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Prof. Marco Grumo
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This document provides a description of different types of companies and their characteristics. It covers topics such as business components, classification of companies, and the roles of resources and organization within a company.
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SCHEDA AZIENDA PROF MARCO GRUMO Un'azienda è un'organizzazione economica che ha come finalità il soddisfacimento dei bisogni umani attraverso lo svolgimento di un'attività economica volta a produrre beni o servizi. Essa utilizza risorse umane, materiali e finanz...
SCHEDA AZIENDA PROF MARCO GRUMO Un'azienda è un'organizzazione economica che ha come finalità il soddisfacimento dei bisogni umani attraverso lo svolgimento di un'attività economica volta a produrre beni o servizi. Essa utilizza risorse umane, materiali e finanziarie per gestire in modo e>iciente processi produttivi, creando valore e garantendo la sostenibilità nel tempo. L'azienda si distingue per il suo ruolo di intermediario tra la produzione e il consumo, e il suo scopo può andare oltre il profitto, includendo anche l'obiettivo di contribuire al benessere sociale ed economico. Le componenti fondamentali di un'azienda sono: 1. Risorse Umane: Include le persone che lavorano nell'azienda, dalla forza lavoro operativa fino ai dirigenti. Le competenze, la motivazione e l'organizzazione del personale sono fondamentali per il successo aziendale. 2. Capitale: Si riferisce ai mezzi finanziari necessari per avviare e mantenere l'attività aziendale. Il capitale può essere suddiviso in “capitale proprio” (fondi apportati dai proprietari) e **capitale di terzi** (prestiti o finanziamenti). 3. Beni Strumentali: Comprende gli strumenti, macchinari, attrezzature, edifici e tutto ciò che è utilizzato per svolgere l'attività produttiva. Sono necessari per produrre beni o fornire servizi. 4. Risorse Materiali e Tecnologiche: I materiali necessari per il processo produttivo (materie prime, prodotti finiti, energia) e le tecnologie impiegate (software, hardware, sistemi di automazione). 5. Organizzazione: Struttura e coordinamento delle attività aziendali. Include la divisione del lavoro, la gerarchia aziendale, e i processi decisionali. L'organizzazione è cruciale per gestire e>icientemente le risorse e raggiungere gli obiettivi aziendali. 6. Missione e Finalità: Lo scopo per cui l'azienda esiste, che può essere la generazione di profitto, la soddisfazione dei bisogni dei clienti o la creazione di valore per la società. 7. Gestione: L'insieme delle attività di pianificazione, organizzazione, direzione e controllo dell'azienda. La gestione è responsabile dell'allocazione e>iciente delle risorse e dell'implementazione delle strategie per raggiungere gli obiettivi aziendali. 8. Imprenditore o Organo Decisionale: La persona o il gruppo che prende le decisioni strategiche all'interno dell'azienda, assume i rischi e coordina le risorse. In una piccola impresa può essere un singolo imprenditore, mentre in una grande azienda si tratta di un consiglio di amministrazione o un team di dirigenti. La classificazione delle aziende Le aziende possono essere classificate in diverse tipologie in base a vari criteri, come la natura dell'attività, la forma giuridica, la dimensione, la proprietà e il fine. Di seguito alcune classificazioni: 1. In base alla natura dell'attività: - Aziende industriali: Producono beni materiali attraverso la trasformazione di materie prime (ad esempio, fabbriche, industrie automobilistiche, tessili). - Aziende commerciali: Si occupano di acquistare e rivendere beni senza modificarli (ad esempio, supermercati, rivenditori). - Aziende di servizi: O>rono prestazioni immateriali ai clienti, come consulenza, trasporti, assicurazioni, servizi sanitari o educativi. - Aziende agricole: Operano nel settore primario e si occupano della produzione agricola, allevamento o sfruttamento del suolo. 2. In base alla forma giuridica: - Impresa individuale: Gestita da un singolo imprenditore che assume il rischio d'impresa. - Società di persone: Formata da più soci che partecipano alla gestione e condividono rischi e profitti (ad esempio, società semplice, società in nome collettivo - SNC, società in accomandita semplice - SAS) rispondendo anche con il proprio patrimonio personale dei debiti della società. - Società di capitali: Caratterizzata da un’autonomia patrimoniale perfetta, in cui i soci rispondono solo per il capitale versato (ad esempio, società per azioni - SPA, società a responsabilità limitata - SRL). - Società Cooperative : Società che si basano su principi di mutualità, con lo scopo di soddisfare i bisogni dei soci (ad esempio, cooperative di consumo, agricole). 3. In base alla dimensione: - Microimprese: Con meno di 10 dipendenti e un fatturato o bilancio annuo inferiore ai 2 milioni di euro. - Piccole imprese: Con meno di 50 dipendenti e un fatturato o bilancio annuo inferiore ai 10 milioni di euro. - Medie imprese: Con meno di 250 dipendenti e un fatturato inferiore a 50 milioni di euro o un bilancio annuo sotto i 43 milioni di euro. - Grandi imprese: Superano i limiti delle medie imprese per numero di dipendenti e fatturato. 4. In base alla proprietà: - Imprese private: Di proprietà di singoli individui, gruppi di persone o entità private, che detengono il controllo e gli utili dell'attività. - Imprese pubbliche: Controllate e gestite dallo Stato o da enti pubblici, come le aziende di servizi pubblici o infrastrutture (ad esempio, poste, trasporti pubblici). - Imprese miste: Sono in parte di proprietà pubblica e in parte privata, con un coinvolgimento sia dello Stato che di investitori privati. 5. In base al fine: - Aziende a scopo di lucro: Hanno come obiettivo principale la generazione di profitto per i proprietari o azionisti. - Aziende senza scopo di lucro: Si dedicano a finalità sociali, educative o umanitarie e reinvestono eventuali ricavi nelle attività stesse (ad esempio, ONLUS, fondazioni, associazioni). 6. In base al settore economico: - Settore primario: Comprende le aziende che operano in agricoltura, silvicoltura, pesca e allevamento. - Settore secondario: Riguarda le aziende industriali e manifatturiere, che trasformano le materie prime in prodotti finiti. - Settore terziario: Include le aziende di servizi come commercio, turismo, trasporti, istruzione, sanità. - Settore terziario avanzato (o quaternario): Comprende le aziende che operano nell’alta tecnologia, ricerca e sviluppo, informatica e telecomunicazioni. Ogni azienda può appartenere a più categorie, a seconda del criterio di classificazione utilizzato, e può evolversi nel tempo cambiando forma, dimensione o settore di attività. Le imprese benefit (o bcorp) Le Società Benefit e le BCorp (Certified B Corporations) sono due forme di aziende che integrano nel loro modello di business obiettivi sociali e ambientali, oltre alla ricerca del profitto. Pur avendo simili principi di fondo, esistono di>erenze significative tra loro, soprattutto per quanto riguarda la struttura giuridica e il processo di certificazione. Le Società Benefit (SB) sono una forma giuridica