Document Details

OrganizedMaple6947

Uploaded by OrganizedMaple6947

University of Brescia

Tags

psicologia generale psicologia processi cognitivi metodo scientifico

Summary

Questi appunti di Psicologia Generale coprono argomenti come i processi mentali, comportamentali e affettivi, e il metodo scientifico. Offrono una panoramica storica e teorica delle diverse scuole di pensiero in psicologia.

Full Transcript

Psicologia Generale - Scritto: crocette + aperte (+ imp) - Nb psicobio solo poche aperte - Slides caricate su com didattica post lezione COS’È? È la scienza che studia - I processi mentali degli esseri viventi - Il comportamento degli esseri viventi (Modi in cui...

Psicologia Generale - Scritto: crocette + aperte (+ imp) - Nb psicobio solo poche aperte - Slides caricate su com didattica post lezione COS’È? È la scienza che studia - I processi mentali degli esseri viventi - Il comportamento degli esseri viventi (Modi in cui sensazioni, percezioni, ricordi, emozioni, pensieri, etc. guidano la nostra comprensione del mondo e che caratterizzano un individuo Esperienze interiori coscienti e inconsce - I processi affettivi e relazionali (personalità) degli esseri viventi - Scienza che studia processi mentali / comportamentali e affettivo-relazionali di tutti gli esseri viventi !!!!!!! riguarda adattamento ambiente, trasversale a tutte le specie ecco perché non solo uomini SCIENZA POICHÉ ADOTTA: metodo scientifico, linguaggio proprio e specifico … quindi NON DISCIPLINA UMANISTICA perché ancora oggi confusione? Psicologia associata a studio anima (psychè=spirito, anima + logos= studio) Distinzione tra facoltà dell’anima per Aristotele: - anima vegetativa (l’organismo si nutre, cresce e si riproduce) - anima sensitiva (acquisizione di stimoli dall’esterno, sensazioni) - anima intellettiva (pensiero e volontà) L’anatomia della psicologia prende poi piede nel momento in cui si verificò il passaggio dallo studio della mente da un punto di vista filosofico e medico/fisiologico ad una prospettiva più propriamente psicologica. ESEMPIO studio dei sistemi sensoriali non per studiare i tessuti nervosi ecc., ma per indagare su come i sistemi sensoriali contribuiscono all’attività del “percepire”. Attraverso quali processi organizziamo le informazioni visive? Come le conoscenze apprese influiscono sulla percezione? Quando inizia a diventare scienza? (recentissimamente), fine 1800, grazie a medici e FISIOLOGI, inizio studio funzioni di base (percezione organi senso la prima) STORIA PSICOLOGIA PADRE: WUNDT WILHEM, inizia in Germania lo studio di fisiologia e percezione umano, 1879 primo laboratorio psicologia sperimentale dove avvenivano studi sui tempi di reazione dell’attenzione, associazioni mentali e psicofisiologia dei sensi Psicologia FISIOLOGICA: Capire in che modo la mente costruisce sensazioni e percezioni a partire dai messaggi nervosi inviati al cervello dagli organi di senso, tentativo di comprendere le relazioni tra gli eventi fisiologici e l’esperienza mentale cosciente !! GRAZIE A QUESTO APPROCCIO E ALL'USO NEGLI ESPERIMENTI DI UN METODO RIGOROSO, SI STRUTTURÒ DEFINITIVAMENTE LA PSICOLOGIA, INTESA COME DISCIPLINA SCIENTIFICA E ACCADEMICA (LA PSICOLOGIA PER DEFINIRSI TALE DEVE INFATTI AVVALERSI DI UN METODO SPERIMENTALE)!! Si stacca dalla psicologia di massa del tempo (più verso psicanalisi come sogni e associazioni), spaccatura col concetto principe della psicanalisi (interpretazione) per passare ad una visione introspettivo-oggettiva MOLTE CORRENTI NASCONO: - Vedi elenco slides Nb comportamentismo e cognitivismo base psicoterapia cognitivo comportamentale (è la loro evoluzione), è questo approccio che distingue della medicina!!! Ambito sanitario ne sentiremo tanto parlare perchè più facile osservarla e applicarla (riabilitazione COGNITIVA, psicoeducazione- comportamentismo + educazione) STRUTTURALISMO - Stop interpretazione e soggettività ma struttura, indagine sulla struttura(lismo) della mente, deputate alle rispettive funzioni esterne - Fine 1800, cervello ancora sconosciuto, infatti si pensava che una struttura=una funzione - In parte vero, es visoni post incidenti, ictus… causano perdite di funzioni specifiche es riconoscimento o memoria - PADRE: Titchener, come Wunt, riteneva che il miglior modo di analizzare il contenuto di un’esperienza fosse l’introspezione oggettiva → sguardo al proprio interno per scoprire le origini e qualità di sensazioni, pensieri… Mente come costrutto di unità elementari→ esperienza risultato della combinazione di queste (ogni esperienza scomponibile nelle sue singole emozioni e sensazioni) SOPPIANTATO DA FUNZIONALISMO - William James fondatore - Interesse verso le funzioni del pensiero, e non verso la struttura - Studio di come la mente opera perché un organismo possa adattarsi al suo ambiente e vivere in esso→ fortissime le influenze dalle teorie darwiniane sulla selezione naturale - Approccio rigoroso e metodologico, metodo scientifico diviene basilare - Nome → cosa permette alle persone di FUNZIONARE nel mondo reale. Come le persone giocano, si relazionano, lavorano… si adattano al mondo che li circonda GESTALT - Padre Max Wertheimer - Parola che significa INSIEME ORGANIZZATO - Si evolve la Gestalt= dimostrare la totalità delle funzioni psichiche, non cogliere singolo evento, ma tale in confronto all’ambiente - No alla divisione in subunità - Tale visione d’insieme venne supportata dalle illusioni ottiche dove il nostro cervello crea/vede/costruisce figure dove tali non esistono proprio a causa dell’insieme=metodo fenomenologico, col quale i dati dell'esperienza non vengono scomposti e interpretati, ma descritti totalmente nella loro immediatezza, come appaiono al soggetto PSICANALISI - Freud → Freud riteneva che queste pulsioni represse, provando a riemergere, creassero le patologie nervose che i suoi pazienti presentavano. Sottolineò l’importanza delle esperienze infantili precoci, ritenendo che la personalità si formasse nei primi 6 anni di vita; se si fossero presentati problemi significativi, questi problemi avrebbero dovuto essere iniziati nei primi anni di vita. - interpretazione di sogni e associazioni bla bla va be lo sai COMPORTAMENTISMO - si distingue dalla psicanalisi in quanto crede che il comportamento fosse frutto dell’apprendimento (e non da motivazioni inconsce) - Studi molto metodici, grazie a questi si inizia a ragionare su come nascono i comportamenti - PAVLOV !!! cane pazzo pazzo cane - Si comprende come si possano dirottare o apprendere/ decidere sperimentalmente e condizionando i comportamenti finali – CONDIZIONAMENTO CLASSICO o pavloviano - Stimolo risposta= rapporto è il comportamento, stimolo+fine= comportamento condizionato - Trasversale tra le specie - Diviene forma, approccio terapeutico, grazie Watson (Albert bimbo topo fobia) = studio sulle fobie come toglierle e/o incuterle - CRITICHE!!: nuova corrente (prossimo) COGNITIVISMO - Anni 50/60 - Interesse a processi cognitivi (es. memoria, percezione, attenzione, creatività… trascurati dai comportamentisti) Però non del tutto opposti, anzi si presentavano come la terza generazione del comportamentismo → viverne una nuova fase - PRIMA DI UNA EFFETTIVA RISPOSTA, LO STIMOLO DEVE ESSERE TRASFORMATO E RIELABORATO, processi non direttamente osservabili ma interferibili - ABC esercizio usato per far capire come ognuno di noi ha un processo metacognitivo (complesso) Non tutte le persone data una stessa condizione (A) hanno lo stesso comportamento/emozione (C) ((ricorda esercizio in classe)) ABC È UN ACRONIMO, DOVE A STA PER ANTECEDENT, B PER BELIEF E C STA PER CONSEQUENCE Perché cambia l’emozione provata? IL PENSIERO CHE SI SCATENA DATA LA SITUAZIONE!! La B però non sta per pensiero in inglese, ma indica il modo cognitivo prevalente (caratteristica, modo di fare comune dell’oggetto, tipico) = non sporadicità ma filo conduttore che indica come funziono a livello cognitivo Molto psicoeducativo per capire come il cervello funziona! Es. 1. Ansia= catastrofismo, ingigantimento 2. Tranquillità= sta nel suo 3. Rabbia= è con un’altra nb rabbia e ansia si dicono DISTORSIONI COGNITIVE ed anche lessicali, entrambe causano atteggiamenti disfunzionali …ma da cosa nasce, cosa caratterizza la modalità cognitivo prevalente? L’ESPERIENZA (traumi, stress…) e CONVINZIONE/CREDENZE= STRUTTURA INSIDEOUT cosa penso su me, gli altri e il mondo? (adolescenza importante fase di sviluppo di questa, ovviamente lo sviluppo è continuo ma quella è maggiormente influente) - periodo di creazione DELL’ IDENTITÀ DEL SE = difficile modificarla, questo influenza profondamente il mio atteggiamento con gli altri, i miei pensieri e le mie azioni ecc. CRISTALLIZZAZIONE DEL SE. Venti talmente traumatici che rendono quassi impossibile la modifica del se (es. bullismo) Dire NON PENSARE COSÌ è inutile perché abituato a pensare così, non riesce a cambiare il pensiero da sol, serve la terapia. Il soggetto nota che non riesce a non pensare in tale modo, è più forte di loro, però prendono consapevolezza della loro fatica di modificare il cervello, si sentono meno inadeguati No evento, ma interpretazione di tale che causa l’emozione, tale è