DIRITTO PRIVATO - Lezione 1 - 21/2 PDF
Document Details

Uploaded by AlluringMossAgate1280
LIUC Università Carlo Cattaneo
Elena
Tags
Summary
Questi appunti di diritto privato trattano la distinzione tra diritto pubblico e diritto privato, fornendo esempi e contestualizzando l'argomento in un contesto storico. Gli appunti evidenziano le diverse accezioni di diritto privato e di diritto pubblico nei vari ordinamenti.
Full Transcript
# DIRITTO PRIVATO ## Lezione 1- 21/2 La funzione del diritto è quella di creare regole di convivenza, se mancano le regole del diritto, c'è caos generale. Gli uomini sono esseri sociali e quindi cercano la cooperazione con il resto della società, del mondo o del territorio. È quindi necessario org...
# DIRITTO PRIVATO ## Lezione 1- 21/2 La funzione del diritto è quella di creare regole di convivenza, se mancano le regole del diritto, c'è caos generale. Gli uomini sono esseri sociali e quindi cercano la cooperazione con il resto della società, del mondo o del territorio. È quindi necessario organizzare anche la vita privata in modo efficiente per poter realizzare le proprie aspirazioni: il diritto risulta fondamentale per l’organizzazione dell’attività dei singoli e per la convivenza degli stessi nella società. Si rende necessario anche in condizioni come quella della guerra (esempio: _diritto bellico_, come insieme di norme giuridiche che disciplinano la condotta delle parti in guerra, con regole stabilite da accordi di carattere generale. Se questi accordi non vengono rispettati, le parti subiscono delle conseguenze). Come nella 2 guerra mondiale -> processo di Norimberga. Distinguo tra 2 concetti di stato. Il concetto di stato non c'è da sempre nella storia ma è nato con la pace di Westfalia del XVII secolo: _Stato di diritto_ e _Stato sociale._ ## DIRITTO PRIVATO E PUBBLICO Il distinguo tra diritto pubblico e privato non esiste in molti ordinamenti come quelli inglese o americano, australiano ecc, è un qualcosa di scontato per noi, che non è tale nel resto del mondo. È importante capirlo perché questo si ripercuote ad esempio sui contratti internazionali. Nel diritto inglese tutto fa ancora capo al 1066, ai tempi di Guglielmo il Conquistatore, ragionando in termini di proprietà, che era sua per tutto il territorio inglese, poi concesso con uno specifico sistema fiscale, attraverso pagamento dei tributi. Ciò comportava un sistema di tassazione e di giustizia, che il re personalmente doveva garantire. In questo caso il diritto deve essere formato da 0, basandosi sull’esperienza concreta. Dall’esperienza si formano delle regole di diritto. Nel nostro Ordinamento invece, le norme giuridiche sono generali ed astratte, derivanti da un legislatore (di norma il Parlamento, ma oggi molto spesso anche il Governo, attraverso legge delega o con decreti legge). Il codice civile è fatto di norme generali ed astratte da applicare in casi futuri. Il legislatore deve immaginare delle problematiche su cui basarsi per definire le norme. Per questo il diritto si definisce scienza pratica. Il ruolo dei giudici nel nostro ordinamento è quello di interpretazione della legge, negli ordinamenti inglesi di common law, il giudice è anche un _law maker_, risolve il caso concreto e vincola la comunità da quel momento in poi, ha funzione di fonte del diritto. La distinzione tra diritto privato e diritto pubblico nasce dopo la Rivoluzione Francese, che comporta la morte del re e l’ascesa di Napoleone, il quale istaura un nuovo sistema giuridico. In questo contesto, si inserisce il primo _codice civile_ francese 1804; con la necessità di separare rapporti tra _privato-privato_ e _privato-stato_. - **Diritto pubblico: **organizzazione dello stato e interessi collettivi. Gli enti hanno potere di supremazia rispetto ai singoli cittadini e si occupano anche dei rapporti tra i vari enti (es: stato-regioni). - **Diritto privato: **concerne i rapporti reciproci tra individui in campo personale (es: capacità giuridica, di agire), in campo famigliare (matrimonio) e patrimoniale (obbligazioni e contratti, responsabilità civile). Riguarda dunque il rapporto tra singoli individui, ma anche le persone giuridiche. ### *Le persone giuridiche= sono state un’invenzione dell’essere umano introno al XVIII secolo, utili per disciplinare certe aree dei rapporti giuridici privatistici in maniera più efficiente rispetto alla sola disciplina derivante dai contratti, non abbastanza efficienti a risolvere tutte le problematiche che discendono da una struttura destinata a durare nel tempo. Quando si ragiona in materia di rapporti giuridici (giuridico= qualcosa che produce conseguenze dal punto di vista giuridico), la cosa fondamentale è ragionare su rapporti giuridici bilaterali, cioè su tutti i rapporti giuridici che si istaurano tra le singole parti, che sono in continua evoluzione, studiando la persona giuridica in senso stretto e in senso lato perché queste sono rilevanti.