Neuroscienze del sistema motorio PDF
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Questo documento presenta un'introduzione al sistema motorio. Copre argomenti come i neuroni specchio, la consapevolezza corporea e la conduttanza cutanea. Include anche informazioni sul sistema nervoso autonomo e somatico.
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Neuroscienze del sistema motorio Lorenzo Pia Non chiede la parte di anatomia Lezione 1 - 24 ottobre NEURONI MIRROR —> rispondono quando si agisce in prima persona ma anche quando lo fa un’altra persona, serve per capire il signi cato delle azioni. Uniscono le vie efferenti e le vi...
Neuroscienze del sistema motorio Lorenzo Pia Non chiede la parte di anatomia Lezione 1 - 24 ottobre NEURONI MIRROR —> rispondono quando si agisce in prima persona ma anche quando lo fa un’altra persona, serve per capire il signi cato delle azioni. Uniscono le vie efferenti e le vie afferenti. CONSAPEVOLEZZA CORPOREA: funzione che permette al nostro corpo di ricevere stimoli. Io che cammino so che il mio corpo mi appartiene grazie alla cinestesia e alla propriocezione (so dove sono nello spazio e so come mi sto muovendo). Rubber Hand illusion: condizione in cui non ci sentiamo nel nostro corpo. Conduttanza cutanea: misura d’allerta del nostro corpo. Stroke: condizione di maggiore o minore af usso di sangue al cervello, provocando una lesione cerebrale. SISTEMA NERVOSO Autonomo —> sistema involontario omesotasi - ortosimpatico: eccitazione, emergenza, attacca/fuggi - parasimpatico: rilassamento Somatico —> sistema volontario SISTEMA INVOLONTARIO e omeostasi PMR SNC TDMMM Tedie/meselmete/miete Encefalo Midollo spinale Proencefalo Mesencefalo Romboencefalo 1Telencefalo 2Diencefalo 3 Mesencefalo 4 Metencefalo 5 Mielencefalo Corteccia Talamo Tetto Ponte Midollo Sistema limbico Ipotalamo Tegmento Cervelletto allungato Gangli della base: Ghiandola pituitaria Ghiandole pineale TELENCEFALO + DIENCEFALO Il cervelletto e il sistema limbico (gestione delle emozioni) sono le prime zone nate. I lobi frontali sono ciò che migliora l’uomo, ↓ Memoria COMPORTAMENTO EMOTIVO sono l’evoluzione. METENCEFALO cervelletto: aggiustamento del movimento DIENCEFAL Ipotalamo: sistema nervoso autonomo DIENCEFALO Talamo: trasporto dell’informazione - D MIELENCEFALO —> midollo allungato (bulbo) Formazione reticolare: controllo sistema cardiovascolare, ri essi (respirazione, deglutizione, tosse), tono muscoli scheletrici Nervi cranici fi fl fl L METENCEFALO PONTE ○ formazione reticolare: ritmo sonno-veglia ○ nervi cranici faccia e capo CERVELLETTO ○ corteccia e nuclei ○ aggiustamento del movimento 3 MESENCEFALO TETTO ○ collicoli inferiori: udito ○ Collicoli superiori: visione TEGMENTO ○ formazione reticolare ○ Nucleo rosso ○ Sostanza nera ○ Nuclei controllo movimenti oculari 2 DIENCEFALO TALAMO ○ nucleo genicolato laterale: impulsi a corteccia visiva ○ Nucleo genicolato mediale: impulsi a corteccia uditiva ○ Nucleo genicolato ventro-laterale: impulsi a corteccia motoria ○ pulvinar: impulsi a corteccia visiva associativa IPOTALAMO ○ controllo SNA, endocrino, ri essi, comportamento specie-speci co 1 TELENCEFALO SISTEMA LIMBICO ○ corteccia limbica, ippocampo, amigdala —> emozioni, motivazioni, memoria GANGLI DELLA BASE: controllo movimento CORTECCIA: L’informazione dei tre lobi sensoriali convergono a livello della giunzione. Finiscono poi alla regione frontale per programmare l’azione. Sude Da 28 a 34 /pacco e) Il cervello è un elemento estremamente complesso con 85 miliardi di neuroni; ha una velocità di trasmissione di 1m/10sec. Ma