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Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano (UCSC MI)

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sociologia generale sociologia pensero sociologico scienze sociali

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These are lecture notes or study material based on the topic of general sociology. The notes cover key topics such as the characteristics of sociological knowledge, different approaches to studying society (macro and micro), the works of important social thinkers, and methods of sociological research.

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SOCIOLOGIA SCHEMI a cosa serve il pensiero sociologico noi studiamo il pensiero sociologico perché siamo nella società della conoscenza. —> il pensiero è ovunque anche se non ci sembra e può: assumere forme materiali e ha delle conseguenze pratiche (sono presenti dei modelli cognitivi ai quali ci si...

SOCIOLOGIA SCHEMI a cosa serve il pensiero sociologico noi studiamo il pensiero sociologico perché siamo nella società della conoscenza. —> il pensiero è ovunque anche se non ci sembra e può: assumere forme materiali e ha delle conseguenze pratiche (sono presenti dei modelli cognitivi ai quali ci si riferisce). luoghi ambienti oggetti contengono sempre una sociologia implicita= una visione della società ispirata ad alcuni valori idee e ideologie crespi d’adda un borgo che fa parte del patrimonio dell’UNESCO, crespi d’Adda è un museo a cielo aperto proprio come la famiglia Caspi proprietaria di un’industria tessile. L’idea di crespi era quella di fare abitare i lavoratori vicino a un fiume (per motivi dell’industria) e voleva che I lavoratori sviluppassero un senso di appartenenza = modello sociale organizzato intorno a famiglia e lavoro visione ideal-utopistica il villaggio crespi é uno spazio organizzato secondo un pensiero sociale (come ad esempio la periferia che sono state costruite ai fini di poter farci andare a vivere immigrati o lavoratori delle grande città) dunque il pensiero é OVUNQUE e può avere qualità diverse sociologi—> devono avere spirito critico: devono essere capaci di riconoscere quali sono le radici profonde a monte di un fenomeno e saper cogliere e valutare le esigenze dei cittadini management umanistico humanocracy —> Gary Hamel le organizzazioni non devono essere pensate come degli apparati fatti di gerarchia e regole ma ciò che lo rende efficace è la capacità di pensiero creativo, il pensiero creativo dalla capacità dell’individuo di adattarsi in maniera positiva ad una condizione Piaget afferma: “la mente organizza il mondo organizzando se stessa” c’è un aspetto pratico nel nostro pensiero => CONOSCENZA ( la conoscenza ci permette di conoscere il mondo e di agire) LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL SAPERE SCIENTIFICO/SOCIOLOGICO 1. multi-paragdimaticità: la sociologia è una disciplina in cui ci sono diversi approcci e tecniche per studiarla sul campo 2. empiricitá: la teoria non si può fare senza base empirica e senza ricerca sul campo 3. storicità: quando si analizza un fenomeno lo si fa in FASI TEMPORALI diverse così da vedere come cambia nel tempo 4. dipendenza dalle relazioni: c’è bisogno di interfacciassi con qualcuno e ci devono essere delle risorse a disposizione 5. coappartenenza di soggetto/oggetto: gli scienziati sociali fanno parte della società che analizzano ma devono essere oggettivi 6. difficile formalizzazione: se l’oggetto di studio della ricerca che io svolgo non si formalizza con una teoria diventa un’opinione di senso comune “ la sociologia è una disciplina che studia la relazione tra la persona e la società, il suo stare all’interno di un contesto. nasce nel momento in cui ci si comincia interrogare sull’evoluzione sui mutamenti all’interno della società Studio della società e dei legami sociali che ci sono all’interno della società” 1. multi-paradigmaticità Durkheim = la società é molto più importante della somma di ogni individuo perché é un tutt’uno (visione olista) Max Weber= conferisce tanta importanza all’azione del personale, di un soggetto che si mette in relazione con altri (visione individualista) questa é la multi-paradigmaticitá della sociologia che porta all’origine di STRATEGIE e TECNICHE diverse di studio sociale. OLISMO un approccio MACRO tipo di approccio interessato i grandi numeri. Quando vado a studiare un fenomeno mi baso sui grandi numeri per sapere quanto un fenomeno diffuso —> approccio quantitativo —> leggi generali questionario = strumento quantitativo utilizzato secondo questa prospettiva la società è una entità sui generis (un ente collettivo che trascende gli individui) perché il tutto è più importante della somma delle sue parti. c’è un’analogia tra come la scienza della natura concepisce la natura e il modo in cui Durkheim concepisce la vita sociale, lui guarda la società dall’alto distanziandosi dalla realtà sociale perdendo i dettagli. la società secondo l’olismo é retta da “leggi generali del comportamento” INDIVIDUALISMO un approccio MICRO approccio interessato al senso dei fenomeni sociali —> un approccio qualitativo —>soggetto come protagonista —> conoscere la realtà sociale significa comprendere e spiegare come essa è interpretata e vissuta dai suoi protagonisti la società é una rete di soggetti che interagiscono tra di loro 2. empiricità I. (fa riferimento all’olismo) si va a fare una ricerca sul campo attraverso diverse tecniche. la prima tecnica è—> una tabella di risultati: un questionario. dunque non può enunciare delle teorie senza basarsi sui fatti=> grazie al questionario possiamo vedere i risultati scritti in modo chiaro II. (fa riferimento all’individualismo) la seconda tecnica consiste nell’intervista (Esistono diversi tipi di intervista). Consiste nella raccolta di storie e testimonianze da persone ritenute significative, attraverso questa tecnica si riesce ad andare più in profondità e si riesce a catturare la qualità. le persone intervistate sono di meno rispetto al campione che si prende per il questionario ma le domande sono aperte. il risultato è diverso rispetto a quello standard del questionario poiché ci sono delle narrazioni 3. storicità questioni, concetti e categorie cambiano nel corso del tempo, dunque non si smette mai di fare ricerca. la società é in continua EVOLUZIONE. per questo la sociologia e una disciplina storica perchè ha bisogno, periodicamente, di rivedere le sue categorie 4. dipendenza dalle relazioni per fare una ricerca su i diversi campi bisogna svolgere un lavoro pre-scientifico che consiste nell’ entrare in contatto con ciò che vogliamo studiare. —>interagire con i soggetti della ricerca 5. coappartenenza di soggetto e oggetto lo scienziato sociale è il soggetto che si occupa di osservare un fenomeno all’interno della società —> in questo modo ha la facoltà di modellare i comportamenti e modi le persone. nell’ottica OLISTA questa circolarità viene negata perché bisogna separare il soggetto/oggetto (se io soggetto rischio di essere influenzato dall’oggetto rischio anche di non essere scientifico) gli studi sociologici possono modellare i modi in cui le persone agiscono in società essere scienziati sociali significa studiare la realtà alla quale noi stessi apparteniamo, ed è difficile farlo distanziandoci da noi stessi infatti noi siamo coinvolti. 