* Nel caso in cui i rapporti con _Stato/enti pubblici_ non siano rapporti di supremazia, ma siano rapporti di pari livello, essi sono coperti dal diritto privato: il concetto di privato è infatti correlato al principio di uguaglianza, siamo posti su una base di uguaglianza che consente l’esercizio di un’autonomia privata. - **Es1:** se un dipendente di ente pubblico agisce nell’esercizio della sua funzione, violando delle regole di comportamento, a rispondere, ad esempio, è il comune con un diritto di tipo privatistico, al contrario se il dipendente agisce al di fuori dell’esercizio, risponderà personalmente - **Es2:** se un ente pubblico vuole un terreno che appartiene ad un privato, o esercita l’atto di espropriazione per interessi pubblici, per tutela degli interessi della generalità, è previsto un indennizzo (che è molto diverso da risarcimento del danno); in questo caso, c'è supremazia del pubblico rispetto ai privati. In alternativa, meno esercitata, si parla di acquisto, con contratto di compravendita, della proprietà privata, acquistando il bene al suo prezzo di mercato, ci si muove quindi sul piano del diritto privato. - **Es:** grandi società possono essere partecipate dallo stato (es: trentitalia). La società detta “de qua” si basa sul diritto privato. Alcune attività private (es: grandi spa) assumono dimensioni tali da interessare lo stato, ad esempio, a livello di disciplina della concorrenza. Quindi intervengono normative di _diritto pubblico_ per tutelare interessi diffusi di quella determinata attività imprenditoriale. ### *Il diritto privato del XIX secolo era prettattamente disciplina dei rapporti privati. Oggi si tratta di un sistema che usa determinanti strumenti tecnici (impresa, proprietà, contratto, società, obbligazione), e si fonda su determinati principi (uguaglianza e autonomia dei soggetti, concorrenza e divieto di autotutela)* Distinzione diritto oggettivo e soggettivo. Il primo come insieme di norme giuridiche per la collettività, il secondo per quelle del singolo rispetto al resto della società. Vale sempre _ubi societas, ibi ius_, anche nel caso di una micro-collettività organizzata, nel diritto privato italiano, ad esempio, un’associazione intesa come insieme di persone di natura ideale* che perseguono medesimi obiettivi e valori. ### *La natura ideale si distingue rispetto a quella patrimoniale che fa capo al concetto di società, sempre come insieme di persone che hanno obiettivi comuni* Perché si parli di collettività organizzata devono esservi dei fondamentali: - un coordinamento non casuale e con regole di condotta - regole stabilite in modo strutturato e non poste in via transitoria - regole devono esse osservate sul piano effettivo (principio di effettività), ma deve esservi qualcuno che fa sì che tali regole vengano rispettate, altrimenti si applicano delle sanzioni, con cui si perseguono il rispetto delle regole stesse. ## Lezione 2- 22/2 La norma giuridica è un precetto al quale si collegano i rimedi, che sono diversificati a seconda dell’area del diritto a cui si fa riferimento (es: per il diritto penale, la pena o sanzione-coazione diretta per violazione del domicilio), sul piano del diritto privato, la regola generale è quella della responsabilità patrimoniale del debitore. Il rimedio eccezionale è quello dell’esecuzione forzata che si esplica attraverso divieto di autotutela. Le obbligazioni di un atto illecito comportano il risarcimento del danno (la persona ferita o danneggiata che viene investita deve essere risarcita dalla parte danneggiante). Sul piano civilistico in questo caso, il rimedio dell’atto illecito è un rimedio di tipo patrimoniale, a carattere pecuniario (art. 2740 CC). Nella sfera penale il danneggiante è minacciato con il carcere, nella sfera civile il danneggiante è minacciato dalla deprivazione patrimoniale. La responsabilità patrimoniale del debitore è un concetto fondamentale, si tratta di una norma inderogabile dalle parti ed è un principio di ordine pubblico, una norma