Misure di sostegno al reddito - PDF
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Università di Parma
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Questo documento descrive le misure italiane di sostegno al reddito, inclusi il Reddito di Cittadinanza e altre iniziative volte a combattere la povertà e favorire l'inclusione sociale. Analizza il ruolo dell'Assistente Sociale in questi programmi.
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12. Le misure di sostegno al reddito - Il ruolo dell’Assistente Sociale Le misure di sostegno al reddito Le misure di sostegno al reddito, previste dal sistema di Welfare italiano, sono misure di inclusione sociale erogate o dagli istituti nazionali o dagli enti locali a sostegno delle f...
12. Le misure di sostegno al reddito - Il ruolo dell’Assistente Sociale Le misure di sostegno al reddito Le misure di sostegno al reddito, previste dal sistema di Welfare italiano, sono misure di inclusione sociale erogate o dagli istituti nazionali o dagli enti locali a sostegno delle famiglie o delle Persone a cui mancano le risorse economiche minime per vivere. A partire dal 2015 si è iniziato a sistematizzare, anche in Italia, lo strumento a supporto del reddito già attivo in numerosi Paesi parte dell’Unione Europea. ➥ Questo strumento viene inteso come un reddito minimo di inserimento, ossia una misura a favore della categoria di Persone che sono considerate in uno stato di povertà, della quale fanno parte molte famiglie con minori a carico, disabili, adulti senza nessun reddito, famiglie in cui vi è un solo reddito. All’interno delle misure di sostegno al reddito rientrano: - Il Sostegno Inclusione Attiva (SIA); - Il Reddito d’Inclusione (REI); - Il Reddito di cittadinanza (RDC, attualmente in vigore); - L’Assegno per l’Inclusione (che entrerà nel sistema a patire dal 2024, sostituendo il Reddito di Cittadinanza). - Inoltre, la legge di Bilancio del 2023 ha approvato: la carta risparmio spesa 2023 , il bonus alimentare per ridurre lo spreco alimentare e la povertà attraverso la distribuzione di pacchi alimentari derivanti dalla raccolta dell’invenduto della distribuzione alimentare. ⬍ La sperimentazione di questi due sistemi partirà dalle città metropolitane e coinvolgerà le famiglie con un’attestazione ISEE inferiore ai 12000 (la prenotazione sarà resa possibile tramite apposita App). Il sostegno per l’Inclusione Attiva ➔ venne introdotto tramite la legge n. 208\2015 e disciplinato con successivo decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (modificato con un decreto del 16 marzo 2017). ➔ Questa misura prevedeva l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie - che avessero determinate caratteristiche, che riguardavano in particolare la composizione ed il valore dell’attestazione ISEE.- A queste famiglie veniva consegnata una carta di pagamento elettronica che poteva essere utilizzata per l’acquisto dei beni di prima necessità. Per ottenere il credito, i beneficiari dovevano prendere parte ad un progetto di inclusione o di attivazione lavorativa predisposto dai Servizi Sociali (in particolare tramite una collaborazione con i Centri per l’Impiego, i Servizi Sanitari, le Istituzioni Scolastiche e tutti gli enti del terzo settore). La Carta Acquisti con lo scopo di combattere la povertà. Si trattava, precisamente, di una carta acquisti ricaricata mensilmente con un importo pari a 40. Questa misura, però, non era rivolta a tutte le Persone che versassero in una condizione di povertà, ma solo alle famiglie con figli minori di 3 anni ed ai pensionati che non percepivano una pensione sufficiente per permettere di coprire tutte le spese. Il Reddito d’Inclusione ❖ Per questa misura viene prevista l’eliminazione di tutti i requisiti di accesso che riguardavano la composizione del nucleo familiare. 1 € € ❖ L’accesso, quindi, viene ora vincolato solo al possesso di una serie di condizioni relative alla residenza ed alla situazione economica. In particolare, - la misura viene prevista per tutti i disoccupati di età superiore ai 55 anni, riconosciuti come soggetti difficilmente impiegabili attraverso la ricerca di un lavoro in autonomia. - Il beneficio viene concesso per un periodo massimo di 18 mesi (rinnovabile per un ulteriore periodo di 12 mesi). Anche in questo caso è prevista una “parte attiva”, ossia la partecipazione del beneficiario ad un progetto personalizzato, elaborato tramite i Servizi Sociali, che sia in grado di promuoverne l’inclusione sociale e\o lavorativa se ritenuto possibile ed opportuno. Il lavoro di rete Viene, quindi, attuato un lavoro di rete tra i vari soggetti istituzionali coinvolti in questi progetti personalizzati, che prevedevano l’erogazione di Servizi da parte degli organi competenti in materia, in cambio del rispetto di alcuni impegni da parte della famiglia. Gli interventi da includere nel progetto venivano definiti tramite un’attenta e complessa valutazione delle problematiche e dei bisogni del nucleo, nella quale si teneva in considerazione la situazione lavorativa, l’occupabilità, il livello d’istruzione e formazione, la condizione abitativa e di tutti gli elementi che fossero utili a delineare la situazione socio- economica del