di finanziamento del capitale fisso servono per fare fronte al fabbisogno di capitale fisso (es. impianti e attrezzature) La principale forma di finanziamento a medio-lungo termine concessa dalle banche, a copertura del fabbisogno di capitale fisso delle imprese, è il mutuo Si tratta di una forma di finanziamento dalla struttura piuttosto rigida, caratterizzata dall'erogazione del prestito in un'unica soluzione e dalla sua- o restituzione secondo un prestabilito piano di ammortamento (→ modalità di rimborso di un finanziamento in cui i pagamenti sono effettuati a rate, composte da capitale e interessi, fino alla scadenza e al rimborso integrale del debito) Il metodo più diffuso per la definizione del piano di rimborso è l'ammortamento alla francese, con rate costanti date dalla somma di una quota di capitale crescente e una quota di interessi decrescente Il tasso di interesse applicato al mutuo può essere: - fisso (stabilito contrattualmente per tutta la durata del finanziamento) - variabile - misto (il contratto consente di passare da un regime di tasso fisso a uno variabile) -Prestiti non monetari Crediti di firma Le banche possono concedere credito anche sotto forma di prestiti non monetari, i cosiddetti crediti di firma, mediante i quali le banche si impegnano a garantire l'obbligazione dei clienti (es. fideiussione: impegno a garantire personalmente al creditore il pagamento di un debito di un'altra persona) LEASING In linea generale, il leasing è un contratto con cui il proprietario di un bene (locatore) consente ad un'altra parte (locatario o utilizzatore) di utilizzare il bene suddetto per un periodo di tempo definito a fronte del pagamento di un canone periodico → L'attività di leasing non deve essere offerta necessariamente dalle banche Il locatario può essere interessato ad acquisire stabilmente la disponibilità del bene: in questo caso, il contratto assume la denominazione di leasing finanziario… Nel leasing finanziario, il locatore: fornisce il bene al locatario percepisce canoni periodici trasferisce al locatario rischi, oneri e responsabilità derivanti dall'uso del bene locato trasferisce la proprietà del bene al termine del contratto di leasing Invece, se il cliente-locatario (utilizzatore) desidera acquisire soltanto la disponibilità temporanea del bene, il leasing assume la denominazione di leasing operativo.. In questo caso, il locatore: fornisce il bene, solitamente standardizzato, al locatario percepisce canoni continua a sopportare non solo i rischi finanziari (es. rischio di credito), ma anche il rischio bene, connesso alla proprietà (ossia il rischio che una variazione inattesa del valore di mercato del bene comporti un effetto economico per il locatore) In questo caso, il trasferimento della proprietà del bene al locatario alla scadenza del contratto di leasing è soltanto O eventuale IL FACTORING Il factoring è una tecnica basata sullo 00smobilizzo dei crediti commerciali → ossia sulla cessione ad una banca, o ad un intermediario creditizio non bancario (ossia, intermediari che erogano credito ma non raccolgono risparmio presso il pubblico), come le società di factoring, dei crediti commerciali vantati da un'impresa In altre parole, un'impresa cede una parte dei propri crediti commerciali a una banca oppure ad un altro soggetto (factor), che la finanzia attraverso il pagamento di una quota significativa dei crediti ceduti, prima della loro scadenza mu Il factoring rientra negli strumenti di finanziamento del capitale circolante Si distingue tra factoring: - pro solvendo → in cui l'impresa cedente risulta coinvolta nell'operazione anche dopo la cessione del credito, visto che il factor può rivalersi su di lei in caso in cui il debitore sia insolvente - pro soluto → in cui l'impresa cedente non risulta coinvolta dopo la cessione del credito, visto che il factor si assume il rischio