sintomo, devo agire sul pensiero (aspetto cognitivo terapeutico) COS’È LA PSICOLOGIA? - Metodo scientifico, si basa su porsi un’ipotesi, sviluppo metodo per testarla, metodo che deve fare in modo di abbassare oil più possibile i bias di conferma (influenza involontaria del ricercatore sui risultati). Verifica ipotesi, esperimento, verifica dati e conclusioni= pubblicati su pubblicazioni ufficiali scientifiche, prima vanno incontro ad una revisione profonda tra pari= peer review (altri ricercatori analizzano) - Fondamentale la replicazione dell’esperimento Nb. Esistono LINEE GUIDA aggiornate che indicano i migliori trattamenti per trattare patologie (medico) Così definite perché replicate più volte METODI UTILIZZABILI IN QUESTO AMBITO metodi scientifico descrittivi - Osservazione naturalistica, o studi osservazionali: soprattutto in neuropsichiatria pediatrica o psicopedagogia= si cerca di ricreare un ambiente naturale e osservare i soggetti agirvi Studio osservativo, \non mi dice l’intervento ma mi fa capire lo stato, la condizione del problema - Case study: studio singolo individuo, soprattutto soggetti rari (vedi caso Gage), info dettagliate ma individuali - Survey, questionario, sondaggio: pongo una serie di test esempio interiste strutturate o semi strutturate riguardo argomento specifico, esempio per definire la diagnosi in modo migliore (sintomatologia) Possono anche essere autosomministrati= meno influenza esterna, pura prospettiva col soggetto A volte si fanno in parallelo sia dottore che paziente, posso percepire le differenze, la percezione del paziente… (es depressione a me sembra migliorare ma magari lui sta peggio) Oppure rispetto ad un determinato argomento metodo controllo sperimentale - Più rigorosa, più usata nel testare interventi farmacologici e non per testarne l’efficacia (statistica, variabili dipendenti, indipendenti e covariate) - Metodo CASO-CONTROLLO: almeno 2 gruppi, uno sperimentale e uno controllo (es. farmaci diversi, diverse terapie…), mi permette di testare cosa funziona meglio, o sono uguali - Cosa sono le co-variabili? Elementi individuali che influenzano l’azione della sperimentazione, esempio patologie organiche… - Come gestisco le variabili confondenti? Randomizzo: se assegno i soggetti a un gruppo randomico senza criterio si pensa che le variabili confondenti si distribuiscano in modo equilibrato e riduco l’impatto - RISCHI! Effetto aspettativa, ovvero tendenza delle aspettative dello sperimentatore a influenzare in modo non intenzionale i risultati di uno studio Effetto placebo, ovvero fenomeno per cui le aspettative del partecipante influenza il suo comportamento (es do un farmaco, si convince che funziona anche se non è vero sente di stare meglio e lo affermerà) = profezia che si autoavvera Influenza SEMPRE Oggi è oggetto di studio, poiché il suo effetto terapeutico è profondamente importante e permette anche lo studio e la ricerca della connessione profonda tra corpo e psiche, cosa sa fare il nostro cervello per produrre effetti positivi o negativi in base al contesto? Definito rituale terapeutico (?), esempio relazione con il terapista, che porta il paziente a stare meglio anche solo se si sente ascoltato??? (rivedi) CONTRARIO È L’EFFETTO NOCEBO, esempio sentirsi tutti i sintomi sul bugiardino di un farmaco La Percezione - LA PERCEZIONE È QUEL PROCESSO ATTRAVERSO IL QUALE LE INFORMAZIONI RACCOLTE DAGLI ORGANI DI SENSO SONO ORGANIZZATE IN OGGETTI, EVENTI O SITUAZIONI DOTATI DI SIGNIFICATO PER IL SOGGETTO - Prima funzione cognitiva fondamentale per ogni interazione - Organi di senso creano attraverso meccanismi specifici il percetto/rappresentazione percettiva → molto più profondo della pura attivazione dell’organo di senso, oltre alla mera attivazione fisiologica - Parte dalle SENSAZIONI → unità elementari sensoriali immodificabili e brevissime, segnali mandati dai recettori dei diversi organi di senso (Costante invio info al cervello, anche se la maggior parte viene persa, non arriva alle fasi successive → in questo modo il cervello evita di sovraccaricarsi con sensazioni inutili e non funzionali in quel momento) L dipende se lo stimolo è saliente, quanto impatta, il cervello poi lo elabora in base a quanta attenzione vi do, fondamentale per adattamento della specie NB ADHD PATOLOGIA SVILUPPATA DURANTE IL NEURO-SVILUPPO CHE COLPISCE L’ATTENZIONE, SI PUÒ ARRIVARE ANCHE ALL’IPERATTIVITÀ Iperattività: difficoltà nella scrematura dei vari stimoli, e conseguente fatica a memorizzare Anche il decadimento cognitivo in età avanzata può portare alla perdita di memoria → difficoltà d’interazione COME SI CREA LA PERCEZIONE NEL NOSTRO CERVELLO? - Stimolo deve avere delle caratteristiche: 1. Ripetitività di questo → ridondanza aumenta la probabilità d’essere percepito e appreso, memorizzato. La ripetizione può essere volontaria (ripetere una poesia) oppure involontaria (particolarmente “pesante” a livello emotivo) oppure qualcosa si ripete senza che ce ne accorgiamo (esempio ricordarsi un negozio sulla strada quotidiana anche se mai vi abbiamo prestato attenzione particolare) Permette anche di capire le “regole” del mio ambiente (se lo cambio fatico a comprendere quelle nuove) NB CAPACITÀ DI LETTURA ANCHE DI PAROLE DISORDINATE POICHÉ IL NOSTRO CERVELLO AUTOMATIZZA LA FACOLTÀ DEL LINGUAGIO/LETTURA, PORTANDO A VOLTE ANCHE A SBAGLIARE IN QUANTO SI SENTE SICURO→ mente umana non legge la parola lettera per lettera, ma tale nel suo insieme 2. Attenzione→ funzione psichica per cui riusciamo a sportare il “filtro” (capacità cervello di focalizzare l’attenzione che noi decidiamo senza badare le caratteristiche dello stimolo) NB EFFETTO COCTAIL PARTY → in un ambiente rumoroso, ciò nonostante, riesco a captale le conversazioni/informazioni che preferisco = abbasso il rumore di fondo, aumento la forza delle info che mi interessano, base per la sopravvivenza (predatori) ed evoluzione 3. Organizzazione percettiva → Le nostre menti organizzano costantemente l’attività sensoriale in modo da percepire cose Gran parte della nostra capacità di strutturare complesse configurazioni di attività sensoriale in forme dotate di significato dipende dall’esperienza→ Più conosciamo qualcosa meno informazioni sensoriali sono necessarie per capire che cosa è. … tuttavia, alcuni tipi di organizzazioni risultano così universali e naturali che vengono associati ad elementi innati nel cervello→ detti PRINCIPI DELL’ORGANIZZAZIONE Diversi tipi: - Somiglianza - Continuità - Esperienza passata - Vicinanza - Chiusura I principi organizzativi “causano anche le illusioni ottiche” per le quali il mio cervello si concentra maggiormente sulla figura piuttosto che sullo sfondo, ma, ciò nonostante, quest’ultimo lo influenza e influenza la percezione/organizzazione d’insieme L’Apprendimento - Motivo per cui è importante che gli stimoli vengano processati, “frutto” finale della scrematura delle percezioni - Cambiamento nel comportamento o nel comportamento potenziale, riferibile a comportamento (azione, prestazione) o informazioni (cambiamento potenziale) → non misurabile in azioni concrete ma nel tempo portano a possibili cambiamenti nel modo di percepirci e comportarvi - Caratteristiche 1. Funzione adattive di TUTTI gli esseri viventi (virus, batteri, animali…), funzione di base che permette di interagire nel modo migliore (“più adatto”) con l’ambiente → meno sono rigido, meno sono resiliente (es. mangiare un po’ di tutto) → INTRINSECO ALL’ESSERE VIVENTE NB l’ambiente in cui cresco mi porta a adattarmi a tale e ad apprendere determinati atteggiamenti (ragazzi di strada→violenza) 2. Per portare ad un cambiamento, le informazioni devono essere stabili e durature, mantenendolo costante nelle diverse circostanze 3. Continuo nel tempo!! Durante tutte le fasi dello sviluppo, in ogni specie, l’apprendimento prosegue. Se tale processo si blocca, iniziano ad esservi problematiche più serie - Io problemi nell’apprendimento possono essere causati: patologie genetiche del neuro-sviluppo (non per forza nullo, spesso solo molto più difficoltoso), oppure decadimenti cognitivi come la demenza (come azione riabilitativa bisogna tentare di man tenere le abilità cognitive del soggetto il più attive possibile per rallentare il decadimento) IL PERIODO DEL NEUROSVILUPPO concepimento- semi adultezza, è il migliore per l’apprendimento Lo studio riguardo l’importanza di tale fase ha radicalmente cambiato la visione e l’azione educativa Es. inglese alle elementari/asilo → aggiornamento relativamente recente, più stimolo un piccolo a livello cognitivo, più apprende creando basi per la vita → periodo dove le sinapsi sono velocissimi nel crearsi, negli ambiti più svariati (sport, musica…) ù I TIPI D’APPRENDIMENTO - Variano dalla fase di sviluppo, dal tipo di stimolo… ma quasi sempre variano e sono presenti CONTEMPORANEAMENTE 1. Sensibilizzazione: stimolo legato principalmente a stimoli fisco-molecolari-fisiologici, aumento della risposta comportamentale a seguito della ripetuta presentazione dello stimolo. Più probabile questa risposta nel momento in cui gli stimoli sono intensi o fastidiosi Funzione di protezione, esempio l’allergia oppure a livello