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Questo documento analizza le diverse forme di comunicazione, dai tradizionali mass media alla comunicazione mediata, confrontandole con i modelli matematici. Include l'analisi dell'ufficio stampa. L'obiettivo è evidenziare le differenze e le caratteristiche delle comunicazioni.

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Perchè studiare i media tradizionali? I media digitali contengono e riprendono media tradizionali. Ciascun media nuovo riprende il modello di media vecchio. I media tradizionali possono diventare un’ancora di salvezza rispetto alla molta disinformazione che affligge i media digitali. Ufficio stam...

Perchè studiare i media tradizionali? I media digitali contengono e riprendono media tradizionali. Ciascun media nuovo riprende il modello di media vecchio. I media tradizionali possono diventare un’ancora di salvezza rispetto alla molta disinformazione che affligge i media digitali. Ufficio stampa: posiziona l’impresa nel mercato della comunicazione, organizza eventi, contatta giornalisti. Si occupa delle buone pubbliche relazioni dell’impresa. La comunicazione senza i mass media Modello matematico della comunicazione: è un modello generale che utilizziamo per spiegare le diverse forme di comunicazione che incontriamo ogni giorno. Schema grafico ricavato dalla teoria matematica della comunicazione (shannon, weaver, 1949) CANALE - (mezzo fisico) da cui passa il SIA-SIA SIA-SIA EMITTENTE MESSAGGIO DESTINATARIO (produzione) (contenuto) A (interpretazione) di capire il Attore ATTORE CODICE (mezzo simbolico) consente art Uso didattico del modello Il suo uso ci aiuta a capire differenze e caratteristiche dell’una o dell’altra forma di comunicazione, senza essere esaustivo ma consentendo di compararle a partire dalla loro somiglianza. È necessario che il modello sia in grado di spiegare la maggior parte delle possibili tecnologie di comunicazione e che nel modello sia risolto il problema del significato. La Teoria matematica della comunicazione (Shannon, Weaver, 1949), invece, è del tutto indifferente al senso veicolato dal Messaggio. Il suo obiettivo è quello di risolvere un problema teorico quantitativo, cioè misurare in termini matematici (logaritmici) l’informazione che può circolare tra un Emittente e un Destinatario senza che la trasmissione risulti disturbata. Il senso della comunicazione non viene considerato e non influenza la teoria. Componenti del modello Prevede solamente due attori: 1 Emittente, colui che produce e invia il Messaggio; Destinatario che riceve e interpreta il Messaggio (non sempre interpretato come l’Emittente vorrebbe). Esistono Messaggi Polisemici, dotati di più significati e per disambiguarli è necessario tenere conto dei contesti dei messaggi attorno o essere presenti fisicamente. In alcune circostanze, i ruoli Emittente-Destinatario possono essere intercambiabili, altrove invece rimangono fissi nel tempo. Le altre componenti essenziali sono: 3 il Canale, che è il mezzo fisico attraverso cui passa la comunicazione; Es. Libro, l’aria, telefono, computer, dvd, aula universitaria. U il Codice che rappresenta il mezzo simbolico con il quale Emittente e Destinatario mettono in relazione significante e significato. Es. Grammatica, taglio di capelli, modo di vestire, galateo. Significante e Significato: il significante è l’insieme di lettere o suoni combinati mentre 7 il significato è l’idea della parola che si vuole comunicare. Es. Cane, dog, chien= significanti diversi ma stesso significato. Se manca almeno uno di questi elementi non c’è comunicazione, di qualunque tipo. È necessario, quasi sempre, che siano presenti. Tipi di comunicazione Comunicazione faccia a faccia (NOMedium) Es. Conversazione tra amici Costituitdall'insieme di mezzoe se - comunicazione CANALE (aria, luce, ambiente, apparati di fonazione/ricezione) Condivisione di tempo e spazio intercambiabili EMITTENTE DESTINATARIO (Soggetto) (soggetto/i) MESSAGGIO (Contenuti dei turni di conversazione) Compresenza fisica, estensione sensoriale (Occhio, orecchio, naso, pelle) ↓ ( ConosconCEDA Se S CODICE (Lingua, gesti, abiti) ↓ comunicazione capelli gesti espressione del volto, , , = vestiti, postura non verbale Si ha comunicazione faccia a faccia ogni qualvolta ci troviamo a interagire con una o più persone nelle mille occasioni quotidiane in cui scambiamo dei messaggi, verbali o meno, con qualcuno. In una comunicazione paritaria i ruoli non sono fissi e si seguono turni di conversazione poco regolati e dipendenti dall’andamento del discorso. Comunanza delle regole del codice linguistico: per produrre il Messaggio, è importante utilizzare Codici linguistici conosciuti da tutti i partecipanti. Codici verbali e codici non verbali: Verbali: si riferiscono all’uso di una lingua; Non verbali: si rifanno a procedure di comunicazione altrettanto rilevanti alla parola ma meno centrali e visibili. Riguardano l’ampio insieme di segnalazioni che possiamo utilizzare senza ricorrere al discorso: gesti, espressioni facciali, postura del corpo, l’abbigliamento ecc). I non verbali hanno due caratteristiche rilevanti: 1. Sono sempre parte integrante della comunicazione; 2. Non c’è sempre tra gli interlocutori una chiara coscienza del fatto - che esistono e che li sta usando. Sono “grammatiche nascoste”, invisibili alla coscienza soggettiva, perciò la rende la più potente delle forme di comunicazione per densità di informazioni emesse e ricevute. Coinvolge quasi tutti i sensi ,si rivela estesa negli strumenti di emissione/ ricezione che utilizza e composita nell'informazione che trasmette Comunicazione personale mediata MEDUM rende più semplice la Es. Una telefonata Manipolazione CANALE (Cavi, apparecchio telefonico) Condivisione di tempo e non di spazio (Segreteria telefonica: nessuna condivisione) EMITTENTE MESSAGGIO < X DESTINATARIO (Soggetto) (Contenuti dei turni di conversazione) (soggetto) Selezione Lontananza fisica concentrazione sensoriale (orecchio) CODICE (Lingua, voce, toni) Caratteristiche della mediazione Il ricorso ad un medium produce distorsioni nella possibilità di comunicare, offrendo in cambio considerevoli vantaggi. - La regola generale è che la mediazione semplifica e riduce alcuni aspetti comunicativi allo scopo di allargarne e potenziarne altri. Per esempio, la bidirezionalità dei turni di conversazione rimane invariata ma cambia il numero di interlocutori, viene limitato a due soggetti. Questa particolarità ha conseguenze anche sulla dimensione del controllo del processo comunicativo: l’Emittente ha un potere di selezione e il Destinatario può decidere se accettarla o no. La comunicazione risulta chiusa dal medium e prevalentemente impostata secondo le modalità di interazione volute dall’Emittente. Non vi è più condivisione di uno spazio comune, non rimane alterata la condivisione del tempo. La distanza spaziale crea un effetto di concentrazione sensoriale opposto alla estensione sensoriale. La dimensione non verbale scompare e lascia il posto a una abilità stilistica interamente costruita intorno al saper dire e al saper ascoltare. Vantaggi e svantaggi della mediazione Vantaggi: comunicare a distanza (nello spazio o nel tempo) Selezione del destinatario e controllo del processo di comunicazione Svantaggi: concentrazione sensoriale Adattamento alle caratteristiche tecniche del medium La comunicazione mediata produce un ripiegamento progressivo delle nostre abilità naturali verso le esigenze e le regole di funzionamento proprie del medium. La comunicazione di gruppo Es: una lezione, una conferenza CANALE (Aria, luce, ambiente, apparati di fonazione/ ricezione, microfoni) Condivisione di tempo e di spazio EMITTENTE MESSAGGIO - DESTINATARIO (Soggetto (Contenuti della conversazione prevalentemente (soggetto collettivo) individuale) monodirezionali) & * Scissione verbale/non verbale Compresenza fisica quasi-estensione sensoriale CODICE (Lingua, gesti, abiti) Si comunica anche se non Si parla Il Destinatario è un soggetto collettivo, mentre l’Emittente è, di norma, un soggetto individuale. La comunicazione di gruppo ha in comune con la comunicazione faccia a faccia 3 elementi: 1 la compresenza fisica nello stesso tempo e stesso spazio; Una quasi-estensione sensoriale, Emittente e Destinatario usano almeno due sensi nella loro interazione; 3 Il ricorso a una vasta gamma di Codici verbali e non verbali durante la comunicazione. Si distingue da essa per due caratteristiche cruciali: 1 il flusso della comunicazione è prevalentemente monodirezionale e altamente regolamentato. È concesso all’Emittente di parlare per la maggior parte del tempo, mentre i Destinatari assumono un atteggiamento passivo limitato all’ascolto. Tuttavia è previsto che ciascun componente dell’uditorio possa intervenire ponendo domande o sollevando questioni. La differenza tocca le condizioni di accesso alle risorse comunicative che sono attribuite in forma diseguale all’Emittente e al Destinatario. L’Emittente esercita un esteso potere di controllo sul processo comunicativo, che deriva solitamente da uno status sociale riconosciuto. La formalizzazione più o meno rigida, dei flussi comunicativi rappresenta l’elemento caratteristico della conversazione di gruppo e la distingue dalla libertà di intervento che, di solito è concessa agli interlocutori in una conversazione faccia a faccia di tipo paritario. 