Regione Del Dorso e Muscolatura PDF

Summary

Questo documento fornisce informazioni sulla regione del dorso e sulla muscolatura correlata, descrivendo i limiti topografici e suddivisioni. Si concentra anche sulla muscolatura estrinseca e intrinseca della regione, enfatizzando i dettagli anatomici e le funzioni.

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REGIONE DEL DORSO La regione posteriore del tronco presenta limiti topografici pari a destra e sinistra: linea nucale superiore linea cervicotoracica: separa regione cervicale posteriore dalla componente toracica del dorso linea toracoaddominale:...

REGIONE DEL DORSO La regione posteriore del tronco presenta limiti topografici pari a destra e sinistra: linea nucale superiore linea cervicotoracica: separa regione cervicale posteriore dalla componente toracica del dorso linea toracoaddominale: separa componente toracica del dorso dalla componente addominale linea addominopelvicoappendicolare: punto limite con l’inizio dell’arto inferiore Per quanto riguarda i limiti laterali della regione posteriore del dorso si prendono in considerazione i punti di collegamento con l’arto superiore ovvero le articolazioni scapolo- omerali destra e sinistra. Le prime due linee identificano la regione NUCALE o regione CERVICALE POSTERIORE (delimitata lateralmente dai margini anteriori del muscolo trapezio). Tralasciando la regione nucale, le regioni successive a livello toracico e addominale fino arrivare al sacro sono ulteriormente suddivise in regioni di dimensioni minori, considerando ulteriori punti di repere. La prima parte, compresa tra la linea cervicotoracica e la linea toracoaddominale, è un’area che ha a che vedere con le coste in posizione posteriore: per questo motivo è definita regione COSTALE. Quest’area è ulteriormente suddivisa da una linea che segue il margine inferiore o angolo inferiore della scapola in due aree: - regione SCAPOLARE soprastante - regione INFRASCAPOLARE sottostante. L’area costale, in particolare la sotto regione infrasca polare, termina a livello della settima/ottava costa. L’ultima area, compresa tra la linea toracoaddominale fino alla linea addominopelvica, è suddivisa anch’essa, dalla cresta iliaca dell’osso dell’anca, in altre due aree: - regione LOMBARE sopra - regione GLUTEA sotto; area che si rapporta con la componente appendicolare dell’arto inferiore. Centralmente, lungo un piano mediano, l’asse portante di tutto è dato dalla colonna vertebrale che ha limiti laterali lungo i processi trasversi da una parte e dall’altra delle vertebre. Va a costituire a regione vertebrale, che si suddivide a sua volta in regione cervicale, toracica, addominale e sacrale. Queste aree saranno analizzate per la presenza dei muscoli presenti in esse. MUSCOLATURA REGIONE DEL DORSO All’interno di questa regione la muscolatura presente è suddivisa in due componenti: - muscolatura estrinseca: insieme di muscoli che hanno a che vedere con lo scheletro appendicolare, mediante fasci muscolari che possono raggiungere l’arto superiore l’arto inferiore; - muscolatura intrinseca: insieme di muscoli strettamente collegati a strutture associate alla regione posteriore del dorso; per questo vengono anche detti muscoli propri del dorso. Per arrivare alla componente muscolare bisogna dissezionare cute, sottocute e fasce, che a livello del dorso e del torace sono meno complicate rispetto alla regione di testa-collo. Tralasciando cute e sottocute verrà analizzata soprattutto la muscolatura intrinseca. Saranno date delle indicazioni sulla vascolarizzazione arteriosa e di drenaggio venoso per l’area posteriore del dorso, indicando quali vasi hanno a che fare con la muscolatura intrinseca; mentre per ciascun muscolo intrinseco sarà affrontata innervazione, origine, inserzione e funzione. I muscoli sono parecchi e per questo si cercherà di analizzarli con un margine molto elastico, senza focalizzarsi sul dettaglio, ma sottolineando il concetto di varianti. Muscoli estrinseci del dorso Rimuovendo cute e