TardoBarocco e Vedutismo PDF
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Summary
Questo documento descrive l'evoluzione dell'arte tra Seicento e Settecento, concentrandosi sul passaggio dal Barocco al Rococò e sulle influenze politiche e culturali di quel periodo. Vengono analizzati i movimenti artistici e le trasformazioni sociali in Europa.
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TARDOBAROCCO E ROCOCÒ La Transizione dal Barocco al Rococò Il periodo del Tardobarocco è caratterizzato da un'evoluzione progressiva dello stile Barocco, con un accento sulla grandiosità, il dramma e il movimento. Tuttavia, verso la fine del Seicento, l'arte comincia a evolversi verso uno stile più...
TARDOBAROCCO E ROCOCÒ La Transizione dal Barocco al Rococò Il periodo del Tardobarocco è caratterizzato da un'evoluzione progressiva dello stile Barocco, con un accento sulla grandiosità, il dramma e il movimento. Tuttavia, verso la fine del Seicento, l'arte comincia a evolversi verso uno stile più leggero e decorativo, che culmina nel Rococò. Quest'ultimo enfatizza l'eleganza, la raffinatezza e la frivolezza, con l'uso di colori pastello, linee sinuose e decorazioni elaborate. Il Contesto Politico Durante il periodo che va dalla fine del Seicento al 1750, l'Europa è stata teatro di numerosi conflitti territoriali e di successione. Tra questi: - Guerra tra Austria e Turchia (1683-1718):Una serie di conflitti che culminarono con il trattato di Passarowitz nel 1718. - Guerra di Successione Spagnola (1700-1713): Conflitto per il controllo della Spagna dopo la morte di Carlo II, concluso con il Trattato di Utrecht. - Guerra di Successione Austriaca (1740-1748): Guerra scatenata dalla contestazione della successione di Maria Teresa d'Austria, conclusa con il Trattato di Aquisgrana. - Guerra dei Sette Anni (1756-1763):Conflitto globale che coinvolse le principali potenze europee. Il Dispotismo Illuminato Nel contesto delle trasformazioni politiche, le monarchie europee iniziano ad adottare un riformismo ispirato ai principi dell'Illuminismo. I sovrani, in qualità di "padri" della nazione, promuovono una serie di riforme volte a modernizzare le strutture amministrative e sociali dei loro paesi. Questo periodo è conosciuto come il dispotismo illuminato, caratterizzato da una politica progressista che mira a migliorare le condizioni di vita dei sudditi. Le Riforme Economiche e Sociali Dal punto di vista economico, la prima metà del Settecento vede una ripresa dell'agricoltura e l'emergere delle prime forme di industria, come quella cotoniera e della lana. Tuttavia, nonostante il dinamismo economico, la struttura sociale rimane legata alle gerarchie dell'Ancien Régime, con la nobiltà che mantiene il suo primato sulle altre classi sociali. La ricchezza e il prestigio continuano a essere strettamente legati al possesso della terra. Cultura e Società Il periodo del Tardobarocco e del Rococò è anche caratterizzato da un fiorire della cultura e delle arti. Gli artisti e gli intellettuali dell'epoca iniziano a esplorare nuove forme espressive e a sfidare le convenzioni tradizionali. L'arte Rococò, in particolare, si distingue per la sua raffinatezza e leggerezza, con una predilezione per temi amorosi, mitologici e pastorali. L’ETÀ DELLA CRISI DELLA COSCIENZA EUROPEA Contesto Storico I decenni tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento sono stati cruciali per lo sviluppo di nuove idee che avrebbero portato a riforme politiche, sviluppo industriale e rivoluzioni civili nella seconda metà del XVIII secolo. Questo periodo è spesso definito come "età della crisi della coscienza europea". L'Assolutismo in Declino Nonostante l'apparente splendore dell'assolutismo, rappresentato emblematicamente dalla figura del Re Sole (Luigi XIV di Borbone, che regnò dal 1643 al 1715), il dispotismo cominciò a mostrare segni di cedimento. Alla morte di Luigi XIV, Filippo d'Orléans governò per conto del giovane Luigi XV, dando inizio al periodo della Reggenza. Questa pratica indebolì la monarchia come principio di autorità assoluta e ridusse l'influenza della corte come centro dell'arte e della cultura. Ascesa della Borghesia Parallelamente, la borghesia iniziò a guadagnare potere economico, sociale e politico, dapprima fondendosi con