non è questo a renderlo complesso Ciò che lo rende complesso è il numero di stati che può assumere, la plasticità e la gestione delle informazioni. Con stati si intende le possibili combinazioni create dall’attivazione o inibizione dei neuroni in base a ciò che “serve fare”. Il cervello è in grado di adattarsi plasticamente e questo è alla base dell’apprendimento. A differenza del sistema nervoso periferico, il cervello non si rigenera e quindi si deve compensare la mancanza, il cervello si modi ca plasticamente per adattarsi. fi fl fi Lezione 2 - 31 ottobre ( Nel- sistema motorio, percezione e azione sono quasi la stessa cosa. Molto di ciò che avviene a livello motorio è incosapevole utilizzando un sacco di stimoli visivi. Quindi c’è una parte consapevole e una inconsapevole. ( SISTEMI SENSORIALI * CORNA DORSAL & CORNA Ventral -O - RIC RIC.. SENSORIALE MOTORIE Percepiamo grazie ai recettori = cellule degli organi di senso specializzate nel tradurre energia sica in impulsi elettrici. - Il sistema sensoriale trasforma energia in informazione neurale; D il sistema motorio trasforma l’informazione neurale in energia. Tecnica nirs : sfrutta il cambiamento delle ri essione della luce da parte o dei muscoli. O Risoluzione temporale: si introduce la variabile del tempo; capacità dello strumento di mettere in relazione la risposta che c’è con l’attivazione neurale. La risposta neurale può essere più stretta, quindi più immediata, oppure più lassa, quindi più ritardata. Ci sono tante tecniche che mostrano l’attivazione neurale da utilizzare in base a ciò che si cerca. Possiamo recepire solo alcuni tipi di energie (meccanica, chimica, termica, luminosa, elettrica), con recettori speci ci esterocettori: codi cano informazioni derivanti dall’esterno; vista C (luminosa), udito O (meccanica), olfatto O - temperatura S (chimica), tatto (meccanica), (termica), O nocicezione (meccanica, termica, chimica) gusto (chimica), D S Enterocettori: codi cano informazioni presente nel corpo. Equilibrio, T propriocettoriei, viscerocettori Lo stimolo però deve essere suf cientemente intenso per essere recepito, deve perciò superare una soglia. Questa però varia in base al soggetto e alla situazione. Le vie sensoriali trasmettono sotto forma potenziale d’azione info di quel tipo di stimolo da un recettore al SNC. Tutte le informazioni passano per stazione intermedie prima di arrivare alla corteccia che è divisa in gerarchie di complessità (primaria, secondaria e terziaria) Do Recettori sensoriali —> vie sensoriali efferenti —> nuclei intermedi (talamo) —> corteccia primaria —> corteccia secondaria —> cortecciaC CENTRI SENSORIALI del SNC associativa. SISTEMA VISIVO = SISTEMA OTTICO + SISTEMA PERCETTIVO Sistema ottico: Permette il formarsi delle immagini sulla retina. Fatto da un DIOTTRO (cornea + umor acqueo + vitreo) e da LENTE BICONVESSA (cristallino) O cornea: protegge occhio da raggi ultravioletti - Umor acqueo: liquido salino tra cornea e cristallino e mantiene la forma cornea O Vitreo: gelatine che riempie l’occhio per mantenere la forma O Cristallino: connesso a muscoli per variare propria curvatura e far cadere sempre sulla retina. Sistema percettivo: Analizza e interpreta tali immagini I colori sono sensibili alla luce: ⑧ coni: visione diurna (fotopica) quindi colori e maggior acuità Bastoncelli: visione notturna (scotopica), quindi no colori, minor acuità ma maggiore sensibilità alla luce Due vie percorse dalle informazioni: - VIA DORSALE: nella zona superiore, entra nel luogo parietale posteriore e va al sistema motorio. Inizia in000 V1, poi