Pedagogia dell'infanzia, dell'adolescenza e dei diritti del bambino PDF

Summary

Questo documento esplora la pedagogia dell'infanzia, dell'adolescenza e dei diritti del bambino, analizzando il concetto di infanzia attraverso uno sguardo storico e sociale. Vengono discusse le teorie, i modelli e le pratiche educative, evidenziando l'evoluzione del sentimento dell'infanzia. Il documento include citazioni di pedagogisti e studiosi.

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Pedagogia dell'infanzia dell'adolescenza e dei diritti del bambino 01/10/24 “Che vivano liberi e felici” - Korczak ( pedagogista scrittore e medico polacco) tale citazione si sposa con la profes...

Pedagogia dell'infanzia dell'adolescenza e dei diritti del bambino 01/10/24 “Che vivano liberi e felici” - Korczak ( pedagogista scrittore e medico polacco) tale citazione si sposa con la professione dell’ insegnamento. All’interno della quale sono fondamentali la parola diritto e infanzia e adolescenza convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza Dalle “linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6” art 10 del decreto legislativo 13 aprile 2017 la prima parte riguarda i diritti dell'infanzia “Il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 ha istituito il sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni con la finalità di garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità sociali, cognitive, emotive, affettive, relazionali in un ambiente professionalmente qualificato, superando disuguaglianze e barriere fisiche, territoriali, economiche, sociali e culturali. Per realizzare tali obiettivi il sistema integrato propone una visione unitaria per un percorso educativo storicamente distinto in due segmenti: lo 0-3, che comprende i servizi educativi per l’infanzia, e il 3-6, che corrisponde alle scuole dell’infanzia. “ Risonanza = quello che si racconta deve toccare la motivazione e promuovere la costanza degli studenti unicef un = deriva da unesco e questo ente has affidato a unicef ha affidato la tutela dei bambini e delle bambine unicef = il suo impegno è quello di contare. I rapporti unicef ci dicono situazioni di bambine e bambine del mondo. Ma cosa servono i numeri ? “per contare bisogna essere contati “. Ci sono delle bambine che non possono essere contati perché alla nascita non sono stati registrati, non sanno nemmeno il loro nome e di conseguenza non possono essere contati nella popolazione Un diritto non scritto è il diritto alla morte korczak per molto tempo ne ha parlato e ha reso questo tema parte fondamentale della sua relazione con i bambini nei diversi orfanotrofi La parola rispetto = quando noi parliamo nei bambini scrive kozak il primo aspetto da tenere da tenere in considerazione è il rispetto cioè il riconoscimento nella tua umanità e dignità “chi non rispetto l'altro non rispetta se stesso” Educare è un verbo delicato L'educazione non è un percorso facile. Alla fatica dell'educatore deve corrispondere la fatica dell'educando. Motivare alla fatica è una delle abilità che più connotano la professionalità pedagogica. R. Farnè Resilienza Per una scuola di qualità: benessere e sviluppo armonico del bambino. Tre aree di qualità: -​ Strutturale (norme, docenti, dotazioni …); -​ Processuale (organizzazione del curricolo, contesti, relazioni educative); - -​ Orientamenti ( valori, credenze, atteggiamenti, cultura). C. Stringher L'insegnante è un professionista di cultura “ Restituire dignità alla professione dell'insegnante , per definizione deve saper guardare al futuro del paese che nasce dalla suola del presente” SOS scuola (dall’espresso) Italo Calvino ci da 3 consigli 1)​ Imparare le poesie a memoria perchè ti faranno compagnia nei momenti di solitudine ( giovane anziano ) 2)​ Imparare ad attaccare i bottoni =cerca d essere autonomo più che puoi, arrangiati prima di chiedere aiuto , non delegare agli altri ) 3)​ Sapere che quello che hai oggi potresti non averlo domani= non letto come il carpe diem ma in temi come questi , cioè apprezzare le piccole cose e sfumature quotidianità il traguardo ha a che fare con idea di felicità oh! = e’ ancora possibile che i bambini si stupiscono ? mario lodi ha detto che ai bambini bisogna insegnare il senso -​ Etico = saper distinguere attraverso l’ esperienza quello che bene e quello male -​ Estetico = cogliere il bello intorno a noi. bisogna accompagnarli alla ricerca del bello una volta per i bambini era una cosa naturale -​ Critico = insegnare a scegliere con la propria testa , importante è insegnare a pensare , sei libero se sia fare le tue scelte Che cos'è la pedagogia dell'infanzia? La pedagogia dell’infanzia è quella scienza che si occupa di elaborare un sapere complesso sulle teorie , sui modelli e sulle pratiche educative in rapporto al soggetto umano in quell’età particolare della sua vita che lo caratterizza come bambino. Pedagogia = è la dimensione teoretica offerta dalla pedagogia generale come scienza che riflette e indaga i fondamenti epistemologici dei saperi dell’educazione , ne sviluppa i significati svelando gli impliciti , i limiti, gli intrecci e le prospettive. La pedagogia è l'albero della scienza che riflette sui temi importanti dell'educazione a partire da interrogativi fondamentali che si rinnovano in ogni momento storico: Che cos'è l'educazione? Come si realizza? Quali sono i suoi fini? e quali sono i problemi che deve affrontare? Nella pedagogia generale ci sono una molteplicità di rami con le diverse specializzazioni. Nel caso della pedagogia dell'infanzia il soggetto preciso e particolare che richiede specificazione e concretizzazione è dunque il bambino il soggetto umano colto in questa età della vita. La profonda complessità della pedagogia dell'infanzia si può vedere se ci poniamo in un atteggiamento storico ermeneutico cioè essere pronti a ricostruire significati a noi socialmente e culturalmente più prossimi e famigliari per coglierne lentamente nel corso del divenire storico: Cos'è l'infanzia nelle nostre coordinate storiche sociali e culturali? e come e quando sono mutati i termini e col passare del tempo? come tali idee si sono intrecciate a soggetti che denotano le loro peculiari caratteristiche e i loro bisogni essenziali?. È fondamentale andare a scoprire in profondità il concetto di infanzia quando è nato e come mutato nel tempo. L'interesse per l'infanzia nasce molto tardi nel corso della nostra storia. Dal 1500 al 1900 si realizza un lento e difficoltoso percorso che riguarda la nascita e la trasformazione delle nostre idee di infanzia. -​ Nascita del sentimento dell'infanzia : che da il via a un inedito interesse per il mondo del bambino quello che Philippe Ariès chiama “La scoperta dell'infanzia” -​ Nascita della scoperta dell’infanzia : tra l'ottocento e il Novecento c'è un processo di trasformazione della mentalità adulta nei confronti dei bambini e si sviluppa un'idea d'infanzia come la intendiamo oggi: un'età specifica della vita umana. La scoperta dell'infanzia avviene lentamente, il tempo del cambiamento storico che coinvolge culturalmente economicamente e politicamente le culture sembra essere immobile. E’ necessario di cicli molto lunghi per produrre una trasformazione osservabile concretamente. La scoperta dell'infanzia è uno dei risultati di un processo di cambiamento storico che nell'arco di quattro secoli ha modificato in maniera lenta ma radicale il sistema di vita nelle civiltà occidentali. A partire dalla modernità( XVI secolo) fino alla contemporaneità( 800-900) avviene la progressiva separazione tra il mondo del bambino e quello dell'adulto prodotto dall'imporsi a livello sociale culturale dell'idea di infanzia come età specifica della vita. E’ possibile individuare un modello tradizionale d'infanzia che caratterizza la vita del bambino nell'epoca precedente età contemporaneità : questo concetto tradizionale d'infanzia non scomparirà mai del tutto e mai ovunque nel mondo soltanto nel corso del Novecento. Concezione tradizionale : Definizione del bambino come negativo dell'adulto. Il bambino viene colto nel confronto penalizzante con l'uomo e non può ricevere alcun riconoscimento di sé, la storia che caratterizzata dal concetto di infanzia è una storia dove avviene un’ espropriazione della propria identità, Il bambino è considerato Infans: “colui che non parla”. Allora di quel soggetto si coglie non ciò che è ma ciò che appare l'adulto come un essere. In cui c'è la negazione delle qualità positive che fanno l'umanità dell'uomo per primi il Logos: linguaggio pensiero. Il bambino non è: questa è la formula paradossale con cui storicamente si compie l'esposizione di significato subito dall'infanzia. L’ Infanzia viene visto come una parentesi da trascorrere il più in fretta possibile dopo la quale c'è una sorta di seconda nascita. La vita vera inizia solo col fine dell'infanzia, questa parentesi può dirsi chiusa quando le negatività che la caratterizzano saranno precocemente colmate dall'acquisizione di abilità e competenze che rendono un soggetto capace di svolgere un ruolo attivo all'interno della comunità nella quale il membro non è riconosciuto perciò c'è ma in virtù del contributo che è capace di apportare. Non deve stupire quindi che per molto tempo i modelli educativi elaborati dai più piccoli erano in funzione della rapida inclusione dei bambini nella pienezza della vita sociale. L’adultizzazione precoce dell'infanzia è conseguenza visibile di una concezione puramente negativa dell'infanzia e un'esigenza primaria di mettere fine a questo periodo. Il bambino quanto prima diventa adulto può essere ruolo attivo nel processo di produzione delle risorse indispensabili per far fronte ai bisogni della famiglia comunità si compie attraverso un rapido avviamento del bambino ad attività di tipo economico come il lavoro. Questo bisogno è dato anche dalla vita del tempo e l'energia familiare è spesa nelle attività direttamente connesse alla quotidianità sopravvivenza i bambini e adulti condividono l'esistenza stretto tra le esigenze della miseria e della peluria e l'affrontano insieme con le stesse risorse. I bambini e adulti vivono nello stesso mondo. L'infanzia non ha nessuna protezione Nell'infanzia tradizionale Il filo rosso che tiene insieme questi fattori sono i contenuti di violenza presenti nelle relazioni e nelle pratiche che gli adulti conducono nei confronti dei bambini la violenza è l'elemento principale nei confronti dell'infanzia. Una violenza che è insita nelle espropriazioni dell'identità che il bambino subisce da parte dell'adulto incapace di riconoscerlo in maniera genuina interessato a conformarsi come un adulto miniatura. La violenza si esplicita in mille modi come: pratiche di allevamento sacrifici imposti dalla rigidità della vita povera, nei processi di precoce socializzazione attraverso il lavoro, nei comportamenti aggressivi nei confronti del bambino perché è troppo perché non voluto perché malato Norbert Elias, sociologo tedesco, sostiene che: “più una civiltà progredisce nel suo processo storico di civilizzazione più osserviamo crescere al suo interno la distanza che separa il mondo dei bambini dagli adulti”. Elias Individua nel XVI Secolo il momento storico in cui prende l'avvio questo lento processo di separazione tra i due mondi: sta emergendo la consapevolezza che il bambino è diverso dall'adulto ma questo diversità non deve essere annullata in maniera rapidissima perché non deve essere letta come negativo in assoluto. La diversità non è dovuta a mancanze ma a bisogni e esigenze