6. difficile formalizzazione il sapere sociologico deve essere formalizzato: formalizzare significa seguire dei codici, di criteri specifici. la sociologia richiede sempre un grado di formalizzazione. Quando si introduce un concetto bisogna darne una definizione chiara—> il massimo della formalizzazione sarebbe poter esprimere le conclusioni della ricerca attraverso formule di tipo matematico la formalizzazione dunque è possibile, ma non sempre è possibile raggiungerla e arrivando a conclusioni con il linguaggio matematico. GLI ALBORI DELLA SOCIOLOGIA (capitolo 1) fattori che hanno portato alla nascita della sociologia come scienza: 1. la rivoluzione francese dell’illuminismo e le conseguenze dell’ordine politico 2. la rivoluzione industriale e le trasformazioni economico-sociali ne furono la conseguenza (nascita borghesia, nascita delle scienze economiche) 3. la rivoluzione scientifica e la nascita del movimento filosofico e culturale del positivismo la sociologia nasce in un periodo di un grande fermento e di cambiamenti, in un periodo in cui c’è bisogno di trovare un ordine a partire dal 19º secolo. le forze intellettuali che hanno contribuito allo sviluppo della sociologia sono: l’illuminismo, liberismo, socialismo, nazionalismo. le forze sociali sono la rivoluzione francese, industriale, scientifica di cosa si occupa? di studiare la società e legami sociali. l’osservazione della società comincia quindi nel momento in cui le persone diventano consapevoli di vivere all’interno di certe condizioni sociali che sono il frutto delle loro interazioni. —> la rivoluzione francese nasce la borghesia e lo Stato nazionale Che portano all’affermazione delle principali ideologie moderne. si comincia dare più conto alla scienza che alla religione (il ruolo della religione comincia a cambiare) viene stilata la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino che dalle basi per i diritti fondamentali per le future società —> la rivoluzione industriale nasce in UK ha portato al trionfo dell’industria capitalistica nasce la società civile (sfera socio-economica) lo stato (sfera socio-giuridica) viene riconosciuto il libero mercato e si afferma la classe media in tutto ciò c’è un’esplosione demografica della popolazione + industrializzazione nasce la Città moderna dove si concentrano diversi aspetti della vita organizzativa della società ma allo stesso tempo anche forme di estrema povertà (=stili di vita diversi) sviluppo dell’infrastrutture e servizi a disposizione aumentano anche il tasso di criminalità e disuguaglianze sociali —> illuminismo in questa fase la sociologia nasce come scienza razionale di empirica. Illuminismo segue la ragione per raggiungere il progresso, si promuove la diffusione del sapere attraverso il metodo sperimentale, vengono garantiti i diritti naturali e aboliti i privilegi feudali, si crede in una religione deista basata su dei principi razionali. illuministi vogliono trovare delle leggi che regolano il mondo sociale per determinare l’ordine parallelamente nasce un’altra corrente controrivoluzionaria CONSERVATORI questa corrente rifiutava il razionalismo illuminista perché sottovaluta tutto ciò che la tradizione e la religione. gli illuministi volevano il progresso mentre i conservatori erano contrari al cambiamento (caos) illuministi conservatori societàcomeentecollettivo III 9491º come razionalità_progresso Progresso Minaccia scienze economiche Adam Smith tiene che lo sviluppo economico generi equilibrio tra la felicità la ricchezza diffusa. Riteneva che il lavoro producesse valore e quindi armonia sociale. Per lui esisteva una mano invisibile che fa sì che la società e le loro economie siano in equilibrio si sviluppino (=irrealistico) Malthus e Ricardo spiegano la transizione della società tradizionale alla società industriale Malthus riteneva che lo sviluppo avrebbe incontrato un limite enorme nella scarsità (visione pessimista) Ricardo riguarda le dinamiche di distribuzione di ricchezza, si è concentrato sul rapporto tra risorse e distribuzione Comte e Durkheim volevano ristabilire l’ordine sociale attraverso la scienza Comte Comte: definisce la sociologia come “fisica sociale” lui distingue tra statica sociale e dinamica sociale: -la statica sociale rappresentava un pilastro tutto ciò che era un’istituzione -la dinamica sociale era il cambiamento in particolare individua tre stadi Che rappresentano le fasi culturali di trasformazione storica della società: 1. stadio teologico: dall’inizio della storia fino al 1300 il mondo è dominato dalle forze divine 2. stadio metafisico: dal 1300 al 1800, il mondo era organizzato da forze astratte Per conte ammettere che la verità dipende dal soggetto piuttosto che dalla realtà oggettiva porta caos la realtà è oggettivamente determinata dall’esterno, solo che con quest’ottica tutto ordinato e la realtà si impone e lo scienziato sociale osserva. se invece lo scienziato sociale osservasse la realtà con le sue lenti soggettive si creerebbe caos 3. stadio positivo: dal 1800 in avanti, é lo stadio che ci permette di costruire un nuovo ordine sociale le due fasi prima sono solo preparatorie per arrivare così allo stadio positivo in cui si può attingere a ogni conoscenza gli uomini cercano di formulare leggi che regolano il mondo sociale attraverso l’accesso alla conoscenza Comte riteneva che ci fosse bisogno di una condivisione dei valori, credeva molto nell’integrazione morale attraverso la religione.perché riteneva che la religione avesse la funzione di garantire la disciplina. questa teoria è stata molto criticata. Harriet Martineau, sociologa che ha contribuito al successo di Comte traducendo alcune sue opere Hebert Spencer, con la sua teoria evoluzionistica, da un lato è d’accordo con conte per quanto riguarda la religione ma