Riassunto Principi di Economia PDF

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Questo documento è un riassunto sui principi di economia con focus su concetti fondamentali come la scarsità, il costo opportunità e il surplus economico. E' un documento informativo.

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RIASSUNTO PRINCIPI DI ECONOMIA ECONOMIA: Lo studio del modo in cui gli individui effettuano scelte in condizioni di scarsità, e dei risultati di tali scelte per la società. 1)\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-...

RIASSUNTO PRINCIPI DI ECONOMIA ECONOMIA: Lo studio del modo in cui gli individui effettuano scelte in condizioni di scarsità, e dei risultati di tali scelte per la società. 1)\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-- NOZIONI ECONOMICHE FONDAMENTALI: **PRINCIPIO DI SCARSITA': Essendo che le risorse sono limitate; avere una quantità maggiore di qualcosa significa, generalmente, disporre di una quantità minore di qualcos\'altro.** **PRINCIPIO COSTI-BENEFICI: Un individuo (o un'impresa o una società ) dovrebbe intraprendere un'azione se, e solo se, i benefici aggiuntivi sono almeno pari ai costi aggiuntivi ad essa associati.** In altre parole il compimento di un azione deve avvenire solo se benefici\>costi. **SURPLUS ECONOMICO: Beneficio dato dal compiere un'azione meno i costi associati alla stessa.** In altre parole nel compimento di un'attività, oltre al beneficio dobbiamo tenere in considerazione quanto abbiamo speso o cosa abbiamo dovuto compiere e la differenza tra il beneficio e il costo risulta essere il surplus economico. **COSTO OPPORTUNITA': Il valore della migliore alternativa cui bisogna rinunciare per compiere un'azione.** In altre parole è l'alternativa a cui un individuo rinuncia quando effettua una scelta economica in quanto l'una esclude l'altra e il costo opportunità rappresenta proprio quanto si è andato a perdere. I benefici aumentano all'aumentare della differenza nei costi opportunità. es. di calcolo costo opportunità: Costo opportunità pinoli = (Perdita in caffè)/(Guadagno in pinoli) Costo opportunità caffè = (Perdita in pinoli)/(Guadagno in caffè) 4 ERRORI COMUNI NEL PROCESSO DECISIONALE DI UNA SCELTA ECONOMICA: 1. Misurare costi e benefici in proporzione anziché in termini monetari assoluti; Un beneficio resta tale anche nel caso in cui esso rappresenti 1% del totale. 2. Ignorare i costi opportunità; Ovvero non tenere in considerazione cosa sia più conveniente fare e cosa si perde compiendo la determinata scelta. 3. **Non ignorare i costi non recuperabili; Un costo da cui non si può rientrare nel momento in cui la decisione deve essere presa** 4. Non distinguere tra valori medi e valori marginali nell' intraprendere un'attività, e per decider quanto proseguirla: È opportuno considerare sempre il costo e il beneficio di un'unità aggiuntiva di attività (costo marginale); talvolta un un'unita aggiuntiva consente di ottenere maggiori benefici. **COSTO MARGINALE: è la variazione nel costo totale causata dallo svolgimento di un'unità in più di un'attività** **COSTO MEDIO: è il costo totale derivante dalla produzione o dall'acquisto di n unità diviso per n; media aritmetica.** **BENEFICIO MARGINALE: è la variazione nel beneficio totale causata dallo svolgimento di un'unità in più di un'attività** **BENEFICIO MEDIO: è il beneficio totale derivante dalla produzione o dall'acquisto di n unità diviso per n.** MICROECONOMIA Lo studio delle scelte individuali in condizioni di scarsità e delle loro implicazioni sui prezzi e le quantità in specifici mercati. MACROECONOMIA Lo studio del funzionamento del sistema economico nel suo complesso e delle politiche che i governi possono adottare per migliorarlo. **ANALISI NORMATIVA: Risponde a domande che coinvolgono valori, si chiede cosa si deve fare.