Psicologia Generale PDF
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Questo documento presenta un'introduzione alla psicologia generale, esplorandone le origini, gli sviluppi e gli ambiti applicativi. Viene descritta la nascita della psicologia scientifica, con particolare attenzione alle teorie di Wundt e Fechner, e alla psicologia della Gestalt. Il testo fornisce un'analisi dei metodi e delle principali correnti teoriche in psicologia.
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Psicologia Generale Origini, sviluppi e ambiti applicativi La psicologia è la disciplina scientifica che studia i processi mentali, il comportamento e le relazioni tra individuo e ambiente. Il termine deriva dal greco "psyché" (anima, spirito) e "logos" (discorso, studio), indicando originariamente...
Psicologia Generale Origini, sviluppi e ambiti applicativi La psicologia è la disciplina scientifica che studia i processi mentali, il comportamento e le relazioni tra individuo e ambiente. Il termine deriva dal greco "psyché" (anima, spirito) e "logos" (discorso, studio), indicando originariamente lo studio dell'anima. Oggi, la psicologia è una disciplina che si propone di fornire una interpretazione empiricamente (= su basi scientifiche) fondata sulle funzioni mentali. Essa studia: 1. il comportamento degli individui 2. le dinamiche interne (= i movimenti intrapsichici) 3. i processi mentali che intercorrono tra stimoli sensoriali (input) e le risposte (output) 4. i rapporti tra individuo ed ambiente Ambiti applicativi della psicologia 1. Psicologia sperimentale: o Studia le funzioni mentali (memoria, percezione, apprendimento) in laboratorio. o Utilizza metodi come test e strumenti scientifici. 2. Psicologia del lavoro: o Interventi sulla formazione del personale, prevenzione del burnout, promozione del benessere. 3. Psicologia giuridica (ambito peritale): o Valutazioni psicologiche in ambito civile (affidi, divorzi) e penale (criminalistica). 4. Psicologia pedagogica: o Si occupa dello sviluppo educativo e degli interventi psico-educativi a supporto della crescita personale in contesti scolastici. 5. Psicologia dello sport: o Favorisce la motivazione, l’agonismo e la prevenzione del burnout sia in contesti agonistici che amatoriali. 6. Psicologia evolutiva: o Studia lo sviluppo dalla fase prenatale fino ai 18 anni ed il raggiungimento delle tappe evolutive normali. 1 7. Psicologia patologica e clinica: o Si focalizza sull’assesment (p. patologica) le problematiche patologiche, ciò quelle che seguono una linea di sviluppo normativo ma che deviano e quindi diventano patologiche. o Intervento e cura (p. clinica). Origini della Psicologia Scientifica Nascita della disciplina: La psicologia moderna emerge alla fine dell'Ottocento con l’introduzione del metodo scientifico (laboratori + ricerca sul campo o campionaria). Lo scopo iniziale era quello di applicare allo studio della mente le metodologie già applicate alle scienze naturali (criteri oggettivi per essere una scienza autonoma). Fondazione: o Nel 1873 Wilhelm Wundt pubblica Fondamenti di psicologia fisiologica. o Nel 1879 Wundt fonda a Lipsia il primo laboratorio di psicologia scientifica. o Wundt è, quindi, considerato il padre della psicologia scientifica. o Si occupò principalmente di: § Tempi di reazione § Attenzione § Associazioni mentali § Psicofisiologia dei sensi o Collegò i processi psichici a quelli cerebrali (reciproca influenza) o Le sue teorie partono dalla teoria evoluzionistica di Charles Darwin § Evoluzione della specie (adattamento) § L’anima ha un substrato scientifico (funzioni cerebrali vs. comportamento) o Il compito nello specifico era cercare di poter misurare le funzioni umane che traggono origine da un'entità non materiale, come può essere l'anima. Le teorie di Wundt hanno dato origine allo strutturalismo, una corrente psicologica che si concentra sull'analisi delle strutture della mente, cercando di capire come i diversi elementi dell'esperienza (come sensazioni, emozioni e pensieri) si combinano per formare la coscienza. Secondo lo strutturalismo, i contenuti psichici sono delle realtà complesse che possono essere scomposti nelle unità più semplici che li costituiscono (elementarismo = suddividere parti più complesse in elementari Si interessa all’interrelazione delle varie parti del sistema nervoso ed all'esperienza conscia (lo studio di come diverse parti del nostro cervello e sistema nervoso lavorano insieme per creare ciò che percepiamo e sentiamo). 2 In parallelo quindi con questi processi si manifestano gli stati soggettivi di coscienza che sono analizzati con una tecnica chiamata introspezione. I soggetti venivano addestrati da Wundt addestrati all'introspezione prima dell'esperimento. Gli veniva presentato a uno stimolo controllabile e ovviamente controllabile e misurabile. Successivamente ciascun soggetto veniva invitato a fare un resoconto dettagliato di tutte le sensazioni provate durante l'esperimento. Limit: non misurabile una seconda volta o quantificabile perché personale, sensibile al soggetto sperimentato e non generalizzabile (quindi metodo abbandonato) Nascita della psicologia moderna (Fechner): Sempre nella Germania di fine Ottocento, Fechner continua il lavoro di Wundt 1860, “Elementi di psicofisica” (introduce lo studio della psiche inerente a quello che è la fisica) Fechner ha dato alla psicologia uno strumento quantitativo per studiare il rapporto tra stimoli fisici e percezione, gettando le basi per la psicofisica moderna. Dimostra che gli eventi mentali possono essere misurati nei termini delle loro relazioni con gli eventi fisici. Legge della psicofisica (Fechner + Weber): S=k⋅log(I) Legge che stabilisce una relazione tra uno stimolo fisico e la sensazione psicologica che provoca, dove: o SS: la sensazione percepita. o I: l’intensità dello stimolo fisico. o k: una costante specifica per il tipo di stimolo. Questa legge afferma che la sensazione aumenta in modo logaritmico (non lineare) rispetto all’aumento dell’intensità dello stimolo. Ad esempio, se la luce di una lampadina raddoppia, non percepiamo un raddoppio della luminosità, ma un incremento più contenuto. La nostra mente agisce come un filtro: il modo in cui percepiamo gli stimoli varia a seconda della loro intensità e della nostra condizione mentale e fisiologica. Questo spiega perché due persone potrebbero percepire lo stesso stimolo in modi diversi. Metodi e Teorie Iniziali 1. Metodo dell’introspezione: o Consiste nell’osservazione sistematica degli stati di coscienza attraverso esperimenti controllati. 3 o Ogni soggetto riportava le proprie sensazioni e percezioni in risposta a stimoli definiti. o Critica: il metodo era troppo soggettivo e non quantificabile, portandolo a decadere. 2. Psicofisica (Fechner e Weber): o Introducono la misurazione quantitativa degli eventi mentali in relazione agli stimoli fisici. o Legge di Weber-Fechner: dimostra che un aumento graduale di uno stimolo fisico non corrisponde a un aumento proporzionale della sensazione percepita. Prosecuzione degli studi: memoria e percezione Dalla psicofisica di Weber e Fechner, la psicologia scientifica si è evoluta: Scrive Sulla memoria Ebbinghaus ha studiato la memoria e sviluppato concetti come la curva dell’oblio (quanto velocemente dimentichiamo informazioni), ancora oggi attuali per comprendere come impariamo e ricordiamo. Legge di Ebbinghaus: tra l'ampiezza del materiale da memorizzare e il tempo di apprendimento vi è un rapporto costante Questo approccio diede origine a quello che è una corrente teorica chiamata associazionismo. Fonda la Rivista di psicologia e fisiologia degli organi di senso (= genesi delle pubblicazioni scientifiche, secondo una metodologia di tipo scientifico riproponibile per poter fare una serie di affermazioni) William James ed il Pragmatismo Fondatore della psicologia negli Stati Uniti (primo laboratorio di psicologia ad Harvard) Pubblica “Principi di psicologia” (1890), il primo testo a trattare la psicologia come disciplina autonoma (prima psico + fisica). Sostiene che il comportamento umano si adatta all’ambiente, in linea con la teoria evoluzionistica di Darwin. I comportamenti e i processi mentali variano perché la mente del soggetto deve adattarsi a condizioni di vita sempre diverse. Quindi, i processi psicologici devono essere studiati nel tempo (prospettiva evolutiva). Fonda il Pragmatismo (= il valore di un’idea o di una teoria dipende dalla sua utilità pratica e dalle sue conseguenze nella realtà). 4 Principali Correnti Teoriche Psicologia della Gestalt: Studio dell’organizzazione percettiva e dell’unità dei fenomeni mentali. Comportamentismo: Analisi del comportamento osservabile, con focus su stimoli e risposte. Psicologia dinamica Cognitivismo: Studio dei processi mentali come memoria, apprendimento e problem- solving. Psicoanalisi: Introdotta da Freud, esplora l’inconscio e le dinamiche profonde della psiche. Neuroscienze: Studio dei correlati neurologici delle funzioni mentali. Epistemologia genetica: Analizza l’evoluzione delle capacità cognitive (Piaget). Psicologia della Gestalt La psicologia della Gestalt studia come il nostro cervello percepisce le cose come un tutto organizzato e non come una semplice somma di parti, ad esempio quando vediamo un'immagine o una forma completa anche se alcuni pezzi mancano. Significato e Principi di Base La parola “Gestalt” proviene dal tedesco e significa forma o configurazione. Secondo Kohler, uno dei principali esponenti, una Gestalt è un'entità concreta, percepita nella sua globalità come qualcosa di staccato e unitario. I concetti fondamentali della Gestalt sono: 1. Organizzazione: I fenomeni mentali sono prodotti da leggi intrinseche che organizzano la totalità dell’esperienza percettiva. 2. Forma: La percezione va oltre la somma delle singole parti. 3. Globalità: Ogni esperienza percettiva viene analizzata come un tutto. Percezione e Principi Organizzativi La Gestalt si occupa principalmente di fenomeni percettivi: visivi, acustici, memoria e pensieri. La globalità della percezione dipende da leggi interne (tensioni interne) e non da cause esterne (campo percettivo, influenzato dalle tensioni interne). 