2 la conversazione di gruppo ha una struttura bidirezionale che si rende visibile se si opera una scissione tra uso dei codici verbali e non verbali. Anche il Destinatario comunica tutto il tempo attraverso codici non verbali. Questo avviene in un contesto di alta regolamentazione dei turni di parola ed entro una sostanziale disparità nell’uso delle risorse comunicative. Si crea quindi un ruolo definito e non intercambiabile. Comunicazione essere umano-macchina Es: distributore del caffè, computer CANALE (Hardware, pulsanti tastiera) EMITTENTE MESSAGGIO DESTINATARIO (Essere (Input: azioni, scelte, (Macchina) umano) concatenazioni logiche) · è sempre und comunicazione CODICE (istruzioni per l’uso, - software) Ingegnere programmatore Simulacro 1. Le macchine funzionano per algoritmi secondo una loro logica interna che non corrisponde affatto con la logica con cui la usiamo. 2. La sensazione di semplicità che possiamo avere mentre interagiamo con la macchina è un prodotto raffinato del processo di programmazione con cui l’ingegnere ha predisposto la macchina perché la potessimo adoperare abbastanza intuitivamente, cioè con un linguaggio di secondo ordine il più vicino possibile a quello umano. 3. Se c’è comunicazione, non è con la macchina in sé ma col simulacro del suo programmatore. Il simulacro Il sinonimo più calzante in questo caso è fantasma. Il programmatore (figura astratta, potrebbero essere più programmatori) ha cercato di prevedere tutti i possibili usi e tutti i possibili stati di interazione entro i quali poteva trovarsi coinvolto un essere umano che intendesse adoperare la macchina. A ciascuno di tali usi e stati ha cercato di dare una soluzione tecnicamente semplice e simile al modo con cui gli esseri umani sono abituati a ragionare. Questo sforzo produce la sensazione di “parlare” o “comunicare” con la macchina, poiché pensa come noi e reagisce ai nostri input secondo una logica molto simile alla nostra. Nel compiere tutte queste azioni preliminari di adattamento il programmatore si mette nella mia pelle e prova a immaginarmi come utente tipo. In base a quel che riesce a prevedere delle mie possibili esigenze e comportamenti, prepara situazioni in cui io e la macchina “comunichiamo”. Funzioni del simulacro e il suo potere Io parlo alla macchina seguendo le regole comunicative che lui stesso ha stabilito (è lui che mi costringe a dare input attraverso i tasti secondo una certa sequenza e che mi fornisce, al contempo, delle risposte attraverso il display o le spie luminose). Comunico grazie al programma, con lui in una forma fantasmata (simulacro), il quale possiede un vasto potere nei miei confronti. Mi detta le regole in base alle quali può avvenire la comunicazione (non posso trasgredirle altrimenti non funzionerebbe la macchina). I vincoli sono molti e piuttosto rigidi. È il programmatore che detta le regole del gioco e stabilisce la successione e il significato delle parole o dei segnali che posso utilizzare. Quando imparo l’uso di un computer in realtà mi addestro a uno specifico linguaggio di comunicazione e a riconoscere il mio interlocutore simulacrale. Modelli concettuali (Norman, 1988) Smons MODELLO MENTALE MODELLO Modello Modello I CONCETTUALE progettuale dell’utente si aspetta che il MODELLO dell'utente del Sia identico al suo Progettista Utente Sistema ↓ (Il frigorifero, computer, macchinetta del caffè) u Immagine del sistema I risulta dalla STRUTTURA FISICA che è stata costruita Quando produco un messaggio immagino il destinatario (faccio in modo che lui capisca).#La comunicazione funziona se il messaggio viene compreso e il modello di destinatario combacia con l’idea stata creata dal progettista. Se l’immagine del sistema non rende chiaro e coerente il modello progettuale, l’utente finirà per formarsi un modello mentale sbagliato. & Progettista e utente non comunicano in modo diretto, il progettista comunica con l’utente attraverso l’idea di utente che ha inserito nel sistema e che si traduce in logiche d’uso. L’utente comunica col progettista grazie all’immagine (il simulacro) che il progettista offre di se stesso attraverso il sistema. L’utente si può muovere solo all’interno delle risorse fornite da chi ha pensato la macchina. La comunicazione umano/macchina è regolata dall’idea del proprio utente che il progettista ha pensato creando la macchina. Così come funziona la ricerca di mercato (chi apprezzerebbe, quanti sono?)= adatto la mia idea di consumatore (tentativo di vedere se corrisponde alla realtà) Comunicazione di massa I media di massa mantengono alcune delle caratteristiche delle tipologie di comunicazione. Caratteristiche dei mass media: ·-centralità del medium, che regolamenta e dà forma alla comunicazione; a-non condivisione dello stesso tempo e spazio comunicativi; -un effetto di ·concentrazione sensoriale, per cui il Destinatario utilizza uno o pochi dei propri sensi; &-monodirezionalità del flusso comunicativo, prevalentemente orientato dall’Emittente al Destinatario. In alcuni casi (cd, cinema) vi è una totale esclusione delle possibilità che il Destinatario possa interagire con l’Emittente. Coi media di massa viene meno il vincolo di reciprocità che lega l’Emittente al Destinatario durante una comunicazione personale mediata. Nel caso delle comunicazioni di massa i ruoli si cristallizzano funzionalmente. Questo significa che l’Emittente è riconoscibile per tale ed è sempre l’Emittente, mentre il Destinatario si specializza nell’assumere la veste generica di Pubblico. Mediazione e complessità dell’emittente Regista Sceneggiatore Film Attore/personaggio Testata Giornalista Emittente Giornale, tg Rete complesso Speaker Autore # Programmi Conduttore tv, radio Ospite - Istruzioni di lettura dell'Emittente - Competenze del Destinatario EMITTENTE - COMPLESSOe DUPLICE T Complessità: L’Emittente può essere composto da soggetti diversi che il Destinatario non è sempre in grado di riconoscere per tali. La complessità è conseguenza del lavoro organizzativo necessario a produrre il messaggio e dell’articolazione interna con cui il messaggio stesso è costruito. Esistono delle strategie di coordinamento che tendono a stabilire delle gerarchie e a dare uniformità alla comunicazione. Tuttavia, il messaggio può conservare tracce riconoscibili della catena di contributi che gli hanno dato la sua forma conclusa. In questi casi, più che di Messaggio dovremmo parlare di più messaggi collegati e inseriti nello stesso contenitore, il quale esercita una funzione di raccordo e omogeneizzazione. È il concetto di Messaggio che perde di significato, il quale viene chiamato da semiologi testo. Testo: insieme articolato di messaggi e di codici, il quale ingloba in sè anche molte tracce - del processo di produzione insieme ad altrettante istruzioni di lettura che dovrebbero orientare il Destinatario nella fruizione. Il problema della complessità dell’Emittente dipende dalla percezione che il Destinatario riesce ad averne. Q La capacità individuale di orientamento è legata alla cultura soggettiva di fruizione del medium, cioè a quanto conosco intorno ai processi organizzativi che producono come risultato finale un giornale o un film, e alla mia abitudine concreta a fare il mestiere di lettore o spettatore. ② Il ruolo di Destinatario viene costruito individualmente nel tempo e la qualità della mia comprensione del testo deriva largamente dall’io. I RUOLO Istruzioni di lettura: DESTINATARI Molto dipende dagli accessi informativi che l’Emittente gli mette a disposizione, ponendo, nel testo, delle istruzioni di lettura che possono facilitare od ostacolare il riconoscimento della propria complessità. S Il ruolo del Destinatario è perciò anche il prodotto dell’attività e delle strategie comunicative dell’Emittente. La complessità che connota l’Emittente è tanto più visibile quanto maggiore è l’abitudine del Destinatario a tenerne conto e tale abitudine, accumulata nel tempo attraverso un progressivo impratichirsi nelle attività di fruizione, discende anche dal modo con cui - l’Emittente stesso consente al proprio Destinatario di riconoscerlo. In sintesi la soluzione alla fine riguarda la competenza cinematografica o giornalistica che lo spettatore-lettore acquisisce acculturandosi e alla capacità di individuare le istruzioni di lettura suggerite dall’Emittente. EssereMben informati non vuol dire soltanto saperne di più o molto, ma avere qualche · cognizione dei processi con cui l’informazione è prodotta e diffusa. · Il problema della complessità ci aiuta a comprendere che la relazione tra Emittente e Destinatario, nei media, è più fluida e meno lineare del modello generale. & I messaggi emessi e la stessa struttura della comunicazione dipendono molto da chi è il destinatario e dall’abilità dell’Emittente di coordinare il proprio lavoro di produzione e di trasmissione sulla base delle istruzioni di lettura che fornisce al proprio pubblico. Duplicità dell’emittente * Circuito della selezione: FONTE I (Soggetto o l’emittente ricerca e adatta soggetti ed eventi ai propri * organizzazione) * criteri di notiziabilità Selezione Salienza ** Circuito della salienza: 12 soggetti o organizzazioni si EMITTENTE altri si rendono disponibili ai criteri di Il (medium) notiziabilità del medium Ricerca rendono info MESSAGGIO disponibili L’aspettativa che alcuni tipi di eventi attirino l’attenzione dei media e altri no è a conoscenza di tutti gli attori coinvolti in un processo di comunicazione di massa: 1. I media stessi che operano, in base a proprie regole interne, una selezione degli accadimenti di cui parlare; e ha aspettative sulla selezione 2. Il pubblico che si attende di trovare la cronaca di eventi inusuali o drammatici; 3. Il protagonista dell’azione che riconosce essere appetibile per tv e giornali ed è appunto per questo che la compie. ** La salienza La duplicità dell’emittente si sviluppa iniziativa di un attore esterno ai processi produttivi, il quale su propria iniziativa predispone le cose per rendersi saliente ai media. La salienza corrisponde specularmente alla selezione e si tratta principalmente di selezione di eventi notiziabili. O Es: fatto insolito come incidente (SELEZIONE), (SALIENZA) di un fatto costruito per diventare notizia, la salienza è il reciproco della selezione (come il 9/11). (SELEZIONE) fatto insolito e costruito x fare notizia (SALIENZA) La salienza riguarda questioni come il terrorismo internazionale e informazioni belliche. Molti dei ministeri e organizzazioni fanno filtrare notizia al fine di ottenere dei vantaggi tattici sulla pubblica opinione o per esporre i propri concorrenti. - > SALIENZA PERSUASIVA Fonte Il meccanismo di controllo esterno dei processi di comunicazione funziona come un variabile indipendente che, a seconda del livello di potere della fonte, può condizionare l’andamento dell’informazione, orientandone l’interesse e attribuendo maggiore o minore importanza ad alcune categorie di eventi, spesso a scapito di altre. 