psicologico, accentuata risposta/sensibilità riguardo determinati episodi a causa di lunghi periodi in cui si è subito un determinato 2. Abituazione: diminuzione della risposta comportamentale in seguito alla ripetuta presentazione dello stimolo Es. so dormire col rumore poiché vivo vicino alla stazione, non si presenta più una reazione negativa ma “vi si abitua” → a livello psicologico, normalizzare condizioni disfunzionali 3. Assuefazione: abituazione ad una sostanza/condizione (alcune sostanze molecolarmente più predisposte a ciò) Processo per il quale il nostro organismo sviluppa un grado di resistenza all’ uso di sostanze specifiche, ciò comporta il bisogno di dosi via via crescenti per ottenere gli effetti desiderati precedentemente ottenuti con dosi inferiori Es. benzodiazepine (ansiolitici), nicotina, alcol 4. Condizionamento classico (Pavloviano): associazione stimolo-risposta comportamentale scoperta da Pavlov → principio = stimolo incondizionato → risposta incondizionata Pavlov nota che se associo uno stimolo incondizionato con unno neutro (suono), dopo varie ripetizioni la risposta incondizionata diviene condizionata dallo stimolo neutro Ciò però non è perenne, l’associazione può andare perdendosi se il soggetto capisce che non si ha più legame tra i due Tutto ciò che è negativo viene subito appreso e rimane nel nostro cervello! Il problema sorge quando collego qualcosa di positivo ad una natura negativa, e quindi mi proteggo senza una vera motivazione ES attacco di panico= risposta istintiva e di violenta protezione verso qualcosa che magari non è nemmeno così pericoloso L’ATTACCO DI PANICO POI CREA UN LEGAME TRA LA SITUAZIONE E L’EMOZIONE ANSIOGENA = MOLTO DIFFICILE DA RIMUOVERE QUESTA ASSOCIAZIONE * NB non tutte le situazioni si apprendono tramite ciò poiché gli esseri umani possono rispondere in maniera diversificata ad un medesimo stimolo (interpretazione personale) → stimolo di per sé non legato ad una risposta determinata NB TUTTI I PROSSIMI SOBO SEMPRE ALTRI TIPI DI APPRENDIMENTPO FASI CONDIZIONAMENTO CLASSICO Acquisizione (si forma l’associazione tra SI e SC) - Estinzione (presentazione SI senza SC. La RC tende a sparire) - Riacquisizione (presentazione di SI e SC, riapprendimento rapido di RC) → dipendenza da sostanze, anche se smette se riprende sarà più facile ricadere nella dipendenza - Generalizzazione: RC si presenta anche con stimoli simili allo SC originale * Se avviene in un luogo molto numeroso e con tanta gente, in qualsiasi condizione simile l’ansia sarà forte Il contrario di questa è la DISCRIMINAZIONE: capacità di differenziare gli stimoli anche per sottigliezze - Questo condizionamento è particolarmente forte per gli stimoli negativi, acquisiti e mantenuti subito, difficili da estinguere → traumi IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE - Più legato all’ambiente e alle caratteristiche dello stimolo, legato a come questi lavorano con la nostra cognitivista - Skinner e Thorndike - Mettere in atto alla cieca dei comportamenti finché non accade che uno funzioni → nell’individuo resta impresso quello che meglio funziona in quell’ambiente Da un insieme di risposte date a caso si selezionano solo quelle che hanno fatto conseguenze positive Es. bambino che fa i capricci perché così gli danno sempre tutto - Piacevole, rispetta le aspettative= ripeto Spiacevole= soppresso - In base a ciò si può OPERARE, dare una direzionalità al comportamento, attraverso RINFORZI (voglio che venga ripetuto) e PUNIZIONI (non voglio che venga ripetuto) Deve essere SEMPRE dato, se no causa disorganizzazioni interne ed esterne → es. attaccamento insicuro - La tecnica con cui si procede è quella del MODELLAMENTO (o SHAPING), ovvero con calma seguire un percorso, rinforzare le azioni positive Anche qui si può presentare l’estinzione del comportamento se il rinforzo cessa di esserci, ma più facile riacquisirlo APPRENDIMENTO PER IMITAZIONE - Bandura principale esponente - Detto anche sociale→ insieme di competenze acquisite dall’osservazione della società (azioni altrui con relativi risultati) → modalità d’adattamento Famiglia, società, cultura, amici… → molte cose nemmeno spiegate, acquisite solo per imitazione - Detto anche IMPRINTING → Lorenz studio sulle paperelle (identificazione di un essere come figura d’accudimento ripetevano le esatte azioni) APPRENDIMENTO COGNITIVO/INSIGHT (INTUIZIONE) - Esistono comportamenti messi in atto ma non appartenenti alle precedententi forme d’apprendimento - Riorganizzazione percezione di problemi per arrivare ad una soluzione, esempio esperimento con scimpanzè chiuso in una stanza con oggetti doveva arrivare al cibo posto in alto - Non avvenuto in precedenza, ma vari aspetti di conoscenza cognitiva vengono uniti e fatti collaborare per il raggiungimento di un obiettivo-→ capacità dell’intelligenza Infatti, ho bisogno di mappe cognitive, soprattutto spaziali, per unire le conoscenze al fine di raggiungere un fine ES. CUBO DI RUBICK - Detto per insight, riferito al momento in cui osserviamo il problema per raccogliere dati → frutto=soluzione/intuizione La Memoria - Capacità degli esseri viventi di ricordare ciò che si è appreso IL RICORDO - Frutto di tre passaggi: 1. Acquisizione di un’informazione 2. Trattenimento di tale nelle forme memoniche 3. Capacità di recuperarla (ricordarla) - Può avvenire consapevolmente o inconsapevolmente - DEVO CODIFICARE L’INFORMAZIONE, INSERITE (VEDI SLIDES) IL PROCESSO - Modello più accettato sviluppato negli anni 70, da Atkinson e Shiffrin  Processo riguarda 3 grandi gruppi memonici: 1. Memoria sensoriale 2. Memoria a breve termine 3. Memoria a lungo termine LA MEMORIA SENSORIALE - Memoria molto forte a livello di istinto e adattamento→ primaria, fortissima In quanto primarie è fortissimo il collegamento con loe emozioni positive e negative→ es profumo di una torta, dolore di un incidente… - Visiva, uditiva, tattile… - Anche le sensazioni, ad esempio, di un attacco di panico vengono velocemente immagazzinati - Perdipiù involontaria MEMORIA A BREVE TERMINE (MBT) - Terra di passaggio, info restano per breve tempo in un numero limitato - Molto importante→ “qui ed ora!” - In ognuno di noi può essere misurata, detto SPAN di MEMORIA (persona adulta sana circa 7)  attraverso un test brevissimo e molto semplice, spesso somministrati a soggetti con disagi psichiatrici NB con lo sviluppo delle tecnologie questo spam generale sta andando man mano diminuendo, come con calcolatrici, rubrica telefonica salvata (non mi richiede la continua rilettura e ripetizione dei numeri *) …. COSA RICORDO PIÙ FACILMENTE - Ciò che ripeto * - Ciò che è piacevole/spiacevole - Ciò che faccio più frequentemente Altre influenze… o Conoscenza pregressa: maggiore probabilità di immagazzinare le info in cataloghi mentali, aree del cervello già predisposte a tali poiché ho delle basi a riguardo Es. chi sa molte lingue ne impara di nuove più rapidamente e facilmente o Attenzione o Attivazione emotiva COSA DIMENTICO PIÙ FACILMENTE? - Disinteresse - distrazione interna (stanchezza) o esterna MEMORIA DI LAVORO - forma di memoria a breve termine che mantiene limitata quantità di info per limitato tempo - info sfruttata nel QUI ED ORA VEDI SLIDES MEMORIA A LUNGO TERMINE - Alcune info però perse nel tempo→ processo d’oblio ancora non molto conosciuto - Info organizzate come un magazzino - In ambito psichiatrico e psicotraumatologico, in quanto alcune info riemergono alla memoria a seguito di traumi o malattie, nonostante la convinzione di non ricordarle più Molte info ritornano alla mia mente nonostante la convinzione di averli rimossi  Attivazione di questa (ricordo) può essere: o Volontario o Involontario→ associazione, ovvero venuto alla memoria un ricordo, a catena ne arrivano altri nel nostro cervello ad esso associati (es. metodo di studio degli schemi, colori…) I MAGAZZINI DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE - MEMORIA DICHIARATIVA: tutto ciò che posso più facilmente dichiarare/raccontare. A sua volta divisa in due altri grandi forme 1. Memoria episodica=fatti della propria vita 2. Memoria semantica=ciò che abbiamo acquisito come conoscenza - MEMORIA NON DICHIARATIVA: memorie che acquisiamo come procedure, azioni, principalmente per imitazione (andare in bici, allacciarsi le scarpe…) - MEMORIA RETROSPETTIVA: passato, molto facile acquisirla ma anche velocemente perdibile (nei bambini molto labile, infatti in tale periodo la ripetizione è fondamentale) - MEMORIA PROSPETTICA: legata alla capacità d’astrazione, è la capacità di fare supposizioni riguardo al futuro - MEMORIA AUTOBIOGRAFICA: insieme di tutte le informazioni legate al sé, spiegano l’identità e strettamente legata alle mie convinzioni e percezioni cognitive di me→ ciò che col tempo ho costruito riguardo a me stesso (inside out) Essenziale per una vita funzionale e normale, legata ad un benessere→ se tale memoria è intaccata, io qui troverò ricordi traumatici e disfunzionali che mi causeranno difficoltà nel quotidiano Oppure in alcuni casi di patologie con decadimento cognitivo, alcuni parti di sé vengono perse (es. ictus o Alzheimer) NB DELLE INFO CHE IMMAGAZZINO, RARAMENTE INCLUDO ANCHE