l'aristocrazia e poi sostituendola anche sul piano dell'egemonia culturale. Questo cambiamento portò al declino di un'arte aulica, espressione diretta dell'assolutismo, e all'affermazione di un gusto aristocratico e alto-borghese, caratterizzato da un godimento raffinato. Spirito Scientifico e Razionalistico In questo periodo si diffuse uno spirito scientifico e razionalistico che fino ad allora era stato appannaggio di un ristretto gruppo di intellettuali. Il gusto per l'osservazione, le tendenze sperimentali, l'empirismo e il sensismo, e il valore della critica e dell'indagine iniziarono a prendere piede, mentre venivano rifiutate le concezioni dogmatiche e chiuse. Questo spirito mise in crisi i valori tradizionali e i dogmi su cui si basava il potere della Chiesa e delle monarchie assolute, favorendo l'affermazione dell'idea di progresso e del razionalismo. Persistenza delle Vecchie Ideologie Tuttavia, le grandi ideologie religiose e politiche non scomparvero improvvisamente. L'affermazione di un razionalismo critico fu un processo graduale, e i vecchi sistemi politici sopravvissero per quasi tutto il secolo. Arte di Transizione La produzione artistica del primo Settecento riflette questa fase di transizione. Da una parte esprime la nostalgia per il Seicento, reinterpretandone alcune tendenze di fondo; dall'altra, supera il gusto e la retorica barocca, sviluppando le acquisizioni del razionalismo secentesco e aprendosi alle suggestioni del nascente Illuminismo. NASCITA DEL ROCOCÒ: PREMESSE TEORICHE Il Razionalismo Meccanicistico Il Razionalismo meccanicistico è uno degli orientamenti filosofici fondamentali che hanno influenzato la nascita del Rococò. Questo movimento filosofico mette l'accento sulla ragione come strumento principale per comprendere il mondo. In campo artistico, ciò conduceva alla critica e al rifiuto di molti aspetti della cultura barocca, considerati eccessivamente ampol-losi, retorici, bizzarri e celebrativi. Contrariamente alla monumentalità solenne e alla potente immaginazione del Barocco, il Rococò preferiva un'arte ordinata e razionale, in cui l'immaginazione e la fantasia erano disciplinate dal "buon gusto" e mantenevano un contatto solido con la realtà e la misura umana. Empirismo e Sensismo Accanto al razionalismo, anche l'empirismo e il sensismo hanno giocato un ruolo cruciale nella formazione delle premesse teoriche del Rococò. L'empirismo teorizzava la centralità delle sensazioni nella percezione del reale, mentre il sensismo promuoveva un'estetica che vedeva nel "diletto" il fine principale dell'arte, coincidente con il piacere dei sensi. Di conseguenza, l'arte Rococò doveva enfatizzare gli aspetti più seducenti della vita, destando sensazioni piacevoli e continuamente mutevoli nello spettatore, per evitare la noia, un vero spettro da esorcizzare in una società raffinata. Caratteristiche Estetiche del Rococò L'arte Rococò, influenzata da questi orientamenti filosofici, presentava due requisiti fondamentali: ordine e varietà. Gli artisti Rococò prediligevano le linee curve e a serpentina, la luminosità brillante, e i colori chiari e armonici. Questi elementi estetici contribuiscono a creare un'arte che ama la grazia, la leggerezza, la varietà e il fascino sorridente della vita. PERIODI DEL ROCOCÒ Il Rococò, un movimento artistico e culturale che si sviluppò in Europa tra la fine del XVII secolo e la metà del XVIII secolo, può essere suddiviso in tre fasi principali, ciascuna delle quali corrisponde a momenti salienti della storia della monarchia francese. Prima Fase: Origine (1690-1715) Durante questo periodo, il Rococò è strettamente legato all'aristocrazia. Con il termine dell'epoca barocca, lo stile Rococò emerge come una reazione alla monumentalità e al dramma del Barocco. Questo stile è caratterizzato da una maggiore leggerezza, eleganza e un uso decorativo dei motivi. La morte di Luigi XIV nel 1715 segna la fine di questa fase iniziale. Seconda Fase: Stile Reggenza Con l'inizio della Reggenza di Filippo d'Orléans, la corte si trasferisce da Versailles a Parigi, portando con sé il nuovo gusto artistico. Durante questo periodo, lo stile Rococò si diffonde nell'alta borghesia parigina, mescolando elementi aristocratici con influenze borghesi. Questo stile, noto come Stile