1)SELEZIONE ( Il termine fonte richiama sia una sorgente di informazione che il medium seleziona per conto proprio allo scopo di procurarsi delle notizie, sia un soggetto o un’organizzazione che predispongono azioni o dichiarazioni allo scopo di rendersi salienti o visibili ai media. ↳ SALIENZA Potere dell’emittente Nel suo ruolo cristallizzato tende ad approfondire l’asimmetria, nell’accesso e nell’uso delle risorse di controllo del processo comunicativo, a scapito del Destinatario. Ciò produce una sorta di concentrazione dei codici comunicativi ed esalta il ruolo simulacrale che l’Emittente incarna per dare istruzioni di lettura dei propri messaggi. Al Destinatario rimane il potere legato alla fruizione dei messaggi in forma diversa a seconda che utilizzi media flessibili o media coercitivi. Media flessibili e media coercitivi Flessibili: il medium flessibile consente al Destinatario (collettivo) di controllare i tempi e la logica di fruizione del Messaggio secondo ritmi e modalità proprie. La flessibilità del medium prende forma attraverso la fruizione individuale del Messaggio, per cui diamo rilevanza non al comportamento dell’insieme dei consumatori ma alla specificità d’utilizzo soggettivo che ne viene fatto. Questo potere si estende al punto da mettere in discussione il lavoro compiuto dall’Emittente, rendendo inefficace lo sforzo con cui l’autore si è impegnato a scrivere la narrazione. Il lettore ha il diritto e conosce i modi pratici per comprendere un testo in maniera poco o parecchio discorde rispetto alle intenzioni comunicative dell’Emittente. Es. Dizionari e enciclopedie: opere impostate sul presupposto di permettere al lettore di muoversi al loro interno secondo un ordine del tutto personale. Vengono quindi consultati un lemma alla volta, in ragione delle esigenze del momento. Un messaggio è fruito in modo molto diverso da Destinatari diversi, i quali decidono autonomamente come servirsene. Ciascun Destinatario ricostruisce fisicamente il Messaggio a misura dei propri gusti e delle proprie abilità. 2 E Problemi di accesso al messaggio e problemi di interpretazione del messaggio: ⑪ Nel primo, Destinatari diversi hanno a disposizione messaggi fisicamente diversi perchè compiono scelte autonome nel prendere in considerazione le parti del testo complessivo. Nel secondo, ②fruitori diversi interpretano lo stesso messaggio in forma diversa. Hanno a disposizione medesimi materiali ma possiedono idee e capacità di interpretarli in maniera dissimile. Per concludere, il destinatario può organizzare i propri tempi e la propria logica di fruizione, rispettando o trasgredendo l’impostazione data dall’Emittente al Messaggio; per cui un libro, un giornale, un dvd o un cd rappresentano degli universi di possibilità di fruizione che il Destinatario può attivare in mille modi possibili. Zapping: 11 televisivo consente di smontare e ricomporre i programmi secondo sequenze che dipendono dall’estro del Destinatario. Tuttavia, il gioco di frammentazione segue comunque l’ordine temporale del flusso comunicativo. I media flessibili (es. Libro, giornale, cd, dvd) CANALE FONTE (Sistemi tecnici di riproduzione e supporti) (selezione Nessuna condivisione di tempo e di spazio. salienza) SControllo del tempo e della logica di fruizione da parte del Destinatario ( & EMITTENTE MESSAGGIO DESTINATARIO (Complesso) (Letteratura, musica, film, (Collettivo, consumo informazione) individuale) Concentrazione sensoriale (occhio, orecchio) T CODICE (Lingua, scrittura, immagini, suoni) Media coercitivi: O Es. Notizia su un virus esce sia su giornale che in televisione: nel primo caso sono in grado di correre subito a leggere l’informazione, mentre nel secondo devo necessariamente aspettare che lo speaker giunga fino al punto in cui l’Emittente ha deciso di collocare temporalmente la notizia. Una delle conseguenze notevoli dei media coercitivi è di attribuire all’Emittente il potere di produrre una cornice informativa, alla quale non posso sottrarmi e che condiziona poco o tanto il significato del Messaggio. Ciò deriva dal controllo del tempo e della logica di fruizione che sono presupposti nella struttura tecnica del medium Esempi: Bricolage nella lettura dei giornali: il Destinatario, attraverso il bricolage, scardina almeno in parte il senso complessivo che ogni giornale vuole dare alla propria rappresentazione della realtà. Infatti, ogni giornale costruisce la propria linea fornendo diversi tipi di notizie che obbediscono a dei criteri di coerenza. I tg come fonte esclusiva di informazione: la fruizione selettiva è quasi impossibile e la catena di eventi viene disposta secondo un ordine che rispetta l’idea della redazione. In questo modo la linea ideologica e politica della testata può avere maggiore influenza sul modo in cui ciascun singolo messaggio viene interpretato. Nuovi media e flessibilità: Mettono in discussione il funzionamento dei media coercitivi in quanto consentono di flessibilizzarli. Una tecnologia non cambia il mondo solo per il fatto di esistere, dipende da quanti individui l’adoperano e da come l’adoperano. I media coercitivi (es. Cinema, radio, televisione) FONTE CANALE (selezione (Sistemi tecnici di trasmissione e ricezione) salienza) Nessuna condivisione di tempo e di spazio (salvo dirette tv). Controllo coercitivo del 1 - tempo e della logica di fruizione da parte dell’Emittente EMITTENTE MESSAGGIO DESTINATARIO (Complesso) (Film, programmi, flussi (Collettivo, consumo testuali) individuale) Concentrazione sensoriale (occhio, orecchio) CODICE (Lingua, immagini, suoni) Verso i nuovi media flessibili —> tv on demand, IPTV, podcast Significato e ambiguità del termine massa Differenze tra i diversi media Medium personale Medium di massa CLettera, telefono, rete (e-mail)11Giornale, libro, cd, radio, tv, rete& Consente di inviare un Consente di inviare un messaggio individuale messaggio collettivo È massificata la distribuzione È massificata la distribuzione degli apparecchi e/o supporti degli apparecchi e/o supporti Diffusione dello stesso messaggio Differenze tra le rispettive forme di mediazione: ↑ PERSONE , MOMENTO, MESSAGGIO = -Medium di massa: può raggiungere un numero molto grande di persone nello stesso momento, convogliando loro lo stesso messaggio; -il telefono, sms e la lettera: interessano singolarmente una persona alla volta, con messaggi diversi. "MEDIUMPersonale 1 Persona ,MESSAGG Termine massa: se consideriamo la distribuzione degli apparecchi, dei supporti necessari alla comunicazione e i relativi comportamenti d’uso, il telefono è un mezzo di comunicazione di massa perciò, un numero molto grande di persone possono adoperarlo nello stesso momento per comunicare tra loro. Tuttavia, la distribuzione di massa e delle competenze necessarie a utilizzarli, non equivale alla diffusione di massa di una comunicazione. * La comunicazione di massa ha come prerogativa quella di abbinare a una disseminazione capillare di apparecchi, un’altrettanto capillare trasmissione dell’identico messaggio. * DIFFUSIONE STESSI APPARECCHI E DIFFUSIONE STESSO MESSAGGIO I media di massa possono essere solo tali, mentre quelli personali sono flessibili. 