fondamentale del sistema (si trova nell’art. 2740 CC), il rimedio per eccellenza nell’ambito del diritto privato. Ma in alcuni casi, come eccezione alla regola, si ha anche l’esecuzione forzata (ad esempio se si parla di inadempimento di una delle parti contraenti di obbligazioni di un contratto, l’esecuzione forzata può essere prevista per l’art.2932). Le conseguenze giuridiche che derivano dalla violazione di una norma sono condizionate al verificarsi di determinate condizioni. Norma molto importante è la 1322 (prima norma in materia di contratto è l’art. 1321). L’art. 1322 è espressione dell’esercizio dell’autonomia privata. - primo comma dice che le parti, scegliendo uno dei contratti stabiliti dal codice, possono modellare quel contratto (es: se verso il pagamento di un prezzo, posso convenire che il pagamento possa avvenire dopo tre mesi. L’obbligazione del pagamento del prezzo è differita, le parti hanno modificato lo schema base della compravendita che prevede pagamento immediato) - le parti possono concludere un contratto non previsto dal CC a condizione che il contratto sia diretto a tutelare interessi meritevoli di tutela (es: il leasing non è un contratto tipico previsto dal CC, e per molti anni è stato un contratto non disciplinato. Il leasing è orientato a coprire interessi meritevoli di tutela, ha delle obbligazioni, concessione di diritto di pagamento dietro pagamento di un prezzo. Il leasing rimane perfettamente ammissibile per interessi meritevoli di tutela). ‘The Death of Liability’ articolo di Lyann LoPucki: ossia la morte della responsabilità patrimoniale. Il professore ipotizzava che nel sistema americano ci fosse la possibilità che il debitore non rispondesse più dell’adempimento delle sue obbligazioni. Afferma che si esegue la legge attraverso due meccanismi: l’incarcerazione o la responsabilità patrimoniale. Corrispondono alle due sfere dell’ordinamento giuridico, quella penale e quella civile. In quella penale il danneggiante è minacciato con il carcere, nella sfera civilistica il danneggiante è minacciato con la privazione della ricchezza patrimoniale. Quindi la responsabilità uno dei due modi possibili per far rispettare la legge. Può accadere che le norme non abbiamo un rimedio o una sanzione necessariamente collegata (ad esempio nella 315 bis CC: non c’è sanzione se il figlio non rispetta i genitori). Questo perché quando ragioniamo su conseguenze correlate alla fattispecie prevista dalla norma giuridica, il concetto di sanzione è un concetto residuale, l’obbedienza è di per sé la regola. Rispettiamo la norma per accettazione, abitudine, convinzione morale e bisogno di autorità. Il diritto non va visto come un insieme di meccanismi sanzionatori, si tratta di una visione semplicistica. - **Es:** il matrimonio comporta degli obblighi che però non sono economici, poi di default ne nasce anche un regime patrimoniale della famiglia -> regime patrimoniale di base della famiglia è la comunione legale dei beni: la quota di partecipazione è 50 e 50, le parti non possono scegliere le quote di partecipazione ai beni che rientrano nella comunione legale. Il matrimonio non è un contratto, le sue obbligazioni patrimoniali si trovano solo a latere, ma non sono la caratteristica principale del contratto. ## FONTI DEL DIRITTO Disposte secondo la scala gerarchica: _costituzione_, _legge ordinaria_, _leggi regionali_, _regolamenti_, _gli usi_. Le prime sono _primarie_, le ultime due sono _secondarie_ perché non possono mai essere contro alle prime. - Le fonti del diritto si trovano nelle disposizioni sulla legge in generale, sono poche norme che precedono il codice civile. Norme che valgono per tutto il diritto. All'art.1 si trova l’indicazione delle fonti. Prima non c’era la costituzione e non c’erano le regioni, col tempo ci sono state delle integrazioni - Norme corporative fanno riferimento all’ordinamento fascista, oggi cancellate e sostituite dagli usi Attraverso norme costituzionali lo stato italiano riconosce dei sovra-ordinamenti come l’Ue->fonti extra ordinem - Gli usi sono efficaci solo quando richiamati all’interno di stessi regolamenti e norme che disciplinano la materia di riferimento ## COSTITUZIONE Costituzione importante anche per il diritto privato perché disciplina principi fondamenti dell’ordinamento, rapporti cittadino-stato, ma anche rapporti cittadino-cittadino (art.30 cost) ovvero stabilisce regole fondamentali del diritto privato con poi l’entrata in gioco