V2, V5, parietale posteriore; Associata a movimento, posizione oggetti e controllo occhi/braccia soprattutto per guidare saccadi o raggiungimento VIA VENTRALE: parte dal sistema visivo, passa in zone lobo-temporali basse; inizia in000 V1, poi V2, quindi V4 e temporale inferiore; Riconoscimento forme, rappresentazione oggetti, immagazzinamento MLT e signi cati fi fi fi fi fl PERCEZIONE VISIVA: non è passiva maO attiva con organizzazione, classi cazione e interpretazione di ciò che arriva ai nostri occhi. Completiamo le gure, associamo forme per la vicinanza, ordiniamo per colori, si cerca continuità, chiusura, forme. Si creano legami tra le informazioni che vengono percepite dal sistema. Pur vedendo immagini in bianco e nero, grazie all’esperienza passata, possiamo immaginare i colori che dovrebbero esserci. Le immagini sulla retina sono 2 dimensioni, manca quella di tridimensionalità. Essa scaturisce da indici in cui uno dei due occhi è suf ciente (monoculari) oppure servono entrambi (binoculari). MONOCULARI: accomodamento: il cristallino modi ca la forma a seconda del fuoco. Proiezione retinica: quando la distanza aumenta c’è necessità di minor proiezione retinica. Occlusione: un oggetto nascosto è più lontano rispetto a quello che lo nasconde Grandezza relativa: l’oggetto più grande è il più vicino Familiarità: oggetti con stessa proiezione retinica, ipotizziamo che uno sia più lontano e uno più vicino perchè le proprozioni dimensionali non sono rispettate Tessitura: se vediamo una trama tta, risulta lontana BINOCULARI: convergenza: rotazione simmetrica degli occhi verso l’interno per vedere oggetti vicini Disparità retinica: i 2 occhi hanno immagini diverse che si fondono informando sulla profondità (stereopsi) La percezione del movimento può avvenire ad occhi fermi o in movimento volontario. Ogni recettore risponde a un pezzo del campo visivo. Se sono fermo e un oggetto si muove, cambia posizione sulla retina perciò ci sarà sempre un recettore diverso che risponde man mano che l’oggetto cambia posizione. Se invece seguo l’oggetto, l’immagine verrà recepita dallo stesso recettore. Ma gli occhi fanno anche movimenti involontari molto piccoli di continuo facendo cambiare l’immagine retinica = movimento apparente. (Le immagini che sembrano muoversi) L’ATTENZIONE Il ‘sistema cognitivo’ deve avere limiti spaziali e temporali altrimenti saremmo sommersi da info. Questo si ottiene tramite l’attenzione = strumento di regolazione, ltraggio, e organizzazione delle informazioni dall’interno e dall’esterno. SELEZIONE PRECOCE: elaborazione delle caratteristiche siche- ltro-elaborazione cognitiva. L’attenzione taglia l’informazione di non interesse rilevando quella di interesse. C Paradigma di Posner: L’attenzione viene orientata automaticamente se al segnale visivo mi viene indicato dove verrà mostrato il segnale visivo successivo. Spostare l’attenzione sul punto dello spazio dove sarà presentato lo stimolo migliora discriminazione e riconoscimento (e altro), cioè l’elaborazione è migliore ove si sposta attenzione. L’orientamento dell’attenzione può essere in uenzato da segnali visivi che precedono il target, migliorando la velocità di risposta quando il segnale è congruente e rallentandola quando è incongruente. SELEZIONE TARDIVA: elaborazione caratteristiche siche- ltro parziale-elaborazione cognitiva. Recepiamo tutte le informazioni e in ugual modo ma solo successivamente decidiamo su quali focalizzarci e quali scartare. Siamo in grado di prestare attenzione alla persona che ci sta davanti ignorando le altre voci e viceversa. Alcune emozioni