legato all'insolvenza del debitore Si distingue, inoltre, fra le seguenti tipologie di factoring: - full factoring → in questo caso, la relazione tra factor e cliente è molto forte. Il factor acquista, su base continuativa, i crediti commerciali del cliente, li gestisce e li controlla fino alla scadenza, li riscuote, e si occupa anche dell'eventuale contenzioso e del recupero Canticipa il credito + gestione) maturing factoring → in questo caso, all'impresa cedente00non viene anticipato il credito: la disponibilità della somma di denaro è ottenuta soltanto a scadenza In altre parole, sono presenti esclusivamente la componente gestionale e quella di copertura del rischio di insolvenza del debitore; mentre non è presente la componente finanziaria invoice discounting → all'opposto, in questo caso è presente la componente finanziaria (smobilizzo anticipato del credito) ma quella gestionale e di riscossione dei crediti non sono presenti oppure sono poco sviluppate sola anticipa Considerate le suddette caratteristiche, è possibile affermare che l'invoice discounting non si discosta dal semplice anticipo su fatture concesso dalle banche Il CREDITO AL CONSUMO Nell'ambito dello scambio di risorse finanziarie, le famiglie sono normalmente considerate tra i soggetti economici in surplus Le operazioni di credito al consumo sono dunque una novità, in quanto vedono le famiglie come prenditori di fondi: si tratta infatti di operazioni volte a finanziare un livello di consumi al tempo corrente eccedente il reddito corrente I prodotti finanziari nell'ambito del credito al consumo sono numerosi Il finanziamento può essere erogato direttamente fornitore del bene/servizio, che procede a consegnarlo all'acquirente (finanziamento finalizzato) Oppure, il finanziamento è erogato al consumatore senza alcun vincolo di destinazione: l'acquisto è portato a termine autonomamente dal consumatore in un momento successivo all'erogazione del finanziamento (prestiti personali, o non finalizzati) STRUMENTI DI DEBITO STRUMENTI DI DEBITO DI MERCATI I titoli di debito (o titoli obbligazionari) sono strumenti finanziari, appresentano debito emessi da soggetti in deficit finanziario, per soddisfare il proprio fabbisogno di finanziamento e sottoscritti da soggetti in surplus finanziario, che finanziano le esigenze di investimento dei soggetti in deficit, aspettandosi in cambio una remunerazione Distinguiamo i titoli: con cedola (coupon bond) -pagano un interesse che comincia a maturare in corrispondenza delle date di godimento e viene corrisposto a date di stacco periodiche, periodicamente(durante) senza cedola (zero-coupon bond) -in questo caso la remunerazione è corrisposta alla data di scadenza ed è misurata dalla differenza fra il prezzo di acquisto del titolo e il suo valore di rimborso, alla fine Cosa è la cedola? Tagliando allegato al certificato rappresentativo di un titolo che, staccato dal certificato, consente al possessore la riscossione degli interessi maturati Con la dematerializzazione dei titoli (eliminazione del certificato fisico che rappresenta la proprietà del titolo cosicché il titolo esiste soltanto come scrittura contabile), il termine cedola oggi viene impiegato come sinonimo di interesse periodico maturato da un’obbligazione- >Di conseguenza, da una parte i risparmiatori non corrono più il rischio di subire il furto dei propri titoli, oppure di entrare in possesso di titoli falsi. Dall'altra, gli emittenti risparmiano i costi di stampa. Alivello di sistema sono inoltre ridotti i costi di movimentazione (conseguente all'avvicendamento della proprietà) dei titoli Nei coupon bond, la cedola è calcolata in base a un tasso cedolare che è applicato al valore nominale dei titoli Il valore nominale di un titolo di debito è l’importo del capitale che l’emittente si è obbligato a restituire a scadenza per convenzione è posto pari a 100 