anche del codice civile. ## LEGGE ORDINARIA Concetto di legge in senso stretto= _legge ordinaria dello stato_ Concetto di legge in senso lato= comprende le normative equiparate alla legge in senso stretto, gerarchicamente sotto la costituzione e sopra le leggi regionali. Se le leggi sono contrarie alla costituzione si solleva una questio da parte del singolo giudice per stabilire se la legge sia costituzionale o meno (art.134 cost sulla corte costituzionale). - La formazione delle leggi e atti del governo sono disciplinate da leggi di carattere costituzionale - Ogni norma del codice civile può essere vista ciascuna come legge oppure si può vedere il codice civile come sommatoria di tutte le norme ed al tempo stesso una legge. L’ordinamento giuridico è sempre in evoluzione, subentrano necessità di vita pratica per cui il legislatore o il governo emanano normative di disciplina di una questione lacunosa - Art.15 delle preleggi: disciplina introduzione di una norma nell’ordinamento e la procedura di abrogazione: le leggi: il legislatore dichiara espressamente che le nuove norme emanate sono vigenti e si dichiarano abrogate le norme in vigore fino a quel momento= cancellazione espressa. Oppure si può avere una situazione in cui una norma disciplina una questione in un modo e c’è una norma che disciplina la materia in modo diverso: situa di incompatibilità tra vecchia e nuova norma= nel caso abrogazione tacita implicita, con cui la norma precedente in contrasto con la nuova deve ritenersi abrogata. Oppure c’è una norma che disciplina una certa materia, poi nuova norma più ampia abroga la vecchia. - **Es:** Nel codice civile i contratti che chiamiamo stipulati dai consumatori, sono disciplinati dal 1341,1342, risultati poi non sufficienti. Con una direttiva, l’Ue ha chiesto che si introducessero norme a tutela dei consumatori con scarso potere contrattuale, quindi ampliamento con art 1469 bis e seguenti e poi abrogati dal decreto legislativo CODICE DEL CONSUMO 2005 con disciplina contrattuale specifica= questo per spiegare come si evolve il sistema delle fonti e delle leggi. - **Es:** Disciplina della famiglia nel 1942 basata sulla potestà genitoriale, con capofamiglia uomo e conseguenti norme giuridiche a riguardo. Nel 1975 c’è poi stata la riforma sul diritto di famiglia come area del diritto privato e cancellato il concetto base della potestà genitoriale, equiparando moglie al marito, introducendo comunione nella gestione della famiglia. - **Es:** Gran parte delle norme di diritto commerciale riformata, con una vasta area abrogata e sostituita da norme successive per diritto societario - **Es:** diritto assicurativo, poche norme all’inizio per disciplina contratti di assicurazione. Ci sono oggi moltissime tipologie di assicurazione quindi in seguito fino ad oggi l’assicurazione si fonda sul codice civile ma ci sono poi centinaia di altre norme al di fuori del codice civile, un decreto legislativo ad hoc - **Es:** ambito bancario, finanziario, sono tutte aree del diritto privato che fanno riferimento alla contrattualistica che ha ad oggetto strumenti finanziari: si trovano oggi al di fuori del codice civile, ma anche nei decreti legislativi: testo unico bancario eCC…Così come molte altre aree che disciplinano materie di contratti. ## LEGGI REGIONALI Regionalismo differenziato: _regioni a statuto ordinario + regioni a statuto speciale (adottato con legge costituzionale)_. Le regioni a statuto speciale godono di una più ampia autonomia, secondo i propri statuti. Con la Costituzione e poi con la riforma Bassanini a fine anni ‘90, c’è stata la riforma dell’art. 117, con cui sono state introdotte diverse aree di competenza esclusiva statale, di competenza concorrente stato-regione (in tal caso competenza legislativa di dettaglio) e tutte le altre materie non espressamente menzionate di competenza esclusiva regionale. Le leggi regionali emanate fuori dai limiti fissati sono considerate non valide, con accertamento della Corte costituzionale. ## REGOLAMENTI Art. 3 delle preleggi. Sotto le fonti di diritto primario: ordinarie e regionali, ci sono le secondarie: _regolamenti_ e _usi_. I regolamenti possono essere di diverse categorie secondo la materia regolata e secondo il fondamento della loro efficacia. Quelli più importanti per il diritto privato sono quelli di esecuzione, per l’applicazione di leggi statali e regionali. I regolamenti entrano in gioco se c’è un’area di riforma di un settore di diritto