non è d’accordo che la scienza sia immutabile EMILE DURKHEIM E IL PROBLEMA DELL’ORDINE SOCIALE (capitolo 4) Durkheim nel suo saggio “il suicidio” si è occupato di un metodo, inteso come una differenziazione di categorie della società. ha distinto tra la società meccanica la società organica si è occupato anche di religione e di educazione e ha notato le trasformazioni della società il fatto sociale “é la società che fa l’individuo” I fatti sociali sono tutte quelle forme di agire sentire pensare esterne all’individuo e che si pongono in modo coercitivo. si impongono attraverso la socializzazione e l’educazione. —> sociologia è diversa dalla filosofia e dalla psicologia perché empirica, per essere empirica indaga delle cause e cerca di trovare delle spiegazioni di tipo sociale e non individuale. Fonda la sociologia come scienza perché gli dà un metodo scientifico ed empirico, cerca le leggi della società come se fossero leggi della natura. inoltre la sociologia in quanto scienza deve essere in grado di creare delle connessioni di causa - effetto. Durkheim crede molto nelle cause sociali di un fenomeno, ma per poterle individuare è necessaria la misurazione. I fatti sociali precedono il nostro ingresso in società e sono ad esempio: lavoro, famiglia, lingua, religione, educazione, politica si presenta sempre con 3 caratteristiche: 1. é esterno agli individui, quindi collocato al di fuori del mondo sociale 2. é coercitivo cioè si impone alla volontà individuale (é la società che fa l’individuo non il contrario) 3. é generale vale più o meno per tutta la società i fatti sociali devono essere definiti oggettivamente —> in modo da essere misurati possono essere materiali o immateriali la sociologia deve poter formulare leggi come quelle delle scienze naturali, ma il problema di Durkheim è quello di dimostrare perché le leggi sono possibili. (l’esistenza dei fatti sociali) leggi sociali e fatti sociali esistono leggi sociali perché nei comportamenti soggettivi esistono delle regolarità e dietro ad essi si nasconde un fatto sociale (cioè una struttura sociale che impone una particolare direzione dei singoli individui ) se voglio capire da dove viene un fatto sociale—> devo cercare la sua origine in un’altro fatto sociale —> gli altri fatti sociali li trovo cercando ciò che è grande. fatti sociali: aspetti istituzionali o strutturali della società valgono per un ampio numero di persone e NON sono modificabili nella società si danno alcune caratteristiche generali differenza tra coscienza collettiva e fatto sociale il fatto sociale é una regione profonda che sta dietro a un evento che si verifica con una frequenza molto elevata. “é una emanazione della coscienza collettiva” coscienza collettiva= società nella sua totalità infatti esprime l’idea della società come un grande essere. —> la vita sociale ha delle regolarità perché esistono i fatti sociali, perché la coscienza collettiva ci impone i fatti sociali e quindi ci fa agire come vuole lei Durkheim vuole una società in cui ci siano delle regolarità che si possono spiegare secondo meccanismi di causa ed effetto, proprio come nelle scienze naturali definizione di suicidio secondo Durkheim “si chiama suicidio ogni caso di morte che risulti direttamente indirettamente da un atto positivo o negativo compiuto dalla vittima stessa consapevole di produrre questo risultato” divide 4 tipi di suicidio: 1. suicidio altruistico: la coscienza collettiva prevale su quella individuale 2. suicidio egoistico: la coscienza individuale prevale su quella collettiva 3. suicidio anomico: dovuto dalla mancanza di regole e aspettative sociali 4. suicidio fatalistico: viene commesso per toglierei da situazioni esistenziali l’anomia secondo Durkheim porta al caos, si produce nei periodi di trasformazione sociale—> lui dà molta importanza all’integrazione sociale Durkheim studia il suicidio utilizzando la statistica: è interessato ai tassi di suicidio e non al suicidio come hai fatto singolo. arriva a scrivere le percentuali—> mette in relazione i numeri con delle altre caratteristiche della società —> mette in relazione il suicidio con altri fatti sociali secondo Durkheim c’è una correlazione tra il livello di integrazione sociale e il numero di suicidi: Laddove l’integrazione sociale é più bassa i suicidi sono maggiori dove l’integrazione sociale è più alta i suicidi sono minori il suicidio non dipende da fattori individuali ma dalla debolezza della società. i suicidi aumentano nei momenti di trasformazione della società (sia negativi che positivi) teoria dell’homo duplex tutto ciò Che c’è di positivo nell’individuo deriva dalla sua partecipazione alla vita della società ciò che è sociale è morale la società quando è ben integrata riesce ad avere questo ruolo regolatore rispetto all’individuo tenendo a freno le nostre pulsioni, se usciamo dalla società rischiamo quindi di regredire alla condizione di barbari la fora crescita economica (cambiamento positivo) produce anomia perché e come se ci invitasse a non stare dentro i limiti che ci da la società. (nel momento in cui la società perde la capacità di disciplinare su individui si ha l’anomia) suicidio egoistico = ad esempio nel caso del protestante, l’individuo é socialmente meno integrato quindi la coscienza individuale diventa più forte (più esposto al suicidio) é il caso di suicidio egoistico suicidio altruistico= per eccesso di integrazione nella società, si arriva al punto di far sparire la propria coscienza individuale dentro la coscienza collettiva durkheim ha una concezione salvifica della società => società = cio che salva l’individuo 1. perché vivere all’interno di una collettività da senso alle nostre vite (abbiamo un ruolo) 2. la nostra vita é un soffio, la società dura tanto (partecipiamo all’eternità della società) 3. la. società da delle regole che tirano fuori il meglio di noi la teoria durkheimiana del mutamento sociale Durkheim È intimorito dal mutamento sociale perché per lui è importante che la società sia ordinata e regolata. il mutamento vorrebbe evitarlo perché porta problemi. estratto film “the village” l’estratto racconta di un elemento: concetto di comunità viene mostrata la vita isolata di un villaggio di cui caratteristiche sono religione (matrimonio, rito funebre) sono seduti allo stesso tavolo per consumare un pasto c’è il consiglio degli anziani in cui prendono le decisioni la scuola trasmette la cultura della comunità il tema della superstizione il tema della reincarnazione Durkheim la chiama società caratterizzata da solidarietà meccanica in questa determinata