diverse. Occorrono secoli perché il riconoscimento del bambino si compie in un'inedita idea di infanzia. Devono mutare le condizioni di vita culturale sociale, devono essere tolte le credenze di tipo magico e superstizioso e si deve formare consolidare una conoscenza scientifica capace di dare spiegazioni a ciò che l'uomo per secoli non è riuscito a spiegare occorrono una medicina, pediatria, biologia e pedagogia. È interessante vedere come due studi di Aries e Elias con presupposti scientifici diversi utilizzano anche linguaggi specifici differenti ma giungono a una tesi concordante, analoga: Cioè l'emergere nella storia dell'Occidente di un'idea nuova quella di un’infanzia destinata a modificare la qualità di vita dei bambini. La struttura sociale, nel suo complesso, attraverso il riconoscimento pieno di un soggetto altro rispetto all'adulto. Secondo Ariès la posizione di consapevolezza intorno all'essere del bambino è riconoscimento del bambino in sé per sé non per contrasto con l'adulto, ciò permette di andare a individuare i bisogni e le esigenze dell'infanzia. Per avere soddisfatti i bisogni di crescita e godere di protezione è necessario che il bambino viva all'interno di un mondo proprio. Il cambiamento dell'idea d'infanzia viene nell'Ottocento,è un cambiamento ambivalente, mai uniforme, dove si possono riscontrare elementi di novità il rapporto alle condizioni di vita del bambino solo all'interno di alcuni ambienti privilegiati senza che il vecchio sia mai del tutto abbandonato. Il cambiamento del modello di infanzia avviene in virtù di due principali fattori di trasformazione: -​ La famiglia ( privato ): Nella famiglia Borghese si compie una rivoluzione copernicana per protagonisti il bambino nelle vesti di figlio : visto da sempre come una soggetto marginale, non viene visto come investimento effettivo ed economico. Nell'Ottocento il bambino diventa sempre più il centro intorno al quale vengono riorganizzate le attività quotidiane e di progetti nel futuro. Nell'educazione dei figli assume un significato esistenziale, il destino sociale della famiglia viene costruito attraverso una rigida educazione dei figli, la quale richiede una voce del budget familiare ma ripagata una volta che il bambino sarà adulto. L'infanzia Borghese si può dire protetta e curata e al tempo stesso sorvegliate disciplinata -​ La scolarizzazione obbligatoria ( sociale) : la scuola assume un rilievo importante con l'introduzione dell'obbligo scolastico. Il bambino ha un posto riservato all'interno della società organizzato in base ai suoi bisogni educativi primari. L'alfabetizzazione e la socializzazione sono elementi attraverso cui si compie, nel corso dell'Ottocento, il processo di adultizzazione dei bambini inteso come processo di evoluzione da non affrettare perché l'acquisizione delle abilità complesse che la società richiede può venire soltanto attraverso un tirocinio civile intenzionale una sorta di apprendistato dei doveri e degli obblighi che il bambino ha imparato per poi diventare adulto. L'infanzia ottocentesca viene privatizzata all'interno della famiglia istituzionalizzata attraverso la scuola. Privatizzazione: riguarda le pratiche dell'idea di bambino da proteggere curare perché è debole bisognoso di sostegno affettivo Istituzionalizzazione: riguardo le pratiche delle idee di bambino da completare in base al modello stato di adulto che vige nell'immaginario pubblico. Nel Novecento arriva questa idea di infanzia caratterizzata da bisogni particolari perché collegati i processi di crescita letti in termini di evoluzione e di sviluppo fisico e psichico, e quindi una condizione di debolezza e di incompletezza che necessita da un lato di cure protezioni e dall'altro di una guida degli adulti che sanno ciò che il bambino ha bisogno per crescere meglio. L'elemento nuovo del Novecento è la scoperta dei saperi delle competenze specifiche che il soggetto umano possiede in questa età della vita. L'infanzia è caratterizzata in positivo da sapere le competenze che il bambino possiede ed è in grado di esercitare nel suo relazionarsi con il multi circostante e la sua complessità. L'infanzia è per eccellenza l'età dell'educazione la quale ha due scopi fondamentali: -​ Corrispondere a quei bisogni -​ Alimentare quei saperi e quelle conoscenze L'ultima parte del XX secolo lascia emergere un elemento nuovo che caratterizza l'attuale concezione dell'infanzia: è l'allargamento del bambino all'idea dei diritti umani fondamentali e le attribuzioni dei diritti specifici all'infanzia. Nella seconda metà del Novecento si rafforza l'idea che il bambino sia titolare di diritti fondamentali specifici e che l'infanzia deve essere esplicitamente e definitivamente inclusa nel discorso riguardante i diritti fondamentali. Si diffonde l'idea che il bambino sia un soggetto particolare , C'è ancora un ostacolo da superare: occorre superare l'accentuazione degli aspetti legati alla protezione tutela per dare piena rilevanza a quelli connessi alla partecipazione intesa come conquista Attiva di sé ed espressione di autonomia personale. I diritti dell'infanzia sono di per sé paradossali perché paradossale è ancora la condizione di vita di un soggetto correttamente ritenuto incompiuto dal punto di vista della crescita. In realtà questo vale per ogni soggetto umano in ogni età, i bisogni se non vengono tradotti in diritti rilevano il soggetto che li esprime in una condizione di dipendenza e subalternità. I bisogni quando restano tali trasformano il soggetto umano che li esprime in un oggetto di attenzioni di tutela. La loro traduzione in diritti fondamentali implica l'assunzione di corrispettivo di responsabilità e doveri da parte del mondo adulto non solo riconoscendo i bisogni ma impegnarsi per la costruzione della condizione dei luoghi in cui il bambino abbia la possibilità concreta di partecipare attivamente alla soddisfazione dei propri bisogni. E’ necessario riconoscere al bambino la partecipazione attiva, in maniera opportuna considerata l'età, alla decisione rilevante per l'innalzamento delle qualità della vita presente e futura. Questo significa parlare del cittadino bambino al pari dell'adulto e questo è un paradosso dell'infanzia perché Sul soggetto che per esercitare il proprio diritto bisogna dell'intervento costante dell'adulto Che lo ponga nelle condizioni perchè si riesca ad attuare La convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia (1989) esprime con linguaggio giuridico i principi culturali che possono essere interpretate in chiave pedagogica ci sono delle novità in questa convenzione: 1.​ Concetto di protezione del bambino,: visto in nome della debolezza ma in virtù del rispetto della dignità che appartengono ogni essere umano 2.​ Principio di non discriminazione: esteso al bambino ossia l’enunciazione della differenza di età tra le possibili cause che possono determinare la discriminazione di un essere umano questo principio permette di includere l'infanzia all'interno di un discorso riguardante diritti umani fondamentali e devi riconoscimento della dignità del bambino in quanto essere umano 3.​ Il diritto al bambino a vivere nel presente: come il tempo della vita in cui il bambino appare incompiuto solo la prospettiva dell'adulto. E’ il diritto del bambino a essere considerato importante per quello che è e non per ciò che porta o peggio dovrà diventare crescendo 4.​ Il principio del maggiore interesse del bambino: In quei casi in cui il bambino non può esercitare la propria volontà sarà adulto farlo per lui e questo si dove fondare su criteri che guardano il bene del bambino 5.​ L'immagine di un bambino capace di esercizio attivo e autonomo.: il bambino è capace di agire e esercitando la propria facoltà prendendo le decisioni al pari dell'adulto egli è soggetto attivo di diritti e poiché non esiste una gerarchia di diritti ad altri bambini esercitano i propri diritti in maniera paritaria all'interno delle relazioni che li leggono assieme 6.​ Il bambino è un cittadino: La convenzione attribuisce un posto all'interno della società riconoscendogli pari diritti di cittadinanza uguali agli adulti. Il bambino deve poter esprimere la propria idea, essere ascoltato preso sul serio e tenuto in considerazione come qualsiasi altro soggetto della comunità. Il bambino esiste prima come bambino che come promessa di adulto. 02/10/24 John Dewey (1859-1952) E’ un filosofo, psicologo e pedagogista americano Dewey visse durante un periodo di rapidi cambiamenti sociali ed economici negli Stati Uniti, caratterizzato dalla Rivoluzione industriale, dall'urbanizzazione e dall'immigrazione di massa. Operò in un'epoca di espansione della democrazia e di lotte per i diritti civili, elementi che influenzarono profondamente la sua visione dell'educazione come strumento per una società democratica. Il suo lavoro si sviluppa anche nel contesto del progresso scientifico e dell'ascesa del pragmatismo filosofico, di cui fu uno dei principali esponenti Concetti chiave ​ Apprendimento esperienziale: La conoscenza si sviluppa attraverso l'interazione con l'ambiente e la risoluzione di problemi reali. ​ Educazione democratica: La scuola come microcosmo della società, dove si apprendono valori democratici attraverso il dialogo e la collaborazione. ​ Sviluppo critico e sociale: L'educazione non è solo trasmissione di contenuti, ma formazione di cittadini attivi e pensatori critici. Opere principali: ​ Democrazia e Educazione (1916) ​ Esperienza e Educazione (1938) Il mio credo pedagogico Io credo che ….. ogni educazione deriva dalla partecipazione dell'individuo alla coscienza sociale della specie. Questo processo si inizia inconsapevolmente quasi dalla nascita e plasma continuamente le facoltà dell'individuo, saturando la sua coscienza, formando i suoi abiti, esercitando le sue idee e destando i suoi sentimenti e le sue emozioni. Mediante questa educazione inconsapevole l’individuo giunge gradualmente a condividere le risorse intellettuali e morali che l'umanità è riuscita ad accumulare. (…) Gli istinti e i poteri medesimi del fanciullo forniscono il materiale e danno l’avvio a tutta l’educazione (…) Riassumendo, io credo che l'individuo che deve essere educato è un individuo sociale e che la società è un'unione organica di individui. Se eliminiamo il fattore sociale dal fanciullo si resta solo con un'astrazione; se eliminiamo il fattore individuale dalla società, si resta solo con una massa inerte e senza vita. Perciò l'educazione deve iniziarsi con una penetrazione psicologica delle capacità del fanciullo, dei suoi interessi e delle sue abitudini. Essa deve essere controllata ad ogni punto con riferimento a queste stesse considerazioni. Tali facoltà, interessi e abitudini devono essere continuamente interpretate; noi dobbiamo sapere qual è il loro significato. Esse devono essere tradotte nei loro equivalenti sociali e mostrare la loro capacità come organi di servizio sociale. John Dewey, Il mio credo pedagogico : antologia di scritti sull'educazione, Firenze : La nuova Italia, 1959, pp. 3-9 Edgar Morin (1921- ) E’ filosofo e sociologo francese La scoperta dell’infanzia Morin opera in un periodo di grandi trasformazioni sociali e culturali, a cavallo tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l'epoca contemporanea. Ha vissuto l'ascesa delle società di massa, lo sviluppo della globalizzazione e la crescita delle tecnologie dell'informazione. Le sue idee si sviluppano nel contesto del dopoguerra, quando si affrontano le sfide legate alla complessità dei nuovi problemi globali, dalla