Reggenza, è caratterizzato da un'eleganza più rilassata e da un crescente interesse per l'intimità e il comfort. Terza Fase: Rococò in Senso Stretto Questa fase corrisponde al regno di Luigi XV e rappresenta il pieno sviluppo dello stile Rococò. Durante questo periodo, il Rococò si adatta alle esigenze di gusto, alla mentalità e agli ambienti borghesi, diffondendosi anche oltre i confini della Francia. Negli anni Trenta del Settecento, lo stile Rococò diventa un fenomeno internazionale, assumendo caratteristiche diverse a seconda dei paesi, ma mantenendo sempre una fisionomia comune riconoscibile. Diffusione del Rococò in Europa Negli anni Trenta del Settecento, il Rococò si diffonde nei principali paesi europei, tra cui Germania, Austria, Italia e Spagna. Ogni nazione adotta e adatta lo stile alle proprie tradizioni artistiche e culturali, creando varianti locali che contribuiscono alla ricchezza e alla diversità del movimento. Esempio Iconico: La Residenza di Sanssouci La residenza di Sanssouci, progettata dall'imperatore Federico II il Grande in collaborazione con l'architetto Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff, è un esempio emblematico del gusto e del clima di svago e piacevolezza del Rococò. Costruita come una maison de plaisance, Sanssouci riflette l'ideale di vivere "senza preoccupazioni", permettendo a Federico II di ritirarsi dagli impegni politici e sociali per coltivare le sue passioni e ospitare i suoi amici più intimi. LE ARTI VISIVE DEL ROCOCÒ Le arti visive del Rococò si sviluppano in un contesto di grande varietà storica e geografica, ma presentano alcuni caratteri trasversali che possono essere distinti: Grazia In opposizione alla monumentalità e alla spettacolarità del Barocco, il Rococò ricerca la piacevolezza, la raffinatezza e ciò che è elegante e vivace. La grazia rococò contiene in sé una certa frivola gaiezza e fantasia, creando opere che esprimono leggerezza e fascino. Linea Sinuosa Nella ricerca di eleganza, assume un'importanza rilevante la linea curva e spezzata o quella vaga e ondeggiante. Queste linee sono ritenute più adatte a esprimere la raffinatezza e la bellezza, contribuendo a creare composizioni dinamiche e fluide. Luminosità Chiara e Diffusa In pittura, si preferiscono i colori brillanti e trasparenti ai forti contrasti chiaroscurali tipici del Barocco. In architettura, la luce viene valorizzata attraverso grandi finestre, tinte chiare alle pareti, la presenza di specchi e ricchissime e ampie decorazioni a stucco. Questo crea ambienti luminosi e ariosi, che amplificano la sensazione di leggerezza. Arte come Evasione La poetica rococò abbandona ogni intento celebrativo, persuasivo o morale, e si concentra su una visione edonistica dell'arte. Il fine dell'arte diventa l'evasione, il rasserenamento e il disimpegno. Le opere sono create per suscitare piacere e divertimento, evitando la serietà e la pesantezza. Temi Lo stile rococò è laico, mondano e aristocratico. Alle opere a soggetto storico-religioso si preferiscono il ritratto, gli episodi galanti, le scene di genere, le vicende mitologiche e pastorali, e i paesaggi. Questi temi riflettono la vita degli aristocratici e della ricca borghesia, offrendo uno spaccato della società raffinata dell'epoca. L’ARCHITETTURA NEL ROCOCÒ Contesto Storico L'indebolimento della monarchia come autorità assoluta e la rottura dell'equilibrio tra potere del re e ubbidienza dei sudditi portarono a un cambiamento significativo anche in architettura. Durante il Settecento, il Rococò si affermò come stile architettonico caratterizzato da grazia, eleganza e decorazioni fantasiose e leggiadre. La Raffinatezza del Rococò In contrasto con la monumentalità barocca, il Rococò preferiva la grazia e l'eleganza delle forme, i colori chiari e le decorazioni preziose. Ad esempio, la Sala della Musica è uno spazio magico in cui la luce proveniente da alte porte-finestre si riflette nelle decorazioni, negli specchi, negli arredi e negli stucchi oro su tenui tonalità pastello. Le decorazioni spesso richiamano motivi naturalistici e simboli legati alla musica. Bellezza Architettonica Nel Rococò, gli edifici mantengono la sontuosità e il lusso del passato, ma non sono più manifestazione simbolica del carisma della regalità o della nobiltà. La