Psicologia dello Sviluppo - 27/11/24 PDF

Summary

These notes discuss psychological development, specifically focusing on self-control in children. The text references a study known as the marshmallow test, where children were given a marshmallow and asked to wait for a second one. This study showed that children who could delay gratification often displayed better social and academic outcomes as they got older.

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Lezione 27/11/24 Psicologia dello sviluppo Perché ci consente di collegarci? Perché un punto importante dello sviluppo della competenza emotiva ha a che fare con acquisire la capacità di gestire, di controllare le proprie emozioni, le proprie tentazioni e sviluppare un determinato livello di autoco...

Lezione 27/11/24 Psicologia dello sviluppo Perché ci consente di collegarci? Perché un punto importante dello sviluppo della competenza emotiva ha a che fare con acquisire la capacità di gestire, di controllare le proprie emozioni, le proprie tentazioni e sviluppare un determinato livello di autocontrollo. Un po’ di anni fa, negli anni 60, uno psicologo Walter Mischel ha messo a punto uno studio particolarmente conosciuto attraverso il quale ha proprio cercato di indagare se i bambini e le bambine in età prescolare hanno questa capacità di self-control, di controllo dei propri impulsi, delle proprie tentazioni. E poi uno studio, anzi, più studi longitudinali hanno osservato cosa accadeva a questi bambini e queste bambine negli anni successivi e i risultati sono stati molto interessanti perché hanno rilevato che i bambini e le bambine che in età prescolare dimostravano una maggiore capacità di gestire, di controllare il proprio comportamento, e quindi di resistere alle proprie tentazioni, erano poi quei bambini e quelle bambine, quei ragazzi e quelle ragazze che dimostravano una serie di capacità più elevate, per esempio mostravano una maggiore tolleranza alla ?? , che sono due aspetti fortemente collegati, dimostravano un maggior impegno nell’attività scolastica, rimanere più a lungo sui libri di studio e quindi conseguivano anche risultati migliori, riportavano di avere un maggiore benessere anche all’interno delle relazioni sociali, andavano più d’accordo con gli altri e avevano relazioni più soddisfacenti anche a volte diventati adulti nelle loro relazioni di coppia dimostravano un più alto livello di stabilità nelle relazioni di coppia e una soddisfazione maggiore nelle relazioni di coppia anche a livello normativo ? sembrava essere un vantaggio. Insomma, dalla ricerca risulta essere un fattore riportato, oggi ne sappiamo molto di più rispetto agli studio degli anni 60. Qual è questo studio? E’ il marshmallow test. Cosa viene proposto ai bimbi e alle bimbe in questo studio? Vengono sottoposti a una tentazione. Sono in una stanza e il ricercatore mette davanti a loro sul tavolo un marshmallow e dice:”se vuoi puoi mangiare subito questo marshmallow oppure puoi aspettare 20 minuti, o 10 minuti a seconda dello studio, e quando io rientrerò nella stanza potrai avere un altro marshmallow.” Quindi uno subito o due se aspetti. I bambini e le bambine erano lasciati da soli in questa stanza e poi venivano osservati Che cosa accade? I bambini erano liberi di scegliere se mangiare il marshmallow o no. Il ricercatore poi entrava e vedeva che cosa era successo. Se tranquillamente erano riusciti a resistere alla tentazione e se l’avevano mangiato. L’aspetto interessante è vedere che cosa fanno i bambini e le bambine in quei minuti di attesa: cedono subito alla tentazione o cercano di resistere? Se sì, in che modo? Da questo studio una psicologa ha studiato l’autocontrollo, cioè la capacità di ritardare il soddisfacimento di una tentazione, di un proprio bisogno, di una cosa che ci interessa, ha lavorato molto su come si possa promuovere l’autocontrollo sottolineando che non è qualcosa di innato ma è qualcosa sul quale si può lavorare visti gli aspetti positivi che può dare. (Visione del video sul marshmallow test) La capacità dell’autocontrollo quindi di posticipare e di tollerare per un po’ la tentazione per avere una gratificazione più alta successivamente. Mishel sottolinea che bambini e bambine che già in fase scolare, quindi intorno ai 5 anni, dimostrano un più alto livello di autocontrollo, sono quei bambini che poi hanno maggiori esiti positivi sulle strategie di adattamento sociale, relazionale…ed è un aspetto importante sul quale si può lavorare, ed è qualcosa che può essere appreso. L’approccio psicodinamico - Sigmund Freud E’ un approccio molto diverso