forma di vita fanno le stesse cose tutti insieme. c’è una bassa di divisione del lavoro e differenziazione dei ruoli. ma anche una coscienza collettiva molto forte, l’individuo è molto integrato e non si pone problemi legati alla sua individualità = funziona come se fosse un meccanismo perfetto la società si trasforma, trasformandosi cambia ma questo processo di mutamento ha come unico effetto la modernizzazione—> passare da un collettivo caratterizzato da una solidarietà di tipo meccanico o un collettivo caratterizzato da una solidarietà di tipo organico = questo succede perché nella società aumenta la densità dinamica (aumento del numero delle iterazioni) nella società modernizzata gli individui stanno insieme non perché sono simili, ma perché sono diversi e qui hanno bisogno gli uni degli altri. la divisione del lavoro + elevata solidarietà + fragile siamo tutti differenziati MAX WEBER parla di “scienze storico sociali” per occuparsi di queste faccende é richiesto di un lavoro interdisciplinare. lui si è occupato di religione, economia e politica. —> sociologo delle razionalità conflittualista lui riteneva che all’interno della società c’è del conflitto, non è una cosa cattiva ma fisiologica. diversi e ci raggruppiamo secondo criteri di affinità e dentro il nostro gruppo siamo in conflitto con gli altri perché abbiamo interessi diversi. la sociologia secondo Webber è lo studio dell’azione sociale. il protagonista dello studio è l’individuo (non la società) l’azione sociale si divide in due caratteristiche: 1. deve essere dotata di senso 2. deve tener conto dell’agire altrui [I comportamenti≠ azione sociale] se io apro l’ombrello mentre piove, non è un azione dotata di senso, ma un comportamento meccanico in risposta alla pioggia le azioni dotate di senso sono: il nostro rispondere allo stimolo non è mai immediato, ma è sempre mediato dal senso. Il senso spesso é invisibile e sta dentro di noi, nelle nostre emozioni e pensieri e questo è l’elemento che guida il nostro agire e il nostro muoverci all’interno della società. Secondo Weber noi siamo animali simbolici il nostro modo di rapportarci al mondo e interpretativo azione dotata di senso è un’azione che è una intenzione e obiettivo e questo dipende da come noi leggiamo la realtà ascolto dei soggetti —> costruire dei tipi ideali devo partire da ciò che il soggetto mi dice rispetto alle motivazioni delle sue azioni (per comprendere il significato delle loro azioni) dinamismo culturale: i significati culturali non sono fissi ma possono trasformarsi attraverso le iterazioni. la cultura permette conservazione dei significati apertura nuovi significati il metodo della sociologia secondo Weber COMPRENDERE e SPIEGARE comprendere= rintracciare il senso che i soggetti attribuiscono alle loro azioni spiegare= provare a generalizzare attraverso la costruzione di idealtipi o connettendoli tra loro idealtipi sono modelli generali, una sorta di caricatura della realtà per analizzare comportamenti diversi 1º tipologia costruita da Weber: potere essendo la società plurale, gruppi sociali entrano tra di loro in conflitto. quindi il potere è un elemento fondamentale della vita sociale (ragione per cui ceti sociali competono tra di loro) distinguere tra potere e potenza il potere é sempre legittimo (colui che lo esercita ha la possibilità di farlo) la potenza non è legittima (viene esercitata al di fuori di quella che lui definisce legittimazione= abuso di potere) —> lo stato ha il monopolio del potere violento (l’unico attore sociale legittimato ad usare violenza) potere per Weber significa essere riconosciuti dalla propria leadership e quindi esercitare una certa influenza. potere carismatico: quello che esercitano le persone famose grazie alle loro qualità straordinarie, ci coinvolge emotivamente potere tradizionale: quello ereditato per tradizione (quello di un re) potere razionale-legale: riconosciamo questo potere a persone nella nostra democrazia, alcune figure hanno legittimità a esigere cose da noi (esempio pagando le tasse) > queste persone sono legittimate a comandare perché dietro c’è un sistema impersonale di norme secondo Weber l’evoluzione della società moderna tende a SOSTITUIRE forme di potere carismatico/ tradizionali con potere razionale 2º tipologia: azione sociale é un azione dotata di senso che tiene conto dell’agire altrui, i tipi di azione sono 4. 1. azione razionale secondo lo scopo 2. azione razionale secondo il valore 3. azione guidata dai nostri affetti 4. azione guidata dalla tradizione azione razionale secondo lo scopo questa è la forma più alta di razionalità e coincide con la nostra capacità di calcolo della razionalità (calcolo= stabilire un rapporto necessario si fini che vogliamo raggiungere) azione razionale secondo valore non siamo guidati da un obiettivo specifico, ma la nostra azione serve a conformarci a un valore che riteniamo molto importante. > nelle prime due forme di azioni sono molto forti la consapevolezza e la volontà dell’attore sociale azione guidata secondo gli affetti si è vittima di stati emotivi alterati azione secondo la tradizione si tratta di tutte quelle azioni che facciamo quotidianamente in maniera ordinaria (abitudine), possono essere pericolose perchè ci spengono il cervello. > queste due azioni avvengono in base a meccanismi automatici che non richiedono la riflessione la consapevolezza la razionalità é molto importante per Weber, se noi agiamo razionalmente è più facile che le nostre azioni si assomiglino. “l’etica protestante e lo spirito del capitalismo” libro in cui mette a confronto una forma di religione e una attività economica. l’ imprenditore capitalista è colui che dà il guadagno del suo lavoro il resto nuovamente per espandere migliorare la sua attività (prototipo della persona che agisce in maniera razionale) a differenza coloro che hanno una mentalità religiosa si impegnano al massimo nella loro attività lavorativa perché immersi in una cultura di valori deterministici. razionalizzazione produce disincanto del mondo la società modernizzandosi diventa scientifica (si sviluppa sempre più il capitalismo) modernizzandosi le società tendono a darsi una struttura sempre più organizzata e più burocratica, uno dei rischi della società era quello di diventare eccessivamente ossessivo per le regole portando estreme conseguenze (gabbia per gli esseri umani a causa delle regole) KARL MARX é un sociologo critico che non accetta la società così com’è ma ritiene che non è mai verita ciò che ci viene presentato. (opposto al positivismo) Per Marx la società è