bellezza architettonica non ha più un intento persuasivo o spirituale, ma si concentra sul piacere estetico. Questa rarefazione dei valori conduce al primato della decorazione, con forme eleganti e ingegnose. Strutture Rococò In contrasto con la tensione verso l'infinito e il plasticismo del Barocco, l'architettura Rococò presenta strutture meno spaziose, ma più luminose e allegre. Si preferisce l'intimità confortevole di luoghi riservati e raffinati, con una crescente attenzione agli spazi interni, pensati come unità inscindibili di struttura, decorazione e arredo. L'Importanza degli Interni Alla metà del Settecento, l'architetto francese Pierre Patte scriveva che l'onore più grande per un architetto era disporre gli appartamenti. Prima di allora, l'importanza era data all'esterno e alla sua magnificenza, mentre gli interni erano spesso vuoti e scomodi. Con il Rococò, il colossale venne sostituito dal piccolo; le statue e le colonne cedettero il posto a figurine di maiolica, ghirlande intagliate e specchi. Lo spazio domestico tendeva a riprodurre piccoli paradisi di comfort e raffinatezza. ARTI MINORE E DECORAZIONE ROCOCÒ Durante il periodo Tardobarocco e Rococò, le arti minori, quelle destinate all'arredamento e alla decorazione, assumono un'importanza cruciale. Queste arti sono funzionali a esprimere il lusso e la propensione al piacere dell'alta società settecentesca. L'ambiente domestico viene arricchito da una varietà di oggetti e suppellettili, con superfici luminose amplificate da specchi, decorazioni fantastiche o naturalistiche e trompe-l'oeil. Alto Artigianato e Decorazione di Pregio La proliferazione di mobili e oggetti di arredamento è una caratteristica distintiva del Rococò. Tra gli elementi più comuni troviamo armadi, tavoli, stipi, scrivanie, sedie, poltrone, divani, arazzi, tappeti, damaschi, orologi, specchiere, lampadari, cristalli, ceramiche, argenterie, alabastri e carillon. Tutto questo vasto corredo di oggetti è progettato per servire una vita di salotto improntata a galanteria e raffinatezza. Stile Luigi XV e Barocchetto Nel campo dell'arredamento, le espressioni "Stile Luigi XV" e "Barocchetto" sono comunemente usate per descrivere i mobili dei decenni intorno alla metà del XVIII secolo. In Italia, questi termini evocano mobili di piccole dimensioni, con gambe allungate e sagome svelte e armoniose. La linea curva domina, e gli elementi decorativi spesso imitano le volute della conchiglia. Le tecniche della laccatura e dell'intarsio sono ampiamente utilizzate, con varietà di legni che conferiscono nitore alle superfici e rilievo ai contorni. Ambiente Domestico Lo spazio domestico nel periodo Rococò tende a riprodurre piccoli paradisi di comfort e raffinatezza. L'interno delle case è riccamente decorato e curato nei minimi dettagli, creando ambienti accoglienti e opulenti. Questo focus sugli interni riflette un cambiamento di prospettiva, dove l'importanza non è più data solo all'esterno magnificente, ma anche al comfort e alla bellezza degli spazi abitativi. GIAMBATTISTA TIEPOLO Giambattista Tiepolo (Venezia, 1696 - Madrid, 1770) è una delle figure più emblematiche della pittura settecentesca e rappresenta l'ultimo atto dell'evoluzione della tradizione veneziana, che ha visto protagonisti artisti come Tiziano, Tintoretto e Veronese, fino a Piazzetta. Versatilità e Opere Tiepolo fu un pittore estremamente versatile. Il suo principale mezzo espressivo fu il grande affresco, ma seppe anche passare con maestria ai quadri di cavalletto, tra cui tele, pale d'altare e ritratti. Grazie alla sua abilità, riuscì a soddisfare le richieste di una committenza aristocratica non solo veneta e italiana, ma anche europea. Tra le sue opere più celebri si ricordano gli affreschi di Villa Valmarana ai Nani e quelli del Palazzo Labia a Venezia. Uso Rivoluzionario del Colore Uno degli elementi chiave del successo di Tiepolo risiede nel suo uso innovativo del colore. A differenza della drammaticità del chiaroscuro tipica del Barocco, Tiepolo utilizza la luce come elemento unificante che pervade l'intero dipinto. La sua luce è quella del giorno, di una tonalità argentea, che conferisce trasparenza e delicatezza alle ombre e ai colori. Per ottenere questa luce inconfondibile, Tiepolo utilizza colori freddi che