introdotta in Italia con la Legge di Stabilità del 2016, che consente alle aziende di includere nel proprio statuto non solo l'obiettivo di lucro, ma anche finalità di beneficio comune, come il benessere sociale e ambientale. Le Società Benefit bilanciano il profitto con l'impatto positivo su persone, comunità e ambiente. Le Società Benefit devono redigere annualmente una **relazione di impatto** che dimostri i risultati ottenuti nel perseguimento delle finalità di beneficio comune. Questa relazione deve essere pubblicata e resa disponibile ai soci e al pubblico. Essere una Società Benefit implica un riconoscimento legale e normativo in Italia. Esempio: Danone Italia, che si è trasformata in una Società Benefit, integrando nella propria missione la promozione di uno stile di vita sostenibile e un impegno sociale oltre al suo business. Le B Corp (Certified B Corporations) non rappresentano invece una forma giuridica, ma un riconoscimento certificato a livello globale (un “bollino”). Le aziende che desiderano diventare B Corp devono ottenere una certificazione rilasciata dall’organizzazione no-profit B Lab, che attesta che l’azienda opera secondo standard elevati di performance sociale, ambientale, trasparenza e responsabilità legale. La certificazione B Corp viene assegnata a seguito di un rigoroso processo di valutazione, che misura le prestazioni ambientali e sociali dell'azienda. La valutazione copre aree come governance, lavoratori, comunità, ambiente e clienti. Le aziende devono ottenere un punteggio minimo di 80 punti su 200 per essere certificate. Una volta certificata, l'azienda deve sottoporsi a un processo di verifica ogni tre anni per mantenere la certificazione e continuare a migliorare le proprie pratiche. Le B Corp non si limitano a minimizzare l’impatto negativo, ma cercano attivamente di generare impatto positivo per tutti gli stakeholder. La certificazione è riconosciuta a livello internazionale, e le aziende B Corp formano una comunità di imprese che condividono l'obiettivo di usare il business come forza positiva. Esempio: Patagonia, il famoso marchio di abbigliamento outdoor, è una delle B Corp più note, impegnata nella lotta contro il cambiamento climatico e nella difesa dell'ambiente. Le aziende senza scopo di lucro Le aziende senza scopo di lucro (o organizzazioni non profit) sono entità economiche che hanno come finalità primaria il perseguimento di obiettivi sociali, culturali, educativi, assistenziali o umanitari, piuttosto che la realizzazione di profitti da distribuire ai propri membri o soci. Eventuali utili generati vengono reinvestiti nell'attività stessa per migliorare i servizi o>erti o espandere le attività in linea con gli scopi dell'organizzazione. L'obiettivo principale è quindi soddisfare bisogni collettivi o promuovere il benessere sociale in vari settori, come assistenza, istruzione, cultura, ambiente, ricerca, salute, sport, ecc. Eventuali profitti o avanzi di gestione non possono essere distribuiti tra i membri o i soci, ma devono essere reinvestiti per sostenere le finalità sociali dell'ente. Le risorse provengono da contributi volontari, donazioni, lasciti, fondi pubblici, e talvolta da entrate derivanti da attività commerciali svolte in maniera accessoria. Sono esempi di aziende senza scopo do lucro: 1. Associazioni: Organizzazioni che riuniscono persone con interessi comuni, come le associazioni culturali, sportive o ambientaliste. Sono costituite da un gruppo di individui che perseguono uno scopo non economico. 2. Fondazioni: Enti che nascono con un patrimonio destinato al raggiungimento di uno scopo sociale o culturale. Le fondazioni sono finanziate da donazioni o lasciti patrimoniali e operano in ambiti come la ricerca, l'assistenza sociale o la promozione culturale. 3. Organizzazioni Non Governative (ONG): Sono organizzazioni indipendenti dagli Stati, che operano a livello internazionale per promuovere i diritti umani, l'aiuto umanitario, lo sviluppo sostenibile e la protezione dell'ambiente. 4. Organizzazioni di Volontariato (ODV): Enti che operano grazie al contributo di volontari, con l'obiettivo di aiutare chi è in di>icoltà o di intervenire in situazioni di emergenza (ad esempio, la Protezione Civile, enti di assistenza sociale). 5. Cooperative Sociali: Imprese cooperative che perseguono obiettivi di inclusione sociale, come l'integrazione lavorativa di persone svantaggiate (ad esempio, cooperative che o>rono lavoro a persone disabili o ex detenuti). 6. ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale): Enti che operano in settori di rilevante interesse sociale, come l'assistenza sanitaria, sociale o educativa. Godono di agevolazioni fiscali a patto di rispettare determinati requisiti legislativi. Le aziende senza scopo di lucro operano in diversi ambiti, tra cui: assistenza sociale e sanitaria; educazione e istruzione, ambiente e tutela del territorio, cultura e sport, diritti umani e cooperazione internazionale. Esempi: Medici Senza Frontiere (ONG che o>re assistenza medica in situazioni di emergenza in tutto il mondo); Emergency (associazione italiana che o>re cure mediche gratuite in paesi in guerra o in di>icoltà); Caritas (organizzazione religiosa che fornisce assistenza a persone in di>icoltà economica e sociale.) Le aziende senza scopo di lucro sono fondamentali per la società poiché rispondono a bisogni che spesso non vengono soddisfatti né dal settore pubblico né dal settore privato a scopo di lucro. Quali di>erenze tra le società commerciali e le società cooperative Le società commerciali e le società cooperative sono due forme giuridiche di impresa, ma si di>erenziano principalmente per il loro scopo, la struttura e il modo in cui operano. 1. Scopo (Finalità): Società commerciali: Lo scopo principale delle società commerciali è il profitto. Le aziende di questo tipo mirano a generare utili per distribuirli tra i soci o azionisti. Società cooperative: Lo scopo delle società cooperative non è tanto il profitto, quanto piuttosto il mutuo vantaggio dei soci. Le cooperative sono orientate a soddisfare i bisogni dei membri (ad esempio, lavoro, beni o servizi a condizioni migliori) e operano secondo i principi della solidarietà e della collaborazione. Gli utili, se generati, sono generalmente reinvestiti nell’azienda o redistribuiti tra i soci in base alla loro partecipazione. 2. Struttura di governance: Società commerciali: Nelle società commerciali, il potere decisionale è legato al capitale investito. Gli azionisti o soci che possiedono più quote o azioni hanno un peso maggiore nelle decisioni aziendali. La governance è spesso gerarchica, con consigli di amministrazione e amministratori delegati che gestiscono le attività. Società cooperative: Nelle cooperative, vige il principio democratico di "una testa, un voto", indipendentemente dal capitale investito. Tutti i soci hanno pari diritto di partecipazione alle decisioni, senza che il peso sia determinato dall'ammontare del capitale. Questo principio promuove la partecipazione e la cooperazione tra i membri. 