da tutti quelli che abbiamo visto fino ad adesso, l'oggetto di studio è andare a indagare che cosa c’è nella mente delle persone, capire quali possono essere i fattori scatenanti di determinate caratteristiche di personalità ripercorrendo la storia. Partendo dall’adulto ricostruisce in modo retrospettivo ciò che è accaduto in precedenza o meglio ciò che le persone raccontano di quello che è avvenuto in precedenza. Partendo dai racconti di pazienti, soprattutto donne adulte che presentano disturbi diversi, (molto spesso un disturbo all’epoca molto frequente era quello dell’isteria), risale a quali possono essere i fattori scatenanti di questo disturbo. Ciò che ricostruisce è quello che è il percorso di sviluppo tipico che caratterizza i cambiamenti a livello dell’energia della pulsione sessuale (la libido) ma non solo quello, descrive anche come cambia la struttura fisica nel corso del tempo che assumerà più congetture diverse, una basata sul ( ??min 14:04 parte 1 ) poi presenterà la prima e la seconda topica che descrivono le strutture che compongono la nostra mente e soprattutto darà spazio ad alcuni aspetti che oggi sembreranno scontati ma che all’epoca non lo erano affatto. Come metodo per ricostruire il passato parte dal metodo (?? (Ipnotico) min 14:26 parte 1) però si rende conto che ci sono delle criticità in questo metodo e metterà a punto il metodo delle libere associazioni cioè quello di lasciar parlare il paziente liberamente e seguirlo in questo percorso, in realtà con l’obiettivo che il paziente liberamente cominci a ruotare nei suoi discorsi intorno a nuclei che sono salienti e che rimandano ad aspetti che sono rimasti irrisolti, che sono i suoi conflitti inconsci legati a qualcosa che è accaduto nel suo passato e grazie alle interpretazioni dell’analista diventa possibile sciogliere queste conflittualità. La prospettiva freudiana sottolinea quanto i primi anni di vita siano salienti per la costruzione delle caratteristiche della nostra personalità, dei comportamenti che mettiamo in atto, di tutto ciò che noi faremo di lì in avanti. Sono in particolare i primi 5 anni, il modo in cui noi affrontiamo ciò che accade i primi 5 anni che determinerà tutto ciò che accadrà poi nella nostra vita, il modo in cui diventeremo, le nostre caratteristiche, i comportamenti che metteremo in atto. Freud nasce nel ‘56 a Friburgo, si trasferirà molto presto, da bambino, a Vienna dove trascorrerà buona parte della sua vita e dove lavorerà fino a quando sarà costretto e avrà la possibilità di spostarsi e andare a Londra dove passerà gli ultimi anni della sua vita e morirà. L’interesse di Freud è stato quasi per tutta la vita più orientato verso quella che sarà chiamata la “pulsione sessuale” ( ?? min 16:19-16:29 parte 1). I punti che vedremo sono i due presupposti su cui si fonda tutta la prospettiva psicodinamica. Sono ciò su cui si fondano tutte le altre riflessioni freudiane. Parleremo poi delle pulsioni che sono il motore dei nostri comportamenti e delle nostre azioni, ciò che dà energia al nostro comportamento e che potrà quest'energia essere utilizzata e incanalata a fini diversi da quelli che sono gli obiettivi della pulsione. Ci descriverà due principi che sono alla base del nostro funzionamento che sono il principio di piacere e il principio di realtà per avere un'idea su quella che è la prospettiva freudiana su questo tema. Descrive lo sviluppo psicosessuale che è una delle parti più conosciute e famose e descrive come cambia la gratificazione e il soddisfacimento delle pulsioni nel corso del tempo sottolineando che ci sono alcune fasi in alcuni momenti della vita in cui le modalità sono legate ad alcune zone del corpo, zone erogene, sulle quali si concentrano i bisogni dei bambini ai momenti di scarica della tensione che hanno questi bisogni. Poi descriveremo il modello topografico e il modello strutturale. Quali sono le due ipotesi fondamentali sulle quali si fonda la psicoanalisi classica? - Il determinismo psichico: Freud parte dicendo che nella nostra mente nulla avviene per caso, non esiste la casualità. Qualunque cosa accada è perché è determinata da qualcosa che è successo prima, qualunque cosa che noi facciamo ha un senso. Se mi dimentico dell’anniversario del matrimonio Freud dice che non è un caso e che ci sarà un motivo. - Inconscio: quando le cause degli eventi non sono palesi e chiare è perché sono inconsce. La nostra vita mentale non è sempre consapevole e conscia, ci sono una serie di contenuti che sono sotto il nostro livello di consapevolezza che stanno nell’inconscio, dei quali noi non abbiamo