Norme di Sicurezza nei Laboratori PDF

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Università degli Studi Federico II Napoli

Dr. Giuseppe Amato

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safety regulations laboratory procedures biological safety health and safety

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This document provides safety regulations for laboratories, focusing on chemical and biological labs concerning the use of dangerous substances, and biological materials. The text outlines the responsibilities of personnel and the measures to maintain a safe working environment.

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NORME DI SICUREZZA NEI LABORATORI Dr. Giuseppe Amato CdL in TLB Università degli Studi “Federico II” Napoli SICUREZZA NEL LABORATORIO CHIMICO-BIOLOGICO Il termine SICUREZZA indica una caratteristica di ciò che non presenta pericoli. Sicurezza e salute sono 2...

NORME DI SICUREZZA NEI LABORATORI Dr. Giuseppe Amato CdL in TLB Università degli Studi “Federico II” Napoli SICUREZZA NEL LABORATORIO CHIMICO-BIOLOGICO Il termine SICUREZZA indica una caratteristica di ciò che non presenta pericoli. Sicurezza e salute sono 2 termini distinti tra loro ma spesso conseguenza l’una dell’altra, difatti una attenta programmazione e gestione della sicurezza evitano situazioni che possono causare un’alterazione dello stato di benessere fisico e psichico dell’organismo umano. La sicurezza e la salute sono un diritto di tutti, che a tutti pone doveri per poter essere garantite Sicurezza nei laboratori Nei laboratori clinici, la sicurezza è un aspetto fondamentale del modo di svolgere l’attività. Spetta non solo al Direttore, ma soprattutto ai Responsabili e ai Lavoratori, ognuno per le proprie competenze, adoperarsi per assicurare la realizzazione e il mantenimento delle condizioni di sicurezza Sicurezza nei laboratori Il Responsabile del laboratorio ha l'obbligo di istruire adeguatamente il personale che afferisce al laboratorio di competenza, compresi studenti, tirocinanti, borsisti, ospiti e altro personale non strutturato; detti soggetti sono tenuti a seguire le azioni di informazione e formazione. Sicurezza nei laboratori L'istruzione deve essere in relazione alle attività che saranno svolte, e si propone l'obiettivo che tutti siano informati e formati su: rischi riferiti al posto di lavoro e alle mansioni; possibili danni derivanti dall'utilizzo di attrezzature o sostanze pericolose senza le dovute precauzioni; misure di prevenzione e protezione da attuare in ogni specifica situazione; misure antincendio e vie di fuga; piano d'emergenza. deve vigilare sulla corretta applicazione delle misure di prevenzione e protezione da parte di tutti i frequentatori del laboratorio stesso, con particolare attenzione nel confronto degli studenti Sicurezza in laboratorio Tutto il personale, strutturato e non strutturato, afferente al laboratorio deve: fare costante riferimento al proprio Responsabile; osservare le norme operative di sicurezza vigenti e sottostare a tutte le disposizioni che siano impartite ai fini della protezione collettiva e individuale; segnalare immediatamente al Responsabile qualsiasi malfunzionamento dei presidi di prevenzione e di protezione. Sicurezza nei laboratori In particolare il personale non strutturato afferente al laboratorio deve: collaborare attivamente con il personale strutturato al fine di mantenere efficiente il sistema di sicurezza predisposto; partecipare a tutti i corsi finalizzati alla sicurezza ed alla salute organizzati dalla struttura; prendere visione delle linee guida prima di accedere ai laboratori. Affollamento nei laboratori Evitare il più possibile l'affollamento di operatori o altre persone nei laboratori. In caso eccezionale di particolare affollamento, coordinare i propri movimenti con quelli di altri esecutori in modo da evitare interferenze. Anche lo spazio dietro le spalle dell'operatore deve essere adeguato. Per assicurare il valore più restrittivo risultante dall'altezza di fatto esistente, in