8- Es. Tv o radio tradizionali non possono inviare un messaggio a un unico Destinatario. = Media personali come la posta, il telefonino o le mail possono essere impiegati per veicolare messaggi uguali a molti individui (spam, campagne pubblicitarie, cataloghi…) Internet e i nuovi media: Le osservazioni rendono ambigua la classificazione di internet come mezzo di comunicazione di massa, se è vero che anche nella rete un identico Messaggio raggiunge uguale ogni utente nel suo computer, è anche vero che nel Web 2.0 il Destinatario non si - limita a ricevere, ma partecipa nella produzione del Messaggio. Il numero di pagine di siti è talmente strabordante che le combinazioni e percorsi di lettura possibili sono pressochè infiniti. Il web è un medium di massa perchè mette insieme le caratteristiche di tutti gli altri media con quelle di tutti i mezzi utilizzati nella comunicazione personale. ↑ ha stesse caratteristiche di media di massa e stesse di media personali Internet come mezzo di comunicazione di massa: McLuhan (1964) osserva che ogni nuovo medium ingloba e fa proprie le funzioni dei media precedenti. Internet assume le caratteristiche del medium che “interpreta”, potenziandone le prestazioni. O Es. Skype, msn —> consentono di usare contemporaneamente più mezzi espressivi; Mail—> sistema postale efficiente ed istantaneo Wikipedia—> sapere aggiornato e abbastanza affidabile Insieme ai vantaggi, la rete offre ai suoi utenti anche tutti gli svantaggi che i media tradizionali portavano con sè, aggiungendone di nuovi che le sono tipici. O Es. Massa di pagine che si aprono a ogni ricerca (per un’enciclopedia); Pubblicità personalizzata; Ripetizione stessi concetti o definizioni dovuti ai siti “copia e incolla”. La sociologia delle comunicazioni di massa Tipi di teorie sui media Le teorie che spiegano il funzionamento e il ruolo sociale dei media provengono da: -studiosi (diverse tradizioni scientifiche); -intellettuali di prestigio che si occupano dei media solo occasionalmente; -professionisti dei media stessi (autori, giornalisti, esperti in marketing) che danno indicazioni tecniche sull’organizzazione e il funzionamento dei mezzi, cercando di fornire interpretazioni più generali e teorie intorno al sistema della comunicazione; -teorie di senso comune le quali permeano la società a partire dalla vita quotidiana e arrivando nei media stessi come veicoli di diffusione. Tra i livelli di sapere che impegnano competenze e tradizioni diverse ci sono degli ⑤ scambi reciproci. Aziendalizzazione dei saperi Lo scambio tra studiosi ed esperti produce: -Aziendalizzazione dei saperi accademici -Legittimazione dei saperi tecnici 3 Basti pensare che le grandi aziende televisive possiedono capacità di produrre sapere intorno a loro stesse, al funzionamento del sistema complessivo dei media, alla relazione con i pubblici. Calcolano audience, applicano strategie di marketing, organizzano con logiche economiche i palinsesti attraverso meccanismi come l’Auditel (misura l’ascolto televisivo). Network, testate giornalistiche, case cinematografiche, editori hanno dimostrato di essere in grado di maneggiare statistiche e metodologie di rilevazione, condizionando così anche il lavoro degli studiosi. L’aziendalizzazione dei saperi accademici non è una mera appropriazione di competenze affidate agli esperti universitari, ma fa parte di uno scambio che vede dalla parte opposta i - saperi tecnici fare stimolo alla ricerca nelle università. Per cui molte discipline hanno preso forma dalle esigenze organizzative degli Emittenti. La ricerca aziendale ha finalità necessariamente connesse alla spendibilità dei risultati che ottiene sui mercati mentre è del tutto indifferente a effetti generali che siano privi di ricadute commerciali. Per cui non ci si può contare per la ricerca di risposte adeguate riguardo relazioni tra media e problemi sociali come la relazione tra pubblicità di cibi e obesità. saperi TEORIE Saperi accademici - politico- SOCIO-SCIENTIFICHE - sociali studiosi Saperi di saperi tecnici vita quotidiana MEDIA I TEORIE DEGU TEORIE DI I ADDET Al SENSO COMUNE LAVORI consumatori esperti Scambio di saperi saperi accademici Saperi accademici TEORIE Socio-SUE # F. Studiosi diventano aziendalizzazione & legittimazione" diventano TEORIE DEGLI D ADDETT AL LAVORI Saperi tecnici esperti Saperi tecnici Saperi di senso comune e saperi tecnici Lo scambio di rapporti avviene sul filo proprio delle rilevazioni che le imprese di C comunicazione sono in grado di condurre nei riguardi dei loro utenti. Il sapere di senso - che valorizza un certo consumo televisivo fornisce risorse preziose per chi deve comune pensare ai palinsesti. Reciprocamente, la realizzazione delle aspettative dei pubblici all’interno di trasmissioni di successo, restituisce la conferma di alcuni significati di senso comune e presta a sua volta istruzioni di vita quotidiana. Questa conformità è garantita dal costante monitoraggio delle risposte che gli spettatori danno alle offerte di prodotti che giungono dai network. Chi si occupa di questi effetti non economici sono proprio gli studiosi nelle università. Circuiti di comunicazione autoreferenziali TEORIE ↑ circuito dell'informazione SOCIO-SCENTECHE specializzata Studiosi (saggi riviste Convegni) , , 3 scarsa " comunicazione * D ** circuito dell'informazione di massa TEORIE DI trasmissioni TV) SENSO COMUNE L giornali popolari , T consumatori Teorie di senso comune e teorie socio-scientifiche Tra loro vi è una scarsa circolazione di prestiti e di scambi. La distanza tocca questioni che hanno a che fare con la classe sociale, la cultura e la scolarizzazione, elementi cioè che da sempre distinguono il&sapere delle persone colte che appartengono alla élite e le persone comuni che si rifanno a consumi culturali “bassi” e spesso volgari. & Il giudizio dei primi sui secondi e viceversa, come osserva Bourdieu (1979), è sovente piuttosto netto e l’incomprensione abbastanza ampia. Grazie alla nascita e diffusione della cultura di massa prodotta dai media, questo circolo vizioso si è interrotto e i saperi tecnici hanno consentito quel passaggio d’attenzione degli studiosi verso la cultura popolare mediata. I limiti delle teorie sui media La nostra lettura del ruolo dei media si riferisce a “moderni stati nazionali sviluppati, contemporanei, democrazie elettive con economie di mercato, integrate in un più vasto assetto internazionale di rapporti di scambio politici ed economici, concorrenza e anche dominio e conflitto”. (McQuail, 2005, trad.it 2007). & Non si tratta di una teoria universale dei media, ma un resoconto credibile e strutturato di quel che la ricerca ha messo insieme intorno al funzionamento dei mezzi di comunicazione nelle società occidentali. ! I principali ambiti di studio dei media (Teorie intorno al ruolo sociale dei media; ricerche e teorie legate agli effetti, sull’organizzazione e riguardo ai messaggi diffusi dai media). Ciascuno degli elementi che compongono il modello sono stati indagati empiricamente, cioè con ricerche sia qualitative che quantitative sul campo*, che si sono poste come obiettivo quello di comprendere alcuni meccanismi fondamentali del funzionamento. *ricerche sul campo: -le teorie sono il risultato di riflessioni fatte a tavolino intorno al funzionamento e al ruolo dei mezzi di comunicazione di massa; -le ricerche empiriche sul campo consistono nell’andare a vedere da vicino. LeO - teorie dovrebbero interpretare - dati delle ricerche - e le ricerche esplorare temi suggeriti dalle teorie. - Come si studia l’emittente (Redazione giornale, tg, sceneggiatori, casa editrice…) studiato in prospettiva economica e organizzativa. Chiave economica: proprietà e concentrazione nel controllo di catene televisive o giornali, di editori e pubblicità, anche in un’ottica transnazionale, al fine di determinare zone di influenza e distribuzione di interessi che condizionano forme e circolazione dei prodotti mediali e l’orientamento di strati di opinione pubblica. Anche le strategie di marketing, attraverso le quali tali concentrazioni vengono ottenute insieme alle misure con cui i singoli stati cercano di contenere gli effetti con leggi antimonopolistiche. Altre ricerche riguardano natura e funzionamento dei differenti settori di mercato; l’ammontare di pubblicità a disposizione dei diversi media; il numero di addetti impiegati per distretto industriale; i bilanci import ed export dei prodotti; la misura in cui incidono le innovazioni tecnologiche… Chiave organizzativa: ci si può chiedere come funziona, anche attraverso l’osservazione partecipante, cioè una tecnica di indagine con cui il ricercatore entra a far parte della situazione sociale in cui vive e opera l’oggetto di studio. Come si studia il destinatario (Pubblici che si aggregano in ragione dei diversi media e dei diversi tipi di Messaggio che ogni media rende disponibile= ascoltatori radio, lettori di fumetti…) Analisi degli effetti: analisi delle conseguenze che l’esposizione a questa o quella categoria di Messaggio produce sui differenti pubblici, considerati per genere, età, scolarizzazione, professione, provenienza geografica ecc. Le domande si rifanno al tema del potere di influenza, manipolazione e persuasione può esercitare un media e nei confronti di chi. Pratiche e stili di consumo: analisi domanda riguardo a cosa fanno i pubblici con i media, attraverso indagini con metodi quantitativi e approcci etnografici*, le forme e le modalità con cui le persone utilizzano i Messaggi. *metodo di ricerca con la pratica di “andare a vedere” ma aggiungendo particolare attenzione per i significati che i soggetti attribuiscono alle proprie azioni e per i racconti con cui essi interpretano la realtà di vita quotidiana in cui sono immersi. Il tutto applicato al consumo dei prodotti mediali fornisce uno strumento per cercare di capire come il contenuto dei messaggi si integri al patrimonio di esperienze e conoscenze della loro vita. Come si studia il messaggio (Testi tra loro molto diversi a seconda del medium che li contiene e che si specializza in termini espressivi). Analisi del contenuto: procedura standard che consiste nel cercare all’interno del testo delle strutture di significato che consentono di operarne una lettura tecnica più profonda di quella che ciascun lettore o spettatore fa. Le rappresentazioni di attori sociali, di ambiti istituzionali e di temi collettivi. I media mettono in scena persone e circostanze, operando delle selezioni e semplificazioni che servono a rendere più comprensibile il Messaggio al maggior numero possibile di Destinatari e ad adattarlo alle caratteristiche del medium stesso. Come si studia il canale (Insieme dei mezzi fisici e delle tecnologie necessarie a far funzionare i media).. Due aspetti interessanti: l’implementazione delle tecnologie comunicative alla vita quotidiana degli individui e i problemi legati all’accesso delle risorse. Come l’innovazione tecnologica cambi le abitudini delle persone e come le pratiche d’uso dei nuovi mezzi incida sulle loro esistenze è studiato attraverso metodologie qualitative comeCl’osservazione partecipante e l’etnografia del consumo.