armonizza mediante il contrapposto. Le sue pennellate sono rapide ed energiche, conferendo all'immagine intensità, esuberanza e freschezza. Questo stile conferisce alle sue opere una qualità luminosa e vivace che le rende immediatamente riconoscibili. Eredità Artistica Tiepolo ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte del Settecento, influenzando molti artisti contemporanei e successivi. La sua capacità di combinare eleganza, raffinatezza e innovazione cromatica ha contribuito a definire lo stile artistico della sua epoca. EVOLUZIONE DI GIAMBATTISTA TIEPOLO Inizi Tenebrosi Dopo i suoi inizi in stile tenebroso, come si può vedere nel "Martirio di San Bartolomeo" (1722), dove è evidente l'influenza di Piazzetta nell'uso del chiaroscuro, del colore e della geometria della composizione, Tiepolo raggiunge un linguaggio pittorico proprio negli affreschi del Palazzo Arcivescovile di Udine (1726-1729). In questi affreschi, che rappresentano soggetti tratti dalla vita dei Patriarchi ispirati al libro della Genesi, come "Rachele nasconde gli idoli a suo padre Laban", l'espressionismo e gli effetti chiaroscurali dei tenebrosi cedono il passo a una nuova luminosità tersa e al colore. Influenza di Veronese Secondo la lezione di Veronese, il colore ritorna protagonista mediante accordi cromatici brillanti, forti risalti tonali e stacchi di tono netti. Anche la raffigurazione dei personaggi in abiti del XVI secolo, ben disposti in luce e in paesaggi splendenti, mostra l'influenza delle rappresentazioni di festa di Veronese. Inoltre, questi affreschi evidenziano l'elemento teatrale che caratterizzerà l'opera successiva di Tiepolo, con una composizione avvincente e una regia coloristica studiata. Temi e Composizioni Le scene sono ambientate in scenografie di luminosi paesaggi e situazioni di vita quotidiana che, per la loro fantasia, fanno passare in secondo piano il tema biblico dell'episodio. La fama di grande artista che Tiepolo si era guadagnato in ambito veneto gli permise di ottenere incarichi importanti anche fuori del territorio veneziano, come la decorazione dei Palazzi Archinto e Casati a Milano e della Cappella Colleoni a Bergamo. Opere Sacre Tiepolo dedicò grande spazio alla pittura di soggetti sacri, con importanti pale d'altare come l'"Educazione della Vergine Maria" (1732) per Santa Maria della Consolazione e l'"Adorazione del Gesù bambino" (1732) per San Giuliano a Venezia, e l'"Immacolata Concezione" (1733) per Santa Maria dell'Aracoeli di Vicenza. Successo Internazionale Negli anni Trenta, Tiepolo iniziò a ricevere commissioni anche fuori Italia, come la pala per l'altare principale della Frauenkirche nel Castello bavarese di Nymphenburg (1737), che lo affermò come pittore di respiro europeo. Dopo il 1737, la sua attività si rivolse a grandi cicli decorativi, tra cui gli affreschi della chiesa dei Gesuiti di Santa Maria del Rosario, le decorazioni di Palazzo Labia e il ciclo pittorico per la Scuola Grande dei Carmini a Venezia. DECORAZIONI DI PALAZZO LABIA Introduzione Tra il 1746 e il 1750, Giambattista Tiepolo decorò due ambienti di rappresentanza a Palazzo Labia a Venezia: una piccola sala di ricevimento, detta la Sala degli Specchi, e la grande Sala da Ballo. Sala degli Specchi La Sala degli Specchi, come suggerisce il nome, è un ambiente ornato con specchi e decorazioni che amplificano la luce e creano un effetto di lusso e raffinatezza. Questo spazio serviva come sala di ricevimento per eventi più intimi e riservati. Grande Sala da Ballo La Grande Sala da Ballo è uno degli ambienti più spettacolari decorati da Tiepolo. Qui, sia il soffitto che le pareti sono adornati con affreschi. Sul soffitto, entro un grande oculo centrale, Tiepolo dipinse una scena mitologico-allegorica raffigurante Bellerofonte che su Pegaso cavalca in volo verso la Gloria e l'Eternità. Affreschi delle Pareti Le pareti della Sala da Ballo sono decorate con due scene principali: l'Incontro tra Antonio e Cleopatra e il Banchetto di Cleopatra. Queste scene sono collocate all'interno di un'architettura illusionistica di gusto barocco, realizzata dal fedele collaboratore di Tiepolo, Girolamo Mengozzi Colonna. Prospettiva Illusionistica L'uso della prospettiva illusionistica da parte di Tiepolo e Mengozzi Colonna è di grande