SPECIFICI DETTAGLI, I QUALI CAUSEREBBERO UN SOVRACCARICO COGNITIVO INUTILE→ IL CERVELLO Più è AUTOMATIZZATO, SCHEMATIZZATO, MEGLIO FUNZIONA ESEMPIO: momento in cui confondo dei ricordi poiché hanno tratti simili , oppure momento in cui non ricordo dei passaggi e li riempio in modo logico → memoria principalmente RICOSTRUTTIVA o omissione dettagli o alterazione ordine dei fatti in base a ciò che ritengo più importante EBBINGHAUS - primo studioso del sistema dell’oblio e della perdita di info vedi slides - processo memorizzazione influenzato dall’ordine in cui mi si presentano le info - defaillance spontanea, ovvero tutto ciò che non maneggio per molto tempo va lentamente verso il degrado - riproduzione errata - interferenza - confusione, motivato, traumatico - vedi slides LE MNEMOTECNICHE strategie per allenare la nostra memoria nella memorizzazione e recupero info o metodo dei loci o parole piolo o parole chiave o acronimi o rime o insiemi o immagini anche esercizi cognitivi per rallentarne il degrado dovuto all’età, lavoro svolto sulle varie forme di memoria! Es. se sto solo in casa a leggere, ne alleno solo una→ necessità di variare con sport, socialità (emozioni, raccontarci e raccontare eventi) … Solitudine molto rischiosa per la memoria→ deve essere evitata soprattutto in casistiche patologiche (lavori di gruppo, incontri, attività contro l’isolamento…) L’Intelligenza non esiste una descrizione, definizione univoca in quanto è una funzione molto complessa, definita: capacità di produrre un comportamento adattivo e funzionale al raggiungimento di uno scopo, un comportamento che affronti con successo le sfide dell’ambiente e che permetta di realizzare gli scopi prefissati No valenze morali (azioni positive o negative) ì, ma necessari al raggiungimento di uno scopo (es. supercriminali strateghi) Oltre alle sue conoscenze, sa sfruttare al meglio se, gli altri e il suo ambiente! Differenze col senso comune di INTELLIGENZA: o Capacità linguistiche e culturali, logico matematiche e relazionale, problem solving = senso comune Competenze sociali non rientrano invece nelle nostre considerazioni! o Negli studi sull’intelligenza invece viene inclusa la sua misurazione, anche in termini riabilitativi Es. enea→QI altissimo ma disadattato TEORIE TEORIA DEL MINIMO DEI FATTORI Spearman: In qualsiasi prestazione cognitiva intervengono due fattori → intelligenza legata a due fattori 1. fattore G= fattore generale cognitivo per avere almeno una base intellettiva e che interviene in tutte le più diverse prestazioni cognitive 2. fattori S = fattori specifici di una particolare abilità cognitiva. abilità specifiche e attitudini mentali precise che davano vita ad una grande complessità cognitiva QUINDI… Struttura dell’intelligenza per Spearman: l’intelligenza è una capacità generale, detta fattore g trasversale e comune a diverse abilità specifiche le abilità specifiche costituiscono i fattori secondari, fattori s, come abilità linguistica, spaziale, aritmetica quanto maggiore è il valore di “g” tanto meglio l’individuo dovrebbe riuscire in un test di intelligenza→ ANALISI FATTORIALE A metà del xx secolo, l’attenzione si spostò proprio su quelle componenti separate specifiche dell’intelligenza che spearman sosteneva essere sottese da un fattore generale. Alcuni autori criticarono la posizione di spearman sostenendo l'esistenza di molteplici fattori di abilità mentale tra loro indipendenti  intelligenza abilità cognitiva complessa e sfaccettata TEORIA DELLE 7 ABILITÀ PRIMARIE Thurstone: identifica 7 abilità primarie sulle quali si articola l’intelligenza 1. COMPRENSIONE VERBALE: stimata mediante test di vocabolario 2. FLUIDITÀ VERBALE: misurata dalla velocità con la quale un individuo riesce a trovare parole che cominciano per una data lettera 3. CAPACITÀ NUMERICA: misurata mediante problemi di ragionamento 4. VISUALIZZAZIONE SPAZIALE: riflessa dalla capacità di eseguire compiti del tipo del confronto di configurazioni 5. MEMORIA: verificata tramite test di rievocazione 6. RAGIONAMENTO: misurato mediante le prestazioni su problemi di analogia 7. VELOCITÀ PERCETTIVA: misurata dalla velocità di esecuzione di compiti come quello di cancellare tutte le t presenti in una stringa di lettere  Gli psicologi contemporanei tendono a concordare con la posizione di Thurstone secondo la quale l’intelligenza consiste in un piccolo numero di capacità differenti TEORIA DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA Goleman: afferma che saperle leggere in sé e negli altri è un dato fondamentale dell’intelligenza in quanto mi permette di avere rapporti interpersonali e sapermi muovere in società Nonostante tale teoria, nei test recenti non viene ancora considerata (così come la capacità sociale) Comprensione e controllo delle nostre emozioni sono una delle chiavi più importanti per la salute e il successo nella nostra vita NB LIBRO ROSSO TEORIA PIAGETIANA Piaget: identifica l’intelligenza come la capacità crescente che ha la mente di ragionare su entità astratte e sull’adattamento Lo sviluppo dell’intelligenza secondo Piaget corrisponde allo sviluppo della capacità di pensare logicamente. La logica viene considerata da Piaget come un processo che libera il pensiero e che consente agli individui di pensare alle cose più svariate. Identifica le varie fasi dello sviluppo con le conseguenti abilità e di conseguenza sviluppo dell’intelligenza, teoria stadiale non molto condivisa (troppo a “fasi” e non tiene di conto le influenze ambientali) COME SI MISURA? Complesso, in quanto multi-sfaccettata e comprende svariate attività, ad oggi la sfera sociale- relazionale non inclusa Tale viene misurata attraverso il test del QI, unità di misura coniato dagli studiosi BINET e SIMON intorno al 1905 Tale è a livello sanitario riconosciuto e accettato ma, NB, non è sufficiente tale per misurare tutti i lati dell’intelligenza STORIA Gli studiosi volevano promuovere chi aveva delle abilita cognitive maggiori in ambito scolastico→ misurazione che avrebbe dovuto predire la prestazione scolastica di un bambino attraverso una serie di prove riguardanti la conoscenza, il pensiero, il ragionamento e il giudizio, con conseguente personalizzazione dei programmi scolastici Ma tale venne poi abbandonato in quanto non include tutte le abilità di una persona e tende ad unire persone con abilità diverse ma magari medesimo QI, inoltre risulta molto discriminatorio Attraverso alcuni compiti di difficoltà crescente, gli studiosi iniziarono ad associare ad ogni soggetto un’età mentale in base a cosa erano in grado di fare (EM) Tale poi confrontata con età cronologica→ dovevano corrispondere o Se tale era superiore a quella cronologica=più intelligente o Se tale era inferiore a quella cronologica= deficit intellettivi  Interventi specifici, bisogni specifici apprendimento PSICOLOGO W. STERN, per permettere il confronto intellettivo tra le persone indipendentemente dalla loro età cronologica  introduce il concetto di QI→ rapporto tra l’età mentale di un bambino e la sua età cronologica moltiplicato per 100. L’andamento in una popolazione del QI segue la curva di Gauss, un range “normale” è tra 70 e 130, maggiormente diffuso è adattivo è tra 90 e 110 Sotto il 90 (80/90) = normale/ottuso→ sì abilità sufficienti, no deficit specifici ma più lenti nei ragionamenti, chiamato pubertà cognitiva Tra 70/80 è una fascia borderline= inizio ad entrare in una parte di popolazione con difficoltà particolari, ma non ancora si parla di deficit cognitivo nonostante le scarse abilità cognitive Sotto i 70= disabilità cognitiva Alcuni soggetti, pochissimi, si trovano tra i 130 e i 140 di QI CLASSIFICAZIONE OMS MENOMAZIONE DELL’INTELLIGENZA - Lieve - Moderato - Grave - gravissimo CHE TEST D’INTELLIGENZA VENGONO USATI? Questi test vengono somministrati da professionisti usualmente dedicati solo a questo, molto lunghi, poiché come l’esaminatore si comporta influenza molto il soggetto Diverse prove per le diverse abilità cognitive, somministrate con tecniche, sequenze e tempistiche specifiche A seguito della raccolta dati, l’assegnazione del “voto” richiede tempo e precisione Riconosciuti dai sistemi sanitari→ scale di WECHSLER, studioso che definì l’intelligenza come entità globale e sfaccettata IL QI DI DEVIAZIONE (O QI-WECHSLER) = LA PRESTAZIONE DI UNA PERSONA VIENE CONFRONTATA CON LA PRESTAZIONE MEDIA DEI SOGGETTI DELLA STESSA ETÀ. 3 tipi di scale Wechsler: 1. WAIS= 16-90 anni (maggior età mentale) Oltre all’indice generale (QI) prevede un’altra serie di subtest percettivi come Comprensione verbale Ragionamento visuo-percettivo Memoria di lavoro Velocità di elaborazione 2. WISC= 6-16 Medesimi indici della precedenza, ma parametrata su bambini e ragazzini (sia in termini di tipologia di domande che difficoltà) 3. WPPSI= età prescolare DA COSA DIPENDE? GENETICA O AMBIENTE? In quanto costrutto complesso, la diatriba è in corso da molti anni, però si suppone che sia un mix: - Una parte biologica sicuramente influisce, fondamentale il neurosviluppo e l’inutilizzo di sostanze - Predisposizione genetica - Ambiente stimolante a livello culturale ed attentivo, sport e relazioni stimolanti sono sicuramente