sottocute, si trovano subito i muscoli più superficiali della regione posteriore del dorso. Questi sono muscoli definiti estrinseci, che hanno a che vedere con l’arto superiore. (Proprio per questo verranno affrontati con il professore Lonati nel modulo dedicato agli arti.) Essi sono il trapezio, il gran dorsale, e inferiormente a questi i piccoli e grandi romboidi (muscoli pari, destro e sinistro). Al di sotto di questi muscoli si trova la parte intrinseca della muscolatura del dorso. Muscoli intrinseci del dorso Sono muscoli pari, uno a destra e uno a sinistra, che hanno dei fasci muscolari che possono collegare tra loro strutture ossee proprie della regione posteriore del dorso: o vertebre-vertebre o vertebre-cranio o vertebre-coste Topograficamente parlando, questi muscoli si trovano sottostanti a quelli estrinseci superficiali. Si posizionano quindi nello strato intermedio e profondo, che arriva proprio alle strutture ossee, nella parte più interna della regione vicina allo scheletro. Strato intermedio della muscolatura intrinseca Comprende muscoli pari presenti a destra e sinistra ▪ Dentato superiore ▪ Dentato inferiore ▪ Splenio della testa ▪ Splenio del collo ▪ Sacrospinale RICORDA: ciascun muscolo ha un’ORIGINE e un’INSERZIONE. L’origine è la parte dei fasci muscolari che è fissa, statica, ferma; l’inserzione invece è la parte dei fasci muscolari dello tesso muscolo che mobile e che permette quindi la contrazione distensione del muscolo. Conoscendo origine e inserzione del muscolo possiamo risalire alla sua funzione. 1. MUSCOLI DENTATI POSTERIORI I primi muscoli che vediamo nello strato intermedio della muscolatura del dorso sono i due dentati. Sono definiti muscolo dentato posteriore superiore e muscolo dentato posteriore inferiore. È importante sottolineare il termine posteriore perché sono presenti dei muscoli dentati anche nella parte anteriore corporea (muscoli intrinseci dell’arto). Entrambi i dentati, siccome hanno a che vedere con le coste, sono muscoli respiratori. Hanno funzione diversa nella meccanica respiratoria: intervengono separatamente nei due momenti della meccanica respiratoria e per questo sono definiti come muscoli antagonisti della meccanica respiratoria. Dentato posteriore superiore Origine: a livello dei processi spinosi delle ultime vertebre cervicali e prime toraciche Inserzione: a livello delle prime coste (non ci interessa il numero, cerchiamo di essere elastici anche per le varianti che ci possono essere) Innervazione: nervi spinali toracici nelle prime parti; rami che provengono dal plesso brachiale (associato all’arto superiore) Funzione: tira verso l’alto, serve a far aumentare il volume della gabbia toracica; interviene nella prima fase della meccanica respiratoria: INSPIRAZIONE Dentato posteriore inferiore Origine: processi spinosi delle ultime vertebre toraciche/ vertebre lombari Inserzione: a livello delle ultime coste Innervazione: rami anteriori dei nervi toracici verso la parte più bassa della regione Funzione: tende ad abbassare la gabbia toracica per ripristinare il volume originale; interviene seconda fase della meccanica respiratoria: ESPIRAZIONE 2. MUSCOLI SPLENI Sempre nello strato intermedio troviamo i muscoli splenio della testa e splenio del collo definiti anche come SPINOTRASVERSALI, nome che identifica origine e inserzione (processi spinosi-processi trasversi). Entrambi i muscoli sono potenziati per la loro funzione da un legamento che è molto espresso a livello del tratto cervicale: il legamento nucale che stabilizza e fa sì che questi muscoli abbiano una forte influenza sul tratto cervicale della colonna. Presupposto: dal momento che questi muscoli, compreso l’erettore della colonna, sono presenti nella parte posteriore del dorso la loro principale funzione è l’ESTENSIONE del tratto corrispondete (cervicale, toracico, lombare). Possono anche intervenire nell’inclinazione/rotazione. La differenza nelle due funzioni sta nella contrazione: se bilaterale si ha l’estensione, se singola si ha