5 Esempio: Una canzone non è la semplice somma delle note, ma include timbro, espressività e significato emotivo. Questo processo globale è una Gestalt. Fenomeno Phi (Max Wertheimer): Esperimento: punti luminosi si accendono e si spengono in successione. Risultato: non percepiamo i singoli punti ma un movimento apparente (il punto è statico) continuo. Conclusione: l’organizzazione nel processo percettivo precede gli elementi stessi. Questo dimostra che la nostra mente tende a organizzare le informazioni in modo automatico e a dare un senso all’esperienza prima ancora di percepire i singoli elementi separati. In pratica, vediamo un movimento illusorio perché il cervello cerca di organizzare tutto come un insieme. Leggi della Gestalt Le parti di ciò che percepiamo tendono a formare delle figure complete e organizzate (chiamate Gestalt). Queste figure saranno più chiare e unite se gli elementi hanno queste caratteristiche: 1. Vicinanza: Gli elementi vicini tra loro vengono percepiti come un gruppo. 2. Somiglianza: Gli elementi simili (per forma, colore o dimensione) vengono associati nella percezione. 3. Tendenza a forme chiuse: La mente tende a completare forme aperte, percependole come chiuse. 4. Disposizione lungo la stessa linea: Gli elementi allineati lungo una stessa direzione vengono percepiti come un’unica struttura (cfr. due cilindri). 5. Movimento concorde: Gli elementi che si muovono nella stessa direzione vengono percepiti come un gruppo unitario (cfr. puntini luminosi). 6. Destino comune: Gli elementi che seguono una stessa traiettoria o direzione tendono a essere percepiti insieme. 7. Pregnanza: La percezione privilegia forme semplici, armoniche e simmetriche, ritenute più stabili e organizzate (armoniche, simmetriche e semplici). Legge della pregnanza o della buona forma: Gli elementi del campo percettivo tendono a costituire Gestalt quanto più pregnanti possibile. Legge dell’esperienza passata: Le tensioni interne influiscono sulla percezione. Secondo il principio dell’isomorfismo, inoltre, esiste una corrispondenza tra il modo in cui percepiamo il mondo (le forme e le strutture) e il funzionamento del nostro cervello e sistema nervoso. 6 Contributo dei Principali Autori Von Kohler: La qualità propria del tutto (Gestalt) è data dalle relazioni che intercorrono tra i singoli elementi e dalla loro struttura e non dalla semplice addizione dei singoli elementi. Il tutto è più della somma delle parti ed ha proprietà che non esistono nelle parti. Costruttivismo Derivato dalla Gestalt, il costruttivismo studia la ricostruzione soggettiva della realtà. La percezione non è solo un prodotto passivo ma una costruzione attiva influenzata dalle esperienze individuali. Il trapezio rotante di Amens è un'illusione ottica in cui percepiamo un trapezio in rotazione come un rettangolo che oscilla, una finestra, dimostrando che il cervello tende a semplificare e interpretare le forme in modo più familiare (cfr. euristica della disponibilità). Ciò è spiegato con il fatto che, essendo l'esperienza passata che struttura l'apprendimento, è più facile vedere una finestra che oscilla che un trapezio che ruota. La finestra che oscilla si configura come una "figura buona", una figura presente fin dalle prime fasi della vita quindi il soggetto in base alla sua esperienza passata crede di trovarsi di fronte a una finestra rettangolare e non trapezoidale. Comportamentismo Il comportamentismo, sviluppato da Watson ed influenzato dal pragmatismo di James, si concentra sullo studio del comportamento osservabile. Esclude a priori ed intenzionalmente tutti i processi mentali non direttamente osservabili o misurabili. Non vengono analizzati processi intermedi, a differenza della Gestalt e del Costruttivismo. Principio chiave: stimolo → risposta I processi mentali vengono ignorati (metafora della black box che riceve gli stimoli, input, e li ripresenta sotto forma di risposte, output). Il comportamento è determinato da stimoli ambientali e dal condizionamento (dell’ambiente sul comportamento). 7 Caratteristiche del Comportamentismo Principio fondamentale: nell'organismo esistono delle risposte condizionate a determinate situazioni. 1. Condizionamento: Le risposte comportamentali sono apprese attraverso stimoli esterni. 2. Apprendimento: Le differenze individuali derivano dall’esperienza e non da fattori innati. 3. Evoluzionismo: Influenza darwiniana sullo studio del comportamento adattivo. Esempio: Un organismo affamato reagisce al cibo salivando (risposta incondizionata a cui seguirà un comportamento); uno stimolo improvviso (come una luce) provoca una contrazione involontaria della pupilla. Conclusioni La psicologia della Gestalt e il comportamentismo rappresentano due approcci opposti alla psicologia moderna: La Gestalt privilegia la globalità della percezione, basandosi su principi organizzativi innati e fenomeni dinamici. Il comportamentismo si limita allo studio delle risposte comportamentali, ignorando i processi interni. Queste correnti hanno gettato le basi per la psicologia sperimentale e applicata, influenzando successivi sviluppi teorici e pratici. Psicologia Dinamica e Cognitivismo Psicologia Dinamica La psicologia dinamica nasce con Sigmund Freud (1856-1939), fondatore della “psicoanalisi” (coniato nel 1896), come reazione al metodo meccanicistico della psicologia fisiologica. Freud mette il focus all’individuo Introduzione alla psicoanalisi: "noi non vogliamo semplicemente descrivere e classificare i fenomeni (= le manifestazioni), ma concepirli come indizi di un gioco di forze (non più mera relazione causale ma dinamicità di pulsioni = per questo c’è una variabilità di comportamenti a seconda dell’individuo) che si svolge nella psiche, come l'espressione di tendenze orientate verso un fine, che operano insieme o l'una contro l'altra. Clò che ci 8 sforziamo di raggiungere è una concezione dinamica dei fenomeni psichici. " (Freud 1915- 17, p. 247). Dinamicità vs. staticità del comportamentismo. La concezione dinamica della vita psichica implica che: o I fenomeni psichici sono la risultante di forze interne (= spinta motivazionale, pulsioni) di cui la persona non è consapevole della risultante (= ciò che è manifesto); o Le forze in gioco (pulsioni) sono orientate ognuna verso una propria meta che possono essere anche in contrapposizione (conflitti); o La vita mentale dell'individuo è inconscia. Psicoanalisi = psicologia del profondo. Ciò che è manifesto è la risultante di spinte motivazionali profonde ed inconsce. Freud parte da un contesto patologico (le nevrosi). Nevrosi = manifestazioni sintomatiche di un conflitto psichico. Isteria = manifestazioni organiche senza una specifica causa medica. Gli assunti di base della psicoanalisi freudiana sono: 1. Pulsione: processo dinamico che fa tendere l’organismo verso una meta e che genera uno stato di energia che dobbiamo scaricare all’esterno verso una meta. 2. Energia: postulato quantitativo; all’interno del nostro organismo abbiamo una determinata quantità di energia libera ed una di energia legata, che si traduce in manifestazione conscia. 3. Spazio: punto di vista topografico e strutturale. Topica: istanze psichiche a livello di psiche. Prima topica: suddivisione degli strati psichici interni: conscio, preconscio, inconscio. Se gli istinti si sono spinti fino alla soglia ma sono stati respinti dal guardiano (Io), diventano inammissibili alla coscienza, venendo quindi rimossi. Il rimosso sono le pulsioni che rimangono all’interno inconscio. La rimozione è quel meccanismo di difesa per il quale si sposta del materiale complesso emotivamente forte e difficile da gestire (tensione) dalla coscienza alla parte inconscia, sotto forma di pulsione, conflitto, energia che si può manifestare a livello inconscio attraverso altra manifestazione apparente. Seconda topica: Es (parte inconscia che contiene il rimosso, le pulsioni che generano il gioco di forze), Io (filtro tra pulsioni consce ed inconsce) e Super-Io (senso morale, regole, introiezione delle figure genitoriali). Le condotte antisociali sono generate da un deficit del Super-Io. Lo studio della psiche si basa su un determinismo psichico, dove ogni atto mentale ha una causa precisa, spesso nascosta nell’inconscio. Concetti chiave della teoria freudiana: 1. I processi del sistema inconscio sono atemporali, inalterati nel tempo e non vi hanno alcun rapporto (= perdita di causa-effetto, ove c’era temporalità) 2. L’inconscio non è direttamente osservabile (solo attraverso fenomeni, come atti mancati, sogni, sintomi (ansia, fobie, etc.), passaggi all’atto lapsus, etc.) 9 Principi della psicologia dinamica Pulsioni: La pulsione è una forza interna che mira a ridurre uno stato di tensione e trovare una soddisfazione. Freud distingue: § Pulsioni di vita (Eros): preservano la vita attraverso amore, sessualità e creatività. § Pulsioni di morte (Thanatos): tendenze autodistruttive e aggressive. Metodi e applicazioni 1. Metodo clinico: o Utilizza strumenti come l’interpretazione dei sogni, il colloquio clinico e la libera associazione per esplorare l’inconscio. 2. Rimozione e difese: o La rimozione è il meccanismo difensivo principale con cui l’Io espelle contenuti inaccettabili dall’area conscia. o Altri meccanismi di difesa includono la proiezione, la regressione e il diniego. 3. Applicazioni cliniche: o La psicoanalisi e le psicoterapie psicodinamiche sono utilizzate per trattare disturbi come nevrosi, ansia e depressione. Cognitivismo Il cognitivismo nasce negli anni ’50 come risposta al comportamentismo. Esso riprende lo studio dei processi mentali interni, in linea con la rivoluzione informatica e cibernetica. Non è una scuola ma un approccio allo studio della psiche (non vi è un manifesto ma solo un libro). Ulric Neisser, con il libro Psicologia Cognitiista (1967), introduce la metafora della mente come un elaboratore attivo di informazioni, capace di ricevere, codificare e processare input (vengono inseriti i processi mentali, a differenza del comportamentismo). Input (stimoli) e output (risposta). Osservabili tramite inferenze ed analogie. Chiamato anche modello cibernetico oppure HIP, Human Information Processing (non più black box comportamentista ma analogia mente-computer). Principi del cognitivismo 1. Elaborazione dell’informazione: 10 oLa mente è un sistema attivo che trasforma gli stimoli in risposte attraverso processi intermedi. o Schema di riferimento: Stimolo → Mente (elaborazione) → Risposta. o vs. comportamentismo: Stimolo → Risposta (mente = scatola nera) 2. Processi cognitivi: o Vengono studiati processi come memoria, percezione, apprendimento, linguaggio e problem-solving. o I processi mentali non sono osservabili direttamente, ma possono essere inferiti dal comportamento osservabile. 3. Linguaggio e conoscenza: o Noam Chomsky critica il comportamentismo e introduce la teoria della grammatica generativa, secondo cui il linguaggio è un processo innato governato da regole universali. 