Un’obbligazione può essere emessa: alla pari: prezzo di emissione = valore nominale sotto la pari: prezzo di emissione < valore nominale sopra la pari: prezzo di emissione > valore nominale N.B. Il prezzo di emissione è il prezzo al quale l’investitore acquista il titolo all’atto dell’investimento Le obbligazioni zero coupon sono emesse sotto la pari, ad un prezzo inferiore al valore nominale Il rendimento percepito dal possessore scaturisce dallo scarto di emissione, ossia dalla differenza tra il valore di rimborso e il prezzo di emissione Possiamo distinguere gli strumenti di debito anche in base ai soggetti emittenti I titoli di Stato o governativi (government bond) sono emessi dallo Stato o dagli Enti pubblici, rischio bassissimo Le obbligazioni societarie (corporate bond) sono emesse da imprese o banche Possiamo ulteriormente distinguere i titoli di debito in: -strumenti di breve termine (anche detti di «mercato monetario») -strumenti di medio-lungo termine, con durata > 18 RATEO rateo corrisponde agli interessi maturati dall’ultimo stacco di cedola al giorno in cui il titolo viene acquistato, ma che non sono stati ancora incassati in quanto verranno corrisposti alla data di godimento successiva Corso secco: prezzo di negoziazione dell’obbligazione che ignora il rateo ->corso tel quel – rateo Corso (o prezzo) tel quel -prezzo che include anche il rateo, rappresenta l’esborso effettivo per chi acquista l’obbligazione ->corso secco + rateo 30 GIORNI HA NOVEMBRE CON APRIL, GIUGNO E SET TEMBRE. DI 31 mesi 28 CE N'È UNO, TUT TI GLI ALTRI NE HAN 31. 1M - Ag ESEMPIO (calcolo del rateo): - Data di acquisto: 22 aprile 2011 Coupon bond con scadenza 1 marzo 2014 e cedola semestrale(ogni sei mesi questi titolo paga un flusso cedolare) del 2,5%. Il titolo paga ogni sei mesi (il 1 marzo e il 1 settembre) un flusso cedolare di 2,5 per ogni 100 di valore nominale Il corso secco (102) non costituisce il prezzo di scambio Dobbiamo aggiungere gli interessi maturati dal 1 marzo al 22 aprile (data di acquisto) Bisogna calcolare il rateo e aggiungerlo al corso secco! 1 sett 1 Marzo (Semestrale - > - La durata della cedola è di 184 giorni (31 giorni per marzo, 30 per aprile, 31 per maggio, 30 per giugno, 31 per luglio, 31 per agosto) - Dal 2 marzo al 22 aprile ci sono 30 giorni per marzo e 22 per aprile, per un totale di 52 giorni Moltiplichiamo il tasso cedolare (2,5) per il rapporto 52/184 e otteniamo il rateo da aggiungere al corso secco (102): 2,5 x (52/184) = 2,5 x 0,2826087 = 0,70652174 (Infatti 184: 2,5 = 52: X) Dal rateo (0,7065) vanno tolte le imposte, che l'acquirente dovrà pagare per tutto il semestre e non solo per la parte di sua competenza, e che ipotizziamo essere pari al 12,5% dunque: 12,50% x 0,7065 = 0,0883 (imposta) Quindi avremo 102 (corso secco) + 0,7065 (rateo) - 0,0883(imposta) = 102,6182 (prezzo tel quel) Il rateo è la parte di interessi maturata dalla data dell’ultimo stacco di cedola al giorno di acquisto, ma non ancora incassata perché sarà corrisposta alla prossima data di godimento.Ad esempio, se un titolo paga una cedola semestrale l’1 gennaio e l’1 Luglio, e su tale titolo avviene una compravendita con liquidazione il 15 marzo, il compratore del titolo dovrà pagare al venditore, oltre al corso secco, l’ammontare degli interessi maturati dal 1/1 al 15/3. 