crisi ecologica alle tensioni tra identità culturali. Morin critica l'eccessiva specializzazione del sapere e promuove un approccio interdisciplinare, che integri diverse prospettive per comprendere meglio la complessità della realtà. Concetti chiave: ​ Pensiero complesso: Morin sottolinea l'importanza di affrontare la realtà attraverso un pensiero che superi le divisioni tra le discipline, integrando le diverse conoscenze per comprendere la complessità dei fenomeni. ​ Educazione integrale: L'educazione deve formare cittadini capaci di pensare in modo globale e complesso, preparando le nuove generazioni a risolvere problemi interdisciplinari e planetari. ​ Nozione di incertezza: Morin promuove una visione del mondo in cui l'incertezza è parte integrante della conoscenza e della vita umana. L'educazione deve insegnare a convivere con l'incertezza e a navigare con intelligenza. Opere principali: ​ Il Metodo (6 volumi, 1977-2004) ​ I sette saperi necessari all’educazione del futuro (1999) ​ La via. Per l’avvenire dell’umanità (2011) “Tutto ciò che non si rigenera degenera” (Morin, 2014, p. 103) La scoperta dell’infanzia La riforma della conoscenza e del pensiero dipende dalla riforma dell’educazione, che dipende dalla riforma della conoscenza e del pensiero. La rigenerazione dell’educazione dipende dalle rigenerazione della comprensione, che dipende dalla rigenerazione dell’Eros, che dipende dalla rigenerazione delle relazioni umane, le quali dipendono dalla riforma dell’educazione. Tutte le riforme sono interdipendenti. Ciò può sembrare un circolo vizioso scoraggiante. Ciò deve costituire un circolo virtuoso che incoraggi la congiunzione dei due saper-vivere: ​ quello che aiuta a sbagliare di meno, a comprendere, ad affrontare l’incertezza, a conoscere la condizione umana, a conoscere il nostro mondo globalizzato, ad attingere alle sorgenti di ogni morale, che sono solidarietà e responsabilità; ​ quello che aiuta a orientarsi nella nostra civiltà, a conoscerne la parte sommersa, che come quella dell’iceberg è più importante della parte emersa, a difendersi e proteggersi, a proteggere i propri cari. Tutto ciò incoraggiando il grande circolo virtuoso, nella volontà di portare a compimento la missione storica del saper-vivere-pensare-agire nel ventunesimo secolo. E. Morin, Insegnare a vivere. Manifesto per Cambiare l'Educazione, 2014 Perchè gli ha insegnato l'amore per la cultura ? per questo l'insegnante deve essere affascinante , iniziare un nuovo cammino spaventa , ma è affascinante : questa è la dinamicità della cultura Perché insegno ? Perchè ci credo ! Identità =badge Tempo =campanella Ascolto =conchiglia Mani =mondo L’importanza del gioco = (art 31 della convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza) pezzetto di legno alla scuola in generale I diritti della convenzione mini = tieni inpugno i tuoi diritti Dititto mangiare : bustina di cibo che costa poco Giocattolo = per essere chiamato tale deve essere giocabile e divertente per i bambini Lungi è la libera università del gioco che promuove il gioco in tutte le sue forme Diario di Bordo = volontà di trattare le cose. per ogni settimana vengono proposte di scrivere diari di bordo e l'obiettivo è quello di trattenere le parole e pensieri chiave che servono a rispondere a una domanda che è quella : Perché ho scelto di insegnare ? perchè ci credo e sia importante In che cosa credo ? La scoperta dell’infanzia: è una storia che viene da lontano. “Perché il bambino diventi soggetto di diritti, (legati alla sua condizione infantile) e quindi cittadino è necessario che il mondo adulto lo guardi con occhi diversi che ne colgono la specificità”. (R. Farné) “I bambini sono sempre esistiti, ma l'infanzia come connotato di una identità sociale a cui riconoscere un proprio valore, è una scoperta della cultura occidentale moderna”. ( P. Ariès, 1960) Scoperta affermata ma anche profondamente negata! L’ importanza del nome ART. 7: 1. Il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi. 2. Gli Stati parti vigilano affinché questi diritti siano attuati in conformità con la loro legislazione nazionale e con gli obblighi che sono imposti loro dagli strumenti internazionali applicabili in materia, in particolare nei casi in cui, se ciò non fosse fatto, il fanciullo verrebbe a trovarsi apolide. Commento : Fa eco all'articolo se ho un nome ho diritto di avere una nazionalità , ma ci sono fanciulli che in molte parti del mondo non vengono registrati Apolide= Senza una nazione di nascita e di partenza , a questi bambini gli manca il passaporto e la carta d'identità , i politici trascurano questo perchè non gli conviene ART. 8 : 1. Gli Stati parti si impegnano a rispettare il diritto del fanciullo a preservare la propria identità, ivi compresa la sua nazionalità, il suo nome e le sue relazioni familiari, così come riconosciute dalla legge, senza ingerenze illegali. 2. Se un fanciullo è illegalmente privato degli elementi costitutivi della sua identità o di alcuni di essi, gli Stati parti devono concedergli adeguata assistenza e protezione affinché la sua identità sia ristabilita il più rapidamente possibile. Il linguaggio convezione è antico, è necessario riadattare convenzione al linguaggio pedagogico E’ valido per gli stati parte = sono quelli che hanno sottoscritto la convenzione. L'italia l’ha sottoscritta nel 1991 e da quel momento è diventata legge dello stato i diritti non sono aggiuntivi alla didattica , ma mettono in dialogo le discipline I diritti mettono in dialogo le discipline Il punto di riferimento sicuro Il rispetto dei diritti dei bambini, così come sancito dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre 1989, è il principio base che deve guidare qualsiasi scelta in campo formativo. Tutti conoscono quanto critiche e allarmanti siano le condizioni di vita dell’infanzia, anche in alcune realtà del nostro Paese, ed è evidente come il rispetto dei diritti dei bambini non possa risolversi in una semplice dichiarazione formale: è necessario che i diritti vengano tradotti in scelte legislative e amministrative, in coerenti prassi organizzative, educative e di cura che offrano una concreta garanzia del loro perseguimento. Tale compito spetta alla Repubblica nelle sue diverse articolazioni, dallo Stato alle Regioni agli Enti locali, in stretta e continuativa collaborazione tra loro. Si tratta di progettare insieme, nel rispetto delle competenze istituzionali, condizioni di apprendimento e di socializzazione che garantiscano a ogni bambino il diritto soggettivo all’educazione e consentano a ciascuno di sentirsi riconosciuto e accolto nella propria unicità e diversità. Il bambino non è solo un piccolo che sta crescendo, destinatario di interventi e cure, ma è un soggetto di diritto che, all’interno della famiglia, della società e delle istituzioni educative, deve poter esercitare le prime forme di cittadinanza attiva. Dare valore e sostenere una rete di servizi educativi e scuole dell’infanzia per tutti, capaci di innovarsi, di rispondere a nuovi bisogni, di essere luoghi di benessere, di promozione di equità, di inclusione, di integrazione culturale e sociale, di conciliazione rappresenta un contributo importante all’attuazione degli articoli 2, 3 e 31 della Costituzione. “Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei”, p. 6. La competenza comunicativa= una delle competenze che appartengono agli insegnanti 07/10/24 5 ottobre - Giornata mondiale dell'insegnante istituita dall'unesco nel 1996 , la sua creazione evidenza che c'è carenza di insegnanti. in questo specifico anno (2024) si è, evidenzieranno l’opportunità di offrire agli insegnanti maggiore spazio di partecipazione ai processi decisionali, di valorizzare il contributo fattivo svolto dai docenti nell’ambito dei processi educativi e di conferire maggiore dignità e rispetto al ruolo e alla professione degli educatori. Don Lorenzo Milani “ La favola di Barbiana” - Storia di Don lorenzo Milani “Spesso gli amici mi chiedono come faccio a far scuola. […] Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola.[…]” (Don Lorenzo Milani) Frasi significative durante la visione filmato : -​ “ Ogni parola che non impareranno oggi è il calcio in culo che prenderanno domani “ -​ “La grandezza di un uomo non si misura dal luogo in cui vive” -​ “La scuola siamo noi “ -​ “ In questa scuola si impara ed imparare si insegna ad insegnare” -​ “ La scuola che seleziona distrugge la cultura” -​ “La scuola è un ospedale che cura i sani e lascia indietro i malati” -​ “ Non c'è cosa più ingiusta che fare parti uguali tra disuguali” Astrolabio : “astrolabio astrolàbio s. m. [dal lat. mediev. astrolabium, gr. biz. ἀστρολάβιον, dim. di ἀστρολάβος o ἀστρόλαβος «sphere armillaire, planisfero»]. – Nome di vari tipi di strumenti portatili astronomico-nautici, [...] usati fino al secolo. 18° essenzialmente per determinare l’altezza del Sole o di un astro qualsiasi sull’orizzonte, gradualmente sostituiti dal teodolite e dal sestante: a. piano, il tipo più comune, costituito” Questa è una delle parole che non sappiamo e che quando sentiamo lasciamo correre Don Milani ha lavorato molto per liberare la parola, il suo motto era “la parola che ci fa liberi” Lettera a un professore : inizialmente dedicata ai genitori perchè si organizzano e poi in maniera integrale alla professoresse della scuola tradizionale, autoritaria -​ “ Molti mi chiedono come faccia a fare scuola perché la faccia così ? lui risponde: non si tratta di come faccio scuola , ma di come essere per fare una scuola così.” -​ “ Non illudere e fare il possibile , il possibile è ciò che ci viene chiesto" Distanza pedagogica = è rapporto interpersonale che ci mette nella condizione di non andare troppo avanti , né stare dietro, ma stare accanto, stare insieme e costruire l'amore per la conoscenza “Il Maestro” albo illustrato.- edizione orecchio acerbo - “ Ho scoperto che quel prete lì era fissato con le lettere e con le parole. (...) ti faceva dire le cose te a lui , questo si chiamava , pensare , si chiamava maieutica” «L'insegnante è un intellettuale che crea cultura, crea il nuovo dal vecchio innestando le cose che incontra. Un insegnante è un intellettuale che incontra un sacco di stimoli perché legge libri, va ai convegni, fa formazioni, legge riviste, per cui entra a contatto con tanto nuovo che poi assembla e costruisce in maniera originale. Non è l'esecutore passivo di un approccio, di un metodo ma è un costruttore attivo con la propria esperienza, con gli incontri che fa,...» “ L’ insegnante è come magellano , esplora nuove rotte e infonde sicurezza al proprio equipaggio” (lanes, in ricordo di Andrea Canevaro, 2022) Autori che affronteremo: Montessori , Korczak, Mario lodi, Don milani, Dewey, Freire, Gianni Rodari, Loris Malaguzzi, Alberto Manzi, Zavalloni Storia dei diritti dell'infanzia Inizio storia sui diritti dell’infanzia… La storia dell’infanzia inizia anche da molto prima del 1800, anche se per molto tempo non è stata molto riconosciuta. Kant e Rousseau hanno espresso pensieri sul bambino , ma non è abbastanza, perché per tanto tempo non sono stati considerati i diritti dei bambini ! Quest’ultimi ancora oggi in tutto il mondo non sono riconosciuti 1870 = Anno di nascita di Maria Montessori Breccia di porta pia = viene conquistata roma dall'esercito del regno d'italia e si interrompe la sovranità del papato in quell'area geografica, l'italia è unita Da questo momento si pensa a un italia unita dal punto di vista territoriale ma divisa dal punto di vista sociale per questa divisione sono delle leggi 1877 = legge Coppino = estende l'obbligo scolastico a tutta la scuola elementare ma non bastava l'obbligo, bisogna dare la possibilità alle famiglie perché essa venga attuata 1879 = Invenzione lampadina da Edison 1895 = prima cinematografica 1900= pubblicazione “ Bambino al centro” Ellen Key ; “Scuola e società” di John Dewey 1903 = primo volo aereo 1906 = prodotta a pima ford: machina un bene non accessibile a tutti ma più diffuso 1904 = legge orlando = estese l'obbligo scolastico fino al dodicesimo anno d'età, riducendo di nuovo a quattro anni la scuola elementare, ma istituendo il V e VI anno nei comuni con più di 4000 abitanti. 