3. Distribuzione degli utili: Società commerciali: Gli utili generati da una società commerciale vengono distribuiti ai soci o azionisti in base alle quote di capitale possedute. Maggiore è il capitale investito, maggiore sarà la quota di utili ricevuti. Società cooperative: Nelle cooperative, la distribuzione degli utili (se avviene) è spesso equa e proporzionata al contributo lavorativo o all'uso dei servizi della cooperativa, non al capitale investito. Spesso gli utili sono reinvestiti nella cooperativa stessa o utilizzati per migliorare i servizi o>erti ai soci. 3. Esempi: Società commerciali: Società per Azioni (S.p.A.), Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.), Società in Nome Collettivo (S.n.c.). Società cooperative: Cooperative di lavoro (dove i soci sono anche lavoratori), cooperative di consumo (dove i soci acquistano beni o servizi), cooperative agricole (per la gestione delle attività agricole dei soci). Di>erenze principali: Caratteristica Società Commerciali Società Cooperative Profitto e distribuzione di utili Mutuo vantaggio dei soci, non orientata Scopo ai soci al profitto Potere legato al capitale "Una testa, un voto", governance Governance investito democratica Proporzionata al capitale Distribuzione utili Equa, basata sull’attività dei soci investito Non speculativo, limitato nei Capitale Libero, trasferibile trasferimenti Partecipanti attivi (lavoratori, Tipi di soci Investitori finanziari consumatori) Agevolazioni Regime fiscale ordinario Possibili agevolazioni fiscali fiscali Le start-up e le start-up innovative 1. Start-up: Il termine start-up indica una nuova impresa, solitamente creata per sviluppare un prodotto o un servizio innovativo in risposta a una domanda di mercato. Le start-up sono spesso caratterizzate da un’elevata incertezza e un forte potenziale di crescita. Caratteristiche principali: Fase iniziale: Le start-up sono imprese nelle prime fasi della loro vita, in cui il modello di business potrebbe non essere ancora del tutto definito o collaudato. Innovazione: Le start-up cercano spesso di portare innovazione, sia attraverso nuovi prodotti, servizi, tecnologie, sia tramite modelli di business innovativi. Tuttavia, non tutte le start-up sono obbligatoriamente "tecnologiche" o estremamente innovative in senso stretto. Flessibilità e crescita rapida: Sono concepite per crescere rapidamente, scalare il loro modello di business e acquisire una quota di mercato significativa in tempi brevi. Questo le di>erenzia dalle piccole e medie imprese tradizionali, che potrebbero avere un tasso di crescita più lento. Raccolta di fondi: Le start-up spesso cercano finanziamenti esterni attraverso venture capital, business angel o crowdfunding, per sostenere la loro espansione. Alto rischio: Le start-up operano in contesti di alto rischio, sia in termini finanziari che di successo del prodotto o servizio. Esempi: Start-up che sviluppano una nuova app, un servizio di e-commerce o una piattaforma tecnologica. 2. Start-up innovativa: La start-up innovativa è una particolare tipologia di start-up che, in Italia, gode di una disciplina normativa specifica introdotta dal Decreto Legge 179/2012 (Decreto Crescita 2.0). Per essere considerata "innovativa", una start-up deve rispettare determinati requisiti di legge e può accedere a benefici fiscali, finanziari e burocratici. Caratteristiche principali: Innovazione tecnologica: Una start-up innovativa deve sviluppare, produrre o commercializzare prodotti o servizi altamente innovativi, caratterizzati da un alto contenuto tecnologico o di ricerca. Requisiti formali: Per essere registrata come start-up innovativa, l’impresa deve soddisfare almeno uno di questi requisiti: o Almeno il 15% delle spese deve essere destinato a ricerca e sviluppo. o Almeno un terzo del personale deve essere in possesso di dottorato di ricerca, essere dottorando, oppure almeno due terzi deve possedere una laurea magistrale. o L’impresa deve essere titolare di un brevetto o di un diritto relativo ad un’invenzione tecnologica. Benefici: Le start-up innovative godono di una serie di vantaggi, tra cui: o Agevolazioni fiscali: Possibilità di beneficiare di detrazioni o deduzioni fiscali per gli investitori che acquistano quote di start-up innovative. o Accesso semplificato al mercato dei capitali: Possibilità di raccogliere fondi tramite piattaforme di equity crowdfunding. o Esenzioni e semplificazioni burocratiche: Esenzione da alcune imposte e semplificazioni nei procedimenti di costituzione e gestione (ad esempio, non è obbligatoria la ripianificazione delle perdite nel primo anno). o Contratti di lavoro più flessibili: Le start-up innovative possono stipulare contratti di lavoro a termine in deroga alle regole ordinarie sui contratti a tempo determinato. o Facilitazioni nel fallimento: Le start-up innovative possono beneficiare di un trattamento agevolato in caso di fallimento, rendendo meno gravosa la chiusura dell’attività. Durata limitata: La qualifica di start-up innovativa è concessa per un massimo di 5 anni dalla data di costituzione. Altri requisiti per essere una start-up innovativa: Essere una società di capitali (S.p.A., S.r.l., S.a.p.a.). Essere nuova o costituita da meno di 5 anni. Non distribuire utili. Avere un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro. Non derivare da fusione, scissione o cessione di ramo d'azienda. Esempi: Start-up innovative che sviluppano software avanzati, biotecnologie, intelligenza artificiale, tecnologie per l'energia rinnovabile o nuovi farmaci. DiKerenze tra Start-up e Start-up Innovativa: Caratteristica Start-up Start-up Innovativa Creare un'impresa in fase iniziale, Impresa innovativa con forte Finalità con crescita rapida contenuto tecnologico o di ricerca Non necessariamente legata alla Deve sviluppare prodotti o servizi Innovazione tecnologia tecnologicamente avanzati Requisiti Deve rispettare requisiti normativi Nessun requisito specifico normativi previsti dalla legge Agevolazioni Beneficia di agevolazioni fiscali, Nessuna agevolazione specifica fiscali esenzioni e semplificazioni Illimitata, finché non cambia Può essere considerata innovativa per Durata struttura massimo 5 anni Accesso ai Dipendente dalla capacità Accesso facilitato a strumenti di fondi dell'azienda di attrarre investitori finanziamento come crowdfunding Struttura Può essere di varia natura Deve essere una società di capitali societaria Impresa artigiana L'impresa artigiana è una particolare forma di impresa in cui la produzione di beni o la fornitura di servizi viene realizzata principalmente attraverso il lavoro manuale dell'imprenditore e dei suoi collaboratori. La sua caratteristica distintiva è la centralità dell'abilità artigianale e del lavoro diretto, che la di>erenzia dalle imprese industriali o commerciali più orientate alla produzione in larga scala e all'automazione. Caratteristiche principali dell'impresa artigiana: 1. Lavoro manuale prevalente 2. Piccole dimensioni: in Italia, la legge prevede che un'impresa artigiana non possa avere più di 18 dipendenti, con alcune eccezioni nel caso di settori specifici (come il settore dei trasporti o dell'edilizia). 3. Forma giuridica: l'impresa artigiana può essere gestita sotto diverse forme giuridiche, come impresa individuale, società di persone (ad esempio, S.n.c. o S.a.s.) o anche società di capitali (S.r.l.), a condizione che l'imprenditore artigiano mantenga il controllo della gestione e partecipi personalmente al lavoro produttivo. 