inclinazione o rotazione. Domanda: i muscoli che consentono l’estensione sono solo gli spleni o anche altri? No, anche l’erettore della colonna e anche i muscoli dello strato profondo, dal momento che sono tutti posizionati posteriormente hanno la principale funzione di estensione e stabilizzano/rafforzano le curvature della colonna; possono avere anche altre funzioni come inclinazione/rotazione della colonna. Splenio della testa Il termine “della testa” suggerisce che il muscolo raggiungerà il cranio. Origine: processi spinosi delle vertebre cervicali/prime vertebre toraciche Inserzione: processo mastoideo dell’osso temporale e linea nucale superiore dell’osso occipitale Innervazione: rami posteriori dei nervi spinali cervicali da C2-C4 Funzione: - contrazione bilaterale dei due spleni della testa 🡪estensione del tratto cervicale della colonna - contrazione singola🡪rotazione ipsilaterale (=omolaterale, dalla stessa parte del muscolo che si sta contraendo) Questo concetto vale anche per gli altri muscoli posteriori Splenio del collo (si limita al tratto cervicale, non si rapporta con la testa) Origine: processi spinosi da T3 a T6 (presente molta variabilità, si possono raggiungere le vertebre mediante iscrizioni tendinee o aponeurosi) Inserzione: processi traversi prime vertebre cervicali, sempre con iscrizioni tendinee che completano i fasci muscolari Innervazione: rami posteriori nervi spinali verso la parte inferiore del tratto cervicale da C5 a C8 Funzione: - contrazione bilaterale🡪estensione del tratto cervicale e inizio del tratto toracico - contrazione singola🡪rotazione omolaterale del tratto cervicale L’immagine in alto rappresenta uno specimen fissato: è stata tolta parte del trapezio, si vedono in parte sezionati piccolo e grande romboide e tolti questi, arriviamo ai muscoli splenio della testa (freccia superiore) e splenio del collo (freccia inferiore) dalla testa alle prime vertebre toraciche. 3. MUSCOLI ERETTORI ERETTORE DELLA COLONNA O SACROSPINALE Sempre nello strato intermedio si identifica un muscolo complesso formato a sua volta da tanti fasci muscolari che determinano muscoli loro stessi: il muscolo erettore della colonna. È chiamato anche muscolo SACROSPINALE o ILS. Normalmente è descritto topograficamente in senso latero-mediale, tendendo presente la sigla ILS che identifica in ordine i muscoli: ⮚ Ileocostale ⮚ Lunghissimo ⮚ Spinale Questi muscoli sono distribuiti lungo tutta la colonna vertebrale e presentano fasci distribuiti lungo tutto l’asse della regione posteriore del dorso: nella parte lombare, a livello toracico, nel collo fino ad arrivare alla testa. Dei tre muscoli che compongono l’erettore della colonna, l’ileocostale è l’unico che non ha fasci muscolari che raggiungono la testa (cranio). Ha una parte dei lombi, una del torace/dorso e una del collo. Gli altri due, sia lunghissimo, sia spinale, hanno una distribuzione a livello del torace/dorso, a livello del collo e anche a livello della testa, raggiungendo il cranio. Vediamo la stratigrafia dei muscoli dello strato intermedio in senso latero-mediale. Tolto il gran dorsale (muscolo estrinseco del dorso) abbiamo in senso latero mediale a livello delle coste, del torace e lombare i tre muscoli. Il più laterale degli erettori della colonna a livello lombare è il dorsale. Se ci spostiamo medialmente abbiamo il lunghissimo a livello del dorso e più medialmente abbiamo lo spinale. A. Ileocostale L’ileo costale è formato da diverse parti: parte del collo (ma non raggiunge la testa), del torace/dorso e parte lombare, quest’ultima ha fasci muscolari più lunghi. 1) Del collo Ci sono angoli costali diversi e la lunghezza di questo muscolo a livello del collo può avere diverse varianti anatomiche. Per esempio, l’angolo può arrivare alla terza, quarta, quinta e in certi casi anche alla sesta costa. Non è detto che l’ileocostale del collo parta a livello della sesta costa ma in certi casi l’origine si può trovare qui. Si inserisce sui processi trasversi delle ultime vertebre cervicali. 