1907 apertura prima casa dei bambini a roma da parte di Maria Montessori e inizio movimento scout con Baden Powell in inghilterra In questo momento l’italia è divisa in due una parte benefici e progresso (nord) dall'altra parte le difficoltà (sud) 1910 Legge n. 137 del 17 marzo rispetto al lavoro minorile , lo stato regolamemta il processo di ingagio dei bambini nelle fabriche e nei lavori in miniera Questo è il tempo del colonialismo, le potenze europee raggiunto il benessere proprio e hanno voglia di crescere ed espandersi 1912 = a varsavia Korczak fondò l'orfanotrofio , si dedica all'infanzia i diritti ei bambini si inizia a lottare per i diritti delle donne …1914-1945: Le guerre mondiali e i cambiamenti sociali… 1914- 1945= due guerre mondiali e Autori che avevano gia una loro consapevolezza di pensiero iniziano a ragionare sul ruolo dell'educazione come strumento di cambiamento sociale 1914-1918 = scoppio prima guerra mondiale per la prima volta impiegate molte delle potenze nazionali in conflitto tra loro , rivoluzione russa e nascita società sovietica 1919 = nascita ong Save the children. la sua fondatrice Eglantyne Jebb. il suo lavoro è dare ai mangiati ai sfollati dopo la guerra e combattere l’estrema povertà che si era creata La dichiarazione di ginevra deriva dalla fondatrice di save the children che si trovava nei campi di battaglia a fare servizio presso i mutilati e poi con i bambini Eglantyne Jebb (1876-1928) Fondatrice di Save the Children e pioniera dei diritti dei bambini ❖​ Eglantyne Jebb è stata una delle figure più importanti nella storia della protezione e dei diritti dei bambini. ❖​ Scossa dalle sofferenze dei bambini durante la Prima Guerra Mondiale, Jebb si è dedicata a trovare soluzioni per migliorare le loro condizioni di vita. ❖​ Nel 1919, fondò Save the Children, organizzazione umanitaria internazionale ancora oggi attiva, con l'obiettivo di proteggere e sostenere i bambini vittime di guerre e carestie. “Al termine del conflitto, in una lettera indirizzata alla “sorella internazionale” Suzanne , Jebb esprimeva il suo profondo senso di urgenza e necessità di un cambiamento: «sembra che sia arrivato il momento in cui non possiamo più aspettarci di condurre grandi azioni di soccorso. Se desideriamo comunque continuare a lavorare per i bambini… l’unico modo per farlo sembra essere quello di evocare uno sforzo di cooperazione delle nazioni per salvaguardare i propri figli su linee costruttive piuttosto che caritatevoli. Credo che dovremmo rivendicare alcuni diritti per i bambini e il lavoro per il loro riconoscimento universale».” (Mulley, 2009, p. 520) La carta dei Diritti del Bambino Nel 1923, Eglantyne Jebb, la nostra fondatrice elaborò per la prima volta la Carta dei Diritti del Bambino, che è stata adottata dalla Società delle Nazioni nel 1924 e che ha costituito il testo base per la successiva dichiarazione delle Nazioni Unite, anche se ancora non vincolante per gli Stati. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959 approva la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, comunemente nota come la Dichiarazione di Ginevra. Con essa, uomini e donne di tutte le nazioni, riconoscendo che l'umanità deve offrire al fanciullo quanto di meglio possiede, dichiarano ed accettano come loro dovere che, oltre e al di là di ogni considerazione di razza, nazionalità e credo. 1923= Legge gentile = serie di atti normativi del Regno d'Italia che costituì una riforma scolastica organica. 1924 = nascita radio 1929 crisi economica - crollo wall street a cui segtue l’ascesa del nazioonalismo e fascismo 1936 -1939 = guerra spagnola 1939-1945 = seconda guerra mondiale in cui iniziano i totalitarismo, e con essi i campi di concentramento, la responsabilità viene attribuita quasi totalmente al governante, ( Hannah Arendt- le origini del totalitarismo ). In questo tempo nasce la resistenza dei partigiani e la resistenza educativa ( maria montessori= che per il suo credo viene esiliata ), esperienze di educatori che dicono no al Fascismo, che dicono no allo scioglimento associazioni e no alla chiusura del pensiero mettendo a rischio la loro stessa vita 1942 =Janusz Korczak viene deportato a Treblinka con i suoi bambini e muore insieme a loro 8/10/24 …1945-1968: Ricostruzione post- bellica e democrazie moderne … 1945= nascita progetto scuole reggio emilia 1946= fondazione unicef 1946 : l'italia diventa repubblica nasce una storia di diritti e di partecipazione 1948 = Creazione della costituzione Ci sono 3 articoli fondamentali per noi: Art 3 “ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Perché questo articolo? Siamo appena usciti dal facscismo, c’è il desiderio di non creare cittadini di A o B. Anche se quando si è unita l'italia il sud era prevalentemente minerario e agricolo e nord industriale. Lo stato italiano si impegna a dare a tutti gli stessi diritti, ma non è detto che riesca. Art.33 “ L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.” Libero è l'insegnamento dell'arte , la libertà dell'insegnamento è data dal fatto che non ci siamo vincoli dettati da qualcuno che comanda. Libertà di consultare manuali tutte le volte e magari cambiare quello che c’è scritto Art 34 “La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” L'apertura della scuola a tutti e la sua obbligatorietà va a eliminare la dispersione scolastica anche se essa è ancora presente si stanno facendo delle norme al fine di garantire un minimo di istruzione Una strategia di prevenzione : programma lippi Il Grado più alto di studio - dottorato e tutti i cittadini hanno il diritto di raggiungerlo non è dato da una posizione sociale o la storia della mia famiglia che può dettare la mia identità 1949 = inizio guerra fredda che vede contrapposte USA URSS. Si divide il mondo a metà e l'Italia sta dalla parte degli Stati Uniti. L’ Italia dà agli Stati Uniti la possibilità di costruire basi nato e armamenti e tutto questo è accompagnato… 1950-1960 = boom economico = aumento di sevizi a casa che permettono una crescita rapida ( elettrodomestico ) 1954 =scuola di barbiana Fondata da don lorenzo milani 1955 =rosa parks in inghilterra nel rifiuta di cedere il suo posto a un uomo bianco, negli stati uniti c'era la segregazione. come si può vedere dopo le due guerre e il facismo non cambia nulla. Quello che fa Rosa è vitale e riconosce di essere un essere umano tale quale agli altri , sta a noi far si che il bambino che ha meno diritti diventi il bambino con più diritti degli altri 1957 =fondata comunità economica europea (CEE) 1961 = guerra fredda più sentita e costruzione muro di berlino 1958 =legge merlin : abolizione case chiuse ( bordelli) : questa legge garantisce una tutela all'operato di chi gestisce case chiuse 1959 =Non è mai troppo tardi di Alberto Manzi, contro l'analfabetismo 1962 = legge istruzione scuola media unica 1962 - 1965= concilio vaticano II = Papa Giovanni XXIII capisce qualcosa che non funziona più, la chiesa riconosce che il mondo ha fatto passi avanti e la chiesa è ancora ferma al fatto che si parla e si scrive latino. La Prima istruzione educativa sono gli istituti religiosi , in italia erano presenti scuole e nidi parrocchiali , in questo concilio venne visto la possibilità di cambiare linguaggio di comunicazione che innesca nuovi movimenti c'è una spinta verso innovando e resistenza 1663= Discorso “ i Have a dream” Martin Luther King Poesia :”Dove è posto per Jim Crow su questa giostra ?” Il diritto al gioco che si lega strettamente ai diritti umani “Lottare contro Jim Crow”: cenni storici Jim Crow è un personaggio di una nota coon song nata fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, negli spettacoli dei menestrelli che si svolgevano negli Stati Uniti: Jump Jim Crow. Il personaggio di “Jim Crow”, pigro, furbo, imbroglione, bugiardo e ladro, divenne col tempo l’emblema dell’afroamericano come lo vedevano gli euroamericani. La crescente popolarità degli spettacoli dei menestrelli non fece altro che favorire la diffusione della nuova connotazione del termine e contribuì a divulgare la convinzione che gli afroamericani fossero dei fannulloni, sciocchi, geneticamente tarati, la cui specie subumana li rendeva indegni di integrazione. La sua figura fu presa ad emblema della discriminazione razziale: durante la lotta all’emancipazione si diceva spesso che il nero doveva “lottare contro Jim Crow”. Le “leggi di Jim Crow” erano la chiara dimostrazione dell’intenzione dei bianchi di relegare e tenere ai margini della società l’africano pericoloso e sovversivo. Furono leggi locali e dei singoli stati degli Stati Uniti d’America emanate tra il 1876 e il 1965 e di fatto servirono a creare e mantenere la segregazione razziale in tutti i servizi pubblici: scuole pubbliche, nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto, differenziazione dei bagni e dei ristoranti tra quelli per bianchi e quelli per neri. Langston Hughes, autore di questa poesia, fu un narratore e poeta afroamericano fortemente impegnato in battaglie civili progressiste, in particolare contro il razzismo che nei suoi anni era ancora fortissimo nella società statunitense e si manifestava con continue discriminazioni, quali, appunto, i posti riservati ai neri sugli autobus. 1967 =Don milani scrive lettera a un professore , altra opera di don milani vede la censura “ esperienze pastorali” …1968-1989 Movimenti sociali e la fine della guerra fredda… 1968 =Pedagogia degli oppressi – teologi della liberazione, e anche le rivolte studentesche in Francia scoppia la rivoluzione degli studenti. Cosa volevano gli studenti del 68? Da quella che sembra una piccola rivolta universitaria diventa qualcosa globale che coinvolge molte università arrivando alla classe operaia. Perchè arriva la consapevolzza che per i diritti si può lottare e se si lotta insieme si cambia 1969 = sbarco sulla luna- Ivan Illich scrive “descolarizzare la società” : «Intendo qui discutere certi inquietanti problemi che si pongono una volta accettata l'ipotesi di una possibile “descolarizzazione” della società; determinare i criteri che possono aiutarci a riconoscere le istituzioni che meritano di essere potenziate per il loro contributo all'apprendimento in un ambiente scolarizzato; e precisare quegli obiettivi individuali che possono favorire l'avvento di una Età del tempo libero (scholé) in opposizione a un'economia dominata dalle industrie dei servizi». Ivan Illich, Descolarizzare la società, Mondadori, 1972, p. 19 1971 = Convenzione sul collocamento obbligatorio 1973 = “Grammatica della fantasia” - Gianni Rodari : inizia ad avere spazio in prodotti pedagogici che mette al centro il bambino e che parla un linguaggio del bambino. Quello che cambia non è il parlare del bambino ma come viene scritto e lo scopo pedagogico 1970-1980 = nascita dei movimenti femministi 1977= riforma scuola secondaria in uqesto periodo l'italia vive un periodo di grande crisi e terrorismo 1978= uccisione di Aldo Moro segretario democrazia cristiana , era un partito di maggioranza e il suo tentativo è quello di colonizzare la democrazia cristiana con tutti gli altri Partiti. Moro diventa l’ obiettivo delle brigate rosse ( un piccolo gruppo di persone, è stato in gradi di mettere sotto la democrazia ) 1980 =bomba nella stazione di bologna …1989 -2000 Globalizzazione radicale 1989= convenzione dei diritti dell'infanzia scritta , ma non finita perchè gli stati membri decidano di sotto rivera L'Assemblea approva la dichiarazione dei diritti del fanciullo, comunemente nota come la Dichiarazione di Ginevra, ed invita gli Stati membri della Lega a seguirne i principi nelle attività per il benessere del fanciullo. Secondo la presente Dichiarazione dei diritti del fanciullo, comunemente nota come la Dichiarazione di Ginevra, uomini e donne di tutte le nazioni, riconoscendo che l'umanità deve offrire al fanciullo quanto di meglio possiede, dichiarano ed accettano come loro dovere che, oltre e al di là di ogni considerazione di razza, nazionalità e credo: 1.