4. Iscrizione all'Albo delle Imprese Artigiane gestito dalla Camera di Commercio. L’iscrizione all’albo è necessaria per ottenere le agevolazioni e i benefici previsti dalla normativa vigente. 5. Attività svolte: Le imprese artigiane possono operare in una vasta gamma di settori, tra cui la produzione di beni (es. falegnameria, sartoria, oreficeria) e la prestazione di servizi (es. meccanici, elettricisti, parrucchieri, estetisti). Quello che accomuna tutte le attività è la prevalenza del lavoro manuale e artigianale. 6. Imprenditore artigiano: l’imprenditore artigiano è colui che, oltre a dirigere l'impresa, lavora attivamente nel processo produttivo. Per essere considerato un imprenditore artigiano, è necessario che l’attività sia svolta personalmente e con continuità, e che l’impresa non superi certi limiti dimensionali. 7. Associazioni di categoria: Le imprese artigiane sono spesso rappresentate da associazioni di categoria come Confartigianato o CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa), che o>rono supporto amministrativo, legale e formativo. L'impresa artigiana è solitamente di piccole dimensioni, mentre le imprese industriali possono essere grandi aziende con molti dipendenti e processi produttivi complessi e automatizzati. Le imprese artigiane inoltre producono beni o servizi su misura, spesso in piccole quantità e con un’attenzione particolare alla qualità del lavoro manuale, mentre l'industria è orientata alla produzione di massa e alla standardizzazione. L’impresa artigiana può adottare tecnologie innovative, ma resta comunque legata al lavoro artigianale. L’industria, invece, punta all'automazione e all'e>icienza produttiva. Le imprese artigiane possono beneficiare di alcune agevolazioni fiscali e contributive, come ad esempio riduzioni dei contributi previdenziali, accesso a fondi speciali per l'innovazione e la formazione, e incentivi per la digitalizzazione. Esempi di settori dell'impresa artigiana: - Artigianato artistico: Ceramisti, orafi, scultori, restauratori. - Manifattura: Falegnami, fabbri, calzolai. - Servizi alla persona: Parrucchieri, estetisti, sarti. - Meccanici e manutenzione: Meccanici, elettricisti, idraulici. L’impresa giovanile L'impresa giovanile è una particolare tipologia di impresa in cui la maggioranza dei soci o, nel caso di imprese individuali, l'imprenditore stesso, sono giovani imprenditori. Queste imprese sono spesso oggetto di politiche di incentivazione e agevolazione da parte di enti pubblici per promuovere l’imprenditorialità giovanile, favorendo la nascita e lo sviluppo di nuove imprese gestite da giovani. Caratteristiche principali dell'impresa giovanile: 1. Requisiti di età: per essere considerata "giovanile", la maggioranza dei soci (nelle società) o l’imprenditore (nelle ditte individuali) deve avere un’età compresa generalmente tra i 18 e i 35 anni. Questo range può variare leggermente a seconda delle normative regionali o dei bandi di finanziamento specifici. In alcune forme societarie, è richiesto che almeno il 50% delle quote societarie e il controllo decisionale siano detenuti da giovani. 2. Tipologie di imprese giovanili: - Impresa individuale: se l'imprenditore ha un’età inferiore ai 35 anni, l'impresa è considerata giovanile. - Società: società di persone, società di capitali o cooperative in cui la maggioranza dei soci (o la maggioranza delle quote) è detenuta da giovani sotto i 35 anni. 3. Settori di attività: - Le imprese giovanili possono operare in diversi settori, come artigianato, commercio, agricoltura, servizi, tecnologia, e altro ancora. - In particolare, le start-up e le imprese legate all'innovazione tecnologica sono frequentemente avviate da giovani imprenditori. 4. Agevolazioni e incentivi: - Le imprese giovanili spesso beneficiano di finanziamenti agevolati, contributi a fondo perduto e accesso facilitato al credito, attraverso programmi di supporto promossi da governi, regioni o istituti finanziari. - Esempi di agevolazioni includono: - Finanziamenti a tasso zero o a condizioni agevolate per avviare o espandere l'attività. - Contributi a fondo perduto destinati a coprire parte delle spese di investimento iniziali (es. macchinari, attrezzature, formazione). - Accesso a bandi pubblici specificamente dedicati ai giovani imprenditori, come quelli gestiti da Invitalia in Italia, attraverso programmi come “Nuove Imprese a Tasso Zero" o "Resto al Sud". - Supporto nella formazione e nell'accompagnamento imprenditoriale attraverso incubatori e acceleratori di impresa. 5. Supporto istituzionale: - Le imprese giovanili possono accedere a programmi di tutoraggio e mentoring, nonché a consulenze specialistiche (amministrative, legali, di marketing) per favorire la crescita e la stabilizzazione dell’impresa. - Esistono anche incubatori e acceleratori che o>rono spazi di lavoro, supporto tecnico e connessioni con investitori per favorire lo sviluppo delle imprese avviate da giovani. 6. Finalità delle politiche per le imprese giovanili: - Le politiche di incentivazione sono pensate per ridurre la disoccupazione giovanile, sostenendo l’auto-imprenditorialità come una strada per l'indipendenza economica. - Viene promosso lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali soprattutto in settori ad alto potenziale di crescita e innovazione, come la tecnologia, la green economy, e i servizi digitali. Vantaggi per le imprese giovanili: - Accesso facilitato a finanziamenti: L’impresa giovanile ha accesso a programmi di credito a condizioni agevolate, che possono consentire l’avvio di nuove attività anche senza disporre di capitali propri significativi. - Incentivi fiscali: In molti casi, le imprese giovanili possono beneficiare di riduzioni fiscali o esenzioni per i primi anni di attività. - Semplificazioni burocratiche: Alcune normative consentono alle imprese giovanili di beneficiare di procedure amministrative semplificate per la costituzione dell'impresa e per la gestione delle pratiche. Esempi di programmi di sostegno all’impresa giovanile in Italia: - Nuove Imprese a Tasso Zero: Programma promosso da Invitalia, destinato ai giovani imprenditori (tra 18 e 35 anni), che o>re finanziamenti a tasso zero per la creazione di nuove imprese o lo sviluppo di quelle esistenti. - Resto al Sud: Sempre gestito da Invitalia, è un incentivo rivolto a giovani imprenditori del Mezzogiorno italiano (fino a 55 anni) per sostenere progetti imprenditoriali in vari settori. - Fondo Garanzia Giovani: Programma che facilita l’accesso al credito per le start-up e le piccole imprese gestite da giovani. L’Impresa femminile L'impresa femminile è una particolare tipologia di impresa gestita da donne, in cui almeno il 51% delle quote societarie è detenuto da donne imprenditrici. Queste imprese giocano un ruolo cruciale nell’economia, contribuendo non solo alla crescita economica ma anche alla promozione dell'uguaglianza di genere e all'occupazione femminile. Caratteristiche principali dell'impresa femminile: 1. Requisiti di partecipazione: per essere considerata un'impresa femminile, almeno il 51% delle quote deve essere detenuto da donne. Questa condizione si applica a qualsiasi forma giuridica, dalle imprese individuali alle società di capitali. 