2) Del torace/dorso L’origine e l’inserzione della parte dell’ileocostale del torace/dorso è a livello delle coste. Un’origine inferiore a livello delle ultime sei coste e poi si inserisce dove ci sono le coste superiori; dunque, questo muscolo rimane a livello della gabbia toracica. 3) Dei lombi L’ileocostale dei lombi ha un’origine nell’ultima parte dei processi trasversi delle vertebre lombari e ha origine anche a livello dell’osso sacro, mentre l’inserzione è a livello delle coste. Ci sono delle inserzioni che sono diverse come posizioni a livello dell’angolo costale perché possono partire dalla quarta e arrivare all’ottava, oppure solo quarta-sesta. La lunghezza dei fasci muscolari dell’ileocostale dei lombi a livello delle coste può cambiare. Funzione Questi tre muscoli definiscono la parte più laterale dell’erettore e in base alla posizione quando agiscono insieme determinano l’estensione del tratto corrispondente. Per esempio, l’ileocostale dei lombi determina l’estensione del tratto toraco-lombare. Questi muscoli possono anche agire singolarmente: quando uno si contrae singolarmente si ottiene un’inclinazione laterale del tratto corrispondente della colonna. Dal momento che la parte dei lombi di questo muscolo arriva all’osso sacro e al coccige con la sua parte tendinea ha un’azione anche sulla pelvi determinando, oltre all’inclinazione laterale e all’estensione, un’inclinazione anteriore di questa. L’ileocostale dei lombi agisce in tandem (2 muscoli) quando si contraggono e abbassano la cresta iliaca e alzano posteriormente la parte dell’osso sacro e del coccige. Questo movimento dell’osso sacro e del coccige viene definito retropulsione (innalzamento posteriore). B. Lunghissimo È formato da diverse parti: lunghissimo della testa, del collo e del torace/dorso. L’ultima parte (torace/dorso) è quella più lunga rispetto agli altri due e raggiunge l’osso sacro e il coccige. L’origine è in basso e l’inserzione è in alto. 1) Della testa L’origine della parte della testa si colloca in modo ampio a livello dei processi trasversi delle ultime vertebre cervicali e anche inizio dei processi trasversi delle prime vertebre toraciche. L’inserzione del muscolo arriva al processo mastoideo del temporale. 2) Del collo L’origine della parte del collo si colloca sui processi trasversi delle prime vertebre toraciche e l’inserzione si trova a livello dei processi trasversi delle vertebre cervicali. 3) Del torace Il lunghissimo del torace è maggiore come lunghezza perché dalla parte dei processi trasversi delle vertebre lombari e a livello dell’osso sacro si va a inserire poi a livello delle coste. Innervazione L’innervazione è data dai rami posteriori dei nervi cervicali fino ai nervi lombari che innervano partendo dal lunghissimo della testa fino al lunghissimo del torace. Funzione La funzione di questi muscoli è di estensione del tratto corrispondente (testa, collo, o torace). Questi muscoli possono anche agire singolarmente e quello di maggiori dimensioni, ovvero il lunghissimo del torace che arriva fino all’osso sacro, è implicato nella inclinazione laterale. C. Spinale È formato da tre tratti: spinale della testa, del collo e del torace/dorso. Per dare estensione al tratto corrispondente questi muscoli devono avere sempre l’origine in posizione inferiore e l’inserzione superiore. 1) Della testa L’origine dello spinale della testa si trova nei processi spinosi delle vertebre cervicali e le prime vertebre toraciche e l’inserzione è a livello della linea nucale inferiore dell’osso occipitale. Questo muscolo ha la funzione di estendere il tratto cervicale della colonna. 2) Del collo Lo spinale del collo ha fasci che originano a livello dei processi spinosi delle ultime vertebre cervicali e le prime toraciche e si inserisce nei processi spinosi delle vertebre sovrastanti cervicali. 