fondamentali per lo sviluppo del lato cognitivo  Povertà, sistema sanitario, scuole… Tali stimoli possono essere anche strategie per recuperare soggetti con difficoltà, così come se chi ha un buon costrutto cognitivo tenderà a “perderlo” in luoghi non stimolanti DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO IN ETÀ EVOLUTIVA - Disturbi specifici di linguaggio e apprendimento - Autismo, prevalentemente maschile, 1% popolazione infantile, in aumento - Disabilità intellettiva - ADHD - Disturbi della coordinazione motoria DISTURBI NEUROPSICHIATRICI IN ETÀ EVOLUTIVA - Umore - Ansia * - Depressione - Comportamento - Oppositivo-provocatorio - Alimentari→ diminuzione età d’insorgenza, aumento soggetti affetti (idem ansia) *  da 16/17 anni a 11/12 anni Ciò ha portato a necessità riorganizzative sia legali che strutturali nei centri di sostegno Il “boom” di tali disturbi sono dettati dai social→rigidità in aumento legato all’immagine corporea e l’ansia di non rispettarla, soprattutto nel genere femminile ma non esclusivo NB autolesionismo è un sintomo trasversale in vari disturbi, quindi non in sé un disturbo ma un sintomo ES. vomito autoindotto, oppure causato da ansia/depressione o senza alcun tipo di disturbo preesistente Le Emozioni Definizione: Emozioni = processi complessi e multifattoriali, composti da: 1. valutazione della situazione 2. attivazione dell’organismo 3. espressione e manifestazione delle risposte emotive 4. prontezza e preparazione all’azione Per la sua complessità è corretto parlare di esperienza emotiva Fenomeno complessissimo in quanto l’espressione e il vissuto emotivo è qualcosa di complesso nella sua conformazione (ciò che vi incide) e la sua funzione innata→ trasversali a qualsiasi individuo Funzione di base delle emozioni=valutazione situazioni, adattamento e sopravvivenza  Posso valutare la situazione e vi do così tanta attenzione che memorizzo tutto, attiva il mio organismo e lo prepara all’azione Negli esseri più complessi come gli umani→ funzione comunicativa innata, poiché gli altri individui della stessa specie possono captarle e agire di conseguenza In particolar modo nei confronti delle figure d’accudimento, es. bambini che sorridono se lo fa la madre Oppure momento in cui un soggetto va in ansia in un gruppo, tale emozione viene trasmessa al resto del gruppo FUNZIONE - Comunicativa, es. segnali d’allarme, In situazioni di paura l’ambiente viene attentamente controllato, vengono eseguiti dei piani d’azione, di fuga, di combattimento - Sopravvivenza, mi prepara ad agire in situazioni di pericolo - Espressione relazionale, in base a come le esprimo io sarò in grado di gestire in modo più o meno funzionale le relazioni→ intelligenza sociale (quella non considerata) ES. disturbi border o narcisistico→ disregolazione emotiva molto forte e disfunzionale Periodo del neurosviluppo momento cruciale per la gestione delle emozioni Per il loro ruolo adattivo delle emozioni, uno dei primi ad occuparsene scientificamente fu Darwin, Corrente Evoluzionistica= emozioni risultato di un processo innato, quindi universali, innate e non variabili culturalmente LE TEORIE 1. Periferica: James e Lange, emozioni costruite dalle percezioni delle reazioni viscerali e neurovegetative del nostro organismo a stimoli ambientali ES. sudo, mi batte il cuore… L’emozione sarebbe dunque determinata a livello cosciente dalla percezione delle risposte dell’organismo agli stimoli che causano la paura, la rabbia, la tristezza o la gioia QUINDI→ stimolo, attivazione fisiologica, emozione NON CORRO perché HO PAURA, MA HO PAURA perché CORRO! CRITICATA→ non reggeva le nuove conoscenze scientifiche poiché venne meglio conosciuto il cervello e il sistema nervoso ventrale, ma inoltre anche poiché alcune emozioni sono più complesse e prive di una reazione fisiologica (es. guardare un film ed emozionarsi, ma non sudo né mi batte il cuore) Oppure posso avere reazioni fisiologiche senza per forza un’emozione correlata (es. tachicardia per una corsa) 2. Centrale: Cannon e Bard, no sistema nervoso periferico che porta il vissuto, ma attivazione del cervello (centrale, REGIONE TALAMICA) che dà il vissuto e le reazioni fisiologiche periferiche Lo stimolo emotivo determina attivazione a livello del talamo, a partire dal quale partono segnali verso il sistema nervoso autonomo (cambiamenti somatici) e la corteccia cerebrale (vissuto soggettivo delle emozioni) 3. Cognitiva-attivazionale: Singer e Schachter L’emozione è la risultante dell’interazione fra due componenti distinte: o una di natura fisiologica, con l’attivazione diffusa dell’organismo (arousal); o l’altra di natura psicologica, con la percezione di questo stato di attivazione e con la sua spiegazione in funzione di un evento emotigeno plausibile. 4. Appraisal: significa valutazione, Frijda, parte fisiologica legata alla valutazione cognitiva → emozioni strettamente legate a processi cognitivi e dipendono dalla valutazione del soggetto, la quale a sua volta dipende dall’identità del sé con i suoi vissuti e desideri=costrutto cognitivo Motivo per il quale spesso due soggetti affrontano diversamente e con diverse emozioni uno steso evento NB questa diversificazione di percezioni è detta VALENZA EDONICA→ diverso modo di percepire e di conseguenza affrontare uguali eventi 5. Psicoevoluzionista 6. Costruttivista LE EMOZIONI IN AMBITO SANITARIO 1. Motivazione: “tendenza verso”, co porta ad agire in direzione di un determinato obiettivo, forza che ci mette in moto. Circolo virtuoso poiché nel momento in cui ottengo un riscontro positivo, la mia motivazione va aumentando Importante in ambito sanitario poiché deve essere alla base del cambiamento, se il soggetto non ha motivazione in primis, è inutile che affronti il percorso (eccetto casistiche estreme), o comunque è necessario che si vada a lavorare proprio su questa caratteristica→piccoli obiettivi semplici da raggiungere, per evitare la frustrazione Motivazione può essere a. Innata (primaria)→ riguarda la sopravvivenza b. Acquisite (secondaria)→ legate ai nostri meccanismo cognitivi/relazionali/sociali… 2. Frustrazione: condizione di disagio e sofferenza che mi BLOCCA dall’andare verso una meta, in ambito sanitario sempre legata alla propria condizione di salute Possono essere interne, esterne o entrambe c. Interne: sono io che non riesco a cambiare, sono io il problema, me lo sento dentro d. On ho un lavoro, sono svantaggiata economicamente, subisco bullismo… Il soggetto si trova in una condizione di IMPOTENZA, continua sensazione di non essere abbastanza, mi schiaccio, il tono dell’umore si abbassa→ rinuncia totale di fare qualsiasi cosa RICORDA LA POLARIZZAZIONE VERSO LA RABBIA O LA TRISTEZZA nel momento di forte frustrazione Anche tale può essere o innata (mancanza di salute o possibilità economiche…) oppure secondaria, legata a fattori cognitivo/ambientali L’azione del professionista è quella di ridurre la frustrazione e aumentare la motivazione! Con piccoli obiettivi Esercitazione Nb non oggetto d’esame→no slides condivise IL RAPPORTO CON IL CIBO Non a livello disfunzionale, ma ottimo esempio di come le cose viste prime si intersecano Il gusto è il senso che ci porta a scegliere le sostanze nutritive evitando quelle tossiche→guida le scelte alimentari  Funzioni innate= fattori biologici, differenze nella percezione dei gusti  Fattori sociali e culturali= in ogni paese e territorio usanze alimentari diversificate, ANCHE A LIVELLO RELIGIOSO! La primissima influenza a livello di abituazione avviene in ambiente fetale→prima esposizione a certi sapori e conseguente abituazione figure di accudimento poi, come ambiente protettivo, tendiamo ad imitarlo per istinto→ vedo consumare un certo cibo, mi abituo a tale e sarò più portata a consumarlo. Inoltre, le figure di accudimento per molti anni scelgono per noi i cibi; quindi, percepiremo tali come positivi (in quanto vediamo le figure come soggetti che vogliono proteggermi) Inoltre, la ripetizione all’interno della famiglia di determinati alimenti mi porterà a creare una rappresentazione percettiva e memonica ben consolidata nella nostra mente→che cibo è buono o no? Che cibo è legato a qualche parte emotiva? ESEMPIO= in base al luogo dove ci troviamo, l’influenza ambientale crea delle CEREDENZE nella società che influenzano fortemente fattori come lo svezzamento→diversi “gusti” di omogenizzati in diversi paesi (in Italia principalmente carni bianche=convinzione mediterranea, schema sociale)  convinzione che tale prodotto sia buono e migliore per lo svezzamento, quindi si creano credenze e stereotipi che convincono la società a consumare tale prodotto = “boom” della pasta di lenticchie/legumi vari in quanto nella società si è formata la FALSA CREDENZA COLLETTIVA che faccia meno male  nonostante non sia vero, sono così strutturate e presenti nella società che ci credo, e la pubblicità influenza ulteriormente→ fortissima l’influenza inconscia dell’ambiente! Oltre che dall’ambiente familiare, crescendo, le influenze aumentano=es. amici, fare quello che fanno i miei coetanei→ fase dello sviluppo (es. adolescenza) con nuove convinzioni che muovono le nostre scelte  Regole