Sociologia Generale PDF
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Università di Torino
Maria Adelaide Gallina
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This document is an overview of general sociology, discussing topics like the definition of sociology and its different dimensions, social phenomena, and actors in society. It's designed for a general understanding of sociology, possibly as study material.
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**SOCIOLOGIA GENERALE**-Maria Adelaide Gallina **Che cos'è la sociologia?** -Qual è l'oggetto di studio? Indaga le relazioni fra gli uomini, le collettività e le norme che essi si danno per vivere in società -Cosa caratterizza la sociologia? La ricerca empirica -Da dove parte la ricerca? Dalla d...
**SOCIOLOGIA GENERALE**-Maria Adelaide Gallina **Che cos'è la sociologia?** -Qual è l'oggetto di studio? Indaga le relazioni fra gli uomini, le collettività e le norme che essi si danno per vivere in società -Cosa caratterizza la sociologia? La ricerca empirica -Da dove parte la ricerca? Dalla descrizione dei rapporti sociali -Qual è l'obiettivo? L'interpretazione del sociale Esistono più definizioni di sociologia...può essere definita come -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- la scienza che studia, con propri metodi di indagine e tecniche di ricerca empirica e non empirica i fondamenti, i fenomeni essenziali, i processi ricorrenti di strutturazione e destrutturazione, le manifestazioni tipiche della vita associativa e le loro trasformazioni, i condizionamenti che i rapporti e le relazioni sociali esercitano sulla formazione e sull'azione degli individui e che gli individui esercitano su di loro, quali si ritrovano globalmente nella società e di ogni tipo di collettività, seppure di minor scala. -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- L. Gallino (2004 2a ed), Dizionario di sociologia, Torino, Utet, pp. 615-630 Una definizione La sociologia è una scienza che studia e interpreta con propri metodi empirici e non empirici i fenomeni sociali in particolare le azioni individuali e collettive degli attori sociali. La sociologia La sociologia aiuta non solo ad analizzare gli attuali modelli di vita sociale ma, anche, ad individuare possibili "scenari futuri". In altre parole: la componente immaginativa del lavoro sociologico può chiarire non solo come stanno le cose ma, anche, come potrebbero andare se noi tentassimo di cambiarle. Dimensioni disciplinari che distinguono l'identità della sociologia **-area teorica**. Ogni teoria è uno strumento di conoscenza parziale, relativamente autonomo rispetto ad altre teorie, la cui validità è data dalla sua capacità di fornire modelli utili all'interpretazione di fenomeni sociali. All'area teorica spetta il compito di fornire all'area empirica le linee guida concettuali, le teorie e le ipotesi da controllare. **-area empirica**. È l'area della ricerca (metodi quantitativi e qualitativi) Elementi sociali elementari -Il comportamento (della monade sociale) -L'azione (razionale e non dell'individuo, dell'attore sociale) -L'interazione (combinazione di rappresentazione reciproca in un contesto sociale) -La relazione (tipo ideale-processo vissuto) -L'associazione (famiglia, gruppo, comunità,...) -Il fatto sociale (la norma morale integrativa-regolativa) la materialità sociale (struttura dei rapporti di produzione) Oggetti d'indagine 1\) Il divenire della società 2\) Le relazioni esistenti tra i fenomeni sociali che rientrano nelle diverse sfere; come la politica, la religione, la conoscenza, etc. 3\) i rapporti d'interdipendenza tra gli individui, settori, funzioni della società 4)Le interdipendenze tra valori, norme, significati, simboli 5\) I fattori e le modalità dell'azione sociale di soggetti individuali e collettivi 6)La descrizione metodicamente orientata della realtà sociale 7\) Il linguaggio necessario per descrivere in modo rigoroso i fenomeni sociali, per collegarli tra loro in costruzioni fornite di senso 8)Gli aspetti, i processi, le strutture comuni a tutte le classi di fenomeni sociali Interdipendenza tra le discipline La sociologia che studia la società attuale procede PER PROBLEMI e si avvale di altre discipline (come la pedagogia, la psicologia, antropologia, ect.). Infatti come sostiene anche il sociologo Cavalli per analizzare la complessità dei vari fenomeni sociali è importante un APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE che consenta però un'INTERDIPENDENZA TRA LE DISCIPLINE. Il nostro oggetto di studio La società mondo (Niklas Luhmann) Idea di una società senza limiti regionali che non intende negare le profonde differenze e disuguaglianze che si osservano tra le condizioni di vita nelle singole regioni del globo terrestre ma intende richiamare l'esistenza di interdipendenza di portata mondiale richiede una capacità di ragionamento globale Sociologia mondo Studia i processi di strutturazione e destrutturazione, di integrazione e scambio, di conflitto esterno e riproduzione interna dell'economia, della politica, della cultura e del sistema comunitario modellizzati come sotto-sistemi di una società che non ha più alcun confine statuale e nazionale Società mondo Edgar Morin considera la società mondo come un fatto sociale che va emergendo e un'opzione cognitiva che consiste nella scelta di osservare il mondo "come se" fosse una sola società Dal punto di vista dell'educazione...Insegnare l\'identità terrestre Quali sono i tratti che caratterizzano la nostra società? -maggiore dinamismo contemporaneo attraverso lo svuotamento di tempo e spazio che non coincidono più necessariamente. Il luogo come contesto fisico di interazione è separato dallo spazio -globalizzazione \- nuovo individualismo: soggetti più in grado di scegliere il proprio destino -problemi sociali, ecologici, demografici, di divario nord-sud del mondo Macdonaldizzazione della cultura? Tesi della convergenza della cultura globale (Ritzer, sociologo) indica tendenza all'unificazione degli stili di vita, dei simboli culturali e dei modelli di consumo. Ne risulta l'immagine di un mondo unico, in cui le culture locali sono sradicate. Robertson respinge la teoria della mcdonaldizzazione del mondo: globalizzazione culturale non significa che il mondo diviene culturalmente omogeneo Il processo è dialettico e fa coesistere particolare e universale 1\) I cambiamenti nei processi di socializzazione Nel contesto di una società complessa come quell'attuale, connotata da brusche accelerazioni e da verifiche continue del potere di socializzazione: -i modelli formativi conosciuti fino ad oggi subiscono un progressivo deperimento; -tramonta il percorso unico, normativo e garantito della formazione, caratterizzato da una scoperta del mondo senza urti e da una maturazione gradualistica e protetta dell'individuo; -le vie della socializzazione appaiono sempre meno chiare e ordinate rispetto al passato. \(1) Morcellini M., Passaggio al futuro. Formazione e socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli, Milano 1997. Come avviene la ricerca di senso? Secondo Bauman (1), immersi come siamo in un mondo imprevedibile, fatto di liberalizzazione, flessibilità, competitività, ---------------------------------------------------------------------------------------------------- «il nostro io ci appare l'unico elemento stabile nel bel mezzo di un mondo estremamente volatile». ---------------------------------------------------------------------------------------------------- Così, per trovare rimedio ai disagi dell'incertezza, ricorriamo all'autopreservazione e investiamo sulla ------------------------------------------------------------------------------------------------------ «integrità del nostro corpo e di tutte le sue estensioni e baluardi: la nostra casa, i nostri beni». ------------------------------------------------------------------------------------------------------ (1)Bauman Z., Voglia di comunità, Laterza, Roma-Bari 2001. Al contrario, il ripiegamento sulle risorse e sulle capacità individuali finisce con l'alimentare maggiormente nel mondo quell'insicurezza che tentiamo di rifuggire. In realtà ciò che ci manca è la comunità, ma essa -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- «resta pervicacemente assente \[...\] perché la direzione in cui questo mondo ci sospinge nel tentativo di realizzare il nostro sogno di una vita sicura non ci avvicina affatto a questa meta». -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Attori transnazionali Al numero crescente di interazioni contribuiscono una serie di attori transnazionali: \- gruppi economici \- organizzazioni intergovernative (ONU, Commissione Europea) \- organizzazioni internazionali non governative (ONG) \- diaspore globali di popoli profughi (palestinesi, armeni, tamil) \- cittadini comuni (migranti, turisti, studenti, professionisti) -l'azione di tutti questi attori transnazionali, insieme alla visibilità della medesima garantita dai media, produce globalità Come sta cambiando la società in seguito alla pandemia? La società è in grado di riadattarsi? -crisi economica mondiale senza precedenti: "Secondo l'organizzazione mondiale del lavoro il pil a livello mondiale calerà del 3% e le conseguenze saranno di decine di milioni di disoccupati in più nel mondo"; -distanziamento sociale rischia di diventare una componente normale delle nostre vite perché anche quando ci sarà un ritorno alla normalità non sarà mai quella di prima ma sarà una normalità da disegnare; -gestione della sanità: "Quest'emergenza mostra come è fondamentale avere un sistema sanitario fortemente territorializzato, con strutture che possano intervenire rapidamente". Ad essere meno ottimisti c'è purtroppo da constatare che "pagheranno al solito di più i poveri come si vede già negli Stati Uniti dove i poveri non possono nemmeno fare il tampone e dove sta nascendo un movimento di homeless che occupano edifici vuoti perché cercano un posto dove stare durante l'emergenza. I sette saperi (Edgar Morin) fondamentali nell'insegnamento e nell'educazione di ogni società e di ogni cultura 1.La cecità della conoscenza: l'errore e l'illusione 2.I principi di una conoscenza pertinente 3.Insegnare la condizione umana 4.Insegnare l'identità terrestre 5.Affrontare le incertezze 6.Insegnare la comprensione 7.L'etica del genere umano La cecità della conoscenza ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- È sorprendente, che l'educazione che mira a comunicare conoscenze, sia cieca su ciò che è la conoscenza umana, su ciò che sono i suoi dispositivi, le sue menomazioni, le sue difficoltà e che non si preoccupi affatto di far conoscere che cosa è conoscere. È necessario introdurre e potenziare nell'insegnamento lo studio dei caratteri cerebrali, mentali, culturali della conoscenza umana, dei suoi processi e delle sue modalità, delle disposizioni psichiche e culturali cha la inducono a rischiare l'errore l'illusione." ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Insegnare la condizione umana "L'uomo si realizza come essere pienamente umano solo attraverso la cultura e nella cultura. Non c'è cultura senza cervello umano (apparato biologico dotato di competenza per agire, percepire, sapere, apprendere), non c'è mente ossia capacità di coscienza e pensiero, senza cultura. La mente umana è un'emergenza che nasce e si afferma nella relazione cervello-cultura. Una volta emersa la mente interviene nel funzionamento cerebrale e retroagisce su di esso. Vi è dunque una triade ad anello tra cervello-cultura- mente, dove ogni termine è necessario a ciascuno degli altri. La mente è un'emergenza del cervello suscitata dalla cultura, la quale non esisterebbe senza cervello." I principi di una conoscenza pertinente "L'era planetaria necessita di situare ogni cosa nel contesto e nel complesso planetario. È il problema universale per ogni cittadino del nuovo millennio: come acquisire l'accesso alle informazioni sul mondo e come acquisire la possibilità di articolarle e di organizzarle? Come percepire e concepire il Contesto, il Globale, il Multidimensionale, il Complesso?...serve una riforma del pensiero. Ora, questa riforma: è la questione fondamentale per l'educazione, poiché concerne la nostra capacità di organizzare la conoscenza....vi è inadeguatezza sempre più ampia, profonda e grave tra i nostri saperi disgiunti e la realtà o problemi sempre più polidisciplinari trasversali...." Insegnare l'identità terrestre "-Il destino ormai planetario del genere umano è un'altra realtà fondamentale ignorata dall'insegnamento. -È opportuno insegnare la storia dell'era planetaria, che inizia nel XVI secolo con la comunicazione fra tutti i continenti, e mostrare come tutte le parti del mondo siano divenute intersolidali, senza tuttavia occultare le oppressioni e le dominazioni che hanno devastato e ancora devastano l'umanità. -Si dovrà indicare il complesso di crisi planetaria che segna il XX secolo, mostrando come tutti gli esseri umani, ormai messi a confronto con gli stessi problemi di vita e di morte, vivano una stessa comunità di destino." Affrontare le incertezze "La fine del XX secolo è stata propizia per comprendere l'irrimediabile incertezza della storia umana. I secoli precedenti hanno sempre creduto in un futuro o ripetitivo o progressivo. Il XX secolo ha scoperto la perdita del futuro, cioè la sua imprevedibilità. Questa presa di coscienza deve essere accompagnata da un'altra retroattiva e correlativa: quella secondo cui la storia umana è stata e rimane un'avventura ignota. Una grande conquista dell'intelligenza sarà, infine, quella di potersi sbarazzare dell'illusione di predire il destino umano....certo esistono determinazioni economiche, sociologiche e altre ancora nel corso della storia, ma sono in relazione instabile e incerta con innumerevoli casi e eventi che fanno deviare e sviare il suo corso." Insegnare la comprensione "La situazione sulla nostra terra è paradossale. Le interdipendenze si sono moltiplicate. La comunicazione trionfa, il pianeta è attraversato da reti, fax, telefoni cellulari, modem, internet. La coscienza di essere soli nella vita e nella morte dovrebbe ormai legare gli umani gli uni gli altri. Il problema della comprensione è divenuto cruciale per gli umani. Si ritrova qui la missione propriamente spirituale dell'educazione: insegnare la comprensione fra gli umani è la condizione e la garanzia della solidarietà intellettuale e morale dell'umanità." Comprendere "Vi sono due livelli di comprensione: quello della comprensione intellettuale o oggettiva e quello della comprensione umana intersoggettiva. Comprendere significa intellettualmente apprendere insieme, com-prehendere, cogliere insieme (il testo e il suo contesto, le parti e il tutto, il molteplice e l'uno). La comprensione intellettuale passa attraverso l'intelligibilità e la spiegazione. Spiegare è considerare come oggetto ciò che si deve conoscere e applicarvi tutti i mezzi oggettivi di conoscenza. La spiegazione è, beninteso, necessaria alla comprensione intellettuale o oggettiva. **La comprensione umana va oltre la spiegazione**. La spiegazione è sufficiente per la comprensione intellettuale o oggettiva.... È insufficiente per la comprensione umana. Questa comporta una conoscenza da soggetto a soggetto. Comprendere comporta necessariamente un processo di empatia, di identificazione e di proiezione. L'etica del genere umano "...un'etica propriamente umana, ossia un'antropo-etica, deve essere considerata come un'etica dell'anello a tre termini individuo-specie-società, da cui emergono la nostra coscienza e la nostra mente propriamente umana. L'antropo-etica presuppone la decisione cosciente ed illuminata di \- assumere l'umana condizione individuo-società specie nella complessità del nostro essere, \- realizzare l'umanità in noi stessi nella nostra coscienza personale; \- assumere il destino umano nelle sue antinomie e nella sua pienezza. L'antropo-etica comporta così la speranza nella realizzazione dell'umanità come coscienza e cittadinanza planetarie. Comporta dunque, come ogni etica, una aspirazione e una volontà, ma anche una scommessa nell'incerto." Perché un futuro educatore studia sociologia? Perché offre un bagaglio di conoscenze per capire comportamenti individuali Capacità di leggere i fenomeni sociali che sono il prodotto della società Da quanto tempo esiste l'attività intellettuale che chiamiamo sociologia? Le origini della sociologia sono evidenti fin dall'antichità in quanto la maggior parte dei problemi che fondano la sociologia sono emersi nel corso della tradizione del pensiero filosofico, storico, politico, giuridico, etc Tra i suoi rappresentanti: Platone, Aristotele, Lucrezio eSant'Agostino, Tommaso d'Aquino e Machiavelli, Vico e Rousseau, etc. I precursori, le origini: Problema dei fondamenti dell'ordine sociale (origini del pensiero sociale) VI sec a.C. -- Grecia antica Formazione delle prime città-stato (poleis), tipo di organizzazione sociale comunitaria composto da membri di differenti tribù Due esempi: Aristotele: l'uomo come "animale sociale"; Thomas Hobbes: la società come scelta utile; Aristotele L'uomo sarebbe incapace di realizzare il bene e di conseguire la felicità al di fuori della comunità e dell'unione con altri individui. La società si forma grazie al progressivo ampliamento dell'istinto associativo. Hobbes In contrasto con quanto affermato da Aristotele, Hobbes considera l'uomo come un essere fondamentalmente asociale che ricerca l'associazione con altri individui spinto da motivazioni puramente utilitaristiche. Alla base di tali motivazioni vi è la paura della morte. Quando nasce ufficialmente la sociologia? Auguste Comte (1798-1857) Il termine sociologia si utilizza da quando Comte ha prodotto i primi lavori dedicati alla fondazione concettuale e metodologica della sociologia. 1824 -- lettera a un amico Valat usa per la prima volta l'ibrido latino-greco socio-logia 1839 -- propone di sostituire la vecchia espressione fisica sociale con sociologia La legittimazione della sociologia Il termine SOCIOLOGIA compare in modo formale nel 1839 e viene equiparata alla fisica sociale. La sociologia è: ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- quella parte complementare della filosofia naturale che si riferisce allo studio positivo dell'insieme delle leggi fondamentali proprie a fenomeni sociali. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- A. Comte, Corso di filosofia positiva, Lezione XLVII Legge dei tre stadi Comte considerava la SOCIOLOGIA come l\'ultimo risultato di uno sviluppo di scienze, quali la biologia, la chimica e la fisica. Egli credeva che lo studio di tale disciplina avrebbe portato l\'umanità ad uno stato di benessere, dato dalla comprensione e dalla conseguente capacità di controllo del comportamento umano. Con la legge dei tre stadi Comte prefigurava l\'avvento dell\'era positiva in cui **la scienza avrebbe avuto un posto centrale nella vita degli uomini**. La legge articolata in tre fasi che riguardano sia lo sviluppo dell\'individuo sia quello dell\'umanità intera: I tre stadi Stadio TELEOLOGICO: la società è spiegata attraverso idee religiose e la ricerca delle cause dei fenomeni viene attribuita a esseri soprannaturali (per l'individuo corrisponde la fase dell'infanzia) Stadio METAFISICO: la società è spiegata attraverso principi astratti corrisponde a quello dell\'adolescenza o giovinezza del pensiero in cui gli agenti soprannaturali sono rimpiazzati da forze astratte: la «Natura» di Spinoza, il «Dio geometra» di Cartesio, la «Ragione» dell\'Illuminismo. Questa epoca è un\'evoluzione rispetto al pensiero antropomorfico anteriore ed anche sul piano politico porta ad una maggiore consapevolezza degli uomini, con libertà di coscienza e sovranità popolare. Stadio POSITIVO: la società è spiegata attraverso il metodo scientifico, chiamato anche età positiva, è descritto come «lo stato virile della nostra intelligenza», esso comporta lo sviluppo della filosofia positiva. Il ricorso ai fatti, alla sperimentazione, alla prova della realtà, è ciò che ci permette di uscire dai discorsi speculativi e dalla ricerca dell\'assoluto. È il primo principio del positivismo Quali sono i tratti che caratterizzano il Positivismo? Il positivismo è una corrente di pensiero filosofico che nasce in Inghilterra e in Francia nella prima metà dell'Ottocento da radici illuministe, ma al tempo stesso come tentativo di superarle. La fede assoluta nella ragione dell'illuminismo viene sostituita con la FIDUCIA NELLA SCIENZA, arrivando a costituire la base di una sorta di nuova religione laica. Il positivismo inglese, con John Stuart Mill, rimane fedele alla tradizione empirista, rifiutando la "religione della scienza" proposta invece in ambito francese da Comte. CONCEZIONE TOTALIZZANTE DELLA SCIENZA: la scienza è un unico edificio in cui coabitano le varie discipline, che si differenziano in base al grado di maturità raggiunto. Il criterio di riferimento è costituito dal metodo scientifico di derivazione galileiana applicato in fisica. Le caratteristiche principali del positivismo 1\) Monismo metodologico: il metodo scientifico è unico, indipendentemente dall'oggetto di ricerca (natura o società). 2\) Le scienze naturali esatte forniscono un ideale modello metodologico, in base al quale misurare il grado di sviluppo e di perfezione di tutte le altre scienze. 3\) La spiegazione dei fenomeni osservati avviene tramite il ricorso a leggi naturali. 5 significati del termine positivismo Comte individua 5 significati diversi del termine positivo, i quali concorrono tutti a definire il carattere della nuova concezione filosofica; positivo può significare: Reale, cioè l\'ambito di conoscenza umana in opposizione al chimerico ricercare essenze ultime della metafisica. Utile, la ricerca deve esser finalizzata, invece che all\'astratta speculazione, al miglioramento concreto delle condizioni umane. Certo, in opposizione all\'indecisione e ai dubbi esistenziali. Un sapere, quindi, ben saldo entro i propri limiti. Preciso, cioè determinante il proprio oggetto, in contrasto con il vago del pensiero e del linguaggio teologico-metafisico. Costruttivo, a differenza della negatività distruttiva dell\'illuminismo che si limitava alla critica. Ragioni Storiche Rivoluzioni politiche Paesi Bassi (1579-1581) Stati Uniti (1775-1787) Guerre di liberazione nazionale, sostenute e guidate da classi sociali e da élites in grado di costituire Stati indipendenti con istituzioni politiche e giuridiche ben strutturate. Gran Bretagna (1628-1660) Rivoluzione francese (1789-1792) Rivoluzioni interne, basate su una differente distribuzione del potere e dell'autorità all'interno di stati nazionali consolidati. Come potremmo definire concettualmente il termine rivoluzione? Rivoluzione Indica un insieme di mutamenti sociali profondi ed estesi che pur avendo origine in una parte specifica dell'organizzazione sociale o della cultura -- la tecnologia, i modi di produzione, i costumi e gli orientamenti sessuali, la direzione delle aziende, ecc. -- inducono o influenzano direttamente mutamenti sociali in ogni altra parte dell'organizzazione sociale. La rivoluzione industriale Trasformazioni del lavoro e del modo di produzione, dell'organizzazione e del mercato del lavoro Rivoluzione dell'ampiezza, della forma e delle funzioni della città, della struttura e della composizione della famiglia, del territorio, del commercio, delle guerre, delle arti Rivoluzione delle mentalità individuali e collettive e delle rappresentazioni sociali Ragioni cognitive I nuovi modelli della conoscenza si affermano perché vengono meno i modelli della conoscenza tradizionali. I luoghi sociali depositari della verità "rivelate", di origine religiosa, crollano CONTRO LA METAFISICA (es. filosofia scolastica -- IX secolo) Ragioni cognitive Metodo scientifico Evoluzione del