2. Settori di attività: le imprese femminili possono operare in diversi settori, tra cui artigianato, commercio, servizi, agricoltura, e tecnologia. Alcuni settori vedono una maggiore presenza di imprese femminili, come quelli legati ai servizi alla persona, all'istruzione e alla salute 3. Accesso a finanziamenti e agevolazioni: - le imprese femminili possono beneficiare di agevolazioni fiscali, finanziamenti a tasso agevolato e contributi a fondo perduto specificamente destinati a promuovere l'imprenditorialità femminile. - Programmi governativi e locali possono o>rire opportunità di finanziamento e supporto per lo sviluppo delle imprese gestite da donne. 4. Reti di supporto: esistono diverse associazioni e reti che promuovono l'imprenditorialità femminile, come Confartigianato Donne, CNA Donne e altre organizzazioni che o>rono supporto, consulenza e opportunità di networking. 5. Impatto sociale: le imprese femminili non solo contribuiscono all’economia, ma hanno anche un forte impatto sociale. Promuovono l'occupazione, l'uguaglianza di genere e possono influenzare positivamente la comunità in cui operano. 6. Formazione e mentoring: programmi di formazione e mentoring sono spesso o>erti per aiutare le donne imprenditrici a sviluppare competenze manageriali, di leadership e finanziarie. Le donne imprenditrici spesso portano nuove idee e prospettive, contribuendo all'innovazione nel loro settore. L’aumento delle imprese femminili contribuisce inoltre a una maggiore diversificazione dell'economia, favorendo un ambiente imprenditoriale più inclusivo. Infine le imprenditrici tendono a reinvestire maggiormente nelle loro comunità, contribuendo a migliorare le condizioni di vita e a sostenere le famiglie. Esempi di programmi di supporto all'imprenditorialità femminile: - Fondo Nazionale per l'Imprenditorialità Femminile: in Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico ha istituito questo fondo per fornire finanziamenti a progetti imprenditoriali gestiti da donne. - Iniziative locali e regionali: molti enti locali e associazioni imprenditoriali o>rono corsi di formazione, consulenze e finanziamenti a sostegno delle imprenditrici. Le imprese di persone immigrate in Italia L'imprenditoria di stranieri immigrati in Italia rappresenta un aspetto significativo e in crescita del panorama economico del paese. Gli imprenditori immigrati contribuiscono in modo rilevante all'economia locale, all'occupazione e alla diversificazione del mercato. Ecco una panoramica delle caratteristiche, delle sfide e delle opportunità legate all'imprenditoria degli immigrati in Italia. Caratteristiche principali: 1. Di>usione: - Gli imprenditori immigrati sono presenti in vari settori, con una forte concentrazione nel commercio al dettaglio, nella ristorazione, nei servizi e nell'artigianato. - Secondo le stime, circa il 10% delle imprese registrate in Italia è gestito da stranieri, contribuendo così in modo significativo all'economia. 2. Settori di attività: - Commercio e ristorazione: Molti immigrati avviano attività nei settori della vendita al dettaglio, ristoranti e bar, spesso portando cucine e prodotti tipici delle loro culture. - Servizi: Le imprese di servizi, come pulizie, assistenza domiciliare e trasporti, sono comuni tra gli imprenditori immigrati. - Artigianato: Alcuni immigrati avviano attività artigianali, specializzandosi in settori come la sartoria, la falegnameria, e la lavorazione dei metalli. 3. Contributo all'economia: - Le imprese gestite da immigrati creano posti di lavoro non solo per gli immigrati stessi ma anche per i residenti, contribuendo alla crescita economica e alla diversificazione del mercato. - Gli imprenditori immigrati spesso reinvestono i loro profitti nelle comunità locali, favorendo lo sviluppo economico. 4. Accesso a finanziamenti: - Gli immigrati possono a>rontare di>icoltà nell'accesso a finanziamenti a causa della mancanza di una storia creditizia in Italia e di garanzie richieste dalle banche. - Tuttavia, ci sono iniziative di microcredito e fondi speciali disponibili per sostenere l’imprenditorialità degli stranieri. 5. Reti di supporto: - Gli immigrati spesso si uniscono in reti di sostegno e associazioni imprenditoriali che forniscono consulenze, formazione e opportunità di networking. - Associazioni come CNA e Confartigianato o>rono servizi specifici per sostenere gli imprenditori immigrati. Sfide: 1. Burocrazia: - La complessità burocratica può rappresentare un ostacolo significativo per gli imprenditori immigrati che non hanno familiarità con le procedure italiane. - Le normative fiscali e amministrative possono risultare di>icili da navigare, specialmente per coloro che non parlano fluentemente l'italiano. 2. Barriere linguistiche e culturali: - La mancanza di competenze linguistiche può limitare le opportunità di networking e l'accesso a risorse e informazioni cruciali per la gestione dell’impresa. - Di>erenze culturali possono influenzare le interazioni commerciali e le pratiche di marketing. 3. Accesso al mercato: - Gli immigrati possono a>rontare di>icoltà nell'entrata in certi settori di mercato, a causa della concorrenza o della mancanza di connessioni locali. Iniziative e programmi di supporto: 1. Microcredito e finanziamenti: - Programmi di microcredito, come quelli o>erti da organizzazioni non profit e istituti di credito, sono progettati per sostenere gli imprenditori immigrati nell'avvio e nello sviluppo delle loro attività. 2. Formazione e consulenza: - Diverse associazioni e istituzioni o>rono corsi di formazione per migliorare le competenze imprenditoriali, gestionali e linguistiche degli immigrati. 3. Programmi governativi: - Alcuni progetti locali e regionali mirano a promuovere l'inclusione sociale e l'imprenditorialità tra gli immigrati, fornendo risorse e supporto pratico. Impatto sociale e culturale: - L’imprenditoria di stranieri immigrati arricchisce il tessuto sociale ed economico italiano, contribuendo a una maggiore diversità culturale e all’innovazione nel mercato. - Le imprese gestite da immigrati possono o>rire prodotti e servizi che rispondono alle esigenze di comunità locali, creando sinergie e opportunità di scambio culturale. Le imprese familiari Le imprese familiari sono aziende gestite e controllate da membri di una stessa famiglia. Queste imprese possono variare in termini di dimensioni, settori e modelli di governance, ma condividono l’elemento comune della gestione familiare. Le imprese familiari rappresentano una parte significativa dell'economia in molti paesi, incluse le piccole, medie e grandi imprese. Caratteristiche principali delle imprese familiari: 1. Proprietà e gestione familiare: la maggioranza delle quote societarie è detenuta da membri della famiglia, e spesso la gestione dell'azienda è a>idata a uno o più membri della famiglia. 2. Durata e continuità: le imprese familiari tendono a avere una visione a lungo termine, con l’obiettivo di tramandare l’attività alle generazioni successive. Questa prospettiva spesso incoraggia pratiche aziendali più sostenibili. 