implicite=regole sociali acquisite per imitazione prevalentemente inconscia+credenze sociali Tali “regole” creano delle aspettative e di conseguenza anche la teoria della profezia che si autoavvera= convinzione profonda intensa crea distorsione cognitive anche pessimistiche Succede qualcosa che conferma una mia credenza positiva o negativa PENSA QUANDO PRENDI IL DOLCE QUANDO LO PREDNE ANCHE QUALCUN ALTRO→MAGIOR PARTE DEL GRUPPO SOCIALE IN CUI MI TROIVO TENDO A FARLO, QUINDI MI OMOLOGO! L’aspetto emotivo condiziona fortemente in ambito alimentare, CONDIZIONAMENTO CLASSICO→associazione cibo/emozione Es. cibo che mi obbligavano a mangiare da bambino→schifo→non lo mangio più PIÙ VIENE RIPETUTO LO STIMOLO EMOTIVO, PIÙ MI RESTERÀ IMPRESSO→memoria Oppure anche il condizionamento operante→ cibo come rinforzo, ricompensa dagli altri o da sé stessi  COMFORT FOOD→ inoltre il cibo risulta sempre una ricompensa in quanto necessario per la sopravvivenza!!! NB Cibo come ricompensa giusto solo per metà=ognuno di noi ha, giustamente, un cibo che lo conforta e che lo fa stare bene, ma nel momento in cui il rapporto diviene disfunzionale il rinforzo o diviene dipendenza dal determinato alimento (es. bambino sempre portato al fast-food se fa qualcosa di buono→devo variare i rinforzi, ad esempio portandolo al cinema) oppure nel momento in cui percepisco di non essere meritevole del cibo!  rapporto sregolato anche legato al senso di colpa causato dalle convinzioni comune legate al cibo! ABBUFFATE→TRASVERSALI TRA LE VARIE PATOLOGIE es. ansia (cibo come automedicazione), DCA… Cibo forte influenza per il tono dell’umore→ comfort food, false credenze (es. cioccolato legato alla produzione di ormoni=FALSO!) Ciò influenzato dalle credenze e esperienze legate al cibo, pregresse ed attuali, emozioni che io lego ai cibi → siamo noi che lo usiamo come regolatore dell’umore in quanto creiamo associazioni emozione-cibo nella nostra mente, ma appunto sono NOSTRE credenze, non concetti provati scientificamente Ecco perché il comfort food di ognuno è diverso NB studi ancora in corso riguardo tale rapporto cibo-emozione, molto difficile e pochi dati IL DIARIO ALIMENTARE Usatissimo in ambito psichiatrico per 2 motivi: 1. Per regolare i DCA 2. Per persone con disturbi di diverso tipo, come dell’umore o disorganizzazione sociale legata ad una cattiva alimentazione 3. Alcuni farmaci in ambito psichiatrico aumentano il peso! SINDROME METABOLICA → innalzamento del peso slegato dal cibo, uno dei principali motivi per cui i soggetti terminano la cura! (anche problemi legati alla sessualità) Tale diario aiuta a fare psicoeducazione a livello alimentare e/o a rendersi conto degli effetti collaterali di un farmaco, cercando di accettarli e regolarli  no dieta, promuove la CONSAPEVOLEZZA rispetto alle azioni alimentari dei soggetti, primo elemento del cambiamento Elemento che mi fa capire i miei errori! Lo Stress Il concetto di stress indica una condizione di disagio emozionale cronico che predispone l’individuo ad una reazione somatica potenzialmente patogena e quindi all’insorgenza di vari tipi di malattie→ ci possiamo trovare in condizioni di stress che, protraendosi, mi fanno divenire sempre più vulnerabile nello sviluppo di patologie psichiche o fisiche  Ogni organismo ha reazioni causate da agenti esterni e interni! Concetto molto complesso ma anche molto importante nelle discipline psicologiche→capirne i meccanismi fa capire anche i fattori di debolezza su cui si deve agire Il termine stress viene dall’ambito ingegneristico→ Cannon, fisiologo che iniziò a studiare la fisiologia delle emozioni, lo introdusse per indicare il massimo livello di tensione e stimolazione sopportabile (proviene dal livello di resistenza dei metalli allo spezzarsi= sopportazione di forza) Cannon, inoltre, ne analizzò per primo alcuni aspetti psico-neuro-endocrinologici importanti quali l’attivazione della midollare del surrene. SELYE Autore importantissimo è Selye= studia i fattori biologici legati allo stress e individua uno schema semplice, ma fondamentale: o Corpo e mente sottoposti a eventi stressanti di varia natura detti STRESSOR 1. Stimoli fisici (es tanto caldo/ freddo, molto lavoro, malattie…) 2. Stimoli Biologici 3. Stimoli Psicosociali (lavoro, relazioni disfunzionali=frustrazione) Possono benissimo intrecciarsi o Il corpo ha una risposta ASPECIFICA BIOLOGICA detta STRESS Egli definì delle fasi di sviluppo dello stress, che aveva come step finale SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO→nel DSM5 localizzata nei disturbi causati da stress FASI: 1. ALLARME: stressor agiscono→ reazione di stress acuto in cui vengono mobilizzate le difese dell’organismo di carattere biochimico-ormonale (iperattivazione ipofisi- corticosurrene). Le caratteristiche degli stressor (fisico, biologico o psicosociale) creano una reattività che varia in base alla natura, all’intensità o alla frequenza degli stressor (es. mi ammalo 10 volte in pochissimo tempo oppure un solo terremoto ma con impatto emotivo-ovviamente-potentissimo) 2. RESISTENZA/RESILIENZA: l’organismo è impegnato nel fronteggiare lo stressor (continua l’iperproduzione di cortisolo)→sistemi di reattività agli stress, con attivazione di sistema immunitario e infiammatorio, il corpo si attiva per resistere allo stress Tale capacità di resilienza di un individuo dipende dagli stressor, ma anche da TRATTI PERSONOLOGICI, SCHEMA COGNITIVO DEL SÉ (percepito), RELAZIONI SOCIALI (più o meno presenti), ESPERIENZE REGRESSE, ETÀ (es. una malattia da adolescenti meno impattante rispetto ad una malattia nell’anzianità), FATTORE FISICO-BIOLOGICO E GENETICO (storia clinica), CONDIZIONE ECONOMICA/SOCIALE (fondamentali anche per quanto riguarda il programma di ricovero e riabilitativo!), LAVORO, SESSO Tutto l’elenco si interrelaziona 3. ESAURIMENTO: crollo delle difese e l’incapacità ad adattarsi ulteriormente agli stressor NB NON FASE CHE TUTTI RAGGIUNGONO!!! SOLO ALCUNE VOLTE Solitamente dopo la resilienza si torna al punto 1 Tale fase è caratterizzata da vulnerabilità nello sviluppo di malattie psico-fisiche, in quanto ho terminato tutte le mie risorse; quindi, sono vulnerabile Corpo e mente collegate, in equilibrio=una influisce sull’altra positivamente o negativamente !!CAPACITÀ INTERNE ED ESTERNE DI RESISTENZA AGLI STRESSOR!! INTERNE=sesso, età… ESTERNE=situazione economica, sostegno…  risorse citate sopra METAFORA BATTERIA In base al tipo di stressor, la nostra batteria si scarica→quotidianamente si scarica ma grazie alle risorse che ho posso ricaricarla (es. riposo, amici…) → nel momento in cui troppo frequentemente la mia batteria si scarica, tale fatica a ricaricarsi; quindi, esaurisco le mie risorse=divengo vulnerabile Selye sarà uno dei primi ad introdurre il concetto di legame tra psiche e corpo! NB Lo stress NON è una condizione patologica dell’organismo. La reazione di stress è una reazione fisiologicamente utile in quanto adattiva. Può divenire una condizione patogena se lo stressor agisce con particolare intensità e per periodi di tempo sufficientemente lunghi. DISTRESS E EUSTRESS - DISTRESS= stimoli stressanti, ossia capaci di aumentare le secrezioni ormonali, instaurano un logorio progressivo fino alla rottura delle difese psicofisiche Si evidenziano situazioni in cui le condizioni di stress, permangano anche in assenza di eventi stressanti oppure che l’organismo reagisca a stimoli di lieve entità in maniera sproporzionata” Ciò porta alla genesi di patologie dette MULTIFATTORIALI, malattia prodotta da una predisposizione biologica, di carattere aspecifico, indotta da cause eterogenee, e da fattori più specifici propri della malattia in questione→stress in alcuni casi agisce da aspecifico - EUSTRESS=uno o più stimoli, anche di natura diversa, che allenano la capacità di adattamento psicofisica individuale.  