concetto di scienza: La scienza non ha più nulla di divino, è semplicemente un'impresa umana problematica, dove la verità o la razionalità non sono mai attingibili in modo compiuto, ma ci si può faticosamente avvicinare ad esse. Qualunque tipo di conoscenza, compresa quella scientifica, non è un progresso continuo nella rivelazione dell'ignoto, ma è un prodotto, fatta da uomini con appartenenze culturali, di classe, religiose. Ragioni etiche Individuo Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino -- 26 agosto 1789 L'individualismo extra-mondano (l' "uomo" è l'essere umano nella sua essenza) si intreccia con l'individualismo intramondano ("l'uomo e il cittadino") Affermazione dei diritti universali come espressione di una religione civile L'illusione di Comte Secondo Comte, infatti, come avviene nelle scienze naturali così pure nella sociologia è necessario adottare procedure di tipo empirico: osservazioni, esperimenti, comparazioni tra i diversi fenomeni. Lo scopo è quello di cogliere le leggi generali e di prevederne i futuri svolgimenti. I limiti del modello positivista L'epistemologia del Novecento ha messo chiaramente in luce come equiparare la sociologia alle discipline fisico- matematiche sia improprio sotto molteplici aspetti. È utile soffermare l'attenzione su tre limiti fondamentali: gli esseri umani non sono molecole o corpi celesti: ovvero non è possibile supporre una sicura costanza di comportamento e un totale controllo delle condizioni che ne consentano l'osservazione ed, eventualmente, la riproduzione in situazioni sperimentali; gli esseri umani sono dotati della capacità di attribuire significati e scopi al loro agire; Con il 1900 Il paradigma positivista perde la sua chiarezza e linearità e va incontro a continue revisioni. Tra gli anni 1939 e 1960 si spande una sorta di positivismo logico che dà origine al neopositivismo...quindi La concezione deterministica e meccanicistica del positivismo ottocentesco che cercava leggi universali lascia il posto a concetti di probabilità e incertezza Le teorie non sono più viste come leggi matematiche ma vengono legate a tecniche probabilistiche. Con Lazarsfeld si introduce il linguaggio delle variabili atto a operazionalizzare i fatti sociali e renderli osservabili, comparabili e quindi sottoponibili a controlli scientifici Le scienze sociali assumono un senso di provvisorietà e perdono le certezze di prima...una teoria è controllata positivamente fino a che qualcuno non dimostra il contrario Dal neopositivismo al postpositivismo Non si abbandona il fondamento empirista delle scienze sociali, le tecniche di ricerca quantitativa (standard)ma anzi si apre alle tecniche qualitative (non standard) e pone l'accento sulla provvisorietà della ricerca scientifica e sulla possibilità di continua revisione. Dopo Comte Tra Ottocento e Novecento studiosi come Durkheim, Weber, Simmel e Pareto posero le basi teoriche della sociologia Nella sociologia è possibile individuare due paradigmi antagonisti principali: Il paradigma della struttura; Il paradigma dell'azione; Il paradigma della struttura Secondo il paradigma della struttura la società, con le sue istituzioni, è un meccanismo dotato di leggi proprie, che funziona in modo totalmente indipendente dalle azioni e dalle scelte degli individui che la compongono, alle quali si impone, per così dire, dall'esterno. Il paradigma dell'azione I sostenitori del paradigma dell'azione ritengono invece che ciò che chiamiamo società (norme, valori, usanze, ecc.) sia semplicemente il prodotto delle azioni e delle interazioni tra gli individui che indefinitamente ripetute si cristallizzano fino ad oggettivarsi, istituzionalizzandosi. Chi sono i classici della sociologia? Alexis de Tocqueville (1805-1859) Karl Marx (1818-1883) Herbert Spencer (1820-1903) Ferdinand Tönnies (1855-1936) **Emile Durkheim** (1858-1917) Vilfredo Pareto (1848-1923) Max Weber (1864-1920) Georg Simmel (1858-1918) Chi sono i classici della sociologia? Non sono, in origine, sociologi di professione Sono tutti maschi Quasi tutti appartengono alla borghesia colta francese e tedesca Quasi tutti politicamente impegnati e attivi Quasi tutti con una formazione filosofica o giuridica o storica o tutte e tre insieme Emile Durkheim (1858 -1917) Intellettuale, repubblicano e riformista Sostenitore di una morale laica Ruolo essenziale della sociologia Influenza del contesto La situazione storica della Francia del tempo induce Durkheim a riflettere su: problema dell'integrazione sociale individuazione delle forme del legame sociale e della solidarietà collettiva Emile Durkheim La nascita della Sociologia moderna 1893 -- La divisione del lavoro sociale 1895 -- Le regole del metodo sociologico 1897 -- Il suicidio 1912 -- Le forme elementari della vita religiosa La divisione del lavoro sociale - 1893 D. "vede" nella divisione del lavoro sociale uno strumento primario di integrazione, di coesione e di solidarietà sociale. Individua due forme storiche di solidarietà sociale: La solidarietà meccanica, caratteristica delle società premoderne, basata sulla somiglianza degli individui, stretto legame tra coscienza individuale coscienza collettiva La solidarietà organica, caratteristica delle società moderne, industrializzate e urbanizzate, basata su una elevata differenziazione sociale e su una elevata specializzazione dei ruoli sociali Emile Durkheim La divisione del lavoro sociale - 1893 SOLIDARIETA' ORGANICA Caratteristica delle società moderne, dove prevale la divisione del lavoro Vincolo di solidarietà fondato sui nessi di interdipendenza tra le varie funzioni e professioni svolte da individui e gruppi sociali Norme del diritto civile (in particolare di quello commerciale) e sanzioni di tipo restitutivo SOLIDARIETA' MECCANICA Caratteristica delle società "segmentarie", in cui la divisione del lavoro è scarsa e le unità che la compongono sono poco differenziate tra loro. Tribù, clan, società di cacciatori e raccoglitori, villaggi di società agricole Vincolo di solidarietà fondato sulla credenza -- fondamentalmente sacrale e religiosa - in una comune origine o identità Norme del diritto penale a sanzione repressiva La divisione del lavoro sociale -- 1893: solidarietà organica e meccanica Per quanto ritenga la solidarietà organica una forma di coesione sociale "più forte" di quella che genera la solidarietà meccanica, D. parla di forme del lavoro sociale che producono situazioni di disintegrazione e de-regolazione sociale estrema (anomia). Il mutamento sociale troppo profondo o repentino spezza la "coscienza comune" degli individui e le vecchie norme sociali non sono più valide oppure sono confuse o non riconoscibili agli individui SUICIDIO ANOMICO Le regole del metodo sociologico - 1895 Concetto di fatto sociale Sociologia come scienza dei fatti sociali Un fatto sociale è ogni modo di agire, di pensare e di sentire (codificato e istituzionalizzato o meno) esterno all'individuo e che agisce sull'individuo come una coercizione o come un vincolo. Che cos'è un fatto sociale? «È un fatto sociale ogni modo di fare, più o meno fissato, capace di esercitare sull'individuo una costrizione esterna -- oppure un modo di fare che è generale nell'estensione di una società data, pur avendo esistenza propria, indipendente dalle sue manifestazioni individuali». Il metodo 1\. Considerare i fatti sociali come se fossero "cose" 2\. Obbligo di definire con chiarezza e di isolare i fatti sociali che si studiano. Obbligo di distinguere il normale dal patologico 3\. Spiegare il sociale con il sociale: per D. i fatti sociali non hanno altre cause che in fatti sociali antecedenti Il metodo I fatti sociali devono essere trattati come cose: «è una cosa tutto ciò che è dato, tutto ciò che si offre o si impone all'osservazione» e i fatti sociali sono appunto i dati a disposizione del sociologo. In questo modo Durkheim apre la via all'applicazione del metodo scientifico impiegato dalle scienze naturali: se i fatti sociali sono in tutto uguali a cose, possono essere studiati come si studiano normalmente le cose che appartengono al mondo sensibile. «Dal momento che la legge di causalità è stata verificata negli altri domini della natura, e che essa ha esteso progressivamente il suo imperio dal mondo fisico-chimico al mondo biologico, abbiamo il diritto di ammettere che essa è ugualmente vera per il mondo sociale; ed è possibile oggi aggiungere che le ricerche istituite sulla base di questo postulato tendono a confermarlo» Il suicidio - 1897 D. mostra che nel suicidio operano cause sociali: queste possono spiegare come in certe condizioni sociali, che riducono il livello di integrazione di un individuo nelle reti di rapporti sociali, aumenti la probabilità che egli giunga alla decisione di togliersi la vita L'incidenza dei suicidi è più elevata tra i protestanti che tra i cattolici, tra i vedovi, nubili e senza figli che non tra gli sposati e con prole, nei periodi di pace che non nei periodi di guerra, nei periodi di forte espansione economica che non nei periodi di stabilità Il suicidio - 1897 Due forze sociali, esterne all'individuo, influenzano i tassi di suicidio: l'integrazione sociale e la regolazione sociale. Queste due forze determinano, per carenza o eccesso, quattro tipi di suicidio: Il suicidio egoistico è determinato da una carenza di integrazione sociale Il suicidio anomico è determinato da una carenza di regolazione sociale Il suicidio altruistico è determinato da un eccesso di integrazione sociale Il suicidio fatalistico è determinato da un eccesso di regolazione sociale. Le forme elementari della vita religiosa - 1912 D. sceglie di studiare il fenomeno religioso attraverso il totemismo australiano, a partire dalla divisione del mondo che tutte le religioni mettono in atto: la divisione fra ciò che è sacro e ciò che è profano. È sacro ciò che è segreto, separato, interdetto: divinità, ma anche animali, piante, pietre, oggetti. Nel caso delle religioni "elementari" il carattere sacro è attribuito dal clan o dalla tribù, cioè da un gruppo sociale. Il totem diventa il simbolo del legame sociale, della coscienza collettiva di tutti coloro che attribuiscono ad esso il carattere di sacralità. Il totem diventa il simbolo trasfigurato del gruppo sociale stesso, che proprio attraverso quel simbolo, adora e teme se stesso. La religione è un sistema simbolico attraverso il quale la società prende coscienza di se stessa in quanto identità diversa e separata. ANCHE LA RELIGIONE È UN FATTO SOCIALE E PUÒ ESSERE ED È SPIEGATA CON ALTRI FATTI SOCIALI Religione Dal latino re-ligare Attraverso la religione la società prende consapevolezza del legame sociale che le "tiene insieme", di ciò che fonda la coscienza collettiva. Ma ciò è valido per le società premoderne e non è applicabile alle società moderne. L' "equivalente funzionale" della religione è la morale laica, poiché la differenziazione sociale o lo Stato non possono fungere da fondamento morale o sociale. La funzione socializzatrice della scuola L'educazione "deve suscitare nel fanciullo un certo numero di stati fisici e mentali che la società a cui appartiene considera come dover essere presenti in ogni suo membro" (1922) L'oggetto primario di studio L'insieme dell'organizzazione sociale e delle sue varie componenti Organizzazione sociale Si può definire come il processo che in ogni tempo e in ogni luogo porta gli uomini ad associarsi a fini di cooperazione economica, di difesa, di attacco, di divertimento, di gratificazione; altre volte, le collettività, i gruppi, le istituzioni sono il prodotto più o meno consapevole di tale processo (L. Gallino, Dizionario) il senso di azione orientata a realizzare nella società una serie di rapporti relativamente stabili da cui emergono parti e settori differenti ciascuno dei quali svolge un'attività specifica complementare alle altre: la politica, l'educazione, la religione, l'economia, la famiglia. \...alcuni interrogativi Come si spiega che le tante azioni singole, risultino alla fine mirabilmente coordinate, di modo che immense quantità di persone, di materiali e di informazioni arrivino ogni giorno proprio nel punto in cui devono arrivare, e al momento preciso? Perché in un dato momento certe società appaiono organizzate in modo assai più efficace ed efficiente di altre che non dispongano né di maggiore ricchezze naturali, ne appaiano essere state favorite da particolari vicende storiche?...quando l'organizzazione sociale funziona bene significa che c' è una configurazione dei rapporti sociali Stabili tra individuo e gruppo...se le nostre aspettative non sono soddisfatte salta l'organizzazione Componenti dell'organizzazione sociale Le principali componenti dell'organizzazione sociale sono: 1) Le norme 2) i ruoli 3) le posizioni sociali Cosa rende il nostro comportamento prevedibile? 