1/7 Il Is Paga cedola 13 comprati > - Paya corso ( Sec te Govni TOt adolasam t yvate · Giorni in Ho cd = evendita Imposte = 12 , 5% X Indicatore di RENDIMENTO delle obbligazioni con cedola fissa: il TRES Con riferimento alle obbligazioni con cedola fissa, una volta quantificati i flussi di cassa e le scadenze alle quali verranno corrisposti, è possibile calcolare il TRES (tasso di rendimento effettivo a scadenza), ossia il tasso di rendimento che eguaglia il prezzo pagato per il titolo di debito P) temporesiduo P = =UNRESITRES Scadenza = meta anno - ⑤ P=95 capitale a scadenza= 100 scadenza contratto= 6 mesi & P=97,90 capitale scadenza= 100 tempo residuo a scadenza=2 anni 2)TRES di un titolo a «3 flussi» ESEMPIO Prezzo: 98 E Tasso cedolare: 3% V= TRES Scadenza: 2 anni - > 2 Flussi - Capitale a scadenza: 100 Otteniamo quindi una disequazione di secondo grado che ammette due soluzioni Consideriamo solo la soluzione positiva (altrimenti risultato impossibile) 1 + TRES = 1,0406 TRES = 1,0406 – 1 = 4,06% TRES identifica un rendimento atteso nel momento in cui si decide di dar corso all’operazione di acquisto dell’obbligazione Non è detto che a posteriori il vero rendimento dell’operazione di investimento in obbligazioni coincida con il TRES Infatti, la ricerca del TRES avviene stabilendo alcune ipotesi non sempre realistiche, assumendo che l’investitore: -detenga l’obbligazione fino a scadenza -possa reinvestire tutti i flussi di cassa periodici a un tasso costante pari al TRES # = 3 % d 100. = X Fu = 100 + X Indicatore di RISCHIO delle obbligazioni con cedola fissa: la duration La duration misura il tempo necessario per rientrare dall’investimento effettuato(non coincide con la scadenza del titolo) In altre parole, la duration indica il tempo necessario a recuperare, con le cedole, il prezzo pagato per l’acquisto dell’obbligazione Duration titolo zero coupon-alla fine NB. La presenza di cedole consente di accelerare il processo di rientro Poiché per i titoli zero-coupon il primo (e unico) flusso in entrata si ha alla scadenza del titolo, in questi casi la duration coincide con la durata effettiva dell’investimento 000 La duration è la media aritmetica ponderata delle scadenze dei flussi di cassa I fattori di ponderazione sono i flussi di cassa valutati al loro valore attuale Hp: Un'obbligazione produce alle date t1, t2,... t, flussi di cassa rappresentati da F1, F2,...Fn La duration è definita come segue: Fot Num Ent = * G La somma dei valori attuali dei flussi di cassa (denominatore) identifica il prezzo tel quel V Possiamo quindi riscrivere la duration come: La duration può essere utilizzata per stimare il rischio di volatilità o di prezzo (ossia l’impatto delle variazioni dei tassi sul prezzo di mercato del titolo).La duration, infatti, rappresenta la sensibilità o elasticità del valore del titolo a variazioni dei tassi d’interesse Per capire quanto appena detto partiamo Dalla funzione che lega prezzo e rendimento delle obbligazioni concedo la fissa esiste una relazione inversa fra prezzo e rendimento Nei titoli zero coupon => duration = durata effettiva → quando non ci sono cedole la duration sarà uguale alla scadenza del contratto perché l’intero peso del contratto si trova nell’ultima cedola; Nei titoli con cedola => duration < durata effettiva → nei titoli con cedole la duration sarà minore rispetto alla scadenza del contratto perché ogni cedola ha un suo peso,però sarà abbastanza vicina perché gran parte del peso del contratto si trova nell’ultima cedola con il rimborso del capitale. Riportiamo la formula della duration e la definizione di prezzo tel quel di un’obbligazione con cedola fissa Dove il prezzo tel quel quel può essere iscritto come Per valutare come varia P rispetto a r, calcoliamo la derivata prima Che possiamo scrivere come Sappiamo che la duration è definita come Per sostituzione otteniamo quindi Pertanto dr misura le variazioni dei tassi di interesse di mercato che si immagina si traducano in analoghe variazioni del TRES (hp: mercati privi di imperfezioni) il segno – spiega la relazione inversa tra variazioni dei tassi di interesse di mercato (e del TRES) e variazioni dei prezzi MD consente di apprezzare le variazioni dei prezzi (e, quindi, il rischio di volatilità) per variazioni dei tassi di interesse di mercato e del TRES modified · Duvation duration o Tres ↳ impatto " · Massi

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