ciascun ambiente occorre attenersi ad una disponibilità di spazio totale lordo per ogni lavoratore occupato corrispondente ad una superficie di almeno 2 m 2 ed una cubatura non inferiore a 10 m 3. Piano di emergenza ed evacuazione Prima di accedere in un luogo di lavoro è opportuno prendere visione del Piano di Emergenza ed Evacuazione relativo al luogo di lavoro stesso con particolare riferimento alle modalità di comunicazione delle emergenze, alle azioni da intraprendere, alle modalità di evacuazione ed all’indicazione delle vie di esodo. Manipolazione di sostanze pericolose Conoscere le caratteristiche di pericolosità dei prodotti da utilizzare è condizione fondamentale per attuare le misure necessarie per evitare situazioni di rischio. Nel caso dei prodotti commerciali, una immediata informazione di manipolazione in sicurezza dei prodotti può essere ottenuta dall’etichettatura mentre, informazioni più dettagliate, devono essere cercate sulle schede di sicurezza. Avvertenze Leggere preventivamente ed attentamente sia le etichette sui contenitori che le schede di sicurezza del prodotto con particolare riferimento ai simboli di pericolo Leggere preventivamente ed attentamente le schede dati di sicurezza dei prodotti chimici che si intende utilizzare. Tali schede, che devono essere fornite dal venditore dei prodotti, devono essere a disposizione dell'utilizzatore nel laboratorio o in sua prossimità. Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Trattare tutti i campioni biologici come potenzialmente pericolosi ed applicare le adeguate precauzioni. Utilizzare sempre la cappa per la manipolazione di qualsiasi materiale biologico, indipendentemente da ciò che si cerca. Esporre il segnale di rischio biologico sulle porte dei laboratori dove si utilizzano agenti biologici di gruppo 2, 3 e 4. Segnalare anche contenitori per rifiuti, termostati, frigoriferi, apparecchi ecc., utilizzati per materiale biologico infetto o potenzialmente infetto. Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Indossare sempre i camici, guanti e, ove previsto, i dispositivi di protezione individuali (DPI): guanti, occhiali, maschere, ecc per rischio biologico. Non utilizzare le pipette a bocca, utilizzare sempre sistemi di tipo meccanico. Rispettare le elementari norme igieniche come lavarsi le mani dopo ogni procedura, sempre alla fine del lavoro e prima di lasciare il laboratorio. Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Ridurre l’uso di oggetti taglienti ed aghi. Dopo l’uso non rimettere i cappucci agli aghi ma smaltirli in appositi contenitori resistenti alle punte od al taglio. La manipolazione dei materiali potenzialmente infetti deve essere fatta in modo da minimizzare la formazione di aerosol. Aprire con cautela le fiale di materiale liofilizzato o congelato. Conservare i campioni biologici in contenitori a tenuta stagna. Dopo la chiusura ermetica non devono rimanere tracce di contenuto all’esterno. Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Tenere aperti i recipienti contenenti gli agenti biologici solo per il tempo strettamente necessario Evitare il travaso di prodotti pericolosi in contenitori non idonei, privi di indicazioni sul contenuto Osservare le indicazioni riportate sulle etichette e sulle schede di sicurezza delle sostanze utilizzate Aprire con cautela le fiale del materiale pericoloso, sia esso anche liofilizzato o congelato Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Porre una vaschetta o un foglio di carta assorbente sopra il piano di lavoro Accertarsi, prima di centrifugare, che le provette non siano lesionate Evitare di riempire le provette fino all’orlo Usare un tampone di ovatta inumidito con opportuno disinfettante attorno al tappo e all’ago quando si prelevano sostanze infette da un recipiente chiuso con tappo di gomma Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Ripulire periodicamente i contenitori riposti nel congelatore o nel ghiaccio secco, dove sono state conservate le colture, per rimuovere fiale o tubi rotti, indossando DPI per le mani e l’apparato respiratorio Evitare la diffusione di microrganismi sul banco di lavoro adottando anse monouso sterili in plastica In caso di sversamento di materiale biologico contaminato usare un panno o carta imbevuta di disinfettante da applicare sulla superficie interessata. Informare sempre il responsabile di laboratorio dell’incidente. Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Sanificare, disinfettare o sterilizzare usando: Etanolo al 70% (antisepsi); Cloroderivati (antisepsi ed ustioni); Clorexidina al 4% (antisepsi, ustioni, antisettico mani); Iodio e Idrofori a basse concentrazioni (disinfezioni piccole ferite); Gluteraldeide 2% attivata (disinfettante per apparecchi e superfici inerti); Derivati fenolici (pavimento, superfici, oggetti, arredi); Coramina T (disinfettante di 1° scelta per oggetti). Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Disinfettare gli apparecchi di laboratorio prima di qualsiasi intervento di manutenzione o riparazione Separare sempre i contenitori dei campioni dalla documentazione di accompagnamento Regole per la manipolazione dei campioni e di materiali infetti Raccogliere, separare, disinfettare ed eliminare in modo corretto i rifiuti infetti, solidi e liquidi, prodotti nei laboratori; è vietato scaricarli in fogna e nei cassonetti. Prima di lasciare il laboratorio, decontaminare i piani di lavoro con un disinfettante chimico di riconosciuta efficacia (vedi tabella); è consigliabile effettuare la rotazione periodica dei disinfettanti. Dispositivi di protezione I dispositivi di protezione possono essere individuali (DPI) e collettivi (DPC) Per dispositivo di protezione individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi presenti nell'attività lavorativa, suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonchè ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. Dispositivi di protezione Hanno la funzione di barriere protettive che riducono il rischio di esposizione della cute o delle mucose degli operatori a materiali potenzialmente infetti. Esempi di barriere protettive sono guanti, maschere e occhiali protettivi. Dispositivi di protezione I guanti riducono l'incidenza della contaminazione che avviene attraverso le mani, ma essi non possono prevenire le lesioni dovute agli strumenti affilati. Le mascherine e gli occhiali protettivi e le maschere per la faccia riducono l'incidenza della contaminazione delle mucose di bocca, naso ed occhi. Dispositivi di protezione E' inoltre necessario provvedere all'utilizzo di indumento di protezione quando si prevedono schizzi o manovre che possano contaminare parti cutanee scoperte. Le precauzioni universali devono essere intese come aggiuntive, piuttosto che sostitutive delle raccomandazioni per il controllo routinario delle infezioni, come il lavaggio delle mani e l'uso dei guanti per la prevenzione di grosse contaminazioni batteriche delle mani. DPI E’ necessario puntualizzare che: l’uso di un D.P.I. è obbligatorio quando i rischi non possono essere evitati o ridotti. Il Datore di lavoro deve adottare il D.P.I. più idoneo in funzione dell’entità del rischio, della frequenza di esposizione e delle caratteristiche del posto di lavoro. il Datore di lavoro deve assicurare una formazione ed un addestramento adeguati al corretto utilizzo dei D.P.I. DPI I lavoratori utilizzino i D.P.I. correttamente, ne abbiano cura e segnalino immediatamente difetti dei medesimi I D.P.I. devono possedere la caratteristica fondamentale di tutelare l’operatore dall’interazione con l’agente e/o gli agenti biologici che determinano il rischio di esposizione. Nel caso di potenziale esposizione a Agenti Biologici si devono rendere disponibili le seguenti tipologie di D.P.I.: GUANTI Devono essere utilizzati qualora vi sia il rischio di venire a contatto con liquidi biologici, cute non integra, oggetti contaminati. Devono essere sostituiti durante procedure effettuate sullo stesso paziente, se si entra in contatto con materiale che può contenere un’alta concentrazione di microrganismi. Prima di indossarli