privato. - **Es:** la recente riforma del terzo settore (per associazioni e fondazioni che esercitano attività a beneficio della società in generale e si avvantaggiano di benefici a carattere fiscale), per cui sono stati emanati nel 2017 i principi generali della riforma, poi i regolamenti, subordinati al decreto legislativo di riferimento, i quali eseguono le leggi, in quanto fonti di diritto secondarie, e la eseguono introducendo norme subordinate alla legge ordinaria per la disciplina di materie specifiche non disciplinate dalla legge. I regolamenti non possono contenere norme contrarie alle disposizioni della legge, perché sono necessari per eseguire la legge stessa, la loro invalidità può essere ACCertata dal giudice ordinario. ## USI E CONSUETUDINI Fonti secondarie subordinate alla legge, che nascono dalla tradizione, attraverso delle pratiche costanti. Gli usi rilevano solo quando sono richiamate da leggi e regolamenti che disciplinano la materia di riferimento e non rilevano mai giuridicamente se non quando sono richiamati in leggi e regolamenti. - **Es:** distanza degli alberi stabilita nei regolamenti o in mancanza di questi dagli usi locali, che se giuridicamente rilevanti finiscono per essere messi per iscritto. Se l’uso è solo orale, che si chiama uso di fatto, si rischia che non venga rispettato. ## Quando si ha la conclusione di un contratto? - La conclusione del contratto è quando il contratto inizia a produrre effetti, _quando il contratto si stipula_ Es: un contratto di regola si conclude quando c’è una proposta fatta da una parte all’altra. Quando il proponente riceve comunicazione dell'accettazione della proposta da parte del destinatario. La proposta sul piano giuridico è una proposta unilaterale: manifestazione di volontà volta a concludere il contratto. Il destinatario fa una sua dichiarazione unilaterale di accettazione. Quando il proponente riceve accettazione perfettamente conforme alla proposta si procede e si ha una conclusione del contratto. Concluso quando il proponente è cosciente dell'accettazione da parte del destinatario, che deve accettare entro i termini definiti dal proponente o in quelli necessari secondo l’affare in questione, oppure secondo gli usi, a seconda dell’area del diritto privato di cui si parla. In determinate aree le consuetudini particolari regolano conclusione dei contratti e sono giuridicamente rilevanti: ad esempio, una tipologia molto particolare di contratto è quella del settore moda. L’uso a sua volta può diventare legge vera e propria, ma deve rispettare due elementi: _oggettivo_ e _soggettivo_ - Oggettivo= elemento materiale. Cioè una pratica uniforme e costante per un periodo ragionevole di tempo - Soggettivo= elemento psicologico. Cioè la convinzione che ci sia obbligo di rispettare tale condizione, si tratta disposizione psicologica delle parti coinvolte Se manca la convinzione che la pratica sia obbligatoria si parla di un _uso di fatto_, non di uso normativo quale fonte del diritto (es: la mancia). - **Es:** molti riferimenti in materia agricola e commerciale. Importanti anche il diritto del mare, un’area molto particolare. Il diritto marittimo è un insieme di usi e consuetudini talmente praticati da diventare norme, valide nelle acque extra territoriali comprese tra le varie acque territoriali degli stati. Tali consuetudini regolamentano circolazione dei natanti ecc.… non è uso di fatto ma diritto vero e proprio. Dal momento che gli usi sono fonti secondarie subordinate alla legge, non si può dire che la legge viene meno per desuetudine, una legge perde efficacia solo se abrogata da una legge successiva. La norma rimane in vigore ed è sempre vincolante. L’uso invece può venire meno per desuetudine. Per agevolare la conoscenza degli usi, le camere di commercio ed altri enti pubblici hanno redatto con il tempo delle raccolte ufficiali; gli usi qui pubblicati sono da ritenersi esistenti fino a prova contraria e devono essere rispettati da ambo le parti. - **Es:** nell’ambito del commercio determinati usi sono registrati nei registri imprese. ## ATTIVITÀ GIURISDIZIONALE ED INTERPRETAZIONE DELLE NORME L’organo principe per l’interpretazione (attività intellettuale che ha possibili risvolti personali, quindi attività disciplinata da disposizioni ad hoc) della legge è il giudice. Le norme sono emanate dal Parlamento, e sono generali ed astratte, volte a prevede una fattispecie futura che può essere oggetto controversia tra due persone