1. CULTURA che ci orienta a comportarci in un determinato modo; 2. Ruoli PRESCRITTI 3. SAN ZIONI interne e esterne La qualità della vita è un'opinione? La qualità della vita non è un'opinione Essa può essere misurata utilizzando indicatori quali mortalità infantile la speranza di vita alla nascita il livello medio di istruzione le calorie disponibili pro-capite lo stato dell'abitazione la partecipazione delle donne alla forza lavoro i mezzi di comunicazione Disuguaglianza sociale Molte differenze oggettive esistenti tra i membri di una collettività, specie in campo economico e giuridico, o tra un insieme di individui qualsiasi ed i loro GRUPPIRIFERIMENTO (v.) tendono ad essere socialmente definite come D., ed a causare azioni e reazioni volte a eliminarle, allorché si verificano congiuntamente le seguenti condizioni: l\) dette differenze si esprimono sotto forma di possesso di quantità più o meno grandi di risorse socialmente rilevanti, ovvero in una maggiore o minore possibilità di accesso ad uno STATUS (v.) superiore; 2\) sono considerate il prodotto di meccanismi di selezione sociale intesi a mantenere un dato ORDINE SOCIALE (v.), più che del merito o delle doti individuali, ovvero a seconda del lato delle differenze cui ci si riferisce dell\'assenza di merito o di doti appropriate; 3\) appaiono, almeno in linea di principio, superabili mediante azioni dirette a modificare i meccanismi di selezione, o ad eliminarli, trasformando più o meno radicalmente l\'ordine sociale a cui si ritengono connaturati; 4\) sono interpretate dalla coscienza sociale dei soggetti più sfavoriti, o dai loro portavoce intellettuali o politici, come una ingiustizia. Le principali D. osservabili in una società, connesse alle sue fondamentali strutture economiche e politiche, costituiscono un sistema di STRATIFICAZIONE SOCIALE (v.). (Luciano Gallino, Dizionario di Sociologia) Caratteristiche della disuguaglianza sociale Il fenomeno della disuguaglianza sociale sta assumendo nella società odierna una molteplicità di dimensioni sempre più estesa che si intrecciano sovente a vari elementi che descrivono la disuguaglianza economica L'analisi sociologia ha soffermato la sua attenzione su alcuni concetti chiave e su alcune caratteristiche della disuguaglianzasociale: a\) La stratificazione sociale è stato usato per mostrare come la società si sia organizzata in un sistema di disuguaglianze strutturate tra i vari gruppi sociali. Per questa via la società sarebbe costituita da strati ordinati gerarchicamente dove iprivilegiati sono in alto e i meno privilegiati in basso. (Giddens 2006). La stratificazione sociale sarebbe determinata da alcuni fattori quali: le risorse economiche, il genere, l'età, l'appartenenza religiosa, il prestigio e il potere. b\) La vulnerabilità sociale, concetto utilizzato più di recente per descrivere le trasformazioni in atto che determinano un senso di instabilità che colpisce ceti sociali tradizionalmente garantiti, introduce una nuova dimensione della disuguaglianza sociale che si sviluppa trasversalmente alla stratificazione sociale. Infatti la diffusione dell'instabilità reddituale, la crescita dei lavori temporanei, le difficoltà di conciliazione tra cura e lavoro (caring and working), l'esplodere della non autosufficienza toccano tutti gli strati sociali aumentando la vulnerabilità sociale di tutti i ceti (Ranci, 2007). c\) La disuguaglianza di genere è una delle dimensioni del fenomeno in oggetto più accentuate al mondo. L'Italia si caratterizza per evidenti differenze tra uomini e donne per molteplici aspetti della vita economia e sociale: lavoro, retribuzione, carriere, istruzione, salute, politica (Sartori, 2009; Casarico A. e Profeta P., 2012). Come afferma in modo provocatorio Martha C. Nussbaum (2002) "la politica internazionale e il pensiero economico dovrebbero essere femministi quindi attenti (tra l'altro) ai problemi specifici che le donne devono affrontare in quasi tutti i paesi del mondo a motivo del loro sesso. Se non si comprendono tali questioni non si possono affrontare in modo adeguato i temi generali della povertà e dello sviluppo" (p. 56). d\) La disuguaglianza di mobilità sociale che è determinata dal rallentamento della mobilità economica tra le generazioni e da un'ereditarietà delle condizioni di povertà. Quando la disuguaglianza cresce la mobilità intergenerazionale tende a ridursi. Per l'Italia si tratta di un rischio piuttosto serio, considerato il livello già molto basso di mobilità economica (Franzini, 2013). e\) La disuguaglianza nell'acceso all'istruzione e alla formazione professionale: un fattore importante nel determinare disuguaglianza economica è la variabilità nella opportunità di accesso all'istruzione degli individui. Livelli di istruzione elevati, specialmente in presenza di una forte domanda di lavoratori qualificati, portano a salari alti per coloro che li raggiungono. Coloro che non possono permettersi una istruzione, o coloro che scelgono di non perseguire livelli più elevati, normalmente ricevono compensi più ridotti. f\) La disuguaglianza nell'accesso al welfare: le politiche di welfare considerate come strumento privilegiato per ridurre le disuguaglianze prodotte dalle origini sociali e dalla partecipazione al mercato del lavoro, non sembrano più, almeno in Italia, essere capaci di assolvere a questo compito Un'analisi dell'articolazione delle competenze dello Stato e degli enti locali mostra infatti la debolezza dell'impianto istituzionale dei diritti sociali in Italia e come i diversi sistemi di welfare di fatto finiscano per consolidare alcune dimensioni caratteristiche della disuguaglianza (Benassi D., 2012). g\) La disuguaglianza generazionale caratterizzata da: bassi salari, basso livello di sicurezza del posto di lavoro, elevati tassi di disoccupazione e bassi tassi di occupazione, mancanza di diritti sociali (es. previdenza), difficoltà a trovare alloggi. Questi sono alcuni dei fattori che mostrano come i giovani italiani vivano in una condizione di forte disuguaglianza rispetto alle generazioni degli adulti e degli anziani. Italiani. h\) Il divario digitale. Con questo termine si indica una forma di disuguaglianza che riguarda l'accesso alle nuove tecnologie della comunicazione, e in particolare ad Internet (Sartori L., 2006). Agenda 2030 L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell'ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile -- Sustainable Development Goals, SDGs -- in un grande programma d'azione per un totale di 169 'target' o traguardi. L'avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l'inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell'arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. Gli Obiettivi per lo Sviluppo danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals) che li hanno preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l'eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. 'Obiettivi comuni' significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità. Quanti siamo nel mondo? \- Nel primo decennio del 2000 una minoranza della popolazione mondo consistente in 1 o 2 miliardi conduce una vita confortevole \- 2,4 miliardi di persone vivono senza un bagno, mentre 663 milioni non hanno l'acqua. La conoscenza sociologica Indaga: Costi e benefici per individui e per differenti tipi di collettività processi di strutturazione e destrutturazione Le trasformazioni talora pacifiche e talora violente Cosa utilizza l'indagine sociologica per orientarsi nello studio dell'organizzazione sociale? Modelli di società Per far ciò la sociologia ha bisogno di modelli di società rappresentazioni cognitive e valutative precostituite che come tali non sono assoggettabili ad alcuna verifica empirica Che cos'è un modello? La nostra mente è piena di modelli con i quali rappresentiamo il mondo. Sappiamo che cos'è un modello: sta al posto di qualcos'altro, non è l'originale. Il dizionario ci ricorda che "modello" è: un oggetto naturale o artificiale da riprodurre o imitare a scopo d'arte; la persona che posa per un pittore, fotografo, ecc.; a costruzione semplificata o in scala ridotta che rappresenta i caratteri fondamentali di un oggetto; anche stampo per la fusione; in fisica e in filosofia della scienza, costruzione teorica che rappresenta fenomeni non direttamente osservabili; p. es. modello matematico: rappresentazione astratta di un fenomeno fisico o di altra natura, mediante funzioni che rappresentano le relazioni fra i diversi elementi di esso. Nelle scienze sociali si usano modelli che spesso sono metafore o analogie per rappresentare la società. Sagrada Família progettata e iniziata da Gaudì il quale inizia con l'ideazione di un MODELLO Per la costruzione della cattedrale di Barcellona Antonio Gaudì progettò la Sagrada famiglia basandosi sull'osservazione della natura e ideando un modello costruito con corde e piccoli sacchi di palline. Lo schema della chiesa fu tracciato su una tavoletta di legno (scala1:10) che venne poi collocato sul soffitto di una piccola casa presso il cantiere. Il MODELLO era servito per una semplice ed efficace comprensione della realtà Modelli di società Orientano l'indagine sociologica Danno origine a scuole e a indirizzi di pensiero spesso contrapposte 1\) Modello che concepisce la società come organismo 2\) Modello che scorge nella società un meccanismo composto da parti strettamente interrelate 3\) Modello che descrive la società come processo, un susseguirsi di eventi e di significati ciascuno dei quali è generato da quello che precede per poi generare quello che segue 4\) Modello che assimila la società a un grande sistema che trasforma risorse materiali e simboliche differenziandosi in sottosistemi specializzati nello svolgere particolari tipi di azioni 1. Modello dell'organismo Il modello organicistico è stato tra i primi a emergere nel pensiero sociologico e concepisce la società come un organismo, formato da organi assimilabili a quelli corporei....come un organismo la società si sviluppa, conosce stati di salute e di malattia e con il tempo invecchia. Accentua il carattere di totalità della società, ossia in ogni parte della società , sia essa piccola o grande, si ritrovano le proprietà strutturali della società intera. Questa idea di società si ritrova alla base di teorie sociologiche diverse e spesso conflittuali come il positivismo di Comte, l'evoluzionismo di Spencer, il materialismo storico di Marx e l'organicismo di Durkheim L'organicismo di Durkheim Durkheim è convinto che la sociologia abbia una funzione concreta di diagnosi e cura dei mali della società, proponendo soluzioni per la \"guarigione\" analogamente a quanto avviene da parte della medicina per la cura delle malattie; l\'organicismo di Durkheim, tratto fondamentale del suo pensiero, incanalerà poi gli studi del semiologo inglese Spencer, che di fatto con Durkheim vedeva il sistema sociale come un essere vivente autonomo. I fenomeni sociali devono essere analizzati con una visione olistica, non singolarmente ma come parti di un tutto, allo stesso modo di come avviene per lo studio biologico di un organismo vivente. Sotto questo aspetto la società è qualcosa di più della somma delle sue parti, cioè degli individui. 