& Quando una tecnologia diventa parte integrante della vita quotidiana si dice che è incorporata, cioè fatta propria dai suoi utenti come altri oggetti nelle loro routine domestiche. ⑫ Per quanto riguarda il tema dell’accesso si parla di digital divide* geografico, legato all’età; alla classe sociale; alla scolarizzazione; al genere; nei paesi occidentali. *misura le differenze negli usi di tecnologia dell’informazione tra la popolazione generale di un paese e tra paesi diversi. Come si studia il codice (Insieme di regole sulla cui base i messaggi vengono elaborati all’interno delle convenzioni specifiche di ogni medium e nel rispetto delle caratteristiche peculiari che danno forma ai singoli prodotti). Ciò si traduce nel ricercare le omogeneità linguistiche o retoriche, i generi e sottogeneri, i format e le cornici testuali. Lo studio si svolge attraverso l’analisi del contenuto del Messaggio tenendo conto della complessità e pluralità dei Codici usati da ciascun media e l’importanza delle ricerche che hanno per obiettivo i generi e i sottogeneri. Lo studio dei generi che sono dei Codici-guida per la produzione del’Emittente e l’attività di interpretazione del Destinatario è importante per la sociologia delle comunicazioni di massa. Le aspettative reciproche tra me e l’autore devono essere rispettate secondo le convenzioni di genere. CANALE d'uso Cosa? tecnologie, accessibilità, pratiche Come? Analisi ingegneristica, economica, sociologica EMITTENTE > MESSAGGIO 7 DESTINATARIO stili di consumo Cosa? Cosa? Argomenti e temi Cosa? Effetti, pratiche e economia, organizzazione Come? Come? Analisi del contenuto Come? analisi sociologica, psicologica , Analisi etnografica economica e organizzativa CODICE Cosa? Linguaggi , retoriche generi , Come? Analisi Semiotica Paradigmi a confronto Due prospettive: Media potenti: riguarda l’idea che i mezzi di comunicazione siano potenti nel condizionare e manipolare i comportamenti e le opinioni. Punto di vista che si modifica nel tempo grazie a sviluppi della ricerca e al cambiamento del clima politico-ideologico (vengono meno gli stati totalitari). Si scopre quindi che i media non sono così influenti come si pensava. I mezzi di comunicazione non sono in grado, da soli, di far cambiare modi di pensare, valori di riferimento e tanto meno condotte e azioni. L’idea che i media siano potenti si stempera nella convinzione che essi abbiano effetti limitati, che la loro capacità di influenzare dipenda da numerose variabili di tipo psicologico, semiotico e sociale. Nel tempo poi i pubblici maturano e si “smaliziano”, per cui un contadino dell’Italia del periodo tra le due guerre che ascolta le parole del Duce sarà più influenzabile in confronto al consumatore moderno abituato a metabolizzare migliaia di spot pubblicitari e programmi televisivi. Effetti a breve termine ed effetti a lungo termine: breve termine: si ha quando si valuta la capacità dei media di produrre conseguenze immediate; Lungo termine: conseguenze che si accumulano nel tempo e non sono legate a un Messaggio particolare. I mezzi di comunicazione socializzano a opinioni, stereotipi culturali, modelli di identità. Ritorno ai media potenti: nella conversazione quotidiana, abbiamo solo due temi nei discorsi che possiamo fare: o parliamo di noi oppure del “mondo”. Gli esperti di quel che accade nel mondo sono i media, i quali ci suggeriscono temi di conversazione e idee su come affrontarli. Qui si scorge il loro vero potere. Esperienza e realtà mediata: l’indagine scientifica, negli anni Settanta e Ottanta, riconosce ai mezzi di comunicazione di massa il ruolo di agenzie di socializzazione e produttori di una realtà, che non si limitano solo a raccontare ma che elaborano a farci sperimentare intessendone la quotidianità. La tv, internet e la radio, e in parte anche i giornali producono realtà lontane da noi, che ci offrono l’opportunità di fare esperienze emozionali di eventi e circostanze che potrebbero capitare anche a noi. Si tratta di situazioni alle quali non assistiamo solo passivamente ma a cui prendiamo parte emotivamente. In ciò la nostra realtà si dilata acquisendo pezzi di esperienza che non appartengono a noi. Reality show: hanno la caratteristica di fingere di rappresentare la vita quotidiana di persone comuni o eccellenti in situazioni controllate. Il piacere di seguire le loro vicende non si traduce solo in un voyeurismo di massa ma in empatia, partecipazione, mediazione dell’esperienza, il sentirsi al posto di, l’immaginarsi come e il vivere sogni, desideri e possibilità attraverso lo schermo. I mezzi di comunicazione riescono a costruire le mie aspettative culturali e simboliche rispetto agli eventi più importanti che ci accadono intorno. Nuovi media: l’esperienza mediale è incomparabile a quella dei reality show. In una chat, un social network, un blog si abbandona il ruolo passivo, per assumere quello attivo di co-autore dei messaggi che circolano. L’innovazione tecnologica sembra dare più potere all’utente finale, sottraendone al medium, il quale non fornisce più un flusso di messaggi già confezionati ma si limita a un lavoro di collegamento materiale ed esperto tra individui che grazie a esso si connettono direttamente tra di loro. Limiti dei nuovi media: Questa verità rappresenta un’illusione: -i percorsi di lettura dei media sono decisi da chi li ha allestisce e non da chi li consulta; -non è sempre sicuro che le informazioni siano presentate secondo una gerarchia che obbedisce a regole di rilevanza oggettiva (spesso si trovano in base alla personalizzazione dei cookie o all’abilità dei gestori di farsi selezionare); -la personalizzazione dell’informazione che permettono di trovare solo dati sui quali si è d’accordo. Effetti BREVE termine LUNGO termine Media potenti Effetti limitati Ritorno ai media Influenza negoziata potenti dei media Anni '30 Anni '40-'60 Anni '70-80 Anni 180-... Manipolazione Persuasione e Socializzazione Interattività influenza CAP. IV I limiti del modello generale della comunicazione Presupposti impliciti del modello: O 1. Il Messaggio prodotto e trasmesso dall’Emittente è lo stesso Messaggio ricevuto e interpretato dal Destinatario STESSO MESSAGGI (ECD) 8 2. Vi è un codice comune, conosciuto e utilizzato da entrambi 3. Lo status, ideologia, stile di vita e cultura del Destinatario non influenzino la sua capacità di comprendere e decodificare il Messaggio e che un Destinatario collettivo sia costituito da soggetti con le stesse abilità e abitudini interpretative O 4. Lo status, autorità e plausibilità dell’Emittente (fonte e medium), non abbiano relazione con la rilevanza e il significato del Messaggio O La struttura tecnica del Medium non condizioni le possibilità d’uso e le forme di 5. fruizione del Messaggio O Lo scopo di ogni informazione sia informativo. 6. Smentiamo alcuni assunti: Riconosciamo che i media di massa consentono usi e fruizioni diverse del Messaggio, a seconda che essi siano flessibili o coercitivi. Osservando che il Messaggio ricevuto, può non corrispondere interamente alle intenzioni produttive dell’Emittente e può essere fisicamente diverso da quello inviato. L’encoding/decoding model: abbiamo considerato che si spedisce un telegramma per compiere un atto di comunicazione rituale, nel quale si riducono al minimo gli aspetti informativi del messaggio. Attraverso l’analisi presupposta dalla Teoria matematica riguardo la relazione tra Emittente e Destinatario si afferma che, una volta che il ricevente abbia ottenuto senza disturbi e nella sua interezza il testo del Messaggio, ne comprenderà anche il significato secondo le istruzioni dell’Emittente purchè condivida con lui lo stesso Codice. Hall triplica le Ipossibilità di interpretazione:I si può decodificare il Messaggio in accordo, oppure parzialmente o del tutto in disaccordo con quel che l’Emittente voleva dire. Il “capire” deriva da variabili indipendenti dai processi di comunicazione in sè. La comunicazione può andare a buon fine anche se non ci si intende, il Messaggio arriva e produce in ogni caso uno dei suoi significati possibili. INTEGRO Il pacco postale: metafora. NON EQUIVALE ALLA SPEDIZIONE DI UN PACC Il passaggio di informazione non è nè lineare nè del tutto omogeneo ai propositi comunicativi dell’Emittente e il medium coinvolto non è mai neutrale rispetto ai messaggi che trasmette. Il telefono o telegrafo vengono percepiti soggettivamente come mezzi che non hanno alcun potere di influenza sui contenuti ma in realtà è necessario adoperarli adattandoci alla loro struttura tecnica, sia per quanto riguarda gli usi, sia per quanto riguarda la forma e lo stile del Messaggio. I media di massa: il medium non è solo l’apparecchiatura strumentale che “si mette in mezzo” tra gli eventi che accadono e il Destinatario che ne deve essere informato. È esso stesso un attore che interviene in prima persona, nel ruolo di Emittente (di network). Con i media di massa la non-neutralità del mezzo costituisce un elemento che influenza profondamente