fisiche o giuridiche. L’attività del giudice è quella di concretizzazione della norma, cioè è di applicare la norma giuridica corretta per risolvere la questione pratica che a lui si presenta. Quindi la norma generale ed astratta si deve applicare alle situazioni e ai comportamenti concreti esprimendo un giudizio non più generale ed astratto, bensì individuale = sentenza. La sentenza deve essere conforme alla norma che viene applicata al caso. Il procedimento di applicazione della norma si basa sulla logica del sillogismo in cui: - Norma= premessa maggiore - Fatto= premessa minore - Sentenza= conclusione - **Es:** una società di leasing si presenta al giudice per inadempimento del contratto per chiedere la risoluzione del contratto e ottenere il risarcimento del danno. Il giudice deve trovare di fronte alla questione pratica, la norma giuridica corretta a risolvere la controversia. Bisogna chiedersi se la società di leasing ha diritto a risolvere il contratto e se sì, in che modalità ciò va fatto, a quali condizioni. L’attore è quello che agisce in giudizio, il convenuto quello chiamato in giudizio. L’attore deve spiegare la sua versione dei fatti e dire che c’è stato un adempimento mancato nel pagamento del canone da un momento in poi. Il convenuto risponde e si accerta il fatto con mezzi di prova (documenti, testimoni, confessione, giuramento e le così dette presunzioni, cioè conseguenze che il giudice trae e che devono essere precise concordanti). Accertato il fatto il giudice applica la norma giuridica per risolvere la fattispecie concreta, con una regola= iura novit curia= i diritti li conosce la giudice. Potrebbe essere complesso per l’avvocato qualificare le varie fattispecie, ma ciò non è determinante perché il giudice deve sapere la norma applicata, accompagnata da motivazione fondamentale sul perché si decide di applicare quella determinata norma. Il fatto viene esaminato da tribunale e corte d’appello. La corte di cassazione dopodiché è chiamata ad esaminare solo il diritto, se sul piano della logica giuridica il giudice ha applicato correttamente le norme oppure se ha motivato correttamente: ci può essere vizio di motivazione della sentenza oppure qualificazione erronea della fattispecie. Sono quindi 3 i gradi di giudizio: 1. Il primo giudice chiamato a risolvere la questione è il tribunale. Il tribunale emette la sentenza. Il giudice in tribunale è un giudice monocratico, cioè uno solo 2. La sentenza del tribunale è appellabile di fronte a giudice superiore chiamato Corte d’appello. È composta da 3 giudici. Se la parte che perde il giudizio fa appello, invita a riesaminare la questione e a decidere in maniera conforme o opposta. A quel punto il tribunale e la Corte d’Appello sono giudici sia di fatto che di diritto 3. Corte di cassazione. Non è chiamata ad esaminare il fatto, ma solo il diritto. Viene appellata alla sentenza della Corte d’appello. È chiamata ad esaminare se es. il giudice ha dato motivazione corretta, se sul piano della logica giuridica il giudice ha applicato correttamente le norme, ha qualificato la fattispecie concreta sotto le norme corrette o se ha motivato correttamente. Può esserci un vizio di motivazione della sentenza o una qualificazione erronea della fattispecie sul piano giuridico. Non è però autorizzato a riesaminare la questione di fatto che è consolidata di fronte a giudici di merito ossia tribunale e corte d’appello. Il giudice ha discrezionalità, ma questa deve essere motivata e può essere contestata dalla corte di cassazione Tutto, anche le espressioni normative più semplici vanno interpretate. Anche concetti banali (es: concetto di famiglia che va interpretato di volta in volta: può essere concepita come nucleare, in senso stretto, oppure famiglia allargata compresa di tutti i parenti, tipo nelle imprese familiari dove il concetto fa riferimento alla famiglia estremamente allargata. Es: concetto di buona fede, concetto che ritorna varie volte in maniera diversa e va interpretato). Il legislatore si occupa di disciplinare come deve operare l’interpretazione della legge: c’è una procedura che si trova nelle disposizioni della legge in generale in art. 12 e 14. L’interprete deve capire il significato delle parole e fare riferimento ad esse, deve tenere conto dell’intenzione del legislatore (ogni norma quando emanata ha una sua ratio, cioè ragione per cui è stata emanata) bisogna andare a vedere quale era l’intenzione del legislatore quando ha deciso