3. Valori e cultura: - Le imprese familiari spesso riflettono i valori e la cultura della famiglia fondatrice. Questo può influenzare la missione, la visione e la strategia dell'azienda. - La fiducia e le relazioni personali tra i membri della famiglia possono giocare un ruolo fondamentale nelle decisioni aziendali. 4. Flessibilità e rapidità decisionale: la gestione familiare può consentire una maggiore flessibilità e rapidità nelle decisioni rispetto a strutture aziendali più formali e complesse. 5. Stabilità: le imprese familiari possono essere più stabili durante le crisi economiche, poiché i membri della famiglia possono avere un forte impegno emotivo e finanziario nell’azienda. Vantaggi delle imprese familiari: 1. Capacità di adattamento: le imprese familiari spesso si adattano rapidamente ai cambiamenti del mercato grazie alla loro flessibilità e alla conoscenza diretta del settore. 2. Relazioni durature con i clienti: la natura personale della gestione familiare può facilitare la costruzione di relazioni di fiducia con i clienti e fornitori. 3. Sostenibilità: un forte impegno verso la comunità e pratiche commerciali sostenibili possono derivare dall’attenzione della famiglia per la reputazione e il lascito. 4. Trasferimento di conoscenze e competenze: la trasmissione di competenze e know-how da una generazione all'altra può garantire la continuità e il successo dell’impresa. Sfide delle imprese familiari: 1. Conflitti familiari: le dinamiche familiari possono portare a conflitti che influenzano la gestione e le operazioni dell’impresa. È importante stabilire chiare linee di comunicazione e ruoli all'interno dell'azienda. 2. Successione: la pianificazione della successione è una questione cruciale per le imprese familiari. Decidere chi guiderà l'azienda in futuro può essere complesso e delicato. 3. Innovazione: le imprese familiari potrebbero resistere al cambiamento o all'innovazione, soprattutto se i membri più anziani della famiglia sono riluttanti ad adottare nuove pratiche o tecnologie. 4. Rischio di dipendenza da pochi membri: un'eccessiva dipendenza da pochi membri della famiglia per la gestione e le decisioni può rappresentare un rischio per l'azienda, soprattutto in caso di assenze o ritiri. 5. Capitali limitati. Esempi di imprese familiari: Ferrero. Le imprese quotate in borsa Le imprese quotate in borsa sono aziende che hanno deciso di vendere parte delle loro azioni al pubblico attraverso un mercato azionario. Questo processo è conosciuto come “o>erta pubblica iniziale (IPO)” e consente all'azienda di raccogliere capitale da investitori esterni. La quotazione in borsa o>re diverse opportunità e sfide per le aziende. Caratteristiche delle imprese quotate in borsa: 1. Capitale: la quotazione in borsa consente alle imprese di raccogliere fondi per finanziare progetti, espandere le operazioni, pagare debiti o acquisire altre aziende. Le azioni vendute rappresentano una parte della proprietà dell'azienda. 2. Trasparenza: le imprese quotate sono soggette a requisiti di trasparenza e rendicontazione. Devono fornire regolarmente informazioni finanziarie e operazionali, contribuendo a garantire la fiducia degli investitori. 3. Governance: la quotazione in borsa può comportare cambiamenti nella governance dell'azienda. Le aziende devono avere un consiglio di amministrazione e seguire pratiche di governance aziendale che tutelino gli interessi degli azionisti. 4. Accesso ai mercati: la quotazione in borsa o>re alle imprese un maggiore accesso ai mercati dei capitali, facilitando il finanziamento di future iniziative attraverso emissioni di nuove azioni o obbligazioni. 5. Visibilità e reputazione: essere quotati in borsa conferisce visibilità all'azienda, aumentando la sua reputazione e potenziale di marketing. Può anche facilitare alleanze strategiche e partnership. Vantaggi delle imprese quotate in borsa: 1. Raccolta di capitali: le aziende possono raccogliere somme significative di capitale attraverso la vendita di azioni, che può essere utilizzato per investimenti e crescita. 2. Liquidità: la quotazione fornisce liquidità agli investitori, consentendo loro di comprare e vendere azioni nel mercato azionario. Ciò può attrarre investitori istituzionali e privati. 3. Valutazione: le aziende quotate sono soggette a valutazioni di mercato, il che fornisce una misura trasparente del loro valore e delle prestazioni aziendali. 4. Azioni di compenso: le imprese quotate possono utilizzare azioni e opzioni azionarie come parte della loro strategia di compenso per attrarre e trattenere talenti. Sfide delle imprese quotate in borsa: 1. Costi di quotazione: il processo di quotazione comporta costi significativi, inclusi onorari legali, consulenze e spese per la comunicazione. Inoltre, ci sono costi continuativi legati alla conformità e alla reportistica. 2. Regolamentazione: le imprese quotate devono aderire a normative severe e standard di rendicontazione, il che può richiedere risorse significative per garantire la conformità. 3. Volatilità del mercato: le aziende quotate possono essere soggette a fluttuazioni di prezzo delle azioni e a pressioni da parte degli investitori, influenzando le decisioni aziendali e strategiche. 4. Conflitto di interessi: l'aumento del numero di azionisti può portare a conflitti di interesse tra la direzione e gli azionisti, specialmente se gli interessi degli azionisti non sono allineati con quelli della gestione. Esempi di imprese quotate in borsa: - Apple Inc.: una delle aziende tecnologiche più conosciute al mondo, quotata al NASDAQ. - Enel S.p.A.: una delle principali aziende energetiche italiane, quotata alla Borsa Italiana. Gruppi di imprese I gruppi di imprese sono insiemi di aziende che operano sotto un’unica direzione e strategia, ma che possono essere giuridicamente e operativamente distinti. Questi gruppi possono comprendere una varietà di forme di organizzazione, come società controllanti e controllate, joint venture e alleanze strategiche. Caratteristiche dei gruppi di imprese: 1. Struttura: i gruppi di imprese sono composti da una società madre (o holding) e una o più società controllate. La società madre detiene una quota di partecipazione significativa nelle società controllate, permettendo un controllo strategico e operativo. 2. Diversificazione: i gruppi di imprese spesso operano in settori diversi, consentendo una diversificazione delle attività e una riduzione del rischio. Questa diversificazione può anche portare a sinergie tra le diverse imprese del gruppo. 3. Sinergie operative: le imprese all'interno di un gruppo possono beneficiare di sinergie operative, condividendo risorse, competenze e infrastrutture, il che può portare a un aumento dell'e>icienza e della competitività. 4. Controllo e governance: la società madre esercita il controllo sulle decisioni strategiche delle società controllate, stabilendo linee guida e politiche comuni. Tuttavia, le controllate possono mantenere un certo grado di autonomia nella gestione operativa. 5. Scalabilità: i gruppi di imprese possono espandersi più facilmente attraverso acquisizioni e fusioni, permettendo una rapida crescita e un'espansione in nuovi mercati. Vantaggi dei gruppi di imprese: 1. Maggiore potere contrattuale: operare come un gruppo consente di avere un maggiore potere contrattuale con fornitori e clienti, ottenendo condizioni più favorevoli. 