alcuna consapevolezza. Ogni altra ipotesi si collega a queste due > nulla è mai casuale, ha sempre una motivazione e ogni evento psichico è determinato da qualcosa che lo ha preceduto. Ciò che facciamo e ciò che non facciamo (atti mancati) Es: lapsus freudiano. Quando sostituiamo una parola con un’altra non è casuale la sostituzione e non è casuale la parola che utilizziamo nella sostituzione, in alcuni casi questo significato dei nostri lapsus o atti mancati è chiaro, in altri casi invece ciò che ha determinato il comportamento non lo è perché si tratta di alcuni elementi che si trovano sotto il nostro livello di consapevolezza, ovvero nell’inconscio. Metafora inconscio: iceberg > inconscio sotto il livello dell’acqua (+ consistente) conscio sopra il livello (- consistente). Buona parte dei contenuti della nostra mente è a livello inconscio perché ha a che fare con pulsioni, ricordi che sono stati relegati nell'inconscio attivamente attraverso i meccanismi di difesa. Approccio dinamico Per affrontare l’approccio dinamico Freud dice che alla base di ogni comportamento ci sono delle forze, esattamente come le forze in fisica. La forza è una spinta verso una certa dimensione e queste forze vengono chiamate da Freud pulsioni. La teoria freudiana sottolinea come le pulsioni siano un costrutto che lega corpo e mente e le due sono fortemente correlate. Le pulsioni sono il motore del nostro comportamento e senza le pulsioni non ci sarebbe alcun movimento. Le pulsioni che nascono nel corpo hanno origine somatica e si riflettono a livello psichico creando uno stato di tensione. C’è un bisogno fisico che ha un riflesso anche mentale che crea una necessità dell'individuo, ci troviamo in uno stato spiacevole e la tendenza della pulsione è quella di scaricare il livello di tensione cioè andare verso il piacere. Lo stato di tensione induce una sequenza motoria che ha l’obiettivo di ridurre lo stato di tensione. Descrivendo la pulsione Freud si basa su quattro aspetti fondamentali, prima di tutto una fonte: la pulsione ha una fonte in un bisogno corporeo, si sviluppa a partire dagli squilibri che si generano nel nostro corpo, una zona che origina un bisogno. Il bisogno corporeo si attiva insieme allo stato di tensione psichica che accompagna questo bisogno e lo scopo è quello di rimuovere lo stato di tensione e rimuovere il bisogno. La possibilità di gratificare lo stato di tensione è l’oggetto che può essere reale, parziale (una parte) o fantasmatico (immaginato), anche la persona intera è oggetto di gratificazione. Per i bambini molto piccoli un oggetto che consente la gratificazione delle proprie pulsioni è la mano che soddisfa una serie di bisogni biologici, fisiologici, una serie di pulsioni dei bambini e delle bambine. Inizialmente una parte del corpo della madre è un oggetto parziale (seno della madre) e poi l’oggetto intero: la mano. Sapete che alla prospettiva freudiana poi sono seguite tantissime correnti che si sono sommate ad essa, una di queste è l’argomento delle relazioni oggettuali che ha dato maggior fatto, maggior esperienza alla dimensione della relazione che si crea con gli oggetti che gratificano le pulsioni e quindi, per esempio, la relazione con la figura materna o con altre figure che consentono il soddisfacimento delle pulsioni. L’oggetto quindi è qualcosa attraverso il quale noi possiamo verificare la pulsione. I bambini del video per soddisfare la loro pulsione di mangiare il biscotto facevano finta di mangiarlo. Immagino la presenza dell’oggetto per soddisfare il bisogno (oggetto fantasmatico). Ogni oggetto che ci consente di soddisfare la pulsione viene investito di energia, tanto più forte è la pulsione, tanto maggiore sarà la carica energetica legata all’oggetto. La pressione viene investita sull’oggetto che diventa importante dal punto di vista psichico. Si costruisce una relazione oggettuale con la madre per questo motivo. Freud ci dice che la relazione, l’amore con la madre nasce dal bisogno soddisfatto di cibo, il bambino investe la propria energia di vita sulla madre perché la madre soddisfa il bisogno del bambino. Le pulsioni lavorano in un certo modo: c’è il bisogno fisico > lo stato di tensione > la tendenza ad allentare lo stato di tensione. Principio di piacere e principio di realtà Ci sono due meccanismi di funzionamento: - Principio di piacere: ci porta a cercare una riduzione immediata dello stato di tensione per diminuire il dolore, la tensione che produce il piacere. Tutto subito, non posso aspettare, devo soddisfare subito il bisogno.Tutta la nostra azione secondo Freud è mossa dalla