sono codi cate a livello sottocorticale come la rabbia e allo stesso livello motorio (se uno è arrabbiato, scappa) NON SO CHE CENTRA SELEZIONE A LIVELLO DELLA RISPOSTA: la selezione delle info avviene dopo che tutte sono state elaborate ed è necessario generare una risposta comportamentale o cognitiva. nell’output motorio (teoria premotoria dell’attenzione). Scopo dell’attenzione è scegliere un’azione speci ca, controllata da programma motorio (quindi i cambiamenti di distanza/direzione modi cano il programma il che modi ca RT). Stretto legame attenzione-azione. L’attenzione è un prodotto della percezione, una conseguenza. Attenzione esogena: vengo attirato da uno stimolo esterno, viene guidata da stimoli esterni Attenzione endogena: sposto l’attenzione su stimoli interni o volontariamente. L’attenzione non centra niente con la consapevolezza. “Lo stimolo ha un peso quando ne ho la consapevolezza” non è vero. Ci sono molti stimoli di cui non siamo consapevoli ma che scatenano reazioni importanti. fi fi fi fl fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi Lezione 3 - 7 novembre SISTEMA SOMATOSENSORIALE c Recettori sulla pelle, muscoli, articoazioni, organi interni che trasducono in 4 modalità: TATTO: stimolo meccanico applicato su MECCANORECETTORI cute nei esterni (epidermide) o interni (derma) che differiscono per ○ tempo di adattamento:O lento —> la risposta dura per tutta la durata della stimolazione;O rapido —> la risposta ha inizio e ne indipendenti ○ Proprietà stimolo: grandezza, frequenza, pressione, consistenza, forma ○ Grandezza/numero campo recettivi: dimensione minore e numero maggiore CR campi recettivi in super cie. Grandi campi recettivi sono meno sensibili perchè ce ne sono meno. Invece in piccoli campi recettivi ce ne sono di più. (Credo che sia questione di e densità) PROPRIOCEZIONE: stimolo meccanico su meccanorecettori TENDINEI e MUSCOLARI. ○ fusi in parallelo alle bre, segnalano lunghezza (stesse variazioni del muscolo) ○ Tendinei del Golgi, segnalano tensione (si stirano con la contrazione) ○ Articolari nelle capsule segnalano essione/estensione TEMPERATURA: stimolo termico su TERMORECETTORI caldo e freddo. Segnalazione di differenza di temperatura oggetto/pelle NOCICEZIONE: stimolo meccanico, termico, chimico su meccanorecettori, termorecettori e recettori polimodale. Segnalano danno tissutale e/o stimoli potenzialmente pericolosi. Il dolore è un’altra cosa. Ci sono persone più suscettibili o meno. Questa cosa è personale ma anche una funzione adattativa. Stessi neuroni sensoriali ma recettori ascendenti diversi per ogni modalità Aree della corteccia coinvolte: diop 9.3 1-2-3 - corteccia somatosensoriale primaria 5 - Corteccia associativa somatosensoriale 7 - corteccia associativa sommatosnsoriale 39 - giro angolare BOt 40 - giro sopra marginale Rappresentazione somatotopica basata sul grado di innervazione in SI e SII (homunculus) Il sistema motorio è l’opposto SISTEMA MOTORIO Trasforma energia neurale in un prodotto (movimento) Il sistema o somatico è quello più importante, è un sistema che riceve informazioni dalla corteccia ma ha un intervento corticale ristretto. Lo stesso sistema ha due modi diversi di funzionare: SISTEMA AUTONOMO 0000 Da corteccia, amigdala, ipotalamo, tronco e agisce su visceri, tronco/midollo(muscolatiura liscia, cardiaca e ghiandole). Regolazione delle funzioni viscerali per il mantenimento dell’omeostasi. SISTEMA SOMATICO 00 Da corteccia o tronco e controlla movimenti volontari e automatici (muscolatura scheletrica) TONO MUSCOLARE: grado di contrazione dei muscoli in statica e