ingiusta, contraddittoria dunque va ribaltata e per farlo occorre una rivoluzione tema del lavoro Marx ha dato un impulso alla sociologia economica, per comprendere la società è necessario guardare alla sua sfera economica “rapporti sociali di produzione” il pensiero di Marx viene definito “materialismo storico” = la struttura é la base economica di una società , é il suo sistema industriale. società= ingiusta —> costante = potenziale umano incontra sempre degli ostacoli il potenziale umano indica il fatto che l’essere umano è un essere che tende a realizzarsi. Ma è sempre stato mortificato nell’esercizio del suo potenziale. con l’industrializzazione il potenziale dell’essere umano non viene liberato perché la società è organizzata male (dal capitalismo) e l’economia capitalista opprime il potenziale dell’essere umano. quali sono le radici dell’ingiustizia? il lavoro nobilita l’essere umano, é una attività di trasformazione del mondo attraverso cui l’essere umano si realizza. purché il lavoro sia virtuoso é necessario riappropriarsi della parte di se che ci si mette nel lavoro (circolarità) sé questa circolarità non si chiude non si cresce —> il capitalismo blocca questa circolarità alienazione dal lavoro nella società capitalistica come funziona la macchina capitalista? la legge fondamentale nel capitalismo é massimizzare il profitto (l’oggetto della produzione capitalistica “merce” che porta a un “ricavo” massimizzare il profitto= fare in modo che il delta sia > D—> M—>D+ investimento di denaro —> merce —>denaro ricavato dalla vendita di M per il capitalismo D+ deve essere > di D la differenza tra D+ e D si chiama profitto ed e quello che cerca il capitalista come fa a massimizzare il profitto? con lo sfruttamento. il capitalista tende a sfruttare gli operai. il salario sempre inferiore alla quantità di lavoro che effettivamente l’operaio svolge. Questo scarto si chiama plusvalore e va in tasca al capitalista che per riuscire a massimizzare il profitto tenderà sempre di più a ridurre il salario ai livelli di sussistenza. perché il capitalista fa questo lavoro? il valore della merce dipende dalla quantità di tempo che viene impiegata per la sua produzione. la tecnologia è un fattore che gioca contro la capacità di ricavare plusvalore, perché anche se dimezzo i tempi di produzione non è che ottengo il doppio del ricavo ma ne ottengo la metà (perché ho dimezzato i tempi di produzione). il capitalista ricava il plusvalore dal reddito dell’operaio che accetta queste condizioni perché sotto di lui c’è il sottoproletariato (inferiore) Plusvalore questa equazione ci permette di calcolare il saggio di profitto f Pr (ci permette di capire come stanno andando le cose) c guardando questa equazione capiamo che il capitalismo é destinato a Ypcapitalabile autodistruggersi cathtsfarte per questo Marx invita alla rivoluzione citP.EE x per far si che il saggio di profitto sia POSITIVO bisogna aumentare il numeratore o diminuire il denominatore. pitalist aE InYeEriredeiaio iai a volte potrebbe essere utile aumentare il capitale COSTANTE (Per la concorrenza o perché l’unico modo per aumentare la produzione e ridurre il tempo dedicato a produrre merce attraverso una tecnologia più sofisticata) inoltre per mantenere il saggio di profitto in positivo il capitalismo dovrà aumentare la produzione fino ad arrivare alla crisi di sovrapproduzione (poche imprese si salvano) secondo Marx la società è composta da 2 classi (in base economica/ del reddito) borghesia (elitario) proletariato (maggioritario) la società capitalista è una società segnata dalla disuguaglianza, finché ci sarà il capitalismo ci saranno ingiustizie e disuguaglianze. gli operai non si ribellano a causa dell’ideologia: la cultura la religione e la filosofia funzionano come una sorta di filtro che non ci permette di vedere le cose come stanno realmente “la religione é l’oppio dei poveri” la rivoluzione dunque è il passaggio necessario per la società che lui ha definito comunista: il senso di questa rivoluzione sarà fare in modo che i mezzi di produzione appartengono alla collettività cioè siano proprietà del proletariato. (si tratta di abolire la proprietà privata dei mezzi sociali di produzione) inoltre importante che il lavoro permette di mettere a frutto il tempo che si dedica con l’attività valore del lavoro come attività che realizza e costruisce la nostra identità. Georg Simmel simile è un autore eclettico inattuale perché arrivato troppo presto per la sua epoca e di conseguenza non è stato colto nella sua profondità. il contesto entro cui si colloca Simmel é la città/ metropoli la sua è una sociologia della metropoli= studia la metropoli come forma di vita e luogo in cui iniziano a svilupparsi delle cose che prima non c’erano. La modernizzazione/la metropolitilizzazione della nostra vita sociale, luogo che pulsa di vita, il nostro modo di vivere produce un certo tipo di spazio anche fisico e viceversa lo spazio fisico influisce sulle nostre esperienze da uno sguardo più veloce che deve cogliere forme di mutamento e di trasformazione. (la metropoli di Simmel la possiamo immaginare come una grande sfera piena di segni, cioè la città che diventa uno spazio che comunica, smart city —> centrifuga sociale il cui numero di possibili interazioni si moltiplica) con Simmel iniziamo a porre l’attenzione Sulla vita quotidiana nell’ambito delle città. tema della moda fenomeno tipicamente metropolitano, va incontro a due esigenze contemporanee: distinzione e identificazione (noi cerchiamo di essere un po’ simili agli altri ma lo stesso tempo diversi) la moda riesce a creare la sinergia tra queste due esigenze. le persone che vivono in città assumono un atteggiamento blasé, il blasè e colui che cerca di non emozionarsi troppo di fronte a degli eventi, è colui che cerca di avere un atteggiamento disincantato e trasmette la sensazione di non farsi più sorprendere da nulla. “sfera del sentimento” = questa componente Affettiva e emotiva È importante per le interazioni sociali. caratteristica fondamentale dell’essere umano=> socievolezza poiché noi siamo spontaneamente capaci di creare costruire relazioni sociali, stare in relazioni nella nostra vita conferisce una certa piacevolezza, ma può essere anche effimera e passeggera. (infatti nella metropoli è tutto molto più effimero rispetto che nelle comunità) Simmel ha studiato i gruppi sociali (assumono forme e strutture diverse) studia come le relazioni sociali assumono forme diverse —>lo spazio fisico in cui viviamo influenza le relazioni. piccoli gruppi hanno più libertà individuale