4. Superamento del comportamentismo: o A differenza del paradigma S-R comportamentista, il cognitivismo considera la mente una "scatola trasparente" da esplorare. Scienza cognitiva Negli anni ’70 il cognitivismo evolve nella scienza cognitiva, integrando contributi da: Informatica Neuroscienze Psicologia sperimentale Linguistica Si abbandona la visione della mente come computer rigido in favore di modelli dinamici basati sulla relazione mente-cervello. Confronto tra Psicologia Dinamica e Cognitivismo Psicologia Dinamica Cognitivismo Si focalizza sulle forze inconsce e sui Studia i processi mentali interni come elaborazione conflitti psichici. dell’informazione. Introduce l’apparato psichico (Es, Io, Utilizza la metafora della mente come elaboratore di Super-Io). informazioni. Metodo clinico e interpretativo. Metodo sperimentale e inferenziale. Il comportamento è il risultato di Il comportamento è mediato da processi cognitivi dinamiche interne inconsce. osservabili indirettamente. 11 Psicologia Comparata, Etologia, Epistemologia Genetica e Neuroscienze I quattro approcci fondamentali della psicologia moderna: 1. Psicologia comparata, che studia i processi psichici negli animali. 2. Etologia, che analizza il comportamento in contesti naturali. 3. Epistemologia genetica, concentrata sullo sviluppo della conoscenza. 4. Neuroscienze, che indagano i correlati neurali delle funzioni psichiche. L'integrazione di questi approcci offre una comprensione globale del comportamento umano e animale. Psicologia Comparata Definizione e Obiettivi La psicologia comparata si occupa dello studio dei processi psichici e comportamentali negli animali, con l’obiettivo di individuare connessioni e differenze rispetto alla psiche umana. Processi comuni: Esistono schemi di apprendimento condivisi tra le specie, seppur con variazioni nei tempi e nelle modalità di apprendimento. La comparazione si può estendere anche all’uomo: Sottolinea le radici comuni tra uomo e animali, sostenendo che l’uomo è un animale evoluto (scimmie antropomorfe), coerente con il pensiero darwiniano. Metodi Osservazione e esperimenti in laboratorio. Applicazione: I dati raccolti vengono utilizzati per comprendere lo sviluppo della psiche umana, in particolare in relazione alla psicologia dello sviluppo. L'assunto teorico della psicologia comparata è che il comportamento e i processi mentali degli esseri umani possono essere compresi confrontandoli con quelli di altre specie animali. L'idea di base è che esistano principi comuni di comportamento e meccanismi evolutivi condivisi tra gli esseri viventi, poiché gli esseri umani e gli animali hanno un'origine evolutiva comune. Questo approccio consente di studiare processi fondamentali (come apprendimento, memoria e adattamento) in specie più semplici per trarne informazioni utili anche per comprendere l'uomo. Limiti: si basa meramente su situazioni che vengono ricreate in laboratorio. 12 Etologia L’etologia, introdotta da Konrad Lorenz (1973 premio Nobel per la fisiologia e la medicina), studia il comportamento animale in contesti naturali. Il termine deriva dal greco (ethos + logos = carattere o costume e ragionamento, quindi si ragiona sulle caratteristiche del comportamento animale). Ogni comportamento ha un significato funzionale ed immediato e può essere stato programmato a livello evolutivo per uno scopo più generale (es. sopravvivenza). Metodo: Osservazione diretta e registrazione dei comportamenti nel loro habitat. Contrasto con la psicologia comparata: L’etologia si concentra sull’ambiente naturale, evitando le distorsioni del laboratorio (artificiosità). Secondo Lorenz, non vi sono solo istinti ma anche strutture psichiche ereditarie, ovvero meccanismi filogenetici programmati che determinano concatenazioni causali rinnovabili (noi siamo istinto per base genetica ma abbiamo una serie di strutture psichiche ereditarie che ci portano già ad avere un adattamento di base a quell’ambiente). Rinnovabili = programma genetico non statico ma in evoluzione con l’ambiente, attraverso l’esperienza e l’apprendimento. Concetti Chiave degli studi di Lorenz: 1. Imprinting (dalla nascita ai 2-3 anni): o Modalità innata di apprendimento, che si verifica in un periodo sensibile (o critico) col quale si fissa un determinato modello di comportamento istintivo. o Si sviluppa un attaccamento sociale con il caregiver (es. figura materna). o Basi della personalità. o È istantaneo ed irreversibile. o Funzioni: Riconoscere la specie, trovare cibo e garantire la sopravvivenza. 2. Istinto: o Fenomeno autonomo, spontaneo ed innato, quindi geneticamente condizionato (schemi innati), distinto dall’impulso (nudo e crudo, non modulabile), che può essere modulato dall’ambiente e dall’esperienza. Si distingue dall’approccio comportamentista che non prevede modulazione da parte dell’ambiente e dell’esperienza ma riduce il comportamento animale alla semplice reazione a stimoli esterni. Gli animali si servono di tutte le informazioni acquisite nel corso dell’evoluzione della specie ma sono capaci di rielaborarle al fine di sopravvivere meglio in un ambiente soggetti a continui mutamenti. La nuova acquisizione tende a rinforzare la struttura innata, specializzandola (cfr. orso bianco e leone) = il rinforzo serve ad evitare l’estinzione della specie, la specializzazione serve a adattarsi. Dagli anni Cinquanta lo studio si concentra sugli animali superiori (scimmie) per capire i meccanismi psicologici generali e trasferirli all’uomo. 13 Epistemologia Genetica L’epistemologia genetica, elaborata da Jean Piaget, analizza il meccanismo psicologico dietro alle operazioni logiche ed al ragionamento causale, considerando ambiente sociale e linguaggio, attraverso test ed osservazione. Studia, quindi, di come le persone sviluppano conoscenze e abilità cognitive dalla nascita in poi. Epistemologia = studio della conoscenza umana a livello genetico (genetica). Si vuole studiare la genesi della conoscenza in una prospettiva in cui non c’è una conoscenza predeterminata, in quanto le strutture del soggetto sono il risultato di una costruzione effettiva e continua. Questo modello mira a spiegare tutti i processi cognitivi umani in senso evolutivo (dall’infanzia all’età adulta). Lo sviluppo non è lineare, ha influenze socioculturali (apprendimento sociale) ed hanno importanza le esperienze personali concatenate a quelle dell’apprendimento sociale. Metodi (in ordine di applicazione): 1. Metodo clinico: Libera conversazione con il bambino su un tema guidato per analizzare il ragionamento del bambino (domande/risposte). Limite: difficile applicazione. 2. Metodo diretto: Esperimenti pratici (materiale concreto) seguiti da domande (perché accade?) per osservare l’orientamento mentale dei bambini. Il linguaggio interviene per giustificare azioni concrete realmente effettuate. 3. Metodo critico: Conversazione libera con il bambino (domande e discussioni dopo e durante -se passaggi critici- date azioni effettuate dal bambino). È “critico” perché non si limita a registrare la risposta del bambino ma osserva anche le giustificazioni date dal bambino durante e dopo la manipolazione. Concetti Fondamentali: 1. Stadi dello sviluppo cognitivo: o Ogni stadio prepara il successivo, evidenziando una differenza qualitativa tra il pensiero del bambino e quello dell’adulto. Gli stadi sono cinque e sono immutabili. Ciò che cambia è il tempo e le modalità. L’intelligenza è una delle forme principali dell’adattamento, che è conservazione e sopravvivenza. 2. Adattamento: o L’intelligenza è definita come la capacità di adattarsi all’ambiente, mantenendo un equilibrio tra: § Assimilazione: Incorporazione di nuove informazioni negli schemi esistenti. § Accomodamento: Modifica degli schemi per adattarli alle nuove informazioni. Jean Piaget ha dimostrato la differenza qualitativa tra adulto e bambino (dotato di struttura propria, con proprie tappe di sviluppo). Egli ha caratterizzato lo sviluppo della psicologia dell’età evolutiva (pensiero logico, astratto e operazionale del bambino, che non è un adulto in miniatura. 14 Neuroscienze Le neuroscienze indagano le basi neurali dei processi psichici utilizzando un approccio bottom- up (cioè parte dai dati e non dalla mente), attraverso di strumenti oggettivi, che parte dai meccanismi neuronali per spiegare fenomeni mentali complessi. Concetti Chiave: 1. Neuroni Specchio: o Scoperti da Rizzolatti nel 1992, si attivano sia durante l’esecuzione di un’azione sia quando la si osserva. o Questi neuroni si attivano solamente se abbiamo già esperito quei comportamenti nel passato. o Simulazione immediata a livello preconscio. o Area di Broca e corteccia parietale inferiore del cervello. o Funzione: Facilitano l’apprendimento sociale e la comprensione delle intenzioni altrui. 2. Metodi: o Esame post-mortem, EEG, immagini del cervello in vivo, computer per gli studi sulle lesioni virtuali. 3. Applicazioni: o Comprensione di disturbi come PTSD e aggressività. ---------------------------------------------------- Modulo 2---------------------------------------------------- Metodi Diagnostici nella Pratica Clinica "Diagnosi" deriva dal greco "dià" (attraverso) e "gnosis" (conoscenza), indicando un processo di comprensione della persona attraverso la raccolta di dati relativi alla sua storia personale e ai suoi sintomi. Non si limita all’etichettatura del paziente, ma mira a comprenderlo nella sua globalità (interiorità + interazioni con l’ambiente). La diagnosi è un processo integrato che prende in considerazione molteplici fattori: 1. Biologici: Componenti genetiche. 2. Componente acquisita (= dopo la nascita): Traumi, malattie. 3. Psicologici: Relazioni significative, vissuti emozionali. 4. Sociali: Aspetti culturali, socioeconomici, ambientali. Obiettivo: Comprendere il paziente e formulare strategie di intervento personalizzate. Per formulare una diagnosi è fondamentale conoscere le tappe dello sviluppo tipico (soprattutto nei bambini) per distinguere tra sintomi fisiologici e patologici. 15 Diagnosi categoriale Suddivide gli individui in categorie diagnostiche specifiche basate su sintomi osservabili. Una diagnosi nosografica-descrittiva: Suddivide gli individui per categorie Considera l’esperienza soggettiva di minore importanza rispetto ai sintomi Nosografica: le malattie vengono classificate con criteri sistematici (= linguaggio comune a tutti i paesi) Approccio descrittivo e ateoretico (non segue nessuna teoria specifica). Descrittiva: mera descrizione di sintomi e comportamenti. Sistemi di classificazione diagnostica (uguali in tutto il mondo ed in tutte le lingue): 1. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM, alla IV ed. rev.) 2. Classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi comportamentali (ICD-10) DSM-IV-TR: Sistema diagnostico categoriale suddiviso in 5 assi (categorie riferite alle varie dimensioni della vita del paziente): Asse I: Disturbi clinici. Asse II: Disturbi di personalità e ritardo mentale. Asse III: Condizioni mediche generali. Asse IV: Problemi psicosociali e ambientali. Asse V: Valutazione globale del funzionamento. DSM-5: Introduce una valutazione dimensionale dei sintomi e unisce i vari assi in un modello integrato. Vantaggi: 1. Utilizzo di criteri standardizzati (es. DSM, ICD). 2. Linguaggio comune per professionisti di diverse nazioni e discipline. 3. Critiche: Riduzione dell’individuo alla sola descrizione dei sintomi. Approccio ateoretico (non basato su teorie specifiche). Per una corretta analisi, dev’essere fatta un’anamnesi (gr. anámnesis = ritorno al passato) Ricostruzione della storia della persona (lato biologico, psicologico e sociale) o Età adulta: via diretta col paziente o Età evolutiva (0-18 anni): via indiretta (tutori) Familiarità: trasmissione intergenerazionale a livello genetico che si possono manifestare o meno a secondo del rinforzo dell’ambiente Strumenti: colloquio clinico (esame clinico) 16 Modalità: 1. Intervista non strutturata (conversazione libera) 2. Intervista semi-strutturata (domande poste in modo flessibile) 3. Intervista strutturata (domande in serie e con formulazione fissa) Obiettivi del colloquio: Raccolta dati. Creazione di una relazione terapeutica. Valutazione del comportamento verbale e non verbale (mimica, postura, sguardo). È un incontro che ha già un significato terapeutico. Setting: ambiente dell’esame clinico che permette di osservare: Comportamento verbale Comportamento non verbale (mimica, sguardo) Componenti importanti da sapere nel colloquio in età evolutiva: Le capacità cognitive e di linguaggio sono meno sviluppate Vengono accompagnati Richiesta spesse volte effettuata da pax dell’ambiente (insegnanti, genitori, etc.) Due tipi di colloquio: Anamnestico (attenzione all’emergere di una successione di eventi) Clinico (si aggiunge il vissuto emozionale del soggetto ed il significato dinamico) Diagnosi psicodinamica Considera l’individuo nella sua complessità, valutando la gravità dei sintomi, le loro interazioni e il loro impatto globale. Supera la rigida categorizzazione, permettendo una visione più sfumata delle condizioni cliniche. La diagnosi ha come finalità principale l'attività conoscitiva e trasformativa, in quanto anche se non può ancora promuovere un reale mutamento, può tuttavia avviarlo, prospettando al paziente una possibile via d'uscita, attraverso la riformulazione dei suoi problemi. Strumento fondamentale è la comunicazione. Metodo Psicoanalitico Fondato da Freud, si basa sull’analisi dei processi inconsci che sottendono i sintomi. Rivoluzione psicoanalitica a livello diagnostico: l’attenzione della psicoanalisi si sposta dai sintomi ai processi psichici che li sottendono. Il sintomo viene prodotto da un meccanismo inconscio. 17 Strumenti principale è interpretazione: la decodificazione del materiale simbolico prodotto dal paziente (sogni, lapsus, libere associazioni). “Le espressioni del paziente sono in realtà allusioni ad altro.” La psicoanalisi ha per oggetto di studio anche la natura ed il ruolo dei fenomeni mentali inconsci e si basa sui concetti di: Transfert: Proiezione di emozioni passate e sentimenti sull’analista. Controtransfert: Reazioni emotive dell’analista verso il paziente, utilizzate per comprendere il significato di determinate alla persona che ho di fronte (inizialmente considerato come un intralcio). Tuttavia, il paziente non ha la consapevolezza di questa connessione, per cui vive i propri sentimenti come pertinenti al presente e non come derivanti da situazioni passate. Meccanismi di difesa: Strategie inconsce per proteggere l’Io da emozioni o conflitti spiacevoli. Adattive: ci permettono l’adattamento all’ambiente in cui viviamo. Patologiche: rappresentano problematiche interne dell’individuo. Resistenza: qualsiasi cosa che disturbi l’andamento del lavoro analitico. Messe in atto dal paziente per evitare che il terapeuta effettui tali interpretazioni. Sono resistenze al cambiamento / alla guarigione. Analisi dei sogni Sogni: forma che l’attività psichica assume durante il sonno. Contenuto psichico manifesto: ciò che si ricorda (descrizione, simboli). Contenuto onirico latente: ciò che produce il sogno (desideri, tendenze, pensieri inconsci). Il significato reale del sogno non corrisponde al significato eventualmente individuabile nel sogno manifesto. Lavoro onirico = processo che trasforma contenuto latente in contenuto manifesto del sogno. Censura onirica = deformazione contenuto latente con la funzione di impedire ai desideri inconsci l’accesso alla coscienza. Il sogno è un custode del sonno = compromesso tra desiderio di dormire e tendenze rimosse Tecnica di interpretazione: analisi simbolica e associazioni libere. 18 Metodo Psicometrico e Test Mentali La psicodiagnostica è il processo di intervento che mira alla conoscenza e alla valutazione delle caratteristiche di personalità di un soggetto. Si avvale di tre strumenti principali: 1. Osservazione: Analisi diretta del comportamento. 2. Colloquio clinico: Strumento interattivo per raccogliere informazioni personali. 3. Batteria di test psicologici: Misurazioni standardizzate per analizzare specifici costrutti. A volte, vengono usate in sequenza. Psicometria e Metodo Psicometrico La psicometria è la disciplina che si occupa della misurazione di variabili psicologiche e della loro trasformazione in dati numerici (quantificazione delle osservazioni). Test, da lat. = attestazione, prova. Strumento di misura: insieme delle procedure utilizzate per derivare la misura di un comportamento o di un costrutto (es. lista di sintomi = check-list, questionario, etc.). Misura: processo che permette di assegnare dei valori quantitativi ad oggetti od eventi (o costrutti) in base ad una serie di regole. I risultati di un test sono confrontati con punteggi normativi (prestazioni tipiche osservate in un campione di persone con certe caratteristiche desiderate) per identificare livelli di normalità o anormalità. Un test valido e affidabile deve rispettare i seguenti parametri: 1. Standardizzazione: Procedure uniformi per tutti i soggetti. o Materiali, tempi, frasi e punteggi devono essere identici. 2. Campionamento: Un fattore deve essere distribuito in modo casuale (per evitare distorsioni come l’effetto coorte). I dati raccolti devono seguire una distribuzione normale per garantire la rappresentatività. o Quando campioniamo qualcosa, scopriamo che un certo elemento può distribuirsi in modo casuale. Questa distribuzione casuale spesso segue una forma simmetrica, chiamata "curva normale" o "curva di Gauss" (campana con media al centro). o Un test è ben tarato se i punteggi rispecchiano ciò che si vuole misurare e si distribuiscono in modo regolare, seguendo una forma chiamata "curva normale". 3. Attendibilità: o Precisione dello strumento (valutando quanto errore è incluso nelle misure è coefficiente di attendibilità); o La misura deve essere ripetibile (es. metro di legno). 19 o Verifica dell’attendibilità tramite il test-retest o split-half. Test-retest: Significa fare lo stesso test due volte alle stesse persone, a distanza di tempo, per vedere se i risultati sono simili. Se lo sono, il test è affidabile. Split-half: Vuol dire dividere un test in due metà (es. domande pari e dispari) e confrontare i risultati delle due parti. Se i punteggi sono simili, il test è ben costruito e coerente. 4. Validità: Capacità di un test di misurare il costrutto specifico per cui è stato progettato. La scelta della batteria dei test da effettuare dipende dal colloquio clinico e dalla motivazione per la quale vengono somministrati i test. Limiti / critiche ai test: Artificiosità (si distaccano dalle azioni comuni delle persone nella vita quotidiana). Struttura semplicistica (dicotomica, perdono le sfumature intermedie). Tautologia (i test tendono a confermare ciò che misurano basandosi sulle stesse premesse da cui sono partiti, senza aggiungere nuove informazioni significative). Influenza dell’atteggiamento (del paziente e del somministratore). Tipologie di test o “reattivi mentali”: 1. Test di Livello o Attitudinali: Misurano abilità cognitive specifiche (es. verbale, matematico, spaziale). 2. Test di Personalità: Valutano tratti e sintomi psicologici. o Questionari: Strutturati (risposte chiuse) o semi-strutturati - diagnosi di tipo quantitativo. 1. Self-report (auto-valutazione). 2. Report-form (etero-valutazione, da qualcun altro ma affine, es. genitori, insegnanti, etc.). o Test Proiettivi: diagnosi della personalità attraverso soprattutto un approccio di tipo dinamico e strutturale. Stimoli ambigui (non definiti, senza significato preciso) per analisi dinamiche (es. test di Rorschach): la persona può proiettare in maniera soggettiva e non vi è una risposta corretta od una sbagliata. Test di Intelligenza Selezione di stimoli e prove differenti in funzione del tipo di intelligenza che vogliamo misurare. Non stiamo misurando un’intelligenza realistica ma psicometrica (= legata allo stimolo del momento, non intelligenza universale, es. intelligenza di performance, verbale, etc.). 20 Caratteristiche principali: o Misure indirette di costrutti complessi non osservabili. o Punteggio rapportato all’età ed al gruppo di riferimento. Esempi di test: 1. Scale di Wechsler: o WAIS-R per adulti. o WISC-III per età scolare. o WPPSI per età prescolare. o Forniscono tre punteggi: QI Verbale, QI di Performance, QI Totale. 2. Matrici Progressive di Raven: Valutano l’intelligenza fluida con stimoli visivi. Evoluzione dei Test di Intelligenza 1. 1904: Scala di Binet-Simon – Incaricati dal ministero di studiare determinate caratteristiche nelle scuole francesi. Elaborano una scala metrica di intelligenza per individuare i bambini con ritardo mentale. Introducono il concetto di età mentale vs. età cronologica. Revisionato perché con dei limiti presso l’università di Stanford. 2. 1916: Scala Stanford-Binet – Calcolo del QI come rapporto tra età mentale e cronologica (QI = EM/EC*100). Limiti superati con la prossima scala. 3. 1960: Forma Terman-Merrill – Introduzione del QI di deviazione (in che misura una persona devia al di sopra o al di sotto di una prestazione media data dai soggetti della stessa età.). 