effetto. Le "quadrature" non sono puramente decorative, ma rispondono a un preciso disegno espressivo che organizza lo spazio come una scenografia teatrale. La prospettiva crea uno spazio fittizio con un realismo che, se osservato da un preciso punto di vista, provoca stupore o vertigine. Scena del Banchetto di Cleopatra Nella scena del Banchetto di Cleopatra, Tiepolo rappresenta un aneddoto narrato da Plinio il Vecchio, che egli aveva già dipinto in altre opere. Antonio domanda a Cleopatra quale prezioso regalo possa soddisfarla, e la regina dimostra la sua ricchezza e il suo potere, lasciando cadere in un bicchiere d'aceto una perla d'inestimabile valore per farla sciogliere e poi berla. Tecnica Illusionistica La tecnica illusionistica di Tiepolo e il suo uso sapiente della luce danno allo spazio un senso surreale. Tuttavia, a differenza della decorazione barocca, qui è chiaramente espressa una coscienza ironica dell'artificio, che sottolinea la scissione tra rappresentazione e realtà. Questo crea un clima di tensione e stupore, dove storia e realtà, teatro e verità si fondono in un'unica dimensione. VEDUTISMO Il Vedutismo è un genere pittorico che ha visto la luce nella seconda metà del Seicento a Roma, evolvendosi dalla pittura di paesaggio. È nella Venezia del Settecento che questo genere ha raggiunto il suo apice, diventando un fenomeno artistico di grande rilievo. La veduta, emancipata dalla funzione di semplice sfondo, si afferma come genere autonomo. Essa ritrae panorami urbani, monumenti e scenari pittoreschi inseriti nel contesto della vita quotidiana e naturale. Fattori di successo del Vedutismo 1. Clima Culturale Illuministico: Il Settecento, con il suo spirito illuministico, promuoveva valori di verità, obiettività e semplicità razionale. Questi valori trovavano espressione nella precisione e chiarezza delle riproduzioni vedutistiche, libere da idealizzazioni ed edulcorazioni. 2. Committenza e il Grand Tour: In questo periodo, i giovani nobili europei intraprendevano il Grand Tour, un viaggio attraverso l'Europa, considerato essenziale per la loro educazione. Visitare città come Firenze, Roma, Napoli e Venezia era un must, e molti desideravano riportare in patria dei souvenir. Le vedute urbane diventavano il ricordo tangibile e concreto dei luoghi visitati e ammirati, rappresentando al contempo uno status symbol. Gaspar van Wittel: Il padre della veduta moderna Gaspar van Wittel, italianizzato in Vanvitelli (Napoli, 1653 - Caserta, 1736), è riconosciuto come il pioniere della veduta moderna. Vanvitelli ha introdotto in Italia la ricerca di verità ottica tipica della pittura olandese, applicandola in ampie vedute urbane che sarebbero diventate un riferimento per tutta la tradizione vedutistica fino all'Ottocento. Caratteristiche delle opere di Vanvitelli: - Uso della luce: Vanvitelli utilizza una luce limpida e intensa che permette di definire gli edifici, la natura e gli spazi con grande precisione e verosimiglianza. - Descrizione dettagliata: Le sue vedute delle principali città italiane, particolarmente Roma, rifiutano sia un interesse esclusivo per l'antico e il pittoresco, sia una visione idealizzante. Egli cattura l'essenza del paesaggio urbano nella sua realtà quotidiana, esaltando i particolari descrittivi e l'anima borghese delle città. CANALETTO Antonio Canal, noto come Canaletto (Venezia, 1697-1768), è uno dei più celebri artisti del Vedutismo, influenzato profondamente dalle opere di Vanvitelli. Le sue vedute si concentrano prevalentemente su Venezia, catturata da molteplici angolature e in momenti sempre diversi. Canaletto riesce a rappresentare l'identità dinamica e plurale della città, focalizzandosi su aspetti e luoghi che ne caratterizzano la vivacità: i monumenti e le architetture tipiche, il via vai delle attività commerciali e mercantili, le feste civili e religiose. Caratteristiche delle vedute di Canaletto 1. Precisione "fotografica": Le scene dipinte da Canaletto sono caratterizzate da una precisione sorprendente, ottenuta grazie a un'attenta analisi dei fenomeni luministici. La luce, applicata con tocchi di colore impastati di bianco e ocra, è tersa e vibrante, conferendo un nitido risultato ai dettagli della composizione. 