2. Modello: società come meccanismo Il modello meccanicistico, che dal punto di vista storico è stato un accanito antagonista del precedente -- nelle scienze sociali come in quelle naturali -- scorge nella società un meccanismo composto da parti strettamente interrelate, che non conosce processi autonomi di crescita, che è suscettibile di guasti ma non di declino, e nel quale ogni parte può venire sostituita senza difficoltà da una analoga Gli elementi prioritari su cui deve fondarsi l'indagine sociologica sono gli interessi, le azioni, le motivazioni dei singoli individui. Dall'interazione di interessi, azioni, motivazioni dei singoli individui emergono effetti neopositivismo sociologico (Lazarsfeld), individualismo metodologico (Boudon) L'individualismo metodologico L'individualismo metodologico è un metodo che mira a dar conto dei fenomeni sociali attraverso due fasi organicamente legate: -- una fase di spiegazione che consiste nel dimostrare che questi fenomeni sociali sono la risultante di una combinazione o aggregazione di azioni individuali; -- una fase di comprensione che consiste nel cogliere il senso di queste azioni individuali, e più precisamente nel risalire alle buone ragioni per le quali gli attori hanno deciso di effettuarle. 3. Modello: società come processo Il modello fondato sull'idea che la società è un processo viene a collocare in primo piano, nell'orizzonte del ricercatore, la cultura, e più precisamente la produzione e lo scambio di significati che avviene nel corso d'ogni forma d'interazione sociale Le società sono in continua costruzione nonché in autocostruzione attraverso una continua riattribuzione di senso a fenomeni o cose da parte degli attori sociali. Questo modello colloca nell'orizzonte del ricercatore la cultura e la produzione e scambi di significati mutevoli dove ha importanza il linguaggio, gli attori sociali che costruiscono la realtà sociale, la interpretano e la ridefiniscono. Sociologia comprendente (Weber), Interazionismo simbolico (Blumer, Mead, Goffman) Sociologia (Comprendente) La sociologia per Weber studia l'origine, le conseguenze del comportamento e i tipi di agire sociale La Sociologia comprendente ha obiettivo di ricostruire il significato dell'azione sociale "una scienza la quale si propone di intendere in virtù di un procedimento interpretativo l'agire sociale, e quindi spiegarlo causalmente nel suo corso e nei suoi effetti" L'interazionismo simbolico: opere e tematiche principali \- Fase preliminare interazionismo simbolico: eredità filosofia pragmatista (J. Dewey, W. James, G.H. Mead, C.H. Cooley), mediata sociologicamente da R.E. Park, W.I. Thomas, E. Hughes \- Seconda fase (anni '30), H. Blumer (1900-1987): L'interazione sociale è "interazione simbolica", ovvero mediata da significati e interpretazioni; e il modo in cui agisce rispetto a situazioni ed azioni altrui sono mediate dai significati che egli soggettivamente vi attribuisce; tali significati sono prodotti nei processi di interazione sociale ed elaborati e ridefiniti attraverso processi soggettivi di interpretazione Anche l'ordine della vita sociale è il risultato sempre mutevole, transitorio ed effimero, delle negoziazioni fra i soggetti dell'interazione \- Terza fase (anni '50-'60): reazione al pensiero funzionalista, H.S. Becker (1928): applicazione dei metodi dell'interazionismo simbolico ai fenomeni della devianza e della marginalità (definizione sociale della categoria della devianza, costruzione sociale dell'identità deviante) Erving Goffman (1922-1982) Erving Goffman ha sviluppato il pensiero di Mead, interessandosi soprattutto della tensione tra l'«Io» e il «Me». Goffman sosteneva che dietro a ogni interazione si celassero una ribalta e un retroscena. Per ribalta si intende dove l'uomo agisce in maniera fissa e idealizzata, con lo scopo di definire una determinata situazione per gli spettatori di quella che Goffmandefinisce rappresentazione. Nel retroscena invece l'individuo si sente più libero di esprimersi, mostrando ciò che nella ribalta viene soppresso. Per Goffman, in ogni situazione della vita quotidiana si realizza un accordo implicito tra le persone coinvolte che definisce "di che cosa si tratta". Tale accordo produce una "cornice cognitiva" (frame o intelaiatura) che delimita ciò che, nella situazione così definita, può avere luogo e con quale senso. Goffman indaga il modo in cui quotidianamente "siamo impegnati a incorniciare e reincorniciare le situazioni in cui siamo coinvolti, definendo 'di che cosa si tratta' e ritagliando, dunque, dai contesti in cui ci troviamo, gli elementi che intendiamo considerare come significativi" 4. Modello: società come sistema Il modello sistemico muove in generale dall'analisi della struttura dei fondamentali sottosistemi interni alla società, individuati per lo più nel sistema economico, nel sistema politico, nel sistema della riproduzione socio-culturale e nel sistema biopsichico. Insieme con l'analisi strutturale sono studiati gli scambi materiali e simbolici che tra i sottosistemi intercorrono: Concepisce la società come sistema che deve far fronte a problemi quali: 1\) procurarsi risorse sufficienti per la sua popolazione 2\) conciliare il soddisfacimento dei bisogni individuali con il perseguimento di scopi collettivi 3\) mantenere a livelli accettabili le tensioni e i conflitti interni 4\) conservare nel tempo la propria identità culturale (Teoria sociologica dell'azione, Talcott Parsons, Niklas Luhmann) Sistema sociale Complesso di posizioni o ruoli, occupate o svolti da soggetti individuali o collettivi i quali interagiscono mediante comportamenti, azioni, attività di natura specifica (economica, politica, educativa, religiosa, sportiva) nel quadro di norme regolative e di altri tipi di vincolo che limitano la varietà degli atti consentiti a ciascun soggetto nei confronti degli altri (Dizionario, L. Gallino) La concezione sistemica della società, che ha avuto i suoi massimi esponenti in TalcottParsons e NiklasLuhmann, ha influito largamente sulla sociologia del Novecento. In varia misura essa si ritrova alla base della teoria sociologica dell'azione(Parsons), del funzionalismo (ancora Parsons, e Robert K. Merton), del neo-funzionalismo(Jeffrey C. Alexander), dello strutturalismo(Marion J. Levy jr), della teoria dei sistemi autoreferenziali(Luhmann)" quindi.... I modelli della società si descrivono efficacemente con l'espressione "concepire la società COME SE questa fosse simile a (organismo; meccanismo; \...)". Quale modello di società può risultare più efficace nel processo di costruzione delle domande da porre alla realtà che intendiamo studiare? Ma sei il modello non è dettato dalla realtà, chi lo sceglie? L'osservatore. Che nel nostro caso è il ricercatore, lo studioso di sociologia, l'educatorei modelli mentali vanno fatti emergere. Occorre fare emergere le intelaiature concettuali, gli schemi attraverso i quali il ricercatore guarda alla realtà; la scelta effettuata assegna unaspecifica responsabilità al ricercatore. Alla sua azione cognitiva, consegue una responsabilitàcognitiva. In parole semplici: siamo responsabili delle modalità con cui procediamo a conoscere il mondo; cioè siamo responsabili del modo in cui scegliamo le intelaiature concettuali cheutilizziamo (Gallino, 2008a) Quale relazione c'è tra il modello e la società? Pag. 11 (Manuale; esempio scogli sommersi) responsabilità cognitiva del ricercatore È l'ipotesi che noi tutti, noi come osservatori, come ricercatori, come educatori siamo responsabili dei modelli mentali che utilizziamo per conoscere il mondo, per inquadrarlo, per interpretarlo, ovvero per produrre qualche forma di conoscenza intorno ad esso. Questo vale per il mondo in generale, come vale per quella parte di mondo che è la società, i fenomeni sociali, i fatti sociali. Incontro con la sociologia a venire La sociologia tende a organizzarsi per problemi Come la realtà sociale che cerca di studiare la complessità dei vari fenomeni chiama in causa anche altre Discipline Approccio multidimensionale/transdisciplinare per interpretare la complessità della società mondo Un approccio integrato...nell'ambito della ricerca scientifica si delinea una nuova tendenza nella divisione del lavoro in cui le discipline non scompaiono ma restano sullo sfondo e si generano competenze integrate intorno a problemi Si forma una FIGURA NUOVA DI SCIENZIATO SOCIALE che diventa esperto di un ambito di problemi trasgredendo i confini disciplinari Esempio Agenzia internazionale chiede di condurre uno studio per promuovere l'elaborazione di un piano di sviluppo per un'area depressa Quali esperti? Geologo, climatologo, botanico, demografo (per individuare le tendenze della popolazione), l'economista (esperto di sviluppo locale), sociologo (capace di interpretare i gruppi che favoriscono o che ostacolano l'innovazione, antropologo (per studiare le caratteristiche peculiari della cultura locale), dello psicologo sociale per interpretare i segnali a livello individuale di dinamiche sociali Fonti ausiliari di conoscenza STORIA può dare allo scienziato sociale il senso di quanto sia grande lo spessore temporale di una società La lingua, le istituzioni, i processi di governo locali e statali, l'apparato giuridico, le organizzazioni economiche, la forma della città, i sistemi di comunicazione, le manifestazioni artistiche, le credenze ei comportamenti religiosi, il sistema educativo, le forme quotidiane dell'interazione sociale, i costumi, le diversità tra una regione e un'altra Letteratura storica Ricostruzioni dettagliate della situazione in cui un determinato attore sociale individuale o collettivo si trova a prendere una determinata decisione Una descrizione dettagliata SPAZIO DI AZIONE SITUAZIONE Sociologo vs storico Sociologo: 1\) Mira a raggiungere una conoscenza generabilizzabile 2\) Tecniche d'indagine: metodo quantitativo e qualitativo APPROCCIO MONOTETICO (scoperta di eventi) Storico: 1\) Mira a raggiungere un grado di analiticità 2\) Metodo storico: fonte primaria Fonti narrative o fonti letterarie -- raccontano una storia o un messaggio. Includono diari, film, bibliografie, lavori scientifici e così via. Fonti diplomatiche -- includono incartamenti e altri documenti legali che, usualmente, seguono un preciso formato. Documenti sociali -- sono registri creati da organizzazioni, come le registrazioni delle date di nascita, gli archivi del catasto e così via APPROCCIO IDEOGRAFICO (ricostruzione di un evento) Perchè la storia è ausiliaria alla sociologia?...perché la storia è un prezioso repertorio di azioni umani e SITUAZIONI possibili La storia ci mostra che azioni compiute in un dato momento e luogo in realtà sono già state compiute in qualche altro punto della storia. Situazione L'insieme finito e specifico dei dati, dei fatti sociali, delle risorse, degli eventi, dei soggetti favorevoli, indifferenti od ostili che un soggetto individuale o collettivo come pure un sistema sociale ha intorno a sé nel corso di un'azione, e dal quale dipende la possibilità concreta di conseguire i propri scopi, di far fronte alle richieste e alle pressioni altrui, di valutare realisticamente i rapporti di forza al limite di sopravvivere socialmente o fisicamente (L. Gallino, Dizionario di sociologia) Letteratura Fornisce al sociologo delle sollecitazioni intellettuali Può contribuire a dare alla conoscenza più colore più vitalità e capacità di astrazione Il romanziere Henry James afferma che la letteratura è uno sforzo intenso per catturare i colori della vita ll romanzo parla della vita di due giovani, Alice Della Rocca e Mattia Balossino, segnati sin dall'infanzia da esperienze drammatiche che si ripercuoteranno fino all'età adulta. Le vicende si svolgono a Torino, nonostante la città non venga esplicitamente