4. Scale di Wechsler – Subentra il concetto di “deterioramento fisiologico” (il normale declino delle capacità cognitive con l'età). Successivamente Wechsler passò dal concetto di età mentale a quello di quoziente di intelligenza, elaborando una scala standardizzata con media 100 e deviazione standard 15, in modo tale da poter fornire degli elementi statistici concreti per cogliere il potenziale intellettivo. Ci permette di distinguere tra intelligenza pratica (o di performance) o verbale. Inoltre, permette di identificare un terzo punteggio, i.e. totale. QI verbale è test verbali. Sottoscale (la sommatoria dona il punteggio verbale): 1. Informazione 2. Comprensione 3. Ragionamento aritmetico 4. Somiglianze 5. Vocabolario 6. Memoria di cifre QI di performance è test di performance. Sottoscale: 1. Completamento di figure 2. Riordinamento di storie figurate 3. Disegno con i cubi 21 4. Ricostruzione di figure 5. Cifrario (simboli/numeri) 6. Labirinti Difficoltà crescente delle domande (minoranza). La media risponde fino alla metà della scala. Metodi psicometrici e test mentali 1. Test di Personalità 1.1. Test quantitativi I test quantitativi utilizzano metodologie psicometriche per fornire dati numerici oggettivi su tratti di personalità e disturbi psicopatologici. Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) Origine: Creato nel 1940 negli Stati Uniti, in Minnesota, oggi disponibile in versioni aggiornate (MMPI-2 per adulti e MMPI-A per adolescenti). Scopo: Valutare la personalità e identificare disturbi psicopatologici attraverso scale specifiche (anche in ambito militare) Caratteristiche: o Risposte dicotomiche: "Vero" o "Falso". La scala F o Standardizzazione elevata, minimizzazione dell’influenza dell’esaminatore. La "scala F" è una parte del o Applicazioni cliniche e diagnostiche. test che cerca di individuare o Permette dii registrare la presenza e la gravità di disturbi risposte strane, casuali o della personalità, tramite cut-off clinico (soglia al di sopra della quale vi è un disturbo). incoerenti. Componenti principali: o Indicatori di validità: Verificano l'affidabilità delle Contiene domande molto improbabili o esagerate (es. risposte (es. scala F per identificare risposte casuali o "Non ho mai fatto un errore in incoerenti). o Scale cliniche: Misurano tratti psicopatologici specifici vita mia"). Se rispondi "sì" a come depressione, schizofrenia tramite cut-off. molte di queste domande, probabilmente stai o Scale di contenuto: Esplorano aree più dettagliate rispondendo in modo casuale (ansia, ossessività, ideazione paranoide). o cercando di apparire diverso Utilizzo e vantaggi: o Diagnosi affidabile grazie a punteggi clinici e cut-off dalla realtà. predefiniti. o Misurazione della gravità dei disturbi (es. tratti depressivi se il punteggio supera il cut-off clinico). o Diagnosi di personalità anche se test quantitativo. o Campione elevatissimo per il confronto, in quanto è stato somministrato in larga scala. 22 1.2. Test qualitativi (Proiettivi) I test proiettivi esplorano aspetti profondi della personalità attraverso risposte interpretative a stimoli ambigui. Il termine proiettivo fa riferimento alla dinamica di produzione delle risposte, ovvero al fatto che la persona proietti sullo stimolo caratteristiche sue proprie, aspetti quindi della propria personalità. La proiezione è l’esternalizzazione del nostro mondo esterno. I test proiettivi non sono propriamente dei test psicometrici perché non producono un punteggio e questi test od una misura oggettiva, ma una risposta soggettiva che appunto il clinico deve interpretare. Concetto di proiezione Definizione: Meccanismo inconscio che porta l'individuo a proiettare caratteristiche interne su stimoli esterni. Origine: Teorizzato da Sigmund Freud come processo primitivo che influenza la percezione del mondo esterno. Applicazione nei test: Permette di indagare conflitti, motivazioni, atteggiamenti e dinamiche interne. Tipologie di test proiettivi 1. Test strutturali (indaga la struttura della personalità): o Esempio principale: Test di Rorschach. § Composto da tavole ambigue (macchie di inchiostro). § Risultato: produzione della persona. o Analisi: Creazione di indici di personalità attraverso l’interpretazione delle risposte. 2. Test tematici o Esempi: T.A.T. (Thematic Apperception Test) e C.A.T. (Children’s Apperception Test). § Stimoli narrativi (disegni di persone, animali o situazioni) che il soggetto deve interpretare e sviluppare in una storia. § Usati per indagare le dinamiche interne e le relazioni interpersonali. § Per bambini: animali domestici e non feroci (innalzamento difese) 3. Test di completamento: o Esempio: Varteg (elemento parziale da completare) o Favole della Duss. § Stimoli incompleti che il soggetto deve completare (es. una favola interrotta). § Permettono di esplorare paure inconsce, traumi e legami familiari. 4. Test grafici: o Esempi: Disegno della figura umana, della famiglia, dell’albero, della casa, del bambino sotto la pioggia. § Il soggetto disegna seguendo una consegna precisa. § Analisi degli aspetti: 1. Formali: Posizione, proporzioni e utilizzo dello spazio. legami col aspettative equilibrio future passato 23 2. Grafici: Intensità del tratto (tratti leggeri = insicurezza, bassa autostima; tratti marcati = aggressività), linearità del tratto. 3. Contenutistici: Come e cosa disegna o non disegna. elementi aggiuntivi e simboli. Punti di forza di questi test: facili da somministrare, somministrabili sia ai bambini che agli adulti. 2. Altre scale di misurazione Strumenti focalizzati su sintomi specifici o life events (stressanti/traumatici). 1. Misura dei sintomi: 1. SCL-90 (Symptom Checklist-90): o 90 item per valutare dimensioni come ansia, depressione, somatizzazioni e paranoia. o Produce punteggi globali e sottoscale. 2. Life Events Checklist: o Valuta l'impatto di eventi di vita stressanti (traumatici o non traumatici) sul benessere psicologico. o Correlazioni con altri test per analisi multidimensionali (es. relazione tra eventi di vita e depressione). 2. Misure per l’assessment generale: non singolo sintomo ma punteggi globali (global index). 3. Test in ambito lavorativo: Strumenti utilizzati per selezione del personale e ottimizzazione delle prestazioni aziendali. Tipologie di test: 1. Test di rendimento: Valutano produttività, efficienza e capacità lavorative. 2. Test di personalità con analisi di profilo (selezione del personale): o Verifica di compatibilità tra il soggetto e il profilo aziendale. Metodo Sperimentale e Tecniche di Ricerca in Psicologia La conoscenza scientifica è caratterizzata dalla sistematicità (ripetitività del metodo sperimentale applicabile a varie condizioni di ricerca) delle informazioni e tende a fornire delle spiegazioni verificabili o falsificabili dei fenomeni osservati. I primi sperimentatori fino a Wundt erano accusati di un eccessivo riduzionismo, quindi un ridurre il tutto a un laboratorio in termini di causa-effetto (comportamentismo). L'esigenza è quella di tenere conto di tutte le variabili sia ambientali (rinforzi) che individuali e questo ha portato a un prodotto che è il passaggio nell'ambito della sperimentazione di tipo 24 scientifico da una visione dei fenomeni psicologici sostanzialmente bivariata, quindi con due variabili, causa ed effetto, ad una visione multivariata (effetto multideterminato). Da cui, il meccanismo causale, ossia quel processo, quindi, o una serie di eventi che determina un certo fenomeno. 1. Fondamenti della Conoscenza Scientifica Obiettivi principali della scienza: o Descrivere i fenomeni: individuare cambiamenti deliberati nel sistema osservato. o Spiegare: stabilire i meccanismi causali e le condizioni che li generano. o Formulare leggi: applicabili a diverse condizioni e contesti, attraverso modelli generalizzabili. 2. Metodi di Ricerca Psicologica 2.1. Metodo Osservativo 1. Registrazione del comportamento in un ambiente naturale senza manipolazioni. 2. Possiamo osservare: § eventi (frequenza di comparsa) § stati comportamentali (caratteristiche durevoli nel tempo) Strumenti principali: 1. Carta e matita: annotazioni dirette, utili per preparare checklist. 2. Diari: cronologie dettagliate degli eventi osservati. 1. Rischi: soggettività e trascrizioni non sempre fedeli. 2. Vantaggi: visione globale. 3. Videoregistrazioni: registrazioni fedeli, con minima interferenza dello sperimentatore. 2.2. Metodo Correlazionale Obiettivi: o Studiare la covariazione tra due o più variabili. Si ricava il coefficiente di correlazione: o Valore numerico tra -1 e +1 che indica: § Direzione: positiva o negativa. § Intensità: grado di relazione tra variabili. Variabili studiate: strutturali (es. età, sesso, etc.) Associate a risposte o Correlazione positiva: entrambe le variabili aumentano insieme. o Correlazione negativa: una variabile aumenta mentre l’altra diminuisce. Limiti: o Non stabilisce relazioni di causalità. 25 2.3. Metodo Sperimentale o Manipolazione delle variabili indipendenti per osservare gli effetti su variabili dipendenti. Fondamenti teorici: o È un metodo ipotetico-deduttivo: verifica o falsificazione di ipotesi. o Contro il metodo induttivo o filosofico-aristotelico: genera leggi a partire dall’osservazione, ma senza sperimentazione diretta (prescinde la sperimentazione). Caratteristiche principali: 1. Variabile indipendente (VI) – le cause: § Manipolata dallo sperimentatore. § Es.: effetti di un farmaco. 2. Variabile dipendente (VD) – gli effetti passivi: § Effetto osservabile della VI. § Sono le risposte misurabili. 3. Unità o Gruppi sperimentali: § Sperimentale: sottoposto a manipolazioni. § Di controllo: riceve un placebo o nessuna manipolazione (non viene detto). 4. Variabili intervenienti: altre variabili rispetto a quella che noi ci siamo preposti di manipolare (es. ore di studio / voto finale / livello di stress dello studente). Il modo in cui vengono selezionati i soggetti condiziona la generalizzabilità dei risultati. La selezione dev’essere causale (randomizzata). L’indagine scientifica è caratterizzata da 4 fasi: 1. Osservazione del fenomeno; 2. Formulazione delle ipotesi; 3. Verifica; 4. Valutazione. Importanza del controllo: o Minimizzare le variabili intervenienti per attribuire gli effetti esclusivamente alla VI. 3. Disegni di Ricerca 1. Disegno tra soggetti: o Confronto tra due gruppi (sperimentale vs controllo). o Necessità di omogeneità tramite appaiamento. 2. Disegno entro i soggetti: o Lo stesso gruppo è sottoposto a tutte le condizioni dello studio (es. due terapie). o Vantaggio: minor variabilità interindividuale. 3. Disegni longitudinali: o Studio dello sviluppo nel tempo sullo stesso campione (es. bambino nella crescita). o Vantaggi: informazioni sui processi evolutivi. o Limiti: costi elevati, rischio di mortalità sperimentale (cause personali o ext.). 4. Disegni trasversali: o Confronto tra soggetti di diverse età in un unico momento. 26 o Vantaggi: tempi brevi, facilità di sostituire i partecipanti. o Limiti: perdita di informazioni sullo sviluppo. 