2. Accesso a risorse e capitali: le imprese all'interno di un gruppo possono accedere più facilmente a finanziamenti e risorse grazie alla solidità della società madre. 3. Rischio ridotto: la diversificazione delle attività consente di distribuire il rischio su vari settori e mercati, riducendo l'impatto di eventuali crisi in un settore specifico. 4. Innovazione e sviluppo: le sinergie tra le aziende del gruppo possono stimolare l'innovazione e la condivisione delle migliori pratiche, favorendo lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Sfide dei gruppi di imprese: 1. Complessità gestionale: la gestione di un gruppo di imprese può essere complessa, richiedendo una coordinazione e>icace tra le diverse aziende e un'attenta pianificazione strategica. 2. Conflitti di interesse: possono sorgere conflitti di interesse tra la società madre e le controllate, specialmente se le priorità e gli obiettivi non sono allineati. 3. Costi di coordinamento: i costi associati al coordinamento e alla gestione di un gruppo possono aumentare, influenzando la redditività complessiva. 4. Rischi di reputazione: un problema in una delle aziende del gruppo può influenzare negativamente la reputazione dell'intero gruppo, danneggiando la fiducia degli investitori e dei clienti. Esempi di gruppi di imprese: - General Electric (GE): un conglomerato multinazionale che opera in diversi settori, tra cui aviazione, energia, assistenza sanitaria e trasporti. - Procter & Gamble (P&G): un gruppo di aziende nel settore dei beni di consumo, noto per la sua diversificazione di prodotti, dai prodotti per la casa alla cura personale. - LVMH (Moët Hennessy Louis Vuitton): un gruppo di lusso che comprende diverse marche di moda, vini e liquori, profumi e cosmetici. I consorzi di imprese I consorzi di imprese sono forme di cooperazione tra diverse aziende che si uniscono per raggiungere obiettivi comuni, mantenendo però la propria autonomia giuridica e operativa. Questo tipo di organizzazione è particolarmente comune in settori dove la collaborazione può portare vantaggi competitivi, come la ricerca e sviluppo, l'innovazione tecnologica, la produzione e la distribuzione. Caratteristiche dei consorzi di imprese: 1. Cooperazione: le imprese partecipanti collaborano per sviluppare progetti, condividere risorse o a>rontare sfide comuni. La cooperazione può riguardare vari aspetti, dalla ricerca e sviluppo alla commercializzazione di prodotti. 2. Autonomia: ogni impresa mantiene la propria identità giuridica e autonomia decisionale. Non si tratta di una fusione o acquisizione, ma di un accordo di collaborazione. 3. Obiettivi comuni: i consorzi sono costituiti per raggiungere obiettivi specifici, come l'accesso a nuovi mercati, la condivisione di tecnologie, la riduzione dei costi o l'innovazione. 4. Struttura flessibile: i consorzi possono avere strutture organizzative diverse, a seconda delle esigenze delle imprese partecipanti e degli obiettivi da raggiungere. Vantaggi dei consorzi di imprese: 1. Condivisione dei costi: le imprese possono suddividere i costi di ricerca, sviluppo e marketing, riducendo il rischio finanziario associato a progetti ambiziosi. 2. Accesso a competenze e risorse: i consorzi permettono alle aziende di accedere a competenze, tecnologie e risorse che potrebbero non essere disponibili singolarmente. 3. Innovazione e ricerca: la collaborazione tra diverse aziende stimola l'innovazione e la ricerca, poiché le imprese possono unire le loro conoscenze e esperienze. 4. Maggiore competitività: i consorzi possono aumentare la competitività delle imprese partecipanti, consentendo loro di a>rontare più e>icacemente le sfide del mercato e di esplorare nuove opportunità. Sfide dei consorzi di imprese: 1. Conflitti di interesse: le di>erenze di obiettivi e strategie tra le imprese partecipanti possono portare a conflitti di interesse, rendendo di>icile la collaborazione. 2. Coordinamento e comunicazione: la gestione e il coordinamento di un consorzio richiedono una comunicazione e>icace e una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità. 3. Divisione dei benefici: è fondamentale stabilire regole chiare per la divisione dei benefici derivanti dalla collaborazione, per evitare conflitti e malintesi. 4. Durata e sostenibilità: alcuni consorzi possono essere temporanei e basati su progetti specifici, il che può influenzare la sostenibilità della collaborazione nel lungo termine. Esempi di consorzi di imprese: Consorzio del Parmigiano Reggiano: un consorzio di produttori di Parmigiano Reggiano che collabora per tutelare e promuovere il formaggio a livello nazionale e internazionale. Le imprese pubbliche a controllo statale, regionale e comunale Le imprese pubbliche sono aziende di proprietà dello Stato o di altri enti pubblici come Regioni o Comuni. Queste imprese sono costituite con l'obiettivo di fornire servizi pubblici o soddisfare bisogni collettivi che non sono sempre adeguatamente coperti dal mercato privato. Le imprese pubbliche possono operare in vari settori, tra cui trasporti, energia, sanità e telecomunicazioni. Caratteristiche delle imprese pubbliche: 1. Proprietà pubblica: le imprese pubbliche sono possedute e controllate dallo Stato o da enti locali, come province e comuni. La proprietà pubblica implica che i profitti generati dall’impresa siano reinvestiti per il bene della comunità piuttosto che distribuiti agli azionisti. 2. Obiettivi di servizio pubblico: l'obiettivo principale delle imprese pubbliche è fornire servizi essenziali alla popolazione, garantendo l’accesso e la qualità dei servizi, anche in situazioni in cui il mercato privato non sarebbe in grado di farlo. 3. Regolamentazione e controllo: le imprese pubbliche sono soggette a regolamentazioni specifiche e al controllo da parte di autorità pubbliche. Questo controllo può riguardare la gestione, i prezzi e la qualità dei servizi o>erti. 4. Finanziamento pubblico: le imprese pubbliche possono ricevere finanziamenti dallo Stato, dalle Regioni e Comuni ma possono anche generare entrate attraverso le loro attività. Tuttavia, i loro bilanci sono spesso influenzati da obiettivi di politica pubblica piuttosto che da logiche di profitto. Sfide delle imprese pubbliche: 1. Ine>icienza: le imprese pubbliche possono a>rontare ine>icienze operative a causa della mancanza di concorrenza e della burocrazia, che può portare a costi più elevati e a servizi di qualità inferiore. 2. Politicizzazione: le decisioni aziendali possono essere influenzate da considerazioni politiche piuttosto che da logiche economiche, il che può compromettere l'e>icienza e l'e>icacia dell'impresa. 3. Fondi limitati: nonostante possano ricevere finanziamenti pubblici, le imprese pubbliche possono a>rontare limitazioni di bilancio e risorse, specialmente in tempi di crisi economica. 