menzionata. Alice rimane coinvolta in un incidente sugli sci che la lascia claudicante a vita. La sciagura compromette il rapporto con il padre, colpevole di aver costretto la figlia a praticare lo sport contro la sua volontà. \- "Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante." \- „Quegli sguardi spietati e accattivanti, che potevano decidere se distruggerti o graziarti con una sola, impercettibile flessione delle sopracciglia. \- "Ci si può ammalare anche solo di un ricordo." \- "Gli eccessi del mondo, di qualunque forma essi fossero, non lo riguardavano davvero, cozzavano contro il suo equilibrio e il suo raziocinio e lui preferiva ignorarli, fingere semplicemente che non esistessero" Esempio Se si vuole studiare l'evoluzione della condizione operaia nel corso della modernizzazione si può fare riferimento a Germinal di Zola: A) ha colto tratti fondamentali dell'esistenza umana che si ritrovano in ogni tempo B)le precarie condizioni sociali di decine di milioni di lavoratori che nel sud del mondo sono coinvolti nei processi di modernizzazione economica non sono diverse da quelle descritte in Germinal Esempio Funzione anticipatrice della letteratura A quali conseguenze umane e sociali può condurre lo sviluppo della tecnologia? Nell'opera Neuromante di Wiliam Gibson nel 1984 si parla dell'eccezionale sviluppo di Internet PASSO DELLA GABBIANELLA E IL GATTO Fonti statistiche Il sociologo...deve essere uno scrutatore di statistica Non esprimere giudizi prima di andare a controllare i dati Deve formarsi una cultura del DATO...una continua riflessione critica sulle statistiche nazionali e Internazionali Il ricorso alle fonti statistiche appare "irrinunciabile per lo scienziato sociale" (Corbetta,1997:310) in quattro settori di ricerca: a\) analisi della struttura della società b\) analisi delle ripartizioni territoriali c\) studi comparati tra nazioni d\) studi nel tempo (analisi longitudinali) ISTAT http://www.istat.it/istat/ L'Istituto nazionale di statistica è un ente di ricerca pubblico. Presente nel Paese dal 1926, è il principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici. Opera in piena autonomia e in continua interazione con il mondo accademico e scientifico. Compito istituzionale dell\'Istat è produrre e diffondere informazioni affidabili, imparziali, trasparenti, accessibili e pertinenti, capaci di descrivere le condizioni sociali, economiche e ambientali del Paese e i cambiamenti che avvengono in esso, con il vincolo del più rigoroso rispetto della privacy. Tra i suoi impegni più rilevanti, la realizzazione dei censimenti generali: popolazione e abitazioni, industria e servizi, agricoltura. All\'Istat spetta anche l\'esecuzione della maggior parte delle indagini comprese nel Programma statistico nazionale, l\'insieme di rilevazioni ed elaborazioni considerate indispensabili per il Paese. Annuario statistico L'Annuario statistico italiano è la più importante fra le pubblicazioni a carattere generale dell'Istat, offre un ritratto sintetico e aggiornato del Paese, a testimonianza dell'ampiezza del patrimonio della statistica pubblica. Schede metodologiche sulle singole fonti statistiche, glossario, bibliografia e indice analitico sono gli strumenti offerti per rispondere al meglio alle esigenze informative e di approfondimento degli utilizzatori. Interpretare una tabella Referenti dell'indagine Riferimenti spazio/temporali Variabili Percentuali di riga e di colonna Le specializzazioni della sociologia Esistono una pluralità di sottodiscipline che hanno acquisito col tempo una loro autonomia e una loro storia...un indicatore di questa frammentazione è il numero dei comitati permanenti di ricerca (ben 50) dell'International Sociological Association. Di questi 50 solo 5 comitati sono dedicati a temi di sociologia generale (teoria sociologica, storia della sociologia, analisi concettuale) gli altri si riferiscono a ambiti più o meno ristretti. Le sociologie Questa frammentazione riflette la più generale tendenza alla specializzazione dei saperi infatti il campo dei possibili interessi di studio della sociologia è sterminato....si rischia di perdere di vista l'intrinseca connessione dei fatti sociali e l'idea stessa di società come insieme di rapporti di interdipendenza tra le varie parti. Metodologia della ricerca sociale, teoria dell'azione, la sociologia economica e politica, la sociologia storica, la sociologia dei processi culturali, sociologia della salute, sociologia della devianza In sociologia si distinguono due diversi approcci: MicrosociologiaStudio del comportamento quotidiano in situazioni di interazione diretta.\--\>L'analisi si sofferma al livello dell'individuo o dei piccoli gruppi. MacrosociologiaStudio dei grandi sistemi sociali come quello politico o economicoL'analisi si sofferma sui processi di cambiamento di lunga durata (es. sviluppo della società moderna)) Microsociologia Microsociologia si occupa delle relazioni interpersonali Dinamiche di gruppo Forme della società che vanno dal conflitto, alla comunità Simbolismi che orientano l'azione dell'organizzazione Teorie Microsociologhe G. H. MEAD --H. BLUMER INTERAZIONISMO SIMBOLICO Il comportamento umano non è una reazione immediata ad uno stimolo esterno, le persone attribuiscono un significato agli stimoli che ricevono e rispondono a tali significati, espressi da SIMBOLI Ambito: MICROSOCIOLOGIA esempio La comunicazione non-verbale Lo studio del comportamento quotidiano in situazioni di interazione diretta Lo scambio di informazioni e significati attraverso le espressioni facciali, i gesti, le posture e i movimenti del corpo Le espressioni facciali Le espressioni delle emozioni fondamentali (felicità, tristezza, collera, disgusto, paura, sorpresa) sono le stesse per tutti gli esseri umani? P. Ekman "SISTEMA DI CODIFICAZIONE DELL'ATTIVITÀ FACCIALE" Le espressioni sono INNATE, ma CULTURALMENTE VARIABILI nella loro forma finale Macrosociologia Strutture formali delle organizzazioni Dati quantitativi relativi a masse di persone Rapporti tra sistemi e sottosistemi sociali Le dinamiche interne vengono spiegate secondo modelli interpretativi universali cioè validi per tutte le società Si occupa delle strutture che sorreggono intere società: FAMIGLIE, APPARATI EDUCATIVI, SISTEMI ECONOMICI, ORDINAMENTI POLITICI, ORGANIZZAZIONI RELIGIOSE Teorie Macrosociologiche FUNZIONALISMO SOCIETA' (DURKHEIM) STABILE ED INTEGRATA -CONSENSO SUI VALORI TRA TUTTI I MEMBRI DI UNA SOCIETA' TEORIA DEL CONFLITTO (Marx) SOCIETA' -COSTANTE MUTAMENTO E SOTTOPOSTA AD UN CONTINUO SCONTRO TRA FORZE CONTRASTANTI -DOMINIO DI ALCUNI GRUPPI SOCIALI A DANNO DI ALTRI Spiegare, prevedere, modificare Attraverso il metodo scientifico si costruisce razionalmente schemi di spiegazione e di previsione della realtà mediante indagine controllata Il controllo viene esercitato sull'indagine sociologica da diversi agenti 1\) Agente di controllo (modelli empirici) Visto che la realtà è enigmatica e non risponde a domande dirette.... L'uso consapevole di modelli empirici ossia analoghi simbolici servono a definire sezioni spazio-temporali della realtà sociale. I modelli empirici servono a interrogare la realtà attraverso l'intermediazione esplicita di una specifica struttura simbolica 2)Agente di controllo (evidenza empirica) Questo agente invita a controllare con metodo scientifico l'oggetto d'indagine e di non fidarsi delle apparenze e del senso comune. Ad esempio: Qualcuno afferma che gli operai dell'industria sono ormai diventati dei colletti bianchi, grazie all'automazione. Evidenza empirica: analizzare le mansioni di migliaia di operai, di diversi reparti, in stabilimenti grandi e piccoli, etc, quindi fare una ricerca sul campo e alla fine ciò consentirà di negare o affermare l'interrogativo posto 3)Agente di controllo (induzione: dal particolare al generale) Esempio: Tutti i dipendenti pubblici lavorano poco. Infatti quello con cui ho avuto a che fare ieri lavorava poco Ciò contribuisce a costruire immagini distorte della società La sociologia Con i dati e le ricerche produce delle inferenze che permettono di indurre, con un margine definito di possibile errore le proprietà di una popolazione, la loro distribuzione e i valori centrali 4\) Agente di controllo (deduzione) Per poter descrivere un fenomeno sociale occorre disporre di una descrizione accurata degli aspetti più significativi di una descrizione delle particolari condizioni del fenomeno e quindi poi per generalizzare con leggi adeguate al caso La logica del ragionamento sociologico Cosa significa differenziarsi dal senso comune, assumere distanza critica verso di esso? Significa perseguire una conoscenza controllabile e perciò consapevole dei propri limiti e condizioni di validità. Compito della sociologia è quello di produrre conoscenze valide Teoricamente fondate e autocontrollate Passare da problemi sociali a problemi sociologici Curiosità e immaginazione sociologica Sono formati da diversi elementi motivazionali e cognitivi che fanno assumere un atteggiamento verso il mondo sociale che orienta il sociologo a un'analisi articolata secondo i seguenti criteri: 1) Guardare l'abituale come insolito, consiste nello stupirsi che il mondo in cui si vive sia così, di scoprire le cause, le condizioni o le funzioni che assicurano la permanenza di fatti sociali 2) Ricondurre a regole le irregolarità, gran parte dei fenomeni che appaiono irregolari hanno una loro logica 3) Scoprire ciò che è nascosto, ricercare e scoprire le strutture sociali e le strutture culturali 4) Guardare le altre culture dall'interno, scoprire il senso e le cause della diversità 5) Guardare la propria cultura dall'esterno, allenarsi a osservarla nei suoi elementi (istituzioni, valori, regole, etc.) come se appartenessimo a un'altra cultura ma fossimo privi di pregiudizi 6) Cogliere la dimensione storica dei fenomeni sociali, identificare le cause delle strutture sociali e culturali 7) adottare una prospettiva comparativa, consente di relativizzare e ponderare le spiegazioni e i giudizi e di controllarne il grado di obiettività e validità 8) Mantenere viva la tensione morale verso i problemi sociali, formulare problemi sociologici che siano rilevanti non solo in teoria ma anche in pratica Temi e dilemmi della sociologia Permanenza e il mutamento: Cos'è che consente alla società di stare in piedi e ai sui elementi strutturali di perdurare nel tempo? Perché la società muta? Dovere e interesse: A fondamento dell'ordine sociale vi sono la condivisione e l'equilibrio degli interessi, oppure la condivisione dei doveri? Libertà e potere: perché in determinate situazioni, certe alternative sono escluse per certe collettività, gruppi o individui, mentre sono aperte per altri? Quali condizionamenti limitano la libertà, quali la rendono possibile? Somiglianza e differenza: perché tra determinati gruppi, collettività, sussistono diversità culturali sociali o comportamentali? In quali condizioni gli individui e i gruppi accettano la disuguaglianza e in altri la rifiutano come ingiustizia e si ribellano Individuale e collettivo: Come si forma un interesse collettivo e come si differenzia in pratica dall'interesse individuale? Perchè in determinate circostanze le persone agiscono individualmente, mentre in altre agiscono collettivamente? "Aiutare a decidere" La sociologia serve a prendere decisioni con una maggiore consapevolezza del sistema di relazioni sociali del quale ogni membro della società è parte attiva e delle probabili conseguenze sociali (a breve e medio periodo) La sociologia fornisce soluzioni in forma di teorie empiricamente fondate Le fasi della ricerca: un percorso ciclico tra deduzione e induzione La ricerca scientifica «è un processo creativo di scoperta che si sviluppa secondo un itinerario prefissato e secondo procedure prestabilite che si sono consolidate all'interno della comunità scientifica». (Corbetta, 2003, p.13) Nell'ambito della ricerca scientifica -- indipendentemente dai metodi e dai paradigmi adottati -- il ricercatore fa riferimento a un itinerario di lavoro che prevede alcune fasi della ricerca che possono essere comuni a tutti gli approcci (Bailey, 1995). Le fasi della ricerca 1.Scelta del problema, formulazione della teoria e definizione delle ipotesi 2.Formulazione del disegno di ricerca 3.Raccolta dati 4.Analisi dei dati e controllo delle ipotesi 5.Interpretazione e rappresentazione dei risultati Bailey (1985) Grimaldi R. (2005) (a cura di), Metodi formali e risorse della Rete, Milano, FrancoAngeli Interdipendenza Ciascuna di queste fasi è interdipendente dalle altre, per questo, come afferma Bailey (1985, p. 24) il ricercatore deve possedere una conoscenza adeguata delle fasi successive prima di poter soddisfare i precedenti requisiti: si possono infatti compiere danni irreparabili alla ricerca se ad esempio viene formulata un'ipotesi non controllabile o viene previsto un campione inadeguato. 