i contenuti e la struttura dei messaggi. Riassunto critiche ai presupposti impliciti del modello generale della comunicazione: O 1. Il Messaggio prodotto e trasmesso dall’Emittente non è quasi mai lo stesso Messaggio ricevuto e interpretato dal Destinatario O Difficilmente vi è una consonanza di codici, soprattutto quando ci si riferisce ai 2. Messaggi complessi prodotti dai mass media. Più sono i codici più c’è la possibilità che vengano “condivisi” (non significa coincidenza perchè i codici sono articolati) O Status, ideologia, stile di vita e cultura del Destinatario influenzano la capacità di 3. riconoscere e decodificare il Messaggio. Queste variabili sociali rendono il Destinatario un aggregato di pubblici diversi e a selezionare per essi abilità e abitudini interpretative. La familiarità del ricevente con un certo codice è una caratteristica che l’Emittente può educare attraverso i propri messaggi od orientare suggerendo modalità di fruizione. Il Destinatario possiede esperienze e percezioni propri che stabiliscono anche delle preferenze di accesso alle risorse comunicative che vengono prima dei codici stessi. O 4. Il ruolo che l’Emittente incarna nel processo di comunicazione incide sul significato e il peso che il suo Messaggio possiede agli occhi del Destinatario. Vi sono fonti più o meno legittimate che, in forma diversa, possono prendere parola attraverso un medium di massa. Vengono quindi in primo piano caratteristiche sociali che precedono e attivano i codici. O 5. La struttura tecnica del medium condiziona largamente le possibilità d’uso e le forme di fruizione del Messaggio. Anche le variabili sociali condizionano l’abilità di recepire o meno un Messaggio (chi sono, scolarizzazione, ambienti sociali che frequento, stile di vita). O6. Molta comunicazione mediale non ha alcun scopo informativo ma serve a stabilire o riconfermare ritualmente le possibilità di un contatto o le dimensioni routinarie di esistenza della realtà. Si tratta di rituali collettivi che perseguono finalità di aggregazione sociale e acquisizione di consenso mediatico o politico. fonte legittimazione della sto o MESSAGGIO RICEVUTO Emittente eore autorità (contesti DESTINATARIO e appartenenze identità, stili di vita, sociali : scolarizzazione, dell'Emittente acculturazione testuale al consumo e alla decodifica dei messaggi Il modello semiotico-informazionale (Umberto eco e Paolo fabbri 1978) CANALE DESTINATARIO EMITTENTE MESSAGGIO - MESSAGGIO - - MESSAGGIO emesso come significante ricevuto come ! I che veicola un certo significante Significato ricevuto come significato ↓ 15 i I --4 CODICE --- CODICE sotto codici -sottocodici -- - - 11 -- circuito di circuito di produzione interpretazione Sottocodici Varianti del Codice che per motivi diversi possono essere attivate, dall’Emittente e dal Destinatario, in rapporto alle loro competenze comunicative e alla situazione socio- - culturale di riferimento. Il messaggio può essere interpretato in modo diverso in base a identità, stile di vita ecc. che condizionano la capacità accumulata di interpretare messaggi immediati. Si forma quindi una scissione tra messaggio inviato e messaggio ricevuto in base all’interpretazione del Destinatario. Il modello presuppone che vi possa essere comunanza di “codici di base accettati da tutti”, ma che essa non si estenda fino a consentire una comprensione del Messaggio, da parte del Destinatario, omogenea e allineata alle intenzioni dell’Emittente. I sottocodici apportano significati molto spesso esclusivi che si aggiungono a quelli dei “codici di base” e che, nella loro diversità, producono fraintendimenti o rifiuti dei contenuti della comunicazione. Discordanza tra sottocodici Distinzione tra messaggio emesso come significante che veicola un certo significato, messaggio ricevuto come significante e messaggio ricevuto come significato. L’Emittente produce il Messaggio su due piani analiticamente separabili: significante (forma e lettura del messaggio) e il significato. Ciò che congiunge il significante al significato è il Codice. Se i sottocodici non sono gli stessi consegue che un medesimo messaggio ottenga interpretazioni molto o poco diverse tra chi l’ha prodotto e chi lo riceve. È un fenomeno chiamato “ decodifica aberrante”: diverso dal modo in cui l’emittente sperava che il messaggio fosse decodificato. 4 ipotesi del modello semiotico-informazionale 1. Incomprensione (rifiuto) del messaggio per totale carenza del codice: Forma più radicale —> utilizzano codici linguistici diversi per comunicare; Forma più raffinata —> comprende l’ipotesi di due significati diversi espressi attraverso il medesimo significante. Un significato è comprensibile a tutti, mentre l’altro è destinato solo a chi possiede il relativo sottocodice. 1 CODICE DI BASE + 1 SOTTOCODICE 2. Incomprensione del messaggio per disparità di codici: Crea fraintendimenti dovuti al diverso significato attribuito allo stesso significante. Il problema non tocca la carenza di un codice comune mentre è radicalmente diversa la comprensione della situazione a cui entrambi, ciascuno col proprio bagaglio culturale, si riferiscono. 3. Incomprensione del messaggio per interferenze circostanziali: Riguardano assunti incontrovertibili che il Destinatario possiede riguardo a situazioni e fatti del mondo, che egli non è disposto a smentire nemmeno se una Fonte legittimata gli invia un messaggio in tal senso. Gli assunti possono essere di ordine cognitivo o legati all’esperienza soggettiva. Eco e Fabbri distinguono tra assunti correggibili e assunti incorreggibili. La differenza è la credibilità e fiducia nella fonte di informazione. Il “fraintendimento circostanziale” produce come risultato un’opposizione rispetto al significato letterale del messaggio e un rafforzamento delle sue convinzioni, per cui, il Destinatario tende a usarlo per confermare i suoi assunti, nonostante la comunicazione li smentisca. 4. Rifiuto del messaggio per delegittimazione dell’emittente: Quando una fonte di informazione risulta poco plausibile, la delegittimazione sociale già attribuita all’Emittente, svaluta il messaggio che diventerà poco credibile. La repressione ha le gambe corte nei regimi democratici ed è uno strumento di - di prevenzione efficacissimo, poiché trae l’attenzione. Senza la polemica dell’esempio Lupo Alberto, avrebbe ottenuto minor successo di pubblico. La delegittimazione dell’Emittente autore del Messaggio che voleva censurarlo, è valsa come iper - legittimazione dell’Emittente che ha prodotto l’opuscolo. Il modello semiotico-testuale = esempi GRAMMATICA TESTO Lingua straniera Lingua materna Regole di combinazione Modelli da imitare CULTURE CULTURE GRAMMATICALIZZATE TESTUALIZZATE Sistemi di codici Complessi testuali Manuale Libro sacro Diritto romano Common Law Esempio La difficoltà nell’imparare una lingua da adulti sta nella modalità in cui viene fatto. Da bambini, l’apprendimento della lingua materna è avvenuto con naturalezza e spontaneità perchè è stata imparata senza grammatica, attraverso meccanismi di prova ed errore basati su degli esempi o modelli. Col tempo, vengono apprese anche le regole della grammatica, insieme alla scrittura. Gli “esempi” di cui parliamo sono testi già confezionati, cioè prodotti sulla base di regole grammaticali, ma che si assimilano spontaneamente attraverso consuetudini d’uso adatte a particolari situazioni. Con la seconda lingua scolastica accade il contrario. La impariamo cominciando dalle regole della grammatica a cui affianchiamo esempi applicativi e consecutivamente generando dei testi che costruiamo razionalmente. Il modello semiotico-testuale cerca di superare la visione della comunicazione di massa, che funziona per codici, alla quale Emittente e Destinatario si rifanno a qualche forma di grammatica. Ragiona perciò sulla base di competenze e pratiche testuali, partendo dal presupposto che la comunicazione di massa assomiglia ai processi che presiedono all’acquisizione di una lingua materna. Esempio 2 > - GRAMMATICA Manuale: insieme di spiegazioni intorno a regole e teorie —> contengono grammatiche, regole sulla cui base si producono testi Testo sacro: racconti immodificabili e incriticabili —> sono già testi che hanno funzioni esemplari >TESTO - Esempio 3 AGRAMMATICA Sistemi giuridici di derivazione romana: si basano su codici Sistemi che si basano sulla Common Law: repertori testuali, archivi di esempi di processi già celebrati YTESTO CON ESEMPI Insieme e pratiche testuali Eco e Fabbri propongono le seguenti osservazioni 8 A) i destinatari non ricevono messaggi unici riconoscibili, ma insiemi testuali; B) i destinatari non commisurano i messaggi a codici riconoscibili come tali ma a insiemi di pratiche testuali depositate; O C) i destinatari non ricevono mai un solo messaggio: ne ricevono molti, sia in senso sincronico che in senso diacronico. Sappiamo interpretare i messaggi televisivi o radiofonici, non perchè ne abbiamo studiato la struttura (grammatica), ma perchè ci siamo abituati nel tempo a comprenderli grazie a una sedimentazione di precedenti esperienze (insiemi di pratiche testuali). Vale più la consuetudine di esposizione a un medium, che la conoscenza astratta dei suoi meccanismi. Ragionare per codici significa, invece, usare competenze tipiche dello studioso come chiave di lettura per spiegare le modalità d’accesso ai significati del messaggio da parte di pubblici comuni. Dati gli insiemi testuali, sovente complessi e distribuiti nel tempo cui il Destinatario entra in contatto, apprende situazioni