2. Rigore geometrico: Le strutture geometriche rigide che informano le vedute di Canaletto contribuiscono all'impressione di riproduzione in presa diretta del paesaggio veneziano. L'uso della camera ottica permette al pittore di inquadrare prospetticamente con grande nitidezza e fedeltà al vero. 3. Composizioni fantasiose: Spesso Canaletto utilizzava la camera ottica per effettuare varie riprese di uno stesso scorcio da diversi punti di vista, o di più edifici in contesti urbani differenti. Successivamente, montava le diverse immagini in un'unica veduta di fantasia. Queste opere si avvicinano al genere dei "capricci", che rappresentano paesaggi immaginari popolati da architetture ed elementi esistenti o da scorci di realtà osservati da prospettive inesistenti o ricombinati in modo libero e fantasioso. Il capriccio e l'influenza di Giovanni Paolo Pannini Il genere dei capricci, ampiamente praticato da Giovanni Paolo Pannini (Piacenza, 1691 ca. - Roma, 1765), con cui Canaletto era entrato in contatto durante un viaggio a Roma tra il 1718 e il 1720, consiste in composizioni caratterizzate da associazioni tematiche e linguistiche libere e inconsuete. Nel XVIII secolo, il capriccio si affermò come un vero e proprio genere artistico, volto a raffigurare paesaggi immaginari e fantasiosi. CAPRICCI E ROVINE Nell'ambito del Vedutismo settecentesco, il "capriccio" rappresenta una forma d'arte che combina paesaggi ideali e luoghi immaginari, creati liberamente a partire da elementi esistenti o solo visibili nella mente dell'artista. Questo genere pittorico è stato influenzato da diversi fattori: 1. Il Gusto Teatrale: Il nuovo gusto per le scenografie teatrali, con ampie aperture panoramiche e prospettive non centrali, ha contribuito alla nascita del capriccio. Queste scenografie riproducevano fantasie architettoniche e scene bucoliche immaginarie. 2. Il Pittoresco: La passione del periodo per il pittoresco offerto dalla natura ha giocato un ruolo cruciale nella genesi del capriccio. Questo termine indicava paesaggi suggestivi, luoghi caratteristici e curiosi, arricchiti da edifici poetici e d'immaginazione, come rovine e capanne. Le rovine suscitavano malinconia e riflessioni sulla brevità e fragilità delle opere umane rispetto a quelle della natura, evocando lo splendore delle epoche passate. Le capanne, invece, evocavano una vita semplice e integra, lontana dal trambusto cittadino. IL CAPRICCIO IN CANALETTO In questa tela, Canaletto dimostra chiaramente la differenza tra veduta e capriccio. Egli ha combinato in un'unica immagine diversi edifici, esistenti e non, con elementi paesaggistici di varia provenienza: - Corso d'acqua: Il largo corso d'acqua ricorda una veduta del Tamigi a Windsor, ma la presenza di gondole e burci suggerisce Venezia. - Architetture Palladiane: Sulle rive del fiume, Canaletto ha inserito due celebri architetture di Palladio presenti a Vicenza: il Palazzo Chiericati a sinistra e la Basilica Palladiana a destra. - Ponte Immaginario: Al centro del dipinto, vi è un ponte che corrisponde alla seconda versione di un progetto di Palladio per il Ponte di Rialto, mai realizzato e pubblicato ne "I Quattro Libri dell'Architettura" (1570). Un esempio di capriccio è l'opera "Capriccio con edifici palladiani" di Canaletto, realizzata intorno al 1755 e conservata nella Galleria Nazionale di Parma. Francesco Guardi, altro maestro del Vedutismo, ha realizzato opere di capriccio come "Capriccio con arco rovinato e una villa nello sfondo" (1760-1770 ca.), dimostrando l'influenza di questa tendenza artistica nel rappresentare paesaggi immaginari popolati da elementi architettonici esistenti o fantastici. FRANCESCO GUARDI ROVINE E CAPRICCI Francesco Guardi interpreta il capriccio in modo originale, anticipando il concetto romantico del "paesaggio - stato d'animo". Le sue opere vanno oltre la mera rappresentazione di luoghi fantastici o architetture possibili, per esplorare il mondo interiore dell'artista e delle sue sensazioni. Caratteristiche delle opere di Guardi 1. Combinazione di Elementi Paesaggistici: Le vedute di Guardi spesso rappresentano l'entroterra veneziano, ma la combinazione di vari elementi paesaggistici le distacca dalla realtà riconoscibile. 