dinamica POSTURA: posizione che il corpo assume nello spazio e che le diverse parti assumono le une rispetto alle altre EQUILIBRIO: controllo della posizione e dello spostamento del corpo nello spazio MOVIMENTO: modi ca della posizione del corpo o parti di esso fi fi fi fl Aree competenti: diap. 17 , 3 e seguenti 4 - CORTECCIA MOTORIA PRIMARIA M1: esecuzione dei movimenti semplici e rappresentazione somatotopica ne; l’omuncolo motorio è molto ne. Rappresentazione corticale delle parti del corpo necessarie al movimento. Speculare in un certo senso alla corteccia sensoriale primaria. 6 - CORTECCIA MOTORIA SECONDARIA M2 ○ APM, pre motoria: organizzazione movimenti muscoli prossimali/tronco e creazione schemi motori guidati da stimoli esterni. Agisce su M1 o direttamente sui muscoli. ○ ASM, supplementare motoria: coordinazione/piani cazione movimenti complessi (sequenze o coordinazione degli arti distali) e ideazione suddivisione anche in: ○ inferiore F5+F4: raggiungimento e afferramento ○ Mediale F3 + F6: preparazione e progettazione movimenti complessi arti superiori ○ Superiore F2 + F7: con neutrino misti sesnsomotori per programmazione complessa movimenti collegate a parietale superiore/inferiore 8 - FRONTAL EYE FIELD VIE PIRAMIDALI: motilità volontaria, movimenti ni muscolatura distale, cellule piramidali in M1 VIE EXTRAPIRAMIDALI: motilità involontaria in supporto alla volontaria, movimenti muscolatura assiale e prossimale Sistema gerarchico 1° livello:O M2, cervelletto, gangli —> ideazione, programmazione, decorso temporale azione 2° livello:O M1 —> movimento volontario, controllo centri motori, tronco/midollo 3° livello:O tronco, formazione reticolare, cervelletto —> integrazione informazioni discendenti, elaborazione informazioni da organi di senso/midollo per stabilizzare postura 4° livello: midollo spinale —> comportamenti automatici e stereotipati (movimenti ritmici e ri essi spinali) dap 25-26 , 3 Lezione 4 - 15 novembre IL MOVIMENTO I sistemi sensoriali costituiscono rappresentazioni interne corpo/mondo de nendo: contesto adatto in cui il sistema motorio agisce Gli aggiustamenti dei movimenti durante l’esecuzione 4 tipologie di movimenti: RIFLESSI: schemi coordinati innati, stereotipati, rapidi e involontari (scarso controllo corticale) di contrazioni/rilasciamenti muscolari prodotti da stimoli periferici. ○ monosinaptici ○ Plurisinaptici ri esso di allontanamento Ri esso vestibolo-oculare: Mov. improvvisi o brevi del capo rilevati dal vestibolare che attiva mov. opposto occhi per tenere ssazione. Ri esso optocinetico: Mov. ampi o programmati capo (es. paesaggio da nestrino treno) c’è stesso tipo di compensazione ma con fase lenta di inseguimento e rapide saccade su oggetto RITMICI: Contrazioni alternate essori/estensori spesso innate che possono essere prodotte da stimoli esterni o generati internamente. Di solito inizio e ne sono intenzionali, la sequenza intermedia è automatica (camminare, masticare) Locomozione: inizio da vie discendenti (volontario). Attivazione essione agonisti, inibizione estensori per ri esso. Flessione un arto, estensione altro per ri esso fl fl fl fi fi fl fi fl fi fi fl fi fi POSTURALI: Contrazione prevalentemente di muscoli assiali e prossimali per controbilanciare gravità e forze esterne (stare in piedi); mantenere centro di gravità in super cie di supporto (es. autobus); stabilizzare parti corpo che ci sostengono nel movimento VOLONTARI: Movimenti intenzionali e diretti ad uno scopo elicitati da stimoli esterni o prodotti intenzionalmente appresi e perfezionati con l’esperienza. Il movimento