** **ANALISI POSITIVA: Risponde a domande che coinvolgono valori, si chiede cosa si deve fare.** 2)\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-- **VANTAGGIO ASSOLUTO: si riferisce alla riduzione dei costi di produzione; di conseguenza un soggetto ha un vantaggio assoluto rispetto ad un altro nel caso in cui riesca a produrre in un tempo minore di quello impiegato dall'altro soggetto.** **VANTAGGIO COMPARATO: Se 2 persone ( o 2 nazioni) hanno costi di opportunità diversi, specializzandosi nell'attività per la quale hanno un minore costo opportunità, possono incrementare il valore complessivo dei beni e dei servizi disponibili.** In altre parole il vantaggio comparato si riferisce alla riduzione del costo opportunità di vendere beni e servizi a prezzi inferiori rispetto ai concorrenti, producendo una maggiore redditività. Il vantaggio comparato conduce alla specializzazione ! Vediamo come il vantaggio comparato abbia come fonte: **LA FRONTIERA DELLE POSSIBILITA' PRODUTTIVE: (PPF): Un grafico che (data la produttività dei lavoratori) descrive il livello massimo di produzione di un bene per ogni livello di produzione di un altro bene.** **In altre parole la frontiera della possibilità produttive mostra il vantaggio comparato il quale non risulta essere altro che un confronto.** **Capiamo quindi che I benefici aumentano all'aumentare della differenza nei costi opportunità** **PRINCIPIO DEL FRUTTO PIU' ACCESSIBILE: Quando si hanno risorse dai costi opportunità differenti, si deve sempre sfruttare per prime quelle cui è assegnato il costo opportunità più basso.** 3)\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-- DOMANDA-OFFERTA Che cosa? Come? Per chi? Due diversi approcci: **ECONOMIA PIANIFICATA: L'allocazione delle risorse è decisa da un apparato politico e amministrativo che raccoglie le informazioni relative alla tecnologia, alla risorse disponibili e alla domanda finale di beni e servizi.** **MERCATO: Luogo fisico o immaginario dove si incontrano l'insieme dei compratori e venditori di un bene.** Compratori e Venditori nei mercati: **LA CURVA DI DOMANDA: Un diagramma che mostra la quantità di un bene che i compratori desiderano acquistare per un dato prezzo; Ha pendenza negativa in quanto i consumatori acquistano maggiori quantità a prezzi minori, e minori quantità a prezzi maggiori.** **LA CURVA DI OFFERTA: Un diagramma che mostra la quantità di un bene che i venditori desiderano vendere per un dato prezzo, ha pendenza positiva in quanto vale il principio del frutto più accessibile.** Nel principio della domanda e offerta possono verificarsi diversi effetti, ovvero: **EFFETTO DI SOSTITUZIONE: Variazione nei livelli di quantità domandata di un bene quando, a seguito di un cambiamento del prezzo, i compratori soddisfano i loro bisogni acquistando un bene sostituto.** **EFFETTO DI REDDITO: Variazione nei livelli di quantità domandata di un bene quando, in seguito a una variazione del prezzo, cambia il reddito reale dei consumatori, ovvero il loro potere d'acquisto.** **PREZZO DI RISERVA DEL COMPRATORE: L'importo massimo che i compratori sono disposti a pagare per l'acquisto di una singola unità di bene.** **PREZZO DI RISERVA DEL VENDITORE: L'importo minimo al quale il venditore è disposto a vendere una singola unità addizionale del bene, generalmente eguaglia il costo marginale.** Equilibrio del mercato: **EQUILIBRIO: Un sistema è in equilibrio quando al suo interno non vi è spinta al cambiamento.** **PREZZO E QUANTITA' DI EQUILIBRIO: Prezzo e quantità in corrispondenza dei quali domanda e offerta di mercato si equivalgono.** **EQUILIBRIO DEL MERCATO: Tutti i venditori e tutti i compratori sono soddisfatti delle quantità rispettivamente, vendute e comprate al prezzo di mercato.** Equilibrio dei mercati privati: **Caratterizzati dalla loro tendenza a spostarsi automaticamente verso i livelli di equilibrio dei prezzi e delle quantità.