​ Al fanciullo si devono dare i mezzi necessari al suo normale sviluppo, sia materiale che spirituale. 2.​ Il fanciullo che ha fame deve essere nutrito; il fanciullo malato deve essere curato; il fanciullo il cui sviluppo è arretrato deve essere aiutato; il minore delinquente deve essere recuperato; l'orfano ed il trovatello devono essere ospitati e soccorsi. 3.​ Il fanciullo deve essere il primo a ricevere assistenza in tempo di miseria. 4.​ Il fanciullo deve essere messo in condizioni di guadagnarsi da vivere e deve essere protetto contro ogni forma di sfruttamento. 5.​ Il fanciullo deve essere allevato nella consapevolezza che i suoi talenti vanno messi al servizio degli altri uomini. Secondo la dichiarazione del Presidente, la Dichiarazione qui riprodotta, adottata all'umanità, rappresenta la Carta del fanciullo della Società delle Nazioni. 1991= Distruzione unione sovietica fondazione unione europea 1998- 1995 = terrorismo mafioso con le stagioni dei grandi atentati stage capaci falcone e borsellino. tempo in cui una parte del nostro paese la democrazia viene messa a rischio , non avere la certezza di tornare a casa usciti la sera, le forze di polizia vengono uccise a palermo come se ci fosse in un conflitto bellico 1995 = Nascita dei progetti erasmus = incrocio pepsina pedagogica e politica = propria di studio e scambi 1996 = nascono i primi computer per uso scolastico e personale , primi usi quelli amministrativi 1997= nascita dell'euro che verrà introdotta nel 2002 2000= secolo che diventa sempre più costellato di guerre e le quali non hanno impedito il progresso pedagogico e la pedagogia che hanno facilitato e favorito la pedagogia in tempi di crisi coloro che guardano l'educazione hanno ricevuto uno stimolo in più rispetto alla situazione intorno a loro La vita del bambino nell'800 e bambino nel ‘900 -​ Epoca fascista : mussolini opera nazionale balilla -​ Rosso malpelo : sfruttamento miniere, i bambini potevano arrivare dove l'uomo adulto non poteva , famiglie numerose e bambini orfani sfruttati nella miniera , leggi che cercano di tutelare i diritti dei bambini -​ Dickens : bambini poveri e senza genitori era considerata una loro colpa testo manuale -​ Bambini ebrei : shoah che non potevano andare a scuola , coloro che non appartenevano a una certa “ razza” Esempi di Bambini in 4 epoche storiche Anni 70 per la nostra scuola sono stati impegnativi dal punto di vista sociale , non c'erano tante risorse e vengono proposte una serie di legge a favore della scuola : -​ Legge 118 del 71 : scuola diritto allo studio con questa legge si fa si che gli alunni con disabilità sensoriale possano essere integrati nelle scuole comuni insieme ai loro compagni non separati -​ Legge 517 del 77 : Nelle aule della scuola primaria per tutti i bambini vengono abolite le classi speciali e differenziali i bambini disabili e speciali venivano tenuti insieme e non potevano godere della socializzazione educativa attraverso il beneficio di stare con ragazzi normodotati. abolire le bocciature ed è in questo periodo che nasce la figura di sostegno. Questa proposta di legge è stata portata avanti dalla ministra falcucci : propone di fare un'indagine sulla situazione della scuola in quegli anni e la relazione degli esperti porterà a questa leggi che ha elevato la scuola a livelli più alti di civiltà -​ Legge sul tempo pieno : a livello sperimentale si autorizzano scuole al tempio pieno , mandando insegnanti di supporto, si è ritenuto necessario che tutte le attività fossero educative sia al mattino che al pomeriggio -​ Legge del 78 : legge basaglia chiusura dei manicomi, legge all'avanguardia che non è stata supportata da interventi nel sociale -​ Legge 104 del 92: legge quadro sui diritti delle persone a livello nazionale per il diritto allo studio di ogni studente 09/10/24 Freire = pedagogia degli oppressi = teorizza come gli oppressi tendono alla loro liberazione e gli oppressori rimangono oppressi dalla loro stessa oppressione Convenzione dell'onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza I diritti della convenzione sono 54 I diritti sono stati emanati nel 1989 dall'ONU e sono 54 l'ultima parte ( 4) riguardano gli aspetti organizzativi e istituzionali per le nazioni che li hanno sottoscritti Art 1 “Ai sensi della presente Convenzione si intende per fanciullo ogni essere umano avente un'età inferiore a diciott'anni, salvo se abbia raggiunto prima la maturità in virtù della legislazione applicabile” Chi è un bambino ? Il bambino si fida dell'adulto, persona espressione che appartiene anche agli antropologi ( individuo - persona) questo perchè siamo tutti essere umani abbiamo diritto a un nome che va rispettato nella dignità individuale Art 7 Nome e Nazionalità Art 8 Identità ( Già spiegati in precedenza Paesaggi educativi 1.​ La scuola è mondo = ci sono tanti mondi , quelli che ognuno porta con sé. La scuola non è un'isola chiusa , ma è parte del mondo Domanda: Cos'è per te, nella tua vita, il centro, l'elemento dal quale muove tutto il resto? Risposta:” Per me il centro è il dialogo. L'incontro con gli altri, l'apprendimento attraverso l'ascolto, l'attesa e la parola” (M.Rossi-Doria 2015). C’è molta differenza tra lo scambio di informazioni e il dialogo è fondamentale un dialogo autentico “C'è un problema che suscita in me grande gioia e stupore: che cosa pensano i bambini del mondo in cui crescono?” (G.Bollea,2005) Nel piccolo principe vengono esposte queste frasi : ➔​ Gli adulti non capiscono niente bisogna spiegargliele sempre due volte ➔​ E’ il tempo che dedichi alla tua rosa che le da valore , che la rende importante ➔​ Io non ti conoscevo , ma adesso che ti conosco , insieme possiamo aspettarci 2.​ Ci siamo persi i bambini? (M.D’amato 2014). Ci siamo persi i bambini perché l'idea di infanzia che è una dimensione dell'essere umano che sta sparendo. Perché abbiamo un adultizzazione dell'infanzia e un infantilizzazione degli adulti ( processo contrario ). Ci sono adulti che si comportano nei confronti dei bambini in modo infantile ( per sensi di colpa, adulto amico ) e ai bambini viene data molta responsabilità vengono fatte loro richieste che appartengono più al mondo adulto. Il rischio = “Sono i bambini dei nostri giorni, i bambini adulti, figli di adulti bambini” E’ fondamentale ricordare che c’è il diritto al gioco che non è solo divertimento , ma educazione 3.​ Prudenza : meglio essere quello che chiede che essere prudente. La prudenza è la virtù di chi è capace di guardare lontano. “Le due tendenze (verità e giustizia) che la prudenza regola e guida sono una forza; e ogni forza contiene, in potenza, il movimento. Ecco perché la prudenza è la virtù trasformatrice della realtà, sia personale sia sociale”. La prudenza è la virtù che oggi aiuta a decidere per il bene (S.Zamagni,2015) La scelta di campo Il bambino di diritti e dei doveri Il primo dei diritti è quello di sapere che a ogni diritto corrisponde un dovere. Esempio : se io ho il diritto di andare a scuola il dovere è studiare. Ma perchè siamo arrivati alla CRC? Perchè nel 1800 i bambini per la loro dimensione fisica erano sfruttati lavorativamente, questa carta è nata per i diritti degli esseri umani che non venivano riconosciuti E’ necessario dare a ogni bambino la giusta opportunità In ognuno degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile entrano i diritti della CRC La scoperta dell'infanzia è una storia che viene da lontano ….. Citazione FARNE’ Il bambino è un cittadino o un suddito ? Il bambino non è suddito dell'adulto nel 1800 inizio 1900 ci sono titoli di libri come “Padre e padrone” , anche nel film di maria montessori si può vedere ciò Il rapporto educativo del tempo è autoritario E necessario per sviluppare un'educazione di tipo autorevole e dialogico ( dialogo) l'educazione è la parte chiave del bambino che lo rende cittadino e gli da consapevoeezza 14/10/24 La relazione educativa non è non solo relazione interpersonale , ma viene sostenuta dall'essenza dell'educazione 15/10/24 Insegnante deve essere: -​ Riflessivo = pensa a quello che fa in chiave educativa -​ Autoriflessivo = perché oggi si parla di formazione continua -​ Inclusivo = ( inserimento inclusione= integrazione) Inclusione = processo istituzionale conquista dei diritto delle persone disabili definizione di inclusione considerata come paradigma pedagogico = l'accoglienza da parte di tutti ( non da parte di una maggioranza nei confronti della minoranza) riconoscimento della pari dignità di ogni essere umano in qualsiasi situazione si trovi, perché ogni essere umano è diverso e la diversità non è uno stigma. Il rendimento delle qualità si vede attraverso il rispetto strade educative quanti gli aspetti di ricerca su quell'ambito Pedagogia della risonanza in una classe di adulti Anna Von Linson propone approccio delle differenziazione didattica = in una classe di alunni ci sono 25 teste di alunni diversi , come facciamo a fare una lezione differenziata tomlinson ha messo insieme Differenziazione didattica, tre frasi significative, tre principi della didattica: -​ Quando gli studenti sono impegnati non hanno nessun motivo per comportarsi male , -​ Se le persone ci riconoscono come persone egli dotati di una significatività , ciò aprirà le porte all'apprendimento -​ La classe non può funzionare per tutti fino che non funziona per qualcuno Sono fondamentali le competenze trasversali le soft skills che sono empatia , complicità Lettera alla scuola save the children Loris Malaguzzi (1920-1994) Il pedagogista insieme al comune di reggio emilia crea modello di scuola dell’infanzia riconosciuto a livello internazionale, reggio children ha portato avanti un modello dinamico di scuola dell'infanzia , costruendo un cavallo con il filo di ferro , scuola attenta al contesto ed estremamente desinenziale Per Malaguzzi lo spazio è il terzo educatore. la famiglia. la scuola e lo pazion scuola del bosco Considerare la realtà di ogni bambino : “Non possiamo mai pensare al bambino in modo astratto. Quando pensiamo a un bambino, quando ci soffermiamo a osservare un bambino, egli è già strettamente connesso e legato a una certa realtà del mondo — ha relazioni ed esperienze. Non possiamo separare questo bambino da una realtà particolare. Egli porta con sé queste esperienze, emozioni e relazioni quando entra a scuola. E lo stesso vale per noi adulti.” (Loris Malaguzzi, Your Image of the Child: Where Teaching