ricerca della soddisfazione del piacere. Le pulsioni spingono in questa direzione. - Principio di realtà: i bambini e le bambine devono capire che non sempre è possibile. Devono perciò imparare a confrontarsi con la realtà, osservarla e tollerare per un certo periodo una quota di frustrazione, di dispiacere e tensione gratificando la pulsione in un secondo momento. Mantenere un livello più o meno alto di tensione, non consentendo una scarica immediata, procrastinando nel tempo la scarica pulsionale. Attraverso il principio di realtà l’energia potrà essere incanalata in altre direzioni per ottenere una gratificazione più alta successivamente. Mentre attendo utilizzo l’energia psichica per fare altre cose che saranno funzionali per ottenere una gratificazione che sarà più altra. Nel corso dello sviluppo i bambini imparano a fare affidamento a questo principio. Sviluppo psicosessuale Per quanto riguarda lo sviluppo psicosessuale Freud descrive una serie di stadi che si susseguono nel corso dell’età evolutiva. Il passaggio da uno stadio all’altro è biologicamente determinato indipendentemente da come è stata affrontata la fase precedente. Quindi si passa alla fase fallica indipendentemente da come è stata affrontata la fase orale e anale. Il passaggio avviene ad una certa età quando si sviluppano nuovi bisogni. Le diverse fasi sono caratterizzate da diverse parti del corpo nelle quali si concentra la pulsione. Bisogni corporei che nascono in quella zona e forme di gratificazione che sono legate a quella zona del corpo. Nel corso dello sviluppo la pulsione sessuale si concentra su parti del corpo diverse, e passa da una zona all’altra: dalla fase orale a quella anale, a quella fallica che si distingue da quella successiva che riguarderà la fase adolescenziale. Una delle rotture rispetto alla cultura dell’epoca riguarda l’aver dato spazio alla dimensione della pulsione sessuale per le donne ma anche nei bambini e nelle bambine, cosa impensabile all’epoca con caratteristiche ovviamente diverse. Ma questa ricerca del piacere è qualcosa che all’epoca era impensabile. Tendenzialmente nel corso dello sviluppo la libido era (?? min. 12:50 parte 2). L’energia prosegue come un esercito che va a conquistare nuovi territori. Quindi una volta che ha conquistato la zona orale, passa e si posta nella zona anale ecc. Ricordiamoci che per avere un controllo sul territorio l’esercito lascia indietro una parte delle truppe per presidiare quel territorio e perciò una parte delle truppe e cioè una parte dell’energia delle pulsioni sessuali può rimanere legata anche nel passaggio alle fasi successive. Se però una parte eccessiva resta indietro diventa difficile affrontare la fase successiva. L’energia rimane legata a una particolare fase e alle modalità di gratificazione di scarica personale che caratterizzano quel momento. La fissazione corrisponde al permanere di modalità di gratificazione legate a quella particolare zona del corpo e porterà a permanere anche in età successive in modalità comportamentali tipiche di quella fase. Perché l’energia può rimanere legata a una particolare fase? Quando troppa gratificazione viene vissuta dal bambino o dalla bambina in una particolare fase è difficile da abbandonare perché è stata tanto soddisfacente e viene più facile che un’altra quantità di energia rimanga legata a quella zona del corpo. Allo stesso modo aver ricevuto troppo poca gratificazione di quella fase (madre) può portare il bambino a mantenere la quantità di energia libidica legata a quella fase per cercare di ottenere la soddisfazione del genitore che non ha mai ottenuto. Troppa e troppo poco gratificazione possono portare ad una fissazione della stessa parte.?.? Mano a mano che si procede nello sviluppo nelle diverse fasi i bisogni che la bambina\o incontra possono risultare particolarmente provanti e difficili. …??della guerra: la conquista del nuovo territorio si rivelava particolarmente difficile con il rischio di perdere la battaglia. Che cosa fa l’esercito? Torna indietro. E dove torna? Nel luogo in cui ha lasciato un buon numero di truppe. Con questa metafora rappresentiamo la regressione che è un altro aspetto fondamentale che Freud ha descritto nello sviluppo psicosessuale cioè ogni tanto può accadere di osservare che la persona torni indietro, regredisca a modalità come di gratificazione pulsionale …..?? una fase precedente e solitamente la regressione avviene verso una fase nella quale vi è una fissazione cioè dove è rimasta ancorata un’altra quota di energia??? È normale che una parte di energia rimanga ancorata in una