** **NATURALISTA ECONOMICO: i prezzi si adeguano per compensare l'eccesso di domanda o di offerta?** GLI SPOSTAMENTI NELLA CURVA DI DOMANDA: BENI NORMALI: l'aumento (la contrazione) del reddito dei compratori provoca uno slittamento verso destra (verso sinistra) della loro curva di domanda. BENI INFERIORI: l'aumento (la contrazione) del reddito dei compratori provoca uno slittamento verso sinistra (verso destra) della loro curva di domanda. (Si tratta di quei beni caratterizzati da un prezzo molto basso e da una qualità molto inferiore rispetto ad altri beni sostituiti ) es. margarina la quale costa meno del burro ma è di qualità più bassa di conseguenza con un aumento del reddito, gli individui tenderanno a comprare il burro causando uno spostamento della curva di domanda. 4 REGOLE FONDAMENTALI 1. Un incremento della domanda fa aumentare sia il prezzo sia la quantità di equilibrio. 2. Una riduzione della domanda fa diminuire sia il prezzo sia la quantità di equilibrio. 3. Un incremento dell'offerta fa fa diminuire il prezzo di equilibrio e aumentare la quantità di equilibrio. 4. Una riduzione dell'offerta fa aumentare il prezzo di equilibrio e diminuire la quantità di equilibrio. SURPLUS: SURPLUS DEL CONSUMATORE: differenza tra il prezzo di riserva del compratore e il prezzo da lui pagato. SURPLUS DEL PRODUTTORE: differenza tra il prezzo di riserva del venditore e il prezzo effettivamente praticato. SURPLUS TOTALE: somma del surplus del compratore e del surplus del venditore. I mercati ed il benessere sociale: SOLDI SUL TAVOLO: Quando un mercato non è in equilibrio, è possibile individuare scambi vantaggiosi per entrambe le parti; Quando alcune opportunità non vengono sfruttate si afferma che vi sono "soldi sul tavolo". QUANTITA' SOCIALMENTE OTTIMA: la quantità di un bene che massimizza il surplus totale. EFFICIENZA ECONOMICA: quando tutti i beni e servizi sono prodotti e consumati al loro livello socialmente ottimale. PRINCIPIO DI EFFICIENZA: quando la torta dell'economia diventa più grande, ciascuno può averne una fetta maggiore. PRINCIPIO DI EQUILIBRIO: in un mercato in equilibrio tutte le opportunità sono sfruttate dai singoli, ma non si colgono i vantaggi ottenibili socialmente. 4)\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-- ELASTICITA': Variazione percentuale che si registra nella domanda di un bene in risposta a una variazione dell'1% del suo prezzo. \- Domanda elastica: Elasticità \> 1 Si distingue in: -Domanda anelastica: Elasticita \< 1 -Elasticità unitaria: Elasticità = 1 -- ε= (ΔQ/Q) / (ΔP/P) Elasticità del prezzo in un punto A = (P/Q)/(1/Pendenza) Ma cos'è che determina l'elasticità rispetto al prezzo? \- Possibilità di sostituzione (con un altro prodotto, es. sale di marchi diversi). -Quota destinata a un bene all'interno del bilancio di spesa. -Tempo (elasticità più elevata nel lungo che nel breve, acquisto elettrodomestici e prezzo energia). Le variazioni dell'elasticità al prezzo lungo una curva di domanda lineare: L'elasticità al prezzo assume un valore diverso in ciascun punto lungo una curva di domanda lineare e nel punto intermedio di una curva di domanda, il valore dell'elasticità dev'essere sempre 1. L'elasticità diminuisce spostandosi verso il basso. La domanda è elastica nella metà superiore, unitaria nel punto intermedio e anelastica nella metà inferiore di una curva di domanda lineare. CASI ESTREMI: Domanda perfettamente elastica \--\> ε = ∞ (retta parallela asse x) Domanda perfettamente anelastica → ε = - ∞ (retta parallela asse y) SPESA TOTALE = RICAVO TOTALE = (P x Q) Il ricavo totale aumenta quando un incremento di prezzo, in percentuale, è maggiore rispetto alla corrispondente riduzione percentuale della quantità domandata. La spesa totale raggiunge il livello massimo al prezzo che corrisponde al punto medio della curva di