Begins, 1994.) Invece il Cento c’è di Loris Malaguzzi Loris Malaguzzi è un pedagogista e affermava che l’educatore della prima infanzia deve essere bravo ad educare alla piacevolezza dell’apprendere, la quale deve fare sentire il bambino prima e il giovane dopo capace di fare in piena autonomia , scegliendo di sbagliare , provando tante volte – la cosa più significativa che fa un educatore è tirare fuori UN la piacevolelzza. In questo tipo di ambiente di apprendimento la piacevolezza viene educata non solo con degli arredi belli , ma con degli espedienti semplici come : il laboratorio delle luci e ombre attraverso il quale il bambino impara la sua figura corporea , impara a muoversi nello spazio e poi aggiungendo la musica il bambino si muove in autonomia, si fa protagonista delle cose che vengono imparate ( asili reggio = Il Reggio Emilia Approach è approccio educativo che libera il bambino da una scolarizzazione basata su metodologie standard e si modella a seconda del soggetto esaltandone il talento, le capacità e le varie forme d'intelligenza. La sedimentazione reggio children : la cosa più importante da fare per la fascia 0-3 esperienze immersive comodate dalla piacevolezza. Sperimentazione e semplicità variabili costanti in uno spazio educativo 0-3( luci e ombre Filastrocca del bambino futuro- Bruno tognolini Sono un bambino, sono il tuo dono Prima non c’ero e adesso ci sono Sono il domani, dalle tue mani Devi difendermi con le tue mani Sono il futuro, sono arrivato E sono qui perché tu mi hai chiamato Come sarà l’orizzonte che tracci Dipende da come mi abbracci. Libro : David grossman "l'abbraccio" Dalla tutela ottocentesca al novecento dei diritti L'800 è un secolo decisivo per la storia dell'infanzia. Il XIX secolo è anche il momento in cui sorge una forma di attenzione sociale nei confronti dell'infanzia ben riassunta nel termine tutela. La società ottocentesca manifesta la volontà di assumere una responsabilità verso una fascia della popolazione soprattutto coloro che vivono in situazioni difficili. Fin dall'inizio dell'Ottocento c'è un'alleanza tra filantropia e Governo ciò testimonia la volontà dello Stato nazionale di assumere responsabilità il rapporto e le esigenze della popolazione infantile. Il potere pubblico si interessa con interventi legislativi e hoc dei bisogni di un soggetto sociale fino a quel momento invisibile a metà Ottocento c'è un passaggio fondamentale nella storia dell'infanzia: l'ottica della tutela protezione dell'infanzia si impone come prospettiva prevalente attuando adeguati interventi ai problemi di carattere strutturale che impediscono un corretto dispiegamento delle potenzialità umane del bambino. Alla base c'è: -​ La consapevolezza dei bisogni fondamentali connessi al processo di sviluppo di crescita dei bambini -​ Le esigenze di provvedere a tali bisogni in modo da scongiurare ed espandersi di pieghe sociali. Per i governi ottocenteschi proteggere l'infanzia significa rinforzare la salute della società stessa, poter contare in un futuro su un popolo più maturo ordinato e meglio governabile. Fenomeno della povertà infantile e quello dell'abbandono sono costanti presenti anche nell'Ottocento anche se erano presenti alcune strutture in Europa dedicate al ricovero dall'infanzia derelitta. Nell'Ottocento C'è l'ingresso di un soggetto nuovo nel campo della Protezione infantile che soffre di povertà malattie e solitudine: il governo dello Stato nazionale. In passato ci si dedicava alla soccorso dell'infanzia in virtù dei due principi: -​ Salvezza dell'anima del bambino : Secondi filantropi occorre serva al bambino povero dalle minacce che mettono a rischio la vita terrena ed espongono a pericoli maggiori nella vita ultraterrena. -​ Gestire le risorse umane nella società : Agire verso i bambini significa salvare gli adulti che diventeranno Questi due principi restano validi nell'Ottocento Ma se ne aggiunge un terzo -​ salvare i bambini affinché possano godere della loro infanzia: questo principio innesca un ripensamento delle politiche assistenziali e negli ordinamenti colturali verso i bambini. Nel XIX secolo è il momento in cui vengono per la prima volta messe a punto politiche finalizzate all’assistenza dell’infanzia: questo aveva fino a questo momento coinvolto l’interesse solo delle istituzioni di carattere filantropico, ora l’attenzione pubblica delle condizioni di vista dei bambini diventa un punto centrale nelle agende dei governi europei In italia dopo l’unità d'Italia ci si è interessati dei problemi rivolti all'infanzia. Lo stato può farsi carico dei problemi riguardanti le condizioni materiali dei bambine e dei bambini. Lo stato italiano concentra i propri sforzi intorno a tre emergenze: -​ Analfabetsimo : istruzione -​ Sfruttamento economico : regolamentazione del lavoro minorile -​ Violenze femminili : attenzione alle condizioni di vista dei bambini e ai rapporti genitori e figli all’interno della dimensione privata. Nell'ottocento l’infanzia popolare è sintomo di infanzia povera, la povertà delle famiglie viene trattata dai governi come una vera e propria emergenza. Utilizzando i dati dello storico Hugh Cunningham sull'inghilterra ( paese sviluppato) possiamo avere l’idea della situazione nei paesi europei più arretrati. gli elenchi in inghilterra stima che il 40-50 % dei poveri è rappresentato da bambini e adolescenti In inghilterra nei primi anni del XIX secolo 195.000 bambini erano a carico delle parrocchie. La filantropia ritrova nei bambini il principale destinatario del proprio impegno sociale. La povertà dei bambini colpisce l'immaginario collettivo e l’opinione pubblica alla nuova idea dell'infanzia come età dell’innocenza e della delicatezza. Proprio perché dipendono dall’adulto i bambini devono essere salvati da questa condizione. Nella prima metà del secolo questa idea diventa domanda tra tutti i ceti sfociando in beneficenza verso i bambini più miseri, si sviluppa l'idea del bisogno di soccorrere i bambini dai genitori. A partire dagli anni 80 del secolo si passa da quest’ottica a un concetti di protezione dell’infanzia più ampio e radicale : l'infanzia nel suo complesso , dove si interviene non solo nei casi di emergenza, ma in generale per dare a tutti i bambini la possibilità di vivere la propria infanzia. Questa visione troverà espressione nell’idea novecentesca dei diritti dei bambini Per quanto riguarda l’azione dei governi in italia lo stato affronta i problemi che colpiscono l’infanzia uno dei primi provvedimenti è l’estensione della legge Casati a tutta la penisola. Analfabetismo e sfruttamento minorile sono i problemi più urgenti da affrontare, ogni tentativo di porre rimedio si scontrerà con la povertà delle famiglie che hanno bisogno del lavoro precoce dei figli. Da poco serve l’introduzione dell’obbligo scolastico con la legge coppino del 1877: finché non migliorano le condizioni sociali l’azione legislativa su questo tema rimarrà al di sotto degli obiettivi. La Casati e la Coppino si scontrano con una Realtà ritratta sul piano economico e sociale per consentire un incremento decisivo della scolarizzazione elementare. L'altro versante su cui si interessano è quello dello sfruttamento economico del lavoro precoce. Su questo ambito ci sono due provvedimenti che testimoniano l'interesse di penetrare in profondità la complessità dei problemi: -​ legge del 1873 : che riguarda il divieto di impiegare i bambini e le bambine nelle professioni girovaghe:( attività ambulanti) -​ legge del 1886: introduce per la prima volta nella registrazione italiana il concetto di età minima lavorativa: i Questi due provvedimenti ci fanno capire come era la realtà del tempo un altro intervento per lo stato italiano durante l'800 riguarda il fenomeno dell'emigrazione infantile e alla tratta dei minori Le migrazione dei bambini avveniva secondo due modalità: -​ Al fianco dei genitori o familiari -​ A seguito di adulti cui erano state affidati o ceduti della famiglia Negli anni 60 dell'Ottocento si sviluppa la prima fase dell'immigrazione verso i paesi europei più ricchi. Negli anni 90 cominciano le emigrazioni transoceaniche verso l'America del sud e poi del Nord. 15 milioni di Italiani hanno lasciato il paese Tra il 1865 e il 1914 L'emigrazione infantile caratterizza il XIX secolo, i bambini lasciano la propria casa e vengono impiegati come accattoni oppure affidati a intermediari fine degli animali degli sfruttatori come apprendisti operai. Ben presto l'immagine dei mestieri di strada e dei giovani collaboratori ambulanti subisce una svalutazione sociale Ben presto le attività informali diventano sintomo di vagabondaggio,devianza, disordine morale i bambini di strada sono spinti ai margini della società diventando bersaglio delle forze dell'ordine La legge del 1873 proibisce le professioni girevole che ha come scopo la salvaguardia del buon nome dell'Italia all'estero Nel 1888-89 per arginare il fenomeno delle migrazioni minorile con la legge Crispi viene introdotto un giro di vite sulla vigilanza da parte delle autorità di frontiera la legge non prevede alcuna specifica tutela per i minori che vengono respinti al di qua del confine, quello che interessa è impedire l'ingresso degli indesiderati nei paesi nostri confinanti Il fenomeno della tratta dei minori è diffuso nei paesi caratterizzati da arretratezza come Lucerna Calabria Campania Ma anche in Veneto e nelle regioni Alpine i bambini compresi tra 6 e 15 anni vengono venduti e poi mandate all'estero per sfruttare nelle fabbriche oppure impiegati nella prostituzione o come spazzacamini Come ricordano Giulio di Bello e Wanda Nuti alcuni casi dell'impiego dei bambini sono ripresi sia dal governo ma anche dai giornali e all'interno di opere letterarie. Uno dei casi più noti dagli italiani del tempo è quello dei bambini impiegati nelle vetrerie francesi. I bambini vengono da famiglie del sud Italia nelle quali i genitori sono negli alfabeti e dopo la firma di un contratto fittizio dove si dice che in Francia avrà vinto alloggi una paga di 100 lire l'anno viene mandato in Francia il bambino con la accompagnatore lavoreranno nelle vetrerie ma colui che farà il lavoro sarà solo il bambino non prendeva nessun Salario un singolo incettatore di manodopera minorile poteva mettere su un'intera squadra di adolescenti che lavoravano come operai alle sue dirette dipendenze. Una volta terminato il lavoro in fabbrica poteva essere mandato il bambino a fare l'elemosina per avere un surplus di guadagno. All'interno delle Vetrerie la situazione lavorativa non era delle migliori l'ambiente è molto alto il rischio di ammalarsi pericoloso l'incidenza delle malattie dei polmoni della pelle è elevata, l'orario era sovradimensionato rispetto alle reale possibilità dei giovani operai lavorando fino a 10 ore al giorno, Inoltre i giovani venivano maltrattati dagli operai francesi non contenti nella loro presenza nella vetreria. Più o meno lo stesso scenario si presentava per i bambini che erano condotte a lavorare nelle fabbriche di mattoni della Baviera nella Germania meridionale questi provenivano dalle regioni dell'Italia settentrionale le autrici affermano che circa 5.000 persone provenienti dal friuli e del Veneto si spostano per andare a lavorare nelle Fornaci di mattoni bavaresi e di questi un terzo erano minorenni Un tipico mestiere dell'Ottocento è quello dello spazzacamino questo gruppo di bambini con l'ispettore si spostavano di città in città il padrone si interessava di fornire ai giovani lavoratori vitto e alloggio, ma teneva per sé tutto ricavato