vanno controllati Devono essere immediatamente rimossi dopo l’uso per evitare di inquinare oggetti e superfici ambientali. Guanti I guanti monouso. vanno sempre indossati prima di: venire a contatto con sangue o altri materiali biologici (es. prelievi di sangue, specialmente se il paziente è agitato); venire a contatto con cute e mucose non integre; eseguire tutte le procedure di accesso vascolare (esempio prelievi di sangue); effettuare esercitazioni didattiche o esperimenti scientifici, o qualunque attività di laboratorio che esponga a materiali biologici o chimici; eseguire qualunque procedura potenzialmente "infettante" se l'operatore presenta tagli o abrasioni alle mani; maneggiare provette per la centrifugazione e l'esecuzione di test di laboratorio. Guanti usare guanti sterili per le procedure che lo richiedono usare guanti non sterili per le altre procedure cambiare i guanti alla fine di ciascuna procedura non conservare, lavare o disinfettare i guanti monouso per un loro riutilizzo usare guanti per uso domestico per i compiti di pulizia e decontaminazione di ambienti, strumentazioni ed apparecchiature; tali guanti possono essere decontaminati e riutilizzati Eliminare i guanti monouso nella maniera corretta dopo l’impiego. GUANTI È importante segnalare che fino ad oggi non esistono guanti capaci di dare una protezione assoluta. I guanti monouso per rischio biologico devono: avere marcatura EN374 (guanti testati alla permeabilità del microrganismo di riferimento per i test relativi la permeabilità biologica) non essere indossati per un tempo superiore a 30’ essere scartati se presentano difetti visibili ad occhio nudo non devono mai essere lavati e/o riutilizzati Rimozione dei guanti Per evitare il contatto con le sostanze che possono aver contaminato i guanti, è necessario rimuoverli con attenzione: Sfilare il primo guanto rovesciandolo, partendo dal polso fino alla punta delle dita, raccogliendolo nell'altra mano ancora protetta dal guanto Sfilare il secondo guanto allo stesso modo, introducendo la mano scoperta tra pelle ed interno del guanto, in modo da richiudere il primo guanto dentro il secondo Riporre i guanti nel contenitore appropriato, quindi lavare le mani accuratamente. Lavaggio delle mani E' fondamentale lavarsi sempre le mani prima e dopo il contatto con un paziente o con materiali biologici o sostanze chimiche. Inoltre: Lavare le mani subito dopo aver tolto i guanti e prima di mangiare, bere, fumare, truccarsi o maneggiare lenti a contatto Sviluppare un'abbondante schiuma con sapone non abrasivo e acqua corrente, strofinando accuratamente tra le dita e intorno alle unghie. Risciacquare bene e a lungo – Lavare le mani al termine del turno di lavoro. – Se le mani o altre parti del corpo sono venute a contatto con sangue, liquidi biologici o sostanze chimiche, lavare accuratamente e completamente la pelle esposta. – Sicurezza Se sono state contaminate le mucose (es. schizzo di sangue negli occhi o in bocca) lavare con acqua corrente senza strofinare con le dita con i comuni prodotti a base di: - Clorexidina 4% (es. Hibiscrub); - Polivinil pirrolidone 7,5-10 % (es. Betadine, Braunoderm); - Clorossidante elettrolitico (es. Amuchina). DPI Occhiali Occhiali di sicurezza a vario grado di protezione, sino alla protezione integrale; vanno impiegati per proteggere gli occhi (in particolare le congiuntive) da agenti biologici e chimici. Vanno usati durante i prelievi di sangue (in particolare nel caso di pazienti irrequieti, o prelievi particolarmente difficoltosi), durante l’apertura di provette contenenti campioni biologici, durante l’apertura di centrifughe contenenti campioni biologici, e in tutte le altre condizioni ove vi sia un reale rischio di schizzi al volto da parte di campioni biologici, ed inoltre quando si lavora con reagenti volatili Avvertenza Attenzione! L'uso delle lenti a contatto, anche sotto gli occhiali di protezione, è pericoloso per chi lavora con sostanze chimiche o materiali biologici. L'esperienza ha indicato che le conseguenze di lesioni provocate