di emanare tale norma giuridica. Quando si tratta di emanazione delle leggi si vanno a vedere i lavori delle commissioni parlamentari. Se la controversia non prevede una norma specifica da applicare si deve ragionare per analogia legis. Per casi simili o materie analoghe. Il contratto di leasing non è tipico (cioè previsto dal CC) e non si hanno norme ad hoc per l’inadempimento dello stesso; tuttavia, questo ha elementi della locazione e della compravendita, essendoci una sintesi tra questi due contratti, è possibile ragionare per analogia. - Leasing traslativo nasce già per cedere all’utilizzatore il bene. I canoni di locazione incorporano la volontà di traferire il bene: i canoni di locazione sono più alti. Ragiono sul piano giuridico come una vendita con riserva di proprietà: l’individuo ottiene godimento del bene subito e paga il prezzo tempo per tempo e acquista la proprietà con il pagamento dell’ultima data. Se c’è un inadempimento da parte dell’acquirente in questo caso, l’art. 1526 dice che il mancato pagamento della rata non dà luogo a risoluzione del contratto= se l’utilizzatore non paga una rata sola, non superiore a 1/8 del prezzo, la società di leasing non può chiedere risoluzione del contratto. L’utilizzatore conserva beneficio di pagare rate successive. Se poi il contratto si risolve per mancato pagamento, il venditore deve restituire il resto dei canoni di leasing già pagati, altrimenti vi sarebbe un ingiustificato arricchimento della società rispetto al venditore. Leasing di godimento. I canoni sono trattenuti dalla società di leasing perché i canoni pagati dall’utilizzatore sono finalizzati al godimento del bene. L’utilizzatore restituisce il bene. In caso di risoluzione la società trattiene i canoni pagati alla risoluzione del contratto. Tornando all’art. 12, questo l’interprete lo può dedurre solo ragionando per analogia legis, per casi simili perché il leasing non è nel codice civile, ma lo fa basandosi sulle regole della vendita con riserva di proprietà. Se non vanno bene nemmeno i casi analoghi e il caso rimane dubbio allora si ragiona secondo i principi generali dell’ordinamento in questo caso si parla di analogia iuris. Si ragiona usando principi generali e secondo una logica si risolve questione pratica con annessa motivazione corretta. - **Es:** il contratto di deposito. Una parte deposita un bene mobile, si paga un prezzo e c’è obbligazioni di custodia da parte di chi concede il deposito. Il contratto di deposito è di base un contratto a titolo gratuito (come quello sulla donazione, sul comodato, senza un pagamento di un prezzo) - **Es:** contratto sul comodato senza pagamento di un prezzo da parte di una delle due parti = a titolo gratuito - **Da queste norme insieme traggo che se ho a che fare con negozi giuridici a titolo gratuito, la responsabilità di colui che offre una prestazione a titolo gratuito è minore rispetto a quella di chi agisce per un corrispettivo.** - **Art 14:** nel caso delle leggi penali e quelle che fanno eccezione alle regole generali o ad altre, queste leggi non si possono applicare oltre i casi e i tempi in esse considerati: non vale il procedimento analogico. O c’è una norma che mi dice che quel fatto è reato, oppure non esiste reato. Se oggi non c’è una legge per un determinato reato, quel reato non sarà mai considerato tale anche se la legge viene emanata dopo. Dopo che la legge è emanata, essa non è retroattiva ma si applica solo per il futuro. Non vale definire reato un fatto compiuto che è solo simile ad un reato. Non si può applicare analogia legis oppure analogia iuris su leggi eccezionali, che fanno eccezione a regole generali. Nell’ambito del diritto, l'eccezionalità viene valutata sul piano politico-giuridico e non con un criterio di logica formale. Es: le norme in tempo di guerra sono diverse da quelle in tempo di pace. Le regole nel periodo di guerra sono eccezionali e in quella circostanza non valgono i criteri di analogia. Risulta utile distinguere tra quelle leggi che regolano la struttura del sistema giuridico e che quindi riferiscono principi pressoché stabili e consolidati, da quelle leggi dette congiunturali che invece sono dettate da considerazioni contingenti e valutazioni di circostanze passeggere. Queste ultime vengono considerate eccezionali e per questo non soggetto a applicazione nei procedimenti analogici sopra citati. ## Lezione 3-28/2 Il diritto privato ha ad oggetto la persona fisica: secondo l’art. 1 CC, un