comunicative piuttosto che una generica competenza a decodificare il messaggio specifico. Il lavoro di interpretazione richiede di incasellare una porzione del flusso comunicativo all’interno di modelli già acquisiti, in cui, insieme alle modalità di comprensione, si rendono accessibili dei contesti informativi che rimandano a generi e formati ricorrenti e conosciuti. Evoluzione dei modelli: Il modello semiotico-informazionale metteva in discussione il principio dell’unità del codice (introducendo i sottocodici) e dell’unità del significato del Messaggio (distinguendo quello inviato da quello ricevuto). Il modello semiotico-testuale mette in discussione il fatto che si ricorra a codici grammaticali durante il lavoro di interpretazione o di produzione del messaggio. Ciò ripropone il principio della negoziazione del significato, intesa come punto di incontro tra le esigenze e la reciproca autonomia dell’Emittente e del Destinatario. NEGOZIAZIONE- CANALI insiemi EMITTENTI pluralità testuali - DESTINATARIO diacronica e Sincronicgi e A SIGNIFICATO & I reper PRATICHE TESTUALI Il modello semiotico-enunciazionale Negoziazione del significato: la produzione e la fruizione di un messaggio sono il risultato di una complessa negoziazione che assume la forma di una conversazione, all’interno del testo, tra i simulacri dell’Emittente e del Destinatario. Per comprendere la dinamica sono necessarie due osservazioni preliminarie: 1. Enunciazione= tener conto delle condizioni e del contesto entro il quale si comunica. -Nella comunicazione faccia a faccia è evidente grazie all’insieme di elementi, esterni al messaggio verbale, che entrano in gioco e ai quali si può far riferimento nel discorso (far riferimento a caratteristiche del parlante e dell’interlocutore, richiamando circostante spazio-tempo della situazione…). -La comunicazione mediata produce come effetto la riduzione o la scomparsa delle coordinate dello spazio e del tempo dall’interazione. La comunicazione di massa risulta costruita entro una cornice artificiale, al cui interno si procede a tentoni o con strumenti di contatto e di conoscenza reciproca vicari (Auditel; identificazione del Destinatario in personaggi e ambienti costruiti a misura delle sue aspettative dall’Emittente). Interpretazione anticipatoria: alla mancanza di informazioni sull’andamento del processo di interazione, sopperiscono, nei media di massa, delle risorse testuali. Tra cui le idee presuntive che l’Emittente elabora intorno ad alcune caratteristiche del Destinatario considerate salienti ai fini della comunicazione. Queste “idee” non rimangono come ipotesi di lavoro, ma costruiscono la cornice entro cui prende forma e contenuto il messaggio stesso. Ci sforziamo di immaginare come il Destinatario comprenderà quel che vogliamo dirgli e nel contempo facciamo ciò che è in nostro potere per costruire un testo il più possibile conforme all’intenzione di convincerlo e di essere capiti. Ha finalità strategiche: serve a rendere più appetibile e persuasivo il Messaggio. 2. I simulacri= è il modo in cui l’Emittente anticipa le proprie aspettative intorno ai bisogni comunicativi e alle competenze del Destinatario, rappresentati interni al messaggio, rappresentano sia il Destinatario, che se stesso. Il gioco dei simulacri comprende sempre due figure: dell’Emittente e del Destinatario, che entrambi conversano tra loro nel messaggio. Esempio specchio e diario. Esempio della suspance. Esempio del talk show. Istruzioni di lettura dell’emittente: esercita un potere di controllo sulla comunicazione stabilendo, nella forma simulacrale, delle istruzioni di lettura del proprio messaggio, alle quali il Destinatario può o meno adeguarsi. Nel suo lavoro di produzione affianca ai contenuti specifici un insieme di strategie volte a organizzare le modalità della fruizione e dell’interpretazione del messaggio. Il potere del destinatario: nell’adeguarsi può: accettare i ruoli simulacrali oppure rifiutarli o negoziarli, conquistando una effettiva autonomia rispetto alle intenzioni e agli scopi attribuiti dall’Emittente alla comunicazione. Diviene perciò sempre più rilevante la competenza del Destinatario nei confronti dei meccanismi su cui si incentra la comunicazione. Minore è l’abilità soggettiva di riconoscere la dinamica dei simulacri, maggiore è il potere di influenza della lettura del testo voluta dall’Emittente. Al contrario, tanto più il Destinatario è in grado di sviluppare una propria autonoma capacità di svelamento e di anticipazione delle regole simulacrali, tanto più ampia sarà la sua possibilità di spezzare il circuito di controllo e di esercizio di potere dell’Emittente. Efficacia persuasiva dei messaggi: i modelli semiotici offrono strumenti operativi utili a confezionare messaggi efficaci, cioè in linea con le intenzioni comunicative dell’Emittente. Mostrando così i più comuni errori che conducono all’aberranza, insieme al meccanismo proiettivo dei simulacri, essi si candidano come correttivi concreti. Per essere compresi e perchè il Messaggio venga tradotto dal destinatario in un’azione oppure al cambiamento di un’opinione occorre usare strumenti che consentano di perseguire tali obiettivi praticamente. Si tratta di rendere la comunicazione adeguata e produttiva, nel senso che se ne possa controllare la validità sulla scorta degli effetti prodotti. Tutto ciò rientra nell’ambito dell’influenza e della persuasione che i media sono in grado di produrre su larghe masse di invidividui. Due strumenti potenti: 1) il dibattito moderno intorno al ruolo dei media come produttori di una forma specifica di cultura, condotto da intellettuali lontani dal “fare” comunicazione; 2) analisi puntuale di come la comunicazione funziona tra un Emittente e un Destinatario. Il modello semiotico-enunciazionale (schema) Proiezione e riconoscimento nei simulacri w ~ ENUNCIATARIO ENUNCIATORE Simulacro dell' Simulacro dell'Empirico EMPIRICO Enunciatore Enunciatario & MESSAGGIO A N Produzione dei simulacri Esempi: specchio e diario, suspense MESSAGGIO ↓ ME STESSO ME Stesso Il simulacro Il simulacro di me EMITTENTE Emittente di me Stesso Destinatario DESTINATARIO Stesso parla o scrive conver ascolta o legge sazione A proiezione: suspence MESSAGGIO SPETTATORI Il simulacro Il simulacro dello DI UN AUTORE dell'Autore svela Conver Spettatore conosce fatti segreti fatti segreti FILM DI UN FILM CMINESTRA AVVELENATA) sazione CMINESTRA AVVELENATA) L proiezione non I = parodia Esempio: talk show I Proiezione riconoscimento ↑ e nei simulari g V Simulacro del EMITTENTE Simulacro Destinatario DESTINATARIO Pubblico in studio EMPIRICO Emittente Conduttore) MESSAGGIO spiti comuni EMPIRICO Cnetwork) Ctelespettatori) N A Produzione dei Simulacri CAP v: la ricerca empirica sugli effetti a breve termine Introduzione: -ricerche empiriche a partire dagli anni Trenta; -effetti a breve termine sulla cui base è stata costruita la maggior parte delle teorie che interpretano il ruolo sociale dei media (non più pov della produzione di cultura) dal pov della manipolazione, influenza e persuasione del pubblico. Oggetto: maggiori o minori capacità dei mezzi di comunicazione di massa di orientare gli atteggiamenti e le opinioni dei destinatari del Messaggio. Diseguaglianze sociali: i mezzi di comunicazione hanno una maggiore influenza nei riguardi dei gruppi sociali con status e scolarizzazione minori. Si ricava l’idea che stampa, radio e tv cooperino a riprodurre le diseguaglianze sociali, principalmente quelle basate sulla diversa distribuzione del capitale culturale (insieme di risorse individuali che Ericaviamo dal percorso scolastico, eredità dalla famiglia d’origine e la propria educazione J extrascolastica). L’effetto principale dei media è costituito dal partecipare alla creazione della realtà quotidiana di milioni di individui. Ricercatori: concentrano l’attenzione su una relazione di causa-effetto teoricamente più semplice, ma empiricamente complessa, che riguardava le conseguenze immediate del Messaggio sulle azioni e le opinioni del Destinatario. 2 tipi di domande: 1)Domande tecniche che presuppongono un modello causa/effetto: c’è relazione tra pubblicità di cibi, immagini di moda e casi di anoressia e bulimia? le campagne di prevenzione relative ad alcuni comportamenti pericolosi cambiano i modi di agire della gente? 2) Domande generali che presuppongono un modello culturalista: il fatto che migliaia di ragazze concorrano per diventare veline e altre migliaia si presentino ai provini del Grande Fratello, significa che la tv ci condiziona? L’informazione è obiettiva quando ci racconta il mondo e nel farlo influenza le nostre vite? Effetti non voluti e ricercati: 1) modello causa/effetto, si riferisce alla dimensione propriamente empirica della ricerca. 