1\) scelta del problema e formulazione di teorie e ipotesi Consente al ricercatore di definire il quadro concettuale e l'oggetto d'indagine. Questa fase è facilitata dall'utilizzo di strumenti quali motori di ricerca, OPAC, etc., che consentono in breve tempo di risalire ad altre ricerche empiriche e contributi scientifici al fine di costruire il sistema di riferimento che guiderà la ricerca. In questa fase viene formulata una teoria di partenza, ossia un asserto o sistemi di asserti sottoponibili a controllo empirico, e vengono derivate le ipotesi da controllare mediante un processo di deduzione 2\) formulazione del disegno della ricerca Attraverso il processo di operativizzazione i concetti che costituiscono le ipotesi sono trasformati in variabili mediante un'opportuna definizione operativa (Marradi, 1980) e viene scelto lo strumento (ad esempio il questionario) e le procedure per la rilevazione dei dati. C'è una continua interazione tra la prima e la seconda fase. 3)raccolta dei dati Viene definito (l'eventuale) piano di campionamento e somministrato ai soggetti individuati lo strumento di indagine. A questo proposito la Rete offre la possibilità di distribuire anche a grandi numeri di soggetti questionari implementati sul Web che consentono l'immediata raccolta dei dati in una matrice. Questa fase è dunque caratterizzata da un momento di organizzazione delle informazioni rilevate ossia di sistemazione della matrice dei dati. 4\) analisi dei dati e controllo delle ipotesi Grazie ad appositi programmi disponibili anche on-line -- verranno prodotte le elaborazioni statistiche. Ciò consentirà il controllo delle ipotesi mediante le opportune analisi monovariate e/o bivariate, attraverso un processo di analisi. 5\) Interpretazione e rappresentazione dei risultati il ricercatore valuta gli esiti dell'analisi, schematizza e rappresenta con opportuni formalismi i risultati della ricerca che possono essere pubblicati e condivisi attraverso il Web (oltre a confluire poi in un rapporto di ricerca, una tesi, una pubblicazione a stampa). Sulla base di tali risultati il ricercatore andrà -- mediante un processo di induzione -- a ridefinire le ipotesi iniziali, quindi a corroborare positivamente o negativamente la teoria di partenza e a decidere se confermarla o riformularla. In particolare le mappe concettuali -- realizzate grazie ad opportuni programmi che ne consentono anche la pubblicazione on-line -- costituiscono un valido strumento per rappresentare non solo teorie e ipotesi ma anche risultati di ricerca. Teoria La Teoria è un asserto o complesso di asserti in cui vengono messi in relazione concetti non (ancora) definiti operativamente, e quindi non empiricamente controllabili Ipotesi Asserto in cui è stata data una definizione operativa di tutti i concetti richiamati, quindi è empiricamente controllabile ed è rigidamente delimitata nel tempo e nello spazio Tipi di ipotesi Descrittive distribuzione di una variabile (ad esempio: le femmine sono più del 50%) Relazionali relazione tra due o più variabili (ad esempio: il genere tende ad influenzare lo sport praticato Controllo delle ipotesi Da una teoria derivano più ipotesi da controllare \...si contrallano le ipotesi che corroborano la teoria di partenza Tabella per la raccolta dei dati Le procedure per controllare le ipotesi sono connesse alla natura delle variabili Dalle proprietà alle variabili In natura ogni unità di analisi è legata a un numero indefinito di proprietà. L'unità individuo è legata a proprietà quale l'età, il genere, il colore degli occhi, la preferenza politica, etc. \...ogni proprietà si presenta con stati diversi Variare significa assumere stati diversi da caso a caso nello stesso momento (Marradi, 1991) Variabile Il concetto di variabile è legato alla matrice dei dati in cui vi sono i vettori riga quanti sono i casi e tanti vettori colonna quante sono le variabili all'incrocio delle righe e delle colonne si hanno le celle che costudiscono i codici con cui si sono rilevate le proprietà sulle variabili Natura delle variabili Categoriali non ordinate (esempio il genere) Categoriali ordinate (esempio titolo di studio) Cardinali (età, numero di ore) Esempio in classe: 1 fase- scelta del problema e formulazione delle teorie e definizione delle ipotesi Problema: COVID E SOCIETA' La teoria: IL COVID-19 CAMBIA LE ABITUDINI E LE SCELTE DI VITA Cosa dobbiamo definire? Ambito spazio temporale Il Piemonte, anno 2020, referenti indagine: giovani dai 18 ai 28 anni (I referenti non sono per forza delle persone) Definire le ipotesi: oltre il 50% delle ragazze teme il futuro in seguito all'evento covid (variabile) (ipotesi relazionale) Il 70% ha un diploma (ipotesi descrittiva) Il possesso di un titolo di studio tende a influenzare la percezione di un fenomeno covid (ipotesi relazionale) 2 fase- disegno della ricerca Decidiamo lo strumento: un questionario 3 fase- raccolta dei dati Campione rappresentativo di giovani dai 18 ai 28 anni: somministrazione del questionario attraverso il web; preparazione della matrice del dato 4 fase- analisi dei dati Controlliamo le ipotesi: per esempio il 78% ha un diploma di scuola superiore Quindi l'ipotesi è stata controllata positivamente. Il 68% di coloro che possiedono un diploma affronta la situazione covid in modo più costruttivo (lettura di libri, progetti per il futuro, cura del sé, relazioni mantenuta secondo le regole) 5 fase- interpretazione risultati Considerati i risultati di ricerca, risulta importante investire in politiche attive per incentivare la capacità e la possibilità di progettare il futuro per i giovani. Ricerca quantitativa e ricerca qualitativa Diverse fasi: -scelta del problema -formulazione ipotesi Ricerca empirica nelle scienze sociali Procedure per mettere in piedi un lavoro di ricerca sono formali -quantitativa, standard Finalizzata a produrre spiegazioni attraverso resoconti pubblici e controllabili Impiego della matrice dei dati, della statistica e dell'analisi dei dati Procedure informali -qualitativa, non standard dimensione che coglie la parte motivazionale Finalizzate alla comprensione ossia saper entrare con successo in determinate forme di vita Assenza della matrice dati Ispezionabilità della base empirica attraverso interviste, registrazioni, foto e video Triangolazione: usare formale e informale per analizzare meglio campo da indagare I questionari sono "strumenti di raccolta dati", definiti come un insieme strutturato di domande chiuse cosiddette e relative modalità dove all'intervistato viene richiesto di individuare tra le risposte presentate quella che più si avvicina alla propria posizione, e/o di domande aperte, che non prevedono delle risposte predeterminate, ma alle quali il soggetto può rispondere riportando e valutando la propria esperienza. Permette di coinvolgere rapidamente un numero elevato di persone e di raccogliere informazioni, di conoscere opinioni, atteggiamenti, intenzioni Come costruire un questionario (Fase Formulazione del disegno di ricerca) Precisare bene lo scopo (titolo) Il questionario è un punto di non ritorno Quando inizia somministrazione non posso modificare lo strumento Definire i referenti a cui è destinato il questionario Capire se ci possono essere difficoltà relative a comprensione della lingua Definire aree (temi), ambiti e costrutti da indagare Elencare le variabili da misurare Le domande corrispondono alle variabili, presenti sulla matrice del dato Redigere e formulare le domande in forma scritta Definire l'ordine di presentazione delle domande Effettuare una revisione del questionario (non più lungo di mezz'ora, non più di 4-5 domande per area) Dimensione della privacy Garantire l'anonimato I dati saranno utilizzati per soli fini di ricerca e non sarà possibile risalire all'identità del singolo compilatore La costruzione di un questionario È opportuno scrivere una frase introduttiva al questionario con le istruzioni per la compilazione e/o una lettera di presentazione della ricerca, in cui si esplicitano i riferimenti dell'ente/organizzazione che realizza l'indagine, l'importanza per tale ente di ottenere le risposte dell'intervistato, e si rassicura quest'ultimo che sarà garantito il suo anonimato e che le sue risposte saranno analizzate per fini di ricerca scientifica. Fase analisi dati, produrre statistiche Fare attenzione a non usare troppe domande aperte Le domande del questionario possono essere: \- domande aperte: non prevedono risposte predefinite dal ricercatore e che consentono piena libertà espressiva al soggetto intervistato \- domande chiuse: prevedono più modalità di risposta definite a priori dal ricercatore \- domande a scala: prevedono l'utilizzo di scale di misurazione di vario tipo (es. differenziale semantico) per la misurazione di atteggiamenti o opinioni Nella fase di redazione di un questionario potrebbe essere utile, in termini sia di risparmio di tempo e risorse sia di qualità dei risultati, un pre-test, ossia una somministrazione di prova dello stesso per testarne le parti e le eventuali criticità (la formulazione delle domande, il loro ordine, le domande superflue, etc). Sulla base delle annotazioni, dei commenti e delle risultanze emerse da questa fase di pre-test è possibile modificare il questionario giungendo così alla sua stesura definitiva. Chi fa pre test abbia stessa caratteristiche delle persone di ricerca -Domanda aperta -Domanda a scala multipla: Risposta: si o no, domanda dicotomica A scelta multipla con possibilità di barrare più di una risposta: Tante colonne quante sono le modalità di risposta -Domanda con scala di likert -Domande con differenziale semantico Solo due estremi, chiedere alla persona di posizionarsi -Domande con vignette tematiche Le domande 1\. Parte introduttiva: Domande relative a proprietà socio-anagrafiche \- caratteristiche sociali di base \- connotati sociali (stabilizzati da tempo o temporanei) 2\. Domande relative a comportamenti (campo delle azioni): \- Empiricamente osservabili 3\. Domande relative ad atteggiamenti: \- Opinioni \- Motivazioni \- Orientamenti \- Sentimenti \- Valutazioni e giudizi \- Valori Formulazione delle domande Semplicità di linguaggio Lunghezza delle domande Numero delle alternative Espressioni in gergo Definizioni ambigue Parole dal forte connotato negativo Domande sintatticamente complesse Accorgimenti nel costruire un questionario Curare in modo particolare la formulazione delle domande Cercare che sia il più breve possibile Porre attenzione alla presentazione grafica e Fornire istruzioni precise e dettagliate per la compilazione Vedi capitolo 4 del testo dalla Debolezza alla dipendenza individuare interpretazioni dei risultati in 6 righe, quelli più significati che ci hanno toccati) Metodo biografico interpretativo Nell'approccio biografico interpretativo il soggetto coinvolto "sceglie" il suo racconto, distinguendo ciò che è importante e ciò che può essere comunicato. L'intervista narrativa, che tende a limitare con ogni mezzo l'interferenza dell'intervistatore nel corso della narrazione, è dunque organizzata in tre parti distinte: 1\. nella prima parte l'intervistato viene invitato a "narrare" la propria vita (attraverso un unico stimolo iniziale). Durante questa fase l'intervistatore non interrompe il flusso narrativo, ma si limita a una forma di ascolto attivo. 