3.2. Tipologie di Esperimenti 1. Veri esperimenti o esperimenti randomizzati: o Assegnazione casuale delle condizioni. o Maggior controllo delle variabili. 2. Quasi-esperimenti: o Le variabili indipendenti sono assegnate e non sono manipolabili (es. sesso). o Difficoltà nell’attribuire relazioni causa-effetto. 3. Esperimenti naturali: o Osservazione di variabili non manipolabili (es. studi epidemiologici). o Necessità di campioni ampi per generalizzazioni. 4. Esperimenti correlazionali/non esperimenti: o Relazioni tra variabili senza manipolazione diretta. ---------------------------------------------------- Modulo 3---------------------------------------------------- ATTENZIONE Definizione Secondo William James, l'attenzione è "l’atto per cui la mente prende possesso, in forma limpida e vivace, di uno fra tanti oggetti e fra diverse correnti di pensieri che si presentano come simultaneamente possibili. Implica l’abbandono di certe cose, allo scopo di trattare più efficacemente con altre". Questo processo permette di concentrare e focalizzare le risorse mentali su determinati stimoli e informazioni, escludendone altre. Tipologie di Attenzione 1. Attenzione Selettiva o Funzione di filtro che seleziona stimoli rilevanti e ignora quelli secondari. o Permette al cervello di focalizzarsi su determinati stimoli evitando il sovraccarico di informazioni. o Processo volontario e con alto dispendio energetico. Esempio: Effetto Cocktail Party (Cherry, 1953) § Questa capacità mostra come il filtro selettivo possa essere alterato da stimoli rilevanti per la persona. § In una stanza rumorosa, possiamo concentrarci sulla conversazione con un amico, escludendo il brusio circostante. 27 § Tuttavia, se qualcuno pronuncia il nostro nome, la nostra attenzione si sposta automaticamente verso questa nuova fonte di stimolo. 2. Attenzione Automatica o Processo involontario. o Viene attivata in presenza di stimoli significativi o nuovi. o Ha una funzione rapida e involontaria, con un basso dispendio energetico. 3. Attenzione Spaziale o Si concentra sullo spazio circostante. o Può essere declinata in attenzione visiva, uditiva, tattile, gustativa, ecc. o Esempio pratico: durante la guida, si può prestare attenzione al volante (tattile), alla caramella che sto mangiando (gustativa), alla strada (visiva) e al rumore del motore (uditiva) contemporaneamente. Funzioni dell’Attenzione Mettere in evidenza alcune informazioni: consente di focalizzare la mente su stimoli specifici e rilevanti. Escludere altre informazioni dalla coscienza: protegge il cervello dal sovraccarico cognitivo (abbasso il livello soglia/attentivo). L’attenzione segue i principi della psicologia della Gestalt, come la buona forma, la coerenza interna e il contrasto tra figura e sfondo. Stimoli con maggiore rilievo percettivo sono registrati più facilmente. Esempio: suono di clacson mentre guido. Limiti dell’Attenzione Non può essere sostenuta a lungo senza perdita di efficacia. Esempio pratico: lo studio prolungato senza pause porta a una diminuzione progressiva della concentrazione. Ha una capacità limitata: il cervello non può elaborare simultaneamente tutti i segnali provenienti da differenti sensi. Processi Relativi all’Attenzione 1. Automatizzazione o Attraverso la pratica ripetuta, alcuni comportamenti diventano automatici, richiedendo meno attenzione (basso livello di vigilanza). o Esempio pratico: guidare su una strada familiare. L'attenzione è bassa e si può ascoltare la radio o pensare ad altro. o Quando si guida su una strada sconosciuta o pericolosa, il livello di vigilanza aumenta, richiedendo più risorse attentive. 28 o Il mantenimento di una buona vigilanza, cioè di un'attenzione sostenuta, è facilitato dalle caratteristiche dello stimolo (stimolo forte + ritmo sostenuto). 2. Distribuzione delle risorse attentive o La capacità di prestare attenzione a più stimoli dipende dalla difficoltà del compito e dalla distribuzione delle risorse cognitive. o Compiti ripetitivi o statici possono portare a una perdita di interesse e attenzione. Fattori Psicofisici che Influenzano l’Attenzione o Condizioni neurofunzionali del soggetto (ad esempio stanchezza, uso di psicofarmaci). 1. Lo stato di freschezza o riposo influisce sulla quantità di energia disponibile per l’elaborazione cognitiva. o Isolamento dagli stimoli perturbatori dell’ambiente migliora la capacità di concentrazione (es. studiare in un ambiente silenzioso). o Variazione dello stimolo: la staticità dello stimolo porta ad assuefazione e disinteresse. o Intensità: stimoli più forti richiedono maggiore attenzione. o Novità: stimoli nuovi stimolano la curiosità e mantengono alta l’attenzione. o Interesse: argomenti coinvolgenti risultano più facili da seguire. COSCIENZA Legame tra attenzione e coscienza: la funzione dell’attenzione che consente ad alcune informazioni di raggiungere la consapevolezza. La coscienza è definita come uno stato di consapevolezza di sé e dell’ambiente (Fish, 1967). Rappresenta: 1. La consapevolezza interiore delle esperienze personali. 2. La reazione intenzionale agli stimoli. 3. La conoscenza di un sé consapevole e unitario. Funzione della coscienza: regolazione della propria relazione con l’ambiente. Componenti della Coscienza 1. Conscio o Include le percezioni attuali e i pensieri di cui siamo consapevoli. o È il livello più accessibile alla mente. 2. Inconscio o Comprende processi mentali non osservabili, come sogni, atti mancati e lapsus. o Contiene materiale emotivo rimosso dalla consapevolezza per evitare disagi. 29 oAnche nei casi di: 1. Persona con grave malattia cerebrale 2. Persona dormiente 3. Persona vigile e sana ma cosciente solo di alcune parti di sé stesso e dell’ambiente 3. Preconscio o Una zona intermedia tra conscio e inconscio. o Include informazioni che possono essere portate alla coscienza quando necessario. Dimensioni della Coscienza 1. Vigilanza = stato di veglia o Facoltà di rimanere deliberatamente svegli e consapevoli. o Regolata dai ritmi sonno-veglia e dallo stato psicofisico generale (salute e animo). 2. Lucidità = chiarezza della coscienza o Chiarezza del pensiero e della percezione. o Include le funzioni cognitive e percettive, come la capacità di riconoscere gli oggetti e interpretare stimoli. 3. Io-cosciente = coscienza di sé o La conoscenza di sé come essere vivente e agente (azioni “reali” che compio in un dato ambiente in un dato momento). o Implica un senso di unità e coerenza interna. Stati della Coscienza e Ritmi Biologici Circadiani Patologie della coscienza La coscienza rappresenta un continuum che spazia da uno stato di veglia e piena consapevolezza fino al coma e alla morte cerebrale. La sua alterazione può essere distinta in: Disturbi quantitativi, che riguardano la vigilanza. Disturbi qualitativi, che influenzano la lucidità e la chiarezza del pensiero. Disturbi quantitativi (della vigilanza) 1. Obnubilamento della coscienza: o Caratterizzato da una lieve diminuzione di chiarezza e vigilanza. o Sintomi: sonnolenza leggera, difficoltà di attenzione e concentrazione. o Esempi clinici: cefalea, intossicazione alcolica. 30 2. Sonnolenza: o Consiste in un rallentamento psico-motorio. o Si manifesta con facilità di addormentamento, ma risvegli rapidi in risposta a stimoli anche deboli. o Riflessi e funzioni corporee restano integri, seppure con una diminuzione del tono muscolare. 3. Sopore: o Stato transitorio intermedio tra sonnolenza e coma. o Necessita di stimoli intensi per il risveglio, ma i riflessi sono ancora presenti. 4. Coma: o Stato di perdita completa della coscienza. o Caratteristiche: § Assenza di risveglio anche a stimoli intensi. § Scomparsa del riflesso pupillare alla luce. § Tono muscolare fortemente ridotto. o Esistono cinque livelli di coma, determinati da segni neurologici ed elettroencefalografici. 5. Morte cerebrale: o Perdita irreversibile della coscienza. o Cessazione completa delle funzioni di corteccia ed emisferi cerebrali. Le principali cause di questi stati includono: Traumi cranici. Tumori cerebrali. Infiammazioni dell’encefalo (es. meningiti). Intossicazioni (farmaci, droghe, alcol). Malattie infettive. Epilessia. Disturbi qualitativi della coscienza Questi disturbi riguardano la chiarezza del pensiero e la lucidità, con una ridotta coerenza e organizzazione delle percezioni e delle emozioni. 1. Delirium tremens: o Sindrome di scadimento della coscienza con anomalie intrusive nella percezione e nell’umore. o Sintomi: disorientamento parziale o totale, pensiero incoerente, confusione. o Cause: astinenza da alcol o farmaci, psicosi gravi. 2. Confusione: o Si manifesta con incoerenza mentale e comportamentale. o Associata a disorientamento spazio-temporale, allucinazioni e deliri. o Sintomi emotivi: ansia e tensione. 31 Ritmi Biologici Circadiani Governano le nostre attività interne, come: Pressione arteriosa. Tono muscolare. Velocità del metabolismo. Temperatura corporea. Livelli di cortisolo. Ciclo sonno-veglia (principale). Caratteristiche dei ritmi circadiani Orologio biologico interno: regola la velocità, la cadenza e l’efficacia della maggior parte delle funzioni corporee. Adattabilità: sensibile all’alternanza luce-buio, ma capace di mantenere il funzionamento anche in isolamento (continuavano in maniera autonoma). Jet-lag: stato di spossatezza dato dal disturbo del ritmo interno. Effetti sulle prestazioni cognitive: o Prestazioni massime: prime 3-4 ore dopo il risveglio. o Prestazioni minime: dopo cena. Tipologie di persone Tipologia mattutina ("allodole"): o Prestazioni migliori nelle ore del mattino. Tipologia serale ("gufi"): o Picchi di efficienza nel tardo pomeriggio e sera. Il mantenimento a un livello ottimale di una prestazione oscilla intorno ai 70-90 minuti. Il Sonno Il sonno è uno stato di coscienza alterato in cui le percezioni sono interne e spesso scollegate dalla realtà esterna. Tuttavia, ci può capitare di integrare nel sonno, soprattutto attraverso i sogni, elementi anche esterni (esempio: suono di un temporale). Studi approfonditi hanno dimostrato la sua struttura attraverso l’uso dell’elettroencefalogramma (EEG, anni Cinquanta). 32 Fasi del sonno Il sonno si articola in due macro-fasi principali: Non-REM e REM, ognuna suddivisa in diversi stadi. 1. Fase Non-REM: o Stadio 0 (veglia rilassata): § Onde alfa: alta frequenza e bassa ampiezza. o Stadio 1 (dormiveglia): § Inizio del sonno leggero. § Riduzione di frequenza e ampiezza delle onde. o Stadio 2 (sonno medio): § Onde miste con presenza di "fusi del sonno". o Stadio 3 (sonno profondo): § Onde sincronizzate, ampie e numerose. o Stadio 4 (sonno a onde lente): § Sonno più profondo e riposante. 