4. Resistenza al cambiamento: le imprese pubbliche possono avere una resistenza maggiore ai cambiamenti rispetto a quelle private, rendendo di>icile l'implementazione di innovazioni o ristrutturazioni. Esempi di imprese pubbliche: ENEL: Azienda italiana operante nel settore dell'energia, inizialmente costituita come impresa pubblica, ora parzialmente privatizzata, ma con il governo italiano ancora come azionista di maggioranza. In Italia, ci sono comunque diverse imprese a controllo statale, ovvero aziende di proprietà del governo o di enti locali: 1. Eni S.p.A Settore: Energia e petrolio. Eni è una delle maggiori aziende integrate nel settore dell'energia a livello mondiale, attiva nell'esplorazione, produzione e commercializzazione di petrolio e gas naturale. Il governo italiano detiene una quota significativa di Eni. 2. ENEL S.p.A. Settore: Energia elettrica. ENEL è uno dei principali operatori nel settore dell'energia elettrica in Europa e nel mondo. È una società parzialmente privatizzata, ma il governo italiano mantiene una quota di controllo. 3. Cassa Depositi e Prestiti (CDP) Settore: Finanza. CDP è una impresa finanziaria che svolge un ruolo fondamentale nel finanziamento di progetti pubblici e privati in Italia. È controllato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. 4. RAI S.p.A. Settore: Media e comunicazione. RAI è una impresa pubblica responsabile della produzione e trasmissione di contenuti televisivi e radiofonici e controllata dallo Stato. 5. SACE S.p.A. Settore: Assicurazione e finanziamenti. SACE è una società che o>re servizi di assicurazione e finanziamento a supporto delle esportazioni italiane e degli investimenti all'estero. 6. Poste Italiane S.p.A. Settore: Servizi postali e logistici e finanziari. Sebbene sia una società quotata in borsa, il governo italiano mantiene una partecipazione di controllo in Poste Italiane, che o>re servizi postali, bancari e assicurativi. Imprese pubbliche controllate da Regioni e Comuni - ACEA S.p.A. (Roma): Gestisce l’acqua, l'energia elettrica e i rifiuti. - AMSA S.p.A. (Milano): Responsabile della gestione dei rifiuti e della pulizia urbana. - AMT Genova: Gestisce il trasporto pubblico a Genova. - ATAC S.p.A. (Roma): Gestisce il trasporto pubblico di Roma. - ATM S.p.A. (Milano): Responsabile del trasporto pubblico nella città di Milano. - TRENORD: Fornisce servizi ferroviari in Lombardia. Aziende composte pubbliche (o enti pubblici territoriali) Gli enti locali territoriali sono organismi di governo che operano a livello locale per gestire e amministrare i servizi pubblici e le risorse nella loro area di competenza. In Italia, questi enti sono fondamentali per la democrazia locale e il decentramento amministrativo. Comuni: sono la forma base di governo locale in Italia, responsabili di una vasta gamma di servizi, tra cui l'istruzione, la gestione dei rifiuti, la viabilità, i servizi sociali e la pianificazione urbanistica. Ogni comune è governato da un consiglio comunale e da un sindaco eletto dai cittadini. Esempi: Comune di Roma, Comune di Milano, Comune di Napoli. Province: le province sono enti intermedi tra i comuni e la regione. Sebbene le loro funzioni siano state ridotte negli ultimi anni, continuano a svolgere compiti in ambito di pianificazione territoriale, gestione delle strade provinciali, e coordinamento dei servizi tra i comuni. Esempi: Provincia di Torino, Provincia di Firenze. Città Metropolitane: sono enti territoriali che sostituiscono le province nelle aree urbane più grandi. Hanno l'obiettivo di coordinare le politiche di sviluppo e servizi tra i comuni che fanno parte della città metropolitana. Esempi: Città Metropolitana di Milano, Città Metropolitana di Roma Capitale. Regioni: le regioni sono enti locali con poteri legislativi e amministrativi, responsabili di ambiti quali sanità, istruzione, trasporti, e sviluppo economico. Ogni regione ha un consiglio regionale e un presidente eletto. Esempi: Regione Lombardia, Regione Lazio, Regione Sicilia. Unioni di Comuni: sono associazioni di più comuni che collaborano per gestire insieme servizi e funzioni, migliorando l'e>icienza e riducendo i costi. Queste unioni possono gestire servizi come la polizia locale, la gestione dei rifiuti e la pianificazione urbanistica. Esempi: Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Funzioni e Compiti degli Enti Locali - Amministrazione dei Servizi: Gestione di servizi pubblici locali, come trasporti, igiene, assistenza sociale, e cultura. - Pianificazione Urbanistica: Elaborazione di piani urbanistici e regolamenti edilizi per gestire lo sviluppo del territorio. - Gestione Economica: Amministrazione del bilancio comunale e gestione delle entrate fiscali locali. - Promozione dello Sviluppo Locale: Sostenere iniziative economiche e culturali per promuovere lo sviluppo della comunità. The Web enterprises Web refer to businesses that primarily operate online or leverage the internet as a key component of their operations. These businesses can take many forms and can operate across various sectors. 1. E-Commerce Platforms - Websites or applications that facilitate the buying and selling of goods and services online. - Examples: Amazon (a global marketplace for a wide range of products). eBay (shopping website where people buy and sell new and used goods). 2. Digital Service Providers - Companies that o>er services online, such as software as a service (SaaS), consulting, or freelance work. - Examples: Dropbox (provides cloud storage and collaboration tools). 3. Content and Media Websites - Websites that produce and distribute content, such as news articles, blogs, videos, and music. - Examples: YouTube (a video-sharing platform where users can upload, share, and view videos). 4. Online Marketplaces - Platforms that allow multiple sellers to o>er their products or services to consumers. - Examples: Etsy (a marketplace for handmade or vintage items and craft supplies). Alibaba (a global wholesale marketplace connecting suppliers with buyers). 5. Subscription-Based Services - Businesses that o>er products or services through a subscription model, providing recurring revenue. - Examples: Netflix (a subscription-based streaming service for movies and TV shows). Spotify (a music streaming service with a subscription model). 6. Social Media Platforms - Websites and applications that allow users to create and share content or participate in social networking. - Examples: Facebook (a social networking site where users can connect and share content). LinkedIn (a professional networking platform for business professionals). 7. Online Education and Training - Platforms that o>er courses and training materials online, catering to various subjects and skills. - Examples: Coursera (an online learning platform o>ering courses from universities and organizations). Udemy (a marketplace for online courses on a wide range of topics). 8. Cloud Computing Services - Businesses that provide cloud-based solutions for storage, computing power, and applications. - Examples: Amazon Web Services (AWS) (a comprehensive cloud computing platform). Etc. SHARING 1. Quali aziende conoscete di più? 2. Quali aziende vi piacciono di più? 3. In quali imprese vi piacerebbe lavorare in futuro? 4. Quali imprese vi piacerebbe costituire in futuro? 5. Da studente universitario c’è una attività imprenditoriale che ti piacerebbe sviluppare da solo o con qualche amico/a?