domanda. Quando l'elasticità al prezzo di un prodotto è maggiore di 1: **==\>** Le variazioni del prezzo e della spesa totale si muovono sempre in direzioni opposte. Quando l'elasticità al prezzo di un prodotto è minore di 1: **==\>**Le variazioni del prezzo e della spesa totale si muovono sempre nella stessa direzione. Altre elasticità: Elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo =\> Variazione percentuale che si registra nella domanda di un bene in risposta a una variazione dell'1% del prezzo di un altro bene. Elasticità della domanda rispetto al reddito =\> Variazione percentuale che si registra nella domanda di un bene in risposta a una variazione dell' 1% del reddito. 5)\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-- Legge della domanda: Gli individui riducono l'entità di un'attività/bene desiderata man mano che il suo costo aumenta. È importante tenere in considerazione che desideri, preferenze, gusti incidono sulla determinazione del prezzo di riserva per un determinato bene, per questo motivo per misurare i desideri dei soggetti si fa uso del concetto di: Utilità: Il grado di soddisfazione che gli individui traggono dal consumo di beni e servizi. L'unità di misura dell'utilità è ùtil/ora mentre l'utilità marginale è l'incremento del utilità derivante dal consumo di un'unità addizionale del bene. Generalmente l'utilità marginale tende a diminuire quando il consumo aumenta oltre un certo livello. Utilità marginale![](Pictures/10000000000000CE0000003B2ED018CD.png) =====\> Regola della spesa razionale: La spesa dovrebbe essere allocata fra i vari beni in modo tale che l'utilità marginale per unità monetaria sia uguale per ciascun bene. c=cioccolato v=vaniglia es. proposto dal libro L'analisi basata sulle curve di indifferenza e la curva di domanda: Ipotesi 1: le preferenze sono complete. Ovvero un individuo può mettere a confronto due panieri di beni e servizi e dire quale preferisce. Ipotesi 2: le preferenze sono ordinali. Le preferenze cardinali implicano che un individuo è in grado di dire: "Sono il 16% più felice di ieri" poiché la soddisfazione può essere misurata in unità. Le preferenze ordinali richiedono solamente che l'individuo possa dire: "Sono più felice di ieri". Se le preferenze sono cardinali è possibile ordinare i panieri ed assegnare a ciascuno una misura del suo valore, mentre se sono ordinali è possibile solo ordinarli. Ipotesi 3: le preferenze sono transitive. Ovvero le preferenze di un individuo sono coerenti. Se un individuo afferma di preferire il paniere A al paniere B e il paniere B al paniere C, deve preferire il paniere A al paniere C. Ipotesi 4: l'utilità individuale (livello di soddisfazione) è crescente rispetto a ogni bene. Quindi "una maggiore quantità di un bene è meglio". Ipotesi 5: le preferenze sono continue. Ovvero gli individui possono confrontare e valutare panieri solo leggermente diversi per dimensione e composizione. Queste ipotesi ci consentono di scrivere le preferenze di un consumatore sotto forma di una funzione di utilità, Ui = Ui (X, Y....Z). Fondamentalmente questo significa che un individuo può fare uno scambio tra panieri in termini di composizione, mantenendo invariato il suo livello di utilità, non tutti i sistemi lo permettono. Ipoteso 6: le preferenze sono caratterizzate da un un tasso marginale di sostituzione decrescente. È un'ipotesi sulla funzione di utilità. "vincolo di bilancio" Pendenza vincolo di bilancio data da Pb / Pa Ipotesi= Reddito consumatore (y) può essere speso su due beni (A e B) dove i loro costi sono (Pa e Pb) quindi il vincolo di bilancio del consumatore risulta essere ==\> Y = (Pa x A) + (Pb x B) , dove A e B indicano la quantità di beni consumati. Il vincolo di bilancio viene rappresentato sul grafico come una retta Tasso marginale di sostituzione (MRS): è la quantità di bene a cui si è disposti