il comportamento è più controllato la persona é meno libera gruppi più ampi le relazioni diventano più anonime maggiore grado di libertà individuale inoltre Simmel si concentra sulla dimensione meso (intermedia) ossia tra macro e micro forme di interazione: (sociologia geometrica) 1. DIADE (coppia) => relazione + stabile e chiara 2. TRIADE (tre persone) => più dinamica ma relazioni + complesse, possibili conflitti. é il numero minimo di elementi per creare più situa diverse le relazioni sono come atomi che si uniscono in molecole, creando comportamenti differenti 5 excursus sullo straniero estratto dell’opera “sociologia” 19hiaieferinti il tema è quello dello straniero (non solo dell’immigrato ma persona che proviene da una città culturale diversa) da un lato noi siamo essere in carne ossa e siamo collocati in un particolare posto, questo condiziona i nostri rapporti e le nostre relazioni. Lo spazio che intende Simmel non è però solo questo, ma è anche simbolo dei rapporti con gli uomini. esiste una dimensione che è simbolica e sociale dello spazio all’interno della quale si possono usare distanza e vicinanza. -> la condizione dello straniero È di tipo relazionale chiunque può essere uno straniero. è una relazione che si viene a creare tra un individuo e un collettivo. una caratteristica è la sua mobilità (coincideva con il mercante, chiamo stile di vita mobile) l’oggettività (può essere un’arbitra imparziale) ci sono anche aspetti che ci uniscono agli stranieri, il problema è che quando ci confrontiamo con lo straniero ci rendiamo conto del fatto che questi aspetti in comune sono generali—> noi costruiamo una relazione a partire da ciò che ci accomuna. le cose in comune tra le persone sono troppo generali che spesso si enfatizzano più le differenze = creando distanze sociali. —> noi possiamo essere stranieri a noi stessi questo ci aiuta a vedere le dinamiche in modo oggettivo la costruzione della società la società non esiste indipendentemente da noi, la costruiamo con le nostre categorie mentali. il mondo sociale è una proiezione della nostra vita mentale e dei nostri pregiudizi, classificare e categorizzare è un’attività necessaria ma crea distanza fra le persone. lo straniero non è una figura specifica ma è un’idea al tipo che sta significare tutte quelle figure che è una società tende a tenere a distanza ( il ghetto é il massimo dell’emarginazzione sociale = confine fisico) SOCIOLOGIA NEGLI USA anche nella sociologia nordamericana troviamo una duplice linea: weberiana —>Blumer, Goffman, Garfinkel, Schuzt durkehimiana —> Parsons e Merton questi sociologi si focalizzano sull’interazione nella vita quotidiana.l’interazione per questi autori è un processo di tipo pratico (comunicativo) e si vuole andare a vedere che cosa ci scambiamo quando comunichiamo e quali competenze richiede il saper mettere in comune dei significati. rilevanza delle situazioni, la situazione diventa luogo di osservazione fondamentale per lo sguardo sociologico. ogni situazione è una sua etichetta un suo galateo è una sua sceneggiatura la vita quotidiana è considerata come una sorta di serbatoio di significati pronti per l’uso, quando noi interagiamo diamo per scontato tantissime cose per esempio devo per scontato che ci capiamo. la realtà é una costruzione sociale siamo noi Che con le nostre interazioni costruiamo la società che abitiamo ci sono due modi in cui la sociologia si può confrontare con il mondo dell’esperienza: approccio qualitativo, la sociologia micro nordamericana weberiana utilizza un metodo di ricerca di tipo qualitativo che si basa sul fatto di entrare dentro le situazioni approccio quantitativo BLUMER / MEAD / COOLEY Blumer é colui che inventa l’espressione “interazionismo simbolico” ma i precursori sono Mead e Cooley si approfondisce molto il senso inverso di questa relazione. nemmeno noi stessi potremmo essere veramente noi stessi se non vivessimo all’interno di questa società. la società ci da una serie di risorse per costruire la nostra identità. il se riflesso (uno dei concetti dell’interazionismo simbolico) la teoria di Mead é una teoria della soggettività intesa come sé (sé inteso come dialogo interiore) il processo di riconoscimento é fondamentale per capire se stessi, noi abbiamo bisogno degli altri negare questo processo significa essere narcisisti (persona fragile che rifiuta il processo di riconoscimento) Per farsi che le cose diventino socialmente reali qualcuno ci deve rimandare l’immagine di noi e confermarci che non è soltanto una proiezione nostra quella che abbiamo di noi stessi Mead distingue due tipi di interazione: interazione I conversazione dei gesti: tali gesti producono risposte automatiche sono usati sopratutto dagli animali ma in alcuni casi anche nelle interazioni umane l’interazione II simbolica (interazione tipicamente umana) per avvenire ha bisogno di gesti che non sono automatici (mead le chiama “le parole gesti significativi” ) interazione tra due soggetti: sogg1 =codifica e sogg2= decodifica ma questo processo funziona quando i due soggetti vivono all’interno di una stessa cultura dunque condividono gli stessi codici, la relazione comunicativa può avvenire quando si condivide il vocabolario il processo comunicativo (secondo Mead) il protagonista della sua sociologia: SÉ ha una particolare struttura, perché é diviso al suo interno tra IO e ME (ha all’interno una dinamica di tipo processuale), la nostra soggettività si evolve. io= parte più spontanea, libera creatività me= gli altri dentro di se, dentro la nostra identità è la società che sta dentro di noi e ci permette di essere e diventare quello che siamo tra io e me esiste un rapporto di necessità, ma anche di scarto => questo fa si che dentro di noi esista una dinamica di auto esame: ogni volta Che dobbiamo prendere una decisione é come se conversassimo con noi stessi. io è quella continua dinamica di auto-trascendimento che caratterizza la nostra identità e la rende mobile è capace di non subire cambiamenti della società. Mead studia quello che avviene nell’infanzia ci sono 3 tappe: 1. momento: imitazione: i bambini nei primi mesi della loro vita limitano in maniera quasi automatica e istintiva che avviene nel mondo esteriore 2. momento: gioco libero: non ci sono regole precise ed é in questa fase che si inizia a cogliere la dialettica tra l’io e il me. i bambini iniziano ad avere la capacità di vedersi in maniere diverse 3. momento: fase del game: in cui il gioco è un gioco strutturato. il bambino capisce che ci sono delle aspettative nei suoi confronti e che il gioco dipende