8 2 obiettivi: 1. Chiederci se esiste una relazione tra immagini di sfilate di moda e anoressia è un effetto non voluto perchè l’obiettivo delle sfilate di moda non ha come finalità l’anoressia; 2. Considerare se una campagna preventiva produce dei risultati è un effetto ricercato = perchè chi pensa alla campagna si impegna perchè i comportamenti che suggerisce si diffondano tra i Destinatari del messaggio. Le ricerche che si occupano di effetti non voluti inseguono conseguenze che si aggiungono a quelle desiderate dall’Emittente e che l’Emittente non si è proposto di produrre consapevolmente. Viceversa, gli studi che riguardano gli effetti ricercati mirano a stabilire se la struttura del messaggio e le condizioni della comunicazione sono tali da garantire che l’esito persuasivo vada a buon fine. E Effetti ricercati: ricercatori a partire dagli anni Trenta del secolo scorso; Non voluti: costante ambivalenza rispetto ai risultati scientifici, se ne parla nei talk show perchè evocano l’idea che in particolari ambiti e per alcuni tipi di destinatari i media possano essere pericolosi e costituiscano una seria minaccia. Oggetto e obiettivo della ricerca: le ricerche che riguardano la misura dell’influenza e della persuasione esercitate dai media sono orientate soprattutto all’Emittente, mirano a stabilire se e come i suoi sforzi comunicativi giungano a buon fine. Mentre gli studi dalla Teoria critica fino ai Cultural studies avevano per obiettivo l’industria culturale, il cui scopo non è di convincere qualcuno di qualcosa ma di attrarre la maggior quota possibile di spettatori, proponendo loro spettacoli in cui sono legittimati e riprodotti i modi di vita e le ideologie dominanti. Le ricerche sugli effetti hanno invece per bersaglio i pubblici. Tuttavia il risultato di tali indagini riguarda l’Emittente, perchè dipende da lui creare Messaggi capaci di indurre nei Destinatari il ricordo, la comprensione, l’azione e l’atteggiamento “giusti”, cioè corrispondenti alle sue intenzioni comunicative. L’analisi del contenuto del Messaggio non aiuta a capire i gusti e orientamenti dei pubblici, invece serve a definire l’ideologia, gli scopi e le visioni del mondo tipici dell’Emittente. del e Lo studio empirico messaggio Empirico fatto sul campo, della comunicazione persuasiva - non teorico ed astratto L'analisi del contenuto del Messaggio Spiega rappresentazioni dell'Emittente ideologia e EMITTENTE MESSAGGIO DESTINATARIO i --------- L'analisi del contenuto del MESSAGGIO Non spiega gusti e orientamenti del DESTINATARIO h EMITTENTE MESSAGGIO DESTINATARIO L'analisi empirica del Destinatario Spiega l'efficacia delle strategie persuasive dell'Emittente Committenza: chi finanzia le ricerche sono gli Emittenti (ministeri, aziende, partiti politici), i quali hanno il vantaggio di sapere il destino dei propri sforzi comunicativi e come reagiscono le audience alle loro campagne di propaganda. Relazione tra fonte e medium: la questione della committenza coinvolge i rapporti economici che legano la Fonte ai ricercatori, interessati entrambi a studiare gli effetti che il medium può produrre si pubblici. La fonte “attiva” il medium nei riguardi delle notizie di cui si fa portatrice e nel contempo lo rende oggetto di indagine per favorire la propria capacità di controllo e di uso dei risultati della sua azione informativa. (Oggi, ricerche di empirica sui media è svolta dai media stessi come Auditel) Effetti a lungo termine: richiamano processi come la socializzazione o la costruzione sociale della realtà e non si tratta di conseguenze immediate dei media sui consumi o sugli atteggiamenti. Incidono sulle visioni del mondo e la cultura di larghi strati di popolazione e tengono conto dell’efficacia dei messaggi a breve, fondamento di buona parte della comunicazione del marketing, il quale è piuttosto disinteressato ai problemi di lungo periodo. [ 3 La domanda che si chiede se esiste una relazione tra spot che riguardano la nutrizione o la moda e disordini alimentari non chiedono quanto cibo in più si vende grazie alla pubblicità ed è un interrogativo tipico del sociologo o psicologo. Il marketing non se ne occupa ma costituisce una delle fonti principali della comunicazione di massa attraverso pubblicità ma anche grazie alla promozione di immagine, organizzazione di eventi, agli uffici stampa da cui dipende molta parte dell’informazione di tg e giornali. Seppur non ricercati intenzionalmente, gli effetti a lungo termine sono prodotti anche dal marketing, a partire dagli obiettivi istituzionali che esso si propone con le proprie iniziative mediali. (chi commissiona ricerche) (dei media Relazione tra committenza e sviluppo storico: fino agli anni Settanta ci si è preoccupati di valutare gli effetti di persuasione dei media e meno delle conseguenze di lungo termine e ciò deriva dalle scelte tecniche e dalla committenza. L’attenzione a questi temi giunge a formulazioni scientificamente accettabili a partire dagli anni Ottanta, dopo quel che accade con l’analisi dell’audience, del contenuto e degli effetti persuasivi dei media. D D I primi studi hanno affrontato le audience (dagli anni 30), i contenuti dei messaggi e gli 3)effetti (dagli anni 40-50), costituendo attraverso questi tre oggetti empirici il mainstream della communication research. 1Ricerche sull’audience: misura '30 quante persone seguono un determinato programma o leggono un certo giornale, cosa poi apprezzino e come queste scelte si distribuiscano secondo le variabili sociali classiche (età, genere, professione, scolarizzazione, provenienza geografica ecc.). Le indagini hanno come obiettivo gli ascoltatori della radio prima nel periodo tra le due guerre e poi negli Stati Uniti, grazie allo sviluppo tecnico e · · l’economia di mercato dei media diffuso nelle famiglie statunitensi. Ci si preoccupava di stabilire quante persone seguissero l’uno o l’altro programma radiofonico, quale ne fosse il gradimento o perchè si cambiasse canale durante la pubblicità. 2) 140 Ricerche sul contenuto: hanno come obiettivo di stabilire quali sono i temi dominanti compresi nei messaggi allo scopo di valutare l’orientamento ideologico dell’Emittente ↑ * e gli stili espressivi con cui sono rappresentati i diversi attori sociali di cui si parla. Le metodologie sono quantitative e qualitative. Le indagini hanno preso avvio negli anni 40, sono quantitative e possiedono obiettivi di studiare scientificamente la propaganda bellica in concomitanza col periodo delle due guerre mondiali. Lo scopo è quello di individuare i criteri con cui i messaggi funzionano al meglio o possono fornire informazioni di qualche rilevanza sulle strategie comunicative del nemico. 3Ricerche sugli effetti: 140-50 le analisi sono oggetto che riguarda le campagne d’informazione, pubblicitarie o politiche, con le quali si cerca di persuadere il pubblico ad adottare un’idea o un comportamento. L’obiettivo è stimare quanto o come le campagne funzionino nell’ottenere risultati attesi. Una campagna mediatica comprende un insieme di messaggi tra loro coordinati e diffusi in una stessa durata temporale con mezzi diversi. A partire dagli anni 40 vengono avviate ricerche sulla comunicazione persuasiva di stampo politico, commerciale e legate alle operazioni militari, soprattutto la propaganda bellica nella fase che precede e che comprende la seconda guerra mondiale. Oggetto di osservazione: stampa e radio, analizzati con metodi quasi sempre quantitativi - - di stampo positivistico, imperniati su approcci della psicologia come il comportamentismo. Il paradigma vuole che la relazione media-individuo venga indagata escludendo l’influenza delle comunità o dei gruppi di appartenenza, privilegiando il modo in cui i mezzi di comunicazione di massa manipolano o condizionano i pubblici che vi vengono esposti. I media stessi sono molto potenti mentre la singola persona è piuttosto vulnerabile nei loro confronti. Costruzione del mainstream della communication research ↳un elettre s Committenza 1) studi sull'AUDIENCE (Anniso) Mainstream della 2) analisi del contento (Anni 40-50) Communication research effetti (Anni '40-150) 3) analisi degli un 3 PARADIGMA POSITIVISTA Manipolazione RICERCA QUANTITATIVA RELAZIONI MEDIA/ INDIVIDUO persuasione STAMPA E RADIO influenza Evoluzione storica delle ricerche: come le ricerche empiriche sugli effetti si sono evolute nel tempo. La teoria ipodermica È un’interpretazione intuitiva, di senso comune, del funzionamento dei media in un periodo, tra le due guerre mondiali, che vedeva i regimi totalitari europei utilizzare il cinema e la radio come strumenti di propaganda capaci di mobilitare milioni di individui. " 300 Le teorie socio-scientifiche si scindono nelle loro due componenti costitutive: teorie accademiche di stampo scientifico e teorie politico-sociali. Le prime non hanno mai discusso la teoria mentre le seconde erano favorevoli per tradurre la preoccupazione intorno al potere dei media in una posizione favorevole che si è riprodotta e divulgata nel tempo. Sono i critici, i giornalisti, gli scrittori a far emergere e circolare il modello che in realtà sintetizza quel che una persona normalmente colta in quel periodo poteva pensare intorno al ruolo dei media. La teoria ipodermica è una sorta di abbozzo dei modelli trasmissivi posteriori. In relazione alla sua funzione di orientamento culturale, non è coerente con l’impostazione scientifica di molte delle ricerche successive, ma fa da cornice ad approcci non empirici compresi nella critica alla cultura di massa. Richiama presupposti che sono parte integrante della polemica intellettuale nei riguardi dei media. - Ipodermico è il Messaggio, che arriva al Destinatario e colpisce ciascun membro del pubblico singolarmente per poi penetrare in profondità, come un ago sottopelle. La Teoria prende forma a partire da un presupposto psicologico, sociologico e uno funzionale. Presupposto psicologico: si rifà alla prima formulazione della teoria comportamentista secondo la quale a uno stimolo (Messaggio) corrisponde una risposta (persuasione- manipolazione del Destinatario). Se il Destinatario comprende il significato letterale della comunicazione ciò equivale a produrre l’effetto voluto dall’Emittente. In questa maniera agis

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