permettono al nostro corpo e mente di sviluppare abilità per affrontare stress successivi, continue sfide che mi portano a lottare e svilupparmi Es. studiare, imparare nuove cose…→maggiore reattività agli stressor=fonte di energia per raggiungimento di obietivi COME FUNZIONA PERÒ IL LEGAME TRA AMBIENTE E CORPO Selye aveva postulato l'esistenza di un mediatore, biochimico o nervoso, che fungesse da tramite tra gli stimoli e le strutture endocrine deputate alla produzione della reazione di stress ed aveva chiamato questo ipotetico mediatore first mediator, assegnando alla ricerca futura il compito di identificarlo più precisamente. Importante definirlo poiché poteva spiegare come stimoli assai diversi possano scatenare la reazione di stress e quindi, potenzialmente, la malattia FIRST MEDIATOR→ricerca ancora in corso, nominativo generico, aspecifico MA nonostante il passare degli anni, i nuovi ricercatori non riescono ancora a darsi una risposta, ad isolare il first mediator MASON ha affrontato il problema del first mediator in modo diverso, formulando l'ipotesi che la reazione di stress sia in realtà mediata costantemente da un eccitamento di tipo emozionale Stimolo→attivazione emozionale (non più biologica)→stress! Questa concezione suggerisce che, se la reazione emotiva è la causa principale dello stress, esisteranno stressor così intensi e duraturi da generare sempre una reazione di stress, mentre altri stimoli la produrranno solo in base alla specifica reattività psicofisiologica di ciascun individuo. LAZARUS Distingue: 1. Stress psicologico: la reazione dipende dalla valutazione cognitiva del significato dello stimolo 2. Stress fisiologico: la reazione è determinata da un’azione diretta dello stimolo sui tessuti. Se uno stimolo non è valutato come rilevante per l'individuo, a livello conscio o inconscio, non si verifica attivazione emozionale e dunque una eventuale reazione non può essere considerata come stress psicologico. GLI EVENTI DI VITA STRESSANTI Spesso chiesti in anamnesi medica, quelli recenti, circa 6 mesi/1 anno, per poter trovare una correlazione tra tali e la malattia Esistono anche delle check list degli eventi di lista stressanti→la più famosa e validata è quella di Paykel, con 60 items, tra i quali l’utente deve selezionare quelli percepiti e vissuti durante l’ultimo anno Ogni stressor riportato ha correlato un “punteggio” che ne definisce l’indice di stress che porta, il carico di stress → NB Le scale passate devono essere costantemente aggiornate perché molti carichi di stress 1. Sono variati col tempo (ES. Divorzio meno “pesante” rispetto agli anni ’70 in quanto la società critica meno tale evento) 2. Variano da soggetto a soggetto=devo chiedere al paziente (ES. perdo il lavoro ma non sono troppo stressato perché lo odiavo e vedo ciò quindi come un’opportunità) → tali possono essere anche definiti come PRECOCI= vanno nell’arco dalla nascita all’adolescenza, fascia di massimo sviluppo neurologico, trauma precoce molto più impattante. Tali sono fortemente più impattanti, lasciano più segni nella persona ANCHE A LIVELLO BIOLOGICO IN ETÀ ADULTA (quelli PRECOCI riguardano l’infanzia, quelli RECENTI invece l’ultimo anno di vita dell’utente) Quali sono gli eventi più frequenti e impattanti in età di neurosviluppo? (anche in quella recente ovviamente però per i motivi detti prima nell’infanzia di più) 1. Lutti=entrata in contatto col concetto di morte Se tale riguarda una figura di riferimento, l’impatto aumenta esponenzialmente (es. nonni, maestre, babysitter…) 2. Abusi= classificati in 4 categorie a. Sessuale→non si intende solo l’abuso completo, ma qualsiasi esperienza sessuale non voluta dal soggetto Ad esempio, un bambino esposto a materiale pornografico b. Fisico→minaccia fisica c. Emotivo→attacchi continui e svalutanti d. Neglect→ emotivo o fisico=mancanza di attenzione a livello delle necessità e dei bisogni basici del soggetto (ES. non essere lavato, non attenzionato a livello emotivo, mangia male…) NB IMPORTANTE ATTENZIONARLI ANCHE SE IL BAMBINO NONJ LI HA SUBITI DIRETTAMENTE, MA VISTI → crea disagi nel meccanismo di attaccamento, disorganizzato, disequilibrato (non supposto da Bowlby, arrivato dagli studi seguenti) 3. Bullismo= più o meno grave, evento che nell’arco della vita segna profondamente le vite 4. Sparatorie a scuola= NB lo trovi nelle slides perché gli studi hanno principalmente sede negli US 5. IG o IVG=interruzioni volontarie o non di gravidanza NB L’elenco sopracitato include eventi trasversali tra le culture (non dipende da ciò né dalla società) e riguarda figure di riferimento (famiglia stretta o allargata-zii, nonni-, oppure insegnanti…) Inoltre, se io vado a considerare soggetti con diagnosi di disagio psichico, presentano un alto numero di forme di eventi di vita→elemento che crea vulnerabilità, causano dissociazione es. nella depressione, nella schizofrenia… PENSA A VITE AL LIMITE→ abusi sessuali=cibo per deformarmi, per imbruttirmi e per cercare conforto LE STRATEGIE DI COPING Strategie che ognuno di noi ha di resistere agli stressor= FAR FRONTE A, RESISTERE A… Dipendono moltissimo dai fattori di vita stressanti→fattori di vulnerabilità elevati=scarse strategie di coping, in quanto ho uno SCHEMA DI PERCEZIONE COGNITIVO negativo → atteggiamenti negativi, evitanti, non mi porteranno ad affrontare sfide e ad aumentare la mia resilienza, di conseguenza SCARSA AUTOSTIMA e scarso SENSO DI EFFICACIA (costante timore di fallire, non faccio nulla, non mi fortifico→profezia che si autoavvera poi impatterà ancora più fortemente) Esistono allora veri e propri programmi di coping skills training→insieme di strategie comportamentali che vengono insegnate (training base della psicologia del filone comportamentale) Adattato in base all’utenza, deve essere affiancato anche da un percorso psico-cognitivo, per permettere all’utente di cambiare il suo schema cognitivo ed il suo modo di pensare ➔ QUINDI parte comportamentale + parte cognitiva IL LOCUS OF CONTROL Concetto importante in abito riabilitativo! Termine che indica la modalità con cui l’individuo ritiene che gli eventi della sua vita siano prodotti dai suoi comportamenti o azioni, oppure da cause esterne indipendenti dalla sua volontà IO controllo il mio destino o gli ALTRI? ES. sbaglio a fare un esame→ “hai visto? Sono una nullità” =interno Faccio bene un esame→ “è stata solo fortuna!” = esterno PERCEZIONE TIPICA DI SOGGETTI AFFETTI DA DISTURBO D’ANSIA O PROBLEMI D’AUTOSTIMA causata dalle credenze che io tendo a proiettare CONTRARIO NEL DISTURBO NARCISISTICO  importante cambiare tale punto di vista nei percorsi riabilitativi GLI EVENTI DI VITA STRESSANTI NELL’ETÀ EVOLUTIVA Può portare al disturbo post traumatico da stress Influenza fortemente la capacità di resilienza agli stressor del soggetto  fase neurosviluppo fortemente vulnerabile agli eventi di vita stressanti, poiché non si presentano le risorse psicologiche ed emotive per affrontarli Le figure di accudimento fungono sì da protezione, ma anche da fattore di resilienza che modula il nostro stress e ci aiuta a fronteggiarlo=stile di attaccamento importante fattore di rischio e/o protezione I bambini tendono a riprodurre in maniera riflessiva e descrittiva attraverso le modalità comunicative che conoscono la loro esperienza traumatica→soprattutto in età prescolare, meno attraverso il linguaggio (abilità che va sviluppandosi dopo, molto complessa), ma attraverso l’azione somatica ES. mutismo, iperattività, sono sregolato, dolori vari e costanti MA anche attraverso GIOCO e DISEGNO→ riproducono ciò che hanno visto, comportamenti iper violenti o sessualizzanti Il disegno permette ancora di capire alcuni processi d’elaborazione e apprendimento IL PTSD IN ETÀ EVOLUTIVA Nell’Ultimo DSM (-5) sono state aggiunte specifiche riguardo al disturbo post traumatico sviluppatosi in età evolutiva poiché può presentare reazioni allo stress profondamente differenti →in età evolutiva è sottostimato e mascherato da altre diagnosi Per diagnosticarla, il soggetto deve essere stato esposto sia direttamente che indirettamente alla morte o alla grave minaccia all’incolumità fisica propria o altrui Possono presentarsi Disturbi dissociativi come o Derealizzazione (sentire che l’ambiente attorno sia irreale) o Depersonalizzazione (sentirsi distaccato da sé) Oppure casi di o Regressione o Stato di allerta→ funzione di sopravvivenza scatenato dalle emozioni che prevede il costante andare in allerta per evitare il pericolo Alcuni bambi i vivono costantemente in questo stato che permane nell’età adulta=costante logorio delle risorse→stress o Evitamento→scarso o assente interesse, abbassamento dei comportamenti esplorativi Con l’età scolare inizia una maggiore espressione verbale, però comunque l’elenco precedente permane maggiormente→emoziono più complesse Con l’adolescenza i sintomi come inquietudine e mancanza di concentrazione, disturbi del sonno… sono ancora più forti Ciò porta spesso alle polarizzazioni 1. Importanti evitamenti, ragazzo che non esce, si ritira dal mondo, resta in contato con questo solo attraverso internet=fortissimi disagi 2. Atteggiamenti fortemente aggressivi e autodistruttivi come alcool, droghe… comportamenti antisociali  aumenta la possibilità di episodi psicotici NB NON IMPORTA IL RESTO BASTA QIUESTO Lo Sviluppo Dell’identità e Del Sé Chi sono io? Come interagisco con gli altri e il mondo in base a ciò? Emozioni e percezioni dipendono dalle nostre cognizioni→sviluppo cognitivo basilare per tutto il resto Per termini relazionali con sé, gli altri e il mondo è necessario acquisire una capacità cognitiva definita TOM, ovvero TEORIA DELLA MENTE: Quando siamo bambini non riconosciamo l’altro come separato da noi, da adulti invece questo riconoscimento di diversità è alla base delle relazioni L’abilità cognitiva è proprio la capacità di comprendere che l’altro ha una “testa diversa”, idee, percezioni diverse da noi Quando ilo bambini inizia ad avere un minimo sviluppo cognitivo, tale è molto di riflesso→segue le figure d’accudimento nell’esplorazione dell’ambiente fisicamente e con lo sguardo Ciò si sviluppa sempre di più→ TEORIA DELLA MENTE=momento in cui il bambino riesce a realizzare che l’altro ha un modo diverso di pensare Insieme a questo si sviluppano anche sentimenti come empatia e compassione SI SVILUPPA TRA I 3 E I 5 ANNI NB la personalità del bambino viene determinata anche dall’ambiente →componente definita carattere TEST DELLA FALSA CREDENZA Si prende una scatola che