3) Del torace/del dorso Lo spinale del torace/dorso ha origine inferiore a livello dei processi spinosi delle prime vertebre lombari e ultime toraciche e si inserisce nei processi spinosi delle vertebre toraciche soprastanti. Funzione Tutti e tre i muscoli spinali hanno la funzione di estensione del tratto corrispondente. L’inclinazione laterale avviene quando un muscolo agisce singolarmente nel tratto corrispondente. Lo spinale del dorso/torace, oltre a dare l’estensione della colonna, interviene nell’estensione della pelvi. Quest’ultimo è un movimento antagonista rispetto all’inclinazione anteriore della pelvi. La cresta iliaca in questo caso si alza e a questo innalzamento corrisponde un movimento antagonista del coccige e dell’osso sacro che vengono portati in avanti. I movimenti delle due ossa dell’anca sono sincroni con quelli dell’osso sacro e del coccige. I muscoli di inclinazione ed estensione, dunque, agiscono sulla pelvi in modo contrario. (A questo punto la professoressa inizia a parlare dell’esercitazione in settorato anatomico, specificando che non è possibile toccare i preparati siccome non abbiamo fatto il corso di sicurezza. Dice che sarà possibile fare un corso apposta in futuro una volta che sarà organizzato dall’università) Strato profondo della muscolatura intrinseca La dissezione ci permette di vedere cute, sottocute, strato superficiale (muscoli estrinseci), intermedio e profondo. Ci sono alcuni testi che non considerano a pieno la dissezione in questo modo per cui dicono che la muscolatura intrinseca del dorso parte dagli spleni e lo considerano erettore della colonna per poi arrivare al trasverso spinale. Non considerando la dissezione anatomica, gli spleni e gli erettori della colonna come muscoli intrinseci del dorso potrebbero essere ricollegati allo strato superficiale. Considerando solo i muscoli intrinseci del dorso, lo splenio della testa e lo splenio del collo, escludendo lo strato superficiale dei muscoli estrinseci, quello che ora è intermedio (dove ci sono splenio e muscoli erettori) diventa superficiale. In questo modo non si parla di strato superficiale estrinseco, strato intermedio intrinseco e strato profondo intrinseco ma vengono considerati solo due strati, quello superficiale e quello profondo. Nello strato profondo ci sono il trasverso spinale, gli interspinosi, gli intertrasversari e i muscoli sub-occipitali. TRASVERSO SPINALE Il trasverso spinale è costituito da muscoli diversi: Semispinale: ha fasci muscolari che si distribuiscono sia a livello della testa, che del collo e del torace e quelli della testa si integrano con il muscolo spinale della testa. Multifido: è molto esteso e formato da parti diverse che si estendono su quasi tutta la colonna, con fasci muscolari particolarmente sviluppati a livello lombare Muscoli rotatori brevi e lunghi: in posizione più mediale rispetto agli altri, verso la componente ossea. I rotatori non si trovano a livello cervicale e a livello lombare, ma solo nel tratto toracico. Semispinale 1) Della testa L’origine e l’inserzione sono sempre rispettivamente inferiore e superiore, in questo caso la prima si trova a livello dei processi trasversi delle vertebre cervicali e le prime toraciche, la seconda si trova dove c’è la linea nucale inferiore dell’osso occipitale. L’innervazione è costituita dai rami posteriori dei nervi spinali (dal primo nervo cervicale al secondo nervo toracico). 2) Del collo Non arriva alla testa ma parte dai processi trasversi delle prime vertebre toraciche e si inserisce a livello dei processi spinosi delle vertebre cervicali. L’innervazione è costituita dai rami posteriori dei nervi spinali cervicali. 