da spruzzi di sostanze caustiche sono più gravi nel caso di persone che portano lenti a contatto. DPI VISIERE Servono per garantire una parziale protezione anche del viso, a vantaggio di una maggior superficie protetta fa però riscontro una minore impenetrazione della difesa stessa (ampio varco per spruzzi in corrispondenza del bordo inferiore) per cui l’operatore deve valutare se eventualmente adottare insieme i due dispositivi. Sono però da tener in considerazione per particolari condizioni d’utilizzo, ovvero nei casi in cui il rischio di contaminazione è maggiore DPI MASCHERINE Le mascherine protettive in fibra, che racchiudono un filtro monouso della tipologia desiderata, si adattano facilmente al viso, non formano condensa, sono le più semplici e meno costose Le maschere facciali (naso-bocca o per il viso), che possono montare filtri di varie tipologie DPI CAMICE Nei Laboratori è fatto assoluto obbligo d'indossare il camice, che andrà dismesso in caso di accesso a sale riunioni, coffee rooms, etc.. I camici non vanno abbandonati in Laboratorio, ma custoditi negli appositi armadietti. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA In aggiunta ai D.P.I., esistono dispositivi di protezione collettiva (D.P.C.)che hanno la funzione (in molti casi) di ridurre i danni derivanti da un incidente. Per ciascun reparto, l’addetto alla sicurezza (o un suo delegato) provvede ad acquisire, custodire e mostrare a tutti l’uso e l’ubicazione dei dispositivi di protezione collettiva. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA Essi includono principalmente: Coperte antincendio (che andranno usate, in caso d’incendio, per soffocare principi d’incendio che coinvolgano persone). Schermi protettivi per videoterminali. Docce di emergenza (da usare in caso di principio d’incendio che coinvolga persone). Lava occhi, che andranno impiegati nel caso di schizzi di sostanze chimiche o biologiche negli occhi. Cappe aspiranti (sotto le quali andranno manipolate sostanze chimiche) CAPPE BIOLOGICHE La cappa a flusso laminare è una cappa utilizzata in ambito biologico per la protezione dell'operatore e dell'ambiente circostante da parte di agenti biologici; inoltre, la cappa a flusso laminare elimina la possibilità di contaminazioni crociate, consentendo un lavoro in condizioni di sterilità. Cappe a flusso laminare Generalmente, le cappe a flusso laminare verticale sono dotate di tre filtri HEPA: un motoventilatore superiore spinge l'aria attraverso un filtro principale da cui emerge un flusso laminare che investe il piano di lavoro. L'aria oltrepassa il piano di lavoro (di acciaio forato) e viene aspirata da un motoventilatore inferiore; l'aria viene spinta attraverso un secondo filtro nello spazio sovrastante il filtro principale. Il 30% dell'aria viene restituita all'esterno (previa filtrazione attraverso un terzo filtro). Le cappe hanno uno schermo di vetro il quale è adottato per una maggior sicurezza dell'operatore. Come utilizzare le cappe biologiche Prima di iniziare la lavorazione accertarsi che la cappa sia in funzione, per esempio con un fazzoletto od un foglio di carta (il semplice rumore del motore non significa che la cappa sta aspirando correttamente). accendere il flusso laminare e lasciarlo in funzione almeno 15 minuti prima di iniziare a lavorare; Lavorare tenendosi quanto più possibile al centro o verso il fondo del piano di lavoro; Come utilizzare le cappe biologiche Effettuare tutte le operazioni sotto cappa, dolcemente e paralleli al piano di lavoro; Non introdurre la testa all’interno della cappa. Al termine di ciascuna operazione, rimuove le sostanze e/o il materiale utilizzato dalla cappa e pulire bene il piano di lavoro e le pareti laterali interne usando prodotti specifici a seconda delle sostanze adoperate in modo da evitare rischi impropri per chi userà la cappa in tempi successivi. Come utilizzare le cappe biologiche Ultimata l’operazione di pulizia interna della cappa, liberato il piano di lavoro, comportarsi come segue: - se la cappa è provvista di lampada UV, spengere