evidentemente è di caramelle. Si chiede al bambino cos’è e lui mi dirà Una scatola di caramelle Però poi gli mostro che dentro ci sono delle gomme Poi gli chiedo Il prossimo bambino che entrerà cosa risponde secondo te? Se dirà Penserà anche lui che sarà una scatola di caramelle, allora lo ha sviluppato→pensiero astratto Se no no NB VEDI L’ATTACCAMENTO→INFLUENZA PROFONDA I MODELLI OPERATIVI INTERNI In base allo stile di attaccamento emotivo che ho e in base ad un corretto sviluppo cognitivo, il soggetto inizia a sviluppare in modo sempre più complesso il concetto di identità del sé Sono adeguato o meno, mi merito l’affetto o meno… I MOI sono schemi cognitivi che riguardano il mio modo di relazionarmi con gli altri, includono le credenze e l’identità del se spesso inconsapevoli e tende a divenire stabile col tempo È IMPORTANTE CHE TALE SIA STABILE→profondamente difficile cambiarla frustrazione IL WEB E I SOCIAL Causano importanti distorsioni sia alcuni disturbi già conosciuti in termini di frequenza, sia come caratteristiche (es. età di insorgenza più bassa)  forte impatto social, maggior parte divulgano immagini! La nostra percezione di noi in relazione col mondo e di come gli altri mi percepiscono→può essere distorta, soprattutto se già quella interna è distorta Influenza data da FEEDBACK, SPAZIO, TEMPO→elementi sempre esistiti ma ad oggi ingigantiti FOMO→paura di starsi perdendo qualcosa LA PROFILAZIONE=termine tecnico che si usa nel mondo dell’informatica che tende a descrivere la personalità dell’utente in base alle sue ricerche e alle tracce che lascia su internet (strategia di marketing) L’IDENTITÀ DIGITALE Web Reputation, ciò che le persone pensano di me sulla base di ciò che trovano a mio riguardo sui social DIPENDENZA Sindrome da disconnessione (impossibilità di utilizzare il cellulare) Controllo compulsivo Alterazione ciclo sonno-veglia Calo dell’attenzione Il Linguaggio Funzione molto complessa che viene attribuita agli esseri umani ci vuole un adeguato neurosviluppo per acquisirla Tale sviluppo è il risultato di una serie di sviluppi cognitivi secondi→adeguate competenze cognitive! Base della misurazione degli aspetti cognitivi→infatti un errato sviluppo neurologico può riflettersi su una difficoltà linguistica LINGUAGGIO=mezzo principale della comunicazione del pensiero (include quindi anche le gestualità) ed è universale→a seconda della cultura diverse strategie ANCHE NON VERBALI per comunicare PSICOLINGUISTICA o NEUROPSICOLOGIA→ test sul linguaggio  sia per quanto riguarda l’infanzia che l’età adulta in caso di deficit a seguito di traumi come ictus ES. depressione caratterizzata da un eloquio rallentato→anche il pensiero è rallentato! in aggiunta ad una “tristezza manifesta”, ovvero un linguaggio non verbale che fa trapelare il tono dell’umore molto basso Oppure nelle fasi maniacali del disturbo border/bipolare, l’eloquio diviene estremamente velocizzato→estremo entusiasmo LA LINGUA Comunicazione verbale che noi impariamo, diversificata in base al contesto socioculturale, dovrebbe essere chiamata IDIOMA→ sistema simbolico frutto di contesti socioculturali, fatto di simboli e suoni tramandati col tempo Due versanti che riguardano aree diverse del cervello: 1. Produzione del linguaggio=molto complesso dal punto di vista neurologico (parte cognitiva+motoria)→a volte solo una delle due è intaccata (ad esempio, con gli ictus si blocca la componente motoria→frustrazione) 2. Comprensione del linguaggio=comprendere i suoni e i significati, legato a ciò che abbiamo appreso (ad esempio se vengo posto in un contesto di lingua sconosciuta., tale componente manca)  infatti, spesso nel momento in cui si valuta la capacità in una lingua straniera si vanno a toccare tutti questi aspetti FONEMI=unità sonore MORFEMI=parole, prefissi, quello che scrivo nelle unità più elementari UNITÀ SINTATICHE=insieme di morfemi I morfemi e fonemi variano da idioma a idioma (linguaggio nativo)→sin da piccoli apprendiamo i fonemi per ridondanza Le unità sintattiche poi sono le regole che differenziano gli idiomi e vengono acquisite negli anni (ES. coniugazione verbi) con le sue eccezioni e irregolarità SLIDES 10 11 12 NON Importanti Chomsky non serve LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO Si inizia con la produzione di suoni che non sono ancora fonemi, ma sono suoni che emettiamo principalmente in maniera innata e per apprendimento per imitazione (ES. LALLAZIONE) Il neonato è predisposto nell’apprendimento dei fonemi delle varie figure d’apprendimento e alla produzione di suoni che imitano la voce umana. La capacità d’acquisizione dei fonemi è rapidissima ed è “sancita” dall’istinto di sopravvivenza→fondamentale comunicazione col resto del gruppo  LALLAZIONE = azione istintiva e naturale che però è rinforzato dalle figure di accudimento che stringe anche il rapporto! INFATTI, difficile per genitori con figli che soffrono di autismo grave seguire i figli, in quanto questi non rispondono in alcun modo agli stimoli verbali! Inoltre, è in grado di distinguere i fonemi di lingue differenti→es. bambini bilingue Man mano, crescendo, con rinforzi e ripetizioni il bambino apprende sempre più fonemi→ambiente rinforza molto, come leggere con i genitori, per poi passare alla comprensione delle regole che li dominano→unità sintattiche In questo periodo in cui si stanno apprendendo le regole del linguaggio, il bambino tende ad estenderle e generalizzarle a qualsiasi parola, senza badare o rendersi conto delle eccezioni COME AVVIENE L’APRENDIMENTO LINGUISTICO? Imitazione e condizionamento→ a volte provano a formulare frasi, in maniera incerta, attendendo il feedback dei genitori Legata a fattori innati e alle capacità cognitive→sviluppo di determinate aree del cervello Esistono i periodi più sensibili allo sviluppo delle lingue, ed è il momento in cui si deve intervenire in caso di deficit LE AREE DEL CERVELLO: 1. Broca=produzione 2. Wernicke=comprensione Afasia di uno o dell’altro= momento in cui queste aree si lesionano, causando un disturbo della formulazione o comprensione dei messaggi linguistici (deficit del linguaggio) Tali deficit possono essere più o meno gravi e possono toccare o il livello fonemico, morfemico o sintattico. Possono inoltre riguardare o la capacità cognitiva o la capacità motoria (non sempre entrambe incluse)  mancata articolazione linguaggio, frasi telegrafiche=modalità dell’infanzia Nel momento in cui si presentano deficit del linguaggio, l’area emotiva viene fortemente colpita=difficoltà nel comunicare, vergogna, isolamento… A LIVELLO PSICHIATRICO… Principale aspetto che viene osservato come segno per poter indicare il miglioramento o la gravità di una diagnosi Logopedisti e neuropsicologi/psichiatri fanno valutazioni in età evolutiva, però anche nell’età adulta dopo afasie Inoltre, esistono test specifici per la valutazione di aspetti legati al linguaggio (test cognitivi, rivedi intelligenza) L’ASSERTIVITÀ Capacità di esprimere in modo chiaro e efficace le proprie opinioni senza prevaricare sugli altri, in maniera equilibrata Studiata negli anni 70 negli stati uniti, importante passaggio per la riabilitazione cognitiva portela insegnare di nuovo→capacità di trovare un equilibrio e un compromesso tra la PASSIVITÀ e l’AGRESSIVITÀ comunicativi PSICOEDUCAZIONE! NB LE SEGUENTI MODALITÀ PROBABILMENTE VANO A CREARSI A CAUSA DI RINFORZI IN FAMIGLIA CHE PREMIANO TALI ATTEGGIAMENTI, esempio famiglie in cui si urla sempre oppure che ascoltano/parlano poco… Passività=mi sento inadeguato, penso che gli altri possano pensare male di me, quindi non parlo. Non mi scontro, non do opinioni Evitamento relazionale!  le persone inizialmente tendono ad assecondarli, però poi nel lungo termine tenderanno ad innervosissi continuo timore di discutere, non riescono mai a dire la loro opinione e timore di non riuscire a farsi valere! Nel momento in cui “esplode” sbotta, ha una reazione esagerata e le persone che vi stanno attorno tendono a commentare cose come Sei esagerato, Ma cosa ti prende…=profezia che si autoavvera! Aggressività= schema cognitivo simile a quella passiva,” tanto tu non mi ascolti, quindi io sono aggressivo”, tipico dei soggetti egocentrici (io sono superiore a te, prevarico) Il mondo è ostile e devo proteggermi->sviluppato in luoghi ostili per sopravvivere Possono creare fastidio ma poi paura nei soggetti attorno→ad esempio situazioni di violenza e abusi domestici (temo abusi fisici, temo che mi urli contro…)→circolo vizioso ENTRAMBE SANCISCONO UNA CATTIVA PERCEZIONE DI SÉ COME AIUTARE LO SVILUPPO DELL’ASSERTIVITÀ? 1. Ascolto attivo=creare un ambiente tranquillo e privo di distrazioni per far capire all’altro che lo stiamo totalmente ascoltando (o se le condizioni ideali non ci sono, basta fare una premessa per fargli capire che ci tengo profondamente ad ascoltarlo) Parte fondamentale per “agganciare” il rapporto col paziente 2. Descrizione non valutativa del comportamento= no all’utilizzo di etichette, epiteti… La descrizione deve essere precisa e basata sul comportamento, no giudicando il paziente né esprimendo la mia opinione o personale interpretazione 3. Vedi slides

Use Quizgecko on...
Browser
Browser