beneficiario. Il Reddito di Cittadinanza ❖ è la misura attualmente attiva per quanto riguarda la Politica del Lavoro ed il contrasto alla povertà, alla disuguaglianza ed all’esclusione sociale. ❖ Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi (o del reddito, qualora fosse solo uno) familiari associato ad un percorso obbligatorio di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti tramite la sottoscrizione di un Patto per il lavoro o di un Patto per l’inclusione sociale (a seconda di quelle che sono le motivazioni che portano il soggetto a richiederne l’erogazione). ❖ I requisiti per richiedere l’erogazione del Reddito di Cittadinanza sono i seguenti: Attestazione ISEE inferiore a 9360 annui; Cittadinanza italiana, di uno Stato membro dell’Unione Europea o di uno Stato che non ne fa parte, tramite presentazione di un permesso di soggiorno di lungo periodo, con residenza in Italia da almeno 10 anni (dei quali gli ultimi due devono essere continuativi). La misura può essere erogata per un periodo massimo di 18 mesi (rinnovabile a seguito della sospensione della percezione per un mese). Il beneficiario non è il singolo individuo, ma l’intero nucleo familiare. Se i beneficiari sono maggiorenni, disoccupati e non frequentano nessun corso di studi hanno l’obbligo di prestare immediata disponibilità al lavoro e di partecipare ad un percorso personalizzato di inserimento lavorativo o sociale (questo perchè, ricordiamo, il Reddito di Cittadinanza è un sostegno temporaneo volto ad affiancare e sostenere le Persone nel proprio percorso di reinserimento). Le deroghe all’inserimento lavorativo I soggetti, qualora si trovassero in specifiche condizioni determinate dalla legge, possono richiedere una deroga al proprio inserimento lavorativo (temporanea o permanente). L’esclusione, che ha carattere di permanenza, viene concessa al soggetto che: - Abbia una disabilità pari, almeno, al 46%; 2 € - Abbia più di 65 anni, siccome a quest’età il Reddito di Cittadinanza diventa Pensione di Cittadinanza. L’esonero (temporaneo) viene concesso ai soggetti che: Abbiano un carico di cura, ossia se nel loro nucleo familiare sia presente un soggetto con disabilità grave o non autosufficienza che richiedono un’assistenza massiccia; Siano lavoratori che conservano lo stato di disoccupazione in caso di svolgimento di attività di lavoro (autonomo o dipendente che sia) dalla quale derivi un reddito al di sotto della soglia di imposizione fiscale; Frequentino un corso di formazione e\o stiano svolgendo un tirocinio; Siano donne in stato di gravidanza; Siano soggetti che presentino delle gravi condizioni di salute, le quali possano comportare la temporanea impossibilità a svolgere un’attività lavorativa. I Patti Il Patto per il lavoro viene stipulato dai beneficiari che non presentano condizioni di multiproblematicità; questo comporta l’automatico invio degli stessi ai Centri per l’Impiego. Il Patto per l’inclusione sociale, invece, viene sottoscritto dai soggetti che presentano condizioni di multiproblematicità, che rimangono in carico ai Servizi Sociali e sono destinatari di una politica attiva per il lavoro, come ad esempio corsi, tirocini, colloqui di orientamento al lavoro presso di Centri per l’Impiego o progetti utili alla collettività. L’inadempienza I casi di inadempienza rispetto agli obblighi previsti dalla normativa di riferimento sono regolati dall’articolo 7 del decreto legge 4\2019: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio […], rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, è punito con la reclusione da due a sei anni. […] L'omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio entro i termini di cui all'articolo 3, è punita con la reclusione da uno a tre anni. […] Quando l'amministrazione erogante accerta la non corrispondenza al vero delle dichiarazioni e delle informazioni poste a fondamento dell'istanza ovvero l'omessa successiva comunicazione di qualsiasi intervenuta variazione del reddito, del patrimonio e dellacomposizione del nucleo familiare dell'istante, la stessa amministrazione dispone l'immediata revoca del beneficio con efficacia retroattiva. A seguito della revoca, il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito.» Le modifiche al Reddito nel 2023 La legge 197\2022 ha disposto alcune modifiche alla disciplina del Reddito di Cittadinanza, applicabili nel 2023, in vista della soppressione di questo istituto nel 2024 : a) Viene ridotta la durata del beneficio a sole 7 mensilità (non si applica ai nuclei in cui siano presenti componenti con disabilità, minorenni o Persone ultrasessantenni). b) Viene disposta l’erogazione diretta al locatore dell’immobile in cui la famiglia eventualmente risiede in affitto della componente del Reddito di Cittadinanza pari all’ammontare del canone annuo nel contratto di locazione. c) Viene disposto che, in caso di stipulazione di contratti di lavoro intermittente, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione dell’importo a cui il nucleo ha diritto (entro il massimo di 3000 \lordi). d) Viene previsto l’obbligo, per i soggetti occupabili (ossia con un’età compresa tra i 18 ed i 59 anni) di essere inseriti in un corso di formazione o di riqualificazione professionale. 