2. Atmosfere Sospese: I dipinti di Guardi presentano rovine, cieli tempestosi e personaggi che si fondono con la natura, creando atmosfere irreali e spettrali. L'effetto complessivo è quello di un luogo irreale, evocativo di solitudine e malinconia. 3. Colore e Composizione: Le macchie di colore giallo e marrone contrastano con l'azzurro del cielo, contribuendo a un senso di disfacimento e fatiscenza. Questi paesaggi non sono semplicemente rappresentazioni visive, ma riflettono emozioni e stati d'animo interiori. Giovanni Paolo Pannini: Il Souvenir del Grand Tour Giovanni Paolo Pannini fu un maestro nel campo del "capriccio di rovine". Sebbene si dedicò a differenti tipi di veduta, è famoso soprattutto per la "veduta ideata", nella quale combinava vari monumenti dell'antica Roma in composizioni fantasiose. Le opere di Pannini: 1. Composizioni Fantasiose: Pannini ricreava scene in cui antichi filosofi ammiravano rovine e statue classiche, soddisfacendo la domanda di souvenir del Grand Tour. 2. Capricci Architettonici: Un esempio significativo è il suo dipinto "Capriccio architettonico del Foro Romano con filosofi e soldati tra rovine antiche" (1745-1750), conservato al The National Museum of Western Art di Tokyo. Giovanni Battista Piranesi: Una Rivisitazione Emotiva del Paesaggio Giovanni Battista Piranesi era appassionato dell'Antichità classica e affrontava il tema con un rigoroso approccio storico e archeologico. Le sue incisioni, come le "Vedute di Roma"(1748), rivelano un uso del paesaggio affine a quello del capriccio. Le incisioni di Piranesi: 1. Monumenti Stravolti: Piranesi riproduceva monumenti antichi con precisione, ma li stravolgeva con la sua immaginazione, creando paesaggi suggestivi e visionari. 2. Chiaroscuro e Prospettiva: Le vedute di Piranesi sono caratterizzate da grandiosità sproporzionata delle architetture, ricchezza di ornamenti, effetti di profondità prospettica e un drammatico uso del chiaroscuro. Bernardo Bellotto: Un erede innovativo di Canaletto Bernardo Bellotto, nipote di Canaletto, condivise con lo zio il metodo di lavoro e la concezione della veduta. Tuttavia, Bellotto sviluppò uno stile distintivo, caratterizzato da un'acutezza degli effetti atmosferici e una luce argentata che conferisce alle sue opere una visione più distaccata e malinconica della realtà. Caratteristiche delle opere di Bellotto: 1. Continuità con Canaletto: Elementi come la grande tela "Il Mercato Nuovo a Dresda visto dallo Judenhof" mostrano l'influenza di Canaletto. 2. Effetti atmosferici: Bellotto si distingue per una resa più acuta degli effetti atmosferici e una luce argentata. 3. Contrapposizioni di luce e ombra: Le sue opere presentano decise contrapposizioni di luce e ombra e un intensificarsi della solidità delle forme. 4. Visione malinconica: Bellotto trasmette una visione della realtà più distaccata e a tratti velata di malinconia. Francesco Guardi: L'interpretazione introspettiva ed evocativa di Venezia Francesco Guardi, altro grande vedutista veneziano, si distacca dalla precisione realistica di Canaletto per offrire un'interpretazione più introspettiva ed evocativa della città. Caratteristiche delle opere di Guardi: 1. Sguardo interiore: Gli scorci della laguna veneziana sono filtrati attraverso uno sguardo interiore, attento alle vibrazioni profonde del paesaggio. 2. Tecnica impressionista: Guardi utilizza una pennellata veloce, che sfalda la compostezza delle forme e trasfigura la realtà nella varietà della luce atmosferica e nell'imprecisione delle figure umane. La camera ottica Gli artisti del Vedutismo si avvalsero della camera ottica, uno strumento basato sul principio della camera oscura, per migliorare la verisimiglianza delle proprie opere. Questo dispositivo permetteva di inquadrare prospetticamente, con grande nitidezza e precisione, la porzione di paesaggio da ritrarre e di proiettarla su un supporto. Nel Settecento, la camera ottica divenne più maneggevole e facile da utilizzare, con modelli portatili e funzionalità avanzate. Differenze tra Canaletto e Guardi Mentre Canaletto offre una visione oggettiva del mondo, con una città dominata da una mente geometrica e fredda, Guardi dipinge il momento fuggevole, la luce di un istante e l'impressione catturata dalla propria soggettività. Le immagini di Guardi trascendono la realtà e creano un equivalente visivo di sentimenti ed emozioni invisibili.