certa zona??? Porterà all’emergere di alcune caratteristiche di personalità che sono legate in modo metaforico alle modalità di gratificazione tipiche di una certa fase. Proviamo a partire dall’inizio: la prima fase che descrive Freud è la fase orale. La zona erotica che caratterizza questa fase è la bocca, le labbra e, quando compariranno,anche i denti. Verrà poi distinta una prima fase orale passiva che è caratterizzata dal prendere, dall’incorporare, dal succhiare e una fase orale invece più aggressiva che corrisponde all’azione del mordere (quando spuntano i denti). Un periodo dello sviluppo si ha nel primo anno e mezzo circa in cui l’energia della pulsione sessuale è legata alla bocca, cioè il bisogno del bambino nasce in questa zona del corpo e le modalità di gratificazione partono da questa zona del corpo. Scarica le tensioni attraverso azioni che passano dalla bocca(il succhiare, il ciuccio). Ma anche le sue modalità comportamentali passano da qui, conosce attraverso l’esplorazione orale. Quindi in questo periodo la zona erogena, la zona del corpo in cui si concentra la libido, in cui nascono i bisogni attraverso i quali diventa possibile scaricare i bisogni , è la zona orale. Il bambino utilizza comportamenti legati alla zona orale non solo quando soddisfa il suo bisogno di nutrirsi, ma anche quando ha bisogno di scaricare la tensione perciò quando ha bisogno di essere allattato. Il permanere di modalità di gratificazione orale può essere riconosciuto anche in un bambino più grande ma anche in un adulto ad esempio alcuni comportamenti che hanno a che fare con la bocca (mangiare caramelle, cibo, fumare) sono tutte forme di gratificazione orale. Legato ad un permanere di energia ancorata alla zona orale. Ma anche parti di personalità come essere un credulone e tenere particolarmente all’igiene sono parti orali legate alla prima fase orale passiva. La fase orale aggressiva sono comportamenti come mordere anche attraverso il linguaggio, essere piuttosto aggressivi dal punto di vista orale. Dopo l’anno e mezzo i bambini passano alla seconda fase:la fase anale. In questo momento la zona del corpo che viene investita dell’energia della pulsione sessuale non è più la bocca ma è lo sfintere anale. L’interesse si sposta su questa zona del corpo, non da dove entra il cibo ma da dove esce quando sarà digerito alla fine di tutto il percorso. Tensione… ???sono legate al trattenere o all’espellere le feci. È una fase in cui l’ambivalenza è molto presente perché le feci del bambino sono nello stesso momento qualcosa di brutto, fastidioso che deve essere spinto fuori, ma allo stesso momento sono qualcosa che io produco. Che cosa accade in questo periodo di vita dei bambini? Che a questo bisogno e a questo stato di tensione di espellere le feci si affianca una richiesta sociale: il genitore chiede al bambino di sostituire il suo soddisfacimento immediato del bisogno funzionale (scarica la tua tensione) con la necessità di controllare gli sfinteri (non puoi più usare il pannolino ma devi passare al vasino). Questo significa che i i bambini devono imparare a tollerare una certa quota di tensione e a procrastinare il soddisfacimento funzionale al momento appropriato.Devono imparare a tollerare per un po’ il fabbisogno fisiologico per poter arrivare al vasino quando è necessario, ma non posso scaricare nell’immediato la tensione come facevo prima quando avevo il pannolino. Richiesta quindi che arriva dalla società esterna di affiancare Il principio di realtà, il principio di piacere, principio secondario e principio primario. Tollera la tensione, non soddisfare immediatamente la …funzione? ma aspetta. La richiesta quindi che la società (i genitori) fanno ai bambini è quella di controllare il loro sfintere. La richiesta dei genitori può essere più o meno forte, più o meno rigida, più o meno pressante e questo può generare nel bambino una quota più o meno alta di frustrazione e di tolleranza alla frustrazione (paura di sbagliare, di non riuscire, di fallire). Ricordiamoci che troppa o troppo poca …? Può portare a rimanere ancorato a quella modalità di...? Il prodotto del bambino, le feci sono nello stesso momento qualcosa di brutto da espellere ma anche qualcosa che ho creato e viene sottolineato con grande orgoglio e contentezza dal bambino e lo mostrano ai genitori, i genitori stessi lo sottolineano con grande orgoglio ad altri genitori. Ecco quindi che ha questo significato: trattengo qualcosa di prezioso per me …? Essere molto pignoli, precisi o al contrario il lasciar andare, il tirare fuori …?? Il problema del trattenere sta