dell'attività. Lo spazzacamino era un lavoro stagionale invernale e i bambini durante i mesi estivi ritornavano in città se la famiglia risiedeva nelle zone plurale del Nord dell'Italia oppure venivano impiegate nella fabbrica e all'estero. La circolazione di questa storia sui giornali, l'impegno delle scrittrici e degli scrittori per denunciare, l'attività di parlamentari, il consolidamento dell'opinione pubblica sono dei fattori che determinano il clima ideologico politiche culturali e sociale nel periodo a cavallo tra Ottocento Novecento L'idea dei diritti dei bambini nasce in questo contesto e si rafforza grazie al concorso di una molteplicità di soggetti come giuristi e politici intellettuali protagonisti. Intuizioni Pedagogiche : Gli albori dei diritti del bambino Nel XX secolo c'è stato un processo di individuazione e specificazione dei diritti dei bambini. Già a partire dai primi decenni del 900 alcuni intellettuali si sono occupati di educazione dei bambini , ma non in chiave giuridica. E’ l chiave culturale soprattutto pedagogica la prima attraverso la quale si può vedere come da una mentalità ottocentesca si sa passati nel corso del 900 a un concetto positivo dei diritti del bambino Seguirà poi la dimensione giuridica della prima elaborazione dei diritti del bambino vista in relazione alla problematica al tempo più grave , ossia , il lavoro precoce. La via pedagogica dei diritti è stata rappresentata dall'educazione, è da qui che viene ripensata la relazione adulto/ bambino che si baserà sull' unità del bambino, conquista dell'autonomia, capacità di elaborare una propria visione del mondo. Sul piano giuridico la piena totalità dei diritti verrà riconosciuta solo nella seconda metà del secolo alla base di ciò c'è una radice pedagogica che prelude alla conquista dei diritti della libertà che si rivela molto complicata da ottenere. La concezione nuova del bambino che si sviluppa è il fatto che bisogna da prima instaurare con lui una relazione interpersonale vedendolo come un soggetto attivo e competente,sebbene non con la stessa modalità di un adulto. E’ in questa relazione che il bambino rivela le sue peculiarità e i suoi bisogni. L'adulto educatore deve prestare ascolto a ciò , avendo la concezione che il bambino non può crearsi da solo le situazioni per soddisfare i propri bisogni e necessità che questi siano trasformati sotto forma di diritti. Ogni bisogno può essere trasformato in un diritto 21/10/24 Maria Montessori (1870- 1952) Maria Montessori è una biologa, medico e pedagogista, una delle prime donne a essersi iscritta all'università di medicina. Nel suo periodo era un evento molto insolito. La pedagogista operò in periodo caratterizzato dalla transizione tra la fine dell'ottocento e la prima metà del novecento, quando l'Italia stava vivendo forti cambiamenti sociali e politici. Dopo l'unità d'italia ( 1861) l'alfabetizzazione era una delle sfide principali. Il suo metodo pedagogico fu sviluppato negli anni precedenti alla prima guerra mondiale, un periodo di forti tensioni sociali e cambiamenti nella struttura della famiglia. Nella vita di Maria Montessori un punto focale è la figura del figlio : in un periodo storico come quello in cui viveva essere ragazze madri e avere un concepimento in una relazione extraconiugale non era ben visto. E’ costretta a lasciare il figlio e vederlo sono in dei momenti Nel corso della sua vita con l'avvento del facsismo Maria è costretta a lasciare il paese perché un'educazione che promuove la liberazione del bambino e i suoi diritti è scomoda per il fascismo e i suoi diritti ( diritti alla patria) Nel 1939 va in India e per 5 anni viene internata come nemico italiano , tornata in italia per promuovere il suo metodo nelle scuole. Maria Montessori fece il suo internato, guidata dal dott. giuseppe montesano, in un reparto dell'orfanotrofio di psichiatria dove erano rinchiusi i bambini e li osservava. Questi tipi di bambini non erano i benvenuti e si rende conto che a quello che mancava ai fanciulli non erano cure mediche, ma cure educative, essere desiderati e amati All’ inizio del 1900 avviene una rivoluzione copernicana nel mondo educativo , la quale porta a un decentramento del pensiero. Con tale rivoluzione si passa infatti da una scuola nella quale insegnanti e genitori sono al centro, a una istruzione nella quale si invertono i ruoli e il bambino viene messo al centro e diventa parte attiva. Questo movimento è reso vivo e veloce dal diritto di istruzione, quella che si sviluppa non è una scuola per pochi , ma di molti, è necessario quindi trovare strategie per comunicare a molti. “ se v'è per l'umanità una speranza e di aiuto questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l'uomo” Maria montessori Maria montessori si dedica all'educazione di maestri Lei applica il metodo scientifico all'educazione : osservazione sperimentazione e osservazione risultati. Il contesto nel quale si trova non è agiato, ma una periferia di Roma e sono bambini che vivono non in modo agiato. Maria Montessori si ferma ad osservare la situazione, senza imporre al bambino cosa fare per crescere, perché ha la convinzione che questi aspetti il bambino dice gli ha già dentro di sé. La studiosa ha sviluppato la sua pedagogia partendo dall'osservazione che il bambino,il quale secondo lei è attivamente coinvolto nella costruzione della sua conoscenza Entra nella scuola la convinzione che l'apprendimento si sviluppa atteso il fare , lo sperimentare attraverso il corpo e quello che accade come movimento della mente. Introduce un sistema di natura sensoriale, una didattica in ascolto dei sensi , sviluppando un percorso e un ambiente che sia stimolante non esclusivamente con la presenza di un adulto “ Il bambino è l'artefice di se stesso” (La scoperta del bambino 1907) “ Il bambino non è un vaso da riempire, ma una sorgente da lasciar sorgere” ( Educare alla libertà 1949) Non il maestro che deve insegnare al bambino , ma il bambino che , in un ambiente adatto, deve insegnare a se stesso” ( la mente del bambino 1952) “E’ il maestro che si adatta all'allievo e non viceversa; egli parla poco e osserva molto” ( educare alla libertà 1949) L'ambiente svolge un ruolo cruciale.La montessori progettò spazi dove i bambini potessero muoversi liberamente, esplorare e utilizzare materiali didattici pensati per promuovere l'indipendenza. “ Un ambiente perfettamente preparato è quello in cui il bambino può sviluppare liberamente tutte le sue potenzialità” ( la mente del bambino 1952) “Nell'ambiente c'è un potenziale educativo diffuso tutto intorno e le persone e i bambini la maestra prendono a farne arte” ( educare alla libertà 1949) Sviluppi per affinare i sensi del bambino , promuovono l'autoapprendimento attraverso l'esplorazione, la manipolazione la caratteristica peculiare sta nella scelta del materiale e nel raggiungimento della forma ciò permette al bambino di fare esperienza di autoeducazione perchè non c'è l'adulto che gli dice se è corretto o meno ( autovalutazione dietro le scene, gioco ad incastri) “ L'educazione sensoriale serve ad aprire nuove vie di conoscenza e rendere più sottili e capaci gli strumenti dell'intelletto" ( la scoperta del bambino 1907) Lavagna = grande serve a comunicare con i bambini , ma non è adatta per scrivere , fare gli oggetti a misura di bambino e quindi significa agire nella vera e propria rivoluzione copernicana Maria montessori sostiene l'importanza della plasticità del bambino , della sua mente assorbente e che, messo davanti alle esperienze, può cambiare la traiettoria della vita Per giungere a ciò è necessario riconoscere i suoi diritti, la loro attuazione passa dalla rivoluzione culturale ( cioè anzitutto la popolazione deve aver compreso i diritti ) e porta a una liberazione dell'infanzia. La pedagogista avvia una cultura dell'infanzia rinnovata con il pieno riconoscimento della dignità umana del bambino. Questa posizione viene dimostrata nel suo libro “l'autoeducazione nelle scuole elementari” (1916) in particolare nella parte “ uno sguardo alla vita del bambino” il suo ragionamento si basa sul fatto di come il progresso delle conoscenze scientifiche e delle scienze dell’educazione abbiano fornito ciò che serve per liberare il bambino dai problemi che lo hanno inciso nel tempo : come la mortalità infantile , le malattie alimentazione inappropriata e inadeguatezza igienico sanitaria. Ora con tale sviluppo c’è una conoscenza adeguata dei bisogni primari. Già questo è un grande passo , Ma cosa manca per raggiungere una piena liberazione di tutti i bambini ? La montessori afferma che sappiamo quello che manca al bambino quando ci accorgiamo che esso non è sono corpo e il suo processo di crescita non è esclusivamente biologico ciò che serve per la liberazione è quindi il pieno riconoscimento dei diritti Per farlo è sufficiente pensare ai bambini come una classe sociale :I bambini infatti producono Uomini e Donne, il loro lavoro e la propria crescita. Il compito della società è quello di farsi carico dei costi e attuare misure di sostegno per attuare il lavoro dei bambini. Una Società Democratica per la Montessori è in grado di provvedere alle esigenze e al benessere di ciascuno dei membri attraverso una distribuzione equa dei diritti fondamentali , i quali non si possono affidare al caso o alla fortuna questo è però quello che capita ai bambini, i loro diritti sono affidati al destino , rimanere orfano , essere abbandonato la scarsità di risorse economiche. La liberazione dell’infanzia può continuare quando il bambino ha ricevuto il pieno riconoscimento dell’essere cittadino , membro della società con esigenze peculiari per riuscire ad avere una vita, con i propri diritti. La famiglia non può essere lasciata sola nella cura e protezione dei bambini. I diritti dei bambini infatti non sono completamente assorbiti all’interno dei diritti di famiglia e anche nello status figlio. Fondamentale è il riconoscimento della categoria bambino, con la quale le istituzioni politiche e sociali entrano in contatto a partire dai bisogni e dalle esigenze che emergono quando si riconosce lo status di cittadino che arriverà sino alle fine del 1900 Il metodo =è una applicazione dell torizzazione fatta dalla montessori , ha determinate procedure che se lo vuoi mettere in pratica quelle devi seguire , il metodo è più vincolante ( scuole steineriane = messa in pratica rigorosa delle scelte pedagogico didattiche , questimentodi sono efficaci nella scuola dell'infanzia e primaria ) La metodologia = è fatta come una regia , che coglie tra i diversi metodi quella più funzionale a quell'agente = rede quell'ignoto più efficace per quell'insegna ( scuola senza zaino = marco orsi ha attinto dall'approccio di dewey dal metodo montessori e anche dalla pedagogie attive e ha messo insieme da scuola con approccio unitario) Perché la montessori ha fatto queste scelte? partita dalle situazioni di disabilità per poi generalizzare il metodo alle classi comuni , per fare questa scelta aveva una preparazione di studi profonda aveva studiato i testi del medico Jean-Marc Gaspard Itard e di Édouard Séguin Letture trasversali: secondo Maria Montessori il pedagogista è chiamato ad avere una conoscenza enciclopedica, ma la possibilità di allenare la mente attraverso le possibili letture , muoversi molto tra le scienze sociali. Aspetti chiave di Maria Montessori -​ L’attenzione della caratteristiche peculiari della prima età della vita -​ Esigenze di crescita psicofisica e affettivo relazionale -​ L'importanza dell'esperienza per