3) Del torace È la parte più lunga delle tre. Processi trasversi delle vertebre toraciche nella parte inferiore della gabbia toracica e raggiunge i processi spinosi delle ultime vertebre cervicali e prime toraciche. Siccome il tratto semifinale del torace è piuttosto lungo i rami posteriori sono sia dei nervi cervicali che dei nervi toracici. I due muscoli si contraggono insieme e danno l’estensione della colonna. Multifido Ha le dimensioni maggiori tra le tre parti del trasverso spinale. L’origine si trova a livello dei processi delle vertebre lombari del tratto toracico fino ad arrivare a inserirsi nei processi spinosi delle vertebre cervicali. L’innervazione è costituita dai rami posteriori dei nervi cervicali fino ai nervi lombari. Il multifido estende la colonna quando i due muscoli agiscono insieme mentre quando si contrae solo uno dei due muscoli multifido, sinistro o destro, si ottiene una rotazione controlaterale. Rotazione controlaterale Rotatori brevi e lunghi BREVI: L’origine si individua a livello del processo trasverso di una vertebra e si inseriscono nel processo spinoso della vertebra soprastante. LUNGHI: i loro fasci muscolari hanno una dimensione maggiore. Partono sempre dai processi trasversi, saltano una vertebra e si inseriscono sulla vertebra soprastante a questa. Per esempio, partendo dalla vertebra T3 l’inserzione avviene nella T1. Sono muscoli che estendono la colonna. Il termine ‘rotatori’ si ipotizza sia riferito al fatto che questi muscoli ruotino contro lateralmente quando agiscono uno rispetto all’altro, ma non è detto che sia così definito il rapporto tra il nome e la funzione. MUSCOLI INTRISECI DEL DORSO (strato profondo) I muscoli interspinosi e i muscoli intertrasversari sono rispettivamente tesi tra i processi spinosi e tra i processi trasversi. Entrambi sono presenti dal tratto cervicale fino al tratto lombare, quindi per tutta l’estensione del dorso. La componente muscolare degli interspinosi è particolarmente sviluppata nel collo, quindi nel primo tratto della colonna. Si tratta di muscoli estensori e coadiuvano anche l’inclinazione; sono innervati dai rami posteriori dei nervi spinali cervicali, toracici e lombari. I muscoli suboccipitali, come suggerisce il termine stesso, sono situati al di sotto del cranio, a livello dell’occipitale, e raggiungono i processi delle prime due vertebre cervicali. Si parla di processi in generale in quanto la forma dell’atlante non è conforme a quella delle altre vertebre e di conseguenza presenta un tubercolo al posto del processo spinoso. Questi muscoli, inoltre, sono anche collegati ai processi trasversi di C1. Sono quattro per lato, in senso medio laterale troviamo: il piccolo retto posteriore, il grande retto posteriore, il piccolo obliquo o muscolo obliquo superiore, il grande obliquo o muscolo obliquo inferiore. Il piccolo retto superiore si estende dall’occipitale e dal tubercolo di C2 (origine) fino alla linea nucale inferiore (inserzione), mentre il grande retto posteriore è teso tra il processo spinoso di C2 (origine) e la linea nucale inferiore (inserzione). Il piccolo obliquo va dal processo trasverso di C1 (origine) alla linea nucale inferiore (inserzione), mentre il grande obliquo va dal processo spinoso di C2 (origine) al processo trasverso di C1 (inserzione). Per distinguere e ragionare sull’origine e l’inserzione dei muscoli vedere lezione precedente. Sono muscoli estensori del tratto cervicale della colonna, ma se agiscono singolarmente permettono anche l’inclinazione e la rotazione del collo. Nello strato profondo del dorso è presente una struttura mediale, il legamento nucale, con funzione stabilizzante soprattutto a livello del collo. Tra i due muscoli obliqui e il grande retto si crea una struttura triangolare, detta triangolo di Tillaux, molto importante dal punto di vista clinico, in quanto punto di repere per una componente vascolare: l’arteria vertebrale passante per i fori ai lati della colonna. I muscoli suboccipitali sono innervati da rami posteriori che provengono dal nervo spinale di C1, definito nervo occipitale. Durante la lezione è stato visionato un video sul tratto cervicale del dorso e sul triangolo di Tillaux: sotto il cranio in prossimità dei processi spinosi e trasversi delle vertebre ci sono i muscoli suboccipitali, il più mediale è il piccolo retto, seguito dal grande retto e dai due obliqui, piccolo e grande. Sono visibili il nervo occipitale, l’arteria occipitale e soprattutto l’arteria vertebrale.

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