2\. nella seconda parte l'intervistatore pone domande narrative (cioè finalizzate a evocare il ricordo, piuttosto che a fornire informazioni o spiegazioni) su temi, eventi o persone menzionate spontaneamente, seguendo l'ordine e il linguaggio dell'intervistato. 3\. nella terza parte l'intervistatore pone domande su temi di suo interesse non affrontati dal biografo, o chiarimenti su alcuni aspetti. È solo in questa fase che l'intervistatore può porre domande di tipo non narrativo (informazioni, opinioni, spiegazioni, etc.). Le fasi dell'analisi indicate da Rosenthal (1993) sono cinque: 1\. l'analisi dei dati biografici 2\. la ricostruzione della vita narrata 3\. la ricostruzione della vita vissuta 4\. la microanalisi di segmenti testuali 5\. il confronto tra vita narrata e vita vissuta Nell'approccio biografico interpretativo il ruolo del ricercatore è di natura sia illustrativa -- quando il materiale viene utilizzato per sostenere le tesi del ricercatore -- sia restituiva e analitica poiché consente di intravedere, oltre il caso particolare, un processo generale. Il ricercatore si assume dunque un compito preciso, quello di accedere al senso soggettivo (processo evidenziato dalla sociologia comprendente di ispirazione weberiana). Focus Group Tecnica di rilevazione dati che si basa su una discussione di gruppo gestita da un moderatore e focalizzata su uno o più argomenti specifici (Corrao, 2000) Il processo di gruppo può aiutare le persone a esplorare e chiarire le proprie opinioni in modo più semplice e creativo di quanto non accada in una intervista individuale Caratteristiche Tecnica qualitativa (va in profondità) Si basa sulla discussione che viene attivata all'interno del gruppo e stimolata da un moderatore (confronto tra diversi punti di vista) Lo scopo non è la descrizione oggettiva del fenomeno analizzato, ma il processo di co-costruzione dei significati attribuiti all'oggetto indagato Più o meno strutturata può prevedere un certo numero di domande (o temi) organizzate dal generale al particolare, chiare, non ambigue, comprensibili, brevi Condotta da due moderatori, uno con funzioni di conduzione, l'altro di osservazione dei comportamenti non verbali N. di persone (8-12) omogeneo rispetto alle caratteristiche personali considerate salienti per il tema indagato (per favorire il confronto tra i diversi punti di vista) -Ci siano persone con uno stesso ruolo, per non limitare la libertà di espressione Quando viene utilizzato il focus group Nelle fasi preliminari o esplorative della ricerca Come approfondimento qualitativo Nelle ricerche che abbiano pianificato l'utilizzo di questa tecnica Cosa possiamo studiare? -Sistemi di credenze delle persone rispetto ad un tema -il consenso -i bisogni -gli atteggiamenti Chi gli attori? Generalmente coinvolge 8-12 partecipanti (Styeward, 1990) Ha un conduttore (o moderatore) e un osservatore Non è un'intervista di gruppo Dura circa 1 ora e mezza, 2 ore Ruolo del moderatore Stimolare la discussione e il confronto tra i diversi punti di vista Mantenere sempre un atteggiamento neutrale Fare attenzione non solo ai contenuti degli scambi comunicativi, ma anche alle dinamiche relazionali che si stabiliscono all'interno del gruppo Favorire la partecipazione di tutti Non rivolgendosi ai partecipanti in modo diretto, ma richiedendo se qualcuno ha qualcosa da aggiungere Fare delle sintesi degli argomenti affrontati chiedendo ai partecipanti conferma dei temi emersi Restituire i temi affrontati e chiedere "al gruppo" eventuali approfondimenti Mantenere l'attenzione "sul gruppo" e non sui singoli partecipanti, pur prestando attenzione ai singoli interventi Ruolo dell'osservatore Prendere nota delle posizioni dei partecipanti, dei loro nomi (cartina delle posizioni essenziale alla successiva sbobinatura del materiale) Prendere nota delle caratteristiche personale dei partecipanti (anni, dove lavorano, da quanto tempo, carriera, \...) Osservare e prendere appunti sulle dinamiche relazionali (chi parla, con chi, \... chi assume ruoli diversi e di quali tipi \...) Fare delle sintesi dei contenuti emersi (che possano aiutare il conduttore nella gestione della comunicazione all'interno del gruppo) Prendere nota dei principali "snodi" della comunicazione (i momenti di svolta) e descriverne le dinamiche relazionali Gestire gli strumenti utilizzati per la video/registrazione degli interventi Comunicazione interpersonale, verbale e non verbale La comunicazione umana avviene su tre livelli: a)verbale, ovvero il contenuto della comunicazione b) paraverbale, ovvero il tono, il ritmo della voce, l'emissione dei suoni, la pronuncia; c) non-verbale, ovvero gli atteggiamenti posturali, la mimica facciale, la gestualità, la gestione della distanza dagli altri (la prossemica). Accade spesso che questi tre livelli non siano in sintonia tra di loro. Ad esempio, se nel corso di una conversazione dico al mio interlocutore che lo sto ascoltando ma il mio sguardo si perde nel vuoto, si palesa una contraddizione la tra mia comunicazione verbale e quella non verbale. Come fare le domande Non devono essere pregiudizievoli (es: non usare disabile per i non vedenti poiché non si riconoscono in tale definizione) Devono essere chiare, non ambigue Non devono suggerire le risposte Evitare esempio o parafrasi esplicite e direttive Fare domande aperte senza proporre possibilità di scelta vostre Evitare l'uso del perché, chiude le risposte (non attiva un processo di riflessione e di analisi) e innesca meccanismi di desiderabilità sociale o conformismo rispetto a chi nella situazione ha uno status più alto Suggerimenti per la conduzione il linguaggio usato deve essere chiaro e comprensibile a tutti; l'ordine delle domande deve essere logico e andare dal superficiale al profondo: le prime domande inquadrano il problema, le successive scendono in profondità; bisogna impedire di saltare da un argomento ad un altro e di dare risposte prima del tempo; non esistono idee giuste o sbagliate, attenzione a non dare questa sensazione: si va alla ricerca di opinioni, non di soluzioni. Avvio del focus group 1\. Presentazione dell'iniziativa 2\. Presentazione dei conduttori 3\. Presentazione della ricerca 4\. Presentazione delle modalità di conduzione e del ruolo dei conduttori 5\. Garanzia di anonimato e motivazione dei soggetti 6\. Presentazione delle regole della comunicazione 7\. Presentazione dei partecipanti Protocollo da seguire Documentarsi su come condurre un Focus Group Individuare le persone Audioregistrare la conduzione del focus group dopo aver chiesto il loro consenso Per la conduzione del focus group è opportuno essere in due (una persona conduce il focus group e l'altra annota i risultati relativi alle diverse dimensioni) Dopo aver fatto sedere possibilmente in una posizione circolare i soggetti coinvolti presentare le finalità del lavoro ricordando loro che i risultati saranno trattati in forma anonima e per soli fini di ricerca Chiedere ad ogni soggetto di scrivere su un foglio il proprio nome o un nickname che sia visibile da tutti durante la conduzione del focus Somministrare ad ogni soggetto un questionario indicando il proprio Nickname, lo stesso che l'osservatore utilizzerà per annotare le opinioni Iniziare la conduzione del focus group Interpretazione dei dati Interpretazione Sono possibili vari livelli di analisi dei materiali informativo emerso dai focus group: da semplici descrizioni narrative basate sulle note prese durante la discussione di gruppo a più complesse e rigorose analisi delle trascrizioni delle registrazioni (Corrao, 2000) Il materiale raccolto con la registrazione del focus group viene sistematizzato dal gruppo di ricerca in un insieme di asserti e nessi tra asserti, secondo un approccio simile a quanto avviene nell'analisi dei testi e nella ricerca etnografica, ma tenendo conto della specificità del materiale che deriva dalle dinamiche che si instaurano nel corso della discussione di gruppo. Per l'analisi del materiale ricavato dalle sessioni esplorative è possibile definire delle griglie e degli schemi per sistematizzare opinioni e posizioni riguardo determinati argomenti, tenendo conto anche dei parlanti e delle concrete dinamiche instauratesi durante la discussione, oppure utilizzare procedure più complesse di analisi del contenuto, anche attraverso appositi pacchetti software. Ciascuna forma di analisi deve: a) essere sistematica: i criteri per l'analisi devono essere definiti a priori ed esplicitati nel rapporto di ricerca; b) essere verificabile: la base empirica, che in questo caso è costituita dalle registrazioni delle sessioni, deve essere resa ispezionabile, mettendola a disposizione della comunità scientifica per ricerche future; c) essere condotta in accordo con gli obiettivi della ricerca: se la ricerca parte da determinate domande o bisogni conoscitivi, l'analisi deve portare a risposte precise a tali domande o evidenziare le ambiguità laddove queste siano state riscontrate nella base empirica; d) prevedere eventuali interpretazioni alternative degli stessi dati empirici, le quali andranno poi sottoposte a controllo nella sessione confermativa. In aggiunta se vengono previste più sessioni di focus group a scopi comparativi l'analisi deve seguire i canoni classici della comparazione (Trinchero, 2004). Rappresentazione e immaginazione sociologica Rappresentazioni Una società vive di rappresentazioni di sé stessa e la SOCIOLOGIA costruisce rappresentazioni e immagini della società mediante indagini controllate. Rappresentazioni collettive (condivise da un numero elevato di persone ) -Rappresentazione naturale Nasce dal processo di socializzazione Interiorizziamo norme -Rappresentazioni costruite (diffuse da attori sociali specializzati) COSTANTE INTERAZIONE tra i due tipi di rappresentazione Con il termine rappresentazione sociale indichiamo «una forma di conoscenza, socialmente elaborata e condivisa, avente un fine pratico e concorrente alla costruzione di una realtà comune ad un insieme sociale» Jodelet D. (1989), Le rappresentazioni sociali, tr.it, Liguori Editori 1992 «il concetto di rappresentazione sociale potrebbe utilmente sostituire i concetti relativamente statici e descrittivi, d'opinione o immagine» Moscovici S., Farr R. (1984), Rappresentazioni sociali, Il Mulino 1989 Società e media Hanno una relazione molto forte La società si rispecchia nell'individuo e l'individuo nella società Influenza dei media suggeriscono dei modelli, degli stili di vita e consumo Nasce proprio da qui la fortuna dei media i quali, di fronte ad una evidente crisi della "socialità", intesa come "essere con e per gli altri", suggeriscono modelli e valori, atteggiamenti e comportamenti, stili di vita e di consumo, rispondendo così - con evidente efficacia - al bisogno diffuso di: de-complessizzare la realtà; sperimentare nuove forme di socialità, comunicazione, conoscenza. I media hanno il potere di raccontare il mondo in maniera e misura sconosciute alle società tradizionali, né si limitano ad una semplice - per quanto selettiva e rielaborata - narrazione, ma danno vita ad una vera e propria costruzione della realtà. La funzione d'intermediazione che essi svolgono è di una rilevanza tale che le nostre rappresentazioni sociali della realtà sono oggi, in larga misura, determinate dalle opzioni e dalle strategie da messe in atto dai media. L'idea che la società mediale si configuri come una società dell'informazione e dello spettacolo sembra essere abbastanza diffusa e condivisa. Più controversa appare invece l'idea che essa possa essere considerata anche nei termini di un