a rinunciare per ottenere una unità aggiuntiva di un altro bene mantenendo costante l\'utilità. In quanto Minore è la quantità posseduta del bene A, maggiore sarà la quantità del bene B necessaria per poter compensare un'ulteriore riduzione della quantità di A. A rappresentare il tasso marginale di sostituzione tra due beni per il consumatore è la curva di indifferenza. DMRS: significa che il tasso al quale un bene può essere sostituito mantenendo invariato il livello di utilità di un individuo dipende dalle quantità relative di beni che possiede già. Maggiore la quantità posseduta di un bene, minore sarà il suo MRS per ogni altro bene.... Effetto di reddito: Se un bene e' normale, una crescita del reddito del consumatore, a prezzi invariati, porterà a un incremento del consumo. Se un bene e' inferiore, una crescita del reddito determinerà un abbassamento della quantità di consumo. Effetto di sostituzione: L'effetto di sostituzione porta sempre i consumatori ad acquistare quantità minori del bene il cui prezzo e' aumentato. 6)\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-\-- PROFITTO: la differenza tra i ricavi totali che un'impresa deriva dalla vendita dei suoi prodotti e tutti i costi espliciti e impliciti che ha sostenuto nell'ambito del processo produttivo. *IMPRESA CHE MASSIMIZZA IL PROFITTO*: un'impresa il cui primo obiettivo è quello di portare al massimo livello possibile il profitto. *MERCATO PERFETTAMENTE CONCORRENZIALE*: un mercato dove nessun produttore ha un'influenza significativa sul prezzo di mercato del prodotto. *IMPRESA NON PERFETTAMENTE CONCORRENZIALE*: un'impresa che ha almeno un minimo controllo sul prezzo di mercato del proprio prodotto. FUNZIONE DI PRODUZIONE: funzione che mette in relazione la quantità di fattori produttivi con la quantità massima di output ottenibile da essi. **FATTORE PRODUTTIVO:** un input utilizzato nella produzione di un bene o di un servizio. **BREVE PERIODO**: un arco di tempo durante il quale almeno alcuni fattori produttivi di un'impresa non possono essere modificati. **LUNGO PERIODO**: un arco di tempo durante il quale tutti i fattori produttivi di un'impresa possono essere modificati. *LEGGE DEI RENDIMENTI DECRESCENTI*: una proprietà della relazione tra la quantità prodotta di un bene o servizio e l'ammontare variabile di un fattore; stabilisce che quando gli altri fattori produttivi sono dati, un incremento delle quantità prodotte richiede l'impiego di quantità sempre maggiori di quel fattore produttivo. **FATTORE FISSO**: un input la cui quantità non è modificata nel breve periodo. **FATTORE VARIABILE**: un input la cui quantità può essere modificata nel breve periodo. *CURVE DEL PRODOTTO TOTALE*: curve che mostrano la quantità di output come funzione della quantità dell'input variabile. **PRODOTTO MARGINALE**: variazione del prodotto totale dovuta alla variazione di una unità nell'input variabile. **PRODOTTO MEDIO**: prodotto totale diviso la quantità dell'input variabile. *COSTO FISSO*: l'ammontare di tutte le spese affrontate dall'impresa per fattori fisici di produzione. *COSTO VARIABILE*: l'ammontare di tutte le spese affrontate dall'impresa per acquistare i fattori variabili di produzione. *COSTO TOTALE*: l'ammontare di tutte le spese affrontate dall'impresa per acquistare i fattori di produzione sia fissi sia variabili. *COSTO MARGINALE*: incremento dei costi totale all'incremento di un'unità del prodotto. **COSTO MEDIO VARIABILE (AVC)**: il costo variabile diviso per la quantità prodotta. **COSTO MEDIO TOTALE (ATC)**: il costo totale diviso per la quantità prodotta. *COSTO MEDIO*: il costo totale per ogni quantità prodotta diviso per il numero di unità prodotte. **SURPLUS DEL PRODUTTORE**: l'ammontare di cui il prezzo oltrepassa il prezzo di riserva del consumatore.

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