nella fase anale: trattengo o lascio andare. Il collezionismo è una caratteristica della fase anale perché è una caratteristica del tengo. Paperon dei Paperoni ha un carattere anale per eccellenza. La terza fase è la fase fallica, siamo ancora nel periodo prescolare tra i 3 e 5-6 anni. Cos’è importante secondo Freud esattamente come le prime due? Perché sono queste tre fasi pregenitali in particolare che vanno a determinare tutto ciò che accadrà dopo. I primi 5 anni. Oggi abbiamo idee un po’ più diversificate e complesse rispetto allo sviluppo dei bambini. Che cosa accade durante la fase fallica? Che la zona erogena che viene investita della pulsione sessuale è la zona genitale, sia per i maschi che per le femmine. È una fase nella quale i bambini sono consapevoli della differenze anatomiche far gli stessi: che i bambini sono fatti in un certo modo e che gli uomini e le donne sono fatti diversi da un punto di vista anatomico, sappiamo che i bambini sono molto curiosi, si guardano fra di loro, fanno domande, chiedono alle persone che incontrano (mamma, papà, nonni). Sono molto interessati alle differenze anatomiche tra gli stessi e le modalità di gratificazione sono già basate sulla zona genitale. Non è una sessualità adulta ovviamente è basata sul soddisfacimento di una pulsione parziale legata alla zona genitale. Questa è la fase in cui secondo Freud, o meglio alla fine di questa fase, accade qualcosa di molto importante: si verifica il complesso di Edipo. Il complesso di Edipo Che cos’è il complesso di Edipo? Secondo Freud e altri autori è un momento nel quale il bambino prova sentimenti fortemente ambivalenti nei confronti dei genitori. Edipo è stato descritto da Freud soprattutto al maschile. ….? Cosa ci dice del complesso di Edipo: è il periodo nel quale i sentimenti per i genitori sono fortemente ambivalenti (amore/odio). Per il bambino maschio il papà è un modello da imitare ma nello stesso momento è il rivale che si vorrebbe fare fuori (amore e odio). È ammirato perché è colui che sta di fianco alla mamma, ricordiamo che la madre è l’oggetto che ha consentito la gratificazione funzionale (orale) ed è un oggetto importante dal punto di vista psichico del bambino. A questo punto della sua vita il bambino si rende conto che mamma e papà hanno una loro vita e una loro intimità dalla quale lui è escluso, passano del tempo insieme, fanno delle cose insieme. E nello stesso momento invidia il papà perché ha la possibilità di stare accanto alla mamma e lui è escluso e la mamma ha delle attenzioni per il papà che è il rivale. La mamma è un oggetto importante per il bambino. Quindi attenzione non è che il bambino voglia andare a letto con la mamma e voglia uccidere il papà: la mamma è un oggetto di amore importante e la vuole tutta per sé. Il papà in questo è il rivale e a quanto pare il bambino vorrebbe farlo fuori cioè sostituirsi al padre in modo tale da avere la mamma tutta per sé. Nello stesso momento però il papà è il modello da imitare perché mamma lo ha scelto, mamma sta con lui, papà ha delle caratteristiche sono belle e sono importanti per la mamma, per quello l’ha scelto. Il papà è il rivale e il modello da imitare. Amore\odio. Quello che vi sto descrivendo descritta al maschile non casualmente è la cosa che poi chiamerà il complesso di Edipo al positivo. L’amore per il genitore del sesso opposto è la forza ambivalente la rivalità nei confronti del genitore dello stesso sesso. Il bambino e il suo amore verso la mamma che è nato dal fatto che madre è colei, l’oggetto che ha reso possibile la gratificazione di tutti i suoi episodi personali e nei confronti del padre l’ostilità, l’ambivalente in quanto rivale che si sostituisce alla madre. Il padre è la figura potente, quindi il bambino finisce a tenere che questo suo odio, questa sua rivalità, questa sua voglia di far fuori metaforicamente il padre possa essere punita dal papà. Il bambino sente che il papà possa vendicarsi per il suo desiderio nei confronti della madre e per l'ostilità mossa nei suoi confronti. E il timore che il bambino ha è che il padre possa vendicarsi in un modo particolare cioè togliendoli la caratteristica che anatomicamente distingue uomo e donna, maschio e femmina, che possa privarlo di quell’elemento di valore che è il fallo che lo caratterizza. Il timore della relazione. Capite che il bambino si trova in una situazione fortemente angosciosa: vuole bene alla mamma, vuole stare con la mamma, ha un amore verso di lei. Il papà è grande, è potente, potrebbe vendicarsi per questi suoi desideri. E’ una situazione fortemente angosciante. Il