anche dal suo ruolo la dimensione mentale diventa la protagonista della dimensione sociale secondo Mead non esiste un linguaggio in una collettività, non esisterebbe nemmeno la mente (la mente merge nelle interazioni sociali) GOFFMAN fondatore della sociologia drammaturgica l’attore sociale, per goffman, é a tutti gli effetti un attore —> il SÉ é simile a un attore sul palco nella vita quotidiana dobbiamo recitare diverse parti su diversi palchi. il migliore attore e quello che sa improvvisare (i palchi più difficili son quelli che si creano all’improvviso) l’attore ha anche bisogno di uno spazio , gli elementi che definiscono lo spazio teatrale sono 2: (possono essere reali/fisici ma anche simbolici/mentali) scena retroscena questi spazi si creano perché la situazione stabilisce che cosa è opportuno far entrare in scena e cosa è opportuno tenere nel retroscena gli attori sociali non necessariamente fingono, ma si adeguano a quello che conviene fare all’interno della società. noi costruiamo quotidianamente la nostra identità in base alle situazioni in cui ci troviamo. il retroscena è luogo in cui ci si recita in maniera diversa. Una scena è reale quando più persone stanno condividendo la stessa definizione della situazione (teorema di Thomas=quando si crea un accordo cognitivo tra le persone che definiscono la stessa situazione). condividere il medesimo frame=> frame è quella cornice che ci permette di essere sicuri di dare dei contorni precisi alla situazione (non è sempre chiaro) la cosa peggiore é quando crolla la situazione, perché si viene visti in maniera diversa per migliorare la situazione l’attore sociale deve gestire e controllare le impressioni altrui altri due concetti su cui si concentra sono: -stigma -istituzioni totali lo stigma é un attributo che mostra una discrepanza rispetto al complesso di attributi considerati normali, cioè ordinari e naturali rispetto alla persona. stigmatizzare significa prendere una sola caratteristica e assolutizzarla (prendersi il potere di definire l’identità dell’altro in una maniera univoca). Goffman chiamava lo stigma: “identità negata” => quando stigmatizziamo un individuo gli togliamo la possibilità di esprimere se stesso per come vorrebbe l’istituzione totale sono dei luoghi molto precisi (convento, carcere, clinica) si chiamano così perché la vita delle persone si svolge tutta lì dentro (non ci sono interazioni con l’esterno) Goffman ha studiato la clinica psichiatrica: si è fatto assumere come aiutante —>osservazione partecipante una caratteristica delle istituzioni é che tutto deve essere ispezionabile e quindi c’è uno sguardo di tipo paraottico, un controllo ossessivo. l’istituzione non è stigmatizzate ma è totalizzante perché dentro l’istituzione sei SOLO quella cosa particolare e questo non va bene perché non permette al soggetto di esprimersi. (non è possibile avere un retroscena, uno spazio di libertà) HAROLD GRAFINKEL E L’ETNOMETODOLOGIA é uno studioso delle interazioni/pratiche (lo avvicina a Goffman) ma con un focus più antropologico (lo avvicina a Schutz) la vita quotidiana é un’insieme di cose che diamo per scontato la sua sociologia si chiama etnometodologia, studio di culture non occidentali lo scopo é quello di capire come noi attori sociali diamo senso alle cose che facciamo tutti i giorni. i sociologi per svolgere davvero il loro compito dovrebbero provare a guardare il mondo come se fosse la prima volta che lo guardassero e farsi una serie di domande perché la nostra vita quotidiana è fatta di molte cose ovvie date per scontato. *le pratiche* sono dei modi di agire spontaneamente codificati, noi siamo dei soggetti abitudinari che agiscono secondo le loro routine. —> una narrazione è una pratica perché attraverso queste costruiamo la realtà sono i discorsi che noi attori sociali pronunciamo nella nostra vita nel momento in cui qualcuno ci chiede di spiegare il nostro comportamento. sono legate a un utilizzo di tipo pratico: non descrivono, ma producono o costruiscono il mondo della nostra vita quotidiana la conversazione é il tipico oggetto di studio dell’etnometodologia conversare significa “fare delle azioni” dunque studiare il mondo sotto forma di parati che significa dire che TUTTO É AZIONE la conversazione è una pratica perché richiede un sapere pratico (bisogna saper conversare) inoltre producono degli effetti reali molto spesso il significato arriva dopo l’azione il ricercatore deve essere capace di: 1. guardare come una pratica si svolga 2. chiedere agli attori sociali coinvolti come mai in quella determinata circostanza hanno agito così le cose astratte si spiegano attraverso una singola pratica il nostro linguaggio si costruisce all’interno di una pratica, le nostre parole hanno necessariamente bisogno di riferirsi a un contesto. anche dietro gli aspetti più astratti più lontani della pratica, in realtà c’è sempre una pratica secondo l’etnometodologia, ogni aspetto della nostra esistenza nasconde dietro di sé sempre qualcosa di molto pratico che però a volte può essere penalizzante bisogna fare molta attenzione ai criteri con cui noi organizziamo la nostra vita sociale. —>per l’etnometodologia qualsiasi nostra esperienza è sempre un saper fare, si tratta di un saper fare qualcosa di molto concreto e contestuale Un etnometodologo vuole studiare come le persone che vivono nella società agiscono quotidianamente. Garfinker dice che è necessario un evento di ROTTURA: I ricercatori devono produrre una situazione che alteri il normale corso delle cose—> questo provoca un atteggiamento di preoccupazione in seguito di nervoso perché sentiranno l’ordine sociale sgretolarsi e andranno nel panico ALFRED SCHUTZ con lui parliamo di fenomenologia , lui è il padre della fenomenologia sociale (successori: Berger, Luckmann, Habermas) quuesto termine significa: lo studio dei fenomeni avvenimenti della vita sociale. ciò che appare come prima cosa a uno sguardo fenomenologico é la vita quotidiana=> intesa come un insieme di elementi i fatti che noi tendiamo a dare per scontato approcci cognitivi della vita quotidiana Schutz va a vedere come l’attore sociale riesce a conoscere interpretare il mondo. la conoscenza che gli attori sociali attingono per vivere la loro vita quotidiana é il senso comune che ci da questo approccio naturale e aproblematico rispetto alle cose che viviamo. perché davanti alla nostra vita quotidiana noi abbiamo un atteggiamento problematizzante ma grazie al senso comune, abbiamo una riserva di sapere precodificati che ci dà la sensazione che sia condivisa e compresa tutti una