essere umano che nasce vivo e che alla nascita acquisisce _capacità giuridica_. Questo comporta conseguenze di tipo giuridico (es: per eredità). ### *Dir. Privato si occupa di: rapporti della persona nella famiglia, rapporti di natura commerciale in generale, che si esplicita soprattutto attraverso la stipulazione dei contratti, nel caso questi rapporti siano esercitati da una società si parla di diritto dell’impresa (diritto commerciale). Se si compie un atto illecito definito dall’art. 2043 si costituisce un rapporto giuridico con un’altra persona nei confronti della quale nascono comportamenti dannosi. Diritto fallimentare= piano di parità tra persone. A latere delle persone fisiche si hanno persone giuridiche.* Le norme giuridiche si distinguono in: - _imperative_, che devono essere sempre rispettate secondo il loro contenuto, cioè sono norme inderogabili dalle parti. Ad esempio, secondo l’art. 1418 sulla nullità del contratto. - _dispositive_, che sono norme derogabili. Il CC è composto maggiormente da norme derogabili, che servono a stabilire una regola che si applica di default, cioè che si applica se non si dice nient’altro. Le norme dispositive sono suppletive per colmare una lacuna che non è stata disciplinata. In ambito diritto pubblico le norme sono di regola inderogabili, al contrario del diritto privato. - **Es:** art. 1402. Contratto per persona da nominare che si assume diritti e obblighi del contratto. La nomina deve avvenire entro 3 giorni _SALVO CHE_..., questo ci suggerisce che sia una norma dispositiva (*>salvo diverso accordo tra le parti*). Le norme del diritto pubblico sono di regola _cogenti_, quelle del diritto privato sono di regola _imperative_. ## COSTITUZIONE E DIRITTO PRIVATO Gli articoli della costituzione riguardano rapporti tra stato e cittadino e tra cittadino e cittadino, sono quindi norme fondamentali anche del diritto privato (>*30, 36,42, cost.*). Questa norma è fonte di diritto primario da cui si sviluppano poi norme del diritto di famiglia che si approfondiscono nel CC. Stabilisce regole fondamentali del diritto al lavoro (art. 36 Cost.), da cui poi si sviluppa il diritto al lavoro. Proprietà e diritto delle successioni (42 cost): sarà la legge a definire come si acquista la proprietà, che sarà poi una legge sulla proprietà che si trova nel CC. Introduce successioni ammissibili nell’ordinamento (anche non in senso stretto inter vivos), legittima o testamentaria, poi disciplinate nel CC. Norme della costituzione a rilevanza per diritto privato sono anche norme sulla libertà di associazione, anche se di carattere non patrimoniale. Artt 18,19 cost. Norme sulla libertà di religione, art. 19-20. Anche i singoli cittadini e gruppi sociali in cui si organizzano i privati sono destinatari di norme costituzionali, ma la costituzione detta solo principi generali che poi sono definiti dalla legge. Norme costituzionali= norme di scopo che si limitano a definire delle direttive senza definire mezzi per soddisfare tali scopi > vedi art. 3 Cost sul diritto di uguaglianza, in cui non si trovano effettivi rimedi che impongano al legislatore a emettere qualcosa di importanza sociale effettiva. Il legislatore non è mai autorizzato a fare norme contro la costituzione. Le norme costituzionali sono vincolanti e la loro interpretazione è più delicata rispetto a quella delle norme codicistiche perché bisogna ragionare con interpretazione di carattere + politico che letterale, rispetto agli articoli ad esempio delle preleggi. - **Es:** art. 42 non dice cosa sia la proprietà privata, per vedere il concetto di proprietà bisogna vedere il codice civile all’art. 832, che non definisce la proprietà ma stabilisce chi è il proprietario, cioè colui che ha diritto di di godere e di disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo con osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico*. A livello di interpretazione della proprietà, nella costituzione ci troviamo di fronte ad una proprietà immodificabile: rispetto al CC, si potrebbe parlare quasi di una inconciliabilità tra quindi quando si interpreta la proprietà privata bisogna riferirsi anche all’art. 47 che vede la proprietà come qualcosa da tutela contro l’incertezza del futuro. ### *ordinamento giuridico sempre in evoluzione, quindi maggiore possibilità di modifica del diritto di proprietà* ## DIRITTO PRIVATO: ASPETTI GENERALI ### Divieto dell’Autotutela Caratteristica fondamentale che deriva dal fatto che i singoli