complesso di Edipo è ancora più complesso perché non solo, ci dice Freud, c’è questa versione positiva che ha queste caratteristiche ma esiste anche nella versione negativa che è contemporaneamente discussa dal bambino. Nella versione negativa i ruoli sono al contrario: abbiamo l’amore verso il genitore dello stesso sesso e l’ambivalenza, l’ostilità nei confronti del genitore del sesso opposto. Sono entrambi presenti nei bambini. Secondo Freud dovrebbe essere quella più presente. Questa è una situazione di grande tensione per il bambino che lo mette di fronte al bisogno: “come esco da questa situazione?” “Come allento il livello di tensione, allerta?” La possibilità di togliere il complesso di Edipo è basata sull’applicazione dei meccanismi di difesa. Il bambino cerca di proteggersi da questi disturbi fortemente ambivalenti, tutto però avviene in modo non consapevole Tanto che si trova in una situazione controproducente per lui perché rischia la vendetta del padre nei suoi confronti. Il modo migliore per uscirne è dimenticarsi tutto quello che è accaduto, rimuovere tutti questi bisogni pulsionali queste spinte pulsionali, l’amore per il genitore dell’altro sesso, la rivalità nei confronti del genitore dell’altrol sesso. Meccanismo di difesa: la rimozione. Cancello e tutto viene relegato all’inconscio, fuori dalla consapevolezza. Dall’altra parte, un altro meccanismo fondamentale al quale Freud dedicherà molta attenzione è l’applicazione di un altro meccanismo fondamentale che è quello dell’identificazione con il padre. L’identificazione con il genitore dello stesso sesso. Quel modello, lui, l’aggressore. Mentre mi identifico con l’aggressore, cioè mio padre, riesco ad essere grande e forte come lui. Il bambino non lo fa a livello conscio, ma inconscio. L'identificazione con il genitore dello stesso sesso che viene alla risoluzione del complesso di Edipo, secondo Freud è importante nello sviluppo per due motivi. E’ qui che i bambini e le bambine cominciano a mostrare comportamenti sessualmente tipizzati: - Mentre mi identifico con papà, assumo comportamenti di papà, del maschio, dell’uomo e i comportamenti sessualmente tipizzati cioè interamente maschili vengono da qui. Identificandosi con il genitore dello stesso sesso, il bambino fa propri i comportamenti maschili e la bambina fa propri i comportamenti tipicamente femminili. Il bambino fa anche proprie le norme, i divieti, i valori del genitore e qui comincia a costruirsi la terza istanza che ci descriverà Freud che è il Super-Io. - La costruzione del Super-Io. Proseguiamo nel nostro sviluppo. Cosa accade nella risoluzione del complesso di Edipo? Siamo arrivati al momento in cui il bambino utilizza il meccanismo di difesa, prima opzione, cancella tutti i bisogni pulsionali nella prima parte della mia vita e utilizzo l'identificazione con la figura genitoriale dello stesso sesso. > Si entra nel periodo di latenza. La terza fase è la fase fallica, siamo ancora nel periodo prescolare tra i 3 e 5-6 anni. Cos’è importante secondo Freud esattamente come le prime due? Perché sono queste tre fasi pregenitali in particolare che vanno a determinare tutto ciò che accadrà dopo. I primi 5 anni. Oggi abbiamo idee un po’ più diversificate e complesse rispetto allo sviluppo dei bambini. Che cosa accade durante la fase fallica? Che la zona erogena che viene investita della pulsione sessuale è la zona genitale, sia per i maschi che per le femmine. È una fase nella quale i bambini sono consapevoli della differenze anatomiche far gli stessi: che i bambini sono fatti in un certo modo e che gli uomini e le donne sono fatti diversi da un punto di vista anatomico, sappiamo che i bambini sono molto curiosi, si guardano fra di loro, fanno domande, chiedono alle persone che incontrano (mamma, papà, nonni). Sono molto interessati alle differenze anatomiche tra gli stessi e le modalità di gratificazione sono già basate sulla zona genitale. Non è una sessualità adulta ovviamente è basata sul soddisfacimento di una pulsione parziale legata alla zona genitale. Questa è la fase in cui secondo Freud, o meglio alla fine di questa fase, accade qualcosa di molto importante: si verifica il complesso di Edipo. La descrizione dello sviluppo psicosessuale non esaurisce la descrizione dello sviluppo secondo Freud. Abbiamo anche la descrizione delle due topiche. Altro aspetto fondamentale. Freud nel corso delle sue riflessioni propone due diverse topiche: 1. Modello topografico: descrive la struttura della mente come è suddivisa in tre parti: - L’inconscio: tutti i contenuti non consapevoli che sono