coscienza rassicurante. lo straniero condensa e rende visibile quello che in realtà accade ad ognuno di noi ma che le abitudini ormai ci hanno impedito di vedere. per lo straniero tutto ciò che per noi è scontato appare a lui come qualcosa da decodificare (perché non ha il nostro stesso senso comune) secondo Schutz ci sono due postulati: 1. l’interscambiabilita dei punti di vista: noi siamo convinti che ci é possibile metterci nei panni dell’altro (straniero) 2. la congruenza dei sistemi di importanza: noi siamo convinti Che se comunichiamo e agiamo all’interno della nostra cultura le cose importanti sono le stesse per tutti.tutti abbiamo le stesse gerarchie di valori elemento innovativo che introduce sono le province finite di significato non esiste solo la vita quotidiana, ma ci sono anche delle sfere di realtà che stanno al di fuori della vita quotidiana (fuori dal senso comune) non possono essere date per scontate, ma devono essere dimostrate hanno un loro linguaggio proprio che definisce un campo d’esperienza definito sono esperienze marginali hanno un carattere definito simbolicamente sono controllate da un gruppo di esperti Shut si pone soprattutto problemi di tipo cognitivo e arriva a dire che gli scienziati sociali costruiscono tipizzazioni di tipizzazioni: ossia categorizzato le categorie che gli attori sociali usano per muoversi nel mondo. c’è un’affinità tra attori sociali e scienziati sociali ovvero l’attività di tipiazzare. tipizzare un’attività vitale, la facciamo tutti i giorni con le categorie che ci dà il senso comune TALCOTT PARSONS con lui la sociologia torna ad essere molto MACRO (interessata alla società nel suo insieme) e molto TEORICA. é stato un grande teorico sociale, viveva in un epoca che permetteva di considerare la società come un tutto compatto. —> visione ingegneristica della società come può la società stare insieme e raggiungere il suo gradino ottimale di integrazione? parsons fa una sociologia dalla parte della società, possiamo distinguere due momenti: 1. nel primo momento, ha l’idea di tenere insieme i due padri fondatori della sociologia (durkheim e Weber), il modello volontarista dell’azione é il nucleo teorico —> vuole mantenere insieme elementi di uno e dell’altro concede a Weber l’importanza della libertà soggettiva ovvero del fatto che l’attore sociale e in grado di compiere in azione. ma abbiamo dei vincoli =esistono norme, valori e regole che forniscono una serie di vincoli. infatti l’atteggiamento dell’attore sociale é di tipo adattivo —> dobbiamo orientare i nostri fini individuali alla luce di quello che è il contesto sociale in cui ci troviamo 2. nel secondo momento, si occupa di questioni di ordine sociale, da ciò che tiene insieme la società. si concentra sugli aspetti di sistema (societari) diventando il padre del struttural-funzionalismo cerca di produrre una teoria onnicomprensiva della società sviluppando un linguaggio altamente formalizzato strutturale= perché guarda agli aspetti macro come durkheim funzionalismo= ovvero si pone difronte alla società con una domanda: “a cosa serve?” secondo Pearson è giusto che esistano solo quegli elementi che giovano alla società la religione é funzionale alla società perché crea un ordine sociale e aiuta la società a stare insieme e a mantenere la sua compattezza. elementi eu-funzionali (che producono effetti positivi) dis-funzionali (elemento deviante rispetto a quell’insieme di elementi che invece fanno bene. al sistema sociale stesso) l’obbiettivo é mantenere l’unità e l’integrazione della società —> sistema sociale la cibernetica ci insegna che un sistema sociale tende all’equilibrio questo è il principio dell’omeostasi (=processi che consentono al nostro organismo di mantenersi in equilibrio) é un processo circolare che serve a ripotare un sistema alle condizioni di partenza la repressione é l’ultima arma possibile dell’omeostasi sociale per integrare i nostri desideri e gli interessi generali della società lo si può fare istituzionalizzando i desideri possibili ovvero il sistema può offrirci delle possibilità che siano per noi POSITIVE e UTILI l’attore sociale si deve adattare —> vivere in un sistema sociale per l’attore non e repressivo, ma l’attore sociale deve percepire i suoi valori generali della società il sistema sociale deve suddividersi in 4 sottosistemi per rispondere a 4 imperativi funzionali: (gli imperativi funzionali indicano i bisogni fondamentali ai quali ogni sistema deve rispondere => AGIL 1. ADATTAMENTO un sistema sociale si deve adattare all’ambiente, l’ambiente può essere inteso come in senso fisico. L’ambiente e ciò che è esterno ai confini di una società.può essere anche una società confinante o un contesto politico. il sottosistema che deve preoccuparsi maggiormente di rispondere all’imperativo funzionale dell’adattamento é: sottosistema economico 2. CONSEGUIMENTO DEI FINI/SCOPI un sistema sociale deve poter raggiungere i propri obiettivi collettivi, secondo Parson questo imperativo funzionale può richiedere scelte più o meno coraggiose. il sottosistema che si occupa di fare scelte che stanno alla base della crescita é : sottosistema politico il sottosistema politico deve prendere delle decisioni per il sistema 3. INTEGRAZIONE ovvero la buona armonia tra i 4 sistemi la società é 1 ma è divisa in 4 e per far si che rimanga unita ci vuole la vigilanza che coordini il lavoro degli altri sottosistemi. il sottosistema che si occupa dell’integrazione é il sottosistema della comunità societaria che coincide con il sistema delle leggi e del diritto 4. LATENZA definisce la latenza come la riproduzione del modello é la capacità da parte del sistema di rimanere in piedi anche senza sostegni. creare un sistema dentro il quale gli attori sociali hanno talmente interiorizzato le regole da comportarsi da soli come vorrebbe il sistema il sottosistema é quello delle agenzie educative —> il sistema formativo allo scopo di riprodurre il modello del sistema delle nuove generazioni lo scopo della socializzazione è inculcare fin da piccoli e nuovi cittadini come funziona il sistema incentivando il conformismo: non dobbiamo pensare tutti le stesse cose, ma dobbiamo accettare l’idea che ciascuno sia segnato una parte del complessivo sistema il sistema culturale esseri umani= sistema di tipo biochimico + sistema psichico la socializzazione ci assegna dei ruoli, noi non agiamo mai di nostra spontanea volontà ma lo facciamo sempre nella veste del ruolo che la società ci assegna —> “status” = ruolo/ insieme di ruoli

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