2. Fase REM (o fase di “sonno-paradosso”): o Attività cerebrale intensa, simile allo stadio 1. o Movimenti oculari rapidi (Rapid Eye Movement). o Coincide in gran parte con i sogni. Cicli del sonno Il passaggio attraverso tutti gli stadi avviene in cicli di circa 90-110 minuti, ripetuti 4-5 volte per notte. Funzioni del sonno e sogni Ripristino delle funzioni fisiologiche. Protezione della salute mentale. Elaborazione di emozioni e materiali inconsci. Deprivazione di sonno = stati alterati di coscienza Conseguenze: Difficoltà di concentrazione. Difficoltà di applicazione ai compiti. Mancanza di lucidità. Allucinazioni nei casi di lunghe deprivazioni. Compromissione fisica con rischio di collasso e, nei casi estremi, morte. 33 Droghe e Coscienza Le droghe alterano la coscienza influenzando vigilanza, lucidità e umore. Si classificano in: 1. Sedative: barbiturici, oppio, morfina, eroina (rallentamento psicomotorio). 2. Inebrianti: alcol. 3. Allucinogene: hashish, marijuana, cannabis, LSD. 4. Eccitanti: nicotina, caffeina, cocaina, crack. Conseguenze dell'uso di droghe Tolleranza: necessità di aumentare le dosi per ottenere gli stessi effetti. * Dipendenza: astinenza con sintomi fisici e psicologici. * L’adattamento è un fenomeno biologico dell'adattamento dell'organismo alla presenza di sostanze tossiche. Effetti generici: Sul funzionamento mentale e sul tono dell’umore. Sullo stato di coscienza (cfr. delirium tremens). Acuto (euforia, disinibizione, annebbiamento dell'idea, difficoltà di articolare le parole e depressione dell'umore) Cronico (cirrosi epatica, demenza). Dipendenza e craving (alterazione psicofisica stressante per l’organismo). Effetti specifici Alcol: o Euforia seguita da depressione dell’umore. o Effetti cronici: cirrosi epatica, demenza. Anfetamine: o Sintetiche o Gravi danni al SNC o Paranoia, allucinazioni, problemi cardio-vascolari, ipertermia. Cocaina: o Naturale o Anestetico a livello locale. o Attivazione del sistema nervoso simpatico. o Tachicardia, vasocostrizione, ipotermia, aumento della pressione arteriosa, aumento della vigilanza, soppressione di sonno e fame. o A livello psichico: ipereccitazione, ansia, tensione, paranoia, allucinazioni, riduzione attività metabolica e neuronale, crisi persecutoria, etc. 34 Percezione Fisiologia della Percezione Gli organi di senso sono la base fisiologica del processo percettivo. I sensi principali includono: 1. Vista: Permette la percezione di luce, forme e colori. 2. Udito: Interpreta onde sonore in suoni, musica e voci. 3. Tatto: Registra informazioni su pressione, temperatura e dolore attraverso recettori specifici. o Termorecettori: Sensibili alla temperatura. o Nocicettori: Percepiscono il dolore. 4. Gusto: Effettua analisi chimiche, termiche e fisiche mediante papille gustative e mucose della bocca. 5. Olfatto: Permette un’analisi chimica e tattile attraverso le mucose nasali. Fisiologia della Visione L’occhio umano è un organo sensore progettato per trasmettere segnali luminosi al sistema nervoso centrale. È composto da: lente: Focalizza la luce. La rifrazione del cristallino è iride: Regola la quantità di luce in ingresso. retina: Contiene i fotorecettori principali, ossia: il fenomeno ottico attraverso il o Coni: Specializzati nella visione diurna e nella quale il cristallino, una lente percezione dei colori. o Bastoncelli: Responsabili della visione biconvessa situata nell’occhio notturna e chiaroscurale. umano, piega i raggi luminosi o Tutti i fotorecettori confluiscono in un unico punto della retina per formare il nervo ottico provenienti dall’ambiente per che conduce i segnali dalla retina al sistema focalizzarli sulla retina. nervosa centrale, dove si trova la macchia cieca: zona priva di recettori che coincide col Questo processo è essenziale punto di uscita del nervo ottico. In condizioni normali, per ottenere immagini nitide e non siamo consapevoli della macchia cieca perché il sistema nervoso la compensa integrando le ben definite. informazioni circostanti. Lo spettro elettromagnetico umano copre un range tra 400 e 700 nanometri. Quando la luce colpisce i fotorecettori, si attiva un processo di trasduzione, attraverso cui lo stimolo luminoso viene convertito in un segnale elettrico, trasmesso al cervello dove acquisisce significato. Le immagini nella visione vengono proiettate sottosopra nella retina a causa, appunto, della rifrazione del cristallino, però nel nostro cervello vengono interpretate correttamente. 35 Processo Percettivo La percezione è il processo che comporta il riconoscimento e l'interpretazione degli stimoli registrati dai sensi, come quelli visivi. Prima si riconosce lo stimolo, poi lo si invia al cervello per interpretarlo. Si divide, quindi, in due stadi principali: 1. Percezione Fisica: Raccolta dello stimolo sensoriale da parte degli organi di senso. 2. Elaborazione Cognitiva: L’interpretazione dello stimolo da parte del cervello per attribuirgli significato. La funzione primaria della percezione è acquisire informazioni sull’ambiente esterno, integrandole con le conoscenze pregresse per generare una rappresentazione coerente e utile del mondo circostante. Teorie della Percezione 1. Realismo Ingenuo o Considera la percezione come una copia esatta della realtà, senza distinguere tra mondo fisico e mondo percepito. o Critica: Stimoli identici possono essere percepiti diversamente, dimostrando che il processo percettivo non è una semplice replica del mondo (altre variabili). 2. Associazionismo o Probabilità di associazione: Quando vediamo certi stimoli insieme molte volte nell'ambiente, il nostro cervello li collega automaticamente. Per esempio, se spesso vediamo un albero con foglie verdi, ogni volta che vediamo un albero ci aspettiamo che abbia foglie verdi. o Somma di elementi semplici: Il nostro cervello costruisce l'immagine di un oggetto mettendo insieme piccole parti, come linee, punti e altre caratteristiche fisiche. 3. Realismo Critico o Distingue chiaramente tra mondo fisico e mondo percepito. o Si concentra sul grado di corrispondenza tra le due realtà, misurandolo attraverso studi empirici (esperimenti). 4. Empirismo (Helmholtz) o Sostiene che la percezione è frutto di 1 apprendimento ed 2 esperienza passata. o Le percezioni sono costruite (non sommate) combinando stimoli elementari in base alle conoscenze accumulate. 5. Innatismo o Non considera l’influenza dell’ambiente esterno. o Ritiene che la percezione sia governata da leggi innate che organizzano i processi percettivi in modo predeterminato, indipendentemente dall’esperienza. 36 Psicologia della Gestalt È il risultato dell'organizzazione interna di forze, generate dai vari aspetti di un oggetto o di un evento, governate da principi innati che permettono di dare un senso alla percezione. Il nostro sistema cognitivo non può elaborare tutti gli stimoli visivi contemporaneamente; quindi, seleziona quelli più rilevanti in base alle caratteristiche dello stimolo e alle nostre caratteristiche personali (attenzione selettiva). Alla base della percezione c'è l'organizzazione percettiva, ovvero la tendenza del nostro cervello a trasformare configurazioni sensoriali complesse in forme semplici e significative. Gli elementi percettivi si raggruppano seguendo principi che governano sia la percezione visiva che quella acustica. 1. Prossimità o Gli elementi vicini tra loro sono percepiti come parte di una stessa forma. o Si basa sul principio della vicinanza. o In un'immagine con punti raggruppati vicini tra loro, percepiamo i punti come parte di un unico gruppo o forma, come nei cluster di stelle in un cielo notturno. 2. Somiglianza o Oggetti simili vengono raggruppati, anche se equidistanti. o Si basa sul principio della somiglianza. o In una griglia di forme alternanti, come cerchi e quadrati, tendiamo a raggruppare visivamente le forme simili, percependo file di soli cerchi o soli quadrati. 3. Pregnanza o La mente predilige configurazioni semplici, coerenti e significative. o Quando osserviamo un disegno complesso con forme sovrapposte, la nostra mente semplifica l'immagine percependo figure più familiari e significative, come un cerchio o un quadrato. 4. Destino Comune o Gli elementi in movimento verso la stessa direzione vengono percepiti come un gruppo. o Se vediamo un gruppo di uccelli volare nella stessa direzione, li percepiamo come un unico gruppo, piuttosto che come individui separati. 5. Continuità o Le configurazioni formate da linee continue vengono percepite come un insieme unico. o Linee che si incrociano, come in una "X", vengono viste un insieme invece che segmenti separati. 6. Esperienza o La tendenza a riconoscere e preferire organizzazioni familiari, come la lettera "E" formata da tre linee, e una volta identificata, non possiamo più ignorarla. 7. Chiusura o Forme chiuse sono preferite a configurazioni aperte, anche quando mancano segmenti. 37 oUn cerchio incompleto viene percepito come un cerchio intero perché il cervello “riempie” le parti mancanti. 8. Buona Forma (Gestalt) o La configurazione più semplice e coerente viene sempre favorita. o In disegni confusi, vediamo le forme più semplici, come triangoli o quadrati, prima di notare i dettagli complessi. Percezione: Analisi Dettagliata e Integrata Le leggi dell'organizzazione percettiva spiegano come il nostro sistema sensoriale e cognitivo organizza gli stimoli visivi in un'esperienza coerente sfruttando dei principi, che sono basati sulla psicologia della Gestalt. 1. Figura-Sfondo o Criterio di Sovrapposizione: Le figure che si trovano collocate sopra altre sono percepite come separate da uno sfondo. Questo fenomeno è amplificato dalla differenza di colore, dove forme scure emergono su sfondi chiari. o Figura Ambigua e Reversibile: La mancanza di indizi di profondità e di sovrapposizione può portare il cervello a oscillare tra due interpretazioni alternative. Questo mostra come l'attenzione e l'interpretazione soggettiva influenzano la percezione. 2. Area Occupata o La zona che occupa un'estensione minore è percepita come figura, mentre quella di maggiore estensione viene considerata come sfondo. 3. Destino Comune o Il movimento crea distinzione, permettendoci di percepire un oggetto come figura separata dallo sfondo. Quando qualcosa si muove o cambia, il nostro cervello lo separa automaticamente dal resto dell'immagine e lo considera un elemento importante (la figura), mentre il resto rimane sullo sfondo. Nel caso del gatto che si prepara a cacciare, il movimento lo rende "visibile" e lo fa emergere dallo sfondo del giardino. 4. Aree Delimitate o L'esempio del triangolo di Kanizsa illustra come il nostro cervello completa automaticamente un’immagine anche quando gli elementi che la compongono sono incompleti o frammentati. 