diretto ad uno scopo è rappresentato in forma astratta e non in termini di movimenti articolari e contrazioni muscolari. Non è solo questione di input e contrazioni altrimenti scrivere con mano dx e sx sarebbe uguale ⑳ ○ Balistico: veloce, programmato, non controllabile in esecuzione. ○ Inseguimento: lento, poco programmato, controllabile in esecuzione Fasi del movimento: 1. PIANIFICAZIONE/PROGRAMMAZIONE: Schema preesistente + info sensoriali utilizzate per formare programma motorio in cui si de niscono direzione, ampiezza, forza, velocità.. ◆ parietale posteriore: Riceve dalle aree sensoriali (somatosensoriale, visiva, uditiva…). Relazioni tra oggetti e dà informazioni relative alla posizione del corpo nello spazio ◆ Cervelletto: Riceve info cutanee/propriocettive, motorie (programma motorio), emotive/cognitive utili alla piani cazione ◆ gangli della base: Inibizione movimenti indesiderati, attivazione desiderati 2. ESECUZIONE: Programma motorio tradotto in comandi muscolari che determinano quante/quali unità devono essere reclutate e in che ordine. Il movimento volontario comporta: ◆ Aumento tono muscolare in alcuni muscoli per ssare i segmenti scheletrici che supportano quel movimento ◆ Contrazioni fasiche muscoli agonisti e rilasciamento degli antagonisti ◆ Ridistribuzione tono posturale per mantenere il centro di gravità del corpo entro poligono di base 3. CONTROLLO E CORREZIONE: 2 modi O ◆ Uso info sensoriali on line (controllo a feedback) ◆ Uso info interne-off line - (feedforward) FEEDBACK: segnali dai recettori confrontati con ciò che si vuole ottenere. La differenza fra queste due info è l’errore ed è usata per regolare il movimento. l limite del controllo a feedback è che il tempo trasmissione segnali nel circuito può essere lungo e ciò è molto rilevante quando le condizioni cambiano rapidamente. Il controllo a feedback è particolarmente applicato in mantenimento postura e modulazione forza FEEDFORWARD: Controllo anticipatorio (prima che i cambiamenti abbiano effetto). Info sia da organi di senso che da esperienza passata. Controllo movimento ma anche posture (es. nel sollevare braccio in piedi, muscoli gambe si contraggono prima di braccia per controllare spostamento centro di massa) fi fi fi fi Lezione 5 - 21 novembre CONSAPEVOLEZZA MOTORIA Ogni volta che agiamo volontariamente, proviamo la sensazione di intendere/iniziare/controllare i movimenti voluti (senso di agency SOA). Si ritiene che il SOA si basi su segnali efferenti di tipo motorio. (Desideri, intenzioni, piani cazione, previsioni sensomotorie, esecuzione) In particolare deriverebbe dal confronto tra i risultati effettivi dell’azione (reafferenza) e i risultati predetti: più forte è la corrispondenza, più alta è la SOA. InTENZIONE MOTORIA 1. Tutto inizia con desideri e obiettivi. DESIDERI/ OBIETTIVI 2. Questi vengono tradotti in intenzioni motorie speci che. 3. Le intenzioni determinano i comandi motori corrispondenti. 4. i comandi motori sono inviati ai muscoli e al forward model COMPRATORE (sottoforma di copia efferente) 5. Il forward model predice le conseguenze sensoriali dei movimenti Sot 6. un ‘comparatore’ confronta le conseguenze sensoriali predette e quelle effettive: se c'è corrispondenza, nasce la SOA - corteccia parietale fronte cesione dell'emisfero destro, o di una mete del corpo non consapevole d e l deficit l Paralsi I pazienti con annosognosia per emiplegia affermano di essere in grado di muoversi e persino di aver compiuto l’azione richiesta con l’arto paralizzato. Lei è convinta di starlo facendo ma che semplicemente il risultato non arrivi (aprire la bottiglia). Lei ha una rappresentazione del movimento, di ciò che sta facendo. Implementa un programma motorio come se funzionassero entrambi gli arti. Per noi l’’assunto è che mi sono mossa perchè l’ho visto. Il trapezio superiore riceve innervazioni corticali bilaterali, quando ci si muove è attivato da aree motorie di entrambi emisferi In emiplegia, il trapezio superiore è solitamente risparmiato essendo supporto alla postura (movimenti involontari) Quindi, se gli anosognosici stanno programmando davvero il movimento con il braccio (plegico) sx, il trapezio sx sarebbe attivato da aree motorie Ipsilesionali sx risparmiate Misurare attività del trapezio superiore controlesionale durante i movimenti illusori? EMG super ciale del trapezio superiore sx quando ai partecipanti (1 emiplegico, 1 anosognosico, 1 sano) è chiesto di raggiungere la mano sinistra o destra dello sperimentatore (40 cm di fronte a loro) Nella paziente anosognosica si prevede attivazione del trapezio sinistro quando afferma di aver raggiunto la mano. Prova dell'intenzione di agire, ma non di uno speci co programma motorio in corso. Ancora una volta, come si può misurare un programma motorio per un effettore che non può muoversi (emiplegia)???? Quando muoviamo le mani contemporaneamente, si veri cano effetti di accoppiamento (cioè, nessuna delle due mani può eseguire azioni indipendenti) Vincoli spazio-temporali innescati da un programma motorio Se l'anosognosico piani ca i movimenti con arto plegico, i movimenti effettivi della mano sana dourebbero essere condizionati + veloci a raggiungere bersagli "facili" (es., vicini e grandi) che "dif cili" (es., lontani e piccoli). Vero in condizioni unimanuali (una mano verso "facile" o "dif cile") e bimanuali simmetriche (entrambe si muovono verso bersagli facili o dif cili). Tuttavia, in bimanuale asimmetrica (una mano verso facile, l'altra verso dif cile) entrambi i movimenti terminano contemporaneamente perché la mano che si muove verso il bersaglio facile rallenta diap —> Lontano/piccolo (dif cile) —> vicino/grande (facile) do 18 Interferenze bimanuali: i movimenti di una mano interferiscono con i movimenti dell’altra. | Readiness Potentials (aumento attività elettrica nelle aree motorie che precede di 1000-2000 msec i movimenti volontari) sono misurati con EEG. Sono noti per rappresentare l'attività cerebrale preparatoria al movimento e hanno la loro massima ampiezza nella pre-SMA (rostrale alla SMA) fi fi fi fi fi fi fi fi fi l giudizio W precede il movimento e sorge in SMA. La preSMA è attiva nel giudizio W (intenzione) durante la fMRI La stimolazione elettrica diretta SMA a bassa frequenza innesca l’urgenza a muoversi per le stesse unità muscolari che si contraggono quando vengono stimolate ad alta frequenza Sappiamo che SOA nasce dal confronto tra effetti predetti ed effettivi dell'azione conseguenze sensoriali) L'anosognosico intende/piani ca i movimenti (SMA/pre-SMA risparmiate). Nell'anosognosia, le conseguenze sensoriali predette non possono essere confrontate con (l'assenza) di conseguenze reali a causa della lesione. Non essendo possibile distinguere tra conseguenze previste ed effettive, le previste dominerebbero la soggettività inducendo la falsa credenza. Nell'anosognosica il comparatore (danneggiato) non rileva il mismatch (“no movimento"). Negli emiplegici, il comparatore rileva il mismatch ("assenza di movimento") Un conto è l’ aggiustamento motorio, un conto è la consapevolezza. Siamo consapevoli già prima che le cose avvengano. L’info visiva/sensoriale ha un ruolo ma non è fondamentale. fi