la cappa e dopo aver chiuso il frontale e lasciare accesa la lampada UV per qualche ora; - se la cappa non è provvista di lampada UV, lasciare accesa la cappa per ulteriori 30 minuti. Come utilizzare le cappe biologiche Non utilizzare la cappa come deposito. Tutto il materiale potenzialmente infetto o contaminato deve essere estratto dalla cappa, messo in contenitori chiusi a tenuta e puliti all’esterno; Non utilizzare la cappa come mezzo per lo smaltimento dei reagenti mediante evaporazione forzata. Norme di comportamento in caso di emergenza (sversamento di sostanze pericolose) abbandonare immediatamente la zona interessata in caso di dispersione nell'ambiente e/o locale di un agente biologico appartenente ai gruppi 2, 3 e 4; segnalare al Responsabile del laboratorio (RAR) l’evento e concordare insieme la metodologia per rimuovere il pericolo; chiudere la stanza ed applicare sulla porta avvisi di zona contaminata e di divieto di ingresso; Norme di comportamento in caso di emergenza (sversamento di sostanze pericolose) indossare indumenti protettivi, in caso di dispersione di aerosol contaminato non entrare nel laboratorio prima di procedere alla decontaminazione per almeno un’ora, in modo da permettere all’aerosol di depositarsi, accedere al locale solo dopo aver indossato gli opportuni DPI , tra cui anche quelli di protezione delle vie respiratorie, e procedere alla decontaminazione, sotto la supervisione del Responsabile; Norme di comportamento in caso di emergenza (sversamento di sostanze pericolose) segnalare immediatamente al Datore di lavoro eventuali infortuni o incidenti relativi all'uso di agenti biologici; ¾ in caso di infortunio avvisare immediatamente l’addetto al pronto soccorso e recarsi al Pronto soccorso, mettere a disposizione dell’addetto o del medico la scheda di sicurezza della\e sostanza\e coinvolte nell’incidente; ¾ in caso di rottura di vetreria, porre i cocci negli appositi contenitori, che dovranno essere autoclavati prima di essere smaltiti, distinguendo se si tratta di vetro “contaminato” o “non contaminato”; sottoporsi ad adeguata sorveglianza sanitaria, indicando al Medico Competente la tipologia e la classe della sostanza utilizzata. Norme di comportamento in caso di iniezioni, tagli e abrasioni accidentali: togliersi i guanti e gli indumenti protettivi; sciacquarsi le mani e la parte colpita abbondantemente; applicare un disinfettante adatto per la pelle; recarsi al pronto soccorso e informare il medico di turno sulla causa della ferita e, se è possibile, fornire informazioni riguardo all’agente biologico coinvolto Norme di comportamento in caso di ingestione accidentale di materiale potenzialmente pericoloso togliere gli indumenti protettivi e recarsi al pronto soccorso; informare il medico circa il materiale ingerito. Norme di comportamento in caso di emergenza (principio d’incendio) in caso di incendio avvisare immediatamente il Responsabile, poi prepararsi ad evacuare l’ambiente ordinatamente, spegnendo le fiamme libere e le apparecchiature alimentate elettricamente; in caso di evacuazione avvertire sempre il Responsabile del Laboratorio e, prima di abbandonare il locale, assicurarsi che tutte le attività di sperimentazione e di analisi in corso, che potrebbero determinare un pericolo maggiore (scoppio, esplosione, incendio generalizzato, ecc.) se abbandonate a sé stesse e/o lasciate in maniera non controllate, siano interrotte; in caso di incendio provare a spegnere l’incendio se e solo se addestrati all’uso degli estintori; Norme di comportamento in caso di emergenza (principio d’incendio) in caso di persona infortunata, chiamare immediatamente l’addetto al pronto soccorso (tramite il centralino) e, in caso di contatto con sostanze pericolose, mettere a disposizione dell’addetto o del medico la scheda di sicurezza della\e sostanza\e coinvolte nell’incidente; in caso di rottura di vetreria, porre i cocci in apposite scatole distinguendo se si tratta di vetro “contaminato” o “non contaminato”.

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