38 Percezione della Profondità La percezione della profondità è una capacità fondamentale che consente di giudicare le distanze e interpretare correttamente lo spazio tridimensionale. Questa si basa su indizi monoculari e binoculari. 1. Indizi Monoculari (messa a fuoco dell’immagine) o Densità Microstrutturale: Il nostro cervello percepisce la profondità osservando dettagli come la densità delle strutture di un oggetto o di una superficie; quindi, la densità riguarda quanto possiamo distinguere i dettagli, e la nitidezza (o sfocatura) influisce sulla nostra percezione della distanza. o Gradiente di Tessitura: Il gradiente riguarda l’organizzazione e la compattezza visiva dei dettagli di una superficie con l’aumentare della distanza. Più una superficie appare "fitta" e compatta, più sembra distante. o Indizi Pittorici: Tecniche come (1) il chiaroscuro, (2) l’occlusione o la sovrapposizione parziale, (3) l’altezza sul piano dell'orizzonte e (4) la prospettiva lineare sono utilizzate per creare l'illusione di profondità nelle immagini bidimensionali. Fusione binoculare: Per percepire la profondità, è necessario avere la disparità binoculare che permette di fondere le immagini leggermente diverse dei due occhi in un'unica visione ciclopica e di giudicare le distanze. 2. Indizi Binoculari o Convergenza: Gli occhi convergono in un determinato angolo per focalizzare oggetti vicini, fornendo informazioni sulla loro distanza. o Accomodazione del Cristallino: La variazione della forma del cristallino (inspessimento) consente di mettere a fuoco un singolo oggetto. Illusioni Ottiche Le illusioni ottiche dimostrano come la percezione non rifletta sempre la realtà oggettiva ma sia influenzata dalla costruzione mentale e dalla natura dei meccanismi sensoriali. 1. Illusioni di Movimento o Fenomeno Phi: Luci accese e spente in rapida successione vengono percepite come un unico punto luminoso in movimento. o Finestra di Ames: Un trapezio rotante viene percepito come una finestra che oscilla, grazie all’influenza delle aspettative basate sull’esperienza. 39 2. Illusioni Ottico-Geometriche o Illusione di Müller-Lyer: Due linee della stessa lunghezza appaiono diverse a causa delle frecce poste alle loro estremità. o Illusione di Ponzo: Linee parallele convergenti, come i binari, fanno apparire una linea più lunga dell’altra, evidenziando come la prospettiva influenzi la percezione. o Stanza di Ames: Una stanza trapezoidale viene percepita di forma cubica (sulla base della nostra esperienza, le stanze di forma cubica sono più frequenti di quelle trapezoidali) distorce la percezione delle dimensioni delle persone, che sembrano di altezze diverse a seconda della posizione (più lontano = più piccolo, più vicino = più alto). Principi della Percezione 1. Costanza Percettiva o La costanza percettiva Gli oggetti appaiono stabili e invariati anche se cambiano gli stimoli sensoriali. o Esempio: Una persona lontana appare piccola, ma la percepiamo della stessa altezza. 2. Costanza della Grandezza o Percepiamo la dimensione di un oggetto come costante, nonostante cambi la distanza. o Esempio: Una macchina che si allontana sembra più piccola, ma sappiamo che la sua grandezza non cambia. 3. Costanza della forma: o La forma di un oggetto appare invariata anche se l’angolo di visione cambia. o Esempio: Una porta aperta sembra trapezoidale, ma la percepiamo rettangolare. 40 La costanza percettiva è il principio generale, mentre la costanza della grandezza e costanza della forma ne sono aspetti specifici. Psicoacustica La psicoacustica studia i meccanismi attraverso cui percepiamo i suoni, unendo aspetti fisiologici e psicologici. Si intende: La capacità dell’udito di valutare le caratteristiche fisiche dei suoni, e La capacità di coglierne le variazioni. Campo di Percezione Uditiva La percezione umana è limitata a frequenze tra 20 e 20.000 Hz. Gli infrasuoni (sotto i 20 Hz) e gli ultrasuoni (sopra i 20.000 Hz) non sono udibili, ma possono essere percepiti da altri animali. La percezione del suono è possibile mediante le onde sonore, ovvero onde di pressione d’aria percepite dall’orecchio (percezione uditiva) e trasmesse al cervello (cognizione). Funzioni della Percezione Acustica Comunicazione: Essenziale per il linguaggio e l'interazione sociale. Localizzazione delle sorgenti: Consente di individuare la posizione e la distanza delle sorgenti sonore, anche in condizioni di scarsa visibilità. Effetto Mascheramento: l'effetto per cui due o più suoni prodotti assieme si disturbano reciprocamente, a causa della tendenza di un ascoltatore a privilegiare certi suoni piuttosto che altri suoni (filtro). 41 Suoni forti tendono a mascherare quelli deboli, come nel caso di una conversazione interrotta dal rumore di un motore. Droghe virtuali / sonore I-Doser: Stimoli sonori utilizzati per indurre stati mentali specifici (es. rilassamento o euforia) attraverso l’uso di infrasuoni. Il pensiero L'intelligenza è una funzione mentale superiore che ci distingue nettamente dalle altre specie per livello e qualità. Tuttavia, anche alcune specie animali mostrano comportamenti intelligenti. Un esempio interessante è rappresentato da alcune scimmie in India, osservate mentre utilizzano strumenti rudimentali come sassi per rompere gusci o coltelli per aprire frutti, dimostrando un livello di elaborazione cognitiva avanzato rispetto ad altre specie. Definizione generale: L'intelligenza è la capacità di agire razionalmente per raggiungere uno scopo. Definizione secondo Stern: "La capacità generale di adattare il proprio pensiero e la propria condotta di fronte a condizioni e situazioni nuove." L'intelligenza comprende diverse capacità che, prese singolarmente, non definiscono da sole una persona come intelligente: Memorizzazione: Abilità nel trattenere informazioni. Disposizione all'apprendimento: Apertura psicologica verso nuovi stimoli e concetti. Elasticità mentale: Flessibilità nel pensiero e adattabilità alle situazioni. Problem Solving: Capacità di risolvere problemi complessi e quotidiani. Velocità di comprensione: Attitudine a cogliere rapidamente strategie e soluzioni. Però il possesso di una singola capacità non implica intelligenza. Tipi di intelligenza Intelligenza creativa: Capacità di immaginare soluzioni alternative e non convenzionali. o Esempio: Un mattone può essere utilizzato per costruzioni edili (funzione primaria), ma anche come peso, gradino o martello (funzioni secondarie). Intelligenza logica di tipo astratto: Capacità di analizzare eventi suddividendoli in elementi isolati, utilizzando la logica per comprendere la relazione tra questi fattori, si analizzano problemi in modo dettagliato per comprenderne l’origine. 42 Pensiero Il pensiero è definito come un’organizzazione psichica altamente complessa che si basa sul principio di realtà, ma che non è limitata ai soli processi razionali e intellettivi. Rappresentazioni mentali I contenuti del pensiero si presentano sotto tre forme principali: 1. Linguistica: Espressione di pensieri attraverso il linguaggio. 2. Immaginativa: Rappresentazioni visive, uditive o motorie. 3. Astratta: Strutture concettuali che vanno oltre la percezione diretta. Caratteristiche del pensiero umano Il pensiero opera attraverso procedimenti di tipo economico (= economia psichica è basso dispendio energetico): Percettivo: Basati sulla raccolta e l’organizzazione delle informazioni sensoriali. Cognitivo: Elaborazione delle informazioni per raggiungere obiettivi. Questi procedimenti sono caratterizzati da un funzionamento economico: Efficacia: Capacità di raggiungere risultati. Efficienza: Capacità di raggiungere risultati in tempi brevi, minimizzando il dispendio energetico. Funzione di categorizzazione Un aspetto fondamentale del pensiero è la categorizzazione, che consente di semplificare l’esperienza e di organizzare le molteplici variabili ambientali in categorie o classi. Questo processo segue due livelli principali: 1. Livello percettivo/associazionistico: Collegato alla categorizzazione di stimoli attraverso associazioni sensoriali. 2. Livello astrattivo/rappresentazionale: Collegato alla categorizzazione concettuale e all’elaborazione di schemi mentali complessi. ⚙ Meccanismi di elaborazione: La percezione e la codificazione delle informazioni passano da una categorizzazione percettiva ad una concettuale, seguendo un ordinamento gerarchico e strategico che guida le risposte in modo organizzato e strategico. Ragionamento 43 Il ragionamento è un processo cognitivo che applica conoscenze pregresse per generare nuove conoscenze e trarre conclusioni su eventi o situazioni. Tipi di ragionamento 1. Ragionamento deduttivo: o Parte da principi generali per arrivare a conclusioni particolari. o Si basa sul sillogismo, che consiste in una premessa primaria, una secondaria e una conclusione logica derivata. o Esempio: § Premessa primaria: Tutti i bambini amano giocare. § Premessa secondaria: Caio è un bambino. § Conclusione: Caio ama giocare. 2. Ragionamento induttivo: o Parte dall’osservazione di casi particolari per formulare generalizzazioni. o Le conclusioni sono probabili ma non certe. o Si basa sull’inferenza o generalizzazione. o Esempio: Dopo aver mangiato male in una pizzeria, si conclude erroneamente che tutti mangeranno male lì. 3. Ragionamento abduttivo: o Sceglie l’ipotesi più plausibile per spiegare una situazione, pur riconoscendo che potrebbe non essere corretta (esistenza di variabili non note). o Esempio: Caio guida veloce → Potrebbe essere in ritardo, ma ci potrebbero essere altre cause, come un'emergenza. Problem Solving Il problem solving è il processo attraverso cui si affrontano problemi per trovare soluzioni adeguate. Si analizzano, dunque, le operazioni mentali che sono eseguite nel percorso verso la soluzione. Si procede per passi (processo). Ricerca delle alternative = esplorazione dello spazio del problema (cfr. strategie). Processo di economia psichica (riutilizzo le strategie che si sono già dimostrate vincenti). Strategie principali 1. Prove ed errori: o Tentativi ripetuti fino a trovare una soluzione. Le strategie efficaci vengono memorizzate e riutilizzate in situazioni future. 2. Analisi mezzi-fini: o Il problema viene scomposto in sottoproblemi più gestibili, ciascuno dei quali deve essere risolto per raggiungere la soluzione generale. 3. Esame a ritroso: 44 o Si parte dalla soluzione ipotetica e si risale al problema originario, verificando la correttezza delle tappe. 4. Insight: o Presa di consapevolezza improvvisa e imprevedibile della soluzione di un problema. È una capacità particolarmente importante anche in ambito clinico, poiché permette di connettere elementi in modo nuovo e risolvere problemi complessi senza un’elaborazione consapevole. Osta