l’apprendimento e organizzazione degli ambienti dove essa si svolge -​ Si interessa della condizione dei bambini nelle diverse zone del mondo 23/10/24 Ellen Key (1849-1926) Ellen Key è un 'intellettuale svedese appartenente all'alta borghesia. Si forma all'accademia di stoccolma e viaggia per l'Europa per completare il suo itinerario di formazione e conosce le correnti scientifiche e politiche dell'epoca. Interrompe gli studi per desicardi all'insegnamento elementare e ciò gli permette di venire a contatto con l'infanzia e con un sistema educativo ancorato a principi tradizionali Nella sua opera “il secolo dei fanciulli” (1900) in questo testo c'è l'auspicio di riuscire a mantenere le promesse del miglioramento delle condizioni di vita dei bambini che il progresso scientifico permette di alimentare. Il bisogno di individuare bisogni specifici dell'infanzia chiama in causa sia i genitori ( primi responsabili della qualità della vita ) che la società ( deve sostenere con servizi adeguati le famiglie) La pedagogista non utilizza nell'opera un lessico giuridico ma retorico quasi paradossale esprimendo tre principi fondamentali che si ritroveranno nelle dichiarazioni successive: -​ Il diritto di essere desiderato = Ogni bambino ha il desiderio di essere desiderato dai genitori e dalla società. Ogni bambino ha il diritto di venire al mondo perché voluto dai propri genitori, contrariamente a come avveniva un tempo in cui i matrimoni erano fatti per ragioni politiche, economiche o per rimediare a un comportamento immorale. Questo diritto vede la genitorialità come una scelta consapevole e ponderata , l'amore dei genitori deve essere il primo diritto del bambino , che per alcuni sembra scontato ma che molte volte invece viene violato Oltre che dai genitori il bambino deve essere desiderato dalla società, questo tipo d'amore è impersonale, si esprime attraverso la responsabilità di sostenere le famiglie realizzando interventi sociali di scienza e tutela della maternità , aiutando le famiglie in difficoltà e offrire servizi di accompagnamento alle donne che vogliono lavorare senza rinunciare alla maternità E’ necessario quindi allargare all'infanzia la sfera dei diritti economici e sociali -​ Il diritto di scegliere saggiamente i propri genitori : Questo diritto sembra paradossale , ma è un appello rivolto all'uomo e alla donna che vogliono allargare la famiglia di chiedersi seriamente e con coscienza se la loro condizione di vita il loro stato di salute psicofisico potrà dare al bambino una vita sana e felice. Se la risposta dovrebbe essere negativa la saggezza dovrebbe portare la copia a rinunciare a un figlio. Questo è fatto perché il bambino ha il diritto di vivere una vita felice, senza dover smontare i vizi dei genitori, ereditando i mali che discendono dai loro comportamenti. Questo diritto può suscitare disagio perché visto come una regola di comportamento assoluto , ma deve essere visto nel contesto dell'inizio del novecento dove il tasso di mortalità infantile è alto. Prendendo in considerazione ciò si può comprendere come la genitorialità non deve essere un diritto , ma una responsabilità. -​ Il diritto di essere cattivo : Questa è un'affermazione provocatoria verso gli adulti educatori e gli insegnanti , questo è il diritto del bambino alla sua libertà attraverso un'educazione che lascia esprimere la propria personalità e inclinazioni anche quando entrano in conflitto con le aspettative dell'adulto e sociali.il bambino ha il diritto di esprimersi anche quando non piace agli adulti e quest'ultimi si devono attenere al bambino reale non plasmandolo. IL bambino non è cattivo perché si comporta male , ma si sta solo esprimendo in maniera libera. E’ necessario quindi adattare i modelli educativi rendendoli più flessibili e centrati sul bambino. Il diritto del bambino alla propria libertà e personalità troverà piena espressione nella Carta internazionale dei diritti del fanciullo emanata a londra nel 1942 dalla lega internazionale dell'educazione nuova Janusz Korczak (1878-1942) Janusz Korczak è lo pseudonimo di Henryk Goldszmit, è un medico ed educatore polacco ebreo ( suo padre rifiuta di riconoscerlo come ebreo) ha speso la maggior parte della sua vita per i bambini orfani del ghetto ebraico di Varsavia.La cornice sociale e politica in cui si trova ad operare il Kurzak è caratterizzata dai totalitarismi. Gli ingredienti di quest'ultimi sono : stato = (gli abitanti, il territorio, dei confini chiari e una legge attraverso la quale possa essere regolato e una cultura di stato ), ignoranza , manipolazione dell'informazione da parte dei dittatori , la violenza, assenza di capacità dei cittadini di scindere il bene dal male (hannah arendt ) Durante il periodo dei totalitarismi si agisce nell'educazione, come nello stato fascista con la creazione della riforma gentile nel 1923 Nel 1929 tutte le associazioni giovanili vengono represse e alcune associazioni fanno attività educativa in clandestinità ( maria montessori è costretta ad emigrare all'estero : giovani balilla inclusi in un sistema che militarizza l'infanzia) Nel 1910 abbandona la professione di medico come libero professionista e assume l'incarico di direttore dell'orfanotrofio di Don Sieri e fa costruire all'interno una sinagoga. Un orfanotrofio non solo per bambini ebrei. Questa realtà era di per sé organizzata , una sorta di scuola -città dove i ragazzi insieme agli educatori si autogovernano per vivere insieme come comunità creando anche un tribunale dove erano i ragazzi stessi i giudici. Negli orfanotrofi vigevano i principi di : -​ Democrazia diretta -​ Rotazione dei compiti e responsabilità -​ Cooperazione -​ Co-educazione All'interno della struttura la relazione era quella di maestro- allievo alimentata dalla pratica quotidiana e nell'agire concreto. Gli obiettivi educativi erano in base ai bisogni dei bambini e non alle attese sociali Affermazione di Korczak Dite: È faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli. Janusz Korczak, Quando ridiventerò bambino, Milano, Luni, 1996. La nostra presenza nella scuola deve essere di questo stile : muoversi in punta di piedi , questo perché educare è un verbo delicato e ancora di più educare i bambini a crescere Il bambino non è un bambino, ma una persona con i suoi diritti il bambino ha bisogno di qualcuno che si fidi di lui Kozak all'interno di “Il diritto del bambino al rispetto” spiega 3 diritti che per lui sono fondamentali e saranno poi l'anima della convenzione del 1929 in cui il pedagogista può essere considerato uno dei padri spirituali -​ Il diritto a essere preso sul serio = un diritto fondamentale del bambino è quello di essere rispettato e alla base di ciò c'è la disponibilità dell'adulto a prenderlo con serietà , la capacità di concedere importanza alle difficoltà e agli ostacoli che il bambino sperimenta. Secondo Korczak molto spesso la vita viene divisa in due età che assumono colore diverso : l'infanzia ( insignificante ) e la vita adulta ( valore compiuto e pieno ). Questo atteggiamento fa sì che l'adulto sminuisca le occupazioni e preoccupazioni del bambino , questa può esser considerata l'origine psicologica, sociale e culturale della mancanza di rispetto nei confronti del bambino. Secondo questa sua posizione si può vedere come per il pedagogista non è corretto distinguere bambini e adulti: sarebbe più giusto sostenere che siamo esseri umani con esperienze , atteggiamenti diversi ma la serietà con cui i bambini e gli adulti si rapportano al mondo è la stessa. E’ fondamentale che l'adulto si inginocchi a livello del bambino e lo ascolti -​ Il diritto di essere ascoltato l'adulto si deve porre nelle condizioni di dialogare con il bambino ascoltando i suoi bisogni , le sue parole anche quando queste ultime risultanti infantili , ma in realtà le ansie e le pazzie non lo sono affatto. E’ sbagliato per Korczak vedere le preoccupazioni, le ansie, le speranze e le decisioni importanti quando si entra in età adulta e nell'infanzia considerare segno di immaturità. Sminuire le esperienze è una forte mancanza di rispetto : l'adulto dimostra di non lasciare libero il bambino di esprimere il suo punto di vista. E Fondamentale quindi costruire una relazione interpersonale paritaria e aperta al dialogo il diritto al rispetto concretizzato quando le parole sono prese sul serio Questo diritto è intrecciato con il precedente : concedere serietà alle parole del bambino vuol dire esprimere i propri pensieri sentimenti e dare la possibilità di fare domande , ma anche riconoscere al bambino il diritto di tacere e se non ha voglia di non esprimersi -​ Il diritto alla morte : è una formula che può sembrare paradossale ma in realtà per il pedagogista è fondamentale perché è : 1)​ l'appello a non cadere vittime dell'eccesso di protezione da parte degli adulti ai quali korczak si rivolge dicendo di lasciare i bambini liberi di fare esperienza della vita senza intromettersi per rimuovere gli ostacoli il bambino ha il diritto di fare gli errori e sbagliare, l'adulto iper protettivo priva il bambino di elementi importanti per la sua crescita per la conquista autonomia e fiducia in se. Le intrusioni dell'adulto non lo aiutano ma sono interferenze anche quando intendono proteggere il bambino. E’ l'esercizio della libertà a fonte più nascosta della preoccupazione adulta , poiché attraverso di essa il bambino conquista la sua indipendenza 2)​ E’ prettamente pedagogico, è un invito a correre i rischi dell'educazione la morte di KOrczak e quella del bambino irreale è la morte dell'idea di infanzia tradizionale che non tiene in considerazione il bambino reale. Occorre dare alla morte l'infanzia idolatrata e l'infanzia dispensata solo dopo aver fatto i l'educatore potrà trovare il bambino reale, soggetto umano nella sua unicità individuale L'educazione nuova muove dai bisogni dei bambini e non dalle aspettative degli adulti. i contenuti e gli obiettivi saranno calibrati in rapporto al mondo di vita del bambino reale. Un tempo c'erano 7 figli e anche i bambini avevano braccia e gambe ( l'albero degli zoccoli). I bambini avevano la finalità prevista dal mondo degli adulti oggi questo bisogno non c'è più e si è passati alla situazione opposta e questa. L’ educazione nuova si basa sui bisogni dei bambini che hanno il tempo di riposare, di giocare , di mettersi insieme. Dal 1942 in poi l'educazione nuova era chiamata il movimento delle scuole attive, le quali mettono al centro il bambino ( puerocentrismo) Ne fanno parte studiosi come -​ Dewey -​ Decroly -​ Claparède ( il bambin che va a scuola deve essere nelle condizioni della desiderabilità , desiderare di andare a scuola perchè è bello ) -​ Freier I diritti sulla carta: le prime dichiarazioni e il problema del lavoro S dal punto di vista giuridico che sociale la via d'accesso che storicamente ha condotto all’allargamento dell’idea dei diritti dell’infanzia è stata rappresentata dal lavoro. Tanti diritti nel corso dell’800 sono stati violati ( salute, ascolto) ma il più evidente che non veniva rispettato era il diritto al lavoro, la viscosité così ha cominciato a riflettere sul fatto che i bambini non andavo a scuola perché lavoravano , e per questo e attacco alto come primo ambito dove riconoscere i diritti specifici di protezione dei bambini. sono un secondo dopo anche le famiglie degli strati popolari potranno vedranno migliorare le loro condizioni di vita al fine di liberare la pressione del soddisfacimento di bisogni primari. proprio nell

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