stati attivamente rimossi attraverso i meccanismi di difesa. La parte sommersa dell’iceberg. - Il conscio: secondo Freud è “uno stato quanto mai fuggevole”, perché corrisponde a quei pochissimi contenuti dei quali siamo consapevoli in un preciso momento. Possiamo essere consapevoli solo di pochi contenuti in tutta la nostra vita. - Il pre-conscio: Alcuni contenuti che possono accedere al nostro conscio facilmente spostando l’attenzione. Freud descrive l’inconscio, il pre-conscio e il conscio con una metafora. Ci sono tre stanze, c’è una porta che chiude i contenuti dell’inconscio che sono in un’altra stanza e la censura è che quei contenuti non possono entrare nelle altre due stanze. Tutti i contenuti che stanno nelle altre due stanze possono avere libero accesso alla consapevolezza semplicemente spostando l’attenzione. Non sono banditi dalla consapevolezza, semplicemente posso focalizzare l'attenzione su pochi contenuti per volta. Nel corso della vita il sistema pre-conscio/conscio comincerà ad adottare territori più ampi ma rimarrà sempre la struttura minore della nostra struttura psichica. L’inconscio rimarrà sempre la porzione dominante della struttura mentale. 2. Modello strutturale: L’Es, l’Io e il Super-io. Sono strutture psicologiche attraverso le quali scoprono le forze. Alla nascita il bambino è solo ES. L’Es è la sede delle nostre pulsioni,. Funziona sulla base del principio di piacere spinto dalle pulsioni. Tutto subito, gratificazione immediata. Nel corso dello sviluppo dall’Es si genererà l’Io già a partire dal primo anno di vita. Si forma differenziandosi dal l’Es ed è quella struttura che avrà ha un ruolo centrale con il rapporto col mondo, la realtà (percezione, pensiero, attenzione, memoria). Ci consente di funzionare in virtù del processo di realtà, consente di osservare la realtà e dire all’Es di fermare la pulsione e aspettare per avere una gratificazione maggiore successivamente. L’Io mette un freno al soddisfacimento pulsionale dell’Es. Ed è l'osservazione dell'ambiente a portare l’Io a fermare il l’Es. A differenziazione dell’Io si costruirà poi la terza struttura psichica che è il Super-Io. Esso si forma a partire dalla risoluzione del complesso di Edipo secondo il quale vi è l’identificazione con il genitore dello stesso sesso. Il Super-Io comprende due aspetti: 1) la nostra coscienza > il modello ideale al quale dobbiamo aspirare, e 2) i divieti > ciò che non si può fare. Il Super-Io è come se diventasse il modello di proprietà che censura, che bacchetta l’Io e gli ricorda cosa può e non può fare. Nel momento che si forma il Super io, l’Io si trova ad avere a che fare non soltanto con i bisogni personali dell’Es, che spingono in una sola direzione, ma anche con le richieste del Super-Io, che spingono in direzioni completamente diverse da quelle dell’Es, e l’Io sta in mezzo a mediare tra le richieste dell’Es ( es: soddisfa subito le tue pulsioni) e le richieste del Super-io (es: questo non va fatto, quello sì). Il Super-Io quando nota una trasgressione dell’Es rispetto alle norme può intervenire frazionando l’Io, per esempio inconscio e subconscio. (Lettura delle definizioni date da Freud, ultima slide) “Il rapporto dell’Io con l’Es potrebbe essere paragonato a quello del cavaliere con il suo cavallo. Il cavallo dà l’energia per la locomozione, il cavaliera ha il privilegio di determinare la metà, di dirigere il movimento del poderoso animale. Ma tra l’Io e l’Es si verifica spesso il caso, per nulla ideale, che il cavaliere si limiti a guidare il destriero là dove quello ha scelto di andare.” “L’Io combatte dunque su due fonti: deve difendere la propria esistenza contro un mondo esterno che lo minaccia di annientamento e contro un mondo interno troppo esigente” “Povera cosa che soggiace a un triplice selvaggio e che quindi pensa sotto le minacce di un triplice pericolo: il pericolo che incombe dal mondo esterno, dalla libido dell’Es, e dal rigore del Super-Io.” L’Es è tutto inconscio, sede delle pulsioni. Le altre due coprono tutte le parti, sono in parte inconsce, preconsce e consce. L’Io è conscio nei meccanismi della percezione del mondo esterno, l’Io è anche l’istanza che mette in atto i meccanismi di difesa e questa parte è inconscia, è l’Io che utilizza i meccanismi di difesa affinchè i contenuti rimangano sott'acqua e non vadano nell’Es. Alcuni dettagli del Super-Io sono molto consapevoli di noi molti altri invece stanno a livello inconscio. Durante il percorso analitico l’analista deve far sì che l’Io copra sempre più territori.

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