3 € e) Per i beneficiari di età compresa tra i 18 ed i 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, l’erogazione del beneficio viene subordinata all’iscrizione (ed alla frequenza, ovviamente) di un percorso di istruzione di primo livello. Tutti i beneficiari sono sottoposti all’obbligo di partecipare a dei progetti utili per la comunità. f) Viene disposta la decadenza del beneficio qualora non fosse accettata la prima offerta di lavoro congrua e coerente con le esperienze e competenze del beneficiario. g) Vengono previsti degli incentivi per l’assunzione per i Centri per l’Impiego e per l’autoimprenditorialità. La Garanzia Occupabilità Lavoratori È stato previsto un programma di Garanzia di Occupabilità per i Lavoratori (GOL), un’azione di riforma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, con l’obiettivo di accompagnare le Persone alla ricerca di un’occupazione e prevede degli strumenti a favore del inserimento\reinserimento lavorativo. I Centri per l’Impiego possono offrire alle Persone un orientamento ed una formazione con particolare riguardo ai NEET (ossia i giovani che non studiano e non sono occupati), oltre che ai precettori di NASPI e di Reddito di Cittadinanza. L’Assegno di Inclusione Si tratta di una misura di sostegno economico e di inclusione socio-professionale, subordinata alla prova dei mezzi ed all’adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. I richiedenti devono rispettare questi requisiti: ➔ Essere residenti in Italia da almeno 5 anni (di cui almeno gli ultimi due in via continuativa); ➔ La famiglia deve avere un ISEE non superiore a 9360 ed un reddito familiare inferiore a 6000 \anno, moltiplicati per la scala di equivalenza che indica la composizione della famiglia. Il tetto del reddito varia in proporzione a questo fattore. Per ottenere il beneficio economico secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento a) si deve effettuare l’iscrizione al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL).b) I beneficiari devono presentarsi per il primo appuntamento presso i Servizi Sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale. c) Successivamente, è previsto che si presentino ogni 90 giorni per aggiornare la propria posizione. ➥ In caso di mancata presentazione, il beneficio economico sarà sospeso. d) I componenti del nucleo con età compresa tra i 18 ed i 59 anni vengono indirizzati verso i Centri per l’Impiego, al fine di sottoscrivere un Patto di Servizio personalizzato. La famiglia perde il beneficio economico se uno dei componenti rifiuta un’offerta di contratto di lavoro che prevedeva un periodo di impiego di almeno un mese. Nel caso di contratti tra uno e sei mesi, il beneficio non viene revocato ma solo sospeso. Le novità della misura Tramite il Decreto Lavoro (approvato nel il Consiglio dei Ministri) possono essere desunte le principali novità della misura: ❖ Può essere richiesta solo dalle famiglie nelle quali vi sono dei componenti minori, disabili e\o over 60; ❖ L’importo potrà arrivare fino a 500 al mese, moltiplicati per la scala di equivalenza, fino ad un massimo di 2,2 ; 4 € € € ❖ La scala cambia e vale 1 per il primo componente, 0,5 per ogni altro componente con disabilità, 0,4 per gli altri componenti over 60 o con carichi di cura, 0,15 per i bambini fino a due anni e 0,10 per gli altri minori; ❖ Nel calcolo del reddito sono incluse le pensioni e tutti i compensi da lavoro sportivo (si parla, nello specifico, di quelli percepiti nell’area dilettantistica, che prima non venivano conteggiati all’interno del calcolo); ❖ Il valore del patrimonio immobiliare (nel quale non viene inclusa la casa di abitazione) non può superare i 30000 ; ❖ I veicoli posseduti dalla famiglia non possono superare i 1600cc per le auto o i 250cc per le moto immatricolate nei tre anni precedenti; ❖ La soglia massima dei 6000 \annui viene incrementata nel caso in cui la famiglia abitasse in una casa in affitto (fino ad un massimo di 3360 \annui); ❖ L’assegno può essere erogato per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, a seguito di sospensione per un mese, per ulteriori 12 mesi. Nel caso in cui si iniziasse un lavoro dipendente, la retribuzione non viene inclusa nel calcolo del reddito fino ad un massimo di 3000 \lordi all’anno. I benefici per i datori di lavoro A tutti i datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’Assegno di Inclusione - con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato (pieno o parziale, anche mediante apprendistato) è riconosciuto l'esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per 12 mesi. - Chi, invece, assume con un contratto a tempo determinato o stagionale ha la possibilità di essere esonerato dal versamento parziale dei contributi (50%). Lo Strumento di Attivazione A settembre 2023 verrà avviato uno strumento di attivazione, pensato per le Persone tra i 18 ed i 55 anni con un ISEE fino a 6000 annui che possono lavorare e che si trovano in una condizione di povertà. Questo strumento consiste in un assegno del valore di 350 che sarà erogato solo a chi, dopo essersi rivolto ad un Centro per l’Impiego, prenderà parte ad attività formative e\o a progetti utili per la collettività. 5 € € € € € €